STRUTTURE PER L ALLEVAMENTO OVINO. Ovile moderno. Ambiente confortevole ed idoneo all espletamento delle varie operazioni.
|
|
- Serena Morelli
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 STRUTTURE PER L ALLEVAMENTO OVINO Ambiente confortevole ed idoneo all espletamento delle varie operazioni. Strutture preesistenti riadattate Spazio necessario ad una pecora stabulata è dimq 1 Ovile moderno Capannone prefabbricato con strutture portanti in ferro o cemento Copertura in lastre di metallo o sandwich di metallo e poliuretano Pannelli di contenimento perimetrale in materiale coibente Fabbricato sufficientemente alto Accesso alle macchine per la rimozione della lettiera Idonee finestrature per la luce e la ventilazione MODULARITÀ
2 All atto della progettazione si deve tuttavia tener conto del numero massimo di capi che si potranno allevare. Si dovrà pure tener conto del giusto orientamento del fabbricato, in modo da proteggere il gregge dai venti dominanti e da un eccessiva esposizione solare. E necessario inoltre costituire all esterno dell ovile, ed in suo proseguimento, una zona di stabulazione recintata (meglio se con elementi mobili), in modo che gli animali possano muoversi liberamente. L interno del capannone sarà suddiviso in tre zone parallele con tre accessi indipendenti: quella centrale, costituita dalla corsia di alimentazione ai cui lati verranno poste le mangiatoie rivolte all interno (di tipo autocatturante o normali), e quelle laterali riservate al gregge. La pavimentazione può essere realizzata in cemento od anche lasciata in terra battuta. Per questioni igieniche e di durata è bene che le attrezzature interne siano costituite con acciaio zincato, evitando gli spigoli vivi. Le transenne interne dovranno essere ben protettive e facilmente amovibili per essere impiegate secondo le necessità dell allevamento. Nello spazio interno devono essere calcolati anche i box delle fattrici e degli agnelli.
3 Il fienile e il magazzino con deposito di mangime ed altro potranno essere ricavati sempre all interno del capannone (in zona separata dall ovile mediante pannelli), oppure in fabbricati contigui già esistenti o da costruire. Anche in questo caso dovrà essere prevista la capienza massima in rapporto alle esigenze alimentari del gregge e, se prevista, a un eccedenza vendibile. Gli abbeveratoi dovranno essere del tipo automatico e provvisti di apposita protezione, onde evitare che l acqua venga inquinata dalle deiezioni. In caso di allevamento di ovini da latte, si preveda anche il caseificio e il luogo di conservazione del formaggio E necessario anche possedere una bilancia (del tipo basculla) con relativa gabbia mobile per la pesa degli animali Oltre all ovile e alle strutture annesse, occorre predisporre un piano di recinzione perimetrale e parcellare dell azienda (rete per recinzione in metallo zincato di un metro di altezza; palo di castagno con punta di due metri d altezza) per un più razionale pascolamento e per evitare la fuga o lo smarrimento di animali e per consentire all allevatore di utilizzare in modo diverso il tempo di sorveglianza del gregge al pascolo.
4
5
6
7
8
9
10
11 SISTEMAZIONE DEI TERRENI MARGINALI, IMPIANTO DEI PRATI PASCOLO E LORO COLTIVAZIONE L ovinicoltura zone vocate di collina e di montagna Carico di bestiame idoneo zone collinari non bonificate 2 pecore per ettaro Allevare 100 pecore in tali zone occorrono 50 ettari di terreno Sarebbe auspicabile aumentare e migliorare le foraggere da pascolo e da affienare elevare il numero di capi allevabili per ettaro Passare attuali 2 capi ad almeno 3-4 capi
12 Terreno fertile Seminare cereale in autunno (orzo o grano duro) Traseminare il prato pascolo all inizio della primavera Foraggere buone erba mazzolina, ginestrino, trifoglio, sulla Futuro zootecnia collinare e montana Strettamente legato al miglioramento dei pascoli naturali e soprattutto alla costituzione dei pratipascolo
13 La foraggera più conveniente da affienare è l erba medica Terreni collinari non irrigui unica a consentire due o tre tagli stagionali Prati-pascolo un solo taglio a fine maggio o inizio di giugno con successiva assenza totale di ricaccio fino a metà settembre nelle aree collinari. Il foraggio va tagliato al momento giusto e nel modo più celere: fioritura per le leguminose e inizio della spigatura per le graminacee, altrimenti perde molto del suo valore nutritivo. puntare sulla qualità del fieno piuttosto che sulla quantità
14 Gli interventi per costituire un prato-pascolo sono di due tipi: 1) Totale - terreno nudo di recente sistemazione idraulico-agraria o terreno con preesistente coltura cerealicola. In questo caso bisogna procedere mediante aratura poco profonda (30 cm) per conservare lo strato fertile e per non portare in superficie eventuali sassi. Prima dell aratura distribuire concime Se si dispone di letame distribuirne q 300 ad ettaro Dopo l erpicatura si procederà alla semina La semina, sia che avvenga manualmente o meccanicamente, deve essere fatta ad una profondità massima di cm 1,5 altrimenti il seme rimane soffocato e non germoglia
15 2) Parziale - Per migliorare un pascolo naturale o un prato-pascolo Risemina dopo aver erpicato il terreno Rullare dopo la semina (può essere fatta manualmente o meccanicamente ad una profondità massima di cm 1,5). Specie foraggere prati-pascolo oligofiti, consociando 2 o 3 specie
16 Fra le graminacee si è imposto il LOIETTO INGLESE (Lolium perenne) e fra le leguminose il TRIFOGLIO VIOLETTO (Trifolium pratense). Sempre fra le graminacee sono da segnalare la Festuca Arundinacea varietà MARIS-KASBA (francese) e l ERBA MAZZOLINA Dactylis glomerata varietà CAMBRIA (francese) e fra le leguminose il TRIFOGLIO BIANCO (Trifolium repens) sia normale che nano. La Festuca e la Dactylis hanno però molta difficoltà nella fase germinativa, specie in periodi siccitosi e con letto di semina grossolano; la Festuca è più rustica ma meno appetita dalle pecore rispetto alla mazzolina. Anche allo stato secco la Festuca non è ben appetita dalle pecore che preferiscono sempre il fieno di leguminosa a quello di graminacea (un fieno ottimale sarebbe costituito dal 70% di leguminosa ed il 30% di graminacea).
