BONIFICA CEMENTO - AMIANTO/ETERNIT

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1 SITUAZIONE CRITERI DECISIONALI ADEMPIMENTI NORMATIVA Per quanto la commercializzazione del cemento - amianto/eternit sia cessata nell'aprile 1994, moltissime coperture, pareti, tubazioni o altri componenti in tale materiale assai durevole rappresentano un rischio potenziale ancora per molti anni a venire. Si può facilmente ipotizzare che interventi di bonifica generalizzati, finalizzati a ridurre i pericoli a lungo termine per la salute pubblica, determinerebbero nell'immediato un aumento di rischio in relazione al rilascio di fibre durante la manipolazione dei materiali e, in modo particolare, ai problemi connessi allo smaltimento dei rifiuti. E' necessario invece attuare una strategia articolata fondata su una corretta valutazione del rischio, allo scopo, da un lato, di individuare le priorità di intervento, dall'altro, di attivare misure differenziate atte a minimizzare comunque il rischio nelle diverse situazioni. L'approccio al problema si può ricondurre schematicamente a due considerazioni basilari: 1. un intervento di bonifica radicale, quale la rimozione, non rappresenta sempre la soluzione migliore. 2. in qualsiasi situazione è invece possibile adottare azioni atte a ridurre il rischio a livelli minimi. La procedura consigliata prevede: la valutazione del rischio la scelta tra i diversi metodi di bonifica. 1/10

2 Per quanto riguarda il primo punto è consigliabile utilizzare l'algoritmo, concepito dalla Regione Lombardia, che permette, in modo semplice ma efficace, di valutare la situazione di rischio, con il conseguente suggerimento degli interventi più idonei. ALGORITMO PER VALUTAZIONE DELLE COPERTURE ESTERNE IN CEMENTO AMIANTO A= STATO DI CONSERVAZIONE ( si osserva con una lente d ingrandimento ) si assegna il valore: 1. se fasci di fibre sono inglobati quasi completamente 2. " " " " " " solo parzialmente 3. " " " " " " facilmente asportabili con pinzette B= PRESENZA DI FESSURAZIONI 1. se assenti 2. se rare 3. se numerose C= FRIABILITA' (necessaria una pinza da meccanici - la prova va eseguita con tempo asciutto) 1. se un angolo flesso con le pinze si rompe nettamente con suono secco 2. se la rottura è facile, sfrangiata, con un suono sordo D= RILASCIO SUPERFICIALE 1. se sfregando la superficie con un guanto di lattice non vengono rilasciate particelle 2. " " " " " " " " " vengono rilasciate particelle E= ACCESSIBILITA' 1. se la copertura non è accessibile 2. se vi è necessità di accesso per eventuali servitù(tv, condizionamento,aspiratosi,ecc ) 3. se facilmente accessibile F= FREQUENZA DI ACCESSO 1. se non vi è mai accesso alla copertura 2. se vi si accede qualche volta 4. se vi si accede spesso G= STRUTTURA DI SOSTEGNO 1. se la copertura è appoggiata su solaio portante 4. se la copertura è appoggiata su travetti H= DISTANZA DA FINESTRE 1. se la copertura è distante da finestre o terrazze 2. se vi sono finestre e/o terrazze prospicienti ed attigue V= VETUSTA' (in anni) fattore moltiplicatore 1. se < da 13 a da 18 a > 29 Indice di valutazione (A+B+C+D+E+F+G+H) x V da 8 a 18: nessun intervento(si ripete la valutazione dopo tre anni). da 19 a 76: si incapsula con prodotti resistenti all'acqua(eventuale sovracopertura previa valutazione statica). oltre 76 si rimuove. 2/10

3 In base ai risultati ottenuti è possibile individuare il metodo di bonifica più idoneo. A riguardo Vi sottoponiamo una tabella comparativa: RIMOZIONE INCAPSULAMENTO SOVRACOPERT URA VANTAGGI Elimina l'amianto Elimina il rilascio spontaneo di fibre dalla copertura Migliora la resistenza dell'ac agli agenti atmosferici, UV e microrganismi che degradano i materiali Non occorre una copertura sostitutiva Non si producono RCA Elimina il rilascio spontano di fibre dalla copertura Ripristina la funzionalità del tetto realizzando una nuova copertura Non si producono RCA SVANTAGGI Occorre una copertura sostitutiva Produce RCA che devono essere correttamente smaltiti L'amianto rimane in sede Non ripristina la funzionalità del tetto né pone rimedio alla fragilità delle lastre Non elimina il rilascio di fibre dal lato interno delle lastre(se esiste questo pericolo) L'amianto rimane in sede Non elimina il rilascio di fibre dal lato interno delle lastre( se esiste questo pericolo) Può essere necessario ripetere l'intervento a distanza di tempo INDICAZIONI Grave ed esteso degrado del materiale, ma può essere attuata in ogni situazione Solo in caso di coperture poco deteriorate in buone condizioni di resistenza meccanica Può essere attuata anche in caso di coperture parzialmente deteriorate. CONTROINDI- CAZIONI Coperture molto deteriorate Utilizzo di sovracoperture "pesanti" quando la struttura di sostegno del tetto non sia idonea a sopportarne il carico CAUTELE SPECIFICHE Salvaguardare l'integrità del materiale Trattamento preliminare della copertura usando tecniche airless Smaltimento controllato RCA Protezione dei lavoratori Idonee attrezzatura che riducono l'emissione di fibre in aria e consentono il recupero e la filtrazione delle acque reflue I prodotti incapsulanti devono garantire una buona resistenza agli agenti atmosferici per in adeguato periodo di tempo Protezione dei lavoratori Trattamento preliminare della copertura con tecniche airless Protezione dei lavoratori I materiali di sovracopertura devono avere caratteristiche prestazionali idonee, suggerite dal D.M /10

