CARATTERISTICHE DELLA NEVE AL SUOLO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CARATTERISTICHE DELLA NEVE AL SUOLO"

Transcript

1 CARATTERISTICHE DELLA NEVE AL SUOLO Abbiamo visto come i vari tipi di metamorfismo modificano le caratteristiche di forma e coesione dei cristalli una volta caduti al suolo. Descriviamo adesso le caratteristiche fisiche che il manto nevoso presenta al suolo. Nel manto nevoso, in cui si possono riconoscere strati diversi in relazione alle nevicate, si possono rilevare cristalli caratterizzati da diverso tipo e diverso grado di avanzamento dei metamorfismi, che danno, a ciascuno strato, caratteristiche meccaniche diverse. Queste, per quanto concerne la stabilità della neve, si traducono in valori diversi di coesione, di plasticità, di densità, di angoli di attrito, nonché di resistenza alle forze di compressione e di taglio. Classificazione del cristallo nell analisi stratigrafica Risulta evidente l'importanza dell'analisi cristallografica del manto nevoso a terra per determinare la coesione del manto nevoso ed la presenza di pericolo di valanga. Occorre quindi dare alcune definizioni di base fondamentali per descrivere in modo corretto i vari tipi di manto nevoso. Si definiscono due tipi di angoli di attrito dai quali dipende il meccanismo di deposito della neve e del distacco di valanga su un pendio: Angolo di attrito statico: inclinazione massima di equilibrio oltre la quale quel tipo di cristallo, se asciutto ed incoerente, si pone spontaneamente in movimento. Angolo di attrito dinamico: inclinazione sufficiente perché il cristallo, una volta in moto, si mantenga in movimento. Quest'ultimo è sempre inferiore al primo. Gli angoli di attrito sono funzione della forma dei grani e della loro coesione, ma, poiché la neve, per effetto dei metamorfismi, cambia continuamente forma e coesione, anche questi angoli sono soggetti a continui mutamenti. Per questo possiamo vedere che la neve fresca può stare in equilibrio, grazie alla sua forma ed alla coesione feltrosa, anche su pendii inclinati fino a 80 ; quando, però, subentrando il metamorfismo da isotermia, viene a mancare la coesione feltrosa e la forma del cristallo cambia e si mette in moto In sintesi, per ogni tipo di trasformazione, la neve assume angoli di attrito diversi. I ricercatori hanno appurato che la neve fresca, nella sua trasformazione fino a neve farinosa, occupa una gamma di angoli di attrito statico che va da circa 85 fino a 38 ed una gamma di angoli di attrito cinetico che va da 35 a 23. Il valore di questi angoli sale nuovamente quando la trasformazione avviene per effetto del gradiente e la neve passa dalla forma di neve farinosa assestata (con angolo di attrito statico di 38 e cinetico di 23 ) alla forma dei cristalli a di brina di profondità che sono caratterizzati da un angolo di attrito statico di 48 ed un angolo di attrito cinetico di 35. Poiché il metamorfismo da isotermia è il più rapido, si può dedurre che durante o subito dopo la nevicata, la neve può permanere poco tempo su pendii fino di 85, ma deve portarsi rapidamente su inclinazioni di 35. Ciò significa che i pendii a inclinazione più elevata e quelli esposti a temperature più alte, tendono a scaricarsi subito, mentre quelli ad inclinazione meno elevata tendono ad accumulare molta neve che, per scaricarsi, necessiterà di una causa ulteriore che vada ad aggiungersi al peso. Facendo un confronto fra gli intervalli tra gli angoli di attrito statico e quelli di attrito cinetico si può dedurre che i pendii al di sopra dei 48 scaricano perlopiù spontaneamente valanghe di neve a debole coesione nei primissimi giorni dopo la nevicata (prima quelli più caldi e dopo quelli più freddi), mentre sui pendii compresi fra i 28 ed i 48 la neve si accumula, e le eventuali valanghe sono, in genere, di lastroni e si scaricano più facilmente se sono soggette a

2 sollecitazioni. Di seguiti si riporta schematicamente la tipologia generale dei cristalli che si possono trovare in un profilo e le loro caratteristiche più significative: Neve fresca (codice 1 o simbolo + + +): cristalli in cui è ben riconoscibile la forma originaria. Angolo di attrito statico 70-90, come dimostra il fatto che i fiocchi dendritici, grazie alla coesione feltrosa, possono fermarsi anche su pareti verticali. Angolo di attrito dinamico 10-15, quindi una valanga di neve fresca, pur se radente e non nubiforme, può rimanere molto veloce anche su pendenze ridotte, quindi è pericoloso transitare alla base di un versante subito dopo un'abbondante nevicata, viceversa, una volta partita, la valanga scarica praticamente tutti i versanti sottostanti che risultano quindi sicuri fino a nuovo deposito. Peso: kg/mc. Neve recente (codice 2 o simbolo / / /): cristalli ancora brillanti e semitrasparenti, irregolari ma prevalentemente piatti con bordi spigolosi, forme originarie non o solo parzialmente riconoscibili. La neve ha già subito una prima metamorfosi meccanica per naturale assestamento o per effetto del vento. Attrito statico Attrito dinamico Peso: kg/mc. Neve vecchia o granulosa (codice 3 o simbolo - - -): grani opachi, discoidali con facce e bordi arrotondati, in genere collegati tra di loro da sottili ponti di ghiaccio. Si forma per metamorfosi da isotermia e fornisce una buona stabilità al manto. Attrito statico Attrito dinamico Peso: kg/mc. Neve a "sale grosso" (codice 4 o simbolo ): grani prismatici o quasi, con spigoli vivi e faccette piane brillanti che deriva dall'azione della metamorfosi da gradiente, in genere ha scarsa coesione. Attrito statico 50. Attrito dinamico Peso: kg/mc. Brina di fondo (codice 5 o simbolo ^^^): cristalli brillanti, striati, prismatici o a calice cavo che rappresenta la fase finale della metamorfosi da gradiente, sempre a minima coesione e con larghi spazi tra i singoli cristalli per cui costituisce uno strato debole ed instabile. Attrito statico 50. Attrito dinamico 35. Peso: kg/mc. Neve da fusione (codice 6 o simbolo OOO): grossi grani sferici, opachi, circondati da acqua o inclusi in croste di ghiaccio. Se imbevuta di acqua liquida gli angoli di attrito sono di pochi gradi. Peso kg/mc.

3 Codice Descrizione della forma Simbolo convenzionale Angolo attrito statico Angolo attrito cinetico Peso (Kg/mc) 1 Cristalli vicini alla forma originale; neve fresca Forme irregolari / / / Grani arrotondati; senza spigoli vivi; neve granulosa Cristalli con spigoli vivi e faccette piane lucenti Cristalli cavi s calice; neve scorrevole ^^^ Grani grossi rotondi; neve marcia, primaverile, umida OOO Pochi gradi se la neve è imbevuta d'acqua Vediamo in dettaglio le singole caratteristiche della neve: La densità E' il rapporto tra la massa della neve ed il volume che occupa e si misura in Kg/mc. Essa è tanto maggiore quanto più limitata è la quantità d'aria inclusa tra i cristalli, per cui è minima nella neve fresca e massima nella neve ben assestata. In un manto nevoso a bassa densità è, quindi, limitata anche la coesione in quanto i cristalli di neve sono piuttosto distanziati tra loro; non sempre, invece, è vero il contrario e cioè che una neve ad elevata densità abbia anche una elevata coesione: basti pensare alla neve a temperatura di fusione, in cui l'acqua che avvolge i cristalli va ad occupare il posto dell'aria, tuttavia la coesione diminuisce per effetto della disaggregazione dei cristalli e della loro lubrificazione da parte dell'acqua percolante nel manto nevoso. La viscosità e la plasticità La viscosità ( legata all'attrito interno) è la proprietà per cui i grani di neve incontrano difficoltà a scorrere gli uni sugli altri. Il manto nevoso compatto tende a rimanere rigido. Essa aumenta con il diminuire della temperatura. La plasticità è la proprietà per cui il manto nevoso può subire deformazioni permanenti anche rilevanti. Aumenta con l'aumentare della temperatura, ovviamente sempre al di sotto della temperatura di fusione.

