Conto delle Transazioni Internazionali e Commercio Estero
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- Fabriciano Valli
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1 1 Conto delle Transazioni Internazionali e Commercio Estero Il Conto delle Transazioni Internazionali (CTI, denominato anche Conto del Resto del Mondo) è uno dei conti previsti dal SEC, e riguarda le stesse transazioni registrate nella Bilancia dei Pagamenti (BdP), limitatamente ai flussi reali (beni, servizi, redditi, trasferimenti), con l esclusione delle transazioni monetarie e finanziarie: sostanzialmente coincide con la parte reale della BdP. Ulteriori differenze fra i due documenti contabili riguardano la copertura dei fenomeni (in BdP non vengono rilevati i flussi relativi allo scambio di beni contro beni, e cioè i baratti), e le regole di registrazione (cassa per la BdP, competenza per il CTI): di conseguenza, pur riguardando sostanzialmente gli stessi fenomeni (le relazioni economiche internazionali), i due documenti riportano valori diversi. Il CTI registra le operazioni tra unità istituzionali residenti e l insieme delle unità non residenti che effettuano operazioni o hanno relazioni economiche con unità residenti. Nell ambito del sistema integrato dei conti per Settore Istituzionale il settore Estero o Resto del Mondo assolve una funzione simile a quella di un settore a sé stante, anche se non si caratterizza, a differenza degli altri settori, per comportamenti ed obiettivi omogenei. Il CTI costituisce un importante strumento di analisi in quanto fornisce una visione generale delle relazioni economiche internazionali dell Italia, che vanno dall interscambio di beni e servizi alle operazioni di distribuzione e redistribuzione del reddito. La sequenza delle sezioni del CTI nel sistema integrato dei conti economici nazionali per settore istituzionale Si è già avuto modo di vedere, nelle lezioni relative ai Conti Economici Nazionali, il Conto delle Transazioni Internazionali. Ora lo esaminiamo più in dettaglio, articolando in particolare le transazioni con riferimento al momento del circuito economico (Produzione, Distribuzione, Redistribuzione, Accumulazione) cui si riferiscono. La sequenza delle sezioni o sotto-conti del CTI è analoga a quella prevista per gli altri settori istituzionali (conti delle operazioni correnti, di accumulazione, patrimoniali). La prima sezione è relativa al Conto Risorse e Impieghi. In tale sezione le Importazioni di beni e servizi sono registrate fra le Risorse e le Esportazioni di beni e servizi fra gli Impieghi. Peraltro, le Esportazioni corrispondono ad Entrate (valutarie) e le Importazioni ad Uscite. È pertanto con tale impostazione che vengono presentate la Tab.1 e le seguenti. Le importazioni di servizi comprendono i consumi all estero degli italiani e le esportazioni di servizi comprendono i consumi degli stranieri sul territorio italiano. Le importazioni e le esportazioni sono valutate a prezzi fob, ossia alla frontiera del paese esportatore.
2 2 Tab. 1: Italia 2011 Sezione dei beni e dei servizi del CTI (milioni di euro) Entrate Uscite Esportazioni di beni e servizi Importazioni di beni e servizi Esportazioni di beni Importazioni di beni Esportazioni di servizi (a) Importazioni di servizi (b) Saldo degli scambi (a) Compresa la spesa per consumi finali nel territorio economico delle famiglie non residenti. (b ) Compresa la spesa per consumi finali nel Resto del Mondo delle famiglie residenti. La seconda sezione è relativa ai Conti della Generazione e Attribuzione dei redditi primari. Tab. 2: Italia 2011 Sezione dei redditi primari del CTI (milioni di euro) Entrate Uscite Redditi da lavoro dipendente Redditi da lavoro dipendente Redditi da capitale Redditi da capitale Saldo degli scambi La terza sezione è relativa al Conto della Redistribuzione del reddito Tab. 3: Italia 2011 Sezione dei trasferimenti correnti del CTI (milioni di euro) Entrate Contributi alla produzione ricevuti dall'ue Trasferimenti correnti e operazioni di assicurazione Uscite Imposte su produzione e importazioni versate all'ue Trasferimenti correnti e operazioni di assicurazione Saldo degli scambi La quarta sezione è relativa al Conto del capitale. Tab. 4: Italia 2011 Sezione del conto capitale del CTI (milioni di euro) Entrate Uscite Trasferimenti in conto capitale Trasferimenti in conto capitale Acquisizioni nette di attività non finanziarie non prodotte (saldo) Saldo degli scambi
