MATERIALE di STUDIO. esame di primo livello. istituto buddista italiano soka gakkai

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1 MATERIALE di STUDIO esame di primo livello istituto buddista italiano soka gakkai

2 Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai Tutti i diritti riservati Progetto grafico: Pitis Testi a cura del Dipartimento di studio dell Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai Prima edizione: aprile 2016 ISBN

3 I N D I C E III Indice V PREFAZIONE 1 PROFILO STORICO DEL BUDDISMO DI NICHIREN DAISHONIN 1 Le origini: Shakyamuni e il Sutra del Loto 4 La vita di Nichiren Daishonin 14 La storia della Soka Gakkai e dei tre presidenti 23 LE BASI DELLA FEDE 23 Fede, pratica, studio 25 Il daimoku 32 L oggetto di culto: il Gohonzon 36 La propagazione: shakubuku e kosen rufu 42 La relazione con il maestro e con i compagni di fede 46 Lo spirito dell offerta

4 IV I N D I C E 49 LA VISIONE BUDDISTA DELLA VITA 49 Il mutuo possesso dei dieci mondi 55 Il karma e la sua trasformazione 58 Le non dualità: vita e ambiente, corpo e mente 63 Testo del Gosho: IL CONSEGUIMENTO DELLA BUDDITÀ IN QUESTA ESISTENZA 68 È la tua vita stessa 69 Rendere la causa e l effetto del conseguimento della Buddità il nucleo e la base della nostra vita 71 La Legge mistica e gli insegnamenti incompleti 74 Richiamare e manifestare la natura di Budda 77 Percepire che la propria vita è Nam myoho renge kyo 78 Una religione universale per la felicità di tutta l umanità 80 Non cercare al di fuori di te 81 Studiare il Buddismo ma cadere negli insegnamenti non buddisti 84 Cercare l illuminazione al di fuori della nostra vita significa essere sconfitti dall oscurità 85 La fede per conseguire la Buddità in questa esistenza 90 Lo spirito dei tre primi presidenti arde nella Soka Gakkai

5 P R E F A Z I O N E V Gli esami? Un occasione D I TA M O T S U N A K A J I M A Quest anno si terranno gli esami di primo livello del Dipartimento di studio, secondo una tradizione che la Soka Gakkai porta avanti in tutto il mondo. Ovviamente non è obbligatorio prender parte all esame ma dal momento che le basi del Buddismo del Daishonin sono fede, pratica e studio possiamo considerare la nostra partecipazione come un opportunità per approfondire la conoscenza dell insegnamento e, soprattutto, per rinnovare la decisione di metterla in pratica ogni giorno. Usare il Buddismo nella vita quotidiana è una frase chiave per noi discepoli di Nichiren Daishonin. Scrive il presidente Ikeda a questo proposito: «I membri di tutto il mondo hanno approfondito la loro comprensione della fede, della pratica e dello studio, hanno rinvigorito il proprio coraggio e hanno vinto le loro battaglie per kosen rufu aprendo le pagine del Gosho cioè gli scritti di Nichiren Daishonin con lo spirito di ricevere consigli e istruzioni direttamente

6 VI P R E F A Z I O N E dallo stesso Nichiren. Se avanziamo con il Gosho come nostro fondamento non ci troveremo mai a un punto morto». (1) Avvicinarsi allo studio del Buddismo con un atteggiamento solo intellettuale, per accumulare dati, conoscenze, citazioni e quant altro, avrà come conseguenza ultima quella di aumentare la tendenza a diventare arroganti. Scrive il Daishonin: «Fra i miei discepoli, quelli che credono di conoscere bene il Buddismo sono quelli che sbagliano». (2) Senz altro è importante leggere e conoscere, ma è più importante mettere in pratica ciò che si studia, confermarlo con la nostra vita: il Buddismo, fin dalle sue origini, è sempre stato una religione strettamente collegata alla realtà. Il presidente Ikeda dice che gli scritti che studiamo sono il risultato della continua lotta del Daishonin per salvare le persone attraverso centinaia di lettere e migliaia di dialoghi. Allo stesso tempo è fondamentale avere lo spirito di ricerca e l umiltà di ascoltare come se fosse sempre la prima volta le parole del Budda originale e del maestro. Un famosissimo passaggio del Vero aspetto di tutti i fenomeni afferma: «Impegnati nelle due vie della pratica e dello studio. Senza pratica e studio, non può esservi Buddismo». (3) Questa frase significa che il Buddismo non vive nei templi o nei sutra, ma nel cuore e negli sforzi di quanti lo studiano e lo praticano: «Il Buddismo spiega Ikeda commentando questo brano esiste e si manifesta nella vita di ogni persona che studia il Gosho e pratica la sua fede seguendo esattamente gli insegnamenti del Daishonin». (4) 1 Buddismo e società, n. 106, pag L insegnamento per l Ultimo giorno della Legge, Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, IBISG, Firenze, , vol. I, pag Di seguito citato come RSND. 3 RSND, vol. I, pag Daisaku Ikeda, La vera entità della vita, Esperia, pag. 68

