La gestione dei rifiuti di imballaggio: la soluzione CONAI. Ancona, 28 gennaio 2017

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1 La gestione dei rifiuti di imballaggio: la soluzione CONAI Luca Piatto Ancona, 28 gennaio 2017

2 1 IL PROBLEMA Produzione di rifiuti: origini e dimensioni del problema

3 La crescita del benessere e il cambiamento degli stili di vita hanno modificato la produzione dei rifiuti Crescita del benessere e diversificazione dei consumi Maggiore quantità di rifiuti prodotti Diversa qualità dei rifiuti Crescenti difficoltà nello smaltimento Maggiori oneri a carico della Pubblica Amministrazione

4 Oggi in un paese sviluppato sono più numerose le fasce d età con una maggiore capacità di spesa Nigeria Popolazione residente al 1 Gennaio 2011 dati ISTAT In 150 anni la popolazione del Centro-Nord è triplicata, quella del Mezzogiorno è solo raddoppiata (forti migrazioni Sud-Nord del passato e preferenza dei migranti stranieri delle regioni Settentrionali) 2/60

5 Sono aumentate le famiglie composte da una sola persona Percentuale di famiglie composte da una sola persona Ripartizione Italia Nord 14,2 19,5 22,7 27,4 33,8 Italia Centrale 10,9 16,3 20,3 25,0 32,8 Italia Meridionale 11,65 15,85 17,65 21, Italia 12,9 17,8 20,6 24,9 31,1 Popolazione italiana al 9 ottobre 2011: Fonte: ISTAT Censimenti generali della popolazione

6 Aumentano i supermercati e gli ipermercati e diminuiscono i negozi tradizionali Fonte: rielaborazione Conai da dati «Mappa del sistema distributivo italiano», FEDERDISTRIBUZIONE, /60

7 I consumi hanno modificato gli imballaggi, l esempio del settore alimentare Fattori di contesto Cambiamento nella struttura demografica: sempre più famiglie composte da una/due persone Effetti generati Imprese attente a progettare prodotti (imballaggio incluso) in funzione delle nuove abitudini d acquisto: monodose e pronti al consumo Invecchiamento della popolazione Prodotti dietetici e salute Aumento delle coppie che lavorano Offerta superiore alla domanda Ricerca economie di scala Aumento del numero di abitanti nelle città Globalizzazione Percezione dei vincoli ambientali Cibi pronti - scorte in frigo pranzo fuori casa Complessità delle proposte marketing personalizzazione branding Maggiore distanza tra luoghi di produzione e luoghi di consumo Riduzione sprechi e attenzione alle caratteristiche del packaging maggiore interesse MPS 9/60

8 Il 25% circa dei rifiuti urbani in peso è composto da imballaggi Totale rifiuti prodotti 100% ton Rifiuti speciali* 82% ton Rifiuti urbani e assimilati di cui Rifiuti di imballaggio nei rifiuti urbani e assimilati 18% ton 4% ton DATI 2014 Fonti: ISPRA per i rifiuti urbani e speciali CONAI per i rifiuti di imballaggio * Rifiuti speciali stimati uguali al 2013 Circa il 25% dei rifiuti solidi urbani L immesso al consumo complessivo di imballaggi 2014 è kton (circa il 7% del totale dei rifiuti prodotti nell anno)

9 Negli ultimi anni la crescita dei rifiuti rallenta non solo per la crisi 33,000 32,511 32,543 32,500 32,467 32,479 32,110 32,000 31,664 31,500 31,386 31,150 31,000 30,500 30,000 29,500 29,864 30,034 29,994 29,573 29,655 29,000 28,500 28, Fonte: ISPRA

10 La produzione per abitante rende ancor più evidente la contrazione della produzione di rifiuti negli ultimi anni Fonte: ISPRA

11 Nel 1998 si recuperava solo 1 imballaggio su 3 Rifiuti di imballaggio nel % 2% 67% Discarica Riciclo Recupero energetico Rifiuti solidi urbani nel % 8% Discarica 82% Riciclo Fonte: elaborazioni CONAI su dati ISPRA Recupero energetico

