NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

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1 Gennaio 2004 VARIANTE DEL P.R.G. INERENTE LE ZONE STORICHE A AI SENSI DELLA LR 23/97 E DELLA LR 1/2001 NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE TAV. P5

2 TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI 1. AMBITO DELLA VARIANTE AL P.R.G. PER LE ZONE A La presente variante ha per oggetto tutte le zone A (nuclei storici) del P.R.G. del comune di Tirano (Adottato con delibera C.C. n. 113 del 24/7/1986, variato con deliberazione n. 214 del 18/12/1987 e approvato con delibera della G.R. n del 3/10/1989) e sostituisce quanto previsto dall art. 17 ( già soppresso con modifiche d ufficio della Regione Lombardia). Essa recepisce tutte le indagini già svolte su tali nuclei che analizzano i caratteri storici, urbanistici e architettonici e propone gli interventi più adeguati di salvaguardia, valorizzazione e recupero. 2. FINALITA DELLA VARIANTE AL P.R.G. PER LE ZONE A La presente Variante recepisce i disposti previsti dall Art.3 comma 13) della L.R. 1/2001 e dalla L.R. 23 giugno 1997 n. 23. Essa è elaborata ai sensi dell art. 17 della L.R n. 51 ed è finalizzata a determinare i livelli di intervento ammissibili per categorie omogenee di edifici, in relazione alle specifiche caratteristiche tipologiche. Essa individua: I perimetri entro i quali, ad avvenuta approvazione di detta variante è possibile operare con intervento edilizio diretto, secondo le modalità delle presenti Norme; Il perimetro entro il quale, ad avvenuta approvazione della presente variante è possibile operare previa predisposizione di planivolumetrici preventivi. Ogni attività che comporti trasformazioni urbanistiche od edilizie, nell ambito delle zone A dei nuclei storici è soggetta a quanto previsto dalla presente variante ed alla disciplina dei regolamenti comunali, sempre che non siano in contrasto con quanto disposto in essa. Sino all approvazione della suddetta variante delle zone A dei nuclei storici, sono ammesse le opere consentite all art.3 del D.P.R. 6/06/2001 n. 380 comma a) e b), purché per gli ambiti interessati dai perimetri di cui al punto a) del presente articolo, rispettino la normativa tipologica prevista dalla presente variante. Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.2 Gennaio 2004

3 3. CONTENUTI DELLA VARIANTE AL P.R.G. PER LE ZONE A DEI NUCLEI STORICI La presente variante: Individua e sottopone ad apposita normativa tutti i beni storici e monumentali meritevoli di salvaguardia, restauro, conservazione nonché le zone di interesse ambientale Definisce l organizzazione della rete di viabilità e degli spazi di parcheggio, al fine di favorire la mobilità pedonale e il trasporto pubblico 4. GLI ELABORATI DELLA VARIANTE AL P.R.G, PER LE ZONE A DEI NUCLEI STORICI Date per acquisite, da parte dell Amministrazione comunale, le tavole e gli studi di analisi predisposte per il piano precedentemente adottato, gli elaborati della presente Variante al P.R.G. del comune di Tirano per le zone A dei nuclei storici sono i seguenti: Elenco tavole: Numero Oggetto Località Scala P1/A Tipo di intervento Madonna di Tirano 1:1000 P1/B Tipo di intervento Centro storico 1:1000 P1/C Tipo di intervento Dosso 1:1000 P1/D Tipo di intervento Cologna 1:1000 P1/E Tipo di intervento Baruffini Parlenti 1:1000 P1/F Tipo di intervento Case Alte Mocchioni 1:1000 P1/G Tipo di intervento Roncaiola Piazzo Visoli 1:1000 P2/A Standard e interventi unitari Madonna di Tirano 1:1000 P2/B Standard e interventi unitari Centro storico 1:1000 P2/C Standard e interventi unitari Dosso 1:1000 P2/D Standard e interventi unitari Cologna 1:1000 P2/E Standard e interventi unitari Baruffini Parlenti 1:1000 P2/F Standard e interventi unitari Case Alte MocchionI 1:1000 P2G Standard e interventi unitari Roncaiola Piazzo Visoli 1:1000 P3/A Schede di progetto Edificato Centro storico Da 1 a 300 P3/B Schede di progetto Edificato Centro storico Da 301 a 600 P3/C Schede di progetto Edificato Centro storico Da 608 a 999 P3/D Schede di progetto Edificato Centro storico Da 1001 a 4172 P3/E Schede di progetto Lotti liberi Centro storico Da 6 a 703 Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.3 Gennaio 2004

4 P3/F Schede di progetto Lotti liberi Centro storico Da 705 a 3273 P3/G Schede di progetto Lotti liberi Centro storico Da 3274 a 4173 P3/H Schede di progetto Edificato Frazioni Da 1178 a 1498 P3/I Schede di progetto Edificato Frazioni Da 1502 a 1795 P3/L Schede di progetto Edificato Frazioni Da 1800 a 2198 P3/M Schede di progetto Edificato Frazioni Da 2206 a 2594 P3/N Schede di progetto Edificato Frazioni Da 2600 a 4178 P3/O Schede di progetto Lotti liberi Frazioni Da 1180 a 1999 P3/P Schede di progetto Lotti liberi Frazioni Da 2000 a 2699 P3/Q Schede di progetto Lotti liberi Frazioni Da 2701 a 3249 P3/R Schede di progetto Lotti liberi Frazioni Da 3250 a 4163 P4 P5 P6 Dati planivolumetrici riassuntivi Norme tecniche di attuazione Normativa Tipologica Relazione 5. STRUMENTI DI ATTUAZIONE Gli strumenti di attuazione per le zone A nuclei storici, sono i seguenti: 5.1 Interventi diretti Tutti gli interventi su edifici esistenti inclusi nelle zone A ed inseriti nei perimetri di cui al punto a) dell art. 1.2 si attuano attraverso il rilascio di permessi di costruire o dichiarazioni di inizio attività di cui al D.P.R. 6/06/2001 n Progetti planivolumetrici unitari La presente variante individua alcune aree ove la complessità urbanistica o ambientale richiede la presentazione di progetti planivolumetrici unitari o di interventi speciali previsti dall A.C. Ai sensi della L. 457 del 05/08/1978 art. 27, tutte le zone A del comune di Tirano sono individuate come zone di recupero. 6. GRADUALITA E MODALITA DEGLI INTERVENTI La presente variante individua nelle tavole P1/A, P1/B, P1/C, P1/D, P1/E, P1/F, P1/G, la gradualità degli interventi edilizi ammessi negli ambiti di cui alla lettera a) dell art Tali modalità sono dettagliatamente precisate nel successivo Titolo 2. Nella medesima tavole sono individuate le modalità di intervento sul contesto dei lotti liberi. Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.4 Gennaio 2004