4 Le resistenze della neve: a compressione, a trazione ed al taglio Nella neve la resistenza a compressione è notevolmente superiore alla resistenza a trazione. Esercitando una lenta compressione su un campione di neve compatta questo, entro certi limiti, prima della rottura, tende a diventare più solido; sottoponendolo a trazione si rompe con una forza dieci volte inferiore. Ammettendo questo principio, lo stesso tipo di neve, su un pendio, potrà essere in equilibrio stabile o instabile a seconda che si trovi in zona di compressione o di trazione. Queste resistenze variano in relazione al tipo di metamorfismo subito dalla neve: ad esempio, mentre la neve di fine metamorfismo di isotermia (a grani fini o farinosa) ha resistenze generalmente elevate, a fine metamorfismo di gradiente le resistenze sono minime. La resistenza al taglio è riferita alla resistenza alla rottura di strati diversi del manto nevoso, soggetti a due forze parallele e contrarie (forze di taglio). Anche questa resistenza varia in relazione ai metamorfismi, alla temperatura alla forma dei grani, all'inclinazione del pendio ed al coefficiente di attrito statico. La neve offre, in genere, una resistenza al taglio molto debole rispetto alle resistenze a trazione o a compressione. Considerando, ad esempio un lastrone compatto e duro di un accumulo di neve ventata, circondato da neve a debole coesione: in corrispondenza delle linee periferiche del lastrone la resistenza al taglio fra la neve del lastrone e quella della neve circostante è minima e un sovraccarico può determinarne il distacco. Altre zone di resistenza minima si possono trovare tra due superfici non perfettamente saldate tra loro, o tra le quali sia interposto uno strato debole (brina di profondità tra i due).

5 Il Neviflusso (o movimento lento del manto nevoso) Il manto nevoso che si deposita su un pendio inclinato viene sottoposto, a seguito del suo stesso peso, all azione di 2 forze distinte che comportano 2 distinte conseguenze. Abbiamo infatti che la forza peso (P) verticale si scompone in una componente (PN) normale al terreno ed una (PP) parallela al pendio. Le relazioni tra P e le due componenti variano in funzione dell'angolo di inclinazione del versante secondo le formule: PN = P * cos α PP = P * sen α La componente normale (PN) è quella che genera il metamorfismo meccanico mentre l effetto della componente parallela (PP) genera un secondo effetto: il neviflusso. In particolare, si possono distinguere tre tipi di moto combinati: - moto dei cristalli gli uni sugli altri verso il suolo e verso valle, con conseguente diminuzione dello spessore del manto nevoso nel suo insieme (assestamento); - spostamento più accentuato verso valle dei cristalli in superficie rispetto a quelli verso il suolo (scorrimento); - moto verso valle dei cristalli al suolo lungo il piano d'appoggio, con trasporto di tutto il manto nevoso soprastante (slittamento). Il neviflusso è composto quindi dal fenomeno dello scorrimento e dello slittamento. La velocità del neviflusso dipende sia dal valore di PP (funzione del peso P e dell'inclinazione; ad esempio per lo stesso peso di 100 kg, su un angolo di 20 abbiamo che PP = 34,20 kg, mentre su 40 PP = 64,28 kg; sia dalla scabrosità del piano di slittamento); sia dalla coesione interna dello strato di neve a contatto col fondo (con cristalli a debole coesione, tipo 5 (brina di fondo) o tipo 6 (neve in fusione), l'attrito è minimo e può essere annullata anche la scabrosità di un terreno roccioso). La temperatura gioca un ruolo altrettanto importante: più le temperature sono basse (il manto è viscoso) tanto più il neviflusso è lento e le deformazioni sono piccole (ad esempio, la neve sul tetto esce dalla falda e mantiene un moto rettilineo); più le temperature sono elevate (la neve è più plastica) tanto più il suo movimento è veloce e la possibilità di deformarsi aumenta (nell'esempio del tetto la parte aggettante oltre la grondaia per effetto del peso si incurva a ricciolo anziché rompersi). Su un pendio, quindi, per effetto del neviflusso, il manto nevoso tende a muoversi scendendo verso valle con un moto lento e continuo, la cui velocità è legata alla pendenza, agli attriti sul piano d'appoggio ed alla temperatura.

6 Ad ogni variazione della componente PP, per variazione della morfologia o della copertura vegetale o altro, all'interno del manto si creano trazione nelle zone convesse ed a compressione nelle zone concave. Se lo strato è plastico si adatterà alle irregolarità del piano d'appoggio (terreno) su cui appoggerà e le eventuali sollecitazioni di carico potranno essere assorbite, almeno in parte, dalla deformazione del manto. Se, invece, le temperature sono basse ed il manto nevoso sarà rigido, esso tenderà ad un moto rettilineo, lasciando dei vuoti nelle concavità e autosostenendosi su punti di appoggio periferici. Va da sé che venendo a mancare l'appoggio sottostante, una diminuzione di resistenza o una sollecitazione di carico che, data la rigidità del sistema, va a ripercuotersi sui punti di appoggio, può dar luogo al distacco di un lastrone in quel punto molto più facilmente che se la neve fosse plastica. Subito sotto una zona convessa la neve rimane sul posto solo finché la trazione, in pratica PP, è minore o eguale alla resistenza, cioè alla coesione tra i cristalli. La rottura per trazione, e la conseguente probabile valanga, può avvenire: per solo aumento della PP: nuovo deposito di neve fresca o da vento, passaggio di persone, ecc.;

7 per sola diminuzione della coesione: progressiva riduzione della feltratura per metamorfosi sia meccanica che da isotermia nella neve fresca (metamorfosi da gradiente o da fusione in o sotto strati già densi ed assestati); per contemporanea azione delle due cause; ad esempio, la pioggia che aumenta il peso e, portando acqua "calda", diminuisce la coesione per fusione. Dopo un'abbondante nevicata, tutte le zone convesse tendono a scaricare in tempi più o meno brevi che dipendono dalla pendenza e dalla morfologia. Nelle concavità, o dove comunque la pendenza passa da un valore maggiore ad uno minore, la diversa velocità di neviflusso porta alla compressione con relative sollecitazioni nel manto. Anche qui si crea una zona di potenziale instabilità, ma gli effetti sono meno drastici che per la trazione: Con neve fresca la compressione si limita ad una costipazione con aumento della densità e, per rigelo, della coesione; con manto già compatto ma umido, grazie alla buona plasticità di questo tipo di neve e alla gradualità della pressione, si ha una deformazione a onde con pieghe che possono raggiungere dimensioni eccezionali. Il pericolo maggiore si ha con strati a forte coesione interna ed asciutti, quindi pesanti e rigidi come i lastroni da vento, che per compressione assiale possono improvvisamente frantumarsi come una semplice lastra di vetro.

