Piano di gestione e raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi

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1 PROVINCIA DI FERRARA Servizio Risorse Idriche e Tutela Ambientale Allegato G alla deliberazione di C.P. nn. 48/20422 del 1/04/2009 Piano di gestione e raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi Verifica e adeguamento normativo Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti Approvazione ai sensi dell art. 28 della L.r n.1

2 Ministero dei Trasporti UFFICIO CIRCONDARIALE MARITTIMO PORTO GARIBALDI PIANO GESTIONE E RACCOLTA RIFIUTI Ai sensi del D.Lgs 182/2003 PORTO DI PORTO GARIBALDI PORTO DI GORO ANNO

3 INDICE 1. INTRODUZIONE 1.1 Riferimenti normativi e principi fondamentali 1.2 Obiettivi del Piano 1.3 Definizioni 1.4 Campo di applicazione ed esclusioni 2. TIPOLOGIA E QUANTITA DEI TRAFFICI 2.1 Porto di Porto Garibaldi Descrizione Tipologia e quantità dei traffici 2.2 Porto di Goro Descrizione Tipologia e quantità dei traffici 3 QUANTITA E TIPOLOGIA DI RIFIUTI CHE L IMPIANTO PORTUALE DOVRA GESTIRE. PROBLEMATICHE GESTIONALI 3.1 Premessa 3.2 Impostazione metodologica divisa per sottosistemi 3.3 Dati storici: quantitativi di rifiuti prodotti e smaltiti dalla ditta convenzionata nel Conclusioni 4. ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO 4.1 Premessa 4.2 PORTO DI PORTO GARIBALDI. Modalità gestionali e servizi esistenti 4.3 PORTI DI GORO. Servizi esistenti e modalità gestionali 5. REQUISITI E COMPITI DEL GESTORE 5.1 Requisiti 5.2 Compiti 6. ONERI E DIVIETI A CARICO DELL UNITA 6.1 Divieti 6.2 Obbligo di notifica 6.3 Conferimento dei rifiuti prodotti dalla nave 6.4 Modalità di conferimento dei rifiuti di bordo 6.5 Raccolta differenziata dei rifiuti di bordo 6.6 Confezionamento dei rifiuti 6.7 Rifiuti derivanti dalle attività terrestri in ambito portuale 6.8 Registrazione delle operazioni di conferimento 7. QUADRO DEI COSTI E REGIME TARIFFARIO 7.1 Criteri generali 7.2 Quantitativo rifiuti prodotti: stima di massima 7.3 Costi di gestione 7.4 Soggetti passivi ed esclusioni 7.5 Tariffazione 3

4 8. RESPONSABILE DELL ATTUAZIONE DEL PIANO 9. PROCEDURE DI SMALTIMENTO DEI RIFIUTI 10. MODIFICHE ED AGGIORNAMENTI ALLEGATI Allegato A SCHEDA DI SEGNALAZIONE INADEGUATEZZE IMPIANTI E SERVIZI PER IL CONFERIMENTO DEI RIFIUTI Allegato B DOCUMENTO di CONFERIMENTO 4

5 1. INTRODUZIONE 1.1 Riferimenti normativi e principi fondamentali Il presente piano di raccolta e di gestione dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico per i Porti di Porto Garibaldi, Goro è redatto ai sensi dell art. 5 del Decreto Legislativo 24 giugno 2003, n Nel giugno 2003 il Parlamento italiano ha emanato il Decreto legislativo n.182, al fine di dare attuazione alla Direttiva CE n.2000/59, relativa agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi ed i residui del carico. Il Decreto si propone di ridurre gli scarichi in mare, in modo particolare quelli illeciti, dei rifiuti e dei residui del carico prodotti dalle navi che utilizzano porti situati nel territorio dello Stato, nonché di migliorare la disponibilità e l utilizzo degli impianti portuali di raccolta per i suddetti rifiuti e residui. Ai fini del raggiungimento di questi obiettivi, all articolo 5 del predetto decreto è prevista la redazione di un Piano di raccolta ed un piano di gestione dei rifiuti sulla base delle prescrizioni contenute nell Allegato I al Decreto stesso. Il principio fondamentale a cui si ispira il piano è desumibile dall art. 7 del Decreto 182, laddove è prescritto l obbligo a carico del comandante della nave di conferire i rifiuti prodotti all impianto portuale di raccolta prima di lasciare il porto. Questa disposizione implica il necessario rilascio da parte della nave al concessionario del servizio di tutti i rifiuti di bordo rientranti nelle definizioni di cui ai punti c) e d), comma 1 dell art. 2 del citato Decreto Legislativo, in prospettiva di una bonifica integrale della nave prima che intraprenda una nuova navigazione e ciò nell interesse generale ad una maggior tutela dell ambiente marino. Le uniche deroghe possibili a tale obbligo sono: a) esenzione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per le navi in servizio di linea con scali frequenti e regolari, in base al combinato disposto degli artt. 6 co. 4, 7 co. 1 e 9 del Decreto; b) deroga puntuale tramite specifica autorizzazione dell'autorità Marittima secondo la procedura e le condizioni di cui all art. 7 co. 2 del Decreto stesso. Altro principio fondamentale fissato dal Decreto 182: il servizio di raccolta e successivo smaltimento e/o recupero dei rifiuti prodotti a bordo delle navi ormeggiate in porto è espletato esclusivamente da ditte specializzate, in possesso delle autorizzazioni prescritte dalle leggi vigenti in materia, in relazione alle differenti tipologie di rifiuto, con oneri a carico del produttore del rifiuto, cioè la nave. 1.2 Obiettivi del piano La redazione di un piano di gestione rifiuti deve condurre a fornire un servizio che si occupi dell intero ciclo di gestione di rifiuti, dal loro ritiro, al trasporto al successivo trattamento, recupero smaltimento in modo tale da evitare dispersioni in mare di detti rifiuti. Per ottemperare agli obblighi contenuti nella normativa di cui si è detto, si è cercato di sviluppare dei servizi adeguati alle esigenze dei porti di Porto Garibaldi e di Goro e si è pertanto elaborato il presente piano, seguendo le linee guida dell Allegato A del Decreto in parola. 5

