Z.E.M. PSC APPLICAZIONE ANNO RELAZIONE DIVULGATIVA COPIA CD DEL PSC RIFIUTI NON PERICOLOSI DI S. URBANO (PD) NNO firmato PER Z.E.M.
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1 Z.E.M. I T A L I A Zurich Environmental Management PSC APPLICAZIONE DEL PSC PRESSO LA DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI DI S. URBANO (PD) RELAZIONE DIVULGATIVA NNO 2008 ANNO COPIA CD PER Z.E.M. ITALIA L AMMINISTRATORE firmato Z.E.M. Italia s.r.l. Via G. Pullè, Padova Tel.: Fax: www. zemitalia.it info@zemitalia.it N. certificato Q
2 Sommario Introduzione pag. 2 Il bacino di utenza pag. 3 Ubicazione dell impianto e planimetria generale pag. 4 Caratteristiche e gestione della discarica di Sant Urbano pag. 5 Caratteristiche costruttive ed impiantistiche pag. 6 Esiti dei controlli effettuati nell anno 2007 pag. 8 1
3 INTRODUZIONE La necessità di un controllo attento degli impianti di smaltimento e trattamento dei rifiuti, ed in particolare degli impianti di discarica controllata, è avvertita in maniera chiara non solo dalla pubblica opinione, preoccupata dei possibili impatti di questi impianti sull ambiente e sulla salute, ma anche dagli addetti ai lavori e dal Legislatore. È del 1999, infatti, la pubblicazione di una direttiva comunitaria (direttiva 1999/31/CE) sulle discariche che prevede tra l altro l introduzione di un Piano di Sorveglianza e Controllo come strumento specifico di controllo sulla costruzione e gestione di questa tipologia di impianti. La Regione Veneto, recependo alcune indicazioni della direttiva comunitaria, ha introdotto con la Legge Regionale 3/2000 s.m.i. l obbligo per gli impianti di smaltimento e di recupero della frazione organica selezionata di dotarsi di un Programma di Controllo (nel seguito PDC) predisposto ed attuato da personale qualificato ed indipendente. La discarica di Sant Urbano, per scelta di GEA S.r.l., si era dotata su base volontaria di uno strumento simile fin dal 1999, denominato Programma di Garanzia della Qualità. Questo è stato in seguito revisionato e ampliato al fine di adeguarlo a quanto previsto dalla L.R. 3/2000, diventando quindi il PDC. La direttiva comunitaria è stata adottata in Italia nel corso dell anno 2003 mediante il Decreto Legislativo 36 del 21/01/2003 che detta le norme per la progettazione, la gestione, la post-chiusura delle discariche ed il controllo. In seguito all entrata in vigore di tale decreto si è reso necessario l aggiornamento del PDC alle nuove disposizioni di legge; il documento è stato quindi rinominato Piano di Sorveglianza e Controllo (PSC), come previsto dalla normativa. Tale documento, previo parere favorevole della CTPA nella seduta del , è stato approvato con Provvedimento n. 4994/EC/2005 del da parte della Provincia di Padova con la contemporanea autorizzazione all esercizio dell impianto. In data , il Gestore ha presentato, presso la Regione, la domanda di rilascio dell Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi del D. Lgs. 59/2005; tale domanda è stata autorizzata in via provvisoria con Decreto del Segretario regionale del territorio n.42 del previo parere favorevole della Commissione Tecnica Regionale, sezione Ambiente (n del ) con prescrizioni dell adeguamento del PSC. Il Gestore ha quindi presentato, in data , la 2^ Edizione del PSC (Revisione 00 del ). La Regione Veneto, con Decreto n. 108 del ha rilasciato la Autorizzazione Integrata Ambientale. Tale autorizzazione ha validità di 6 anni a partire dalla data di rilascio del provvedimento in quanto la ditta è certificata UNI EN ISO La presente relazione divulgativa contiene il riepilogo dei principali dati di funzionamento dell impianto di Sant Urbano e delle modalità di gestione; per maggiori dettagli tecnici si rimanda ai Resoconti Tecnico Operativi e alle Relazioni Tecniche prodotte nel
