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1 Rev. 0 - DICEMBRE 2009 Galsi S.p.A. Milano, Italia Gasdotto Algeria - Sardegna - Italia Chiarimenti ed (GALSI) Integrazioni al SIA Tratto Sardegna Volume A

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3 Rev. 0 - DICEMBRE 2009 Galsi S.p.A. Milano, Italia Gasdotto Algeria - Sardegna - Italia Chiarimenti ed (GALSI) Integrazioni al SIA Tratto Sardegna Volume A Preparato da Firma Data Francesca Tortello 18 Dicembre 2009 Marco Donato 18 Dicembre 2009 Pierluigi Guiso 18 Dicembre 2009 Chiara Valentini 18 Dicembre 2009 Verificato da Firma Data Claudio Mordini 18 Dicembre 2009 Paola Rentocchini 18 Dicembre 2009 Approvato da Firma Data Roberto Carpaneto 18 Dicembre 2009 Rev. Descrizione Preparato da Verificato da Approvato da Data 0 Prima Emissione FRT/MRD/PLG/CHV CSM/PAR RC Dicembre 2009 Tutti i diritti, traduzione inclusa, sono riservati. Nessuna parte di questo documento può essere divulgata a terzi, per scopi diversi da quelli originali, senza il permesso scritto della D'Appolonia.

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5 VOLUME A INDICE GENERALE SEZIONE A1: AGGIORNAMENTO DEL QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO SEZIONE A2: AGGIORNAMENTO DEL QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE SEZIONE A3: AGGIORNAMENTO DEL QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE Galsi S.p.A. - Milano Pag. A-i

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7 SEZIONE A1: AGGIORNAMENTO DEL QUADRO PROGRAMMATICO INDICE Pagina ELENCO DELLE TABELLE IV ELENCO DELLE FIGURE NEL TESTO V ELENCO DELLE FIGURE IN ALLEGATO V ELENCO DELLE TAVOLE IN ALLEGATO V 1 INTRODUZIONE 1 2 PIANO REGIONALE DEI TRASPORTI (PRT) AZIONI E INTERVENTI DEL PRT RELAZIONI CON IL PROGETTO 3 3 PIANIFICAZIONE REGIONALE PER LA TUTELA E IL RISANAMENTO AMBIENTALE PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE Finalità e Contenuti del Piano Indicazioni del Piano per il Territorio attraversato dal Tracciato del Metanodotto Relazioni con il Progetto PIANO D AMBITO Finalità e Contenuti del Piano Relazioni con il Progetto PIANO STRALCIO DI BACINO REGIONALE PER L UTILIZZAZIONE DELLE RISORSE IDRICHE Finalità e Contenuti del Piano Relazioni con il Progetto PIANO DI GESTIONE DEL DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SARDEGNA Finalità e Contenuti del Piano Qualità dei Cordi Idrici e degli Acquiferi Interferiti dal Tracciato Relazioni con il progetto PIANO STRALCIO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO Contenuti del Piano Norme di Attuazione Indicazioni del Piano per il Territorio attraversato dal Tracciato del Metanodotto Relazioni con il Progetto, Aree di Pericolosità Geomorfologica Relazioni con il Progetto, Aree di Pericolosità Idraulica VINCOLO IDROGEOLOGICO (REGIO DECRETO LEGGE NO DEL 30 DICEMBRE 1923) PIANO DI PREVENZIONE, CONSERVAZIONE E RISANAMENTO DELLA QUALITÀ DELL ARIA AMBIENTE Indicazioni del Piano per il Territorio attraversato dal Tracciato del Metanodotto Relazioni con il Progetto SITO DI INTERESSE NAZIONALE SULCIS IGLESIENTE GUSPINESE 35 4 RIFIUTI E ATTIVITÀ ESTRATTIVE PIANO REGIONALE DI GESTIONE DEI RIFIUTI 36 Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-i

8 INDICE (Continuazione) Pagina Contenuti del Piano Relazioni con il Progetto PIANIFICAZIONE PROVINCIALE DEI RIFIUTI PIANO REGIONALE ATTIVITÀ ESTRATTIVE Contenuti del PRAE Relazioni con il Progetto 41 5 SISTEMA DELLE AREE PROTETTE PARCO GEOMINERARIO PARCHI E RISERVE NATURALI AREE MARINE SOGGETTE A TUTELA SANTUARIO DEI CETACEI 43 6 RETE NATURA 2000 E IBA 44 7 AREE VINCOLATE AI SENSI DEL D. LGS 42/04 E PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE AREE VINCOLATE AI SENSI DEL D.LGS 42/ Introduzione Relazioni con il Progetto PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE (PPR) Finalità e Contenuti del Piano Efficacia ed Ambito di Applicazione del Piano Ambiti di Paesaggio Costieri Beni Paesaggistici ed Identitari Aree Naturali e Subnaturali Relazioni con il Progetto 59 8 AREE MARINE SOTTOPOSTE A VINCOLI O RESTRIZIONI AREE SOTTOPOSTE A RESTRIZIONI DI NATURA MILITARE Regolamentazione delle Servitù Militari Relazioni con il Progetto AREE MARINE DI TUTELA PER LA PESCA Zone di Tutela Biologica Marina Zone Marine Protette per il Ripopolamento Zone adibite ad Acquacoltura AREE DI ANCORAGGIO E AREE DI INTERDIZIONE 63 9 PIANIFICAZIONE SOCIO-ECONOMICA PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE (POR) PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE (PSR) DOCUMENTO ANNUALE DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA (2008) PRIMO PROGRAMMA NAZIONALE TRIENNALE DELLA PESCA E DELL'ACQUACOLTURA Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-ii

9 INDICE (Continuazione) Pagina 10 PIANIFICAZIONE TERRITORIALE PROVINCIALE E COMUNALE RIASSETTO GENERALE DELLE PROVINCE SARDE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE PROVINCIALE Piano Urbanistico Provinciale di Carbonia-Iglesias Piano Urbanistico Provinciale di Cagliari Piano Urbanistico Provinciale di Medio Campidano Piano Territoriale di Coordinamento ed Urbanistico Provinciale di Oristano Piano Urbanistico Provinciale di Nuoro Piano Urbanistico Provinciale di Sassari Piano Urbanistico Provinciale di Olbia-Tempio STRUMENTI URBANISTICI COMUNALI 80 RIFERIMENTI Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-iii

10 Tabella No. ELENCO DELLE TABELLE Pagina Tabella 3.1: Attraversamenti dei Principali Corsi d Acqua 11 Tabella 3.2: Riu Cixerri Classificazione del Corpo Idrico: Stato Ecologico (S.E.) e Stato Chimico (S.C.) 21 Tabella 3.3: Riu Fluminimannu Classificazione del Corpo Idrico: Stato Ecologico (S.E.) e Stato Chimico (S.C.) 22 Tabella 3.4: Riu Mogoro Classificazione del Corpo Idrico: Stato Ecologico (S.E.) e Stato Chimico (S.C.) 22 Tabella 3.5: Fiume Tirso Classificazione del Corpo Idrico: Stato Ecologico (S.E.) e Stato Chimico (S.C.) 23 Tabella 3.6: Rio Mannu Pedrosu (Riu Mannu di Berchidda), Classificazione del Corpo Idrico: Stato Ecologico (S.E.) e Stato Chimico (S.C.) 23 Tabella 3.7: Fiume Padrogiano Classificazione del Corpo Idrico: Stato Ecologico (S.E.) e Stato Chimico (S.C.) 24 Tabella 3.8: Classificazione Quantitativa degli Acquiferi 25 Tabella 3.9: Aree di Pericolosità Idraulica (Hi) e Pericolosità di Frana (Hg) Interessate dal Tracciato 30 Tabella 3.10: Modalità di Attraversamento e Ripristini Corsi d Acqua Hi4 32 Tabella 3.11: Aree a Vincolo Idrogeologico (R.D.L. 3267/23) 33 Tabella 5.1: Interferenze con il Santuario dei Cetacei 43 Tabella 6.1: Relazioni tra il Progetto e la Rete Natura Tabella 6.2: Relazioni tra il Progetto e le IBA 45 Tabella 7.1: Interferenze con i Beni Paesaggistici e Ambientali (D.Lgs 42/2004, Art. 142, Comma 1, Lettere b) 47 Tabella 7.2: Interferenze con i Beni Paesaggistici e Ambientali (D.Lgs 42/2004, Art. 142, Comma 1, Lettere g) 47 Tabella 7.3: Interferenze con i Beni Paesaggistici e Ambientali (D.Lgs 42/2004, Art. 142, Comma 1, Lettera c) 48 Tabella 7.4: Interferenze con il PPR, Ambito Costiero Anfiteatro del Sulcis 53 Tabella 7.5: Interferenze con il PPR, Ambito Costiero Carbonia e Isole Sulcitane 54 Tabella 7.6: Interferenze con il PPR, Ambito Costiero Golfo di Oristano 54 Tabella 7.7: Interferenze con il PPR, Ambito Costiero Golfo di Olbia 55 Tabella 7.8: Interferenze con il PPR, Beni Paesaggistici e Identitari 55 Tabella 7.9: Interferenze con il PPR, Aree Naturali e Subnaturali 57 Tabella 10.1: Tracciato, Zonizzazione non Agricola degli Strumenti Urbanistici Comunali 81 Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-iv

11 Figura No. ELENCO DELLE FIGURE NEL TESTO Pagina Figura 3.1: U.I.O. Interessate dal Tracciato del Metanodotto 6 Figura 3.2: Piano Risanamento Qualità Aria, Zonizzazione Regionale 34 Figura 10.1: PTC di Cagliari, Ambiti di Paesaggio 69 ELENCO DELLE FIGURE IN ALLEGATO Figura No. Figura A1_3.1 Figura A1_5.1 Piano Stralcio di Bacino Regionale per l utilizzo delle Risorse Idriche, Sistemi di Intervento Individuazione a Scala Regionale Parchi, Aree Protette e Monumenti Naturali Figura A1_5.2 Aree Destinate a Parchi, Riserve e Monumenti Naturali (Legge Regionale 31/89) Figura A1_6.1 Rete Natura 2000 Figura A1_6.2 Figura A1_8.1 Important Bird Areas (IBA) Aree Sottoposte a Restrizioni di Natura Militare ELENCO DELLE TAVOLE IN ALLEGATO Tavola No. Tavola A1_3.1 Aree Sensibili (scala 1:250,000) Tavola A1_5.1 Parco Geominerario Storico-Ambientale (Scala 1:250,000) Tavola A1_7.1 Tavola A1_7.2 Tavola A1_7.3 Tavola A1_7.4 Piano Paesistico Regionale, Ambito Costiero No. 5, Anfiteatro del Sulcis (Scala 1:25,000) Piano Paesistico Regionale, Ambito Costiero No. 6, Carbonia e Isole Sulcitane (Scala 1:25,000) Piano Paesistico Regionale, Ambito Costiero No. 9, Golfo di Oristano (Scala 1:25,000) Piano Paesistico Regionale, Ambito Costiero No. 18, Golfo di Olbia (Scala 1:25,000) Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-v