7 P R E F A Z I O N E VII Partendo da queste premesse fondamentali studiare e mettere in pratica la decisione di partecipare all esame è già di per sé una grande vittoria, a prescindere da quale sarà il risultato finale. Lo sforzo che faremo fino al giorno dell esame (che spero continuerà poi per tutta la vita) comporterà come beneficio quello di approfondire la fede e di essere più felici.

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9 PROFILO STORICO DEL BUDDISMO DI NICHIREN DAIS H O N I N 1 Profilo storico del Buddismo di Nichiren Daishonin L E O R I G I N I : S H A K YA M U N I E I L S U T R A D E L LO TO Il Buddismo è una religione praticata da milioni di persone, principalmente in Oriente. Venne fondato da Siddharta Gautama, principe degli Shakya una piccola tribù che viveva alle pendici dell Himalaya. Siddharta, chiamato in seguito Shakyamuni, il saggio degli Shakya, nacque tra il V e il IV secolo a.c. e per ordine del padre crebbe lontano dai problemi della vita reale, relegato negli agi del palazzo. Ma, secondo la tradizione, ciò non gli impedì di fare quattro incontri : con un vecchio, un ammalato, un cadavere e un asceta. Si tratta ovviamente di incontri che hanno un significato simbolico: i primi tre rappresentano l impatto con la sofferenza, mentre il quarto indica la possibile via di ricerca. La compassione che provò di fronte alle sofferenze fondamentali connaturali alla vita di ogni essere umano

10 2 M AT E R I A L E D I S T U D I O nascita, invecchiamento, malattia e morte lo spinse a lasciare il palazzo del padre e a dedicarsi alla via dell ascesi per cercare una risposta. Dopo alcuni anni di estenuanti pratiche si rese conto però che quel percorso non lo avrebbe condotto alla soluzione. Tornò allora a uno stile di vita più moderato e un giorno, dopo profonda meditazione, conseguì l illuminazione, riuscendo a liberarsi dall ignoranza che acceca gli esseri umani e impedisce loro di vivere in armonia con la Legge della vita; da allora in poi decise di dedicarsi a condividere con gli altri questa esperienza, diffondendo il suo insegnamento per il bene di tutti gli esseri umani fino al momento della morte, che avvenne all età di ottant anni. I suoi contemporanei lo chiamavano Budda, che in sanscrito significa risvegliato, a indicare che la sua esperienza consisteva nell aver squarciato il velo di illusione che copre la realtà e nell aver percepito nitidamente la vera natura di tutte le cose. Da questo risveglio, o illuminazione, dipendeva il suo stato vitale di gioia così intensa e profonda che toccava profondamente chiunque lo avvicinasse. A differenza di molti altri fondatori di religioni, che fanno riferimento a modelli di perfezione ultraterreni o si ritengono inter mediar i del volere di una volontà divina, il Budda è un essere umano che ha messo a disposizione di altri esseri umani la sua esperienza di comprensione profonda della vita realizzata attraverso l automiglioramento, e che ha indicato agli altri esseri umani la via per acquisire la sua stessa saggezza e condizione vitale. Gli insegnamenti del Budda I suoi insegnamenti sono riportati in una grande raccolta di testi chiamati sutra. Il modo in cui il Buddismo viene presentato nei sutra è piuttosto vario: ciò deriva da diversi fattori. Durante la predicazione, durata circa cinquan-

