modulo Laboratorio di Disegno
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- Letizia Locatelli
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1 A.A Ingegneria Civile lez 6 modulo Laboratorio di Disegno Docente: Ing. Cristina Vanini, PhD
2 Disegno architettonico
3 Disegno architettonico sistemi di quotatura La quotatura è parte indispensabile di un disegno, in quanto fornisce le misure esatte di ogni elemento, superando le imprecisioni dovute al mezzo grafico. Il disegno esecutivo deve fornire in modo inequivocabile tutte le dimensioni utili alla costruzione dell oggetto rappresentato. La corretta quotatura si basa sui seguenti principi: - devono essere indicate tutte le quote senza lasciare nessun elemento privo di descrizione dimensionale (anche quelli ritenuti secondari ); - si deve evitare la ripetizione di quote; - chi legge il disegno non deve trovarsi a dover ricavare le misure seppur con semplici calcoli: la lettura delle misure deve essere immediata. La norma di riferimento è la UNI-ISO 129-1* *sostituisce le UNI 3973, 3974, 3975, 3976 e 4820 del 1989
4 Disegno architettonico Sistemi di quotatura La quotatura è composta come segue: Linee di riferimento o di estensione: partono dai punti di cui si vuole precisare la distanza (linee continue fini) e arrivano sino alla linea di misura. Linee di misura: sono segmenti o archi di circonferenza che coincidono con la distanza o l angolo da rappresentare (sempre linea continua fine); sono paralleli all elemento misurato. Indicatori terminali o frecce: sono gli estremi delle linee di misura (si possono disegnare in diversi modi) Parte numerica o quota, che indica il valore della misura (indicata nell unità di misura e precisione richieste dal tipo di elaborato)
5 Disegno architettonico Sistemi di quotatura nel disegno architettonico TESTO NUMERICO LINEA DI MISURA LINEA DI RIFERIMENTO INDICATORE TERMINALE
6 Quotatura del disegno architettonico Indicatori terminali Gli indicatori terminali possono avvalersi di diversi segni grafici. Se si utilizzano le frecce, queste devono sempre essere all interno delle linee di riferimento e solo in mancanza di spazio possono essere esterne e rivolte verso l interno. Per lo stesso progetto si deve usare sempre lo stesso segno scelto.
7 Quotatura del disegno architettonico Regole di disposizione delle quote Le regole per la disposizione delle quote sono: - disporre le linee di misura all esterno dell elemento a cui si riferiscono, non coincidenti con linee di contorno e assi; - mantenere distanza uniforme tra le diverse linee di misura sequenziali; - evitare che le linee intersechino altri elementi del disegno. - evitare l intersezione di linee di riferimento con linee di misura (per questo le quote complessive vanno disposte più esternamente). - la linea di misura deve essere parallela alla linea dell elemento misurato - i numeri vanno scritti parallelamente alla linea di misura - il verso di lettura delle quote deve essere mantenuto costante in tutta la tavola: normalmente si deve ruotare la tavola una sola volta, di 90 in senso orario, per leggere le quote disposte in senso verticale.
8 Quotatura del disegno architettonico Disposizione delle quote esempio corretto QUOTA COMPLESSIVA ESTERNA QUOTE PARZIALI VICINE ALL ELEMENTO
9 Quotatura del disegno architettonico Disposizione delle quote esempio sbagliato ERRORE: QUOTA COMPLESSIVA INTERNA E QUOTE PARZIALI CHE SI INTERSECANO VERSI DI SCRITTURA SCORRETTI
10 Sistemi di quotatura Unità di misura L unità di misura utilizzata dipende dalle dimensioni dell elemento rappresentato e dalla scala di rappresentazione, deve essere la stessa per tutti gli elementi rappresentati nello stesso disegno. Dipende anche dalla precisione richiesta nella lavorazione/esecuzione dell elemento. Per elementi di grandi dimensioni (disegni architettonici in scala 1:200, 1:100, 1:50) si usa come unità di misura il metro, apponendo due cifre decimali dopo la virgola (precisione del centimetro). In tutto il disegno si devono sempre usare due posizioni decimali dopo la virgola anche nel caso in cui la seconda sia uguale a zero (es. Si scrive 1,35 e analogamente 1,30 e mai 1,3).
11 Sistemi di quotatura Unità di misura Per dettagli d opere murarie o elementi di falegnameria, si quota in centimetri (senza decimali). In generale per opere architettoniche non si specifica mai la misura oltre il centimetro perché tale precisione non sarebbe eseguibile. Infine, per la carpenteria metallica, ferri d armatura, profili in lamiera etc. si ricorre al millimetro (perché corrisponde alla precisione ottenibile in lavorazione).
