Distribuzione del Reddito

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1 1 Distribuzione del Reddito Stadio del circuito economico in cui i soggetti che hanno partecipato all attività produttiva distribuiscono e si appropriano dei risultati economici della produzione incorporati nel valore aggiunto. Si suddivide in due fasi: I fase : Conto della generazione dei redditi primari descrive la distribuzione del valore aggiunto dal punto di vista del luogo di origine, in quanto produttore di flussi di reddito. II fase : Conto dell attribuzione dei redditi primari descrive il processo dal punto di vista di chi percepisce i flussi di reddito, in quanto detentore dei fattori produttivi. Tavola 3 Conto della generazione dei redditi primari (milioni di euro a prezzi correnti) AGGREGATI RISORSE Prodotto interno lordo IMPIEGHI Redditi interni da lavoro dipendente, di cui Retribuzioni lorde Contributi sociali a carico dei datori di lavoro (+) Imposte sulla produzione e sui prodotti, di cui Imposte sui prodotti Imposte sulla produzione (-) Contributi alla produzione e ai prodotti, di cui Contributi ai prodotti Contributi alla produzione Risultato lordo di gestione e reddito misto lordo TOTALE Ammortamenti (-) Risultato netto di gestione e reddito misto netto I flussi di reddito che compaiono in questi conti sono detti redditi primari, perché discendono direttamente dall impiego dei fattori produttivi e sono i primi che si formano nel sistema economico.

2 2 Comprendono: Redditi da lavoro dipendente: composti da retribuzioni lorde e contributi sociali (effettivi e figurativi); rappresentano il costo sostenuto dai datori di lavoro per la remunerazione dell'attività prestata alle proprie dipendenze dai lavoratori dipendenti; Risultato lordo (netto) di gestione e reddito misto lordo (netto): composto da un insieme di redditi da capitale e impresa, ricevuti dal titolare di un impresa o da un lavoratore autonomo, dal proprietario di un bene capitale o di un'attività finanziaria, in cambio dell impiego di tali fattori e attività nel processo produttivo. Sono misurati al lordo degli ammortamenti: dato però che questi ultimi non sono propriamente redditi, ma consumo di capitale preesistente, il risultato di gestione e il reddito misto vengono riportati al netto degli ammortamenti. Imposte sui prodotti e sulla produzione (indirette): gravano sulla produzione e importazione di beni e servizi, e sull impiego di manodopera e di beni capitali a fini produttivi; sono assimilate ai redditi primari (entrano nei prezzi di mercato): imposte sui prodotti, proporzionali alle quantità o ai valori prodotti o scambiati (IVA, imposte di fabbricazione, dazi doganali, etc.); altre imposte sulla produzione, che gravano sull attività produttiva indipendentemente dalle quantità e dai valori prodotti o scambiati (tasse e bolli per concessioni e autorizzazioni, contributi anti-inquinamento, imposte sul capitale impiegato o la massa salariale pagata). Contributi ai prodotti e alla produzione: sono di fatto imposte indirette negative (riducono i prezzi di mercato). Per ragioni contabili (il Prodotto interno è misurato ai prezzi di mercato) le Imposte indirette nette (Imposte meno Contributi) sono considerate nel lato Impieghi del Conto. In effetti, mediante l imposizione indiretta, la Pubblica Amministrazione si appropria di una quota del PIL e quindi del Reddito prodotto nel paese. Fig. 8 - Italia Incidenza delle Imposte Indirette Nette sul PIL a prezzi correnti (%)

3 3 Il prelievo fiscale e parafiscale operato dalla Pubblica Amministrazione non si esaurisce con le imposte indirette (Fig. 8). Un altra fonte di entrata è costituita dai Contributi sociali prelevati sui redditi prodotti (Fig. 9), di cui nella Tavola 3 si riportano quelli pagati dai datori di lavoro per conto dei propri dipendenti (altri contributi sono pagati direttamente dai dipendenti e dai lavoratori autonomi). Fig. 9 - Italia Incidenza dei Contributi sociali a carico dei datori di lavoro sui Redditi interni da lavoro dipendente a prezzi correnti (%) La Tavola 3 si riferisce alla I fase della Distribuzione del reddito. La II fase è riportata nella Tavola 4. Tavola 4 Conto dell'attribuzione dei redditi primari (milioni di euro a prezzi correnti) AGGREGATI RISORSE Risultato netto di gestione (+) Redditi nazionali da lavoro dipendente, di cui Da datori di lavoro residenti (interni) Redditi da lavoro netti dall estero (+) Redditi da capitale netti dall estero (+) Imposte sulla produzione e sui prodotti (-) Contributi alla produzione e ai prodotti (+) Imposte indirette nette pagate (-) al o ricevute (+) dal Resto del Mondo TOTALE IMPIEGHI Reddito nazionale netto (+) Ammortamenti Reddito nazionale lordo