Valanghe: Scuola di Scialpinismo M. Righini CAI Milano. Cosa sono, come si formano, perché cadono. Scuola di Scialpinismo M. Righini - CAI Milano

Valanghe: Scuola di Scialpinismo M. Righini CAI Milano. Cosa sono, come si formano, perché cadono. Scuola di Scialpinismo M. Righini - CAI Milano Scuola di Scialpinismo M. Righini CAI Milano Valanghe: Cosa sono, come si formano, perché cadono Corso di Sci Alpinismo SA1 2011 1. Le valanghe nello sci alpinismo 2. Le condizioni di distacco di una valanga

Dettagli

20 Corso SA Scuola Intersezionale di Alpinismo e Scialpinismo Valle dell Adda

20 Corso SA Scuola Intersezionale di Alpinismo e Scialpinismo Valle dell Adda 20 Corso SA1 2011 - Scuola Intersezionale di Alpinismo e Scialpinismo Valle dell Adda Introduzione Gli scialpinisti rappresentano quasi il 50 % delle vittime da valanga La conoscenza del manto nevoso e

Dettagli

CLUB ALPINO ITALIANO Scuola Intersezionale di Escursionismo VERONESE

CLUB ALPINO ITALIANO Scuola Intersezionale di Escursionismo VERONESE CLUB ALPINO ITALIANO Scuola Intersezionale di Escursionismo VERONESE Introduzione L escursionismo su neve, in tutte le sue forme e modalità, porta il praticante ad accostarsi ad un mondo diverso, fantastico,

Dettagli

CAI S.Donà e Treviso Scuole Alpinismo e Scialpinismo

CAI S.Donà e Treviso Scuole Alpinismo e Scialpinismo CAI S.Donà e Treviso Scuole Alpinismo e Scialpinismo La Neve 2 La Neve L organizzazione mondiale della meteorologia ha stabilito 10 forme principali, tra le più comuni: 3 Il manto nevoso Il manto nevoso

Dettagli

Nivologia, procedure di monitoraggio, valutazione della stabilità del manto nevoso

Nivologia, procedure di monitoraggio, valutazione della stabilità del manto nevoso Nivologia, procedure di monitoraggio, valutazione della stabilità del manto nevoso 4. I problemi della previsione meteo Fattori meteo influenzanti la stabilità Il problema dei previsori meteorologici Approfondimenti

Dettagli

NEVE E VALANGHE 2 parte

NEVE E VALANGHE 2 parte Vie Normali www.vienormali.it NEVE E VALANGHE 2 parte Caratteristiche delle valanghe, condizioni e fattori di distacco A cura di Roberto Ciri Questo secondo articolo sul tema Neve e valanghe tratterà delle

Dettagli

Servizio Meteomont FISICA DELLA NEVE

Servizio Meteomont FISICA DELLA NEVE FISICA DELLA NEVE Fattori che influenzano il distacco delle valanghe: 1. NEVE FRESCA 2. TEMPERATURA e UMIDITÀ 3.VENTO 4. IL SOLE La quantità di neve caduta nelle 24 ore fa aumentare il rischio valanga

Dettagli

CORSO MAESTRI DI SCI TRENTINO 2018 classificazione delle valanghe

CORSO MAESTRI DI SCI TRENTINO 2018 classificazione delle valanghe CORSO MAESTRI DI SCI TRENTINO 2018 classificazione delle valanghe TIPOLOGIA Valanga di neve a lastroni Valanga di neve a debole coesione VALANGHE A LASTRONI VALANGHE DI NEVE A LASTRONI Condizioni necessarie:

Dettagli

Neve e Valanghe Corso SA1 CAI Monviso Saluzzo

Neve e Valanghe Corso SA1 CAI Monviso Saluzzo Neve e Valanghe Corso SA1 CAI Monviso Saluzzo 19.02.2014 OBIETTIVO Comprendere il bollettino pericolo valanghe La neve: Formazione e Metamorfismi Le valanghe: Stabilità del manto nevoso e Classificazione

Dettagli

ASSOCIAZIONE INTERREGIONALE NEVE E VALANGHE

ASSOCIAZIONE INTERREGIONALE NEVE E VALANGHE ASSOCIAZIONE INTERREGIONALE NEVE E VALANGHE Le slavine scivolano e sono piccole, le valanghe rotolano, sono grandi e quindi pericolose. Non è vero sono la stessa cosa, indicano qualcosa che precipita

Dettagli

Typical avalanche problems, approved by General Assembly of EAWS, Munich, 2017

Typical avalanche problems, approved by General Assembly of EAWS, Munich, 2017 Problemi Tipici Valanghivi I cinque problemi tipici valanghivi come definiti dai Servizi Valanghe Europei EAWS hanno lo scopo di descrivere scenari/situazioni tipiche che accadono su valanghivo e di fornire

Dettagli

ELEMENTI DI NIVOLOGIA. Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale

ELEMENTI DI NIVOLOGIA. Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale Corso Neve e Valanghe - A.A.04/05 ing M. BARBOLINI ELEMENTI DI NIVOLOGIA Università degli Studi di Pavia FORMAZIONE DEL CRISTALLO DI NEVE (1) La formazione dei cristalli di neve nelle nubi avviene in due

Dettagli

STABILITA DEL MANTO NEVOSO. Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale

STABILITA DEL MANTO NEVOSO. Università degli Studi di Pavia Dipartimento di Ingegneria Idraulica e Ambientale Corso Neve e Valanghe - A.A.04/05 ing M. BARBOLINI STABILITA DEL MANTO NEVOSO Università degli Studi di Pavia FORMAZIONE DEL MANTO NEVOSO (1) IL MANTO NEVOSO E UN MEZZO ETEROGENEO! FORMAZIONE DEL MANTO

Dettagli

STRATI DEBOLI NEVE BAGNATA PERSISTENTI LUOGHI PERICOLOSI. versanti orientali

STRATI DEBOLI NEVE BAGNATA PERSISTENTI LUOGHI PERICOLOSI. versanti orientali Pericolo valanghe di venerdì 16 marzo 2018 - Situazione SPESSORE DEL MANTO NEVOSO: sull'appennino Pesarese 50-60cm oltre i 1500m; sui Sibillini 10-20cm a 1600m, 60-80 oltre i 1800m. STATO ED EVOLUZIONE

Dettagli

LA CADUTA DELLA NEVE AL SUOLO

LA CADUTA DELLA NEVE AL SUOLO LA CADUTA DELLA NEVE AL SUOLO La caduta del cristallo di neve: le idrometeore In meteorologia sono così chiamati i prodotti di condensazione o sublimazione del vapore acqueo che interessano il suolo o

Dettagli

Formazione e Meccanismi di Distacco delle Valanghe

Formazione e Meccanismi di Distacco delle Valanghe Formazione e Meccanismi di Distacco delle Valanghe Corso per Osservatore Nivologico Modulo AINEVA 2 2 18-22 Gennaio 2010 FMS Villa Cameron Courmayeur (AO) LA CLASSIFICAZIONE DELLE VALANGHE Criteri Possibili

