GIULIANA PAGANETTO. d interpretazione, in 4 dicembre 2003,

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "GIULIANA PAGANETTO. d interpretazione, in 4 dicembre 2003,"

Transcript

1 GIULIANA PAGANETTO Dimensione della competenza legislativa regionale e revisione dello Statuto speciale: le indicazioni della giurisprudenza costituzionale*. 1. La difficile configurazione dell autonomia legislativa delle Regioni speciali. Dopo la riforma del titolo V della Costituzione, è sicuramente sul piano del significato e dell estensione del catalogo delle materie che si sono registrati, soprattutto per le Regioni speciali, i maggiori problemi. Infatti, in attesa dell adeguamento dei rispettivi Statuti, con cui si potrà definire l attuale consistenza delle competenze legislative, le Regioni speciali si trovano ad avere un duplice ordine di attribuzioni: da una parte conservano le precedenti competenze, così come risultano dai vecchi elenchi contenuti nei loro Statuti (e nel significato loro attribuito dalle norme di attuazione), ma, contemporaneamente, possono beneficiare di ulteriori funzioni, in quanto ad esse si applicano le disposizioni della riforma del titolo V Cost. per le parti in cui prevedono forme di autonomia più ampie, rispetto a quelle che sono loro già attribuite (art. 10 l. cost. n. 3 del 2001). In questo modo la riforma ha inteso salvaguardare le particolari competenze delle autonomie differenziate, ma, nello stesso tempo, consentire alle Regioni speciali di poter subito usufruire dei maggiori poteri previsti per le Regioni ordinarie. 1 Il quadro delle competenze così configurato è, però, assolutamente incerto, e deve essere definito volta per volta. 2 Come è noto, è la Corte costituzionale, investita da numerose questioni, a svolgere il compito di individuare il confine tra le competenze dello Stato e le competenze delle Regioni. Oltre ad interpretare le nuove formule costituzionali, la Corte effettua, per le Regioni speciali - laddove le venga prospettata questa esigenza - il confronto tra le attribuzioni statutarie e le competenze stabilite per le altre Regioni nel nuovo titolo V Cost. Ma si tratta spesso di confrontare formule linguistiche che, pur indicando analoghi ambiti materiali, non sono immediatamente sovrapponibili 3, tanto da rendere, in alcuni casi, non agevole verificare se le competenze dedotte dalle disposizioni del titolo V Cost. (in virtù dell art. 10, l. cost. n. 3/2001) costituiscano o meno una condizione più vantaggiosa rispetto alla corrispondente attribuzione statutaria. In alcuni casi poi *Il presente articolo è stato pubblicato nel 2007 e costituisce un contributo all interno di un più ampio lavoro curato da Gianmario Demuro e a cui hanno partecipato diversi Autori. Cfr. G. DEMURO (a cura di) L Autonomia positiva. Proposte per un nuovo Statuto della Sardegna, Aìsara, Cagliari 2007, 55 ss 1 V, tra gli altri, A: RUGGERI, La specialità regionale in bilico tra attuazione e riforma della riforma, lineamenti per una ricostruzione, Roma 30 giugno 2004,in 11ss. 2 Cfr. G:M: SALERNO, Gli statuti speciali dopo la revisione del titolo V: aspettative di riforma e vincoli costituzionali, editoriale, in n. 12 / 2004, V. A: RUGGERI C: SALAZAR, Le materie regionali tra vecchi criteri e nuovi (pre)orientamenti metodici d interpretazione, in 4 dicembre 2003, 1

2 si tratta - secondo quanto rilevato dalla Corte - di confrontare ipotesi diverse dal punto di vista qualitativo, così da rendere impossibile la comparazione (v. sent. n. 314 / 2003). 4 Quando non è possibile applicare la c.d. clausola di maggior favore 5, è egualmente problematico definire i contenuti della materia: l interpretazione deve tener conto delle vecchie formule statutarie, inserite, per di più, in un sistema profondamente diverso rispetto all attuale. Inoltre, i termini, spesso angusti, entro cui vengono prospettate le questioni alla Corte, consentono raramente di chiarire in modo definito i confini delle competenze. Ne deriva, come si è detto, un insieme di attribuzioni, che manca di un testo di riferimento certo: alcune competenze statutarie infatti non vengono più applicate, mentre è possibile esercitare altre nuove funzioni, in virtù della clausola di maggior favore. Dunque il quadro normativo è incerto, ma anche disomogeneo, dato che si richiama a due differenti sistemi. Ogni competenza allora dovrà essere considerata, sia per il contenuto che per i limiti, all interno del sistema in cui è inserita. A tale proposito la Corte - dopo una prima fase in cui si è espressa in modo ambiguo, sulla natura e l estensione dei limiti 6 apposti alla potestà legislativa (sent. n. 536/ 2002) - sembra ormai aver chiarito che quando le Regioni speciali fanno riferimento a materie appartenenti alla propria competenza esclusiva, si applicano anche i vecchi limiti, così come configurati dai loro Statuti (v. ad es. sent. n. 48 e 227 del 2003; sent. n. 62 del 2005), quando, invece esse possono usufruire delle maggiori competenze previste dall art. 117 Cost., queste devono essere valutate all interno del quadro complessivo della riforma del titolo V Cost., per cui valgono i nuovi limiti, inclusi anche i poteri che ha lo Stato di incidere nelle diverse materie, attraverso le proprie competenze trasversali (v. ad es. sent. 274/ 2003; sent. n. 383/2005 ; sent. n. 134/2006). 7 L estensione della riforma alle Regioni speciali, caso per caso, attraverso la clausola di maggior favore non poteva che costituire una soluzione transitoria, un quadro di riferimento iniziale per avviare un processo di ripensamento anche per le autonomie speciali. Le potenzialità offerte dalla riforma del titolo V della Cost. possono essere valorizzate dalla Sardegna, come dalle altre Regioni speciali, attraverso la procedura di revisione dello Statuto. Solo ripensando alla complessiva 4 V. sul punto, tra gli altri, G. SILVESTRI, Le Regioni speciali tra limite di modello e limite di sistema, in Le Regioni 2004, Su cui cfr. G. COINU G. DEMURO, Regioni a statuto speciale e clausola di adeguamento automatico, in P. CARETTI (a cura di), Osservatorio sulle fonti, 2002, Torino 2003, e, più recentemente, G. DEMURO, Effettività e seguito della giurisprudenza costituzionale che applica l art. 10 della legge costituzionale 3/ 2001, in R. BIN, G. BRUNELLI, A. PUGIOTTO e P. VERONESI (a cura di), Effettività e seguito delle tecniche decisorie della Corte costituzionale, Napoli 2006, 387 ss. 6 Sull estensione dei limiti nell interpretazione della dottrina e della giurisprudenza costituzionale, si rinvia al lavoro di G. COINU. 7 V. S. BARTOLE, R. BIN, G. FALCON, R. TOSI, Diritto regionale, Bologna 2005, ; F. TERESI, Le competenze delle Regioni a statuto speciale, in G. CORSO V. LO PILATO ( a cura di), Il diritto amministrativo dopo le riforme costituzionali, parte generale, Milano 2006,