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13 RAPPORTO CHIARIMENTI ED INTEGRAZIONI AL SIA VOLUME A TRATTO SARDEGNA SEZIONE A1 - AGGIORNAMENTO DEL QUADRO PROGRAMMATICO GASDOTTO ALGERIA - SARDEGNA ITALIA (GALSI) TRATTO SARDEGNA 1 INTRODUZIONE La presente Sezione A1 degli elaborati di chiarimento e integrazione allo Studio di Impatto Ambientale (SIA) del progetto GALSI è riferita alla quotaparte del progetto interessante la Regione Sardegna (Centrale di Compressione esclusa) ed è dedicata ad un aggiornamento dei principali contenuti del Quadro di Riferimento Programmatico del SIA originariamente predisposto (Volume II, Sezione IIa Luglio 2008) e consegnato agli Enti per l avvio dell iter autorizzativo, cui si rimanda per ulteriori informazioni non contenute nel presente documento. Gli atti e gli strumenti presi in considerazione nella presente analisi sono i seguenti: Piano Regionale dei Trasporti (Capitolo 2); principali norme, strumenti e atti di pianificazione e programmazione regionale per la tutela ed il risanamento ambientale (Capitolo 3): Piano di Tutela delle Acque, Piano d Ambito, Piano Stralcio di Bacino Regionale per l Utilizzo delle Risorse Idriche, Piano di gestione del Distretto Idrografico della Sardegna, Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico, Vincolo Idrogeologico, Piano di Prevenzione, Conservazione e Risanamento della Qualità dell Aria Ambiente, Sito di Interesse Nazionale Sulcis-Iglesiente-Guspinese; Pianificazione in materia di rifiuti e attività estrattive(capitolo 4): Piano Regionale dei Rifiuti, Pianificazione provinciale dei Rifiuti, Piano Regionale delle Attività Estrattive; Analisi delle aree protette (Capitolo 5): sistema delle aree protette, Santuario dei Cetacei, Rete Natura 2000 e Important Bird Areas (Capitolo 6); D'APPOLONIA S.p.A. Via San Nazaro, Genova, Italia Telefono Fax dappolonia@dappolonia.it - Web Site:

14 analisi dei vincoli paesaggistici ambientali ai sensi del del D.Lgs. 42/04 e pianificazione paesistica regionale - PPR (Capitolo 7); analisi delle aree marine sottoposte ai a vincoli o restrizioni (Capitolo 8): aree soggette a restrizioni di natura militare, aree di tutela per la pesca e acquacoltura, aree di interdizione all ancoraggio; pianificazione socio-economica (Capitolo 9): Programma Operativo Regionale (POR), Programma di Sviluppo Rurale (PSR), Documento di Programmazione Economica e Finanziaria; Programma Nazionale Triennale della Pesca e dell Acquacoltura; pianificazione territoriale (Capitolo 10): pianificazione territoriale provinciale (Piani Urbanistici Provinciali); strumenti urbanistici comunali. Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-2

15 2 PIANO REGIONALE DEI TRASPORTI (PRT) Con Deliberazione No. 33/40 del 2 Agosto 2007 la Giunta Regionale ha adottato lo schema preliminare del nuovo Piano Regionale dei Trasporti. Il documento costituisce lo strumento di pianificazione a medio e lungo termine della politica della Regione nei settori della mobilità aerea, marittima, viaria e ferroviaria (Regione Autonoma della Sardegna, 2008). Con deliberazione No. 66/23 del 27 Novembre 2008 è stata approvata la proposta definitiva del piano in esame. 2.1 AZIONI E INTERVENTI DEL PRT Le azioni e gli interventi del PRT per la rete viaria ed infrastrutturale di base della Regione interessano tutta la Sardegna, riguardando in particolare: interventi infrastrutturali/di esercizio - velocizzazione ammodernamento delle principali strade statali; servizi rapidi, metro, tranvie nel sistema Cagliaritano e di Sassari; interventi di gestione/pianificazione - fattibilità sistema su ferro Sardegna Centrale e meridionale. Ai fini del presente documento sono di interesse i seguenti interventi: raddoppio della Circonvallazione di Olbia sulla S.S. 131 DCN (Diramazione Centrale Nuorese); adeguamento della S.S Sassari-Olbia. Tale intervento comprende inoltre l allargamento del tratto finale della S.S. 199 in penetrazione sino all aeroporto di Olbia compresa la sistemazione dell intersezione con lo stesso aeroporto; completamento dell itinerario Cagliari-Iglesias-S.S.130-Carbonia: composto dalla S.S. 130, dall itinerario S.P. 85 e S.P. 2 Pedemontana. Gli interventi più urgenti sono quelli tra Iglesias e Carbonia; raccordo dell itinerario Sassari Olbia alla circonvallazione di Mores attraverso il nodo ferroviario di Chilivani. Tale itinerario è rivolto a potenziare i collegamenti della direttrice principale in direzione sud interessati da significative percentuali di mezzi pesanti. 2.2 RELAZIONI CON IL PROGETTO La realizzazione del progetto determinerà: moderati incrementi di traffico durante la fase di cantiere; nessuna interferenza con la viabilità principale e secondaria (gli attraversamenti saranno di norma realizzati con tecnica trenchless, ossia senza l interruzione dell infrastruttura); la realizzazione di alcune strade temporanee di accesso alle aree di cantiere; la realizzazione di alcune strade definitive di accesso agli impianti di superficie che saranno realizzati lungo la linea. Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-3

16 In merito alla possibilità di individuare corridoi alternativi di tracciato, in affiancamento ad infrastrutture di nuova realizzazione quali la Sassari Olbia, è opportuno evidenziare quanto segue: il tracciato del metanodotto rimane in parallelismo alla SS Sassari-Olbia a partire da KP 220 fino a KP 260. In tale tratto sono presenti parallelismi più o meno ravvicinati con strade di primaria e secondaria importanza, ferrovie, corsi d acqua più o meno importanti, muri di confine ed altre strutture lineari al fine di recare il minor impatto possibile alle colture ed alle proprietà, rispetto al tracciato proposto nel SIA 2008, il nuovo tracciato presenta varianti di avvicinamento alla strada SS Tra le varianti principali si segnalano: da KP 233 a KP 237. Tale variante permette di limitare le interferenze con zone ad elevata naturalità: aree boscate e corsi idrici (Rio Mannu Pedrosu e Rio di Berchidda), da KP 262 a KP 264. Tale variante consente di limitare le interferenze con aree a maggiore naturalità evitando inoltre fabbricati esistenti e concessioni edilizie in essere. Con riferimento a questa parte di tracciato il metanodotto segue l andamento delle infrastrutture presenti compatibilmente con gli ostacoli presenti, quali insediamenti presenti e futuri, e compatibilmente anche con la stessa morfologia del terreno che per ragioni di sicurezza sia per la condotta che per la strada stessa ha portato a punti di allontanamento. Premesso quanto sopra, il progetto non risulta in contrasto con le indicazioni e le previsioni del Piano Regionale dei Trasporti e dell aggiornamento del Piano. Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-4

17 3 PIANIFICAZIONE REGIONALE PER LA TUTELA E IL RISANAMENTO AMBIENTALE 3.1 PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE La Regione Autonoma della Sardegna ha approvato il Piano di Tutela delle Acque (PTA) - come Piano Stralcio del Piano di Bacino - con Deliberazione della Giunta Regionale No. 14/16 del 4 Aprile Le informazioni riguardanti la qualità dei corpi idrici e degli acquiferi contenuti nel PTA sono state aggiornate e integrate all interno del Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sardegna in fase di adozione. Per l analisi di tali informazioni si rimanda quindi al successivo Paragrafo Finalità e Contenuti del Piano Finalità fondamentale del Piano di Tutela delle Acque (PTA) è quella di costituire uno strumento conoscitivo, programmatico, dinamico attraverso azioni di monitoraggio, programmazione, individuazione di interventi, misure, vincoli, finalizzati alla tutela integrata degli aspetti quantitativi e qualitativi della risorsa idrica. Il Piano è composto dai seguenti elaborati: Relazione Generale (Parte A e B); Relazione di Sintesi; Norme Tecniche di Attuazione; Monografie delle Unità Idrografiche Omogenee (U.I.O.); Tavole Cartografiche. La Regione Sardegna ha individuato, nell intero territorio regionale, il bacino unico regionale ai sensi della L. 183/89 e l Ambito Territoriale Ottimale (ATO) ai sensi della L. 36/94. Nella redazione del PTA si è suddiviso l intero territorio Regionale in 16 Unità Idrografiche Omogenee (U.I.O.) costituite da uno o più bacini idrografici limitrofi. Le tavole del PTA che riportano le Aree Sensibili e l Idrografia Superficiale per l intero territorio regionale sono sta aggiornate e riportate all interno del Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sardegna in fase di adozione. Per l analisi della cartografia di Piano si rimanda quindi alla Tavola No. A1_3.1 del Piano di Gestione del Distretto Idrografico (si veda il Paragrafo 2.4) Indicazioni del Piano per il Territorio attraversato dal Tracciato del Metanodotto Il tracciato del metanodotto interessa le seguenti Unità Idrografiche Omogenee: U.I.O Palmas; U.I.O Flumini Mannu di Cagliari Cixerri; U.I.O Flumini Mannu di Pabillonis Mogoro; Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-5

18 U.I.O Tirso; U.I.O Temo; U.I.O Coghinas; U.I.O Padrogiano. Figura 3.1: U.I.O. Interessate dal Tracciato del Metanodotto Il tracciato del metanodotto attraversa i seguenti bacini di corsi d acqua identificati come significativi dal Piano: Riu Cixerri; Fiume Flumini Mannu (attraversamento dell affluente Torrente Leni); Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-6

19 Fiume Flumini Malu (Flumini Mannu di Pabillonis); Riu Mogoro; Fiume Tirso; Rio Mannu Pedrosu (Rio Mannu di Berchidda); Fiume Padrogianus (attraversamento dell affluente Rio della Castagna). Si ricorda che sono considerati significativi (Allegato 1 del D.Lgs. 152/99) i corsi d acqua naturali di I ordine (ossia recapitanti direttamente in mare) il cui bacino imbrifero ha una superficie maggiore di 200 km 2 e i corsi d acqua naturali di II ordine o superiore il cui bacino imbrifero ha una superficie maggiore di 400 km 2. Nel caso in cui un corpo idrico risponda ai criteri definiti sopra ma, per motivi naturali, ossia indipendenti da un qualsivoglia intervento antropico, abbia una portata uguale a zero per più di 120 giorni l anno (considerando un anno idrologico medio), esso non è da considerarsi significativo. Inoltre il tracciato interessa i seguenti corpi idrici che necessitano di essere monitorati e classificati, per loro interesse ambientale o per il carico inquinante convogliato: Riu San Milano; Rio Flumentepido; Rio de Su Piricone. Infine, il tracciato del metanodotto attraversa aree in cui sono presenti i seguenti acquiferi: Acquiferi Sedimentari Plio-Quaternari: Acquifero Detritico-Alluvionale Plio-Quaternario del Sulcis, Acquifero Detritico-Alluvionale Plio-Quaternario del Cixerri, Acquifero Detritico-Alluvionale Plio-Quaternario del Campidano, Acquifero Detritico-Alluvionale Plio-Quaternario della Piana di Chilivani-Oschiri, Acquifero Detritico-Alluvionale Plio-Quaternario di Olbia; Acquiferi Vulcanici Plio-Quaternari: Acquifero delle Vulcaniti Plio-Pleistoceniche del Monte Arci, Acquifero delle Vulcaniti Plio-Pleistoceniche della Sardegna Centro-Occidentale, Acquifero delle Vulcaniti Plio-Pleistoceniche del Logudoro; Acquiferi Sedimentari Terziari: Acquifero Detritico-Carbonatico Eocenico di Carbonia, Acquifero Detritico-Carbonatico Oligo-Miocenico del Sassarese; Acquiferi Vulcanici Terziari: Acquifero delle Vulcaniti Oligo-Mioceniche del Sulcis, Acquifero delle Vulcaniti Oligo-Mioceniche della Sardegna Nord-Occidentale; Acquiferi Carbonatici Mesozoici Paleozoici: Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-7

