Gli apparecchi per l illuminazione

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Gli apparecchi per l illuminazione"

Transcript

1 L illuminazione, un elemento essenziale della strategia antincendio Gianfranco Tripi L abstract Sono numerose le situazioni in cui la mancanza di illuminamento ordinario (luce naturale o artificiale) può essere motivo di pericolo per le persone presenti, soprattutto nei luoghi accessibili al pubblico o soggetti ad affollamento in cui, in mancanza di illuminazione ordinaria causata da eventi catastrofici quali incendi o terremoti, è necessario un rapido ed ordinato sfollamento dei locali al fine di evitare pericoli per le persone connessi anche alla possibile insorgenza di fenomeni di panico. In generale, negli ambienti dove si svolgono attività di lavoro dipendente o può esservi presenza di pubblico, leggi e norme specifiche impongono l installazione di apparecchi per l illuminazione di emergenza che intervengano automaticamente quando l illuminazione ordinaria viene a mancare. Gli apparecchi per l illuminazione di emergenza devono assicurare in ogni condizione, e non solo in caso di emergenze in atto ma anche di semplici black-out, un livello di illuminamento sufficiente per la sicurezza delle persone; a tale scopo devono, secondo le prescrizioni specifiche, segnalare in modo efficace le vie di esodo, evidenziare passaggi pericolosi quali scale e ostacoli ed evitare il panico per l improvvisa mancanza di luce negli ambienti affollati. Tutte le regole tecniche di prevenzione incendi relative a luoghi soggetti ad affollamento, quali scuole, uffici, teatri, cinema, 92 antincendio

2 Illuminazione di sicurezza Illuminazione di sicurezza per l esodo Illuminazione di emergenza Illuminazione antipanico Illuminazione di riserva Illuminazione di aree ad alto rischio illuminazione di emergenza Schema 1 - Diverse funzioni dell impianto di illuminazione L Autore ospedali, centri commerciali, ecc., dedicano un apposita sezione alla illuminazione di sicurezza, definendone i requisiti minimi da assicurare. Vi sono altre tipologie di luoghi nei quali, seppure le disposizioni di legge non prevedono specifici obblighi, la mancanza dell illuminazione ordinaria può provocare rischi per la difficoltà di localizzare le uscite, soprattutto se le persone non hanno familiarità con l ambiente. Esempi di tali luoghi sono i vani comuni delle strutture condominiali (scale, androni ed autorimesse), bar, negozi, locali tecnici, luoghi di culto e caserme. In ogni caso, i rischi connessi ad un impianto di illuminazione di sicurezza assente, inefficiente, o non correttamente realizzato, non sono legati solo all esposizione agli effetti Gianfranco Tripi - Laureato in Ingegneria Elettrica presso l Università di Palermo e nel Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco dal 1994, è attualmente in servizio presso la Direzione Regionale dei Vigili del fuoco dell Emilia Romagna dove, oltre a svolgere la funzione di Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, è responsabile dell ufficio sicurezza e dei servizi tecnici e logistici. È membro del Comitato Regionale di Coordinamento in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro e dell Ufficio Operativo della regione Emilia Romagna. Ha svolto attività di docenza ed ha presentato lavori in convegni e seminari presso il CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), l Istituto Superiore Antincendio dei Vigili del fuoco a Roma, varie Università ed ordini e collegi professionali. dell emergenza che ha dato luogo all evacuazione, ma anche agli infortuni dovuti a cadute o urti ovvero all abbandono improvviso di macchine operatrici o di lavorazioni pericolose che scarsi livelli di illuminazione renderebbero altamente probabili. La corretta realizzazione dell impianto di illuminazione di sicurezza ed il mantenimento nel tempo della sua efficienza costituiscono dunque, oltre che un obbligo normativo o della regola dell arte, un elemento fondamentale della strategia antincendio di ogni attività. Un piano di emergenza che non può contare su un affidabile sistema di illuminazione di sicurezza risulterebbe spesso inapplicabile, così come molte delle misure di protezione adottate, dalle vie di esodo agli impianti e mezzi di estinzione, perderebbero la loro efficacia o sarebbero inutilizzabili. Nel seguito si individueranno i criteri per assicurare l efficacia dell illuminazione di sicurezza, in relazione agli scopi per cui è prevista, e per mantenerne nel tempo l efficienza. La terminologia Occorre innanzitutto precisare che alcuni dei termini comunemente usati quali sinonimi, quali illuminazione di emergenza o di sicurezza, in realtà corrispondono a diverse funzioni svolte dall impianto (Schema 1). antincendio 93

3 Figura 1 - Illuminazione di sicurezza per l esodo e antipanico L illuminazione di emergenza è l illuminazione destinata a funzionare in assenza di illuminazione ordinaria. Essa comprende l illuminazione di sicurezza destinata ad assicurare che i mezzi di evacuazione possano essere sempre efficacemente identificati e usati quando è necessaria l illuminazione ordinaria e di emergenza, e l illuminazione di riserva che consente di continuare la normale attività senza sostanziali cambiamenti. Più precisamente, l illuminazione di sicurezza comprende: L illuminazione di sicurezza per l esodo: per l identificazione ed utilizzazione in sicurezza del sistema di vie di esodo (Figura 1) L illuminazione antipanico di aree estese: illuminazione necessaria affinché le persone possano raggiungere un luogo da cui possa essere identificata una via di esodo (Figura 1) L illuminazione di aree ad alto rischio: destinata a garantire la sicurezza delle persone coinvolte in processi di lavorazione o situazioni potenzialmente pericolose e a consentire procedure di arresto adeguate alla sicurezza dell operatore e degli occupanti dei locali (Figura 2). Riferimenti normativi Figura 2 - Aree ad alto rischio Tenuto conto che l illuminazione di riserva non riveste particolare interesse dal punto di vista della prevenzione incendi, si fisserà l attenzione sull illuminazione di sicurezza. Ad oggi esiste un lungo elenco di attività e luoghi di lavoro per i quali la vigente legislazione in materia di prevenzione incendi e sicurezza nei luoghi di lavoro ne obbliga o raccomanda l utilizzo. La materia è trattata da diverse disposizioni legislative e norme tecniche, delineando un quadro complesso e talvolta non univoco, 94 antincendio

4 neanche nella terminologia. In particolare dell argomento si occupano: l allegato IV del D.Lgs. 81/08 che definisce i luoghi di lavoro in cui occorre disporre di illuminazione di sicurezza le regole tecniche di prevenzione incendi, che dettano requisiti illuminotecnici per i percorsi di esodo e le aree accessibili al pubblico alcune norme CEI che per determinate attività (edifici storici, locali di pubblico spettacolo, centri commerciali, alberghi, ecc.) definiscono le tipologie di impianti necessarie la norma UNI EN 1838, la quale definisce i requisiti illuminotecnici dei sistemi di illuminazione di emergenza, istallati in locali in cui essi tali sistemi sono richiesti, ed il lay-out degli apparecchi di illuminazione la norma CEI , che detta importanti prescrizioni dal punto di vista della continuità di esercizio la norma UNI 11222: Impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici - Procedure per la verifica periodica, la manutenzione, la revisione e il collaudo, nella quale viene indicato cosa deve essere testato, provato, verificato all interno dell impianto e quando farlo la norma CEI EN (CEI ): definisce come effettuare le verifiche di cui sopra la norma CEI EN che specifica le prescrizioni per gli apparecchi di illuminazione di emergenza. Innanzitutto, in applicazione del D.Lgs. 81/08 (allegato IV, art ), nei luoghi di lavoro in cui i lavoratori siano particolarmente esposti a rischi in caso di guasto dell illuminazione artificiale, occorre disporre di un illuminazione di sicurezza di sufficiente intensità. Sono inoltre prescritti mezzi di illuminazione sussidiaria da utilizzare in caso di necessità, adeguati alle condizioni ed alle necessità del loro impiego, tenuti in posti noti al personale e conservati in costante efficienza. L uso dell illuminazione di sicurezza, pur essendo raccomandato dalla legislazione vigente, emerge spesso da un quadro complesso e talvolta non chiaro neanche a livello terminologico. Quindi è utile fare riferimento alle regole tecniche di prevenzione incendi che riportano i requisiti specifici per l illuminazione di sicurezza Lo stesso decreto prevede che nei luoghi di lavoro in cui: siano presenti più di 100 lavoratori la cui uscita all aperto in condizioni di oscurità non sia sicura ed agevole quando l abbandono imprevedibile ed immediato del governo delle macchine o degli apparecchi sia di pregiudizio per la sicurezza delle persone o degli impianti quando si lavorino o siano depositate materie esplodenti o infiammabili e la mancanza di illuminazione costituisca pericolo l illuminazione sussidiaria deve essere fornita con mezzi di sicurezza atti ad entrare immediatamente in funzione in caso di necessità e a garantire un illuminazione sufficiente per intensità, durata, per numero e distribuzione delle sorgenti luminose. Se detti mezzi non sono costruiti in modo da entrare automaticamente in funzione, i dispositivi di accensione devono essere a facile portata di mano e le istruzioni sull uso dei mezzi stessi devono essere rese manifeste al personale mediante appositi avvisi. Le anzidette indicazioni si prestano ad interpretazioni non univoche, e comunque sono limitate solo ad ambienti individuati quali luoghi di lavoro: risulta dunque utile richiamare le regole tecniche di prevenzione incendi che riportano specifici requisiti per l illuminazione di sicurezza (Tabella 1). illuminazione di emergenza antincendio 95

5 Tabella 1 Regole tecniche di prevenzione incendi che riportano specifici requisiti per l illuminazione di sicurezza Attività Attività del Norme Caratteristiche o prestazioni D.P.R. 151/2011 di riferimento illuminazione di sicurezza Ascensori Attività in cui D.M. 14/6/1989 n.236 Alimentazione di emergenza e montacarichi sono inseriti D.P.R.30/04/99 n.162 sufficiente per una lampada UNI EN 81-1 da 1 W, per almeno 1 h UNI EN 81-2 autonomia 3h per edifici UNI EN accessibili a persone con ridotta o impedita capacità motoria o sensoriale Macchine 48 CEI EN Illuminazione di emergenza elettriche fisse realizzata con un impianto con presenza fisso o con apparecchi di liquidi isolanti elettrici portatili combustibili in quantitativi superiori a 1 m 3 (cabine elettriche) Impianti sportivi 65 D.M. 18/03/96 Alimentazione di sicurezza UNI EN ad interruzione breve ( 0.5 sec) tempo di ricarica 12 h autonomia 1 h illuminamento non inferiore a 5 lux lungo le vie di esodo illuminazione di sicurezza per il tempo necessario a consentire l arresto precauzionale dell evento sportivo e salvaguardare i partecipanti Locali di spettacolo 65 D.M. 19/08/96 Illuminazione di emergenza e di trattenimento Norma CEI 64-8 Sez.752 entro un tempo breve in genere, impianti Guida CEI ( 0.5 sec) con indicazione e centri sportivi, delle vie di esodo palestre, sia a illuminamento di 2 lux in tutti carattere pubblico gli ambienti con presenza che privato, con di pubblico e 5 lux lungo capienza superiore le vie di uscita a 100 persone, ovvero ricarica completa in 12 h di superficie lorda autonomia di almeno 1 h in pianta al chiuso superiore a 200 m 2 segnaletica di tipo luminoso sulle uscite di sicurezza sempre accesa alimentata sia dal circuito normale che da quello di emergenza raddoppio dei circuiti negli ambienti nei quali il pubblico rimane a lungo, quali sala e percorsi di esodo (art ) ridondanza dei circuiti in tutti gli ambienti dei locali con capienza superiore a 100 posti (art ) 96 antincendio

