Testi in sintesi. I classici. La libertà in Carlo Cattaneo
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- Giuseppa Franco
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1 CONFRONTI 1-2/ Testi in sintesi Editoriale Roberto Formigoni pag. 5 Mentre continua ad essere ciò che positivamente è dal 2002, ovvero la rivista di dibattito e di cultura politica della Presidenza della Regione, da questo numero Confronti è affidata a Éupolis Lombardia, l Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione: l ente nel quale abbiamo voluto confluissero la cultura, le energie e le risorse che già erano nell I.Re.R. - Istituto Regionale di Ricerca, nella Struttura regionale statistica e nell I.Re.F. - Istituto Regionale Lombardo di Formazione per l amministrazione pubblica. Al complesso lavoro di ricerca di una via d uscita dalla crisi presente Regione Lombardia offre il contributo di un esperienza di sussidiarietà praticata con successo. Quella della sussidiarietà, di cui il federalismo autentico è l adeguato riflesso a livello delle istituzioni, è infatti l unica via per giungere rapidamente, e senza sacrificare la democrazia, a quella drastica riduzione delle imposte senza la quale la spesa pubblica entra in conflitto con lo sviluppo innescando quindi un ulteriore aumento del debito. Urgono perciò grandi riforme. Troppo spesso nel nostro Paese si dimostra invece più forte il gigantesco freno costituito dall intreccio di burocrazie parassitarie pubbliche e para-pubbliche nonché dagli interessi dei settori ingiustificatamente assistiti sia dell economia che della società. Un grande movimento di popolo s impone per poter superare tale freno. I classici La libertà in Carlo Cattaneo Stefano B. Galli pag. 33 Non a caso la prima uscita pubblica di Éupolis Lombardia il neonato Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione della Regione fu nello scorso aprile il convegno Per la libertà dedicato alla figura e all opera di Carlo Cattaneo ( ), il padre del federalismo italiano. Verso di lui Regione Lombardia dimostrò una specifica sensibilità sin dai suoi esordi: già nel 1975, al concludersi della prima legislatura regionale, organizzò forse il primo incontro scientifico di ampio
2 10 CONFRONTI 1-2/2011 testi in sintesi 11 respiro dopo anni di oblìo volto alla rivalutazione della sua figura. E nel 2001 celebrò poi degnamente il bicentenario della sua nascita con la pubblicazione di ben cinque volumi di suoi scritti. Per Cattaneo sono fondamentali i processi di incivilimento che, scaturendo da fatti empirici essenzialmente positivi scandiscono la storia dell umana società. In questa prospettiva l idea di libertà s impone come un valore etico e civile, come pietra angolare di una nuova cultura politica, presupposto per la costruzione della repubblica, sinonimo di pluralismo e dunque di federalismo. Il federalismo è infatti a suo giudizio conditio sine qua non affinché possa affermarsi il principio della libertà. Il nuovo Stato italiano imboccò invece la via del modello giacobino-napoleonico, e a nulla valsero i progetti di altra matrice, sistematicamente accantonati. A cominciare dal grande disegno elaborato dal Ministro degli Interni di Cavour, Marco Minghetti, presentato alla Camera quattro giorni prima della proclamazione dell Unità, il 13 marzo 1861, che rispondeva al principio di un larghissimo discentramento.. Nei tornanti decisivi della storia italiana, il federalismo s è tuttavia sempre riaffacciato nel dibattito sui destini del Paese. È questa la grande lezione che Carlo Cattaneo ci lascia in eredità; una lezione con la quale fare i conti nell anno delle celebrazioni del 150esimo dell Unità. Cattaneo come Tocqueville? La riscoperta di Carlo Cattaneo in Nord America Filippo Sabetti pag. 65 Carlo Cattaneo fu un notevole studioso italiano del secolo XIX che merita di venire conosciuto nel mondo di lingua inglese ben di più di quanto lo sia stato finora. Andando al di là delle grandi contrapposizioni che nel suo tempo si registravano sia in Italia che altrove (tra liberalismo e socialismo, tra monarchia e repubblica e così via) Cattaneo cercò di porre le basi per un riorientamento della civiltà umana verso forme di convivenza civile caratterizzate innanzitutto da una società aperta e fondata sull autogoverno. Era convinto che né il progresso economico, né le istituzioni democratiche rappresentative, né le rivoluzioni violente, né il nazionalismo potevano automaticamente portare alla liberazione dell uomo e alla libertà politica. Il pensatore politico del secolo XIX più vicino a Cattaneo è certamente Tocqueville. Indipendentemente l uno dall altro, essi diedero valutazioni analoghe e spesso giunsero a conclusioni simili avendo la medesima passione per la libertà e per il principio di autogoverno. La cultura