PROBELMATICHE. 1. Predazione su fauna selvatica oggetto di prelievo e domestica 2. Diffusione di zoonosi
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- Luigina Raimondi
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1 PROBELMATICHE 1. Predazione su fauna selvatica oggetto di prelievo e domestica 2. Diffusione di zoonosi
2 La predazione da parte della volpe viene indicata come uno dei possibili fattori responsabili del declino generalizzato della lepre occorso negli ultimi decenni. In realtà, i risultati delle ricerche in questo settore sono contraddittori: l ampio spettro alimentare e la grande flessibilità della volpe rendono particolarmente complessa la valutazione dell impatto di questo predatore sulle sue prede.
3 In Italia, i Lagomorfi costituiscono generalmente una risorsa di importanza secondaria per la volpe, con una frequenza di utilizzo che varia dallo 0,8% al 25,5%
4 Per quanto riguarda il fagiano, le percentuali di predazione sono molto variabili Es. Studio Game Conservation Trust su 900 fagiani marcati
5 La diminuzione della densità della volpe non sempre è risultata in un aumento delle specie preda La lepre può compensare la mortalità aumentando il tasso riproduttivo Altri fattori come clima, ambiente e densità anni precedenti influiscono sulla densità delle prede
6 La provincia di Lodi risulta altamente vocata per la volpe Densità della volpe nella zona golenale della provincia di Cremona (sponda sinistra dell'adda), valutata mediante il conteggio delle tane riproduttive è risultata pari a 0,20 tane/kmq.
7 A partire dal 2005 sono stati pianificati e realizzati programmi di monitoraggio nelle ZRC Censimenti notturni di volpe in Provincia di Lodi
8 Il prelievo venatorio esercitato sulla volpe a Lodi è scarso: negli ultimi 6 anni sono stati prelevati in media 137 individui all anno. Il prelievo si realizza prevalentemente in tana nel mese di gennaio.
9 Dal 2006 operato abbattimento controllato in ZRC e ZRA: caccia in tana con cane caccia diurna all aspetto senza cane caccia notturna alla cerca
10 La volpe è responsabile di attacchi al bestiame domestico con surplus killing. Uccide anche agnelli e capretti, divorando prima gli organi interni e a volte naso e lingua. Gli attacchi di volpe si differenziano da quelle di cani randagi perché raramente ci sono danneggiamenti alle ossa (per bestiame agnelli e capretti - )
11 ZOONOSI La volpe è portatrice di numerose zoonosi: rabbia (Lyssavirus) scabbia (Sarcoptes scabiei) echinococcosi alveolare (Echinococcus multlocularis) toxocariosi (Toxocaria canis) dirofilariosi (Dirofilaria immitis)
12 RABBIA SILVESTRE Nell ottobre del 2008 la rabbia è ricomparsa in Italia; il primo focolaio è apparso nel territorio del Comune di Resia (UD), a seguito dell evolversi dell epidemia che interessa i paesi dell est limitrofi (Slovenia e Croazia). Nel corso del 2009 e inizio 2010 l epidemia si è diffusa in direzione Sud- Ovest, comprendendo il Friuli Venezia Giulia, il Veneto in particolare la provincia di Belluno, fino ai casi più recenti riscontrati nella provincia di autonoma di Trento.
13 RABBIA SILVESTRE La prevalenza dei casi ha interessato gli animali selvatici, per lo più le volpi, che rappresentano il principale serbatoio della malattia, ed alcuni caprioli e tassi. Sono stati riscontrati positivi anche animali domestici tra cui cani, gatti, un cavallo ed un asino.
14 SCABBIA Sarcoptes scabiei acaro della scabbia Sarcoptes scabiei var. canis può infettare anche i cani domestici anche se è un evento raro e localizzato in aree con densità di volpe molto elevate (es. Bristol 37 volpi adulte/kmq) La varietà canis può essere trasmessa all uomo: si sviluppa un arrossamento che va curato con pomate a base di zolfo. La trasmissione avviene toccando volpi infette senza adeguate protezioni
15 ECHINOCOCCOSI ALVEOLARE L Echinococcus multilocularis è una piccola tenia endemica dell emisfero boreale e presente in Europa centrale e sull arco alpino. Tra le volpi di queste zone la parassitosi è diffusa tra il 15 e il 70% della popolazione. La parassitosi si trasmette con le feci e la trasmissione all uomo non è comune e deriva generalmente dall ingestione di frutti di bosco contaminati. La malattia può essere fatale nell uomo e colpisce principalmente i fegato per poi estendersi ad altri organi interni, muscoli, ossa e sistema nervoso centrale.
16 TOXOCARIOSI Toxocara canis è un verme (nematode) che vive all interno dell intestino di cani e volpi. La contaminazione all uomo avviene attraverso le feci o per contatto di suolo contaminato. Il contagio non avviene per contatto ma per ingestione delle uova: sono quindi maggiormente a rischio i bambini. Il parassita infesta prima l intestino e poi altri organi prediligendo il SNC, l'occhio, il fegato, il polmone ed il cuore. La malattia può durare da 6 a 18 mesi e generalmente non è grave.
17 DIROFILARIOSI Dirofilaria immitis è un verme (nematode) che si trova comunemente in cani e volpi, ma anche in gatti e furetti ed è presente in Sud Europa. È trasmesso da alcune specie di zanzara Le lare adulte vivono nelle arterie cardiache e polmonari. Nell uomo questa parassitosi è curata facilmente.
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