12 Nel 2014 si recuperano 3 imballaggi su 4 Rifiuti di imballaggio nel % 66% 22% Discarica Riciclo Recupero energetico Rifiuti solidi urbani nel % 19% 53% Discarica Riciclo Recupero energetico Fonte: elaborazioni CONAI su dati ISPRA

13 1 Il cambiamento del paradigma

14 Le tappe principali che hanno regolato gli imballaggi Europa: Direttiva 85/339/CEE Italia: Legge 475/88 Germania: Decreto Topfer del 1991 Anni 80 Europa: Italia: Direttiva 94/62/CE D. Lgs 22/97, il «Decreto Ronchi» Anni 90 Europa: Italia: Direttiva 2004/12/CE D.Lgs 152/06, Testo Unico Anni 2000 RIFIUTI: Direttiva Europea 2008/98/CE che riprende 30 anni di regole attive per la filiera degli imballaggi e le estende ai materiali. 15/60

15 Ma perché proprio gli IMBALLAGGI? L importanza degli imballaggi nella società e nell economia contemporanee è evidente: gli imballaggi sono necessari per consentire lo spostamento del consumo dei beni nello spazio e nel tempo; sono presenti spesso sotto i nostri occhi e nei gesti quotidiani sono facilmente reintroducibili nei cicli produttivi (acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro). MA ALLO STESSO TEMPO vengono percepiti come rifiuti alla fine della loro funzione e quindi inutili 19/60

16 Nel 1994 arriva la Direttiva 94/62/CE DALLA RESPONSABILITA DI PROCESSO ALLA RESPONSABILITA DI PRODOTTO COSA RIGUARDA tutti gli imballaggi immessi sul mercato europeo (primari, secondari e terziari) A CHI SI RIVOLGE a tutti i produttori di materiale e di imballaggi e a tutti gli utilizzatori di imballaggi. Con il termine utilizzatori si intendono i produttori di beni di consumo che imballano la propria merce e successivamente la immettono al consumo. 20/60

17 si ispira a due PRINCIPI fondamentali ❶ PRINCIPIO DEL CHI INQUINA PAGA, ovvero i produttori/utilizzatori sono responsabili del raggiungimento degli obiettivi per tutti i tipi di imballaggio ❷ PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITA SOLIDALE tra tutte la parti coinvolte nella produzione, nell uso e nella distribuzione di imballaggi e di prodotti imballati, per la gestione dei rifiuti di imballaggio 18/60

18 e introduce obiettivi prevenire e ridurre l impatto dei rifiuti di imballaggio sull ambiente ed assicurare un elevato livello di tutela dell ambiente; garantire il funzionamento del mercato e prevenire l insorgere di ostacoli agli scambi, nonché distorsioni e restrizioni alla concorrenza; obiettivi di recupero e riciclo con % da raggiungere; obiettivi qualitativi di prevenzione della produzione di rifiuti di imballaggio; e gerarchia nel trattamento dei rifiuti di imballaggio. 19/60

19 Gli Obiettivi di RECUPERO e RICICLO Obiettivi al 2001* 94/62 CE min. max Recupero complessivo 45% 65% Riciclo complessivo 25% 45% Riciclo per materiale acciaio 15% - alluminio 15% - carta 15% - legno 15% - plastica 15% - vetro 15% - Obiettivi al /12 CE *In Italia al 2002 ** In Italia incrementati: - per legno al 35% - per la plastica al 26% min. max Recupero complessivo 60% - Riciclo complessivo 55% 80% Riciclo per materiale acciaio 50% - alluminio 50% - carta 60% - legno ** 15% - plastica** 22,5% - vetro 60% -

20 La politica definisce il «cosa», le imprese il «come» Nel 1997, con il D.Lgs n. 22, viene istituito il CONAI, Consorzio dei Produttori e degli Utilizzatori di imballaggi. Gli enti politici ed amministrativi definiscono obiettivi e vincoli; il sistema delle imprese, industriali e commerciali, ha la libertà e l onere di organizzare e gestire un sistema che raggiunga gli obiettivi rispettando i vincoli. 21/60

