Lezione 11. Variabili Macroeconomiche. Contabilità nazionale e identità tra risparmio e investimento. Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 1

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1 Lezione 11 Variabili Macroeconomiche Contabilità nazionale e identità tra risparmio e investimento Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 1

2 Produzione, disoccupazione, inflazione La macroeconomia studia il comportamento (aggregato) del sistema economico Quando i macroeconomisti studiano un economia, considerano prima di tutto tre variabili: Prodotto interno lordo (PIL): valore di tutti i beni e servizi finali prodotti in un sistema economico in un dato periodo di tempo Livello generale dei prezzi: indicatore del livello medio dei prezzi dei beni e dei servizi in un sistema economico ll tasso di disoccupazione: percentuale di forza lavoro senza (e in cerca di) occupazione Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 2

3 Prodotto Interno Lordo MISURA DELLA PRODUZIONE AGGREGATA VALORE DI TUTTI I BENI E I SERVIZI FINALI PRODOTTI IN UN PAESE IN UN DATO PERIODO DI TEMPO è una variabile di flusso «FINALI»: non sono considerati i beni intermedi (strumentali alla produzione di altri beni) per evitare duplicazioni; «INTERNO»: il calcolo del Pil deve includere tutto ciò che viene prodotto sul territorio nazionale, indipendentemente dalla nazionalità dei fattori produttivi coinvolti nel processo produttivo (criterio di territorialità) «LORDO»: il Pil è calcolato al lordo degli ammortamenti Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 3

4 3 modi equivalenti di definire il PIL 1. Valore dei beni e servizi finali prodotti nell economia in un dato periodo di tempo (=spesa finale complessiva) 2. somma del valore aggiunto nell economia in un dato periodo di tempo (valore della produzione vendibile costi sostenuti per l acquisto dei beni intermedi) 3. somma dei redditi distribuiti ai fattori produttivi che hanno partecipato alla produzione (salari, interessi, rendite, profitti, imposte indirette) Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 4

5 3 modi equivalenti di definire il PIL: esempio 1 Economia composta da 2 imprese (= 2 settori): impresa metallurgica alfa; impresa automobilistica beta Impresa metallurgica alfa Ricavi (=Produzione vendibile) 100 Costi 80 di cui: salari 80 di cui: costi materie prime 0 Profitti 20 Impresa automobilistica beta Ricavi (=Produzione vendibile) 200 Costi 170 di cui: salari 70 di cui: acquisti di laminati di acciaio da alfa 100 Profitti 30 PIL = valore finale della produzione di automobili = 200 PIL = somma del V.A. (produzione vendibile costo dei beni intermedi) che si realizza in ogni impresa = 100 (V.A. alfa) (V.A. beta) = 200 PIL = redditi da lavoro (80+70) + profitti (20+30) = 200 Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 5

6 3 modi equivalenti di definire il PIL: esempio 2 Settore 1 Settore 2 Settore 3 Redditi Vendite Beni intermedi Salari Interessi Rendite Profitti Valore aggiunto Valore dei beni finali prodotti nell economia (settore 3) = somma valore aggiunto = somma redditi = Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 6

7 Ammortamento Ammortamento = capitale Dati: accantonamenti per il deprezzamento del Kt Stock di capitale disponibile all inizio dell anno t K t1 Stock di capitale disponibile all inizio dell anno t Tasso di deprezzamento di K dall anno t all anno t+1 I lordo K t1 K t K t Reintegro del capitale logorato (investimento necessario) L INVESTIMENTO NETTO È UGUALE ALLA VARIAZIONE DELLO STOCK DI CAPITALE I netto K t1 K t K Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 7

8 Prodotto Interno Netto Se si sottraggono gli ammortamenti dal PIL si ottiene il Prodotto Interno Netto PIL Ammortamenti = PIN PIL valore dei beni capitali deteriorati o divenuti obsoleti durante il processo produttivo = PIN Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 8