4 4 La tab. 4 permette l analisi della distribuzione funzionale del reddito, ovvero lo studio della ripartizione fra Lavoro e Capitale del Reddito prodotto. Occorre fare attenzione che si parla solo di Lavoro Dipendente, dato che il contributo del Lavoro Autonomo è compreso nel Risultato di gestione; quest ultimo può inoltre essere misurato sia al netto che al lordo degli ammortamenti. Possiamo così vedere la percentuale del Reddito Nazionale LORDO (Fig. 10) e NETTO (Fig. 11) che affluisce al Lavoro Dipendente. Fig.10 - Italia Incidenza dei Redditi da lavoro dipendente sul Reddito nazionale LORDO a prezzi correnti (%) Fig Italia Incidenza dei Redditi da lavoro dipendente sul Reddito nazionale NETTO a prezzi correnti (%)

5 5 Distribuzione secondaria (Redistribuzione) del Reddito Insieme dei trasferimenti obbligatori o volontari di risorse tra le unità istituzionali, non dipendenti dall impiego di fattori produttivi. Comprendono: Imposte correnti sul reddito e sul patrimonio (Dirette): prelievi periodici obbligatori, senza contropartita immediata, a favore della Pubblica Amministrazione, sul reddito delle unità istituzionali (IRPEF, etc.); includono le imposte sul patrimonio basate sulla stima del reddito dei proprietari (IMU, etc.) e le altre imposte legate ad indicatori di reddito (tassa di circolazione sulle auto di proprietà delle Famiglie, etc.); La qualifica di Imposte in conto capitale è limitata ai prelievi eccezionali o percepiti ad intervalli irregolari, in genere di importo notevole (imposte di successione; imposte straordinarie sul patrimonio), che modificano non il reddito ma direttamente il patrimonio dei soggetti colpiti. Contributi sociali: trasferimenti versati, in forza di un obbligo di legge, di un contratto collettivo o di un accordo tra le parti, ad organismi pubblici o privati che erogano prestazioni sociali; si dividono in: Contributi effettivi: oneri effettivamente versati dai datori di lavoro e dai lavoratori ad Enti pubblici di previdenza, assistenza e sicurezza sociale, e a Fondi privati (con costituzione di riserve) di assicurazione sociale; Contributi figurativi: controparte delle prestazioni sociali erogate direttamente da datori di lavoro che non costituiscono riserve. Prestazioni sociali: trasferimenti alle famiglie a copertura di rischi e bisogni sociali, come malattia, invalidità, infortuni sul lavoro,

6 6 vecchiaia, superstiti, maternità, disoccupazione e povertà; si dividono in: Trasferimenti monetari: prestazioni in denaro di Enti pubblici di previdenza, assistenza e sicurezza sociale, di Fondi privati (con costituzione di riserve) di assicurazione sociale, prestazioni dirette dei datori di lavoro; Trasferimenti in natura: prestazioni sociali erogate direttamente da Enti pubblici, e da datori di lavoro che non costituiscono riserve, per alleggerire l onere finanziario di alcuni rischi o bisogni sociali, sotto forma di rimborsi di acquisti effettuati dalle famiglie o di fornitura diretta di beni e servizi (cure mediche, edilizia sociale, asili nido), gratuitamente o a prezzo non significativo; Altri trasferimenti correnti: premi netti e indennizzi di assicurazione: versamenti effettuati nel quadro di una polizza sottoscritta da unità istituzionali; comprendono i premi effettivi e quelli supplementari (corrispondenti ai redditi da capitale attribuiti agli assicurati meno il valore del servizio di assicurazione), e le indennità dovute per il regolamento di sinistri (valore dei premi al netto della costituzione delle riserve); trasferimenti correnti tra Amministrazioni Pubbliche: operazioni di trasferimento interne alla PA, come ad esempio il trasferimento di risorse fiscali dagli enti di entrata (Stato) a quelli di spesa (Regioni, Comuni, etc.) per la copertura dei loro fabbisogni finanziari; aiuti internazionali correnti: trasferimenti in denaro o in natura tra Amministrazioni Pubbliche nazionali e straniere, ed organizzazioni internazionali (ONU) o sovranazionali (UE); trasferimenti correnti diversi: trasferimenti in genere di minore importo, come versamenti alle Istituzioni sociali private, rimesse degli emigrati, ammende e multe, borse di studio, etc. Sono operazioni: unilaterali; è tuttavia possibile un corrispettivo futuro (ad es., contributi/pensioni); correnti; finanziano il consumo, al contrario dei trasferimenti in c/capitale, che finanziano l accumulazione;