5 Ad integrazione e a miglior specificazione, i dati salienti relativi all intervento, comprensivi di eventuali note integrative di dettaglio, sono riassunti nelle schede, raggruppate per unità urbanistiche (isolati per il centro storico e frazioni), di cui agli allegati P3. Gli interventi previsti dovranno pertanto attenersi alle disposizioni sopramenzionate. Solo in casi del tutto particolari, ove le indagini conoscitive storico architettoniche che supportano il progetto siano nelle condizioni di dimostrare una diversa classificazione parzialmente o totalmente- della gradualità di intervento, rispetto a quella esplicitata nelle tavole suddette, è possibile richiedere la parziale o totale modifica della gradualità di intervento. La richiesta è approvata dal sindaco previo parere favorevole degli esperti ambientali, espressa a seguito di sopralluogo. Gli interventi sugli edifici o manufatti, individuati nelle schede di progetto come soggetti a vincolo specifico e indiretto ai sensi della L.490/99, indipendentemente dal rispetto della gradualità di intervento singolarmente previste, sono soggetti al nulla osta della competente Soprintendenza ai BB.AA. 7. DESTINAZIONI D USO Esse sono stabilite nelle schede relative ad ogni edificio. E comunque possibile, in casi particolari, individuare destinazioni diverse da quelle descritte nelle schede, purché compatibili con quelle ammesse. La richiesta è approvata dal sindaco, previo parere favorevole degli esperti ambientali, espressa a seguito di un sopralluogo. Non sono in ogni caso ammesse, all interno delle zone A, destinazioni d uso che possano portare disturbo alla quiete pubblica o attività inquinanti sia dal punto di vista delle emissioni di sostanze nocive, sia dal punto di vista di emissioni acustiche. 8. STANDARD Gli standard di cui all art. 22 della L.R. 51/75 sono individuati nelle tavole P2. Le aree a parcheggio interrato possono essere realizzate anche mediante convenzionamento di costruzione e gestione con privati. Nel sedime di tali aree, su piani diversi, l Amministrazione Comunale potrà comunque far realizzare, con convenzione di costruzione e gestione con privati, parcheggi privati (previo studio di fattibilità) 9. ESAME DELLE PRATICHE EDILIZIE Per garantire la tutela e la valorizzazione dei nuclei storici del comune di Tirano, per verificare la coerenza dei progetti di intervento rispetto ai contenuti della presente variante, le pratiche edilizie inerenti i nuclei storici saranno esaminate dagli esperti ambientali nominati ai sensi della L.R. 18/97. Gli esperti avranno facoltà di effettuare sopralluoghi che si rendessero necessari, verificheranno il rispetto dei progetti di intervento edilizio o urbanistico in relazione alle indicazioni contenute nelle tavole di progetto della presente variante. Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.5 Gennaio 2004

6 10. ELABORATI NECESSARI PER LA RICHIESTA DI INTERVENTO NELLE ZONE A NUCLEI STORICI Oltre agli elaborati necessari per le richieste di intervento in tutto l ambito del territorio comunale, stabiliti dalle N.T.A. del P.R.G., dal R.E. e dalla legislazione vigente in materia, i progetti inerenti gli interventi nelle zone A nuclei storici dovranno adeguarsi a quanto previsto dai Criteri della L.R. 18/97, in particolare all Abaco degli elaborati richiesti in rapporto ai tipi di trasformazione (Cfr. Criteri per l esercizio delle funzioni amministrative procedure e modulistica, Deliberazione della Giunta regionale del 25 luglio 1997, n. 6/30194, Allegato A Elaborati per la presentazione dei progetti BURL 17 ottobre suppl. str. a l n.42). Inoltre, per gli interventi di restauro e di risanamento conservativo, dovranno obbligatoriamente essere corredati di: Documentazione fotografica a colori inerente lo stato di fatto degli interni e degli esterni Analisi storica, consistente in una documentazione iconografica, cartografica, fotografica e documentale, al fine di approfondire, alla scala dell edificio, lo sviluppo diacronico dello stesso. Rilievo architettonico inerente lo stato di fatto, comprendente anche le aree scoperte di pertinenza (ad esempio corti o broli), tale rilievo, per gli edifici, dovrà essere integrato da quello materico ed eventualmente del degrado. Queste tavole saranno realizzate in scala 1:50 ed evidenzieranno, oltre agli elementi strutturali significativi (volte, solai in legno, ecc.), tutti i particolari architettonici di pregio segnalati nelle schede di rilievo. Sintesi di saggi su intonaci e sulle coloriture significative. Sintesi sulle condizioni di degrado statico e materico Se nel corso dell esecuzione dei lavori emergessero rinvenimenti significativi, sarà obbligo del proprietario e del Direttore dei Lavori, segnalarli al fine di poter stabilire se tali rinvenimenti possano comportare varianti alle previsioni originarie di progetto. 11. ABITABILITA O AGIBILITA DEI LOCALI Per quanto attiene l agibilità e l abitabilità dei locali si rimanda a quanto previsto dall art.104 del R.E. in vigore che si cita di seguito per esteso: Agli edifici esistenti o comunque autorizzati all uso, per interventi anche parziali di ristrutturazione, ampliamenti e comunque per tutti gli interventi di cui alle lettere b), c) e d) dell art. 31 della Legge 5 agosto 1978 n. 457 e alle lettere a) ed e) della L. 662/1996, art.2 comma 60, punto 7, si applicheranno le norme del presente titolo fermo restando che, per esigenze tecniche documentate o per vincoli legislativi di natura urbanistica e/o ambientale, saranno ammesse deroghe agli specifici contenuti in materia di igiene della presente normativa purché le soluzioni comportino oggettivi miglioramenti igienico sanitari. Per il recupero del patrimonio edilizio esistente dei centri storici e relativamente ad e o comunque tutelati da vincolo artistico monumentale, ambientale (D. Lgs. 490/99) ed anche per quegli edifici ritenuti immodificabili da parte della Commissione Edilizia Comunale, fermo restando: l ottenimento di oggettivi miglioramenti degli aspetti igienico sanitari; Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.6 Gennaio 2004