11 PROFILO STORICO DEL BUDDISMO DI NICHIREN DAIS H O N I N 3 t anni, Shakyamuni viaggiò per tutta l India condividendo i suoi insegnamenti con tutti coloro che incontrava. Non espose la sua filosofia in modo sistematico, ma la enunciò nel corso di dialoghi con le persone e attraverso i discorsi ai suoi discepoli. Frequentando persone molto diverse tra loro principi, studiosi, mercanti, analfabeti cercò di rispondere a ogni loro quesito o dubbio. Ma, più di ogni altra cosa, cercò di dare una risposta alle domande fondamentali sull esistenza umana: perché siamo nati e dobbiamo affrontare le inevitabili sofferenze di malattia, invecchiamento e morte? I discorsi di Shakyamuni vennero dapprima tramandati oralmente dai discepoli e iniziarono a essere trascritti solo a partire dal III secolo a.c. (un centinaio di anni dopo la sua morte). La compilazione definitiva avvenne però nei monasteri buddisti nel corso dei successivi cinque secoli. Possiamo suddividere l insieme delle dottrine in due grandi filoni che si riconducono alla tradizione Theravada (scuola degli anziani) o a quella Mahayana (grande veicolo). La differenza tra queste due tradizioni deve essere oggetto di una trattazione che non è possibile affrontare in questa sede. Possiamo solo dire che ogni scuola si rifaceva a un sutra o a un insieme di sutra, considerandoli come insegnamenti fondamentali. La scuola di Nichiren Daishonin si colloca nella tradizione mahayana del Sutra del Loto. Il Sutra del Loto Si r itiene che il Sutra del Loto sia stato messo per iscritto tra il I e il II secolo d.c. In sanscrito esso è conosciuto come Saddharmapundarika-sutra (lett. Sutra del loto bianco del Dharma meraviglioso). Come molti sutra Mahayana, il Sutra del Loto si diffuse dall India fino all Asia centrale, la Cina, la Corea e il Giappone. Giunto in Cina nel III secolo d.c., si

12 4 M AT E R I A L E D I S T U D I O dice sia stato tradotto in numerose differenti forme di cinese, di cui sono ancora esistenti tre versioni in forma completa. La traduzione in cinese di Kumarajiva ( d.c.) del V secolo è considerata particolarmente pregiata per la limpidezza filosofica e la bellezza letteraria, fattori che ne hanno favorito la vasta diffusione in tutta l Asia orientale. Nichiren Daishonin ( ) individuò nel Sutra del Loto il cuore dell intero insegnamento di Shakyamuni. Infatti, in questo sutra, che si compone di otto volumi e ventotto capitoli, viene dichiarato: - che tutti gli esseri viventi possiedono la natura di Budda; - che non esistono categorie di persone che non possono conseguire la Buddità nella vita presente; - che il Budda non esiste in qualche luogo speciale non è un essere soprannaturale; - che la natura essenziale della vita (Buddità) è eternamente inerente a tutti gli esseri viventi. Nichiren Daishonin considerò Myoho renge kyo, titolo del Sutra del Loto, come l essenza di questa scrittura, il nome della Legge universale implicitamente rivelata nel sutra. Sulla base di questa profonda percezione stabilì l invocazione di Nam myoho renge kyo quale fondamento della pratica buddista da lui istituita. L A V I TA D I N I C H I R E N D A I S H O N I N Gli anni della formazione Nichiren nacque il 16 febbraio 1222 nel villaggio di Kominato, provincia di Awa, una località sulle coste della penisola che delimita a est la baia di Tokyo. La sua famiglia viveva di pesca, un occupazione considerata di basso rango perché comportava l uccisione di esseri viventi. Alla nascita fu chiamato Zennichi-maro. Zennichi si-

