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1 Indice 1. Introduction Methods Description of methods used for the monitoring of natural prey species (wild boars, roe deer red deer) for wolfs... 2 A) censimento di cinghiale e capriolo su aree campione aperte, da punti di osservazione favorevoli;... 2 B) censimento delle aree di bramito dei maschi riproduttori Materials used... 5 A) Censimento primaverile di cinghiale, capriolo e cervo... 5 B) Censimento autunnale del cervo Data gathered from already existing databases Procedures for processing data collected Involved staff and logistics effort... 7 A) Censimento primaverile di cinghiale e capriolo... 7 B) Censimento autunnale del cervo Results Wild boar and Roe deer presence... 8 Results of observations: Red deer presence Results of observations Risultato del censimento delle aree di bramito Causes of mortality observed Road accidents with wildlife Conclusioni Bibliografia

2 1. Introduction L obiettivo principale dell azione A8/E4, del Life EX-TRA consiste nella valutazione della presenza abbondanza e distribuzione delle prede naturali del lupo, quali cinghiali caprioli e cervi. Tale obiettivo è stato raggiunto realizzando censimenti diretti quali, osservazione da punti favorevoli su aree aperte di cinghiale, capriolo e cervo e l individuazione delle aree di bramito dei cervi presenti nel Parco la cui reintroduzione, iniziata nel 2004, con rilasci nel settore centro meridionale del Parco, si concluderà nel 2012 grazie alla realizzazione di rilasci nel settore Nord nel Parco, come previsto dall azione C7 del Progetto Life in corso. Per il raggiungimento di specifici obiettivi gestionali, questo Ente ha attuato censimenti per la valutazione dell abbondanza e della distribuzione di cinghiale e capriolo a partire dal 1998, prima solo negli ambiti provinciali più sensibili ai danni provocati dal cinghiale alle colture agricole e poi, con il passare degli anni su tutto il territorio del Parco. Dal 2006 ad oggi i censimenti sono stati realizzati con la medesima metodologia e il confronto dei dati pregressi con quelli ottenuti nei primi 2 anni del Progeto Life ( ), ci permetteranno una valutazione di più ampio respiro sull andamento della densità delle popolazioni di ungulati nel Parco. Grazie al Progetto Life EX- TRA, negli ultimi due anni, si è potuta migliorare la pianificazione (definizione delle aree campione e dei punti di osservazione o ascolto) e l efficacia del rilevamento dati, grazie alla possibilità di avere una presenza continuativa del personale specializzato e alla possibilità di disporre di equipaggiamenti tecnici adeguati come cannocchiali, binocoli, trappole fotografiche e collari satellitari. I dati esposti successivamente riguarderanno i censimenti primaverile e autunnale delle specie di ungulati presenti nel Parco e la loro mortalità dovuta agli incidenti stradali. L aggiornamento del database degli incidenti avvenuti tra le specie di fauna selvatica e gli autoveicoli circolanti lungo la rete viaria del Parco e la loro georeferenziazione è stato il primo passo per l individuazione dei tratti stradali più critici e per poter procedere alla messa in atto di misure preventive come dissuasori visivi, cartellonistica stradale apposita, preparazione di materiale divulgativo sui dati acquisiti e le azioni attuate. 2. Methods 2.1 Description of methods used for the monitoring of natural prey species (wild boars, roe deer red deer) for wolfs Il Censimento degli ungulati selvatici nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è stato attuato secondo le due seguenti metodologie: A) censimento di cinghiale e capriolo su aree campione aperte, da punti di osservazione favorevoli; Negli anni 2009 e 2010 l attività di conteggio da punti di osservazione favorevoli su aree aperte campione rappresentative, sono stati condotti nei mesi di aprile maggio quando la ripresa vegetativa delle praterie attira i cinghiali, i caprioli e i cervi in territori aperti dove è pertanto possibile osservarli e procedere ai conteggi. Le 67 aree campione osservate sono state scelte in modo opportunistico, raggruppate in 5 ambiti provinciali e rappresentative delle zone più sensibili dal punto di vista gestionale. La superficie totale osservata è stata di 125,93 Kmq (24,8% della superficie totale aperta presente nel Parco) su cui è stata calcolata la densità delle specie (carta dei punti di osservazione favorevoli su aree aperte). Per ogni area campione di osservazione sono state effettuate 3 sedute di conteggio, 1 all alba e 1 al tramonto in 2 giorni consecutivi e una terza al tramonto effettuata successivamente. Ogni seduta di conteggio ha avuto la durata di 3 ore: all alba dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e al tramonto dalle ore alle ore

