NEI BAMBINI E NEGLI ADOLESCENTI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "NEI BAMBINI E NEGLI ADOLESCENTI"

Transcript

1 UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TORINO FACOLTA' DI PSICOLOGIA CORSO DI LAUREA IN PSICOLOGIA CLINICA E DI COMUNITA TESI DI LAUREA I DISTURBI DI PERSONALITA NEI BAMBINI E NEGLI ADOLESCENTI Relatore: Prof. Franco FREILONE Candidata: Giulia CAFFARO Matricola Anno Accademico 2008/2009

2 Introduzione I disturbi di personalità (DP) nell età adulta hanno un profondo e prolungato impatto sull individuo, sulla famiglia e sulla società. In questi ultimi anni la ricerca epidemiologica indica un alta prevalenza di DP anche nei bambini e giovani, soprattutto nella fascia d età tra i nove e i diciannove anni (Bernstein et al., 1993), tuttavia lo sviluppo dei DP nei giovani non ha ricevuto l attenzione che merita. Il tema dei disturbi di personalità nei bambini e adolescenti, infatti, è innovativo e di grande attualità, ma è ancora estremamente dibattuto e, attualmente, non gode né di una vivace letteratura né di un consenso unanime. Lo scopo di questa tesi è di presentare i DP nei bambini e adolescenti, in modo tale che possano essere più rapidamente riconosciuti e trattati. L esistenza dei DP già nei bambini ha iniziato ad essere presa in considerazione dagli anni Novanta, ma è sempre stata molto criticata. Nel 2000, invece, grazie a Paulina Kernberg, Alan Weiner e Karen Bardestein, si apre un nuovo capitolo nello studio dei disturbi della personalità: gli autori sostengono che questi possono essere diagnosticati e trattati anche nel corso dell infanzia e dell adolescenza. Tali autori ritengono che i DP nel bambino, così come nell adulto, siano identificabili in modo affidabile, che si correlino con altri disturbi sull Asse I e sull Asse II e che mostrino il pattern di persistenza che rende il loro impatto pervasivo e grave. Si ritiene, infatti, che sia discutibile non poter fare diagnosi di DP prima della maggiore età, come se per questa area della psicopatologia, a differenza di quanto emerge sempre più dalla letteratura, esistesse una grande discontinuità psicopatologica. P. Kernberg (2000) considera la continuità psicopatologica anche nell area dei disturbi 5

3 di personalità: una continuità che non riguarda solo il passaggio dall adolescenza all età adulta, ma anche il passaggio dall infanzia alla fanciullezza e all adolescenza, il cui caso più noto è rappresentato dal Disturbo Antisociale di Personalità, preceduto dal Disturbo della Condotta. Tuttavia, oggi, non c è ancora consenso unanime tra i clinici e tuttora l esistenza dei DP nei bambini è considerata dubbia. Infatti, nonostante gli studi clinici e di ricerca sui DP nell adulto sottolineino i loro precursori precoci legati allo sviluppo, continua a persistere una forte resistenza a parlare di disturbo di personalità nel bambino, un po meno invece nell adolescente. Nel corso della tesi tutto questo verrà ampliamente trattato, attingendo dalla letteratura internazionale specializzata più recente. In particolare, nel primo capitolo verrà innanzitutto presentata una breve introduzione sulla personalità e sui suoi disturbi, ponendo l accento soprattutto sull esordio dei DP, che, nei principali manuali diagnostici, viene fatto risalire all adolescenza o alla prima età adulta, se non in casi assai rari ed insoliti, in cui la valutazione psichiatrica prolungata assicura la persistenza e l inflessibilià dei tratti patologici. Vengono poi presentati alcuni autori che spiegano la reticenza degli psichiatri nel diagnosticare i DP nell infanzia. Alla base ci sono sia problemi teorici che resistenze di tipo emotivo. Seguirà poi la presentazione del contributo innovativo di P. Kernberg e colleghi (2000) sui disturbi di personalità nei bambini e adolescenti e di ulteriori studi ed evidenze empiriche a sostegno di tale tesi, pubblicati in questi ultimi anni in diverse riviste psichiatriche americane. 6

4 Secondo questi autori, si può parlare di disturbi della personalità nei bambini e negli adolescenti, e, in generale, a prescindere dall età, quando i tratti e i modelli caratteristici di percezione, relazione e pensiero, inclusi i tratti quali l impulsività, l introversione, l egocentrismo, la ricerca di novità, l inibizione, la socievolezza, l attività, ecc., diventano disadattivi e causano un notevole deficit funzionale e producono grave difficoltà soggettiva. Oggi si ritiene che il confine tra una personalità adattiva e una disadattiva sia rappresentato dalla presenza, nel secondo caso, di aspetti caratterizzati da rigidità, invasività e persistenza, tali da mettere in difficoltà il soggetto rispetto alle esigenze di adattamento richieste dall ambiente. Quindi, un tratto diventa disadattivo quando è poco o per nulla modulabile, quando invade eccessivamente la vita dell individuo e quando persiste immodificato. Verrà, poi, messo a confronto il modello di P. Kernberg con quello di Efrain Bleiberg (2001), secondo il quale i disturbi gravi della personalità (ossia i DP del cluster impulsivo) sono accomunati dal deficit della funzione riflessiva, il cui sviluppo appare strettamente collegato a quello dell attaccamento. Sarebbe in particolar modo questa scarsa capacità di mentalizzare, che renderebbe i bambini più vulnerabili agli eventi traumatici e più probabile la successiva insorgenza di quadri psicopatologici di vario tipo, disturbi di personalità compresi, già a partire dall infanzia. Si tratta di un altro punto di vista, che si è scelto di citare per completezza, tenendo però sempre come riferimento principale il contributo di Paulina Kernberg e colleghi. Nel secondo capitolo verrà invece presentato l assessment dei disturbi di personalità nei bambini e adolescenti. Infatti, dato che in questi ultimi anni si è accumulato un numero crescente di prove che dimostrano come i DP clinicamente significativi siano presenti già in età precoce, si ritiene che sia importante conoscere le 7

5 diverse procedure diagnostiche con cui è possibile valutarne la presenza: in questo modo è possibile diagnosticarli e intervenire in tempo. Vi è, infatti, un accordo pressoché generale sul fatto che la prevenzione dei disturbi mentali dia risultati migliori con soggetti di giovane età (Cohen e Crawford, 2005). Questi bambini con sintomi rilevanti o con i loro precursori, devono quindi essere i bersagli prioritari di un indagine diagnostica repentina e di una prevenzione secondaria. Sembra, quindi, opportuno e auspicabile prevedere interventi che allevino i disturbi dell Asse II quando si manifestano in età giovanile. In primis, vengono presentati i problemi nella valutazione dei DP nei bambini e adolescenti e poi i principali strumenti che possono essere utilizzati a tal fine. Tra questi verranno maggiormente approfonditi il PAI, la CBCL e la SWAP-200-A. Nel terzo capitolo si arriverà invece al cuore della tesi: verranno qui trattati in dettaglio i dieci disturbi di personalità nei bambini e adolescenti, tenendo come classificazione di riferimento quella del DSM-IV-TR: i loro tratti, le relazioni oggettuali, gli affetti, le difese, le dinamiche familiari, nonché l eziologia, la prognosi e la diagnosi differenziale. Infine, nel quarto capitolo verrà presentato il trattamento, partendo dal presupposto che, attualmente, in letteratura esistono pochissimi riferimenti al trattamento dei DP nei bambini e adolescenti, dal momento che la loro stessa esistenza è dubbia. Tuttavia, in questi ultimi anni, i principali autori che hanno studiato i DP nei bambini P. Kernberg, Weiner, Bardestein e Bleiberg hanno iniziato ad occuparsene. I trattamenti più studiati sono quelli dei DP del cluster impulsivo, mentre si trova poco materiale sia per quelli del cluster A che del cluster C. In ogni caso, bisogna tener presente quanto sia importante l intervento immediato con i bambini e con gli adolescenti e che il non diagnosticare e trattare 8