7 il rispetto dei requisiti di sicurezza; possono essere concesse le seguenti deroghe: a) per i vani di abitazione ed accessori - Superficie finestrata apribile: 1/14 della superficie in pianta del vano. - Per la determinazione dell altezza media e del volume si utilizzano i criteri previsti dalla L. R. 15/96. Pertanto: - Altezza media ponderale: 2,40 m. riducibile a m. 2,10 per gli edifici posti a quota superiore ai metri s.l.m. - Superficie: riduzione del 10% rispetto ai limiti regolamentari - Volume riduzione del 10% rispetto ai limiti regolamentari b) per i bagni e/o servizi igienici - Si applicano riduzioni di superficie anche superiori al 20% di quelle regolamentari purché ciò consenta la disponibilità e la fruibilità dei seguenti accessori: W.C., lavabo, bidet, vasca da bagno e/o doccia; - L altezza media dei servizi non dovrà essere inferiore a m. 2,10 ed in caso di soffitto non orizzontale il punto più basso non dovrà essere inferiore a m. 1,50. - L altezza media sarà ulteriormente riducibile a m. 2,00 per le parti del territorio comunale posto a quota superiore a m.s.l.m. - Anche la prima stanza da bagno potrà essere dotata di impianto di aerazione artificiale. Per il recupero degli edifici esistenti in zona agricola, anche abbandonati, in disuso ed anche per cambio di destinazione d uso, fermo restando: l ottenimento di oggettivi miglioramenti degli aspetti igienico sanitari; il rispetto dei requisiti di sicurezza; la realizzazione dell aumento di volume ammesso e di ampliamento e/o creazione di nuove superfici apribili aeranti o illuminanti. A fronte di dichiarazione del responsabile del Procedimento su valutazione della Commissione edilizia comunale che trattasi di recuperi non destinati ad abitazione permanente (primaria), possono essere concesse deroghe diverse da quelle previste dal precedente comma e specificamente: a) per i vani di abitazione e accessori - Superficie finestrata apribile: 1/14 della superficie in pianta del vano. - Altezza media di m. 2,10 - Superficie: riduzione del 20% rispetto ai limiti regolamentari; - Nei casi di soffitto non orizzontale, i requisiti di altezza media e volume si calcolano con i criteri della L.R. 15/96 c) per i servizi igienici Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.7 Gennaio 2004

8 - Si applicano riduzioni di superficie anche superiori al 20% di quelle regolamentari purché ciò consenta la presenza e fruibilità dei seguenti accessori: W.C., lavabo, bidet e doccia; - L altezza media dei servizi non dovrà essere inferiore a m. 2,00 ed in caso di soffitto non orizzontale il punto più basso non dovrà essere inferiore a m. 1,50; - Il ricambio d aria dovrà essere garantito attraverso superficie finestrata apribile o idoneo mezzo artificiale. Le deroghe, inerenti i soli aspetti igienico sanitari regolamentati nel presente titolo, vengono concesse da Comune, con l atto di dichiarazione di inizio di attività o di permesso di costruire su conforme parere del responsabile del Servizio Igiene e Sanità pubblica dell ASL. Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.8 Gennaio 2004

9 TITOLO II CLASSI DI INTERVENTO 12. CONSIDERAZIONI GENERALI La Variante specifica le norme relative ai tipi, alle caratteristiche dell edificazione, ai fini della determinazione dei tipi e dei caratteri di intervento. La Variante individua diverse modalità generali di intervento: edifici, aree o complessi edilizi da conservare; edifici od aree in cui è consentita la trasformazione; manufatti da demolire e da ricostruire (soggette a P.R.); Manufatti da demolire Edifici, aree o complessi edilizi da conservare Rientrano in questa categoria le parti del tessuto edilizio che hanno valore monumentale o storico, che la Variante provvede a valorizzare prescrivendo il consolidamento ed il restauro, secondo modi di seguito definiti; nonché quegli edifici e complessi edilizi di recente costruzione la cui demolizione o sostituzione, nel periodo di validità della pianificazione non è coerente con l economia della pianificazione stessa Edifici e complessi di valore monumentale In questa categoria rientrano i beni assoggettati o assimilabili ai beni vincolati ai sensi della legge 490/99. Per tale categoria l intervento assumerà il carattere della conservazione del monumento nella sua inscindibile unità formale e strutturale, di valorizzazione-ripristino dei suoi caratteri architettonico-decorativi, di ripristino delle parti alterate, preservando l aspetto esterno e l impianto strutturale tipologico architettonico dell interno con le relative parti decorative, di eliminazione dei volumi effetto di aggiunte e superfetazioni. In particolare si procederà: Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.9 Gennaio 2004

