Prof: Emanuele Giovannetti

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Gregorio Conte
8 anni fa
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1 ECONOMIA DEI NETWORKS Prof: Emanuele Giovannetti Il commercio elettronico permette all acquirente un facile confronto dei prezzi. Cerchiamo allora di capire i MODELLI DI PREZZO e le FORME di CONCORRENZA nei mercati on line. Considerazioni: 1 - I prezzi on line non sono necessariamente più bassi. 2 - A causa di vari fattori c è ancora una forte dispersione tra i prezzi on line per prodotti omogenei. Non siamo in un regime di concorrenza perfetta. 3 - Ci sono procedure variamente complesse per comprare sui siti on line, per cui l acquirente ha la tendenza ad appiattirsi: cercare il confronto tra i vari prezzi on line è faticoso. I prezzi sono in teoria più facili da confrontare, però alla fine ci si fossilizza (anche grazie all adozione da parte di chi vende di precise strategie commerciali: sconti per clienti affezionati, coupons etc.) perché per l utente operare il confronto ha una suo costo a livello di risorse mentali, di tempo etc. (i cosiddetti tempi di apprendimento ). 4 - La possibilità di confrontare i prezzi on line esiste anche per i rivenditori; la trasparenza dei prezzi facilita la collusione anticompetitiva tra i rivenditori (Kounot-Nash: due imprese decidono di produrre la via di mezzo tra monopolio e concorrenza perfetta, creando collusione). 5 - Il costo di entrata on line è più basso di quello per il commercio tradizionale, e questo indubbiamente comporta una crescita della concorrenza. Però i costi di produzione della prima copia, e quelli per costruirsi una reputazione, sono alti. BENI INFORMATIVI o D INFORMAZIONE: qualsiasi bene digitalizzabile (libri, giornali, film, video). I costi di produzione di questi beni sono molto alti per quanto riguarda la prima copia, ma quasi nulli per le copie successive. 1

2 - A causa di vari fattori c è ancora una forte dispersione tra i prezzi on line per prodotti omogenei. Non siamo in un regime di concorrenza perfetta.

2 Cambia perciò il modo di fare il prezzo, perché il prezzo non può basarsi sul computo dei costi marginali. Si finisce allora per fare prezzi diversi a secondo dei consumatori, operando una DISCRIMINAZIONE DI PREZZO: faccio pagare prezzi diversi per l acquisto dello stesso bene a consumatori diversi, in base alle loro diverse disponibilità a pagare. La strategia paga soprattutto se sono realmente in grado di individuare i potenziali clienti differenti. TIPI DI DISCRIMINAZIONE di PREZZO: a) Di terzo grado: il venditore diversifica i prezzi su base demografica, sociale o geografica b) Di secondo grado: si ha quando il venditore non è in grado di identificare i diversi tipi di consumatore. Si propongono allora sconti in base al volume d acquisto, oppure su di una quota fissa e una variabile c) Di primo grado: è la discriminazione perfetta ma irrealistica. Ogni unità é venduta ad un prezzo diverso a secondo del consumatore. In teoria internet permetterebbe ai consumatori di aggirare molte forme di discriminazione di prezzo su base geografica o sociale (ovvero di terzo grado) ma attraverso i cookies e i profili di registrazione i rivenditori riescono ugualmente ad operare una discriminazione. Per i rivenditori è possibile anche operare una discriminazione di prezzo TEMPORALE: alcune informazioni sono molto costose se acquisite subito, mentre diventano gratuite dopo un certo periodo di tempo (es. previsioni metereologiche, quotazioni di borsa). Ulteriori strategie di discriminazione sono: a) VERSIONING: creo apposta prezzi diversi per prodotti altrimenti identici, inserendo artificialmente sul mercato prodotti peggiori che costano meno (cfr. software professionale e lite) b) BUNDLING o accorpamento: molti prodotti sono utilizzabili solo se usati assieme ad altri prodotti ad essi complementari. Si creano così dei pacchetti di vendita che mi consentono di effettuare discriminazione di prezzo tra i consumatori (cfr. i corsi per studenti). Quando metto insieme prodotti diversi per estendere il mio potere di mercato acquisito su di una classe di prodotti ad un altro segmento di mercato, metto invece in atto un operazione di TYING (cfr. Windows + Explorer). 2

base alle loro diverse disponibilità a pagare. La strategia paga soprattutto se sono realmente in grado di individuare i potenziali clienti differenti.

