IL LEGNO I MATERIALI IL LEGNO. Tanja Marzi, Arch. Ph.D. Politecnico di Torino _ Dipartimento di Architettura e Design. Conoscere il legno

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1 ESTATTO DEL MODULO I MATEIALI Workshop Alp Stone _ Paesaggi, Architetture, Uomini Tanja Marzi, Arch. Ph.D. Politecnico di Torino _ Dipartimento di Architettura e Design Verbania _ 7 Ottobre 2013 IL LEGNO Conoscere il legno Il legno come materiale da costruzione Degrado e recupero del legno Casi-studio

2 CONOSCEE IL LEGNO Caratteristiche principali Morfologia Variabilità Difetti e degradi Foreste Origine del legno: GLI ALBEI Noi utilizziamo il legno proveniente da alberi che crescono nei boschi/foreste per vari usi Il legno viene prodotto dagli alberi (organismi viventi) perché serve a loro stessi. Il legno è un insieme di tessuti vitali della pianta legnosa.

3 Funzioni del legno nell albero CONDUZIONE L acqua contenente sostanze nutritive deve essere portata dal terreno alle foglie attraverso radici, fusto e rami. SOSTEGNO Sul legno del tronco grava il peso di tutta la pianta e dei carichi eccezionali (es. neve, vento...) La fotosintesi Le foreste consentono una riduzione dell anidride carbonica in atmosfera poiché, grazie al processo di fotosintesi clorofilliana, sostituiscono l anidride carbonica prodotta da altre fonti con ossigeno Il glucosio prodotto con la fotosintesi è il mattone per la costruzione del legno (molecole di lignina e cellulosa)

4 Macromorfologia del legno Midollo Durame Alburno Corteccia Anelli Nodi aggi ALBUNO: parte del fusto in cui l acqua e i nutrienti in essa disciolti vengono trasportati dalle radici alle foglie DUAME: parte del fusto che ha perso la funzione di conduzione Anisotropia Nel legno si riconoscono 3 SEZIONI ANATOMICHE fondamentali: TASVESALE ADIALE TANGENZIALE Il legno presenta caratteristiche e comportamenti fisico - meccanici fortemente diversi su ciascuna delle sezioni (A. Funes Nova) i.e. itiri: Assiale 0,3 0,6 % adiale 3 6% Tangenziale 6 12% (A. Crivellaro)

5 Morfologia del legno Il 90% del legno è composto da CELLULE VETICALI (direzione della fibratura) Il restante 10% delle CELLULE è OIZZONTALE e forma i raggi aggi, composti da cellule orizzontali Cellule verticali Cellule dei raggi Cellule longitudinali La costituzione cellulare del legno garantisce sia la funzione di conduzione sia quella di sostegno! Cellule dei raggi Cellule longitudinali Cellule dei raggi (A. Crivellaro) Anelli annuali Gli anelli annuali sono il diario segreto dell albero, aggiornato di anno in anno, con informazioni molto dettagliate su tutti i fattori che hanno avuto influenza sul suo accrescimento Aumento della crescita in anni recenti (anidride carbonica, temperatura, cambiamenti climatici) Dendrocronologia

6 Utilizzazione degli alberi (A. Funes Nova) Utilizzazione degli alberi PAAMETI CHE INFLUENZANO LA DEFOMAZIONE DEL LEGNO: Scelta degli alberi cresciuti nel modo giusto Taglio degli alberi nel momento giusto (riposo vegetativo) Giusti metodi di stoccaggio, stagionatura e lavorazione del legno

7 Variabilità Le specie legnose conosciute sono circa Abete osso Abete Bianco Pino Silvestre Larice Douglasia Faggio Quercia Castagno Quelle largamente commercializzate sono alcune centinaia. Quelle utilizzate per le strutture alcune decine; in Europa meno di venti. Variabilità tra: - specie legnosa - diverse provenienze - zone del fusto - singoli anelli Diversi tipi di legno Le caratteristiche fisiche e meccaniche variano molto (innumerevoli varietà delle specie, diverse condizioni di vita - suolo, quota e condizioni climatiche). Alcune caratteristiche sono comuni a tutti i legni. È: POOSO ETEOGENEO IGOSCOPICO ANISOTOPO BIODEGADABILE CONIFEE Abeti bianchi e rossi, larice, LATIFOGLIE Betulla, pioppo, faggio, quercia, castagno, robinia

