Notiziario. IL SAMARITAN Numero 1 Anno XII Aprile 2012 IL SAMARITAN

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1 Notiziario ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO O.N.L.U.S. IL SAMARITAN Numero 1 Anno XII Aprile 2012 Anno 12, Numero 1 Aprile 2012 IL SAMARITAN 1

2 IL SAMARITAN Periodico Trimestrale dell Associazione Il Samaritan ONLUS Numero 1 Anno XII Aprile 2012 Reg. Trib. di Udine rich. il 31/05/2006 Direttore Responsabile Bruno Foti Redazione Fabrizio Barbarino, Marco Benedetti, Antonino Cappellari, Elisa Sonagere, Renato Toppazzini Hanno collaborato a questo numero: Stefania Agostinis, Daniela Bosoppi, Sergio De Cecco, Agnese Diana, Ettore Floreano, Manuela Marcuzzi, Marco Marcuzzi, Giovanni Molinaro, Eva Pascoli, Marina Simonitto, Paolo Toppazzini, Graziella Zambano Contatti Associazione Il Samaritan O.N.L.U.S. P.zza Giovanni XXIII, S.Giacomo di Ragogna (UD) Tel.: / Fax : ilsamaritan@libero.it Web: C.C.P n Sul sito dell associazione troverete orari, eventi e tutte le informazioni riguardanti i nostri progetti. S O M M A R I O Festa di vita 3 Cjase Balet : il sogno diventerà realtà 4 Assemblea dei soci 5 Nulla si crea, nulla si distrugge... 6 Gli eventi del Samaritan: Il mercatino del Samaritan 7 Aiutare a sognare 8 Gita a Monrupino 9 Siamo partiti alla scoperta... Torneo di calcetto 10 Esperienze e attività: A proposito della ginnastica Secondo corso di giardinaggio Corso di orto sinergico 11 Conference di matematiche Serata con l ACAT 12 Mi presento Il mio compleanno 13 Pensieri 14 Volontariato all estero 15 Fratellanza o diniego? 16 Al sucedeve une volte: I vuès dal purcìt 17 Benvignûts al Samaritan Orari e prossimi eventi 18 L angolo della solidarietà 19 2

3 Festa di vita IL SAMARITAN Numero 1 Anno XII Aprile 2012 Pasqua significa Passaggio ; il passaggio della natura dallo sterile inverno alla primavera in fiore; il cammino, per gli antichi pastori, verso praterie erbose; il superamento del mar Rosso per gli Ebrei con Mosè, e per Cristo la vittoria sul peccato e sulla morte che attanagliano l umanità. Pasqua è festa di vita che sempre risorge. Anche noi come famiglia del Samaritan possiamo quest anno in modo del tutto speciale festeggiare questa solennità come passaggio. Infatti, il contributo assegnato dalla Regione per la ristrutturazione di Cjase Balet ci apre a prospettive nuove. E anche questa una Pasqua, una grande Pasqua: possiamo guardare all avvenire con occhi direi di bambini; il tempo di prima è passato; ecco, sorge la luce del giorno, il nostro sogno incomincia a divenire realtà. Certo, non possiamo essere felici da soli. La felicità è vera, quando tutti siamo felici. Per questo, cari lettori, vi pensiamo e auguriamo che in ogni vostra famiglia giunga una buona Pasqua; quella dell uovo di cioccolato per i bambini, di un amore maturo per i giovani, di una vita responsabile per gli adulti, di una saggezza accumulata negli anni per gli anziani, di una speranza rinnovata per i sofferenti, di una fiducia nell avvenire per tutti. E questa la vera Pasqua. Si legge nel Vangelo di Marco che un giorno i discepoli chiesero a Gesù: Dove dobbiamo preparare la Pasqua?. E la domanda che forse ognuno di noi si fa: Come ritrovare il senso profondo di questa giornata?. Non ho risposta; mi metto invece in cammino come gli antichi pastori e vengo da voi, busso alle case dove è esposto il cartello Venerdì santo, dove malattie psichiche o fisiche segnano i minuti della notte e le ore del giorno. Infatti, non conosce la gioia chi non ha provato il dolore; non apprezza la libertà chi non è stato schiavo; non gode dell abbondanza chi non ha vissuto in povertà. Anche per questo c è tanta malinconia, insoddisfazione, nevrosi e angoscia nella nostra società. Non può parlare di Pasqua chi non è stato segnato dal limite della debolezza e della fragilità. Ogni Pasqua umana e cristiana ha il passaggio obbligato del venerdì santo. Dunque voi che conoscete il dolore aiutateci a ritrovare serenità; voi che non avete avvenire, indicateci la strada; voi che navigate nelle tempeste, sosteneteci nelle bufere. Infatti, siete voi ammalati che risanate i sani, voi peccatori che purificate i giusti, voi che morendo ogni giorno ci donate vita. Non siamo noi a portare una buona Pasqua a voi; siete voi che fate risorgere noi. Buona Pasqua nella fede, nel Signore risorto. E buona Pasqua a te, Cjase Balet in questo passaggio, colmo di speranza, dalla vecchia struttura alla nuova progettazione; quanta fiducia donerai a quattordici residenziali, a venti diurni e alle loro famiglie. Sia questa Pasqua una festa di vita per voi, responsabili, operatori, volontari, amici, benefattori e simpatizzanti del Samaritan; e grazie, al maschile e al femminile, di quanto fate per noi. Il Presidente 3

