Numero 8 - Marzo 2012

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1 Numero 8 - Marzo 2012 Ecco il nuovo numero di Pippinforma con una grafica rinnovata! Questa volta si parlerà del rapporto di convivenza, spesso conflittuale, tra uomo e pipistrello, ma i casi che vi riportiamo si sono tutti risolti per il meglio per entrambi. Buona lettura! OSPITE A SORPRESA IN CANTINA di Valeria Amatiello Nei numerosi casi di convivenza tra uomini e chirotteri si possono incontrare una miriade di tipologie di reazioni da parte dei soggetti umani su quella che è la problematica millenaria del dividere i propri spazi con altri esseri viventi. La convivenza risulta spesso difficile anche tra conspecifici (avete presente le fantomatiche riunioni di condominio?), figurarsi quanto queste dinamiche possano diventare ancora più complesse quando uno dei coinquilini è un pipistrello! Fortunatamente la visione di questi insoliti animali da parte delle persone sta cambiando nel corso degli anni. Capita sempre più spesso che chi si ritrova in casa questi ospiti nottambuli non provveda più a farsi giustizia da solo, ma si documenti e provi a chiedere consiglio a qualche esperto, così da poter trovare una soluzione pacifica per tutti. Una di queste richieste proviene dalla Calabria, precisamente da un piccolo paese nei pressi di Grotteria (RC). Si tratta di un borgo popolato da poco più di abitanti in cui la maggior parte delle abitazioni presenti restano chiuse per gran parte dell anno, essendo utilizzate principalmente in estate, mentre altre sono abbandonate da anni a causa del emigrazione dei residenti. Chi invece pare aver trovato un ottimo luogo dove abitare sono i chirotteri. Un breve giro con un piccolo bat-detector può permettere di udire diversi individui appartenenti alle specie più comuni in ambiente antropizzato come Hypsugo savii, Pipistrellus kuhlii e Pipistrellus pipistrellus. Di altro genere, in tutti sensi, sono invece gli ospiti oggetto della segnalazione che una signora ha trovato nella propria abitazione. Si tratta di rinolofi minori (Rhinolophus hipposideros), specie fortemente minacciata a livello nazionale e purtroppo a rischio di estinzione. Questi animali hanno deciso di stabilirsi nel seminterrato della casa, utilizzato in passato per la stagionatura dei prodotti alimentari, che la proprietaria vorrebbe poter sfruttare durante la sua permanenza nei soli mesi estivi. Nell estate del 2010, grazie al sopralluogo speditivo di un esperto, è stata rilevata la presenza di almeno una ventina di individui, alcuni dei quali con piccoli, si tratta dunque di una colonia riproduttiva di femmine. Lo stato di abbandono dell abitazione deve aver consentito lo stabilirsi di questa piccola colonia, ed anche dopo il recente riutilizzo, il timore della proprietaria per questi insoliti inquilini li deve aver preservati da qualsiasi disturbo. Il recente sopralluogo ha permesso un primo inquadramento della situazione, ma resta ancora da rispondere alla domanda più difficile: come riuscire a far convivere pipistrelli e uomini? Come si può intervenire senza danneggiare quella che appare una piccola ma preziosissima colonia riproduttiva? La proprietaria, dopo la sorpresa iniziale, ha voluto conoscere i suoi ospiti e si è informata, scoprendo tutto il loro fascino. Li ha osservati e ha visto un piccolo appeso alla madre, ha assistito per pochi minuti al volo di alcuni adulti, il tutto cercando di non disturbarli. Adesso il dilemma che si trova a dover affrontare è assai complicato. Sa che non può scacciarli, ristrutturando il locale proprio quando le femmine sono nel loro momento più delicato. Sa che potrebbero esserci delle alternative meno invasive, ma vorrebbe comunque poter utilizzare quel locale particolarmente gradevole durante i mesi estivi. Ma sa anche attendere, e questo fa di lei una persona assai sensibile e comprensiva, consapevole che certe situazioni non sono semplici da affrontare, che ci vorrà tempo per riflettere e dunque trovare delle soluzioni per risolvere quelle che si possono considerare problematiche ed invece sono solo questioni pratiche di convivenza. Alcune mamme con i loro piccoli, ospiti del seminterrato

