PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE
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1 Direzione Centrale Salute e Protezione Sociale Agenzia Regionale della Sanità PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE (di cui intesa Stato / Regioni del 23 marzo 2005) PRIMA PARTE Prevenzione del Rischio Cardiovascolare Prevenzione delle Complicanze del Diabete Screening Oncologici Vaccinazioni NOVEMBRE 2005
2 Indice Indice pagina II Prevenzione del Rischio Cardiovascolare 1 Premessa 1 Delineazione del progetto 3 Dimensioni del problema 3 Razionale della strategia preventiva proposta 4 Finalità generali ed obiettivi 6 Piano operativo 8 Monitoraggio del piano 8 Tempi per la realizzazione 9 Identificazione di referenti del piano regionale di prevenzione attiva del rischio cardiovascolare 10 Fasi operative 10 Definizione del contesto 10 Individuazione delle modalità di coordinamento del Piano presso la Regione Individuazione dell ambito territoriale di effettuazione del Piano Regionale di Prevenzione Attiva del Rischio Cardiovascolare Valutazione del rischio cardiovascolare globale assoluto 11 Adozione algoritmo per il calcolo del rischio globale assoluto 11 Individuazione dell area della Medicina Generale nel suo contesto territoriale come settino clinico per la diffusione dello strumento per il calcolo del rischio cardiovascolare Individuazione del percorso per la gestione del Rischio Cardiovascolare Modalità di sviluppo delle collaborazioni e tipo di accordi necessari 15 Gestione del rischio 16 Formazione 16 Monitoraggio della applicazione del piano Allegato Valutazione del rischio cardiovascolare assoluto nella popolazione italiana dai (35) 40 ai 69 anni 20
3 Prevenzione delle Complicanze del Diabete 23 Introduzione 23 Dimensioni del problema nel Friuli Venezia Giulia 23 Sistema regionale di assistenza ai pazienti diabetici 25 Quadro normativo 25 Interventi regionali 25 Situazione dei servizi 26 Finalità generali ed obiettivi specifici 26 Piano operativo 27 Ambito territoriale 27 Modalità di adozione e contestualizzazione delle linee guida per l assistenza al paziente diabetico Definizione degli indicatori di processo e di esito 28 Definizione delle modalità di acquisizione dei dati per la valutazione degli indicatori Piano di formazione degli operatori 29 Piano di attività educativo formative rivolte ai pazienti 29 Registro dei pazienti 30 Monitoraggio e coordinamento del progetto 30 Tempi per la realizzazione Screening Oncologici 31 Tipologia dei programmi 31 Programmi specifici 32 Programma di screening cervicale 33 Background epidemiologico 33 Caratteristiche generali del programma 34 Popolazione bersaglio 34 Software 35 Campagna informativa 35 Modalità di invito 36 Test di screening 36 Consegna dei referti negativi 37 Approfondimenti diagnostici 37
4 Referto istologico 38 Trattamento delle lesioni 39 Trattamenti 39 Neoplasia cervicale intraepiteliale di basso grado 39 Neoplasia cervicale intraepiteliale di alto grado 39 Atypical squamous cells of undetermined significance verosimilmente di origine displastica Protocolli di follow up 40 Aspetti comunicativi 41 Formazione del personale 41 Monitoraggio del programma 42 Progetto di attivazione di un programma di screening mammografico 44 Background epidemiologico 44 Caratteristiche generali del programma 44 Popolazione bersaglio 45 Software 45 Campagna informativa 46 Modalità di invito 46 Test di screening 46 Consegna dei referti negativi 47 Approfondimenti diagnostici 47 Trattamento delle lesioni 47 Follow up 47 Aspetti comunicativi 47 Formazione del personale 48 Monitoraggio del programma 48 Progetto di attivazione di un programma di screening del carcinoma colorettale Background epidemiologico 50 Caratteristiche generali del programma 50 Popolazione bersaglio 51 Software 51 Campagna informativa 51 Modalità di invito 51 Test di screening 52 Consegna dei referti negativi
5 Approfondimenti diagnostici 52 Aspetti comunicativi 52 Formazione del personale 53 Monitoraggio del programma 53 Vaccinazioni 55 Premessa e contesto generale 55 Pianificazione regionale in materia di strategie vaccinali e prevenzione delle patologie infettive nel periodo Prima linea di lavoro 56 Seconda linea di lavoro 57 Terza linea di lavoro 57 Quarta linea di lavoro 59 Quinta linea di lavoro 60 Sesta linea di lavoro 62 Settima linea di lavoro 64 Modalità di coordinamento del progetto complessivo e delle linee di lavoro specifiche Coordinamento dei processi programmatori e di verifica in materia sanitaria e sociosanitaria Allegato Tabelle 68
