PIANO DI TUTELA DELL AMBIENTE MARINO E COSTIERO AMBITO COSTIERO 08. Unità fisiografiche del Centa, Centa Sud e Maremola

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1 PIANO DI TUTELA DELL AMBIENTE MARINO E COSTIERO AMBITO COSTIERO 08 Unità fisiografiche del Centa, Centa Sud e Maremola ART. 41 LEGGE REGIONALE N 20/2006 Relazione Paraggio Vadino da Punta Cippo a Capo Lena (Foce del fiume Centa) 1

2 Indice 1. Inquadramento generale Inquadramento geografico Evoluzione storica del litorale 3 2. Dinamica ed effetti del moto ondoso Analisi generale Sintesi dei processi idrodinamici e valutazione della pericolosità e del rischio 7 3. Aspetti geomorfologici e sedimentologici Costa alta Costa bassa Morfologia ed evoluzione della spiaggia Bacini versanti Bilancio sedimentario Tendenza evolutiva del litorale Aspetti naturalistici ambientali (stato pressioni impatti) Qualità delle acque Habitat marini Habitat costieri Impatti e rischio sulla biodiversità marino costiera Sintesi dei processi costieri Delimitazione delle aree da assoggettare alle Norme di Piano Misure di intervento 24 2

3 1. Inquadramento generale 1.1. Inquadramento geografico Il paraggio costiero di Vadino si sviluppa per circa 1,6 km compresi tra Punta Cippo e Capo Lena, in corrispondenza della foce del fiume Centa, con un andamento pressoché lineare da SW-NE. Tale paraggio è caratterizzato principalmente da ambiente di spiaggia, tranne che per la porzione più occidentale nella zona di Punta Cippo che è rappresentata da circa 160 m di opera artificiale. L estremità occidentale del paraggio, compresa una porzione della spiaggia appoggiata a punta Cippo è compresa nel Comune di Alassio, la parte rimanente nel Comune di Albenga Evoluzione storica del litorale L evoluzione di questo paraggio è strettamente collegata al fiume Centa, che ha alimentato e continua ad alimentare il tratto costiero. In epoca romana il delta presentava già una forma simile a quella odierna, anche se la foce era collocata a circa 1 km a Nord rispetto alla sede attuale. Questa disposizione, ancora più di adesso, determinava una tendenza al trasporto verso NE dei sedimenti alluvionali del Centa, non essendo la sua foce protetta dalla Gallinara dalle agitazioni di Libeccio. Invece sul lato di ponente, ovvero nella zona di Vadino, in corrispondenza del torrente Avarenna (situato a Ovest del Centa), il flusso detritico era molto ridotta, infatti gli storici riferiscono la presenza di un porto, esente da fenomeni di insabbiamento. Tra il Medioevo e il XVIII secolo, poiché il fiume non era ancora arginato, si ebbero importanti fenomeni di divagazione dell alveo che spostarono la foce anche di qualche chilometro. Con il primo spostamento verso Sud le alluvioni si riversarono nello stagno dell Avarenna che in passato aveva funzioni portuali, insabbiando progressivamente tutta la zona. Un tentativo di ricostruire il porto romano fu effettuato nel 1509 ma il progetto fallì a causa di una nuova divagazione dell alveo fluviale. Nel 1651 si verificò una piena eccezionale che, oltre a distruggere parte delle mura cittadine, spostò l alveo verso Nord dando inizio a un periodo di instabilità dell assetto terminale del fiume. L attuale foce venne così privata di gran parte delle alluvioni innescando un rapido arretramento delle spiagge anche a meridione, infatti un documento del 1689 sostiene che a Vadino il mare ingoiò molte terre per un tiro di schioppo. Tale assetto ebbe termine nei primi anni dell 800 quando il Centa fece ritorno nel suo vecchio alveo, in una posizione simile a quella attuale. 3