2 IL MIRACOLO DELLA CONVIVENZA di Giacomo Maltagliati Chi l avrebbe mai detto che una delle più grandi colonie riproduttive di vespertilio smarginato (Myotis emarginatus) d Europa utilizzasse come rifugio una grotta artificiale? Eppure a Bereguardo, piccolo paese in provincia di Pavia, circa bat-mamme hanno deciso di rifugiarsi in una cavità realizzata dall uomo, chiedendo ospitalità ad un altra mamma decisamente famosa. Il rifugio si trova infatti all interno di una piccola grotta votiva artificiale dedicata alla Madonna di Lourdes, accanto alla chiesa di Zelata. L insolita convivenza è stata rilevata nel 2010, grazie alla segnalazione di alcuni operai che stavano ristrutturando la grotta. Dopo le prime entusiastiche reazioni a questa eccezionale presenza, iniziarono a serpeggiare i primi malumori, derivanti dal timore per i fedeli di non poter più utilizzare il luogo di culto prossimo alla riapertura. In realtà, la presenza della colonia non reca alcun danno al luogo di culto: di giorno i pipistrelli dormono nell interno cavo della grotta e quando si risvegliano, la sera, vanno a caccia di insetti nei dintorni senza che nessuno si accorga di loro. Durante l inverno tra 2010 e 2011 tuttavia, i pregiudizi prevalsero sul buon senso e venne deciso, all insaputa delle autorità, di sigillare l ingresso all anfratto dei pipistrelli. La colonia, in quel momento altrove per il letargo, sarebbe dunque tornata la primavera successiva trovandosi letteralmente sbarrata la porta di casa e correndo il rischio di compromettere la nascita dei piccoli. Pensare che proprio il 2011 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite l Anno Internazionale del Pipistrello! Giunti a conoscenza della situazione, furono molti i soggetti che decisero di far sentire la propria voce: la comunità scientifica, alcune associazioni ambientaliste, le autorità locali, ma anche esponenti del movimento francescano e speleologi. Grazie anche alla preziosa mediazione degli specialisti del GIRC ed al coinvolgimento e l impegno di tutti i soggetti interessati, parroco compreso, venne prontamente deciso di riaprire l accesso al rifugio così da tentare di trovare un compromesso in grado di garantire una fruttuosa convivenza tra uomini e pipistrelli. E così è stato. Alcuni esperti si sono incaricati del posizionamento di un cancello idoneo al passaggio dei pipistrelli per evitare il disturbo alla colonia da parte delle persone e le autorità locali si sono sobbarcate l onere di pulire periodicamente i locali utilizzati dai fedeli. Sono state organizzate diverse iniziative di sensibilizzazione e la popolazione sta progressivamente imparando a rivalutare la presenza di questi animali come una risorsa e non come un problema. Dopo tutto, se da una parte la comunità di Bereguardo offre a questi animali un alloggio ospitale, dall altra le pipistrellesse ed i loro futuri figli pagano comunque un affitto. Come? I pipistrelli sono abilissimi cacciatori d insetti e la presenza di questi mammiferi alati costituisce per la comunità locale un prezioso aiuto, naturale al 100%, nella lotta agli insetti molesti. Affare fatto! La piccola grotta dedicata alla Madonna di Lourdes che ospita la colonia di vespertilio smarginato STRANI OSPITI IN AGRITURISMO di Cristiano Spilinga e Elisa Chiodini Inquietanti topi con le ali, avidi cacciatori di capelli, messaggeri di morte e cattivi presagi, malvagie creature assetate di sangue Da sempre i nostri amici Chirotteri godono di una fama non troppo invidiabile Proprio a causa delle numerose e bizzarre credenze popolari che gravitano attorno ai malcapitati pipistrelli, il rapporto con l uomo è sempre stato alquanto complicato. Ciò fortunatamente non corrisponde sempre a verità, in alcuni casi si assistite infatti ad una grande sensibilità e tolleranza da parte dell uomo. Lungo le sponde del Lago Trasimeno, nel comune di Panicale (PG), all interno della Country House Antica Posta di Braccio abbiamo avuto il piacere di assistere ad una pacifica convivenza tra uomo e pipistrelli. La struttura, ricavata da un piccolo borgo che circonda un antico palazzo rinascimentale, ospita da alcuni anni una colonia di vespertilio smarginato (Myotis emarginatus).la prima segnalazione della colonia risale al 2009 quando nell ambito della sperimentazione sull utilizzo delle bat box nell area del Lago Trasimeno, la proprietaria della struttura ci informò entusiasta della presenza, ormai da diversi anni, di alcuni pipistrelli che alloggiavano in estate all interno di un annesso dell edificio non ancora ristrutturato. Dopo un primo sopralluogo ci rendemmo così conto che si trattava di una colonia riproduttiva formata da circa 200 individui che, a giudicare dalla grande presenza di guano, sfruttava l edificio come rifugio estivo abituale. Ciò che colpì particolarmente la nostra attenzione fu la totale tranquillità con la quale la proprietaria della struttura ci informò della presenza