21 Non si parla però solo di imballaggi Inoltre, vengono istituiti sistemi collettivi per la raccolta e gestione di alcune tipologie particolari di rifiuti, ad esempio: Oli e grassi vegetali con l istituzione del Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti (Conoe). Beni in polietilene con l istituzione del Consorzio per il riciclaggio di rifiuti di beni in polietilene (Polieco). Beni durevoli quali: apparecchiature elettriche ed elettroniche (quali frigoriferi, computer, lavatrici); gli odierni RAEE. Pile ed accumulatori con la creazione del Consorzio per la raccolta, trattamento e riciclo di questa tipologia di rifiuto (Cobat). Pneumatici fuori uso con la creazione del Consorzio per il recupero di questa tipologia di rifiuti (Ecopneus). 22/60

22 2 LA SOLUZIONE CONAI Il modello

23 Gli aspetti sistemici che caratterizzano CONAI Alternative per l adempimento degli oneri Compliance scheme unico, con alternativa per i produttori (gestione autonoma dei rifiuti dei propri imballaggi) Tipologia di imballaggi coinvolti TUTTI: primari, secondari e terziari Soggetti coinvolti Modalità di prelievo del «fee» Oneri per i soggetti coinvolti Rapporti/ruolo con le autorità locali TUTTI: Produttori e Utilizzatori (tra cui la distribuzione) Contributo ambientale ( /ton per materiale) Maggiori oneri per i domestici, presa per gli industriali Accordo quadro ANCI CONAI: i Comuni raccolgono, il sistema copre i «maggiori oneri» 25/60

24 CONAI è il sistema privato per la gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggi L impatto ambientale I provvedimenti normativi I principi Le responsabilità I rifiuti di imballaggio Direttiva Imballaggi Parte IV Testo Unico Chi inquina paga Responsabilità condivisa Produttori e Utilizzatori Gli obiettivi Recupero e riciclo dei rifiuti di imballaggio La risposta in Italia

25 Il Sistema CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi ONAI E UN SISTEMA PRIVATO, ISTITUITO PER LEGGE, COSTITUITO DA PRODUTTORI E UTILIZZATORI DI IMBALLAGGI. E un consorzio di diritto privato senza fini di lucro nato per perseguire gli obiettivi di recupero e riciclo dei materiali di imballaggio immessi sul territorio nazionale. II Sistema CONAI si basa sull attività dei sei Consorzi rappresentativi dei materiali che vengono utilizzati per la produzione di imballaggi: acciaio, alluminio, carta, legno, plastica, vetro. 27/60

26 CONAI - Consorzio Nazionale Imballaggi È retto da statuto approvato con decreto ministeriale Non ha fini di lucro È costituito in forma paritaria da produttori e utilizzatori di imballaggio OBIETTIVI Raggiungere gli obiettivi globali di recupero e riciclo Garantire il necessario raccordo con l attività di raccolta differenziata effettuata dalle Pubbliche Amministrazioni 28/60

27 A CONAI partecipano oltre imprese I Consorziati sono circa suddivisi in due categorie: Produttori materiali Produttori imballaggi Produttori Importatori di imballaggi vuoti 0,9% Utilizzatori industriali Importatori di prodotti confezionati Utilizzatori Commercianti 99,1% il 60% sono Utilizzatori commerciali Peso in Assemblea e CDA ( Rappresentante dei consumatori) 29/60

28 Recupero totale 50 % Min Max Riciclo totale 25% 45 % Riciclo per materiale: Il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 I produttori e gli utilizzatori devono conseguire gli obiettivi finali di riciclaggio e di recupero dei rifiuti di imballaggio (art. 220 c.1, allegato E) Carta 15% Legno 15% Acciaio 15% Alluminio 15% Plastica 15% Vetro 15% Min 60 % Max 55-% 80 % 60 % 35 % 50 % 50 % 26,0 % 60% 30/60