8 Difetti PINCIPALI DIFETTI del legno che ne riducono la resistenza o l efficienza: FIBATUA INCLINATA O DEVIATA (deviazione rispetto alla fibratura normale che si presenta dritta e parallela all asse del fusto, con il ritiro produce sottili fenditure superficiali a elica) NODI (parti iniziali dei rami incluse nel fusto) CIPOLLATUE (distacco degli anelli di accrescimento) FENDITUE O FESSUAZIONI DA ITIO (interruzione della continuità dei tessuti dovuta ai movimenti del legno di ritiro e rigonfiamento) (da G. Giordano) Nodi I nodi hanno struttura simile a quella del fusto, ma orientamento orizzontale o poco inclinato Costituiscono un difetto tecnologico perché sono elementi di discontinuità ed eterogeneità CONSEGUENZE della presenza di nodi: diminuzione delle resistenze meccaniche, anche in relazione alla posizione nel segato per uso strutturale (A. Funes Nova)

9 Igroscopicità I COMPONENTI CHIMICI della sostanza legnosa sono: cellulosa, lignine ed emicellulose; Le tre categorie di composti hanno tutte una forte affinità per l acqua A causa di ciò il legno tende a assorbire o cedere acqua a seconda delle condizioni di temperatura ed umidità dell ambiente in cui è posto. Il CONTENUTO DI UMIDITÀ del legno influisce su: DENSITÀ (peso = costi di trasporto e di essiccazione); CAATTEISTICHE FISICHE (meccaniche, termiche, elettriche); DUABILITÀ (attacchi da funghi possibili quando U..>18%); STABILITÀ DIMENSIONALE in opera (ritiri, rigonfiamenti); LAVOABILITÀ (segagione, incollaggio, piallatura, verniciatura, ). itiri e rigonfiamenti itiro assiale: 1 itiro radiale: 10 itiro tangenziale: 20

10 itiri e rigonfiamenti Conseguenze dei ritiri DEFOMAZIONI Imbarcamento Arcuatura Falcatura Svergolamento FESSUAZIONI - negli elementi con midollo - indicano una avvenuta o parziale essiccazione Biodegradabilità Il legno può essere attaccato e distrutto da: BATTEI INSETTI XILOFAGI OGANISMI MAINI FUNGHI

11 Il legno come materiale da costruzione Vantaggi Elevata resistenza a compressione e a trazione, specie se rapportata al peso limitato Leggerezza e facilità di lavorazione Intaccabilità da parte dell azione chimica ed ambientale: resistenza a corrosione e variazioni climatiche Ottime prestazioni termiche ed acustiche Buon comportamento al fuoco: si innesca meno facilmente su sezioni massicce, forma uno strato di carbonizzazione superficiale che ritarda la penetrazione del fuoco e garantisce un nucleo resistente, senza crolli improvvisi Validità per l impiego in zona sismica: consente di realizzare strutture leggere dotate di una più favorevole risposta all azione dinamica Vantaggi ambientali: rinnovabile, riciclabile, biodegradabile : COME MATEIALE DA COSTUZIONE Evoluzione costruttiva nel tempo Tipologie costruttive Durabilità

12 Evoluzione costruttiva nel tempo La disponibilità del legno sul territorio, il peso ridotto se paragonato a quello della pietra, le qualità di resistenza e di flessibilità e la facilità di lavorazione, ne hanno fatto uno dei materiali prediletti per l esperienza costruttiva. Così, nel corso di più di diecimila anni, il rapporto tra legno e ambiente costruito si è modificato, evolvendosi attraverso tappe e momenti assai diversi. Origini La prima casa, dal Filarete La costruzione di capanne primitive, da Vitruvio, De Architectura Flessibile, leggero, facile da lavorare, quasi pronto all uso, il legno è probabilmente il primo materiale da costruzione, come ben emerge dal trattato di Vitruvio, che riconosce nell intreccio dei rami di un bosco il modello della capanna primitiva e l origine dell architettura. Materiale da sempre indispensabile alla vita dell uomo: solo dove c era legno si è potuta sviluppare la civiltà Lo stadio più primitivo fu caratterizzato da un utilizzo ancora indiretto del legno L impiego di rami flessibili: nacquero così tipologie insediative, che realizzano una gabbia portante leggera

