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2 INDICE 1. RISULTATI DELL ANALISI DI RISCHIO DESCRIZIONE DELL INTERVENTO DI BONIFICA DEI SUOLI Obiettivi di bonifica Definizione delle aree di intervento e dei volumi di terreno da rimuovere Fasi dell intervento di bonifica dei suoli Area confinata per stoccaggio e movimentazione terreni Criteri di caratterizzazione di base dei terreni rimossi Compatibilità ambientale dell intervento di bonifica Rischio chimico ai sensi del DLgs 25/ Personale esposto Agenti chimici Valutazione del rischio chimico Piano di protezione dei lavoratori INDICE FIGURE Figura 1 - Perimetrazione delle aree oggetto della AdR (in rosso e blu)... 3 Figura 2 - Stralcio CTR (non in scala) di alcune zone dell Area B del sito Figura 3 - Criteri di caratterizzazione e gestione dei terreni rimossi INDICE TABELLE Tabella 1 - Rischio sanitario: quadro sinottico... 4 Tabella 2 Area A: Sostanze per le quali il rischio ambientale risulta non accettabile... 5 Tabella 3 Concentrazioni Soglia di Rischio... 6 Tabella 4 - Obiettivi di bonifica sito specifici... 7 Tabella 5 Superamenti delle CSR nel top soil Area A... 9 Tabella 6 Superamenti delle CSR nel suolo superficiale Aree A e B Tabella 7 - Dispositivi di protezione individuale da adottare durante i lavori Maggio 2014 Pagina 1

3 1. RISULTATI DELL ANALISI DI RISCHIO Come anticipato nella Relazione Generale (elaborato descrittivo R0 del presente progetto), sulla base delle risultanze della caratterizzazione del giugno-luglio 2011, essendosi rilevati superamenti delle CSC, al sito è stata applicata la procedura dell Analisi di Rischio sanitario ambientale sito-specifica (AdR) per verificare l effettiva contaminazione del sito, con la determinazione delle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR) e la fissazione dei relativi obiettivi di bonifica. L Analisi di Rischio, redatta nel giugno 2012, integrata nell agosto 2012 ed approvata dalla Regione Puglia nella CdS del 06/09/2012 (vd. All.1 in R0), è stata condotta per due aree distinte del sito (Figura 1): Area A: di estensione pari a circa m 2 ; Area B: notevolmente più piccola, ricadente sul fronte mare, di estensione pari a circa m 2. L AdR non ha riguardato due aree visibili in figura: un area di proprietà privata, la cui caratterizzazione è stata prevista dal PdC ma la cui esecuzione ed eventuale bonifica è a carico del proprietario privato. Con Ordinanza n.25 del 13/03/2013 il Comune di Taranto ha ordinato ai proprietari dell area privata di procedere con la caratterizzazione dei suoli e delle acque di falda e, in caso di accertata contaminazione, con la successiva bonifica del sito; l area di pertinenza del sondaggio PZS6 in cui in fase di caratterizzazione non stati rilevati superamenti delle CSC del D.Lgs 152/06 a carico dei suoli e delle acque di falda. Maggio 2014 Pagina 2

4 Figura 1 - Perimetrazione delle aree oggetto della AdR (in rosso e blu) Di seguito si riportano le principali conclusioni della suddetta AdR che ha evidenziato la effettiva contaminazione del sito. Per quanto riguarda l analisi di rischio sanitario il rischio è risultato non accettabile per i seguenti composti (Tab.1): Area A: non è accettabile il rischio cancerogeno associato ai PCB (4,61E-06) come singolo composto nel suolo superficiale (precisamente nel top soil), mentre è accettabile il rischio cumulato; non è accettabile, per il recettore bambino, il rischio tossico associato al Tallio (HI = 1,13) come singolo composto nel suolo superficiale, ed anche il rischio cumulato (HI = 1,59) associato alla presenza di Tallio (che contribuisce per il 71% al rischio complessivo), PCB, Selenio, Stagno, Idrocarburi Pesanti e Zinco nel suolo superficiale e Cloroformio nella falda. Maggio 2014 Pagina 3

5 Area B: non è accettabile, per il recettore bambino, il rischio tossico associato al Tallio (HI = 1,26) come singolo composto nel suolo superficiale, ed anche il rischio cumulato (HI = 2,08) associato alla presenza di Tallio (che contribuisce per il 61% al rischio complessivo), PCB, Piombo, Selenio, Stagno, Idrocarburi Pesanti e Zinco nel suolo superficiale. RISCHIO SANITARIO Rischio cancerogeno Accettabile SI/NO Singolo/Totale Area A NO Singolo: PCB Percorsi prevalenti Inalazione di vapori all'aperto da SS e ingestione di suolo Area B SI - - Rischio non cancerogeno Area A - recettore bambino Area B - recettore bambino Area A - recettore adulto Area B - recettore adulto Altri composti NO Totale Singolo: Tl Ingestione di suolo Idrocarburi SI - - Altri composti NO Totale Singolo: Tl Ingestione di suolo Idrocarburi SI - - Altri composti SI - - Idrocarburi SI - - Altri composti SI - - Idrocarburi SI - - Tabella 1 - Rischio sanitario: quadro sinottico Per quanto riguarda l analisi di rischio ambientale (per la risorsa idrica sotterranea), per l Area A il rischio è risultato non accettabile per i seguenti composti: Maggio 2014 Pagina 4