3 I conteggi su aree aperte campione non permettono di acquisire dati sulla reale consistenza numerica delle due specie nel territorio del Parco ma, se ripetuti annualmente, nella stessa stagione e con le medesime condizioni, possono costituire un indice dell andamento demografico della popolazione. Questa metodologia permette di verificare l andamento delle popolazioni a scopo gestionale (Ratcliffe and Mayle 1992; Reggioni 2002) 3

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5 Per determinare la densità di cinghiali e caprioli, per kmq di superficie prativa osservata, si è utilizzato il dato relativo alla seduta durante la quale è stato osservato il maggior numero di cinghiali. Il numero di individui osservati e le densità ottenute per ciascuna delle 5 Province del Parco sono riportate nelle tabelle n. 1 e 2, distinte per anno (2009 e 2010). Solo per il cinghiale, entrambe le tabelle riportano anche il rapporto tra gli adulti e gli individui di età inferiore a 12 mesi. Tale rapporto evidenzia l eventuale prevalenza, nelle popolazioni, di individui giovani. Valutare la prevalenza degli individui giovani è importante al fine di comprendere il grado di destrutturazione delle popolazioni di Cinghiale sottoposte a prelievi venatori e affinché possa essere realizzato un corretto piano di prelievo. B) censimento delle aree di bramito dei maschi riproduttori Questo censimento si basa sull ascolto del bramito, verso emesso dai maschi dominanti durante il periodo riproduttivo, da punti posti in posizioni elevate e in numero tale da consentire la massima copertura acustica possibile. Il metodo, introdotto in Norvegia (Langvatn, 1977) e perfezionato in Italia nelle Foreste Casentinesi (Mazzarone et al., 1989, 1991), si utilizza soprattutto in aree la cui copertura boschiva ne rende difficile il censimento tramite osservazione. Questo metodo di censimento permette di giungere alla stima della consistenza della popolazione ottenuta da due dati fondamentali quali, il numero di maschi adulti, ricavato attraverso il censimento al bramito e la struttura della popolazione ricavata dai censimenti primaverili da punti di osservazione favorevoli, elaborati secondo la seguente formula: (N maschi adulti censiti/% maschi adulti osservat i) X 100 = Consistenza totale stimata della popolazione. I cervi presenti nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga sono oggetto di una recente progetto di reintroduzione iniziato nel 2004 e tuttora in corso, in cui, fino ad oggi sono stati rilasciati un totale di 100 cervi di cui 51 nel settore centrale 44 in quello meridionale e 5 in quello settentrionale. Nel settore Nord dovranno essere effettuati ulteriori rilasci da realizzare nel corso di questo Life Natura, per giungere nel 2012 alla conclusione del progetto di reintroduzione, con la liberazione, anche in questo settore di circa 45 cervi. Dal 2005 al 2009, il censimento al bramito è stato realizzato con lo scopo di individuare i maschi bramitati e le loro aree di bramito come indice del buono stato dei nuclei reintrodotti senza andare a valutare la consistenza della popolazione, dato ancora non possibile da ottenere per la bassa densità della specie sul territorio. Per la loro individuazione sono stati individuati 39 punti di ascolto, distribuiti in 5 ambiti provinciali (carta dei punti di ascolto del bramito 2009), per un totale di 5 giorni di censimento dalle ore alle ore Ogni postazione è stata assegnata a 1/2 operatori, muniti di schede di rilevamento, bussola e di un quadrante goniometrico, riportante i 360 gradi di un angolo giro ed i quattro punti cardinali, con il Nord coincidente con lo 0. Sul punto di ascolto gli operatori hanno preventivamente orientato il goniometro sul nord magnetico, utilizzando la bussola e quindi individuato (in gradi) la direzione di provenienza dei bramiti ascoltati riportandola poi sull'apposita scheda unitamente all'orario di ascolto di ciascun bramito. 2.2 Materials used A) Censimento primaverile di cinghiale, capriolo e cervo I censimenti da punti favorevoli di osservazione sono stati condotti da 10 operatori faunistici appositamente selezionati per il Progetto Life EX-TRA, affiancati da circa 20 agenti del personale del Coordinamento Territorio Ambiente del Corpo Forestale dello Stato (CTA/CFS) e dal personale dell Ente Parco per un totale di circa 35 operatori. Ogni ambito provinciale includeva in media 11 punti di osservazione favorevoli su cui erano distribuiti gli operatori, che effettuavano contemporaneamente i conteggi. 5