4 IL BACINO DI UTENZA La discarica di Sant Urbano (PD) è un impianto di discarica controllata per il conferimento di rifiuti non pericolosi, così come stabilito nell autorizzazione all esercizio vigente nel 2008 (sostituita con l AIA n. 108 del 23/12/2008). Con la D.G.R.V. n. 321 del , l impianto è stato individuato come tattico regionale ed è quindi autorizzato a ricevere rifiuti provenienti da comuni al di fuori del territorio in cui è ubicata (Bacino Padova 3) ma comunque appartenenti al territorio regionale. Infatti, oltre ai rifiuti prodotti da alcuni comuni del bacino di appartenenza, riceve anche quelli provenienti da numerosi comuni e centri di raccolta e stoccaggio della Provincia di Padova e, all occorrenza, di altre province venete. Sulla base dei dati relativi ai conferimenti effettuati in impianto nel corso dell anno 2008, è stato riportato nella figura sottostante il bacino di utenza della discarica. Esso è risultato costituito dai bacini PD2 (tramite ACEGAS-APS) e PD4, oltre ad alcuni comuni del bacino PD3. Inoltre nel 2008 hanno conferito in impianto i comuni del Bacino PD1, tramite ETRA S.p.A. e PROV.ECO srl. IL BACINO DI UTENZA DELLA DISCARICA NELL ANNO
5 UBICAZIONE DELL IMPIANTO E PLANIMETRIA GENERALE AREA SERVIZI I STRALCIO II STRALCIO PLANIMETRIA GENERALE DELL IMPIANTO 4
6 CARATTERISTICHE E GESTIONE DELLA DISCARICA DI SANT URBANO AREA OGGETTO DI CONFERIMENTI NEL 2008 MODALITA DI COLTIVAZIONE La discarica di Sant Urbano è attiva dal 1990 ed occupa una superficie lorda pari a circa 55 ha, con un volume del progetto originale di m 3. Con la D.G.R.V del la Regione Veneto ha approvato il Piano di adeguamento che prevede ulteriori m 3 di volume utile di discarica, ricavato attraverso una nuova sagomatura della stessa. Gli interventi finalizzati a tale tipo di intervento sono iniziati nell anno Nel corso del 2008 sono proseguiti i lavori di ribaulatura, presso le vasche A2, A3, B5, B6, C8 e C9 del I Stralcio (vecchia denominazione), con la rimozione della copertura finale e la posa di nuovi rifiuti sopra quelli presenti. Il rifiuto viene portato dagli automezzi fino al fronte di conferimento dove viene scaricato; successivamente il rifiuto viene steso e compattato da uno o più mezzi meccanici. COPERTURA GIORNALIERA A fine giornata il fronte di coltivazione viene coperto con teli, se il giorno dopo si intende conferire nella stessa area, altrimenti la Ditta provvede ad effettuare la copertura utilizzando terriccio. Operazioni di compattazione del rifiuto 5
7 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE ED IMPIANTISTICHE IL SISTEMA DI IMPERMEABILIZZAZIONE IL SISTEMA DI RACCOLTA DEL PERCOLATO Il sistema di impermeabilizzazione artificiale è composto da un diaframma in bentonite realizzato lungo tutto il perimetro delle vasche e profondo circa 10 m (cioè sino ad intersecare il primo banco di argilla naturale di spessore consistente). Le modalità costruttive delle vasche, inoltre, hanno previsto la stesa di uno strato di argilla ad alta impermeabilità (1m sul fondo e 60 cm sulle pareti) sopra il quale è stata posata una geomembrana impermeabile in HDPE; a protezione di quest ultima è stato posato un geotessile non tessuto che è servito anche a separare la barriera di fondo dal sistema Argilla sul fondo vasca drenante del percolato. Tale sistema è composto da tubi in HDPE, posti sul fondo della discarica e utilizzati per la raccolta del percolato, da un primo strato di sabbia seguito da uno strato di ghiaia, per uno spessore totale di 50 cm; sopra la ghiaia sono deposti i rifiuti. Sia la naturale presenza di acqua nel rifiuto che le infiltrazioni di acque meteoriche sul corpo della discarica fanno in modo che si formi, durante la degradazione del rifiuto, il percolato. Esso, arrivato sul fondo della discarica, si accumula al centro delle vasche su cui corrono le tubazioni di drenaggio, collegate a dei pozzi; da qui si preleva il percolato per portarlo ad un idoneo impianto di depurazione; il trattamento applicato al percolato consente di eliminare le impurità sino ad ottenere a c q u e i d o n e e all immissione nei reticoli Spurgo di un pozzo di percolato 6
8 L IMPIANTO DI CAPTAZIONE DEL BIOGAS LA COPERTURA DEFINITIVA superficiali. Le opere di impermeabilizzazione, il sistema di drenaggio e quello di raccolta del percolato dell area di conferimento nel corso del 2008 sono quelli preesistenti, secondo i precedenti progetti. L asportazione sistematica del percolato è fondamentale per contenere il battente idraulico al fine di ridurre al minimo il rischio di eventuali fuoriuscite. Il biogas è una miscela di gas la cui dispersione in atmosfera può risultare fastidiosa a livello olfattivo. Intrinsecamente pericoloso per la sicurezza e per la salute, esso viene aspirato mediante una rete di Pozzo di captazione del biogas pozzi messi in depressione e collegati, tramite delle stazioni di regolazione, alla