Dettagli

il manto nevoso o neve al suolo: definizione

il manto nevoso o neve al suolo: definizione I CRISTALLI DI NEVE CLASSIFICAZIONE E RICONOSCIMENTO A cura di Daniele Moro Settore Neve e Valanghe Regione FVG CORSO 2a AINEVA SELLA NEVEA 13-17 DICEMBRE 2010 Daniele Moro il manto nevoso o neve al suolo:

Dettagli

Bollettino neve e valanghe N. 46/ pag 1/1: Data emissione venerdì 23 febbraio 2018 ore 13:00

Bollettino neve e valanghe N. 46/ pag 1/1: Data emissione venerdì 23 febbraio 2018 ore 13:00 Pericolo valanghe di venerdì 23 febbraio 2018 - Situazione nevicate in progressivo aumento, in particolare sui Sibillini, con graduale appesantimento e scioglimento della neve alle quote medio-basse. NEVE

Dettagli

NIVOLOGIA. Servizio Valanghe Italiano

NIVOLOGIA. Servizio Valanghe Italiano NIVOLOGIA Servizio Valanghe Italiano PERCHE BISOGNA PREVENIRE IL RISCHIO DA INCIDENTE IN VALANGA? 100 TRAVOLTI 23 MORTI 100 INCIDENTI STRADALI 3 MORTI QUINDI RISCHIO ALTO P. CO. S. PREPARAZIONE DELLA GITA

Dettagli

CAI S.Donà e Treviso Scuole Alpinismo e Scialpinismo

CAI S.Donà e Treviso Scuole Alpinismo e Scialpinismo CAI S.Donà e Treviso Scuole Alpinismo e Scialpinismo La Neve 2 La Neve All interno delle nuvole, si formano i cristalli di neve: le molecole d acqua cedute dalle goccioline si depositano su queste particelle

Dettagli

Formazione e meccanismi di distacco delle valanghe

Formazione e meccanismi di distacco delle valanghe Formazione e meccanismi di distacco delle valanghe Corso per Osservatore Nivologico Modulo AINEVA 2a 25 28 marzo 2013 Passo Rolle(TN) LA Importanza della classificazione delle valanghe Finalità pratiche

Dettagli

LA VALUTAZIONE E LA PREVENZIONE DEL PERICOLO/RISCHIO VALANGHE è una questione di forma mentale, di preparazione e di metodo.

LA VALUTAZIONE E LA PREVENZIONE DEL PERICOLO/RISCHIO VALANGHE è una questione di forma mentale, di preparazione e di metodo. LA VALUTAZIONE E LA PREVENZIONE DEL PERICOLO/RISCHIO VALANGHE è una questione di forma mentale, di preparazione e di metodo. Mario Di Gallo gennaio 2012 Il consolidamento del manto nevoso è inversamente

Dettagli

neve & valanghe 1 NEVE & VALANGHE G.Galli Scuola di Alpinismo e Scialpinismo Silvio Saglio SEM - Società Escursionisti Milanesi

neve & valanghe 1 NEVE & VALANGHE G.Galli Scuola di Alpinismo e Scialpinismo Silvio Saglio SEM - Società Escursionisti Milanesi neve & valanghe 1 NEVE & VALANGHE G.Galli - 2010 neve & valanghe 2 premessa perché una lezione di neve e valanghe in un corso di cascate? perché le valanghe sono un PERICOLO dell ambiente montano innevato

Dettagli

NIVOLOGIA. Servizio Valanghe Italiano

NIVOLOGIA. Servizio Valanghe Italiano NIVOLOGIA Servizio Valanghe Italiano Valutazione del manto nevoso Stratigrafia del manto nevoso Valutazione della stabilità di base Metodi e studio della stabilità STRATIGRAFIA Consiste nel scavare nel

Dettagli

Neve & Valanghe. Neve e valanghe

Neve & Valanghe. Neve e valanghe Neve & Valanghe 43 SA1 2011 CAI Padova Francesco Marra Matteo Cavalletti pag 1 di 59 Conoscenza del manto nevoso Valutazione del pericolo + Sicurezza 1 - IL MANTO NEVOSO Formazione della neve Tipi di neve

Dettagli

Bollettino neve e valanghe N. 44/ pag 1/1: Data emissione mercoledì 21 febbraio 2018 ore 13:00

Bollettino neve e valanghe N. 44/ pag 1/1: Data emissione mercoledì 21 febbraio 2018 ore 13:00 Pericolo valanghe di mercoledì 21 febbraio 2018 - Situazione NEVE FRESCA: 20-30cm sull'appennino Pesarese ed Appennino Fabrianese oltre i 1400m; 30-40cm sui Sibillini a 1500m. SPESSORE MANTO NEVOSO: 40-50cm

Dettagli

Bollettino neve e valanghe N. 34/ pag 1/1: Data emissione venerdì 02 febbraio 2018 ore 13:00

Bollettino neve e valanghe N. 34/ pag 1/1: Data emissione venerdì 02 febbraio 2018 ore 13:00 Pericolo valanghe di venerdì 02 febbraio 2018 - Situazione Strati deboli persistenti su alcuni versanti in ombra alle quote più alte dei Sibillini e neve fresca sull'appennino pesarese SPESSORE MANTO NEVOSO:

Dettagli

Mercoledì Provisione Valanghe. Pubbliccato il alle ore 17: debole moderato marcato forte molto forte

Mercoledì Provisione Valanghe. Pubbliccato il alle ore 17: debole moderato marcato forte molto forte 1 2 3 4 5 debole moderato marcato forte molto forte Grado Caratteristiche Raccomandazioni per le persone che praticano attività fuoripista 5 molto forte 4 forte 3 marcato 2 moderato 1 debole Situazione

Dettagli

LlLa valanga non sa che sei un esperto. Andre Roche

LlLa valanga non sa che sei un esperto. Andre Roche LlLa valanga non sa che sei un esperto Andre Roche La neve si forma quando l umidità contenuta nell aria condensa per l abbassamento della temperatura (più l aria è fredda e meno umidità riesce a contenere

Dettagli

Neve e Valanghe 12 Febbraio 2015 Carlo Peraudo

Neve e Valanghe 12 Febbraio 2015 Carlo Peraudo Neve e Valanghe 12 Febbraio 2015 Carlo Peraudo Formazione del cristallo di neve La neve è composta di aria e di acqua, e dispone di vita propria, è in continuo cambiamento. Ricordiamo gli scambi di materia

Dettagli

Bollettino pericolo valanghe N. 35/ pag 1/1: Data emissione venerdì 15 febbraio 2019 ore 13:00

Bollettino pericolo valanghe N. 35/ pag 1/1: Data emissione venerdì 15 febbraio 2019 ore 13:00 Pericolo valanghe di venerdì 15 febbraio 2019 - Situazione strati deboli persistenti STATO DEL MANTO NEVOSO Il manto nevoso, generalmente ben consolidato, si presenta di spessore variabile a seconda della

Dettagli

I profili tipo 02/03/2016. Corso per Osservatore Nivologico Modulo AINEVA 2a febbraio 2016 Passo Rolle (TN)

I profili tipo 02/03/2016. Corso per Osservatore Nivologico Modulo AINEVA 2a febbraio 2016 Passo Rolle (TN) I profili tipo Corso per Osservatore Nivologico Modulo AINEVA 2a 22-26 febbraio 2016 Passo Rolle (TN) Perché analizzare la struttura del manto nevoso? Per valutarne la stabilità! Ricerca di superfici preferenziali