6 repentinamente un DP nel bambino renderà difficile, se non impossibile, il trattamento nell età adulta. Per i DP si privilegia un trattamento integrato: una psicoterapia individuale, una psicoterapia familiare, una terapia di gruppo e un trattamento psicofarmacologico. Tuttavia ogni DP ha le sue peculiarità e richiede dei trattamenti particolari. Verrà poi presentato l approccio relazionale di Bleiberg (2001) per il trattamento dei disturbi gravi della personalità nei bambini e negli adolescenti. Si tratta di un modello particolarmente adatto per i bambini che hanno sviluppato un DP del cluster impulsivo, che mira a ristabilire la funzione riflessiva, promovendo sia un cambiamento intrapsichico nel bambino sia dei cambiamenti nel suo contesto interpersonale. Richiede perciò un approccio multimodale e un impegno terapeutico intensivo e prolungato. Invece, per quei casi che sono così sconvolgenti da precludere il trattamento ambulatoriale, in cui la situazione a casa è cronicamente difficile, in cui il comportamento dei bambini è un pericolo sia per loro che per gli altri ed in cui si manifesta un progressivo peggioramento psicosociale, si prevede anche un trattamento residenziale, in cui avrà luogo un trattamento psicoterapeutico sia individuale che familiare, una terapia farmacologia, una terapia di gruppo, programmi scolastici e professionali particolari, programmi ricreativi e, infine, programmi specifici per l abuso di sostante stupefacenti o per i disturbi alimentari. Infine, verrà affrontata la questione del trattamento psicofarmacologico. Sia secondo Bleiberg (2001) che secondo P. Kernberg (2000) mentre per molti altri è discutibile la somministrazione di psicofarmaci ai bambini i farmaci migliorano sintomi specifici. In particolare, Bleiberg ritiene che, sebbene il trattamento psicofarmacologico non cambi la personalità né da solo modifichi la traiettoria evolutiva dei bambini, esso agisce in sinergia con il trattamento individuale e con quello 9

7 familiare per favorire nuove forme di esperienza e di apprendimento e per facilitare la creazione di un contesto interpersonale diverso. 10

8 Capitolo primo I disturbi di personalità nell infanzia e nell adolescenza: uno sguardo generale 1.1 Cenni sulla personalità e i suoi disturbi In linea generale, oggi, con il termine personalità, si indica una modalità strutturata di pensiero, sentimento e comportamento, che caratterizza il tipo di adattamento e lo stile di vita di un soggetto e che risulta da fattori temperamentali, dello sviluppo e dell esperienza sociale (OMS, 1992). Durante i primi anni di vita, il bambino mostra una vasta gamma di comportamenti e, anche se orientati dalla disposizione costituzionale, i modi con cui un bambino piccolo entra in contatto con l ambiente, manifesta i propri bisogni ed esprime i propri affetti, sono piuttosto imprevedibili e mutevoli. Poi, con il passare del tempo e grazie all influenza esercitata dalle risposte ambientali, tali modi diventano sempre più strutturati, specifici e selettivi. Lo sviluppo psico-biologico, il contesto psico-affettivo e l ambiente socio-culturale concorrono a formare una serie di tratti profondamente impressi e tendenzialmente stabili. Tali tratti andranno a costituire lo stile individuale (Lingiardi, 2004). I tratti di personalità sono dei modi costanti di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti dell ambiente e di se stessi, che si manifestano in un ampio spettro di contesti sociali e personali. Anche se notevolmente influenzati dalle variazioni temperamentali, sono un costrutto diverso da quello di temperamento. Quest ultimo, 11

9 infatti, si riferisce a caratteristiche presenti sin dalla nascita, mentre i tratti di personalità sono una miscela di temperamento ed esperienza (Paris, 1996). Essi si organizzano in modi più o meno costanti e formano tipi o stili di personalità. Solo quando tali tratti sono rigidi e non adattivi e causano una significativa compromissione del funzionamento sociale o lavorativo, oppure una sofferenza soggettiva, essi costituiscono i Disturbi di Personalità (APA, 1994). Un disturbo di personalità (DP) viene diagnosticato solo quando lo stile della personalità di un individuo interferisce con il suo funzionamento affettivo, lavorativo e relazionale (Lingiardi, 2004). A partire dal DSM-III (APA, 1980), vi è stata un attenzione sempre più costante su questi tipi di disturbi, collocati su un asse separato l Asse II rispetto ai classici quadri sintomatologici, che il DSM considera sull Asse I. Secondo il DSM-IV-TR (APA, 2000) si definisce disturbo di personalità una modalità di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare dal livello culturale dell individuo. Tale modalità è patologica in quando pervasiva cioè si manifesta frequentemente e non solo in risposta a particolari stimoli o situazioni scatenanti e inflessibile; ha esordio nell adolescenza o nella prima età adulta; è stabile nel tempo e determina disagio e compromissione funzionale. La deviazione dalla norma deve essere marcata e riguardare almeno due delle seguenti aree: cognitività, affettività, funzionamento interpersonale, controllo degli impulsi. I DP sono raccolti in tre gruppi il cluster A, il cluster B e il cluster C in base ad analogie descrittive, come illustrato nella seguente tabella: 12

10 Tabella 1. Classificazione dei disturbi di personalità secondo il DSM-IV-TR Cluster A - eccentrico Cluster B - drammatico, impulsivo Cluster C - ansioso Disturbo Paranoide di Personalità Disturbo Schizoide di Personalità Disturbo Schizotipico di Personalità Disturbo Antisociale di Personalità Disturbo Borderline di Personalità Disturbo Istrionico di Personalità Disturbo Narcisistico di Personalità Disturbo Evitante di Personalità Disturbo Dipendente di Personalità Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità Disturbo di Personalità NAS Fonte: Lingiardi, 2004, p Esordio e decorso dei disturbi di personalità Nel DSM-IV-TR vengono presentati i criteri diagnostici dei disturbi di personalità. Tra questi ce n è uno, il criterio D, relativo alla durata e all esordio: il quadro è stabile e di lunga durata e l esordio si può far risalire almeno all adolescenza o alla prima età adulta (APA, 2000, p. 730). La diagnosi di DP richiede, quindi, una valutazione del modello di funzionamento a lungo termine dell individuo e le particolari caratteristiche di personalità devono essere evidenti fin dalla prima età adulta. Il clinico dovrebbe valutare la stabilità dei tratti di personalità nel tempo e in diverse situazioni (APA, 2000). Quindi, nel DSM, nella presentazione dei criteri, non viene fatto riferimento all esordio dei DP già nell infanzia. Si possono, però, trovare alcune informazioni a 13

11 riguardo nel paragrafo dedicato alle caratteristiche collegate alla cultura, all età e al genere: qui viene chiarito che le categorie dei DP possono essere applicate a bambini e adolescenti in quei casi relativamente insoliti in cui i particolari tratti di personalità non adattivi dell individuo sembrano essere pervasivi, persistenti e non limitati ad un particolare stadio dello sviluppo o ad un episodio di un disturbo dell Asse I. Tuttavia, il DSM avvisa che i tratti di un DP che compaiono nell infanzia spesso non persistono immodificati fino alla vita adulta. L unica eccezione è rappresentata dal Disturbo Antisociale di Personalità, che può essere diagnosticato in individui al di sotto dei diciotto anni. Infine, per quanto riguarda il decorso, nel DSM viene chiarito che le caratteristiche di un DP di solito diventano riconoscibili durante l adolescenza o nella prima età adulta e che alcuni tipi di disturbi tendono a rendersi meno evidenti o ad andare incontro a remissione con l età (in particolare i DP borderline e antisociali), mentre questo sembra meno vero per alcuni altri tipi (per esempio i DP ossessivocompulsivo e schizotipico). Per quanto riguarda l ICD-10, i criteri diagnostici per i DP sono essenzialmente gli stessi del DSM, ma con una differenza relativa all esordio: emergono precocemente nel corso dello sviluppo dell individuo, come risultato sia di fattori costituzionali che di esperienze sociali, mentre altri vengono acquisite più tardi nel corso della vita (OMS, 1992, p. 192). Bonnet, Chabrol e Moron (1995), esaminando le definizioni dei disturbi di personalità nei manuali diagnostici, in particolare nel DSM-III, nel DSM-III-R, nel DSM-IV, nell ICD-10 e nella Classification francaise des trobles mentaux de l enfant 14

12 ed de l adolescent, hanno potuto constatare la reticenza degli psichiatri nel diagnosticare i DP nell infanzia. Questi ultimi possono essere diagnosticati nei bambini solo se una valutazione psichiatrica prolungata assicura la persistenza e l inflessibilià dei tratti patologici. I disturbi di personalità necessitano, quindi, di una più chiara concettualizzazione e di una più accurata descrizione, che tengano conto della loro insorgenza precoce. Infatti, la diagnosi di DP, in progressivo aumento, può essere associata ad alto rischio suicidiario, delinquenza, fallimento scolastico, impossibilità di mantenere stabilmente un lavoro o comunque basso rendimento professionale, relazioni altamente disturbate, difficoltà (se non vera e propria impossibilità) a raggiungere l intimità emotiva, abuso e dipendenza da sostanze, maggiore frequenza di incidenti, episodi di violenza e omicidi, e dato che peggiora la prognosi di altri disturbi dell Asse I, come i disturbi d ansia, i disturbi alimentari e i disturbi affettivi (P. Kernberg et al., 2000). Ciò premesso, va da sé che individuare i pattern emotivi, affettivi e comportamentali predittivi e i fattori predisponesti dei DP sia di cruciale importanza, anche se tale intento implica il sollevare la questione, estremamente dibattuta, della possibilità di prevedere la psicopatologia dell adulto a partire dall infanzia e dall adolescenza. Grilo e McGlashan (2005) sostengono che, se fosse possibile identificare dei precursori dei disturbi di personalità nell infanzia, come nel caso del Disturbo della Condotta per il Disturbo Antisociale di Personalità, essi potrebbero essere inseriti all interno dei criteri diagnostici, creando, così, un certo grado di continuità longitudinale. Inoltre permetterebbero di rendere le diagnosi di DP meno nefaste. Infatti, diagnosticandoli e trattandoli già nel corso dell infanzia e dell adolescenza, si 15