10 1. al consolidamento e al risanamento del complesso murario originario nelle sue strutture verticali, orizzontali e di copertura senza spostamenti di strutture verticali o di strutture orizzontali, né modifiche del tetto, che sarà opportunamente ripristinato con il manto di copertura tradizionale; 2. al restauro-ripristino dei fronti esterni ed interni degli ambienti liberati dalle superfetazioni, intendendosi per tali, quei manufatti che, oltre a non rivestire interesse nella storia dell edificio, ne impediscono la lettura anche in senso filologico. In particolare per quanto attiene alle corti ed agli spazi inedificati, si procederà al ripristino dei materiali originari, all eliminazione di ogni superfetazione, sia pure a carattere provvisorio, alla conservazione e sistemazione a giardino o a corte; 3. alla conservazione-ripristino dell impianto distributivo-organizzativo originario, limitatamente agli edifici monumentali. Per quanto attiene alla conservazione-ripristino dell impianto distributivo-organizzativo originario, sono consentite limitate sistemazioni e modifiche interne, per la dotazione di adeguate attrezzature igienico-sanitarie quando essa non alteri le caratteristiche degli ambienti di importanza storico-documentativa o architettonica; 4. norme da osservare nel caso di ricostruzione filologica: è ammessa la ricostruzione filologica di parti di edificio eventualmente crollate o demolite. Sulle eventuali demolizioni di sopraelevazioni o superfetazioni non è consentito realizzare interventi edilizi sostitutivi di alcun tipo Edifici e complessi di valore storico I requisiti dell intervento conservativo per gli edifici e complessi di valore storico, fanno riferimento alle categorie, appresso indicate: Edifici ad impianto urbanistico compiuto. La categoria comprende gli edifici ed i complessi di edifici riconducibili ad una fondamentale unità morfologica ed urbanistica. L intervento conservativo dovrà rispondere ai requisiti di cui al punto 12.2, salvo l ammissione di: modificazioni della partizione dell insieme in unità d uso (residenze, uffici, sedi di Enti, ecc.) diverse da quelle in atto; spostamento e costruzione di tramezzature, di servizi igienici anche ad aerazione forzata, la conseguente modificazione del sistema di accessibilità verticale ed orizzontale dell insieme al fine della razionalizzazione dell intero impianto distributivo; bucature diverse da quelle in atto per le fronti interne prospettanti su chiostrine e cavedi alla condizione che esse introducano un sostanziale miglioramento delle condizioni igieniche delle fabbriche e non distruggano o occultino particolari architettonici di rilevante importanza e si compongono organicamente nelle facciate. Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.10 Gennaio 2004

11 Complessi ed edifici con impianto specifico (a corte ad esempio) Sono compresi nella categoria i complessi la cui conservazione unitaria è basata sul rapporto funzionale e formale tra edificato e corte o spazi liberi esterni. L intervento conservativo dovrà rispondere ai requisiti di cui al punto salvo: l ammissione di interventi di modifica dell assetto distributivo per quanto attiene alla sola accessibilità orizzontale, utilizzando, se possibile, le logge, i ballatoi e le strutture che ne sono in diretta relazione; la partizione dell insieme in nuove unità d uso: tramezzature, servizi igienici, ecc.; date le caratteristiche sarà curato con attenzione il ripristino e la valorizzazione degli spazi esterni, accentuandone il loro carattere unificante, sia con l eliminazione delle superfetazioni, sia con la eliminazione di ogni suddivisione. Gli spazi verranno opportunamente sistemati e pavimentati e, ove possibile, resi disponibili all uso comune Destinazione funzionale di edifici o aree di formazione recente Per gli edifici ed aree di formazione recente, l intervento conservativo è regolato dalle seguenti disposizioni: divieto di alterare l assetto volumetrico con aggiunte in verticale ed orizzontale; è ammessa la modifica dell assetto distributivo-organìzzativo interno agli edifici nell ambito della conservazione volumetrica. La conservazione volumetrica dovrà comunque comportare una riqualificazione architettonica o almeno formale così come indicata nelle specifiche schede di progetto Manufatti. reperti di valore storico o monumentale Per tali complessi la Variante prevede la conservazione integrale, la ricostruzione e il restauro nell assoluto rispetto degli elementi originari, nonché mediante materiali e tecnologie che ne denuncino la contemporaneità Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.11 Gennaio 2004

12 Inoltre, anche al di fuori delle individuazioni di cui al comma precedente, è prescritto il mantenimento ed il restauro di altri reperti come fontane, lapidi, edicole sacre, ecc., e di quanto altro negli spazi esterni e negli ambienti interni costituisca documento della storia civile della città Edifici e manufatti da demolire In generale la variante si limita a prevedere la demolizione di soli manufatti che costituiscono evidenti superfetazioni. 13 NORME URBANISTICHE RELATIVE ALLE AREE OGGETTO Dl VARIANTE Le tavole di progetto riportano i dati di superficie relativi alle opere di urbanizzazione primaria e secondaria nel rispetto delle disposizioni di cui alla L.U.R. 51/75. Ai sensi della L.U.R. 51/75 è individuata la necessità di soddisfare, i fabbisogni relativi ad aree per spazi pubblici attrezzati a parco, per il gioco e lo sport e per parcheggi relativi anche in aree esterne al Centro Storico e funzionalmente collegate. 14 AMBITI URBANISTICI Gli ambiti urbanistici coincidono con le delimitazioni previste dal P.R.G. In particolare sono definiti dai nuclei storici delle frazioni e dagli isolati del centro storico murato, identificati nelle tavole P1/A, P1B, P1C, P1D, P1E, P1F, P1G. In generale il recupero delle aggiunte non coeve o non appartenenti alla composizione originaria, salvo evidenti superfetazioni (tettoie,ecc.) è consentito solo nel caso in cui si dimostri la possibilità di un loro inserimento organico nel contesto della crescita architettonica dell edificio e degli spazi che lo caratterizzano ambientalmente ed urbanisticamente. Sono comunque da conservare i seguenti elementi puntuali anche se non inseriti in edifici o spazi significativi. A B C D E F G H Arredi fissi esterni Balconi, Ballatoi, Loggiati, Graticci Comignoli Decorazioni, Graffiti, Tessiture Murarie singolari Edicole, Santelle, Crocefissi Finestre Gronde, Doccioni d arte o d epoca Herkel, Bowindow Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.12 Gennaio 2004