6 Screening Oncologici - TIPOLOGIA DEI PROGRAMMI Programmi regionali unitari coordinati dall Agenzia Regionale della Sanità FVG ed articolati a livello locale su base di ASS o di area vasta ( aggregazione di ASS) Cervice uterina programma attivo dal 1999 Mammella programma in attivazione entro ottobre 2005 Colon retto programma in studio attivazione prevista entro il 2006 Estensione sul territorio regionale cervice 100% dal 1999 mammella 100% da fine 2005 colon 100% da fine 2006 Il livello regionale è coinvolto nell operatività attraverso l Agenzia regionale della Sanità FVG. Gli strumenti formali predisposti sono il Piano Oncologico Regionale, il Piano di Intervento a Medio Termine, le linee per la Gestione del Servizio Sanitario Regionale. Punti critici : Coinvolgimento degli MMG : dopo un primo contributo legato alla fase di studio e di progettazione, i medici di medicina generale non sono stati ancora adeguatamente coinvolti nella gestione tanto per quanto attiene la loro partecipazione attiva quanto per il ritorno informativo loro dovuto. Singole ASS hanno intrapreso iniziative autonome coinvolgendo gli MMG nella sottoscrizione della lettera d invito, ma nell insieme è mancata una strategia articolata regionale nei confronti del medico di medicina generale. Si stanno intraprendendo nuove iniziative all interno del nuovo accordo integrativo regionale che dovrebbero risolvere il problema.
7 Campagna informativa alla popolazione : per specifiche scelte organizzative (vedi oltre)non sono ancora state avviate campagne informative generali per la popolazione che saranno attivate in conclusione del 2005, la gestione dell informazione consapevole al momento si è sviluppata solo a livello locale. Non sempre sono rispettati i target minimi di attività per l accreditamento ( es colposcopisti vedi oltre) tuttavia le dimensioni della Regione, l unitarietà del programma e le potenzialità del sistema informativo consentono di sopperire a questi aspetti realizzando avanzate forme di integrazione nei programmi di formazione e controllo di qualità. Una criticità specifica è riferibile al programma mammografico ed è rappresentata dalla vocazione clinica dei radiologi regionali, per risolvere questo problema è attivo un articolato programma di formazione con il supporto di consulenti esterni accreditati ( CSPO Toscana ) - PROGRAMMI SPECIFICI NB. Nella descrizione a seguire sono riportati in dettaglio solo i protocolli elaborati localmente per quelli ripresi dalla letteratura e dalle indicazioni nazionali ed europee si riporta solo il riferimento.
8 A) PROGRAMMA DI SCREENING CERVICALE - Background Epidemiologico In regione il tasso annuo di incidenza nel periodo è di 13,6 per (fonte Registro Tumori regionale). Il tasso standardizzato è di 8,5 per , più elevato rispetto al resto d Italia (6,2 per ). I nuovi casi anno sono in media 85. Il rischio cumulativo di sviluppare un tumore della cervice entro i 64 anni è pari a 0,67% (1 donna su 150), entro i 74 è pari a 0,87% (1 donna su 115). I decessi per questa neoplasia sono in media 18/anno in regione, con un tasso grezzo di mortalità di 3,0 per (fonte: Registro regionale di mortalità). Di seguito si riporta la distribuzione per istotipo e per stadio della patologia neoplastica nel periodo immediatamente antecedente l avvio dello screening ( anni ). Tabella 1. Distribuzione percentuale per tipo istologico. Tipo istologico % Carcinoma squamocellulare 79.5 Adenocarcinoma 17.4 Non specificato Totale Tabella 2. Distribuzione percentuale per stadio (FIGO) per tutti i carcinomi. % Stadio I 60.1 II 23.3 III 6.9 IV 9.7 Fonti disponibili : registro tumori regionale
9 sdo file di mortalità registro operatorio cartella oncologica informatizzata file prestazioni ambulatoriali Nella tabella seguente la stima dei valori di copertura antecedenti l avvio del programma anni CLASSI DI ETA' Totale Pre-screening ,4 46,8 40,7 25,3 39,8 - Caratteristiche generali del programma Modello organizzativo : riferimenti generali organizzativi : Linee Guida Europee ed Italiane e protocolli Gisci ; per quanto attiene alla pratica clinica ed al follow up si fa riferimento alle Linee Guida nazionali ed al documento di consenso della Società Italiana di Colposcopia. Estensione e tipo di programma: Programma unico regionale articolato a livello di ASS Centro Regionale di Riferimento per gli screening oncologici: Agenzia Regionale della Sanità Esistono un responsabile di programma per ogni singola azienda territoriale ed un responsabile regionale del programma a livello di Agenzia Regionale della Sanità FVG - Popolazione bersaglio La popolazione bersaglio è rappresentata dalla popolazione femminile residente di età compresa tra i 25 ed i 64 anni, con l esclusione delle donne con pregressa isterectomia, per un totale di donne al 31/12/2003.