29 I produttori aderiscono ai Consorzi dei materiali di imballaggio Che hanno l obiettivo di razionalizzare ed organizzare: punti di consegna dei rifiuti di imballaggio secondari e terziari; il ritiro dei rifiuti di imballaggio provenienti dalla raccolta differenziata pubblica; il riciclaggio e il recupero. 31/60

30 La struttura del Sistema Consortile Dipendenti di cui dirigenti Dipendenti di cui dirigenti CONAI Ricrea CiAl Comieco Rilegno Corepla Coreve TOTALE DIPENDENTI % 18 MATERIALE GESTITO* % * rifiuti di imballaggio conferiti in convenzione dati in migliaia di tonnellate 32/60

31 Schema del criterio della Responsabilità nella gestione degli imballaggi SISTEMA PUBBLICO Definisce obiettivi e linee guida OSSERVATORIO Controlla/indirizza RISULTATI Risultati raggiunti con efficienza operativa a livello di eccellenza europea SISTEMA PUBBLICO - PRIVATO Organizza la raccolta differenziata Ritira gli imballaggi Effettua la selezione SISTEMA PRIVATO Si organizza per raggiungere obiettivi Opera con criteri di efficienza Mette a disposizione e gestisce le risorse 33/60

32 Gestione del Packaging PRIMA CESSIONE CAC Convenzione Accordo Quadro Anci-Conai MPS VALORIZZAZIONE, RICICLO/RECUPERO Legenda flussi sistema Packaging Monetario 34/60

33 Finanziamento del sistema Iniziale: adesione quota una tantum a costituzione del fondo consortile Permanente (Contributo Ambientale): al momento della prima cessione (dall ultimo produttore al primo utilizzatore) al momento dell import di imballaggi pieni o vuoti Export esente Ricavi vendita materiali 35/60

34 Determinazione della quota di adesione L adesione a CONAI comporta il versamento di una quota costituita da: un importo fisso di 5,16 Euro al quale si aggiunge un importo variabile, solo per le imprese che nel corso dell esercizio precedente all adesione abbiano avuto ricavi complessivi superiori a ,00 Euro. L importo variabile non può, in ogni caso, superare i Euro. Ad esempio per un produttore di imballaggi con ricavi di vendite nazionali pari a 1 mln di euro l importo variabile è di 150,00 (0,015% dei ricavi). 36/60

35 Le risorse vengono utilizzate in primo luogo per sostenere la raccolta dei rifiuti di imballaggio L Accordo Quadro è nato con l obiettivo di sostenere i «maggiori oneri» per la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio, garantendo la crescita omogenea della raccolta differenziata su tutto il territorio nazionale e l avvio a riciclo dei materiali raccolti. I principi cardine dell Accordo: Accordo volontario (art. 4 comma 3 «i Comuni e/o i soggetti da essi delegati possono recedere da una o più convenzioni») Garanzia di ritiro dei rifiuti di imballaggio su tutto il territorio nazionale a corrispettivi predefiniti, legati a quantità e qualità e garanzia di valorizzazione a riciclo/recupero Impegno per le Aree in ritardo 37/60

36 I COMUNI raccolgono, CONAI copre i maggiori oneri e garantisce l avvio a riciclo OBBLIGHI STRUMENTO COMUNI (e cittadini) Fare la raccolta differenziata CONAI Consorzi di Filiera Garantire la copertura dei maggiori oneri della raccolta differenziata ACCORDO QUADRO NAZIONALE ANCI CONAI POSSIBILITA Sottoscrivere le convenzioni con i Consorzi di Filiera IMPEGNI Organizzare la raccolta differenziata degli imballaggi oggetto di convenzione e conferire i materiali ai Consorzi Garantire il ritiro e l avvio a riciclo dei materiali e riconoscere i corrispettivi per i maggiori oneri 38/60