6 Attività Attività del Norme Caratteristiche o prestazioni D.P.R. 151/2011 di riferimento illuminazione di sicurezza Alberghi, pensioni, 66 D.M. 9/4/1994 Alimentazione di sicurezza motel, villaggi albergo, Guida CEI ad interruzione breve ( 0.5 sec); residenze tempo di ricarica 12 h turistico - alberghiere, autonomia 1 h studentati, villaggi illuminamento 5 lux turistici, La CEI suggerisce alloggi agrituristici, l installazione di almeno due ostelli per la gioventù, circuiti lungo il sistema rifugi alpini, di vie di esodo e gli spazi comuni bed & breakfast, dormitori, case per ferie, con oltre 25 posti-letto illuminazione di emergenza Scuole di ogni ordine, 67 D.M. 26/8/1992 tempo di ricarica 12 h grado e tipo, collegi, Nota del Servizio autonomia 30 accademie con Tecnico Centrale illuminamento 5 lux oltre 100 persone del CNVVF n lungo le vie di esodo presenti; del installazione di almeno un apparecchio di illuminazione di emergenza all interno delle aule scolastiche e delle aule speciali Strutture sanitarie 68 D.M. 18/09/2002 Alimentazione di sicurezza pubbliche e private Norma CEI 64-8 Sez. 710 ad interruzione breve Guida CEI (<0,5 sec) tempo di ricarica 12 h autonomia 2 h illuminamento 5 lux lungo le vie di esodo. Le norme CEI prevedono illuminazione di sicurezza anche per: Locali destinati a servizio elettrico, gruppi generatori di emergenza e quadri di distribuzione principali alimentazione ordinaria e di sicurezza Locali servizi essenziali (macchine ascensore, centrale climatizzazione, CED, cucine,...) Locali a uso medico gruppo 1 e 2 Inoltre entro 15 s collegamento a sorgente di alimentazione di sicurezza in grado di alimentare per 24 h, riducibili fino ad 1 h in relazione alle prescrizioni mediche ed uso del locale e se l evacuazione può essere completata entro 1 h antincendio 97

7 Attività Attività del Norme Caratteristiche o prestazioni D.P.R. 151/2011 di riferimento illuminazione di sicurezza Attività commerciali 69 D.M. 27/7/2010 Alimentazione di sicurezza con superficie superiore Guida CEI ad interruzione breve ( 0.5 sec); a 400 mq tempo di ricarica 12 h autonomia 1 h 30 illuminamento ad 1m di altezza 10 lux.l ungo le vie di uscita e 5 negli altri ambienti accessibili al pubblico segnaletica di tipo luminoso sempre accesa sulle uscite di sicurezza ed i percorsi di esodo con alimentazione normale e di sicurezza almeno 2 circuiti negli ambienti accessibili al pubblico (guida CEI 64-51) Uffici con oltre 71 (oltre 300 D.M. 22/2/2006 Alimentazione di sicurezza ad 100 persone persone) interruzione breve ( 0,5 sec.) tempo di ricarica 12 h autonomia 2 h illuminamento 5 lux ad 1m di altezza lungo le vie di uscita Edifici sottoposti a tutela 72 1.D.P.R. 418/95 1. Illuminazione vie di esodo aperti al pubblico, (biblioteche e segnalazione uscite destinati a ed archivi) di sicurezza in sale lettura contenere biblioteche 2.D.M. 569/92 ed ambienti aperti al pubblico ed archivi, musei, gallerie, (musei, gallerie, per il tempo necessario esposizioni e mostre, esposizioni a consentire l evacuazione nonché qualsiasi altra e mostre) di tutte le persone presenti attività soggetta 3. CEI Illuminazione ambienti ai controlli dei VVF ove è consentito l accesso del pubblico, (percorsi di deflusso e uscite di sicurezza) 3. Garantire almeno 1 h di autonomia; segnalazione intervento impianto; illuminamento minimo di sicurezza negli ambienti accessibili al pubblico, oltre che al mancare dell alimentazione principale di energia, anche in caso di intervento delle protezioni dei circuiti di illuminazione della sala; illuminazione anche negli ambienti dotati di sistema di video controllo a protezione delle opere tutelate e negli ambienti dove possono esservi pericoli per le persone o le opere; almeno 2 circuiti in tutti gli ambienti accessibili al pubblico 98 antincendio

8 Attività Attività del Norme Caratteristiche o prestazioni D.P.R. 151/2011 di riferimento illuminazione di sicurezza Autorimesse oltre 75 D.M. 1/2/1986 art.5.2 inserimento automatico 300 autoveicoli e immediato e autosilo livello di illuminazione 5 lux Edifici destinati 77 D.M. 16/5/1987, n.246 Illuminazione di sicurezza ad uso civile con altezza Guida CEI affidabile e segnalazione antincendio superiore delle vie di esodo in edifici a 24 m con altezza > 32 m La Guida CEI raccomanda: almeno 5 lux per scale e porte almeno 2 lux in ogni altro ambiente Illuminazione di sicurezza anche per altezza antincendio fra 24 e 32 m illuminazione di emergenza Metropolitane 78 D.M. 11/1/1988 Illuminazione di sicurezza in tutte le aree aperte al pubblico e nei luoghi in cui il personale opera regolarmente livello di illuminazione medio 5 lux a 1 m dal pavimento funzionamento automatico entro 3 secondi alimentazione locale ovvero di emergenza con cavi in apposite tubazioni protette dall acqua e dal calore o resistenti all incendio. Gallerie stradali 80 D.Lgs. 5/10/2006 n.64 Visibilità minima per consentire: di lunghezza superiore (rete stradale l abbandono della galleria a 500 m transeuropea) con i veicoli in caso di interruzione dell alimentazione elettrica l evacuazione della galleria a piedi (es. segnali luminosi di evacuazione posti a un altezza non superiore a 1.5 m) Gallerie ferroviarie 80 D.M. 28/10/2005 Livello di illuminazione medio di lunghezza superiore 5 lux a 1 m dal piano a 500 m di calpestio e comunque 1 lux antincendio 99

9 Stabilita la durata di progetto dell illuminazione di sicurezza, è utile ricordare che, oltre a quanto in precedenza riportato, il decreto 81/08 prescrive l abbandono dei posti di lavoro e l uscita all aperto del personale, se necessario ai fini della sicurezza, prima dell esaurimento delle fonti della illuminazione sussidiaria; ove invece sia prestabilita la continuazione del lavoro anche in caso di mancanza dell illuminazione artificiale normale, quella sussidiaria (o di riserva, secondo la definizione della UNI EN 1838) deve essere fornita da un impianto fisso atto a consentire la prosecuzione del lavoro in condizioni di sufficiente visibilità (allegato IV, art ). La norma UNI EN 1838 Ad integrazione dei predetti requisiti minimi (da intendersi non come valori di progetto, ma come valori effettivi misurabili, comprendenti le riflessioni) la norma UNI EN 1838, applicabile principalmente ai luoghi destinati all accesso di pubblico o di lavoratori, definisce i requisiti illuminotecnici minimi dei sistemi di illuminazione di emergenza, installati in edifici o locali in cui tali sistemi sono richiesti, da utilizzare in fase di progetto. Rimandando alla norma stessa per gli aspetti illuminotecnici di maggior dettaglio, si ritiene utile evidenziare che essa richiede in generale un illuminazione nell intero spazio, attraverso l installazione di apparecchi di illuminazione ad una altezza di almeno 2 m dal suolo che illuminino le indicazioni segnaletiche poste sulle uscite di sicurezza e lungo le vie di esodo, in modo da identificare con certezza il percorso verso un luogo sicuro. Se le uscite di sicurezza non sono direttamente visibili, occorre utilizzare un segnale direzionale illuminato o una serie di segnali per facilitare l avanzamento verso esse. A tal fine la norma prevede l installazione di un apparecchio di illuminazione di sicurezza conforme alla EN in prossimità di ogni porta di uscita e dove sia necessario evidenziare potenziali pericoli o le attrezzature di sicurezza, cioè almeno nei punti seguenti: a) ogni porta di uscita prevista per l uso in emergenza (Figura 3) b) sulle uscite di sicurezza indicate ed in corrispondenza dei segnali di sicurezza (Figura 4) c) vicino alle scale, in modo che ogni rampa riceva luce diretta (Figura 5) d) ad ogni cambio di direzione (Figura 6) Figura 3 - Illuminazione delle uscite di sicurezza Figura 4 - Illuminazione segnali di sicurezza 100 antincendio

10 e) vicino ad ogni dispositivo antincendio e punto di chiamata (Figura 7) f) vicino ad ogni cambio di livello (Figura 8) g) ad ogni intersezione di corridoi h) vicino ed immediatamente all esterno di ogni uscita (Figura 9) i) vicino ad ogni punto di pronto soccorso (Figura 10). Da notare che per vicino si intende una distanza minore di 2 m, misurata orizzontalmente. Ai fini del posizionamento della segnaletica, occorre considerare che un segnale illuminato internamente è distinguibile a distanza maggiore rispetto uno illuminato esternamente, ed infatti la norma prevede, a pari dimensioni del segnale (altezza p del pittogramma) una distanza di visibilità d doppia: d= s p Figura 5 - Illuminazione scale Figura 6 - Illuminazione cambi di direzione Figura 7 - Illuminazione vicino ai dispositivi antincendio Figura 8 - Illuminazione in corrispondenza ai cambi di livello 102 antincendio dove s è una costante pari a 100 per seottobre 2013