13 I Inferriate, Parapetti d arte o d epoca L Lapidi, Iscrizioni, Scritte M Mulini, Magli, Particolari utensili di opifici N Mura O Opere pittoriche (affreschi) o scultoree P Portici, Portali Q Merlature R Recinzioni, Cancelli S Serramenti, Portali T V Torchi, Macine Vegetazione di particolare significato d arte o d epoca Monumenti A Fontane, Lavatoi Forni, Camini esterni Pavimentazioni + Scale, Scalinate. Mura. Merlature 15 CLASSI DI INTERVENTO Gli interventi previsti riguardano gli edifici e i lotti liberi. Per quanto riguarda le sistemazioni esterne (pavimentazioni), gli elementi di arredo urbano, le recizioni, le strutture precarie e gli aspetti monumentali (portali, merlature ecc.), verrà redatto un progetto specifico che si raccorderà con la presente variante. 16 CLASSI DI INTERVENTO SUGLI EDIFICI Tenendo presente la definizione degli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente previsti dal D.Lgs. 27/XII/2002 n. 301 e dal D.P.R. 6/VI/2001 n. 380 e dal fascicolo 2, Allegato A del D.G.R. 25 settembre 1998, n.6/38573, che, per una precisa applicazione, nel contesto del Centro Storico di Tirano, necessitano peraltro di ulteriori specificazioni, le presenti norme definiscono tutti gli interventi possibili sugli edifici esistenti. Essi sono elencati secondo una graduatoria che va dal più limitato (manutenzione ordinaria) al più esteso (demolizione e ricostruzione). E altresì previsto l intervento di demolizione senza possibilità di ricostruzione che è Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.13 Gennaio 2004

14 prescritto in casi particolari. Le tavole di progetto indicano il massimo tipo di intervento relativo a ciascun edificio (o al contesto). Sono sempre possibili interventi più limitati di quello indicato dalle tavole, purché non contrastino in alcun modo con quest ultimo, ad eccezione degli interventi di demolizione. In base all art. 3 del D.P.R. 6/VI/2001 n. 380 la definizione degli interventi edilizi è la seguente: a) Interventi di manutenzione ordinaria, gli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti; b) Interventi di manutenzione straordinaria, le opere e le modifiche necessarie per rinnovare o sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni d uso; c) Interventi di restauro e di risanamento conservativo, gli interventi edilizi rivolti a conservare l organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell organismo stesso, ne consentano destinazioni d uso con essi compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell edificio, l inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell uso, l eliminazione degli elementi estranei all organismo edilizio; d) Interventi di ristrutturazione edilizia, gli interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell edificio, l eliminazione, la modifica e l inserimento di nuovi elementi ed impianti. Nell ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria e sagoma di quello preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l adeguamento alla normativa antisismica. e) Interventi di nuova costruzione, quelli di trasformazione edilizia e urbanistica del territorio non rientranti nelle categorie definite alle precedenti lettere. Sono comunque da considerarsi tali: e.1) la costruzione di manufatti edilizi fuori terra o interrati, ovvero l ampliamento di quelli esistenti all esterno della sagoma esistente, fermo restando, per gli interventi pertinenziali, quanto previsto alla lettera e.6); e2) gli interventi di urbanizzazione primaria e secondaria realizzati da soggetti diversi dal comune; e3) la realizzazione di infrastrutture e di impianti, anche per pubblici servizi, che comporti la trasformazione in via permanente del suolo inedificato; e4) l installazione di torri e tralicci per impianti radio-ricetrasmittenti e di ripetitori per i servizi di telecomunicazione; e5) l installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulotte, camper, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili, e che nono siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee; e6) gli interventi pertinenziali che le norme tecniche degli strumenti urbanistici, in relazione alla zonizzazione e al pregio ambientale e paesaggistico delle aree, qualifichino come interventi di nuova costruzione, ovvero che comportino la realizzazione di un volume superiore al 20 % del Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.14 Gennaio 2004

15 volume dell edificio principale; e7) la realizzazione di depositi di merci o di materiali, la realizzazione di impianti per attività produttive all aperto ove comportino l esecuzione di lavori cui consegua la trasformazione permanente del suolo inedificato; f) gli interventi di ristrutturazione urbanistica, quelli rivolti a sostituire l esistente tessuto urbanistico-edilizio con altro diverso, mediante un insieme sistematico di interventi edilizi, anche con la modificazione del disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale. Tali definizioni prevalgono sulle disposizioni degli strumenti urbanistici generali e dei regolamenti edilizi. g) Resta ferma la definizione di restauro prevista dall art. 34 del D. Lgs. 29/X/1999, n DEMOLIZIONE SENZA POSSIBILITA Dl RICOSTRUZIONE Si tratta soprattutto di parti di edifici o manufatti, che dovranno essere demoliti, per consentire la più razionale, ambientalmente e urbanisticamente più rispettosa, realizzazione della Variante. Nel caso in cui ciò non contrasti con la destinazione dell area prescritta dalla Variante, eventuali piani interrati (completamente o su tre lati), potranno essere mantenuti. La volumetria demolita può eventualmente essere recuperata in interrato, con presentazione di un progetto di sistemazione esterna che sia valutato positivamente dagli esperti ambientali. Le tavole P 1/A-B-C-D-E-F-G individuano specificamente le demolizioni per i manufatti accatastati. E implicita anche la demolizione anche di quelli non accatastati (tettoie e similari) descritti nelle schede di ogni singola unità immobiliare, in contrasto ambientale. Per le tettoie e per le strutture precarie, nonché per l insieme delle sistemazioni esterne, verrà redatto uno specifico progetto di approfondimento della presente variante. 18 MANUTENZIONE ORDINARIA (Lett. a Art. 3 D.P.R. 6/VI/2001, n. 380) Comprende gli interventi che riguardano gli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti. In particolare rientrano in questo grado di intervento le seguenti opere, come indicato nel fascicolo A del D.G.R. 24/IX/1998 n, 6/38573: A. FINITURE ESTERNE (intonaci, rivestimenti, tinteggiatura, infissi, Riparazione, rinnovamento e sostituzione delle elementi architettonici e decorativi, finiture degli edifici purché ne siano conservati i pavimentazioni, manto di copertura). caratteri originari, tra queste: Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.15 Gennaio 2004