20 Acquifero dei Carbonati Cambriani del Sulcis-Iglesiente (a circa 230 m di distanza). Nel seguito del paragrafo sono riportati le caratteristiche e peculiarità dei sistemi interferiti, nonché gli elementi di vulnerabilità che li caratterizzano. Nelle Tabelle da 3.2 a 3.7 sono riportati i risultati monitoraggio dello Stato Ecologico e dello Stato Chimico dei corpi idrici significativi attraversati, aggiornati dal Piano di Gestione del Distretto Idrografico anche con le campagne effettuate dal 2004 al Riu Cixerri Il Riu Cixerri (corpo idrico di I ordine) ricade all interno della U.I.O. (Unità Idrografica Omogenea) Fluminimannu Cixerri e presenta una lunghezza pari a km per un estensione di bacino pari a km 2. Il corso idrico in esame ha le sue sorgenti nel versante settentrionale del massiccio del Sulcis e scorre poi pressoché perpendicolare alla linea di costa occidentale. Il Riu Cixerri scorre nell'omonima valle costituita da una depressione di origine tettonica (si tratta di un Graben, limitato da bordi netti e rapidi) e delineata da due sistemi di faglie con direzione rispettivamente Est-Ovest e Nord-Ovest, Sud-Est. La vallata del Cixerri é circondata da colline e da rilievi che toccano i mille metri ricoperti in gran parte da bosco di leccio e da macchia mediterranea non evoluta; in alcuni casi, soprattutto dove i terreni hanno una buona tessitura ed un buon franco di coltivazione, sono stati operati dei disboscamenti per favorire la coltivazione di foraggere Fluminimannu Il Fiume Fluminimannu (corso idrico di I ordine), il cui corso si svolge in direzione Nord Est-Sud Ovest, ricade all interno della U.I.O. (Unità Idrografica Omogenea) del Fluminimannu Cixerri. Esso è il quarto fiume della Sardegna per ampiezza di bacino ( km 2 ) e, con una lunghezza dell'asta principale di circa 96 km, rappresenta il più importante fiume della Sardegna meridionale. Il suo corso che prende origine da molti rami sorgentiferi dall altipiano calcareo del Sarcidano, si sviluppa attraverso la Marmilla e, costituitosi in un unico corso, sbocca nella piana del Campidano sfociando in prossimità di Cagliari nelle acque dello Stagno di Santa Gilla. Il Flumini Mannu di Cagliari si differenzia notevolmente dagli altri corsi d acqua dell isola per i caratteri topografici del suo bacino imbrifero. L asta principale per quasi metà del suo sviluppo si svolge in pianura, al contrario della maggior parte dei corsi d acqua sardi aventi come caratteristica la brevità del corso pianeggiante rispetto a quello montano. La geologia del bacino idrografico del Flumini Mannu può essere descritta nella seguente maniera a partire dalla sua sorgente: nella parte iniziale il fiume incide un altopiano mesozoico, costituito da dolomie e calcari dolomitici del Triassico Superiore - Cretacico Superiore (Tacco del Sarcidano). Tale formazione è attraversata dalle andesiti oligo-mioceniche; nella seconda porzione, attraversa calcari e depositi sedimentari del Eocene-Miocene, nei quali sono state messe in posto rocce granitiche e metamorfiti di contatto; Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-8

21 la terza parte è il tratto di fiume che incide sedimenti pliocenico-quaternari. Alla sinistra idrografica del fiume ritroviamo sedimenti continentali del Pliocene-Pleistocene e vulcaniti oligomioceniche, mentre in destra idrografica ci sono arenarie eoliche, conglomerati, sabbie e argille del Pleistocene. L'alveo del fiume in tale tratto è interamente impostato su depositi alluvionali terrazzati. Nella porzione più ad Ovest del bacino, affiorano le metamorfiti paleozoiche, con intruse rocce granitiche del Carbonifero Superiore - Permiano. I primi due tratti sono caratterizzati da una morfologia tipica dei canyon, con valli strette e profonde. Nelle marne e arenarie mioceniche della Marmilla, la morfologia è collinare e le forme sono tondeggianti prive di asperità. Nella frazione finale, il reticolo idrografico è poco sviluppato vista l'alta permeabilità dei sedimenti quaternari Riu Mogoro Il Riu Mogoro (corspo idrico di I ordine) ricade all interno dell U.I.O. del Mannu di Pabillonis Mogoro e presenta una lunghezza pari a km per un estensione di bacino pari a km 2. Il Riu Mogoro ha le sue sorgenti nelle pendici meridionali del Monte Arci e sfocia nella parte meridionale del Golfo d Oristano nella complessa area umida degli stagni di Marceddì e San Giovanni. Nella parte dell U.I.O in cui ricade il bacino del Riu Mogoro si ha una prevalenza di litologie databili tra l'eocene e l'olocene Fiume Tirso Il Fiume Tirso (corso idrico di I ordine), ricadente nell omonima U.I.O, nasce dall altopiano di Buddusò e sfocia nel Golfo di Oristano dopo un percorso di circa 159 km. L andamento del suo corso si differenzia notevolmente procedendo dalla sorgente alla foce; è possibile comunque individuare tre tratti più o meno omogenei così connotati: nel primo tratto, compreso tra le sorgenti e la confluenza col Rio Liscoi, il corso del fiume presenta un percorso tortuoso con notevoli pendenze; nel secondo tratto, tra la confluenza con il Rio Liscoi e il lago Omodeo, la pendenza si fa via via più dolce e il corso del fiume assume un andamento regolare; nel terzo tratto, in cui il fiume scorre nella piana di Oristano, il corso idrico presenta pendenze minime ed è caratterizzato dalla presenza di grossi meandri. La parte della U.I.O. coincidente con il bacino del fiume Tirso, si sviluppa lungo una vasta area della Sardegna che si estende nelle regioni storiche della Barbagia, del Goceano, del Mandrolisai, del Sarcidano e dell'arborea. Da un punto di vista geologico l'area è caratterizzata da una vasta eterogeneità che si traduce anche nello sviluppo di un reticolo idrografico asimmetrico in cui le rocce più abbondanti sono rocce paleozoiche. In particolare: nel settore Settentrionale è presente un complesso granitico sotto forma di altopiani (Altopiano di Alà dei Sardi e Buddusò) con morfologia molto regolare; Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-9

22 nel settore orientale è presente una catena di vulcaniti oligo-mioceniche, graniti e rocce metamorfiche; nel settore Sud-Orientale sono presenti delle rocce paleozoiche (Siluriano) debolmente metamorfosate (Arenarie scistose, Micascisti, Quarziti e filladi); nel settore Sud è presente una successione calcareo dolomitica di età giurassica; in tale area inoltre affiorano sedimenti sabbioso-conglomeratici di età Miocenica; nel settore Centro-Occidentale sono presenti dei grandi espandimenti lavici pliopleistocenici basaltici che formano un vasto altopiano. Il quaternario, dove presente, è caratterizzato da un notevole spessore di sedimenti i quali sono sede di importanti falde acquifere Riu Mannu Pedrosu (Rio Mannu di Berchidda) Il Riu Mannu Pedrosu (Rio Mannu di Berchidda) (corso idrico di II ordine), il cui bacino ha un estensione di circa 801 km 2, ha origine nel versante meridionale del Massiccio del Limbara e confluisce, dopo un percorso di circa 40 km, nel Lago Coghinas. In linea generale l U.I.O del Coghinas in cui ricade il corpo idrico in esame, è prevalentemente paleozoica: una sequenza vulcano-sedimentaria permiana ricopre i terreni paleozoici e depositi detritici quaternari delimitano ad ovest il corpo intrusivo suddetto. Dal punto di vista geomorfologico, le creste rocciose, le dorsali e i massicci rocciosi, separati da vaste zone di spianamento ed incisioni fluviali, seguono l andamento delle principali linee tettoniche e sono il risultato dell azione congiunta dei processi di alterazione chimica e meccanica ad opera degli agenti atmosferici, e di dilavamento ad opera delle acque superficiali Fiume Padrogiano Il Rio Padrogiano (corso idrico di I ordine), principale corso d acqua dell omonima U.I.O., presenta un estensione di bacino pari a km 2 e una lunghezza dell asta fluviale di circa 15 km. Tale bacino è delimitato a Ovest dalle propaggini orientali del Massiccio del Limbara, a Sud dalle propaggini settentrionali dei monti di Alà, a Nord e ad Est dal mare. Il Rio Padrogiano, a regime torrentizio, ha origine nella parte orientale del Massiccio del Limbara dalla confluenza del Rio di Enas e del Rio S. Simone e sfocia nel golfo di Olbia. L altimetria del bacino varia con quote che vanno da 0 m (s.l.m.) in corrispondenza della foce del Fiume Padrongiano ai 1114 m (s.l.m.) in corrispondenza del versante orientale dei Monti del Limbara. La foce del Fiume, a delta con struttura a più lobi, è unica in tutta la Sardegna. Questa forma deve la sua origine all avanzamento del fronte di deposizione dei sedimenti trasportati dal fiume, favorito da poca profondità, calma delle acque, ristretta insenatura. La litologia del bacino è quasi interamente formata da un complesso intrusivo di età Carbonifero Sup.-Permiana, costituito da leucograniti, monzograniti e porfidi granitici. Nella parte terminale del bacino, le rocce granitiche sono ricoperte da alluvioni terrazzate dell Olocene, di composizione ghiaioso-sabbiosa con limi e argille. Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-10

23 Il bacino del Padrogiano occupa una depressione tettonica orientata Ovest-Sud-Ovest/Est- Nord-Est Relazioni con il Progetto Per quanto concerne le relazioni tra il progetto e i principali corpi idrici superficiali, si evidenzia che questi ultimi saranno tutti attraversati in sub-alveo. La realizzazione di tali attraversamenti avverrà con le seguenti modalità definite in funzione di caratteristiche sitospecifiche: scavo a cielo aperto; trivella spingitubo; microtunnel. Nella seguente tabella si riporta la metodologia esecutiva proposta per ogni corpo idrico attraversato: Tabella 3.1: Attraversamenti dei Principali Corsi d Acqua Progressiva (km) Provincia Comune Corsi d acqua Metodologia esecutiva proposta Tratto: Terminale di Porto Botte - Centrale di Olbia (Condotta DN bar) Carbonia- Rio de Sonu Scavo a cielo aperto Iglesias Riu Sassu Scavo a cielo aperto San Giovanni Riu S. Milano Scavo a cielo aperto Suergiu Fosso senza nome Scavo a cielo aperto Riu Macquarba Scavo a cielo aperto Canale Adduttore Scavo a cielo aperto Riu de Terra Niedda Scavo a cielo aperto Rio Flumentepido Scavo a cielo aperto Rig.lo de sa Benazzu Scavo a cielo aperto Mannu Riu Suergiu (Non più esistente) Scavo a cielo aperto Riu de sa Parenteddu Scavo a cielo aperto Rio Flumentepido Scavo a cielo aperto Riu Perda Maiori Scavo a cielo aperto Carbonia Riu Perda Maiori Scavo a cielo aperto Riu Ariena Scavo a cielo aperto Riu Margiani Angius Scavo a cielo aperto Riu Margiani Angius Scavo a cielo aperto Riu Ariena Scavo a cielo aperto Rigolo sa Pira Scavo a cielo aperto Riu Casas Scavo a cielo aperto Riu Travigus Scavo a cielo aperto Rio Genna Gonnesa Scavo a cielo aperto Riu Gibbara Scavo a cielo aperto Riu Cixerri Scavo a cielo aperto Villamassargia Riu Arriali Scavo a cielo aperto Riu Aremitza Scavo a cielo aperto Riu Murtas Scavo a cielo aperto Domusnovas Riu Pisueddu Scavo a cielo aperto Riu Sa Mura Scavo a cielo aperto Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-11