11 gnali illuminati esternamente (Figura 11) e 200 per segnali illuminati internamente (Figura 12). Si evidenzia che l allegato XXV del D.Lgs. 81/08 raccomanda dimensioni generalmente superiori attraverso una formula che prescinde dal tipo di illuminazione del segnale. Apparecchi per l illuminazione di emergenza Gli apparecchi di illuminazione per l emergenza devono rispondere alla norma generale sugli apparecchi di illuminazione CEI EN (classificazione CEI 34-21) e naturalmente alla norma CEI EN (CEI 34-22) riferita allo specifico uso, ovvero alle CEI EN in presenza di atmosfere esplosive. Gli apparecchi per l illuminazione di emergenza sono suddivisi in: Apparecchi di emergenza autonomi, in cui la fonte di alimentazione di emergenza sussidiaria è interna all apparecchio o almeno nelle strette vicinanze Figura 9 - Illuminazione all esterno delle uscite Figura 10 - Illuminazione vicino ai punti di pronto soccorso Figura 11 - Segnaletica illuminata dall esterno Figura 12 - Segnaletica retroilluminata 104 antincendio

12 Apparecchi di emergenza ad alimentazione centralizzata, in cui la fonte di alimentazione sussidiaria non risiede nell apparecchio, ma proviene da una sorgente indipendente dall alimentazione ordinaria (in genere UPS o gruppo elettrogeno oppure una combinazione delle due soluzioni). Gli apparecchi di emergenza, sia autonomi che centralizzati, possono essere del tipo a: illuminazione permanente (le lampade sono sempre accese, sia in condizioni di presenza di rete che in condizioni di emergenza) illuminazione non permanente (la lampada è spenta in presenza della rete di alimentazione e si accende solo quando viene a mancare l alimentazione ordinaria) illuminazione combinata (l apparecchio comprende due o più lampade, una dedicata all emergenza, di tipo permanente o no, e le altre dedicate all illuminazione normale). Esistono anche apparecchi autonomi (permanenti o no) che forniscono illuminazione composta : si tratta di apparecchi la cui batteria fornisce l alimentazione oltre che a se stessi anche ad altri apparecchi di illuminazione detti satellite. È anche possibile trasformare un normale apparecchio in un apparecchio di emergenza autonomo attraverso l utilizzo di moduli (o kit) di emergenza costituiti da batteria e circuito di controllo da collegare alla sorgente luminosa originaria. Apparecchi di emergenza autonomi Ogni apparecchio autonomo può avere quattro differenti modalità di funzionamento: Modo normale: l apparecchio è pronto a funzionare nel modo di emergenza mentre è presente l alimentazione normale; in caso di guasto all alimentazione normale, l apparecchio autonomo commuta automaticamente al modo di emergenza Modo di emergenza: a seguito di un guasto, l apparecchio autonomo fornisce illuminazione attraverso la sua sorgente interna di alimentazione Modo di riposo: l apparecchio viene spento intenzionalmente quando manca l alimentazione normale e, in caso di ripristino dell alimentazione, ritorna automaticamente al modo normale Modo di inibizione: consiste nell inibire l accensione dell illuminazione di emergenza, al venire meno dell alimentazione ordinaria, alimentando le lampade di emergenza attraverso un circuito separato (circuito di inibizione). L adozione dei circuiti di esclusione, allo scopo di consentire l attivazione del modo di riposo o di inibizione degli apparecchi, risulta vantaggiosa per quei locali ai quali, durante la chiusura, viene tolta alimentazione: in assenza di tali modalità di funzionamento, scatterebbe l illuminazione di emergenza comportando un prematuro esaurimento delle batterie che comunque risulterebbero scariche alla riapertura. Essi sono suggeriti in particolare dalla Guida CEI relativa ai centri commerciali e sono in generale opportuni per tutte le attività caratterizzate da lunghi periodi di chiusura quali locali di pubblico spettacolo e alberghi e ristoranti ad apertura stagionale. È bene precisare che l inibizione presenta anche alcune controindicazioni, dal momento che sul circuito di inibizione c è un interruttore che se aperto attiva l inibizione (illuminazione di emergenza non funzionante), se chiuso consente il funzionamento disinserendo l inibizione (illuminazione di emergenza funzionante). Se per qualsiasi motivo il circuito di inibizione si interrompe o al momento della ripresa dell attività ci si dimentica il disinserimento dell inibizione, l illuminazione di emergenza rimane disattivata. Per limitare il primo problema è possibile realizzare il circuito di inibizione come un circuito di sicurezza, in modo da minimizzare il rischio illuminazione di emergenza antincendio 105

13 di interruzione, mentre per il secondo problema si può ovviare mettendo un interblocco fra l alimentazione del locale e il circuito di inibizione, in modo che diventi impossibile ripristinare l energia elettrica senza togliere l inibizione al funzionamento, ponendo inoltre l interruttore in un luogo accessibile solo al personale autorizzato per le operazioni di manutenzione. Si evidenzia infine che le batterie utilizzate negli apparecchi di emergenza autonomi devono avere, in normali condizioni di impiego, una durata minima di almeno 4 anni Apparecchi di emergenza centralizzati Se con apparecchi autoalimentati la continuità di esercizio in caso di incendio può ritenersi assicurata, nel caso di apparecchi provvisti di alimentazione centralizzata occorre adottare appositi accorgimenti. L illuminazione di sicurezza costituisce infatti uno dei servizi di sicurezza (servizio che deve continuare a funzionare in caso di mancanza dell alimentazione ordinaria per garantire la sicurezza alle persone) per i quali la norma CEI 64-8 (art. 563) individua specifici requisiti, in particolare per i relativi circuiti di alimentazione, i quali: devono essere indipendenti dagli altri circuiti, in modo che un guasto elettrico, un intervento, una modifica su un circuito non comprometta il corretto funzionamento di un altro circuito, ad esempio utilizzando cavi resistenti al fuoco o prevedendo separazioni con materiali resistenti al fuoco, circuiti con percorsi diversi, cavi multipolari distinti, canalizzazioni e cassette di derivazione distinte o con setti separatori, ecc. non devono attraversare luoghi con pericolo di incendio, a meno a che non siano resistenti al fuoco per costruzione o per installazione non devono attraversare luoghi con pericolo di esplosione Inoltre, la protezione contro i sovraccarichi può essere omessa ed i dispositivi di protezione contro le sovracorrenti (corto circuito) devono essere scelti e installati in modo da evitare che una sovracorrente in un circuito comprometta il corretto funzionamento degli altri circuiti dei servizi di sicurezza. I dispositivi di protezione, comando e sezionamento devono essere chiaramente identificati e raggruppati in luoghi accessibili solo a persone addestrate. Circa i locali ove sono ubicate le batterie di accumulatori o i gruppi elettrogeni, oltre a garantirne la protezione dagli incendi ai fini della continuità di esercizio, occorrerà applicare le specifiche disposizioni in materia (rispettivamente, CEI EN per i locali di installazione di batterie di accumulatori e D.M. 22/10/2007 per i gruppi elettrogeni). Classificazione e marcatura degli apparecchi di emergenza Oltre a riportare le marcature previste in generale per gli apparecchi di illuminazione, quelli di emergenza devono riportare la marcatura specifica prevista dalla norma CEI EN consistente in un rettangolo suddiviso in tre per gli apparecchi centralizzati o quattro per gli apparecchi autonomi (Figura 13) caselle contenenti dei codici riguardanti, il tipo di apparecchio, il modo di funzionamento, il o i dispositivi installati sull apparecchio (da completare al momento dell installazione) e la durata minima del modo di emergenza (solo per gli apparecchi autonomi). Ad esempio, un apparecchio che abbia una marcatura di questo tipo: X 0 A * * D * 1 0 è un apparecchio autonomo, non permanente, che comprende un dispositivo di prova, è adatto per illuminazione di aree ad alto rischio e la sua autonomia in modo di emergenza è di 60 minuti. 106 antincendio

14 Tabella 1 - Diverse funzioni dell impianto di illuminazione Infine, tutti gli apparecchi di emergenza devono essere classificati come idonei al montaggio diretto su superfici normalmente infiammabili intendendosi per tali, in conformità con la norma CEI 34-21, il legno di spessore non inferiore a 2 mm. Comando di emergenza La protezione antinfortunistica dell operatore di soccorso è intrinsecamente assicurata negli impianti realizzati con apparecchi autoalimentati (batteria interna con tensione di uscita compresa tra 6 e 12 V) provvedendo, ovviamente, al sezionamento di emergenza della linea di alimentazione da considerare a tutti gli effetti come un circuito ordinario. Viceversa, negli impianti dotati di alimentazione di riserva con tensione di uscita pericolosa (oltre 50 V), il rischio di folgorazione esiste e va risolto in conformità/analogia all art della norma CEI 64-8 che prevede il sezionamento del circuito di alimentazione dell impianto tramite dispositivi ad uso esclusivo delle squadre antincendio aziendali e dei Vigili del fuoco, al riparo da azionamenti intempestivi, ed evidenziati mediante apposita segnaletica di sicurezza in conformità al titolo V del D.Lgs. 81/08, ossia mediante un cartello di forma quadrata o rettangolare riportante pittogramma o scritta bianche su fondo rosso indicante la funzione svolta e la parte di impianto sezionata dal singolo comando di emergenza, e la cui ubicazione sia riportata in una planimetria da allegare al piano di emergenza, come previsto dal punto 8.2 del D.M. 10/3/1998, almeno per i luoghi di lavoro di grandi dimensioni o complessi. Nel caso di aree vaste o multipiano con presenza di più zone compartimentate, è opportuna l installazione di un comando indipendente per ogni zona. Il sezionamento di emergenza del circuito non è necessario per un sistema di alimentazione a bassissima tensione di sicurezza SELV (25V in corrente alternata e 60V in corrente continua), nel qual caso bisogna comunque predisporre idonea segnaletica di sicurezza atta ad avvertire la squadra di soccorso circa l assenza di pericolo di folgorazione. 108 antincendio

