PARTE SECONDA ABBREVIAZIONE delle PAROLE (Unità XV) Benvenuti, Voi che dopo aver sudato il doppio delle proverbiali sette camicie (sono infatti 14 le
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- Gino Gatto
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1 PARTE SECONDA ABBREVIAZIONE delle PAROLE (Unità XV) Benvenuti, Voi che dopo aver sudato il doppio delle proverbiali sette camicie (sono infatti 14 le Unità che avete dovuto leggere, studiare, e chissà quante volte ripassare prima di arrivare al 2 livello di Steno-sartoria a distanza), ora decidete di intraprendere il nuovo ciclo di lezioni. Sì, benvenuti da parte di chi vi sprona a faticare ancora per raggiungere la meta di una conoscenza larga, gratificante, che vi consentirà di divenire esseri speciali, invidiati da coloro che non posseggono l autonomia donata a voi dall Arte manuale appresa e si ritrovano impotenti in tutte quelle occasioni in cui, non avendo apparecchiature e strumentazioni a disposizione, debbono rinunciare ad essere attivi, creativi, orgogliosamente indipendenti. In questa seconda fase si opererà sistematicamente in modalità abbreviativa. Le forme linguistiche dovranno vestire abiti che le rendano svelte, dinamiche, scattanti, all insegna del trinomio: sinteticità/velocità/dilatazione del loro potenziale comunicativo. Preposizioni, aggettivi comparativi e superlativi, pronomi, verbi, prefissi, suffissi, desinenze semplici e derivate, ecc., saranno essenzializzati, caratterizzati, assumeranno o una posizione propria o una forma immediatamente riconoscibile, quasi fossero primi piani di un contesto pluridimensionale dove ciascun elemento ha una sua precisa, inconfondibile collocazione. Persino le sigle potranno divenire estensive, dare cioè origine a parole derivate, in una catena di facilissima intelligibilità e di pratica applicazione. Impossibile l ambiguità: il metodo Gab/Noe è strutturato in modo logico, razionale, non vi è nulla di arbitrario nel suo impianto scientificamente studiato per fare da calzamaglia al body linguistico e farne trasparire morfologia, struttura fonetico-grammaticale, persino il sostrato storico! Vale la pena di averlo eletto a proprio mezzo di cattura di concetti e di parole, di avere accettato di assoggettarsi ad un percorso di apprendimento più lungo e complesso: non ci sono sconti per una disciplina che ha scelto di non abbassarsi a livello di mera tecnica scrittoria e che è stato fatto proprio dalle menti più eccelse ed esigenti accumulando una tal serie di espressioni grafiche nel campo della documentazione dei fatti storici e del pensiero, da non avere l eguale in Italia. Entriamo subito nel merito di queste affermazioni che non derivano da ideologie preconcette, ma dall incontestabilità di fatti e di principî accertati sulla base di una conoscenza specialistica e di una comparatoria delle metodologie abbreviative. Chi firma queste lezioni e queste affermazioni è professionalmente competente nel campo delle scritture sintetiche elaborate in epoca moderna e sperimentate nei più vari ambiti di estrinsecazione grafica dell attività intellettuale; tra l altro è cofondatrice e presidente dell Istituto Scripturae munus che stima degni di grande considerazione tutti i sistemi stenografici affermatisi nel nostro paese ed appoggia la ricerca e la sperimentazione per individuare strade di aggiornamento e perfezionamento alle singole teorie. E la lingua italiana, morfologicamente complessa, a richiedere di non scadere nel riduzionismo delle regole e nella grettezza delle esemplificazioni: già il fatto di non possedere una scrittura di base rispondente all ampia articolazione fonetica del suo lessico, comporta al nostro idioma un limite che solo la stenografia Gab/Noe riscatta al massimo livello dando a ciascun suono un distinto segno e facendo in modo che, anche nel caso in cui non fossero sufficientemente evidenziate le coloriture vocali (ad esempio il rafforzamento delle lettere coinvolte nella rappresentazione simbolica della a ) o applicate le contrazioni previste per le consonanti composte e per i gruppi sillabici (vi sono testi fra ultimo Ottocento e primo Novecento in cui non ne è stato fatto uso e i segni appaiono sciolti, in analitica, grafica successione) l assemblamento delle lettere costitutive degli stenogrammi e la loro lettura sia ugualmente possibile. Il principio del su misura consente anche ai livelli più elementari di cucitura di un testo, di riconoscere i punti fermi del suo impianto modellistico alla stregua di quanto avviene con la previa precisazione, sulla stoffa da tagliare, delle altezze vita, fianchi, seno La solidità, infatti, di ogni elemento strutturale fa sì che, in caso di rappresentazione non ortodossa di qualcuno di essi, l impianto generale regga ugualmente e riesca in qualche modo a prescinderne potendo comunque veicolare l informazione linguistica sottesa.