4 Il XIX secolo è ancora caratterizzato da un costante avanzamento della costa nella zona di delta che terminò all inizio del 900 quando si manifestarono i primi segnali dell inizio del fenomeno erosivo che comportò la scomparsa della spiaggia di Marina e quindi i successivi tentativi di difesa tramite opere artificiali come pennelli. Stessa cosa si verificò a Vadino con un ritiro di alcune centinaia di metri tra il 1906 e il La causa di questi fenomeni trova un spiegazione nelle indiscriminate estrazioni di inerti dalle spiagge negli anni precedenti per la costruzione della Ferrovia, realizzata tra il 1870 e il Ad aggiungersi a questo si devono considerare le conseguenze dei lavori di sistemazione fluviale e le escavazioni in alveo, che provocarono una diminuzione del trasporto detritico del fiume (Fierro et. al, 2010). Nella seconda metà del XX secolo la linea di costa si è stabilizzata e mantenuta lineare, ad eccezione del tratto interessato dall apertura nel 1954 della discarica di Vadino (punta Cippo), chiusa poi nel Nonostante il volume di materiale versatovi non fosse particolarmente elevato, l apporto artificiale fu comunque decisivo per il mantenimento delle spiagge di Vadino e Marina di Levante. Il materiale prevalentemente grossolano, proveniente da scavi e demolizioni, con cui è stata alimentata nei vent anni la discarica, ha contribuito ad un peggioramento delle caratteristiche granulometriche dei litorali. 4

5 2. Dinamica ed effetti del moto ondoso 2.1. Analisi generale Il paraggio di Vadino presenta la linea di costa orientata mediamente lungo la direttrice dei 60 N e risulta esposta ai mari con s ettore di provenienza da 60 a 215. L isola Gallinara, situata al largo della costa, in posizione abbastanza centrale, offre una schermatura considerevole alle ondazioni provenienti da Scirocco e Mezzogiorno. Le onde provenienti da Libeccio subiscono anch esse una riduzione per la presenza dell isola Gallinara, ma di fatto nella propagazione da largo verso costa subiscono una forte rotazione verso mezzogiorno con riduzione di intensità ed energia. Come indicato nella relazione generale, la propagazione del moto ondoso dal largo verso riva è stata condotta mediante l utilizzo del modulo Spectral Waves (SW) del codice di calcolo MIKE 21 di DHI (Danish Hydraulic Institute). Per il paraggio di Vadino l input al modello di dettaglio è rappresentato dai valori delle onde che si presentano sul fondale di 50 metri derivanti dal modello al largo, tenendo conto delle onde estreme individuate per tutte le direzioni di influenza per l intero Ambito costiero 08. Dai risultati ottenuti, dalla modellazione di dettaglio sotto costa, viene ben evidenziato il cono d ombra creato dall Isola Gallinara sui vettori di propagazione e la conseguente influenza sulla riduzione delle altezze d onda. I valori più elevati di altezza d onda sotto costa si hanno per la propagazione delle onde annuali con i mari aventi direzione al largo pari a 180, mentre con l e onde cinquantennali con direzione al largo 150. Questo accade di fatto perché le alt ezze d onda provenienti da 180 più alte vengono maggiormente smorzate, gli effetti rifrattivi del fondale hanno un incidenza superiore sulla riduzione del valore di altezza d onda rispetto a quelle che presentano un altezza d onda più bassa (periodo di ritorno annuale). Dalla disposizione delle ortogonali d onda risulta evidente come le mareggiate più intense si presentino sotto costa fortemente ruotate rispetto alla direzione al largo, mentre le mareggiate, che già al largo presentano una direzione ortogonale alla costa (120 e 150 ) mantengono la direzione inizial e. Per le direzioni 210 e 180 le ortogonali d onda si dispongono ortogonalmente alla costa e presentano un punto di convergenza nella zona d ombra dell isola Gallinara. Le direzioni 120, 90 e 60 si presentano con altezze d onda inferiori ma non subiscono fenomeni rifrattivi significativi quindi arrivano sotto costa con orientazione da levante verso ponente. La circolazione costiera del paraggio risulta quindi nel suo complesso maggiormente orientata da levante verso ponente, con ripercussioni sulla dinamica litoranea dei sedimenti e sull assetto della spiaggia emersa. La modellazione matematica ha inoltre permesso di individuare la linea dei frangenti. Nel paraggio in esame i valori più alti di altezza al frangimento sono determinati da eventi con direzione al largo pari a 180 N. Le onde frangono su una profondità che varia tra 3,0 e 4,5 metri, per gli eventi annuali, e su una profondità che varia tra 7,0 e 9,0 metri, per gli eventi cinquantennali; la linea frangimento per T=1 anno resta per le tutte le direzioni molto vicino alla riva, in corrispondenza delle sez B96 e 97, in quanto la propagazione risente della schermatura dell isola Gallinara. 5