3 configurazione della propria autonomia, all interno del un quadro di rapporti Stato Regioni, che è profondamente mutato, la Regione potrà fare anche chiarezza sull ampiezza e consistenza della propria competenza legislativa. Ciò consentirà di valutare quali siano le attribuzioni delle Regioni ordinarie che possono essere estese alla Sardegna e, individuare anche eventuali ulteriori funzioni da articolare in modo differente, laddove questo corrisponda ad effettive esigenze della collettività regionale. 2. I problemi determinati dalla riforma del titolo V Cost. e il ruolo svolto dalla Corte costituzionale. Sembra necessario che, nel momento in cui ci si appresta ad una riflessione sulla dimensione della competenza legislativa regionale, che sia in grado di contribuire alla capacità propositiva della Regione nel procedimento di modifica dello Statuto, si debba anche tenere conto delle indicazioni che sono emerse in questi anni dalla copiosa giurisprudenza costituzionale. La Corte rappresenta, infatti un punto di riferimento obbligato, dato che come si è giustamente rilevato ha costituito il maggior fattore di attuazione della nuova disciplina costituzionale. 8 Il compito che veniva affidato alla Consulta non era certo facile. Subito dopo la riforma, infatti, la dottrina ha sottolineato che, anche se la potestà legislativa regionale si era ampliata notevolmente, permanevano numerosi problemi interpretativi, con riferimento alla ripartizione delle competenze. 9 Nelle disposizioni costituzionali alcune materie vengono definite per l oggetto; altre per la finalità che perseguono; altre ancora hanno una formulazione così ampia, tanto da poter individuare, al loro interno, più submaterie e più competenze. A ciò si aggiungano le numerose lacune del disegno costituzionale e le sovrapposizioni di materie tra i diversi elenchi. Dunque un quadro di competenze di difficile lettura, da valutare, peraltro, in un contesto costituzionale che è completamente cambiato quanto al sistema di relazioni tra Stato e Regioni, per cui non sembrava più legittimo che lo Stato potesse, come in passato, essere l interprete della ripartizione delle competenze. La Corte ha subito affrontato problemi complessi, non rinunciando ad addentrarsi in questioni molto incerte dal punto di vista interpretativo 10. Si trattava di fornire delle soluzioni che, da una 8 A. D ATENA, Giustizia costituzionale e autonomie regionali in tema di applicazione del nuovo titolo V, in A. PACE (a cura di), Corte costituzionale e processo costituzionale nell esperienza della rivista Giurisprudenza costituzionale per il cinquantesimo anniversario., Milano 2006, 9 V. soprattutto A. D ATENA, Materie legislative e tipologia delle competenze, in Quaderni costituzionali 2003, 15 ss.; P. CARETTI, L assetto dei rapporti tra competenza legislativa statale e regionale, alla luce del nuovo titolo V Costituzione: aspetti problematici, in Le Regioni, 2001, 1224 ss.; R. TOSI, La legge costituzionale n. 3 del 2001: note sparse in tema di potestà legislativa ed amministrativa, in Le Regioni 2001, 1233 ss. 10 V. A. D ATENA, Giustizia costituzionale cit., passim. 3

4 parte tenessero in considerazione la maggiore autonomia acquisita dalle Regioni, ma, contemporaneamente, cercassero di garantire le esigenze unitarie. Non si può certamente affermare che si pervenga sempre a soluzioni lineari, ma, ciò che rileva è che la Corte ha senz altro colto il cambiamento di prospettiva che si è venuto a determinare con la riforma 11. In alcuni casi ha definito i confini tra le competenze statali e regionali, indicando anche i percorsi per poter coordinare le rispettive competenze; in altri casi, in cui vi era una maggiore connessione tra le competenze, ha definito i ruoli dei due legislatori, all interno di uno stesso settore materiale. Nella giurisprudenza successiva alla riforma del titolo V Cost., la Corte ha superato la rigida separazione delle competenze, attraverso una lettura più elastica delle materie, in cui, per lo più, si ricerca il raccordo tra i diversi soggetti, o attraverso procedure concordate, o attraverso l individuazione di ruoli diversi, ma collegati, al fine di trovare un punto di equilibrio tra le diverse esigenze. 3. Corte costituzionale e Regioni speciali. Se si fa ora riferimento alla giurisprudenza costituzionale che riguarda le Regioni speciali, possiamo cogliere un attenta considerazione della particolare situazione di autonomia di queste Regioni. La clausola di maggior favore, come si è detto, è scarsamente applicata. Oltre ai casi in cui la Corte ritiene difficile effettuare la comparazione, vi è soprattutto la preoccupazione di conservare in attesa di una consapevole scelta di revisione statutaria la particolare situazione di autonomia delle Regioni speciali, così come configurata dai loro Statuti. La Corte chiarisce, infatti, che le disposizioni del titolo V Cost. non sono destinate a prevalere sugli Statuti speciali di autonomia e, in particolare, non sono invocabili per restringere il grado di autonomia delle Regioni speciali, ma esclusivamente nei casi in cui si possano effettivamente individuare forme di autonomia più ampie (sent. n. 103/2003). Da questa considerazione discendono poi una serie di conseguenze. Intanto i ricorsi, nei confronti delle regioni speciali, che fanno esclusivamente valere le norme del titolo V Cost invece di quelle ricavabili dallo Statuto speciale vengono considerati dalla Corte inammissibili, ogni volta che omettano di specificare le ragioni per le quali, nel caso di specie, viene preso in considerazione il parametro costituzionale invece di quello statutario (v. in particolare, sent. n. 213 del 2003; sent. n 8 e 258 del 2004; sent. n. 65, 202 e 203 del 2005; sent. n. 175 e 312 del 2006). Perché si possa 11 Sul punto cfr. R. BIN. Problemi legislativi e interpretativi nella definizione delle materie di competenza regionale. Rileggendo Livio Paladin dopo la riforma del titolo V, in Scritti in memoria di L. Paladin, Napoli, 2004, 312 ss. 4

5 esprimere un giudizio di preferenza tra diversi sistemi di autonomia, sottolinea la Corte, è necessario che vengano considerati i due termini della comparazione, in quanto solo dopo un esame complessivo dei due sistemi è possibile che l uno garantisca una forma di autonomia più ampia rispetto all altro ( sent. n. 175/2006). Inoltre le disposizioni legislative statali che sembrano interferire con competenze statutarie, devono essere interpretate, secondo quanto sottolinea la Corte, in modo da assicurarne la conformità con la posizione costituzionalmente garantita alle Regioni speciali e alle Province autonome (sent. n. 249/2005 e, anche, sent. n. 228/2003 e 412/2004). Con queste considerazioni, in effetti, non si fa che richiamare un principio generale ribadito più volte - per cui, tra le varie interpretazioni possibili di una norma, deve essere privilegiata quella conforme a Costituzione. Ma, riferendosi alle autonomie speciali, la Corte fa una considerazione ulteriore: la legge ordinaria statale è naturalmente cedevole non solo nei confronti delle disposizioni dello Statuto speciale, ma anche nei confronti delle relative norme di attuazione, le quali, proprio per la particolare procedura che le caratterizza (sent. 212/1984), hanno una forza prevalente, in quanto integrano il precetto statutario e, dunque possono essere utilizzate come parametro nel giudizio di costituzionalità. Questa particolare posizione riconosciuta da sempre alle norme di attuazione (v. ad es. sent. 137 e 213 del 98; sent. 520 del 2000; sent. 341 e 406 del 2001) e ribadita nelle sentenze successive alla riforma del titolo V Cost. (sent. n. 221 del 2003; sent. n. 249 e 287 del 2005; sent. n. 51 del 2006), consente alla Corte di ricostruire alcune specifiche attribuzioni delle Regioni speciali, proprio facendo leva sulla configurazione data da queste norme alla competenza statutaria. Così, ad esempio, nella sentenza n. 51/2006 la Corte, sommando la competenza statutaria della Regione Sardegna in materia di edilizia e urbanistica con le norme che danno attuazione a tale competenza (DPR. n. 48 del 1975) rileva che la Sardegna ha una competenza ad intervenire in ordine a profili di tutela paesistica- ambientale e, in particolare, le compete la redazione e approvazione dei piani territoriali paesistici 12. Parimenti nella sentenza n. 306/2004, per quanto attiene al gettito di tributi erariali riscossi nel territorio regionale dalla regione Sicilia, la Corte mette in rilievo che, in base alle norme di attuazione dell art. 36 dello Statuto siciliano (art. 4 DPR. n del 1965) si deduce che nelle entrate spettanti alla Regione sono comprese anche quelle che pur relative a fattispecie maturate nel territorio regionale afferiscono ad uffici finanziari situati fuori del territorio regionale. In base quindi all integrazione effettuata dalla norma di attuazione nei confronti dell art. 36 dello Statuto, viene ampliato il criterio di territorialità della riscossione. 12 Sia consentito rinviare a G. PAGANETTO, La Corte costituzionale riconferma il ruolo del norme di attuazione nella configurazione delle competenze delle Regioni speciali, in Giur. cost. 2006, 1624 ss. 5