12 Sistemi di quotatura Metodi di quotatura La quotatura può avvenire in tre modi, a seconda di quale sia l origine della misura e della sequenza delle misure. Si hanno: - quotatura in serie: indica le singole distanze successive tra gli elementi, pertanto ogni quota si determina a partire da quella contigua (ha lo svantaggio di far sommare gli errori consecutivi di ogni quota, per questo si usano contemporaneamente quote parziali e complessive); - quotatura in parallelo: quote con stessa direzione hanno origine comun; si usa quando è importante conoscere la distanza di tutti gli elementi da uno stesso punto di riferimento (evita l accumulo di errori consecutivi); - quotatura a quote sovrapposte (in parallelo semplificata o progressiva): si usa una sola origine ed una sola linea di misura (quando manca lo spazio nel disegno per più linee). - quotatura mista.
13 Sistemi di quotatura Quotatura in serie - esempio QUOTA COMPLESSIVA O AUSILIARIA (FACILITA LA LETTURA DELLA SOMMA DELLE PARZIALI E CHIARISCE EVENTUALI ERRORI DI ACCUMULO)
14 Sistemi di quotatura Quotatura in parallelo - esempio L ESTREMITÀ DELL ORIGINE SI INDICA CON UN PALLINO VUOTO
15 Sistemi di quotatura Quotatura in parallelo semplificata - esempio LE QUOTE IN PARALLELO SONO SOVRAPPOSTE SULLA STESSA LINEA PER RAGIONI DI SPAZIO; IL NUMERO SI SEGNA VICINO ALLA FRECCIA FINALE DELLA QUOTA.
16 Sistemi di quotatura Quotatura di vani di aperture nei muri In pianta si indica sempre l asse del vano e si riporta sopra di esso la larghezza del vano e sotto di esso l altezza del vano (se il vano non parte dal pavimento si può riportare anche l altezza del davanzale dal piano di calpestio); Per identificare la posizione del vano nella lunghezza del muro, si quota generalmente l asse del vano; se si quota l inizio e la fine dell apertura, risulta ridondante l indicazione della larghezza sull asse. Si deve quotare ogni vano presente, sia i vani sulle pareti perimetrali che quelli sulle pareti interne. In sezione si quotano le altezze del vano e del davanzale con linee di quota, a partire dal piano di calpestio (se le indicazioni sono già presenti in pianta questa quota in sezione è superflua).
17 Sistemi di quotatura Quotatura di vani di aperture nei muri - esempi
18 Sistemi di quotatura Quote in sezione quote di livello Le convenzioni grafiche di quotatura sono le stesse usate per la pianta. In particolare, in sezione, si quotano i livelli a partire dallo zero considerato. Le quote di livello dovrebbero riferirsi al livello del mare (quote assolute); tuttavia, per semplicità, si assume un livello zero dal quale far partire tutte le misurazioni del disegno. Il livello zero si assume relativamente alla linea di terra; se il terreno non è piano, si deve indicare in esso lo zero (le quote si dicono quote relative).
19 Sistemi di quotatura Convenzioni per casi particolari Se si deve quotare un elemento curvo, la linea di misura assume la stessa forma. Per elementi circolari interi di dettaglio, si quota sempre il diametro (indicato con lettera greca Φ prima del numero). Gli archi di circonferenza (raccordi) si quotano con indicazione del raggio e lettera R prima del numero. Qualora si debba quotare un elemento interrotto in lunghezza da una sezione, la quota non si interrompe e si indica il numero corrispondente all intero.
20 Indicazione di funzioni Altri segni convenzionali Alcuni simboli possono ricorrere ed indicare diverse informazioni e funzioni. Ad esempio le frecce possono indicare direzione, movimento, accesso. Esempi: - arco di circonferenza per la direzione del movimento ed ingombro di apertura di un infisso; - freccia per direzione d accesso; - freccia per direzione d orditura; - freccia per direzione di salita nelle scale.
21 Disegni esecutivi. Disegno degli elementi costruttivi.
22 Disegni esecutivi La scala 1:50 Nella scorsa lezione abbiamo visto una carrellata delle possibili scale di rappresentazione utilizzate per la rappresentazione del progetto. Abbiamo applicato una scala territoriale per la planimetria d inquadramento; una scala 1:100 per mostrare la forma e la distribuzione di una pianta e dei prospetti di un piccolo edificio. L esercizio svolto si è limitato a pochi elaborati ma, per completezza di rappresentazione sarebbero stati necessari, a questo livello di dettaglio, anche altri elaborati, come delle sezioni verticali, la pianta delle coperture, la pianta della sistemazione del lotto, etc. Ora dobbiamo considerare una fase successiva della rappresentazione, e ci eserciteremo su una scala di maggior dettaglio (1:50), operando anche almeno una sezione verticale, oltre alla pianta, per imparare ad indicare le quote di tutti gli elementi. Questa scala deve permettere a chi la legge di ricavare informazioni aggiuntive rispetto alla 1:100, e si usa come base per il progetto esecutivo.