4 Cjase Balet : il sogno diventerà realtà Per il Samaritan il 2011 si è concluso sotto i migliori auspici. Il 30 Dicembre è finalmente giunta la buona notizia, tanto attesa da tutti coloro che hanno a cuore la casa-famiglia per disabili che l associazione intende realizzare a Pignano: Cjase Balet si farà! Il sogno diventerà realtà grazie ad un contributo economico ai sensi dell art. 40 della legge regionale 6/2006 e pari all 80% dell importo previsto per la realizzazione della struttura, ovvero a fronte di una spesa di di euro. La realizzazione di una casa-famiglia è da sempre obiettivo fondamentale per i samaritani e il suo raggiungimento potrà garantire il proseguimento e il potenziamento del servizio semiresidenziale già attivato presso la casetta di Anute di Taide da sei anni a questa parte. La nuova casa potrà infatti ospitare circa una trentina di persone diversamente abili. Più precisamente si tratta di quattordici residenziali che non potendo più essere seguiti entro le mura domestiche vi abiteranno giorno e notte: a questi si aggiungeranno gli altri frequentatori delle molteplici attività organizzate durante le ore diurne e che alla sera faranno ritorno in famiglia. Per quanti tra i lettori non conoscono le vicissitudini di questa iniziativa così importante per la comunità di Ragogna (ma anche per il territorio circostante) farò una breve cronistoria. Aprile 1998: viene ufficialmente fondata l associazione IL SAMARITAN con sede in Ragogna. L associazione persegue finalità di aiuto ed assistenza rivolte ai disabili e alle loro famiglie. Nell atto costitutivo si fa espresso riferimento ad un luogo-famiglia in cui le relazioni e la vita in comune siano motivo di crescita umana, culturale e spirituale : è l inizio del cammino. Dicembre 2002: le famiglie dei disabili sono il primo nucleo intorno al quale si costituisce il Samaritan. Una tra queste, con grande generosità e spirito solidale, dona all associazione l abitazione di proprietà. Si tratta di un fabbricato rurale con annessa area scoperta di 5000 metri quadri. La casa e il progetto ora hanno un nome : Cjase Balet. Novembre 2004: viene redatta la prima bozza del progetto architettonico su iniziativa del Samaritan e finanziamento sostenuto direttamente dall associazione. Gli elaborati a firma dell Ing. Gian Paolo Fortunato vengono sottoposti all attenzione del Sindaco di Ragogna e dei responsabili dell A.S.L. 4 IL SAMARITAN Numero 1 Anno XII Aprile 2012 che li giudicano validi: il sogno inizia a prendere forma sulla carta anche se non esistono ancora certezze sui finanziamenti dell opera. Dicembre 2007: viene presentata la prima domanda di contributo a.s. della Legge 6/2006. Gli uffici regionali competenti per materia approvano in prima battuta il progetto, ma purtroppo non sono disponibili i fondi sufficienti per finanziarlo. Negli anni a seguire domanda e progetto verranno ripresentati più volte: il lungo cammino prosegue. Dicembre 2011: finalmente il 30 Dicembre viene approvata la graduatoria delle domande ammesse a contribuzione per strutture destinate a servizi residenziali e semiresidenziali rivolti ai disabili. Con decreto n 1369 detta graduatoria verrà pubblicata sul B.U.R. in data : tra i progetti finanziati c è anche quello di Cjase Balet! Indescrivibili la gioia e la soddisfazione del Presidente Don Antonino Cappellari e del direttivo, dei soci, dei volontari, dei collaboratori e delle famiglie all arrivo della buona novella. Dal cielo, insieme agli altri samaritani che abbiamo salutato negli anni, sorride e festeggia con noi il primo e indimenticato Presidente Sergio Sonagere: è lui che insieme a pre Tonin ha messo le basi dell associazione e dato vita al progetto per la realizzazione della casa-famiglia. Attraverso queste righe l associazione vuole ringraziare tutti coloro che nel corso degli anni hanno creduto e sostenuto in varie forme il progetto: singoli cittadini, associazioni, funzionari, enti, istituzioni e comunità a partire da quella ragognese che per prima ha saputo apprezzare lo spirito e l operato del Samaritan. Allo stesso tempo vuole rassicurare i lettori che da un lato sono state attivate tutte le procedure necessarie per il rilascio del contributo e dall altro che i servizi prestati finora, grazie alla disponibilità di nuovi spazi messi a nostra disposizione, proseguiranno senza ridimensionamenti e interruzioni di sorta anche durante il corso dei lavori. Insomma il riconoscimento del contributo rappresenta per i samaritani un punto di partenza piuttosto che un punto d arrivo ed essi lo onoreranno nell unico modo che conoscono: rimboccandosi le maniche e tirando un grosso respiro prima di rimettersi all opera! E anche vero che ora più che mai abbiamo bisogno del vostro aiuto poichè l impegno che dovremo saper mettere in campo nei prossimi tre-quattro anni è grande e il cammino verso il compimento del progetto è ancora lungo. Continuate a starci vicino e la forza e il coraggio per proseguire sicuramente non ci mancheranno! Renato

5 Una veduta aerea di Cjase Balet Assemblea dei soci del Samaritan 5 Giovedì primo marzo si è tenuta la prima riunione dei soci del Samaritan per il L'invito a partecipare è stato esteso per questa occasione anche ai volontari, operatori e simpatizzanti non soci, proprio per mostrare a tutti gli interessati i notevoli passi avanti che sono stati compiuti negli ultimi mesi. Se fino all'anno scorso questi incontri servivano essenzialmente come prassi burocratica per confermare il bilancio oppure prendere decisioni riguardanti la composizione del direttivo, questa volta gli argomenti avevano un'importanza e un "sapore" diverso. Tutta l'assemblea era conscia del fatto che adesso "si fa sul serio" e d'ora in avanti ognuno di noi dovrà dare il meglio di se stesso per la buona riuscita del sogno che stiamo realizzando. Non è facile rendersi conto dell'importanza di un finanziamento, come quello regionale, importante e impegnativo. Onorarlo significherà rimboccarsi le maniche e pensare a un futuro meno lontano, più immediato e ricco di novità, ma anche di sacrifici. Primo fra tutti bisognerà mantenere almeno il pareggio di bilancio e raccogliere fondi per completare la somma finale prevista dal progetto (il finanziamento copre l'80% dell'intero importo). Molte sono le voci sulle quali occorrerà risparmiare e dovremo cercare anche nuove forme di finanziamento, sempre puntando a mantenere la qualità dei servizi e l'umanità che caratterizza la nostra assistenza. E' inutile costruire una casa grande e bella se poi questa rimane vuota: i ragazzi sono al centro del nostro lavoro e ad ogni passo dobbiamo sempre guardare verso di loro e proseguire insieme il cammino. Grazie al lavoro dei revisori dei conti, del tesoriere e del segretario è stato preparato un rendiconto per il prossimo anno decisamente corposo, ma ogni parte è essenziale per la buona riuscita del nostro scopo. Qualche socio era preoccupato che le cose venissero fatte bene e in regola, ma considerando che ci affidiamo a dei professionisti per ogni ambito nel quale siamo coinvolti (leggi regionali e nazionali, contributi, progetti e costruzioni, ecc.) possiamo essere moderatamente sicuri del successo dell'impresa. Ci vorranno parecchi mesi ma la voglia di proseguire e dare un futuro migliore a tutti noi del Samaritan è la molla che ci spinge in avanti e ci permetterà di superare tutte le difficoltà. Un grazie a tutto il direttivo e ai revisori dei conti per la cura e la dedizione al proprio lavoro per il Samaritan. Fabar