17 Al pascolo la pecora ama alternare la leguminosa con la graminacea, preferendo spesso quest ultima (loietto e mazzolina) se non molto alta. Altre buone leguminose sono la LUPOLINA (Medicago lupulina), sia da pascolo che affienata e il GINESTRINO (Lotus corniculatus), meglio appetito allo stato secco che al pascolo. Fra le leguminose non si considera la MEDICA (Medicago sativa), data la sua alta pericolosità allo stato verde (mortalità dell 8% annuo nelle greggi pastorali alla continua ricerca di tale erba per una maggiore produzione di latte), consociabile eventualmente con mazzolina o festuca per la costituzione di un prato-pascolo, ricordando che d estate nelle zone aride e argillose si ha solo e non sempre il ricaccio della medica.
18 Nel caso si volesse impiantare un medicaio è bene collocarlo in una zona poco accessibile alle pecore o, meglio ancora, recintarlo con apposita rete, onde evitare l accesso delle pecore che potrebbero compromettere un eventuale sfalcio, correndo nel contempo il pericolo di morte per meteorismo. Un medicaio di collina produce mediamente in tre tagli circa 100 q.li di fieno secco, mentre un prato-pascolo produce in un taglio circa 40 q.li di fieno secco. Per la semina del prato-pascolo si consiglia il seguente miscuglio: kg 5 di LOIETTO INGLESE (o kg 8 di erba mazzolina se trattasi di terreno sciolto e fresco) + kg 2 di TRIFOGLIO BIANCO + kg 10 di TRIFOGLIO VIOLETTO, ad ettaro, avendo cura che il seme sia interrato ad una profondità non superiore a cm 1/1,5.
19 Si consiglia di seminare a metà Marzo per fruire delle piogge primaverili (negli ambienti con inverni non molto rigidi è preferibile la semina autunnale). Non pascolare prima di un anno dall impianto per non danneggiare le piantine. Se ben mantenuti mediante pascolamento razionale, concimazioni, erpicature e trasemine, i prati-pascolo hanno una durata illimitata e favoriscono la conservazione dell assetto idrogeologico. Si tenga comunque presente che d inverno l erba non cresce al di sotto dei +5, mentre d estate nelle zone particolarmente aride, è stentato anche il ricaccio della medica, per cui in assenza di possibilità irrigua, per non ricorrere ad un antieconomico impiego di fieno e mangime, utilizzare mediante pascolo le erbe e gli arbusti spontanei oltre al fogliame arboreo, che possiedono buone qualità nutrizionali.
20 Per una utilizzazione ottimale del foraggio e per una buona conservazione del cotico erboso, immettere il bestiame quando l erba ha una altezza di cm, perché se è troppo bassa gli animali possono «scollettarla» o sradicarla, mentre se è troppo alta si può avere un alta percentuale di perdite e sprechi. E necessario praticare anche il pascolamento turnato mediante la parcellazione con apposita rete di appezzamenti di terreno proporzionati al carico di bestiame (per esempio: 100 pecore in 5 ettari per 5 giorni per i periodi vegetativi più spinti) per evitare inappetenza per accumulo di feci ed eccessivo calpestamento.
21 Pascolo su piante erbacee spontanee, arbustive ed arboree Per affrontare estati particolarmente siccitose è necessario che gli ovini siano abituai ad alimentarsi con piante erbacee spontanee, arbustive e arboree. Fra le prime emerge per importanza il Meliloto (Melilotus altissima) che allo stato selvatico cresce in qualsiasi terreno (tranne quello acido) esposto all ombra. E una pianta con aspetto cespuglioso, molte ramificazioni, di circa 2 metri. Ha piccoli fiori gialli a grappoli e foglioline rade. Resta in fioritura da metà giugno a metà settembre, in periodi in cui anche la medica ha difficoltà di ricaccio, e possiede buone qualità alimentari essendo una leguminosa. Se affienata emana un gradevole profumo dovuto ad una sostanza aromatica denominata cumarina. Allo stato verde ha sapore di pisello fresco. Altre erbe selvatiche appetite dagli ovini sono: il tarassaco (soprattutto quando è maturo e peloso), la finocchiella (Myrrhis odorato) e la carota selvatica (Daucus carota) caratterizzate da una fitta infiorescenza bianca a forma di ombrello e dalla fragranza di anice, somiglianti alla velenosa cicuta che però emana cattivo odore e ha fusto macchiato di viola.
22 Fra le piante arbustive spiccano: la rosa selvatica (foglie e bacche contenenti vitamina C), il biancospino (foglie e bacche), il prugnolo, il rovo (foglie e more), la medica arborea, la vitalba. Fra le piante arboree spiccano: la robinia, il gelso, il pioppo, l olmo, il salice, il querciolo, la tamerice (specie in agosto-settembre, quando è più accentuato il sapore salino delle fronde). Occorre tenere presente che l altezza raggiungibile dall ovino è di circa m 1,50, pertanto per mantenere la vegetazione entro i limiti di altezza che ne consentano il pascolamento è opportuno potare le piante, a cm 15 da terra, nella stagione di riposo vegetativo. Tenere il bosco in condizioni praticabili per il bestiame per un suo più razionale utilizzo alimentare. Il foraggio prodotto dagli arbusteti e dal fogliame arboreo equivale a 0,15 UF per kg di sostanza fresca e 0,50 UF per kg di sostanza secca eguagliando il contenuto energetico delle foraggere coltivate.
