Una giornata sorprendente

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1 Una giornata sorprendente Tra le tappe del viaggio dei ragazzi del Club Italia in visita dall Università Soka in Giappone c è stata anche quella a Firenze. La giornata di pioggia e il poco tempo a disposizione non hanno fermato il desiderio dei membri della Divisione studenti italiana di aprire la propria vita e accogliere con gioia gli amici giapponesi, come ci racconta una studentessa dalla Toscana che grazie a questa esperienza ha potuto comprendere come non esistano limiti al potenziale umano se non quelli che mettiamo noi stessi. A Febbraio alcuni membri provenienti da Firenze, Pisa e Pistoia hanno accolto altri membri provenienti dall Università Soka del Giappone appartenenti al Club Italia-Spagna. Sono studenti che hanno deciso tra le altre materie di studiare l italiano e lo spagnolo con l obiettivo di poter venire a vivere in Italia in futuro. Dal mio punto di vista è stata una giornata all insegna del Wow!, perché ogni momento che passava mi rendevo sempre più conto di quanto fossi fortunata ad aver scelto di essere lì con loro a visitare Firenze! Da quando ho iniziato a praticare Febbraio rappresenta sempre un periodo di grandi lotte, sia nell ambiente che con me stessa e anche quest anno l appuntamento non è saltato. Ho trascorso i primi venti giorni di Febbraio tra dubbi e incertezze di ogni genere e l unica cosa che mi spingeva a recitare era il fatto che non avrei saputo usare altre strategie, se non quella del Sutra del Loto, per togliermeli. La sera prima di partire per Firenze ero ancora indecisa se partecipare o meno alla giornata con questi membri ed ero piena zeppa di pretesti per non andare: non avevo partecipato alla preparazione dell accoglienza, non avevo dato il minimo contributo, neanche in termini di idee, c era da svegliarsi presto, ero piena di impegni e inoltre non conoscevo nessuno degli altri membri che avevano deciso di partecipare a quest attività; insomma una serie infinita di scuse che mi

2 tenevano in quel circolo vizioso di offese alla mia vita. La mattina del 24, dopo una notte quasi insonne, mi sono svegliata alle sei e dopo aver fatto Daimoku, ancora con fatica, mi sono messa sul treno per Firenze. Sul treno il pensiero costante era ma chi me l ha fatto fare? Arrivata alla stazione e rotto il ghiaccio con gli altri ragazzi che partecipavano all attività lo stato vitale ha iniziato ad alzarsi. I ragazzi giapponesi sono arrivati e noi abbiamo fatto il possibile per accoglierli calorosamente! In quel momento abbiamo scoperto che solo tre su sei capivano l italiano, uno lo capiva pochissimo e con gli altri due potevamo scegliere se parlare inglese o spagnolo o italiano o tutti e tre insieme in un mix abbastanza divertente che però ci permetteva di dialogare. Il programma della giornata prevedeva tante tappe per permettere loro di visitare a grandi linee Firenze durante la mattinata e visitare il Centro Culturale nel pomeriggio. La giornata è stata per lo più nuvolosa con vento e pioggia a tratti, durante la visita del museo nazionale del Bargello ad un certo punto ha iniziato a piovere e a tirare vento, ma io non me ne sono minimamente accorta perché ero catturata da questi ragazzi e ragazze giovanissimi che avevano intrapreso questo viaggio grazie al loro spirito di ricerca. Finita la visita al museo ci siamo diretti verso il Ponte Vecchio e ad ogni passo l intesa cresceva e anche il dialogo si faceva più fluido. Con uno dei ragazzi giapponesi mi sono trovata a condividere anche cosa pensiamo dei concetti di pace e guerra, tutto ciò sempre in un misto di inglese e italiano. Dopo pranzo siamo andati al Centro Culturale dove ci hanno accolto membri della Divisione studenti e futuro e dopo aver mostrato loro il centro abbiamo fatto un meeting in cui due ragazzi del Club Italia ci hanno raccontato la loro esperienza. Ascoltare le loro parole ci ha incoraggiato tantissimo, sentire la lotta di Maasaki durata per tutto il tempo del liceo e conclusasi con l ingresso all Università Soka, o la vittoria di Hiromi sul trauma subito dopo il terremoto del Tohoku, mi ha fatto capire che non esistono limiti al potenziale umano, se non quelli messi da noi stessi. Lo stesso Maasaki mi ha incoraggiato quando ad un certo punto del suo racconto ha detto la convinzione di non lasciarsi sconfiggere da nessuno quindi neanche da noi stessi. La riunione si è conclusa con la canzone Chikai no kimi io (A te che formuli un voto) cantata da noi e ballata da Mitsuto, Masaaki e Ryota! Nutro immensa gratitudine per tutti coloro grazie al quale è stato possibile questo incontro, primo fra tutti il presidente Ikeda. Dobbiamo essere consapevoli che noi siamo la prova concreta del suo Daimoku e che possiamo ripagare il debito di gratitudine nei suoi confronti costruendo ponti di amicizia con più persone possibili. Questa giornata mi ha fatto capire quanto uno dei significati di Myo, aprire, sia importante per le nostre vite; fare attività, aprire la nostra vita agli altri ci permette di provare gioia insieme, proprio come dice Nichiren «Gioia significa che se stessi e gli altri insieme provano gioia» (Raccolta degli insegnamenti orali, BS, 118, 50). Avanti di nuovo! A fine Febbraio, gli studenti dell Università Soka in Giappone che partecipano allo scambio culturale del Club Italia hanno visitato le città di