37 I principi ispiratori dell Accordo Quadro GARANZIA DI VOLUMI E DESTINAZIONE Ritiro del materiale Garanzia di effettivo avvio a riciclo e/o recupero GARANZIA DI VALORE GARANZIA NEL TEMPO GESTIONE CONDIVISA Corrispettivi certi per la copertura dei maggiori oneri della raccolta differenziata Meccanismo di revisione annuale con parametri prefissati Durata dell accordo quinquennale, con la conseguente possibilità di affrontare investimenti finanziari Efficacia sul territorio Meccanismo di delega per facilitare i rapporti con il convenzionato e l accorpamento dei Comuni

38 L Accordo Quadro si è evoluto nelle tre edizioni AQ AQ AQ Convenzioni: corrispettivi per la raccolta e sostegno alla comunicazione locale (CdF) Comunicazione locale (Bando Anci Conai) Perseguimento della qualità delle raccolte Gestione multimateriale Sostegno aree in ritardo Sussidiarietà al mercato Banca Dati / Osservatorio Enti Locali 40/60

39 L Accordo Quadro ANCI CONAI L Accordo Quadro vigente è stato siglato il 1 aprile 2014 ed ha validità dal 1 aprile 2014 al 31 marzo Conferma i principi ispiratori delle edizioni precedenti Conferma l impostazione strutturale delle precedenti edizioni. Rafforza i principi di trasparenza dei flussi e tracciabilità dei rifiuti, oggettività nelle operazioni di verifica della qualità. Amplia il sostegno allo sviluppo della raccolta differenziata finalizzata al riciclo nelle aree in ritardo e alla comunicazione locale.

40 Confermata l impostazione strutturale L Accordo è operativo attraverso la sottoscrizione di un apposita convenzione tra il Comune (o soggetto delegato) e ogni singolo Consorzio di Filiera. Le convenzioni sono disciplinate dai singoli allegati tecnici tra ANCI e RICREA COMIECO COREPLA CIAL RILEGNO COREVE

41 I corrispettivi sono i costi del servizio Materiale Massimo ( /ton) Minimo ( /ton) Acciaio 112,43 43,72 Alluminio 551,60 150,44 Carta 99,28 43,39 Legno 16,75 8,38 Plastica 395,14 295,86 Vetro 51,87 2,91 I corrispettivi vengono adeguati annualmente in ragione del costo del denaro. L accordo vigente prevede un incremento pari al 95%del tasso ufficiale di inflazione (NIC)

42 e sono articolati in funzione della qualità della raccolta La raccolta di qualità per: 1. Incrementare i quantitativi da avviare a recupero 2. Ottenere il massimo dei corrispettivi riconosciuti dai consorzi Inoltre: Nobilita l impegno delle amministrazioni e del cittadini Ri-allinea gli obiettivi dei diversi soggetti 45/60

43 La garanzia di ritiro universale e ampliata la sussidiarietà al mercato L Accordo prevedela garanzia di ritiro universale, da parte dei Consorzi di filiera, su tutto il territorio nazionale dei rifiuti di imballaggio conferiti al servizio pubblico di raccolta anche ad obiettivi di riciclo e recupero previsti dalla legge raggiunti e superati L Accordo prevede che le convenzioni sottoscritte con i Consorzi di Filiera contengano una facoltà di recesso, esercitabile dal secondo anno di vigenza della convenzione, con preavviso di 90 giorni

44 Previste poi attività sussidiarie L Accordo destina risorse per il sostegno alla comunicazione locale utile allo sviluppo delle raccolte differenziate dei rifiuti di imballaggi (è in corso la definizione del nuovo bando) Sono stati effettuati seminari su tutto il territorio nazionale, articolati in funzione delle specifiche realtà territoriale, per spiegare funzionamento e opportunità dell Accordo Quadro Specifiche risorse sono inoltre previste per la realizzazione di programmi di formazione nella gestione dei rifiuti per tecnici e amministratori Confermato infine il sostegno diretto per le realtà territoriali in ritardo