13 PROFILO STORICO DEL BUDDISMO DI NICHIREN DAIS H O N I N 5 gnifica splendido sole, mentre maro è un suffisso comune per i nomi dei ragazzi. A dodici anni entrò nel tempio Seicho per studiare. All epoca i bambini di famiglie povere potevano istruirsi soltanto nei templi buddisti. Fin da piccolo nutrì il grande desiderio di sviluppare la saggezza per trovare la risposta alla questione fondamentale della vita e della morte, che rappresenta la più grande fonte di sofferenza per gli esseri umani, e ripagare in questo modo il debito di gratitudine nei confronti dei propri genitori. Così afferma in un suo scritto: «Nessuno, saggio o stolto, vecchio o giovane, sa mai che cosa gli accadrà nell istante successivo. Così va il mondo! Perciò prima di tutto dovrei studiare ciò che riguarda il momento della morte e poi tutto il resto». (1) Con questa forte motivazione formulò il suo primo voto, quello di diventare l uomo più saggio del Giappone. A quel tempo il Buddismo nel paese era rappresentato da numerose scuole, che predicavano varie dottrine e adottavano differenti pratiche religiose. Nichiren si domandava come mai l insegnamento di Shakyamuni si fosse così frammentato, e perché il Buddismo, nonostante fosse nato con lo scopo di salvare le persone dalla sofferenza e di portare pace e stabilità alla società, non avesse più la capacità di realizzare questi obiettivi. A sedici anni decise di diventare monaco, dedicandosi totalmente agli studi buddisti. Entrò nell ordine monastico sotto la guida del prete anziano Dozen-bo prendendo il nome di Zesho-bo Rencho. In seguito lasciò momentaneamente il tempio Seicho per approfondire ulteriormente lo studio delle scritture e le dottrine delle varie scuole nei più importanti centri buddisti di Kamakura, Kyoto e Nara. 1 L importanza del momento della morte, Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, IBISG, Firenze, , vol. II, pag Di seguito citato come RSND.

14 6 M AT E R I A L E D I S T U D I O La proclamazione di Nam myoho renge kyo Grazie a questa esperienza di studio e alla sua stessa illuminazione ebbe la profonda consapevolezza che l insegnamento fondamentale di Shakyamuni fosse il Sutra del Loto, e che il suo titolo, Myoho renge kyo, fosse la Legge che permette il risveglio al vero aspetto della vita universale. Tornato all età di trentadue anni al tempio Seicho, il 28 aprile del 1253, con il nuovo nome di Nichiren (che significa sole-loto, a indicare di aver ottenuto l illuminazione da solo), tenne un sermone in cui confutò le dottrine delle altre tradizioni buddiste, in particolare della scuola della Pura terra, chiamata anche Nembutsu. Con voce risonante recitò Nam myoho renge kyo, proclamando che questa grande Legge era l unico insegnamento capace di condurre direttamente le persone all illuminazione nell Ultimo Giorno della Legge. Questo evento costituisce la fondazione del suo insegnamento e la base per il suo secondo voto, quello di propagare la Legge per la felicità degli esseri umani senza risparmiare la propria vita. Affermando che le principali scuole buddiste dell epoca (Pura terra, Zen, Precetti, Vera parola) erano basate su parziali ver ità dei sutra provvisor i che, nell Ultimo Gior no della Legge, non erano più validi e avrebbero portato alla rovina e non alla salvezza, si attirò l odio di diversi esponenti del mondo politico e religioso. La notizia della dichiarazione del Daishonin (il termine Daishonin è un titolo onorifico che significa grande saggio ) arrivò anche a Tojo Kagenobu, signore del luogo e fervente seguace della scuola della Pura terra, che ordinò di arrestarlo. Prevedendo l aggressione, Nichiren riuscì a fuggire con l aiuto dei suoi primi discepoli. Andò dai suoi genitori che vivevano nelle vicinanze e li convertì. Poi partì per Kamakura, sede del governo militare, che sarebbe diventata il