3 Venezia, Bologna, Firenze e Roma, dove hanno incontrato i membri delle Divisioni studenti, giovani e futuro dando vita a meravigliosi dialoghi e legami d amicizia capaci di andare oltre le diversità culturali e le distanze geografiche. I membri della Divisione studenti italiana ci hanno raccontato le giornate trascorse insieme e gli incoraggiamenti che hanno inciso nel cuore da questi incontri. Costruire ponti di dialogo e amicizia al di là delle barriere geografiche e linguistiche si può. Quando condividiamo il voto di kosen-rufu, parliamo tutti la stessa lingua, quella del Budda. E allora basta un sorriso sincero, un forte ichinen e la volontà di dialogare cuore a cuore, per creare legami che trascendono lo spazio e il tempo. Nel 1987 Daisaku Ikeda incontra Aurelio Peccei e da quell incontro, nasce lo scambio culturale Club Italia, una delegazione di cinque studenti provenienti dall Università Soka di Tokyo che studiano l italiano. Questa attività si basa su tre principi: l importanza di diffondere l intelletto in tutto il mondo; l amicizia è un tesoro che dura tutta la vita; essere sano è il requisito per essere un leader. Ogni anno il Club Italia sceglie uno slogan: quello di quest anno è Avanti di nuovo!, che simboleggia la volontà di affrontare qualsiasi difficoltà e situazione per progredire uniti al cuore di tutte le persone e del maestro. Gli studenti Soka venuti in visita in Italia hanno tra i 19 e i 22 anni e studiano varie discipline: economia aziendale, sociologia, ingegneria. Il loro tour ha raggiunto Venezia, Bologna, Firenze e Roma, portando una ventata di allegria, energia e determinazione a tutti i giovani. Abbiamo ripercorso il viaggio del Club Italia attraverso le impressioni degli studenti d Italia coinvolti nelle attività. Domenica, Venezia. In piena sessione esami, venti studenti hanno deciso di dedicare una giornata della loro vita a fare quello che ci chiede il presidente Ikeda: creare legami di amicizia che vadano oltre le diversità culturali e linguistiche. Abbiamo recitato Daimoku con i ragazzi del Club Italia, uniti nel desiderio di realizzare kosen-rufu e si è respirata un aria di allegria e leggerezza. Al momento della partenza degli studenti Soka, i ragazzi di Venezia hanno corso dietro al treno al massimo delle loro forze per salutarli e ringraziarli fino all ultimo momento, a rappresentare

4 concretamente la campagna Corriamo insieme verso kosen-rufu, noi e i nostri amici. Lunedì. In occasione del meeting giovani dell Emilia Romagna, molti giovani, sostenuti profondamente dalla Divisione adulti, si sono sfidati nelle varie attività. Al Centro Culturale di Bologna si percepiva un clima di unità e gioia. Le esperienze degli studenti Soka erano colme di gratitudine verso il maestro e hanno raggiunto il cuore di tutti: la sfida dell esame di ammissione all Università Soka e le grandi difficoltà vissute a seguito del terremoto della regione del Tohoku ci hanno incoraggiato a costruire ponti di amicizia e solidarietà e a non essere mai sconfitti di fronte a qualunque circostanza. Le decine di grazie! e di sorrisi, il Daimoku e il Gongyo così forti e determinati hanno portato il cuore del presidente Ikeda in quella stanza. Martedì. In un giorno non è possibile visitare Firenze, ma è quanto è bastato per creare un legame profondo con i ragazzi del Club Italia. Al di là delle capacità linguistiche, abbiamo dialogato con le parole del cuore e le nostre emozioni. Tutta la giornata è stata scandita da sorrisi genuini, sguardi curiosi, risate condivise, selfie in compagnia e anche qualche lacrima nel corso del meeting. Dopo aver fatto il giro della città, siamo andati al Centro Culturale dove c è stato il momento per un vero scambio di esperienze e di culture, così lontane eppure così vicine. Alla fine si poteva vedere nei loro occhi la consapevolezza di essere proprio a casa loro pur essendo dall altra parte del mondo. E stata una grandissima occasione per approfondire il legame con il maestro e per dimostrare la prova concreta della fantastica famiglia Soka. Mercoledì e Giovedì, Roma. Noi giovani della Divisione studenti e futuro della regione Lazio abbiamo accolto i ragazzi del Club Italia della Soka University! Nel nuovo Centro Culturale, si è tenuta una riunione generale durante la quale abbiamo condiviso incoraggianti esperienze e cantato in allegria. Abbiamo anche passeggiato insieme per le vie di Roma e creato indimenticabili legami di amicizia. Vivendo quest esperienza, ognuno di noi ha sperimentato quanto sia importante promuovere la comprensione internazionale per realizzare una pace duratura e rinnovato nel cuore la decisione di perpetuare il flusso di relazioni pacifiche tra paesi in quanto base e fondamento di un nuovo, luminoso futuro. Grazie Club Italia, AVANTI DI NUOVO! True friends, actual proof together! Al via la nuova campagna dei giovani europei Dopo la campagna della mia prova concreta che ha ispirato tanti giovani e non solo a realizzare grandi obiettivi personali, il Comitato Europeo Giovani (EYC) ha lanciato quest anno la nuova campagna True Friends Actual Proof Together!, che ci accompagnerà fino al 18 Novembre Daniele Santi, vice-responsabile esecutivo del EYC, Elena Battistini, viceresponsabile del EYC, e Michele Giuseppone, membro del EYC, ci raccontano qui il significato della nuova campagna nella nostra vita quotidiana e