15 Da notare che a differenza dei servizi di sicurezza che necessitano la continuità dell alimentazione per tutta la durata dell intervento, ad esempio le reti idriche antincendio, non è detto che l impianto di illuminazione di sicurezza debba funzionare durante l incendio e comunque per tutta la durata dell incendio. Ad esempio la funzione con alimentazione centralizzata può ritenersi conclusa dopo l evacuazione, a meno che la pianificazione della gestione dell emergenza non preveda l evacuazione progressiva, con la necessità di continuare a fornire visibilità dei percorsi di esodo anche durante le operazioni di spegnimento dell incendio. Quando ciò si verifica, i circuiti devono, per tensione di alimentazione, percorso o resistenza al fuoco del cavo o della conduttura, garantire la salvaguardia dei soccorritori, adottando inoltre segnaletica di attenzione mediante cartelli di forma triangolare allo scopo di avvertire del pericolo connesso alla presenza di tali impianti, con le indicazioni necessarie a comprenderlo e ad adottare le necessarie cautele, ad esempio indicandone il percorso o i locali che contengono tali impianti. Verifiche Per una corretta rispondenza dell impianto alla regola dell arte e per mantenerne l efficienza nel tempo, occorre procedere alla verifica di prima installazione ed a quelle periodiche. Nel primo caso, a impianto installato è necessario verificare: Funzionalità (accensione e spegnimento al mancare della rete e tramite comandi, se presenti) Livello di illuminamento Autonomia Indipendenza delle linee (gruppi centralizzati) Posizionamento apparecchi e comandi di inibizione Circa le verifiche periodiche, la frequenza è stabilita dalla norma UNI 11222: a) ogni settimana: Mentre i servizi di sicurezza hanno bisogno della continuità dell alimentazione per tutta la durata dell intervento, l impianto di illuminazione di sicurezza può anche non funzionare durante l incendio o per parte di esso. La funzione con alimentazione centralizzata infatti può anche ritenersi conclusa dopo l evacuazione, a meno che la pianificazione della gestione dell emergenza non preveda l evacuazione progressiva e quindi la necessità di continuare a fornire visibilità verifica della operatività del sistema di inibizione, ove presente verifica delle indicazioni/segnalazioni fornite dal pannello/display del gruppo soccorritore (sistema di alimentazione centralizzata) b) ogni mese: verifica dell effettivo intervento in emergenza di tutti gli apparecchi verifica delle condizioni costruttive degli apparecchi con eventuale sostituzione delle lampade o dei particolari di materia plastica danneggiati verifica delle corrette operazioni del sistema nel funzionamento di emergenza mediante le indicazioni/segnalazioni fornite dallo stesso (sistema di alimentazione centralizzata) c) ogni sei mesi: manutenzione periodica d) ogni anno (consigliata semestrale): verifica complessiva dell efficienza degli apparecchi di sicurezza o dell alimentazione centralizzata (gruppo soccorritore) e del rispetto dei requisiti illuminotecnici di progetto d) ogni 2 anni: sostituzione della sorgente luminosa e, se necessario, della batteria, degli apparecchi con funzionamento di tipo permanente (sempre accesi) illuminazione di emergenza antincendio 109

16 f) dopo 2 anni e successivamente ogni 4 anni: revisione dell impianto. Ulteriori specifiche sono riportate nelle norme e regole tecniche riferite a specifiche attività: Edilizia scolastica ed edifici di interesse storico ed artistico destinati a biblioteche, archivi, musei, gallerie, esposizioni e mostre - La periodicità delle verifiche previste rispettivamente dalle Guide CEI e CEI è la seguente: a) una volta al mese: controllo di funzionamento degli apparecchi per l illuminazione di sicurezza, utilizzando sistemi di autodiagnosi o manuali b) una volta ogni 6 mesi: controllo di efficienza delle sorgenti di energia di sicurezza, fatti salvi tempi inferiori indicati dal costruttore per la loro manutenzione c) una volta all anno: esame a vista generale con particolare attenzione alle condizioni dello stato di conservazione e di integrità degli isolamenti, delle giunzioni, dei componenti dell impianto e degli apparecchi utilizzatori ed all efficacia degli apparecchi di illuminazione di sicurezza d) una volta ogni 3 anni: misura dei livelli di illuminamento. Da notare che il D.M. 20/5/1992 n.569 e il D.P.R. 30/6/1995 n.418, relativi agli edifici storici per gli usi di cui sopra, prevedono verifiche periodiche ogni tre anni e comunque secondo le specifiche norme CEI. Locali di pubblico spettacolo e trattenimento - La sezione della norma CEI 64-8/7 prevede le seguenti verifiche: a) prima dell inizio di ogni spettacolo: regolare funzionamento della sorgente di energia e di tutti gli impianti di sicurezza b) ogni mese: scarica e carica della eventuale batteria di accumulatori c) ogni sei mesi: efficienza ed autonomia degli impianti di sicurezza d) ogni anno e comunque prima dell inizio della stagione degli spettacoli: ispezione di tutto l impianto elettrico. Strutture sanitarie - La sezione della norma CEI 64-8/7 individua i seguenti intervalli di tempo per le verifiche periodiche relative ai locali di gruppo 1 e 2, nei quali cioè si utilizzano apparecchi elettromedicali con parti applicate sul o nel corpo umano: a) ogni mese: prova a vuoto dell alimentazione dei servizi di sicurezza con motori a combustione b) ogni quattro mesi: prova a carico per almeno 30 min dell alimentazione dei servizi di sicurezza con motori a combustione c) ogni sei mesi: prova funzionale dell alimentazione dei servizi di sicurezza a batteria secondo le istruzioni del costruttore. Si ricorda infine che l art 6 del D.P.R. 1 agosto 2011 n. 151 prevede che gli enti e i privati responsabili di attività soggette ai controlli di prevenzione incendi da parte dei Vigili del fuoco, non soggette alla disciplina del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, hanno l obbligo di mantenere in stato di efficienza le misure di sicurezza antincendio adottate e di effettuare verifiche di controllo ed interventi di manutenzione le cui cadenze temporali sono indicate dal Comando nel certificato di prevenzione o all atto del rilascio della ricevuta a seguito della presentazione della SCIA. Requisiti del personale che effettua le verifiche 110 antincendio Il D.M. 22 gennaio 2008 n. 37 prevede l obbligo di affidare la manutenzione straordinaottobre 2013

17 ria degli impianti ad imprese abilitate ai sensi dell art. 3 del medesimo decreto. Per la manutenzione ordinaria non impone alcun requisito ma il titolare dell attività ha comunque l obbligo, almeno per il controllo periodico e la manutenzione ordinaria, di avvalersi di personale competente e qualificato (art. 6.4 dell all.iv al D.M. 10/3/1998, riferito agli impianti di protezione antincendio). In generale le verifiche periodiche sugli impianti elettrici devono essere eseguite da persona esperta, competente nella verifica (art CEI 64-8/6), ossia avente conoscenze tecniche o esperienza (art CEI 64-8/2). Si suggerisce pertanto l opportunità di avvalersi di imprese abilitate, a maggior tutela, ovvero di avviare il personale incaricato ad appositi corsi o programmi di formazione, addestramento e aggiornamento, in base al tipo di operazione, al tipo di impianto su o in vicinanza del quale si deve operare ed infine tenuto conto delle condizioni ambientali, contingenti e di supervisione da parte di personale più preparato. Infine, quando la verifica comporta l intervento su impianti o apparecchi elettrici con accesso alle parti attive (sotto tensione o fuori tensione) nell ambito del quale, se non si adottano misure di sicurezza, si è in presenza di rischio elettrico, essa si configura come lavoro elettrico e pertanto trova applicazione la specifica disciplina di cui al capo III del D.Lgs. 81/08 ed alla norma CEI Registro dei controlli L esito dei controlli fatti sugli impianti va documentato e tenuto a disposizione dell autorità di vigilanza nel Registro dei Controlli previsto dall art. 6 del D.P.R. 151/2011. Non è necessario eseguire le verifiche periodiche e formalizzare i risultati sugli impianti elettrici presenti nelle grandi industrie, infatti questi sono soggetti ad un adeguato e sicuro regime di sorveglianza, a prove di manutenzione continue degli impianti e dei loro componenti L esito dei controlli deve essere verbalizzato e tenuto a disposizione dell autorità di vigilanza (art.86 comma 3 D.Lgs. 81/08). Le stesse norme CEI sull esercizio degli impianti elettrici indicano che i risultati delle ispezioni e le eventuali azioni correttive devono essere registrati, in accordo con le prescrizioni locali e nazionali (art della norma CEI EN e, per i locali di pubblico spettacolo, art della norma CEI 64-8/7). In relazione alle precedenti considerazioni, il documento che riassume tale attività può essere costituito dal registro dei controlli previsto dall art 6 del D.P.R. 1 agosto 2011 n.151. Si segnala che, in base all art della norma CEI 64-8/6, negli impianti elettrici estesi (per esempio in grandi industrie) soggetti ad un adeguato e sicuro regime di sorveglianza, prove e di manutenzione continue degli impianti e dei loro componenti, non è necessario eseguire le verifiche periodiche e formalizzare i risultati. In tal caso, il possibile contrasto con i riferimenti citati in precedenza può essere ovviato attraverso la verifica dell esistenza di procedure che riportino nel dettaglio le modalità di svolgimento di tale attività. Documentazione illuminazione di emergenza L impianto di illuminazione di sicurezza, parte integrante dell impianto elettrico di un edificio, ricade nel campo di applicazione del D.M. 22/1/2008 n.37. Per esso deve essere dunque rilasciata la dichiarazione di conformità sulla base di un progetto che deve essere redatto da professionista abilitato nei seguenti casi: servizi condominiali con potenza impegnata > 6 kw abitazioni con potenza impegnata > 6 kw o superficie > 400 m 2 ambienti del terziario con tensione di aliottobre 2013 antincendio 111

18 mentazione > 1000 V o superficie > 200 m 2 o potenza impegnata > 6 kw ambienti in presenza di locali medici, luoghi a maggior rischio in caso di incendio e con pericolo di esplosione. Nel caso di attività soggette ai controlli di prevenzione incendi, il D.M. 7/8/2012 prevede che già in fase di parere di conformità siano individuate le caratteristiche e la distribuzione dell illuminazione di sicurezza (comma b del punto A.2 dell allegato I) ed inoltre la relativa dichiarazione di conformità, quale parte dell impianto elettrico dell attività, deve essere allegata alla segnalazione certificata di inizio attività (punto 3 dell allegato II). Sanzioni In conclusione, si ritiene utile richiamare il sistema sanzionatorio che investe le violazioni in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro nello specifico argomento trattato. I datori di lavoro e dirigenti dei luoghi di lavoro in cui non sono adottate idonee misure per prevenire gli incendi (regole tecniche di prevenzione incendi) sono puniti con l arresto da due a quattro mesi o con l ammenda da a euro (D.Lgs 81/ combinato disposto degli artt. 46 comma 2 e 55, comma 5, lettera c). I datori di lavoro e dirigenti dei luoghi di lavoro non conformi ai requisiti indicati nell allegato IV (ed in particolare nel punto relativo all illuminazione sussidiaria) o in cui viene omessa la regolare manutenzione tecnica e l eliminazione dei difetti rilevati che possano pregiudicare la sicurezza e salute dei lavoratori, sono puniti con l arresto da due a quattro mesi o con l ammenda da a euro (D.Lgs 81/ combinato disposto degli artt. 64, comma 1 e 68). I progettisti dei luoghi e dei posti di lavoro che non rispettano i principi generali di prevenzione in materia di salute e sicurezza sul lavoro sono puniti con l arresto fino a sei mesi o con l ammenda da a euro (D.Lgs 81/ combinato disposto degli artt. 22 e 57, comma 1). Gli installatori che non si attengono alle norme di salute e sicurezza sul lavoro nonché alle istruzioni fornite dai relativi fabbricanti sono puniti con l arresto fino a tre mesi o con l ammenda da a euro (D.Lgs 81/ combinato disposto degli artt. 22 e 57, comma 1). Per la mancata verbalizzazione dell esito dei controlli di cui all art. 86 del D.Lgs. 81/08 è prevista la sanzione amministrativa pecuniaria da 750 a euro a carico del datore di lavoro. La mancata realizzazione degli impianti a regola d arte, come definita dall art. 6 comma 1 del D.M. 37/08, e la mancata conservazione delle caratteristiche di sicurezza prevista dalle norme, è punita dal D.M. 37/08 stesso con la sanzione amministrativa da a euro, a carico rispettivamente dell impresa installatrice e del proprietario dell impianto. Ove si consideri il registro dei controlli di cui all art.6 del D.P.R. 151/11 una delle misure previste dall art.46 comma 2 del D.Lgs. 81/08 per prevenire gli incendi e tutelare l incolumità dei lavoratori, la mancata compilazione può configurare l arresto da tre a sei mesi o l ammenda da a euro. Bibliografia Norme e guide CEI citate nel documento Elettrotecnica e prevenzione incendi - di M. Mazzaro, C. Turturici, G.M. Veca a cura di Michele Di Grezia - UTET Il manuale di prevenzione incendi -di G. Biggi, G. Boscaino, L. De Angelis, A. Maiolo, C. Mastrogiuseppe, F. Notaro, G. Puca a cura di Fabio Dattilo - UTET Overtec - Organismo verifiche tecniche srl Guida all illuminazione di sicurezza di Gianfranco Ceresini - Febbraio 2004 www. vigilfuoco.it Zumtobel -Norme per l illuminazione di sicurezza 01/ antincendio