15 PROFILO STORICO DEL BUDDISMO DI NICHIREN DAIS H O N I N 7 centro delle attività di propagazione, e prese alloggio a Matsubagayatsu, dove cominciò a diffondere i suoi insegnamenti, convertendo molti discepoli importanti. Scrisse alcune di rilievo opere, tra le quali Il conseguimento della Buddità in questa esistenza (1255). In quel periodo il numero dei suoi seguaci aumentò e fu allora che si convertirono, tra gli altri, Toki Jonin, Shijo Kingo, Ikegami Munenaka e il giovanissimo prete Nikko, che rimase accanto a Nichiren per tutta la vita. Intanto il paese era afflitto da nubifragi e terremoti, ai quali si aggiungevano carestie, incendi ed epidemie. La popolazione era precipitata nella miseria e nella disperazione. Colpito da questi avvenimenti eccezionali, e per alleviare le sofferenze dei suoi connazionali, Nichiren decise di ricercarne la causa fondamentale nei testi buddisti. Giunse così a scrivere il trattato Adottare l insegnamento corretto per la pace del paese (giapp. Rissho ankoku ron) che il 16 luglio del 1260 inviò all ex reggente, Hojo Tokiyori, la persona più potente del governo. Nel trattato si dichiara che la causa di quelle calamità era che la popolazione sostenendo dottrine erronee e falsi maestr i aveva voltato le spalle al corretto insegnamento buddista. I sutra predicevano infatti che sette tipi di disastri avrebbero colpito il paese che si fosse opposto all insegnamento corretto. Cinque di essi (pestilenze, cambiamenti straordinari nei cieli, eclissi lunari e solari, tempeste fuori stagione e siccità fuori stagione) si erano già verificati, gli ultimi due la guerra civile e l invasione straniera sarebbero seguiti immancabilmente. Raccomanda perciò ai governanti di prendere provvedimenti immediati accettando e sostenendo il corretto insegnamento del Buddismo contenuto nel Sutra del Loto. Questa azione coraggiosa, chiamata primo ammonimento, scatenò nei suoi confronti una nuova ondata di persecuzioni.

16 8 M AT E R I A L E D I S T U D I O Le persecuzioni I capi del governo ignorarono l appello di Nichiren Daishonin e alcuni seguaci della Pura terra, col tacito sostegno di notabili del luogo, si prepararono per attaccare direttamente Nichiren. La sera del 27 agosto del 1260 presero d assalto la sua dimora con l intenzione di ucciderlo. Questo incidente è noto come la persecuzione di Matsubagayatsu. Nichiren riuscì a scampare all assalto e, per un certo periodo, si allontanò da Kamakura. Quando vi ritornò nell anno seguente il governo ordinò il suo arresto e, senza avere seriamente indagato sulla veridicità delle accuse mosse contro di lui, lo condannò all esilio. Così il 12 maggio 1261 Nichiren partì per Ito, nella penisola di Izu. Nel febbraio del 1263 ottenne la grazia e ritornò di nuovo a Kamakura. L anno seguente Nichiren si recò nella sua provincia natale per occuparsi della madre, gravemente malata. Come scrisse in seguito, grazie alle sue preghiere la donna non solo guarì dalla malattia, ma prolungò la sua vita di quattro anni. L 11 novembre dello stesso anno Nichiren Daishonin e un gruppo di suoi discepoli caddero in un imboscata tesa dal sovrintendente della regione Tojo Kagenobu e dai suoi guerrieri. Nello scontro un seguace restò ucciso e Nichiren stesso riportò una ferita di spada alla fronte e una frattura al polso sinistro. L incidente è noto come la persecuzione di Komatsubara. Nel 1268 l impero mongolo minacciò di invadere il Giappone se non si fosse sottomesso. Nichiren si rese conto che l invasione straniera, predetta nel suo trattato Adottare l insegnamento corretto per la pace del paese, stava per avverarsi. Nell ottobre di quell anno scrisse nuovamente a undici influenti personalità governative e religiose, ricordando loro la sua predizione e chiedendo che venisse indetto un dibattito religioso