centrale di aspirazione. Il biogas raccolto a Sant Urbano contiene ca. il 50 % di Metano ed è quindi possibile utilizzare tale miscela in un apposito impianto per la produzione di energia elettrica; l impianto consta di 4 motori per una potenza nominale installata pari a 3440 kw. Sono inoltre presenti due torce ad alta temperatura per bruciare, in caso di fermo parziale o totale dell impianto, fino a 3000 m 3 /h di biogas. Il Piano di adeguamento prevede una copertura finale con, dal basso verso l alto, i seguenti strati: 1) terreno di regolarizzazione (0.2 m), 2) sabbia per la captazione del biogas (0.5 m), 3) argilla di sigillatura (0.5 m), 4) materiale drenante per la captazione delle acque meteoriche (0.5 m), 5) terreno naturale (1 m). Per i lotti non in quota finale è stata approvata, transitoriamente, una copertura provvisoria costituita da uno strato di regolarizzazione, 30 cm di argilla e ca cm di terreno vegetale. Sequenza degli strati di copertura 7
9 ESITI DEI CONTROLLI EFFETTUATI NELL ANNO 2008 IL PSC Il PSC applicato presso la discarica di Sant Urbano prevede l effettuazione di sopralluoghi in impianto da parte dei Tecnici SC di Z.E.M. Italia, per la verifica del corretto svolgimento delle fasi di costruzione e gestione dell impianto ed in particolare: le modalità di accettazione, gestione, stesa, compattazione e copertura giornaliera dei rifiuti; le modalità di approntamento delle vasche; il sistema di captazione e utilizzo del biogas; Il prelievo del percolato; la manutenzione ordinaria dell impianto; la realizzazione della copertura definitiva sulle vasche riempite. Queste verifiche vengono integrate da analisi sui materiali utilizzati per la realizzazione dell impermeabilizzazione delle vasche e per la copertura definitiva. Oltre a quanto sopra descritto è previsto un preciso piano di monitoraggio ambientale (analisi delle acque di falda e superficiali, dell aria, del biogas, del percolato, dei rifiuti e dei materiali). L applicazione del PSC pertanto garantisce: che i controlli prestabiliti vengano realmente effettuati con le metodologie e le frequenze previste; che i controlli vengano effettuati da personale competente, preparato e, soprattutto, indipendente dalla ditta di gestione; che venga raccolta e conservata una documentazione dettagliata circa l attività della discarica e gli effetti della medesima sull ambiente circostante. che i cittadini e gli Enti possano disporre, attraverso la pubblicazione dei dati rilevati, della maggiore trasparenza ed informazione. IL PSC APPLICATO A S. URBANO NELL ANNO 2008: ALCUNE CIFRE Numero di sopralluoghi/incontri effettuati dai Tecnici SC di Z.E.M. Italia 28 Numero dei Resoconti Tecnico Operativi (frequenza trimestrale) 4 Numero delle Relazioni Tecniche (frequenza semestrale) 2 Numero di Relazioni Divulgative (frequenza annuale) 1 8
10 GESTIONE DEL RIFIUTO Nel 2008 sono state conferite complessivamente tonnellate di rifiuti, con una media di quasi 483 t al giorno. Di seguito è riportato un grafico che indica l andamento dei conferimenti durante l anno, suddivisi per diverse tipologie di rifiuti: Conferimenti Anno tonnellate RSU ingombranti (CER ) RSU pulizia strade (CER ) RSA RSU non differenziato (CER ) gen-08 feb-08 mar-08 apr-08 mag-08 giu-08 lug-08 ago-08 set-08 ott-08 nov-08 dic-08 GESTIONE DEL PERCOLATO Nel grafico seguente si riportano le quantità totali mensili di percolato asportate dall impianto nel 2008, confrontate con le precipitazioni del periodo. Durante l anno in esame sono state asportate in totale dall impianto ca t di percolato. tonnellate gen-08 Quantità di percolato asportato e precipitazioni gennaio dicembre 2008 feb-08 mar-08 apr-08 mag-08 giu-08 lug-08 ago-08 set-08 ott-08 nov-08 dic mm Percolato Precipitazioni (mm) GESTIONE DEL BIOGAS Il biogas estratto dall impianto di Sant Urbano viene utilizzato per la produzione di energia elettrica presso quattro motori, due dei quali appartengono a GEA. L energia elettrica totale prodotta dai motori GEA, nel 2008, è stata pari a circa MWh. Nel caso in cui l impianto di recupero energetico, o parte di esso, risulti fermo per manutenzione o ci sia un eccesso di biogas in ingresso alla centrale, vengono utilizzate le due torce ad alta temperatura che ne assicurano 9