Prati e pascoli Tecniche delle produzioni agrarie G. Ducco. Prati pascoli. Le bestie e l erba
Prati pascoli Le bestie e l erba 1 I foraggi: Prodotti vegetali non utilizzabili per l alimentazione dell uomo né per uso industriali Adatti all alimentazione di animali domestici erbivori 2 Superfici
DettagliRETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA RELAZIONE AGRONOMICA. AREA 1 Grotticelle di Monticchio
RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA RELAZIONE AGRONOMICA AREA 1 Grotticelle di Monticchio Dott.ssa DI TORO Maria Dott. LANGERANO Antonio 31 Marzo 2010 Il S.I.C. Grotticelle di Monticchio, da un punto di
DettagliPRATI. Definizione. Classificazione. Famiglie botaniche possibili
PRATI Definizione Colture foraggere pluriennali, in cui la biomassa viene interamente utilizzata previo sfalcio (prati propriamente detti) oppure in parte sfalciata ed in parte pascolata (pratipascoli)
DettagliRETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA RELAZIONE AGRONOMICA. AREA 1 Monte Paratiello
RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA RELAZIONE AGRONOMICA AREA 1 Monte Paratiello Dott.ssa DI TORO Maria Dott. LANGERANO Antonio 31 Marzo 2010 Nel S.I.C Monte Paratiello, per la sua orografia e per le caratteristiche
DettagliERBAI. elevata potenzialità produttiva migliore stabilità produttiva ed uniformità di razionamento
ERBAI Problematiche elevata potenzialità produttiva migliore stabilità produttiva ed uniformità di razionamento Classificazione autunno-vernini primaverili-estivi Elementi di scelta Esigenze idriche e
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > PRATI POLIFITI
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 17 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > PRATI POLIFITI CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliSistemi di allevamento biologici ovini in Sardegna: risultati sperimentali
Prospettive della foraggicoltura mediterranea nell uso sostenibile degli ambienti agro-silvo-pastorali Macomer - 19 novembre 2008 Sistemi di allevamento biologici ovini in Sardegna: risultati sperimentali
DettagliERSAT Servizio circondariale di Sassari Settore assistenza tecnica
ERSAT Servizio circondariale di Sassari Settore assistenza tecnica Scheda tecnica per l impiego della Medica polimorfa Foto 1: Reinsediamento di medica polimorfa Anglona nell autunno successivo a quello
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > PRATI POLIFITI
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > PRATI POLIFITI CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliRETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA RELAZIONE AGRONOMICA. AREA 1 Monte Vulture
RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA RELAZIONE AGRONOMICA AREA 1 Monte Vulture Dott.ssa DI TORO Maria Dott. LANGERANO Antonio 31 Marzo 2010 Nel S.I.C Monte Vulture, per la sua orografia, è praticata un
DettagliConsociazioni. migliore effetto preventivo dell erosione aumento della fertilità agronomica del terreno
Consociazioni incrementi produttivi medi e stabilizzazione rese; miglior equilibrio composizione chimica migliore ripartizione rese economicità nella concimazione azotata azione protettiva dal freddo durata
DettagliLe colture di interesse zootecnico
Le colture di interesse zootecnico Modulo di sistemi foraggeri Andrea Onofri February 28, 2011 1 Peculiarità Contents 1 Prospettiva di studio 1 2 Classificazione specie 2 3 Classificazione delle colture
DettagliPIANTE ERBACEE. CLASSE III: Crivelli Simone Pozzoli Pietro
PIANTE ERBACEE IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO FASE 1: "ESPLORAZIONE DELL'ARGOMENTO UNITA' DI APPRENDIMENTO 1: L'AGROECOSISTEMA CLASSE III: Crivelli Simone Pozzoli
DettagliTrifoglio alessandrino
Trifoglio alessandrino (Trifolium alexandrinum L.) [Caratteristiche generali Adattamento ambientale - Tecnica colturale Profilo qualitativo Gestione della coltura] Nome comune: Trifoglio alessandrino Berseem
DettagliForaggere Temporanee ed Avvicendate
Foraggere Temporanee ed Avvicendate Gli Erbai: generalità Autunno- Primaverili 1) POACEAE CEREALI (in ordine di precocità) Secale cereale Segale Hordeum vulgare Orzo Triticum aestivum Frumento Tritico
DettagliProdurre foraggio prativo quando fa molto caldo e l acqua scarseggia sorgo sudanense e miscele foraggere tolleranti la siccità
Produrre foraggio prativo quando fa molto caldo e l acqua scarseggia sorgo sudanense e miscele foraggere tolleranti la siccità - Riunioni informative 2019 gennaio-febbraio 2019 Repubblica e Cantone Ticino
DettagliMateria Principi di agronomia e tecnica delle produzioni Classe 2 A
Materia Principi di agronomia e tecnica delle produzioni Classe 2 A MODULO 1 Le lavorazioni del terreno - acquisizione dei principali aspetti relativi ai costituenti del suolo quali origine, classificazione,
DettagliFagiano: specie in declino? fagiani abbatuti
Fagiano: specie in declino? 180000 160000 140000 120000 fagiani abbatuti 100000 80000 60000 40000 20000 0 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 1954 2010 Il declino degli
DettagliL allevamento ovino da latte.una finestra sul mondo
