B ULL I S M O. P R E V E N Z I O N E E C O N T R A S T O

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1 D o t t. A m e d e o P a z z a n e s e - D i r i g e n t e P o l i z i a d i S t a t o C i v i c a M E N T I S B ULL I S M O. P R E V E N Z I O N E E C O N T R A S T O Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento esponenziale dei fenomeni di devianza giovanile, che si manifestano prevalentemente attraverso atti di prevaricazione e sopraffazione (bullismo) e mediante forme varie di violenza e di mancanza di rispetto che, nei casi più gravi, possono portare alla sistematica violazione delle regole della convivenza civile. Tali fenomeni sono legati sia alle nuove dinamiche di interazione tra gli adolescenti, sia alla mancanza di percezione e conoscenza di quelle che sono le conseguenze giuridiche delle azioni compiute, soprattutto da parte di giovani e giovanissimi (mancanza di conoscenza che spesso coinvolge anche famiglie, educatori e coloro che in generale sono preposti alla vigilanza sulle attività dei giovani). L effetto negativo del fenomeno in esame, viene poi amplificato dalla inarrestabile diffusione degli strumenti tecnologici a disposizione degli italiani; famiglie in primis e, a caduta, ragazzi di ogni fascia di età, sono oggi abituali fruitori della rete ed utilizzano gli strumenti offerti dal web per gran parte delle attività quotidiane. Il bullismo si manifesta attraverso una serie di comportamenti di prevaricazione, singoli o reiterati nel tempo, che coinvolgono ed hanno quali principali attori sempre gli stessi ragazzi, i dominanti (bulli) ed i più deboli e incapaci di difendersi (vittime). I contesti nei quali il fenomeno può manifestarsi sono i più disparati: scuola, luoghi di aggregazione, consessi sportivi, comitive, mezzi di trasporto ed altro. Si tratta di una forma di comportamento sociale oramai particolarmente diffusa, di tipo violento ed intenzionale, le cui caratteristiche principali sono: - violenza fisica e/o psicologica nei confronti della vittima; - atteggiamento oppressivo e vessatorio, ripetuto nel corso del tempo, da parte dell attore, attuato nei confronti di persone considerate dal soggetto che perpetra l'atto in questione come bersagli facili e/o incapaci di difendersi. A partire dall avvento di Internet si è andata delineando l evoluzione del fenomeno del bullismo, anche in questo caso diffuso soprattutto fra i giovani, il cyber-bullismo, laddove gli atti tipici vengono consumati attraverso il web. 1

2 Le modalità attraverso le quali il bullo esercita la prevaricazione sono: violenza fisica e/o psicologica, commenti dispregiativi ed offensivi, diffusione di foto e/o video inappropriati, che spesso ritraggono le stesse violenze o atteggiamenti intimi. In qualsiasi forma di manifestazione, presupposto imprescindibile è la violenza diretta (esercitata nelle sue varie forme) e, per il fenomeno evoluto, la condivisione con altre persone, con gruppi di chat e attraverso i social network degli atti di prevaricazione. Come appare evidente tale condotta lede sia la sfera giuridica che la privacy della persona ripresa (in quest ultimo caso si deve considerare che, per legge, per qualsivoglia tipologia di ripresa video, audio o di altra natura, occorre sempre il consenso della persona ritratta e, nel caso di minori, quello dei genitori o dei rappresentanti legali in caso di tutela). S i è v i t t i m a d i b u l l i s m o s e : - La vittima riceve insulti o minacce abitualmente; - la vittima subisce atti di violenza fisica quali spinte, calci e pugni, cadute provocate intenzionalmente; - alla vittima vengono attribuiti soprannomi antipatici e viene presa in giro; - Si diffondono voci maligne sulla vittima; - la vittima viene offesa per la sua razza, per il sesso o per la religione; - si tengono comportamenti ironici nei confronti della vittima (es. sorridere ogni volta che passa la vittima); - si parla in codice se la vittima è presente; - la vittima riceve sms, e telefonate offensive; - La vittima viene ignorata ogni volta che si avvicina ai bulli; - la vittima viene costretta a fare cose che non vuole; - i bulli rubano o nascondono i libri, la merenda, la paghetta o altri oggetti della vittima. 2