13 potrebbe evitare una loro cristallizzazione, mentre la mancanza di una formulazione diagnostica tempestiva è senz altro dannosa. 1.2 Una nuova proposta: i disturbi della personalità nei bambini e negli adolescenti Segue ora la presentazione del contributo innovativo di Paulina Kernberg e colleghi sui disturbi di personalità nei bambini e adolescenti e di ulteriori studi ed evidenze empiriche a sostegno di tale tesi, pubblicati in questi ultimi anni in diverse riviste psichiatriche americane. Verrà, poi, messo a confronto il modello di P. Kernberg con quello, più recente, di Efrain Bleiberg, il quale sostiene la fondatezza della diagnosi di DP già nei bambini, ma rifacendosi soprattutto agli studi di Peter Fonagy e alla teoria dell attaccamento. Nell ultimo paragrafo verrà trattata proprio quest'ultima, in quanto alcuni autori Beck, Freeman, Lorenzini, Sassaroli e Page hanno messo in relazione gli stili di attaccamento con i disturbi di personalità. Tutti questi ultimi contributi vengono presentati al fine di offrire una visione più esaustiva sull argomento, ma nel corso dell intera trattazione si continuerà a mantenere l ottica della Kernberg e ad utilizzare come classificazione di riferimento dei DP quella dell Asse II del DSM-IV-TR. A New York, nel 2000, Paulina Kernberg (vedi Riquadro 1), Alan Weiner e Karen Bardestein pubblicano Personality Disorders in Children and Adolescents, con cui si apre un nuovo capitolo nello studio dei disturbi della personalità. In questo lavoro, infatti, gli autori sostengono che i DP possono essere diagnosticati e trattati anche nel corso dell infanzia e dell adolescenza. 16

14 Riquadro 1. Paulina Kernberg. Paulina F. Kernberg ( ), psichiatra di fama internazionale, moglie del celebre Otto Kernberg e insegnante alla Columbia University, nel Center for Psychoanalytic Training and Research, è stata un autorità nello studio dei disturbi di personalità. È inoltre ricordata per i suoi studi sulle conseguenze del divorzio sui bambini al New York Presbyterian Hospital, dove dirigeva il Residency Program in Child and Adolescent Psychiatry. P. Kernberg ha rappresentato uno dei primi contatti che la psichiatria infantile italiana ha stabilito con la psichiatria infantile d oltre oceano: la sua prima tappa in Italia risale al 1991, quando, ancora relativamente sconosciuta in Italia, venne invitata a partecipare al convegno annuale sull approccio relazionale della Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile, sul tema Il bambino borderline. Da allora ha onorato con le sue annuali visite l Istituto Scientifico Stella Maris di Pisa. Lo scopo di I disturbi della personalità nei bambini e negli adolescenti è quello di presentare prove crescenti e stringenti della presenza di disturbi di personalità nei bambini e negli adolescenti in modo che possano essere più rapidamente riconosciuti e trattati. A sostegno di questa nuova prospettiva, P. Kernberg e i suoi colleghi mostrano prove presenti in letteratura e materiale tratto dalla propria attività clinica e di ricerca, proponendo così una revisione dei metodi di valutazione dei tratti di personalità e dei pattern comportamentali. Tuttora il dibattito sull esistenza o meno dei disturbi di personalità già nell infanzia è aperto, tuttavia sembra che il ritratto coerente di ciascun disturbo Istrionico, Evitante, Ossessivo-compulsivo, Borderline, Narcisistico, Antisociale, Schizotipico, Paranoide nei bambini e negli adolescenti, tratteggiato da P. Kernberg e colleghi, metta fine al dibattito in corso. Ritengono, infatti, che i DP nel bambino, così come nell adulto, siano identificabili in modo affidabile, che si correlino con altri 17

15 disturbi sull Asse I e sull Asse II e mostrino il pattern di persistenza che rende il loro impatto pervasivo e grave. Questo è ciò che si cercherà di analizzare nel corso di tale trattazione. Innanzitutto l idea di base di P. Kernberg e colleghi è che ciascun disturbo psichiatrico rappresenti il punto finale di un complicato percorso biopsicosociale (Paris, 1996; vedi Riquadro 2) e che è compito del clinico, al fine di pianificare un trattamento efficace, prendere in esame le componenti biologiche, psicologiche e sociali dei disturbi mentali, considerando le loro interazioni. Nel lavoro di P. Kernberg e colleghi, la classificazione di riferimento è quella del DSM-IV. Riquadro 2. Modello bio-psico-sociale di Joel Paris Paris (1996; 2003), nel suo modello bio-psico-sociale, sostiene che i tratti di personalità sono un amalgama di temperamento ed esperienza e che i disturbi di personalità sono esiti disfunzionali che si presentano quando tali tratti sono amplificati e utilizzati con modalità rigide e disadattive. Nello specifico, i fattori biologici modellano le differenze individuali nei tratti di personalità e determinano la specifica forma che prenderà la patologia della personalità Il modello interpretativo che Paris utilizza è la teoria diatesi-stress: la diatesi è ciò che determina il tipo di patologia che il paziente svilupperà, mentre lo stress, o meglio, i fattori stressanti, sono ciò che attiveranno questo potenziale. Secondo Paris, i fattori di rischio biologici (come l impulsività, l instabilità affettiva ) rappresentano la diatesi per i DP. Da soli, infatti, non spiegano la loro eziologia: è necessario che con essi si combinino dei fattori precipitanti di tipo psicologico (come ad esempio le esperienze di perdita, l abuso ) e di tipo sociale (ad esempio la disgregazione sociale). Quindi, sia i fattori genetico-temperamentali, sia quelli psicosociali sono condizioni necessarie, ma non sufficienti da sole, per lo sviluppo dei DP, è infatti necessaria una combinazione di rischi. Gli effetti cumulativi di più fattori di rischio saranno determinanti per lo sviluppo di una patologia. Gli effetti delle avversità psicosociali saranno più forti in individui più predisposti per temperamento ad una psicopatologia. Infine, l emergere di uno specifico disturbo dipende dal profilo temperamentale tipico di un individuo. Paris, in linea con P. Kernberg e colleghi, parlerà anche di antecedenti infantili dei disturbi di personalità. Come scriverà nel 2003 in un testo dedicato al loro decorso, un esordio precoce probabilmente tende a riflettere un temperamento fuori dalla norma. Il Disturbo Antisociale di 18

16 Personalità è un buon esempio: anche prima dei tre anni, i disturbi comportamentali sono predittivi di un suo sviluppo in età adulta. Tuttavia, lo sviluppo dei sintomi del Disturbo della Condotta nell infanzia è chiaramente in relazione con patologie familiari. Muratori (2001), in P. Kernberg (2000), si è occupato dell introduzione italiana a Personality Disorders in Children and Adolescents, dove ha sostenuto che l Asse II del DSM-IV non è di grande aiuto a chi vuole intraprendere lo studio dei disturbi di personalità nei bambini e negli adolescenti, in quanto in tale sistema la diagnosi di disturbo di personalità può essere fatta solo dopo il diciottesimo anno di vita e non viene suggerito alcun criterio legato allo sviluppo per poter orientare la diagnosi, come ad esempio viene fatto per alcune sindromi dell Asse I. Muratori ritiene che sia paradossale non potere fare diagnosi di DP prima della maggiore età, come se per questa area della psicopatologia, a differenza di quanto emerge sempre più dalla letteratura, esistesse una grande discontinuità psicopatologica. P. Kernberg (2000), infatti, sostiene sia la continuità psicopatologica nell area dei disturbi di personalità una continuità che non riguarda solo il passaggio dall adolescenza all età adulta, ma anche il passaggio dall infanzia alla fanciullezza e all adolescenza, il cui caso più noto è rappresentato dal Disturbo Antisociale di Personalità, preceduto dal Disturbo della Condotta sia la continuità psicopatologica tra i disturbi dell Asse I e i disturbi dell Asse II. Infatti, bambini con disturbi dell Asse I tendono più facilmente a sviluppare un disturbo dell Asse II in adolescenza e ciò è particolarmente vero quando c è una comorbilità, in quanto ogni seconda diagnosi di Asse I in età infantile raddoppia la possibilità di un disturbo di Asse II successivamente. La gamma di disturbi di Asse I ad insorgenza infantile che sono connessi a disturbi della personalità nell età adulta è ampia: Disturbi della Condotta, Disturbi d Ansia, Disturbi Oppositivi, Disturbi depressivi, Fobia Sociale (P. Kernberg et al., 2000). 19