13 Origini Da sempre forme e procedimenti della costruzione sono caratterizzati dalle tecniche della connessione, del giuntare, dell annodare fra loro elementi naturali lineari, la cui originaria funzione portante nell albero, si trasferisce nella funzione portante della costruzione. Caratteristica: smontabilità e riutilizzabilità dei materiali La capanna primitiva, da Laugier, Essai sul l architecture, 1755 La capanna primitiva, da ondelet, 1813 Origini La COSTUZIONE NAVALE, dove più impegnativi sono i requisiti di resistenza, durabilità, tenuta, è stata un po ovunque l ambito nel quale si sono originate le soluzioni di carpenteria lignea più complesse, trasferite poi nelle costruzioni civili. Sviluppo dei collegamenti lignei Spesso le maestranze degli Arsenali venivano impiegate per costruire non solo navi ma anche ponti e coperture di grandi edifici.

14 Stav-Kirke Fra le tipologie costruttive più antiche vi è la STUTTUA AD ASSI VETICALI Fra i più importanti esempi vi sono le STAV-KIKE norvegesi Particolare tecnologia costruita integralmente in legno, giunta a noi dopo 1000 anni grazie a straordinari schemi statici, alla scelta accurata di diverse specie legnose per realizzare le varie parti, ed accurati dettagli costruttivi. SISTEMA STUTTUALE in pilastri centrali a tutta altezza, collegati con le pareti laterali ad assi verticali. Blockbau Nelle regioni dell Europa Settentrionale, dove abbondavano le risorse boschive, ebbe modo di svilupparsi una tecnica costruttiva differente, a BLOCKBAU. (T. Marzi) ealizzazione delle pareti utilizzando parzialmente tronchi scortecciati, disposti orizzontalmente. La stabilità della struttura è garantita dalla particolare soluzione d angolo che prevede l ammorsatura dei tronchi.

15 Sistemi a ossatura portante Fra il 1200 ed il 1700, nell Europa centrale e settentrionale, furono largamente diffusi gli EDIFICI INTELAIATI o FACHWEKHÄUSE, strutture di altezza notevole (fino a 6 piani) che realizzano un alta densità edilizia. Industrializzazione e prefabbricazione: Ballon Frame e Platform Frame

16 Sistemi di copertura Castello del Valentino, 1640 (C.Bertolini Cestari) Sistemi di copertura _ Capriata Illustrazione utilizzata da Viollet- Le-Duc per spiegare il funzionamento della capriata Il concetto costruttivo della capriata matura intorno al IV sec d.c. seppure a partire dalla conformazione di coperture a falde di templi e basiliche, che già in epoca greca e romana presentavano complesse strutture lignee con travi inclinate sostenute da murature. Nel inascimento la capriata fu studiata nel suo funzionamento e nelle sue varianti dai vari trattatisti come per esempio Leonardo da Vinci e Serlio. Vari tipi di capriata dal libro VII del trattato di architettura di Sebastiano Serlio (XVI sec) Nel XVIII e soprattutto nel XIX secolo la capriata fu studiata sul piano teorico, giungendo alla piena comprensione del funzionamento statico, il cui principio diede vita a strutture ben più complesse come le travature reticolari ad aste e nodi.

17 Volte e cupole Teatro Verdi, Pisa, 1810 Solai Castello di Lagnasco

18 Ponti Ponte di Bassano, Palladio Ponte Palladio Fondazioni_Palificate

19 Architetture vernacolari (C. Bertolini Cestari) ascard, Valle d Aosta Architetture vernacolari Architetture Walser, Alagna Valsesia

20 Architetture vernacolari _ Verbano Cusio Ossola Walser i Walser migranti portato con sé la cultura germanica dell abitare sparso e della struttura in legno blockbau (incastri lignei, chiodi e cunei di legno) insediamenti a sud del Monte osa (Gressoney, Alagna, Macugnaga e Formazza) tetti di piode (o scandole) balconate e loggiati in legno (facciate esposte a valle o a sud), essiccazione prodotti agricoli basamenti in pietra funghi di pietra e legno (isolamento da umidità e animali) ambiente domestico principale: Stube Salecchio Architetture vernacolari _ Verbano Cusio Ossola Casa Ossolana (G.M.Conti, G. Oneto) pietra ma anche legno tetto a due falde molto inclinate: privo di trave di colmo, limitante la dimensione trasversale della casa manto di copertura in beole di elevato spessore la cui profondità esige una sovrapposizione fino al 70% della superficie forte pendenza della falda capriata arcaica tipologie a timpano chiuso, aperto e con capriata a vista sdoppiamento tra abitazione e stalla contesto paesaggistico Le Chiovende di Goglio, Baceno

