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1 In generaleper Tavole si intendono qui elaborati di disegno tecnico che alla fine del corso saranno raccolte da ciascuno in un atlante denominato Codice (si ricorda che un altro, diverso, elaborato d'esame è la raccolta dei disegni a mano libera, raccolta denominata Quaderno di viaggio ). Le Tavole sono tracciate su fogli di grammatura non inferiore a 120 g/m2, genralmente in formato UNI A3 (29.7 x 42 cm.). La tecnica di tracciamento è relativamente libera, previo lo stretto rispetto dei codici di rappresentazione esplicitati nella pagina web del corso: si ammettono a) matita HB, F e H (purché i segni tracciati siano perfettamente distinguibili, differenziati e costanti anche in xerocopia), b) inchiostro china a tratto costante, stampa da disegno assistito da calcolatore su formato esatto e con spessori adeguati. È d obbligo la squadratura a un centimetro dal margine con linea continua di spessore approssimativo di 0,5 mm.. Se e quali lettere o scritte indicare (come già precisato nella pagina web del corso) Considerando che la stampa finale degli elaborati da inserire nel portfolio personale che si presenta all'esame di laurea avviene in formato UNI A4, si sconsiglia generalmente nelle tavole la presenza di paratesti o indicazioni alfanumeriche, a parte le scale grafiche. Quando l evidenza iconica del disegno è sufficiente a consentire il riconoscimento del suo modello denotato attraverso l individuazione delle diverse immagini di una stessa figura, non si devono apporre lettere o altre indicazioni quali pianta, sezione, In genere nei disegni a soggetto edilizio l evidenza iconica della costruzione denotata è largamente sufficiente e non richiede altre indicazioni se non quella delle tracce dei piani di sezione e dei versi delle viste. Di solito è sufficiente la differenziazione dei tipi di linea come indicata nella pagina web del corso. Fanno tuttavia eccezione le tavole riguardanti l'espressione di teoremi e quelle relative allo studio descrittivo di curve e superficie. Le rappresentazioni geometriche delle superficie di un oggetto architettonico possono contenere costruzioni che, se non segnate con alcune lettere, possono dare adito ad ambiguità di lettura: per questa ragione può essere necessario ricorrere alla notazione alfanumerica di alcuni enti in dimensioni che tengano conto della stampa finale. Come precisato nella pagina web del corso, in quei casi particolari si devono indicare solo quegli enti geometrici essenziali all'intelligibilità delle relazioni proiettive tra le figure della tavola. Tali enti sono individuati per le loro dimensioni (punto, retta, piano, curva piana o gobba, superficie) come segue Le superficie e le curve [di ordine superiore al primo], quando necessario, sono nominate con lettere greche maiuscole. Questi enti non possono essere rappresentati graficamente sulla tavola se non attraverso le loro immagini piane per proiezione; quindi alle lettere che li nominano vanno apposti dei determinativi consistenti in apici e pedici per specificare il ruolo dell immagine nel sistema che hai stabilito. - In doppia o tripla proiezione ortogonale le immagini dello stesso punto o della stessa retta sono identificate dalla stessa lettera con apici; ad esempio il punto A = (A, A, A ), la retta r =(r,r,r ). - In proiezione centrale i punti e rette di traccia e di fuga devono indicare la direzione e la giacitura cui sono riferiti; ad esempio la retta di fuga di un piano è tradizionalmente indicata così: - Nella risoluzioni di problemi metrici è necessario specificare se il punto o il segmento di retta rappresentato è nella sua vera forma sul piano della rappresentazione. In tal caso l apice tradizionalmente è un asterisco. Se il punto o il segmento di retta in questione ha subito un primo ribaltamento, funzionale a determinarne quello definitivo, sul piano del disegno allora lo si indica generalmente tra parentesi tonde.

2 TAV. 001 GENESI DELL'OMOLOGIA PIANA (dimostrazione del teorema di Desargues nel piano) La tavola ha lo scopo di fissare la nozione dell'esistenza e dell'unicità di un'omologia piana a partire da due prospettività piane poste nello spazio ordinario insistenti sulla stessa figura, dimostrando, cioè, la transitività delle proprietà della prospetività nell'omologia. (vedi il seguente schema spaziale) Soggetto della tavola A partire da una figura tipografica piana significativa dell'identità personale (iniziali trattate in forma di logo) se ne costruiscano due immagini omologhe insistenti sullo stesso asse dell'omologia: una da centro proprio (omologia piana generale), l'altra da centro improprio (affinità omologica). Per esempio:

3 Oppure, costruendo le due immagini omologhe dalla stessa parte dell'asse dell'omologia; per esempio:

4 Si tenga conto dell'impaginazione finale; è preferibile avere tavole orientate con il lato lungo in verticale (con le lettere leggibili come nei testi correnti) in modo che la loro riproduzione possa essere più agevolmente rilegata in un libro (il portfolio personale) che ha tipicamente quell'orientazione delle pagine (lato lungo verticale). Sarà utile considerare, sopratutto quando si rappresentano corpi, che tutto ciò che figura una direzione referenzialmente verticale appaia come tale (verticale) nella tavola finale., in modo che lo spettatore non debba ristrutturare il suo sistema

5 di orientamento spaziale. La differenziazione delle linee risponde alle seguenti categorie:

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