SCID II STRUCTURED CLINICAL INTERVIEW FOR DSM-IV AXIS II DISORDERS

SCID II STRUCTURED CLINICAL INTERVIEW FOR DSM-IV AXIS II DISORDERS SCID II STRUCTURED CLINICAL INTERVIEW FOR DSM-IV AXIS II DISORDERS Cenni Storici Nata insieme alla SCID I ( 84). Inizialmente all interno della I c erano domande relative alla Personalità; nel corso delle

Dettagli

I Disturbi di Personalità

I Disturbi di Personalità I Disturbi di Personalità Cosa Intendiamo per Personalità Tra le molte possibili definizioni quella proposta dall Organismo Mondiale della Sanità (OMS), la definisce come: Una modalità strutturata di pensiero,

Dettagli

Inquadramento storico e teoria di base

Inquadramento storico e teoria di base Inquadramento storico e teoria di base Kernberg (Vienna 1928) Theodore Millon (NY, 1927) Teoria particolarmente utile per la diagnosi psicologica. Scriveva nel 1969 che la funzione di una scienza della

Dettagli

Indice generale 1. PSICOLOGIA CLINICA E PSICOPATOLOGIA. I CONCETTI CHIAVE 3 2. DEFINIRE LA PSICOPATOLOGIA SPIEGARE LA PSICOPATOLOGIA 26

Indice generale 1. PSICOLOGIA CLINICA E PSICOPATOLOGIA. I CONCETTI CHIAVE 3 2. DEFINIRE LA PSICOPATOLOGIA SPIEGARE LA PSICOPATOLOGIA 26 Indice generale 1. PSICOLOGIA CLINICA E PSICOPATOLOGIA. I CONCETTI CHIAVE 3 Descrizione di un caso 3 I concetti chiave 4 e comprendere i comportamenti problematici 4 Il continuum tra il comportamento normale

Dettagli

I disturbi di personalità. nell esperienza. della medicina generale

I disturbi di personalità. nell esperienza. della medicina generale I disturbi di personalità nell esperienza della medicina generale Villa Braghieri, 11 novembre 2006 Definizione di personalità Configurazione stabile e prevedibile dell esperienza interiore e della risposta

Dettagli

LE PSICOPATOLOGIE: INQUADRAMENTO CLINICO DOTT. GIUSEPPE FERRARI 30 CONGRESSO NAZIONALE ANMA 8-10 GIUGNO 2017 NAPOLI

LE PSICOPATOLOGIE: INQUADRAMENTO CLINICO DOTT. GIUSEPPE FERRARI 30 CONGRESSO NAZIONALE ANMA 8-10 GIUGNO 2017 NAPOLI LE PSICOPATOLOGIE: INQUADRAMENTO CLINICO 30 CONGRESSO NAZIONALE ANMA 8-10 GIUGNO 2017 NAPOLI Malattia psichica o psichiatrica E una condizione patologica che colpisce la sfera comportamentale, relazionale,

Dettagli

Bologna, 18 marzo Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali -Quinta Edizione DSM-5. Franco Del Corno Vittorio Lingiardi

Bologna, 18 marzo Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali -Quinta Edizione DSM-5. Franco Del Corno Vittorio Lingiardi Bologna, 18 marzo 2016 Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali -Quinta Edizione DSM-5 Franco Del Corno Vittorio Lingiardi The «long road» to DSM-5 (1994-2014) DSM-IV (1994) DSM-IV-TR (2000)

Dettagli

LA VALUTAZIONE DELLA PERSONALITÀ IN ADOLESCENZA SECONDO IL MODELLO DI OTTO KERNBERG

LA VALUTAZIONE DELLA PERSONALITÀ IN ADOLESCENZA SECONDO IL MODELLO DI OTTO KERNBERG LA VALUTAZIONE DELLA PERSONALITÀ IN ADOLESCENZA SECONDO IL MODELLO DI OTTO KERNBERG STIPO-A Workshop Roma, 16 Aprile 2010 Sapienza Università di Roma DIAGNOSI STRUTTURALE Valuta delle dimensioni di personalità

Dettagli

DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (DSM IV Asse I)

DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (DSM IV Asse I) DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO (DSM IV Asse I) *Anomalie estreme dello sviluppo con esordio nei primi tre anni di vita (precoci, prevenzione, outcome), non normali in nessuno stadio dello sviluppo

Dettagli

Concetti basilari su temperamento, carattere e personalità

Concetti basilari su temperamento, carattere e personalità Concetti basilari su temperamento, carattere e personalità Prof.ssa M.C.Verrocchio Prof. Associato in Psicologia Clinica Università G. d Annunzio, Chieti TEMPERAMENTO Dal termine temperare, indica essenzialmente

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI GUGLIELMO MARCONI FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN PSICOLOGIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI GUGLIELMO MARCONI FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN PSICOLOGIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI GUGLIELMO MARCONI FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN PSICOLOGIA «L USO DEI TEST NEL PROCESSO DI VALUTAZIONE DELLA PERSONALITÀ» Relatore: Chiar.mo Prof.

Dettagli

I Disturbi Gravi di Personalità nella Regione Emilia Romagna

I Disturbi Gravi di Personalità nella Regione Emilia Romagna I Disturbi Gravi di Personalità nella Regione Emilia Romagna Responsabile servizio salute mentale, dipendenze patologiche, salute nelle carceri Regione Emilia Romagna 1 Le Politiche di Salute Mentale dell

Dettagli

SINDROME A.D.H.D. CARATTERISTICHE SPECIFICHE PROFILO INTERNO DI FUNZIONAMENTO COMORBILITA

SINDROME A.D.H.D. CARATTERISTICHE SPECIFICHE PROFILO INTERNO DI FUNZIONAMENTO COMORBILITA SINDROME A.D.H.D. CARATTERISTICHE SPECIFICHE PROFILO INTERNO DI FUNZIONAMENTO COMORBILITA CARATTERISTICHE SPECIFICHE ESORDIO PRECOCE DECORSO CONTINUO E PERSISTENTE ELEVATO RAPPORTO M/F INFLUENZE GENETICHE

Dettagli

Quali pazienti potrebbero essere ad alto rischio di non aderenza dopo il trapianto?

Quali pazienti potrebbero essere ad alto rischio di non aderenza dopo il trapianto? Quali pazienti potrebbero essere ad alto rischio di non aderenza dopo il trapianto? Assessment psicosociale! Identificare pazienti che necessitano supporto psico-sociale sociale PRIMA del trapianto! Identificare

Dettagli

DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO E CONFINI DIAGNOSTICI:

DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO E CONFINI DIAGNOSTICI: con il patrocinio di DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO E CONFINI DIAGNOSTICI: DALL INFANZIA ALL ETÀ ADULTA. 5 maggio 2017 c/o Sala Meeting, Tenuta del Parco di San Rossore, Via Sterpaia 16, Pisa Introduzione

Dettagli

Programma della didattica del Training di base APC Verona

Programma della didattica del Training di base APC Verona Dr.ssa Nerina Fabbro Programma della didattica del Training di base APC Verona Il programma generale del training di base è suddiviso in due parti: il primo e il secondo biennio. Nel primo biennio sono

Dettagli

Negli ultimi anni il concetto di disturbo mentale grave è. diventato comune nei paesi sviluppati. Con tale definizione

Negli ultimi anni il concetto di disturbo mentale grave è. diventato comune nei paesi sviluppati. Con tale definizione Introduzione Negli ultimi anni il concetto di disturbo mentale grave è diventato comune nei paesi sviluppati. Con tale definizione intendiamo persone che soffrono di disturbi psicotici come la schizofrenia

Dettagli

Personalità ed Omicidio

Personalità ed Omicidio Personalità ed Omicidio Personalità ed Omicidio Quale la linea di confine tra anomalia comportamentale patologica e opportunità. Il comportamento antisociale, la devianza e la criminalità sono oggetto

Dettagli

Psicologia dello sviluppo cognitivo, affettivo, relazionale tipico e atipico SCARTA

Psicologia dello sviluppo cognitivo, affettivo, relazionale tipico e atipico SCARTA Psicologia dello sviluppo cognitivo, affettivo, relazionale tipico e atipico SCARTA Caterina Fiorilli Libera Università Maria SS. Assunta fiorilli@lumsa.it Programma Contenuti del corso Analisi dei principali

Dettagli

Le malattie mentali: Dalle codificazioni iniziali agli attuali sistemi nosografici

Le malattie mentali: Dalle codificazioni iniziali agli attuali sistemi nosografici Le malattie mentali: Dalle codificazioni iniziali agli attuali sistemi nosografici Da dove arriva la Psichiatria? La nascita della Psichiatria quale disciplina autonoma può essere fatta risalire alla fine