IE Impianti illuminazione di emergenza Ottobre 2010

IE Impianti illuminazione di emergenza Ottobre 2010 IE 104 - Impianti illuminazione di emergenza Ottobre 2010 L'impianto di illuminazione di emergenza deve assicurare, quando viene a mancare l'alimentazione, l'illuminamento minimo di sicurezza e la segnaletica

Dettagli

Norma CEI di Gianfranco Ceresini

Norma CEI di Gianfranco Ceresini Norma CEI 34-22 Pubblicato il: 20/01/2004 Aggiornato al: 20/01/2004 di Gianfranco Ceresini Gli apparecchi di illuminazione per l emergenza sono pur sempre dispositivi di l illuminazione e devono quindi

Dettagli

ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA NEI LUOGHI DI LAVORO E DI VITA

ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA NEI LUOGHI DI LAVORO E DI VITA Federazione Ordine degli Ingegneri della Toscana (Commissione Impianti Elettrici) ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA NEI LUOGHI DI LAVORO E DI VITA DICEMBRE 2016 ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA NEI LUOGHI DI LAVORO

Dettagli

Le emergenze: definizione e gestione

Le emergenze: definizione e gestione LE EMERGENZE 1 Le emergenze: definizione e gestione Procedure e piani di emergenza 2 Cosa è una «emergenza»? Dai Dizionari: Circostanza, difficoltà imprevista Situazione critica, di grave pericolo (es:

Dettagli

DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA

DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA SCHEDA TECNICA N. 02 illuminaz artif 2010-UPagina 1 di 5 DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA GRUPPO DIPARTIMENTALE NIP CAMPO CONTENUTO N. 02 MARZO 2011 OGGETTO ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE DESCRIZIONE Insieme

Dettagli

Illuminazione di Emergenza. Aspetti tecnico-normativi

Illuminazione di Emergenza. Aspetti tecnico-normativi Illuminazione di Emergenza Aspetti tecnico-normativi Illuminazione d emergenza il perchè in caso di black out In caso di emergenza In caso di situazioni pericolose 2 Il nostro mestiere in caso di black

Dettagli

Illuminazione di Emergenza. Aspetti tecnico-normativi

Illuminazione di Emergenza. Aspetti tecnico-normativi Illuminazione di Emergenza Aspetti tecnico-normativi Illuminazione di emergenza Definizione - Obbiettivo per illuminazione di emergenza si intende l illuminazione ausiliaria che interviene quando viene

Dettagli

ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA UNI EN 1838

ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA UNI EN 1838 franco zecchini (iosolo35) ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA UNI EN 1838 ED.2014 IN ITALIANO E CEI EN 50172 20 January 2015 Ho sempre pensato che nella progettazione e relativa installazione di impianti elettrici

Dettagli

Benvenuti: din-sicherheitstechnik Ihre Experten für Notlicht

Benvenuti: din-sicherheitstechnik Ihre Experten für Notlicht Benvenuti: din-sicherheitstechnik Ihre Experten für Notlicht Firenze, 29 Maggio 2018 din-sicherheitstechnik Italia S.r.l. 0 Illuminazione di Emergenza: (Sicurezza) Perché? Cos è? din-sicherheitstechnik

Dettagli

Illuminazione di sicurezza nei luoghi di lavoro: regole base

Illuminazione di sicurezza nei luoghi di lavoro: regole base Illuminazione di sicurezza nei luoghi di lavoro: regole base L illuminazione di sicurezza permette la visibilità in caso venga a mancare la fonte di alimentazione ordinaria. Il punto Tutti i posti di lavoro,

Dettagli

Piscina (Prescrizioni Particolari e Verifiche)

Piscina (Prescrizioni Particolari e Verifiche) Prescrizioni particolari: Illuminazione di sicurezza Per le piscine (solo quelle pubbliche) ad uso natatorio, oltre alle disposizioni previste eventualmente come impianto sportivo, vige un comunicato del

Dettagli

UNI CEI 11222:2013 PROCEDURE PER LA VERIFICA E MANUTENZIONE DELL ILLUMINAZIONE DI

UNI CEI 11222:2013 PROCEDURE PER LA VERIFICA E MANUTENZIONE DELL ILLUMINAZIONE DI franco zecchini (iosolo35) UNI CEI 11222:2013 PROCEDURE PER LA VERIFICA E MANUTENZIONE DELL ILLUMINAZIONE DI 21 December 2015 Abstract Questo articolo segue quello già scritto tempo fa, ed è un riassunto

Dettagli

SCUOLA GUICCIARDINI LAVORI DI COMPLETAMENTO NUOVO AUDITORIUM. Relazione Tecnica Specialistica Impianti Elettrici e Speciali

SCUOLA GUICCIARDINI LAVORI DI COMPLETAMENTO NUOVO AUDITORIUM. Relazione Tecnica Specialistica Impianti Elettrici e Speciali COMUNE DI FIRENZE DIREZIONE SERVIZI TECNICI - P.O. Impianti Elettrici e Speciali Sistemi Telematici SCUOLA GUICCIARDINI LAVORI DI COMPLETAMENTO NUOVO AUDITORIUM Relazione Tecnica Specialistica Impianti

Dettagli

IA 015 Alimentazione e linee dei servizi di sicurezza e di riserva Dicembre 2014

IA 015 Alimentazione e linee dei servizi di sicurezza e di riserva Dicembre 2014 IA 015 Alimentazione e linee dei servizi di sicurezza e di riserva Dicembre 2014 Riferimenti normativi: CEI EN 50171 Sistemi di alimentazione centralizzata CEI EN 50172 Sistemi di illuminazione di sicurezza

Dettagli

1.1 Tensione nominale di un sistema Sistemi di conduttori attivi Modi di collegamento a terra... 18

1.1 Tensione nominale di un sistema Sistemi di conduttori attivi Modi di collegamento a terra... 18 INDICE GENERALE Premessa... 13 CAPITOLO 1 SISTEMA ELETTRICO, CLASSIFICAZIONE DEI SISTEMI ELETTRICI IN BASE ALLA TENSIONE NOMINALE E DEL COLLEGAMENTO A TERRA... 15 1.1 Tensione nominale di un sistema...

Dettagli

Centrale termica ad olio combustibile o gasolio (Prescrizioni particolari e verifiche)

Centrale termica ad olio combustibile o gasolio (Prescrizioni particolari e verifiche) Prescrizioni particolari: Effettuare il collegamento equipotenziale all ingresso delle tubazioni nel locale. Eventuali impianti di allarme e segnalazione devono avere la segnalazione acustica in un luogo

Dettagli

Allegato n. 1 verbale n. 3

Allegato n. 1 verbale n. 3 Concorso elettricisti PROVA NUMERO UNO 1) T1 D Quali caratteristiche devono avere i materiali, le apparecchiature, i macchinari o le installazioni secondo la Legge 186 del 1968? T9 D La Dichiarazione di

Dettagli

Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica. Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI

Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica. Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI Le verifiche negli impianti elettrici: tra teoria e pratica (Prima parte) Guida all esecuzione delle verifiche negli impianti elettrici utilizzatori a Norme CEI L articolo 7 del Decreto Ministeriale 22/01/2008,

Dettagli

VERIFICHE INIZIALI E VERIFICHE PERIODICHE DI MANUTENZIONE

VERIFICHE INIZIALI E VERIFICHE PERIODICHE DI MANUTENZIONE VERIFICHE INIZIALI E DI MANUTENZIONE Giampiero Bonardi DEFINIZIONI GENERALITA 1) Verifica (Norma CEI 64-8 art.6.3.1) Insieme delle operazioni mediante le quali si accerta la rispondenza alle prescrizioni

Dettagli

PIANO DI MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

PIANO DI MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI PIANO DI MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI IEL.03 PIANO DI MANUTENZIONE\PDEGLI IMPIANTI ELETTRICI INDICE DOCUMENTAZIONE PER LA MANUTENZIONE... 2 La documentazione di impianto... 2 Documentazione specifica

Dettagli

TABELLE DELLE VERIFICHE PERIODICHE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

TABELLE DELLE VERIFICHE PERIODICHE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI TABELLE DELLE VERIFICHE PERIODICHE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI Realizzato della Impianti Elettrici Antintrusione Videosorveglianza Viale C. Espinasse, 36 20156 Milano 1. TABELLA 1 A Verifiche degli impianti

Dettagli

Milano, 26 settembre Ing. Marco Cavriani. Dirigente Area I Coordinamento e Sicurezza Lavoro

Milano, 26 settembre Ing. Marco Cavriani. Dirigente Area I Coordinamento e Sicurezza Lavoro Milano, 26 settembre 2012 Ing. Marco Cavriani Dirigente Area I Coordinamento e Sicurezza Lavoro 1 Decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 2011, n. 151 art. 7 Attività Allegato I Cat. A Cat. B

