Commenti di Confindustria. 25 giugno 2007

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1 CONCORRENZA E RECIPROCITÀ NEL MERCATO INTERNO DELL ENERGIA: LE NUOVE PROPOSTE PER LA LIBERALIZZAZIONE DEI MERCATI 25 giugno 2007 INTRODUZIONE Il completamento del mercato interno dell energia è di fondamentale importanza per l industria europea e italiana. Sono stati fatti passi avanti dall adozione, nella seconda metà degli anni Novanta, delle prime direttive sul mercato interno dell elettricità e del gas. Il secondo pacchetto legislativo, nel 2003, e una serie di strumenti e meccanismi introdotti in questi ultimi anni hanno consentito di progredire verso la realizzazione del mercato europeo. Ma l integrazione non è completata, come ampiamente dimostrato dalle comunicazioni della Commissione europea presentate in gennaio scorso 1. I mercati sono ancora prevalentemente nazionali. Bisogna quindi procedere per la strada di un vero mercato europeo. Per un integrazione dei mercati dell energia nell Unione europea che consenta di cogliere tutti i potenziali frutti della concorrenza in termini di prezzi e di sicurezza dell approvvigionamento sono necessarie regole comuni e una rete infrastrutturale adeguata. Lo sviluppo di un effettiva concorrenza nel mercato europeo richiede una serie di interventi ulteriori e sono quindi benvenute le nuove iniziative legislative che la Commissione europea intende presentare dopo l estate. Un terzo pacchetto che dovrebbe anche essere l ultimo per alcuni anni, così da garantire un quadro regolamentare stabile per operatori e consumatori. Si tratterà di trovare soluzioni condivise ed evitare assolutamente che si ripetano le vistose asimmetrie nell attuazione delle nome comuni registrate finora. Il tema della reciprocità è, pertanto, di fondamentale importanza. Per garantire il funzionamento efficace di un mercato integrato non si possono accettare situazioni che vedono alcuni paesi come l Italia - andare molto avanti sulla strada della promozione della concorrenza mentre altri si preoccupano essenzialmente di tutelare i propri campioni nazionali e di erigere barriere all entrata. L Italia è infatti tra gli Stati membri che per molti versi come riconosciuto dalla Commissione europea sono i più avanti sulla strada della liberalizzazione dei mercati dell energia. Il nostro paese non ha nulla da temere, ed anzi tutto da guadagnare, da un effettivo completamento del mercato interno fondato sui principi della concorrenza e della reciprocità. Si affrontano di seguito alcuni temi che saranno al centro delle prossime iniziative politiche europee: la separazione (unbundling) dei gestori delle reti, le autorità di regolamentazione (aspetti nazionali e transfrontalieri), gli scambi transfrontalieri (infrastrutture e regolamentazione), la trasparenza. Per ognuno, si ricordano brevemente le norme in vigore e si opera un raffronto tra la situazione italiana e quella di altri grandi Stati membri, si presentano gli attuali orientamenti della Commissione europea e, infine, i commenti di Confindustria. 1 Prospettive del mercato interno del gas e dell'elettricità, COM(2006)841; Piano d interconnessione prioritario, COM(2006)846; Indagine a norma dell articolo 17 del regolamento (CE) n. 1/2003 nei settori europei del gas e dell elettricità, COM(2006)851. 1

2 I. SEPARAZIONE (UNBUNDLING) DEI GESTORI DELLE RETI Cosa prevede la legislazione in vigore In base alle direttive 2003/54 e 2003/55, l accesso alla rete nei settori dell elettricità e del gas deve essere fornito senza discriminazioni, in modo trasparente e a prezzi ragionevoli. A tal fine, le direttive prevedono, in particolare, la separazione giuridica, organizzativa e contabile dei gestori dei sistemi di trasmissione/trasporto dalle imprese verticalmente integrate. A tali gestori sono affidati una serie di compiti, ad es. quello di assicurare condizioni non discriminatorie tra gli utenti del sistema. Situazione in Italia e in altri