6 In ogni caso più volte la Corte è intervenuta a tutela di particolari e consolidate competenze previste dagli Statuti speciali, anche se costituenti una deroga alla normale ripartizione di competenze tra Stato e Regioni. Così, facendo riferimento alla competenza legislativa delle Province di Trento e Bolzano in materia di comunicazione e trasporti di interesse provinciale, compresi la regolamentazione tecnica e l esercizio degli impianti di funivia la Corte sottolinea che, anche se - in linea di principio, spetta allo Stato la disciplina concernente la sicurezza degli impianti e dei veicoli - la competenza attribuita dallo Statuto alle Province, con riguardo agli impianti di funivia, non si limita alle modalità di gestione e organizzazione dei servizi, ma anche alla regolamentazione tecnica, ossia quel complesso di prescrizioni concernenti la realizzazione dell opera, che in larga parte si sostanziano nei profili connessi alla sicurezza ( sent. n. 327/2006). Nella sentenza 405/2006 la Corte riconferma la competenza della Provincia di Bolzano, in materia di maso chiuso, richiamando la sua precedente giurisprudenza, che, sin dalla sua prima sentenza, ha riconosciuto che il legislatore provinciale può, in base allo Statuto disciplinare la materia dei masi chiusi nell ambito della tradizione e del diritto preesistente, cosicché più volte la Corte ha ritenute legittime disposizioni della legge provinciale incidenti anche sul diritto privato e sulla giurisdizione (materie, in generale, attribuite alla competenza dello Stato). Dall esame di questa giurisprudenza si può evidenziare come la Corte abbia garantito il principio di specialità, conservando il quadro delle competenze come risulta dagli Statuti, e interpretando le formule anche in modo più estensivo, laddove lo consentivano le norme di attuazione. Per quanto attiene, invece, all estensione alle Regioni speciali delle condizioni di maggiore autonomia, si è già sottolineato che il richiamo all art. 10 della l. cost. n. 3/2001 è stato poco utilizzato e, non sempre, in modo coerente. Ciononostante dalla giurisprudenza costituzionale, soprattutto di questi ultimi anni, si possono ricavare alcuni criteri per l applicazione della clausola di maggior favore. La Corte ha sostenuto che l art.10 si può senz altro applicare quando, tra le materie di competenza primaria delle Regioni speciali, non vengono elencate materie che sono invece attribuite dal nuovo titolo V Cost. alla competenza residuale delle Regioni ordinarie (sent. n. 239/2004). Questo principio vale, oltre che per la competenza esclusiva, anche per la competenza concorrente. Su questa base viene riconosciuta alla Regione Friuli Venezia Giulia (nel silenzio dello Statuto) la potestà legislativa ripartita nella materia produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell energia, ex art. 117,comma 3, Cost. (sent.n.8/2004). Inoltre la clausola di maggior favore si applica anche quando si è in presenza di una competenza statutaria analoga ad una competenza 6

7 prevista dal titolo V Cost., ma il cui contenuto appare, in base alla formulazione, meno ampio. Su questa base la competenza in materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell energia è stata attribuita alle Province di Trento e Bolzano (sent. n. 383/2005) 13 e la tutela della salute ex art. 117, comma 3, Cost. alla Provincia di Trento e alla Regione Friuli Venezia Giulia (sent. n. 134 e 328 del 2006), sulla base della considerazione, in questo caso, che la tutela della salute costituisca una materia molto più ampia rispetto alle vecchie competenze igiene e sanità o assistenza sanitaria e ospedaliera (sent. n. 270/2005). Con queste nuove competenze, peraltro, si estendono alle Regioni speciali gli stessi limiti espressi e impliciti contenuti nel titolo V Cost. (sent. n 136/2006). 4. Conclusioni La riforma della Costituzione ha voluto salvaguardare la particolare autonomia delle Regioni differenziate, lasciando alla loro progettualità e alla forza dello Statuto costituzionale 14 la nuova configurazione dei loro poteri. In questa lunga fase transitoria è la Corte che sta attuando la riforma, cercando di interpretarne lo spirito. Il compito, si è detto, è reso particolarmente difficile, con riferimento alle Regioni speciali, dal fatto che la Corte deve confrontarsi con due diversi parametri: lo Statuto costituzionale e le disposizioni del titolo V Cost. e, soprattutto, con sistemi profondamente diversi. Ciononostante si può dire che la Consulta abbia dato inizio al processo di attuazione della riforma anche per le Regioni speciali, fornendo alcuni criteri per la ripartizione delle competenze. Le Regioni possono intanto usufruire senz altro delle maggiori competenze, solo quando si può effettuare in modo lineare una comparazione tra le diverse attribuzioni (mancanza della competenza o competenze analoghe) e, in questo caso, la nuova competenza attribuita deve essere considerata nel suo complesso (con il contenuto e i limiti del sistema in cui è inserita). In tutti gli altri casi rimangono ferme le particolari attribuzioni che si possono ricavare dagli Statuti speciali, ma con una lettura spesso estensiva, adeguatrice, che, rifiutando l interpretazione statale delle competenze, tiene conto, anche per le Regioni speciali - per quanto possibile - di un diverso atteggiarsi dei rapporti tra lo Stato e le Regioni, dopo la riforma. Ciò che infatti si può rilevare, in generale, da tutta la giurisprudenza costituzionale che riguarda le Regioni, è una lettura più elastica delle competenze 15, che lascia spesso spazio, in uno stesso ambito materiale, ad un ruolo di entrambi i soggetti istituzionali, sulla base dei diversi titoli di legittimazione. 13 Su queste sentenze v. A. FERRARA, Le autonomie speciali, in Terzo rapporto annuale sullo stato del regionalismo in Italia, www. issirfa.it; F. TERESI, Le competenze delle Regioni a Statuto speciale cit., 148 ss. 14 Sull importanza rivestita da questa fonte si rinvia alla Presentazione di P. CIARLO 15 Sul superamento del criterio della rigida separazione delle competenze cfr. P. CIARLO, Funzione legislativa e anarcofederalismo, in Le istituzioni del federalismo 2002, 643 ss. 7

8 Nel momento in cui ci si appresta ad una riforma dello Statuto si possono tenere in considerazione le interpretazioni adeguatici della Corte. La revisione dello Statuto può costituire l occasione per confermare o formulare meglio le proprie particolari competenze statutarie che la giurisprudenza costituzionale ha mostrato di tutelare, ma anche per individuare funzioni ulteriori. La Regione Sardegna potrà estendersi le competenze delle Regioni ordinarie che sembrano chiaramente individuate e che non hanno dato luogo a problemi interpretativi, ma anche formulare nuove e diverse attribuzioni, soprattutto nei settori materiali, in cui l esperienza ha messo in rilievo le maggiori difficoltà interpretative. In questo caso si può anche cogliere l opportunità, che è stata acutamente suggerita 16, per ritagliare settori di competenza, di particolare interesse per la Regione, in ambiti materiali più vasti, di tradizionale competenza statale. Si seguirebbe tra l altro una strada che si è rivelata già efficace in alcuni casi (ad es. la citata competenza della Regione Sardegna ad intervenire in ordine a profili di tutela paesistica ambientale ). Inoltre questa maggiore presenza della Regione in ambiti d intervento statale, sembra in sintonia con un sistema che auspica l integrazione delle competenze e il metodo della collaborazione tra i diversi soggetti istituzionali. 16 Cfr. il contributo di I. RUGGIU. 8

INDICE. Premessa... VII

INDICE. Premessa... VII Premessa... VII GIULIO M. SALERNO Gli statuti speciali nel sistema delle fonti... 1 1. Il principio della specialità nel processo di riforma del regionalismo... 1 2. Gli statuti speciali e la clausola

Dettagli

LE AUTONOMIE TERRITORIALI

LE AUTONOMIE TERRITORIALI LE AUTONOMIE TERRITORIALI Titolo V della Costituzione = sistema delle autonomie territoriali (Regioni, Città metropolitane, Province, Comuni). Regioni a statuto speciale e Regioni a statuto ordinario.