4 In realtà, anche se nel "DIAGRAMMA DI FLUSSO DEL PROCESSO DI SCELTA DEL METODO DI BONIFICA DEI MANUFATTI CONTENENTI AMIANTO", contenuto nel DECRETO MINISTERO SANITA' 20/08/1999 è prevista la possibilità che possano esistere MATERIALI INTEGRI NON SUSCETTIBILI DI DANNEGGIAMENTO E MATERIALI INTEGRI SUSCETTIBILI DI DANNEGGIAMENTO, all'atto pratico, per gli anni di vetustà delle coperture applicate( max 1992), valore che nell'algoritmo è considerato fattore di moltiplicazione, tutti i manufatti debbono essere ritenuti danneggiati e quindi da bonificare. 4/10

5 ADEMPIMENTI A CARICO DEL PRODUTTORE DI RIVESTIMENTI INCAPSULANTI Decreto Ministero Sanità 20/08/1999 Allegato 2 Appendice 1 Punto 5: 5. Attestazione di conformità. Per ottenere l attestazione di conformità sulla base della norma UNI CEI GN il fornitore dovrà presentare al laboratorio i campioni dei prodotti che costituiscono il ciclo incapsulante da lui proposto, nella quantità richiesta dal laboratorio, con le informazioni necessarie per la loro corretta applicazione: tipo e quantità del diluente ( se previsto), spessore da applicare, tempo di essiccazione, ecc Il laboratorio dovrà applicare questi prodotti secondo le informazioni ricevute dal fornitore. E facoltà del fornitore assistere all applicazione dei prodotti da lui presentati. Nell attestato di conformità il laboratorio riporterà almeno le seguenti informazioni: il riferimento al presente disciplinare tutti i dati per l identificazione del ciclo incapsulante esaminato: nome del fornitore, modalità di preparazione del supporto, tipo di prodotti( codice o denominazione commerciale o l altro elemento identificativo), sequenza di applicazione, spessore di ogni strato, numero degli strati, modalità e condizioni di applicazione e di essiccazione. tipo di provini utilizzati e tipo di pretrattamento al quale sono stati sottoposti prima dell applicazione del rivestimento. il risultato della misura dello spessore totale del rivestimento incapsulante e dello spessore di ogni singolo prodotto applicato. i risultati delle prove previste del presente disciplinare. 5/10

6 il giudizio complessivo sulla conformità del rivestimento alle prescrizioni del presente disciplinare. la data della prova. Tale attestazione rilasciata al fornitore sarà da questi presentata al committente. ATTENZIONE: sui rivestimenti incapsulanti devono essere eseguite prove di laboratorio usando le modalità indicate nella norma UNI L'attestazione di conformità deve contenere, tra l'altro, "il riferimento al presente disciplinare" cioè al Decreto Ministero Della Sanità 20/08/1999. TUTTI GLI ATTESTATI DI CONFORMITA DEI RIVESTIMENTI INCAPSULANTI DATATI ANTERIOR- MENTE AL 22/10/1999 (data di pubblicazione del decreto sulla G.U.) NON SONO QUINDI DA RITENERSI VALIDI. 6/10