Guspini 29 maggio 2016 L allevamento ovino da latte.una finestra sul mondo Maria Sitzia Servizio per la Ricerca in Zootecnia 0% 14% 44% 30% 48% 51% Numero totale di ovini da latte allevati nel mondo e
DettagliUNIONE EUROPEA REGIONE PUGLIA REPUBBLICA ITALIANA
UNIONE EUROPEA REGIONE PUGLIA REPUBBLICA ITALIANA CATALOGO DEGLI INTERVENTI E DELLE COLTURE ASSOCIATE PER L OPERAZIONE 10.1.3 BANDO PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI SOSTEGNO D.A.G. n.52 del 05/04/2016
DettagliANNO 2018/2019 MODALITA PER L ACCESSO AI CONTRIBUTI E PROCEDURE DI ATTUAZIONE
REGOLAMENTO PER L ATTUAZIONE DEI PROGETTI DI MIGLIORAMENTO AMBIENTALE A FINI FAUNISTICI NELLE ZRC E ZRV AI SENSI DELL ART. 12 LRT 3/94 e successive modifiche ed integrazioni 1) Soggetti beneficiari: ANNO
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > PRATI POLIFITI
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2015 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > PRATI POLIFITI CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2014 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > PRATI POLIFITI
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2014 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > PRATI POLIFITI CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità
DettagliMisure Agroambientali
PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE PER IL VENETO Misure Agroambientali MISURA 211 Indennità a favore degli agricoltori in zone di montagna Chi può fare domanda? Le aziende agricole che conducono per più del
DettagliPerché si avvicendano le colture (1)
SISTEMI COLTURALI SISTEMI COLTURALI Differente combinazione nello spazio e nel tempo delle diverse colture, ognuna con i proprii itinerari tecnici Tipi di base: Sistemi monocolturali Sistemi policolturali
DettagliLa valorizzazione delle risorse foraggere locali per una gestione più sostenibile ed economica dell allevamento
Allevamento semibrado della razza piemontese: un allevamento ecosostenibile Asti, 14 novembre 2015 La valorizzazione delle risorse foraggere locali per una gestione più sostenibile ed economica dell allevamento
DettagliMISURE REGOLAMENTARI
MISURE REGOLAMENTARI Vincolo indennizzabile Vincolo non indennizzabile AREE AGRICOLE (ad esclusione delle superfici occupate da prati permanenti e pascoli) Divieti e regolamentazione dell attività agricola
DettagliL ERBA MEDICA. Ordine: Rosales Famiglia :Leguminosae Genere :Medicago a cui appartengono moltissime specie tra le quali M. sativa è la più importante
L ERBA MEDICA Ordine: Rosales Famiglia :Leguminosae Genere :Medicago a cui appartengono moltissime specie tra le quali M. sativa è la più importante - Pianta perenne con un apparato radicale, molto robusto
DettagliProgramma di Sviluppo Rurale
Programma di Sviluppo Rurale 2007-13 Misura 214 Pagamenti Agroambientali Azione L Conservazione della biodiversità delle praterie ad alto valore naturalistico Chiara Carasi e Maria Novella Bruno incontri
DettagliANNO MODALITA PER L ACCESSO AI CONTRIBUTI E PROCEDURE DI ATTUAZIONE
AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA 6 GROSSETO NORD Via Filippo Corridoni 11 58024 Massa Marittima c.f. 92090610533 info@atc6grnord.it - info@pec.atc6grnord.it PROGETTO MIGLIORAMENTI AMBIENTALI 2018 BANDO DI
DettagliCORSO APICOLTURA 2015
PAOLO CHIUSOLE & GABRIELE DEIMICHEI CORSO APICOLTURA 2015 FLORA D INTERESSE APISTICO SECONDA LEZIONE ROVERETO - MERCOLEDÌ 18/03/2015 L apicoltore deve oltre che lavorare bene con le api, anche conoscere
DettagliCOLTIVARE PER POTER ALLEVARE : L esempio della Coltivazione di Erba Medica - p.a. Russello Valerio -
COLTIVARE PER POTER ALLEVARE : L esempio della Coltivazione di Erba Medica - p.a. Russello Valerio - Un esempio per poter in parte ovviare al problema di dover ottenere delle fioriture nei momenti critici
DettagliSCHEDE VARIETALI LA VALIDITA DI UNA SCELTA PRODUTTIVA
SCHEDE VARIETALI 35019 TOMBOLO (PD) ITALY- Via V. Veneto 87 tel. 049/5969444-5969750 fax 0499470336 E-mail: coprosemel@coprosemel.it http://www.coprosemel.it FORAGGERE A SEMINA AUTUNNALE SEME VARIETA LOIETTO
DettagliISPEZIONI IN CAMPO SOTTO SORVEGLIANZA UFFICIALE: FORAGGERE GRAMINACEE e ERBA MEDICA
Milano, 18 marzo 2014 ISPEZIONI IN CAMPO SOTTO SORVEGLIANZA UFFICIALE: FORAGGERE GRAMINACEE e ERBA MEDICA D.ssa Alessandra Sommovigo 1 FORAGGERE GRAMINACEE Agrostis canina Agrostis gigantea Agrostis stolonifera
DettagliISPEZIONI IN CAMPO SOTTO SORVEGLIANZA UFFICIALE: FORAGGERE GRAMINACEE e ERBA MEDICA. Milano, 26 febbraio 2013 D.ssa Alessandra Sommovigo
ISPEZIONI IN CAMPO SOTTO SORVEGLIANZA UFFICIALE: FORAGGERE GRAMINACEE e ERBA MEDICA Milano, 26 febbraio 2013 D.ssa Alessandra Sommovigo ALLEGATO 1 LEGGE 1096/71 Sementi di generi e specie di cereali, di
DettagliErbai di foraggere e cereali autunno-vernini: tecniche di raccolta e insilamento
Obbiettivo qualità dei foraggi e insilati - Padova 26 febbraio 2014 Erbai di foraggere e cereali autunno-vernini: tecniche di raccolta e insilamento Giorgio Borreani ed Ernesto Tabacco Dip. di Scienze
DettagliMISCUGLI DI ALTISSIMA QUALITA PER OGNI ESIGENZA. I nostri Prati. La serietà e l impegno portano sempre buoni frutti.