7 7 Possono essere operazioni: monetarie; se modificano il potere d acquisto delle unità istituzionali; in natura; se modificano direttamente la disponibilità di beni e servizi di consumo per le unità istituzionali. Il saldo dei trasferimenti fra le unità istituzionali interne è ovviamente nullo a livello dell intera economia nazionale (un trasferimento passivo per un operatore è attivo per un altro). Il saldo dei trasferimenti da e per l estero trasforma il Reddito Nazionale in Reddito Disponibile. Tale aggregato misura l ammontare massimo di risorse che le unità residenti possono utilizzare per consumo finale senza intaccare il patrimonio preesistente (Tavola 5). Tavola 5 Conto della distribuzione secondaria del reddito (milioni di euro a prezzi correnti) AGGREGATI RISORSE Reddito nazionale netto TOTALE IMPIEGHI Saldo delle imposte correnti su reddito e patrimonio con il RdM Saldo dei contributi sociali effettivi con il Resto del Mondo Saldo delle prestazioni sociali in denaro con il Resto del Mondo Saldo degli altri trasferimenti correnti con il Resto del Mondo Reddito nazionale disponibile netto

8 8 Utilizzazione del Reddito Stadio del circuito economico in cui i soggetti residenti utilizzano il Reddito disponibile per il Consumo finale, cioè per l impiego distruttivo delle risorse. Il reddito non consumato costituisce il Risparmio, che può essere calcolato al lordo o al netto degli Ammortamenti, a seconda della corrispondente definizione del reddito disponibile (Tavola 6). Tavola 6 Conto di utilizzazione del reddito disponibile (milioni di euro a prezzi correnti) AGGREGATI RISORSE Reddito nazionale disponibile netto Ammortamenti Reddito nazionale disponibile lordo IMPIEGHI Spesa per consumi finali nazionali Risparmio netto Ammortamenti Risparmio lordo Fig Italia Risparmio netto a prezzi correnti (milioni di euro)

9 9 Come si può vedere, il risparmio netto si è collocato intorno al valore di 70/80 miliardi di euro nella prima parte del periodo, per poi subire una brusca flessione nel 2008/9, diventando addirittura negativo fino a tutto il 2014 (Fig. 12). Considerando gli ammortamenti, il risparmio lordo rimane sempre positivo: i consumi sono sempre inferiori al reddito disponibile lordo, come mostra l andamento della propensione media, ovvero il rapporto consumo/reddito (Fig. 13). Fig Italia Rapporto Consumi/Reddito disponibile lordo a prezzi correnti (milioni di euro) Capitale (Accumulazione) Stadio del circuito economico in cui i soggetti residenti utilizzano il Risparmio per finanziare l accumulazione di nuovo Capitale. Al Risparmio (al netto o al lordo degli Ammortamenti) si aggiunge, con il suo segno, il saldo dei trasferimenti in conto capitale con l Estero. Il totale delle risorse così determinate (definito Risparmio Disponibile) può essere utilizzato per finanziare nuovo capitale reale (in particolare investimenti fissi, oltre a variazione delle scorte, oggetti di valore, brevetti, etc.), o finanziario. Quest ultimo è rappresentato dal saldo del conto, in forma di Accreditamento (se positivo) o Indebitamento (se negativo) con l Estero. Nel caso si registri un Indebitamento, ciò significa che l accumulazione di nuovo capitale è

