Volpe (Vulpes vulpes) Ordine Carnivori Famiglia Canidi

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1 Iniziamo dalla fascia situata a quota minore: gli ambienti di fondovalle Per motivi gestionali i confini del parco perlopiù escludono i fondovalle, in genere pervasi dalla presenza antropica: abitazioni, coltivazioni, centri produttivi Ma qui sono presenti boschi ed altri ambienti che possono ospitare gli animali come siepi, pascoli, margini di coltivi e così via immaginiamo di fare una passeggiata nei territori del Parco, passando per le diverse tipologie ambientali, dal fondovalle (dai 600 ai 1300), fino alle quote maggiori. per ogni ambiente incontreremo animali diversi. cominciamo con le quote inferiori, dove predominano i boschi di latifoglie 1

2 Volpe (Vulpes vulpes) Ordine Carnivori Famiglia Canidi Una specie molto comune dai fondovalle fino ai 3000 m slm è la volpe E il carnivoro più abbondante Secondo i cacciatori ce ne sono troppe Secondo gli ambientalisti stanno diminuendo soprattutto alle quote basse Secondo gli scienziati: non si sa; non ci sono studi scientifici aggiornati alla situazione attuale In ogni caso nelle nostre zone è uno dei mammiferi che si vedono più di frequente, anche per le notevoli capacità di adattamento anche ad ambienti antropizzati Frequenta molte tipologie ambientali, dai fondovalle alle alte quote individui stabili più individui itineranti, vivono in gruppi, solo la femmina dominante si riproduce, le altre aiutano nell allevamento è il carnivoro più frequente, infatti è quello di cui più spesso si incontrano indici di presenza (parentesi sull importanza degli indici per verificare la presenza degli animali elusivi), in particolare le fatte (in mezzo al sentiero, territorialità, dieta) 2

3 Volpe (Vulpes vulpes) Ordine Carnivori Famiglia Canidi E una specie che si definisce opportunista, perché è in grado di nutrirsi con quello che l ambiente mette a disposizione: vegetali, piccoli mammiferi, insetti, carogne, rifiuti umani, ecc. (varie fatte dalla traccioteca con visibili resti diversi: peli, semi, ossa, ecc.) è onnivoro, nonostante il nome dell ordine cui appartiene. può mangiare dall animale vivo predato, alle carogne, alla frutta, ai rifiuti. infatti frequenta spesso i paesi o le periferie dei centri più grossi dove rovista nei cassonetti. non è raro vederla di notte, aggirarsi furtiva in cerca di cibo vicino ai paesi. si dice che è un opportunista alimentare 3

4 Lunghezza testa-corpo (cm) Lunghezza coda (cm) Altezza alla spalla (cm) Peso (kg) 6-10 Animale che conduce vita solitaria Accoppiamenti sul finire dell inverno Gestazione: 50 giorni Le femmine partoriscono 3-8 cuccioli che restano nella tana per due mesi, curati dalla madre A fine estate si sciolgono le famiglie 4

5 Tasso (Meles meles) Ordine Carnivori Famiglia Mustelidi Lunghezza testa-corpo (cm) Lunghezza coda (cm) Altezza alla spalla (cm) 30 Peso (kg) 6-10 Ambienti preferiti: boschi fitti e ricchi di arbusti, alternati a radure e coltivi (può arrivare a 2000 m slm) Evita terreni umidi in cui lo scavo delle tane diventerebbe problematico Animale onnivoro: carne, piccoli mammiferi, anfibi, rettili, nidiacei, carogne, lombrichi, miele, frutta, semi, tuberi, cereali, ecc. Per questo simile all orso (anche la dentatura) e per il fatto di essere plantigrado Molto robusto Notturno ORARI IN CUI È PIÙ FACILE INCONTRARE GLI ANIMALI è poco studiato quindi poco conosciuto, in Trentino è stata svolta una ricerca soltanto nel Parco delle Pale di Martino si spartisce il territorio con la volpe, alle quote inferiori, addirittura utilizza le tane abbandonate dalla volpe. segnalato un caso estremo in cui un grosso complesso di tane veniva utilizzato da entrambi. onnivoro, importante nella dieta mais e lombrichi 5

6 Tasso (Meles meles) Ordine Carnivori Famiglia Mustelidi Ecco alcune delle tracce tipiche Trascorrono il dì all interno delle loro tane scavate nel terreno Le tane hanno diversi ingressi e numerose camere di cui la principale imbottita di foglie ed erbe viene occupata preferibilmente Le feci sono disposte in latrine, piccole buche scavate spesso in gran numero in prossimità della tana Durante i mesi invernali trascorre lunghi periodi dormendo all interno della tana, anche se non in un letargo vero e proprio 6

7 Faina (Martes foina) Martora (Martes martes) Donnola (Mustela nivalis) Ordine Carnivori Famiglia Mustelidi Faina Martora Donnola Lunghezza testa-corpo (cm) Lunghezza coda (cm) Peso (g) Altri Carnivori della famiglia dei Mustelidi sono 3 specie, abbastanza simili Si nutrono di micromammiferi (forma adatta a seguirli nelle tane), uova, nidiacei e la faina si adatta anche a frutta e altro cibo di origine antropica Martora e faina sono di dimensioni analoghe Solitamente la martora è più legata ad ambienti boschivi e più schiva, mentre la faina è più confidente all uomo ed occupa anche quote basse La donnola è di dimensioni inferiori faina: più filantropica, si trova anche nelle città, fa tane nei sottotetti pieni di piccioni, si nutre dei nidiacei martora: preferisce le foreste più fitte, è molto più schiva. si pensava non ci fosse più in pianura, ma l anno scorso (2004) hanno trovato nel pavese, in un bosco, piccoli di martora e due individui morti a Valenza Po. donnola: abbastanza antropofila, da meno di 100 a 250 grammi. Sembra un topo allungato, da cui mustela (mus = topo, tela = lancia). Si sono evoluti per cacciare i piccoli roditori nelle loro tane (testa grossa come il corpo) 7