6 Area A Rischio dal suolo Rischio dalla falda SUOLO SUPERFICIALE PCB X Selenio X Tallio X Zinco X IDROCARBURI C alifatici X SUOLO PROFONDO Selenio X Tallio X FALDA Triclorometano (Cloroformio) X Ferro X Manganese X Fluoruri X Nitriti X Solfati X Alluminio X Tabella 2 Area A: Sostanze per le quali il rischio ambientale risulta non accettabile Si ricorda che nell Area B non è stata rilevata la presenza di falda idrica. Alla luce delle elaborazioni effettuate, la CdS decisoria del 06/09/2012 ha ritenuto necessario prevedere un monitoraggio della matrice falda per verificare l assenza di lisciviazione in falda di alcuni contaminanti (Selenio, Tallio, Zinco, Idrocarburi totali, PCB), presenti nei suoli superficiali e profondi del sito. Tali composti determinerebbero una teorica lisciviazione, ma non sono mai stati riscontrati in concentrazione superiore alle relative CSC nelle analisi delle acque di falda ad oggi disponibili. L AdR ha permesso la determinazione della massima concentrazione ammissibile in sorgente (CSR Concentrazione Soglia di Rischio) compatibile con il livello di rischio sanitario ritenuto accettabile per i recettori Adulti e Bambini in ambito residenziale (Analisi di Rischio Sanitario) e della massima concentrazione ammissibile in sorgente che garantisca la protezione della risorsa idrica sotterranea (Analisi di Rischio Ambientale). Nella seguente tabella sono riportati i risultati dell elaborazione effettuata per le due aree. Maggio 2014 Pagina 5

7 CSR Concentrazioni Soglia di Rischio AREA A CSC D.Lgs 152/06 CSC D.Lgs 152/06 SUOLO FALDA CSR (analisi di rischio sanitaria) Suolo sup. Suolo prof. Falda CSR (analisi di rischio ambientale) Suolo sup. Suolo prof. Falda mg/kg mg/l mg/kg mg/kg mg/l mg/kg mg/kg mg/l PCB (S) 0,06 9,52E-01 1,18E+00 Selenio (P) 3-5,03E-02 Selenio (S) 3 3,80E+02 3,30E-01 Stagno (S) 1 4,56E+04 Tallio (P) 1-1,42E-01 Tallio (S) 1 6,09E+00 9,33E-01 Triclorometano 0,00015 (Cloroformio)(F) 5,52E-01 1,50E-04 Ferro (F) 0,2 2,00E-01 Manganese (F) 0,05 5,00E-02 AREA B Benzo(a)pirene (P) 0,1 - PCB (S) 0,06 1,12E+00 Piombo (S) 100 2,66E+02 Selenio (P) 3 - Selenio (S) 3 3,80E+02 Stagno (P) 1 - Stagno (S) 1 4,57E+04 Tallio (P) 1 - Tallio (S) 1 6,09E+00 Tabella 3 Concentrazioni Soglia di Rischio Maggio 2014 Pagina 6

8 2. DESCRIZIONE DELL INTERVENTO DI BONIFICA DEI SUOLI Alla luce delle conclusioni delia AdR sanitario ambientale sito specifica, l intervento in progetto prevede la rimozione del terreno contaminato superficiale (primi 30 cm), al fine di annullare in maniera certa i percorsi di esposizione che hanno evidenziato criticità in relazione al rischio sanitario cancerogeno e tossico per bambini e adulti residenti, ovvero inalazione di vapori all aperto da SS e ingestione accidentale di suolo. L intervento in oggetto, seppure concentrato nei primi centimetri di suolo superficiale, annullerà del tutto il rischio sanitario associato ai percorsi sopra elencati. 2.1 Obiettivi di bonifica Poiché in fase di approvazione gli Enti competenti hanno ritenuto valide le considerazioni contenute nell AdR in merito al percorso di lisciviazione in falda, da non considerarsi attivo, dei contaminanti Selenio, Tallio, Zinco, Idrocarburi pesanti e PCB, presenti nei suoli superficiali e profondi del sito, e poiché il presente progetto è teso ad annullare il solo rischio sanitario associato alla contaminazione del sito, gli Obiettivi di bonifica sitospecifici, coincidenti con le CSR relative al rischio sanitario, sono i seguenti. CSC DLgs 152/06 All 5 Parte IV Tab 1 col. A mg/kg Obiettivi di bonifica mg/kg PCB 0,06 0,952 Tallio 1 6,090 Piombo Tabella 4 - Obiettivi di bonifica sito specifici Maggio 2014 Pagina 7

9 2.2 Definizione delle aree di intervento e dei volumi di terreno da rimuovere Al fine di definire le aree da bonificare sono stati confrontati i valori di concentrazione riscontrati nella caratterizzazione del giugno luglio 2011 (così come validati da parte di ARPA nel febbraio 2012) con le CSR riportate in Tabella 4. Nelle seguenti tabelle sono riassunti tutti i superamenti delle CSR rilevati per i vari contaminanti nel top soil e nel suolo superficiale del sito (caselle con campitura rosa). Il PZS4 (casella con campitura gialla), con presenza di Tallio nel suolo superficiale in concentrazione appena superiore alla CSC, è stato considerato come un hot spot di contaminazione e quindi oggetto di intervento anche in mancanza del superamento della CSR. Maggio 2014 Pagina 8