6 Secondo l approccio metodologico indicato nella relazione generale il run-up, nelle sezioni di spiaggia, è stato stimato mediante la formula di Van der Meer, utilizzando il valore medio della pendenza della spiaggia emersa e sommersa. Tale valore è derivato dalla media tra il valore della pendenza della spiaggia emersa, dedotto dalle sezioni trasversali di spiaggia nei paraggi, e il valore della pendenza della spiaggia sommersa, ricavato utilizzando la profondità della fascia dinamica annuale. Il profilo di spiaggia emersa è stato acquisito dai rilievi delle sezioni di spiaggia effettuati dal Dipteris, nell ambito dello studio Beachmed (2004), in corrispondenza di capisaldi denominati B98-B94. Questi sono puntualmente identificati nella carta C05 delle fasce dinamiche della spiaggia e della costa alta e nella Figura al paragrafo 2.2 della presente relazione. I valori più alti di run-up sono stati individuati nella parte di levante del paraggio, nei pressi degli arenili in sponda destra del Fiume Centa. I valori di run-up ottenuti sono stati utilizzati per la definizione delle fasce dinamiche A e B della spiaggia. Gli arenili di Vadino si estendono per circa 1300 metri (sezioni di calcolo B98-B94) e presentano un ampiezza maggiore nella parte centrale ed una minore verso ponente e verso levante: la minore profondità è dovuta alla presenza di strutture ed edifici realizzati in zone di pertinenza della spiaggia. Nella parte a levante del paraggio (sezioni di calcolo B98-B96) le fasce A e B presentano i valori più elevati, rispettivamente 17 e 35 metri di media. La fascia A si estende fino ai limiti inerodibili, rappresentati da alcuni muretti di delimitazione di strutture quali ad esempio un campeggio; la fascia B comprende la zona di fascia A ed interessa anche le piazzola del campeggio lato mare, nonché alcuni edifici posizionati a valle della parte di muro antisbarco ancora esistente. Nella parte di ponente (sezioni di calcolo B95 e B94) le fasce A e B presentano un ampiezza minore, rispettivamente di circa 10 e 20 metri, ma la minor profondità dell arenile fa si che, comunque, alcuni edifici presenti siano interessati dalle mareggiate. A titolo di esempio si riporta il caso di Villa Miky, realizzata in una zona di pertinenza dell arenile, che ricade all interno della fascia dinamica B. Ci sono inoltre aree che sono soggette a periodica inondazione da parte dell acqua del mare, in quanto poste a quota più bassa rispetto alla quota di run-up, che vengono mappate come fascia C a pericolosità bassa. Nel paraggio di Vadino rientrano in fascia C gran parte delle aree di spiaggia non incluse nelle fasce dinamiche A e B e alcune aree depresse a tergo della spiaggia stessa che vengono interessate dalle ondazioni durante le mareggiate più intense. Ricadono in fascia C alcune strutture dietro la spiaggia, per tutta la zona compresa tra le sezioni B98 e B97. L alveo del torrente Avarenna è interessato da intrusione marina, quindi è stato perimetrato con retinatura a parte per poter tener conto di questa particolarità. Una volta determinate le fasce di pericolosità è stato determinato il rischio. Il paraggio di Vadino presenta tratti caratterizzati da un rischio moderato (R S2 ) e tratti caratterizzati da un rischio elevato (R S3 ); le zone a rischio maggiore sono quelle contraddistinte dalla presenza di strutture ed edifici all interno della fascia dinamica B. 6