10 10 superiore al risparmio disponibile, e quindi è finanziata in parte dal Resto del Mondo (Tavola 7, Fig. 14). Tavola 7 Conto del capitale (milioni di euro a prezzi correnti) AGGREGATI VARIAZIONI DELLE PASSIVITA' Risparmio netto (+) Ammortamenti (+/-) Saldo dei trasferimenti in conto capitale con il Resto del Mondo VARIAZIONI DELLE ATTIVITA' TOTALE Investimenti fissi lordi, di cui Investimenti fissi netti -26, Ammortamenti Variazione delle scorte e acquisizioni nette di oggetti di valore Acquisizioni nette di attività non finanziarie non prodotte Accreditamento (+) / Indebitamento (-) Fig Italia Accreditamento (+) / Indebitamento (-) a prezzi correnti (milioni di euro)

11 11 Se mettiamo a confronto i valori degli Investimenti fissi netti e del saldo con l estero, possiamo analizzare la dinamica di tali aggregati nell ultimo quindicennio. Fino al 2007 gli investimenti sono stati positivi ed addirittura in costante aumento (occorre però fare attenzione che si tratta di valori a prezzi correnti), indicando un processo di accumulazione di capitale reale produttivo; contemporaneamente però, il saldo con l estero è andato progressivamente diminuendo, passando da valori positivi a valori nulli e poi decisamente negativi. Ciò indica che l accumulazione di capitale reale è stata in gran parte finanziata dal Resto del Mondo. Con il ciclo congiunturale negativo iniziato a partire dal 2008, l accumulazione reale è drasticamente calata, fino a diventare negativa, sostituita da un accumulazione netta di attività finanziarie sul Resto del Mondo (Fig. 15). Fig Italia Investimenti fissi netti e Accreditamento (+) / Indebitamento (-) a prezzi correnti (milioni di euro)

12 12 Transazioni Internazionali Si tratta della relazione di chiusura del Sistema dei Conti Economici Nazionali: costituisce una sintesi dei rapporti economici con l Estero, e come tale è per definizione assente in un economia chiusa. È molto simile alla Bilancia dei Pagamenti, ma non coincide con essa (Tavola 8: Entrate e Uscite; Tavola 8bis: Saldi). Tavola 8 Transazioni internazionali: Entrate e Uscite (milioni di euro a prezzi correnti) AGGREGATI ENTRATE DELL'ITALIA Esportazioni (a) di beni (fob) e servizi, di cui beni servizi (b) Redditi da lavoro dipendente Contributi alla produzione ricevuti dall'u.e Redditi da capitale Imposte correnti sul reddito e sul patrimonio ricevute Contributi e prestazioni sociali ricevuti Altri trasferimenti correnti ricevuti Trasferimenti in conto capitale ricevuti Acquisizioni nette di attività non finanziarie non prodotte (saldo) Totale USCITE DELL'ITALIA Importazioni (a) di beni (fob) e servizi, di cui beni servizi (c) Redditi da lavoro dipendente Imposte sulla produzione e sulle importazioni versate all'u.e Redditi da capitale Imposte correnti sul reddito e sul patrimonio pagate Contributi e prestazioni sociali pagati Altri trasferimenti correnti pagati Trasferimenti in conto capitale Totale (a) Il totale delle esportazioni e delle importazioni non coincide con quello contenuto nella Bilancia dei Pagamenti di fonte Banca d'italia, ma ne rispetta la dinamica e la coerenza nei saldi. (b) Compresa la spesa per consumi finali nel territorio economico delle famiglie non residenti. (c) Compresa la spesa per consumi finali nel Resto del Mondo delle famiglie residenti.