2 Abbreviazione degli Aggettivi Comparativi Consiste nell omettere la consonante p dell avverbio più e nell incrociare le vocali del dittongo iu rispecchiando il carattere fono-grafematico di questa coppia di vocoidi (il vocoide è un suono, la vocale un grafema). Ne emerge una specie di Alef stilizzata (Alef è la prima lettera dell Alef-Beit ebraico), la cui figura è così caratteristica da suggerire chiaramente alla vista, all udito e all intelletto l associazione unificante e simbolica sulla quale si conforma. Questa specie di mini-ideogramma viene tracciato sul rigo di base, distinto dall aggettivo cui si riferisce, quando tale aggettivo inizia per a-e-i-l-s. Quando, invece, s incontra con un aggettivo principiante con un segno filiforme (f-p-t-z) o con un altra consonante adatta sia per la sua forma che per il fatto di consentirsi la premessa di un lungo filetto (d-c -g ), perde la i mentre la u va ad intrecciarsi con la lettera iniziale di detto aggettivo o con il suo filetto in una specie di sottobraccio amoroso. Ma può accadere anche il contrario, cioè che sia la i a restare sola per andare ad allacciarsi con un segno di pendenza opposta: anche in questo caso l incrocio resterà l elemento caratteristico di presenza del più davanti all aggettivo.
3 OSSERVATE i quattro esempi seguenti: nel primo, il più appare scritto per intero ed attaccato alla a alfabetica che segue, negli altri tre la i conserva la sua dimensione mentre la u si fonde con la s iniziale degli aggettivi. Difficile l applicazione di questa regola? Forse la si può semplificare un pochino tracciando staccato il gruppo il più, i più, la più, le più. Se il Noe avesse a farvi qualche appunto, ditegli che la licenza ve l ha data la conduttrice di questo corso Non avrà il coraggio di chiedervi di più! In compenso, guardate com è facile e simpatica l abbreviazione del SUPERLATIVO ASSOLUTO Visto? E bastato omettere la desinenza imo. Vi piace l effetto delle doppie S che danno l idea di allegri palloncini gonfiati? E quelle RR che, andando in senso contrario (la r è l unico
4 segno dell alfabeto gabnoeiano - ma perché non chiamarlo semplicemente Gabbiano? che ha pendenza contrapposta agli altri) sembrano opportunamente dire: basta, oltre qui non si va!? E allora, via agli esercizi alle pagine seguenti e Buon Lavoro! ESERCIZIO di LETTURA, TRADUZIONE SCRITTA e RIPORTO in CARATTERI STENOGRAFICI Avvertenza: ricordate di non mettere il punto fermo e di lasciare un congruo spazio tra le frasi.
5 Ed ora, in premio, una sorpresa: un Testo del Un autentica reliquia! Formato: 10 x 15. P. 239 Purtroppo, dovete accontentarvi di guardarlo a distanza. Ma va! Sempre a distanza? Eh, già Come la storiella coeva dell edizione del manuale di quel papà di condizione modesta che diceva la domenica al suo bambino: Se sei buono, ti porto al Corso a vedere la gente che mangia il gelato! Vi assicuro che la vostra maestra di taglio e cucito stenografico ha già rinunciato lei stessa, nella vita, a molti gelati ma coppe enormi di profumatissima panna della sua Disciplina la compensano a iosa. A presto, carissimi Discepoli! E buone vacanze dal cuore.
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