5 nell avanzamento del movimento di kosen-rufu nelle nostre comunità e in Europa. Il 2013 è stato l anno della campagna della mia prova concreta, nota anche come My Actual Proof Campaign. Questo progetto è nato nel luglio In quel periodo il presidente Ikeda stava iniziando a parlare dell importanza che avrebbe rivestito nella vita di tutti noi l inaugurazione del Kosen-rufu Daisedo (Palazzo del grande voto di kosen-rufu), che sarebbe avvenuta a Tokyo il 18 novembre Nella Nuova Rivoluzione Umana spiega che la costruzione di ogni Centro culturale non è separata dalla nostra vita e che, anzi, rappresenta l occasione di porci nuovi obiettivi nella fede e sforzarci affinché si realizzino. Abbiamo quindi sentito il desiderio di fare in modo che quella data non fosse solo da mettere in relazione con l inaugurazione del Centro, ma anche una meta verso la quale dirigere i nostri sforzi. Nel ventiduesimo volume, il giovane Ikeda dice a Toda: «Sensei, sono veramente desolato che debba aspettare al freddo. In futuro le prometto che comprerò un automobile per accompagnarla in giro. Inoltre, costruirò degli edifici e delle strutture magnifiche per kosen-rufu; può contare su di me». Riflettendo su questo passo, l inaugurazione della nuova sede della Soka Gakkai è una prova tangibile della vittoria di Ikeda in quanto discepolo. Basandosi sullo spirito di gratitudine nei confronti del maestro, è stata pensata la campagna della mia prova concreta : un movimento di rivoluzione umana gioioso e dinamico per coinvolgere tutti i giovani europei a esprimere, a nostra volta, la gratitudine verso il presidente Ikeda e per sfidarci in qualcosa che credevamo impossibile da realizzare, incoraggiandoci a vicenda per concretizzare i nostri obiettivi.

6 Tante persone, non solo i giovani, ispirate da questa campagna, si sono agganciate a questa sfida e hanno realizzato prove concrete, sviluppando la propria esistenza e di conseguenza le organizzazioni a livello locale. Anche il presidente Ikeda ha citato in più occasioni questa iniziativa per incoraggiare i membri di tutto il mondo. Il comitato europeo dei giovani (EYC) si rispecchia nel motto One Europe with Sensei : un Europa unita con lo stesso spirito del presidente Ikeda. Nel 2010 il nostro maestro ci ha inviato un messaggio nel quale diceva: «La nostra famiglia europea è unita fortemente. La SGI-Europa dovrebbe essere un modello di unità di diversi corpi, stessa mente per lo sviluppo di kosenrufu nel mondo. Nel rispetto dell iniziativa e dell identità di ogni paese dovreste ispirarvi a vicenda e unirvi. Solo così sarà possibile che l Europa si sviluppi ampiamente, faccia crescere persone di valore e liberi la propria forza. [ ] Desidero in particolar modo che i responsabili lavorino in armonia, si rispettino l un l altro, innalzando la loro condizione vitale e diventando capaci praticanti del Buddismo che sono in grado di trasformare qualsiasi cosa in ingrediente per la crescita e qualsiasi persona in un buon amico». La nuova campagna True Friends Actual Proof Together!, che ci seguirà fino al 18 Novembre 2015 è il naturale proseguimento della precedente My Actual Proof Campaign. Le tante realizzazioni individuali ottenute sull onda della campagna della prova concreta hanno dimostrato la forza della filosofia buddista; ci siamo domandati quindi come poter creare ancora più valore e stimolare anche l unità fra i paesi. E visto che il tema dell amicizia sta a cuore a tutti i paesi europei, siamo partiti da qui. Actual Proof Together significa quindi sostenere i nostri amici (buddisti o meno) nelle loro sfide mentre continuiamo a sfidarci noi per primi nelle nostre, affinché questo incoraggiamento reciproco sia la base per diffondere i principi pieni di speranza in tutta Europa trasformandola da terra di differenze e di divisioni, in un continente di amicizia e umanesimo. Il punto centrale è portare avanti la propria rivoluzione umana e creare profonde relazioni con le persone diventando noi in primis buoni amici. In un dialogo con il suo discepolo Ananda, Shakyamuni spiega che avere buoni amici e avanzare insieme non è parte della pratica del Buddismo, bensì è il Buddismo stesso. Nel Gosho è scritto: «Anche una persona debole non cadrà se coloro che la sostengono sono forti, ma una persona di notevole forza, se si trova sola, potrebbe cadere lungo un sentiero accidentato» (RSND, 1, 535). Kosen-rufu in Europa vuol dire costruire ponti di amicizia basati sull unità tra maestro e discepolo. Veri amici. Realizziamo grandi prove concrete insieme! Terza parte Pubblichiamo l ultima parte del racconto dell European Special Youth Training Course attraverso l esperienza di Chiara e Federico, viceresponsabili nazionali della Divisione studenti che hanno rappresentato l Italia in questa importante occasione. Compassione, cura dei legami e shakubuku sono il grande insegnamento che hanno riportato a casa dall incontro con i membri

7 giapponesi. Volocontinuo: Che tipo di esperienza avete fatto entrando in contatto con i membri della Soka Gakkai giapponese? Come vi ha aiutato l attività di quei giorni a far emergere la compassione e come si è concretizzata nell azione di shakubuku? Federico: Durante il corso ci siamo presi cura dei membri della Soka Gakkai giapponese e venivamo continuamente incoraggiati a basare ogni nostra azione sul legame maestro discepolo per agire con lo spirito della Soka Gakkai. Tra le tante attività a sostegno dei membri quella che mi è rimasta più impresso è stata l attività al Centro di Accoglienza e dell Amicizia a Shinanomachi, dove si recano ogni giorno tra le mille e le tremila persone da tutto il Giappone per fare offerte, sostenere la Soka Gakkai e portare dei doni al maestro. Abbiamo incontrato persone che avevano intrapreso un viaggio di molte ore per arrivare fino a lì. La sincerità della loro offerta e della loro gratitudine si è incisa nei nostri cuori. Ogni persona che incontravamo manifestava vividamente lo spirito del legame di maestro e discepolo e ci veniva incontro mostrando calore e affetto nei nostri confronti. Come riportato dal sig. Takeoka, responsabile della Divisione giovani uomini giapponese, il presidente Ikeda afferma che i motivi per cui la Soka Gakkai si è diffusa in tutto il mondo sono due: ciascun membro sperimenta con la propria vita la grandezza del Buddismo di Nichiren Daishonin, e ciascun membro fa tesoro delle persone che ha attorno.