politica che Cattaneo e Tocqueville delinearono nel secolo XIX non ebbe allora modo alcuno di svilupparsi. Potrebbe invece svilupparsi oggi trovando uno dei suoi principali centri di elaborazione nella Scuola di Bloomington, nel Seminario Olstrom. Sin dai suoi inizi nei primi anni 70 furono espliciti ed evidenti i legami tra il Seminario e il pensiero di Tocqueville. Altrettanta attenzione merita di avere in tale sede anche il pensiero di Carlo Cattaneo. Il tema Persona, ruolo pubblico della società civile e bene comune nello Statuto della Lombardia: quali basi teoriche Francesco Botturi pag. 89 Persona e sussidiarietà sono termini reggenti dei Principi generali dello Statuto della Regione Lombardia. Il problema che inevitabilmente si pone nell attuale contesto socio-politico è però quello della tenuta teorica di questi consapevoli intendimenti, dal momento che l idea di persona è incerta e l idea politica di sussidiarietà è quasi assente. Il principio di sussidiarietà si regge sul riconoscimento della soggettività politica alla società civile, che invece nell età moderna ha incontrato una forte resistenza nel pensiero, oltre che della prassi giuridica e socio-politica. A parte alcune anche rilevanti eccezioni (Locke, Tocqueville, Rosmini, Sturzo) la società civile viene per lo più vista come il luogo del conflitto cui solo una totalità superiore inglobante, lo Stato, può porre rimedio. È pur vero che oggi assistiamo a una crisi del politico e con esso dello Stato, ma il fenomeno non è di per sé liberatorio e innovativo. Deriva infatti essenzialmente dall avanzare di una pretesa forma nuova di universalità sociale, la quale vorrebbe essere sostitutiva e del politico e del civile: l universalità astratta della tecnostruttura, della globalizzazione. Nella misura in cui avanza l altro universale, quello tecnocratico, il civile viene di nuovo ridotto a essere il non-universale. Per sfuggire a questa riduzione deve allora porsi come un grande ambito pubblico dotato di una sua peculiare fisionomia; e non soltanto come una specie di grande contenitore di attori sociali non istituzionalizzati, distinto dallo Stato e in certo modo dialetticamente opposto ad esso. Qual è allora la visione antropologica adeguata a tale cultura del civile? Quella in cui si coniugano relazione e libertà.
3 12 CONFRONTI 1-2/2011 testi in sintesi 13 Valori, principi ed elementi costituzionali fondamentali dello Statuto della Lombardia: la sussidiarietà come garanzia di libertà reale Lorenza Violini pag. 103 Il nuovo Statuto lombardo approvato nel maggio 2008 con un amplissima maggioranza (favorevoli oltre due terzi dei votanti, e un solo voto contrario) è un atto di grande valore innovativo. Unico in questo nel suo genere, riconosce la persona umana come fondamento della comunità regionale. Promuove la libertà dei singoli e insieme quella delle comunità; sancisce il diritto alla vita in ogni sua fase, l impegno ad attuare politiche di piena integrazione degli stranieri residenti e delle persone disabili; tutela le diverse formazioni sociali la famiglia in primis e il diritto al lavoro. In base al principio di sussidiarietà, che il nuovo Statuto afferma in modo esplicito e completo, la Regione favorisce poi l autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, delle famiglie, delle formazioni e delle istituzioni sociali, delle associazioni e degli enti civili e religiosi, prevedendo e regolamentando la loro partecipazione nell azione di governo e per l esercizio delle funzioni legislative e amministrative. La forma del governo è imperniata sull elezione diretta del Presidente della Regione, cui è pure riservato il potere di iniziativa delle leggi regionali che in precedenza era affidato alla Giunta. A ciò corrisponde tuttavia un notevole rafforzamento dei poteri di controllo del Consiglio regionale, cui si affiancano un Consiglio delle Autonomie Locali, e altri organi di controllo quali la Commissione garante dello Statuto, il Difensore civico regionale, il Comitato regionale per le comunicazioni ed il Consiglio per le pari opportunità. Le politiche La rinascita della scuola professionale in Lombardia: che cosa è stato fatto nell VIII legislatura e che cosa resta da fare Giovanni Cominelli pag. 115 In Italia il campo della formazione professionale è storicamente caratterizzato dalla presenza di due diverse reti di scuole, che fanno rispettivamente capo alle Regioni e allo Stato. Non essendo sin qui politicamente possibile l eliminazione di tale doppione, si è puntato allora a un integrazione dell offerta formativa dell una e dell altra. Avvalendosi dei nuovi poteri costituzionali delle Regioni in materia di organizzazio- ne del sistema scolastico, nel corso della Legislatura regionale 2005/10, è stato pertanto ridisegnato in Lombardia un nuovo