Stati membri 2 In Italia, la società che gestisce il sistema di trasmissione nel settore elettrico (peraltro proprietaria della quasi totalità della rete di trasmissione nazionale 3 ) è stata separata sia sotto il profilo societario sia sotto quello proprietario dall impresa verticalmente integrata. Nel settore del gas, il gestore del sistema di trasporto, separato giuridicamente, non è invece totalmente separato sotto il profilo proprietario. La normativa in Germania prevede, conformemente alle direttive esistenti, la separazione giuridica e funzionale dei gestori dei sistemi di trasmissione/trasporto ma l accesso alle reti rimane un problema. La Commissione segnala, nel caso della Francia, un insufficiente separazione dei gestori delle reti. In Spagna, è stata portata avanti una separazione proprietaria delle reti sia nell elettricità sia nel gas ma determinate circostanze ne hanno in qualche modo vanificato gli effetti attesi 4. In Regno Unito, prevale il modello della separazione proprietaria per entrambi i settori anche se, in Scozia, è stato invece stabilito il modello del gestore indipendente del sistema. Cosa propone la Commissione La Commissione considera che di per sé, la separazione sul piano giuridico non elimina il conflitto di interessi inerente all'integrazione verticale e c'è sempre il rischio che le reti vengano considerate come un patrimonio strategico al servizio dell'interesse commerciale dell'entità integrata, anziché come uno strumento che deve servire l'interesse generale degli utenti. 5 Pertanto, la Commissione europea, al fine di assicurare un accesso non discriminatorio alle reti, ha suggerito due opzioni: la separazione proprietaria (ownership unbundling) dei gestori del sistema di trasmissione/trasporto, opzione che caldeggia, oppure un modello fondato sul gestore indipendente del sistema (modello Independent System Operator ISO) 6. La separazione proprietaria non è un fine in sé e per sé ma uno dei mezzi per ottenere determinati risultati, vale a dire in particolare l accesso equo, uniforme e trasparente alle reti. Le esperienze in alcuni Stati membri dimostrano che la separazione proprietaria non garantisce in quanto tale il raggiungimento di tali obiettivi. L analisi per paese dimostra una forte eterogeneità nell attuazione delle normative esistenti e chiede innanzitutto alla Commissione di intervenire per indurre gli Stati membri al rispetto degli impegni già sottoscritti a livello europeo. 2 Implementation report, SEC(2006)1709, Inizialmente proprietà e gestione della rete elettrica erano separate e sono state riunificate nel At transmission level, ownership unbundling is in place but not complete as the two TSOs are involved in energy trading, which raises issues of conflict of interests. 5 COM(2006) Questa soluzione presuppone la separazione della gestione della rete dalla proprietà delle infrastrutture [ ] gli impianti di trasmissione stessi potrebbero rimanere all'interno di un gruppo verticalmente integrato. Il gestore del sistema avrebbe soltanto la responsabilità del funzionamento e del dispacciamento [ ] ed eserciterebbe un controllo sulle decisioni riguardanti la manutenzione e lo sviluppo del sistema. Peraltro, l associazione europea dell industria elettrica Eurelectric ha proposto un modello di tipo ISO ma a livello regionale, vale a dire tra gruppi di paesi. Si tratterebbe di raggruppare, a livello di mercati regionali, le attività dei gestori delle reti, in particolare quelle relative agli scambi transfrontalieri. 2