3 3 La somma algebrica dei saldi delle quattro sezioni fornisce l accreditamento(+)/indebitamento(-) del CTI, che corrisponde alla somma degli accreditamenti/indebitamenti dei settori istituzionali residenti. Esso rappresenta le risorse che il totale dell economia mette a disposizione del RdM (se positivo) o che riceve (se negativo). La compilazione dei conti Il riferimento fondamentale per la compilazione del CTI da parte dell Istat è costituito dalla Bilancia dei Pagamenti elaborata dalla Banca d Italia (BdI) in base a concetti e definizioni fissate nel VI manuale del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Grazie al lavoro di armonizzazione compiuto dalle diverse organizzazioni internazionali, le definizioni del FMI coincidono quasi interamente con quelle del SEC. Ulteriori fonti statistiche sono rappresentate principalmente dalle rilevazioni dell Istat sul Commercio Estero. I dati sulle importazioni e le esportazioni di merci del CTI e della Bilancia dei Pagamenti, basati sulle statistiche del commercio con l estero, la cui rilevazione viene effettuata dall Istat, sono modificati in considerazione di alcuni aggiustamenti necessari sotto il profilo della valutazione e della copertura. Secondo i criteri del FMI e del SEC le esportazioni e le importazioni devono essere valutate fob (franco frontiera nazionale). Le importazioni Istat (rilevate cif, ossia comprendenti le spese di trasporto e assicurazione fino alla frontiera nazionale) vengono quindi depurate delle spese di trasporto e assicurazione gravanti sulle merci al di là del punto di valutazione fob. Sotto il profilo della copertura i dati di fonte Istat vengono poi integrati con le operazioni che determinano passaggio di proprietà tra residenti e non residenti senza movimento alla frontiera. La stima dei servizi importati ed esportati viene fatta direttamente dalla BdI sulla base di fonti amministrative (Comunicazione valutaria statistica) e di indagini campionarie ad hoc. I flussi di merci e i servizi fob di Bilancia dei Pagamenti vengono riportati alle definizioni di beni e servizi previste dal SEC mediante operazioni di riclassificazione. Ad esempio alcune merci sono riclassificate tra i servizi in quanto relative a prodotti che, in un ottica di classificazione delle attività economiche, riguardano prevalentemente attività di produzione di servizi. La sezione dei redditi comprende i redditi da lavoro (che coincidono con quelli della Bilancia dei Pagamenti) e i redditi da capitale, la cui ricostruzione è più articolata. Ad esempio l Istat effettua una stima aggiuntiva dei redditi reinvestiti dei fondi comuni di investimento, attribuendola in parte agli interessi e in parte ai dividendi. I dati contenuti nella sezione dei trasferimenti correnti e nella sezione del conto capitale (trasferimenti in conto capitale e acquisizioni al netto delle cessioni di attività
4 4 non finanziarie non prodotte) della Bilancia dei Pagamenti confluiscono nel CTI senza alcuna modifica. Commercio con l estero La rilevazione degli scambi commerciali con l estero è effettuata con riferimento al territorio doganale - corrispondente, con alcune minori eccezioni (San Marino, Campione d Italia, ecc.), al territorio della Repubblica Italiana ed ha per oggetto il valore e la quantità delle merci scambiate dall Italia con gli altri paesi. I dati sono rilevati separatamente per esportazioni e importazioni, e resi disponibili mensilmente con notevole dettaglio di informazioni. Esportazioni: Trasferimenti di beni (merci) e di servizi da operatori residenti a operatori non residenti (Resto del mondo); includono tutti i beni (nazionali o nazionalizzati, nuovi o usati) che, a titolo oneroso o gratuito, escono dal territorio economico del Paese per essere destinati al Resto del mondo. Le esportazioni di servizi comprendono tutti i servizi (trasporto, assicurazione, altri) prestati da unità residenti a unità non residenti. Sono valutate FOB. FOB (Free On Board): corrisponde al prezzo di mercato alla frontiera del Paese esportatore; include il prezzo ex-fabrica, i margini commerciali, le spese di trasporto interno e gli eventuali diritti all'esportazione. Importazioni: Acquisti all'estero (Resto del mondo) di beni (merci) e di servizi introdotti nel territorio nazionale; comprendono tutti i beni (nuovi o usati) che, a titolo oneroso o gratuito, entrano dal territorio economico del Paese in provenienza dal Resto del mondo. Le importazioni di servizi includono tutti i servizi (trasporto, assicurazione, altri) prestati da unità non residenti a unità residenti. Sono valutate CIF. CIF (Cost, Insurance and Freight): Corrisponde al prezzo di mercato alla frontiera del Paese importatore (costo, assicurazione, nolo); include il valore FOB dei beni, le spese di trasporto e le attività assicurative tra la frontiera del Paese esportatore e la frontiera del Paese importatore. Oltre al valore (in euro) ed alla quantità (in Kg o altra unità di misura se opportuna), le principali informazioni rilevate per le merci oggetto di transazione riguardano: Tipologia di merce: le merci sono classificate secondo il codice merceologico NC8 adottato dalla Ue, che prevede circa posizioni elementari, raggruppate in 99 capitoli principali (ad es. Cereali, o Ghisa, ferro e acciaio, ecc.); questo consente a sua volta ulteriori classificazioni, come ad esempio quella per Destinazione economica (DECO), che distingue fra Beni di consumo, di investimento, e intermedi. Paese di origine: nel quale le merci sono interamente ottenute. Le merci prodotte in due o più paesi sono considerate originarie del paese in cui è avvenuta l'ultima
5 5 fase importante della lavorazione o trasformazione sostanziale che ha originato il nuovo prodotto. Anche l'italia può essere paese di origine per le merci prodotte, spedite all'estero e successivamente reintrodotte nel territorio italiano. Paese di provenienza o destinazione: per le importazioni, paese da cui le merci sono spedite (sono state prodotte, o hanno costituito l'oggetto di operazioni di trasformazione, o in cui si è svolta l'attività di commercializzazione); per le esportazioni, l'ultimo paese conosciuto al momento della spedizione verso cui le merci risultano inviate (per essere consumate, o costituire l'oggetto di operazioni di trasformazione, o in cui si svolge la commercializzazione). Provincia di provenienza o destinazione: provincia del territorio nazionale da cui (esportazioni) o verso cui (importazioni) le merci sono state spedite. Modo di trasporto: marittimo, ferroviario, stradale, aereo, con installazioni fisse (gasdotti, oleodotti, ecc.). Fino al dicembre 1992, la fonte di rilevazione era rappresentata esclusivamente dal sistema delle bolle doganali, documenti fiscali che accompagnano le merci in entrata e in uscita dal paese e forniscono le informazioni essenziali (natura, quantità, valore, provenienza, ecc.) elaborate dell Istat. Dal gennaio 1993, l introduzione del Mercato unico (mercato interno all'ue), ha portato alla definitiva eliminazione delle barriere fisiche alla libera circolazione di merci, persone, servizi e capitali all'interno dell'area comunitaria: al fine di semplificare gli adempimenti richiesti per la libera circolazione delle merci nel mercato interno, sono state abolite anche le dogane fra i paesi dell Unione europea. Il sistema di rilevazioni è stato conseguentemente modificato. Attualmente, le statistiche sul commercio con l estero provengono da due distinte rilevazioni: Extrastat: indagine relativa agli scambi di merci dei singoli paesi Ue con i paesi terzi, ovvero non appartenenti all Ue; il sistema di rilevazione è semplice, e si basa sulle tradizionali dichiarazioni doganali con rilevazione completa a livello mensile. Intrastat; indagine relativa all interscambio di merci tra i paesi dell Unione europea (Ue); le informazioni sono desunte dagli elenchi riepilogativi dei movimenti presentati dagli operatori economici agli uffici doganali territorialmente competenti; la rilevazione è mensile per gli operatori che effettuano nell anno scambi con l estero per un totale superiore ad una data soglia (attualmente, circa il 21% degli operatori, con il 98% del totale degli scambi), mentre i rimanenti operatori possono fornire le informazioni con periodicità trimestrale o annuale. A causa delle differenze nelle modalità e nei tempi di raccolta delle informazioni di base, i risultati per i due insiemi di paesi vengono diffusi con diverso grado di tempestività e in momenti separati. Di regola, nel mese T di ciascun anno sono pubblicati i dati riguardanti l interscambio con i paesi extra Ue del mese T-1, i risultati relativi ai paesi Ue del mese T-2, e di conseguenza i dati relativi al complesso degli scambi di per tale mese La Fig.1 riporta l andamento del Commercio estero dell Italia dal 1970 al Sono evidenziate le Importazioni e le esportazioni, e il loro Saldo: quest ultimo assume sia valori positivi, ad esempio dal 1993 al 2000, che negativi.