24 Progressiva (km) Provincia Comune Corsi d acqua Metodologia esecutiva proposta Riu S. Giovanni Trivella spingitubo Riu Tanca Seius Scavo a cielo aperto Riu S`Acqua Sassa Scavo a cielo aperto Riu Figu Scavo a cielo aperto Musei Riu San Marco Scavo a cielo aperto Fosso senza nome Scavo a cielo aperto Riu Predi Scavo a cielo aperto Riu Giba Acuzza Scavo a cielo aperto Riu dei Pili Scavo a cielo aperto Riu Fundali Scavo a cielo aperto Siliqua Riu Murgia Scavo a cielo aperto Riu De Sa Ruta Scavo a cielo aperto Riu Marchioni Scavo a cielo aperto Sa Gora e Sarabu Scavo a cielo aperto Gora Tuvoi Scavo a cielo aperto Riu Bittueri Scavo a cielo aperto Gora Abingiadas Scavo a cielo aperto Sa Gora de Muxuri Scavo a cielo aperto Riu Linus Scavo a cielo aperto Vallermosa Gora Anna Pau Scavo a cielo aperto Gora Pedras Mortas Scavo a cielo aperto Fosso senza nome Scavo a cielo aperto Riu Saliu Scavo a cielo aperto Gora s. Arrieli Scavo a cielo aperto Villasor Cagliari Gora s`acqua Frisca Scavo a cielo aperto Gora Pixina Longa Scavo a cielo aperto Serramanna Riu Leonaxius Scavo a cielo aperto Torrente Leni Scavo a cielo aperto Gora Sa de Turriga Scavo a cielo aperto Sa Gora de is Monnitzis Scavo a cielo aperto Villacidro Gora de S Miali Scavo a cielo aperto Gora de Stai Scavo a cielo aperto Canali de su Maitzu Scavo a cielo aperto Gora Sa Carroccia Scavo a cielo aperto Torrente Seddamus Scavo a cielo aperto Canale Ripartitore N.O.E.A.F. Trivella spingitubo San Gavino Riu Santa Monreale Maddalena Maria Scavo a cielo aperto Riu Giuncu Scavo a cielo aperto Flumini Malu Scavo a cielo aperto Canale s`acqua Cotta Scavo a cielo aperto Sardara Riu Arianna Scavo a cielo aperto Oristano Riu Mogoro Scavo a cielo aperto Mogoro Riu Sassu Microtunnel Riu Tamis Scavo a cielo aperto Uras Riu Fenusu Scavo a cielo aperto Riu s`acquabella Scavo a cielo aperto Riu Perdosu Scavo a cielo aperto Marrubiu Riu de s Erba Scavo a cielo aperto Canale collettore Trivella spingitubo Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-12

25 Progressiva (km) Provincia Comune Corsi d acqua Metodologia esecutiva proposta Riu Siurru Scavo a cielo aperto Santa Giusta Canali Abbadas Scavo a cielo aperto Palmas Riu Pisc`e Mulleris Scavo a cielo aperto Arborea Riu Zeddiani Scavo a cielo aperto Oristano Riu Tumboi Scavo a cielo aperto Riu Ilixi Scavo a cielo aperto Riu Merd`e Cani Scavo a cielo aperto Simaxis Riu Sant Elena Microtunnel Canale adduttore Tirso Microtunnel Arborea Canale Collettore di Ollastra Bonifica 1 zona Scavo a cielo aperto Fiume Tirso Microtunnel Canale adduttore Zerfaliu Destra del Tirso Microtunnel Riu Urasa Scavo a cielo aperto Villanova Truschedu Riu Sa Mela Scavo a cielo aperto Paulilatino Riu Pitziu Scavo a cielo aperto Riu Mannu Scavo a cielo aperto Abbasanta Riu di Bonorchis Scavo a cielo aperto Norbello Riu Margheni Stara Scavo a cielo aperto Borore Riu Merchis Scavo a cielo aperto Riu Mene Scavo a cielo aperto Macomer Nuoro Riu Funtana Ide Scavo a cielo aperto Sindia Riu Carrabusu Scavo a cielo aperto Riu Mura Era Scavo a cielo aperto Macomer Riu Piludu Scavo a cielo aperto Sassari Bonorva Riu Temo Scavo a cielo aperto Riu Tortu Scavo a cielo aperto Riu Casteddu Scavo a cielo aperto Torralba Riu Mannu Scavo a cielo aperto Riu Pizzinnu Scavo a cielo aperto Riu Isparghe Abbas Scavo a cielo aperto Tuvu de Riu Scavo a cielo aperto Mores Riu Benadiles Scavo a cielo aperto Riu de Terchis Scavo a cielo aperto Riu de Tola Scavo a cielo aperto Riu de Tola Scavo a cielo aperto Ozieri Riu de Tola Scavo a cielo aperto Riu su Rizzolu Scavo a cielo aperto Riu Nuraghe Frattu Scavo a cielo aperto Flumene de Ide Scavo a cielo aperto Riu Pes de Semere Scavo a cielo aperto Riu Porcarzos Scavo a cielo aperto Riu Porcarzos Scavo a cielo aperto Riu Porcarzos Scavo a cielo aperto Riu Porcarzos Scavo a cielo aperto Riu Porcarzos Scavo a cielo aperto Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-13

26 Progressiva (km) Provincia Comune Corsi d acqua Metodologia esecutiva proposta Riu sa Cobelciada Scavo a cielo aperto Monti Riu San Michele Scavo a cielo aperto Riu San Michele Scavo a cielo aperto Riu Sa Piana Scavo a cielo aperto Loiri porto San Paolo Riu Palasole Scavo a cielo aperto Olbia Rio Vena Fiorita Scavo a cielo aperto Tratto: Centrale di Olbia Approdo (Loc. Le Saline) (Condotta DN bar) Riu Porcarzos Scavo a cielo aperto Riu Porcarzos Scavo a cielo aperto Riu Porcarzos Scavo a cielo aperto Riu Mannu Scavo a cielo aperto Riu Cogono Scavo a cielo aperto Riu Cuzi Scavo a cielo aperto Oschiri Riu Pentuma Scavo a cielo aperto Riu Bena e Carru Scavo a cielo aperto Riu Mannu Scavo a cielo aperto Riu di Seritti Scavo a cielo aperto Riu di Seritti Scavo a cielo aperto Berchidda Riu Adu Alvures Scavo a cielo aperto Riu di Terramala Scavo a cielo aperto Olbia- Riu Calarighe Scavo a cielo aperto Tempio Riu Sa Murighessa Scavo a cielo aperto Rio Vena Fiorita Scavo a cielo aperto Olbia- Olbia Riu Nannuri Scavo a cielo aperto Tempio Riu de su Piricone (Rio Scavo a cielo aperto Castagna) Per quanto concerne le aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall inquinamento e risanamento, nella Tavola A1_3.1 è riportata la tavola di perimetrazione delle Aree Sensibili aggiornata dal Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sardegna (si veda il Paragrafo 3.4.3). L analisi di tale Tavola evidenzia che in prossimità del tracciato del metanodotto a progetto sono ubicate alcune aree sensibili (disciplinate dall Art. 22 delle NTA). In particolare: l approdo di Porto Botte è ubicato in posizione limitrofa rispetto alle aree sensibili Stagno di Mulargia (localizzato ad Over rispetto al Rio Palmas) distante circa 1.5 km e l area sensibile Stagno di Santa Caterina (ad Est rispetto all approdo) distante circa 2.5 km; il tracciato attraversa il Fiume Tirso, individuato come elemento sensibile in località San Vittoria (stazione a monte rispetto all attraversamento del tracciato); l approdo di Olbia localizzato presso la località Le Saline è situato tra le aree sensibili: Stagno delle Tartanelle distante circa 300 m in direzione Sud, Golfo di Olbia distante circa 2 km in direzione Nord. Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-14

27 L Art. 26 delle NTA stabilisce, per tali aree, le seguenti misure di tutela: regolamentazione e controllo degli scarichi; completamento ed adeguamento dei relativi scarichi ai limiti del D.Lgs 152/99 ora D.Lgs 152/06 degli schemi fognario-depurativi individuati negli strumenti di pianificazione Regionali ed aggiornati nel presente PTA; divieto di scarichi diretti e deviazione a valle dei laghi degli scarichi presenti; divieto di utilizzo delle fasce riparie per pascolo di bestiame; abbattimento di Azoto e di Fosforo per gli scarichi puntuali indiretti in corpo idrico afferenti ad invaso. Come anticipato l attraversamento di tutti i corpi idrici superficiali sarà effettuato in subalveo attraverso diverse tecniche realizzative. Alcuni fra i corpi idrici più importanti, fra cui il Fiume Tirso, saranno attraversati in microtunnel. Per l analisi delle metodologie di attraversamento e le modalità di intervento in ambienti sensibili (falda affiorante) si rimanda all aggiornamento del Quadro Progettuale (Sezione A2) e alla Relazione Idrogeologica di dettaglio lungo tutto il tracciato riportata in Appendice B all aggiornamento del Quadro Ambientale (Sezione A3). In considerazione delle metodologie realizzative e degli accorgimenti tecnici che verranno messi in opera per la realizzazione degli attraversamenti non è prevedibile una interferenza fra il progetto e gli obiettivi di tutela del Piano. 3.2 PIANO D AMBITO Il Piano d Ambito della Sardegna è stato approvato dal Commissario Governativo per l Emergenza Idrica con Ordinanza No. 321 del 30 Settembre 2002 e Ordinanza No del 28 Ottobre Il Piano d Ambito, redatto ai sensi dell Art. 11 della Legge 36/1994, costituisce lo strumento di regolazione tecnica ed economica della gestione del servizio idrico integrato. Tale documento riporta gli elementi indispensabili per la regolazione del rapporto con il soggetto gestore in relazione alla metodologia di controllo ed alla determinazione e revisione tariffaria. Il Piano rappresenta quindi lo strumento di pianificazione e controllo della gestione del servizio idrico Finalità e Contenuti del Piano Il Piano d Ambito partendo dall accertamento dello stato delle opere e delle infrastrutture riferibili al servizio idrico integrato e dallo stato attuale dei livelli di servizio (Ricognizione), giunge, prima alla focalizzazione delle criticità, poi alla identificazione degli interventi da programmare. Tali interventi, organizzati per insiemi omogenei rispetto alle criticità individuate sono definiti Progetti Obiettivo (P.O.). In particolare per intervenire sul disavanzo dei bilanci idrici sono previste le seguenti azioni: Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-15