45 Promozione «multileggera» e conferma Banca Dati ANCI CONAI ANCI e CONAI si impegnano a promuovere il passaggio della raccolta multimateriale «pesante», ovvero carta, vetro, plastica e metalli, al multimateriale leggero, ovvero plastica e metalli, consentendo l eventuale continuazione della raccolta «vetro metalli» È stata inoltre confermata la Banca Dati ANCI CONAI, nonché l Osservatorio Enti Locali, affinché continui a raccogliere dati a livello nazionale sulla raccolta differenziata, con il duplice obiettivo di costituire un punto di riferimento per le analisi del territorio e di restituire ai Comuni informazioni sull efficienza dei propri servizi

46 Raccolta multileggera o multipesante? 46

47 47

48 Accordo Quadro Anci Conai 48

49 POSSO CONFERIRE TUTTA LA PLASTICA? NO, solo gli imballaggi in plastica NON SONO IMBALLAGGI: Rifiuti ospedalieri ( es.: siringhe, sacche per plasma) Beni durevoli in plastica, giocattoli Reti da pesca, da tennis Custodie per cd, musicassette, videocassette Articoli per l edilizia (es. coibentazione) Borse, zainetti Posacenere, portamatite, ecc. Bidoni e cestini portarifiuti Cartellette, portadocumenti, ecc. Componentistica ed accessori auto Imballaggi con evidenti residui del contenuto (non svuotati) Scarti di produzione (sfridi, etc.) Imballaggi preconsumo

50 QUALCHE CASO PARTICOLARE Dal 1 maggio 2012 GRUCCE e CAPSULE/CIALDE MONOUSO VUOTE A seguito della modifica dell'allegato I della Direttiva Europea 213/2/UE

51 La composizione merceologica dei rifiuti urbani Metalli: 4% Altri materiali: 5% Tessili: 6% Mat. Non Combustibili: 7% Plastica: 10% Vetro: 14% Carta e cartoni: 22% Organico: 32% 1. I modelli di raccolta differenziata

52 Dal sistema basato sullo smaltimento a quello basato sul recupero: dai servizi aggiuntivi a quelli integrati I primi sistemi di raccolta differenziata risalgono agli anni 90. Erano basati su una logica cosiddetta aggiuntiva: Cassonetti e campane per le frazioni indifferenziate erano aggiunti al sistema già presente per il rifiuto indifferenziato. Oggi si parla di sistemi integrati. Le attrezzature per le frazioni differenziate sono parte integrante del servizio. Le attrezzature per l indifferenziato sono, o dovrebbero, essere definite tenendo conto che parte del rifiuto urbano è raccolto in forma differenziata.

53 Un sistema di raccolta, mille sistemi di raccolta I sistemi di raccolta si differenziano: Per la prossimità dei punti di raccolta; Raccolta stradale, raccolta domiciliare, ecc Per i contenitori utilizzati; Cassonetti, campane, bidoni, ecc Per i mezzi di raccolta impiegati; Compattatori, ragni, ecc Per le frazioni differenziate; Secco/umido, secco riciclabile, organico, ecc Per l eventuale abbinamento di una o più frazioni. Monomateriale, multimateriale leggera o pesante, ecc. 1. I modelli di raccolta differenziata

54 La raccolta stradale: minori costi, ma spesso minori performance (perché? chi paga?) Il sistema di raccolta maggiormente utilizzato in questi anni è quello basato sui contenitori stradali. Tale sistema è spesso del tipo aggiuntivo in quanto affianca il sistema di ordinario di raccolta dell indifferenziato. Le numerosissime esperienze di raccolta stradale hanno dimostrato che questa modalità, se adottata in modo esclusivo, non consente di raggiungere alte percentuali di raccolta differenziata dove esiste uno scarso senso civico. 1. I modelli di raccolta differenziata

55 Raccogliere con i cassonetti: possibili problematiche per la collocazione La collocazione ottimale dei contenitori stradali deve conciliare la prossimità nei confronti del cittadino e altre esigenze (deflusso del traffico stradale, parcheggi, ecc). Le caratteristiche urbanistiche di molti comuni italiani comportano: maggior impegno per l utenza; creazione di disagi alla mobilità; problemi di igiene pubblica. 1. I modelli di raccolta differenziata