6 Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma Si dice spesso che quando si chiude una porta si apre un portone. E un modo per non rimpiangere troppo quello che avevamo, un modo per guardare avanti con fiducia. L accoglimento della Domanda per Cjase Balet, da parte delle Regione, ci ha messo di fronte alla necessità di trasferire non solo alcune attività, ma soprattutto l ufficio, che da anni ormai aveva lì la sua sede. Gli spazi a disposizione non lasciavano molto su cui riflettere: Casa Elena è stata la soluzione più immediata. Il trasloco è stato velocissimo: iniziato con Marco, mio marito, il sabato mattina; continuato la domenica con Fabrizio, che si è premurato di portare tutta la parte informatica e di rifare tutti i collegamenti; finito con Stefania, Pre Tonin e Marco Benedetti il lunedì mattina e Giovanni, Paolo ed Ettore nel pomeriggio. Ricordo le nostre macchine e il pulmino, cariche di tutto. Dal mobile più pesante alla penna più colorata. Il martedì a sistemare e il mercoledì già operativi. Un trasloco frenetico, veloce, intenso ma non indolore. Casa Elena è in una bella zona di San Daniele, un posto tranquillo. L ufficio è sistemato al primo piano, in una stanza luminosa, con la porta finestra e una piccola terrazza. Abbiamo ancora qualcosa da sistemare, non sono convinta della disposizione (come tutte le donne ), ma sono piccolezze. Durante la settimana, i ragazzi del Samaritan, con i vari laboratori, si alternano ai ragazzi del Manzini, con le loro attività legate all autonomia e alla gestione della casa. Insomma, non si è mai soli e il lavoro è, fortunatamente, sempre tanto. Venendo a Casa Elena, mi piaceva l idea di essere più presente e che l ufficio fosse dove stanno i ragazzi. Purtroppo non è potuta andare così, perché a Casa Anute ci sono sempre tante attività che vanno portate avanti: inizia la bella stagione, bisogna curare il giardino e l orto. Non posso negare, però, che la mia giornata preferita è il mercoledì, perché tutti i ragazzi sono qui. Sapere che sono al piano di sotto, o nella stanza a fianco, mi fa stare bene. Non chiedetemi perché. Si è chiusa una porta, dunque. E dietro quella porta ci sono persone e momenti che ora sinceramente un po mi mancano. Ci sono sempre, lo so bene, ma è diverso il modo, il tempo e lo spazio che ci è concesso condividere. Mi sento in sospeso tra la porta e il portone: devo ancora capire qual è. Forse basterebbe accettare che, a volte, le cose non migliorano né peggiorano: semplicemente, cambiano. Esiste sempre l altra faccia della medaglia. Siamo noi che dobbiamo saper cogliere il lato migliore. Ciò che abbiamo costruito nel passato, anche se ci è costato fatica, è una ricchezza che nessuno può portarci via. Viviamo il momento del presente nel modo migliore che possiamo concederci e il nostro sguardo scruterà sempre con fiducia l orizzonte. Eva 6

7 Gli eventi e le uscite del Samaritan Tra le uscite e gli eventi di questo inizio d anno spiccano sicuramente la visita al centro di Monrupino e l inaugurazione del mercatino presso il Circolo Il Colle a San Daniele, quest ultimo finalizzato alla raccolta fondi per completare il progetto di Cjase Balet. Il mercatino del Samaritan Sabato 10 Marzo alle ore siamo tutti andati all inaugurazione del mercatino allestito al circolo culturale Il Colle dove sono esposti i lavori di ceramica, ricamo, cartapesta, fiori di carta e tanto altro ancora, realizzati da noi del Samaritan. All inaugurazione erano presenti pre Tonin, Roberto Molinaro, il sindaco di Ragogna Mirco Daffarra, il sindaco di San Daniele Emilio Iob e tanti altri. Prima di tutti ha parlato pre Tonin del progetto di Cjase Balet, poi gli assessori regionale, provinciale e il sindaco di Ragogna. Dopo le presentazioni ufficiali, è toccato a noi prendere la parola. Ettore ha ringraziato i volontari del Samaritan per il lavoro e il tempo che dedicano a noi, poi sono intervenuta io per parlare e ringraziare gli operatori per il lavoro che svolgono con noi. Tanti saluti con grande affetto Agnese La nuova rappresentante dei disabili 7

8 Le autorità presenti all inaugurazione del mercatino a San Daniele Aiutare a sognare Due casette in legno, collocate nel giardino di Casa Anute di Taide sono, una il magazzinodeposito dei materiali da usare per fare i lavori per i mercatini, la seconda è invece il locale in cui trovano posto le cose fatte. Detto così uno può pensare a chissà quali spazi niente di tutto questo. In bell ordine tutto è etichettato e inscatolato. Quando ci è stato offerto lo spazio espositivo del Circolo Culturale Il Colle, a San Daniele, per oltre tre settimane, ci è parso di volare. Finalmente si aveva la possibilità di presentare i nostri lavori ad un pubblico più vasto e in forma diversa. La sensibilità dei responsabili del circolo ha permesso di far conoscere il grande impegno della nostra Associazione, ora anche economico, per la costruzione della nuova casa famiglia, denominata Cjase Balet, finanziata dalla Regione Friuli Venezia Giulia per l 80%. La rimanente quota è a carico del sodalizio. Il Samaritan si finanzia con la solidarietà delle persone sensibili che, in varie forme, provvedono. Una tra queste resta il mercatino con le bomboniere, molte uscite dal lavoro manuale dei nostri ragazzi diversamente abili, aiutati dagli operatori e dai volontari. Ecco perché è stato definito un grande sogno la costruzione della casa famiglia; un incastro di sinergie in cui il cuore ha un impatto determinante. I nostri giovani ospiti, la sera del 10 marzo, hanno presentato l ultimo nato: il laboratorio della carta pesta e dei fiori di carta. Tutto si è svolto in forma ufficiale: erano presenti oltre al Presidente del circolo Maurizio Rinaldi e il nostro Presidente don Antonino Cappellari, gli Assessori regionale Molinaro e provinciale Piuzzi e i Sindaci di San Daniele e Ragogna. Un folto pubblico attorniava i nostri ragazzi. Dopo i discorsi ufficiali, a tutti, la compagine culturale ha offerto un graditissimo buffet. Una grande mano ci è stata offerta offrendoci gratuitamente i grandi spazi espositivi e tutti gli aiuti per presentare al meglio la mostra del mercatino. Come ricordava il nostro Presidente, nel Vangelo troviamo scritto: Non di solo pane vive l uomo. Sono promotori d arte al Circolo Culturale, un settore in cui lo spirito esce dal concreto presente per librarsi in spazi dove la leggerezza diviene musica, la bellezza poesia e i sentimenti plasmano, assumendo un altra dimensione, donando qualità alla vita. La sensibilità dimostrata verso il diverso, debole e bisognoso, ha toccato il vertice. La profondità del cuore, ha toccato il cielo di Dio. Dio è bontà e bellezza, è Amore. G. 8