sistema unitario di istruzione e formazione professionale. I percorsi di qualifica triennale, dapprima offerti solo dagli istituti di formazione professionale della Regione, e in seguito anche da quelli di Stato, hanno incontrato un favore crescente. I loro iscritti ai corsi del primo anno, già nel 2009, sono divenuti nel A seguito poi dell accordo del 16 marzo 2009 tra Regione Lombardia e Ministero sono stati definiti e avviati dei corsi quadriennali, offerti tanto dagli istituti di diritto regionale quanto da quelli di Stato al termine dei quali gli studenti che li hanno frequentati con profitto ricevono un diploma di tecnico professionale. A partire dall anno scolastico 2010/11 tali diplomati possono anche iscriversi a un ulteriore quinto anno: un corso di preparazione all esame di Stato che apre pure a loro l accesso all università. L adozione della sistema cosiddetto della dote in forza del quale il finanziamento diretto ai Centri di formazione è stato sostituto dal buono o voucher assegnato direttamente a chi si iscrive ai corsi non solo dà maggior libertà agli utenti, ma anche stimola la competizione per la qualità da parte dei Centri, pur mantenendo inalterati i costi di erogazione del servizio. In Europa, nel mondo La Nuova Zelanda alla prova della sussidiarietà: quali lezioni dall esperienza lombarda Philip MacDermott pag. 127 In tema sia di relazioni con l Australia che di promozione della democrazia locale all interno del Paese, il modello di governo basato sulla sussidiarietà che è in atto in Lombardia costituisce un interessante esempio per la Nuova Zelanda. Situate dal 1979 nel quadro di accordi detti Closer Economic Relations, CER con cui si mira allo sviluppo di un mercato comune sulla base di una libertà di movimento delle persone tra i due Paesi esistente già da molto tempo le relazioni della Nuova Zelanda con l Australia, 22,6 milioni di abitanti, devono fare i conti con il fatto che i sei Stati australiani hanno forti e consolidate prerogative. A causa di esse la Federazione (Commonwealth of Australia) non sempre è in grado di porsi in ambito CER come interlocutore unico della Nuova Zelanda. Quest ultima finisce perciò spesso per entrare in gioco
4 14 CONFRONTI 1-2/2011 testi in sintesi 15 a suo svantaggio come se fosse un settimo Stato australiano (per di più senza esserlo effettivamente), e non come un soggetto alla pari con l Australia in quanto tale. Stando così le cose, nel contesto delle relazioni australo-neozelandesi (trans-tasman relations), l affermazione del principio di sussidiarietà apre prospettive molto interessanti. In Nuova Zelanda è poi in atto un processo di riforme costituzionali che hanno luogo nel quadro di una costituzione che (come in Gran Bretagna) non è scritta con cui si mira tra l altro a una profonda riorganizzazione dell assistenza sanitaria e degli altri servizi alla persona. In tale contesto l esperienza lombarda in queste materie, dalla libertà di scelta su dove farsi curare al sistema dei buoni e delle doti, è di grande interesse per la Nuova Zelanda. Studi, ricerche e documenti Verso un Italia multietnica: quale multiculturalismo, quale tolleranza? Giuseppe Scidà pag. 141 Dopo aver delineato un essenziale profilo della trasformazione che conosce l attuale società italiana a seguito della presenza di un elevata quota di immigrati, vengono presentati e discussi alcuni concetti chiave del dibattito contemporaneo, segnatamente quelli di gruppo etnico, società multietnica, società multiculturale, cittadinanza. Soffermandosi in particolare sul multiculturalismo si osserva come, dopo essere stato adottato in modo formale (Canada) o più o meno informale (Olanda, Stati Uniti, Germania e Regno Unito) come politica guida in alcuni Paesi, esso ha mostrato di generare effetti più negativi che positivi. Ha sovente creato frammentazione della società, separatezza delle minoranze, relativismo culturale nella sfera pubblica. In seguito si tenta di mettere a fuoco le numerose sfide che attendono l Italia nel tentativo di edificare una società tollerante. Questa, infatti, presuppone un incontro fra soggettività coscienti della loro diversa identità e anche della reciproca distanza culturale, ma proprio per questo tese a una mutua conoscenza e a un paragone fra identità. Una pluralistica società multietnica, benché sia l ineluttabile portato della storia globale contemporanea, necessita di essere discussa nell ambito di istituzioni, gruppi e singoli non censurando le difficoltà emergenti nella convivenza quot idiana di una decisa minoranza (in buona misura caratterizzata dalla cultura islamica) con una maggioranza di tradizioni cattoliche, la cui bimillenaria presenza ha plasmato in profondità anche la laica società italiana.
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