7 2.2. Sintesi dei processi idrodinamici e valutazione della pericolosità e del rischio La dinamica del moto ondoso ed i relativi effetti sul tratto di costa nel paraggio Vadino sono sintetizzati nei risultati di seguito riportati. Figura 2.2.1: Limiti del paraggio Vadino ed indicazione delle sezioni di calcolo dei profili trasversali di spiaggia PROPAGAZIONE MOTO ONDOSO ESPOSIZIONE DEL PARAGGIO Settore di provenienza del moto ondoso 60 N N ANALISI METEOMARINA SOTTOCOSTA Modello utilizzato Mike 21 Ambito di applicazione Tempo di ritorno batimetrica -50 m linea di costa 1 e 50 anni RISULTATI T = 1 anno T = 50 anno Nome sezione H largo [m] H frang [m]. Decr [%] Direzione largo [ N] H largo [m] H frang [m] Decr [%] Direzione largo [ N] B B B B B

8 Figura 2.2.2: Distribuzione delle altezze d onda e dei vettori di direzione di propagazione del moto ondoso dal largo verso riva relativa all evento ondoso con periodo di ritorno pari a 1 anno (direzione al largo 180 ) Figura 2.2.3: Distribuzione delle altezze d onda e dei vettori di direzione di propagazione del moto ondoso dal largo verso riva relativa all evento ondoso con periodo di ritorno pari a 50 anni (direzione al largo 150 ) 8

9 FRANGIMENTO RISULTATI Nome sezione Tr=1anno profondità al frangimento [m] Tr=50 anni profondità al frangimento [m] B B B B B Figura 2.2.4: Linee dei frangenti nel paraggio Vadino, relative agli eventi ondosi con periodo di ritorno 1 anno (linea arancione) e 50 anni (linea rosa). 9

10 PERICOLOSITA COSTIERA Formula utilizzata Sovralzo STIMA DEL RUN-UP Van Der Meer 0.50 m (T=1 anno); 0.80 m (T=50 anni) RISULTATI Nome sezione Tr=1 anno run-up massimo [m] Tr=50 anni run-up massimo [m] Nome sezione B B B B B Limite verso mare batimetrica [m] FASCE DINAMICHE SPIAGGIA FASCIA DINAMICA A Limite verso terra distanza dalla linea di riva [m] Limite verso mare batimetrica [m] FASCIA DINAMICA B Limite verso terra distanza dalla linea di riva [m] B B B B B Figura 2.2.5: Fasce dinamiche A e B, ed aree soggette a periodica inondazione (fascia C), nel paraggio Vadino 10

11 RISCHIO COSTIERO RISCHIO DA EVENTI METEOMARINI SULLA SPIAGGIA Lunghezza Rischio R Nome paraggio S1 Rischio R S2 Rischio R S3 Rischio R S4 spiaggia [m] [%] [%] [%] [%] Vadino % 12% 47% 1% Figura 2.2.6: Rischio costiero R S1, R S2, R S3, R S4 nel paraggio Vadino 11

12 3. Aspetti geomorfologici e sedimentologici 3.1. Costa alta In questo paraggio i tratti di costa alta si limitano all estremità occidentale, dove la linea di riva è però costituita dalla scogliera artificiale a contenimento della discarica di Punta Cippo Costa bassa Il litorale di Albenga-Vadino fa parte dell apparato deltizio del fiume Centa, la principale piana costiera di tutta la riviera ligure. Come tutti i corsi d acqua liguri di un certo rilievo, anche la piana del Centa ha raggiunto la forma attuale dopo la forte progradazione post-medievale ed il successivo irrigidimento delle strutture causato dalla occupazione insediativi della piana stessa Morfologia ed evoluzione della spiaggia La spiaggia di Vadino, intendendosi la spiaggia compresa tra la foce del fiume Centa e il promontorio di Vadino (punta Cippo) a cui si appoggia a ponente, è una spiaggia rettilinea lunga circa 1300 m con direzione circa NE-SW. Presenta un ampiezza emersa di circa 60 m quasi ovunque occupati, almeno parzialmente, da strutture turistico-balneari fisse. Verso ponente l ampiezza della spiaggia emersa diminuisce fino ad esaurirsi contro la scogliera che protegge la discarica artificiale di punta Cippo. La continuità della spiaggia è interrotta, da un corto pennello nei pressi della foce del rio Avarenna e da uno scivolo di cemento armato in corrispondenza dei cantieri navali, ora non più in attività. Tali opere, pur non essendo molto aggettanti, contribuiscono al disequilibrio locale della spiaggia frazionandola in tre celle litorali separate. Nel settore di ponente sono presenti altre due opere rigide, una breve scogliera radente a protezione della storica Villa Miki, ora struttura turistica residenziale e un corto pennello al confine con il comune di Alassio che non pare avere effetti significativi sulla dinamica della spiaggia. La spiaggia sommersa presenta una pendenza molto dolce, inferiore a 1,5 % in prossimità della foce del Centa e poco più accentuata procedendo verso ponente. L andamento delle isobate è molto regolare, senza evidenti strutture trasversali. Il profilo è decisamente convesso, tipico di un delta di costruzione sedimentaria, con un flesso deciso intorno ai m di profondità che indica la profondità di chiusura morfologica della spiaggia. L evoluzione recente della spiaggia emersa, ricostruita attraverso l analisi delle foto aeree zenitali dal 1944 ad oggi, mostra una sostanziale stabilità. 12