6 6 Fig. 1 - Italia Commercio estero (miliardi di Euro) Anni Importazioni Esportazioni Saldi La Fig. 2 riporta solo i Saldi, e permette di evidenziarne l andamento altalenante fra valori positivi e negativi (più frequenti). I Saldi sono più rilevanti in valore assoluto verso la fine del periodo; ciò è naturale, in quanto i valori risento dell influenza sia dell aumento dei prezzi, sia della crescita dell economia reale (Pil) e dei suoi effetti sull interscambio commerciale. 40 Fig. 2 - Italia Saldi del Commercio estero (miliardi di Euro) Anni
7 7 Per eliminare tale influenza, si possono osservare in Fig. 3 i Saldi normalizzati, ovvero divisi per il Pil dell anno corrispondente: il comportamento ciclico risulta meglio evidenziato. Fig. 3 - Italia Saldo del Commercio estero in rapporto al PIL (%) 4% 3% 2% 1% 0% -1% -2% -3% -4% -5% -6% La disponibilità di dati consente di analizzare l interscambio commerciale in dettaglio, ad esempio: per gruppi di paesi; si può osservare in Fig. 4 l avanzo commerciale verso i paesi Ue e il disavanzo verso quelli extra-ue. Fig. 4 - Italia Saldi trimestrali del Commercio estero Ue ed extra-ue (miliardi di Euro) Anni I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim.2007 I trim II trim III trim IV trim Trimestri Paesi extra Ue Paesi Ue Totale
8 8 per tipo di beni; in Fig. 5 risalta il forte disavanzo strutturale per l Energia e i Prodotti intermedi, e il parallelo avanzo per i Beni di consumo e strumentali; una situazione caratteristica di un economia di trasformazione come quella italiana. Fig. 5 - Italia Saldi mensili del Commercio estero per tipo di beni (miliardi di Euro) gen-07 mar-07 mag-07 lug-07 set-07 nov-07 gen-08 mar-08 mag-08 lug-08 set-08 nov-08 Mesi Beni di consumo Beni strumentali Prodotti intermedi Energia Totale Per consentire analisi più approfondite, l Istat rende disponibili gli indici di valore medio unitario (rapporto tra valore delle merci scambiate e quantità delle stesse) e di volume (rapporto tra gli indici di valore e i corrispondenti indici di valore medio unitario) del commercio con l'estero, articolati per gruppi di prodotto (classificazione ATECO), per aree geografiche, e per raggruppamenti principali di industrie (RPI). Gli indici di valore medio unitario, ottenuti con la formula di Fisher, sono mensili e a base mobile le serie storiche sono poi ricondotte all anno di riferimento 2005 ("base") attraverso opportuni coefficienti di raccordo per consentire l analisi economica su più anni - in modo da incorporare progressivamente, attraverso l aggiornamento periodico del sistema di ponderazione, la diversa composizione del mix di prodotti. Il rapporto fra gli indici dei valori medi unitari all'importazione e all'esportazione fornisce la Ragione di Scambio, un informazione molto importante per lo studio delle dinamiche dell interscambio commerciale con il Resto del mondo. Si può osservare ad esempio in Fig. 6 come per il nostro paese i valori medi unitari all importazione siano aumentati più velocemente di quelli all esportazione, con una lenta ma graduale crescita della Ragione di scambio fra il 1996 ed il 2008.
9 9 Italia - Commercio Estero N.I. dei valori unitari e Ragione di Scambio N.I. e RdS (2005=100) I Trim 1996 I Trim 1997 I Trim 1998 I Trim 1999 I Trim 2000 I Trim 2001 I Trim 2002 I Trim 2003 I Trim 2004 I Trim 2005 I Trim 2006 I Trim 2007 I Trim 2008 Trimestre Esportazioni Importazioni Ragione di Scambio
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