10 AREA A PCB ug/kg CSR 952,00 09/67341 S1 (0-0,1m) top soil /67341 S2 (0-0,1m) top soil 54,9 26/67341 S3 (0-0,1m) top soil 95,9 10/67341 S4 (0-0,1m) top soil /67341 S5 (0-0,1m) top soil /67341 S6 (0-0,1m) top soil /67250 S7 (0-0,1m) - top soil 30/67341 S8 (0-0,1m) top soil 0,53 28/67341 S9 (0-0,1m) top soil 67,2 03/67341 S10 (0-0,1m) top soil 02/67341 S11 (0-0,1m) top soil 111,00 01/67341 S12 (0-0,1m) top soil 61,00 21/67341 S13 (0-0,1m) top soil 0,491 20/67341 S14 (0-0,1m) top soil 15,7 24/67341 S15 (0-0,1m) top soil /67250 S16 (0-0,1m) - top soil 22/67341 S17 (0-0,1m) top soil 0,427 23/67341 S18 (0-0,1m) top soil /67341 S19 (0-0,1m) top soil 64,5 07/67341 S21 (0-0,1m) top soil 11,3 19/67341 S22 (0-0,1m) top soil 14,1 05/67341 S23 (0-0,1m) top soil 1,89 14/67341 S29 (0-0,1m) top soil /67341 PZ P1 (0-0,1m) top soil 0,25 12/67341 PZ P2 (0-0,1m) top soil 0,36 11/67341 PZ S1 (0-0,1m) top soil /67341 PZ S2 (0-0,1m) top soil 0,31 17/67341 PZ S3 (0-0,1m) top soil 82 13/67341 PZ S4 (0-0,1m) top soil 83,8 Tabella 5 Superamenti delle CSR nel top soil Area A Maggio 2014 Pagina 9

11 AREA A Tallio mg/kg CSR 6,09 28/67337 S1 (0-1m) 0,01 25/67337 S2 (0-1m) 0,01 19/67339 S3 (0-1m) 0,362 31/67337 S4 (0-1m) 0,01 16/67339 S5 (0-1m) 0,23 22/67339 S6 (0-1m) 0,01 04/67250 S7 (0-1m) 53,06 07/67340 S8 (0-1m) 0,119 25/67339 S9 (0-1m) 0,114 04/67337 S10 (0-1m) 0,01 10/67337 S11 (0-1m) 0,01 01/67337 S12 (0-1m) 0,01 07/67339 S13 (0-1m) 0,01 01/67339 S14 (0-1m) 0,31 04/67339 S15 (0-1m) 0,01 07/67250 S16 (0-1m) 41,78 10/67339 S17 (0-1m) 0,155 13/67339 S18 (0-1m) 0,241 26/67338 S19 (0-1m) 0,01 22/67337 S20 (0-1m) 0,01 19/67337 S21 (0-1m) 0,01 29/67338 S22 (0-1m) 0,01 13/67337 S23 (0-1m) 0,01 20/67338 S24 (0-1m) 0,01 09/67338 S25 (0-1m) 0, /67338 S26 (0-1m) 0,42 13/67340 S27 (0-1m) 0, /67250 S28 (0-1m) 37,81 12/67338 S29 (0-1m) 0,121 01/67340 PZ P1 (0-1m) 0,01 03/67338 PZ P2 (0-1m) 0,259 34/67337 PZ S1 (0-1m) 0,01 16/67337 PZS2 (0-1m) 0,01 23/67338 PZ S3 (0-0,8m) 0,455 06/67338 PZ S4 (0-1m) 1,08 04/67340 PZ S5 (0-1m) 0,01 Maggio 2014 Pagina 10

12 AREA B Piombo mg/kg Tallio mg/kg CSR 266 6,09 10/67340 PZ S7 (0-1m) 5, /67338 SS1 (0-1m) 625 0,163 16/67338 SS2 (0-1m) 50,6 0,116 17/67340 SS3 (0-1m) 16,9 0,096 16/67340 SS4 (0-1m) 83,5 0,117 01/67250 PZ P3 (0-1m) 61,8 17,86 Tabella 6 Superamenti delle CSR nel suolo superficiale Aree A e B Per la definizione delle aree da bonificare è stata eseguita una poligonazione di Thiessen a partire dai punti di indagine della caratterizzazione del giugno-luglio Sono stati quindi individuati i poligoni (o tesseratti) all interno dei quali le concentrazioni per i composti di interesse superano le CSR, come riportato in Tavola 3. Infine, in analogia a quanto previsto dal Manuale APAT Criteri metodologici per l applicazione dell analisi di rischio ai siti contaminati (Marzo 2008) per la definizione delle aree sorgenti (par b), si è scelto cautelativamente di includere tra le aree di intervento quelle corrispondenti ai poligoni in cui l analisi del vicinato indica che la maggior parte (almeno la metà più uno) dei poligoni adiacenti è contaminato. La strategia di intervento del presente progetto di bonifica dei suoli individua quindi come aree da bonificare: i poligoni in cui vi è Rischio Cancerogeno non accettabile per la presenza di PCB in concentrazione superiore alla CSR; i poligoni in cui vi è Rischio Tossico non accettabile per la presenza di Tallio in concentrazione superiore alla CSR; i poligoni in cui l analisi del vicinato indica che la maggior parte (almeno la metà più uno) dei poligoni adiacenti è contaminato; i poligoni in cui vi sono degli hot spot di contaminazione da Piombo (superamenti delle CSC). Maggio 2014 Pagina 11