10 Composizione per classi d età della popolazione bersaglio Donne residenti Donne escluse Popolazione obiettivo Classi di età N % N % N % , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,92 - Software Nel programma di screening è previsto l impiego di un sistema informatizzato in grado di gestire: 1. L invio delle lettere di invito e dei solleciti 2. L attività dei centri di screening (accettazione donne, effettuazione del prelievo, esito della lettura citologica) 3. I dati dei soggetti con esito negativo (produzione/invio di lettere di risposta) 4. Gli approfondimenti diagnostici (invito, registrazione, esami di approfondimento effettuati) 5. Tipo di trattamento effettuato 6. Esiti istologici delle biopsie e degli eventuali interventi chirurgici 7. Valutazione del programma secondo gli indicatori epidemiologici riportati in fondo. - Campagna informativa Nei primi anni di attività del programma non sono state svolte campagne informative regionali di supporto. Alcune iniziative regionali, della durata limitata a qualche mese, sono state condotte, più con valenza di test che come intervento di promozione ed informazione strutturato ed esteso. Non impegnarsi in una campagna generale è stata una precisa scelta iniziale, per privilegiare la messa a punto ed il collaudo organizzativo dello screening. A livello di Azienda Sanitaria Territoriale si sono invece svolte varie iniziative locali. Ora a partire anche dai risultati ottenuti da una indagine
11 svolta intervistando direttamente un campione di 1000 donne della regione si attiverà una campagna informativa generale per la diagnosi precoce delle neoplasie femminili. - Modalità di invito L elenco delle persone da invitare è ricavato dall anagrafe sanitaria regionale L invito è attivo (mediante lettera personale inviata per posta con appuntamento prefissato eventualmente modificabile su richiesta della donna) I criteri di invito della popolazione sono per combinazione di : timing dall ultimo prelievo di screening, area geografica, disponibilità orarie centro prelievo. Le strategie di recupero dei non rispondenti all invito: intervento dei medici di medicina generale E indicata la frequenza triennale dell invito ad effettuare il test di screening - Test di screening Il test di screening è il Pap test con intervallo triennale nella fascia di età anni I centri in cui viene effettuato il prelievo : Il prelievo viene effettuato in 42 centri in regione, situati presso gli ambulatori consultoriali, di distretto o divisionali, dove è presente personale qualificato. Il laboratorio di riferimento per la lettura : Ogni centro di prelievo afferisce ad un laboratorio di riferimento per la lettura. In tutto i laboratori per la lettura dei Pap-test di screening in regione sono 5. Esiste un protocollo regionale obbligatorio che definisce un modello unico per la refertazione citologica e le procedure per i controlli di qualità interna ed esterna applicati di routine. la classificazione citologica utilizzata : Attualmente la classificazione citologica utilizzata è la Bethesda 91. I criteri per la ripetizione del Pap-test prima dei 36 mesi