3 C o m e d i f e n d e r s i : - Raccontare ad un amico o più amici ciò che sta succedendo; - far capire al bullo che non si ha paura di lui e che si è più intelligenti e spiritosi; - quando il bullo vuole provocare, fare finta di niente ed allontanarsi. Se vuole costringere la vittima a fare ciò che non vuole, rifiutarsi in modo deciso; - se gli altri pensano che la vittima ha paura del bullo e sta scappando da lui, non bisogna preoccuparsi. Ignorare e dimostrare di essere più intelligenti; - il bullo si diverte quando la vittima reagisce, si arrabbia o piange. Se si è provocati, bisogna mantenere la calma, non farsi vedere spaventati o tristi. Senza la reazione della vittima il bullo desisterà; - quando il bullo provoca o fa del male, non bisogna reagire. Se ci si difende con la violenza, si potrebbe peggiorare la situazione, farsi male o prendersi la responsabilità di aver cominciato per primi; - se il bullo vuole gli oggetti della vittima, non vale la pena litigare. Meglio lasciagli pure prendere ciò che vuole per poi raccontare subito l accaduto ad un adulto; - molte volte il bullo provoca quando la vittima è da sola. Se però questa sta vicino a- gli adulti e ai compagni che possono aiutarla, gli sarà difficile avvicinarsi; - per non incontrare il bullo la vittima può sempre cambiare la strada; durante la ricreazione o nei momenti di pausa può stare vicino agli altri compagni o agli adulti; può utilizzare i bagni quando ci sono altre persone; - ogni volta che il bullo fa del male alla vittima questa può scriverlo sul proprio diario. Il diario aiuterà a ricordare meglio come sono andate le cose; - subire il bullismo fa stare male. La vittima deve parlarne con un adulto di cui si fida, con i genitori, con gli insegnanti, con il medico; - raccontare ad un adulto il fatto che qualcuno subisce prepotenze, non vuol dire fare la spia ma aiutare gli altri. 3

4 Le azioni che vengono compiute dai bulli, producono effetti sulla vita quotidiana e sulla sfera giuridica di ogni individuo. Non si tratta di una semplice affermazione di massima, ma di un vero e proprio principio di diritto, al quale l utenza ancora non riesce ad a- deguarsi pienamente e consapevolmente, probabilmente a causa della mancanza di corrette informazioni sulle responsabilità penali e civili che possono derivare da uno scarso controllo delle proprie azioni. I r e a t i p i ù f r e q u e n t i, c o n s u m a t i s i a c o n a z i o n i d i r e t t e c h e m e d i a n t e i l w e b, s o n o : - Art. 581 del codice penale percosse. Consiste nel percuotere taluno, senza che dal fatto derivi una malattia nel corpo o nella mente (non deve esserci referto medico con giorni di prognosi); - Art. 582 del codice penale, lesione personale. Consiste nel cagionare ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia nel corpo o nella mente (referto medico da un giorno di prognosi in poi); - Art. 494 del codice penale sostituzione di persona. Consiste nell indurre altri in errore al fine di procurarsi un vantaggio o arrecare un danno attribuendosi false generalità (norma tra l altro perfettamente applicabile alla creazione dei c.d. falsi profili ); - Art. 612 comma 2 codice penale minaccia aggravata. Consiste nel minacciare ad altri un ingiusto grave danno; - Art. 167 Decreto Legislativo 196/2003 violazione della privacy. Consiste nel riprendere e diffondere immagini o video che ritraggono altri soggetti senza il loro consenso; - Art. 595 comma 3 codice penale diffamazione aggravata. Consiste nell offendere la reputazione di qualcuno, comunicando con più persone (forma aggravata dal mezzo di diffusione); - Art. 615-ter codice penale accesso abusivo a sistema informatico. Consiste nell introdursi in un sistema protetto contro la volontà di chi ha il diritto di escluderlo; - Art. 629 codice penale estorsione. Consiste nel costringere qualcuno, mediante violenza o minaccia, a fare od omettere qualche cosa, procurando a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno; - Art. 414 codice penale istigazione a delinquere. Consiste nell incentivare altri a commettere delitti. 4

5 Le fattispecie di reato sopra sinteticamente elencate, oltre a prevedere pene che vanno da 1 a 10 anni (nei casi più gravi), comportano spesso condanne in sede civile al risarcimento del danno morale soggettivo sofferti in conseguenza della subita lesione alla reputazione, all onore e al decoro. Tali condanne consistono nel pagamento di una somma di denaro a titolo di risarcimento stabilita dal Giudice oltre al pagamento delle spese processuali e generali di Giustizia. In caso di minorenni condannati in sede di giudizio civile, le responsabilità di natura giuridica ed economica ricadono sui genitori o sugli esercenti la patria potestà. Appare dunque evidente come le responsabilità di natura giuridica (oltre che morale) che possono derivare dagli atti di bullismo sia diretti che consumati mediante l utilizzo del web per la divulgazione, richiedano una conoscenza approfondita della normativa. Se non si può pretendere che giovani e giovanissimi conoscano nei dettagli la legge che disciplina i rapporti tra i cittadini e che detta le regole per la convivenza civile e pacifica, è tuttavia necessario che una accurata opera di informazione, formazione e sensibilizzazione riguardi invece i genitori, gli esercenti la patria potestà e tutti coloro che entrano nel complesso meccanismo della formazione e dello sviluppo, onde consentire di indirizzare i giovani nei loro comportamenti e prevenire condotte che se non opportunamente monitorate possono sfociare nell illecito. 5