Dettagli

LA NEVE E LE VALANGHE

LA NEVE E LE VALANGHE 3^LEZIONE INTERVENTO METEOROLOGO LUCA LOMBROSO Il ciclo dell acqua LA NEVE E LE VALANGHE Prima di capire cos è la neve è opportuno approfondire la conoscenza del liquido più comune sulla Terra: l acqua

Dettagli

Bollettino neve e valanghe N. 37/ pag 1/1: Data emissione venerdì 09 febbraio 2018 ore 13:00

Bollettino neve e valanghe N. 37/ pag 1/1: Data emissione venerdì 09 febbraio 2018 ore 13:00 Pericolo valanghe di venerdì 09 febbraio 2018 - Situazione SPESSORE MANTO NEVOSO: 50-80cm a 1800m sui Sibillini, in particolare sui versanti occidentali; limite del manto nevoso a 1500m; 20-30cm oltre

Dettagli

LEGENDA DEI SIMBOLI UTILIZZATI NEL BOLLETTINO DOLOMITI NEVE E VALANGHE

LEGENDA DEI SIMBOLI UTILIZZATI NEL BOLLETTINO DOLOMITI NEVE E VALANGHE LEGENDA DEI SIMBOLI UTILIZZATI NEL BOLLETTINO DOLOMITI NEVE E VALANGHE Versione 1.0 ARPAV-DRST-SNV-UPPV Settembre 2012 La simbologia utilizzata è finalizzata alla redazione dei bollettini e ai fenomeni

Dettagli

Previsione Valanghe. Domenica Pubblicato il alle ore 08:00. Pagina 1

Previsione Valanghe. Domenica Pubblicato il alle ore 08:00. Pagina 1 Previsione Valanghe 1 debole 2 moderato 3 marcato Pagina 1 4 forte 5 molto forte Grado Pericolo 4 - Forte 1600m : Pericolo valanghe in diminuzione 1600m Le condizioni valanghive rimangono critiche. Sono

Dettagli

CORSO AINEVA MODULO 2A OSSERVATORE NIVOLOGICO. Nivologia 1a parte: Formazione ed evoluzione della neve in atmosfera

CORSO AINEVA MODULO 2A OSSERVATORE NIVOLOGICO. Nivologia 1a parte: Formazione ed evoluzione della neve in atmosfera CORSO AINEVA MODULO 2A OSSERVATORE NIVOLOGICO Nivologia 1a parte: Formazione ed evoluzione della neve in atmosfera 1 Indice Generalità Passaggi di stato Diagramma di stato Tensione di vapore Neve in atmosfera

Dettagli

LE VALANGHE. Tabella esemplificativa delle trasformazioni

LE VALANGHE. Tabella esemplificativa delle trasformazioni LE VALANGHE Introduzione Per manto nevoso si intende il deposito al suolo di tutti i cristalli di neve e ghiaccio formatisi in atmosfera e successivamente precipitati per effetto della forza di gravità.

Dettagli

Presentazione 3 MODELLAZIONE E CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI

Presentazione 3 MODELLAZIONE E CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI ANNO ACCADEMICO 2018-2019 Presentazione 3 MODELLAZIONE E CLASSIFICAZIONE DELLE AZIONI Fasi dell analisi strutturale Azioni sulla struttura Modelli delle azioni Proprietà dei materiali Modelli di comportamento

Dettagli

NIVOLOGIA E METAMORFISMI. 3) i Metamorfismi

NIVOLOGIA E METAMORFISMI. 3) i Metamorfismi NIVOLOGIA E METAMORFISMI 3) i Metamorfismi Riferimenti bibliografici Immagini RENATO CRESTA - La neve e le valanghe - Mulatero editore WERNER MUNTER - il rischio di valanghe - a cura dello SVI servizio

Dettagli

Scuola Valle dell Adda. Preparazione e conduzione di una gita di scialpinismo

Scuola Valle dell Adda. Preparazione e conduzione di una gita di scialpinismo Scuola Valle dell Adda Preparazione e conduzione di una gita di scialpinismo La prevenzione resta l'unico rimedio affidabile! L'autosoccorso e la ricerca con l'artva sono l'ultima chance cui bisogna essere

Dettagli

1.1 La storia di un fiocco di neve Onde di Rossby lungo i meridiani...1

1.1 La storia di un fiocco di neve Onde di Rossby lungo i meridiani...1 INDICE 1 Cenni di circolazione generale dell atmosfera (Mario Giuliacci)...1 1.1 La storia di un fiocco di neve...1 1.1.1 Onde di Rossby lungo i meridiani...1 1.2 La circolazione generale dell atmosfera...3

Dettagli

Bollettino neve e valanghe N. 42/ pag 1/1: Data emissione lunedì 19 febbraio 2018 ore 13:00

Bollettino neve e valanghe N. 42/ pag 1/1: Data emissione lunedì 19 febbraio 2018 ore 13:00 Pericolo valanghe di lunedì 19 febbraio 2018 - Situazione NEVE FRESCA: 10cm sull'appennino Pesarese a 1500m; 0-5cm sull'appennino Fabrianese a 1500m; 10cm sui Sibillini a 1500m. SPESSORE MANTO NEVOSO:

Dettagli

CAI S.Donà e Treviso Scuole Alpinismo e Scialpinismo

CAI S.Donà e Treviso Scuole Alpinismo e Scialpinismo CAI S.Donà e Treviso Scuole Alpinismo e Scialpinismo 1 La Neve 2 La neve è composta da aria ed acqua. Per capirne le trasformazioni è utile gli scambi di materia tra gli stati dell acqua: 2 La Neve L organizzazione

Dettagli

DESCRIZIONE ICONE NUOVO BOLLETTINO AINEVA

DESCRIZIONE ICONE NUOVO BOLLETTINO AINEVA DESCRIZIONE ICONE NUOVO BOLLETTINO AINEVA 1. GRADO DI PERICOLO Assenza neve Informazioni insufficienti. Debole Moderato Marcato Molto e Forte pericolo di Aumento del pericolo durante il giorno 2. ESPOSIZIONI

Dettagli

Nivologia 2 La neve al suolo: proprietà fisiche, scambi termici, metamorfismi

Nivologia 2 La neve al suolo: proprietà fisiche, scambi termici, metamorfismi Corso AINEVA MODULO 2A OSSERVATORE NIVOLOGICO Nivologia 2 La neve al suolo: proprietà fisiche, scambi termici, metamorfismi Maria Cristina Prola Manto nevoso e temperatura Gradiente termico Bilancio energetico

Dettagli

Proprietà meccaniche. Proprietà dei materiali

Proprietà meccaniche. Proprietà dei materiali Proprietà meccaniche Proprietà dei materiali Proprietà meccaniche Tutti i materiali sono soggetti a sollecitazioni (forze) di varia natura che ne determinano deformazioni macroscopiche. Spesso le proprietà

Dettagli

LEGENDA DEI SIMBOLI UTILIZZATI NEL BOLLETTINO DOLOMITI NEVE E VALANGHE

LEGENDA DEI SIMBOLI UTILIZZATI NEL BOLLETTINO DOLOMITI NEVE E VALANGHE LEGENDA DEI SIMBOLI UTILIZZATI NEL BOLLETTINO DOLOMITI NEVE E VALANGHE ARPAV-DRST-SNV-UPPV novembre 2012 Versione 3.0 1. Area di interesse...2 2. Struttura del bollettino Dolomiti Neve e Valanghe...2 3.