8 Ho vissuto sulla mia pelle il significato di vivere in una comunità in cui ogni persona fa tesoro delle persone che la circondano, lodandole ed incoraggiandole come se fossero ciò che di più prezioso esiste in assoluto. Quello che mi ha colpito di più è stato capire che prendersi cura di una persona non significa essere semplicemente conviviali, ma piuttosto curarsi di ogni singolo dettaglio che riguarda il legame tra me e quella persona. Incoraggiati da questi legami cuore a cuore abbiamo rideterminato in modo più forte di continuare a condividere i principi umanistici del Buddismo giorno dopo giorno partendo da dove ci trovavamo, dal Giappone. Chiara ed io abbiamo incoraggiato diverse persone conosciute durante il viaggio anche in ambienti al di fuori della Soka Gakkai, sperimentando così come sia possibile portare avanti l azione di shakubuku in ogni luogo e tempo: la percezione nitida che abbiamo sviluppato è che, grazie alla nostra determinazione e a un impegno continuo, siamo noi a trasformare il nostro ambiente in ogni occasione. Durante il corso abbiamo partecipato a due sessioni di domande e risposte e a una sessione di studio. Il sig. Takeoka ci ha raccontato di come sia stato cruciale l incoraggiamento pronunciato dal nostro maestro rivolto agli studenti dei licei Soka: pulite la stessa spada tutti i giorni per dieci anni. Mi ha incoraggiato molto lo spirito di dedicarsi a qualcosa quotidianamente per un periodo di tempo lungo, ma limitato. Inoltre alla domanda come facciamo a vivere tutto il giorno con lo spirito di non dualità tra maestro e discepolo?, il sig. Takeoka ci ha risposto che lo stesso Ikeda aveva posto quel quesito al signor Toda quando era ventenne. Toda allora gli rispose che lui rideterminava almeno venti volte al giorno di vivere in sintonia con il suo maestro. Il sig. Takeoka ha proseguito spiegandoci che la vita è un flusso, descritto dal principio di ichinen sanzen (tremila regni in un singolo istante di vita n.d.r.): in ogni singolo istante possiamo decidere lo stato vitale con cui vivere, per cui rideterminando attimo dopo attimo possiamo decidere che flusso creare nella nostra vita. Secondo questa prospettiva non è mai uno spreco porre delle determinazioni, anzi più rideterminiamo e meglio è. Sono riuscito subito a mettere in pratica questi consigli in occasione del viaggio di ritorno: avevo il desiderio di condividere con due persone la grandezza dell esperienza appena trascorsa, ma forse a causa della stanchezza non ne trovavo il modo. Allora ho rideterminato venti volte di parlar loro con il cuore e così alla fine ci sono riuscito e prese dall entusiasmo hanno iniziato a loro volta a fare shakubuku a una loro conoscente. Chiara: Gli scambi con i membri si sono rivelati momenti indelebili della nostra esperienza in Giappone. Dialogando con loro, tutti dai massimi responsabili della Soka Gakkai ai nuovi membri abbiamo percepito un atteggiamento di totale assenza di gerarchia o giudizio, ma solamente il desiderio di incoraggiare, sostenere, imparare dall altro. Mi sono sentita a mio agio, avvolta in un atmosfera familiare nonostante le differenze culturali, e ogni volta che interagivo con qualcuno ho sempre avuto l impressione che mi ascoltasse veramente, che al centro in quel momento ci fossi io, al cento per cento. Questo atteggiamento, che ritrovo raramente nelle mie interazioni quotidiane, mi ha profondamente colpita e commossa portandomi a riflettere sul mio modo di relazionarmi agli altri. Oggi i membri giapponesi stanno davvero mettendo in pratica quell atteggiamento di lode e rispetto verso la sacralità della vita di ogni persona di cui parla il nostro maestro. Sforzandosi davvero di comportarsi da

9 discepoli, questo è ciò che trasmettono a chiunque abbiano di fronte. Nel corso di una sessione di domande e risposte, il sig. Tanigawa, vice presidente della Soka Gakkai, ci ha detto: La cosa più importante, in questa pratica, è recitare e risplendere. Non importa quanto parlate agli altri di Buddismo, se non state brillando non potete incoraggiare e convincere l altra persona. Da quando sono tornata in Italia, ho deciso di non perdere tempo a lamentarmi ma di mettere in atto io in prima persona questo cambiamento all interno del mio ambiente. Già da molto tempo coltivo il desiderio di sforzarmi nell attività di shakubuku, ma da quando l obiettivo è diventato quello di lodare costantemente la vita mia e di coloro che ho attorno buddisti e non attraverso il dialogo, sto parlando quotidianamente della pratica buddista con tantissime persone, e soprattutto lo sto facendo con una naturalezza e una gioia che non avevo mai sperimentato prima. Veri amici. Realizziamo grandi prove concrete insieme! Seconda parte Continua il dialogo con Chiara e Federico che lo scorso Maggio hanno partecipato al corso European Special Youth Training Course in rappresentanza di tutti i giovani e gli studenti italiani. Qui ci raccontano l esperienza fatta durante la cerimonia di Gongyo al Kosen-rufu Daisedo, la nuova sede centrale della Soka Gakkai, e come questa gli ha permesso di approfondire il legame con il maestro. Volocontinuo: In Giappone avete avuto la possibilità di partecipare alla