Dettagli

Università degli Studi di Enna Kore Facoltà di Scienze dell Uomo e della Società

Università degli Studi di Enna Kore Facoltà di Scienze dell Uomo e della Società Anno Accademico 2016 2017 A.A. Settore Scientifico Disciplinare CFU Insegnamento Ore di aula Mutuazione 2016/17 M-PSI/07 - Psicologia Dinamica 8 Psicologia dinamica con elementi di psicopatologia 60 No

Dettagli

LA PRESA IN CARICO DEI PAZIENTI CON DISTURBO DI PERSONALITA : IL CPS COME BASE SICURA

LA PRESA IN CARICO DEI PAZIENTI CON DISTURBO DI PERSONALITA : IL CPS COME BASE SICURA LA PRESA IN CARICO DEI PAZIENTI CON DISTURBO DI PERSONALITA : IL CPS COME BASE SICURA Il programma nasce dalle seguenti considerazioni: Aumento dei disturbi di personalità che si presentano nei Servizi:

Dettagli

C.I. DISTURBI COMPORTAMENTO ALIMENTARE

C.I. DISTURBI COMPORTAMENTO ALIMENTARE DIPARTIMENTO DI MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE Corso di laurea in Dietistica Anno accademico 2016/2017-3 anno C.I. DISTURBI COMPORTAMENTO ALIMENTARE 9 CFU - 1 semestre Docenti titolari dell'insegnamento

Dettagli

appunti per genitori n.3 INCONTRI DEI GENITORI CON GLI SPECIALISTI DEL PRESIDIO RIABILITATIVO VILLA MARIA

appunti per genitori n.3 INCONTRI DEI GENITORI CON GLI SPECIALISTI DEL PRESIDIO RIABILITATIVO VILLA MARIA appunti per genitori n.3 INCONTRI DEI GENITORI CON GLI SPECIALISTI DEL PRESIDIO RIABILITATIVO VILLA MARIA I DISTURBI DEL COMPORTA- MENTO E DI PERSONALITÀ (Dott. Giancarlo Zuin, psicoterapeuta) DISTURBI

Dettagli

Le caratteristiche essenziali dei disturbi del controllo degli impulsi sono riconosciuti essere:

Le caratteristiche essenziali dei disturbi del controllo degli impulsi sono riconosciuti essere: Le caratteristiche essenziali dei disturbi del controllo degli impulsi sono riconosciuti essere: 1. l incapacità a resistere all impulso, alla spinta o alla tentazione di eseguire un atto potenzialmente

Dettagli

millon test Written by Administrator TEST MILLON CLINICAL MULTIAXIAL INVENTORY - III di ANTONIO MINOPOLI

millon test Written by Administrator TEST MILLON CLINICAL MULTIAXIAL INVENTORY - III di ANTONIO MINOPOLI TEST MILLON CLINICAL MULTIAXIAL INVENTORY - III di ANTONIO MINOPOLI I disturbi di personalita' sono tra i disturbi mentali piu' difficili da valutare, in gran parte, a causa delle loro peculiari qualita

Dettagli

LA DISMENSIONE TRAUMATICO-DISSOCIATIVA NEL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO

LA DISMENSIONE TRAUMATICO-DISSOCIATIVA NEL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO XVI CONGRESSO NAZIONALE SITCC Roma 4-7 Ottobre 2012 LA DISMENSIONE TRAUMATICO-DISSOCIATIVA NEL DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO Giovanni Liotti Associazione di Psicoterapia Cognitiva, Roma Benedetto Farina

Dettagli

Indice. 3. La coscienza e i disturbi della coscienza 49 Esperienze consce e inconsce 50 Patologia della coscienza 54 Bibliografia 62

Indice. 3. La coscienza e i disturbi della coscienza 49 Esperienze consce e inconsce 50 Patologia della coscienza 54 Bibliografia 62 NEU-07-IV_ I_XVI 7-08-2009 13:56 Pagina V Indice Prefazione alla quarta edizione Prefazione alla prima edizione XI XIII Parte prima Concetti e metodi 1. I concetti fondamentali della psicopatologia descrittiva

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA. Relatore: Annalisa Pelosi

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA. Relatore: Annalisa Pelosi UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA Relatore: Annalisa Pelosi 1 2 Il Ritardo Mentale 1. Criteri Diagnostici Definiamo il ritardo mentale una condizione clinica complessa, caratterizzata dalla presenza di un

Dettagli

DSM-IV. Prof.ssa Patricia Giosuè

DSM-IV. Prof.ssa Patricia Giosuè DSM-IV Prof.ssa Patricia Giosuè 19.09.2012 1 Definizione Il DSM IV si presenta come una nosografia, ovvero una descrizione sistematica delle malattie allo scopo di classificarle per poi creare una diagnosi:

Dettagli

La valutazione degli aspetti psicopatologici nella disabilità: l esperienza pluriennale con la VAP-H

La valutazione degli aspetti psicopatologici nella disabilità: l esperienza pluriennale con la VAP-H La valutazione degli aspetti psicopatologici nella disabilità: l esperienza pluriennale con la VAP-H DOTT. ALDO LEVRERO Psicologo Psicoterapeuta DOTT. MAURIZIO PILONE Psicologo Psicoterapeuta Anffas Genova

Dettagli

Disabilita intellettiva. Garello Silvana

Disabilita intellettiva. Garello Silvana Disabilita intellettiva Garello Silvana Dal 2008 ad oggi sono intervenuti notevoli cambiamenti: La decisione a livello internazionale di non utilizzare più l espressione Ritardo mentale e di sostituirla

Dettagli

STRUCTURED CLINICAL INTERVIEW FOR DSM-IV AXIS II DISORDERS (SCID-II)

STRUCTURED CLINICAL INTERVIEW FOR DSM-IV AXIS II DISORDERS (SCID-II) STRUCTURED CLINICAL INTERVIEW FOR DSM-IV AXIS II DISORDERS (SCID-II) Introduzione allo strumento CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN PSICOLOGIA CLINICA, DELLO SVILUPPO E NEUROPSICOLOGIA A.A. 2017/2018 LABORATORIO

Dettagli

VERONA, maggio 2018

VERONA, maggio 2018 Scuola di Psicoterapia Cognitiva s.r.l Scuole di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale Direttore: Prof. Francesco Mancini Sede di Verona Responsabile sede: Dr.ssa Elena Prunetti Associazione

Dettagli

Il continuum va da: sintomi assenti o minimi, buon funzionamento in tutte le aree, la persona è soddisfatta di sé e non soffre dei problemi o delle pr

Il continuum va da: sintomi assenti o minimi, buon funzionamento in tutte le aree, la persona è soddisfatta di sé e non soffre dei problemi o delle pr Disturbi psicopatologici Reazioni emotive e cognitive disadattive rispetto alle normali condizioni di vita reale Viene considerato il funzionamento biologico, psicologico, sociale della persona rispetto

Dettagli

Corso di formazione per Assistenti Sociali

Corso di formazione per Assistenti Sociali Dr. Vittorio Rigamonti Responsabile SSD Psicologia Clinica A.O. Lecco Corso di formazione per Assistenti Sociali Programma La necessitàe l importanza della diagnosi I segnali diagnostici: sintomi, segni

Dettagli

PATOLOGIE CRONICHE E MICROCLIMA IN CARCERE

PATOLOGIE CRONICHE E MICROCLIMA IN CARCERE La Salute Mentale Dott. Nicola DeRasis, Psichiatra ASP Cosenza Regione Calabria Dott.ssa Maria Laura Manzone, Psichiatra ASST Santi Paolo e Carlo Regione Lombardia PATOLOGIE CRONICHE Bologna, 25 maggio

Dettagli

Qualità del rapporto interpersonale

Qualità del rapporto interpersonale Qualità del rapporto interpersonale DOP umorale: oppositività, distanziamento per suscettibilità, irritabilità alternata a facilità di contatto, affabilità, talvolta esibizionismo teatralità. DOP comportamentale:

Dettagli

WORKSHOP UTILIZZO DELL' EMDR IN ETÀ EVOLUTIVA : UN' INTEGRAZIONE CON LA TERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE. ROMA, ottobre 2016

WORKSHOP UTILIZZO DELL' EMDR IN ETÀ EVOLUTIVA : UN' INTEGRAZIONE CON LA TERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE. ROMA, ottobre 2016 Scuola di Psicoterapia Cognitiva s.r.l Scuole di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale Direttore: Prof. Francesco Mancini WORKSHOP Associazione di Psicologia Cognitiva UTILIZZO DELL'

Dettagli

1 Sommario dell opera

1 Sommario dell opera INDICE vol. 2 10-09-2002 10:53 Pagina v 1 Sommario dell opera Volume 1 1 CAPITOLO 1 LA PSICOLOGIA: LO STUDIO DEI PROCESSI MENTALI E DEL COMPORTAMENTO 27 CAPITOLO 2 I METODI DI RICERCA NELLA PSICOLOGIA

Dettagli

Le Linee Guida per l Autismo della SINPIA

Le Linee Guida per l Autismo della SINPIA Franco Nardocci Presidente Società Italiana di Neuropsichiatria dell Infanzia e dell Adolescenza Le Linee Guida per l Autismo della SINPIA BOLOGNA GENNAIO 2007 Un bilancio dopo le Linee Guida Numero rassicurante

Dettagli

ADHD: CONDIVISIONE DEI PERCORSI PER LA VALUTAZIONE DELLA COMORBILITÀ

ADHD: CONDIVISIONE DEI PERCORSI PER LA VALUTAZIONE DELLA COMORBILITÀ UNITA OPERATIVA DI NEUROPSICHIATRIA DELL INFANZIA E DELL ADOLESCENZA Direttore Dr.ssa Paola Morosini Dr. ssa Barbara Salvatore ADHD: CONDIVISIONE DEI PERCORSI PER LA VALUTAZIONE DELLA COMORBILITÀ ADHD

Dettagli

Cos è un disturbo della personalità?