MISCUGLI DI ALTISSIMA QUALITA PER OGNI ESIGENZA I nostri Prati La serietà e l impegno portano sempre buoni frutti. Serie PRATI Miscugli e sementi di altissima qualità per ogni esigenza. 2 Miscugli per
DettagliMANUTENZIONE DELL AREA VERDE
MANUTENZIONE DELL AREA VERDE L attività di manutenzione deve interessare tutte le parti costruite: - Prato stabile e prato fiorito - Alberi e cespugli - Viale lungo l argine - Area di laminazione Il PRATO
DettagliDISCIPLINARE DI PRODUZIONE PER LA COLTIVAZIONE DEL GRANO TENERO RISCIOLA
Disciplinare di produzione Grano Risciola DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PER LA COLTIVAZIONE DEL GRANO TENERO RISCIOLA Disciplinare di produzione Grano Risciola DISCIPLINARE DI PRODUZIONE PER LA COLTIVAZIONE
DettagliScelte tecniche e scelte gestionali per ottenere foraggi di qualità
Scelte tecniche e scelte gestionali per ottenere foraggi di qualità Maria Teresa Pacchioli CRPA - Reggio Emilia Workshop Fienagione, i problemi gestionali. Il caso dell azienda che produce per il Parmigiano
DettagliDescrizione Dati aziende caprine
Progetto RISGENSAR: conservazione delle risorse genetiche animali Incontro con gli allevatori Descrizione Dati aziende caprine Dr. Fabio Manca Distribuzione allevamenti caprini visitati IGLESIENTE E COSTA
DettagliForaggicoltura di precisione per la filiera del Parmigiano-Reggiano
Foraggicoltura di precisione per la filiera del Parmigiano-Reggiano Maria Teresa Pacchioli Fabrizio Ruozzi Roberto Davolio CRPA - Reggio Emilia Convegno Qualità del prodotto e dei processi produttivi nella
DettagliRisultati della Ricerca
Risultati della Ricerca Titolo Modelli foraggeri per l allevamento bufalino Descrizione estesa del risultato A. Le colture considerate in irriguo erano: modelli autunno-vernini (medica, loiessa, orzo e
DettagliPICCOLA GUIDA PRATICA PER ACQUISTARE UN FIENO DI QUALITÀ
PICCOLA GUIDA PRATICA PER ACQUISTARE UN FIENO DI QUALITÀ Quando si decide di comprare il fieno, magari per la prima volta, è difficile capire la qualità del foraggio che ci viene proposto e spesso ci si
DettagliLa produzione dei foraggi nelle aziende ovine e caprine Claudio Porqueddu
La produzione dei foraggi nelle aziende ovine e caprine Claudio Porqueddu CNR-ISPAAM - Istituto per il Sistema Produzione Animale in Ambiente Mediterraneo - Sassari Nuraghe Losa 24 settembre 2015 ECCELLENZA
DettagliIl sistema colturale agro-zootecnico
Il sistema colturale agro-zootecnico Modulo di sistemi foraggeri Andrea Onofri February 28, 2011 1 Contenuti Contents 1 Sistema 1 2 Sistema foraggeri 2 3 Elementi 3 4 Obiettivi 5 5 Domande di riepilogo
DettagliErbai Gli erbai sono colture foraggere a ciclo breve inferiore ad un anno aventi la capacità di:
Gli erbai sono colture foraggere a ciclo breve inferiore ad un anno aventi la capacità di: Sfruttare anche brevi stagioni favorevoli alla crescita dell erba Assicurare, con un accorto concatenamento, un
DettagliDescrEnte IDSpecie Descrizione Ore_ha Provincia di AREZZO 1001 Avena Provincia di FIRENZE 1001 Avena Provincia di GROSSETO 1001 Avena
DescrEnte IDSpecie Descrizione Ore_ha Provincia di AREZZO 1001 Avena 25.00 Provincia di FIRENZE 1001 Avena 25.00 Provincia di GROSSETO 1001 Avena 25.00 Provincia di LIVORNO 1001 Avena 25.00 Provincia di
DettagliPIANO AZIENDALE SOCIETÀ AGRICOLA CA DI LUNA S.S. C.DA SAN PIETRO, SNC RECANATI (MC)
PIANO AZIENDALE articolo 12 Legge regionale delle Marche n 13 del 8 marzo 1990 SOCIETÀ AGRICOLA CA DI LUNA S.S. C.DA SAN PIETRO, SNC RECANATI (MC) Loreto, 21 marzo 2016 Il tecnico Dott. Agr. Luca Bilò
DettagliSOMMARIO. 2.1 Conservazione del terreno proveniente dallo scotico Preparazione del substrato Siepi-cespuglio...