6 1.3 Definizioni AREE PORTUALI DI PORTO GARIBALDI: tratti di banchina compresi tra la testata del molo foraneo e il Ponte della S.S. Romea; AREE PORTUALI DI GORO: vedasi descrizione al punto 2.2; NAVE: unità di qualsiasi tipo, che opera nell ambiente marino, inclusi gli aliscafi, i veicoli a cuscino d aria, i sommergibili, i galleggianti, nonché i pescherecci e le imbarcazioni da diporto. IMBARCAZIONE da DIPORTO: unità di qualunque tipo a prescindere dal mezzo di propulsione, che viene usata con finalità sportive o ricreative. PESCHERECCIO: qualsiasi imbarcazione equipaggiata o utilizzata a fini commerciali per la cattura del pesce o di altre risorse marine viventi. RIFIUTI PRODOTTI DALLA NAVE: i rifiuti, comprese le acque reflue e i residui diversi dai residui del carico, ivi comprese le acque di sentina, prodotti a bordo di una nave che rientrano nell ambito di applicazione degli allegati I, IV e V della Marpol 73/78, nonché i rifiuti associati al carico di cui alle linee guida definite a livello comunitario per l attuazione dell allegato V della Marpol 73/78. RESIDUI del CARICO: i resti di qualsiasi materiale che costituisce il carico contenuto a bordo della nave nella stiva o in cisterne e che permane al termine delle operazioni di scarico, pulizia, ivi comprese le acque di lavaggio (slop) e le acque di zavorra, qualora venute a contatto con il carico o con i suoi residui; tali resti comprendono eccedenze di carico-scarico e fuoriuscite. IMPIANTO PORTUALE di RACCOLTA: qualsiasi struttura fissa, galleggiante o mobile all interno del porto dove, prima del loro avvio al recupero o allo smaltimento, possono essere conferiti i rifiuti prodotti dalla nave ed i residui del carico. STERILIZZAZIONE: processo di trattamento dei rifiuti costituiti da prodotti alimentari per l approvvigionamento dell equipaggio e dei passeggeri ed i loro residui sbarcati dalle navi provenienti da Paesi extra UE; la sterilizzazione che precede lo smaltimento in discarica, deve garantire l abbattimento della carica microbica secondo le modalità tecniche di cui all art.3 comma 4 del D.L.22 maggio 2001; AMMINISTRAZIONI COMUNALI: comuni di Comacchio e Goro. 1.4 Campo di applicazione ed esclusioni Il presente piano si applica: - alle navi; - ai pescherecci; - alle imbarcazioni da diporto a prescindere dalla loro bandiera che fanno scalo o che operano presso il porti di Porto Garibaldi e di Goro (ormeggiate in porto ovvero stazionanti in rada). Sono escluse dal campo di applicazione: - le navi militari da guerra ed ausiliarie; - le altre navi possedute o gestite dallo Stato, se impiegate solo per servizi statali a fini non commerciali. 6

7 Per chiarezza espositiva, si precisa che non fanno parte del presente piano le previsioni legate alle problematiche della: a) gestione dei rifiuti derivanti dalla pulizia delle strade e delle aree pubbliche appaltate dalle amministrazioni comunali; b) pulizia degli specchi acquei appaltati dalle amministrazioni comunali; c) gestione dei rifiuti provenienti dalle attività svolte all interno delle aree in concessione a soggetti privati ai sensi dell art. 36 Cod. Nav. o dell art. 18 L. 84/94, ovvero in consegna ex articolo 34 Cod. Nav ad amministrazioni statali; d) gestione di rifiuti provenienti dalle attività di imbarco, sbarco e movimentazione delle merci per i quali la vigente normativa (art. 82 Reg. Cod. Nav.) prevede l obbligo a carico di chi effettua operazioni portuali, di provvedere alla pulizia degli specchi acquei delle banchine mentre il servizio di ritiro dei residui del carico di cui all art. 2 lett. d) del D. Lgs n. 182/2003 riguarda i resti di materiale che permangono a bordo delle navi. 7

8 2. TIPOLOGIA E QUANTITA DEI TRAFFICI 2.1 PORTO DI PORTO GARIBALDI Descrizione Il porto di PORTO GARIBALDI è un porto di II^ categoria, III^ classe ai sensi della Legge Regionale 27 Aprile 1976, n.19, in attesa di nuova classificazione tuttora in corso, sulla scorta delle previsioni della Legge 28 Gennaio 1994, n. 84 e successive modificazioni. Situato a circa 30 km. a nord del porto di Ravenna, il porto canale di PORTO GARIBALDI presenta l abitato cittadino immediatamente a ridosso delle banchine della sponda Nord, mentre a Sud le pertinenze portuali confinano con l abitato di Lido degli Estensi. Il D.P.C.M. del delimita l ambito portuale a Nord da Via Caduti del Mare e Via Matteotti ed a Sud dalla fine di Via Tasso in direzione del Ponte sulla Ss Romea, che costituisce il limite delle acque marittime portuali. L ingresso del porto è costituito da due moli foranei paralleli di circa 300 mt. di lunghezza che sporgono in mare aperto, proponendo un ingresso nel canale di larghezza pari a 35 mt circa; l avamporto è protetto a Sud da una diga foranea di lunghezza pari a circa 450 mt. Esiste ed è regolarmente funzionante un piano semaforico per la regolamentazione del traffico portuale, comandato dalla sede dell Ufficio Circondariale Marittimo, regolamentato dall Ordinanza n. 31/99. L impianto è stato istallato dal Comune di Comacchio, che ne cura la manutenzione. Esiste un servizio di traghettamento delle persone, cicli e motocicli tra le due sponde del canale, effettuato con piccole unità opportunamente armate ed equipaggiate. L attività portuale è svolta prevalentemente lungo la banchina Nord meglio attrezzata da un punto di vista viario e di arredo portuale; la destinazione delle banchine alle varie attività che si svolgono in porto è regolamentata dall Ordinanza n. 31/98, così come modificata dall Ordinanza n.23/2004. La banchina Sud, ad eccezione del bacino banchinato prospiciente uno scalo di alaggio tuttora non attivo, è temporaneamente utilizzata dalle unità da diporto adibite al noleggio ed alla locazione. Sempre lungo la sponda Sud si trova e si apre il canale denominato Cantiere delle Vele di Belloccio che da accesso al porto turistico Marina degli Estensi della Febema S.R.L., una darsena artificiale costruita ed operativa dal secondo semestre del A seguire, una darsena attualmente occupata da strutture mobili per l ormeggio di unità da diporto (pontili galleggianti e fingers Sistema WALCON) in specchi acquei assentiti in concessione alla Assonautica Ferrara ed a due privati. Insistono, inoltre, lungo la banchina Sud, una piccola impresa (regolarmente iscritta nel registro ex art. 68 C.N. ) operante soltanto nel periodo estivo, adibita a rimessaggio, alaggio e varo di piccole unità da diporto, ed un area limitrofa al ponte della S.S. 309 Romea, destinata attualmente ad area di cantiere e rimessaggio di piccole unità da diporto. 8