13 La foto aerea del 1944 mostra una spiaggia sulle posizioni attuali nel settore di levante, dalla foce del Centa fino ai cantieri navali. Nel settore di levante la linea di riva è sensibilmente più arretrata rispetto ad oggi, con valori che raggiungono i 20 m di ampiezza in meno a ponente di Villa Miki. È già presente la scogliera di protezione di Villa Miki, che produce accumulo a ponente evidenziando una deriva litoranea diretta, almeno temporaneamente da SW a NE. Nella zona di punta Cippo la via Aurelia scorre sulla sommità della falesia, non essendo ancora presente il terrapieno artificiale, realizzato a partire dal La foto del 1973 mette in evidenza la massima ampiezza raggiunta dalla spiaggia di Vadino a seguito della discarica di punta Cippo che, come già detto, rimase attiva dal 1954 al I volumi totali versati in quel ventennio non sono noti ma furono sufficienti a creare un terrapieno sporgente fino a 60 m sul mare, su cui verrà realizzato il complesso turistico Le Vele ed a fare avanzare la spiaggia, nel settore di ponente, di una trentina di metri. Tale avanzamento si esaurisce all altezza dei cantieri navali a levante dei quali la linea di riva si mantiene su posizioni sostanzialmente simili all attuale. Nel 1983, dopo l esaurimento della discarica, la spiaggia arretra di una quindicina di metri rispetto al decennio precedente, limitatamente al tratto compreso tra la discarica stessa e Villa Miki. A levante dei cantieri navali la spiaggia è stabile anche se la foto aerea del 1983 cattura un momento in cui la deriva litoranea dei sedimenti era diretta da NE a SW e quindi i pennelli presentano un accumulo sui lati di levante. Questo fenomeno non è presente nella foto del 1993 dove la spiaggia è pressoché rettilinea e si mantiene sostanzialmente sulle posizioni precedenti. Anche la foto aerea del 2003 non evidenzia grandi cambiamenti salvo la definitiva sistemazione della mantellata che consolida a mare la discarica di punta Cippo e la comparsa di un nuovo pennello sulla spiaggia nei pressi della stessa, che non sembra avere alcuna utilità. La linea di riva, nel complesso, si mantiene stabile pur con le oscillazioni dovute all inversione della deriva litoranea di cui si dirà in seguito. Tali oscillazioni possono essere tranquillamente dell ordine della decina di metri senza creare squilibri a lungo termine. Anche nella foto del 2010 la spiaggia rimane sostanzialmente stabile. Discorso a parte merita la foce del Centa vera e propria, che ha una lunghezza di circa 220 m e forma un ampia barra di foce che può essere considerata spiaggia a tutti gli effetti ma che è molto più soggetta a variazioni repentine di forma e assetto in funzione delle ondazioni incidenti e delle piene del corso d acqua. Tali variazioni sono ben evidenziate dalla ricostruzione effettuata tramite l analisi delle fotografie aeree di cui sopra. La spiaggia di Vadino, per la sua situazione di equilibrio, non viene usualmente interessata da ripascimenti artificiali Bacini versanti Il paraggio di Vadino costituisce il segmento occidentale del delta del fiume Centa, che rappresenta il principale alimentatore dell intero ambito costiero. 13