Cos è un disturbo della personalità? Italian Cos è un disturbo della personalità? (What is a personality disorder?) Cos è un disturbo della personalità? Ogni persona ha dei tratti della personalità che la distinguono. Sono le maniere consuete

Dettagli

La psicologia clinica e di comunità, strumenti ed opportunità per l'integrazione socio-sanitaria. sanitaria. 14 Maggio Roma

La psicologia clinica e di comunità, strumenti ed opportunità per l'integrazione socio-sanitaria. sanitaria. 14 Maggio Roma La psicologia clinica e di comunità, strumenti ed opportunità per l'integrazione socio-sanitaria sanitaria 14 Maggio 2009- Roma Dr.ssa Maria M. Russo Direttore Programma di Psicologia AUSL Rimini 1 Riferimenti

Dettagli

Psicopatologia e addiction: aspetti clinico-organizzativi e nuove aree di intervento

Psicopatologia e addiction: aspetti clinico-organizzativi e nuove aree di intervento Psicopatologia e addiction: aspetti clinico-organizzativi e nuove aree di intervento UOSD Psicologia: Dott. Vittorio Rigamonti DSM D: Dott. Antonio Lora DSS: Dott. Enrico Frisone DOPPIA DIAGNOSI Disturbo

Dettagli

22/12/16. Schedler-Westen Assessment Procedure-II (SWAP-II) Obiettivo. Presupposti della diagnosi con la SWAP. Disturbi di Personalità Asse II

22/12/16. Schedler-Westen Assessment Procedure-II (SWAP-II) Obiettivo. Presupposti della diagnosi con la SWAP. Disturbi di Personalità Asse II Disturbi di Personalità Asse II Cluster A Eccentrico/Bizzarro Disturbo Paranoide di Personalità Disturbo Schizoide di Personalità Disturbo Schizotipico di Personalità Cluster B Drammatico/Emotivo/Esplosivo

Dettagli

DISTURBO OPPOSITIVO- PROVOCATORIO SESSIONE: COMORBIDITÀ

DISTURBO OPPOSITIVO- PROVOCATORIO SESSIONE: COMORBIDITÀ ADHD: per una condivisione dei percorsi diagnostico-terapeutici Milano, 28 maggio 2013 DISTURBO OPPOSITIVO- PROVOCATORIO SESSIONE: COMORBIDITÀ Azienda Ospedaliera SPEDALI CIVILI BRESCIA Monica Saccani

Dettagli

L ATTACCAMENTO COME PROSPETTIVA PER LA COMPRENSIONE DELL ADHD

L ATTACCAMENTO COME PROSPETTIVA PER LA COMPRENSIONE DELL ADHD L ATTACCAMENTO COME PROSPETTIVA PER LA COMPRENSIONE DELL ADHD Francesca Manaresi Antonella Marianecci ASTREA-Centro Clinico De Sanctis ARPAS (Associazione per la Ricerca in Psicologia dell Attaccamento

Dettagli

LA VITA OLTRE IL TRAUMA: dalla Psicotraumatologia al Dilemma-Focused Intervention

LA VITA OLTRE IL TRAUMA: dalla Psicotraumatologia al Dilemma-Focused Intervention Sabato 24 Novembre 2018 ore 9:30-18:30 LA VITA OLTRE IL TRAUMA: dalla Psicotraumatologia al Dilemma-Focused Intervention presso Tages Onlus - Firenze WORKSHOP SU CONCETTUALIZZAZIONE E TRATTAMENTO DELLE

Dettagli

S.S. di Psicotraumatologia e Riabilitazione Cognitiva

S.S. di Psicotraumatologia e Riabilitazione Cognitiva Dipartimento di Salute Mentale S.C. di PSICHIATRIA S.S. di Psicotraumatologia e Riabilitazione Cognitiva Responsabile Dottor Alfredo Mattioni ( tempo pieno) Due Psicoterapeuti Dottor Davide Perrone ( tempo

Dettagli

Università degli Studi di Enna Kore Facoltà di Scienze dell Uomo e della Società

Università degli Studi di Enna Kore Facoltà di Scienze dell Uomo e della Società Anno Accademico 2017 2018 A.A. Settore Scientifico Disciplinare CFU Insegnamento Ore di aula Mutuazione 2017/18 M-PSI/07 10 Psicologia dinamica con elementi di psicopatologia 60 No Classe Corso di studi

Dettagli

Indice. Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1. Parte 2 PROCESSI BIOLOGICI, SVILUPPO FISICO E SVILUPPO PERCETTIVO 49. Indice delle schede

Indice. Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1. Parte 2 PROCESSI BIOLOGICI, SVILUPPO FISICO E SVILUPPO PERCETTIVO 49. Indice delle schede Indice delle schede Prefazione dell edizione italiana Ringraziamenti dell editore Guida alla lettura XIII XV XIX XXI Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1 Capitolo 1 INTRODUZIONE 3 1.1 Sviluppo

Dettagli

IL PERCORSO DEGLI ADOLESCENTI AL SERT DI FERRARA

IL PERCORSO DEGLI ADOLESCENTI AL SERT DI FERRARA IL PERCORSO DEGLI ADOLESCENTI AL SERT DI FERRARA Dott.ssa Barbara Cocchi Dott.ssa Cinzia Veronesi GIOVANI CONSUMATORI E NUOVE DIPENDENZE Presentazione del Rapporto 2010 Osservatorio Epidemiologico Dipendenze

Dettagli

Indice generale. Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1. Parte 2 PROCESSI BIOLOGICI, SVILUPPO FISICO E SVILUPPO PERCETTIVO 59

Indice generale. Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1. Parte 2 PROCESSI BIOLOGICI, SVILUPPO FISICO E SVILUPPO PERCETTIVO 59 Prefazione alla terza edizione italiana Autore Guida alla lettura xiii xvii xix Parte 1 LA NATURA DELLO SVILUPPO INFANTILE 1 Capitolo 1 INTRODUZIONE 3 1.1 Sviluppo infantile - ieri e oggi 4 1.1.1 Prospettive

Dettagli

INDICE. Autori dei contributi Prefazione (Nino Dazzi) Introduzione. Capitolo I Prima di tutto, facciamo sentire al sicuro i nostri pazienti 1

INDICE. Autori dei contributi Prefazione (Nino Dazzi) Introduzione. Capitolo I Prima di tutto, facciamo sentire al sicuro i nostri pazienti 1 INDICE Autori dei contributi Prefazione (Nino Dazzi) Introduzione XIII XV XXIII Capitolo I Prima di tutto, facciamo sentire al sicuro i nostri pazienti 1 Il pianto al lieto fine 1 Senso di sicurezza, adattamento,

Dettagli

Dispense Corso di Neuropsichiatria Infantile AA ***** Prof.ssa Caterina D Ardia.

Dispense Corso di Neuropsichiatria Infantile AA ***** Prof.ssa Caterina D Ardia. (N Rockwell) Dispense Corso di Neuropsichiatria Infantile AA 2014-2015 ***** caterina.dardia@unicusano.it 1 (F. Toscano) Modulo 1 Introduzione al corso Il corso Cos è la neuropsichiatria infantile 2 PROGRAMMA

Dettagli

I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO IN ETÀ EVOLUTIVA

I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO IN ETÀ EVOLUTIVA I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO IN ETÀ EVOLUTIVA Roberto Rigardetto Professore Ordinario di Neuropsichiatria Infantile dell Università degli Studi di Torino Cos è l autismo L'Autismo Infantile è una

Dettagli

EPIDEMIOLOGIA DEL DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITÀ

EPIDEMIOLOGIA DEL DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITÀ INDICE IX Perchè questo libro... 1 Michele Sanza, Fabrizio Asioli, Luigi Ferrannini Il peso del disturbo borderline di personalità... 3 Configurazione dei Servizi... 4 Questione delle équipe dedicate...