9 Tipologia e quantità dei traffici Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Garibaldi La struttura portuale presenta caratteristiche prevalenti di porto peschereccio e da diporto essendo privo di qualsivoglia traffico di natura commerciale. Il commercio del pescato è prevalentemente svolto presso il mercato ittico, situato sul lato nord. Minima parte viene venduta al dettaglio in banchina; la materia e regolamentata da apposita Ordinanza comunale. Piuttosto fiorente è l attività svolta dalle motonavi adibite al trasporto di passeggeri finalizzato principalmente alla pesca sportiva e brevi gite nel Delta del Po durante il periodo compreso tra Aprile e Ottobre; tale attività, per la quale interviene un apposito riconoscimento attraverso una Legge della Regione Emilia Romagna, ha assunto negli ultimi anni particolare rilevanza economica in funzione dell enorme numero di persone che ne fruisce e del notevole indotto economico creato da tale attività. E in progetto l allargamento dell ingresso del porto canale di PORTO GARIBALDI, più precisamente in corrispondenza del lato sud, dall imboccatura allo scalo di alaggio, al fine di consentire alle navi fluviomarittime della 5^ categoria il transito attraverso l idrovia ferrarese ed una rivalutazione di PORTO GARIBALDI-COMACCHIO quale porto commerciale. Nell ambito del potenziamento dell idrovia ferrarese è anche in progetto l eliminazione di parte della S.S. Romea, e più precisamente del ponte sopra il canale navigabile (per consentire il transito di navi di dimensioni maggiori) e la realizzazione di un tunnel sotto il Canale per il traffico veicolare. Dai registri navi minori e galleggianti detenuti presso l Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Garibaldi si è potuto quantificare il numero, la tipologia e le caratteristiche delle unità iscritte: Motopescherecci n 105 iscrizioni di cui 11 in disarmo - che svolgono i vari tipi di pesca (strascico-volante - reti da posta-asservite agli impianti di pesca). Le 94 unità sono tutte stanziali presso questo porto con le seguenti caratteristiche rispetto al tonnellaggio: - n. 68 unità con tonnellaggio inferiore alle 10 tsl; - n. 19 unità con tonnellaggio compreso tra 10 e 50 tsl; - n. 07 unità con tonnellaggio superiore alle 50 tsl. e rispetto alla potenza dei motori: - n. 51 unità con potenza dell apparato motore inferiore ai 150 HP; - n. 32 unità con potenza dell apparato motore compresa tra i 150 e i 300 HP; - n. 11 unità con potenza dell apparato motore superiore ai 300 HP unità da traffico n 16 di cui 9 stanziali a Porto Garibaldi - motonavi adibite a trasporto in numero superiore ai 12 passeggeri - per le quali si applicano le disposizioni di cui al comma 4 dell articolo 6 del D.L n 182, ossia forniscono le informazioni relative ai rifiuti di bordo o residui del carico in forma cumulativa -. 9

10 Le unità stanziali in questo porto presentano le seguenti caratteristiche rispetto al tonnellaggio: - n. 2 unità con tonnellaggio inferiore alle 10 tsl; - n. 6 unità con tonnellaggio compreso tra 10 e 50 tsl; - n. 1 unità con tonnellaggio superiore alle 50 tsl. rispetto alla potenza dei motori: - n. 07 unità con potenza dell apparato motore inferiore ai 150 HP; - n. 01 unità con potenza dell apparato motore compresa tra i 150 e i 300 HP; - n. 01 unità con potenza dell apparato motore superiore ai 300 HP. e rispetto al n. di persone trasportabili: - n. 2 unità che trasportano un numero di passeggeri superiore a 100; - n. 6 unità che trasportano un numero di passeggeri superiore a 50; - n. 1 unità che trasporta un numero di passeggeri inferiore a 50. Tutte queste unità effettuano brevi gite turistiche, con annesso pranzo a bordo per i passeggeri, da aprile a ottobre di ogni anno: - 6 unità effettuano due viaggi al giorno mentre le restanti 3 ne effettuano uno. unità da diporto Dai registri imbarcazioni da diporto tenuti presso l Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Garibaldi si è potuto stimare in numero 199 le imbarcazioni da diporto iscritte. Sulla sponda del porto canale di Porto Garibaldi, sul lato Lido degli Estensi, sono presenti la quasi totalità delle imbarcazioni da diporto, ormeggiate lungo i pontili galleggianti in concessione, opportunamente predisposti dai seguenti concessionari: CANTIERE NAUTICA DEL PORTO s.n.c. circa 105 posti barca; CIRCOLO ASSONAUTICA circa 80 posti barca; NAUTICA DEGLI ESTENSI VILLANI circa 46 posti barca; LEGA NAVALE ITALIANA Sezione ESTENSI ubicata di fronte la sede dell Ufficio Circondariale Marittimo, svolge servizio di rimessaggio. Si può stimare quindi in 231 le unità da diporto stanziali presso il porto di Porto Garibaldi: si tratta sostanzialmente di piccole unità, max 10 metri, nessuna delle quali autorizzata al trasporto di più di 12 passeggeri. Le altre unità iscritte non rilevano ai fini del presente piano in quanto non stanziali oppure non operative: n 15 motobarche adibite al traffico merci in coperta o conto proprio allo stato non operative in quanto in disarmo. n 11 draghe stazionanti presso altri porti marittimi o nelle acque interne; n 1 motopontone, attualmente non operante ed ubicato in altro porto; 10

11 Da ultimo, si rileva come dal periodo primaverile al periodo autunnale, lungo il porto canale di Porto Garibaldi transitano frequentemente le seguenti motonavi che sostano temporaneamente lungo la banchina portuale solo per effettuare operazioni doganali o di bunkeraggio, provenienti dalla Croazia e dirette nelle acque interne e precisamente ad Ostellato: M/N SALLY; M/N JOY; M/N VEGA III; M/N CLAY Per queste unità non si applica il presente piano in quanto ormeggiano e svolgono operazioni commerciali al di fuori dell ambito portuale di Porto Garibaldi. Ricapitolando, il numero delle unità stanziali in questo Porto si può così riassumere: unità da diporto; - 94 motopescherecci - 9 motonavi adibite a trasporto passeggeri 2.2 PORTO DI GORO Descrizione Il porto di Goro è un porto di II^ categoria, III^ classe ai sensi della Legge Regionale 27 Aprile 1976, n.19, in attesa di nuova classificazione tuttora in corso, sulla scorta delle previsioni della Legge 28 Gennaio 1994, n. 84 e successive modificazioni. Il porto di Goro, collocato nella parte più meridionale della Sacca di Goro, è noto per la sua vocazione peschereccia (soprattutto dell allevamento delle vongole) ed è dotato di circa 1 km. di banchine operative. La Sacca di Goro (estesa per 26 km) è un ansa marina del mare Adriatico collocata nella zona sud del Delta del Po. L accesso al porto, dal lato mare avviene attraverso un canale lagunare canale di atterraggio al porto di larghezza pari a 25 m. segnato da briccole in legno. L ambito portuale coincide con le banchine operative che, dall imboccatura del porto, si sviluppano fino alle aree più interne della Sacca. L Ordinanza n. 27/2003, emessa ed approvata dal Capo del Circondario Marittimo di Porto Garibaldi, definisce la destinazione funzionale delle diverse aree portuali. Proseguendo da nord verso sud, in direzione oraria, si distinguono: 1. il tratto di banchina, di pertinenza dello scalo di alaggio, destinato alle attività cantieristiche (Cantiere navale del Delta); 2. il tratto di banchina compreso tra il cantiere navale e la sesta briccola del piazzale Leo Scarpa, destinato alle attività di rifornimento e bunkeraggio; 3. il tratto di banchina che si sviluppa tra le briccole del piazzale Leo Scarpa è destinato alle operazioni di carico e scarico e di spedizione del pescato; 4. il pontile presso l Ufficio Locale Marittimo è destinato all ormeggio dei mezzi militari. L attività peschereccia interessa la maggior parte delle banchine operative del porto di Goro che si distingue come uno dei principali scali pescherecci dell alto Adriatico. 11