Dettagli

Prima classificazione fondazioni

Prima classificazione fondazioni Prima classificazione fondazioni Una struttura trasferisce al terreno attraverso le fondazioni il proprio peso, il peso di ciò che contiene oltre a tutte le forze verticali e laterali che agiscono su di

Dettagli

STRATI DEBOLI NEVE BAGNATA PERSISTENTI. Pericolo valanghe: Moderato LUOGHI PERICOLOSI. tutti i versanti > 2000 m Neve ventata

STRATI DEBOLI NEVE BAGNATA PERSISTENTI. Pericolo valanghe: Moderato LUOGHI PERICOLOSI. tutti i versanti > 2000 m Neve ventata Pericolo valanghe di venerdì 23 febbraio 2018 - Situazione EVITARE I NUOVI ACCUMULI EOLICI Nella notte fra giovedì e venerdì e venerdì mattina saranno ancora possibili deboli nevicate soprattutto nella

Dettagli

Compito di Fisica Generale (Meccanica) 10/01/2012

Compito di Fisica Generale (Meccanica) 10/01/2012 Compito di Fisica Generale (Meccanica) 10/01/2012 1) In un piano orizzontale sono assegnati due assi cartesiani x e y. Uno strato di liquido occupa lo spazio fra y = 0 ed y = d e si muove a velocità costante

Dettagli

GUIDA ALL INTERPRETAZIONE DEI SIMBOLI UTILIZZATI NEL BOLLETTINO METEOMONT

GUIDA ALL INTERPRETAZIONE DEI SIMBOLI UTILIZZATI NEL BOLLETTINO METEOMONT Ina GUIDA ALL INTERPRETAZIONE DEI SIMBOLI UTILIZZATI NEL BOLLETTINO METEOMONT Il Bollettino METEOMONT è uno strumento che fornisce su scala sinottica (non meno di 100 km 2 ) un quadro semplificato dell

Dettagli

Nozioni sul bollettino valanghe

Nozioni sul bollettino valanghe Nozioni sul bollettino valanghe Il Bollettino valanghe si occupa del pericolo da valanghe su scala regionale quindi non di rischio da valanghe Vediamo ora di definire i concetti di PERICOLO e di RISCHIO

Dettagli

Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Prova scritta di Fisica del 7/7/2017

Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Prova scritta di Fisica del 7/7/2017 Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Prova scritta di Fisica del 7/7/2017 Nome: Cognome: N. matricola: * Segnare con una x la risposta corretta, svolgere i problemi nei fogli allegati scrivendo le formule

Dettagli

La sinterizzazione rappresenta il processo che porta dalle polveri ad un compatto in genere più denso, meno poroso e più resistente (è il passaggio

La sinterizzazione rappresenta il processo che porta dalle polveri ad un compatto in genere più denso, meno poroso e più resistente (è il passaggio La sinterizzazione rappresenta il processo che porta dalle polveri ad un compatto in genere più denso, meno poroso e più resistente (è il passaggio da una situazione incoerente ad una coerente). Si parla

Dettagli

Statica ed equilibrio dei corpi

Statica ed equilibrio dei corpi Statica ed equilibrio dei corpi Avendo stabilito le leggi che regolano il moto dei corpi è possibile dedurre le leggi che regolano il loro equilibrio in condizioni statiche, cioè in assenza di movimento.

Dettagli

SITUAZIONE alle del 12/02/2018

SITUAZIONE alle del 12/02/2018 BOLLETTINO VALANGHE - EMESSO ALLE ORE 14:00 del 12/02/2018 a cura del COMANDO TRUPPE ALPINE in collaborazione con il Servizio METEOMONT dell'arma dei CARABINIERI e il Servizio Meteo dell'aeronautica Militare

Dettagli

Neve. Aggiornamento EAI 11 marzo 2017 Pian del Frais

Neve. Aggiornamento EAI 11 marzo 2017 Pian del Frais Neve Aggiornamento EAI 11 marzo 2017 Pian del Frais 1 Formazione della neve 2 LA NEVE definizione Forme cristalline solide dell acqua; cristalli di ghiaccio si formano nell atmosfera a varie quote e condizioni

Dettagli

7 - COMPORTAMENTO MECCANICO DEI TERRENI

7 - COMPORTAMENTO MECCANICO DEI TERRENI 7 - COMPORTAMENTO MECCANICO DEI TERRENI 7.1 - CONSIDERAZIONI DI CARATTERE GENERALE Realizzare un'opera, sia essa un fabbricato o una diga, eseguire uno scavo, o più in generale intervenire sull'ambiente

Dettagli

Conoscere le proprietà dei materiali è di primaria importanza per poter fabbricare prodotti il più efficienti possibili.

Conoscere le proprietà dei materiali è di primaria importanza per poter fabbricare prodotti il più efficienti possibili. Caratteristiche e proprietà dei materiali Conoscere le proprietà dei materiali è di primaria importanza per poter fabbricare prodotti il più efficienti possibili. Macchina utensile La conoscenza delle

Dettagli

Prof.ssa Laura Salvagno

Prof.ssa Laura Salvagno Prof.ssa Laura Salvagno Cos è la materia Proprietà della materia La materia ha caratteristiche e proprietà importantissime da conoscere e che andremo velocemente a descrivere: volume massa peso rigidità

Dettagli

consolidamento moderato: Circa 20 cm di nuova neve su un profilo idrostatico: Possono essere possibili solo piccole valanghe spontanee. Attenzione!: è

consolidamento moderato: Circa 20 cm di nuova neve su un profilo idrostatico: Possono essere possibili solo piccole valanghe spontanee. Attenzione!: è I profili tipo Corso per Osservatore Nivologico Modulo AINEVA 2a 4 7 Aprile 2011 Passo Rolle (TN) buon consolidamento: Profilo di tipo idrostatico con durezze che aumentano lungo la sezione. Non presenta

Dettagli

La sinterizzazione rappresenta il processo che porta dalle polveri ad un compatto in genere più denso, meno poroso e più resistente (è il passaggio

La sinterizzazione rappresenta il processo che porta dalle polveri ad un compatto in genere più denso, meno poroso e più resistente (è il passaggio La sinterizzazione rappresenta il processo che porta dalle polveri ad un compatto in genere più denso, meno poroso e più resistente (è il passaggio da una situazione incoerente ad una coerente). Si parla

Dettagli

IDRAULICA STUDIA I FLUIDI, IL LORO EQUILIBRIO E IL LORO MOVIMENTO

IDRAULICA STUDIA I FLUIDI, IL LORO EQUILIBRIO E IL LORO MOVIMENTO A - IDRAULICA IDRAULICA STUDIA I FLUIDI, IL LORO EQUILIBRIO E IL LORO MOVIMENTO FLUIDO CORPO MATERIALE CHE, A CAUSA DELLA ELEVATA MOBILITA' DELLE PARTICELLE CHE LO COMPONGONO, PUO' SUBIRE RILEVANTI VARIAZIONI

Dettagli

puntioffcinastudenti.com

puntioffcinastudenti.com Norma UNI 8290 - Classificazione e scomposizione del sistema edilizio IL SISTEMA EDILIZIO Il sistema edilizio è definito dalla Normativa quale sovrastruttura dei sistemi ambientale e tecnologico, questi

Dettagli

GLOSSARIO Neve e valanghe Gruppo di lavoro Servizi di Avvertimento del Pericolo di Valanghe Europei

GLOSSARIO Neve e valanghe Gruppo di lavoro Servizi di Avvertimento del Pericolo di Valanghe Europei GLOSSARIO Neve e valanghe Gruppo di lavoro Servizi di Avvertimento del Pericolo di Valanghe Europei accumulo di neve, deposito Risultato del trasporto di neve ad opera del vento. Strato di neve più o meno

Dettagli

F, viene allungata o compressa di un tratto s rispetto alla sua posizione di equilibrio.

