Revamping: dalle specifiche contrattuali alla messa in servizio e collaudo

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1 ATTREZZATURE IN PRESSIONE: Le novità, dalla Revamping: dalle specifiche contrattuali alla messa in servizio e collaudo - 22 ottobre 2010 Relatore: ing. Marco Giacobbo Con il patrocinio di

2 dalla Progettazione Progettazione Costruzione Consulenza tecnica IMPIANTI CHIAVI IN MANO SETTORI Industriale - Civile - Commerciale al Post-vendita Verifica in fase di installazione Piano di manutenzione preventiva Servizio di reperibilità e segnalazione guasti LATIS realizza IMPIANTI INDUSTRIALI e CIVILI offrendo ai propri clienti un ampia gamma di soluzioni complete e innovative, adatte ad ogni tipo di esigenza

3 Revamping di un impianto Si tratta di un ammodernamento che solitamente ha lo scopo di aggiornare od allineare un impianto alla più recente tecnologia, oppure modificarne le prestazioni, oppure ripristinare un impianto in cattive condizioni allo stato iniziale

4 Revamping di un impianto Possono presentarsi i seguenti casi: 1) impianto costruito prima della PED 2) impianto costruito in regime PED ma assemblato dall utilizzatore 3) impianto che costituisce un insieme marcato CE La modifica di un insieme marcato CE comporta una nuova certificazione PED

5 Figure coinvolte Produzione / Servizi Tecnici Ufficio acquisti Progettista impianti Installatore o Servizio Manutenzione interno Spesso tali figure non hanno la visione completa del problema dal punto di vista normativo/legislativo

6 Problemi ed errori comuni Carenze nella documentazione delle attrezzature esistenti (certificazioni, schemi, manuali, ) Non corretta definizione delle specifiche di acquisto (spesso lacunose e generiche) Progettazioni parziali (mancanza calcoli accessori di sicurezza, tubazioni, ) Mancate verifiche preliminari presenza qualifiche di saldatura per la fabbricazione delle tubazioni di impianto

7 Revamping: cosa comporta? Analisi PED delle nuove attrezzature a pressione Analisi dei rischi introdotti dalle modifiche sull'impianto Specifiche di acquisto delle attrezzature Fabbricazione ed eventuale marcatura CE delle nuove tubazioni d impianto Nuovi dispositivi di sicurezza Documentazione / aggiornamento fascicolo di impianto

8 Esempio: impianto industriale di schiumatura

9 Interventi previsti 1) Spostamento da un altro stabilimento 2) Ampliamento (aggiunta di un isola con nuovi serbatoi a bordo macchina e relative tubazioni) 3) Adeguamento piping di alimentazione dai serbatoi di stoccaggio 4) Inertizzazione con azoto dei serbatoi premix 5) Sostituzione dei dispositivi di sicurezza 6) Adeguamento P&ID e schemi d impianto 7) Adeguamento istruzioni uso e manutenzione dell impianto

10 Verifiche preliminari Raccolta della documentazione (P&ID, disegni, libretti, manuali, etc.) Limiti di batteria dell impianto Analisi attrezzature a pressione esistenti (stato di conservazione, situazione verifiche periodiche, classificazione) Analisi delle parti dei circuiti in pressione che dovranno essere aggiunte o sostituite Requisiti richiesti per fabbricazione di nuove attrezzature (tubazioni) Specifiche per richieste offerte fornitori

11 Impianto bordo macchina 2

12 Analisi delle attrezzature a pressione GEOMETRICI, PRESSIONE E TEMPERATURA Autoclavi isocianato e premix V=250 l, PS=4 bar, TS=- 10/90 C Camicia esterna V=30 l, PS=5 bar, TS=-10/90 C Linea isocianato e premix DN32, PS=14 bar, TS=-10/50 C Linee aria/azoto DN25, PS=10 bar, TS=-10/50 C Tubazioni isocianato e premix DN32, PS=300 bar, TS=-10/90 C

13 Analisi delle attrezzature a pressione FLUIDI - isocianato: liquido nocivo PV(90 C) < 0.5 bar -aria: gas non pericoloso - premix => miscela costituita da poliolo: liquido non pericoloso ciclopentano: liquido infiammabile con T inf =25 C, PV(90 C) > 0.5 bar -azoto: gas non pericoloso