9 Prodotto Nazionale Lordo In alternativa al criterio di territorialità, applicando il criterio di nazionalità dei produttori, si definisce il PNL: P.N.L. = VALORE DI TUTTI I BENI E I SERVIZI FINALI PRODOTTI DAI FATTORI PRODUTTIVI NAZIONALI IN UN DATO PERIODO DI TEMPO Ad esempio, per l Italia: PIL valore dei beni e servizi prodotti da operatori esteri in Italia + valore dei beni e servizi prodotti dagli italiani all esterno = PNL Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 9

10 Reddito Nazionale Lordo Redditi percepiti dai cittadini di un dato paese, indipendentemente dal paese in cui tale reddito viene percepito PIL + i redditi degli italiani all estero redditi degli stranieri in Italia = Reddito Nazionale Lordo (RNL) PIL + redditi netti dall estero = RNL RNL Ammortamenti = RNN (Reddito Nazionale Netto) Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 10

11 PIL a prezzi di mercato e PIL al costo dei fattori Il PIL è un VALORE, a quale prezzi misurare i valori di mercato? AI PREZZI DI MERCATO: Il PIL viene calcolato impiegando i valori di mercato dei prezzi di beni e servizi. I prezzi di mercato sono influenzati dall attività dello stato attraverso il prelievo fiscale (imposte indirette) e i contributi alle imprese (sussidi) Problema: difficili le comparazioni tra diversi paesi (caratterizzati da strutture fiscali diverse). AL COSTO DEI FATTORI: (Pil che si realizzerebbe senza l interferenza dell attività finanziaria dello stato) = PIL ai prezzi di mercato imposte indirette nette Imposte indirette nette = imposte indirette contributi alle imprese Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 11

12 Il PIL nella contabilità nazionale (formazione del Valore Aggiunto) Conto della produzione Italia, 2011 Mln di euro correnti Produzione vendibile Imposte al netto dei contributi ai prodotti Consumi intermedi Prodotto interno lordo = Ammortamenti Prodotto interno netto = Fonte: ISTAT, Annuario Statistico, cap. 12, tav Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 12

13 Il Pil nella contabilità nazionale (Valore Aggiunto per settore) Valore aggiunto a prezzi base per attività economica e PIL Italia, 2011 Mln di euro Correnti Agricoltura, silvicoltura e pesca Industria in senso stretto Costruzioni Servizi Totale V.A. al costo dei fattori Imposte indirette nette PIL ai prezzi di mercato Fonte: ISTAT, Annuario Statistico, cap. 12, tav Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 13

14 Il Pil nella contabilità nazionale (Somma dei Redditi) Conto della generazione dei redditi Italia, 2011 Mln di euro Correnti Redditi da lavoro dipendente Imposte sulla produzione e sulle importazioni Contributi ai prodotti e alla produzione (-) Risultato di gestione Ammortamenti Prodotto interno lordo Nota: Risultato lordo di gestione (risultato di gestione + ammortamenti) = remunerazione dei fattori produttivi diversi dal lavoro dipendente impiegati nel processo di produzione Fonte: ISTAT, Annuario Statistico, cap. 12, tav e tav Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 14

15 Le componenti della domanda aggregata Abbiamo definito il PIL come spesa di beni e servizi finali (=domanda aggregata di beni e servizi prodotti nell economia) Le componenti della domanda aggregata sono: (1) la spesa in consumi delle famiglie (C); (2) la spesa in investimenti delle imprese (I); (3) gli acquisti pubblici di beni e servizi (G); (4) le esportazioni nette (Esportazioni Importazioni) (NX = X M) Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 15