Dettagli

riforma della costituzione - i contenuti più rilevanti che incidono sull autonomia e sul consiglio - spunti di lettura

riforma della costituzione - i contenuti più rilevanti che incidono sull autonomia e sul consiglio - spunti di lettura CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO LEGISLATIVO riforma della costituzione - i contenuti più rilevanti che incidono sull autonomia e sul consiglio - spunti di lettura ambito composizione

Dettagli

La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nel processo di attuazione dell art. 119 Cost.

La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nel processo di attuazione dell art. 119 Cost. La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nel processo di attuazione dell art. 119 Cost. Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Direzione Centrale finanze, patrimonio e programmazione Filippo Cacciaguerra

Dettagli

BIBLIOGRAFIA DI DIRITTO REGIONALE A cura di G.C. De Martin

BIBLIOGRAFIA DI DIRITTO REGIONALE A cura di G.C. De Martin BIBLIOGRAFIA DI DIRITTO REGIONALE A cura di G.C. De Martin Oltre alle opere di carattere generale più recenti di diritto regionale (Cavaleri P., Diritto regionale, Cedam, Padova 2009; D Atena A., Diritto

Dettagli

SEGNALAZIONI DI DOTTRINA

SEGNALAZIONI DI DOTTRINA CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SEGNALAZIONI DI DOTTRINA 1.1.COSTITUZIONE 1.1.3.Giurisdizione MENDOZA, Roberto L'uso della lingua presunta nello statuto speciale della regione Trentino - Alto

Dettagli

RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA

RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA Parte I. Aspetti tecnico-normativi di diritto interno 1) Obiettivi e necessità dell intervento normativo. Coerenza con il programma di Governo. Il Protocollo, firmato il 9 dicembre

Dettagli

Ufficio Legislativo e Legale della Presidenza della Regione Siciliana MASSIME DELLA CORTE COSTITUZIONALE

Ufficio Legislativo e Legale della Presidenza della Regione Siciliana MASSIME DELLA CORTE COSTITUZIONALE Repubblica Italiana REGIONE SICILIANA Ufficio Legislativo e Legale della Presidenza della Regione Siciliana MASSIME DELLA CORTE COSTITUZIONALE Estremi del Provvedimento Massima 1: Sentenza 114/2011 - Decisione

Dettagli

Interpretazione delle norme comunitarie

Interpretazione delle norme comunitarie Interpretazione delle norme comunitarie Anche nel diritto comunitario, come in quello interno, la singola norma va interpretata reinserendola nel sistema dell ordinamento comunitario, alla stregua dei

Dettagli

5.4 Dalla prassi giurisprudenziale ai modelli di governo delle competenze legislative 136

5.4 Dalla prassi giurisprudenziale ai modelli di governo delle competenze legislative 136 INDICE SEZIONE I LA FONTE COSTITUZIONALE 9 1. Considerazioni introduttive e metodologiche 9 2. Pluralità di significati e valore della Costituzione 14 3. La Costituzione come fonte normativa 19 4. Le leggi

Dettagli

ANALISI TECNICO-NORMATIVA (Dir. P.C.M. 10 settembre 2008) Amministrazione proponente: Ministro per gli affari regionali e le autonomie

ANALISI TECNICO-NORMATIVA (Dir. P.C.M. 10 settembre 2008) Amministrazione proponente: Ministro per gli affari regionali e le autonomie ANALISI TECNICO-NORMATIVA (Dir. P.C.M. 10 settembre 2008) Amministrazione proponente: Ministro per gli affari regionali e le autonomie Oggetto: SCHEMA DI NORME DI ATTUAZIONE DELLO STATUTO SPECIALE PER

Dettagli

ISTITUZIONI DI DIRITTO PUBBLICO. Il sistema della giustizia in Italia

ISTITUZIONI DI DIRITTO PUBBLICO. Il sistema della giustizia in Italia ISTITUZIONI DI DIRITTO PUBBLICO Il sistema della giustizia in Italia Prof. Giovanni Coinu 070.675.3010 - gcoinu@unica.it Le origini accentrate dello Stato italiano L ordinamento regionale prima della riforma

Dettagli

IL DDL DI RIFORMA DELLA SECONDA PARTE DELLA COSTITUZIONE

IL DDL DI RIFORMA DELLA SECONDA PARTE DELLA COSTITUZIONE IL DDL DI RIFORMA DELLA SECONDA PARTE DELLA COSTITUZIONE SUPERAMENTO DEL BICAMERALISMO PARITARIO SOLO LA CAMERA DEI DEPUTATI CONFERISCE E REVOCA LA FIDUCIA AL GOVERNO LA CAMERA È PROTAGONISTA DEL PROCEDIMENTO

Dettagli

Istituzioni di diritto pubblico C.d.L. in Scienze dell educazione

Istituzioni di diritto pubblico C.d.L. in Scienze dell educazione Istituzioni di diritto pubblico C.d.L. in Scienze dell educazione educazione prof. R. Di Maria Parte speciale: legislazione scolastica e diritto all istruzione profili costituzionalistici l. 59/1997 delega

Dettagli

composta dai Magistrati: Nella Camera di consiglio del 21 settembre 2017

composta dai Magistrati: Nella Camera di consiglio del 21 settembre 2017 Deliberazione n. 111/2017/INPR REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI SEZIONE DI CONTROLLO PER IL TRENTINO - ALTO ADIGE/SÜDTIROL SEDE di TRENTO composta dai Magistrati: Diodoro VALENTE Gianfranco POSTAL Massimo

Dettagli

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI. VISTO l articolo 5, comma 3, della legge 24 febbraio 1992, n. 225;

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI. VISTO l articolo 5, comma 3, della legge 24 febbraio 1992, n. 225; Ordinanza Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica. IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI

Dettagli

LA RIFORMA DELLA SECONDA PARTE DELLA COSTITUZIONE

LA RIFORMA DELLA SECONDA PARTE DELLA COSTITUZIONE LA RIFORMA DELLA SECONDA PARTE DELLA COSTITUZIONE APPROVATA DEFINITIVAMENTE IL 12 APRILE 2016 WWW.RIFORMECOSTITUZIONALI.GOV.IT ELEMENTI ESSENZIALI DELLA RIFORMA COSTITUZIONALE SUPERAMENTO DEL BICAMERALISMO

Dettagli

Disposizioni transitorie

Disposizioni transitorie Disposizioni transitorie ART. 53. (Disposizioni transitorie). 1. Le disposizioni di cui agli articoli 65, 69, 76, 84, 98-bis, 114, 116, 117, 118, 120, 122, 123, 126, terzo comma, 127, 127-bis, 131 e 133

Dettagli

A.A. 2015/2016. Avv. Giuseppe Strangio

A.A. 2015/2016. Avv. Giuseppe Strangio A.A. 2015/2016 Avv. Giuseppe Strangio L ordinamento giuridico Costituisce un insieme di norme giuridiche dirette a disciplinare una collettività organizzata di persone, sia da un punto di vista dei rapporti

Dettagli

Elenco delle leggi di revisione della Costituzione e di altre leggi costituzionali (1948-2003)

Elenco delle leggi di revisione della Costituzione e di altre leggi costituzionali (1948-2003) Elenco delle leggi di revisione della Costituzione e di altre leggi costituzionali (1948-2003) www.cortecostituzionale.it Elenco delle leggi di revisione della Costituzione e di altre leggi costituzionali

Dettagli

Roma, 05 novembre 2009

Roma, 05 novembre 2009 RISOLUZIONE N. 271/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 05 novembre 2009 OGGETTO: Interpello ai sensi dell articolo 11 della legge n. 212 del 2000 Imposta di bollo DPR 26 ottobre 1972, n.