Dettagli

Telefono Fax Sesso Femmina Data di Nascita 16/05/1956 Nazionalità

Telefono Fax Sesso Femmina Data di Nascita 16/05/1956 Nazionalità INFORMAZIONI PERSONALI MARIA VICIANI Telefono 051-6813673 Fax 051-6813664 e-mail marialuisa.viciani@ausl.bologna.it Sesso Femmina Data di Nascita 16/05/1956 Nazionalità POSIZIONE RICOPERTA DIRIGENTE PSICOLOGO

Dettagli

Psicoterapia cognitivo-comportamentale in età evolutiva. Dott.ssa Elena Luisetti

Psicoterapia cognitivo-comportamentale in età evolutiva. Dott.ssa Elena Luisetti Psicoterapia cognitivo-comportamentale in età evolutiva Dott.ssa Elena Luisetti PIU CHE UNA SCUOLA E UNA PROSPETTIVA EMERSE CON IL CONVERGERE DI PIU FILONI PRINCIPI BASE Kendell, 1993 A. L individuo reagisce

Dettagli

La classificazione dei principali disturbi mentali

La classificazione dei principali disturbi mentali La classificazione dei principali disturbi mentali a cura di Daniela Zizzi Psicologa,psicoterapeuta, counselor per l età evolutiva. Associazione per lo Sviluppo Psicologico dell Individuo e della Comunità

Dettagli

La Psicologia come risorsa Bologna 28 o2obre 2016

La Psicologia come risorsa Bologna 28 o2obre 2016 La domanda di benessere psicologico nelle cure primarie: prospettive, problemi, opportunità dott. Lisa Cacia La Psicologia come risorsa Bologna 28 o2obre 2016 SALUTE : uno stato di completo benessere fisico,

Dettagli

In attuazione della determinazione dirigenziale n. 37 del :

In attuazione della determinazione dirigenziale n. 37 del : MACROAREA 1 - N. 8 PSICOLOGI Prevenzione, cura e intervento precoce dei disturbi psichici in età giovanile, sviluppo di porcessi integrativi nell'area di salute mentale n. 580 prestazioni per ciascun contratto:

Dettagli

L AUTISMO: definizione

L AUTISMO: definizione L AUTISMO: definizione GLI AUTISMI L autismo è una sindrome comportamentale causata da un disordine del neurosviluppo, con esordio nei primi 3 anni di vita. (Linea Guida 21) Nella classificazione del DSM-5,

Dettagli

Laurea magistrale in Psicologia Indirizzo in Psicologia clinica e di comunità

Laurea magistrale in Psicologia Indirizzo in Psicologia clinica e di comunità Laurea magistrale in Psicologia Indirizzo in Psicologia clinica e di comunità OPEN DAY per il Corso di laurea Magistrale in Psicologia Università Europea di Roma, 3 maggio 2016 Qualche dato storico 1986

Dettagli

Sergio Melogno CURRICULUM DELL ATTIVITA SCIENTIFICA, DIDATTICA E CLINICA

Sergio Melogno CURRICULUM DELL ATTIVITA SCIENTIFICA, DIDATTICA E CLINICA Sergio Melogno CURRICULUM DELL ATTIVITA SCIENTIFICA, DIDATTICA E CLINICA 1 MELOGNO SERGIO, PhD Professore Stabilizzato presso la Facoltà di Scienze dell Educazione dell Università Pontificia Salesiana

Dettagli

Sommario. Presentazione di EDOARDO GIUSTI 11

Sommario. Presentazione di EDOARDO GIUSTI 11 Sommario Presentazione di EDOARDO GIUSTI 11 PARTE I: LE BASI DELL APPROCCIO INTEGRATO ALLA PSICOTERAPIA 19 1. L attuale contesto professionale 21 2. Filosofia, valori ed etica alla base della pratica integrata

Dettagli

Disturbo Borderline CLUSTER DRAMMATICO- IMPREVEDIBILE

Disturbo Borderline CLUSTER DRAMMATICO- IMPREVEDIBILE CLUSTER DRAMMATICO- IMPREVEDIBILE American Psychiatric Association-DSM-V «una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali, dell immagine di sé e dell umore e una marcata impulsività,

Dettagli

I DISTURBI DELL ETA EVOLUTIVA ADHD, Disturbo Oppositivo Provocatorio, Disturbo della Condotta, Disturbi da Tic e della Sindrome di Tourette

I DISTURBI DELL ETA EVOLUTIVA ADHD, Disturbo Oppositivo Provocatorio, Disturbo della Condotta, Disturbi da Tic e della Sindrome di Tourette SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN PSICOTERAPIA COGNITIVA Direttore didattico: Dr. Roberto Lorenzini Direttore scientifico: Prof. Amelia Gangemi PALERMO, 25-26-27 OTTOBRE 2019 Corso ECM I DISTURBI DELL ETA

Dettagli

LE EVIDENZE SESSIONE: RISPOSTE ORGANIZZATIVE PER I BISOGNI

LE EVIDENZE SESSIONE: RISPOSTE ORGANIZZATIVE PER I BISOGNI ADHD: per una condivisione dei percorsi diagnostico-terapeutici Milano, 29 maggio 2013 I PERCORSI DI PASSAGGIO ALLA MAGGIORE ETÀ LE EVIDENZE SESSIONE: RISPOSTE ORGANIZZATIVE PER I BISOGNI Azienda Ospedaliera

Dettagli

Paola Vizziello* Paola Francesca Ajmone* Federico Monti**

Paola Vizziello* Paola Francesca Ajmone* Federico Monti** Paola Vizziello* Paola Francesca Ajmone* Federico Monti** *Neuropsichiatra Infanzia Adolescenza ** Psicologo Clinico Servizio per le Disabilità Complesse e le Malattie Rare Unità operativa di Neuropsichiatria

Dettagli

Comunità terapeutica «Il Melograno»

Comunità terapeutica «Il Melograno» Comunità terapeutica «Il Melograno» Piano nazionale per la salute mentale 2013 Nel documento «Piano Nazionale di A zioni per la SaluteMentale-PANSM- elaborato dal gruppo interregionale salute mentale (GISM)

Dettagli

PARTE I - INTRODUZIONE ALLA PSICHIATRIA D'URGENZA

PARTE I - INTRODUZIONE ALLA PSICHIATRIA D'URGENZA Indice Prefazione PARTE I - INTRODUZIONE ALLA PSICHIATRIA D'URGENZA Approccio della medicina d'urgenza alle patologie psichiatriche Manifestazioni psichiatriche di patologie mediche Gestione medica delle

Dettagli

DEFINIZIONE DEL DISTURBO DI PERSONALITA

DEFINIZIONE DEL DISTURBO DI PERSONALITA Capitolo 1 DEFINIZIONE DEL DISTURBO DI PERSONALITA In Psichiatria il disturbo di personalità riguarda gli individui i cui tratti di personalità sono maladattivi in modo pervasivo, inflessibile e permanente,

Dettagli

I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO E I COMPORTAMENTI A RISCHIO NELL ETA EVOLUTIVA

I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO E I COMPORTAMENTI A RISCHIO NELL ETA EVOLUTIVA Fondazione Besso di Roma I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO E I COMPORTAMENTI A RISCHIO NELL ETA EVOLUTIVA Disturbi del Comportamento e loro evoluzione nell età evolutiva: ADHD, Disturbo Oppositivo Provocatorio

Dettagli

DISTURBI CHE SI MANIFESTANO PER L A PRIMA VOLTA DURANTE L INFANZIA E L ADOLESCENZA

DISTURBI CHE SI MANIFESTANO PER L A PRIMA VOLTA DURANTE L INFANZIA E L ADOLESCENZA DISTURBI CHE SI MANIFESTANO PER L A PRIMA VOLTA DURANTE L INFANZIA E L ADOLESCENZA Ritardo mentale (QI < 70) Disturbi dell apprendimento Disturbi motori Disturbi pervasivi dello sviluppo DDAI Disturbi

Dettagli

IMPATTO SOCIO-PSICOLOGICO DELLA TERAPIA INSULINICA CON MICROINFUSORE IN SOGGETTI ADULTI CON DIABETE TIPO 1

IMPATTO SOCIO-PSICOLOGICO DELLA TERAPIA INSULINICA CON MICROINFUSORE IN SOGGETTI ADULTI CON DIABETE TIPO 1 IMPATTO SOCIO-PSICOLOGICO DELLA TERAPIA INSULINICA CON MICROINFUSORE IN SOGGETTI ADULTI CON DIABETE TIPO 1 INTRODUZIONE Il principale obiettivo della terapia del diabete mellito di tipo 1 (DM1) è il raggiungimento

Dettagli

I Disturbi del comportamento Alimentare (DCA) in età pre-adolescenziale. Parte prima: età pre-scolare. (Risultati di una ricerca clinica)

I Disturbi del comportamento Alimentare (DCA) in età pre-adolescenziale. Parte prima: età pre-scolare. (Risultati di una ricerca clinica) I Disturbi del comportamento Alimentare (DCA) in età pre-adolescenziale. Parte prima: età pre-scolare. (Risultati di una ricerca clinica) D.Bechis, M.Gandione, A.Tocchet Dipartimento di Scienze Pediatriche