10 cerimonia di Gongyo al Kosen-rufu Daiseido. Qual è stata la vostra esperienza? Che tipo di legame avete potuto costruire in questa occasione con il presidente Ikeda? Chiara: All interno del Kosen-rufu Daisedo è affissa un incisione che riporta le seguenti parole del presidente Ikeda: E il palazzo del grande voto di maestro e discepolo, dove noi persone comuni preghiamo profondamente per il rissho ankoku (adottare l insegnamento corretto per la pace n.d.r.) nel mondo, e partiamo verso la vittoria della rivoluzione umana di noi stessi e degli altri, senza temere alcuno dei tre ostacoli e quattro demoni. Fin dalle prime ore a Tokyo, è stato subito chiaro che il punto focale del corso sarebbe stata la visita alla nuova sede centrale della Soka Gakkai, ma perché la consapevolezza dell importanza di quel momento scendesse dalla testa al cuore mi ci è voluto un po di tempo. La notte prima della cerimonia, quei tre ostacoli e quattro demoni citati dal nostro maestro si sono manifestati nella mia vita tutti insieme e ho vissuto un momento di fortissima inadeguatezza in cui ho pensato di non essere la persona adatta a fare un voto così profondo. Per la prima volta però, invece di giudicarmi e sentirmi sbagliata, ho lasciato uscire tutta quella oscurità, decidendo di andare fino in fondo qualunque cosa accada, come si legge nel Gosho Il vero aspetto di tutti i fenomeni. E così la mattina seguente sono arrivata al Kosen-rufu Daiseido decisa e sorridente a dispetto delle poche ore di sonno. Durante la cerimonia di Gongyo ho improvvisamente percepito con chiarezza di aver passato tutta mia la vita a temere di perdere le persone che più amavo; tuttavia, nello stesso preciso istante è emersa dal profondo del mio cuore l assoluta consapevolezza che il mio maestro non mi abbandonerà mai: non mi sono mai sentita forte e grata come in quel momento. In quel luogo ho capito che quel grande voto non è riservato a persone straordinarie o dotate di particolari capacità e che la persona adatta a portare avanti il mandato del presidente Ikeda non è altri che il discepolo. Sciogliere un nodo così profondo in quel momento così particolare mi ha permesso di comprendere che il voto per kosen-rufu e le nostre sofferenze e sfide personali, la nostra rivoluzione umana, non sono separati, sono la stessa cosa. Formulare un voto, decidere di vivere da discepolo autentico: tutto parte da una decisione. Nel corso di una sessione di studio, il signor Hasegawa ci ha detto: La fede di maestro e discepolo non dipende dalla decisione del maestro; sensei prega per ognuno di voi tutti i giorni. Come discepoli, continuiamo a recitare per lui. Questa è la non dualità di maestro e discepolo: pregare e mantenere il maestro nel cuore. Attraverso questo tipo di preghiera, il discepolo raggiunge il maestro. Tutti voi avete questo tipo di cuore, per questo siete qui, e la preghiera di sensei vi raggiunge. Se nella vostra preghiera l interruttore è spento, il Daimoku di sensei non vi raggiungerà. Per favore, tenete sempre l interruttore acceso. Se riuscite a fare questo tipo di preghiera, significa che il vostro interruttore è acceso. Federico: Il momento più significativo del corso è stata la cerimonia di Gongyo al Kosen-rufu Daiseido, dove ciascuno di noi ha rideterminato in modo indelebile il voto di realizzare kosen-rufu. Le profonde sensazioni vissute in quel momento sono indescrivibili a parole. Per questo sto recitando Daimoku affinchè ogni membro italiano della Soka Gakkai decida di recarsi al Kosen-rufu Daiseido nei prossimi anni per rinnovare più profondamente il grande voto di kosen-rufu.

11 Successivamente è stato letto il passo del Gosho Ripagare i debiti di gratitudine in cui Nichiren Daishonin afferma: Se la compassione di Nichiren è veramente grande e omnicomprensiva, Nam-myoho-renge-kyo si diffonderà per diecimila anni e più, per tutta l eternità [ ]. (RSND, vol. I, 658) Alla fine della lettura sono stati nominati tutti i paesi di cui c era almeno un rappresentante presente quella mattina alla cerimonia: Giappone, Corea, Brasile, Canada, Singapore, Sud Africa e molti altri. E stato emozionante osservare che in ogni Paese del mondo esiste almeno una persona che ha deciso di alzarsi per realizzare kosen-rufu per la felicità di tutta la società e di trasformare il karma dell umanità attraverso la lotta condivisa di maestro e discepolo. Veri amici. Realizziamo grandi prove concrete insieme! Prima parte Dal 15 al 18 Maggio si è svolto in Giappone l European Special Youth Training Course, che ha visto la partecipazione di sedici giovani e giovanissimi rappresentanti provenienti da otto Paesi europei. Chiara De Paoli e Federico Bobbio, viceresponsabili nazionali della Divisione studenti, hanno preso parte a questa meravigliosa assemblea di Bodhisattva della Terra in rappresentanza dell Italia. Gli abbiamo chiesto di condividere le impressioni, gli incoraggiamenti ma soprattutto i tesori del cuore accumulati in quei giorni. Quelle che seguono sono le loro risposte, che pubblicheremo sul Volocontinuo in tre puntate. Volocontinuo: Recentemente avete avuto l occasione di partecipare a un corso