12 sono: inadeguati tecnici con richiamo immediato, inadeguati per flogosi richiamo dopo terapia e ASCUS o AGUS reattivi richiamo dopo 1 anno. - Consegna dei referti negativi L esito negativo dell esame di screening viene comunicato attraverso l invio di lettera a domicilio con l anticipazione che allo scadere dei terzo anno riceverà un nuovo invito ; qualora la signora lo desideri può ritirare il referto originale dell AP presso il centro di prelievo. - Approfondimenti diagnostici le modalità di contatto con le persone risultate positive al test di screening: telefonata e contatto personale più lettera le modalità di recupero delle donne che non hanno effettuato la colposcopia: telefonata il protocollo previsto per l approfondimento: Esiste un protocollo regionale che definisce i criteri di accesso al secondo livello e per la ripetizione del Pap test. E previsto l invio in colposcopia dei casi positivi o con ASCUS o AGUS displastico, dei casi con secondo prelievo inadeguato, dei casi con impossibilità tecnica ad eseguire il prelievo. i centri di riferimento per la colposcopia di approfondimento: I centri di colposcopia sono 6 di cui tre organizzati su più sedi ma con il medesimo gruppo di lavoro professionale, vi operano 11 colposcopisti ; non viene rispettato il target di 100 nuovi casi per colposcopista. i centri di lettura istologica e la classificazione dei risultati istologici :ci sono 6 centri di lettura istologica ; il protocollo di refertazione è unico per tutti secondo il seguente modello di classificazione
13 REFERTO ISTOLOGICO Morfologia Codice Note Normale M Flogosi M 41.\43.. Uso dei normali codici per flogosi in rapporto alla tipologia flogistica individuata dal refertatore metaplasia squamosa M CIN I displasia lieve M CIN II displasia media M CIN III \ displasia grave \carcinoma in situ \ carcinoma intraepiteliale Carcinoma squamoso \spinocellulare con sospetta infiltrazione Carcinoma squamoso\spinocellulare microinvasivo\ microinfiltrante Carcinoma squamoso infiltrante Tumori epiteliali di altro tipo WHO M M M M Come da singolo codice snomed Displasia lieve degli epiteli ghiandolari M Displsia di grado medio degli epitteli ghiandolari Displasia di grado severo degli epiteli ghiandolari M M L uso della terminologia nel testo è a scelta del refertatore ma è obbligatorio per tutte le definizioni usare il codice unico riportato Adenocarcinoma in situ M Adenocarcinoma infiltrante M Materiale insufficiente per una formulazione diagnostica Displasia nas\lesione displastica non graduabile M M Displasia nas degli epiteli ghiandolari M 67030
14 eventuali deroghe a questa classificazione in ambito clinico devono essere motivate al comitato tecnico professionale interdisciplinare di controllo. - Trattamento delle lesioni Esistono sei centri per il trattamento che operano con protocolli comuni di seguito riportati ; il comitato tecnico interdisciplinare assicura il controllo delle procedure. - Trattamenti NEOPLASIA CERVICALE INTRAEPITELIALE DI BASSO GRADO CIN-1 +/- HPV (SIL di basso grado) Colposcopia positiva (= riscontro di ZTA). Trattamento: preferibilmente attesa nelle donne di meno di anni e nelle postclimateriche, e ripetizione del Pap-tes ad un anno. Eventuale trattamento distruttivo nella fascia a maggior rischio carcinogenetico in presenza di colposcopia coerente con lesione di basso grado. Colposcopia negativa (= semplice ectopia o ZTN; oppure epitelio glicogenato con giunzione squamocolonnare visibile o non visibile): ripetizione del Pap-test a distanza di un anno. NEOPLASIA CERVICALE INTRAEPITELIALE DI ALTO GRADO CIN-2, CIN3 +/- HPV (SIL di alto grado) Colposcopia positiva (=ZTA sospetta). Due vie possibili: a - Pap-test positivo, biopsia positiva trattamento chirurgico con qualsiasi tecnica con o senza pezzo operatorio disponibile. b - Pap-test positivo, escissione con ansa (parte del tempo dell atto diagnostico e dell atto terapeutico coincidono), il pezzo operatorio deve essere sempre disponibile per l istologia. Il metodo deve essere il più conservativo ed il meno invasivo possibile per la donna.