13 L analisi del vicinato non ha re-incluso ulteriori poligoni pertanto, a conferma di quanto riportato nelle conclusioni della AdR circa le strategie di intervento, la bonifica dei suoli oggetto del presente progetto riguarderà le seguenti aree: Area A Si evidenzia la necessità di intervento sul Top Soil in corrispondenza dei tesseratti (S4, S18) per i quali il rischio cancerogeno associato ai PCB è risultato non accettabile (inalazione di vapori all aperto da SS e ingestione di suolo) e sul Suolo Superficiale nei tesseratti (S7, S16, S28, PZS4) ove la presenza di Tallio determina rischio tossico non accettabile per il recettore bambino (ingestione di suolo). Area B Si evidenzia la necessità di intervento sul Suolo Superficiale in corrispondenza del tesseratto PZP3 per la presenza di Tallio che determina rischio tossico per il recettore bambino non accettabile (ingestione di suolo), e del tesseratto SS1 che rappresenta un hot spot di contaminazione per il Piombo. Si precisa che, in corrispondenza del fronte mare dell Area B, dovranno essere utilizzati esclusivamente mezzi cingolati, previa verifica preliminare della stabilità dei pendii presenti. Come anticipato, si prevede la rimozione del terreno contaminato superficiale per una profondità pari a 30 cm, con relativa sostituzione di terreno vergine, al fine di annullare in maniera certa i percorsi di esposizione che hanno evidenziato criticità per la salute umana, ovvero: ingestione accidentale di suolo per il Tallio, presente nel suolo superficiale (0-1m) dei tesseratti S7, S16, S28 e PZS4 in Area A e PZP3 in Area B, che ha generato rischio sanitario tossico non accettabile per il recettore bambino inalazione di vapori outdoor da suolo e ingestione accidentale di suolo per i PCB, presenti nel top soil (0-0,1m) dei tesseratti S4 e S18 in Area A, che hanno generato rischio sanitario cancerogeno non accettabile ingestione accidentale di suolo per il Piombo, presente nel suolo superficiale (0-1m) del tesseratto SS1 in Area B come hot spot di contaminazione. Maggio 2014 Pagina 12

14 Si sottolinea che, sebbene la contaminazione da Tallio e Piombo sia associata al primo metro di suolo, la prevista rimozione dei primi 30 centimetri di suolo contaminato e la loro sostituzione con terreno vergine garantisce la interruzione dei suddetti percorsi di esposizione. Si fa invece notare che, essendo la contaminazione da PCB localizzata esclusivamente nel top soil (primi 10 cm), l intervento previsto si configura come completa rimozione della fonte di contaminazione. La individuazione delle aree da bonificare è riportata in Tavola 4. Per definire nel dettaglio le effettive aree di intervento, ed i relativi quantitativi di terreno da rimuovere, all interno di ogni area da bonificare sono state perimetrate le aree verdi (aiuole, terreni incolti ecc.) che sono state l oggetto delle attività di caratterizzazione in quanto matrice ambientale suolo. L intervento complessivo è teso infatti alla rimozione dei primi 30 cm di suolo superficiale in tutte le aree scoperte, non pavimentate, ricadenti nei poligoni contaminati. La perimetrazione delle aree di intervento è riportata in Tavola 5. Si precisa che qualora alcune aree verdi perimetrate fossero di proprietà privata, in fase di esecuzione dei lavori, previa diffida ad intervenire nei confronti dei legittimi proprietari, il Comune potrà comunque procedere in danno. Laddove inoltre fosse rilevata la presenza di ulteriori aree verdi, non rilevabili per via cartografica a seguito di variazione dello stato dei luoghi, e quindi non individuate in Tavola 5, si procederà comunque alla bonifica, contabilizzando le operazioni a misura. Al contrario, tutte le aree pavimentate ricadenti nei poligoni da bonificare e tutte le aree esterne ai suddetti poligoni non saranno oggetto di intervento di bonifica. Complessivamente le aree verdi oggetto di intervento hanno una estensione pari a ca mq. Considerando la prevista profondità di scavo di 0,30 metri (quota parte del suolo superficiale) si stima la rimozione di ca mc di suolo contaminato. Considerando poi un peso specifico medio del terreno pari a 1,7 ton/m 3, i volumi da rimuovere sviluppano un quantitativo pari a ca ton. Maggio 2014 Pagina 13

15 L intervento di bonifica dei suoli superficiali prevede diverse fasi operative, illustrate nei paragrafi seguenti. 2.3 Fasi dell intervento di bonifica dei suoli L ubicazione del sito oggetto di intervento (area urbana densamente popolata) comporta una particolare attenzione per gli aspetti di possibile impatto sull ambiente circostante, sui lavoratori e sulla popolazione residente. L obiettivo è quello di limitare al minimo la diffusione atmosferica di composti dannosi per la salute (polveri contaminate derivanti dalle operazioni di bonifica) in fase di esecuzione dei lavori. In considerazione della variabilità delle dimensioni delle aree di intervento (vd. Tavola 5), ai fini delle attività da svolgere si farà riferimento ad aree di lavoro di dimensioni pari a ca mq (forma quadrata di lato ca. 32 m). Si procederà all accorpamento di aree di intervento più piccole se adiacenti o prossime e, viceversa, in caso di aree di intervento con superficie maggiore di mq, le stesse saranno suddivise in più aree di lavoro. In considerazione dell estensione complessiva delle aree di intervento e della loro ubicazione, si stimano in totale ca. 26 aree di lavoro. Le attività da svolgere in ogni area di lavoro consisteranno in: 1. Allestimento cantiere all interno dell area dedicata. 2. Predisposizione di recinzione perimetrale di sicurezza dell area. 3. Posizionamento di n.1 macchina nebulizzatrice (fog cannon) ad un vertice dell area di lavoro necessaria alla nebulizzazione di acqua per evitare la propagazione di polveri verso l esterno. 4. Posizionamento di n.1 sistema di monitoraggio in tempo reale delle polveri in atmosfera (completo di stazione meteorologica) all esterno dell area di lavoro nelle immediate vicinanze della recinzione, in maniera da monitorare eventuali dispersioni di polveri nella direzione prevalente del vento. 5. Rilievo planoaltimetrico pre-intervento dell area di lavoro, previo eventuale decespugliamento, con definizione delle quote originarie del piano campagna e perimetrazione di dettaglio. Maggio 2014 Pagina 14