16 B. ELEMENTI STRUTTURALI (fondazioni, strutture portanti verticali e orizzontali, scale, rampe, tetto) C. MURATURE PERIMETRALI, TAMPONAMENTI E APERTURE ESTERNE D. TRAMEZZI E APERTURE INTERNE E. FINITURE INTERNE (tinteggiatura, intonaci e rivestimenti, controsoffitti, pavimenti, infissi, elementi architettonici e decorativi). F. IMPIANTI ED APPARECCHI IDROSANITARI G. IMPIANTI TECNOLOGICI E RELATIVE STRUTTURE E VOLUMI TECNICI (Impianti elettrici, di riscaldamento e condizionamento, del gas, idrici, di scarico, di sollevamento, antincendio: reti e impianti di trattamento, allontanamento e depurazione dei rifiuti liquidi, solidi e aeriformi) - pulitura delle facciate - riparazione di balconi e di terrazzi - riparazione e sostituzione di infissi, serramenti esterni, portoni, cancelli, vetrine, serrande, ringhiere; - ripristino della tinteggiatura, di intonaci e di rivestimenti; riparazione e sostituzione si grondaie, pluviali, comignoli; - riparazione, coibentazione, ricorsa e sostituzione parziale del manto di copertura; - rifacimento delle pavimentazioni esterne di cortili, patii e cavedi; Riparazione e rinforzo di parte degli elementi strutturali. Rinforzo delle strutture portanti orizzontali anche con putrelle, reti elettrosaldate e getti di calcestruzzo armato. Riparazione e sostituzione parziale dell orditura secondaria del tetto, con mantenimento dei caratteri originari Nessuna L apertura e chiusura di vani e porte all interno della stessa unità immobiliare. La costruzione di arredi fissi e di piccole opere murarie come la creazione di nicchie e muretti. Inserimento e spostamento di pareti mobili. Riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture. Riparazione, sostituzione e adeguamento di impianti ed apparecchi igienico sanitari. Le opere necessarie a mantenere in efficienza e ad adeguare gli impianti tecnologici esistenti o ad adeguarli alle normali esigenze di esercizio. Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.16 Gennaio 2004

17 Esterno Interventi di riparazione, rinnovamento, integrazione e sostituzione delle finiture esterne degli edifici, tesi alla conservazione della situazione originaria su: tinteggiatura, intonaci, rivestimenti, ecc.; infissi esterni, grondaie, pluviali, recinzioni, manti di copertura, pavimentazione esterna. Interno Interventi di riparazione, rinnovamento, integrazione e sostituzione, anche modificando la situazione preesistente di: infissi e pavimenti; impianti già esistenti; tinteggiatura e rivestimenti L intervento è esente da oneri e quota afferente il costo di costruzione. 19 MANUTENZIONE STRAORDINARIA (Lett. b Art. 3 D.P.R. 6/VI/2001, n. 380) Comprende le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non compiano modifiche delle destinazioni d uso; In particolare rientrano in questo grado di intervento le seguenti opere, come indicato nel fascicolo A del D.G.R. 24/IX/1998 n, 6/38573: La manutenzione straordinaria è volta a mantenere in efficienza gli edifici realizzando interventi che non comportano modificazioni della tipologia, dei caratteri costruttivi e dell assetto distributivi complessivo del fabbricato, né mutamento delle destinazioni d uso. Sono di manutenzione straordinaria gli interventi sistematici relativi alle finiture esterne, con possibilità di sostituzione delle stesse. Sono altresì di manutenzione straordinaria i rinnovi e le sostituzioni di parti limitate delle strutture, anche portanti e l installazione ed integrazione degli impianti igienico sanitari e tecnici, senza alterazione di volumi e di superfici. Inoltre, sono comprese nella manutenzione straordinaria le opere di modifica dell assetto distributivo di singole attività immobiliari e anche le opere che comportino l aggregazione o la suddivisione di unità immobiliari purché non alterino l impianto distributivo complessivo dell edificio e non interessino parti comuni. Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.17 Gennaio 2004

18 Gli interventi di manutenzione straordinaria non debbono in ogni caso costituire un insieme sistematico di opere che possano portare ad un organismo edilizio diverso dal precedente, né devono costituire mutamento tipologico della costruzione nel suo insieme. A. FINITURE ESTERNE (Intonaci, rivestimenti, tinteggiatura, infissi, elementi architettonici e decorativi, pavimentazioni, manto di copertura). B. ELEMENTI STRUTTURALI (fondazioni, strutture portanti verticali e orizzontali, scale e rampe, tetto) C. MURATURE PERIMETRALI, TAMPONAMENTI E APERTURE ESTERNE D. TRAMEZZI E APERTURE INTERNE E. FINITURE INTERNE (tinteggiatura, intonaci e rivestimenti, controsoffiti, pavimenti, infissi, elementi architettonici e decorativi) F. IMPIANTI ED APPARECCHI IGIENICO SANITARI G. IMPIANTI TECNOLOGICI E RELATIVE STRUTTURE E VOLUMI TECNICI (impianti elettrici, di riscaldamento e condizionamento, del gas, idrici, di scarico, di sollevamento, antincendio: reti e impianti di trattamento, allontanamento e depurazione dei rifiuti liquidi, solidi ed aeriformi). Rifacimento e nuova formazione di intonaci e rivestimenti; tinteggiatura; sostituzione di infissi e ringhiere; coibentazione e rifacimento totale del manto di copertura. Consolidamento, rinnovamento e sostituzione di parti limitate di elementi strutturali. E ammesso il rifacimento di parti limitate di uri perimetrali portanti nei casi in cui non siano tecnicamente o economicamente giustificabili interventi di consolidamento, purché ne siano mantenuti il posizionamento e i caratteri originari. Rifacimento di parti limitate di tamponamenti esterni, purché ne siano mantenuti il posizionamento e i caratteri originari. Sono ammessi interventi di ridefinizione delle facciate mediante la modifica di parte limitata delle aperture. Realizzazione o eliminazione di aperture interne, anche in muri portanti; realizzazione o eliminazione di tramezzature e di muri divisori tra una o più unità immobiliari Riparazione e sostituzione. Installazione ed integrazione degli impianti e dei servizi igienico sanitari. Installazione degli impianti tecnologici e delle relative reti e realizzazione dei conseguenti volumi tecnici. Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.18 Gennaio 2004