12 giovani europeo in Giappone, nel corso del quale avete lanciato la nuova campagna dei giovani europei presentandola al presidente Ikeda. Lo slogan della campagna è True friends. Actual proof together. Che ruolo ha rivestito nel dare significato al corso? Federico: Abbiamo partecipato al corso in sedici giovani provenienti da otto Paesi europei (Italia, Inghilterra, Scozia, Francia, Belgio, Germania, Spagna e Portogallo). Sebbene non ci conoscessimo ho percepito fin dal primo giorno che tra di noi c era una forte armonia fondata sul legame di non dualità di maestro e discepolo. Questa unità di itai doshin si è sviluppata attimo dopo attimo durante l intero corso, che abbiamo interamente vissuto come un allenamento impartito direttamente dal nostro maestro. L opportunità di poterci sfidare fianco a fianco ha fatto sì che le sofferenze di uno diventassero di tutti e che quindi la vittoria del singolo venisse realizzata grazie al sostegno reciproco. Il primo giorno di corso mi sono proposto istintivamente di scrivere una canzone e ho determinato di realizzare il progetto entro la fine del corso. La paura causata dalla sola idea di essere una persona che fa promesse al proprio maestro senza realizzarle mi ha spinto a sforzarmi con tutte le mie energie, arrivando a coinvolgere i miei nuovi amici. Insieme siamo riusciti a scrivere una canzone in sei lingue che parla dell incontro e dell incoraggiamento a un amico che non si rivede da molto tempo. Chiara: Sono partita per il Giappone con nel cuore il profondo desiderio di trasformare il mio modo di vivere i legami, vincere le mie chiusure e imparare ad essere sincera e fedele a me stessa in ogni situazione. Quando ho scoperto che il fil rouge del corso sarebbe stato lo slogan della nuova campagna dei giovani europei, True friends: actual proof together, l ho subito percepito come una chiara risposta alle mie preghiere. Arrivati a Tokyo, la mia sensazione iniziale è stata di forte disorientamento misto a timidezza, e nel rapporto con gli altri partecipanti tutti giovanissimi responsabili della Divisione studenti e della Divisione futuro mi sentivo bloccata, complice anche la barriera linguistica. La svolta è avvenuta dopo poche ore, grazie al messaggio di benvenuto da parte del presidente Ikeda: Per favore, rendete questo corso la più significativa e gratificante delle esperienze, creando memorie dorate insieme ai vostri fedeli compagni membri durante ogni giorno della vostra permanenza. L incoraggiamento del maestro mi è arrivato dritto al cuore e mi ha portata a decidere di spingermi oltre e affrontare le paure: così ho iniziato a parlare, a buttarmi, scivolare sulle parole ridendoci sopra, senza più cercare di essere perfetta ma di trasmettere il mio cuore. Il risultato è stato che, nel giro di pochi giorni, non solo parlavo con scioltezza (e sognavo!) in inglese, ma tra tutti noi sedici partecipanti si è creato un legame tale per cui ci sembrava di conoscerci da tutta la vita. Insieme abbiamo condiviso momenti indimenticabili e approfondito la conoscenza dei nostri rispettivi Paesi. A tal proposito, un momento che non scorderò mai è stato l incontro, durante un meeting insieme ai membri locali, con un uomo nigeriano che partecipava per la prima volta come ospite di un amico giapponese. Al termine della riunione, tutti noi ci siamo fermati a dialogare con lui, insieme, e mentre lasciavamo il Centro culturale ci è arrivata la notizia che aveva deciso di ricevere il Gohonzon: avevamo appena vissuto in prima persona il motto della nuova campagna appena presentata al segretario del nostro maestro.

13 In memoria di Nelson Mandela ( ) Rispondendo a una richiesta dei media giapponesi, il presidente della SGI Daisaku Ikeda ha scritto il seguente omaggio in ricordo dell ex presidente sudafricano Nelson Mandela 06/12/2013: Vorrei porgere le mie più sentite condoglianze per la morte dell ex presidente sudafricano Nelson Mandela, un leone che si è battuto per tante cause umanitarie e per la difesa dei diritti umani, ispirando speranza e coraggio nel cuore delle vittime dei conflitti, del razzismo e dell ingiustizia in tutto il mondo. Il suo sorriso era rinfrescante come una brezza di primavera, e sapere che non vedrò mai più quel sorriso mi colma di dolore. Sono convinto che la sua presa di posizione ferma e appassionata per la realizzazione di un mondo che rispetti la dignità di tutte le persone risplenderà eternamente come una stella capace di guidare il cammino dell umanità. Era un grande uomo, la cui acuta visione colse il senso più profondo dell ingiustizia, che priva sia gli oppressi sia gli oppressori della loro umanità. Affermò: «Ho combattuto contro la dominazione dei bianchi e ho combattuto contro la dominazione dei neri». Furono la sua forza e la sua nobiltà di carattere, a mio avviso, che gli permisero di realizzare una nuova era di armonia. Mandela, più di chiunque altro, amava i giovani e attribuiva un grande valore al potere dell educazione. Quando lo incontrai per la prima volta a Tokyo, nel 1990, poco dopo la sua scarcerazione, e poi di nuovo nel 1995, si concentrò soprattutto su questi temi. Una volta disse: «La più grande ricchezza [del mio paese] sono le persone, più preziose e autentiche del più puro dei diamanti». Serbando in cuore le sue parole sono deciso a far crescere ancora di più un gruppo di persone solidali capaci di costruire assieme ai giovani, che hanno la responsabilità del futuro, un secolo di pace e di coesistenza creativa. (Daisaku Ikeda, presidente della Soka Gakkai Internazionale) Il presidente della SGI Daisaku Ikeda ha incontrato due volte Nelson Mandela, a Tokyo: la prima volta fu nell ottobre del 1990, l anno del suo rilascio dal carcere, quando visitò il Giappone in qualità di vice presidente del Congresso Nazionale Africano (ANC), e poi nel 1995, come presidente del Sudafrica. Mentre era in carcere Mandela aveva letto alcuni scritti di Daisaku Ikeda sul potere dei giovani. Nel loro primo incontro Ikeda propose varie iniziative, fra cui una mostra contro l apartheid da realizzare in tutto il Giappone, una mostra internazionale sui diritti umani e vari programmi di scambi culturali fra il Giappone e il Sudafrica. Queste attività diventarono il punto di partenza delle attuali attività della SGI nel campo dell educazione ai diritti umani. Un cuore che si dedica al grande bene