6 Per le osservazioni gli operatori sono stati dotati di cannocchiali allungabili SWAROVSKY CTS 85/20-60, binocoli ZEISS CONQUEST 8X40 e GPS Garmin Colorado 300 per il rilevamento delle coordinate dei punti di vantaggio. Inoltre sono state fornite delle cartelline (annex n. 1) contenenti il seguente materiale cartaceo: Schede di rilevamento dati (annex n. 2); Ortofotocarta 1: concernente l area visibile dai singoli punti favorevoli di osservazione affinché ogni operatore potesse delineare, il più precisamente possibile, l area realmente osservata; Mappe IGM 1: concernente l area visibile dai singoli punti favorevoli di osservazione in cui venivano segnati gli animali osservati e la direzione di allontanamento degli animali (annex n. 3); Scheda di abbinamento degli operatori faunistici con il personale del CTA/CFS in relazione alle giornate di censimento nei diversi ambiti provinciali e in cui venivano registrate anche le nuove coordinate dei punti di favorevoli di osservazione (annex n. 4); Calendario di tutte le giornate di censimento; Rubrica contenente e.mail e n. telefonici degli operatori e organizzatori. B) Censimento autunnale del cervo Il censimento delle aree di bramito è stato condotto da 10 operatori faunistici appositamente selezionati per il Progetto Life EX-TRA, e dal personale dell Ente Parco per un totale di circa 15 operatori. Ogni ambito provinciale includeva in media 8 punti di ascolto su cui erano distribuiti gli operatori, che effettuavano l ascolto contemporaneamente in ciascun ambito provinciale. Per il censimento agli operatori sono state fornite delle cartelline (annex n. 5) contenenti il seguente materiale cartaceo: Scheda di rilevamento dati (annex n. 6); Quadrante goniometrico; Mappa IGM 1: concernente l area di ascolto, in cui venivano indicate le direzioni di ascolto (annex n. 7); Calendario di tutte le giornate di censimento e abbinamento degli operatori faunistici in relazione alle giornate di censimento nei diversi ambiti provinciali (annex 8); Rubrica contenente e.mail e n. telefonici degli operatori e organizzatori. 2.3 Data gathered from already existing databases I dati di cinghiale e capriolo rilevati durante il censimento da punti di osservazione favorevoli, si riferiscono alla primavera 2009 e 2010, mentre i dati del censimento delle aree di bramito del cervo riguardano solo l autunno I risultati esposti in questo report, raccolti appunto tra il 2009 e il 2010 sono stati confrontati con quelli ottenuti negli anni precedenti dai censimenti realizzati con le medesime metodologie. In merito alla problematica degli impatti tra autoveicoli e ungulati selvatici lungo la rete viaria del Parco, il database esistente è stato aggiornato con i dati riguardanti il 2008, il 2009 e i primi mesi del I risultati esposti riguarderanno le denunce di incidenti registrate fino ad oggi a partire dal Procedures for processing data collected I dati pregressi e quelli ottenuti dai monitoraggi realizzati per questo Progetto Life sono stati rilevati per conoscere la consistenza, la densità, e la distribuzione delle specie considerate, con l obiettivo ultimo di attuare azioni gestionali volte a favorire la ricostituzione delle popolazioni di fauna selvatica come quelle di capriolo e cervo e per cercare di ristabilire gli equilibri prede predatori. La gestione del cinghiale mira invece a consentire la coesistenza tra lo svolgimento delle pratiche agricole e la conservazione della specie, che costituisce la base alimentare del lupo I dati acquisiti sono stati elaborati per ottenere l andamento delle densità di cinghiale e capriolo dal 2006 al 2009 sul totale delle aree aperte campione censite. L andamento pluriennale delle densità, in ciascun ambito provinciale è stato rappresentato graficamente, sia per il cinghiale che per il 6