19 Esterno Comune di Tirano Interventi di rinnovamento, integrazione e sostituzione di finiture e parti strutturali esistenti con altre anche diverse dalla situazione preesistente senza alterazioni di volume: serramenti, Copertura, rivestimenti, intonaci, tinteggiatura, canali di gronda, porzioni di muratura; apertura di nuovi vani di porte e finestre; costruzione di terrazzi e scale esterne, scale di sicurezza esterne quando richieste dalle norme vigenti; consolidamento statico delle strutture esistenti che non comportino modifiche della sagoma o dei prospetti. Il permesso di costruire di questo tipo di intervento è gratuito. Interno Interventi di rinnovamento, integrazione, modifica e sostituzione di elementi di finitura, divisori, e di parti strutturali analoghe alla situazione preesistente: divisori, porte, ecc.; parte delle solette, delle murature, ecc.; scale interne esistenti; consolidamento statico delle strutture esistenti. Nuova realizzazione di: impianti idrosanitario, elettrico, di riscaldamento, ascensori, ecc., purché non emergenti dalla sagoma dell edificio; servizi igienico-sanitari e tecnologici, senza aumento di superficie utile. cucine; volumi tecnici (art.9, lett. e, legge 10/77); intercapedini e vespai; isolamento termico ed acustico; Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.19 Gennaio 2004

20 impermeabilizzazioni 20 INTERVENTI DI RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO (Lett. c Art. 3 D.P.R. 6/VI/2001, n. 380) Comprendono le opere rivolte a conservare l organismo edilizio e ad assicurare la funzionalità, mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell organismo stesso, ne consentano destinazioni d uso con esse compatibili. L intervento di Restauro è definito dal T.U. 490/99, come quell intervento diretto sulla cosa volto a mantenere l integrità materiale e ad assicurare la conservazione e la protezione dei valori culturali. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino ed il rinnovo degli elementi costitutivi dell edificio, l inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle singole esigenze dell uso oltre alla eliminazione degli elementi estranei all organismo edilizio. Questi interventi sono soggetti a permesso di costruire ed al pagamento del relativo contributo solo quando comportino cambiamento della destinazione d uso originaria. 21 INTERVENTI DI RESTAURO - DEFINIZIONE GENERALE (Lett. c Art. 3 D.P.R. 6/VI/2001, n. 380) Si intende per restauro il complesso delle opere tese alla conservazione ed alla valorizzazione degli elementi essenziali, della tipologia, della distribuzione e delle tecnologie originarie usate nella costruzione dell edificio, attraverso l eliminazione delle superfetazioni e delle parti aggiunte di epoca recente senza valore o che contrastino con la comprensione storica dell edificio. E ammessa la possibilità di installare servizi igienici illuminati ed aerati artificialmente e locali di cottura con ventilazione forzata sistemati in nicchie purché facciano parte di un locale dotato di aerazione ed illuminazione naturale nel rispetto della superficie utile esistente. Per rispettare le caratteristiche ambientali ed architettoniche dell edificio allo stato di fatto è consentito mantenere le altezze minime dei locali esistenti, ed i rapporti illuminotecnici esistenti ancorché inferiori ai minimi di legge, previa specifica documentazione attestante l impossibilità di interventi diversi, nel rispetto delle caratteristiche di cui sopra. Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.20 Gennaio 2004

21 21.1 RESTAURO (Lett. c Art. 3 D.P.R. 6/VI/2001, n. 380) Sono edifici da conservare integralmente, con interventi limitati alla valorizzazione del carattere e della tipologia originaria. Sono ammessi gli interventi previsti dalla manutenzione ordinaria esterna (con il mantenimento e conservazione dei materiali e delle tipologie originarie) con l aggiunta di: risanamento statico di strutture esistenti; risanamento igienico; eliminazione di parti aggiunte senza valore; interventi (anche all interno) tendenti al ripristino ed alla riparazione degli elementi originari preesistenti o alla integrazione e/o sostituzione di essi con altri dello stesso tipo (tecnologia, materiale e forma), salvo limitate variazioni imposte da dimostrate necessità di ordine statico; destinazione d uso originaria; inserimento di servizi igienici solo nei casi di destinazione residenziale o in altri casi di assoluta necessità; realizzazione di impianti di riscaldamento, idrosanitario (ove compatibile), elettrico, ecc RESTAURO CON POSSIBILITA DI CAMBIO DI DESTINAZIONE D USO (Lett. c Art. 3 D.P.R. 6/VI/2001, n. 380) Edifici da conservare integralmente, con modifiche limitate, tendenti a consentire l utilizzo (inserimento dei servizi, di cucine, di impianti igienico-sanitari, di riscaldamento, elettrici, ecc.). E vietata la modifica della quota di imposta delle solette delle strutture orizzontali. E consentita la realizzazione di: impianti idrosanitari, di riscaldamento, elettrico, ecc.; servizi igienico-sanitari e tecnologici; cucine; volumi tecnici, anche esterni al perimetro dell edificio purché completamente interrati. Interventi ammessi Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.21 Gennaio 2004