56 Aumentando il servizio all utenza aumentano performance e costi La raccolta domiciliare consente, rispetto a quella stradale, di intercettare quantità maggiori, con una maggiore qualità: i punti di raccolta sono localizzati presso ogni edificio abitato (raccolta porta a porta ). Esiste una versione meno spinta, detta di prossimità : qualora la domiciliarizzazione non sia realizzabile si localizzano i punti di conferimento più prossimo possibile agli utenti. 1. I modelli di raccolta differenziata

57 Anche l organizzazione della raccolta domiciliare può presentare difficoltà La raccolta domiciliare prevede la collocazione dei contenitori entro le pertinenze abitative e l esposizione in strada nei giorni/orari indicati. Anche in questo caso le caratteristiche urbanistiche e di tipologie abitative di alcuni Comuni comportano: Mancanza o inadeguatezza di pertinenze condominiali per i contenitori. Viabilità inadeguata all esposizione e al passaggio dei mezzi di raccolta. 1. I modelli di raccolta differenziata

58 Esempi di attrezzature per la raccolta stradale Alcune delle principali tipologie di bidoni e cassonetti in commercio CAMPANE A BASE QUADRATA lt Poliestere con Fibre di Vetro CAMPANE A BASE TONDA lt Poliestere con Fibre di Vetro CASSONETTI STAZIONARIO lt Lamiera zincata CASSONETTO CON RUOTE 1100 lt Polietilene 1. I modelli di raccolta differenziata

59 Esempi di attrezzature per la raccolta domiciliare BIDONE lt Polietilene CARRELLATI COLORATI lt Polietilene TRESPOLO REGGISACCO lt ca. Rete intrecciata zincata SACCHI Polietilene 1. I modelli di raccolta differenziata

60 Esempi di mezzi di raccolta Alcune delle principali tipologie di bidoni e cassonetti in commercio MEZZO CON RAGNO AUTOCOMPATTAtORE LATERALE AUTOCOMPATTATORE DAILY CON VASCA 1. I modelli di raccolta differenziata

61 Separando secco e umido si ottengono primi importanti obiettivi La Raccolta secco umido consiste in un sistema di raccolta separata della frazione organica del rifiuto dal flusso di rifiuto tal quale. La raccolta separata delle due frazioni consente di ottenere tre importanti obiettivi: - Miglioramento dell efficienza e del rendimento della filiera di separazione del rifiuto tal quale, costituito esclusivamente da frazione secca; - Separazione di una componente organica priva di impurità da avviare alla produzione di compost di qualità, direttamente riutilizzabile in agricoltura; - Miglioramento del potere calorifico della frazione secca non recuperabile da avviare a termovalorizzazione. 1. I modelli di raccolta differenziata

62 Carta e plastica bene con entrambi i sistemi, il vetro meglio con lo stradale La raccolta della frazione cartacea comprende sia imballaggi che le frazioni merceologiche similari. La raccolta della plastica e del vetro è limitata ai rifiuti di imballaggio. Nel caso degli imballaggi in vetro i migliori risultati si ottengono con la raccolta stradale con campana monomateriale, in quanto si minimizzano gli errori di conferimento. 1. I modelli di raccolta differenziata

63 Abbinare gli imballaggi in acciaio e alluminio ad altre raccolte Gli imballaggi in acciaio e in alluminio, data la ridotta presenza e il loro basso peso specifico, vengono raccolti con altri rifiuti di imballaggio, preferibilmente in plastica ( raccolte multimateriali ) anche grazie alla facile separazione. I rifiuti ingombranti si raccolgono su prenotazione o presso i cosiddetti Ecocentri. I migliori risultati si ottengono combinando tra loro le diverse tecniche di raccolta in relazione allo specifico contesto di intervento. 1. I modelli di raccolta differenziata