12 E possibile, tuttavia, segnalare alcuni spazi portuali utilizzati per particolari operazioni di manipolazione e di trasferimento del pescato. Tali spazi coincidono con: 1. il tratto di banchina compreso tra le briccole del piazzale Leo Scarpa e il secondo pennello, destinato allo scarico e carico dei prodotti ittici e delle attrezzature di bordo; 2. il tratto di banchina compreso tra i due ingressi principali del porto, destinati allo sbarco dei molluschi bivalvi. Esiste una darsena turistica, realizzata sulla testata di levante del porto, gestita dal Club Goronautica, attrezzata con pontili galleggianti ed assicura il ricovero a circa 125 unità da diporto comprese tra i 6 m e 12 m Tipologia e quantità dei traffici La struttura portuale presenta caratteristiche prevalenti di porto peschereccio essendo privo di qualsivoglia traffico di natura commerciale. Esiste una motonave adibita a trasporto passeggeri denominata Cristiana n. 2V 1031 ormeggiata sul pontile posizionato sul tratto di banchina adiacente l Ufficio Locale Marittimo di Goro. L attività svolta dalla motonave è finalizzata principalmente allo svolgimento di brevi gite nel Delta del Po durante il periodo compreso tra marzo e novembre. Esiste, altresì, una darsena turistica, realizzata sulla testata di levante del porto, gestita dal Club Goro nautica, attrezzata con pontili galleggianti ed assicura il ricovero a circa 125 unità da diporto comprese tra i 6 m e 12 m.. E stata di recente, da parte della Provincia di Ferrara, assegnata l aggiudicazione dei lavori per la costruzione di un porticciolo turistico - per 200 posti barca - adiacente a quello esistente. Dai registri navi minori e galleggianti tenuti presso l Ufficio Locale Marittimo risultano iscritte le sottonotate unità: motopescherecci n 897 unità da pesca che svolgono l attività di pesca con diverso sistemi (strascico volante reti da posta draga idraulica traino molluschi unità asservita agli impianti). Di queste unità, circa 700 sono stanziali nel porto di Goro. Tutte le unità hanno un tonnellaggio inferiore alle 10 tsl, mentre rispetto alla potenza del motore sono suddivise: n. 670 con potenza dell apparato motore inferiore ai 150 hp; n.30 con potenza del motore compresa tra i 150 e i 300 hp unità da traffico n 41 motobarche adibite al traffico merci in coperta allo stato non operative in quanto in disarmo. Esiste in porto nella banchina adiacente il Piazzale Leo Scarpa un distributore carburanti gestito dal Consorzio Pescatori di Goro Soc.Coop.va a.r.l. autorizzato alla detenzione di prodotti petroliferi denaturati destinati a provviste per imbarcazioni in navigazione nelle acque comunitarie. Nello stesso piazzale è ubicato il Cantiere Navale del Delta dotato di uno scalo di alaggio che permette di operare con imbarcazioni fino a 150 tonnellate. Lo stesso ha a disposizione un ampio piazzale che consente di effettuare il rimessaggio di imbarcazioni fino a 15 metri. 12

13 3. QUANTITA E TIPOLOGIA DI RIFIUTI CHE L IMPIANTO PORTUALE DOVRA GESTIRE. PROBLEMATICHE GESTIONALI 3.1 Premessa Ai fini della redazione del piano di gestione dei rifiuti il primo punto da sviluppare consiste nell individuazione delle quantità e delle tipologie di rifiuti da trattare attraverso strutture e servizi portuali di raccolta, in relazione alle esigenze delle unità navali inquadrabili nelle definizioni di cui all articolo 2, D.Lgs. 182/2003 e che, in base al trend degli anni precedenti, si ritiene possano insistere nei porti ricadenti sotto la giurisdizione di competenza di questa Autorità Marittima nei prossimi tre anni. Sulla base della tipologia dei rifiuti prodotti, secondo la Marpol 73/78 i rifiuti prodotti dalle navi possono essere suddivisi in: OIL (ANNESSO I) rifiuti oleosi, fanghi, slops (acque di lavaggio cisterne e residui di carico) e residui oleosi di macchina (acque di sentina, etc.); NOXIUS LIQUID SUBSTANCES (ANNESSO II) sostanze liquide nocive trasportate da navi chimichiere comprendenti i residui provenienti dal lavaggio delle cisterne; HARMFUL SUBSTANCES (ANNESSO III) sostanze nocive trasportate non alla rinfusa che potrebbero originare residui di carico; SEWAGE (ANNESSO IV) Acque nere; GARBAGE (ANNESSO V ), rifiuti del tipo normalmente prodotti dalla esigenza di vita dell equipaggio di bordo: a) plastica; b) materiale di imballaggio, tessuti; c) triturati di carta, stracci, metalli, bottiglie, terracotta; d) prodotti cartacei, stracci, metalli, bottiglie, terracotta e) rifiuti alimentari f) cenere proveniente da inceneritore. Quando i rifiuti sono di tipo alimentare e provengono dall equipaggio e dai passeggeri di mezzi di trasporto commerciali, nazionali ed esteri, provenienti da Paesi extra-u.e., essi dovranno essere smaltiti in discarica, previa sterilizzazione ai sensi del D.I. 22 maggio Tuttavia Porto Garibaldi e Goro sono piccole realtà portuali e l arrivo di navi commerciali da Paesi extra-ue non è allo stato preventivabile. Pertanto non si ravvisa la necessità che il gestore debba munirsi di un impianto di sterilizzazione. 13