14 Analisi delle attrezzature a pressione Descrizione AUTOCLAVE ISOCIANATO AUTOCLAVE PREMIX LINEE ARIA/AZOTO LINEA ISOCIANATO LINEA PREMIX TUBAZIONE DN /+50 TUBAZIONE ISOCIANATO TUBAZIONE PREMIX CLASSIFICAZIONE CATEGORIA DI RISCHIO PED Tipologia Dim. PS TS Gruppo stato fisico Cat. Fluido CE attrezzatura Caratteristica [bar] [ C] Fluido fluido PED RECIPIENTE 250 L 4-10/+90 ISOCIANATO + ARIA 2 GAS SI II POLIOLO + RECIPIENTE 250 L 4-10/+90 CICLOPENTANO + 1 GAS SI III AZOTO TUBAZIONE DN /+50 ARIA o AZOTO 2 GAS NO art. 3.3 TUBAZIONE DN /+50 ISOCIANATO 2 LIQUIDO NO art. 3.3 POLIOLO + LIQUIDO c on 1 SI I CICLOPENTANO PV > 0,5 bar TUBAZIONE DN /+90 ISOCIANATO 2 LIQUIDO NO art. 3.3 POLIOLO + LIQUIDO c on TUBAZIONE DN /+90 1 SI II CICLOPENTANO PV > 0,5 bar

15 Nuove attrezzature e componenti d impianto L Utilizzatore acquista le attrezzature a pressione e/o insiemi per modificare l impianto esistente. Poiché l impianto non è un insieme PED, non deve sottoporlo ad una nuova marcatura CE. Tuttavia resta responsabile: - delle singole nuove attrezzature eventuali da lui costruite - dell assemblaggio da lui effettuato in base alle istruzioni contenute nei manuali d uso - della compatibilità tra le varie attrezzature e loro protezione - della gestione di eventuali rischi residui

16 Revamping: applicazione della PED Nel caso specifico l applicazione della PED riguarda la progettazione, la costruzione, la valutazione di conformità e la marcatura CE di ogni singola nuova attrezzatura a pressione (serbatoi, tubazioni, valvolame, ecc.) introdotta nel revamping. Sarà cura di ogni singolo Fabbricante/Fornitore mantenere i rapporti con l Organismo Notificato prescelto per arrivare alla marcatura CE del proprio prodotto.

17 Fabbricazione di nuove attrezzature: tubazioni L applicazione della PED riguarda anche la valutazione di conformità e la marcatura CE del sistema di tubazioni di collegamento delle varie attrezzature costituenti l impianto Tale sistema di tubazioni costituisce una ulteriore attrezzatura a pressione di cui l Utilizzatore, o più frequentemente l impresa installatrice, assume la figura di Fabbricante

18 Tubazioni: implicazioni marcatura CE Progettazione (EN 13480, ASME B31.1, stress analysis, creep, supporti, ) Fabbricazione (materiali, qualifiche saldatura, ) Controlli NDT (qualifiche personale) Verifica finale (prova idraulica, ) Fascicolo tecnico PED Marcatura ed etichettatura Documentazione da allegare al prodotto (dichiarazione CE, istruzioni d'uso e manutenzione)

19 Progettazione tubazioni: un aspetto da non sottovalutare

20 Tubazioni impianto di schiumatura Linee aria/azoto Art. 3 comma 3 no CE Linee isocianato Art. 3 comma 3 no CE Linea premix BP Cat. I CE Modulo A Si tratta di un autocertificazione Non è richiesto l intervento di un ON, né Entità terza per qualifiche di saldatura Linea premix AP Cat. II CE Modulo A1 È richiesto l intervento di un ON e di un Entità terza per qualifiche di saldatura

21 Specifiche per i fornitori: singole attrezzature PED Limiti di progetto PS, TS, gruppo fluido, cat. PED; CHIARIRE CON APPALTATORE CHI ASSUME IL RUOLO DI FABBRICANTE (es. tubazioni); Condizioni operative e climatiche particolari; Compatibilità dei limiti stabiliti dal fabbricante con quelli di impianto; Applicazione di altre direttive di prodotto (macchine, ATEX, ecc.); Compatibilità con i fluidi utilizzati (fornire al fabbricante le schede di sicurezza); Attenzione alle apparecchiature IN CATEGORIA I