3 Dal momento che gli impegni in materia di separazione societaria e funzionale non sono stati pienamente rispettati negli Stati membri, potrebbe essere opportuna una nuova legislazione che fissi criteri maggiormente dettagliati per garantire l effettiva separazione funzionale, anche senza giungere all obbligo di separazione proprietaria. Ad ogni modo, deve essere garantita un attuazione uniforme e sincronizzata nei vari paesi delle misure di separazione delle reti poiché non possono essere accettate eccessive asimmetrie che ostacolano il completamento del mercato interno. Le specificità dei mercati dell elettricità e del gas, quest ultimo caratterizzato da una forte dipendenza dalla importazioni (in maniera crescente extra-ue), devono essere tenute in conto nella definizione delle modalità di separazione della rete. La creazione di una rete unica europea dell elettricità e del gas sarebbe un importante passo in avanti nell ottica della creazione di un mercato veramente unico dell energia, con il pregio importante di evitare possibili scalate alle infrastrutture da parte di paesi extra-europei. 3

4 II. AUTORITÀ DI REGOLAMENTAZIONE (ASPETTI NAZIONALI E TRANSFRONTALIERI) Cosa prevede la legislazione in vigore La legislazione vigente considera l istituzione di autorità nazionali di regolamentazione un elemento importante per garantire un accesso non discriminatorio alle reti. Le direttive elettricità e gas prevedono che tali autorità siano indipendenti dagli interessi dell industria energetica e affidano loro una serie di competenze in materia di supervisione dell attività dei gestori delle reti e di promozione della concorrenza. Le direttive lasciano agli Stati membri la facoltà di attribuire ad organi competenti diversi dalle autorità di regolamentazione il compito di stabilire le condizioni di accesso alle reti, comprese le tariffe di trasmissione/trasporto e distribuzione nonché le condizioni di fornitura dei servizi di bilanciamento. Situazione in Italia e in altri Stati membri 7 Per quanto riguarda l Italia, l Autorità per l energia elettrica e il gas, operativa da oltre dieci anni, è valutata positivamente dalla Commissione che la giudica indipendente e molto attiva nonché dotata di adeguati poteri e risorse finanziarie ed umane. Nettamente diversa la situazione in altri importanti Stati membri. Per quanto riguarda la Francia, la Commissione considera che i poteri del regolatore siano insufficienti e che esso non disponga dei mezzi per garantire lo sviluppo della concorrenza sul mercato. Giudizio negativo anche per quanto riguarda i poteri e l indipendenza del regolatore in Spagna mentre, in Germania, il regolatore è stato istituito appena due anni fa e nonostante alcuni primi passi positivi l impatto sullo sviluppo della concorrenza rimane limitato. L autorità di regolamentazione britannica è considerata un esempio di indipendenza, sia dall industria sia dal governo, e dispone di forti poteri. Aspetti transfrontalieri Il Gruppo dei regolatori europei per il gas e l'elettricità (ERGEG), istituito dalla Commissione nel 2003 con funzioni consultive, ha denunciato l esistenza di un regulatory gap per quanto riguarda gli aspetti transfrontalieri che frenerebbe l integrazione dei mercati nazionali del gas e dell elettricità e necessiterebbe ulteriori misure 8 volte, da un lato, ad affidare ai regolatori nazionali responsabilità anche per quanto riguarda il funzionamento della rete europea 9 e, dall altro, ad attribuire all ERGEG compiti di supervisione compresi i relativi poteri di sanzione sulle attività dei gestori dei sistemi di trasmissione legate al corretto funzionamento della rete Ue (soluzione cosiddetta ERGEG+ ). Cosa propone la Commissione Secondo la Commissione europea, i regolatori nazionali non dispongono dei poteri né dell'indipendenza necessari per garantire la realizzazione di mercati aperti e capaci di funzionare in modo efficiente e non discriminatorio. Per giunta, il vigente quadro normativo non prevede disposizioni idonee per regolare in modo adeguato ed efficiente i problemi transfrontalieri relativi all'accesso alle reti del gas e dell'elettricità SEC(2006) Cross border regulation is limited to a subset of issues including electricity inter-tso compensations, capacity allocation and congestion management of interconnectors. The present legal and regulatory framework thus does not deal with the creation of European grids nor their regulatory supervision ERGEG s response to the EC s Communication An Energy Policy for Europe, A duty should be laid on each national regulator to ensure that the TSO(s) under their jurisdiction build and operate their networks not only to the national standards but also to the required European standards. 10 COM(2006)841. 4