16 6. Scavo e rimozione di 30 cm di suolo superficiale contaminato. 7. Trasporto dei terreni rimossi nell area confinata di stoccaggio per la loro caratterizzazione ai fini del successivo smaltimento/recupero. 8. Rilievo planoaltimetrico intermedio dell area di lavoro per verificare la rimozione di effettivi 0,3 m di terreno per l intera estensione dell area. 9. Rinterro con uno strato di fondo di 3 cm di pietrisco e uno strato di 27 cm di ammendante compostato misto o terreno vegetale. 10. Rilievo planoaltimetrico post-intervento dell area di lavoro, con verifica dei volumi di compost/terreno utilizzati e del ripristino dell originario livello di piano campagna. Come detto, la riduzione di emissioni di polveri durante le operazioni di scavo e rimozione dei terreni sarà effettuata mediante utilizzo di una macchina nebulizzatrice. Queste apparecchiature sono in uso sia per l abbattimento delle polveri che per prevenirne la diffusione in atmosfera, inumidendo le particelle volatili prima che si liberino durante la movimentazione del materiale polverulento. Il funzionamento avviene mediante ventola soffiante che emette un flusso bifase o trifase (acqua/aria/tensioattivo) da ugelli nebulizzatori. La gittata nominale va da 30 fino a 250 metri dal punto di lancio. Dal punto di vista ambientale l effetto di abbattimento di polveri con l utilizzo di nebulizzatori è diffuso, costante, mirato, calibrato perfettamente sulle esigenze del cantiere e sulle particelle da abbattere. L utilizzo di ugelli di dimensioni opportune, che consentono la migliore nebulizzazione dell acqua e la possibilità di intervenire sulla portata d acqua emessa, permette di evitare di bagnare eccessivamente i suoli con formazione di fango e variazione del peso dei terreni da rimuovere. Il sistema, solitamente brandeggiante può coprire i 360, è completamente autonomo rispetto a infrastrutture di servizio esterne e può essere carrellabile oltre che facilmente trasportabile. Il consumo di acqua rende necessaria la presenza di riserva idrica a mezzo autobotte. Una volta terminate le operazioni preliminari di sistemazione e di rilievo dell area, potranno iniziare le attività di scavo e rimozione dei terreni. Allo scopo saranno impiegati idonei Maggio 2014 Pagina 15

17 mezzi di piccola taglia (in ragione delle basse profondità da scavare) quali ad esempio pala gommata, miniescavatore, caricatore, bobcat. Eventuali piccoli cespugli, piante, erbacce saranno rimossi insieme ai terreni per il loro smaltimento. Saranno salvaguardati gli alberi ad alto fusto presenti nelle aree, in quanto non oggetto di intervento. Si evidenzia una criticità di intervento in corrispondenza del fronte mare dell Area B, ossia nelle zone verdi in prossimità della linea ferroviaria, in corrispondenza dei tesseratti PZP3 e SS1. Come evidente nella CTR, di cui si riporta uno stralcio nella figura seguente, l area presenta infatti una notevole acclività che potrebbe rendere necessario l utilizzo di idonei mezzi per lo scavo e il reinterro (ad es. mezzi cingolati). Figura 2 - Stralcio CTR (non in scala) di alcune zone dell Area B del sito Al fine di salvaguardare la popolazione residente dalle emissioni diffuse di polveri, durante le attività di scavo e rimozione dei terreni dovrà essere in funzione la centralina di Maggio 2014 Pagina 16

18 monitoraggio polveri del tipo OPC (Optical Particle Counter), in grado di rilevare e quantificare in tempo reale la concentrazione del particolato diffuso in atmosfera. In caso di superamento della concentrazione soglia di 50 µg/nm 3 di PM10, da intendersi come valore incrementale massimo rispetto al valore di fondo da misurarsi prima delle attività su ogni area di lavoro, in accordo con la Direzione Lavori, saranno sospese le attività di movimentazione dei terreni. Al termine delle operazioni di scavo i terreni rimossi saranno caricati in piccoli automezzi dotati di cassone ribaltabile e trasportati in sicurezza (copertura dei cassoni con telone) verso l area confinata destinata alle operazioni di stoccaggio, caratterizzazione e movimentazione. Tutti i mezzi saranno opportunamente ripuliti da eventuali residui di suolo prima di avviarsi verso l area di stoccaggio, al fine di prevenire fenomeni di contaminazione diffusa. A seguito delle operazioni di scavo, tutte le aree interessate dall intervento di bonifica saranno ripristinate con rinterro di uno strato di fondo di 3 cm di pietrisco e uno strato di 27 cm di ammendante compostato misto conforme a quanto previsto dal Decreto Legislativo 29 aprile 2010, n. 75 o, in alternativa, di terreno vegetale. Come meglio dettagliato nel Piano di Sicurezza e Coordinamento (vd. elaborato R10), il cantiere sarà dotato di tutto quanto previsto dalla normativa vigente in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. In tal modo, oltre a contribuire alle necessarie condizioni di sicurezza igienico sanitaria dei lavoratori (che opereranno tutti con i dispositivi di protezione individuali previsti dalla normativa vigente), si ridurranno al minimo gli impatti delle attività di movimentazione terreni sulla popolazione residente nelle immediate vicinanze del cantiere. L apposita cartellonistica di cantiere riporterà le indicazioni previste dalla normativa vigente, sia dal punto di vista tecnico-amministrativo che delle norme di sicurezza. Maggio 2014 Pagina 17