21 Architetture vernacolari _ Verbano Cusio Ossola Coperture capriata arcaica, semplice, resistente ed elastica con carichi di neve le travi invece di flettersi agiscono soprattutto a trazione o compressione sistema di connessione basato su semplici appoggi (micromovimenti) mancanza della trave di colmo travi scortecciate forma stretta, alta e lunga, inclinazione imposta dal manto di beole catena (tirante) e controcatena (cavalletto) per luci più larghe saette per stabilità, scaricano il peso sui muri d ambito pioli in legno di maggiociondolo a sostegno dei correnti architettura a misura d uomo Crodo (G.M.Conti, G. Oneto). Bannio Architetture vernacolari _ Verbano Cusio Ossola Coperture paglia di segale canna di palude rami di ginestra (G.M.Conti, G. Oneto)

22 Architetture vernacolari _ Verbano Cusio Ossola Carpugnino, Vezzo, Magognino (G.M.Conti, G. Oneto) Architetture vernacolari _ Verbano Cusio Ossola Lobbie lobbie, loggiati e balconate in legno che interessavano intere facciate legate alla copertura elemento di collegamento fra i piani.. Motta di Domo Nebbiuno (G.M.Conti, G. Oneto)

23 Architettura Moderna Slittovia del Lago Nero, Arch. Carlo Mollino, Sauze d Oulx, (T. Marzi) Connessioni e durabilità Legno

24 Durabilità _ La protezione costruttiva La regola delle 4 D + M (P. Lavisci) La durata di un edificio in legno dipende soprattutto da come è stato progettato e dalla qualità della sua realizzazione. E essenziale evitare che il legno sia esposto a lungo all umidità: evitare la formazione di umidità da infiltrazione, condensa, umidità di risalita (i.e. legno messo in opera di testa) evitare ristagni d acqua e contatto diretto del legno con la muratura o il calcestruzzo garantire aerazione, prevedere intercapedine ventilata tra rivestimenti e parete lasciare uno spazio di almeno 20 cm tra suolo e estremità delle travi che sporgono all esterno proteggere il legno di testa e usare elementi di sacrificio MANUTENZIONE COSTANTE DEGADO E ECUPEO DEL LEGNO Principali cause di degrado Indagini diagnostiche Metodologie di intervento Casi studio

25 Linee guida per il recupero, la conservazione e la manutenzione 1. ecupero di eventuale documentazione storica, compresi gli interventi e le trasformazioni subite. 2. Descrizione del manufatto e sua documentazione fotografica. 3. Indagine sul manufatto e una rappresentazione grafica. 4. La datazione del manufatto, specificando la metodologia di adottata. 5. Identificazione della specie legnosa che costituisce il manufatto. 6. Descrizione delle condizioni termo-igrometriche ambientali in condizioni tipiche di conservazione del manufatto e conseguente umidità del legno Diagnosi NDT Principles for the preservation of historic timber structures - International Wood Committee ICOMOS (International Council on Monuments and Sites, 1999):..Qualsiasi intervento deve essere preceduto da una diagnosi completa ed accurata della situazione e delle cause di degradamenti della struttura lignea. La diagnosi deve essere basata sull evidenza documentaria, sull ispezione visuale e l analisi fisica e, se necessario, sulla misurazione delle condizioni fisiche e su metodi di prova non distruttivi. Caratterizzazione degli elementi lignei secondo la normativa UNI 11119:2004 (Beni culturali - Manufatti lignei - Strutture portanti degli edifici - Ispezione in situ per la diagnosi degli elementi in opera). Obiettivo dell'ispezione VISUALE è l'ottenimento di informazioni relative a ciascun elemento ligneo per valutarne integrità e prestazioni meccaniche: specie legnosa (o taxon); umidità relativa del legno; classe di rischio biologico per il legno, secondo le UNI EN e UNI EN 335-2; dimensioni e forma dell'elemento; particolarità geometriche quali smussi e deformazioni; tipo, posizione ed estensione dei principali difetti (i.e. nodi, fessurazioni da ritiro); forme di degradamento e/o danno eventualmente presenti (i.e. insetti Xilofagi, funghi); classificazione secondo la resistenza dell'elemento altre caratteristiche ritenute influenti sulla capacità portante dell'elemento.