28 lotta alle perdite commerciali attraverso la riorganizzazione dei rapporti commerciali; lotta alle perdite fisiche nella fase di distribuzione attraverso il risanamento delle reti urbane; lotta alle perdite in adduzione attraverso la manutenzione straordinaria e/o la sostituzione delle condotte foranee obsolete; razionalizzazione delle infrastrutture, degli impianti e dell organizzazione per ridurre i costi unitari delle fasi che presentano attualmente valori troppo elevati da quelli medi del settore. Il Piano è articolato nei seguenti documenti: Documento di sintesi; Relazione generale e schede di intervento; Allegato 1 Ricognizione e Quadro delle Esigenze (Comparto Idropotabile e Fognario Definitivo); Allegato 2 Ricognizione e Quadro delle Esigenze (Comparto Idrico Multisettoriale). Il documento si sviluppa partendo dalla questione centrale costituita dalla situazione economica del settore servizio idrico integrato, per passare, attraverso l esposizione delle cause dello stato di deficit, alle questioni tecniche di fondo: lo stato delle infrastrutture; la dipendenza dagli schemi multisettoriali; i conflitti d uso; il rispetto delle scadenze del D. Lgs 152/99 (ora abrogato dal D.Lgs 152/2006 e s.m.i.) Relazioni con il Progetto Il metanodotto attraversa tutta la Sardegna da Sud-Ovest a Nord-Est attraversando 39 comuni diversi. Il censimento delle infrastrutture ad uso idropotabile ad oggi in esercizio ha avuto come obiettivo la descrizione qualitativa e quantitativa delle diverse componenti in cui ciascuna si articola. La situazione attuale dei servizi e delle infrastrutture esistenti è stata identificata dal Piano mediante un attività ricognitiva effettuata da E.S.A.F. (Ente Sardo Acquedotti e Fognature) nel corso degli ultimi anni, e comunque aggiornata a partire dall Agosto 2001, presso tutti i soggetti gestori dei servizi idrici. Le notizie che concernono il servizio di acquedotto sono riferite alle fonti di approvvigionamento, agli impianti di potabilizzazione, alle reti acquedottistiche foranee, alle reti di distribuzione interne (entrambe le reti intese nella più ampia accezione di infrastrutture corredate di serbatoi di linea e di compenso, partitori, sollevamenti, ecc.). Con riferimento all approfondimento sui principali comuni riportato nel Piano si evidenzia quanto segue: Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-16

29 nel Comune di Carbonia l assetto attuale della rete idrica di Carbonia non consente un razionale servizio alle utenze. Il territorio interessato del centro urbano occupa infatti zone con quote variabili ( m s.l.m.). Tutto l abitato è oggi servito da serbatoi dislocati a monte della rete ed a quote tali da dominare le parti alte dell abitato, pertanto le parti basse risultano penalizzate da eccessivi carichi residui in rete che, in particolare nei periodi di minor consumo, possono superare anche le 10 atmosfere. In generale le condotte, prevalentemente in acciaio, in esercizio da diversi anni ed in precario stato di conservazione, hanno sezioni idrauliche alquanto esigue e non consentono una sufficiente distribuzione della risorsa. Il servizio alle utenze risulta frequentemente caratterizzato da disfunzioni ed anomalie, anche a causa delle condotte con sezioni esigue e in pessimo stato; nel comune di Oristano non sono state raccolte informazioni riguardo la rete idrica; nel comune di Olbia le fonti di approvvigionamento idropotabile sono diverse e di differente estrazione. Le principali fonti di alimentazione della città, così come la rete interna sono gestite da l E.S.A.F. (Ente Sardo Acquedotti e Fognature). Sono presenti tre reti principali: rete nord, rete centrale e rete sud. Quest ultima comprende la zona Sacra Famiglia, la zona Bandinu, Poltu Quadu e l aeroporto. Per il territorio comunale di Olbia gli interventi da realizzare sulla rete idrica indicati dal Piano sono i seguenti: rifacimento delle condotte in ghisa e materiali diversi ostruite: specialmente nel centro storico; rifacimento delle vecchie condotte di allaccio: ostruite e fatiscenti; rifacimento delle condotte di infittimento, in particolare quelle in ferro zincato e PE a bassa pressione nominale; ricerca dei pozzetti di manovra e relativa manutenzione delle saracinesche; sollevamento dei chiusini in ghisa. L approccio strategico del Piano pone come elemento critico fondamentale il piano degli interventi infrastrutturali ed in particolare, la quota di investimenti da realizzare nella prima fase fortemente sostenuti dall intervento di risorse pubbliche. Nella identificazione di questi il Piano ha cercato di trovare la composizione delle diverse categorie di priorità derivanti dalle criticità del sistema con il vincolo degli effetti economico finanziari e della compatibilità con le prescrizioni tariffarie. Le proposte di investimento sono state organizzate per insiemi omogenei riferiti a specifici obiettivi che sono collegati alla rimozione delle varie criticità individuate con la ricognizione. Detti insiemi di interventi verranno considerati globalmente e definiti Progetti Obiettivo (P.O.). Tali insiemi di interventi sono individuati a partire dalle indicazioni fornite in sede di ricognizione tenendo altresì presente che dal punto di vista progettuale dovranno essere operate a cura del Soggetto che dovrà realizzare il Piano, le scelte tecnologiche più rigorosamente riferite al disegno di Piano, ai vincoli finanziari, e agli obiettivi di miglioramento dei parametri imposti. I progetti Obiettivo individuati dal Piano sono i seguenti: Progetto Obiettivo No. 1: rendere efficienti le reti di distribuzione e riorganizzazione dei rapporti commerciali; Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-17

30 Progetto Obiettivo No. 2: adeguamento, entro il 31 dicembre 2005, del sistema fognario depurativo alle prescrizioni della Direttiva Comunitaria 91/271 e al D. Lgs 152/99; Progetto Obiettivo No. 3: monitoraggio, recupero, tutela ed utilizzo di tutte le fonti sotterranee significative dal punto di vista tecnico economico commerciali; Progetto Obiettivo No. 4: interventi sulle aree ad elevato indice di rischio di crisi idrica; Progetto Obiettivo No. 5: rinnovo, adeguamento e messa a norma delle parti elettriche ed elettromeccaniche degli impianti; Progetto Obiettivo No. 6: adeguamento degli schemi acquedottistici al servizio di aree a vocazione turistica e copertura del 100% del servizio di acquedotto con riferimento specifico agli insediamenti turistici; Progetto Obiettivo No. 7: attuazione del programma di interventi indicato nel PRGA; Progetto Obiettivo No. 8: attuazione degli interventi del Piano stralcio della regione non inseriti nel P.O. No. 2. Con riferimento a quanto esposto sopra la realizzazione del progetto non presenta elementi di contrasto con le indicazioni e i Progetti Obiettivo del Piano d Ambito della Regione Sardegna. 3.3 PIANO STRALCIO DI BACINO REGIONALE PER L UTILIZZAZIONE DELLE RISORSE IDRICHE Il Piano Stralcio di Bacino Regionale per l Utilizzazione delle Risorse Idriche è stato definitivamente adottato con DGR No. 17/15 del 26 Aprile L obiettivo del Piano è definire sulla base degli elementi fissati dal Piano Stralcio Direttore di Bacino Regionale per l Utilizzo delle Risorse Idriche gli interventi infrastrutturali e gestionali, nell arco di tempo di breve-medio termine, necessari ad ottenere, con adeguato livello di affidabilità anche negli anni idrologicamente più difficili, l equilibrio del bilancio domanda offerta a livello regionale, nel rispetto dei vincoli di sostenibilità economica ed ambientale imposti dalle norme nazionali e comunitarie Finalità e Contenuti del Piano Il Piano ha il compito di individuare le situazioni di squilibrio nel sistema idrico regionale e definire una serie di interventi, gestionali ed infrastrutturali, compatibili con la vincolistica ambientale e la disponibilità economica, al fine di ristabilire una condizione di equilibrio del sistema idrico. Fanno parte integrante del Piano: Norme di attuazione; Fascicolo delle integrazioni al Piano Stralcio di Bacino; Analisi e verifiche del Piano eseguite in attuazione della DGR No. 17/6 del 12 Aprile 2005 (adozione in via provvisoria degli elaborati del Piano Stralcio di Bacino Regionale per l utilizzo delle risorse idriche ); Documento di sintesi; Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-18

31 Relazione generale. Scopo del Piano è quello di pervenire all organizzazione coerente di Progetti partendo dalle proposte espresse dai Soggetti interessati, tenuto conto dei vincoli e degli obiettivi di programmazione regionale fissati nel Piano Direttore. La procedura adottata si basa sulla organizzazione delle proposte progettuali in sette sistemi di intervento (Commissario Governativo per l Emergenza Idrica in Sardegna, 2006): No. 1: Posada Cedrino; No. 2: Cixerri; No. 3: Gallura; No. 4: Nord Occidentale; No. 5: Tirso; No. 6: Sud Sardegna; No. 7: Sulcis. Il metanodotto a progetto interessa i seguenti sistemi (in ordine di progressiva di tracciato). Sistema di Intervento Sulcis (No.7) Cixerri (No.2) Sud Sardegna (No.6) Tirso (No.5) Nord Occidentale (No.4) Gallura (No.3) Indicazione PSURI Opera di vettoriameto: collegamento esistente Intervento proposto (No. 44): Recupero reflui (S.G.Suergiu) Intervento proposto (No. 45): Dissalatore area di Porto Vesme Opere di vettoriamento a sostanziale carico del sistema tariffario Opera di vettoriameto : collegamento esistente Rilascio esistente Rilascio futuro Utenza irrigua esistente (D 59 - San Gavino) Opera di vettoriameto: collegamento esistente Rilascio esistente Utenza irrigua esistente (D 26 - Terralba 1 lotto) Opera di vettoriameto: collegamento proposto Traversa esistente (Ponte Valenti) Utenza irrigua esistente (D 10 - Chilivani) Rilascio esistente Intervento proposto (No. 10): Sollevamento da invaso Muzzone a Piana di Chilivani Opera di Vettoriameto : collegamento proposto Utenza irrigua esistente (D 88) Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-19

32 3.3.2 Relazioni con il Progetto Con riferimento all analisi delle proposte riportate dal Piano, riportate nelle Figure A1_3.1, non si rilevano interferenze fra l opera a progetto e i contenuti del Piano. Si evidenzia inoltre che l esercizio degli impianti di superficie non comporterà consumi idrici. 3.4 PIANO DI GESTIONE DEL DISTRETTO IDROGRAFICO DELLA SARDEGNA Il Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sardegna secondo quanto disposto dalla LR 2/2009 è approvato dal Comitato Istituzionale dell Autorità di Bacino Regionale della Sardegna. L adozione e l approvazione del Piano sono previste entro Dicembre Il Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sardegna, redatto in attuazione della Direttiva quadro sulle Acque (Direttiva 2000/60/CE), rappresenta lo strumento operativo attraverso il quale si devono pianificare, attuare e monitorare le misure per la protezione, il risanamento e il miglioramento dei corpi idrici superficiali e sotterranei e agevolare un utilizzo sostenibile delle risorse idriche Finalità e Contenuti del Piano Le finalità del Piano che va a recepire le disposizioni della Direttiva Comunitaria sono: impedire un ulteriore deterioramento, proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici e degli ecosistemi terrestri e delle zone umide direttamente dipendenti dagli ecosistemi acquatici sotto il profilo del fabbisogno idrico; agevolare un utilizzo idrico sostenibile fondato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili; mirare alla protezione rafforzata e al miglioramento dell'ambiente acquatico, anche attraverso misure specifiche per la graduale riduzione degli scarichi, delle emissioni e delle perdite di sostanze prioritarie e l'arresto o la graduale eliminazione degli scarichi, delle emissioni e delle perdite di sostanze pericolose prioritarie; assicurare la graduale riduzione dell'inquinamento delle acque sotterranee e impedirne l'aumento; contribuire a mitigare gli effetti delle inondazioni e della siccità. Nel Piano sono riportate: le linee strategiche del distretto della Sardegna finalizzate alla tutela quali-quantitativa dei corpi idrici; una sintesi delle misure necessarie per attuare la normativa comunitaria sulla protezione delle acque; un elenco di piani correlati che concorrono al raggiungimento degli obiettivi del Piano di Gestione, con una sintesi dei rispettivi obiettivi e misure. In particolare il Piano è articolato nei seguenti documenti: Documento di Piano; Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-20