3 Il problema della FIDUCIA: la separazione geografica tra compratori e venditori implica la mancanza di un interazione faccia a faccia tra rivenditore e acquirente. Oltretutto il prodotto non può essere ispezionato fisicamente prima dell acquisto. Questo può portare a conseguenze paradossali: se il compratore nella sua ignoranza compra il prezzo medio, l offerta subisce un livellamento verso il basso (cfr. il mercato delle auto usate). I NETWORKS Esempi di networks: internet, la rete fisica, ma anche le ferrovie, le reti idriche e del gas, le reti di telecomunicazione. Perché il network funzioni c è bisogno di un linguaggio di comunicazione comune. In internet abbiamo il protocollo TCP/IP che consente a tutti i computer collegati tra loro di comunicare, indipendentemente che siano Windows, Apple, Linux etc. Più gente usa un determinato network e meglio é per ogni utente (legge di METCALF: il valore di un network per gli utenti cresce come il quadrato del numero degli utenti), anche perché tra due networks in competizione, la gente sceglie sempre di aderire al network più numeroso. Si crea così un sorta di catena per cui il network dà valore agli utenti e gli utenti danno valore al network (FEEDBACKS POSITIVI). Questa catena può paradossalmente portare ad una impasse tecnologica, quando per una serie di motivi uno standard tecnologico inferiore diventa dominante (cfr. il sistema VHS). Diremo allora che la collettività é finita in un LOCK-IN, quando cioè finisce per adottare una scelta tecnologica arretrata da cui non si può più uscire sulla base di scelte individuali. È opportuno aggiungere che chi possiede il network o lo standard di comunicazione dominante si può porre naturalmente in una posizione di monopolio (cfr. Microsoft). INTERNET L antesignano di internet è ARPANET, la rete di comunicazione militare. Nel 1971 abbiamo già il collegamento coast to coast. INTERNET viene definito nel 1995 come sistema di informazione globale basato su indirizzi diversi e sul protocollo di comunicazione TCP/IP. 3

Questo può portare a conseguenze paradossali: se il compratore nella sua ignoranza compra il prezzo medio, l offerta subisce un livellamento verso il basso (cfr. il mercato delle auto usate).

4 L essenza di Internet é data dalla sua interconnettività basata su di una ARCHITETTURA APERTA: ogni singola rete può essere progettata dal suo fornitore e poi connessa alle altre reti a livello superiore. Un impulso propulsivo notevole alla nascita e all affermazione di Internet a livello commerciale venne dall apertura al pubblico nel 1991 del WORLD WIDE WEB (WWW). Il World Wide Web fu creato da Tim Berners-Lee al CERN nel 1989, ed é un network di siti che possono essere raggiunti tramite uno speciale protocollo conosciuto come Hypertext Transfer Protocol (HTTP). Il protocollo cerca nel Web l indirizzo indicato e automaticamente riporta il documento associato all indirizzo perché possa essere visualizzato. Possiamo dunque parlare del WWW come di un insieme di informazioni unite da collegamenti ipertestuali. Nel 1993 fu creato il primo browser, MOSAIC X (in seguito commercializzato col nome di Netscape), in grado di visualizzare adeguatamente siti web composti da testo e immagini. La RETE FISICA: attualmente é molto intricata. Non esiste una sua mappa completa. Volendone analizzare la sua struttura possiamo individuare i seguenti livelli: a) Al livello più elevato troviamo gli INTERNET BACKBONE PROVIDERS (IBP), interconnessi tra loro tramite speciali punti di accesso alla rete, Network Acess Points, detti NAP b) Da ogni backbone si dipartono una serie di network di secondo livello, gli INTERNET SERVICE PROVIDERS (ISP), connessi a loro volta tra loro. c) Gli ISP di secondo livello forniscono a loro volta l interconnessione a quegli ISP che non hanno accesso diretto ai backbone, e utilizzano quindi gli ISP di secondo livello come canali di interconnessione ad un backbone. Questi ISP sono detti di primo livello e servono normalmente una singola area metropolitana o locale. Possiamo dunque parlare di gerarchie di connessione e NETWORK GERARCHICO? Certamente, anche se poi la strada che prendono i pacchetti è sempre diversa. È ovvio che una migliore interconnessione tra ISPs migliora la qualità della connessione, perché tanto minore é il numero di attraversamenti di network, più si riduce il rischio di ritardi o perdite di pacchetti. 4

Il World Wide Web fu creato da Tim Berners-Lee al CERN nel 1989, ed é un network di siti che possono essere raggiunti tramite uno speciale protocollo conosciuto come Hypertext Transfer Protocol

5 Per valutare la qualità di una connessione dobbiamo tenere conto di due parametri: 1 - TRACEROUTE: misura il numero di salti che un messaggio deve compiere per arrivare a destinazione (meno sono meglio è) 2 - PING: ci da la perdita di pacchetti dovuta a problemi di congestione nel network PENETRAZIONE DI INTERNET: sia la struttura della rete che i costi di accesso sono all origine della differente penetrazione di internet nei vari paesi. Questi appunti sono stati inviati da utenti alla redazione del portale Se questi appunti sono tuoi e non vuoi più che siano pubblicati, oppure se hai riscontrato degli errori, contattaci all indirizzo problemi@universinet.it. Se anche tu vuoi condividere i tuoi appunti con la community del portale, inviaceli all indirizzo: appunti@universinet.it 5

differente penetrazione di internet nei vari paesi. Questi appunti sono stati inviati da utenti alla redazione del portale www.universinet.it.

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