22 Stessi interventi ammessi dalla manutenzione straordinaria, conservativa, e dal risanamento statico ed igienico, ma con possibilità di modifiche alla destinazione d uso e alle superfici delle singole unità immobiliari, con obbligatoria eliminazione delle parti aggiunte successivamente senza valore o in contrasto col carattere dell edificio; nel caso in cui esse siano indispensabili alle necessità abitative, dovranno essere adeguate alle caratteristiche dell edificio originario per quanto riguarda materiali costruttivi o di finitura RISANAMENTO CONSERVATI VO TIPOLOGICO (Lett. c Art. 3 D.P.R. 6/VI/2001, n. 380) Questo intervento individua gli edifici che si caratterizzano per una tipologia peculiare, legata alla tradizione costruttiva locale. Esso si distingue dal Risanamento Conservativo semplice per l attenzione riservata agli elementi architettonici ritenuti insostituibili, per i quali è obbligatoria la conservazione, anche nel caso di finiture esterne. Esterno Interventi di rinnovamento, integrazione e sostituzione di finiture e parti strutturali con altre dello stesso tipo solo nel caso in cui gli elementi originari siano irrecuperabili (ove non compaiano altre indicazioni specifiche volte alla conservazione integrale nelle tavole del piano), stessa tecnologia e materiali. serramenti, rivestimenti, manto di copertura, tinteggiatura, porzioni di muratura, scale esterne, ballatoi e balconi; apertura di nuovi vani, di porte e di finestre con caratteristiche uguali all esistente (nuova superficie aerazione massima 20% dell esistente); da tale percentuale è esclusa l aerazione eseguita nei vuoti murari dei sottotetti; sostituzione delle porzioni di copertura in legno deteriorato con altre dello stesso tipo; volumi tecnici completamente interrati. Interno Interventi di rinnovamento, integrazione, modifica e sostituzione di elementi di finitura, divisori e di parti strutturali anche con modifica del tipo di materiale, ma con conservazione degli elementi di valore artistico e tipologico (elementi decorativi, caminetti, opere in pietra, ecc.) ed eventuale modifica delle destinazioni d uso preesistenti. conservazione e consolidamento statico di volte originarie, e delle altre strutture tradizionali di interesse tipologico. Nuova realizzazione di: impianti idrosanitari, di riscaldamento, elettrico, ecc.; Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.22 Gennaio 2004

23 servizi igienico-sanitari e tecnologici (vedi art.9, Iett. E, legge 28/01/1 977, n.10); intercapedini, vespai, impermeabilizzazioni; isolamento termico ed acustico RISANAMENTO CONSERVATIVO (Lett. c Art. 3 D.P.R. 6/VI/2001, n. 380) Tale tipo di intervento tende alla conservazione del carattere esterno originario, soprattutto per quanto riguarda i materiali, tecnologie costruttive, tipologie edilizie tradizionali, al rinnovamento ed alla sostituzione di parti strutturali e non, alla nuova realizzazione o integrazione di servizi igienico sanitari e tecnologici senza aumento di volume con eventuale modifica delle singole unità immobiliari e delle destinazioni d uso originarie. E consentito il risanamento statico ed igienico, Il grado di intervento consente le seguenti opere: Esterno Interventi di rinnovamento, integrazione, sostituzione e nuova realizzazione di finiture e parti strutturali con elementi tradizionali originari (muratura in pietrame locale a vista, tetto in legno, manto di copertura in piode locali, parapetti, balconi in legno, ecc.) conformi alla normativa tipologica. apertura di nuovi vani, di porte e finestre con caratteristiche tradizionali o identiche a quelle descritte nella normativa tipologica, con le sole modifiche necessarie al raggiungimento di un rapporto aeroilluminante minimo di 1/8. Nel caso in cui questo non sia possibile senza alterare in modo sostanziale le caratteristiche esterne dell edificio, è ammesso un rapporto aeroilluminante di 1/10. Nel caso di modifica del piano di calpestio delle solette, le aperture esistenti potranno essere ampliate in altezza o spostate dello stretto necessario; consolidamento statico di murature originarie; sostituzione, anche totale, di coperture deteriorate, con struttura in legno, con altre dello stesso tipo, senza modifiche della quota di imposta e della pendenza originaria; lievi modifiche alla planimetria od alla sagoma originaria, con piccoli spostamenti d volume solo in vista di allineamenti, variazioni, piccole demolizioni, espressamente imposti dal Piano o per evidente utilità pubblica (viabilità, ecc.), o per dimostrate necessità di ordine igienico statico. Volumi tecnici completamente interrati. Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.23 Gennaio 2004

24 Interno Interventi di rinnovamento, integrazione, modifica, sostituzione e nuova realizzazione di elementi di finitura, divisori e di parti strutturali anche con modifica del tipo di materiali originari, ma con conservazione degli elementi preesistenti di valore artistico e tipologico (elementi decorativi, caminetti, volte, archi, opere in pietra, ecc.). sostituzione, anche totale, delle solette intermedie deteriorate e sostituzione o nuova realizzazione di scale interne con altre, con la stessa tipologia di quelle originarie. Per rispettare la situazione preesistente originaria è ammessa un altezza media minima dei locali di m Nel caso in cui tale altezza non sia raggiunta si potrà variare la quota di imposta dei solai fino ad un altezza di m. 2.30, sia per l intera superficie che per una sola parte degli stessi, sarà sempre possibile ricavare, in tale zona, vani abitabili; In questa ipotesi sarà consentito realizzare aperture anche nella falda del tetto purché essa non costituiscano più del 50% del totale delle aperture del piano. conservazione e consolidamento statico delle volte in muratura e delle altre evidenti strutture tradizionali di interesse tipologico. Nuova realizzazione di: impianti idrosanitario, di riscaldamento, elettrico, ecc.; servizi igienico-sanitari e tecnologici, cucine, volumi tecnici purché non emergenti dalla sagoma dell edificio intercapedini, vespai, impermeabilizzazioni, isolamento termico ed acustico, modifica alle destinazioni d uso originali e alle S.L.P. delle singole unità immobiliari. 22 INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA (Lett. d Art. 3 D.P.R. 6/VI/2001, n. 380) Gli interventi di ristrutturazione edilizia si possono definire in linea generale come quelli rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare anche ad una fedele ricostruzione del fabbricato originario. (Cfr. Circolare 7 agosto 2003 del Ministero dei Trasporti, n. 4174/316/26), identico quanto a sagoma, volumi, area e sedime e caratteristiche dei materiali a quello preesistente. Tali interventi comprendono il ripristino e la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell edificio, l eliminazione, la modifica e l inserimento di nuovi elementi ed impianti. Tale tipo di intervento deve comunque tendere alla conservazione degli elementi esterni nel loro insieme (pareti e copertura), elementi strutturali, tipologici e decorativi originali di rilievo, con adeguamento architettonico ed ambientale tramite eliminazione degli elementi recenti in contrasto o loro sostituzione con altri conformi alle caratteristiche di cui al titolo 3 delle presenti norme. Dott. Arch. Dario Benetti Via Maffei, Sondrio - Pag.24 Gennaio 2004

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