26 Indagini diagnostiche Indagini diagnostiche Condizioni preliminari Strumentazione necessaria Accessibilità: in misura tale da consentire il corretto svolgimento di tutte le procedure Pulizia: polvere, sporcizia o simili Illuminazione: con intensità e qualità tali da consentire un corretto esame a vista delle superfici legnose

27 Indagini diagnostiche Identificazione della specie legnosa Differenti caratteristiche fisiche e meccaniche; differenti caratteristiche di durabilità naturale; possibilità di utilizzo differenziato a seconda delle potenzialità. Valutazioni sulla provenienza Datazione La DENDOCONOLOGIA (dal greco δενδρον=albero, χρονοζ=tempo, λογοζ=discorso) studia gli anelli di accrescimento delle piante arboree nel tempo Nei climi temperati come il nostro ogni anello di accrescimento corrisponde, in genere, ad un anno di vita dell albero. L ampiezza degli anelli è strettamente legata alle condizioni climatiche in cui essi si sono formati.

28 Marche numeriche 3 tipologie di marche numeriche (C.Bertolini Cestari) Indagini diagnostiche Umidità del legno Il legno è un materiale igroscopico la sua umidità influenza praticamente tutte le caratteristiche fisiche, meccaniche e tecnologiche se umidità del legno > 18-20% rischio di degradamento biologico L umidità del legno nell ambiente è funzione dell umidità relativa e della temperatura dell aria che lo circonda L umidità del legno è diversa fra elementi diversi e all interno dello stesso elemento

29 Indagini diagnostiche Umidità del legno_igrometri a resistenza Per la stima dell umidità del legno sono disponibili degli strumenti portatili Viene misurata la conduttanza o la resistenza elettrica fra i chiodi (elettrodi) e convertita in un valore di umidità I chiodi sono montati in un martello che consente di infilarli nel legno Taratura dello strumento selezionando sul display la specie legnosa e la temperatura ambientale Il campo di umidità misurabile in maniera affidabile va da 7 a 28% Degrado biotico Condizioni ambientali e rischio di attacco biologico Conoscere umidità del legno e condizioni ambientali nelle quali esso si trova consente di determinare la classe di rischio di attacco biologico La conoscenza della specie legnosa consente di ottenere informazioni sulla sua durabilità naturale nelle specifiche condizioni d opera Umidità elativa > 18-20% rischio di attacco biologico, (insetti xilofagi, funghi, )

30 Indagini diagnostiche Insetti xilofagi Ordini: Lepidotteri (farfalle) Imenotteri (vespe e api) Isotteri (termiti) Coleotteri (maggiolini, cervi volanti, coccinelle) Indagini diagnostiche Funghi Sono attivi nel legno con U% compresa fra 20% e 60% Più è alta la temperatura più la loro attività metabolica è veloce (fino a 70 C)

31 Indagini diagnostiche Condizioni ambientali e rischio di attacco biologico Infiltrazioni d acqua Condensa Mancanza di aerazione (= ridotta perdita di umidità del legno) Contatto con materiali che possano trasmettere umidità (murature, terreno,...) Zone umide ristrette = attacchi localizzati (C.Bertolini Cestari) Durabilità naturale Indica la resistenza propria di un legno agli attacchi degli organismi lignivori CLASSE DI DUABILITÀ Progettare la durabilità DESCIZIONE MOLTO DUABILE DUABILE MODEATAMENTE DUABILE POCO DUABILE NON DUABILE Il legno giusto al posto giusto Scelta della specie legnosa idonea per la classe ambientale di rischio

32 Durabilità naturale Classi di rischio biologico Classe Situazione in opera Non a contatto con terreno e coperto. Permanentemente secco Non a contatto con terreno e coperto. Umidificazione occasionale Non a contatto con il terreno, non al coperto. Umidificazione frequente Nel terreno ed in acqua dolce. Umidificazione permanente In acqua di mare U% legno < 18% Occasionalmente > 20% Frequentemente > 20% Permanentemente > 20% Permanentemente > 20% È possibile conferire durabilità con trattamenti preservanti. Esigenza di trattabilità della specie Durabilità naturale e trattabilità di alcune specie legnose Nome commerciale (Nome scientifico) ed origine Abete bianco (Abies alba Mill.) Europa e Nord America Abete rosso (Picea abies L.) Europa Douglasia (Pseudotsuga menziesii Franco) Canada, USA Europa Larice (Larix decidua Mill.) Europa Funghi Hylutrupes DUABILITÀ NATUALE Hespero -phanes Anobidae Lyctus Termiti TATTABILITÀ alburno durame Pino pece (Pinus palustris Mill. P taeda L.) Nord America Pino silano (Pinus laricio Poir.) Europa Pino silvestre (Pinus sylvestris L.), Eu Castagno (Castanea sativa Mill.), Eu Cerro (Quercus cerris L.) Europa Faggio (Fagus silvatica L.) Europa Farnia (Quercus robur L.) Europa Pioppo (Populos spp.) Europa overe (Quercus pelvaea Liebl.) Europa