9 GITA A MONRUPINO Sabato 25 Febbraio 2012 sono partito alle7,45 dalla casetta Cjase Anute perché avevo appuntamento con Graziella, Giorgio Pascoli e Agnese a Cjase Balet. Saliti tutti sul pulmino, siamo andati a prendere anche Claudio, Fabrizio e Manuela Marcuzzi. Avevamo in programma una gita a Monrupino dove esiste una casa famiglia chiamata I Girasoli. Era una bella giornata e faceva caldo, siamo arrivati a destinazione alle 10,15, ad aspettarci c era Loana, la coordinatrice della comunità. Ci ha accolto con il tè e il succo di ananas. Dopodiché abbiamo visitato il loro laboratorio di telaio, creta, cucito. Abbiamo poi visitato anche il loro orto, la serra e la falegnameria. L orto era molto interessante perché suddiviso in tanti piani anche rialzati per coloro che non riescono ad abbassarsi. Un altra attività molto importante era il laboratorio di cucina, perché loro sono completamente autonomi, i pasti non arrivano pronti ma sono gli ospiti della comunità a prepararli. Loana ci ha raccontato che con loro ci sono anche due ragazzi autistici. Prima di rientrare ci hanno regalato un gatto di legno. Siamo stati molto contenti della giornata trascorsa perché abbiamo visto cose nuove e interessanti. Ettore F., Manuela M., Agnese D. 9

10 Siamo partiti alla scoperta... Si era in otto, sabato 22 febbraio, a salire sul nostro pulmino per andare a Monrupino, piccolo comune abbarbicato sul Carso, a ridosso di Trieste. Tutto a posto, tutto in regola, avevamo anche le catene da neve. Solo che, per nostra fortuna, splendeva il sole e faceva caldo. Quale il motivo del viaggio? Si andava a visitare un associazione con le nostre stesse finalità e problematicità all interno della quale, tra i vari laboratori, si trova quello della creta dove i disabili si cimentano. Confrontarsi per imparare, ecco cosa ci ha spinti a partire contenti e canterini. Pietro stava alla guida, Giorgio svolgeva il compito del navigatore. Ettore, Fabrizio, Claudio, Manuela e Agnese erano i componenti del coro viaggiante. Siamo stati clementi con l autista, siamo stati zitti fino al casello autostradale, poi ci siamo scatenati cantando tutto il nostro repertorio. Si chiama Il Girasole l associazione in cui eravamo attesi. La loro sede è una villa su più piani che segue la conformità carsica del suolo. La responsabile e gli ospiti ci hanno accolto calorosamente. Qui viene seguito lo stile steineriano, che molto ha in comune con ciò IL SAMARITAN Numero 1 Anno XII Aprile 2012 che da noi si definisce clima famigliare. Siamo stati accompagnati tra i vari laboratori ed è risorto più forte in noi il desiderio di avere due forni per la cottura della creta (ora non ne abbiamo neppure uno). Uno elettrico e l altro a gas, come belli, belli li vedevamo davanti. Un particolare ci ha colpito: le aiuole dell orto hanno la forma di un fiore, ciascun petalo è delimitato da blocchi di tufo ed è concepito a diverse altezze per permettere anche a chi non può abbassarsi, di curare una parte di orto. Hanno una piccola falegnameria, un reparto per la tessitura, l angolo del ricamo e cucito e preparano da soli i pasti. Pure loro sono in fase espansiva con un altra struttura. Il clima mite ci ha permesso di andare poi a fare quattro passi tra il borgo delle vecchie case, tipiche, con la copertura in pietra. Complice l orologio dello stomaco ci siamo precipitati a mangiare una buona, grande pizza. Le emozioni, la camminata, la digestione, tutto ha contribuito ad abbassare le palpebre dei nostri coristi, appena ci siamo seduti sul pulmino, sulla via del ritorno. Ed è stato silenzio! Ora quando si riparla della gita emergono ricordi dolci, sereni. Dunque possiamo ancora viaggiare in quei posti con la mente, con la fantasia. Una Volontaria Torneo di calcetto Nel mese di febbraio abbiamo giocato tre partite dell andata del torneo di calcio in squadra contro l associazione Insieme si può, ma abbiamo perso quattro a due e con l Atelier invece abbiamo pareggiato zero a zero. Con l Hattiva Lab abbiamo perso due a uno, come se non bastasse siamo ultimi in classifica con un punto in tre partite.. Andiamo al torneo il venerdì a Rumignano e a Ciconicco con Giovanni Molinaro, Paolo Toppazzini, Marco Benedetti, Agnese Diana, Stefano di Carpacco ed io Ettore Floreano. Le regole del gioco ci dicono che non si può prendere la palla con le mani, ma solo con piedi e corpo, infine non può fare gol l operatore. Io sono centrocampista e attaccante, ho fatto due gol alla prima partita e uno alla seconda, ma sono scontento di questo punteggio: vorrei che la mia squadra avesse più punti in classifica. Ettore 10