33 Allegato 12.1 Misure di Base per l attuazione della Direttiva 2000/60/CE; Allegato 12.2 Elenco dei piani correlati; Allegato 12.3 Indagine sulla presenza di sostanze pericolose derivanti da comparti produttivi operanti sul territorio regionale; Allegato 12.4 Tabella delle Misure; Tavole Cartografiche Qualità dei Cordi Idrici e degli Acquiferi Interferiti dal Tracciato Come già descritto al Paragrafo 3.1, il metanodotto attraversa diversi bacini idrografici afferenti nelle seguenti U.I.O. (Unità Idrografiche Omogenee): U.I.O Palmas; U.I.O Flumini Mannu di Cagliari Cixerri; U.I.O Flumini Mannu di Pabillonis Mogoro; U.I.O Tirso; U.I.O Temo; U.I.O Coghinas in cui ricade Riu Mannu di Berchidda (anche Rio Mannu Pedrosu); U.I.O Padrogiano. Per quanto concerne il monitoraggio dello Stato Ecologico e dello Stato Chimico dei corpi idrici significativi attraversati dal tracciato, di seguito si riporto i risultati delle analisi svolte nelle campagne di monitoraggio biennali effettuate a partire dal 2002 e proseguite fino al Tali risultati integrano quanto riportato nel PTA Riu Cixerri Per quanto concerne il monitoraggio dello Stato Ecologico e dello Stato Chimico del corpo idrico in esame, nell unica sezione per cui è stato possibile effettuare la classificazione, il giudizio appare rispettivamente di sufficiente e buono. Tabella 3.2: Riu Cixerri Classificazione del Corpo Idrico: Stato Ecologico (S.E.) e Stato Chimico (S.C.) Riu Cixerri Classificazione del Corpo Idrico ID Bacino Nome bacino Id Corpo Idrico Nome corpo idrico Id Stazione S.E S.E S.E S.C Riu Cixerri CS0001 Riu Sufficiente Sufficiente Sufficiente Buono Cixerri Buono Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-21

34 Fluminimannu Per il periodo si è rilevato un progressivo peggioramento dello stato ecologico nel corso del fiume a partire dalla sezione di monte (dove il giudizio è buono ) sino ad arrivare in prossimità dello Stagno di Santa Gilla (dove il giudizio è scadente ) con un miglioramento nel periodo di monitoraggio successivo. Lo Stato Chimico è stato costantemente classificato come buono. Tabella 3.3: Riu Fluminimannu Classificazione del Corpo Idrico: Stato Ecologico (S.E.) e Stato Chimico (S.C.) Fluminimannu Classificazione del Corpo Idrico ID Bacin o Nome bacino Id Corpo Idrico Nome corpo idrico Id Stazione S.E S.E S.E S.C Flumini Mannu CS0001 Flumini Mannu Buono Buono Buono Buono Scadente Sufficiente n.d. Buono Sufficiente Sufficiente n.d. Buono Riu Mogoro Si evidenzia uno stato generalmente sufficiente. Lo Stato Chimico è sempre stato classificato come buono. Tabella 3.4: Riu Mogoro Classificazione del Corpo Idrico: Stato Ecologico (S.E.) e Stato Chimico (S.C.) Riu Mogoro Classificazione del Corpo Idrico ID Bacino Nome bacino Id Corpo Idrico Nome corpo idrico Id Stazione S.E S.E S.E S.C Riu Mogoro Diversivo CS0001 Riu Mogoro Diversivo Scadente Sufficiente Sufficiente Buono Sufficiente Sufficiente Sufficiente Buono Fiume Tirso La situazione può ritenersi soddisfacente in quanto, come evidenziato in Tabella tutti i punti di monitoraggio sono caratterizzati da un giudizio sufficiente o buono. Lo Stato Chimico è sempre stato classificato come buono. Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-22

35 Tabella 3.5: Fiume Tirso Classificazione del Corpo Idrico: Stato Ecologico (S.E.) e Stato Chimico (S.C.) Fiume Tirso Classificazione del Corpo Idrico ID Bacino Nome bacino Id Corpo Idrico Nome corpo idrico Id Stazione S.E S.E S.E S.C Sufficiente Sufficiente Sufficiente Buono 0222 Fiume Tirso CS0001 Fiume Tirso Sufficiente Sufficiente Sufficiente Buono Sufficiente Sufficiente Buono Buono Sufficiente Sufficiente Sufficiente Buono Sufficiente Buono Buono Buono Riu Mannu Pedrosu (Rio Mannu di Berchidda) Lo Stato Ecologico del Riu Mannu di Berchidda può essere ritenuto soddisfacente. Lo Stato Chimico è sempre stato classificato come buono. Tabella 3.6: Rio Mannu Pedrosu (Riu Mannu di Berchidda), Classificazione del Corpo Idrico: Stato Ecologico (S.E.) e Stato Chimico (S.C.) Riu Mannu di Berchidda Classificazione del Corpo Idrico ID Bacino Nome bacino Id Corpo Idrico Nome corpo idrico Id Stazione S.E S.E S.E S.C Riu Mannu di Berchidda CS0001 Riu Mannu di Sufficiente n.d. n.d. Buono Berchidda Buono n.d. n.d. Buono Fiume Padrogiano Per quanto riguarda lo Stato Ecologico del Fiume Padrogiano e del suo affluente Rio de Su Piricone (direttamente interessato dal tracciato), si osserva un progressivo peggioramento del Padrogiano che passa da un giudizio di buono nel periodo ad uno di scadente nel periodo Il Rio de su Piricone mostra invece un giudizio di buono nell intero periodo di campionamento. Lo Stato Chimico è sempre stato classificato come buono in entrambe le stazioni di monitoraggio. Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-23

36 Tabella 3.7: Fiume Padrogiano Classificazione del Corpo Idrico: Stato Ecologico (S.E.) e Stato Chimico (S.C.) Fiume Padrogiano Classificazione del Corpo Idrico ID Bacino Nome bacino Id Corpo Idrico Nome corpo idrico Id Stazione S.E S.E S.E S.C Fiume Padrogiano CS0001 CS0022 Fiume Padrogiano Rio de su Piricone (Rio Castagna) Buono Sufficiente Scadente Buono Buono Buono Buono Buono Classificazione Chimica e Quantitativa degli Acquiferi Per quanto riguarda la classificazione chimica degli acquiferi interessati dal tracciato, si evidenzia che ricadono tutti in Classe 4 (impatto antropico rilevante con caratteristiche idrochimiche scadenti). Tale valutazione si basa sul periodo di monitoraggio eccetto che per gli acquiferi Detritico-Alluvionale Plio-Quaternario del Cixerri, delle Vulcaniti Plio-Pleistoceniche della Sardegna Centro-Occidentale e dei Carbonati Cambriani del Sulcis-Iglesiente la cui valutazione è stata effettuata sulla base di un unico campionamento nell anno Per quanto riguarda la classificazione quantitativa degli acquiferi, l assenza di serie storiche significative di dati di livello piezometrico di pozzi o di portate di sorgenti, nell ambito del PTA non ha consentito una rappresentativa classificazione quantitativa ai sensi del D.Lgs. 152/99 e s.m.i.. Sulla base delle definizioni relative allo stato quantitativo delle acque e delle conoscenze sui corpi idrici sotterranei, si è cercato di collocare gli acquiferi nelle diverse classi quantitative. Tenendo conto delle limitazioni suddette, il PTA ha effettuato la seguente valutazione della classe: classe A: l impatto antropico è nullo o trascurabile con condizioni di equilibrio idrogeologico. Le estrazioni di acqua o alterazioni della velocità naturale di ravvenamento sono sostenibili sul lungo periodo. classe B: l impatto antropico è ridotto, vi sono moderate condizioni di disequilibrio del bilancio idrico, senza che tuttavia ciò produca una condizione di sovrasfruttamento, consentendo un uso della risorsa sostenibile sul lungo periodo. classe C: impatto antropico significativo con notevole incidenza dell uso sulla disponibilità della risorsa evidenziato da rilevanti modificazioni agli indicatori generali sopraesposti classe D: impatto antropico nullo o trascurabile, ma con presenza di complessi idrogeologici con intrinseche caratteristiche di scarsa potenzialità idrica. Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-24

37 Nella seguente tabella si riporta la classe quantitativa relativa agli acquiferi in esame. Tabella 3.8: Classificazione Quantitativa degli Acquiferi Acquifero Acquiferi Sedimentari Plio-Quaternari: Acquifero Detritico-Alluvionale Plio-Quaternario del Sulcis, Acquifero Detritico-Alluvionale Plio-Quaternario del Cixerri, Acquifero Detritico-Alluvionale Plio-Quaternario del Campidano, Acquifero Detritico-Alluvionale Plio-Quaternario della Piana di Chilivani-Oschiri, Acquifero Detritico-Alluvionale Plio-Quaternario di Olbia; Acquiferi Vulcanici Plio-Quaternari: Acquifero delle Vulcaniti Plio-Pleistoceniche del Monte Arci, Acquifero delle Vulcaniti Plio-Pleistoceniche della Sardegna Centro-Occidentale, Acquifero delle Vulcaniti Plio-Pleistoceniche del Logudoro; Acquiferi Sedimentari Terziari: Acquifero Detritico-Carbonatico Eocenico di Carbonia, Acquifero Detritico-Carbonatico Oligo-Miocenico del Sassarese; Acquiferi Vulcanici Terziari: Acquifero delle Vulcaniti Oligo-Mioceniche del Sulcis; Acquifero delle Vulcaniti Oligo-Mioceniche della Sardegna Nord-Occidentale; Acquiferi Carbonatici Mesozoici Paleozoici: Acquifero dei Carbonati Cambriani del Sulcis-Iglesiente (a circa 230 m di sistanza). Classe C B C B B A B B A B C A A L analisi dei dati di monitoraggio del livello piezometrico negli anni (dati PTA e post PTA), pur evidenziando alcune situazioni che necessitano di attenzione, al momento non permette di individuare con certezza dei trend significativi a causa del periodo di osservazione relativamente breve e della frammentarietà dei dati disponibili Sintesi dei Monitoraggi Il Piano, così come meglio descritto sopra, riporta un giudizio mediamente sufficiente sullo stato ecologico delle acque superficiali delle diverse unità omogenee attraversate dal metanodotto, valutate attraverso monitoraggi di 24 mesi, iniziati nel 2002 e proseguiti fino al 2007 per un totale di 3 campagne. Il giudizio è sempre buono per quanto riguarda lo stato chimico delle acque superficiali. Il PTA ha riscontrato uno stato chimico degli acquiferi attraversati dal metanodotto di classe 4 (impatto antropico rilevante con caratteristiche idrochimiche scadenti) con riferimento ai risultati dei campionamenti effettuati fra il 2003 e il La cartografia di Piano conferma l analisi svolta dal Piano di Tutela delle Acque (PTA) e nella relativa carta delle Aree Sensibili riportata nella Tavola A1_3.1 evidenzia le aree più sensibili attraversate dal tracciato. Si evidenzia che nell ambito dello sviluppo dell ingegneria di dettaglio è stato predisposto, a cura dell ATI SAIPEM-Technip, una Relazione Idrogeologica lungo tutto il tracciato, integralmente riportata in Appendice B all aggiornamento del Quadro di Riferimento Ambientale, cui si rimanda per la descrizione delle interferenze dell opera con il territorio dal punto di vista idrogeologico. Le Tavole tematiche ad essa relative sono contenute nel Volume B del SIA Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-25