5 Pertanto, la Commissione intende proporre misure legislative volte sia a rafforzare il ruolo dei regolatori nazionali 11 sia a migliorare la loro cooperazione a livello Ue per risolvere problemi transfrontalieri (modello ERGEG+ ) 12. Confindustria condivide gli orientamenti proposti dalla Commissione europea, sia per quanto riguarda il rafforzamento dei poteri e dell indipendenza dei regolatori nazionali - con armonizzazione sul livello del più forte - sia in materia di formalizzazione della loro cooperazione a livello Ue secondo il modello ERGEG+. Assolutamente fondamentale risulta essere l armonizzazione più completa possibile dei compiti dei regolatori nazionali che devono raggiungere tutti il medesimo livello di indipendenza. In questo modo si potrà garantire a tutti gli operatori europei l applicazione di condizioni non discriminatorie, si potranno arginare più efficacemente le iniziative protezionistiche, e si eviteranno le vistose asimmetrie finora riscontrate in materia di regolazione dei mercati. Il rafforzamento dei poteri dei regolatori nazionali e l attribuzione di poteri vincolanti sulle questioni transfrontaliere all ERGEG+ devono andare di pari passo con un rafforzamento dei doveri dei regolatori in termini di accountability, a livello nazionale e a livello Ue. Inoltre, anche i regolatori devono pienamente rispettare i principi della better regulation peraltro promossi dall Unione europea, compresa la realizzazione sistematica di consultazioni pubbliche con i rappresentanti di tutti gli operatori e gli utenti delle reti e di analisi d impatto (segnatamente sulla competitività delle imprese) prima dell adozione di decisioni. Va limitato il rischio di sovraregolamentazione. Sempre in un ottica di better regulation, la revisione delle competenze delle autorità nazionali di regolamentazione del settore dovrebbe essere anche l occasione per un ripensamento del riparto delle competenze tra esse e le autorità garanti della concorrenza con una convergenza tra i due sistemi. L esperienza già collaudata della normativa Ue sulle telecomunicazioni (pacchetto legislativo del ), potrebbe servire per definire anche nei mercati dell energia un unico e coerente quadro pro concorrenziale ai fini di minimizzare i rischi di sovrapposizione ed incoerenza tra interventi delle autorità di settore ed antitrust. Potrebbe essere importante confermare o potenziare il ruolo della Commissione quale garante dell interesse comune europeo, sia nell ambito dei lavori del futuro ERGEG+ sia nella supervisione di talune decisioni d interesse europeo dei regolatori nazionali. Tuttavia, le modalità di tale partecipazione della Commissione dovranno essere definite con cura. 11 I regolatori nazionali nel settore dell'energia devono vedere rafforzato il loro ruolo istituzionale e devono detenere poteri discrezionali idonei a prendere decisioni su tutte le questioni pertinenti. La Commissione ritiene che ai regolatori vadano conferiti penetranti poteri di intervento ex ante nei seguenti ambiti: i) tutti gli aspetti legati all accesso dei terzi alle reti; ii) l'accesso allo stoccaggio di gas; iii) i meccanismi di bilanciamento; iv) sorveglianza del mercato, p. es. in relazione alle borse di energia elettrica; v) rispetto della separazione funzionale e contabile da parte dei gestori dei sistemi di distribuzione; vi) tutte le questioni transfrontaliere; vii) la tutela dei consumatori, compresi i controlli sui prezzi praticati all'utente finale; viii) la raccolta delle informazioni; ix) le sanzioni in caso di inadempienza, COM(2006) La Commissione ha anche suggerito l ipotesi di istituire un regolatore europeo ma ha successivamente scartato l idea, anche alla luce delle conclusioni del Consiglio europeo di marzo scorso. 13 Cf. in particolare le Linee direttrici per l analisi del mercato e la valutazione del potere di mercato (GUCE C 165, ) adottate dalla Commissione nell ambito del pacchetto telecom. 5