11 Esperienze e attività Dopo il trasloco a Casa Elena sono riprese le attività dei vari laboratori riorganizzati nella nuova struttura, grazie anche alla partecipazione di nuovi collaboratori. A proposito della ginnastica e dell arte motoria È già da un po di tempo che facciamo ginnastica con Veronica il lunedì pomeriggio dalle 15 alle 16 in sala della comunità e sperimentiamo diversi esercizi come adduttori, addominali e flessioni. Durante la pausa facciamo anche merenda con biscotti e tè caldo. Io mi sento bene quando ci stendiamo sui tappetini e flettiamo le gambe oppure quando ci teniamo la testa con le mani girandola a destra e a sinistra. La ginnastica mi fa bene e mi rilassa, la facciamo a ritmo di musica, mentre svolgo gli esercizi sento un po di dolore ma poi sto meglio. Veronica è molto cordiale e simpatica e quest anno si laurea in scienze motorie. Ettore SECONDO CORSO DI GIARDINAGGIO OVVERO ORT SINERGJIC CENCE VELENS Il secondo corso di gestione di un orto sinergico quest anno è iniziato il 28 febbraio presso il CEFAP di Codroipo. La mattina alle otto e venti viene Giovanni a prendermi a casa e poi insieme andiamo a Carpacco dove ci aspettano Stefano e Marco. Al corso si svolgono varie attività: animazione, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, come si struttura un orto sinergico, visite in un azienda che ha adottato il metodo dell agricoltura biologica. La gestione dell orto per me è un ripasso del corso fatto lo scorso anno: ad esempio, siamo stati a Bertiolo a vedere una serra in un azienda che ne dispone di varie altre. Prossimamente cominciamo a lavorare all aperto. Paolo Corso di orto sinergico Grazie al CSM di San Daniele e al Samaritan di Ragogna quest anno ho potuto partecipare al corso di orto sinergico organizzato dal CE- FAP di Codroipo. Le lezioni si svolgono dalle 9 alle 13 sia nelle aule del CEFAP sia per ora nell azienda agricola Saccavini di Bertiolo. Per il momento abbiamo svolto attività di animazione con la nostra insegnante Chiara, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro con Massimo Bello, che già gestisce l orto sinergico di Villuzza di Ragogna, storia dell orticoltura biologica con Gianni Gubiani, che sarà il nostro insegnante di teoria dell orto sinergico. Nell azienda agricola di Bertiolo abbiamo potuto in particolare visitare una serra che utilizza l innaffiamento a goccia e la copertura del terreno con teli di plastica per evitare la crescita di erbe infestanti. Massimo ci ha chiesto la taglia di scarpe, tuta e guanti per lavorare e ci ha fatto per ora due lezioni sulla sicurezza, mentre Gianni ha tenuto una lezione sulle origini dell agricoltura biologica. Poi la nostra insegnante Dania Sartori ci ha tenuto una lezione su pari opportunità e diritto di cittadinanza. Dopo, Gianni Gubiani ci ha parlato delle sinergie che si dovrebbero mettere in pratica per migliorare l orto: piantarvi fiori, avvicinare alcune piante ed allontanarvi altre, ecc.. Abbiamo avuto in seguito Chiara Mazzanti che ci ha tenuto una lezione sull essere leader. Si può dire che stiamo seguendo un corso completo e molto istruttivo sull orticoltura, corredato anche da visite sul campo che sono indispensabili per l aspetto pratico del percorso formativo. Marco Benedetti 11

12 Conference di matematiche Vinars ai vincjecuatri di Fevrâr. Conference su la matematiche tignude dal professôr di Klagenfurt Wolfklein aes vincj e cuarantecinc te sale de comunitât di Ruvigne. Il professôr al à tabaiât dificil sul aprendiment de matematiche. Al jere une vore competent e istruît te materie che al insegne e jo o soi stât une vore content di vê partecipât. Al jere presint Giorgio Pascoli che al faseve di tradutôr. Insieme cun lui o ai preparât la stanzie fintremai a recuperâ une vecje lavagne dismetude intune stale. A àn partecipât lis mestris de scuele primarie di Ruvigne, San Denêl, Dignan e Dimpieç e al jere presint ancje un professôr di Tumieç. Plui di vincj personis. La matematiche, secont il nestri relatôr, e je IL SAMARITAN Numero 1 Anno XII Aprile 2012 plui peade al moviment o a la spiritualitât pluitost che aes imagjinis o ai colôrs come che si viôt tes schedis normalmentri dopradis. Prime di scrivi al è di sperimentâ il fâ di cont cui dêts, cui pas. Il scriviju al puarte confusion parcè che a son doi sistemis contraditoris. Nô o scrivìn di çampe a diestre, ma i numars a cressin di diestre a çampe, ancje lis cuatri operazions a varessin di sei disvilupadis contemporanieamentri. Tal ultin al à mostrât il pendul guviernât de fuarce di gravitât e il tripendul, un argagn che al fâs moviments mai compagns. Cun chest nus à saludât invidantnus a jessi mestris cun plui fantasie e libertât.. Ettore e Giorgio Serata con l ACAT Il 2012 è iniziato per noi con due importanti appuntamenti, che hanno coinvolto l Associazione ACAT Sandanielese e la Comunità di Ragogna. Sabato 14 gennaio è stata celebrata nella Chiesa di Ragogna una messa in memoria dei defunti dell Associazione ACAT, in particolare della signora Angela Pidutti. E stato un momento di incontro e di preghiera, rivolto a tutti coloro che vivono nelle difficoltà. Venerdì 20 gennaio è stata organizzata una serata di sensibilizzazione e informazione sul tema dei problemi alcolcorrelati. Il titolo dell'iniziativa, Migliorare la qualità della vita, porta in sé numerosi messaggi. Negli ultimi anni si parla sempre più dei problemi alcolcorrelati e meno del problema dell alcolismo: questo non significa, purtroppo, che il problema non esista o sia diminuito. Significa solamente che è cambiato il modo di parlarne e di affrontarlo. L accento non è posto più sulla persona singola che fa uso d alcool, ma su tutto il sistema familiare. E la famiglia intera che ne viene assorbita, coinvolta, consumata. E nella famiglia che le relazioni si sgretolano e il dialogo muore. Solo attraverso la famiglia, dunque, si può ricostruire e migliorare la qualità della vita di tutte le persone coinvolte. Quel venerdì non eravamo in tanti, ma eravamo un bel gruppo: persone in cerchio, persone che si guardano negli occhi, persone aperte al confronto. Persone. Ognuna con la propria storia, con le proprie parole da dire e con quelle da nascondere, con le proprie paure e difese, con la propria ricchezza inconsapevole da mostrare. Molti temi sono emersi: le difficoltà con i figli, con i partner e ciò che si vorrebbe, i modi di affrontare i problemi e di apprezzare la vita. Alcuni del gruppo hanno portato la propria testimonianza sull esperienza dell alcolismo, riconoscendo l aiuto fondamentale avuto dal Club, dalla possibilità di raccontarsi, di ascoltare gli altri componenti e di parteciparvi insieme alle proprie famiglie. Il Club è soprattutto uno spazio e un tempo in cui le emozioni si possono raccontare e ciò che fa male può essere guardato e detto, a se stessi e all altro. La guarigione non può che nascere dalla condivisione. Il Club accoglie chiunque viva momenti di difficoltà o abbia soltanto voglia di confrontarsi, di fornire il proprio aiuto, la propria esperienza, il proprio ascolto empatico e partecipato. Chiunque ha qualcosa da donare. Il Club, inoltre, cerca di sensibilizzare la comunità affinché ogni persona, anche se non vive direttamente il problema, ma conosce una famiglia che ne è coinvolta, si faccia promotrice di questo messaggio: migliorare la qualità della vita è possibile. Eva 12