8 Macchia golare bianca nella faina che prosegue fino alle zampe, gialla e a margini variegati nella martora La donnola sull arco alpino è presente in due forme: quella di pianura di colore marrone e quella alpina più piccola e con livrea invernale bianca ed estiva marrone Fatte indistinguibili Impronte di martora con peli Nascita dei cuccioli in aprile-maggio differenze morfologiche dimensioni, coda donnola-ermellino, pelo, zampe e orecchie in faina-martora 8

9 Lepre comune (Lepus europaeus) Ordine Lagomorfi Famiglia Leporidi Lunghezza testa-corpo (cm) Lunghezza coda (cm) 7-11 Peso (kg) Specie in crisi, forse perché legata al prato, al pascolo, agli ambienti ecotonali. Forse per il rilascio di lepri non autoctone. Specie poco studiata non fa tane, ma usa covi: conche nel terreno, vicino ad alberi o cespugli, ma anche nei campi arati solitaria, non ci sono gruppi stabili né gerarchie (come avviene nel coniglio). possono esserci combattimenti tra maschi per l accesso alle femmine vista: non molto sviluppata, ma riescono a vederci meglio al buio, hanno campo visivo molto ampio, ma poca visione binoculare, perciò percepiscono poco le distanze; miopia: percepiscono meglio i movimenti (tipico da prede, i predatori hanno occhi frontali) 9

10 Lepre comune (Lepus europaeus) Ordine Lagomorfi Famiglia Leporidi Si può confondere con la lepre alpina, che vive solo sopra i 1000 m slm e con il coniglio selvatico (non autoctono in Trentino e a distribuzione estremamente localizzata) che è più tozzo, con orecchie più corte e senza punta nera Si riproduce 3 4 volte l anno tra gennaio e settembre 10

11 Lepre comune (Lepus europaeus) Ordine Lagomorfi Famiglia Leporidi Hanno una dieta vegetariana, ma, a differenza dei ruminanti possiedono un solo stomaco Ovviano alle difficoltà digestive facendo fare 2 giri al cibo nel loro apparato digerente: ciecotrofia= mangiano le loro feci (pallottole fecali molli) e ottengono feci 2rie (pallottole fecali definitive) ciecotrofia: tratto dell intestino molto sviluppato, contiene più dello stomaco (erbivori, ma non ruminanti) qui il cibo è trattenuto a lungo per essere aggredito dai batteri; viene espulso poi rimangiato, così possono essere assorbite le sostanze nutritive ottenute dalla demolizione della cellulosa (pseudoruminazione) 11

12 Scoiattolo comune (Sciurus vulgaris) Ordine Roditori Famiglia Sciuridi Lunghezza testa-corpo (cm) Lunghezza coda (cm) Peso (g) Nella nostra zona sono di colore nero, ma è la medesima specie dello scoiattolo rosso, diffuso in tutta l Italia Oltre ad essere, specialmente in questi anni, particolarmente visibili in quanto le popolazioni sono in un momento di boom demografico, lasciano vari tipi di tracce 12

13 Modalità di alimentazione delle varie tipologie di cibo e differenziazione da quelle dei roditori di più piccole dimensioni come topi ed arvicole tracce lasciate importanti per la dispersione dei semi di varie specie arboree, mangia funghi, sia ipoche epigei (attaccati a rametti per farli seccare); importante per dispersione delle spore 13

14 Sciuruscarolinensis è più grosso, più grigio e dove è presente mette a rischio le popolazioni endemiche differenze con il grigio, che qui non c è, competizione, vantaggio del rosso in montagna, su conifere, del grigio in pianura su latifoglie grigio portato nel Parco di Stupinigi nel 46, 2-3 coppie, ma fino agli anni 70 la presenza era limitata subisce grosse fluttuazioni di numerosità, legate alle disponibilità trofiche, normali, ora sono molto abbondanti 14

15 Capriolo (Capreolus capreolus) Ordine Artiodattili Famiglia Cervidi Specie di interesse sociale (venatorio e no) In regresso nel Pnab ed in tutto il Trentino Da 3000 annui da potere abbattere si è passati a 1500 Ecotonofilia: margini Brucatore selettivo a causa delle dimensioni del rumine Contrapposto ad altri ruminanti pascolatori si nutre di germogli su alberi e cespugli, mangiucchia un po poi alza la testa e si guarda intorno, poi cambia sito frequenta ambienti con molto sottobosco, boschi stratificati e diversificati, radure e fasce ecotonali (evolutosi in ambienti con più boscaglia, più fitti: spalle strette, palco piccolo) 15

16 Capriolo (Capreolus capreolus) Ordine Artiodattili Famiglia Cervidi molto bello da vedere e di grande interesse venatorio, ma ora nel territorio del parco è in regresso territoriale: maschio difende un territorio e copre le femmine che lo frequentano, migliore la qualità del territorio, più femmine lo visiteranno, più discendenti ci saranno schivo, abitudini crepuscolari (mattina presto e sera), ma quando è in fregola è possibile vederlo anche da vicino, durante le giostre : maschio insegue la femmina, in una sorta di corteggiamento Impianto ritardato, nascite in maggio-giugno 16

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