Dettagli

Lezione 1 PANORAMICA DELL AREA DI RICERCA

Lezione 1 PANORAMICA DELL AREA DI RICERCA Lezione 1 PANORAMICA DELL AREA DI RICERCA Vedremo: 1)le diverse discipline coinvolte nello studio dei disturbi dello sviluppo 2) Problemi e cambiamenti storici nel concettualizzare i disturbi dello sviluppo

Dettagli

Indice. Introduzione e panoramica storica 1. Gli attuali paradigmi della psicopatologia 31. Diagnosi e valutazione 65

Indice. Introduzione e panoramica storica 1. Gli attuali paradigmi della psicopatologia 31. Diagnosi e valutazione 65 Indice 1 Introduzione e panoramica storica 1 Una definizione di disturbo mentale 6 Il disagio personale 6 La disabilità 6 La violazione delle norme sociali 7 La disfunzione 7 La storia della psicopatologia

Dettagli

TRAINING IN TERAPIA METACOGNITIVA-INTERPERSONALE

TRAINING IN TERAPIA METACOGNITIVA-INTERPERSONALE TRAINING IN TERAPIA METACOGNITIVA-INTERPERSONALE Il corso è riconosciuto ufficialmente dalla -MITHS-Metacognitive Interpersonal Therapy Society Torino Giugno-Novembre 2019 STPC Studio Torinese Psicologia

Dettagli

c u r r i c u l u m v i t a e f o r m a t o e u r o p e o Dott.ssa Silvia Petza

c u r r i c u l u m v i t a e f o r m a t o e u r o p e o Dott.ssa Silvia Petza c u r r i c u l u m v i t a e f o r m a t o e u r o p e o Dott.ssa Silvia Petza Esperienza lavorativa Date e tipo di attività da Novembre 2015 a Settembre 2016 Infantile Ospedale Microcitemico contratto

Dettagli

aspetti teorici, di ricerca e di assistenza

aspetti teorici, di ricerca e di assistenza Università di Firenze - Sede di Prato Corso di Bioetica - 1 Luglio 2006 PSICO-ONCOLOGIA: ONCOLOGIA: aspetti teorici, di ricerca e di assistenza Ezio Menoni, Riccardo Marchini, Barbara Montomoli, Alessandro

Dettagli

INDICE GUIDA ALLA LETTURA PREFAZIONE ALL EDIZIONE ITALIANA PREFAZIONE 3 XIII

INDICE GUIDA ALLA LETTURA PREFAZIONE ALL EDIZIONE ITALIANA PREFAZIONE 3 XIII INDICE GUIDA ALLA LETTURA PREFAZIONE ALL EDIZIONE ITALIANA X XIII PREFAZIONE 3 CAPITOLO 1 PROSPETTIVE EPISTEMOLOGICHE IN PSICOLOGIA CLINICA 9 1.1 Ragioni e necessità di un punto di vista epistemologico

Dettagli

DAL MANUALE DIAGNOSTICO ICD-10 Sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico (codici da F80 a F89)

DAL MANUALE DIAGNOSTICO ICD-10 Sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico (codici da F80 a F89) DAL MANUALE DIAGNOSTICO ICD-10 Sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico (codici da F80 a F89) I disturbi inclusi in questa sezione hanno in comune: a) un'insorgenza che invariabilmente si colloca

Dettagli

Terapia integrata del disturbo bipolare"

Terapia integrata del disturbo bipolare con il patrocinio di Terapia integrata del disturbo bipolare" oltre la psicofarmacologia, nuovi modelli di trattamento 20 giugno 2017 c/o Aula Savi-Orto Botanico, via Porta Buozzi 3, Università degli Studi

Dettagli

Sensibilità alla punizione

Sensibilità alla punizione Sensibilità alla punizione La capacità di tollerare l attivazione emotiva, insieme all evoluzione dei sistemi cognitivi, è fondamentale per interiorizzare lentamente la norma che sottostà alla punizione

Dettagli

MASTER CLINICO IN TERAPIA BREVE STRATEGICA

MASTER CLINICO IN TERAPIA BREVE STRATEGICA MASTER CLINICO IN TERAPIA BREVE STRATEGICA 1 ANNO - MILANO 1 ed 20/ Referenti: Chiara Ratto Marzia Pala 1 2 3 MODULO 1 20 20 MODULO 2 Dicembre 20 Introduzione al modello di Terapia Breve Strategica evoluta

Dettagli

A.I.A.M.C. Associazione Italiana di Analisi e Modificazione del Comportamento e Terapia Comportamentale e Cognitiva

A.I.A.M.C. Associazione Italiana di Analisi e Modificazione del Comportamento e Terapia Comportamentale e Cognitiva ISTITUTO MILLER Istituto di Psicologia e Terapia cognitivo-comportamentale CASI CLINICI Candidata: Dr.ssa Sara Ginanneschi Supervisore: Prof. Giuseppe Sacco Anno Accademico 2007-2008 A.I.A.M.C. Associazione

Dettagli

CORSO DI PERFEZIONAMENTO in PSICODIAGNOSTICA DELL ETÀ EVOLUTIVA. anno accademico 2012-13

CORSO DI PERFEZIONAMENTO in PSICODIAGNOSTICA DELL ETÀ EVOLUTIVA. anno accademico 2012-13 HUMANITAS - SCUOLA DI PSICODIAGNOSTICA E VALUTAZIONE PSICOLOGICA CORSO DI PERFEZIONAMENTO in PSICODIAGNOSTICA DELL ETÀ EVOLUTIVA anno accademico 2012-13 Direttore: Prof. Carlo Saraceni Referenti : Dott.ssa

Dettagli

Disturbi del Comportamento Alimentare a Fermo 200 pazienti in cura

Disturbi del Comportamento Alimentare a Fermo 200 pazienti in cura Disturbi del Comportamento Alimentare a Fermo 200 pazienti in cura In aumento minori e over 40. Trattamenti diversificati a seconda del disturbo Fermo, 2017-10-04 Sono attualmente 200 i pazienti in carico

Dettagli

Ruolo dello psicologo in cardiologia

Ruolo dello psicologo in cardiologia Advances in Cardiac Arrhythmias and Great Innovations in Cardiology - XXVII Giornate Cardiologiche Torinesi Ruolo dello psicologo in cardiologia Dott.ssa Stefania Molinaro Psicologa e psicoterapeuta Torino

Dettagli

Università degli Studi di Enna Kore Facoltà di Scienze dell Uomo e della Società

Università degli Studi di Enna Kore Facoltà di Scienze dell Uomo e della Società Anno Accademico 2017 2018 A.A. Settore Scientifico Disciplinare CFU Insegnamento Ore di aula Mutuazione 2017/18 M-PSI/07 (Psicologia Dinamica) 7 Psicoterapia Dinamica Nel Ciclo di Vita 42 No Classe Corso

Dettagli

LG SINPIA Disturbo Depressivo Maggiore (DDM) e il Disturbo Distimico (DD)

LG SINPIA Disturbo Depressivo Maggiore (DDM) e il Disturbo Distimico (DD) LG SINPIA 2007 Disturbo Depressivo Maggiore (DDM) e il Disturbo Distimico (DD) rappresentano disturbi comuni in età evolutiva, che determinano un significativa compromissione funzionale, influiscono sullo

Dettagli

Negli ultimi anni si è registrato un bisogno sempre maggiore da parte degli Istituti Scolastici di interventi di

Negli ultimi anni si è registrato un bisogno sempre maggiore da parte degli Istituti Scolastici di interventi di CONTRIBUTO AL TAVOLO TECNICO PER LA PSICOLOGIA SCOLASTICA NEL SISTEMA FORMATIVO Negli ultimi anni si è registrato un bisogno sempre maggiore da parte degli Istituti Scolastici di interventi di Psicologia

Dettagli

LA PRATICA PSICOTERAPEUTICA BASATA SULLE EVIDENZE NEI SERVIZI DI PSICOLOGIA

LA PRATICA PSICOTERAPEUTICA BASATA SULLE EVIDENZE NEI SERVIZI DI PSICOLOGIA LA PRATICA PSICOTERAPEUTICA BASATA SULLE EVIDENZE NEI SERVIZI DI PSICOLOGIA Buone pratiche nell uso di strumenti di valutazione di esito1 Regione Emilia Romagna, Servizio Salute Mentale, Dipendenze Patologiche,

Dettagli

I DISTURBI PSICOSOMATICI IN ETA EVOLUTIVA Studio clinico

I DISTURBI PSICOSOMATICI IN ETA EVOLUTIVA Studio clinico I DISTURBI PSICOSOMATICI IN ETA EVOLUTIVA Studio clinico Notari, Gandione M, Tocchet A, Galli dela Mantica M, Longo E, Notari D, Davico C, Larosa P, Gerardi S, Bartolotti I, Pagana L, Ruffino C Dipartimento

Dettagli