13 Ciao a tutti, mi chiamo Marina Simonitto, è oramai la terza volta che svolgo il mio tirocinio presso Il Samaritan O.N.L.U.S. ubicato a San Giacomo di Ragogna. Prima di iniziare tirocinio da voi la prima volta, ad essere sincera, non ero molto felice, anzi, avrei proprio voluto saltarlo poiché l anno precedente, ovvero nel 2010, avevo avuto la possibilità di poter svolgere un tirocinio in una struttura a Udine per persone diversamente abili con un ritardo mentale gravissimo e come esperienza non era una delle migliori poiché relazionarsi con loro era molto difficile. Inoltre le attività che venivano loro proposte erano state predisposte per un rapporto di uno a uno, in quanto per le loro difficoltà, anzi, per la loro diversità, un terzo membro all interno della stanza in cui veniva svolta l attività sarebbe stato un elemento di disturbo o comunque di distrazione. Per forza di cose, quindi, il mio tirocinio è stato puramente di osservazione e perciò non mi ha soddisfatto. Da voi invece è stato tutto diverso dall inizio. Il fatto di aver sempre avuto la possibilità di integrarmi nelle attività ricreative o nei progetti mi ha sempre reso felice e mi ha dato modo pure di sviluppare e di allargare i fronti delle mie conoscenze. In tutte e tre le esperienze di tirocinio che ho svolto da voi sono sempre tornata a casa con il sorriso, con molte più nozioni e molte soddisfazioni. Ritengo che il clima che vi è all interno della struttura sia davvero positivo per quanto riguarda sia la relazione tra utente-operatore ma pure per tutte le persone che frequentano la struttura. Ritengo di essere stata molto fortuna ad avere avuto la possibilità di svolgere il tirocinio da voi, ogni volta che vi penso o passo davanti alla casetta per andare a scuola sorrido e penso a voi che mi avete sempre dato tanto. Desidero complimentarmi con tutti gli operatori. Questo pensiero, lo scrivo davvero con il cuore e con tanta stima nei vostri confronti poiché ho avuto la possibilità di poter osservare varie situazioni, di poter conoscere vari ambiti lavorativi in cui non si ha a che fare con delle macchine ma con delle persone e devo dire che voi tutti sapete dare tanto a questi ragazzi e tutto ciò che fate lo svolgete con una carica e con una serenità invidiabile. Questi ragazzi e pure le loro famiglie dunque possono davvero sentirsi fortunati perché io non ho mai trovato delle persone così in gamba e serie nel loro lavoro. Un particolare che ho notato e credo che se ne accorgano tutte le persone che frequentano la struttura sia il sorriso di tutti voi, degli operatori, dei ragazzi e pure di tutti i volontari. Penso sia una caratteristica fondamentale per stare bene insieme e soprattutto ritengo che quel vostro sorriso stampato sempre su tutti i vostri visi sia frutto di tutta la solidarietà che avete gli uni con gli altri. Quando sono da voi mi sembra di essere all interno di una Grande Famiglia ed è una sensazione bellissima per me Mi avete sempre accolta benissimo dall inizio e mi avete sempre trasmesso tanto, spero che questa sensazione sia reciproca ma soprattutto spero di essere riuscita pure io a trasmettervi qualcosa e a farvi capire che oramai tutti voi fate parte del mio cuore!!! Purtroppo non ho sempre la possibilità di passare a trovarvi però prometto che passerò presto a portarvi tanto amore e serenità Eeee Pure gli ovetti di cioccolato per Pasqua, a patto che però vi comportiate bene Vi mando un grosso bacione a tutti quanti. Marina IL MIO COMPLEANNO Oggi, sabato 21 gennaio è il mio compleanno, ed è il terzo anno che festeggio con voi qui al Samaritan, ed è anche il primo che festeggio a Casa Elena. Con voi mi trovo bene perché, frequentandovi ho potuto imparare tante cose nuove che non avevo mai sperimentato prima, e che mi hanno aiutato a diventare più indipendente, come ad esempio imparare a leggere e scrivere in italiano; fino a qualche anno fa scrivevo e leggevo solo in francese. In più mi sento anche più serena perché sto insieme a tante persone invece che a casa da sola. Spero per quest anno di migliorare sempre di più. Manuela Marcuzzi 13

14 Pensieri... IL SAMARITAN Numero 1 Anno XII Aprile 2012 Persa Nelle pieghe Del tempo Perso In un Silenzio A volte Esistono Solo I tuoi Occhi Un regalo Per te Forse Un domani C è Quando smetterai Di definirti Non sarai La maschera Di te stesso Ma sarai te stesso Senza maschera Tante Piccole cose Fanno Una bella Giornata Il mistero Uomo Sei amore Per me Marcuzzi M. Te dì dal funerâl di Maicol Un groput, in timp di funerâl, a son lâts sul çuc di Viluce, li che sot si viôt il Tiliment. Ognun, cun Giovanni, al faseve un so pinsîr. Ettore al à scrit: Maicol al è in Paradîs che al pree par me che o soi inmò tal mont dai vîfs. Il Tiliment al è lent e splendent iluminât dal soreli che al va a ponent. Daûr de mont si plate e il scûr de gnot nus cjape a tradiment. Ma al ven il Signôr che cu la sô lûs dal scûr nus tire fûr. 14