6 III. SCAMBI TRANSFRONTALIERI (SVILUPPO E COORDINAMENTO DELLE RETI) Cosa prevede la legislazione in vigore Per quanto riguarda gli scambi transfrontalieri, sono rilevanti sia le misure in materia di sviluppo di infrastrutture di interesse europeo (decisione 1364/2006 sulle reti transeuropee nel settore dell energia) sia quelle in materia di accesso alle reti (in particolare quelle contenute nei regolamenti 1228/2003 per l elettricità e 1775/2005 per il gas). Allo scopo di sviluppare le infrastrutture necessarie al completamento del mercato interno, gli orientamenti per le reti transeuropee dell energia individuano una serie di progetti d interesse comune che possono beneficiare dei finanziamenti comunitari, tra i quali sono distinti progetti prioritari e progetti d interesse europeo 14. Gli orientamenti prevedono altresì modalità di cooperazione tra i vari attori nonché la possibilità di nomina di coordinatori europei che svolgano un ruolo di facilitatore. In materia di gestione degli scambi, il regolamento 1228/2003 stabilisce un meccanismo di compensazione tra gestori del sistema di trasmissione per i flussi transfrontalieri di energia elettrica, norme in materia di oneri di trasmissione e metodi di gestione delle congestioni (principi modificati dalla Commissione in novembre 2006). Il regolamento 1775/2005 sulle condizioni di accesso alle reti del gas definisce, in particolare, principi in merito alle tariffe per l accesso, di servizi di accesso ai terzi, di assegnazione della capacità e di gestione della congestione (sulla base del principio cosiddetto "use it or lose it" ovvero la messa a disposizione di terzi della capacità nominata (prenotata) e non utilizzata. Per favorire lo sviluppo di nuove importanti infrastrutture che contribuiscano a rafforzare la concorrenza nei settori del gas e dell elettricità, la legislazione vigente prevede la possibilità di concedere deroghe dalle normali regole di accesso ai terzi (articolo 22 della direttiva gas e articolo 7 del regolamento elettricità). Situazione in Italia e in altri Stati membri 15 Il livello di interconnessione della rete elettrica italiana è relativamente elevato ancorché insufficiente considerati i sostanziosi flussi transfrontalieri 16 e si riscontrano problemi di congestione. La rete di gas dovrebbe essere potenziata per tener conto della crescita dei consumi. I progetti, in particolare in materia di terminali GNL, sono numerosi ma spesso sono ostacolati da opposizioni locali. La Commissione rileva seri problemi di congestione elettrica per quanto riguarda gli scambi transfrontalieri della Germania e nota che le capacità d interconnessione della Francia sono nettamente insufficienti per favorire lo sviluppo della concorrenza. Il mercato spagnolo, sia elettrico sia del gas, è tutt ora molto isolato, assieme al Portogallo, da quello del resto dell Ue. Il mercato britannico resta relativamente isolato da quello dell Europa continentale. 14 Gli orientamenti individuano 314 progetti di infrastrutture definiti di interesse comune, 42 dei quali sono dichiarati di interesse europeo. I progetti infrastrutturali di interesse europeo, compresi quelli che coinvolgono direttamente l Italia, sono elencati all Allegato I di tali orientamenti. Nello specifico, per l Italia: Elettricità: - Linea Linz (AT) Cordignano (IT) - Linea Udine Ovest (IT) Okroglo (SI) - Linea S. Fiorano (IT) Nave (IT) Gorlago (IT) - Linea Venezia Nord (IT) Cordignano (IT) - Interconnessione tra l'austria e l'italia (Thaur-Bressanone) attraverso il tunnel ferroviario del Brennero - Connessione elettrica tra la Tunisia e l'italia Gas: - Gasdotto Algeria Tunisia Italia - Gasdotto Algeria Italia via Sardegna e Corsica con una diramazione in Francia - Gasdotto Turchia Grecia Italia - Gasdotto Libia Italia. 15 SEC(2006) Nel 2005, 41 TWh con la regione Europa centro-orientale (l importo più elevato di scambi transfrontalieri tra regioni), cf. Relazione sulle esperienze acquisite nell applicazione del regolamento (CE) n. 1228/2003, COM(2007)250,