Dettagli

LEGGE ED AUTONOMIA LOCALE

LEGGE ED AUTONOMIA LOCALE LEGGE ED AUTONOMIA LOCALE INDICE INTRODUZIONE BREVI CONSIDERAZIONI SULL ITINERARIO DELL INDAGINE 01. Delimitazione dell indagine. La questione della riserva di amministrazione e la più attuale considerazione

Dettagli

giugno settembre 2013

giugno settembre 2013 RICORSI ALLA CORTE COSTITUZIONALE RELATIVI ALLE REGIONI A STATUTO SPECIALE E ALLE PROVINCE AUTONOME giugno settembre 2013 Ricorsi alla Corte Costituzionale Regioni a Statuto speciale e Province autonome

Dettagli

L Autorità Sanitaria competente e la procedura sanzionatoria in VENETO. SANTORSO 30 ottobre 2014

L Autorità Sanitaria competente e la procedura sanzionatoria in VENETO. SANTORSO 30 ottobre 2014 SAV Consulenza & Marketing S.r.l L Autorità Sanitaria competente e la procedura sanzionatoria in VENETO a cura del dr. Saverio Linguanti Convegno specialistico VENEZIA 17 ottobre 2014 SANTORSO 30 ottobre

Dettagli

Capitolo XI REGIONI ED ENTI LOCALI

Capitolo XI REGIONI ED ENTI LOCALI Capitolo XI REGIONI ED ENTI LOCALI 1 . 1. REGIONALISMO E AMMINISTRAZIONE LOCALE NELLA COSTITUZIONE DEL 1948: le disposizioni più espressive Art. 5: unità ed indivisibilità della Repubblica riconoscimento

Dettagli

6) di dare atto che il quadro finanziario generale è 2005, modificando la prenotazione d impegno di così modificato; QUADRO FINANZIARIO GENERALE 2005

6) di dare atto che il quadro finanziario generale è 2005, modificando la prenotazione d impegno di così modificato; QUADRO FINANZIARIO GENERALE 2005 76 16.3.2005 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 11 5) di dare atto che per l integrazione di 100.000,00 Euro al quadro finanziario della parte Artigianato e cui alla Deliberazione della

Dettagli

Il criterio della competenza territoriale nel procedimento di separazione consensuale di cui all art. 711 c.p.c.

Il criterio della competenza territoriale nel procedimento di separazione consensuale di cui all art. 711 c.p.c. Il criterio della competenza territoriale nel procedimento di separazione consensuale di cui all art. 711 c.p.c. Autore: Perrone Daria In: Diritto processuale civile A) La disciplina applicabile In base

Dettagli

COMPETENZE LEGISLATIVE REGIONALI E RIFORMA COSTITUZIONALE

COMPETENZE LEGISLATIVE REGIONALI E RIFORMA COSTITUZIONALE DAVIDE BALDAZZI COMPETENZE LEGISLATIVE REGIONALI E RIFORMA COSTITUZIONALE BOLOGNA, 14 DICEMBRE 2015 LA NUOVA FORMULAZIONE DELL ART. 117 COST. Due elenchi di potestà legislative esclusive (statali comma

Dettagli

SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA

SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LIGURIA ENTI LOCALI MISURE DI COORDINAMENTO DELLA FINANZA PUBBLICA TRIBUTI LOCALI SOSPENSIONE PER IL 2016 DELLA POSSIBILITÀ DI DELIBERARE AUMENTI DI TRIBUTI LOCALI

Dettagli

INDICE PARTE I IL DECRETO-LEGGE E LA SENTENZA N. 360 DEL 1996 DELLA CORTE COSTITUZIONALE

INDICE PARTE I IL DECRETO-LEGGE E LA SENTENZA N. 360 DEL 1996 DELLA CORTE COSTITUZIONALE INDICE PARTE I IL DECRETO-LEGGE E LA SENTENZA N. 360 DEL 1996 DELLA CORTE COSTITUZIONALE LA DECRETAZIONE D URGENZA ALL INIZIO DELLA XIII LEGISLATURA E LA SENTENZA N. 360/1996 DELLA CORTE 1. L antefatto:

Dettagli

CORSO DI REVISIONE CONTABILE IL QUADRO GIURIDICO DI RIFERIMENTO

CORSO DI REVISIONE CONTABILE IL QUADRO GIURIDICO DI RIFERIMENTO CORSO DI REVISIONE CONTABILE IL QUADRO GIURIDICO DI RIFERIMENTO ALESSIO SILVESTRI Università di Pisa -Legge n. 1966, 1939 - D.P.R. n. 136, 1975 - D. Lgs. n. 88, 1992 - D. Lgs. n. 58, 1998 (Legge Draghi)

Dettagli

AGENZIA DELLE ENTRATE RISOLUZIONE del 5 novembre 2009, n. 275

AGENZIA DELLE ENTRATE RISOLUZIONE del 5 novembre 2009, n. 275 Roma, 05 novembre 2009 1 OGGETTO: Consulenza giuridica decreto legislativo n. 124 del 1993 articolo 13, comma 9 previdenza complementare tassazione rendimenti finanziari ante 31 dicembre 2000 Con l interpello

Dettagli

Rete Progetto Diritti Milano

Rete Progetto Diritti Milano Rete Progetto Diritti Milano Il diritto dei minori stranieri al pediatra di base, anche se i genitori sono privi del permesso di soggiorno: affermato dalle norme negato nella prassi; il caso emblematico

Dettagli

ƒ Clementi F., L attività statutaria, legislativa e regolamentare della Regione Toscana nella VII legislatura ( ), Roma, 2005, disponibile sul

ƒ Clementi F., L attività statutaria, legislativa e regolamentare della Regione Toscana nella VII legislatura ( ), Roma, 2005, disponibile sul Bibliografia ƒ Anselmi L. in Anselmi L. (a cura di), L azienda Comune, Maggioli, Rimini, ƒ Antonini L., La vicenda e la prospettiva dell autonomia finanziaria regionale: dal vecchio al nuovo art. 119 della

Dettagli

L ARMONIZZAZIONE DEI BILANCI DEGLI ENTI TERRITORIALI E DEI LORO ENTI ED ORGANISMI

L ARMONIZZAZIONE DEI BILANCI DEGLI ENTI TERRITORIALI E DEI LORO ENTI ED ORGANISMI Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato L ARMONIZZAZIONE DEI BILANCI DEGLI ENTI TERRITORIALI E DEI LORO ENTI ED ORGANISMI IL DECRETO LEGISLATIVO 23 GIUGNO 2011 N. 118 1) IL D. LGS. N. 118/2011

Dettagli

Adunanza della Sezione Prima 20 Febbraio 2008

Adunanza della Sezione Prima 20 Febbraio 2008 Consiglio di Stato Adunanza della Sezione Prima 20 Febbraio 2008 N. Sezione 213/08 La Sezione OGGETTO: Presidenza del Consiglio dei Ministri: Affari Regionali Quesito: Trasporto scolastico per studenti

Dettagli

Il modello di governance dualistico per le società chiuse

Il modello di governance dualistico per le società chiuse Il modello di governance dualistico per le società chiuse a prima critica che viene fatta al modello di governance dualistico riguarda la nomina dei componenti il Consiglio di sorveglianza e la disciplina

Dettagli

RISOLUZIONE N. 90/E. OGGETTO: Interpello - Art. 11, legge 27 luglio 2000, n rilascio visto di conformità - articolo 10 del DL n.

RISOLUZIONE N. 90/E. OGGETTO: Interpello - Art. 11, legge 27 luglio 2000, n rilascio visto di conformità - articolo 10 del DL n. RISOLUZIONE N. 90/E Roma, 17 settembre 2010 Direzione Centrale Normativa OGGETTO: Interpello - Art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212 - rilascio visto di conformità - articolo 10 del DL n. 78 del 2009 Con

Dettagli

Tavolo di concertazione sulle professioni sociali

Tavolo di concertazione sulle professioni sociali Tavolo di concertazione sulle professioni sociali Prima riunione Bari, 12 aprile 2006 I riferimenti normativi I riferimenti normativi - La l. n. 328/2000 (artt. 9 e 12) - La l. n. 251/2000 e s.m. (servizio

Dettagli

INDICE PARTE INTRODUTTIVA IL PROBLEMA DELL UNITARIETÀ NEGLI ORDINAMENTI NEO- POLICENTRICI

INDICE PARTE INTRODUTTIVA IL PROBLEMA DELL UNITARIETÀ NEGLI ORDINAMENTI NEO- POLICENTRICI INDICE PARTE INTRODUTTIVA IL PROBLEMA DELL UNITARIETÀ NEGLI ORDINAMENTI NEO- POLICENTRICI INTRODUZIONE 1 Il neo-policentrismo: definizione di un processo PREMESSA METODOLOGICA 21 I fattori unificanti in