14 Per una sommaria descrizione del bacino si veda la Relazione generale. Il trasporto solido potenziale proveniente dal Centa è stato stimato in circa mila m 3 annui ma la maggior parte di esso viene trasferito verso nord e solo una porzione decisamente minoritaria contribuisce all alimentazione della spiaggia di Vadino. Altri piccoli colatori sfociano nel paraggio, per esempio il rio Avarenna, ma il loro contributo solido è del tutto trascurabile Bilancio sedimentario L evoluzione della spiaggia di Vadino è strettamente legata allo smantellamento dell apparato deltizio sommerso del fiume Centa, iniziato alla fine del XIX secolo e proseguito, con fasi alterne, per tutto il secolo scorso fino ad oggi. Il confronto tra il rilievo del 1884 dell Istituto Idrografico della Marina e il rilievo multibeam del 2012 mostra in maniera molto evidente tale processo, che ha portato, in 130 anni, alla perdita di circa 2.5 milioni di m 3 di materiale nel tratto compreso tra la foce del Centa e il promontorio di Vadino. Tale perdita si concentra tra la spiaggia emersa e l isobata dei -12 m, con il massimo dell erosione tra -5 m e -10 m. L isolinea dei -5 m arretra di circa 200 m di fronte alla foce del Centa, procedendo verso ponente questo avanzamento è via via minore fino ad annullarsi di fronte a punta Cippo. L andamento delle isolinee storica e recente dei -10 m è analogo, con arretramento massimo di circa 80 m davanti alla foce. Da altri rilievi più localizzati si può evincere che il grosso dell erosione sia avvenuto nel periodo tra l inizio e gli anni 80 del secolo scorso, infatti a partire dal 1980 il tasso di erosione appare decisamente minore, probabilmente a causa della drastica diminuzione dei prelievi dall alveo del Centa e quindi del parziale ripristino del trasporto solido fluviale. Il bilancio sedimentario attuale del paraggio è pertanto di difficile determinazione. A fronte di una perdita calcolabile in circa mila m 3 annui negli ultimi 130 anni è probabile che la perdita annuale al momento attuale sia assai minore avvicinandosi ad un bilancio quasi neutro Tendenza evolutiva del litorale Nelle condizioni attuali il sistema si trova in una situazione di quasi equilibrio e l evoluzione nel medio termine non dovrebbe riservare sorprese negative, perdurando una modesta alimentazione da parte dei sedimenti provenienti dal Centa. Pertanto si ritiene che le condizioni di equilibrio generale possano essere mantenute praticamente senza interventi strutturali. 14

15 Problematiche puntuali, dovute essenzialmente alla presenza di opere riflettenti sulla spiaggia emersa e di opere trasversali saranno discussi nei capitoli relativi alla pericolosità ed al piano degli interventi. 15

16 4. Aspetti naturalistici ambientali (stato pressioni impatti) 4.1. Qualità delle acque Figura 4.1.1: Schema del sistema di trattamento e scarico delle acque reflue nel paraggio (in verde il sito dell impianto di trattamento, in rosso la condotta attiva) Il comune di Albenga è attualmente costituito da due distinti agglomerati, divisi dal fiume Centa; i reflui comunali della parte destra orografica vengono convogliate presso un centro di trattamento sito presso la costa in località Vadino; tale impianto effettua una semplice grigliatura; il carico servito è di circa 8000 abitanti equivalenti; le acque trattate vengono scaricate in mare attraverso una condotta sottomarina priva di diffusore il cui punto di scarico è esterno al paraggio in questione, interessando il paraggio dell isola Gallinara. Alla scala di corpo idrico i dati del monitoraggio effettuato ai sensi della normativa ambientale sulle acque denotano ottimali condizioni per quanto riguarda lo stato trofico e l ossigenazione delle acque e pertanto lo stato delle acque non pare rappresentare allo stato attuale un fattore limitante per la biodiversità marina. 16