14 3.2 Impostazione metodologica divisa per sottosistemi Tenuto conto delle funzioni portuali e della tipologia di traffico prima individuato consolidatosi negli ultimi anni, il quadro organizzativo di risposta al fabbisogno si può articolare in 4 sottosistemi: raccolta e gestione dei rifiuti provenienti dal naviglio minore in servizio locale in particolare naviglio trasporto passeggeri; raccolta e gestione dei rifiuti provenienti dai motopescherecci; raccolta e gestione dei rifiuti provenienti dalle unità da diporto che utilizzano il porto turistico e le altre aree del porto; raccolta e gestione dei rifiuti da navi da carico (solo eventuale) Per individuare in modo analitico il fabbisogno di impianti e servizi è indispensabile calcolare la domanda globale derivante dall applicazione delle vigenti disposizioni, sulla base della erogazione dei servizi prestati negli ultimi anni alla luce delle prospettive stimate di traffico dei prossimi anni, e ciò con separata articolazione per ciascun sottosistema. Tale impostazione metodologica consente di ricavare una stima sufficientemente approssimata di quelle che sono le necessità in materia di smaltimento di rifiuti. Per la valutazione si è provveduto ad interpellare le associazioni e cooperative di categoria facendo particolare riferimento al dato storico dei rifiuti smaltiti, pur dovendosi considerare che non esistono statistiche e sistemi di raccolta dei dati attendibili al riguardo di alcune tipologie di rifiuti (ad esempio garbage) per i quali gli utenti si sono da sempre serviti per le proprie esigenze dei cassonetti installati dal servizio pubblico di ritiro dei rifiuti urbani. I dati forniti (necessariamente approssimativi, dovuti alla circostanza che non risulta essere mai stata fatta in passato un conteggio complessivo preciso dei rifiuti prodotti) sono poi stati rivisti tenendo conto delle pregresse esperienze globali. Inoltre, è opportuno preliminarmente precisare che essendo il porto canale di Porto Garibaldi completamente inserito nel contesto urbano appare problematico valutare l effettivo quantitativo di rifiuti prodotti dalle navi (pescherecci e motonavi) risultando difficile distinguere quest ultimi da quelli prodotti dai residenti frontisti come rifiuti solidi urbani. Una valutazione di massima non può tuttavia prescindere dalla considerazione che, data la conformazione della struttura portuale e la sua storicità, il numero e la tipologia di unità stazionanti nel porto di Porto Garibaldi non è destinato a modificarsi nel prossimo futuro. Pertanto, ritenendosi comunque necessario garantire un servizio di raccolta rifiuti alle navi che stazionano o approdano in questo porto, l entità e le dimensioni di tale servizio saranno parametrate alle attuali esigenze valevoli anche per il prossimo futuro. Sulla base di queste considerazioni, in aree portuali ristrette, come sono i sorgitori di Porto Garibaldi e Goro, si ritiene che non si debba procedere alla realizzazione di impianti portuali fissi di raccolta dei rifiuti di difficile rimozione essendo all uopo preferibili impianti mobili o fissi facilmente amovibili. 14

15 3.3 DATI STORICI: quantitativi di rifiuti prodotti e smaltiti dalla ditta convenzionata nel 2006 Sulla base delle comunicazioni fornite dalla ditta concessionaria, nei porti di Porto Garibaldi e Goro risultano essere stati smaltiti i seguenti quantitativi di rifiuti, divisi per tipologia: - Porto di Porto Garibaldi 1300 tonnellate di rifiuti all anno tra rifiuti misti ingombranti derivanti dall attività di pesca ( reti, boe, polistirolo, scarti in genere) e rifiuti urbani misti non differenziati: tuttavia, per quest ultimo genere di rifiuti il dato fornito è abbondantemente in eccesso in quanto è inserito un elevato quantitativo di rifiuti prodotti dai residenti frontisti ; Oli esausti: sono stati ritirati 20,75 tonnellate - Porto di Goro 370 tonnellate di rifiuti all anno tra rifiuti misti ingombranti derivanti dall attività di pesca ( reti, boe, polistirolo, scarti in genere) e rifiuti urbani misti non differenziati. Oli esausti: non risultano dati certi in quanto non risulta mai istituito un apposito centro di raccolta. Per nessuno dei due porti esistono dati certi relativamente al conferimento di batterie esauste e acque di sentina. 3.4 conclusioni: In conclusione, si ribadisce come per i motivi anzidetti, il numero e la tipologia di unità stazionanti nel porto di Porto Garibaldi non è destinato a modificarsi nel prossimo futuro. Ciò premesso, la tipologia e i quantitativi di rifiuti che il sistema portuale di Porto Garibaldi e Goro produce sono i seguenti: Rifiuti misti ingombranti derivanti dall attività di pesca Rifiuti urbani misti non differenziati Oli esausti Batterie Acque di sentina N.B.: Non si esclude che le navi possano produrre ulteriori tipologie di rifiuti non comprese in quelle indicate; per tale evenienza si prevede che il concessionario sia comunque abilitato a gestire tutti i rifiuti, evitando la pedissequa indicazione dei codici. 15

16 4. ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO 4.1 Premessa Sulla base delle analisi e delle stime effettuate si è prevista un organizzazione di raccolta rifiuti che assicuri la massima flessibilità ed economicità. Il servizio di raccolta e gestione dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui del carico verrà svolto dalla Ditta che risulterà vincitrice della gara ad evidenza pubblica, indetta in conformità alla legislazione nazionale e comunitaria vigente. Nelle more dell espletamento della gara ad evidenza pubblica, l attività di raccolta e trasporto di rifiuti provenienti dalle unità stanziali e in transito nel Porto di Porto Garibaldi e Goro avverrà secondo le modalità attualmente operanti e cioè verrà effettuato dalle ditte appositamente incaricate dal Comune di Comacchio e dal Comune di Goro. Come già riportato nel punto 3.1, nell ambito dei suddetti porti, sulla scorta delle previsioni, il gestore dovrà assicurare: - raccolta e smaltimento rifiuti così come prima individuati: garbage (ivi compresi i rifiuti misti ingombranti derivanti dall attività di pesca), oli esausti e batterie, sewage; - gestione delle isole ecologiche Per le relative operazioni di recupero/smaltimento la Ditta incaricata del servizio dovrà conferire i rifiuti provenienti da bordo esclusivamente presso gli impianti autorizzati ai sensi della normativa vigente. Il servizio di raccolta e gestione dei rifiuti in ambito portuale prevede inoltre la gestione di un area attrezzata per il conferimento di batterie usate al piombo ed oli esausti, meglio individuata come Isola Ecologica ; la stessa provvederà alla sua apertura per i conferimenti ed alla successiva chiusura, secondo gli orari stabiliti da apposita Ordinanza. La Ditta concessionaria del servizio è altresì responsabile della gestione di suddetta area. 4.2 PORTO DI PORTO GARIBALDI. Modalità gestionali e servizi esistenti Ai fini della ottimizzazione del servizio di gestione dei rifiuti, si è proceduto ad una ricognizione dei servizi esistenti, individuando poi, sulla base delle previsioni analitiche, le nuove modalità gestionali di tali servizi. Come più volte ribadito in precedenza, le tipologie di rifiuti da gestire sono: 1 - rifiuti assimilabili agli urbani, alimentari e altri non speciali e non pericolosi ivi compresi i rifiuti misti ingombranti derivanti dall attività di pesca (garbage); 2 - rifiuti speciali pericolosi (oli esausti e batterie) ; 3 - acque di sentina (sewage); 16