19 Le attività relative ad ogni area di lavoro si svolgeranno in maniera sequenziale, completando l intervento in un area di lavoro prima di passare alla successiva. 2.4 Area confinata per stoccaggio e movimentazione terreni Al fine di limitare al minimo le operazioni con potenziale dispersione di polveri in atmosfera sarà predisposta idonea area confinata, isolata dall ambiente esterno utilizzando una tensostruttura movibile, da rimuovere al termine dell intervento di bonifica del sito. L area confinata sarà allocata in zona non contaminata e baricentrica rispetto alle aree di intervento, così come mostrato in Tavola 6, e completamente recintata. La tensostruttura sarà modulare e componibile delle dimensioni in pianta 40x40 metri per 7 metri di altezza complessiva nel punto più alto, realizzata con teli in PVC e struttura portante in acciaio. Sarà chiusa su tre lati e dotata di apertura (portoncino 4x4 metri in gomma o PE ad alta densità apribile e richiudibile automaticamente) per l'accesso dei mezzi sul quarto lato. Avrà inoltre 4 finestre lungo i lati per il posizionamento delle bocche di presa delle apparecchiature di aspirazione dell'aria. Al fine di prevenire eventuali rilasci nel suolo/sottosuolo di inquinanti derivanti dallo stoccaggio di tali terreni nell area destinata ad ospitare la tensostruttura confinata, la stessa sarà impermeabilizzata mediante idoneo telo in HDPE protetto da lastre metalliche per evitare lacerazioni del telo stesso durante la movimentazione dei terreni. Gli automezzi provenienti dalle aree interessate dagli scavi si dirigeranno all interno dell area confinata dove scaricheranno il terreno rimosso. A seguito delle operazioni di caratterizzazione del terreno (vedi paragrafo successivo), una pala gommata provvederà a caricare gli automezzi ad elevata capacità che trasporteranno i terreni rimossi verso idonei impianti finali di smaltimento e/o recupero all uopo autorizzati. Prima di avviarsi verso gli impianti di smaltimento e/o recupero finali, all uscita della struttura confinata ogni automezzo dovrà obbligatoriamente transitare attraverso un area di decontaminazione, appositamente realizzata in situ, la cui gestione dovrà prevedere il Maggio 2014 Pagina 18

20 corretto smaltimento delle acque e degli eventuali fanghi prodotti a seguito delle operazioni di lavaggio ruote. 2.5 Criteri di caratterizzazione di base dei terreni rimossi Al fine di assegnare il corretto codice CER al terreno contaminato da conferire a impianti esterni, sarà effettuata la caratterizzazione di base del rifiuto. Sulla base delle informazioni sulla tipologia di contaminazione presente sul sito, il codice CER di cui si prevede l assegnazione è: Codici gruppo CER 17.05: Terra (compreso il terreno proveniente da siti contaminati): Terre e rocce, diverse da quelle di cui alla voce *. Una volta che i terreni presenti all interno della struttura avranno raggiunto il quantitativo di ca. 400 mc andrà prelevato un campione rappresentativo, campionato secondo le norme vigenti (Metodo della quartatura CNR-IRSA, quaderno 64, gennaio 1985 e metodo UNI Rifiuti liquidi, granulari e fanghi, campionamento manuale e preparazione ed analisi degli eluati ), da sottoporre ad analisi per la classificazione del rifiuto (determinazione del CER ai sensi della Direttiva 9 aprile 2002 e s.m.i.), per la verifica di conformità alle procedure di recupero ai sensi del DM 186/2006, e/o per la verifica dell ammissibilità del rifiuto in discarica ai sensi del DM 27 settembre Al fine di avere certezza della caratterizzazione effettuata e quindi della destinazione finale dei materiali da conferire agli impianti di smaltimento e/o recupero, tali analisi saranno condotte da un laboratorio accreditato ACCREDIA di fiducia dell appaltatore, oltre che da ARPA Puglia in contraddittorio nella misura del 10%. Le modalità di caratterizzazione e gestione dei rifiuti è rappresentata nella seguente figura. Maggio 2014 Pagina 19

21 Materiali scavati Terreno CER Stoccaggio in area confinata Quartatura e campionamento UNI 10802; analisi chimiche Classificazione del rifiuto (determinazione del CER e della pericolosità ex Direttiva 9 aprile 2002) e s.m.i. Procedure semplificate ai sensi del DM 186/06 SI Conformità test di cessione ai sensi del DM 186/06, All. 3 SI Recupero NO NO Verifica Verifica dell accettabilità dell'accettabilità del rifiuto in in discarica discarica Analisi dell'eluato e del rifiuto ai sensi Analisi dell eluato e del rifiuto ai sensi dell'allegato 3 del DM 3 agosto 2005 del D.M. 27 settembre 2010 Rifiuto non pericoloso con eluato conforme alla Tabella 2 del DM 3 agosto 2005 Rifiuto non pericoloso con eluato conforme alla Tabella 2 del D.M. 27 settembre 2010 CER smaltibile in discarica per inerti Rifiuto non pericoloso con eluato Rifiuto non pericoloso con eluato conforme conforme alla Tabella 5 del D.M. 27 alla Tabella 5 del DM 3 agosto 2005 settembre 2010 CER smaltibile in discarica rifiuti non pericolosi Figura 3 - Criteri di caratterizzazione e gestione dei terreni rimossi Si precisa che andranno privilegiate le operazioni di recupero dei terreni rimossi rispetto allo smaltimento in discarica degli stessi. Come richiesto da ARPA, in particolare, qualora il materiale rimosso venga destinato ad impianti di recupero ai sensi del DM 186/2006, oltre alla verifica dell eluato (test di cessione) dovranno essere rispettati i limiti previsti dalla Tab.1 dell All.5 alla Parte IV del Dlgs 152/06 sul tal quale per i parametri PCB e Tallio, non contemplati nel test sull eluato dell All.3 al citato DM 186/2006. Maggio 2014 Pagina 20