F, viene allungata o compressa di un tratto s rispetto alla sua posizione di equilibrio. UNIÀ 4 L EQUILIBRIO DEI SOLIDI.. La forza elastica di una molla.. La costante elastica e la legge di Hooke. 3. La forza peso. 4. Le forze di attrito. 5. La forza di attrito statico. 6. La forza di attrito

Dettagli

Esercizi di Dinamica

Esercizi di Dinamica Esercizi di Dinamica Esercizio 1 Una particella si muove di moto rettilineo uniforme con velocità v = 2i 4j (m/s), sotto l azione di 3 forze, due delle quali sono F 1 = 2i + 3j 2k (N), F 2 = 5i + 8j 2k

Dettagli

Terreno da valanghe. Di Mauro Valt

Terreno da valanghe. Di Mauro Valt Terreno da valanghe Di Mauro Valt Recognition of avalanche terrain, the most important factor in avalanche safety, allows the skier and climber to either avoid potentially dangerous areas completely or

Dettagli

Coppia di forze ONDE ELASTICHE

Coppia di forze ONDE ELASTICHE Coppia di forze ONDE ELASTICHE LEZIONE N 26d Corso di fisica II Prof. Giuseppe Ciancio 1 Si definisce onda elastica meccanica, la propagazione di una perturbazione con trasporto di energia ma non di materia,

Dettagli

Lezione 4 GEOTECNICA. Docente: Ing. Giusy Mitaritonna

Lezione 4 GEOTECNICA. Docente: Ing. Giusy Mitaritonna Lezione 4 GEOTECNICA Docente: Ing. Giusy Mitaritonna e-mail: g.mitaritonna@poliba.it - Lezione 4 A. Cenni sul moto di filtrazione nelle terre B. Tensioni efficaci in presenza di forze di filtrazione C.

Dettagli

DINAMICA 2. Quantità di moto e urti Attrito tra solidi Attrito viscoso Forza elastica Proprietà meccaniche dei solidi Forza centripeta

DINAMICA 2. Quantità di moto e urti Attrito tra solidi Attrito viscoso Forza elastica Proprietà meccaniche dei solidi Forza centripeta DINAMICA 2 Quantità di moto e urti Attrito tra solidi Attrito viscoso orza elastica Proprietà meccaniche dei solidi orza centripeta 2 Seconda Legge di Newton: quantità di moto Dalla seconda Legge di Newton

Dettagli

La formazione delle precipitazioni. Meteorologia

La formazione delle precipitazioni. Meteorologia Corso di Idrologia A.A. 2011-2012 La formazione delle precipitazioni Antonino Cancelliere Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale Università di Catania Scienza che studia l atmosfera e i fenomeni

Dettagli

Variabilità del manto nevoso. Altezza della neve. Bild Grüenihorn unterschiedliche Schneehöhe. Variabilità del manto nevoso

Variabilità del manto nevoso. Altezza della neve. Bild Grüenihorn unterschiedliche Schneehöhe. Variabilità del manto nevoso Istituto federale per lo studio della neve e delle valanghe SNV, Davos Variabilità del manto Jürg Schweizer, SNV Davos AINEVA, Bormio, 20 settembre 2007 Altezza della neve Bild Grüenihorn unterschiedliche

Dettagli

In che differisce un vetro da un liquido?

In che differisce un vetro da un liquido? k k q E=E k=k In che differisce un vetro da un liquido? Richiamo: transizioni di fase L acqua Ad una data pressione esiste una temperatura definita alla quale il sistema cambia fase (Temperatura di transizione).

Dettagli

LE NUVOLE BREVE INTRODUZIONE

LE NUVOLE BREVE INTRODUZIONE LE NUVOLE BREVE INTRODUZIONE DEFINIZIONE Ammasso di goccioline d acqua o di minuscoli cristalli di ghiaccio in sospensione nell aria, di spessore e densità tali da impedire più o meno la vista del cielo,

Dettagli

QUALCHE NOTIZIA SUI GHIACCIAI

QUALCHE NOTIZIA SUI GHIACCIAI QUALCHE NOTIZIA SUI GHIACCIAI Nelle zone più fredde della Terra, quindi anche alle quote più elevate delle Alpi, la neve caduta durante la stagione invernale non fonde completamente nel corso della successiva

Dettagli

Nelle regioni meridionali marcato pericolo di valanghe Edizione: , 17:00 / Prossimo aggiornamento: , 08:00

Nelle regioni meridionali marcato pericolo di valanghe Edizione: , 17:00 / Prossimo aggiornamento: , 08:00 Pagina 1/5 Nelle regioni meridionali marcato pericolo di valanghe Edizione: / Prossimo aggiornamento: 27.12.2017, 08:00 Pericolo valanghe aggiornato al regione A Marcato, grado 3 Neve fresca e ventata,

Dettagli

Le azioni sismiche e la stabilità dei pendii Elementi introduttivi SISMICA 1

Le azioni sismiche e la stabilità dei pendii Elementi introduttivi SISMICA 1 Le azioni sismiche e la stabilità dei pendii Elementi introduttivi SISMICA 1 Il sisma ha la capacità di: porre in movimento corpi di frana quiescenti, esaltare l evoluzione di frane attive, rendere instabili

Dettagli

RELAZIONI FRA STRESS E STRAIN

RELAZIONI FRA STRESS E STRAIN RELAZIONI FRA STRESS E STRAIN Il comportamento dei materiali varia in funzione del tipo di materiale, delle sue caratteristiche e delle condizioni esistenti al momento della deformazione. I materiali possono

Dettagli

l'attrito dinamico di ciascuno dei tre blocchi sia pari a.

l'attrito dinamico di ciascuno dei tre blocchi sia pari a. Esercizio 1 Tre blocchi di massa rispettivamente Kg, Kg e Kg poggiano su un piano orizzontale e sono uniti da due funi (vedi figura). Sul blocco agisce una forza orizzontale pari a N. Si determini l'accelerazione

Dettagli

In alcuni punti forte pericolo di valanghe Edizione: , 08:00 / Prossimo aggiornamento: , 17:00

In alcuni punti forte pericolo di valanghe Edizione: , 08:00 / Prossimo aggiornamento: , 17:00 Pagina 1/5 In alcuni punti forte pericolo di valanghe Edizione: / Prossimo aggiornamento: 19.4.2017, 17:00 Pericolo valanghe aggiornato al regione A Forte, grado 4 Neve fresca e ventata Da ieri è caduta

Dettagli

LEGENDA DEI SIMBOLI UTILIZZATI NEL BOLLETTINO DOLOMITI NEVE E VALANGHE

LEGENDA DEI SIMBOLI UTILIZZATI NEL BOLLETTINO DOLOMITI NEVE E VALANGHE LEGENDA DEI SIMBOLI UTILIZZATI NEL BOLLETTINO DOLOMITI NEVE E VALANGHE ARPAV-DRST-SNV-UPPV novembre 2013 Versione 4.0 1. Area di interesse...2 2. Struttura del bollettino Dolomiti Neve e Valanghe...2 3.