11 il suo smaltimento per combustione. Nel grafico riportato di seguito sono messe in relazione le portate mensili (anno 2008) di biogas utilizzate per il recupero energetico e quelle inviate alle torce Quantità mensile biogas aspirato Nm gen-08 feb-08 mar-08 apr-08 mag-08 giu-08 lug-08 ago-08 set-08 ott-08 nov-08 dic-08 Portate ai motori Portate alle torce PIANO DI MONITORAGGIO Il Piano di monitoraggio adottato presso l impianto di Sant Urbano ha lo scopo di salvaguardare l ambiente circostante la discarica, in particolare le acque di falda, le acque superficiali e l aria. L applicazione sistematica dei controlli permette quindi di accertare che i comparti indagati non subiscano variazioni significative per tutta la vita della discarica (dall inizio attività attraverso la fase di gestione fino a completa chiusura per terminare con la fase di post-chiusura che la normativa di riferimento individua in 30 anni). Qualora si verificassero situazioni anomale il Piano prevede delle a- B A PUNTI DI MONITORAGGIO ACQUE DI FALDA N N falda profonda falda superficiale Direzione falda Pozzo n. 7 bis Po zzo n. 7 ter 10
12 zioni e degli interventi da porre in essere per eliminare, o quantomeno contenere, gli effetti indesiderati in concertazione con l Ente di controllo. In dettaglio, presso la discarica di Sant Urbano vi sono 16 piezometri ACQUE DI FALDA monitoranti le due falde più superficiali (la prima a ca. 5-8 m dal piano campagna e l altra a ca m da p.c.) e due piezometri di riferimento, uno per ciascuna falda, terebrati lontani dall impianto e da utilizzarsi come indicatori per la qualità delle due falde non essendo sicuramente influenzati dalla presenza della discarica. Il piano di monitoraggio nel 2008 ha previsto campionamenti trimestrali su tutti i piezometri circostanti la discarica (I e II Stralcio). In applicazione alla normativa vigente, vengono analizzati 11 parametri e, una volta all anno, l analisi (definita completa ) indaga 36 parametri presso tutti i piezometri. ACQUE SUPERFICIALI Il reticolo idrografico circostante la discarica è rappresentato esclusivamente dallo scolo Antico, utilizzato a scopo irriguo per le coltivazioni limitrofe. Il monitoraggio delle acque superficiali prevede il campionamento in tre punti, rispettivamente posizionati a valle della discarica (SWC), a monte della stessa (SWA) ed in un punto intermedio tra i due (SWB) garantendo così un controllo tutto attorno l impianto. La frequenza di monitoraggio prevista è trimestrale e i parametri indagati sono i medesimi delle acque di falda. Si propone, a titolo di esempio una elaborazione grafica del parametro Cloruri. acque superficiali CLORURI (mg/l) 250 Punto SW.A Punto SW.B Punto SW.C (mg/l) ott-08 lug-08 apr-08 gen-08 ott-07 lug-07 apr-07 gen-07 ott-06 lug-06 apr-06 gen-06 ott-05 lug-05 apr-05 gen-05 ott-04 lug-04 apr-04 gen-04 ott-03 lug-03 apr-03 gen-03 ott-02 lug-02 apr-02 gen-02 ott-01 lug-01 apr-01 gen-01 ott-00 lug-00 apr-00 gen-00 ott-99 lug-99 apr-99 gen-99 ott-98 lug-98 apr-98 gen-98 ott-97 lug-97 apr-97 gen-97 ott-96 lug-96 apr-96 gen-96 11
13 ARIA Per le discariche dove sono smaltiti rifiuti biodegradabili e rifiuti che possono sviluppare gas o vapori deve essere previsto un monitoraggio delle emissioni gassose per individuare eventuali fughe esterne al corpo discarica. Il piano comprende quindi la ricerca di traccianti nell aria nella zona circostante l impianto: i campionamenti avvengono mensilmente in almeno due punti lungo la direttrice prevalente del vento dominante nel momento del rilievo, in posizione sopra e sottovento rispetto alla zona di conferimento del rifiuto. Con frequenza semestrale viene eseguito un monitoraggio di approfondimento che prevede la ricerca di famiglie significative di parametri che possono derivare da un impianto di discarica. CONCLUSIONI Nel corso del 2008, i sopralluoghi condotti da parte dei Tecnici SC di Z.E.M. Italia s.r.l. hanno rilevato una corretta gestione dell impianto da parte del Gestore. Per quanto riguarda le campagne analitiche, i risultati hanno sempre presentato valori inferiori ai livelli di guardia definiti per la discarica dall Ente di controllo; i valori registrati nel corso dell anno sono risultati in linea con quelli degli anni precedenti e quindi allo stato attuale non sono riscontrabili influenze significative da parte dell impianto sui comparti ambientali indagati. 12
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