22 In base all art. 193 del DLgs 152/06 e s.m.i., i rifiuti saranno accompagnati da formulario di identificazione dal quale dovranno risultare i seguenti dati: nome ed indirizzo del produttore origine, tipologia e qualità del rifiuto scarico dagli autocarri nell impianto di destinazione impianto di destinazione data ed ora del trasporto nome ed indirizzo del destinatario. Il formulario, redatto in quattro copie, verrà datato, compilato e firmato dal produttore del rifiuto e dal trasportatore. A seguito dell emissione dei formulari sarà aggiornato il registro di carico e scarico dei rifiuti ai sensi dell art.190 DLgs 152/06 e ss.mm.ii. In caso di spedizioni transfrontaliere dei rifiuti saranno osservate le norme previste dall art.194 del DLgs 152/06 e ss.mm.ii. L appaltatore dovrà provvedere alla compilazione dei Formulari di Trasporto Rifiuti, trasferendo alla Direzione Lavori I e IV copia del Formulario unitamente ad una tabella riassuntiva con la specifica dei quantitativi dei materiali avviati allo smaltimento/recupero (con dettaglio di quelli trasferiti a discarica per rifiuti non pericolosi e di quelli avviati a recupero), distinguendo tra i quantitativi indicati nella I copia e quelli riportati nella IV. La valutazione definitiva dei quantitativi di terreno rimosso sarà eseguita in base al valore indicato nella IV copia del Formulario. 2.6 Compatibilità ambientale dell intervento di bonifica Rischio chimico ai sensi del DLgs 25/2002 Con l emanazione del DLgs 25/2002 e s.m.i. viene recepita nel nostro ordinamento legislativo la direttiva 98/24/CE relativa alla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro. Nella definizione di agente chimico si intende qualsiasi cosa, sia esso sostanza o preparato di natura chimica, che rappresenta un pericolo per il lavoratore. Maggio 2014 Pagina 21

23 La produzione, la manipolazione e lo stoccaggio di sostanze chimiche comportano una serie di rischi potenziali da esposizione che possiamo definire rischio chimico. Possiamo distinguerli in due grandi campi, che spesso sono contemporaneamente presenti nei luoghi di lavoro: rischi per la sicurezza e rischi acuti: esplosione, incendio, ustioni chimiche, lesioni oculari da contatto, avvelenamento, asfissia rischi per la salute dovuti all'esposizione cronica a sostanze tossiche o nocive: malattie professionali quali per esempio silicosi, bronchite cronica, tumori. Nella valutazione del rischio a cui sono soggetti i lavoratori, bisogna tener presente tutte le attività connesse all intervento di bonifica, come la manipolazione, la movimentazione, il trasporto di terreni contaminati che possono determinare una particolare esposizione per certi lavoratori. Devono essere tenuti in considerazione ed in ordine di priorità i seguenti parametri: le proprietà pericolose dell'agente chimico: cioè le indicazioni riportate nelle schede di sicurezza e nelle etichette delle sostanze e dei preparati classificati come pericolosi ai sensi dei D.Lgs 52/97 e 285/98. In particolare sono da ricercare le indicazioni come le frasi di rischio e la simbologia connessa alle proprietà dell'agente chimico come la tossicità, l'infiammabilità, ecc. le informazioni sulla salute e sicurezza: anche in questo caso si tratta di osservare le etichette e le schede di sicurezza dell'agente chimico il livello, il tipo e la durata dell'esposizione: ai fini della valutazione non è da sottovalutare per quanto tempo e a che intensità il lavoratore sia esposto all'agente chimico, tenendo presente soprattutto sotto quale forma l'agente manifesta la sua pericolosità (per inalazione, per contatto o per ingestione) le circostanze in cui viene svolta l'attività che determina esposizione all'agente chimico: ad esempio la quantità di agente chimico presente e le caratteristiche dell'ambiente di lavoro i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici: si tratta perciò di identificare con esattezza l'effettiva pericolosità dell'agente chimico in questione Maggio 2014 Pagina 22

24 gli effetti delle misure preventive adottate e da adottare. La valutazione del rischio chimico segue il percorso classico della valutazione generale dei rischi: ricostruzione delle singole operazioni lavorative che vengono svolte; analisi delle condizioni operative in cui si svolge l attività; identificazione delle fasi che comportano una esposizione a sostanze chimiche (definire quali e le loro caratteristiche) descrizione dell'ambiente (volumetria, configurazione degli spazi, ecc.) identificazione delle persone esposte o potenzialmente esposte identificazione delle zone in cui si opera e del tempo di permanenza nelle singole posizioni di lavoro monitoraggio dell'esposizione alle sostanze Personale esposto Gli operatori che sono esposti agli agenti chimici sono coloro che partecipano agli interventi di scavo, rimozione e campionamento dei terreni: operatori preposti a manovrare i mezzi meccanici personale tecnico incaricato di supervisionare le attività e di campionare il terreno Agenti chimici Gli agenti chimici che vengono considerati per la valutazione del rischio sono quelli che, sulla base delle analisi chimiche eseguite sui terreni e sulla base dell attività pregressa che ha avuto luogo in sito, possono essere rilevati durante le operazioni di bonifica. In particolare, verranno esaminate solo le sostanze che, in seguito ad analisi chimiche di laboratorio sulle matrici caratterizzate, hanno presentato concentrazioni superiori ai limiti previsti dalla normativa vigente. Maggio 2014 Pagina 23