Dettagli

Dati meteo, manto nevoso e. Dati meteo, manto. nevoso e valanghe in. valanghe in passato. passato. Modelli statistici. Modelli statistici

Dati meteo, manto nevoso e. Dati meteo, manto. nevoso e valanghe in. valanghe in passato. passato. Modelli statistici. Modelli statistici Valutazione della stabilità del manto nevoso Mauro Valt Corso AINEVA 2pc Per Componenti delle Commissioni Valanghe del Piemonte ottobre 2011 Che cosa è un bollettino? Il bollettino valanghe fornisce una

Dettagli

III Modulo Corso Istruttori I Livello. Meteorologia 1

III Modulo Corso Istruttori I Livello. Meteorologia 1 III Modulo Corso Istruttori I Livello Meteorologia 1 Programma Fondamenti di Fisica Origine del Vento Campi Barici Le brezze Scale Beaufort e Douglas I vettori sono comunemente usati in fisica per indicare

Dettagli

Immagini di: Per gli approfondimenti si rimanda agli specifici manuali e CD/DVD. Mauro Valt AINEVA

Immagini di: Per gli approfondimenti si rimanda agli specifici manuali e CD/DVD. Mauro Valt AINEVA Informazioni La Classificazione internazionale della neve stagionale presente al suolo A cura dell associazione interregionale neve e valanghe AINEVA Questa presentazione è stata realizzata da AINEVA per

Dettagli

Calore specifico. Il calore che deve essere fornito per aumentare di un grado centigrado un chilogrammo della sostanza è il calore specifico:

Calore specifico. Il calore che deve essere fornito per aumentare di un grado centigrado un chilogrammo della sostanza è il calore specifico: Calore specifico L aumento (diminuzione) di temperatura in una sostanza è proporzionale all energia fornita (sottratta) alla sostanza sotto forma di calore: Il calore che deve essere fornito per aumentare

Dettagli

a.s. 2018/2019 Programmazione Didattica Fisica 2AMM 2BMM - 2CMM

a.s. 2018/2019 Programmazione Didattica Fisica 2AMM 2BMM - 2CMM Progettazione Disciplinare a.s. 2018/2019 Programmazione Didattica Fisica 2AMM 2BMM - 2CMM Progettazione Disciplinare Le forze Gli allungamenti elastici Le operazioni sulle forze Le forze di attrito L

Dettagli

RELAZIONE STATICA DELLE TUBAZIONI Pag. 1 di 22

RELAZIONE STATICA DELLE TUBAZIONI Pag. 1 di 22 RELAZIONE STATICA DELLE TUBAZIONI Pag. 1 di 22 RELAZIONE STATICA DELLE TUBAZIONI Pag. 2 di 22 INDICE GENERALE Sommario INDICE GENERALE... 1 VERIFICA statica delle condotte interrate... 5 CALCOLO DELLA

Dettagli

Primo principio detto d'inerzia o di Galileo

Primo principio detto d'inerzia o di Galileo Dinamica del punto Forza ed accelerazione La prima legge di Newton : l inerzia La seconda legge di Newton: il pirincipio fondamentale della dinamica La terza legge di Newton : azione e reazione Le differente

Dettagli

La terra come materiale da costruzione - Principi. Strade ferrovie aeroporti

La terra come materiale da costruzione - Principi. Strade ferrovie aeroporti La terra come materiale da costruzione - Principi Strade ferrovie aeroporti La terra come materiale da costruzione è caratterizzato da: 1. Composizione trifase (solido, liquido, aeriforme) 2. Assetto granulare

Dettagli

Mammut Safety tour Neve e valanghe

Mammut Safety tour Neve e valanghe Mammut Safety tour Neve e valanghe Nikita Uboldi Guida alpina diplomata Lugano 10.11.2016 Filmato 1 Filmato 2 Parete Est del Monte Rosa 01 maggio 2009 1 I fattori nel pericolo valanghe Nuova neve Vento

Dettagli

STRUTTURA INTERNA DELLA TERRA

STRUTTURA INTERNA DELLA TERRA STRUTTURA INTERNA DELLA TERRA La Terra è schiacciata ai poli e rigonfia all'equatore a causa della sua rotazione (ellissoide di rotazione). Il raggio equatoriale misura 6.378 km. Il raggio polare misura

Dettagli

Cenni sulle proprietà elastiche dei solidi

Cenni sulle proprietà elastiche dei solidi Cenni sulle proprietà elastiche dei solidi La nozione di corpo rigido deriva dal fatto che i corpi solidi sono caratterizzati dall avere una forma ed un volume non facilmente modificabili. Nella realtà

Dettagli

Elementi di nivologia

Elementi di nivologia SERVIZIO VALANGHE ITALIANO SCUOLA CENTRALE Elementi di nivologia Aggiornamento AEAI LPV Pian del Frais 11 e 12 marzo 2017 Mariano Melloni SERVIZIO VALANGHE ITALIANO Via Petrella 19 20124 MILANO FORMAZIONE

Dettagli

4 FORZE FONDAMENTALI

4 FORZE FONDAMENTALI FORZA 4! QUANTE FORZE? IN NATURA POSSONO ESSERE OSSERVATE TANTE TIPOLOGIE DI FORZE DIVERSE: GRAVITA' O PESO, LA FORZA CHE SI ESERCITA TRA DUE MAGNETI O TRA DUE CORPI CARICHI, LA FORZA DEL VENTO O DELL'ACQUA

Dettagli

La corrente di un fluido

La corrente di un fluido La corrente di un fluido 0 La corrente di un fluido è il movimento ordinato di un liquido o di un gas. 0 La portata q è il rapporto tra il volume di fluido V che attraversa una sezione in un tempo t ed

Dettagli

Neve e valanghe. Come scatenare una valanga 10/21/2010. Corso base Nikita Uboldi. Almeno una inclinazione attorno ai 30.

Neve e valanghe. Come scatenare una valanga 10/21/2010. Corso base Nikita Uboldi. Almeno una inclinazione attorno ai 30. Neve e valanghe Corso base Nikita Uboldi Video.flv Parete Est del Monte Rosa 01 maggio 2009 Come scatenare una valanga Almeno una inclinazione attorno ai 30 Attenzionea cosac èsopra e sotto Neve con coesione

Dettagli

Fluidi (FMLP: Cap. 11 Meccanica dei fluidi)

Fluidi (FMLP: Cap. 11 Meccanica dei fluidi) In un fluido Fluidi (FMLP: Cap. 11 Meccanica dei fluidi) le molecole non sono vincolate a posizioni fisse a differenza di quello che avviene nei solidi ed in particolare nei cristalli Il numero di molecole

Dettagli

GRANDEZZE SCALARI E VETTORIALI

GRANDEZZE SCALARI E VETTORIALI GRANDEZZE SCALARI E VETTORIALI Una grandezza scalare è definita da un numero reale con dimensioni (es.: massa, tempo, densità,...) Una grandezza vettoriale è definita da un modulo (numero reale non negativo

Dettagli