Dettagli

Via Costa d Argento Perugia - Tel..336/

Via Costa d Argento Perugia - Tel..336/ ALLEGATO Disposizioni relative alla alimentazione idrica degli impianti antincendio estratte dalle vigenti norme di prevenzione incendi per le seguenti attività Autorimesse e simili Edifici di civile abitazione

Dettagli

RELAZIONE TECNICA Riferimenti normativi

RELAZIONE TECNICA Riferimenti normativi RELAZIONE TECNICA La palestra a servizio dell adiacente Istituto Professionale per l Industria e l Artigianato sito in via S. Giovanni a Campobasso, sarà dotato dei seguenti mezzi ed impianti: - Estintori;

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno Ministero dell Interno Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile C omando Provinciale Vigili del F uoco S iena! Noctu et die vigilantes _ Nucleo Polizia Giudiziaria

Dettagli

Salute e sicurezza sul lavoro, elemento determinante per la competitività delle imprese

Salute e sicurezza sul lavoro, elemento determinante per la competitività delle imprese Ferrara, 29 giugno 2015 Salute e sicurezza sul lavoro, elemento determinante per la competitività delle imprese La valutazione del rischio incendio nel "Documento Valutazione dei Rischi" e la gestione

Dettagli

ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE DA PRESENTARE PER MANIFESTAZIONE CON PUBBLICO SPETTACOLO

ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE DA PRESENTARE PER MANIFESTAZIONE CON PUBBLICO SPETTACOLO ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE DA PRESENTARE PER MANIFESTAZIONE CON PUBBLICO SPETTACOLO SAFETY E SECURITY RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA DELLE MISURE DI SAFETY E SECURITY ADOTTATE CONCERNENTE: CALCOLO DELLA

Dettagli

COSTRUZIONE O RISTRUTTURAZIONE DI IMMOBILI DESTINATI AD ATTIVITÀ DI PUBBLICO SPETTACOLO E DI PUBBLICO TRATTENIMENTO

COSTRUZIONE O RISTRUTTURAZIONE DI IMMOBILI DESTINATI AD ATTIVITÀ DI PUBBLICO SPETTACOLO E DI PUBBLICO TRATTENIMENTO Allegato A Atto C.C. n. 167/2002 COSTRUZIONE O RISTRUTTURAZIONE DI IMMOBILI DESTINATI AD ATTIVITÀ DI PUBBLICO SPETTACOLO E DI PUBBLICO TRATTENIMENTO ESAME PREVENTIVO DEL PROGETTO IN SEDE DA PARTE DELLA

Dettagli

Attività:... Via... cap Città.. Tel. /Fax... PROPRIETARIO DELL EDIFICIO Ragione sociale. Via.., n civico.. Cap, Località.

Attività:... Via... cap Città.. Tel. /Fax... PROPRIETARIO DELL EDIFICIO Ragione sociale. Via.., n civico.. Cap, Località. Titolo: DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DOCUMENTI GENERATI MODELLI MODELLO DI REGISTRO DI PREVENZIONE INCENDI Rif. Doc.: MOD.REG.INC Rev.: 0.0 Data: Luglio 2008 Modello n 06 Decreto Legislativo 9 Aprile

Dettagli

LA PREVENZIONE INCENDI E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE. Informazioni relative alla prevenzione, alla lotta antincendio e alla gestione dell emergenza

LA PREVENZIONE INCENDI E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE. Informazioni relative alla prevenzione, alla lotta antincendio e alla gestione dell emergenza LA PREVENZIONE INCENDI E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE Informazioni relative alla prevenzione, alla lotta antincendio e alla gestione dell emergenza Definizione di incendio L incendio è la combustione sufficientemente

Dettagli

L illuminazione di emergenza salva la vita delle persone!

L illuminazione di emergenza salva la vita delle persone! L illuminazione di emergenza salva la vita delle persone! L illuminazione di emergenza è tra gli elementi indispensabili per garantire la sicurezza delle persone, in un ambiente o edificio, qualora si

Dettagli

LA NUOVA NORMA UNI Aspetti normativi delle procedure di verifica e manutenzione degli apparecchi. Ing. Fabio Pedrazzi Beghelli S.p.A.

LA NUOVA NORMA UNI Aspetti normativi delle procedure di verifica e manutenzione degli apparecchi. Ing. Fabio Pedrazzi Beghelli S.p.A. LA NUOVA NORMA UNI 11222 Aspetti normativi delle procedure di verifica e manutenzione degli apparecchi Ing. Fabio Pedrazzi Beghelli S.p.A. Gennaio 2007 1 Illuminazione di Emergenza : una prima indagine

Dettagli

SICUREZZA ELETTRICA E RISCHIO ELETTRICO. Alessandro Sgariglia Head of Corporate Communication and Public Affairs

SICUREZZA ELETTRICA E RISCHIO ELETTRICO. Alessandro Sgariglia Head of Corporate Communication and Public Affairs SICUREZZA ELETTRICA E RISCHIO ELETTRICO Alessandro Sgariglia Head of Corporate Communication and Public Affairs Saronno - 12.06.2018 Sommario Rischio Elettrico Alcuni dati statistici in Italia Quando un

Dettagli

SEZIONE V3 VANI DEGLI ASCENSORI

SEZIONE V3 VANI DEGLI ASCENSORI V.3.1 Scopo e campo di applicazione La presente regola tecnica verticale ha per scopo l'emanazione di disposizioni di prevenzione incendi riguardanti i vani degli ascensori per trasporto di persone e merci

Dettagli

N Oggetto Risultato della verifica Note e riferimenti normativi Azione effettuata / richiesta Fase (C/V) 1. PROGETTO ANTINCEDIO (PA) C 1.1. È presente il Progetto NON Antincendio (PA) con SI NO PERTINENTE

Dettagli

IMPRESA SICURA s.r.l.

IMPRESA SICURA s.r.l. REGISTRO DEI CONTROLLI E DELLA MANUTENZIONE ANTINCENDIO ai sensi del D.P.R. 151/2011 IMPRESA SICURA s.r.l. Via N. Bixio n. 6 47042 - Cesenatico (FC) Tel. 0547.675661 - Fax. 0547.678877 e-mail: info@impresasicurasrl.it

Dettagli

Sistema di sorveglianza sugli infortuni mortali. in Regione Piemonte. Classificazione degli eventi

Sistema di sorveglianza sugli infortuni mortali. in Regione Piemonte. Classificazione degli eventi Sistema di sorveglianza sugli infortuni mortali in Regione Piemonte Classificazione degli eventi 98 7% 13 7% 13 12 6.5 % 9.7 % Caduta dall'alto Caduta di gravi Folgorazione Investimento Ribaltamento Altro

Dettagli

MANUTENZIONE IMPIANTI ELETTRICI NORMATIVE DI RIFERIMENTO E OBBLIGHI DI LEGGE

MANUTENZIONE IMPIANTI ELETTRICI NORMATIVE DI RIFERIMENTO E OBBLIGHI DI LEGGE MANUTENZIONE IMPIANTI ELETTRICI NORMATIVE DI RIFERIMENTO E OBBLIGHI DI LEGGE L'obbligo di eseguire la manutenzione su tutti gli impianti elettrici è sancito dal DM 37/08, art. 8. comma 2: il proprietario

Dettagli

Tutte le linee elettriche, realizzate con cavi unipolari, verranno posate all interno di apposite tubazioni in PVC incassate nella muratura.

Tutte le linee elettriche, realizzate con cavi unipolari, verranno posate all interno di apposite tubazioni in PVC incassate nella muratura. PREMESSA La presente relazione tecnica è relativa alla realizzazione degli impianti elettrici a servizio di una sala polifunzionale denominata ex lavatoio e di un locale destinato ad attività socio-ricreative,

Dettagli

Aspetti di sicurezza antincendio negli ambienti di lavoro con presenza di sostanze pericolose

Aspetti di sicurezza antincendio negli ambienti di lavoro con presenza di sostanze pericolose Comando Provinciale VVF Imperia Nel cantiere del Teatro La Fenice di Venezia e in quello della Cappella della Sindone di Torino erano presenti ingenti quantitativi di materiali infiammabili e combustibili:

Dettagli

SGSA e impianti rilevanti ai fini della sicurezza antincendio. ing. Luigi Giudice Dirigente della Direzione Regionale Campania dei Vigili del Fuoco

SGSA e impianti rilevanti ai fini della sicurezza antincendio. ing. Luigi Giudice Dirigente della Direzione Regionale Campania dei Vigili del Fuoco SGSA e impianti rilevanti ai fini della sicurezza antincendio ing. Luigi Giudice Dirigente della Direzione Regionale Campania dei Vigili del Fuoco 1 Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

Dettagli

Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro

Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro Comando Provinciale Vigili del Fuoco Livorno In audentia hilares Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro " Competenze dei Vigili del Fuoco alla luce del nuovo testo unico sulla sicurezza nei luoghi di

Dettagli

La sicurezza delle attività non soggette agli obblighi di prevenzione incendi

La sicurezza delle attività non soggette agli obblighi di prevenzione incendi EXPO EMERGENZE 2012 Bastia Umbra 8-11 febbraio 2012 La sicurezza delle attività non soggette agli obblighi di prevenzione incendi Dott. Ing. Stefano Marsella Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco

Dettagli

IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA E LA LORO MANUTENZIONE

IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA E LA LORO MANUTENZIONE IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA E LA LORO MANUTENZIONE Relatori: Ing. Federico Maritan Vega Engineering Ing. Cesare Campello Vega Formazione Ing. Oreste Ballarini Schneider Electric 1 D. Lgs. 81/08

Dettagli

Modifiche ed integrazioni all Allegato al decreto del Ministro dell interno 16 maggio 1987, n. 246

Modifiche ed integrazioni all Allegato al decreto del Ministro dell interno 16 maggio 1987, n. 246 Allegato 1 (Art. 1) Modifiche ed integrazioni all Allegato al decreto del Ministro dell interno 16 maggio 1987, n. 246 9. Deroghe Qualora per particolari esigenze di carattere tecnico o di esercizio non

Dettagli

Il codice di prevenzione incendi D.M. 3 agosto 2015

Il codice di prevenzione incendi D.M. 3 agosto 2015 ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI NUORO CORSO BASE DI PREVENZIONE INCENDI Modulo 11.3 Il codice di prevenzione incendi D.M. 3 agosto 2015 V.3 Vani degli ascensori ing. G. Lampis 1 Scopo e campo

Dettagli

Che cos'èun'emergenza?