25 2.6.4 Valutazione del rischio chimico Per la valutazione del rischio chimico che ai sensi del DLgs 25/2002 e s.m.i. dovrà essere redatta dal datore di lavoro delle diverse imprese coinvolte, si propone di adottare la proposta del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Comitato consultivo per la determinazione e l aggiornamento dei valori limite di esposizione professionale e dei valori limite biologici relativi agli agenti chimici ex. Art. 72 terdecies del DLgs 25/2002) attraverso la determinazione del rischio moderato, che prevede di confrontare i valori di esposizione sito specifici con i valori limite di esposizione (TLV) secondo la classificazione ACGIH (American Conference of Governmental Industrial Hygienists). Si considera il rischio moderato se l esposizione risulta inferiore al TLV di riferimento per ogni composto analizzato. L ACGIH prevede due categorie di Valori Limite di Esposizione TLV: TLV-TWA (Valore Limite di Esposizione - Media Ponderata nel Tempo): concentrazione media ponderata nel tempo, su una giornata lavorativa convenzionale di 8 ore e su 40 ore lavorative settimanali, alla quale quasi tutti i lavoratori possono essere ripetutamente esposti, giorno dopo giorno, senza effetti negativi; TLV-STEL (Valore Limite di Esposizione - Limite per Breve Tempo di Esposizione): ovvero la concentrazione alla quale i lavoratori possono essere esposti continuativamente per breve periodo di tempo purché il TLV-TWA giornaliero non venga superato, senza che insorgano: 1) irritazione; 2) danno cronico o irreversibile del tessuto; 3) riduzione dello stato di vigilanza di grado sufficiente ad accrescere le probabilità di infortuni od influire sulle capacità di mettersi in salvo o ridurre materialmente l efficienza lavorativa. Si procederà al monitoraggio delle Polveri Totali Sospese (PTS) mediante utilizzo di campionatori personali di particolato PTS da far indossare ai due operatori (addetto all'escavatore e addetto all'automezzo di carico del terreno) un giorno a settimana durante la movimentazione dei terreni, per tutta la durata dell'intervento (6 mesi). Maggio 2014 Pagina 24

26 Si ricorda che il limite generico di PTS aerodisperse per la protezione della salute dei lavoratori (TLV-TWA) è fissato in 10 mg/mc ed esso sarà preso a riferimento per valutare la salubrità del luogo in corso d opera. Come richiesto da ARPA Puglia in sede di CdS del 19/06/2013 (vd. All.3 in R0), oltre al valore di concentrazione di PTS, mediante analisi di speciazione chimica, si misurerà la concentrazione di Tallio. E importante sottolineare che le attività oggetto della valutazione hanno una durata limitata; si stima, infatti che l intervento di scavo e rimozione abbia una durata di circa 8 ore giornaliere per una durata complessiva di circa 6 mesi, come riportato nell elaborato R3 - Cronoprogramma Piano di protezione dei lavoratori Le misure di sicurezza per i lavoratori saranno dettagliatamente descritte dai documenti previsti dal Testo Unico sulla sicurezza D.Lgs 81/2010. Relativamente alle misure di sicurezza per la salute della popolazione e dei lavoratori verranno attentamente considerate le seguenti: misure per l abbattimento delle polveri: saranno effettuate attraverso l utilizzo dei fog cannon (vd. par.2.3); si prevede l esecuzione del monitoraggio delle polveri durante i lavori con il sistema OPC descritto al par.2.3, al fine di monitorare eventuali dispersioni di polveri in atmosfera e verificare l efficacia delle misure adottate misure per la salvaguardia da agenti chimici misure per il contenimento dei rumori: saranno effettuate attraverso l utilizzo di macchine e impianti rigorosamente a norma; si prevede l esecuzione di eventuale rilevamento acustico durante i lavori al fine di verificare l efficacia delle misure adottate o suggerirne eventuali modifiche o integrazioni misure per il contenimento delle emissioni inquinanti: saranno effettuate attraverso l utilizzo di macchine e impianti rigorosamente a norma dal punto di vista delle emissioni degli scarichi, mentre le eventuali contaminazioni da inquinanti contenute Maggio 2014 Pagina 25

27 nei terreni saranno impedite dalle operazioni preventive di lavaggio dei pneumatici e dei cingoli di tutti i mezzi da effettuare in ingresso ed uscita dall area confinata descritta al par.2.4. Le misure di sicurezza per i lavoratori faranno riferimento alla normativa vigente, in particolare il DLgs 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.. Tutti i lavoratori presenti nell area saranno dotati di appositi Dispositivi di Protezione Individuale (DPI). Segue una descrizione delle caratteristiche dei dispositivi da adottare. Tabella 7 - Dispositivi di protezione individuale da adottare durante i lavori Inoltre, in cantiere, dovranno essere disponibili occhiali di protezione, tappi ed auricolari o cuffie contro il rumore, cinture di sicurezza. Maggio 2014 Pagina 26

28 Dovranno essere adottati i seguenti standard: i pericoli, gli scavi, gli accessi e le fughe saranno delimitati e segnalati con apposita cartellonistica di cantiere per gli addetti saranno approntati percorsi sicuri, ove possibile, separati da quelli dei mezzi meccanici la produzione di polvere sarà ridotta al minimo la movimentazione di carico e scarico dei terreni contaminati dovrà essere effettuata con macchinari a norma che garantiscano la salute e la salubrità dei lavoratori sarà sempre impedito l accesso di estranei alle aree di lavoro e all area confinata. Si ipotizza che i maggiori rischi per la sicurezza durante le varie fasi di lavoro siano legati ai seguenti fattori: contatto accidentale con macchine operatrici in movimento cadute dall alto contatto con agenti chimici contenuti nei terreni inalazione di polveri ferite accidentali esposizione al rumore. Maggio 2014 Pagina 27

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