17 PROFILO STORICO DEL BUDDISMO DI NICHIREN DAIS H O N I N 9 pubblico tra lui e i rappresentanti delle principali scuole buddiste per dimostrare i loro errori dottrinari. Ma né il governo né i capi religiosi presero in considerazione tale richiesta. Nonostante il crescente pericolo per la sua vita, Nichiren continuò a indicare gli errori delle principali scuole buddiste e, dopo la seconda serie di messaggi di ammonimento, iniziò il periodo più difficile della sua vita. Il 10 settembre del 1271 il capo della polizia Hei no Saemon, incitato dal prete Ryokan, capo della scuola dei Precetti-Vera parola, convocò Nichiren per un interrogatorio. Il Daishonin non perse l occasione per spiegare di nuovo quale fosse, dal punto di vista degli insegnamenti buddisti, il corretto atteggiamento che i governanti della nazione avrebbero dovuto adottare per assicurare la pace e la sicurezza dei cittadini. Due giorni dopo fu arrestato con l accusa di fomentare disordini e condannato all esilio nell isola di Sado, nel mar del Giappone. Hei no Saemon, però, aveva progettato di giustiziarlo in segreto prima che arrivasse a Sado. Così il 12 settembre, poco prima dell alba, ordinò a un drappello di soldati di condurre Nichiren in un luogo chiamato Tatsunokuchi (la Bocca del drago), una spiaggia nei pressi di Kamakura dove venivano eseguite le condanne a morte. Ma proprio quando Nichiren stava per essere decapitato, un oggetto luminoso apparve in cielo. In seguito il Daishonin lo descrisse così: «Una sfera brillante quanto la luna, proveniente da Enoshima [una piccola isola al largo della spiaggia], attraversò il cielo da sud-est a nord-ovest». (2) I soldati, terrorizzati, rinunciarono all esecuzione. Questo evento è noto come la persecuzione di Tatsunokuchi. La mancata decapitazione di Tatsunokuchi è stata estre- 2 Le azioni del devoto del Sutra del Loto, RSND, vol. I, pag. 682

18 10 M AT E R I A L E D I S T U D I O mamente significativa per la vita di Nichiren perché, come dice nel Gosho L apertura degli occhi, a Tatsunokuchi abbandonò il suo stato transitorio di comune mortale e rivelò la sua vera identità di Budda originale. Questo rappresenta il punto di svolta cruciale nella vita di Nichiren. Dopo il fallito tentativo di decapitazione, il governo confermò la condanna all esilio nell isola di Sado. Qui Nichiren prese alloggio nella dimora assegnatagli, una piccola cappella in rovina, senza tetto, all interno del cimitero di Tsukahara. Era pieno inverno e dovette affrontare la neve, la scarsità di cibo e di vesti nonché l ostilità dei seguaci della Pura terra, che costituivano una seria minaccia alla sua vita. Il 16 gennaio dell anno successivo, 1272, diverse centinaia di preti e di seguaci laici delle varie scuole buddiste di Sado e delle province vicine si riunirono per sfidare Nichiren in un dibattito religioso. Egli accettò la sfida e in quell incontro, noto come il dibattito di Tsukahara, confutò gli argomenti dei suoi avversari e le dottrine erronee delle scuole che essi rappresentavano; molti preti e laici divennero suoi discepoli. Tra questi Abutsu-bo, sua moglie Sennichi-ama e il prete Sairen-bo. Durante l'esilio a Sado Nichiren scrisse molte lettere di incoraggiamento ai suoi discepoli e alcuni importanti trattati, tra cui l'apertura degli occhi e l'oggetto di culto per l'osservazione della mente, che rappresentano le basi teoriche e dottrinali per l'iscrizione del Gohonzon, l'oggetto di culto per la felicità di tutta l'umanità. Nel febbraio del 1274 anche l esilio a Sado venne condonato e Nichiren poté tornare a Kamakura. Incontrò nuovamente Hei no Saemon e, in risposta a una sua precisa domanda, predisse che i mongoli avrebbero sicuramente attaccato il Giappone entro l anno. Cosa che accadde effettivamente, nell ottobre del 1274.