7 capriolo. Sono state inoltre riportati gli andamenti delle classi di età, per il cinghiale e delle categorie sessuali per il Capriolo. Per il cervo è stato valutato l andamento del numero delle aree di bramito rilevate tra il 2007 e il L andamento degli incidenti stradali dal 2002 al 2010 è stato rappresentato graficamente e i dati raccolti nel database delle denunce degli incidenti tra autoveicoli e fauna selvatica lungo la rete viaria del Parco sono stati sintetizzati, per specie animale, per Provincia e per fascia oraria. 2.5 Involved staff and logistics effort A) Censimento primaverile di cinghiale e capriolo Personale: 35 operatori di campo 10 operatori faunistici Life EX-TRA 20 agenti forestali 5 dipendenti dell Ente Parco Mezzi e attrezzatura: 10 mezzi messi a disposizione dal CTA/CFS 5 mezzi messi a disposizione dell Ente Parco 10 binocoli forniti agli operatori faunistici di cui sei acquistati grazie al progetto life EX-TRA 10 cannocchiali forniti agli operatori faunistici di cui sei acquistati grazie al progetto life EX-TRA 10 GPS Garmin Colorado 300 Km percorsi: per raggiungere i punti di osservazione dai siti di ritrovo sono stati percorsi complessivamente km Giornate di censimento e punti di osservazione: 18 giornate di censimento 67 punti di osservazione favorevoli 603 ore di osservazione 127,16 Kmq di superficie aperta osservata Incontri e materiale fornito: 2 incontri preparatori con gli agenti del CTA/CFS e con gli operatori faunistici 2 incontri conclusivi con gli operatori faunistici 15 cartelline contenenti la cartografia necessaria e le schede di rilevamento. B) Censimento autunnale del cervo Personale: 15 operatori di campo 10 operatori faunistici Life EX-TRA 5 dipendenti dell Ente Parco Mezzi e attrezzatura: 5 mezzi messi a disposizione dell Ente Parco 10 GPS Garmin Colorado 300 Giornate di censimento e punti di osservazione: 5 giornate di censimento 39 punti di ascolto 156 ore di ascolto 215,15 Kmq di superficie ascoltata Incontri e materiale fornito: 1 incontro preparatorio con gli operatori faunistici 1 incontro conclusivo con gli operatori faunistici 15 cartelline contenenti la cartografia necessaria e le schede di rilevamento. 7

8 3. Results 3.1. Wild boar and Roe deer presence Results of observations: Nei grafici e nelle tabelle seguenti è stato sintetizzato l andamento della densità di cinghiale e capriolo nel periodo compreso tra il 2006 e il 2009 I dati mostrano una fluttuazione dei valori di densità del cinghiale compresi tra 8 e 15 capi/kmq valori compresi tra 0,1 e 0,8 per il capriolo Andamento pluriennale della densità di cinghiale e capriolo sulle aree aperte campione del Parco 14, ,4 11,6 10 9,9 densità n. capi/kmq 9 7 8,2 cinghiale capriolo ,18 0,22 0,04 0,50 0, A livello provinciale si sono rilevate fluttuazioni di densità più marcate con valori compresi tra un minimo registrato in Provincia di Pescara nel 2009 ed un massimo rilevato in Provincia di Rieti nel L unica Provincia in cui si è registrata una tendenza costante, nello specifico alla diminuzione è stata Teramo passando da una densità di 14,7 nel 2006 a 3,7 nel Una dinamica di popolazione caratterizzata da un andamento fluttuante costituisce una caratteristica molto frequente in specie a strategia r che rispondono molto velocemente a variazioni di fattori ambientali quali il clima o la disponibilità trofica. E possibile che la fluttuazione negativa rilevata a Rieti nel 2008, sia anche la conseguenza della ripresa dell azione di contenimento del cinghiale, condotta con relativa intensità nel periodo fine 2007 inizio Ugualmente è possibile che la tendenza alla diminuzione rilevata nella Provincia di Teramo possa essere stata condizionata dagli abbattimenti selettivi realizzati nelle aree provinciali fuori Parco. Oltre al condizionamento dovuto all attività di cattura, la generica riduzione di densità registrata nel 2008 è da mettere in relazione all azione selettiva esercitata da una stagione invernale, caratterizzata da una persistente copertura nevosa. 8