Che cos'èun'emergenza? EMERGENZA Che cos'èun'emergenza? E la conseguenza del verificarsi di un evento (incendio, terremoto, rilascio di sostanze nocive, black out ) che determina una situazione potenzialmente pericolosa per

Dettagli

Segnaletica Segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro

Segnaletica Segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro Segnaletica Segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro Una segnaletica che, riferita ad un oggetto, ad una attività o ad una situazione determinata, fornisce una indicazione o una prescrizione

Dettagli

DM 7 agosto Attività Allegato I del DPR 151/2011

DM 7 agosto Attività Allegato I del DPR 151/2011 DM 7 agosto 2012 Allegato I Documentazione tecnica allegata all istanza di valutazione dei progetti Stessa struttura allegato I del DM 4.05.98 Riferita a istanze del DPR 151/2011 e aggiorna quella da allegare

Dettagli

Affollamento: numero massimo ipotizzabile di presenze. Luogo sicuro: luogo lontano dagli effetti dell incendio.

Affollamento: numero massimo ipotizzabile di presenze. Luogo sicuro: luogo lontano dagli effetti dell incendio. Affollamento: numero massimo ipotizzabile di presenze. Luogo sicuro: luogo lontano dagli effetti dell incendio. Percorso protetto: percorso protetto dagli effetti dell incendio Uscita di emergenza: passaggio

Dettagli

ELENCO CORSI DI FORMAZIONE ANNO 2017

ELENCO CORSI DI FORMAZIONE ANNO 2017 STUDIO TECNICO DAL MAS per.ind. ELIO Progettazione e Consulenza Impianti P.IVA 01002750253 C.F. DLMLEI62L30A757Y Studio Tecnico: via S.Francesco n 18 32100 Belluno Tel. e Fax: 0437 33627 e-mail: eliodalmas@libero.it

Dettagli

Strategia Antincendio Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio

Strategia Antincendio Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio Strategia Antincendio Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio Premessa Ai fini della sicurezza antincendio devono essere considerati almeno i seguenti impianti tecnologici e di servizio: a.

Dettagli

MANUTENZIONE IMPIANTI ELETTRICI, IMPIANTO DI MESSA A TERRA. Riferimenti Normativi DPR 462/2001

MANUTENZIONE IMPIANTI ELETTRICI, IMPIANTO DI MESSA A TERRA. Riferimenti Normativi DPR 462/2001 MANUTENZIONE IMPIANTI ELETTRICI, IMPIANTO DI MESSA A TERRA Riferimenti Normativi DPR 462/2001 Manutenzione impianti elettrici, impianto di messa a terra: le novità introdotte dal D.P.R.462/2001. Competenze

Dettagli

Ordine Ingegneri della Provincia di L Aquila

Ordine Ingegneri della Provincia di L Aquila Giorno Periodo Argomento Docente Introduzione alla Prevenzione Incendi. Allegato I del D.M. 10 marzo 1998 (valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro). Criteri generali alla luce delle norme

Dettagli

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

NORMATIVA DI RIFERIMENTO NORMATIVA DI RIFERIMENTO PER SORVEGLIANZE, CONTROLLI, REVISIONI E MANUTENZIONI DEGLI IMPIANTI E DELLE ATTREZZATURE ANTINCENDIO INFORMAZIONE E FORMAZIONE Decreto Legislativo 19 settembre 1994, n 626 articolo

Dettagli

USO DI GRUPPI ELETTROGENI - RIDUZIONE DEL RISCHIO ELETTRICO

USO DI GRUPPI ELETTROGENI - RIDUZIONE DEL RISCHIO ELETTRICO CANTIERI EDILI USO DI GRUPPI ELETTROGENI TRASPORTABILI - RIDUZIONE DEL RISCHIO ELETTRICO QUADERNO TECNICO Autore: Tecnico della Prevenzione dott. Mauro Baldissin Responsabile scientifico: Dirigente Ingegnere

Dettagli

DATI DI COPERTINA E PREMESSA DEL PROGETTO

DATI DI COPERTINA E PREMESSA DEL PROGETTO DATI DI COPERTINA E PREMESSA DEL PROGETTO U29000320 Luce e illuminazione Impianti di illuminazione di sicurezza negli edifici Procedure per la verifica periodica, la manutenzione, la revisione e il collaudo

Dettagli

PROGETTO DEFINITIVO/ESECUTIVO

PROGETTO DEFINITIVO/ESECUTIVO Studio Tecnico Habitat 2000 Uffici: Via Suor Gemma, 2 53021 Abbadia San Salvatore (SI) PROGETTO DEFINITIVO/ESECUTIVO RIFACIMENTO CORPO SCALE SCUOLA ELEMENTARE DI ARCIDOSSO Progettista: Ing. Bisconti Maurizio

Dettagli

Fonte:

Fonte: Fonte: www.ciemmeci.org Rischio meccanico Definizione Il rischio principale connesso rischio meccanico legato principalmente: alla presenza di elementi di diversa natura in movimento relativo fra loro

Dettagli

INDICE GENERALE PARTE I PARTE II. Presentazione del Dott. Ing. Gioacchino Giomi... XVII. Introduzione dei curatori... XIX

INDICE GENERALE PARTE I PARTE II. Presentazione del Dott. Ing. Gioacchino Giomi... XVII. Introduzione dei curatori... XIX INDICE GENERALE Presentazione del Dott. Ing. Gioacchino Giomi... XVII Introduzione dei curatori... XIX PARTE I Le regole tecniche verticali... 1 Capitolo V.4: Uffici... 7 Capitolo V.5: Attività ricettive

Dettagli

IMPIANTI ELETTRICI NEI LUOGHI DI LAVORO. Legislazione, documentazione e verifiche e controlli sugli impianti elettrici

IMPIANTI ELETTRICI NEI LUOGHI DI LAVORO. Legislazione, documentazione e verifiche e controlli sugli impianti elettrici IMPIANTI ELETTRICI NEI LUOGHI DI LAVORO Legislazione, documentazione e verifiche e controlli sugli impianti elettrici IMPIANTI ELETTRICI NEI LUOGHI DI LAVORO Le installazioni elettriche, generalmente,

Dettagli

UNI 9795 ED CENTRALE, ALIMENTAZIONE, PULSANTI, CONNESSIONI 1

UNI 9795 ED CENTRALE, ALIMENTAZIONE, PULSANTI, CONNESSIONI 1 franco zecchini (iosolo35) UNI 9795 ED.2013 - CENTRALE, ALIMENTAZIONE, PULSANTI, CONNESSIONI 27 February 2015 In questo articolo tratterò un tema molto importante e tante volte presoda parte di progettisti

Dettagli

Terasaki Italia Srl via Campania, Segrate (MI) Tel Fax

Terasaki Italia Srl via Campania, Segrate (MI) Tel Fax Sovracorrenti Generalità E trattato l impiego degli interruttori magnetotermici modulari (MCBs: Miniature Circuit Breakers) nell edilizia residenziale, intendendo per edifici residenziali quelli che contengono

Dettagli

PREMESSA. Illuminamento orizzontale Emedio min.mantenuto [lx] (per ottenere l'uniformita' Emedio < 1,5 Emin indicato per la categoria)

PREMESSA. Illuminamento orizzontale Emedio min.mantenuto [lx] (per ottenere l'uniformita' Emedio < 1,5 Emin indicato per la categoria) PREMESSA Trattasi di nuovo Impianto di Pubblica Illuminazione da installare nel percorso ciclabile tra il Comune di Casaleone (VR) e la frazione di Sustinenza(VR). Si dovrà alimentare da 1 punto di fornitura

Dettagli

06 REQUISITI GENERALI

06 REQUISITI GENERALI REQUISITI GENERALI Requisisti Generali DM 08/03/85 allegato 0, lettera e): L'impianto deve essere provvisto di un interruttore generale installato in posizione segnalata, atto a porre fuori tensione l'impianto

Dettagli

Protezione elettronica antincendio di strutture sanitarie

Protezione elettronica antincendio di strutture sanitarie Protezione elettronica antincendio di strutture sanitarie A cura di Piergiorgio Marelli Giuseppe Fascina Incontro di aggiornamento tecnico sull antincendio Milano, 19 2004 Le strutture sanitarie in genere

Dettagli

Il certificato di prevenzione incendi

Il certificato di prevenzione incendi Il certificato di incendi Attività1 Categoria Valutazione dei progetti Controlli antincendio Attestazione di rinnovo periodico Alberghi, pensioni, motel, villaggi albergo, residenze turistico - alberghiere,

Dettagli

Apparecchi e impianti di illuminazione

Apparecchi e impianti di illuminazione Apparecchi e impianti di illuminazione Pubblicato il: 04/06/2007 Aggiornato al: 04/06/2007 di Gianluigi Saveri 1. Generalità Nella nuova Norma 64-8 è stata inserita una nuova sezione, la 559, con prescrizioni

Dettagli

Cartelli antincendio forma quadrata o rettangolare e pittogramma bianco su fondo rosso

Cartelli antincendio forma quadrata o rettangolare e pittogramma bianco su fondo rosso Cartelli antincendio I cartelli antincendio devono avere forma quadrata o rettangolare e pittogramma bianco su fondo rosso (il rosso deve coprire almeno il 50% della superficie del cartello). I cartelli

Dettagli

MINISTERO DELL INTERNO. Decreto 09 agosto 2016 (G.U. 23 agosto 2016, n. 196)

MINISTERO DELL INTERNO. Decreto 09 agosto 2016 (G.U. 23 agosto 2016, n. 196) MNSTERO DELL NTERNO Decreto 09 agosto 2016 (G.U. 23 agosto 2016, n. 196) Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi per le attività ricettive turistico - alberghiere, ai sensi dell articolo

Dettagli

Alimentazione di sicurezza (Prescrizioni particolari e verifiche)

Alimentazione di sicurezza (Prescrizioni particolari e verifiche) Prescrizioni particolari Sorgenti di alimentazione per i servizi di sicurezza: o Una sorgente di sicurezza deve mantenere l alimentazione per una durata adeguata. Tempi precisi vengono indicati per alcuni

Dettagli

REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI TREVISO COMUNE DI VILLORBA ADEGUAMENTO ANTINCENDIO DELLA SEDE COMUNALE DI VILLORBA PROGETTO DEFINITIVO-ESECUTIVO

REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI TREVISO COMUNE DI VILLORBA ADEGUAMENTO ANTINCENDIO DELLA SEDE COMUNALE DI VILLORBA PROGETTO DEFINITIVO-ESECUTIVO REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI TREVISO COMUNE DI VILLORBA ADEGUAMENTO ANTINCENDIO DELLA SEDE COMUNALE DI VILLORBA Committente: COMUNE DI VILLORBA Treviso, gennaio 2019 Il Progettista: Ing. Aleardo Scalco

Dettagli

Asilo nido: struttura educativa destinata ai bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni.