23 Disegni esecutivi Le scale di dettaglio convenzioni grafiche Ulteriori ingrandimenti dei dettagli costruttivi sono affidati a scale di dettaglio, dall 1:20 all 1:1 e anche ingrandimenti. In queste scale, la chiarezza dello schema-disegno è affidata oltre che allo spessore delle linee, alla campitura degli elementi. La simbologia usata può infatt chiarire il tipo di materiale associato agli elementi. Le scritte per la specificazione degli elementi di dettaglio vanno disposte all esterno dell elemento stesso, vanno distanziate ad intervalli regolari e ordinate per sequenza di strati (preferibilmente allineate con lo stesso margine iniziale o finale). All estremità delle frecce che indicano i vari elementi, possono essere posizionati dei numeri all interno di un cerchietto e la legenda degli elementi viene riportata distante dal disegno. Sono spesso utili abachi degli elementi, riferiti al disegno d insieme, e schemi assonometrici in dettaglio, che possono anche essere quotati.
24 Disegni esecutivi Esempi alle varie scale di rappresentazione Esempio di pianta in scala 1:50 Esempio di sezione in scala 1:20 Esempi di dettagli costruttivi in scala 1:20 e 1:10
25 Disegni esecutivi Precisazioni sulle convenzioni di campitura Come già detto, convenzionalmente, si possono assumere delle varianti grafiche per differenziare i materiali degli elementi sezionati. Come si sale di dettaglio le differenze di campitura assumono significato di precisi materiali. La campitura con linee continue a 45, usata in scale d insieme per indicare materiale solido generico, in scale di dettaglio per l edilizia, si usa per indicare prevalentemente i laterizi. LATERIZI CLS o CLS ALLEGGERITO ACCIAIO CLS ARMATO
26 Disegno degli elementi costruttivi. Rappresentazione di elementi di collegamento verticale: le scale
27 Elementi costruttivi Le scale Come elemento di collegamento verticale dei vari livelli di un edificio, le scale costituiscono un elemento senza interruzione di continuità. Per questo occorre porre particolare attenzione alla loro rappresentazione in pianta, ricorrendo ad opportuna simbologia convenzionale. La normativa edilizia prescrive indicazioni sulla larghezza e pendenza delle rampe a seconda dell uso dell edificio. Ricordiamone alcune per comprendere meglio il disegno dell elemento. La pendenza deve essere costante per tutto lo sviluppo e i gradini devono avere un corretto rapporto tra alzata e pedata. Per civile abitazione la pedata deve essere minimo 25 cm e l alzata in rapporto ad essa: 2a + p = 62/64 cm. Il parapetto deve essere alto almeno 1 metro. Con singola rampa non si può superare un dislivello superiore a 3,20 m.
28 Elementi costruttivi Le scale Schema e nomenclatura delle parti di una scala. Schema di esempi di forma di vari tipi di scale in pianta. Alcuni schemi strutturali comuni (gabbia in c.a. o setti portanti, con rampe con solette a ginocchio, oppure setti portanti laterali e gradini a sbalzo).
29 Elementi costruttivi Le scale convenzioni di rappresentazione Elementi fondamentali della rappresentazione delle scale sono: - la freccia che indica il verso di salita delle rampe in pianta (dal pianerottolo di partenza a quello di arrivo, si disegna con linea fine continua, segno d inizio al pianerottolo di partenza e freccia al pianerottolo d arrivo); - la quota di livello (indicata nei pianerottoli di partenza, di arrivo e intermedi, in pianta e sezione); - il taglio di sezione in pianta, (secondo il piano orizzontale che genera la pianta, la sezione potrebbe coincidere con la linea di un gradino, pertanto la sezione si indica convenzionalmente con doppia linea continua o tratto-punto, obliqua di 45 rispetto ai gradini); - in pianta i gradini in vista vanno sempre rappresentati con linee continue fini, in quanto risultano sotto la sezione (anche quelli dei piani sottostanti); - gli elementi portanti, che si sviluppano in verticale e vengono sezionati, devono essere disegnati con linea continua grossa (e volendo campitura, come per tutti gli elementi sezionati).
30 Elementi costruttivi Le scale rappresentazione in pianta LIVELLO DI PARTENZA LIVELLO INTERMEDIO LIVELLO MASSIMO Il corpo scala viene sezionato in orizzontale, nel realizzare la pianta, pertanto, a seconda del livello considerato, si vedranno in proiezione tutti i gradini sottostanti il piano di sezione (e volendo, quelli sovrastanti il piano di sezione, possono essere indicati come proiezione virtuale tratteggiata). Docci, Gaiani, Maestri, Scienza del Disegno, pag. 395 (testo in bibliografia).