64 Strutture realizzate in luoghi presidiati ove i cittadini possono conferire i rifiuti, per i quali non sono stati attivati appositi circuiti di raccolta. Aree di medie dimensioni ( mq), attrezzate con contenitori di varie tipologie e dimensioni. Le attrezzature sono disposte in modo da rendere agevole il conferimento dei rifiuti, incluse quelle ingombranti, e da consentire le operazioni di svuotamento e caricamento dei mezzi di servizio. Le caratteristiche del centro di raccolta: Recinzione perimetrale Sistema di raccolta e smaltimento delle acque (meteoriche, servizi, percolazione e lavaggio) Sistemi idonei di illuminazione, sicurezza, accessibilità al pubblico. Sono disciplinati dal DM 8/4/2008. Centri di raccolta comunali 1. I modelli di raccolta differenziata

65 3 LA SOLUZIONE CONAI I risultati

66 Prima di tutto qualche numero relativo alla regione Marche Fonte: elaborazione CONAI su dati Consorzi di Filiera 66

67 Buona progressione di crescita Dati espressi in tonnellate Fonte: elaborazione CONAI su dati Consorzi di Filiera. 67

68 compresi gli aspetti più «romantici» Fonte: elaborazione CONAI su dati Consorzi di Filiera 68

69 In termini di poi di performance Nel 2015 il recupero complessivo di imballaggi, ha raggiunto la percentuale del 77%, equivalente a circa 9 milioni di tonnellate recuperate su un totale di 12 milioni di tonnellate immesse al consumo: 3 imballaggi su 4 sono quindi recuperati. Il riciclo è stato del 66,5% dell immesso al consumo (2 imballaggi su 3), equivalente a 8 milioni di tonnellate. Prevenzione e riduzione dell impatto ambientale degli imballaggi: si stima che per il 2015 circa il 40% delle materie prime utilizzate per produrre imballaggi sia derivato da materiale da riciclo. 54/60

70 Convenzioni: diffusione Anno 2015 Nr Abitanti coperti Comuni Serviti Convenzioni N % N % Ricrea , ,45 Cial , ,51 Comieco , ,04 Rilegno , ,83 Corepla , ,46 Coreve , ,64 Fonte: elaborazione CONAI su dati Consorzi di Filiera 70

71 Il sistema ha raggiunto e sostenuto l intero Paese Lo sviluppo delle convenzioni sulla raccolta differenziata previste dall Accordo quadro ANCI-CONAI, ha coinvolto nel 2015 circa Comuni (oltre 57 milioni di cittadini: il 96% dell intera popolazione). I corrispettivi 2015 erogati ai Comuni nell ambito dell accordo quadro ANCI-CONAI sono stati circa 400 milioni. In 15 anni oltre 2,3 miliardi di euro. 55/60

72 Convenzioni: produttività e diffusione Anno 2015 ITALIA NORD Liguria Ton Kg/ab conv Ton Kg/ab conv Kg/ab conv % pop cop. Ton Ricrea , ,48 0,95 82% Cial , ,33 0,29 79% 357 Comieco , ,51 18,50 85% Rilegno , ,9 3,75 63% Corepla , ,49 11,86 97% Coreve , ,26 27,09 94% TOTALE , ,98 62, Fonte: elaborazione CONAI su dati Consorzi di Filiera 72

73 kton Il sistema ha sempre avuto un ruolo sussidiario 9,000 8,000 7,000 6, ,000 4,000 3,000 2,000 3,993 1,000 - Gestione Consortile Gestione Indipendente Confronto tra quantità avviate a riciclo da gestione consortile e indipendente Programma specifico di prevenzione 2016 CONAI 57/60

74 % su immesso al consumo Riciclo per materiale 2016 (previsione) 79, % 67,2 73,0 70,3 60% 72,3 60, % 41,2 35% % Totale acciaio alluminio carta vetro plastica legno risultati di riciclo Obiettivi minimi in vigore Fonte: CONAI - Consorzi di Filiera 74

75 L impegno di tutti ha prodotto, negli imballaggi, un Italia diversa Nel 2016 solo il 22% dei rifiuti di imballaggio prodotti è stato smaltito in discarica

76 Grazie per l attenzione

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