38 3.4.3 Relazioni con il progetto Nella Tavola A1_3.1 si riportano le Aree Sensibili per l intero territorio regionale. L analisi delle aree sensibili lungo il tracciato è riportata al Paragrafo relativo al Piano di Tutela delle Acque, che ha stabilito le relative norme di tutela. Come anticipato in tale paragrafo per l analisi delle metodologie di attraversamento e le modalità di intervento in ambienti sensibili (falda affiorante) si rimanda all aggiornamento del Quadro Progettuale (Sezione A2) e alla Relazione Idrogeologica di dettaglio lungo tutto il tracciato riportata in Appendice B all aggiornamento del Quadro Ambientale (Sezione A3). In considerazione delle metodologie realizzative e degli accorgimenti tecnici che verranno messi in opera per la realizzazione degli attraversamenti non è prevedibile una interferenza fra il progetto e le indicazioni del Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sardegna. 3.5 PIANO STRALCIO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO Il Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico (PAI) individua le aree a rischio per fenomeni di piena e di frana, secondo quanto previsto dalla Legge 267/98. Il PAI per il bacino idrografico unico della Sardegna è stato adottato in via definitiva con Delibera della Giunta Regionale No. 54/33 del 30 Dicembre 2004 e attraverso il Decreto Assessoriale No. 3 del 21 Febbraio 2005 di esecutività della succitata Delibera è stato pubblicato sul BURAS No. 8 del 11 Marzo Con Deliberazione No. 17/14 del 26 Aprile 2006 la Giunta Regionale, in qualità di Comitato Istituzionale dell Autorità di Bacino, ha approvato le modifiche e l errata corrige delle Norme di Attuazione del PAI entrate in vigore a seguito del Decreto Assessoriale No. 3 del 21 Febbraio Con Deliberazione No. 13/22 del 4 Marzo 2008 la Giunta Regionale, ha approvato le modifiche all articolo 4 comma 11 e all articolo 31. Il Piano è costituito dalla relazione di sintesi regionale, dalla cartografia delle aree a rischio, di quelle pericolose, degli elementi a rischio e dalle norme che ne regolano l uso e le misure di salvaguardia. E composto dai seguenti documenti: Relazione Generale; Norme Tecniche di Attuazione; Cartografia delle Aree a Rischio e Pericolose, quali: atlante delle aree a rischio idraulico, delle aree pericolose e degli elementi a rischio, atlante delle aree a rischio di frana, delle aree pericolose e degli elementi a rischio Contenuti del Piano La Regione Sardegna fino all istituzione dell Autorità di Bacino Regionale esercita le competenze di pianificazione di bacino idrografico attraverso i propri organi ed uffici. Per raggiungere tali obiettivi il Piano contiene: Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-26

39 l individuazione e la delimitazione delle aree con pericolosità e rischio idraulico e con pericolosità e rischio da frana molto elevata, elevata, media e moderata; la rilevazione degli insediamenti, dei beni, degli interessi e delle attività vulnerabili nelle aree pericolose allo scopo di valutarne le specifiche condizioni di rischio; le norme di attuazione orientate sia verso la disciplina di politiche di prevenzione nelle aree di pericolosità idrogeologica allo scopo di bloccare la nascita di nuove situazioni di rischio sia verso la disciplina del controllo delle situazioni di rischio esistenti nelle stesse aree pericolose allo scopo di non consentire l incremento del rischio specifico fino all eliminazione o alla riduzione delle condizioni di rischio attuali Norme di Attuazione Le Norme Tecniche di Attuazione del PAI prevedono: linee guida, indirizzi, azioni settoriali, norme tecniche e prescrizioni generali per la prevenzione dei pericoli e dei rischi idrogeologici nel bacino idrografico unico regionale e nelle aree di pericolosità idrogeologica; disciplina le aree di pericolosità idraulica molto elevata (Hi4), elevata (Hi3), media (Hi2) e moderata (Hi1) perimetrate nei territori dei Comuni indicati nell Allegato A del PAI; disciplina le aree di pericolosità da frana molto elevata (Hg4), elevata (Hg3), media (Hg2) e moderata (Hg1) perimetrate nei territori dei Comuni indicati nell Allegato B del PAI. Con l esclusiva finalità di identificare ambiti e criteri di priorità tra gli interventi di mitigazione dei rischi idrogeologici nonché di raccogliere e segnalare informazioni necessarie sulle aree oggetto di pianificazione di protezione civile il PAI delimita le seguenti tipologie di aree a rischio idrogeologico ricomprese nelle aree di pericolosità idrogeologica di cui sopra: le aree a rischio idraulico molto elevato (Ri4), elevato (Ri3), medio (Ri2) e moderato (Ri1) perimetrate nei territori dei Comuni rispettivamente indicati nell Allegato C del PAI; le aree a rischio da frana molto elevato (Rg4), elevato (Rg3), medio (Rg2) e moderato (Rg1) perimetrate nei territori dei Comuni rispettivamente indicati nell Allegato D del PAI. Le Norme di Attuazione del PAI prevedono che gli interventi, le opere e le attività ammissibili nelle aree di pericolosità idrogeologica molto elevata, elevata e media sono effettivamente realizzabili soltanto: se conformi agli strumenti urbanistici vigenti e forniti di tutti i provvedimenti di assenso richiesti dalla legge; subordinatamente alla presentazione, alla valutazione positiva e all approvazione dello studio di compatibilità idraulica o geologica e geotecnica, nei casi in cui lo studio sia espressamente richiesto. Anche nel caso non sia richiesto lo studio di compatibilità idraulica o geologica e geotecnica, il progetto deve comunque garantire: la verifica delle variazioni della risposta idrologica; Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-27

40 la verifica degli effetti sulla stabilità e dell equilibrio dei versanti; la verifica sulla permeabilità delle aree interessate alla realizzazione degli interventi, prevedendo eventuali misure compensative. Allo scopo di impedire l aggravarsi delle situazioni di pericolosità e di rischio esistenti nelle aree di pericolosità idrogeologica tutti i nuovi interventi previsti dal PAI e consentiti dalle presenti norme devono essere tali da: migliorare in modo significativo o comunque non peggiorare le condizioni di funzionalità del regime idraulico del reticolo principale e secondario, non aumentando il rischio di inondazione a valle; migliorare in modo significativo o comunque non peggiorare le condizioni di equilibrio statico dei versanti e di stabilità dei suoli attraverso trasformazioni del territorio non compatibili; non compromettere la riduzione o l eliminazione delle cause di pericolosità o di danno potenziale né la sistemazione idrogeologica a regime; non aumentare il pericolo idraulico con nuovi ostacoli al normale deflusso delle acque o con riduzioni significative delle capacità di invasamento delle aree interessate; limitare l impermeabilizzazione dei suoli e creare idonee reti di regimazione e drenaggio; favorire quando possibile la formazione di nuove aree esondabili e di nuove aree permeabili; salvaguardare la naturalità e la biodiversità dei corsi d acqua e dei versanti; non interferire con gli interventi previsti dagli strumenti di programmazione e pianificazione di protezione civile; adottare per quanto possibile le tecniche dell ingegneria naturalistica e quelle a basso impatto ambientale; non incrementare le condizioni di rischio specifico idraulico o da frana degli elementi vulnerabili interessati ad eccezione dell eventuale incremento sostenibile connesso all intervento espressamente assentito; assumere adeguate misure di compensazione nei casi in cui sia inevitabile l incremento sostenibile delle condizioni di rischio o di pericolo associate agli interventi consentiti; garantire condizioni di sicurezza durante l apertura del cantiere, assicurando che i lavori si svolgano senza creare, neppure temporaneamente, un significativo aumento del livello di rischio o del grado di esposizione al rischio esistente; garantire coerenza con i piani di protezione civile. Le costruzioni, le opere, gli impianti, i manufatti oggetto delle presenti norme che siano interessati anche solo in parte dai limiti delle perimetrazioni del PAI riguardanti aree a diversa pericolosità idrogeologica si intendono disciplinati dalle disposizioni più restrittive. Nelle ipotesi di sovrapposizione di perimetri di aree pericolose di diversa tipologia o grado di pericolosità si applicano le prescrizioni più restrittive nelle sole zone di sovrapposizione. Le Norme di Attuazione del PAI contengono tutte le prescrizioni finalizzate al controllo del rischio nelle aree di pericolosità idrogeologica ed in particolare stabiliscono norme Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-28

41 specifiche per prevenire, attraverso la regolamentazione degli interventi ammissibili, i pericoli idrogeologici e la formazione di nuove condizioni di rischio idrogeologico nel bacino idrografico unico della Regione Sardegna (Titolo III). Le disposizioni del Titolo III sono riferite alle aree perimetrate dalla cartografia quali aree con pericolosità idraulica molto elevata (Hi4), elevata (Hi3), media (Hi2) e moderata (Hi1), nonché quali aree con pericolosità da frana molto elevata (Hg4), elevata (Hg3), media (Hg2) e moderata (Hg1), con le caratteristiche definite nella Relazione Generale, a prescindere dall esistenza di aree a rischio perimetrate e di condizioni di rischio a carico di persone, beni ed attività vulnerabili. All interno del Titolo III, Capo II sono definite le seguenti Norme distinte per diversi gradi di pericolosità idraulica: disciplina delle aree di pericolosità idraulica molto elevata (Hi4) Art. 27; disciplina delle aree di pericolosità idraulica elevata (Hi3) Art. 28; disciplina delle aree di pericolosità idraulica media (Hi2) Art. 29; disciplina delle aree di pericolosità idraulica moderata (Hi1) Art. 30. All interno del Titolo III, Capo III sono invece definite le seguenti Norme distinte per diversi gradi di pericolosità di frana: disciplina delle aree di pericolosità molto elevata da frana (Hg4) Art. 31; disciplina delle aree di pericolosità elevata da frana (Hg3) Art. 32; disciplina delle aree di pericolosità media da frana (Hg2) Art. 33; disciplina delle aree di pericolosità moderata da frana (Hg1) Art Indicazioni del Piano per il Territorio attraversato dal Tracciato del Metanodotto Nelle Tavole B2 riportate nel Volume B del SIA 2009 (Allegati Cartografici), sono riportate le aree individuate dal PAI come inondabili con periodi di ritorno di 50 anni (aree di pericolosità idraulica molto elevate, Hi4), 100 anni (elevata, Hi3), 200 anni (media, Hi2), 500 anni (modesta, Hi1). Nelle stesse tavole sono inoltre riportate le aree individuate dal Piano con presenza di frane attive, continue o stagionali (Hg4) e frane stabilizzate (Hg2). Il tracciato interessa alcune aree di pericolosità idraulica e di frana, le cui caratteristiche sono riportate nelle seguente tabella. Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-29