16 Componenti interne della domanda aggregata La domanda aggregata nella contabilità nazionale: (1) Consumo (C) : spesa delle famiglie in beni durevoli, beni non durevoli e servizi (2) Investimenti (I): investimenti fissi (nuovi impianti/macchinari) investimento residenziale (nuove case) investimenti in scorte (3) Spesa pubblica (G): spesa in beni e servizi (inclusi gli stipendi dei dipendenti pubblici) da parte della Pubblica Amministrazione ai vari livelli di governo C + I + G spesa in beni e servizi da parte dei residenti Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 16

17 Investimenti in scorte Valore della produzione = Spesa totale in beni e servizi nazionali + Investimenti in scorte Produzione = vendite investimenti in scorte = 0 Produzione > vendite si accumulano scorte investimenti in scorte > 0 Produzione < vendite si usano le scorte dell anno precedente investimenti in scorte < 0 Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 17

18 La componente estera della domanda Per ottenere la spesa totale in beni e servizi nazionali: + X (spesa degli stranieri per acquistare beni e servizi del nostro paese) (=domanda estera di beni e servizi nazionali) M (spesa degli italiani per acquistare beni e servizi esteri) (=domanda nazionale di beni e servizi esteri) (4) Esportazioni nette NX = (X M) X>M : (NX>0) avanzo commerciale X<M : (NX<0) disavanzo commerciale Spesa totale (Y) Consumo (C) + Investimenti (I) + Spesa pubblica (G) + Esportazioni (X) Importazioni (M) Y C + I + G + NX Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 18

19 La scomposizione del PIL in Italia per fonti della domanda (2011) Mln di euro Spesa delle famiglie residenti (C) Pubblica Amministrazione e isp (G) Investimenti fissi lordi (I) Variazioni scorte e odv Esportazioni Importazioni Esportazioni nette (NX) Prodotto interno lordo Nota: valori a prezzi correnti; isp = Istituzioni sociali private senza scopo di lucro al servizio delle famiglie Fonte: ISTAT, Annuario Statistico, cap. 12, tav Economia Politca C. Petraglia UniOr 2012/13 19

20 Identità tra Risparmio e Investimento Introduciamo alcune semplificazioni: 1. Economia chiusa: X = IM = 0; 2. No settore pubblico; 3. Ammortamenti nulli; 4. Investimenti in scorte nulli Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 20

21 Identità tra Risparmio e Investimento (ec. chiusa senza settore pubblico) Date queste ipotesi: Le due componenti della domanda sono C e I Y è la produzione Y C + S Y C + I «entrate» = reddito è speso o risparmiato «uscite» = spesa complessiva Eguagliando le due identità: C + S C + I Produzione, Reddito Spesa I S l identità tra domanda e produzione, implica l identità tra Risparmio e investimento Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 21

22 Identità tra Risparmio e Investimento (ec. chiusa con settore pubblico) Introduciamo il settore pubblico: G = spesa pubblica TA = imposte; TR = trasferimenti T = TA TR (imposte al netto dei trasferimenti) Y C + T + S Y C + I + G «entrate» si modificano per T «uscite» si modificano per la nuova componente di spesa G Eguagliando le due identità: C + T + S C + I + G Produzione, Reddito Spesa S I + (G T) «Il risparmio privato finanzia gli investimenti delle imprese e il disavanzo del bilancio pubblico» Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 22

23 Identità tra Risparmio e Investimento (ec. aperta con settore pubblico) Introduciamo il «resto del mondo»: X = esportazioni M = importazioni Y C + T + S + M Y C + I + G + X «entrate» si modificano per M (nuova risorsa) «uscite» si modificano: nuova componente di spesa X Eguagliando le due identità: C + T + S + M C + I + G + X Produzione, Reddito Spesa S I + (G T) + (X M) «Il risparmio privato finanzia gli investimenti delle imprese, il disavanzo del bilancio pubblico e l avanzo commerciale» Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 23