13 13 Tavola 8bis Transazioni internazionali: Saldi (milioni di euro a prezzi correnti) AGGREGATI SALDI Beni e servizi, di cui beni (saldo commerciale) servizi Redditi da lavoro netti Imposte indirette nette Redditi da capitale netti Imposte dirette nette Contributi e prestazioni sociali netti Altri trasferimenti correnti netti Trasferimenti in conto capitale netti Acquisizioni nette di attività non finanziarie non prodotte Accreditamento (+) / Indebitamento (-) Fig Italia Saldo commerciale (beni) a prezzi correnti (milioni di euro)

14 14 È interessante notare che tutti gli aggregati riportati nel Conto in oggetto sono in realtà già presenti nell insieme dei Conti precedenti. In effetti, ciò deriva dall applicazione del principio della partita doppia, per cui ogni transazione è presa in considerazione due volte, la prima volta come Entrata e la seconda come Uscita. Si è già visto, esaminando il Conto dell Accumulazione, l andamento dell Accreditamento/Indebitamento dell Economia nazionale nei confronti del Resto del Mondo. Con riferimento al Conto in oggetto, è possibile approfondire l esame di tale dinamica, prendendo in considerazione le singole poste, ed in particolare quelle del saldo commerciale (relativo al solo interscambio di beni o merci, Fig. 16), dei redditi da capitale e dei trasferimenti correnti (Fig. 17). Fig Italia Saldo dei redditi da capitale e degli altri trasferimenti correnti, a prezzi correnti (milioni di euro)

15 15 Conti per Settore Istituzionale Il Conto delle Transazioni Internazionali completa il Circuito del Reddito per l Economia Nazionale, relativo cioè all insieme delle unità economiche del paese. Ciò non esaurisce l informazione macro-economica disponibile. Vengono infatti costruiti anche i: - Conti Trimestrali, per l analisi congiunturale - Conti Territoriali, per le singole Regioni Di notevole importanza sono poi i: - Conti Istituzionali ovvero i Conti Economici Nazionali Annuali (esistono anche in versione, molto sintetica, Trimestrale e Territoriale) disaggregati per Settore Istituzionale. Si ricorda che un Settore Istituzionale è formato dall insieme delle Unità Istituzionali caratterizzate da uniformità di caratteristiche e comportamento economico (prospetto G). Per ciascun Settore e Sotto-settore viene costruito un insieme di Conti e resa disponibile un informazione economica simile (anche se meno dettagliata) a quella relativa all Economia Nazionale aggregata.

16 16 Prospetto G - Settori e sotto-settori istituzionali Struttura e uniformità di comportamento economico Settori e sotto-settori Tipo di produzione Funzione ed attività principale Società non finanziarie pubbliche; private nazionali; private sotto il controllo estero Società finanziarie Autorità bancarie centrali Altre istituzioni finanziarie monetarie Altri intermediari finanziari escluse le assicurazioni e i fondi pensione Ausiliari finanziari Imprese di assicurazione e fondi pensione Amministrazioni pubbliche Amministrazioni centrali Amministrazioni locali Enti di previdenza e assistenza sociale Beni e servizi destinabili alla vendita Beni e servizi finanziari destinabili alla vendita Servizi (e beni) non destinabili alla vendita Produzione di beni e servizi non finanziari destinabili alla vendita Intermediazione finanziaria, inclusa l assicurazione Attività finanziarie ausiliarie Offerta di prodotti per consumi collettivi e operazioni di redistribuzione della ricchezza e del reddito nazionale Forma prevalente di finanziamento Proventi delle vendite Proventi della intermediazione (interessi bancari, commissioni, premi assicurativi) Imposte e contributi obbligatori Famiglie Famiglie produttrici Beni e servizi non finanziari destinabili alla vendita Produzione di beni e servizi non finanziari destinabili alla vendita Proventi delle vendite Famiglie consumatrici Beni e servizi per proprio uso finale Consumo (e produzione) di beni e servizi per proprio uso finale Redditi da lavoro e da capitale-impresa. Prestazioni sociali Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle Famiglie Servizi (e beni) privati non destinabili alla vendita Offerta di prodotti non destinabili alla vendita per consumi individuali Donazioni e contributi volontari Resto del Mondo Unione Europea Paesi membri della UE Istituzioni della UE Come i settori interni Paesi terzi e organizzazioni internazionali Come i settori interni