15 Colposcopia negativa (= epitelio glicogenato con giunzione visibile o, assai più frequentemente, non visibile): ripetizione di cytobrush e -se il risultato è positivo- conizzazione col mezzo prescelto dall operatore, purché esso consenta l ottenimento di un pezzo esaminabile istologicamente. Non si ritiene utile il curettage del canale né pre- né postoperatoriamente. Nelle postmenopausali, l isterectomia dovrebbe essere preferita alla conizzazione, e questa all ansa diatermica. ATYPICAL SQUAMOUS CELLS OF UNDETERMINED SIGNIFICANCE VEROSIMILMENTE DI ORIGINE DISPLASTICA Colposcopia negativa (= epitelio glicogenato con giunzione squamo-colonnare visibile; oppure semplice ectopia con o senza ZTN). 1 Tempo: ripete Pap-test (cytobrush) dopo 6 mesi. 2 Tempo: A) Se la citologia si negativizza (2 Pap-test negativi a 6 mesi di distanza), usuale follow-up. B) Se la citologia rimane incerta (caso raro): biopsia dell ectopia e/o dell area periorifiziale, e/o curettage del canale. Se queste indagini consentono una diagnosi specifica, regolarsi di conseguenza; se non la consentono, ripetere un primo Pap-test 3 mesi dopo questi esami ed un secondo 6 mesi dopo. 3 Tempo: A) Se consegue la negativizzazione, la paziente rientra nel follow-up abituale (annuale o biennale). B) Se la citologia rimane incerta (caso ancora più raro), la decisione è personalizzata (orientativamente: preferibilmente controllo citologico; alternativamente, conizzazione). Protocolli di follow up Definizione delle regole per il follow up dopo intervento terapeutico ovvero scadenze e tipi di controlli colposcopici e citologici da instaurare:
16 a )per Sil di basso grado : pap test ad un anno da effettuarsi al primo livello 1) se risposta negativa rientra nel protocollo normale dei tre anni 2) se risposta positiva invio alla colposcopia b )per Sil di alto grado : tanto per bordi liberi che per bordi incerti 1)primo controllo a sei mesi 2)secondo controllo a 12 mesi quindi annuale sino al quinto anno esempio. intervento primo controllo al sesto mese..secondo controllo al 12 mese..terzo al 24 mese quarto al 36 mese.quinto al 48 mese.sesto al 60 mese c ) per carcinoma microinvasivo procedura di follow up analoga a quella per il Sil di alto grado Per controllo si intende pap test e colposcopia eventuali deroghe a questo protocollo in ambito clinico devono essere motivate al comitato tecnico professionale interdisciplinare di controllo. Aspetti comunicativi Il personale di front office,i clinici ed il personale ostetrico hanno svolto un programma di formazione ( vedi oltre) per la comunicazione con l utenza centrato principalmente sulle problematiche relazionali che si sviluppano fra la donna partecipante al programma e le varie figure professionali che incontra. Formazione del personale Nel biennio di attivazione si è svolto un piano di formazione del personale coinvolto nel programma come riportato di seguito.
17 Regione Friuli Venezia Giulia periodo 1999/2001 Corso Corso di introduzione allo screening per responsabili di programma 6 Corso sulla comunicazione con l utenza e con i collaboratori per responsabili di programma Corso di introduzione allo screening per personale di segreteria 8 Corso di comunicazione con l utenza per personale di segreteria 8 Corso annuale di verifica (3 moduli) per personale di segreteria 8 Numero partecipanti Corso di introduzione allo screening per ostetriche 28 Corso sulla comunicazione con l utenza per ostetriche 28 Corso annuale di verifica (2 moduli) 28 Corso di introduzione allo screening per addetti alla lettura citologica 19 Corso di introduzione allo screening citologico per ginecologi 12 Corso sulla comunicazione con l utenza per ginecologi 12 TOTALE A regime è attivo un piano di formazione permanente strettamente legato al programma di controllo di qualità dello screening che in ragione dei problemi che di volta in volta emergono attiva percorsi di formazione specifici, accanto a questi sono previsti incontri fissi annuali con le varie componenti professionali per monitorare lo stato dei gruppi di lavoro e favorire per quanto possibile un senso di appartenenza al programma Monitoraggio del programma Il programma è in grado di fornire i seguenti indicatori di processo e struttura; estensione del programma (numero inviti rispetto a popolazione bersaglio) adesione all invito distribuzione dei risultati citologici % di vetrini inadeguati % di donne inviate in colposcopia: in fase di realizzazione compliance all approfondimento colposcopico:
18 tasso di identificazione (detection Rate) diagnostica per o CIN I o CIN II-CIN III o Cancro microinvasivo e cancro invasivo valore predittivo positivo (in riferimento a CIN o più grave e CIN II-III o più grave) per o Tutte le donne inviate in colposcopia o Separatamente per ASCUS, LSIL, HSIL compliance al trattamento indicato: in fase di realizzazione tempi di attesa test positivo-approfondimento tempi di attesa test negativo-risposta correlazione cito-istologica tempi di attesa per la refertazione citologica tempi di attesa per la refetazione istologica
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