Asilo nido: struttura educativa destinata ai bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni. . Asilo nido: struttura educativa destinata ai bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni. La scuola materna o comunemente chiamata asilo (per bambini dai 3 ai 6 anni) rientra nell attività «scuole»

Dettagli

Aziende e Uffici. Maria Francesca Conti Comando Provinciale Vigili del Fuoco IMPERIA

Aziende e Uffici. Maria Francesca Conti Comando Provinciale Vigili del Fuoco IMPERIA Aziende e Uffici Maria Francesca Conti Comando Provinciale ATTIVITA 71/A Aziende ed uffici con oltre 300 e fino a 500 persone presenti SCIA asseverazione articolo 4 comma 1 d.p.r. 151/2011 D.M. 22 febbraio

Dettagli

Direzione regionale VV.F. Lombardia

Direzione regionale VV.F. Lombardia Direzione regionale VV.F. Lombardia Corsi di formazione Prevenzione incendi Gli edifici pregevoli per arte e storia Ing. G. Sola 1 File: edifici_storici 20051128 Creato il 26 novembre 2005 Aggiornto: il

Dettagli

naturale artificiale adeguata di sicurezza pulizia ed efficienza per quanto possibile naturale

naturale artificiale adeguata di sicurezza pulizia ed efficienza per quanto possibile naturale strutture D. lgs. 81/08, allegato IV, 1.10 Legge 864/70 art. 9 naturale artificiale adeguata di sicurezza pulizia ed efficienza sufficiente diretta particolare sussidiaria di emergenza per quanto possibile

Dettagli

Guida agli impianti elettrici:

Guida agli impianti elettrici: Guida agli impianti elettrici: sicurezza e normative Al giorno d oggi praticamente tutte le abitazioni dispongono di corrente elettrica. L elettricità consente il funzionamento dei vari dispositivi presenti

Dettagli

REGISTRO ANTINCENDIO (tipo consegnato ai Resp. di plesso)

REGISTRO ANTINCENDIO (tipo consegnato ai Resp. di plesso) PLESSO SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE REGISTRO ANTINCENDIO (tipo consegnato ai Resp. di plesso) CONTROLLI E MANUTENZIONE DI SISTEMI, DISPOSITIVI, ATTREZZATURE ED IMPIANTI ANTINCENDIO INFORMAZIONE

Dettagli

ELENCO DELLE PRINCIPALI NORME DI RIFERIMENTO PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI.

ELENCO DELLE PRINCIPALI NORME DI RIFERIMENTO PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI. ELENCO DELLE PRINCIPALI NORME DI RIFERIMENTO PER LA PROGETTAZIONE E LA REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI. CEI 0-2: CEI 0-10: CEI 11-1: CEI 11-8: CEI 11-17: CEI 11-18: Guida per la definizione della

Dettagli

La versione 14 è aggiornata con i decreti e le circolari pubblicati fino a marzo 2019

La versione 14 è aggiornata con i decreti e le circolari pubblicati fino a marzo 2019 EC774 Relazioni VVF e strategie antincendio Versione 14 La versione 14 è aggiornata con i decreti e le circolari pubblicati fino a marzo 2019 La regolamentazione antincendio, derivante dai decreti DPR

Dettagli

Gruppi elettrogeni Guida alla protezione contro i contatti indiretti

Gruppi elettrogeni Guida alla protezione contro i contatti indiretti Gruppi elettrogeni Guida alla protezione contro i contatti indiretti (prima parte) Pubblicato il: 19/02/2007 Aggiornato al: 19/02/2007 di Gianfranco Ceresini 1. Generalità Il gruppo elettrogeno è una sorgente

Dettagli

Salute e sicurezza sul lavoro, elemento determinante per la competitività delle imprese

Salute e sicurezza sul lavoro, elemento determinante per la competitività delle imprese Ferrara, 29 giugno 2015 Salute e sicurezza sul lavoro, elemento determinante per la competitività delle imprese La Prevenzione Incendi nei luoghi di lavoro Ing. Massimo Fratti Corpo Nazionale Vigili del

Dettagli

Prevenzione incendi per locali destinati ad uffici con oltre 25 persone

Prevenzione incendi per locali destinati ad uffici con oltre 25 persone Prevenzione incendi per locali destinati ad uffici con oltre 25 persone Pubblicato il: 31/03/2006 Aggiornato al: 31/03/2006 di Gianfranco Ceresini È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 51 del

Dettagli

Regione Friuli - Venezia Giulia. Comune di Pradamano

Regione Friuli - Venezia Giulia. Comune di Pradamano Regione Friuli - Venezia Giulia Comune di Pradamano INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE IMPIANTI SPORTIVI DI PRADAMANO CUP B78J18000000005 - CIG Y412615778 PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO 1 Lotto ClubHouse All.

Dettagli

P A R T E V R E A T I REATO RIFERIMENTO SANZIONE

P A R T E V R E A T I REATO RIFERIMENTO SANZIONE P A R T E V R E A T I REATI INERENTI L ATTIVITÀ DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO NON SOGGETTI ALLA PROCEDURA PREVISTA DAL DECRETO LEGISLATIVO 19/12/1994 N.758 REATO RIFERIMENTO SANZIONE Falsità

Dettagli

Modalità di ammissione al piano straordinario di adeguamento antincendio:

Modalità di ammissione al piano straordinario di adeguamento antincendio: Firenze, 12/04/2012 Prot.n.92.2/PrevenzioneIncendi/PLMim Spettabili - Federalberghi territoriali - Sindacati Alberghi provinciali Ai signori - Vicepresidenti regionali - Consiglieri regionali - Componenti

Dettagli

REGISTRO DEI CONTROLLI ANTINCENDIO

REGISTRO DEI CONTROLLI ANTINCENDIO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SCUOLA COMUNE DI PREMESSA L art. 5 del D.P.R. 37/98 obbliga i responsabili di attività soggette ai controlli di prevenzione incendi a mantenere in stato di efficienza i sistemi,

Dettagli

Dispense del corso Addetti gestione emergenze antincendio-evacuazione

Dispense del corso Addetti gestione emergenze antincendio-evacuazione Dispense del corso Addetti gestione emergenze antincendio-evacuazione FORMAZIONE INFORMAZIONE Art.li 8 43 D.lgs. 81/2008 Relatore: Simone Morozzi RSPP www.studiodibiosicurezza.it ILLUMINAZIONE

Dettagli

DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE DIREZIONE CENTRALE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA TECNICA

DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE DIREZIONE CENTRALE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA TECNICA ALLEGATO Bozza di regola tecnica integrativa del D.M. 16 maggio 1987, n. 246 recante e misure gestionali e di esercizio commisurate al livello di rischio ipotizzabile. 1 - Definizioni: Ai fini del presente

Dettagli

Qualora siano presenti lavoratori disabili, il piano di emergenza deve essere predisposto tenendo conto delle loro invalidità.

Qualora siano presenti lavoratori disabili, il piano di emergenza deve essere predisposto tenendo conto delle loro invalidità. Occorre altresì considerare le altre persone disabili che possono avere accesso nel luogo di lavoro. Al riguardo occorre anche tenere presente le persone anziane, le donne in stato di gravidanza, le persone

Dettagli

Segnaletica di sicurezza (Prescrizioni particolari)

Segnaletica di sicurezza (Prescrizioni particolari) Prescrizioni particolari: segnaletica di sicurezza in alcuni ambienti a) Luoghi di lavoro La segnaletica di sicurezza ha lo scopo di indicare alle persone le vie di esodo e le uscite di sicurezza. Usciamo

Dettagli

REGOLE TECNICHE VERTICALI Capitolo V.6 Attività ricettive turistico alberghiere

REGOLE TECNICHE VERTICALI Capitolo V.6 Attività ricettive turistico alberghiere REGOLE TECNCHE VERTCAL Capitolo V.6 ricettive turistico alberghiere Scopo e campo di applicazione... Classificazioni... Profili di rischio... Strategia antincendio... Vani degli ascensori... Opere da costruzione

Dettagli

COS E IL DPR 462/2001?

COS E IL DPR 462/2001? COS E IL DPR 462/2001? È un Decreto del Presidente della Repubblica (pubblicato in Gazzetta Ufficiale N. 6 del 08 Gennaio 2002) che introduce l obbligo, per tutti i datori di lavoro, di richiedere la verifica

Dettagli

COS E IL DPR 462/2001?

COS E IL DPR 462/2001? COS E IL DPR 462/2001? È un Decreto del Presidente della Repubblica (pubblicato in Gazzetta Ufficiale N. 6 del 08 Gennaio 2002) che introduce l obbligo, per tutti i datori di lavoro, di richiedere la verifica

Dettagli

Esempio progettuale di applicazione della Nuova Regola Tecnica di Prevenzione Incendi per le Autorimesse Parcheggio di un Centro Direzionale

Esempio progettuale di applicazione della Nuova Regola Tecnica di Prevenzione Incendi per le Autorimesse Parcheggio di un Centro Direzionale SEMINARIO TECNICO di PREVENZIONE INCENDI Organizzato dall Ordine degli Ingegneri di NUORO Esempio progettuale di applicazione della Nuova Regola Tecnica di Prevenzione Incendi per le Autorimesse Parcheggio

Dettagli

Il CPI nelle scuole. Conferenza di servizio per Dirigenti Scolastici e DSGA

Il CPI nelle scuole. Conferenza di servizio per Dirigenti Scolastici e DSGA Conferenza di servizio per Dirigenti Scolastici e DSGA L obbligo normativo deriva in via generale dall allegato IV al D.Lgs. 81/2008 smi (Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro), punto 4 Il 22/09/2011

Dettagli

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI SICUREZZA DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI E DI SERVIZIO. Ing. Guglielmo Guglielmi

CODICE DI PREVENZIONE INCENDI SICUREZZA DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI E DI SERVIZIO. Ing. Guglielmo Guglielmi CODICE DI PREVENZIONE INCENDI TECNOLOGICI E DI SERVIZIO Ing. Guglielmo Guglielmi TECNOLOGICI E DI SERVIZIO Impianti rilevanti ai fini della sicurezza antincendio già elencati in D.M. 7 agosto 2012 + sollevamento/trasporto

Dettagli

ELENCO CORSI DI FORMAZIONE ANNO 2018

ELENCO CORSI DI FORMAZIONE ANNO 2018 STUDIO TECNICO DAL MAS per.ind. ELIO Progettazione e Consulenza Impianti P.IVA 01002750253 C.F. DLMLEI62L30A757Y Studio Tecnico: via S.Francesco n 18 32100 Belluno Tel. e Fax: 0437 33627 e-mail: eliodalmas@libero.it

Dettagli

verifiche impianti di terra in collaborazione con

verifiche impianti di terra in collaborazione con Sistemi di rivelazione alla luce del Codice di Prevenzione Incendi Normativa applicabile, scenari di protezione e gestione economica delle opere di adeguamento verifiche impianti di terra in collaborazione

Dettagli