7 Cosa propone la Commissione Secondo la Commissione, l'unione europea non ha ancora affrontato adeguatamente la sfida che consiste ad investire ad un livello adeguato in nuove infrastrutture, sulla base di un quadro regolamentare comune e stabile a livello europeo, a sostegno del mercato interno. Inoltre manca ancora, in larga misura, il coordinamento necessario tra le reti energetiche, in termini di norme tecniche, regole di bilanciamento, qualità del gas, sistemi di contatto e meccanismi di gestione della congestione, senza i quali gli scambi transfrontalieri non possono essere realizzati in modo adeguato. 17 Nel Piano d interconnessione prioritario, la Commissione ha annunciato l intenzione di proporre di: designare coordinatori europei per seguire quattro progetti prioritari 18, ossia il collegamento della rete elettrica tra Germania, Polonia e Lituania, i collegamenti con i parchi eolici offshore in Europa settentrionale, le interconnessioni elettriche tra Francia e Spagna, e il gasdotto Nabucco, che trasporta gas dal Mar Caspio all'europa centrale; istituire procedure di pianificazione e approvazione per i progetti di interesse europeo che dovranno essere completate entro 5 anni; istituire un nuovo meccanismo comunitario per i gestori delle reti responsabile della pianificazione coordinata della rete e della definizione di standard operativi comuni (soluzione ETSO+/GTE+, illustrata nella comunicazione sul mercato interno). Inoltre, la Commissione intende valutare l opportunità di proporre aumenti del finanziamento comunitario per le reti transeuropee di energia. Per quanto riguarda la gestione degli scambi transfrontalieri di elettricità, la Commissione ha annunciato 19 l intenzione di adottare nel 2007, sulla base del regolamento 1228/2003, orientamenti per il meccanismo di compensazione fra gestori del sistema di trasmissione e orientamenti in materia di armonizzazione delle tariffe e potrebbe proporre nuove norme ad esempio in materia di scambi di energia elettrica e a favore degli investimenti. Inoltre, sono previste proposte sul sistema delle deroghe in caso di nuove infrastrutture. L integrazione dei mercati dell energia in Europa, e l auspicabile convergenza dei prezzi, dipende in larga misura dall aumento delle capacità di interconnessioni, e quindi dalla realizzazione delle reti transeuropee di energia, nonché da un adeguata regolamentazione degli scambi transfrontalieri. Confindustria ritiene che sia indispensabile investire massicciamente nelle infrastrutture e risolvere i problemi di congestione transfrontaliera, che sono una delle cause principali della frammentazione dei mercati europei. A questo fine è necessario che gli investimenti siano fatti laddove i segnali di prezzo forniti dai mercati indicano che le reti sono congestionate. Si considerano importanti meccanismi che incentivino fortemente le imprese a fare investimenti e in particolare quelli che prevedono esenzioni dal principio del diritto di accesso dei terzi (third party access TPA), che dovrebbero essere mantenuti nella forma attuale e comunque non resi più stringenti. Lo sviluppo delle interconnessioni con l Italia, che al momento sono altamente congestionate, non è stato incluso nella lista delle quattro infrastrutture prioritarie elencate dalla Commissione nella comunicazione sul piano prioritario per le interconnessioni. E necessario, pertanto, seguendo le indicazioni del Consiglio europeo, aggiungere ulteriori progetti, alla lista dei quattro progetti prioritari, che includano infrastrutture critiche per il mercato italiano. 17 COM(2006) La Commissione intende considerare in un secondo tempo la nomina di ulteriori coordinatori europei. Tra i progetti elencati per questa seconda fase, d interesse per l Italia il collegamento elettrico Italia/Slovenia, il gasdotto GALSI tra Algeria, Italia e Francia, il completamento di terminali GNL che registrano ritardi. 19 COM(2007)250. 7