24 PIL nominale e PIL reale PIL NOMINALE ( Y): Il Pil è un valore, quali prezzi usare? le quantità dei beni finali sono valutate ai prezzi dell anno in cui la produzione ha avuto luogo, ovvero, a prezzi correnti La crescita del Pil nominale dipende da due fattori (crescita della produzione nel tempo; aumento dei prezzi dei beni nel tempo) PIL REALE (Y): le quantità dei beni finali sono valutate ai prezzi di un anno base, ovvero, a prezzi costanti Il Pil reale permette di misurare la produzione e le sue variazioni nel tempo, escludendo l effetto dei prezzi crescenti Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 24

25 PIL nominale e PIL reale: esempio Pil nominale nel 1999: (10)*(20.000) = Pil reale nel 1999 (anno base 2000): (10)*(24.000) = Pil nominale nel 2001: (13)*(26.000) = Pil reale nel 2001 (anno base 2000): (13)*(24.000) = Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 25

26 Tasso di crescita del PIL Tasso di crescita del Pil reale Y al tempo t: È una variazione percentuale Espansione: periodo di crescita positiva Recessione: periodo di crescita negativa (per convenzione quando si registra almeno due trimestri consecutivi di crescita negativa) Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 26

27 Tasso di crescita del PIL: esempio Crescita del Pil nominale: Dal 1999 al 2000: Dal 2000 al 2001: ( ) / = + 44% ( ) / = + 17% Crescita del Pil reale: Dal 1999 al 2000: ( ) / = + 20% Dal 2000 al 2001: ( ) / = + 8% Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 27

28 Pil nominale e Pil reale nell UE15 ( ) Nel 2007 il Pil reale era di 2,5 volte maggiore del suo valore del 1970 Nello stesso periodo il Pil nominale è aumentato di 14 volte La differenza dipende dall aumento dei prezzi registrato durante il periodo. Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 28

29 Tasso di crescita del Pil reale negli USA e nella UE15 ( ) Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 29

30 Pil reale in Italia ( ) Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 30

31 Tasso di crescita del Pil reale in Italia e nell UEM17 ( ) tendenziale: variazione % rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente congiunturale: variazione % rispetto al trimestre precedente Fonte: Audizione del Presidente ISTAT Giovannini, V Commissione "Bilancio, tesoro e programmazione" della Camera de Deputati, 16 febbraio 2012, Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 31

32 Quello che il Pil non dice Il Pil è una misura corretta del livello di benessere di un paese? Discussione e proposte concentrate su due temi: 1) problemi di misurazione dell economia non osservata 2) problema di misurazione del benessere basata solo sulla dimensione economica Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 32

33 Quello che il Pil non dice: economia non osservata Economia non osservata = insieme delle attività economiche per le quali sussistono problemi di rilevazione statistica. Le 4 componenti dell economia non osservata: Economia sommersa (Sommerso economico) = insieme delle attività produttive legali svolte contravvenendo a norme fiscali e contributive (ad es: evasione imposte dirette e indirette; lavoro nero) Economia illegale = attività di produzione di beni e servizi la cui vendita, distribuzione o possesso sono proibite dalla legge, ma anche attività che, pur essendo legali, sono svolte da operatori non autorizzati (es: traffico stupefacenti; contrabbando) Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 33

34 Quello che il Pil non dice: economia non osservata Economia Informale = attività produttive legali (non nascoste al fisco) svolte su piccola scala, con bassi livelli di organizzazione, con rapporti di lavoro basati su relazioni personali o familiari in contrapposizione ai contratti formali (es: lavoro domestico). Sommerso statistico = attività produttive legali non registrate esclusivamente per deficienze del sistema di raccolta dei dati statistici Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 34

35 Quello che il Pil non dice: economia sommersa L ISTAT diffonde stime ufficiali della prima componente dell economia non osservata, l economia sommersa (sommerso economico). Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 35

36 Quello che il Pil non dice: economia illegale Sono disponibili alcune stime sulla dimensione della componente «economia illegale» dell economia non osservata Fonte: Ardizzi, Petraglia, Piacenza, Turati (2012) Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 36