15 Volontariato all estero IL SAMARITAN Numero 1 Anno XII Aprile 2012 La nostra Associazione, si sa, ha il suo principale obiettivo nell assistere, accompagnare e cercare di spingere il paletto delle conoscenze e delle autonomie, di chi diversamente abile ci frequenta, sempre oltre il già fatto e praticato fino a quel momento. Nel medesimo tempo si dà sollievo alle famiglie. Momenti di autentica compartecipazione avvengono quando arrivano le volontarie con le ceste dei lavori in corso invadendo gli spazi della veranda o della cucina. Una abituale volontaria è Carmen, una persona che non manca mai di sorridere, di trovare il lato positivo nei fatti e di far volare la fantasia nel contemplare un fiore, un uccellino, un cielo che, soleggiato o carico di nuvole, non abbia qualcosa di bello da raccontare. Carmen manca da questo quotidiano appuntamento da gennaio. È partita, assieme a suo marito, in Francia, per andare ad aiutare la famiglia di sua figlia. Carmen ha tanti nipoti e l ultima nata si chiama Nawel, di sette anni. Nawel è una bambina speciale perché sorride sempre e con i suoi sorrisi parla e si fa capire molto bene. Per muoversi deve avere degli ausili ma, cari miei, quando deve spostarsi ingrana non so che marcia, e va veloce. Per migliorare le sue condizioni è stata sottoposta ad intervento chirurgico. Ed è iniziato un autentico calvario per lei e per i suoi cari. Ecco il motivo della partenza: Carmen non ha abbandonato il Samaritan, si è solo dedicata alla nipotina che necessita di cure specifiche e di un assistenza continuata. Come dire: Nawel è entrata al Samaritan in maniera speciale. La nonna, nostra volontaria, è là che l accudisce con amore, mentre qui i nostri ragazzi chiedono notizie sul decorso postoperatorio come di una persona facente parte della nostra speciale famiglia. E il venerdì, durante l ora dedicata al Vangelo, viene regolarmente inviato l Angelo di Dio perché l aiuti. Ma il chiedere come sta e quando Carmen farà ritorno fra noi ha in sé un altra valenza. Si sente la sua mancanza. Manca qualche cosa che solo lei sa dare e fare. La primavera rinnova la vita; sui prati, sui rami, nel cielo. Rinnovi pure lo stato di benessere alla sorridente Nawel, tutti i patimenti sofferti siano confinati solo in un ricordo che va pian piano sbiadendo, nel cuore suo e dei suoi cari e di questa nonna speciale. Una volontaria Si sin lassâs cun le vignude al mônt de Sperance e intànt el unviêr al à lassât el puest a le primevere, puartânt i prins colôrs des primis floriduris. Ancje nô o vin tornât a comença lis nestris attivitâs sia di ort, di zardin, di rosutis cun le serre, di pomârs (tae chi tae la) insieme al Ettore, Paolo T., Claudio P., Ermanno e cualchi volontari. Ducj insieme o cirìn di rindi presentabil el puest andula che si vîf sia tal di fûr che tal di dentri (Cjase Anute sore dut) ma ancje a San Denêl ( Cjase Elena). Al è biel viodi che ducj i nestris zovins lu fasin vulintîr, ridint e scherzant cence barufà, ma iudant e iudansi un cul atri, cu le calme, cun impegno e sore dut vivint el timp cence sei sclâfs dal timp stes. E disin: lavorà ben e planc e se no si rive a fa ben almancul o lin planc. Ce che no si fâs vue si fâs doman se Dio l ûl. E cussì o lin indenânt sperant che ce che o vin fât o i fasarìn al dedi un bon risultât sore dut tal ort e tai pomârs in mût che si podedi meti ancje alc tal stomi e guadagna el pagnut come che al dîs Ettore. Buine primevere di Resuresion tal Signôr. Bon lavôr a ducj. Giovj 15

16 Fratellanza o diniego? La parola diniego è stata coniata da Freud e indica quelle situazioni in cui si nega l esistenza di ciò che esiste e per giunta si conosce. Il diniego può essere letterale e significa: non è successo niente oppure interpretativo per cui l occupazione si chiama esportazione della democrazia, la guerra missione di pace, la disabilità diversa abilità Ma il diniego più diffuso è quello implicito, per cui non si negano i fatti, si esclude soltanto che questi interpellino proprio noi, pertanto non ci riguardano. Questo diniego assume la forma dell indifferenza per tutte le disgrazie che accadono lontano da noi, oppure la forma dell insensibilità per cui l importante è che non tocchi a noi, in quanto noi siamo fondamentalmente al sicuro. Questa consapevolezza finisce con il sostituire alla sensibilità, alla responsabilità, alla compassione, al coraggio, all altruismo ed al sentimento della comunità: l indifferenza, l ottundimento emotivo, la desensibilizzazione, la freddezza, l alienazione, l apatia e alla fine la solitudine di tutti nella vita comune. In conclusione il diniego diventa un modo per mantenere segreta a noi stessi la verità che non abbiamo il coraggio di affrontare. Contro il diniego non dobbiamo invocare la verità, che a volte non possiamo ammettere nemmeno a noi stessi, ma quel principio che la Rivoluzione Francese aveva messo in circolazione e che è stato del tutto ignorato: non l uguaglianza, non la libertà, ma la fraternità. Dobbiamo imparare l arte del convivere e del condividere se vogliamo ridurre la distanza tra gli occhi e il cuore, per dare risposte alternative al prevalere dell indifferenza e dell intolleranza. L abbondanza di informazione, che è tipica del nostro tempo, ci rende infatti responsabili di ciò che sappiamo ma se non siamo sensibili alla fraternità, di fronte a ciò che succede, nella crisi economica e di valori che stiamo vivendo, diventiamo irrimediabilmente egoisti ed immorali, a colpi di diniego. Daniela 16