17 17 L informazione necessaria per costruire tali Conti è ovviamente più complessa, in quanto occorre ad esempio disaggregare i dati nazionali per singola Regione, o Trimestre, o Settore Istituzionale, mantenendo sempre la significatività dei dati stessi: quest ultimo aspetto è particolarmente rilevante nel caso di informazioni tratte da indagini campionarie, come le Rilevazione sulle Forze di Lavoro, il cui margine di errore aumenta con il diminuire della scala territoriale. Nel caso poi dei Conti Istituzionali occorre ricostruire i principali flussi economici fra i Settori stessi - ad esempio i Dividendi pagati dalle Società ed affluiti ad altre Società piuttosto che a Famiglie etc. compito non facile. Tutto ciò spiega come la costruzione di tali Conti aggiuntivi segua con un lag temporale di 1/2 anni quella dei Conti Economici Nazionali. In compenso, si arriva a disporre di una notevole ricchezza di informazioni. Si riportano a titolo di esempio i dati disponibili sull Occupazione, espressa in termini di Unità di Lavoro (ULA), distinta fra Dipendenti e Indipendenti, e classificata congiuntamente per Settore Istituzionale e Branca Produttiva (tav. 9). Si può ad esempio notare come le ULA occupate nel 2015 in Agricoltura (Branca Produttiva) siano Dipendenti e Indipendenti; di queste ultime, la quasi totalità ( ) è impiegata presso Imprese Individuali, classificate nel Settore Istituzionale delle Famiglie, e così via.

18 18 Tavola Unità di lavoro totali, dipendenti e indipendenti, per Settore Istituzionale e Branca di attività economica (migliaia di unità) SETTORI ISTITUZIONALI Società non finanziarie Società finanziarie Famiglie e ISP Amministrazioni pubbliche Totale Economia ULA DIPENDENTI 9.430,8 422, , , ,4 Agricoltura 164,5 0,0 229,3 13,2 407,0 Industria 3.628,4 0,0 244,2 12, ,6 Servizi 5.637,9 422, , , ,8 ULA INDIPENDENTI 1.761,9 41, , ,1 Agricoltura 18, , ,1 Industria 511, , ,2 Servizi 1.231,7 41, , ,8 ULA TOTALI ,7 464, , , ,5 Agricoltura 183, ,6 13, ,1 Industria 4.139, ,0 12, ,8 Servizi 6.869,6 464, , , ,6 La tavola 10 riporta una sintesi dei principali aggregati economici presenti nei Conti Istituzionali del 2015 (Famiglie e Istituzioni Sociali Private sono aggregate per esigenze di spazio, e sono presenti solo i Settori dell Economia Nazionale, con l esclusione quindi del Resto del Mondo). Si può notare ad esempio come il Settore delle Società non finanziarie abbia circa i 2/3 della Produzione e del Valore Aggiunto a prezzi base, ma solo poco più del 10% del Reddito Primario, e meno del 10% del Reddito Disponibile, per l effetto combinato del complesso dei redditi e dei trasferimenti erogati e percepiti. Il Settore delle Famiglie che include le Imprese Individuali registra poco più del 10% della produzione, ma totalizza i 3/4 dei Redditi Primario e Disponibile. Per le Società, il Reddito Disponibile è praticamente identico al Risparmio, e di poco superiore agli Investimenti, che da questo sono più che finanziati nel Per le Famiglie e la Pubblica Amministrazione al contrario, il Risparmio è una quota di gran lunga ridotta del Reddito, e per la PA è addirittura insufficiente a finanziare la spesa in c/capitale.

19 19 Tavola Principali aggregati per Settore Istituzionale (milioni di euro) SETTORI ISTITUZIONALI Società non finanziarie Società finanziarie Famiglie e ISP Amministrazioni pubbliche Totale Economia (*) Produzione ai prezzi base Valore Aggiunto ai prezzi base Redditi da lavoro dipendente erogati Risultato lordo di gestione / Reddito misto lordo Reddito primario lordo Reddito disponibile lordo Risparmio lordo Investimenti lordi Accreditamento (+) / Indebitamento (-) (*) Produzione e Valore Aggiunto per il Totale Economia includono mln di Imposte Indirette Nette, e sono pertanto ai prezzi di mercato. Nelle tavole 11 A B C è riportata più in dettaglio (ma sempre in forma semplificata, a fini didattici) la sequenza dei flussi presenti nelle varie fasi del circuito del Reddito, che permettono di passare dall aggregato fondamentale del processo produttivo (il Valore Aggiunto) al saldo finale di ciascun Settore (Accreditamento o Indebitamento). Così ad esempio la Tavola 11 A mostra: - il passaggio dal VA a prezzi base a quello ai prezzi di mercato, con le Imposte Indirette Nette versate e percepite dai vari Settori; - il passaggio poi al Reddito Generato, a quello Attribuito, e infine al Reddito Primario, con l esposizione dei Redditi da Lavoro versati e percepiti, e delle principali categorie dei Redditi da Capitale e Impresa.