37 Quello che il Pil non dice: dimensione non economica del benessere Il PIL è una misura del benessere di una nazione molto discussa perché: Non informa sulla distribuzione del reddito tralascia molti fattori «non economici» importanti per il nostro benessere (ad es. qualità dell ambiente) include elementi dannosi per la società (ad es. produzione di armi) Proposte di misure alternative: Indice di sviluppo umano (HDI-Human Development Index) Rapporto della Commissione Sarkozy sulla misura della performance dell economia e del progresso sociale (Rapporto Stiglitz) Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 37

38 Quello che il Pil non dice: HDI L Organizzazione delle Nazioni Unite calcola l Indice di sviluppo umano (HDI-Human Development Index) per valutare la qualità della vita nei paesi membri. L HDI è calcolato considerando tre dimensioni dello sviluppo umano: condizioni di vita di ogni individuo (alimentazione, sanità, abitazione, ecc.). Questa dimensione viene misurata attraverso la speranza di vita alla nascita; condizioni di accesso all istruzione. Questa dimensione viene misurata attraverso gli anni medi di istruzione e gli anni previsti di istruzione; standard di vita dignitoso: misurato dal reddito pro capite Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 38

39 Quello che il Pil non dice: HDI * * Fonte: Numero positivo = posizioni guadagnate passando dalla graduatoria basata su PIL a graduatoria basata su HDI Numero negativo = posizioni perse passando dalla graduatoria basata su PIL a graduatoria basata su HDI Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 39

40 Commissione Sarkozy Febbraio 2008: Nicholas Sarkozy, chiede a Joseph Stiglitz (Presidente della Commissione), Amartya Sen (Consigliere) e Jean Paul Fitoussi (Coordinatore), di creare una Commissione con l obiettivo di individuare i limiti del PIL come indicatore della performance economica e del progresso sociale e di proporre altri indicatori di progresso sociale Novembre 2010: viene pubblicato il Rapporto Stiglitz Il Rapporto Stiglitz contiene 12 raccomandazioni Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 40

41 Le prime 6 raccomandazioni finali del Rapporto Stiglitz 1: nel valutare il benessere materiale, guardare al reddito e al consumo, piuttosto che alla produzione; 2: enfatizzare la prospettiva della famiglia; 3: considerare il reddito e il consumo insieme al patrimonio; 4: dedicare maggiore attenzione agli aspetti distributivi di reddito, consumo e ricchezza; 5: Ampliare le misure del reddito alle attività non di mercato 6: migliorare le misure della salute delle persone, dell'istruzione, delle attività personali e delle condizioni ambientali. Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 41

42 Inflazione Il livello generale dei prezzi (P) è il livello dei prezzi della produzione aggregata L inflazione è l aumento di P: ΔP t = (P t P t-1 )>0 L inflazione può essere negativa: P diminuisce ΔP t = (P t P t-1 )<0 Un inflazione negativa si chiama deflazione Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 42

43 Tasso di Inflazione Tasso di inflazione: tasso a cui aumenta il livello generale dei prezzi t ( P t P P t1 t 1 % P esempio: un tasso di inflazione del 2% all anno significa che in media il livello generale dei prezzi aumenta ogni anno del 2% ) t Problema: P non è noto, bisogna calcolarlo Come si misura il livello generale dei prezzi P? Deflatore del Pil Indice dei prezzi al consumo Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 43

44 Deflatore del Pil e Indice dei prezzi al consumo In sintesi: Per calcolare il tasso di inflazione occorre: Misurare il livello generale dei prezzi Calcolare il tasso di crescita del livello generale dei prezzi Misure del livello generale dei prezzi Indice dei prezzi tasso di inflazione = tasso di variazione dell indice dei prezzi Deflatore del Pil tasso di inflazione = tasso di variazione del Deflatore del Pil Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 44