3 di questi particolari ospiti e di come ne fosse lieta, considerando il ruolo di instancabili divoratori di insetti che ogni notte svolgono. La loro presenza contribuisce infatti a rendere più piacevoli le caldi serate estive, soprattutto lungo la fascia rivierasca del Trasimeno, soggetta ormai da diversi anni da intensi sfarfallamenti di Chironomidi che arrecano ogni anno notevoli disagi al comparto turistico. Grazie alla collaborazione della responsabile della struttura, il monitoraggio della colonia è continuato anche negli anni successivi, mostrando sempre esiti positivi. Attualmente non sono previsti lavori di ristrutturazione che coinvolgeranno la struttura, ma in ogni caso siamo fiduciosi che se un giorno ciò dovesse accadere, riusciremo a trovare il giusto appoggio da parte dei proprietari per minimizzare il disturbo ai nostri piccoli amici alati. La bellissima colonia della Country House Antica Posta di Braccio! INCONTRO RAVVICINIATO CON I PIPISTRELLI di Renata Roettgen re.biotop@gmail.com Ma cosa ci fa un granchietto qui, lontano dal mare, mi chiesi quando nel carugio poco illuminato del paese di Moneglia (GE), vidi quell animaletto goffo per terra. Mi avvicinai, arrivando giusto in tempo per salvarlo dai piedi disattenti di tre ragazzi che procedevano a passo spedito e lo riconobbi per quel che in realtà era: un piccolo di pipistrello. Mi guardai attorno e, non vedendo nessun esemplare adulto, né il punto dal quale potesse essere caduto, lo portai con me a casa. Nel cuore della notte non fu possibile chiedere lumi a nessuno, figurarsi trovare informazioni su cosa fare con un bat-bebè. Per fortuna ci era avanzato un vasetto di omogeneizzato dall ultimo salvataggio di balestruccio. Provammo a offrirgliene, senza peraltro contare tanto su una sua collaborazione e, invece, con stupore, si mise quasi istantaneamente a succhiare la pappa dal dito: doveva avere una gran fame! Per la notte lo sistemammo delicatamente in una scatola di cartone imbottita con un lembo di stoffa. Dopo esserci accertati che aveva superato la notte (anche se non ne voleva sapere più di mangiare) ci mettemmo alla ricerca in rete di un pipistrellologo esperto. Scartati i consigli di un sito elvetico, ci imbattemmo in Mara Calvini, ligure. Per fortuna rispose immediatamente al nostro grido di aiuto e con pazienza e competenza ci guidò in un avventura bellissima ed emozionante: il salvataggio e la rimessa in libertà di uno, anzi due, pipistrelli. Al primo, da noi chiamato Willy, si era infatti aggiunto, due giorni dopo, un altro cucciolo, un poco più grandicello ma della stessa specie. Era stato trovato in ipotermia nello stesso carugio, sotto i carrelli del supermercato, ed affidato alle nostre cure. Willy era felicissimo di poter condividere la sua scatola con la compagna di ventura, alla quale avevamo dato il nome Frieda : stavano sempre vicini uno all altra. Seguendo i consigli di Mara, la chirotterologa, cambiammo dieta. I due piccolissimi ospiti gradivano molto il latte nuovo, purché offerto di sera e durante tutta la notte visto che di mattina volevano solo dormire indisturbati. Col passare del tempo crescevano bene, la pelliccia era ormai folta e uniforme su quei corpicini e, guidati costantemente dai consigli della nostra amica esperta, cominciò il periodo dello svezzamento. Fu difficile trovare Il Cibo (con le iniziali maiuscole!) indicato per i pipistrelli: le camole della farina. Amplificato dal fatto che viviamo in un piccolo e incantevole ma isolato borgo sulla costa ligure. Ma una volta trovato, i nostri piccoli ospiti iniziarono a divorarne avidamente in quantità sorprendente. Se in una piccola pancia così, ci stanno 8-10 camole alla volta, chissà quante zanzare ci troveranno posto?! viene da chiedersi. Frieda, più grandicella di Willy, ben presto imparò a mangiare da sola e iniziò ad esercitarsi al volo. Che emozione osservare questo piccolo mammifero che esplora la stanza con i sensi a sua disposizione: prima si mette a tremare come una foglia per attivarsi e poi... via, in volo, inizialmente incerto, con numerosi atterraggi di fortuna sugli asciugamani appesi nella stanza per lo scopo. In effetti qualche preparativo lo avevamo messo in cantiere per adattare la stanza a scuola di volo. Tutto quello che poteva danneggiare le ali, delicatissime, andava rimosso: il nastro isolante, le lampadine incandescenti... i gatti. Frieda venne liberata tre settimane prima di Willy. Un amica (davvero invidiabile!) ospita da anni dietro la persiana della sua cucina una colonia riproduttiva di pipistrello di Savi (Hypsugo savii), che utilizzammo come famiglia adottiva per la liberazione di entrambi i piccoli. Grazie a Mara sono venuta a sapere che Frieda e Willy appartengono alla specie pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhlii). Uso il presente, perché ho la convinzione che i nostri piccoli amici alati siano tuttora in vita. Con grande sorpresa, infatti, per diverso tempo