SOMMARIO 1 IMPOSTAZIONI DEL RECUPERO AMBIENTALE... 2 2 LAVORI PREPARATORI AL RIUSO FINALE... 3 2.1 Conservazione del terreno proveniente dallo scotico... 3 2.2 Preparazione del substrato... 3 3 INTERVENTI
DettagliManuale per la realizzazione e la gestione delle fasce riparie erbacee: indicazioni tecniche
10 maggio 2018 Istituto Agrario Don Bosco Lombriasco (TO) Manuale per la realizzazione e la gestione delle fasce riparie erbacee: indicazioni tecniche Fernando De Palo - Aldo Ferrero DISAFA Università
DettagliIndice. Avvertenze... Pagina 13 Introduzione.. 15
Indice Avvertenze.... Pagina 13 Introduzione.. 15 Capitolo 1 Principali coltivazioni legnose agrarie Obiettivi ed aspetti normativi 17 Metodologia dell indagine 17 Principali risultati... 18 Varietà coltivate.
DettagliQuestionario di sistemi foraggeri, per l autovalutazione in vista dell esame scritto
Questionario di sistemi foraggeri, per l autovalutazione in vista dell esame scritto Docente: Andrea Onofri 23 novembre 2016 Le domande dell esame scritto saranno selezionate tra tutte quelle che seguono.
DettagliLE COLTURE ERBACEE Claudio Marchetti 2016
LE COLTURE ERBACEE Claudio Marchetti 2016 COLTURE ERBACEE Piante erbacee si definiscono quelle piante che hanno fusti non lignificati chiamati anche steli. Esse si dividono in base alla durata del ciclo
DettagliGestione e valorizzazione delle risorse foraggere in ambiente montano.
Gestione e valorizzazione delle risorse foraggere in ambiente montano. Daniele Giaccone Associazione Regionale Allevatori del Piemonte L ambiente montano ha un valore aggiunto? L alimentazione svolge un
DettagliCORSO APICOLTURA 2014
PAOLO CHIUSOLE e GABRIELE DEIMICHEI CORSO APICOLTURA 2014 FLORA DI INTERESSE APISTICO SECONDA LEZIONE MORI - MARTEDÌ 11/03/2014 L apicoltore deve oltre che lavorare bene con le api, anche conoscere la
DettagliREGOLAMENTO (UE) 1305/2013 PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE : VERIFICA DEI REQUISITI
REGOLAMENTO (UE) 1305/2013 PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014-2020: Misura 10 sottomisura - 10.1 operazione - 10.1.4/1 conversione di seminativi in foraggere permanenti VERIFICA DEI REQUISITI ICA 10411
DettagliCOLZA. Brassica napus o Brassica napus oleifera
COLZA Brassica napus o Brassica napus oleifera BOTANICA Classe: Dicotyledonae Ordine: Rhoedales Famiglia: Cruciferae Brassicaceae Genere: Brassica Specie: Brassica napus L., 1753 Pianta annuale o biennale
DettagliRECUPERO E CONSERVAZIONE DELLE PRATERIE SECONDARIE DELL HABITAT 6210*: DUE CASI STUDIO NELL APPENNINO CENTRO- SETTENTRIONALE
RECUPERO E CONSERVAZIONE DELLE PRATERIE SECONDARIE DELL HABITAT 6210*: DUE CASI STUDIO NELL APPENNINO CENTRO- SETTENTRIONALE Simona Casavecchia, Edoardo Biondi & Marco Galié Dip. di Scienze Ambientali
DettagliSTABULAZIONE LIBERA. Prof.ssa Marina Gentili
STABULAZIONE LIBERA Prof.ssa Marina Gentili Nella stabulazione libera gli animali possono muoversi liberamente nella stalla. Si distinguono quattro zone: ZONA DI ZONA DI ZONA DI SALA DI ALIMENTAZIONE RIPOSO
DettagliEsercitazione di Tecnica della produzione animale
Esercitazione di Tecnica della produzione animale Categories : Anno 2013, N. 162-15 febbraio 2013 di Giuseppe Accomando Considerata un azienda estesa 450 ha, ad indirizzo foraggero zootecnico (si allevano
DettagliSorgo da foraggio, dalla coltura alla valorizzazione.
Sorgo da foraggio, dalla coltura alla valorizzazione. CAMPAGNA FINANZIATA CON IL SUPPORTO DELL'UNIONE EUROPEA LE DIVERSE VARIETÀ DI SORGO DA FORAGGIO Esiste una grande varietà genetica nell ambìto dei
DettagliMiscele da Sovescio Agri.Bio
Miscele da Sovescio Agri.Bio Il sovescio è una pratica agronomica consistente nell'interramento di apposite colture allo scopo di mantenere o aumentare la fertilità del terreno. I risultati che si possono
DettagliL.R. 6/2008, art. 10, c. 2, lett. b) (B.U.R. 28/1/2009, n. 4) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 16 gennaio 2009, n. 013/Pres.
L.R. 6/2008, art. 10, c. 2, lett. b) (B.U.R. 28/1/2009, n. 4) DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 16 gennaio 2009, n. 013/Pres. Regolamento recante criteri per la concessione da parte delle Province,
DettagliBANDO PER I MIGLIORAMENTI AMBIENTALI ANNO 2019
BANDO PER I MIGLIORAMENTI AMBIENTALI ANNO 2019 L Ambito Territoriale di Caccia MORTARA Lomellina Ovest 1 (d ora in poi ATC) incentiva gli agricoltori, al fine di un auspicabile incremento della fauna selvatica,
DettagliSOTTOAMBITO GROSSETO 8 SCADENZA 31 LUGLIO 2015
A.T.C. GROSSETO AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA GROSSETO SEDE FISCALE : VIA TRIESTE 5-58100 GROSSETO SEDE OPERATIVA: VIA BUOZZI N.55 58100 GROSSETO TEL.0564/417375 FAX 0564/420140 e- mail: atc07@caccia.regione.toscana.it
DettagliUscita al bosco Borromeo (ORIGGIO) BIODIVERSITA = VITA
Uscita al bosco Borromeo (ORIGGIO) BIODIVERSITA = VITA QUERCIA ROVERE: specie autoctona, come tutte le querce, produce ghiande che contengono tannino. Entrati nel bosco notiamo che la temperatura si è
DettagliPROGETTO LIFE RI.CO.PR.I.