20 20 Tavola 11 A 2015 Dal Valore Aggiunto al Reddito Primario Sequenza dei principali aggregati per Settore Istituzionale (milioni di euro) SETTORI ISTITUZIONALI Valore Aggiunto ai prezzi base (*) IIN versate sulla produzione (*) IIN percepite sulla produzione (*) IIN percepite sui prodotti Società non finanziarie Società finanziarie Famiglie e ISP Amministrazioni pubbliche Totale Economia (=) Reddito Generato (-) Reddito da Lavoro Dipendente versato (+) Reddito da Lavoro Dipendente percepito (**) Risultato Lordo di Gestione ( ) (35.661) ( ) (43.665) ( ) (**) Reddito Misto Lordo - - ( ) - ( ) (-) Dividendi e Profitti versati dalle Società (+) Dividendi e Profitti Percepiti (=) Reddito Attribuito (-) Interessi versati (+) Interessi percepiti (+) Rendite percepite (+) Altri redditi netti da investimenti (=) Reddito Primario Lordo (*) Imposte Indirette Nette (**) Riportati solo come pro-memoria, in quanto sono partite di giro interne al Settore Istituzionale.

21 21 Tavola 11 B 2015 Dal Reddito Primario al Reddito Disponibile Sequenza dei principali aggregati per Settore Istituzionale (milioni di euro) SETTORI ISTITUZIONALI Società non finanziarie Società finanziarie Famiglie e ISP Amministrazioni pubbliche Totale Economia Reddito Primario Lordo (-) Imposte Dirette versate (+) Imposte Dirette percepite (-) Contributi Sociali versati (+) Contributi Sociali percepiti (-) Prestazioni Sociali versate (+) Prestazioni Sociali percepite (-) Altri Trasferimenti versati (+) Altri Trasferimenti percepiti (=) Reddito Disponibile Lordo Nella Tavola 11 B è riportato il passaggio dal Reddito Primario a quello Disponibile, con il dettaglio delle Imposte Dirette, versate prevalentemente dalle Famiglie, e percepite esclusivamente dalla Pubblica Amministrazione. Quasi lo stesso si verifica per i Contributi Sociali, versati esclusivamente dalle Famiglie, e percepiti prevalentemente dalla Pubblica Amministrazione, mentre le Prestazioni Sociali seguono il percorso inverso. In ogni Settore sono infine presenti gli Altri Trasferimenti versati e percepiti.

22 22 Tavola 11 C 2015 Dal Reddito Disponibile all Accreditamento (+) o Indebitamento (-) Sequenza dei principali aggregati per Settore Istituzionale (milioni di euro) SETTORI ISTITUZIONALI Società non finanziarie Società finanziarie Famiglie e ISP Amministrazioni pubbliche Totale Economia Reddito Disponibile Lordo Variazione dei fondi pensione (-) Spesa per consumi finali (=) Risparmio lordo (-) Ammortamenti (=) Risparmio netto Imposte in conto capitale Contributi agli Investimenti e Altri Trasferimenti in c/capitale (=) Variazione del Patrimonio Netto (+) Ammortamenti (=) Variazione del Patrimonio Lordo (-) Investimenti Fissi Lordi (-) Variazione Scorte e Altre Acquisizioni Nette (=) Accreditamento (+) o Indebitamento (-) La Tavola 11 C riporta infine il passaggio dal Reddito Disponibile al Risparmio Lordo e Netto: si può notare come la spesa per consumi finali sia presente esclusivamente nei Settori delle Famiglie e della Pubblica Amministrazione. La considerazione delle imposte, dei contributi e degli altri trasferimenti in c/capitale porta a definire la Variazione del Patrimonio, sia Netta che Lorda. Quest ultima finanzia l Investimento Lordo, sia in capitale fisso che circolante, e la variazione della posizione finanziaria di ciascun Settore Istituzionale.

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