4 dopo la liberazione avvenuta il 18 agosto, vedemmo Willy e Trilly (un altra femmina albolimbata salvata successivamente), riconoscibili per il colore della pelliccia e le dimensioni più minute rispetto ai loro cugini pipistrelli di Savi, fare puntualmente ritorno ogni notte dietro la persiana. La colonia ospitante, con pazienza altruista, doveva aver insegnato agli ospiti dove cacciare, bere e tornare a riposare di giorno. Sono sicura che troveranno anche un rifugio adeguato per l inverno! All umanità intera auguro che i pipistrelli, in ogni parte del mondo, riescano a sopravvivere, a riprodursi e ad essere degnamente valorizzati. attualmente frequentata da almeno 4 specie: ferro di cavallo maggiore, minore e mediterraneo oltre che da alcuni grandi Myotis. Il nostro amico speleologo ha infatti da sempre seguito una serie di semplici ma efficaci accorgimenti in grado di minimizzare il disturbo delle comitive nei confronti di questi delicati animali. Gruppi molto piccoli di visitatori, lampade a led, visite svolte solo in alcuni periodi dell anno, rami della miniera off-limits sono alcune di queste misure, ma ultimamente Gianluca è andato anche oltre Durante il sopralluogo gli specialisti hanno infatti notato la presenza di un cancello di accesso probabilmente di ostacolo per alcune specie potenzialmente in grado di utilizzare la miniera. E stato dunque suggerito il posizionamento di un nuovo cancello meno impattante. Gianluca non se lo è certo fatto ripetere due volte e nel giro di pochi mesi, a sue spese, ha sostituito il vecchio cancello con un nuovissimo Bat Gate! Non c è che dire, davvero un bellissimo esempio di bat-convivenza. Grazie mille Gianluca! Per ulteriori informazioni sulla Miniera del Pavone: Frieda e Willy insieme al momento del pasto! PIPISTRELLI ALLA MINIERA DEL PAVONE di Giacomo Maltagliati Gianluca è da sempre un appassionato speleologo, ma solo recentemente ha avuto l opportunità di gestire una miniera dismessa di cui ha acquisito la proprietà: la Miniera del Pavone (Montecastelli Pisano, PI). Questa veniva un tempo utilizzata per l estrazione del rame e grazie all intervento di Gianluca è stato possibile metterla nuovamente in sicurezza per la fruizione da parte di piccole comitive, adeguatamente accompagnate dal proprietario. La passione di Gianluca per l ambiente sotterraneo non si ferma però alla sola scenografia! E infatti pienamente consapevole che anche gli attori che in questo palcoscenico naturale recitano la loro esistenza debbano essere tutelati e valorizzati. I pipistrelli, si sa, sono tra i personaggi principali nell avvincente storia della vita in ambiente sotterraneo. L interesse verso questi animali di chi la grotta la vive per passione è forse ancora più spiccato e Gianluca non ne è certo indifferente. La curiosità di conoscere e favorire chi abita la sua miniera lo ha spinto a contattare alcuni specialisti del Museo di Storia Naturale di Firenze che nell inverno del 2010 hanno svolto un breve sopralluogo in collaborazione con il Gruppo Speleologico Pisano. Il piacevole responso è stato che la Miniera del Pavone, grazie anche alla corretta gestione di Gianluca, è Tre esemplari di ferro di cavallo mediterraneo appesi alla volta della minera

5 Comitato di Redazione: Valeria Amatiello, Mara Calvini, Elisa Chiodini, Giacomo Maltagliati, Cristiano Spilinga. Logo della newsletter di Unopubblicità Norme redazionali PippInforma ospita brevi contributi inerenti ai pipistrelli, siano essi esperienze nel campo della conservazione, della divulgazione, dell educazione, della fotografia, o segnalazioni riguardanti iniziative sui pipistrelli o pubblicazioni di nuovi libri o articoli. Ti invitiamo a partecipare a questa newsletter inviandoci il tuo contributo scritto, oppure segnalazioni di eventi e/o pubblicazioni oppure fotografie all indirizzo giacomo.maltagliati@gmail.com Le fotografie sono richieste con risoluzione a 300 dpi. I contributi scritti devono indicativamente rispettare un numero di battute tra 2000 e 4000 spazi inclusi.