9 Provincia di Teramo andamento delle densità cinghiale capriolo Provincia di Teramo andamento delle densità cinghiale capriolo densità capi/kmq ,7 9,5 8,1 0,04 0,09 0,49 0,523, densità capi/kmq ,7 9,5 8,1 0,04 0,09 0,49 0,523, Risulta comunque evidente che la densità dei cinghiali varia moltissimo e sembra dipendere non tanto da fattori geografici o climatici ma soprattutto da fattori locali che rendono necessaria una stima annuale della loro consistenza (Massei & Genov,. 2000) La dinamica di densità della popolazione di capriolo evidenzia una graduale e prevalente tendenza all aumento. Pur avendo fatto registrare valori di densità molto più bassi rispetto al cinghiale la specie sembra mostrare un costante aumento in tutto il Parco densità capi/kmq Provincia di Teramo andamento delle densità 14,7 9,5 8,1 cinghiale capriolo 0,04 0,09 0,49 0,523, densità capi/kmq Provincia dell'aquila andamento delle densità 17,6 12,4 0,39 0,18 0,00 7,1 0,61 cinghiale capriolo 11,3 11,6 1, Provincia di Pescara andamento delle densità 10,4 10,4 cinghiale capriolo 9 densità capi/kmq ,9 0,19 0,42 0,37 2,1 0,70 5,5 1, In assenza di sfruttamento venatorio una popolazione di cinghiale, nel periodo immediatamente successivo ai parti, dovrebbe essere all incirca equamente ripartita tra individui del primo anno di 9

10 vita (40-50%) ed animali di età compresa tra 1 e 14 anni (60-50%). Nel Parco, nel periodo la composizione in classi di età mostra invece una prevalenza delle classi più giovani; situazione già nota in letteratura, per popolazioni sottoposte a prelievo venatorio che, nella realtà italiana, risultano composte per la maggior parte da individui di età inferiore a 2 anni e solo pochi individui che raggiungono i 5-6 anni d età, (Monaco et al., 2003). La struttura per classi di età della popolazione di cinghiale nel Parco è probabilmente condizionata dalla gestione venatoria operata sulla specie nelle aree limitrofe. Cinghiale andamento delle classi di età % adulti subadulti piccoli adulti piccoli subadulti I grafici e le tabelle seguenti riportano i dati registrati nei censimenti primaverili Dall esame dei dati raccolti nel 2009, sul totale delle aree campione sono stati conteggiati complessivamente 1245 cinghiali corrispondenti ad una densità di 9,9 individui per Kmq di superficie aperta osservata. Nel 2010 sono stati contati 1868 cinghiali con una densità di 14,8 individui per Kmq (carte delle densità provinciali ). Parallelamente i caprioli osservati nel 2009 sono stati 63, pari a 0,5 capi per Kmq mentre nel 2010 si è registrata una densità di 0,83 caprioli per Kmq, per un totale di 105 capi osservati. Il numero massimo di caprioli è stato osservato nelle ore mattutine; per il cinghiale, al contrario, nelle ore serali. (carte delle densità provinciali ). 10

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15 Con i dati raccolti nel corso di questi censimenti è stato, inoltre, possibile mettere in evidenza alcuni parametri di popolazione. Le tabelle 2 e 3 riportano per gli anni , i rapporti tra le classi di età del cinghiale. In entrambi gli anni è evidente una prevalenza delle classi giovani su quella degli adulti. Tabelle n. 1 e 2 Sintesi dei dati rilevati nei censimenti primaverili CINGHIALE 2009 Superficie osservata Kmq Totale Adulti Subadulti Piccoli Ind Adulti/ Piccoli Adulti/ Subadulti + Piccoli Densità n.capi/kmq Totale CAPRIOLO Densità n.capi/kmq Ascoli Piceno 8, : 0,8 1 : 1,4 10,29 Teramo 30, : 0,9 1 : 1,3 8, ,49 Rieti 32, : 1,6 1 : 2 14, ,42 L'Aquila 34, : 1,6 1 : 2,2 11, ,61 Pescara 18, : 0,5 2, ,70 CINGHIALE CAPRIOLO Adulti/ Superficie 2010 osservata Totale Adulti Subadulti Piccoli Ind Adulti/ Subadulti Densità Densità Totale Piccoli + n.capi/kmq n.capi/kmq Kmq Piccoli Ascoli 8, : 1,2 1 : 1,7 5 Piceno 23,826 0,56 Teramo 30, : 0,6 1 : 0,8 3, ,52 Rieti 32, : 0,9 1 : 1,2 31, ,33 L'Aquila 34, : 1,8 1 : 2,3 11, ,18 Pescara 18, : 1,6 1 : 1,9 5, ,72 La proporzione tra i sessi nel capriolo è risultata abbastanza simile anche in considerazione che non è stato possibile determinare il sesso di un terzo degli animali osservati. Capriolo 2009 % delle categorie sessuali Capriolo 2010 % delle categorie sessuali 27,0 33,3 M F Ind 36,2 33,3 M F Ind 39,7 30,5 15