17 Al sucedeve une volte I vuès dal purcìt Duc sàn che in Friûl el purcit al ere une bestie preseade e necessarie pe mangjative dai tinps passâts. Erin vonde pucjes las famees che no fossin rivades a tirant su un; chês che no vevin las tenperadures adates pe conservassion e la stagjonature des preseades cjàars. La copade (ancje mačade), sinpri in cjase, ere un rito e une fieste tal stès tinp, inpegnant oltri al Purcitâr dute la int di famee, parfin i fruts a restavin a cjase di scuele. Dal purcit si rigjavavin: persuts (doi) ch a vignivin vendûs di buride, salams, sopresses, lujanies, musets, figadele, sotgoi, pansetes, argjei distirâts e rodolats, gràs, e las goloses cicines o frices. Chesc prodots salâts e cuinčâs cun las droghes, doprant resipes ch a podevin ancje svariâ da purcitâr, vevin dibisugne di tinps ancje luncs di stagjonadure, specie salams, sopresses, sotgoi e pansetes, tant di podê cuistâ bogns savôrs. Pur pur el sanc al vignive usât tanche sanganei (sangue cotto) o come mule (dolce particolare a base di sangue). La mule vignive cuete a bagnamarie : al sanc si ğontave lat, sucher, farine di flôr, uve passe, pignoi, cacao e atri ancjmò. Dutes chestes specialitats, in part di cuei, atres crudes, erin une vere gjave di sostances. Restavin i vuès. Chesc a vignivin discjarnâs a la buine, cussì al restave intôr cualchi toc di cjar. Par conservaju, doprant sâl gruès, si salavin su la salarine. La salarine si meteve in pendence cul gotadôr (gocciolatoio) in bàs in maniere di lassâ gotâ l aghic dât fôr da rube purcine. I vuès salâts, rangjâts a misure, vignivin doprâts cun tante culumie par cuinčâ mignestres e mignestrons. Une volte cuèts par ben, la pucje cjar restade deventave siôr conpanadi di conpagnâ cun tante polente; e magari si barufave in taule cuanche no rivavin par duc. Une nestre vilote a cjante: al cuinčave sièt voltes la mignestre cun tun vuès. Erin rarissimes las famees dulà i vuès si cueevin cence cuinčâ las mignestres e si mangjavin tanche golosèts. Parimentri si pò dî dai talpins; dute robe di lecasi i lavris. Dal purcìt no si butave vie nuje. Dùt al vignive usât al miôr cun preparassions sperimentades di secui, ğontant dome prodots naturai. Va ancje dit che i locai pe conservassion, i famôs camarins, dovevin sigurâ une umiditât e une clime particolârs che podevin otègni fasint buine la sapience antighe dai nestris contadis. Cumò, i vuès di purcìt stàn preseansi di gnûf cun cenutes fra amîs, fasint risurî i savôrs naturai di une volte. Sergjo di Baco 17

18 Domenica 29 aprile 2012, Festa dell Associazione a Pignano siete tutti invitati! La casetta di Anute di Taide è aperta dal lunedì al sabato con i seguenti orari: 9:00 20:00 Casa Elena è aperta dal lunedì al venerdì con i seguenti orari: Un grande benvenuto a 9:00 17:00 Stefano Bianchi di Carpacco.. e alla nuova operatrice Stefania! Bentornata Samantha, la nostra amica di Coseano Ciao a tutti, sono Maura una nuova volontaria che dal mese di ottobre frequenta il Samaritan. Voglio scrivere alcune righe per esprimere ciò che mi trasmette l esperienza che faccio quando sono a contatto con gli ospiti di questa associazione. Fin dall'inizio questa grande famiglia mi ha dimostrato attenzione e accoglienza. Grazie all'esperienza di contatto e relazione con tutte queste persone ho potuto apprezzare e tuttora sperimentare ciò che significa vivere con pienezza la propria quotidianità ad un ritmo di vita rallentato. Il Samaritan per me è come un toccasana, l'entusiasmo che riporto a casa tra i miei famigliari è così forte e intenso che anche Pietro mio figlio che ha 11 anni ha voluto condividere scegliendo di venire a conoscere questi cari amici. Pietro dice: "Venire al Samaritan mi ha portato gioia dentro il cuore, queste persone pur non conoscendomi mi hanno dato tanto affetto..". E' così bello sentirsi dire "TI VOGLIO BENE" queste tre parole nutrono l'anima e il cuore ed è ciò che ricevi e che ti senti dire al Samaritan. A tale riguardo voglio ringraziare Ettore per la sua simpatia e il senso ironico, Manuela per la sua franchezza, Fabiana per la sua dolcezza, Agnese per il suo intuito, Ermanno per l'allegria, Manuela che pur non vedendo ti trasmette la sua determinazione, Giorgio per la sua capacità di esprimere attraverso il suo sorriso la gioia e Stefano per la sua profondità umana. Queste sono le persone che ogni martedì mattina incontro, che mi nutrono e mi caricano di gioia e di calore. Grazie a tutti voi di esserci!!! Con affetto Maura 18

19 Per ogni lavoro che deve essere fatto e per ogni esigenza anche improvvisa ci sono persone che ci aiutano, talvolta anche in maniera inaspettata. Altre persone sono dei riferimenti per il nostro cammino e ci danno una mano in tanti modi. A tutti va sempre il nostro più sentito ringraziamento per l impegno e la dedizione che tutti hanno sempre dimostrato. Il Presidente del Circolo Culturale Il Colle Maurizio Rinaldi per averci concesso l uso dei locali, predisposto le locandine, gli inviti e il rinfresco di presentazione. La signora Aurelia Pozzo per averci aiutato ad allestire la mostra e per la grande disponibilità. Laura e Patrizia per la disponibilità fattiva e continuata soprattutto nell ambito della mostra. Flavia per l entusiasmo e l impegno nel laboratorio dei fiori di carta. La ricamatrice Laura per i suoi preziosi lavori. Rita per aver messo a disposizione del nostro mercatino i tanti lavori di maglieria e l acquisto delle lane. Tutte le signore che con il cuore hanno confezionato ciò che siamo stati in grado di offrire sulle nostre bancarelle. Daniela per l organizzazione del sostegno scolastico. Renato per l assistenza nel portare avanti le pratiche per la nuova costruzione. Carmen e Graziella per il lavoro al mercatino. Tutti i volontari che guidano i nostri mezzi per il trasporto dei ragazzi e le assistenti. Guido, Aldo e i revisori dei conti per il lavoro fatto nella preparazione del bilancio annuale. Guido Sant e Milena per averci donato le camerette a Casa Elena. Il professor Wolfklein di Klagenfurt per aver condiviso con i nostri operatori ed insegnanti i metodi matematici per rendere più facile l apprendimento di questa materia. Il Club Alcolisti in trattamento per la serata di condivisione. Il sig. Franco Bagnarol, gli amici del Movi e di Videoregione che hanno realizzato un servizio televisivo sulle associazioni di volontariato nel prossimo numero dedicheremo a questo evento un bell articolone! 19

20 Destinazione del 5 per mille dell IRPEF a IL SAMARITAN Ass. IL SAMARITAN O.N.L.U.S. P.za Giovanni XXIII, RAGOGNA (UD) Tel Fax ilsamaritan@libero.it Sito web: C.F C.C.P. n (Ciclostilato in proprio da IL SAMARITAN Ragogna - Udine) 20

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