Dettagli

MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE

MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE DECRETO 30 settembre 2015 Modalita' di individuazione del maggior gettito da riservare all'erario ai sensi dell'articolo 1, comma 508, della legge 27 dicembre 2013,

Dettagli

Teoria Generale del Diritto e dell Interpretazione. Indice

Teoria Generale del Diritto e dell Interpretazione. Indice INSEGNAMENTO DI TEORIA GENERALE DEL DIRITTO E DELL INTERPRETAZIONE LEZIONE VI L INTERPRETAZIONE LOGICO-ANALITICA DEL DIRITTO PROF. FRANCESCO PETRILLO Indice 1 L INTERPRETAZIONE LOGICO-ANALITICA DEL DIRITTO

Dettagli

LE PROVINCE SI TRASFORMANO E LE CITTÀ METROPOLITANE PRENDONO IL VIA

LE PROVINCE SI TRASFORMANO E LE CITTÀ METROPOLITANE PRENDONO IL VIA LE PROVINCE SI TRASFORMANO E LE CITTÀ METROPOLITANE PRENDONO IL VIA di Lucia ROSSI AGGIORNAMENTI Presentiamo nei suoi contenuti principali la legge n. 56/2014 (legge Delrio), che prevede il riordino delle

Dettagli

Sapienza Università di Roma

Sapienza Università di Roma Sapienza Università di Roma Il potere di indirizzo dell Amministrazione finanziaria. L interpello tributario. Accertamento e processo Prof.ssa Rossella Miceli a cura di Roberta Corriere Indice PARTE 1

Dettagli

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Presidenza del Consiglio dei Ministri DECRETO N. 119/2014 Prot. n. 0022703 /1.2.2 del 03/09/2014 VISTA la Legge 23 agosto 1988, n. 400, recante Disciplina dell attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri e

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE Disegno di legge d iniziativa della Giunta regionale concernente: Proposta di legge statale da trasmettere al Parlamento Nazionale ai sensi dell articolo 121 della

Dettagli

Il collegio sindacale nelle s.p.a. e l organo di controllo o revisore nelle. s.r.l. (Oreste Cagnasso)

Il collegio sindacale nelle s.p.a. e l organo di controllo o revisore nelle. s.r.l. (Oreste Cagnasso) Il collegio sindacale nelle s.p.a. e l organo di controllo o revisore nelle s.r.l. (Oreste Cagnasso) Il primo e il secondo comma dell art. 35 del d. l. 9 febbraio 2012, n. 5, convertito con modificazioni

Dettagli

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Alle Direzioni Regionali del lavoro CIRCOLARE N. 40 / 05 PROT. 15/V/0021222/14.01.04.02 del 22.12.05 Alle Direzioni Provinciali del lavoro LORO SEDI Alla

Dettagli

SEGNALAZIONI DI DOTTRINA

SEGNALAZIONI DI DOTTRINA CONSIGLIO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SEGNALAZIONI DI DOTTRINA 1.3.AUTONOMIA REGIONALE DI COSIMO, Giovanni Nuova disciplina del controllo sulle leggi regionali. Il caso delle regioni a statuto speciale

Dettagli

RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA

RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA RELAZIONE TECNICO-NORMATIVA Parte I. Aspetti tecnico-normativi di diritto interno 1) Obiettivi e necessità dell intervento normativo. Coerenza con il programma di governo. La nuova Convenzione tra Italia

Dettagli

Deliberazione n. 9/pareri/2008

Deliberazione n. 9/pareri/2008 Deliberazione n. 9/pareri/2008 REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA LOMBARDIA composta dai magistrati: dott. Nicola Mastropasqua Presidente dott. Antonio Caruso dott.

Dettagli

Apprendistato e Formazione interna all azienda: obbligo di Regolamentazione Regionale

Apprendistato e Formazione interna all azienda: obbligo di Regolamentazione Regionale Apprendistato e Formazione interna all azienda: obbligo di Regolamentazione Regionale pubblicato, il 20 maggio 2010, sulla rivista Guida Normativa de Il Sole 24 Ore La Corte Costituzionale ha dichiarato

Dettagli

La potestà regolamentare comunale e il regolamento TARI

La potestà regolamentare comunale e il regolamento TARI La potestà regolamentare comunale e il regolamento TARI Profili giuridici e problematiche applicative 3 marzo2016 Ennio Dina Indice La potestà regolamentare comunale in generale La potestà regolamentare

Dettagli

REGOLAMENTI DELL ESECUTIVO

REGOLAMENTI DELL ESECUTIVO REGOLAMENTI DELL ESECUTIVO I regolamenti dell esecutivo sono fonti secondarie con i quali il governo disciplina alcune materie. Da non confondere con altri regolamenti Non sono disciplinati dalla Costituzione.

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE ZELLER, BRUGGER, NICCO

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE ZELLER, BRUGGER, NICCO Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 25 PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI ZELLER, BRUGGER, NICCO Modifiche agli statuti delle regioni ad autonomia speciale,

Dettagli

Allattamento anche per i mariti delle casalinghe di Maria Rosa Gheido (Il Sole 24 ore)

Allattamento anche per i mariti delle casalinghe di Maria Rosa Gheido (Il Sole 24 ore) ttamento anche per i mariti delle casalinghe di Maria Rosa Gheido (Il Sole 24 ore) Il padre può beneficiare dei riposi giornalieri anche se la madre è casalinga. Il ministero del Lavoro interpreta estensivamente

Dettagli

Nota di commento alla Sentenza della Corte Costituzionale 19/10 17/11/2010, n Sulla soppressione del Difensore civico comunale-

Nota di commento alla Sentenza della Corte Costituzionale 19/10 17/11/2010, n Sulla soppressione del Difensore civico comunale- Nota di commento alla Sentenza della Corte Costituzionale 19/10 17/11/2010, n.326 -Sulla soppressione del Difensore civico comunale- Premessa: a) L incidente di costituzionalità sollevato dalla Regione

Dettagli

DETERMINAZIONE DELLA BASE IMPONIBILE NELLE ASSEGNAZIONI DI TERRENI A SOCI

DETERMINAZIONE DELLA BASE IMPONIBILE NELLE ASSEGNAZIONI DI TERRENI A SOCI Quesito tributario n. 183-2012/T DETERMINAZIONE DELLA BASE IMPONIBILE NELLE ASSEGNAZIONI DI TERRENI A SOCI Una società deve sciogliersi e assegnare ai soci i terreni di proprietà della medesima aventi

Dettagli

cittadino straniero, la sua posizione è diversa solo nel senso che il legislatore ordinario resta libero, entro i confini della ragionevolezza, di

cittadino straniero, la sua posizione è diversa solo nel senso che il legislatore ordinario resta libero, entro i confini della ragionevolezza, di Relazione introduttiva alla proposta di legge per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e nazionalità. La proposta ripropone

Dettagli

Le fonti del diritto. Le fonti del diritto. Fonti di produzione e fonti sulla produzione LE FONTI DEL DIRITTO: DEFINIZIONI

Le fonti del diritto. Le fonti del diritto. Fonti di produzione e fonti sulla produzione LE FONTI DEL DIRITTO: DEFINIZIONI Fonti di produzione e fonti sulla produzione La Costituzione come fonte e come fonte sulle fonti Fonti primarie e fonti secondarie I criteri per ordinare le fonti del diritto Abrogazione, interpretazione,

Dettagli

COMUNE DI VENEZIA. Estratto dal registro delle deliberazioni del COMMISSARIO nella competenza della Giunta Comunale N. 340 DEL 25 LUGLIO 2014

COMUNE DI VENEZIA. Estratto dal registro delle deliberazioni del COMMISSARIO nella competenza della Giunta Comunale N. 340 DEL 25 LUGLIO 2014 COMUNE DI VENEZIA Estratto dal registro delle deliberazioni del COMMISSARIO nella competenza della Giunta Comunale N. 340 DEL 25 LUGLIO 2014 E presente il COMMISSARIO: VITTORIO ZAPPALORTO Partecipa il