19 PROFILO STORICO DEL BUDDISMO DI NICHIREN DAIS H O N I N 11 Il ritiro sul monte Minobu Ma dal momento che le sue rimostranze erano rimaste inascoltate, Nichiren decise di lasciare Kamakura e di ritirarsi (come era consuetudine fare in tali circostanze) sul monte Minobu nel maggio del 1274, da dove intensificò le attività di propagazione. In quegli anni scrisse molte opere importanti e tenne delle lezioni sul Sutra del Loto e su altri argomenti, riversando le sue energie nella formazione di discepoli capaci di diffondere il suo insegnamento. Come già aveva fatto a Sado, scrisse anche molte lettere personali ai suoi seguaci, incoraggiandoli continuamente nella fede e istruendoli su come affrontare le dure realtà della vita quotidiana alla luce degli insegnamenti buddisti. I martiri di Atsuhara e la missione della vita di Nichiren Daishonin Dopo il ritiro di Nichiren a Minobu, le attività di propagazione nel distretto di Fuji continuarono sotto la guida di Nikko. Per contrastare tale espansione, i preti dei templi Tendai di quella regione cominciarono a perseguitare i seguaci del Daishonin. Il 21 settembre 1279 venti contadini che si erano convertiti agli insegnamenti di Nichiren furono arrestati, con la falsa accusa di avere illegalmente raccolto il riso nei terreni di un tempio. Portati a Kamakura vennero interrogati duramente e torturati perché rinnegassero la loro fede. Ma essi rimasero saldi nella loro convinzione e tre di loro i fratelli Jinshiro, Yagoro e Yarokuro, chiamati in seguito i martiri di Atsuhara - furono giustiziati, mentre altri vennero banditi dal loro paese. Il comportamento dei discepoli della zona di Atsuhara aveva colpito profondamente Nichiren: per la prima volta dei credenti di modesta estrazione sociale dei semplici contadini

20 12 M AT E R I A L E D I S T U D I O senza una relazione diretta con il Daishonin, avevano difeso la fede nel suo insegnamento anche a costo della loro vita. Nichiren Daishonin comprese che si andava realizzando così la missione della sua vita. Lo scopo per il quale il Daishonin apparve nel mondo, animato dal desiderio di permettere a tutte le persone della difficile epoca di mappo di ottenere l illuminazione, fu compiuto non solo con l iscrizione dell oggetto di culto il Gohonzon ma anche con l apparizione di discepoli che condividevano il suo spirito e la sua missione di sostenere e praticare la Legge Mistica senza risparmiare la propria vita, cioè con la realizzazione del Buddismo della gente comune. Nel gosho Le persecuzioni che colpiscono il santo, scritto il 1 ottobre del 1279, pochi giorni dopo l'inizio della persecuzione di Atsuhara, Nichiren dichiara di aver realizzato, dopo ventisette anni dall istituzione della recitazione di Nam myoho renge kyo come pratica fondamentale (1253), lo scopo della sua vita. Ricorda tutte le persecuzioni che ha dovuto affrontare e superare, incoraggiando così i discepoli che in quel momento stavano affrontando quella difficile prova a causa della loro fede. Quello che fu in seguito definito il Gohonzon del secondo anno dell era Koan (1279) fu iscritto durante questo periodo. All epoca della persecuzione di Atsuhara, i seguaci del Daishonin si impegnarono nella fede, uniti nello spirito di diversi corpi, stessa mente. Il suo giovane discepolo Nanjo Tokimitsu, amministratore di un villaggio nei pressi di Atsuhara, lavorò instancabilmente per proteggere i compagni di fede. L ultimo periodo della vita di Nichiren Daishonin L 8 settembre 1282 Nichiren designò come suo successore Nikko Shonin e gli affidò tutti i suoi insegnamenti e la

21 LE TAPPE PR I NCI PALI DE LLA VITA DI N ICH I R E N 16 febbraio 1222 nasce a Kominato, nell antica provincia di Awa 28 aprile 1253 proclama per la prima volta Nam myoho renge kyo 16 luglio 1260 invia il trattato Adottare l insegnamento corretto per la pace nel paese a Hojo Tokiyori 27 agosto 1260 persecuzione di Matsubagayatsu 12 maggio 1261 esilio di Izu 11 novembre 1264 persecuzione di Komatsubara 12 settembre 1271 persecuzione di Tatsunokuchi novembre 1271 esilio a Sado 16 gennaio 1272 dibattito di Tsukahara aprile 1274 maggio 1274 settembre 1279 ritorna dall esilio di Sado ritiro sul monte Minobu inizio della persecuzione di Atsuhara 8 settembre 1282 trasmissione degli insegnamenti a Nikko Shonin 13 ottobre 1282 muore presso la residenza di Ikegami Munenaka