17 Le modalità gestionali delle quattro tipologie di rifiuto vengono dettagliate al successivo punto 5.2 secondo le diverse esigenze dei vettori marini che scalano il porto di Porto Garibaldi. Di seguito vengono descritti i servizi esistenti. Servizi esistenti: Oli e batterie al piombo esauste: vengono ritirati periodicamente dalle Ditte consociate ai Consorzi degli Oli Usati e delle batterie al piombo esauste (COBAT e COU). In ambito portuale lungo l intero tratto di banchina del porto canale di Porto Garibaldi sono presenti 03 (tre) isole ecologiche appositamente predisposte dall Amministrazione Comunale per le esigenze del ceto peschereccio e gestite dalle cooperative di pesca per la raccolta di oli esausti e filtri. Le suddette isole sono ubicate partendo dall entroterra, la prima in via Matteotti all altezza del distributore carburanti TAMOIL, la seconda ubicata in via Matteotti all altezza del civico n 46, mentre la terza ubicata in via Caduti del Mare all altezza del civico n 56. Rifiuti urbani prodotti da unità da traffico, diportisti, pescherecci: vengono conferiti nei cassonetti ubicati in ambito portuale dalla società concessionaria del servizio di raccolta rifiuti (SOC. AREA). Allo stato, in ambito portuale si contano circa 25 cassonetti da lt 1700 dislocati lungo il canale di Porto Garibaldi e Lido estensi. Allo stato, non esiste in porto un servizio di ritiro delle acque di sentina. Modalità gestionali Gestione rifiuti GARBAGE (rifiuti assimilabili agli urbani, alimentari e altri non speciali e non pericolosi) codici di identificazione CER carta e cartone non pericoloso vetro non pericoloso rifiuti di natura organica utilizzabili per il compostaggio (rifiuti di cucina non pericoloso e mensa) oli e grassi commestibili non pericoloso plastica non pericoloso metallo non pericoloso rifiuti urbani misti (non differenziati) non pericoloso Tutte le unità devono procedere alla raccolta differenziata dei rifiuti di bordo, opportunamente confezionati, e conferirli presso gli idonei cassonetti/contenitori per la 17

18 raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e/o assimilabili, posizionati in ambito portuale in prossimità degli approdi lungo tutto il porto canale. I contenitori per la raccolta dei rifiuti devono ottemperare a quanto previsto dalla normativa vigente (deliberazione interministeriale del 27/07/84); pertanto devono essere idonei ad assicurare il rispetto delle norme igienico sanitarie ed alle norme previste dal Codice della strada. Periodicamente, il soggetto gestore provvederà allo svolgimento del servizio a fronte della corresponsione di una tariffa forfetaria (vedasi al riguardo il capitolo relativo alle tariffe). I documenti di trasporto dei rifiuti in oggetto devono contenere, tassativamente, le informazioni di cui all art. 15 del D.Lgs 22/97. I cassonetti per RSU devono essere svuotati dal gestore del servizio ogni qualvolta risulti necessario. Per quanto attiene ai rifiuti speciali pericolosi da conferire nell isola ecologica: CER *: CER *: CER130207*: CER : CER *: CER *: CER *: CER *: CER *: CER *: CER *: CER *: CER *: CER *: CER *: CER *: CER *: CER *: CER *: Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, clorurati. Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati. Olio per motori, ingranaggi e lubrificazione, facilmente biodegradabile. Altri oli per motori, ingranaggi e lubrificazione Oli di sentina della navigazione interna Oli di sentina delle fognature dei moli Altri oli di sentina della navigazione Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminate da tali sostanze. Imballaggi metallici contenenti matrici solide porose pericolose ( ad esempio amianto), compresi i contenitori a pressione vuoti. Assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell olio non specificati altrimenti), stracci, indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose. Filtri dell olio. Liquidi antigelo contenenti sostanze pericolose. Batterie al piombo. Batterie al nichel-cadmio. Batterie contenenti mercurio. Elettroliti di batterie ed accumulatori, oggetto di raccolta differenziata. Rifiuti contenenti olio. Rifiuti contenenti altre sostanze pericolose. Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio. L organizzazione del servizio in questione prevede la gestione delle due Isole ecologiche, da installare come precedentemente descritto, le quali sono sottoposte ad autorizzazione da parte della competente Amministrazione provinciale ai sensi degli artt. 27 e 28 del D.Lgs. n. 22/97, a meno che non rispettino le condizioni previste dall art. 6 comma 1 lettera m) del medesimo Decreto (deposito temporaneo). I documenti di trasporto dei rifiuti in oggetto devono contenere, tassativamente, le informazioni di cui all art. 15 del D. Lgs. 22/97. 18