Dettagli

INDICE. 1 Introduzione. 7 Capitolo 1 Giudici e giurisdizione

INDICE. 1 Introduzione. 7 Capitolo 1 Giudici e giurisdizione INDICE 1 Introduzione 7 Capitolo 1 Giudici e giurisdizione 7 1. La funzione giurisdizionale 9 2. Chi esercita la funzione giurisdizionale 9 2.1 Giudici ordinari e speciali 11 2.2 Temperamenti al divieto

Dettagli

Disciplina generale sulla tutela ed uso del territorio

Disciplina generale sulla tutela ed uso del territorio CONVENZIONE TRA I COMUNI DI BONDENO, MIRABELLO, POGGIO RENATICO, VIGARANO MAINARDA, SANT AGOSTINO E CENTO PER LA COSTITUZIONE DELL UFFICIO DI PIANO EX ART. 15 L.R. 20/2000. Disciplina generale sulla tutela

Dettagli

ELENCO DELLE PUBBLICAZIONI

ELENCO DELLE PUBBLICAZIONI QUIRINO CAMERLENGO Ricercatore confermato di Istituzioni di diritto pubblico Università degli Studi di Pavia ELENCO DELLE PUBBLICAZIONI Monografie 1) Le fonti regionali del diritto in trasformazione. Considerazioni

Dettagli

RISOLUZIONE N. 110/E. Quesito

RISOLUZIONE N. 110/E. Quesito RISOLUZIONE N. 110/E Roma, 23 aprile 2009 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: Istanza di interpello - ART. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Disciplina fiscale del trust ai fini delle imposte

Dettagli

Anno 2012 N.RF034 DL SEMPLIFICAZIONI: CONTROLLO DI SPA E SRL

Anno 2012 N.RF034 DL SEMPLIFICAZIONI: CONTROLLO DI SPA E SRL Anno 2012 N.RF034 ODCEC VASTO La Nuova Redazione Fiscale www.redazionefiscale.it Pag. 1 / 6 OGGETTO DL SEMPLIFICAZIONI: CONTROLLO DI SPA E SRL RIFERIMENTI Art. 35 c. 1 e 2 DL 5/2012; art. 16 DL 212/2001;

Dettagli

Ricorsi contro le cartelle esattoriali vicino casa

Ricorsi contro le cartelle esattoriali vicino casa Ricorsi contro le cartelle esattoriali vicino casa Autore: Villani Maurizio In: Diritto tributario La Corte Costituzionale, con l importante sentenza n. 44 del 03 marzo 2016, ha dichiarato l illegittimità

Dettagli

RIFORMA DELLE PROFESSIONI

RIFORMA DELLE PROFESSIONI CONSIGLIO NAZIONALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI Il Decreto interministeriale (Giustizia Politiche europee) sul riconoscimento delle qualifiche professionali all interno dell Unione

Dettagli

Presidenza della Regione Sicilia

Presidenza della Regione Sicilia Presidenza della Regione Sicilia UFFICIO LEGISLATIVO E LEGALE Osservatorio Legislativo Interregionale Roma, 21 22 settembre 2006 Giurisprudenza non costituzionale di interesse regionale Redatto a cura

Dettagli

L'autonomia economico-finanziaria degli enti locali Analisi del nuovo dettato dell'art. 119 Cost.

L'autonomia economico-finanziaria degli enti locali Analisi del nuovo dettato dell'art. 119 Cost. L'autonomia economico-finanziaria degli enti locali Analisi del nuovo dettato dell'art. 119 Cost. Autore: Di Bari Matteo In: Diritto costituzionale 1. Premessa L'ordinamento amministrativo costituzionale

Dettagli

ANALISI TECNICO NORMATIVA

ANALISI TECNICO NORMATIVA ANALISI TECNICO NORMATIVA Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2015/849 del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 maggio 2015 relativa alla prevenzione dell uso del

Dettagli

DELIBERAZIONE n.36/2007 *********** ***********

DELIBERAZIONE n.36/2007 *********** *********** Repubblica Italiana la Corte dei Conti Sezione regionale di controllo per il Molise composta dai magistrati: nell adunanza del 24 ottobre 2007 *********** dott. Mario Casaccia dott.ssa Patrizia Ferrari

Dettagli

PROPOSTA DI LEGGE STATUTARIA N. 2/10^ DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI MODIFICHE ALLO STATUTO DELLA REGIONE CALABRIA. RELATORE: SINIBALDO ESPOSITO

PROPOSTA DI LEGGE STATUTARIA N. 2/10^ DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI MODIFICHE ALLO STATUTO DELLA REGIONE CALABRIA. RELATORE: SINIBALDO ESPOSITO PROPOSTA DI LEGGE STATUTARIA N. 2/10^ DI INIZIATIVA DEI CONSIGLIERI REGIONALI S. ESPOSITO E V. PASQUA RECANTE: MODIFICHE ALLO STATUTO DELLA REGIONE CALABRIA. RELATORE: SINIBALDO ESPOSITO IL DIRIGENTE F.TO

Dettagli

La predetta proposta potrà avere attuazione nel rispetto delle seguenti condizioni:

La predetta proposta potrà avere attuazione nel rispetto delle seguenti condizioni: INTESA IN CONFERENZA STATO REGIONI IN ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 46, COMMA 6, DEL DECRETO LEGGE N. 66 DEL 2014, COME MODIFICATO DALL ARTICOLO 1, COMMA 398, DELLA LEGGE N. 190/2014, NONCHÉ DELL ARTICOLO 1,

Dettagli

Risoluzione n. 358/E

Risoluzione n. 358/E Risoluzione n. 358/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 15 novembre 2002 Oggetto:Interpello presentato ai sensi del comma 5 articolo 127bis, DPR 22 dicembre 1986, n. 917. Controllante: JY.

Dettagli

RISOLUZIONE N. 113 /E

RISOLUZIONE N. 113 /E RISOLUZIONE N. 113 /E Direzione Centrale Normativa ROMA, 25/08/2017 OGGETTO: Consulenza giuridica - Uffici dell Amministrazione Direzione Regionale dell Abruzzo. (Applicabilità della regola del c.d. prezzo

Dettagli

REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI SEZIONE DI CONTROLLO PER IL TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL SEDE DI TRENTO. composta dai Magistrati:

REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI SEZIONE DI CONTROLLO PER IL TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL SEDE DI TRENTO. composta dai Magistrati: Deliberazione n. 31/2017/PAR REPUBBLICA ITALIANA CORTE DEI CONTI SEZIONE DI CONTROLLO PER IL TRENTINO-ALTO ADIGE/SÜDTIROL SEDE DI TRENTO composta dai Magistrati: Diodoro VALENTE Gianfranco POSTAL Massimo

Dettagli

RISOLUZIONE N. 78/E. Roma, 6 marzo 2008. Direzione Centrale Normativa e Contenzioso

RISOLUZIONE N. 78/E. Roma, 6 marzo 2008. Direzione Centrale Normativa e Contenzioso RISOLUZIONE N. 78/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 6 marzo 2008 OGGETTO: IVA. Aliquota ridotta - N. 127-quinquies, Tab. A, p. III; allegata al DPR n. 633 del 1972 e art. 3-bis del DL

Dettagli

Servizio Studi Ufficio Bilancio. Documento PROMEMORIA Federalismo fiscale e Accordi Stato-Regioni

Servizio Studi Ufficio Bilancio. Documento PROMEMORIA Federalismo fiscale e Accordi Stato-Regioni Servizio Studi Ufficio Bilancio Documento 10-2017 PROMEMORIA Federalismo fiscale e Accordi Stato-Regioni XVI Legislatura 25 maggio 2017 Servizio Studi Ufficio del bilancio, fondi comunitari ed extraregionali

Dettagli

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A

S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 1649 D I S E G N O D I L E G G E d i n i z i a t i v a d e i s e n a t o r i F O L L I E R I, A N D R E O L L I, C O V I E L L

Dettagli

Ufficio Legislativo e Legale della Presidenza della Regione Siciliana MASSIME DELLA CORTE COSTITUZIONALE