33 Indagini diagnostiche Geometria e morfologia dell elemento Dimensioni e forma dell elemento Caratteristiche geometriche come smussi e deformazioni Peculiarità di accrescimento Tipo, posizione ed estensione di principali difetti Forma di degrado e/o eventuale danno presente Aree critiche (A. Crivellaro) Indagini diagnostiche Valutazione della difettosità dei nodi Misurazione: rapporto fra in diametro minimo del nodo più grande dell elemento (o somma dei diametri minimi per i gruppi di nodi) e l altezza della faccia su cui compare (A. Crivellaro)

34 Indagini diagnostiche Valutazione della difettosità: deviazione della fibratura Valutazione della difettosità: cipollature (A. Crivellaro) Indagini diagnostiche Valutazione del degrado strutturale ilievo di: sconnessioni rotture deformazioni (A. Crivellaro)

35 Indagini diagnostiche Ispezioni strumentali Valutazione del degrado biologico e rilievo di difetti nelle parti interne delle travi e nelle parti non direttamente visibili o inaccessibili delle strutture Tecniche dinamiche Velocità del suono o degli ultrasuoni Vibrazioni trasversali/longitudinali Durezza superficiale esistenza alla perforazione (trapani dinamometrici) Indagini diagnostiche Ispezioni strumentali Trapano dinamometrico Trapano strumentato che registra la resistenza che il legno oppone all ingresso di una punta dotata di movimento combinato di rotazione e di avanzamento a velocità costante. Strumento utilizzato: esistograph (modello IML 300) avanzamento punta di 40 cm diametro del foro di 3 mm velocità pre-selezionabile (diverse specie legnose) risultati raccolti in un grafico indicazioni sulla condizione interna del materiale

36 Indagini diagnostiche Classificazione a vista secondo la resistenza UNI 11119: egola di classificazione In base alle informazioni raccolte: viene quantificata la sezione efficace (al netto delle alterazioni), ogni elemento viene classificato a vista secondo la resistenza La classificazione deve basarsi su metodi di valutazione visiva dell'elemento ligneo, di misurazione non distruttiva di una o più proprietà fisico-meccaniche, oppure su opportune combinazioni delle precedenti. Indagini diagnostiche esoconto di ispezione Dati identificativi della struttura, committente e referenti Specifici obiettivi dell ispezione Periodo effettuazione ispezione (date) Descrizione delle eventuali tecniche strumentali utilizzate per le prove non distruttive e relative modalità di esecuzione estituzione in forma grafica e/o tabulare dei risultati relativi alla struttura nel suo complesso e a ciascun elemento strutturale Nome, qualifica e firma del responsabile dell ispezione

37 ecupero delle strutture Mantenere il più possibile intatto il valore storico La conservazione della concezione strutturale originaria è l elemento guida di ogni azione di intervento Privilegiare tecniche che fanno ricorso al legno per riparare il legno il progetto col legno è caratterizzato da una necessaria concezione spaziale, tridimensionale al fine di superare problemi di instabilità. Tecnologie della filiera legno sono cambiate. icorso a legno nuovo per gli interventi sul vecchio. ecupero di tecnologie tradizionali. Principles for the preservation of historic timber structures - ICOMOS (Wood Committee),1999. Sostituzioni e rinforzi con l uso del legno Il legno da impiegarsi deve: Tavola dal trattato di ondelet Principles for the preservation of historic timber structures - ICOMOS (Wood Committee),1999, art. 9: nel caso di riparazioni o sostituzioni di parti di un elemento ligneo degradato: devono essere utilizzati collegamenti di carpenteria tradizionali per connettere la parte di legno nuova con quella esistente; le parti nuove aggiunte dovrebbero essere realizzate con la stessa specie legnosa della parte esistente e con la stessa o con una migliore qualità di legname. avere tenore di umidità residua in relazione con l ambiente, altrimenti ci sarà rigetto : la perdita d acqua in opera del legno non stagionato avverrà con ritiri, torsioni, fessurazioni e quindi distacchi fra i pezzi incalmati