17 Dall esame dei dati relativi ai controlli sulla balneazione si deduce che le acque più vicine alla costa presentano i segni di una situazione non ottimale delle infrastrutture fognarie: si rilevano infatti lievi episodi di contaminazione che, assenti sul confine occidentale del paraggio, diventano mano a mano più frequenti procedendo verso la foce del fiume Centa Habitat marini Figura 4.2.1: Atlante degli habitat marini del paraggio, con indicate le condotte di scarico. I fondali di questo paraggio non presentano particolari elementi di pregio naturalistico essendo occupati da sabbie litoralli colonizzate, oltre i 5 metri di profondità, da un esteso prato di Cymodocea nodosa in buone condizioni vegetative; dietro la linea di frangimento delle onde, al di sotto dei 10 metri di profondità, la Cymodocea si sviluppa su un substrato ove affiora abbondante matte morta di posidonia, a testimoniare una passata presenza della pianta marina ed una condizione di instabilità per la sua sopravvivenza. La forte dinamicità dei processi sedimentari dovuti agli apporti solidi del fiume Centa rende questo paraggio un contesto più adatto a piante pioniere come Cymodocea nodosa rispetto a Posidonia oceanica che richiede invece ambienti più stabili. L evoluzione morfologica dei fondali descritta nel capitolo 3.5, associata ad un importante fenomeno erosivo accaduto nel corso del secolo scorso, ha ulteriormente accentuato questa situazione. Nel paraggio non sono presenti tratti di costa rocciosa naturale. 17

18 4.3. Habitat costieri Le spiagge di questo Paraggio rappresentano oggi il sito più interessante e con maggiore potenzialità per quanto riguarda la presenza della vegetazione psammofila e di ambienti dunali: l ampiezza dell arenile e la sua evoluzione recente permettono, almeno in linea teorica, la presenza sia della vegetazione annua delle linee di deposito marine, sia, nelle situazioni più favorevoli, l inizio della formazione di dune mobili embrionali. Figura 4.3.1: Inizio del processo di stabilizzazione di una duna embrionale da parte della vegetazione psammofila nella spiaggia di Vadino Tale potenzialità è ad oggi scarsamente concretizzata per due principali motivi: la forte competizione dei diversi legittimi utilizzi dell arenile (soprattutto balneazione e ricovero di piccole imbarcazioni) per i quali le superfici idonee agli habitat vengono sottoposte a interventi di periodica pulizia la compresenza di specie esotiche ed invasive nell ambito di contesti guidati da interventi di giardinaggio; si tratta di situazioni in cui la potenzialità del sito è stata sfruttata a scopo ornamentale con la creazione e la manutenzione di aiuole seminaturali dove predominano elementi floristici non autoctoni ed introdotti a scopo ornamentale; tale situazione certamente non è ottimale per la flora endemica ed i relativi habitat naturali ma denota una sensibilità sul territorio che, opportunamente guidata, potrebbe rappresentare una risorsa. 18

19 Figura 4.3.2: Vegetazione presso la spiaggia di Vadino La foce del fiume Centa è un sito di grande interesse per quanto riguarda gli habitat legati alle foci fluviali, non solo a scala di ambito del Piano ma a livello regionale. Per questo motivo è compreso nel SIC IT Torrente Arroscia e Centa e nellarea protetta provinciale Fiume Centa (06-OA-Ce). Le potenzialità ecologiche sono anche in questo caso espresse in maniera molto ridotta: nell ultimo chilometro del corso d acqua la boscaglia ripariale ed i canneti sono pressoché assenti a causa delle escavazioni realizzate nel secolo scorso, della progressiva artificializzazione delle sponde e delle periodiche attività di pulizia idraulica. Recentemente è stato concluso un intervento di allargamento dell alveo alla foce del Centa, pianificato a livello di piano di bacino, che pur rappresentando un ulteriore episodio di disturbo nella successione vegetazionale, pone i presupposti per una futura evoluzione positiva della situazione Impatti e rischio sulla biodiversità marino costiera e sulla qualità delle acque Per quanto riguarda la qualità delle acque costiere non si registrano situazioni di particolare criticità, anche se localmente esistono evidenze di una precaria situazione delle infrastrutture fognarie. Non si rilevano criticità per gli habitat marini che appaiono in equilibrio dinamico, tenuto conto delle caratteristiche sedimentologiche del paraggio. Per quanto riguarda gli habitat costieri si documenta una scarsa presenza e una non soddisfacente condizione sia della vegetazione psammofila che degli habitat fluviali, a fronte di buone potenzialità ecologiche offerte dal contesto ambientale: in entrambi i casi la causa principale di questo stato è il disturbo indotto dalle attività umane. 19