42 Tabella 3.9: Aree di Pericolosità Idraulica (Hi) e Pericolosità di Frana (Hg) Interessate dal Tracciato Classi di pericolosità idraulica/ pericolosità geomorfologica Hi1 Moderata Hi2 Media Hi3 Elevata Hi4 Molto Elevata Hg4 Molto elevata da km a km Percorrenza [km] Attraversamento Fiume Comune Riu Arriali Riu Arriali Villamassargia Canale Adduttore Tirso Arborea Simaxis Fiume Tirso Ollastra Fiume Tirso Zerfaliu Riu su Rizzolu Riu su Rizzolu Ozieri Riu sa Piana Riu sa Piana Monti Riu Arriali Riu Arriali Villamassargia Riu su Rizzolu Riu su Rizzolu Ozieri Riu sa Piana Riu sa Piana Monti Riu Arriali Villamassargia Riu su Rizzolu Riu su Rizzolu Ozieri Riu sa Piana Riu sa Piana Monti Riu Arriali Villamassargia Riu Tamis Riu de Cannas Riu de Cannas Uras Riu Fenusu Riu de su Perdosu Riu de su Perdosu Riu de su Perdosu Marrubiu Fiume Tirso Ollastra Fiume Tirso Zerfaliu Riu su Rizzolu Ozieri Riu Adu Alvares Berchidda Riu sa Piana Monti Attraversamento area sinkhole Iglesias Attraversamento area sinkhole Villamassargia Il tracciato in totale interessa le seguenti aree: assetto idraulico: aree a pericolosità idraulica moderata Hi1, per uno sviluppo complessivo di km, aree a pericolosità idraulica media Hi2, per un interferenza pari a km, aree a pericolosità idraulica elevata Hi3, per lunghezza totale di km, aree a pericolosità idraulica molto elevata Hi4, per una percorrenza complessiva di km; assetto geomorfologico: aree a pericolosità da frana molto elevata Hg4, per una percorrenza totale pari a km con l interessamento anche del PIDI No. 5. Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-30

43 Nessun PIDI risulta ubicato in aree classificate a pericolosità idraulica Relazioni con il Progetto, Aree di Pericolosità Geomorfologica Con riferimento all unico tratto di interferenza con aree a pericolosità da frana molto elevata (Hg4) si rileva che in tale zona è stata evidenziata la presenza di particolari fenomeni gravitativi denominati sinkhole. In queste aree il rischio è dovuto alla pericolosità indotta dal fenomeno degli sprofondamenti della copertura alluvionale, dovuta al carsismo del bedrock carbonatico sottostante. L interferenza con l area PAI ha inizio in corrispondenza dell attraversamento del canale Genna-Gonnesa (km circa) e termina circa 400 metri dopo l attraversamento della strada provinciale SP No. 86 (km circa), in località Tallaroga, per una lunghezza totale pari a circa 3 km. In questa area il tracciato si sviluppa nei territori dei comuni di Iglesias e di Villamassargia. Le NTA del PAI consentono, nelle aree Hg4,...le nuove realizzazioni di infrastrutture riferibili a servizi pubblici essenziali non altrimenti localizzabili o non delocalizzabili, a condizione che non esistano alternative tecnicamente ed economicamente sostenibili, che tali interventi siano coerenti con i piani di protezione civile, e che ove necessario siano realizzate preventivamente o contestualmente opere di mitigazione dei rischi specifici previa presentazione di uno Studio di Compatibilità Geologica e Geotecnica (Art. 31 e 25) in base al quale l Autorità di Bacino darà l autorizzazione. Nel Paragrafo dell aggiornamento del Quadro di Riferimento Ambientale sono riportati gli approfondimenti effettuati per valutare l interferenza del progetto con tale area a pericolosità geomorforfologica molto elevata. In conclusione, i risultati ottenuti al termine della campagna di indagine effettuata ad hoc indicano che lungo la direttrice della condotta in progetto non sono emerse evidenze circa la presenza di cavità carsiche né sussistono le condizioni per l instaurarsi di fenomeni di sprofondamento del terreno legati alla formazione di sinkholes. Con riferimento a quanto evidenziato nel paragrafo, la realizzazione dell opera è compatibile con la presenza di un area a pericolosità geomorfologica molto elevata e le relative Norme di Piano Relazioni con il Progetto, Aree di Pericolosità Idraulica Per quanto concerne la percorrenza nelle aree a pericolosità idraulica si evidenzia che tutti gli attraversamenti dei corsi d acqua saranno effettuati in subalveo così da non modificare l assetto idraulico di tali aree. Le Norme di Attuazione del PAI non pongono alcun tipo di vincolo alla realizzazione del progetto nelle aree classificate come Hi1, Hi2 e Hi3 (si vedano Art. 28, 29 e 30). Per quanto concerne l interferenza con le aree a pericolosità idraulica molto elevata Hi4 il Piano consente la realizzazione dell intervento previa presentazione di uno Studio di Compatibilità Idraulica (Art. 27 e 24) in merito al quale dovrà esprimere parere favorevole l Autorità competente. Per quanto riguarda le aree con regime vincolistico più restrittivo (aree a pericolosità idraulica molto elevata Hi4) il Piano stabilisce che in materia di infrastrutture a rete o puntuali pubbliche o di interesse pubblico siano consentiti esclusivamente: Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-31

44 gli interventi di manutenzione ordinaria; gli interventi di manutenzione straordinaria; gli interventi di adeguamento per l integrazione di innovazioni tecnologiche; gli interventi di adeguamento per la sicurezza di esercizio richiesti da norme nazionali e regionali; gli interventi di ampliamento e ristrutturazione di infrastrutture a rete e puntuali riferite a servizi pubblici essenziali non delocalizzabili, che siano privi di alternative progettuali tecnicamente ed economicamente sostenibili e siano dichiarati essenziali; la ricostruzione di infrastrutture a rete distrutte o danneggiate da calamità naturali, fatti salvi i divieti di ricostruzione stabiliti dall articolo 3-ter del decreto legge No. 279/2000 convertito con modificazioni dalla Legge No. 365/2000; le nuove infrastrutture a rete o puntuali previste dagli strumenti di pianificazione territoriale e dichiarate essenziali e non altrimenti localizzabili; allacciamenti a reti principali e nuovi sottoservizi a rete interrati lungo tracciati stradali esistenti, ed opere connesse compresi i nuovi attraversamenti; i nuovi interventi di edilizia cimiteriale purché realizzati nelle porzioni libere interne degli impianti cimiteriali esistenti; nuove infrastrutture, strutture di servizio ed insediamenti mobili, preferibilmente provvisori, destinati ad attrezzature per il tempo libero, la fruizione occasionale dell'ambiente naturale, le attività sportive e gli spettacoli all aperto. Le modalità di attraversamento dei corsi d acqua caratterizzati da un grado di pericolosità idraulica molto elevata e le modalità di ripristini sono esplicitate nella seguente tabella. Tabella 3.10: Modalità di Attraversamento e Ripristini Corsi d Acqua Hi4 Attraversamento Modalità di da km a km Fiume Attraversamento Eventuali Modalità di Ripristino Riu Arriali Scavo a cielo aperto Regimazione in legname L=30 m; Tip. 1; schema dim. b Riu Tamis Scavo a cielo aperto Ricostituzione alveo con massi L=40 m; schema dim. b Riu de Cannas Scavo a cielo aperto - Riu de Cannas Scavo a cielo aperto - Riu Fenusu Scavo a cielo aperto - Riu de su Perdosu Scavo a cielo aperto Regimazione di corsi d acqua con elementi prefabbricati in c.a. L=40 m; schema dim. e Riu de su Perdosu Scavo a cielo aperto - Fiume Tirso Microtunnel - Riu su Rizzolu Scavo a cielo aperto No. 2 ricostruzione spondale con rivestimento in massi L=30 m; schema dim. c Riu Adu Alvares Scavo a cielo aperto No. 2 ricostruzione spondale con gabbioni L=30 m; schema dim. c Riu sa Piana Scavo a cielo aperto Muro cellulare in legname ad una parete L=30 m; schema dim. a Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-32

45 Si evidenzia che in sede di progettazione esecutiva sarà prodotta tutta la documentazione prevista ai sensi della normativa vigente. In merito all attraversamento di aree a pericolosità idraulica si evidenzia che la realizzazione del metanodotto non andrà a modificare l assetto idraulico preesistente. 3.6 VINCOLO IDROGEOLOGICO (REGIO DECRETO LEGGE NO DEL 30 DICEMBRE 1923) Ai sensi del R.D.L. No del 30 Dicembre 1923 sono sottoposti a vincolo idrogeologico i terreni di qualsiasi natura e destinazione che, per effetto di forme di utilizzazione contrastanti con le norme, possono con danno pubblico subire denudazioni, perdere la stabilità o turbare il regime delle acque. La Legge Regionale No. 7 del 22 Aprile 2002, Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2002), ha attribuito alla direzione generale del Corpo Forestale le funzioni di vigilanza ambientale nelle aree sottoposte a tale vincolo. Le aree a vincolo idrogeologico sono riportate nelle Tavole riportate in Appendice A al Volume B del SIA 2009 (Allegati Cartografici). Tabella 3.11: Aree a Vincolo Idrogeologico (R.D.L. 3267/23) da km a km Percorrenza [km] Comune Metanodotto DN 1200 (48 ) Uras Marrubiu Oristano Villanova Truschedu Zerfaliu Paulilatino Macomer Metanodotto DN 800 (32 ) ,320 Olbia In sintesi le aree attraversate sono le seguenti: tratto di circa 3.9 km per il metanodotto DN 1200 (48 ); tratto di circa 1.3 km per il metanodotto DN 800 (32 ). Nelle zone soggette a vincolo lo svolgimento di interventi che comportino modificazione e/o trasformazione dell uso del suolo è subordinato all ottenimento di un provvedimento autorizzativo da parte del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale; tale provvedimento è atto a verificare esclusivamente la compatibilità tra l equilibrio idrogeologico del territorio e gli effetti conseguenti alla realizzazione dell intervento in progetto. Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-33

46 L accurata definizione del tracciato della condotta, la progettazione degli interventi e delle opere volte a garantire la stabilità dei terreni interessati dalla posa e gli interventi di ripristino e mitigazione ambientale, che verranno definiti lungo i tracciati, rendono la realizzazione dell opera stessa compatibile con quanto disposto dal vincolo. 3.7 PIANO DI PREVENZIONE, CONSERVAZIONE E RISANAMENTO DELLA QUALITÀ DELL ARIA AMBIENTE Con Deliberazione della Giunta Regionale No. 55/6 del 29 Novembre 2005 è stato approvato il Piano di Prevenzione, Conservazione e Risanamento della Qualità dell Aria Ambiente in Sardegna, di cui al Decreto Legislativo No. 351/ Indicazioni del Piano per il Territorio attraversato dal Tracciato del Metanodotto Figura 3.2: Piano Risanamento Qualità Aria, Zonizzazione Regionale Galsi S.p.A. - Milano Pag. A1-34

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