38 Interventi negativi Dallo stato dell arte su metodologie di intervento su strutture lignee storiche Molti interventi hanno tradito l idea di conservazione In casi estremi abbiamo assistito a demolizioni ingiustificate di strutture secolari (C.Bertolini Cestari) Learning by doing SMOKE-SAUNA Salbertrand, Val Susa, 2006 Politecnico di Torino Experimental House, Muuratsalo, Finlandia Arch. Alvar Aalto,

39 Learning by doing _ Trasporto dei tronchi_scortecciamento (T. Marzi) Learning by doing _ ealizzazione incastri (T. Marzi)

40 Learning by doing (T. Marzi) Alcuni riferimenti normativi UNI 11118: Criteri per l identificazione delle specie legnose. UNI 11119: Strutture portanti degli edifici. Ispezioni in situ per la diagnosi degli elementi in opera. UNI 11130: Terminologia del degradamento del legno. UNI 11138: Strutture portanti degli edifici. Criteri per la valutazione preventiva, la progettazione e l esecuzione di interventi. UNI 11141: Linee guida per la datazione dendrocronologica del legno. UNI 11161: Linee guida per la conservazione, il restauro e la manutenzione. UNI 11162: Supporti dei dipinti su tavola. Terminologia delle parti componenti. UNI 11202: Determinazione e classificazione delle condizioni dell ambiente. UNI 11203: Strutture portanti degli edifici. Terminologia delle configurazioni strutturali e delle parti costituenti. UNI 11204: Determinazione dell umidità. UNI 11205: Legno di interesse archeologico ed archeobotanico. Linee guida per la caratterizzazione. UNI 11206: Legno di interesse archeologico ed archeobotanico. Linee guida per il recupero e prima conservazione.

41 Alcuni riferimenti bibliografici G. GIODANO, Tecnologia del legno. Volumi: I (1981), II, (1983), III (1986), IV (1988), U.T.E.T., Torino. G. GIODANO, La tecnica delle costruzioni in legno, Hoepli, Milano G. TAMPONE, Il restauro delle strutture di legno, Hoepli, Milano G. GIODANO, A. CECCOTTI, L. UZIELLI, Tecnica delle costruzioni in legno, V Ed., Hoepli, Milano 1999 L. UZIELLI (a cura di), Il manuale del legno strutturale, Volume I Ispezione e diagnosi in opera, Mancosu Editore, oma G. BONAMINI (a cura di), Il manuale del legno strutturale, Volume IV - Interventi sulle strutture, Mancosu Editore, oma BETOLINI CESTAI, T. MAZI, E. SEIP, P. TOULIATOS (editors), Interaction between Science, Technology and Architecture in Timber Construction, Elsevier, Paris M. PIAZZA et al., Le costruzioni di legno, Hoepli, Milano F. LANE, Tecnologia del recupero delle strutture lignee, Flap Edizioni, Verona A. FUNES NOVA, Il legno così com è, Diffusioni Grafiche, Villanova Monferrato G.M.CONTI, G.ONETO, Paesaggio di Pietra, Alberi e Colore. L architettura nel Verbano-Cusio-Ossola, Alberti Libraio Editore, Intra. W. PYCE, L architettura del legno. Una storia mondiale, Bolis Edizioni, Bergamo 2005 C. BETOLINI CESTAI, P. TOULIATOS, A. CIVELLAO, T. MAZI, et alii, The timber roof of Hagia Paraskevi basilica in Chalkida, Greece: multi-disciplinary methodological approaches for the understanding of the structural behaviour. Analysis and diagnosis, in XXV Convegno Internazionale Scienza e Beni Culturali Conservare e restaurare il legno. Conoscenze, Esperienze. Prospettive, Bressanone, 2009, pp ATTI & ASSEGNA TECNICA, numero monografico Legno, n. 1-2, Marzo-Aprile 2010 Grazie per l attenzione! Tanja Marzi, Arch. Ph.D. Politecnico di Torino, Dipartimento di Architettura e Design tanja.marzi@polito.it

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