20 Alla foce del fiume Centa le acque di balneazione mostrano episodicamente i segni di un inquinamento di tipo fognario. 20

21 5. Sintesi dei processi costieri La dinamica del moto ondoso e dei sedimenti all interno del paraggio costiero Vadino è condizionata principalmente da due fattori: l apparato focivo del Centa, che ne costituisce la fonte di alimentazione e la presenza dell isola Gallinara che determina la direzione e l intensità dei vettori di trasporto generati dalle correnti da moto ondoso. La dinamica sedimentaria è dominata dallo scirocco che determina una deriva litoranea netta da levante a ponente; le ondazioni di libeccio determinano spesso l inversione della deriva litoranea che può portare ad un assetto delle spiagge invertito in corrispondenza delle poche opere rigide presenti. Tali oscillazioni non comportano problemi all assetto globale della spiaggia. Il flusso di sedimenti in entrata provenienti dalla foce del Centa è difficilmente quantificabile come altrettanto difficilmente quantificabile è il flusso di uscita verso ponente. Le osservazioni più recenti sull evoluzione della spiaggia emersa e sommersa portano a valutare uno stato che tende all equilibrio tra le entrate e le uscite ed alla stabilità globale della spiaggia. E chiaro che tale equilibrio dipende principalmente dagli apporti solidi del Centa le cui variazioni comportano la stabilità o meno delle spiagge in questione. 21

22 6. Delimitazione delle aree da assoggettare alle Norme di Piano In alcune celle litorali della spiaggia di Vadino sono state individuate ASR finalizzate alla tutela e al recupero della vegetazione psammofila (si ricorda che le ASR sono zone di reperibilità per aree di spiaggia da gestire con particolari cautele perla flora spontanea). La porzione più ampia e significativa si trova nel settore di ponente della spiaggia mentre a levante la ree idonee sono più piccole e frammentate. Figura 6.1. la ASR della spiaggia di Vadino Tutta l asta terminale del fiume Centa è già compreso nel SIC IT Torrente Arroscia e Centa e pertanto assoggettato alla valutazione di incidenza di piani e progetti. La parte di transizione con l ambiente marino, dalla foce al ponte dell autostrada, è stata comunque perimetrata quale AFR in quanto i criteri gestionali di questa normativa possono rappresentare uno strumento efficace per gli obiettivi di salvaguardia degli habitat del sito di importanza comunitaria. 22

23 Figura 6.2. AFR presso la foce del Centa 23

24 7. Misure di intervento A seguito delle analisi dello stato e della tendenza evolutiva del litorale si individuano i seguenti indirizzi che costituiscono norma di Piano ai sensi dell art. 6 delle Norme di Attuazione. L obiettivo principale da perseguire nel paraggio Vadino è il mantenimento dello stato attuale. Pertanto sono consentiti solamente interventi di manutenzione della spiaggia, secondo quanto disposto dagli artt. 6 e 10 delle Norme di Attuazione. Nel dettaglio le indicazioni di intervento per il paraggio Vadino sono le seguenti: Interventi costa basse e costa alta - nei pressi della spiaggia a ponente del Fiume Centa si prevede il mantenimento della spiaggia attuale e la rivisitazione puntuale delle opere di difesa presenti con la graduale eliminazione delle strutture riflettenti che ricadono all interno delle fasce dinamiche; - valutare l eliminazione della scogliera a difesa di Villa Miky con contestuale realizzazione di secca semisommersa, nel fondale antistante, prevedendo un idoneo ripascimento per evitare l effetto di richiamo del materiale dall area circostante (effetto tombolo). Interventi naturalistico ambientali - si prevede il ripristino dell habitat di duna e la riconversione della vegetazione esistente con graduale eliminazione degli elementi floristici non autoctoni e invasivi. 24

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