19 Al riguardo si ritiene che due isole ecologiche e la relativa organizzazione siano sufficienti ed idonee agli scopi prefissati dal presente piano. Anche per l erogazione di tale servizio è prevista la corresponsione di una tariffa forfettaria, meglio specificata nel capitolo dedicato alle tariffe. I conferimenti presso l isola ecologica potranno avvenire negli orari di apertura della stessa, alla presenza del soggetto responsabile individuato nella Ditta concessionaria del servizio. Tali orari saranno fissati con apposita Ordinanza dell Ufficio Circondariale Marittimo di Porto Garibaldi al momento dell affidamento del servizio in concessione Il responsabile della gestione dell area attrezzata dovrà provvedere oltre che all apertura del centro di raccolta, anche alla sua custodia, manutenzione e pulizia; dovrà poi provvedere a conferire i rifiuti raccolti all impresa mandataria dei Consorzi obbligatori ed allo svolgimento delle pratiche amministrative connesse alla gestione di tali rifiuti. Il responsabile della Ditta provvede a compilare e far sottoscrivere al Comandante della nave beneficiaria del Servizio, il Documento di conferimento, secondo lo schema di cui all Allegato B) al Presente Piano. NOTE GENERALI Ai fini dell erogazione del servizio, per il ritiro di rifiuti speciali pericolosi e non, si dovranno utilizzare autocarri autorizzati al trasporto di tali tipologie di rifiuti, dotati di idoneo cassone, che preveda per ogni rifiuto pericoloso uno specifico bacino di contenimento. I rifiuti classificati pericolosi dovranno essere confezionati conformemente alle disposizioni in materia vigenti sul territorio nazionale e separati da ogni altra tipologia di rifiuto. Le manichette utilizzate per le operazioni debbono essere costruite in conformità alle normative vigenti, collaudate all atto della fornitura e periodicamente controllate e pressate ogni 12 mesi, indipendentemente dal numero di ore di lavoro, allo scopo di accertare la loro integrità. Ogni manichetta deve essere dotata di apposito certificato sul quale debbono essere riportate le condizioni massime di esercizio, che debbono essere stampigliate anche su ogni singola manichetta. Le manichette devono essere integre ed in perfette condizioni di impiego per evitare qualsiasi spandimento. Il Comandante dell unità e gli addetti al servizio di raccolta devono verificare che lo specchio acqueo circostante sia e rimanga sempre pulito, informando immediatamente l Autorità Marittima qualora si verificassero fuoriuscite. I rifiuti classificati pericolosi dovranno essere confezionati conformemente alle disposizioni in materia vigenti sul territorio nazionale e separati da ogni altra tipologia di rifiuto. Gestione ACQUE REFLUE (SEWAGE) codice di identificazione CER Fanghi delle fosse settiche Rifiuto non pericoloso Servizio occasionale, fornito su richiesta espressa da parte di qualunque tipologia di unità. Il servizio si svolge utilizzando un autocarro munito di cisterna scarrabile o utilizzando mezzi nautici adeguati per le navi in rada. I liquidi possono essere pompati direttamente dal bordo della nave o tramite i mezzi della ditta concessionaria. 19

20 Quando i liquidi sono pompati direttamente dal bordo della nave, gli operatori della ditta devono prendere in consegna la/e manichetta/e e collocarla/e al bocchettone della cisterna. Una volta che la cisterna si è riempita, gli operatori addetti al controllo fanno interrompere le operazioni di pompaggio a bordo della nave, riconsegnano la//manichetta/e e chiudono il bocchettone della cisterna. Quando i liquidi sono pompati dai mezzi della ditta concessionaria, l intervento viene eseguito dall operatore con l utilizzo di una motopompa con manichetta/e per aspirare i rifiuti liquidi dalla nave. L operatore dovrà stendere la/le manichette fino al punto di raccolta della nave e collegarla/e al bocchettone della cisterna, accendere la motopompa, controllare le operazioni di carico e una volta riempita la cisterna spegnere la motopompa e togliere le manichetta/e dal bocchettone. Al termine delle operazioni il responsabile della Ditta provvede a compilare e far sottoscrivere al Comandante della nave beneficiaria del Servizio, il Documento di conferimento, secondo lo schema di cui all Allegato B) al Presente Piano. Al riempimento della cisterna, l operatore autista si recherà con apposito F.I.R. all impianto di depurazione. 4.3 PORTO DI GORO Servizi esistenti e modalità gestionali Servizi esistenti Rifiuti urbani prodotti da unità da traffico, diportisti, pescherecci: vengono conferiti nei cassonetti ubicati in ambito portuale dalla società concessionaria del servizio di raccolta rifiuti. Modalità gestionali - Gestione rifiuti GARBAGE (rifiuti assimilabili agli urbani, alimentari e altri non speciali e non pericolosi). VALGONO GLI STESSI SCHEMI E LE MEDESIME PROCEDURE PREVISTE PER PORTO GARIBALDI. Le unità devono procedere alla raccolta differenziata dei rifiuti di bordo, opportunamente confezionati, e conferirli presso gli idonei cassonetti/contenitori per la raccolta dei rifiuti solidi urbani e/o assimilabili, posizionati in prossimità degli approdi o in ambito portuale, come di seguito specificato: Ubicazione cassonetti PORTO DI GORO: LOCALIZZAZIONE TIPOLOGIA RIFIUTI NUM. DESCRIZIONE Piazzale Leo Scarpa Rifiuti ingombranti e plastici 1 Navetta da m3 6,00 Banchina antistante i Rifiuti non Cass. a carico 2 tre pennelli differenziati posteriore lt Banchina di sbarco Rifiuti non Cass. a carico 2 dei molluschi differenziati posteriore lt Banchina nuova Rifiuti ingombranti e plastici 1 Navetta da m3 6,00 20

21 Il personale della ditta concessionaria del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti provvederà allo svuotamento dei contenitori, secondo le modalità e la frequenza stabilita nell atto di concessione. - Gestione rifiuti speciali PERICOLOSI E NON Allo stato, non esistono strutture adeguate per la raccolta e la conservazione di oli esausti e batterie. Sono in corso contatti con le società di riferimento locale per la predisposizione di oasi ecologiche. Una volta installate, verranno adottati gli stessi schemi e le medesime procedure previste per il porto di Porto Garibaldi. Gestione ACQUE REFLUE (SEWAGE) Fanghi delle fosse settiche Rifiuto non pericoloso Servizio occasionale, fornito dalla ditta concessionaria, su richiesta espressa da parte degli utenti. Si fa presente che oltre alle tipologie di rifiuti ed ai relativi codici indicati, non è da escludere la possibilità di trattamento di altre categorie, individuate da altri codici CER, anche in considerazione del fatto che il catalogo europeo dei rifiuti è un elenco armonizzato di rifiuti, non esaustivo, e oggetto di periodiche revisioni. 21