COMUNE DI CAPRANICA PRENESTINA PROGETTO LIFE RI.CO.PR.I. Azione C 1: Rimozione arbusti SIC IT6030035 Monte Guadagnolo Comune Capranica Prenestina Dip.to V - Servizio 1 Ambiente (aree protette e parchi
DettagliRegione Piemonte PSR Misura Gestione eco-sostenibile dei pascoli
Regione Piemonte PSR 2014-2020 Misura 10.1.9 Gestione eco-sostenibile dei pascoli Indicazioni per l attuazione degli impegni agro-climatico-ambientali Misura 10.1.9: impegni 1. Pascolamento turnato: applicare
DettagliAnalisi dei redditi e dei costi nelle Aziende Pastorali
Analisi dei redditi e dei costi nelle Aziende Pastorali Scuola di Specializzazione in Sanità Animale, Benessere e Produzioni Zootecniche Manca M. Elena Mura M. Caterina Nonne Antonella Polinas Marta Usai
DettagliERBAIO. Non è consentita la coltivazione di varietà costituite o provenienti da Organismi Geneticamente Modificati (OGM)
TRIFOGLIO Nel presente disciplinare sono contenute le modalità di coltivazione specifica per la produzione integrata del trifoglio. Le altre norme e i vincoli comuni a tutte le colture sono riportate in
DettagliOrganismo aziendale agrario struttura e funzioni
Complesso dell ecosistema agrario Grande circolazione umo-minerale agraria Piccola circolazione umo-minerale naturale Organismo aziendale agrario struttura e funzioni bosco-siepi prato stabile e pascolo
DettagliPiani di Manutenzioni consigliati
Piani di Manutenzioni consigliati Piani Biotecnici di manutenzione per tipologie di miscugli da tappeto erboso A cura del dott. Fabrizio Ingegnoli Miscuglio da Giardino tradizionale Composizione: Festuche
DettagliLa classe 1 a C della scuola media L. Lotto all Orto Botanico dell I.T.C Filippo Corridoni di Civitanova Marche
La classe 1 a C della scuola media L. Lotto all Orto Botanico dell I.T.C Filippo Corridoni di Civitanova Marche Il 30 Maggio 2013 la classe 1^C della scuola media L. Lotto è andata in visita all orto botanico
DettagliRegione Piemonte Azione 214.3/1 Provincia/Comunità Montana Assessorato Agricoltura, Tutela della fauna e della flora
Regione Piemonte Azione 214.3/1 Provincia/Comunità Montana. REGOLAMENTO (CE) 1698/2005 PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013: AZIONI AGROAMBIENTALI Azione 214.3 Incremento del carbonio organico del suolo
DettagliCOMUNE DI AREZZO. PROPRIETA : AZIENDA AGRICOLA PODERE IL CASTRO s.a.s. AREZZO.
COMUNE DI AREZZO PROPRIETA : AZIENDA AGRICOLA PODERE IL CASTRO s.a.s. AREZZO. PROGETTO: PIANO ATTUATIVO PER LA REALIZZAZIONE DI MANEGGIO E PENSIONE PER ANIMALI DI AFFEZIONE IN LOCALITÀ PALAZZETTI, MONTIONE,
DettagliPiano di manutenzione del verde Urbanizzazione Ozzano Emilia
Piano di manutenzione del verde Urbanizzazione Ozzano Emilia Interventi sul tappeto erboso Sfalci Il primo sfalcio va eseguito al massimo dopo 30 giorni dalla semina e comunque appena l erba raggiunge
DettagliANNO MODALITA PER L ACCESSO AI FONDI E PROCEDURE DI ATTUAZIONE SOTTOAMBITO GROSSETO 7
A.T.C. GROSSETO AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA GROSSETO SEDE FISCALE : VIA TRIESTE 5-58100 GROSSETO SEDE OPERATIVA: VIA BUOZZI N.55 58100 GROSSETO TEL.0564/417375 FAX 0564/420140 e- mail: atc07@caccia.regione.toscana.it
DettagliLA VEGETAZIONE. 1. Parole per capire VOLUME 1 CAPITOLO 5. A. Conosci già queste parole? Scrivi il loro significato o fai un disegno: montagna...
VOLUME 1 CAPITOLO 5 MODULO D LE VENTI REGIONI ITALIANE LA VEGETAZIONE 1. Parole per capire A. Conosci già queste parole? Scrivi il loro significato o fai un disegno: montagna... collina... pianura... costa...