16 3.2. Red deer presence Results of observations La popolazione di cervo presente nel Parco è frutto di una reintroduzione recente iniziata nel 2004 e che si concluderà nel 2012 al termine di questo Progetto Life. Sino ad oggi sono stati reintrodotti 100 animali nel settore centro meridionale del Parco a cui se ne aggiungeranno circa altri 45 che andranno a colonizzare il settore settentrionale. La bassa consistenza degli animali presenti non permette di ottenere, tramite i monitoraggi realizzati, dati rappresentativi sulla consistenza e sulla struttura della popolazione. Ciò nonostante si è ritenuto importante registrare la loro presenza sulle aree aperte durante il censimento primaverile e valutare il numero delle aree riproduttive attraverso i bramiti rilevati nel censimento autunnale. Nel 2009 sono state osservate complessivamente solo 4 femmine di cervo, di cui 2 nella prima area di rilascio del 2004 nel settore centrale del Parco (Provincia di Teramo) e 2 nella seconda area di rilascio del 2006, nel settore meridionale (Provincia di Pescara). Nel 2010 sono stati registrati 29 cervi (18 femmine 4 maschi e 7 indeterminati). Nove sono stati avvistati nella Provincia di Teramo, 1 nella Provincia di Rieti e 19 in quella di Pescara. La presenza nella provincia di Rieti era già stata verificata nel dal monitoraggio radiotelemetrico con cui si osservò una iniziale colonizzazione della catena montuosa della Laga, verso il comprensorio reatino, da parte di alcuni individui rilasciati nel settore teramano del Parco, nel Risultato del censimento delle aree di bramito I censimenti autunnali delle aree di bramito, realizzati dal 2007 al 2009 hanno permesso di registrare un incremento delle aree di bramito, che sono passate da 5 nel periodo a 12 nel 2009, interessando tutti i comprensori provinciali considerati, (carta dei punti di ascoltodel bramito 2009). 16

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18 3.3 Causes of mortality observed Road accidents with wildlife Il progetto Life EX-TRA con le azioni A8/E4 e C7 intende raggiungere l obiettivo di georeferenziare i dati relativi ad incidenti stradali che hanno coinvolto cinghiali, cervi e caprioli, al fine di attuare misure di prevenzione, nei tratti stradali più sensibili della rete viaria del Parco. A tal proposito è stato creato un database aggiornato, a partire dall anno 2001, in cui sono stati inseriti tutti gli estremi delle denunce di incidente pervenute al Parco e al CTA/CFS. Da una prima analisi dei dati raccolti sono risultati 132 incidenti, con una media di circa 15 incidenti all anno. Il numero degli incidenti totali denunciati nel Parco mostra un andamento annuale piuttosto regolare, senza un particolare incremento nell arco di tempo considerato come invece osservato in altri studi condotti in Toscana e in Norvegia (Masciarelli, 2009; Mysterud, A. 2004), dove su periodi di tempo paragonabili è stata rilevata una significativa tendenza all incremento degli incidenti tra ungulati ed autoveicoli. Andamento degli incidenti denunciati nel Parco N di incidenti Le specie selvatiche rilevate nelle denunce di incidente pervenute sono state quattro: Cinghiale (119) Capriolo (10), Lupo (2) e Cervo (1). Osservando l andamento provinciale degli impatti stradali la Provincia più colpita è risultata L Aquila con 45 incidenti seguita da quella di Teramo con 42 e Rieti con 30. Le Province meno colpite sono state quelle di Ascoli Piceno con 11 incidenti in 9 anni e quella di Pescara con solo 4 incidenti (carta delle collisioni tra autoveicoli e fauna selvatica ). La fascia oraria in cui sono avvenuti più incidenti è quella serale compresa tra le e le con 72 incidenti. Come rilevato da Cerofolini A., (2006) anche nel Parco la maggior parte degli incidenti avvengono nella fascia oraria compresa tre le e le e solo il 25% degli incidenti avvengono durante le ore diurne tra le 08,00 e le