22 5. REQUISITI E COMPITI DEL GESTORE 5.1 Requisiti Per la gestione del servizio di raccolta rifiuti portuali il gestore dovrà essere in possesso dei titoli di legittimazione previsti dalla vigente normativa, tra i quali: Iscrizione all Albo Nazionale Gestori Rifiuti nelle categorie 1E (raccolta e trasporto di rifiuti urbani ed assimilati), 4C (raccolta e trasporto di rifiuti speciali non pericolosi prodotti da terzi), 5C (raccolta e trasporto di rifiuti pericolosi), 6B classe C (gestione impianti fissi di titolarità di terzi nei quali si effettuano le operazioni di smaltimento e recupero di cui agli allegati B e C del D.lgs. n.22/97) (eventuale), oltre all iscrizione a eventuali altre categorie/classi fosse necessario in fase di effettiva applicazione del piano. Il soggetto gestore deve possedere/conseguire l autorizzazione R13 per la messa in riserva dei rifiuti raccolti destinati al recupero. Il centro/i di raccolta per oli, batterie e filtri esausti devono essere muniti di autorizzazione ex art.27 del D.lgs. n.22/97, salvo che gli stessi impianti rispettino le condizioni stabilite dall art.6 comma 2 lettera M. Il soggetto gestore, se in possesso di certificazione ISO9001 ed ISO14001 usufruirà di un maggior punteggio in fase di gara. I mezzi terrestri utilizzati per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti devono soddisfare i criteri previsti dalla normativa vigente. Per quanto riguarda i formulari, secondo le disposizioni generali vigenti, per tutte le operazioni di trasporto dei rifiuti garbage (rifiuti urbani ed assimilabili non pericolosi), sia per quel che riguarda il trasferimento dalla nave al gestore, e sia per quel che riguarda il trasferimento nel centro finale di recupero o smaltimento, non va redatto alcun formulario F.I.R.. In ogni caso è prevista una ricevuta identificativa da parte del gestore, anche a mezzo di buono di prestazione, come il modello del succitato allegato A. Per tutti i rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, il formulario va sempre redatto dal gestore, che assumerà la detenzione del rifiuto, ad eccezione di quando i carichi vengono movimentati nell area portuale (es. il C.te di un unità che porta l olio esausto al gestore), potendosi intendere tali movimentazioni come effettuate in un area delimitata in cui più soggetti provvedono alla gestione tramite un terzo autorizzato (interpretazioni analogiche della lett. N. della Circolare Ministero dell Ambiente del 4 Agosto 1998). In tutti gli altri casi il FIR va redatto da parte del soggetto gestore che assume la detenzione del rifiuto. 5.2.Compiti Il soggetto gestore del servizio portuale di raccolta è tenuto a: documentare il conferimento rilasciando al soggetto che conferisce i rifiuti una ricevuta di certificazione del conferimento stesso (allegato B). Il documento deve essere redatto in duplice copia, una deve essere trattenuta da parte del gestore ed una deve essere consegnata al soggetto che conferisce; inoltre ciascuna copia dovrà essere datata e firmata congiuntamente dal soggetto conferitore e dal gestore o dal suo delegato addetto al ricevimento dei rifiuti. 22

23 Il documento di conferimento dovrà riportare le seguenti informazioni: Dati identificativi del produttore dei rifiuti Tipologia di rifiuto conferito Quantità conferita Ora e data del conferimento. Tale documento sostituisce, nel solo caso della movimentazione all interno dell area portuale, il formulario previsto dalla normativa vigente in materia; consegnare a chi effettua il conferimento il modulo per la segnalazione dei disservizi e delle inadeguatezze (allegato A); predisporre, in tutti gli altri casi dove non si configura la movimentazione all interno dell area portuale, il documento di accompagnamento dei rifiuti (formulario di identificazione), secondo le modalità ed i termini previsti dalla vigente normativa in materia; provvedere agli adempimenti relativi alla comunicazione annuale, ed alla tenuta dei registri previsti dalla vigente normativa di settore; Il gestore dell impianto dovrà consegnare ai produttori di rifiuti materiale pubblicitario ed informativo al fine di sensibilizzarli all utilizzo dei servizi ed in particolare delle strutture per la raccolta dei summenzionati rifiuti speciali. A tal proposito si dovrà predisporre un Documento Informativo che contenga: a) una sintesi dell organizzazione sulla gestione dei rifiuti portuali; b) una descrizione sintetica dei servizi portuali di gestione rifiuti garantiti; c) l ubicazione degli impianti portuali presenti, con le modalità di conferimento; d) l indicazione dei punti di contatto per usufruire del servizio; e) l indicazione delle tariffe I comandanti delle navi che fruiscono degli impianti portuali e dei servizi di raccolta, qualora rilevino dei disservizi o delle inadeguatezze, possono segnalarli all Autorità Marittima compilando l apposito modulo (allegato A), che al momento del conferimento viene consegnato dal soggetto gestore. 23

24 6. ONERI E DIVIETI A CARICO DELLE UNITA 6.1 Divieti Ferme restando le vigenti disposizioni in materia di scarico in mare di rifiuti da navi previste dalla Convenzione Internazionale per la Prevenzione dell Inquinamento causato dalle navi (MARPOL 73/78) e ferme restando le disposizioni di cui all art. 14 del D.Lgs. 22/97, nell aree di giurisdizione del Circondario Marittimo di Porto Garibaldi è fatto assoluto divieto di: a) gettare rifiuti di ogni genere negli specchi acquei portuali, nelle aree portuali (ricomprendenti i porti di Porto Garibaldi e Goro di seguito definiti semplicemente porti di giurisdizione per facilità di descrizione), e nell ambito del demanio marittimo e del mare territoriale di giurisdizione; b) accumulare qualsiasi genere di rifiuto a bordo delle unità all ormeggio; c) depositare, abbandonare o disperdere sulle banchine o nelle altre aree portuali, comprese quelle assentite in concessione, qualsiasi genere di rifiuto (reti, cavi, fusti di olio esausto, batterie, imballaggi, etc.); d) manomettere e danneggiare contenitori ubicati all interno degli ambiti portuali di giurisdizione per la raccolta dei rifiuti in genere, degli oli esausti, delle batterie di piombo esaurite, di rifiuti piombosi e dei filtri; e) introdurre nei cassonetti o contenitori di cui al precedente punto, materiali, sostanze o rifiuti di diversa tipologia rispetto a quelli per cui gli stessi apprestamenti risultano destinati. Fatta salva l applicazione delle sanzioni di cui agli art. 50 e 51 del D.Lgs. 22/97, chiunque si renda responsabile della violazione ai divieti di cui al presente articolo è tenuto a procedere alla rimozione, all avvio al recupero e allo smaltimento dei rifiuti per mezzo delle ditte autorizzate, nonché al ripristino ed alla bonifica dello stato dei luoghi, unitamente agli eventuali titolari di concessione demaniale marittima inerente l area interessata alla presenza di rifiuti, ai quali tale violazione sia imputabile a titolo di dolo o colpa. 6.2 Obbligo di notifica Il comandante di ogni nave diretta verso i porti di giurisdizione dovrà trasmettere all Ufficio Circondariale Marittimo di Porto di Garibaldi, eventualmente anche per il tramite delle Agenzie Marittime Raccomandatarie, le informazioni richieste dall Allegato III al D.Lgs 182/2003, con le seguenti modalità: almeno 24 ore prima dell arrivo; non appena la destinazione dei porti è nota, qualora conosciuta a meno di 24 ore dall arrivo; prima della partenza dal porto di scalo precedente, se la durata del viaggio è inferiore a 24 ore. Le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano ai pescherecci e alle unità da diporto omologate per un massimo di dodici passeggeri. 24

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