45 Deflatore del Pil Il deflatore del Pil (P t ) permette di calcolare il prezzo medio dei beni finali prodotti in una economia nell anno t P t PIL nominale PIL reale Y Y t t Il deflatore del Pil è un numero indice: il suo livello viene scelto arbitrariamente, perché arbitraria è la scelta dell anno base. Il deflatore del Pil = 1 nell anno base Il tasso di inflazione è definito dal tasso di variazione del deflatore del Pil t ( P t P P t1 t 1) Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 45

46 Deflatore del Pil: un esempio Anno Settore 1 Settore 2 Q P Q P Calcoliamo il deflatore del Pil del 2001 (anno base 2000) Y 2001 ( ) ( ) Y2001 ( ) ( ) P Y Y ,044 Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 46

47 Indice dei prezzi al consumo Deflatore del Pil misura il prezzo medio dei beni finali prodotti nell economia Per avere una misura del «costo della vita» delle famiglie, siamo interessati ai prezzi dei beni consumati I beni prodotti in Italia non coincidono con i beni acquistati dalle famiglie italiane: 1. Alcuni beni prodotti in Italia non sono acquistati dalle famiglie, ma dalle imprese, dal governo o all estero 2. Alcuni beni acquistati dai consumatori italiani sono prodotti all estero (non rientrano nel calcolo del PIL) Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 47

48 Indice dei prezzi al consumo Per misurare il costo della vita si utilizza l indice dei prezzi al consumo (IPC) IPC misura il livello dei prezzi medi al consumo ed esprime il costo in valuta (euro, ad esempio) di un determinato paniere di consumo di un consumatore tipo I beni e servizi inclusi nel paniere vengono ponderati ciascuno secondo un peso proporzionale alla importanza Il tasso di inflazione è definito dal tasso di variazione di IPC Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 48

49 Indici dei prezzi al consumo ISTAT L'Istat produce tre diversi indici dei prezzi al consumo con diverse finalità (dal sito istat: 1) NIC: misura l'inflazione a livello dell'intero sistema economico; considera l'italia come se fosse un'unica grande famiglia di consumatori, all'interno della quale le abitudini di spesa sono ovviamente molto differenziate. Per gli organi di governo il NIC rappresenta il parametro di riferimento per la realizzazione delle politiche economiche. 2) FOI: si riferisce ai consumi dell'insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente. È l'indice usato per adeguare periodicamente i valori monetari, ad esempio gli affitti o gli assegni dovuti al coniuge separato. 3) IAPC: assicura una misura dell'inflazione comparabile a livello europeo. Viene assunto come indicatore per verificare la convergenza delle economie dei paesi membri dell'unione Europea, ai fini dell'accesso e della permanenza nell'unione monetaria Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 49

50 Paniere di consumo ISTAT Pesi utilizzati per il calcolo degli indici nazionali dei prezzi al consumo (NIC) 3,6 7,9 10,8 8,6 Prodotti alimentari e 16,0 bevande analcoliche Bevande alcoliche e tabacchi 3,2 8,6 Abbigliamento e calzature Abitazione Servizi sanitari e spese per la salute Trasporti 15,2 7,7 18,4 Ricreazione, spettacoli e cultura Istruzione e Comunicazioni Servizi ricettivi e di ristorazione Fonte: ISTAT Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 50

51 Indice NIC (marzo 2012 marzo 2013) Fonte: ISTAT, prezzi al consumo, 29 marzo Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 51

52 Sintesi Le tre definizioni equivalenti del PIL dal lato della domanda aggregata, della produzione e del reddito PNL, RNL PIL ai prezzi di mercato, PIL al costo dei fattori Le componenti della domanda aggregata Identità Risparmio-Investimento PIL nominale e PIL reale Tasso di crescita del PIL Cenni ai limiti del Pil: Economia non osservata Dimensione non economica del benessere Inflazione Deflatore del PIL Indice dei prezzi al consumo Economia Politica C. Petraglia UniOr 2012/13 52

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