Ufficio Legislativo e Legale della Presidenza della Regione Siciliana MASSIME DELLA CORTE COSTITUZIONALE Repubblica Italiana REGIONE SICILIANA Ufficio Legislativo e Legale della Presidenza della Regione Siciliana MASSIME DELLA CORTE COSTITUZIONALE Estremi del Provvedimento Massima n.1: Sentenza n.165/2011

Dettagli

La Riforma Costituzionale

La Riforma Costituzionale La Riforma Costituzionale Anna Maria Poggi V1.0 Mag 2016 Le innovazioni La riforma riguarda la Seconda Parte della Costituzione e precisamente: 1. Il Parlamento e la sua struttura bicamerale 2. Il procedimento

Dettagli

CORTE DI CASSAZIONE SECONDA SEZIONE CIVILE SENTENZA N DEL FATTO E DIRITTO. Cass /2011. Autovelox: contestazione immediata

CORTE DI CASSAZIONE SECONDA SEZIONE CIVILE SENTENZA N DEL FATTO E DIRITTO. Cass /2011. Autovelox: contestazione immediata La Corte di Cassazione, con la sentenza in esame, ha confermato la sentenza del Tribunale - di accoglimento del ricorso - che si fondava su doppia articolazione della ratio decidendi costituita dalla affermazione

Dettagli

Parere n / Inclusione centri e nuclei storici. D.Lgs 63/08 (Codici Beni Culturali)

Parere n / Inclusione centri e nuclei storici. D.Lgs 63/08 (Codici Beni Culturali) Parere n. 70-74/2009 - Inclusione centri e nuclei storici. D.Lgs 63/08 (Codici Beni Culturali) Vengono posti due interrogativi riguardanti le conseguenze derivanti dall introduzione ad opera del D.lgs.

Dettagli

Corso di Diritto della Navigazione A.a

Corso di Diritto della Navigazione A.a Università degli studi di Napoli Federico II Corso di Diritto della Navigazione A.a. 2015-16 Prof.ssa Paola Majello La materia della navigazione per acqua (marittima e per acqua interna) e per aria è disciplinata

Dettagli

DECRETO N. 8 DEL 11 Novembre 2015

DECRETO N. 8 DEL 11 Novembre 2015 DECRETO N. 8 DEL 11 Novembre 2015 Oggetto: Definizione dei servizi di trasporto pubblico marittimo in continuità territoriale fra la Sardegna e le isole minori di San Pietro e de La Maddalena e del quadro

Dettagli

Deliberazione n. 50/2016/PAR SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER L EMILIA-ROMAGNA. composta dai magistrati:

Deliberazione n. 50/2016/PAR SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER L EMILIA-ROMAGNA. composta dai magistrati: Deliberazione n. 50/2016/PAR SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER L EMILIA-ROMAGNA composta dai magistrati: dott. Massimo Romano dott. Italo Scotti dott. Riccardo Patumi dott. Federico Lorenzini presidente

Dettagli

Roma, 26 settembre 2005

Roma, 26 settembre 2005 RISOLUZIONE n. 129/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 26 settembre 2005 OGGETTO: Sottoscrizione della dichiarazione dei redditi da parte dell organo di controllo della società ai sensi

Dettagli

Domande di Diritto Costituzionale II

Domande di Diritto Costituzionale II Domande di Diritto Costituzionale II Lo staff di Vivere Giurisprudenza ha raccolto per voi le domande di questa materia per facilitarvi nella preparazione della stessa. Tutto è stato possibile grazie al

Dettagli

L INTERPRETAZIONE DELLE CONVENZIONI INTERNAZIONALI CONTRO LE DOPPIE IMPOSIZIONI SUI REDDITI

L INTERPRETAZIONE DELLE CONVENZIONI INTERNAZIONALI CONTRO LE DOPPIE IMPOSIZIONI SUI REDDITI L INTERPRETAZIONE DELLE CONVENZIONI INTERNAZIONALI CONTRO LE DOPPIE IMPOSIZIONI SUI REDDITI (Roberto M. Cagnazzo) GALLERIA CIVICA D ARTE MODERNA Torino, 19 Ottobre 2005 TRATTATI INTERNAZIONALI Convenzione

Dettagli

Ministero del Lavoro E delle Politiche Sociali

Ministero del Lavoro E delle Politiche Sociali LETTERA CIRCOLARE Roma, 6 novembre 2001 Ministero del Lavoro E delle Politiche Sociali DIREZIONE GENERALE DEGLI AFFARI GENERALI RISORSE UMANE E ATTIVITA ISPETTIVA Divisione VII Coordinamento Ispezione

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE ZACCARIA, AMICI, D ANTONA, FERRARI, GIOVANELLI, NACCARATO

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE ZACCARIA, AMICI, D ANTONA, FERRARI, GIOVANELLI, NACCARATO Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 445 PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI ZACCARIA, AMICI, D ANTONA, FERRARI, GIOVANELLI, NACCARATO Modifiche all articolo

Dettagli

Legge 4 novembre 2010 n. 183 Incentivi alla progettazione

Legge 4 novembre 2010 n. 183 Incentivi alla progettazione Legge 4 novembre 2010 n. 183 Incentivi alla progettazione Autore: Rapicavoli Carlo In: Diritto amministrativo L art. 35 della Legge 4 novembre 2010 n. 183 ha abrogato il comma 7 bis dell art. 61 del decreto-legge

Dettagli

IL RICONOSCIMENTO DEL PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA SOSTANZIALE NELL ORDINAMENTO DELL UNIONE EUROPEA

IL RICONOSCIMENTO DEL PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA SOSTANZIALE NELL ORDINAMENTO DELL UNIONE EUROPEA IL RICONOSCIMENTO DEL PRINCIPIO DI UGUAGLIANZA SOSTANZIALE NELL ORDINAMENTO DELL UNIONE EUROPEA INDICE SOMMARIO CAPITOLO PRIMO 01. Il riconoscimento delle pretese di giustizia nell ordinamento dell Unione

Dettagli

NOTA OPERATIVA N.3/2012. OGGETTO: Termini per l approvazione del bilancio d esercizio nelle Società per Azioni e Società a responsabilità Limitata.

NOTA OPERATIVA N.3/2012. OGGETTO: Termini per l approvazione del bilancio d esercizio nelle Società per Azioni e Società a responsabilità Limitata. NOTA OPERATIVA N.3/2012 OGGETTO: Termini per l approvazione del bilancio d esercizio nelle Società per Azioni e Società a responsabilità Limitata. L approvazione del bilancio, nelle Società per Azioni

Dettagli

Ministero della Giustizia UFFICIO LEGISLATIVO

Ministero della Giustizia UFFICIO LEGISLATIVO Ministero della Giustizia UFFICIO LEGISLATIVO SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO RECANTE ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 1, COMMA 28, LETTERE A) E C), DELLA LEGGE 20 MAGGIO 2016, N. 76, CHE DELEGA IL GOVERNO AD ADOTTARE

Dettagli

Diritto dell Energia: le fonti rinnovabili.

Diritto dell Energia: le fonti rinnovabili. Diritto dell Energia: le fonti rinnovabili. IL RAPPORTO TRA STATO E REGIONI Milano, 10 dicembre 2012 Avv. Simona Viola Le competenze normative in materia di energia nell ordinamento nazionale Produzione,

Dettagli

Deliberazione n. 5/2016/PAR. Corte dei conti. Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 gennaio 1978 n. 21 e

Deliberazione n. 5/2016/PAR. Corte dei conti. Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 gennaio 1978 n. 21 e Deliberazione n. 5/2016/PAR Repubblica italiana Corte dei conti La Sezione del controllo per la Regione Sardegna composta dai magistrati: Dott. Francesco Petronio Dott. ssa Maria Paola Marcia Dott. ssa

Dettagli

RISOLUZIONE N. 80/E. OGGETTO: Istanza di Interpello Art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212

RISOLUZIONE N. 80/E. OGGETTO: Istanza di Interpello Art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212 RISOLUZIONE N. 80/E Roma, 4 agosto 2011 Direzione Centrale Normativa OGGETTO: Istanza di Interpello Art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212 Con l interpello specificato in oggetto, concernente l interpretazione

Dettagli