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20 4. Conclusioni Pur costituendo il cinghiale l 80% della base alimentare del Lupo nel Parco (Patalano, 2002) l incremento del lupo rilevato nell attività di wolfhowling, di cui al presente Progetto non sembra condizionare in senso negativo l andamento dell indice di densità del suide. Parallelamente il miglioramento dello status del lupo nel parco è probabilmente una conseguenza di un soddisfacente stato di conservazione degli ungulati evidenziato dall andamento positivo della dinamica di densità delle popolazioni di cinghiale capriolo e cervo, sue prede abituali. Il cospicuo numero di aree di bramito rilevate durante il censimento autunnale costituisce un indice del buon andamento del Progetto di reintroduzione iniziato nel La prosecuzione dei rilasci di cervo, prevista nel Progetto contribuirà a migliorare ulteriormente lo status della specie nel Parco. Anche la popolazione di capriolo appare in confortante tendenza positiva e pertanto la ricostituzione della biodiversità originaria della comunità di ungulati presente nel Parco costituisce il più importante presupposto per la conservazione dei grandi carnivori. Pur non essendo un fenomeno in aumento, l uccisione di ungulati e anche di lupi a causa di collisioni con autoveicoli costituisce un fattore di vulnerabilità, che sarà mitigato dalla messa in atto delle misure preventive previste nel proseguimento delle azioni A8/E4 e C7. 20

21 5. Bibliografia Cerofolini A Corpo Forestale dello Stato - Ufficio legislativo del Mi.P.A.F. Danni agli autoveicoli causati da fauna selvatica. SILVÆ Anno II - n. 4 Langvatn R., 1977 Social behaviour and population structure as a basis for censuring red deer populations. XII Congress of game biologist, Atlanta Georgia. Masciarelli L., GUIDA LA NATURA FAUNA SELVATICA E SICUREZZA STRADALE. Provincia di Firenze - Assessorato alle Infrastrutture, Caccia e Pesca; Osservatorio Regionale Toscano sulla Gestione Faunistica. Grafiche Martinelli Bagno a Ripoli (Firenze). Massei G., Genov P., 2000 Il Cinghiale. Calderoni Ed agricole, Bologna, pp Mazzarone V., Apollonio M., Lovari C., Mattioli L., Pedone P., Siemoni N., Censimento di cervo al bramito in ambiente montano appenninico. Atti del II Seminario sui censimenti faunistici dei vertebrati, Brescia. Mazzarone V., Siemoni N., Pedone P., Lovari C., Mattioli L., A method of Red deer (Cervus elaphus L. 1758) census during the roaring period in a forested area of the northern Apennines (central Italy). XXth I.U.G.B. International Congress, Budapest. Monaco A., Pranzetti B., Pedrotti L., Toso S., 2003 Linee guida per la gestione del Cinghiale. Min. Politiche Agricole e Forestali Ist. Naz. Fauna Selvatica, pp Mysterud, A. 2004: Temporal variation in the number of car-killed red deer Cervus elaphus in Norway. - Wildl. Biol. 10: Patalano M., 2002 Alimentazione del lupo e analisi del fenomeno predazione sul bestiame domestico nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Relazione intermedia non pubblicata. Ratcliffe PR, Mayle BA., Roe deer biology and management.for Comm Bull 105 Reggioni W Strategie di campionamento degli ungulati selvatici nell ambito del progetto Life Lupo 2000 Life00/nat/it/721 Azioni di conservazione del lupo (Canis lupus) in 10 S.I.C. di tre Parchi della Regione Emilia-Romagna www. Lifenatura.it/emilia-romagna/default.asp 21

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