14 Nel mese di Settembre si è tenuto in Giappone il corso mondiale dei giovani, seguito da duecentocinquanta partecipanti provenienti da sessanta paesi. Riportiamo l intervista a Mauro Ciullo, vice-responsabile nazionale della Divisione giovani uomini, che ha partecipato in rappresentanza dell Italia e che ci racconta la sua esperienza del corso e come membro della SGI. E cambiato qualcosa nella tua pratica e nella tua vita tra prima e dopo il corso? Che cosa? Posso sicuramente citare l invito che il presidente Ikeda ha rivolto a tutti noi, ovvero quello di realizzare il nostro Hosshaku kempon (letteralmente: scartare il superficiale e manifestare il profondo ), rivelando la nostra vera identità come membri della Soka Gakkai. Mi ha colpito l incoraggiamento delpresidente Ikeda a sperimentare nella nostra vita la stessa condizione vitale descritta dal Daishonin durante la persecuzione di Tatsunokuchi1, quando dichiarò che quella era la più grande di tutte le gioie. Quanto era immenso il suo stato vitale! In noi, però, esiste lo stesso tipo di potenziale, la stessa capacità di percepire la nostra vita come praticanti del Buddismo del Daishonin, sperimentando una gioia senza fine, al di là delle circostanze in cui ci troviamo. A questo proposito vorrei collegarmi ad una riflessione fatta da un responsabile durante il corso: Le persone non vengono sconfitte dalle circostanze, ma dalla natura del loro cuore. Lo trovo un incoraggiamento sublime, colmo di speranza: nessuna circostanza, per quanto dura, ci può sconfiggere, se manterremo come direzione del cuore quella del maestro. Questo significa avere un cuore che non vacilla e che si dedica al grande bene, alla rivoluzione umana e alla creazione di valore. Tutto dipende da noi e il Daimoku ci permette di scolpire con maestria questa direzione del cuore che conduce alla felicità più profonda. Come riesci a portare avanti la tua rivoluzione umana e kosen-rufu, conciliando la vita quotidiana con le attività della Soka Gakkai? Tutto parte dal maturare la consapevolezza che la propria e altrui felicità sono collegate e inseparabili. Questo concetto è magnificamente espresso dal principio buddista di non dualità di vita e ambiente (esho funi). La nostra felicità, quindi, non è in competizione con quella degli altri, e neanche affiancata ; le due, infatti, sono strettamente collegate tra loro e in relazione reciproca. Così, quando lotto per la mia felicità profonda, sto lottando inevitabilmente anche per la felicità del mio ambiente. Allo stesso modo, quando sostengo qualcuno nel diventare veramente felice, anche la mia condizione vitale si eleva. Quando riesco a risvegliarmi a questa verità, la risposta a questa domanda è molto semplice: di istante in istante, di giorno in giorno, decido come utilizzare il mio tempo, per creare il massimo valore possibile. A volte significherà recitare più Daimoku, altre volte andare a