8 Confindustria sostiene fermamente la proposta della Commissione relativa all armonizzazione delle procedure di autorizzazione, fissando un periodo massimo di cinque anni per le fasi di pianificazione e approvazione, che dovrebbe valere per tutta la rete transeuropea di energia. Lo sviluppo delle capacità d interconnessione deve andare di pari passo con la definizione di regole tariffarie e tecniche comuni. Sotto questo profilo, il modello ETSO+/GTE+ potrebbe contribuire all effettiva integrazione dei mercati. E inoltre necessaria una revisione dei meccanismi di gestione delle capacità in un ottica di maggior trasparenza. La promozione degli scambi transfrontalieri di energia richiede inoltre una standardizzazione delle piattaforme commerciali poiché al momento le borse elettriche istituite in vari paesi, o gruppi di paesi, seguono regole diverse (borse fisiche, come in Italia, o borse finanziarie, come nella gran parte dell Ue) che non garantiscono la loro interoperabilità Interessante l esperienza del trilateral market coupling tra le borse elettriche di Francia, Paesi Bassi e Belgio (presto estesa anche a Germania e Lussemburgo) che dimostra che si può progredire verso una borsa elettrica europea se le interconnessioni sono adeguate ma anche se sono armonizzati alcuni meccanismi di funzionamento. 8

9 IV. TRASPARENZA Cosa prevede la legislazione in vigore Le direttive del 2003 affidano alle autorità nazionali di regolamentazione il compito di vigilare sul livello di trasparenza dei mercati. Norme specifiche sulla trasparenza per l accesso alle reti sono contenute nell allegato, così come modificato nel novembre 2006, del regolamento elettricità 1228/2003 nonché nel regolamento gas 1775/2005 che obbligano i gestori dei sistemi di trasmissione/trasporto a pubblicare una serie di dati relativi ad esempio all utilizzo della rete e alle capacità disponibili. Situazione in Italia e in altri Stati membri 21 Secondo la Commissione, la situazione in termini di trasparenza è relativamente soddisfacente in Italia anche se rimangono problemi. Molto più negativo il giudizio su Germania, dove gli obblighi di trasparenza non sono rispettati, e su Francia, dove si riscontrano fenomeni di discriminazione. In Spagna i problemi si concentrerebbero nel settore elettrico. Il livello di trasparenza nel Regno Unito è invece considerato soddisfacente dalla Commissione. Cosa propone la Commissione Nella comunicazione sul mercato interno 22, la Commissione ha annunciato l intenzione di definire orientamenti vincolanti in materia di trasparenza mediante l'emanazione di nuove norme o la modifica dell'attuale regolamento n. 1228/2003 sull'elettricità. Intende inoltre migliorare le norme di trasparenza per il gas tramite il regolamento n. 1775/05. In entrambi i casi ogni misura farà riferimento alle raccomandazioni dell'ergeg 23. Confindustria è in linea di principio favorevole a tutte le iniziative comunitarie volte a garantire maggiore trasparenza per tutti gli attori di mercato. Infatti, il tema delle asimmetrie informative esistenti sul mercato dell energia va affrontato con determinazione per consentire lo sviluppo di una concorrenza efficace. Risulta necessario andare nella direzione di una standardizzazione di regole di condotta e di piena e totale trasparenza dell informazione sui mercati. 21 SEC(2006) COM(2006) L ERGEG ha pubblicato il 5 giugno 2007 un documento dettagliato sulle esigenze di trasparenza per l elettricità e il gas (disponibile sul sito 9

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