7 ADEMPIMENTI A CARICO DELL'IMPRESA DI BONIFICA Decreto Ministero Sanità 20/08/1999 Allegato 2 - Punto 9: 9.Attestazione dell'esecuzione dei lavori. L'avvenuta posa in opera di un rivestimento incapsulante in conformità alle disposizioni di legge secondo le indicazioni trasmesse dal fornitore e con le caratteristiche prescritte dal presente documento, sarà attestata dal responsabile dei lavori dell'impresa di bonifica. L'esecutore della bonifica attesta gli spessori del rivestimento incapsulante secco e indica i metodi, nazionali o internazionali, per la loro misura. Nell' attestato dovranno essere indicati i diversi colori delle ultime due mani del rivestimento incapsulante e la durata minima del trattamento, ciò al fine di consentire al committente di programmare il piano di controllo e manutenzione ex decreto ministeriale 6 settembre L'attestazione sarà conservata dal committente e presentata, a richiesta, all'organo di vigilanza competente per territorio. In particolare, per ciascuna tipologia di ciclo incapsulante, è necessario: CICLO INCAPSULANTE A CICLO INCAPSULANTE B CICLO INCAPSULANTE C - spessore minimo complessivo secco del rivestimento non inferiore a 300 µm. - in nessun punto lo spessore minimo può essere inferiore a 250 µm. - in nessun punto lo spessore totale dell'ultimo prodotto dovrà superare del 20% lo spessore del penultimo. Indicare quindi gli spessori applicati ed i loro metodi di misura( ISO B o altri). - le due mani di prodotto ricoprente devono avere colori diversi e contrastanti tra loro. Indicare i colori utilizzati. Indicare la durata minima del trattamento( n di anni). - spessore minimo complessivo secco del rivestimento non inferiore a 250 µm. - in nessun punto lo spessore minimo può essere inferiore a 200 µm. - in nessun punto lo spessore totale dell'ultimo prodotto dovrà superare del 20% lo spessore del penultimo. Indicare quindi gli spessori applicati ed i loro metodi di misura( ISO B o altri). - le due mani di prodotto ricoprente devono avere colori diversi e contrastanti tra loro. Indicare i colori utilizzati. - lo spessore minimo complessivo secco del rivestimento non inferiore a 200 µm, e nessuna misurazione dovrà risultare inferiore a tale valore. Indicare lo spessore applicato ed il suo metodo di misura( ISO B o altri). N.B.: molti dispositivi regionali suggeriscono un prodotto pigmentato. 7/10

8 ADEMPIMENTI A CARICO DEL COMMITTENTE Decreto Ministero Sanità 20/08/1999 Allegato 2 - Punti 8 e 10: 8.Notifica all'organo di vigilanza. Il committente dovrà dare comunicazione dei lavori all'organo di vigilanza competente per territorio in quanto ricorrono le condizioni previste dall'art. 11, comma1, lettera c) del decreto legislativo n. 494/1996. Per quanto riguarda l'igiene e sicurezza degli addetti, i lavori dovranno svolgersi secondo quanto disposto dal decreto legislativo n. 277/1991, il decreto del Presidente della Repubblica n. 164/1956 ed il decreto del Presidente della repubblica n. 547/1955. Per interventi di incapsulamento che prevedano un trattamento preliminare o la sostituzione di lastre, il titolare dell'impresa dovrà presentare all'organo di vigilanza competente territorialmente anche un piano di lavoro ai sensi dell'art. 34 del decreto legislativo n. 277/ Programma di manutenzione e controllo. La necessità di mantenere un programma di verifica periodica dell'efficacia dell'incapsulamento e di manutenzione è richiamata in particolare dall'art. 3, comma 3-b), del decreto ministeriale del 6 settembre Questa verifica periodica dovrà essere effettuata dal committente: l'organo di vigilanza potrà eseguire gli opportuni controlli. Per effettuare il controllo del permanere dell'efficacia dell'incapsulamento: controllare che non siano avvenuti distacchi, sfaldamenti e fessurazioni del rivestimento incapsulante dalla superficie del manufatto; controllare che non sia scomparso il colore dell'ultimo strato con conseguente affioramento del colore del prodotto sottostante. 8/10

9 A seconda dei risultati del controllo saranno da decidere gli opportuni interventi, che potranno essere: ripristino della continuità del rivestimento incapsulante con interventi opportuni da decidere caso per caso; applicazione di un altro strato di prodotto, per sostituire quello scomparso per effetto degli agenti atmosferici. Per i lavori di manutenzione e ripristino devono essere rispettate tutte le prescrizioni del presente decreto. In sintesi il COMMITTENTE, o chi per esso, deve: NOTIFICARE all'organo di vigilanza la tipologia dei lavori, quando previsto dal Decreto Legislativo 494/96 e successive integrazioni D.L RICHIEDERE al fornitore l'attestazione di conformità del rivestimento incapsulante. RICHIEDERE a fine lavori l'attestato, a firma del responsabile dei lavori della ditta di bonifica, con l'indicazione di quanto previsto negli ADEMPIMENTI A CARICO DELL'IMPRE- SA DI BONIFICA; PROGRAMMARE il piano di controllo e manutenzione, rif. D.M. 06/09/1994, da tenere a disposizione a richiesta dell'organo di vigilanza competente per territorio. 9/10

10 NORMATIVA DI RIFERIMENTO DECRETO MINISTERO DELLA SANITA' 20 agosto Ampliamento delle normative e delle metodologie tecniche per gli interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l'amianto, previsti dall'art. 5, comma 1, lettera f), della legge 27 marzo 1992, n. 257, recante norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto. Legge 27 marzo 1992 n Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto. Testo coordinato con le modifiche apportate dalla Legge 4 agosto 1993 n DECRETO MINISTERIALE 6 settembre Normative e metodologie tecniche di applicazione dell'art. 6, comma 3, e dell'art. 12, della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione dell'impiego dell'amianto( G.G.U.U. 20 settembre 1994, n. 220, suppl. ord. e 10 dicembre 1994, n. 288, suppl. ord.). NORMA ITALIANA UNI Rivestimenti incapsulanti per lastre in cemento- amianto. Requisiti e metodi di prova. Copia della sopracitata documentazione normativa è disponibile, a richiesta, in caso di necessità del cliente. 10/10

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