31 Elementi costruttivi Le scale - esempio - 1:100
32 Elementi costruttivi Le scale sfalsamento dei gradini Un attenzione particolare può essere posta al problema costruttivo dello sfalsamento dei gradini, per ottenere l allineamento dei sottorampa e la continuità del corrimano. SFALSAMENTO INDIETRO SFALSAMENTO NULLO Docci, Manuale di disegno architettonico, pag. 253 (testo in bibliografia). SFALSAMENTO AVANTI
33 Elementi costruttivi Le scale cenni sulla determinazione dello sfalsamento dei gradini Nella scala a due rampe parallele, infatti, per avere continuità nell intradosso della struttura, l intradosso del pianerottolo deve intersecare nella stessa retta l intradosso della prima e seconda rampa. Le variabili in gioco per la determinazione dello sfalsamento sono: - lo spessore della soletta delle rampe (misurato tra il piano d intradosso al finito e il piano radente gli spigoli interni finiti dei gradini, SR); - lo spessore della soletta del pianerottolo (SP); - lo spessore della finitura del pianerottolo (d), in genere massetto più rivestimento, e dunque lo spessore del pianerottolo al finito (ST=SP+d); - l inclinazione della rampa (α); - la pedata e l alzata. Se definisco l asse di sfalsamento r quello verticale passante per i due punti di innesto delle rampe sulla soletta del pianerottolo, ho che lo sfalsamento è dato da L2-L1 e che L2+L1= pedata. Si calcola, per via analitica, che per avere uno sfalsamento nullo, deve verificarsi che l alzata sia il doppio dello spessore di finitura della soletta del pianerottolo (d).
34 esercitazione_tavola 10
35 esercitazione_tavola 10 (A e B) TAV. 10. DISEGNO ARCHITETTONICO: PIANTA E SEZIONE QUOTATE IN SCALA 1:50 oppure 1: pianta quotata in scala 1:50 oppure 1:100; - una sezione quotata in scala 1:50 oppure 1:100. Ogni studente esegue la tavola a partire dall unità abitativa scelta, già rappresentata in tavola 9. Sceglierà la scala 1:50 o 1:100 in relazione allo spazio del foglio. - Lo spessore del solaio di copertura finito si ipotizza di almeno 35 cm; - prevedere un bordo di coronamento di circa 20 cm che prosegue oltre la copertura; - il basamento si ipotizza alto un gradino; - si devono disegnare i pluviali; - le bucature per le finestre si realizzino preferibilmente senza mazzette.
36 esercitazione_tavole 10 PRECISAZIONI ED INDICAZIONI GRAFICHE Le tavole, in formato A3, devono essere eseguite prima a matita su foglio bianco, poi con inchiostro nero su foglio lucido. Si devono indicare il nome dell elaborato, la scala nominale e l orientamento (Nord). L intestazione è sempre in basso a destra, come per tutte le tavole. TIPI DI LINEA: si useranno due spessori, uno grosso per le parti sezionate e l altro fine (almeno la metà dell altro) per le parti in vista e le campiture. Per la linea di indicazione di sezione si usi tratto punto fine e grossa alle estremità. La muratura sezionata può essere vuota con contorni grossi o campita a 45 con linee fini (campitura a rete 45 se C.A.) Porte e finestre assumono un carattere simbolico e si disegnano con spessore fine. USARE LA STESSA CONVENZIONE DI RAPPRESENTAZIOE PER PIANTA E SEZIONE, se nella stessa scala di rappresentazione.
37 Esempio di pianta quotata in scala 1:50. (Se non rientra nelle dimensioni del foglio si può eseguire in 1:100 con meno dettaglio)
38 Esempio di sezione quotata in scala 1:50. (Se non rientra nelle dimensioni del foglio, si può eseguire in scala 1:100 con meno dettaglio).
39 bibliografia Per l argomento svolto, ci si è riferiti ai due testi in bibliogafia: - Docci M., Mirri F., La redazione grafica del progetto architettonico, da pag. 230, Docci M., Manuale di disegno architettonico, da 231, scale pag Il repertorio di dettagli costruttivi esistenti è estremamante vasto, i due testi riferiscono dettagli costruttivi propri di una tecnologia spesso ormai superata. Pertanto, si raccomanda di assumerli come riferimento per quanto riguarda la rappresentazione grafica e non la scelta del tipo di elemento costruttivo. - Docci, Gaiani, Maestri, Scienza del disegno, da pag Si consiglia anche Zevi L., Nuovissimo Manuale dell Architetto, Mancosu, Roma, Le norme UNI, UNI EN ISO, citate, sono riportate nella manualistica di settore e sono di facile reperibilità.
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