22 Specifiche per i fornitori: installazione Elenco attrezzature riguardanti il revamping, con i limiti di progetto PS, TS, V, tipo e gruppo fluido; Specificare le sollecitazioni trasmissibili ai limiti di batteria; Specifiche e/o certificati dei materiali delle attrezzature a pressione non marcate CE; Calcolo degli ACCESSORI DI SICUREZZA; Istruzioni per l uso dell impianto; Schemi P&ID e/o disegni as built

23 Analisi dei rischi L Analisi dei rischi della singola attrezzatura, di competenza di ciascun Fabbricante riguarda la struttura dell attrezzatura a pressione fino ai suoi limiti, solitamente tutto ciò che si trova entro i bocchelli. Invece, tutti i rischi connessi con la natura dell impianto si fanno rientrare nel cosiddetto rischio residuo, la cui analisi diventa di competenza dell Utilizzatore.

24 Analisi dei rischi - Messa in Servizio

25 Analisi dei rischi - Messa in Servizio

26 Analisi dei rischi - UNI EN 764-7

27 Analisi dei rischi

28 Analisi dei rischi

29 Pressurizzazione serbatoi premix Generatore azoto + bombole emergenza P=180 bar, Q=6646 kg/h Riduttore pressione P=4 bar PS=200 bar, DN20 - art EN ISO 7291 Una rottura del riduttore di pressione porterebbe ad una portata di azoto non smaltibile dalle valvole di sicurezza installate sui serbatoi

30 Dispositivi di sicurezza Evento malfunzionamento del riduttore di pressione linea azoto, con aumento di pressione e portata di gas nella linea e nel serbatoio Pericoli - rottura, deformazione, collasso dei componenti - proiezioni di parti metalliche - fuoriuscita di gas Misure di sicurezza, protezione e controllo adottate - installazione valvola di sicurezza sulla linea azoto, che interviene in caso di malfunzionamento del riduttore - il regolatore di pressione sul serbatoio ha una portata max limitata

31 Dispositivi di sicurezza Valvola di sicurezza linea azoto P tar = 15 bar, Q max = 8593 kg/h Regolatore di pressione su serbatoi bordo macchina P=2 3 bar PS = 20 bar, Q max = 7 l/s Valvole di sicurezza su serbatoi bordo macchina P tar = 4 bar, Q max = 535 kg/h

32 Valvole di sicurezza serbatoi Per il calcolo delle PSV dei serbatoi premix è stata verificata la sezione di efflusso in grado di scaricare la portata max che si avrebbe in caso di incendio esterno considerando l evaporazione del solo ciclopentano in quanto l isocianato non ha punto di ebollizione (decompone a 300 C) Normative di riferimento: - Raccolta E ISPESL Ed EN ISO :2004 -API Std 521

33 Calcolo della portata

34 Calcolo della portata Le sezioni risultano sufficienti a scaricare anche a la portata di azoto, limitata dal regolatore di pressione a monte di ciascun serbatoio al valore max di 28 kg/h (7 lt/s)

35 Revamping: messa in servizio D.M. 1/12/2004, n 329 Regolamento recante norme per la messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature a pressione e degli insiemi di cui all articolo 19 del D.Lgs. del 25 Febbraio 2000, n 93 Art. 4 Verifica della messa in servizio delle nuove attrezzature d impianto introdotte con il revamping Art. 6 Dichiarazione di messa in servizio Dichiarazione di corretta installazione Relazione tecnica e documentazione (P&ID, dich. CE, )

36 Conclusioni La fornitura, modifica, manutenzione di impianti industriali presuppone: conoscenza materia impiantistica conoscenza legislazione applicabile (dir. PED, DM 329/04, D.Lgs. 81/08, DM 1/12/75, ) applicazione normative (per es. tubazioni) qualifiche (personale, saldatura, NDT) consulenza, assistenza post-vendita

37 Corretta prassi da seguire per la gestione di un revamping Verificare completezza documentazione (dichiarazioni CE di conformità PED, libretti ISPESL, manuali d uso, ) Delineare corrette specifiche di acquisto per le nuove attrezzature Effettuare l analisi dei rischi per l intero impianto Verificare preliminarmente i requisiti di qualifica della saldatura (PQR, WPQ) delle tubazioni Scegliere e dimensionare i dispositivi di sicurezza Aggiornare il fascicolo di impianto (P&ID, calcoli, certificazioni, ) IMPIANTI CHIAVI IN MANO SETTORI Industriale - Civile - Commerciale

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