DettagliSUNLIFE La Strategia Umbra per Natura 2000 LIFE13 NAT/IT/000371
SUNLIFE La Strategia Umbra per Natura 2000 LIFE13 NAT/IT/000371 Il ruolo di agricoltura e selvicoltura per la gestione della Rete Natura 2000 Le guide Perché delle guide La RN2000 in Umbria trae la propria
DettagliCorso 2 Controlli in campo
Corso 2 Controlli in campo I controlli e la certificazione delle sementi di specie foraggere graminacee e leguminose CREA SCS Milano, 22 Febbraio 2017 Dott. Massimo Montanari sezione Bologna 1 RIFERIMENTI
DettagliALLEGATO 8 BOZZA DI DISCIPLINARE DI PRODUZIONE
ALLEGATO 8 BOZZA DI DISCIPLINARE DI PRODUZIONE CERTIFICAZIONE DI PRODOTTO DELLA TRIFOLLA DE L HAUTE VALLEE DU GRAND ST. BERNARD/ PATATA DELL ALTA VALLE DEL GRAN SAN BERNARDO C:\Documents and Settings\dd\Documenti\grand-combain\4
DettagliFORRICALE Varietà di origine spagnola
FORRICALE Varietà di origine spagnola LETIZIA ERBA MEDICA LA VARIETÁ Origine: sintetica a 3 costituenti (70% ecotipo romagnolo, 20% ecotipo polesano, 10% varietà francese) Costitutore/responsabile selezione
DettagliLa competitività. inizia dal prato
INCONTRO - DIBATTITO Le scelte per migliorare l efficienza tecnica e la qualità del latte 28 a Mostra Regionale BOVINI RAZZE DA LATTE Fiere di Reggio Emilia, 17 aprile 2010 Marco Ligabue Paola Vecchia
DettagliPascoli. I pascoli naturali
Pascoli I pascoli naturali Pascoli rappresentano la principale fonte di approvvigionamento foraggero per gli allevamenti zootecnici delle regioni mediterranee sono prevalentemente localizzati in aree collinari
DettagliAllo Sportello Unico Attività Produttive del COMUNE DI CIVITAVECCHIA (provincia di Roma) PEC:
Allo Sportello Unico Attività Produttive del COMUNE DI CIVITAVECCHIA (provincia di Roma) PEC: suap.pec@comunedicivitavecchia.legalmail.it MODELLO G-15 BILANCIO AZIENDALE (D.Lgs. 29 marzo 2004 n. 99, D.Lgs.
DettagliCONVEGNO INTERNAZIONALE "La Convenzione delle Alpi e la Convenzione dei Carpazi: esperienze a confronto. Gli Appennini, una catena montuosa europea"
CONVEGNO INTERNAZIONALE "La Convenzione delle Alpi e la Convenzione dei Carpazi: esperienze a confronto. Gli Appennini, una catena montuosa europea" Sarnano (MC) 23-24 aprile 2014 Valorizzazione della
DettagliProt. n 455 Salerno, lì 23 Maggio 2013
COLLEGIO DEI PERITI AGRARI E DEI PERITI AGRARI LAUREATI DELLA PROVINCIA DI SALERNO www.collegioperitiagrarisa.it - e-mail:collegio.salerno@pec.peritiagrari.it - collegio.salerno@peritiagrari.it Prot. n
DettagliTAPPETI ERBOSI 161
TAPPETI ERBOSI 161 LINEA PROFESSIONALE E un miscuglio di sementi per tappeti erbosi ottenuto da varietà professionali con la caratteristica di essere resistente alle diverse tipologie di terreno e condizioni
DettagliR E G I O N E L A Z I O BILANCIO AZIENDALE
21/04/2015 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 32 Pag. 159 di 343 ALLEGATO 2 R E G I O N E L A Z I O DIREZIONE REGIONALE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA BILANCIO AZIENDALE ANNO
DettagliLoiessa. (Lolium multiflorum Lam.) [Caratteristiche generali Adattamento ambientale - Tecnica colturale Profilo qualitativo Gestione della coltura]
(Lolium multiflorum Lam.) [Caratteristiche generali Adattamento ambientale - Tecnica colturale Profilo qualitativo Gestione della coltura] Nome comune: Loiessa, Loietto italico Italian ryegrass (Inglese),
DettagliA.A Corso di studio (anche in inglese): Paesaggio, Ambiente e Verde Urbano (Landscape, Environment and Urban Green)
A.A. 2018-2019 Denominazione dell attività formativa: Coltivazioni Erbacee e Sostenibilità del Paesaggio Denominazione in inglese dell attività formativa: Herbaceous Crops and Landscape Sustainability
DettagliCEREALI FORAGGERE DENOMINAZIONE UNITA' DI MISURA PREZZO % INDENNIZZO PRODOTTO ERBA MEDICA - RISEMINA HA 700,00 100
CEREALI FORAGGERE DENOMINAZIONE UNITA' DI MISURA PREZZO % INDENNIZZO ERBA MEDICA - RISEMINA HA 700,00 100 LEGUMINOSE DA GRANELLA - PERDITA AVENA - GRANELLA - QL 30,00 100 PERDITA AVENA - PAGLIA- PERDITA
DettagliGESTIONE DEL SUOLO. Mantenere e migliorare le caratteristiche fisico-meccaniche del suolo. Evitare problemi di erosione superficiale.
GESTIONE DEL SUOLO Obiettivi Controllare lo sviluppo delle erbe (flora infestante, prato consociato) per evitare problemi di competizione per acqua ed elementi nutritivi che possono influenzare la produttività
DettagliLe superfici agricole e le pratiche locali tradizionali: fra l eleggibilità e gli impegni di mantenimento. Paulilatino, 7 Maggio 2015
Le superfici agricole e le pratiche locali tradizionali: fra l eleggibilità e gli impegni di mantenimento Paulilatino, 7 Maggio 015 Superficie agricola "Superficie agricola": qualsiasi superficie occupata
DettagliMATERIALE PER LO SVOLGIMENTO DEL PIANO DI CONCIMAZIONE DELLE COLTURE AGRARIE
MATERIALE PER LO SVOLGIMENTO DEL PIANO DI CONCIMAZIONE DELLE COLTURE AGRARIE Efficienza Concimi minerali: efficienza pari al 100%. Assunzione in realtà non si raggiungere mai. Letame e compostati: Per
DettagliCOMPOST. per un agricoltura di qualità. di QUALITÀ. ... I terreni non invecchiano mai...
Il COMPOST per un agricoltura di qualità di QUALITÀ... I terreni non invecchiano mai... Si ringrazia il dott. Massimo Centemero della Scuola Agraria del Parco di Monza per la collaborazione. Stampa: Arti
Dettagli