15 trovare la mia famiglia, o incontrare gli amici, o partecipare a quella riunione buddista o andare a trovare quel membro. Così facendo non sento competizione tra l attività e la mia personale rivoluzione umana; al contrario, queste si nutrono reciprocamente. Un responsabile può trovarsi ad avere a che fare con esigenze e giudizi degli altri: a volte è difficile capire cosa sia giusto fare se non ci si basa sulla relazione maestro-discepolo. Cosa ne pensi? Fare attività a volte significa affrontare situazioni in cui siamo chiamati, insieme agli altri, a prendere delle decisioni ed esprimere dei pareri. Allo stesso modo possiamo essere noi stessi oggetto di riflessioni da parte di altri. Basarsi sulla relazione maestro e discepolo in questi contesti, secondo me, significa non smettere mai di credere nell infinito potenziale presente in noi e nelle altre persone, come ci invita a fare il presidente Ikeda. In altre parole, significa non smettere mai di ricercare e coltivare questa natura di Budda in noi e impegnarsi per farla risuonare anche negli altri, senza discriminazioni. Se ci basiamo su questo principio, saremo in grado di lottare, incoraggiare, prendere decisioni e dare consigli inspirando profondamente ogni persona che incontriamo. Come responsabili è facile che subentri l orgoglio di sentirsi un punto di riferimento per gli altri membri: come possiamo relazionarci in maniera paritaria con tutte le persone che incontriamo? Tutto dipende dalla natura del proprio cuore. Non importa come ci vedono gli altri, né se siamo o no oggetto di ammirazione; quello che determina la nostra felicità profonda, infatti, è la nostra condizione vitale interiore. Per questo, se nel cuore nutriamo il desiderio di sostenere tutti con imparzialità, consapevoli che ognuno possiede l innata natura di Budda, riusciremo senz altro a relazionarci con le persone in maniera costruttiva, anche con quelle per le quali non sentiamo una particolare affinità o simpatia. Dobbiamo concentrarci solo e soltanto sulla natura del nostro cuore. Cosa significa per te proteggere la SGI? Da un certo punto di vista, per me, proteggere la SGI significa non allontanarmi mai da essa. Farne parte in maniera attiva e costruttiva, nutrendo rispetto per ogni individuo. È naturale che un organizzazione come la nostra, che persegue un nobile ideale ed è alimentata dallo spontaneo impegno di tante persone, sia destinata ad incontrare difficoltà, incluse le divergenze d opinioni al suo interno. Credo che la cosa più importante come giovani sia continuare ad impegnarci nel creare valore là dove ci troviamo nell organizzazione, risvegliandoci al profondo legame karmico che abbiamo con la realtà di cui facciamo parte e utilizzando il Daimoku per trasformare positivamente ogni situazione, come ha sempre fatto il presidente Ikeda lasciandoci testimonianza nella Rivoluzione Umana e nella Nuova Rivoluzione Umana. Note 1 Nel 1271 Nichiren Daishonin fu condannato alla decapitazione, in quanto devoto del Sutra del Loto. Un evento astronomico descritto come una grande esplosione di luce si manifestò sul luogo dell esecuzione, Tatsunokuchi, terrorizzando i samurai e impedendo loro di portarla a termine. Questo accaduto è conosciuto come la Persecuzione di Tatsunokuchi ed è considerato un importante punto di svolta nella vita di Nichiren Daishonin,

16 indicato dalla tradizione delle sue scuole come Hosshaku kempon. Lezione generale di studio 2013, il momento di alzarsi da soli Domenica 4 Agosto si è svolta al Centro Congressi Milanofiori di Assago la lezione generale di studio del Gosho tenuta dal Signor Mizukami, Vice Responsabile del Dipartimento di Studio della SGI. La lezione verrà integralmente pubblicata su Buddismo e Società. Un esperienza intensissima e gioiosa che ha visto come protagonisti 1800 membri provenienti da tutta Italia e uno staff di più di 300 persone che ha contribuito a rendere la giornata davvero straordinaria, a partire dall accoglienza. Distribuita dai parcheggi fino alla scalinata d ingresso, la folta schiera di membri dello staff accoglienza ha dato un caloroso benvenuto alle tante persone che hanno fatto un viaggio più o meno lungo da regioni vicine o lontane d Italia, con lo scopo di vivere questa giornata insieme e riportare quanto appreso nelle proprie regioni e città, capitoli e gruppi. Nella sala l atmosfera era di grandissima attenzione. Dopo la cerimonia di Gongyo in perfetta unità, sono iniziate due ore e mezza di totale immersione nel messaggio che Nichiren ci ha lasciato attraverso il Gosho Il conseguimento della Buddità in questa esistenza.

17 Il cuore di questo Gosho ci riporta alle basi della nostra pratica, ovvero la presenza della mistica Legge della vita in ognuno di noi, e non in qualcosa di esterno. Credere che Nam-myoho-renge-kyo è inerente alla nostra vita è l atteggiamento corretto indicato dal Daishonin per vincere su ogni difficoltà. Riportandolo in termini concreti, il Signor Mizukami ha sottolineato come di fronte agli ostacoli è fondamentale ricordarci che prendersela con l ambiente, scoraggiarsi o farsi sviare dalle opinioni altrui non porta a essere protagonisti di un reale cambiamento. E importante quindi essere fedeli a noi stessi, non retrocedere di un solo passo e soprattutto agire coraggiosamente con lo spirito di alzarsi da soli e scegliere la missione di lottare per kosen-rufu. Il Signor Mizukami ha infatti ricordato il voto del Presidente Ikeda di portare avanti kosen-rufu per l eternità attraverso i suoi discepoli e la SGI, nata per trasmettere lo spirito del Budda al di là della limitatezza della singola vita umana. Riuscire a godere nell infinito futuro della condizione del Budda, cioè di una gioia assoluta ovunque ci troviamo, dipende tutto dall esistenza presente e dal desiderio di decidere ora.

18 Il grande incoraggiamento rimasto inciso nel cuore dei 1800 partecipanti è che il momento giusto per lottare, decidere e agire è adesso. Cercate di praticare come insegna il Sutra del Loto, sforzandovi senza risparmiare la vostra vita! Mettete alla prova la verità del Buddismo adesso! : è questa l esortazione tratta dalla spiegazione del Presidente Ikeda del Gosho La scelta del tempo e riportata nei regalini lasciati a tutti i partecipanti. In conclusione il Signor Mizukami ha ricordato ai presenti le ultime parole di Gongyo e con esse la peculiarità del Budda: egli è colui che in ogni momento si preoccupa della felicità delle persone. Solo così, chiedendoci sempre cosa posso fare perché questa persona sia felice?, ognuno di noi può manifestare il vero aspetto della condizione vitale del Budda nel proprio comportamento quotidiano.

19 Corso Europeo estivo di studio SGI 2013 Inizia oggi il corso Europeo di studio della SGI che vede coinvolti 400 giovani arrivati da tutta Europa per seguire la lezione di Takahiro Mizukami, Vice Responsabile, Dipartimento di Studio SGI. Seguici su Facebook per restare aggiornato su quello che succede dietro le quinte.