22 14 M AT E R I A L E D I S T U D I O guida della propagazione attraverso il Documento di trasmissione di Minobu. Nello stesso mese, Nichiren abbandonò il monte Minobu e si mise in viaggio verso la provincia di Hitachi. Apparentemente il motivo era di recarsi alle terme per curare la malattia di cui soffriva. Ma lungo il tragitto si fermò nella casa di Ikegami Munenaka, suo discepolo, dove poté incontrare molti dei suoi seguaci e dare le ultime disposizioni prima di morire. Sebbene avesse inizialmente designato sei preti anziani come figure di riferimento per la propagazione nelle rispettive zone, il 13 ottobre 1282 il Daishonin riconfermò la trasmissione dei suoi insegnamenti a Nikko (Documento di trasmissione di Ikegami o Atto di successione di Ikegami), l unico che ne aveva compreso il significato essenziale. Morì quella stessa mattina mentre recitava Nam myoho renge kyo assieme ai suoi discepoli. Nei secoli successivi l insegnamento del Daishonin venne custodito dal clero della Nichiren Shoshu ma, tranne rare eccezioni, perse quasi del tutto lo spirito originario. Nel 1930 la Soka Gakkai ripartì dallo spirito originario di Nichiren Daishonin dando un nuovo impulso allo sviluppo di kosen rufu. L A S T O R I A D E L L A S O K A G A K K A I E D E I T R E P R E S I D E N T I I primi passi Il 18 novembre 1930 Tsunesaburo MAKIGUCHI ( ), direttore di una scuola elementare, insieme a Josei TODA ( ) fondò un associazione di educatori che aveva come scopo una riforma del sistema pedagogico, la Soka Kyoiku Gakkai (Società educativa per la creazione di valore). Makiguchi era un colto pedagogista, osteggiato dal governo conservatore per le sue idee molto avanzate sull educazione. Toda era un insegnante elementare che incontrò Ma-

23 PROFILO STORICO DEL BUDDISMO DI NICHIREN DAIS H O N I N 15 kiguchi nel 1920 abbracciandone entusiasticamente le idee. Nel 1928 i due si convertirono al Buddismo di Nichiren Daishonin aderendo alla scuola Nichiren Shoshu, che faceva capo al tempio principale Taiseki. Ben presto spostarono l attenzione dall ambito educativo allo studio e alla propagazione degli insegnamenti di Nichiren Daishonin, perché in essi trovarono la base per le proprie teorie pedagogiche e per lo sviluppo dell essere umano e della società. A partire dal 1933 l organizzazione cominciò a tenere corsi annuali di studio del Buddismo e, in meno di dieci anni, arrivò a contare circa duemila membri. Con l inizio della Seconda guerra mondiale, il governo militarista giapponese cominciò a reprimere ogni forma di libertà nel paese e in nome della sicurezza nazionale obbligò tutti i gruppi religiosi a unificarsi sotto l egida dello Shintoismo, che divenne religione di stato. La Nichiren Shoshu accettò di fondersi con le altre scuole Nichiren e di esporre i talismani shintoisti accanto al proprio oggetto di culto, mentre Makiguchi e Toda si opposero con fermezza all ingerenza del governo e in generale alla politica militarista di quegli anni. Da quel momento la persecuzione delle autorità si spostò dalla Nichiren Shoshu alla Soka Kyoiku Gakkai e Makiguchi fu arrestato il 6 luglio 1943 con l accusa di aver violato la legge per la preservazione della pace e di non aver rispettato i santuari shintoisti. Makiguchi, dopo aver subito un interrogatorio sommario, venne rinchiuso in condizioni di estrema durezza. Consumato dal freddo e dalla denutrizione morì dopo circa un anno e mezzo, il 18 novembre 1944, a settantatré anni. Anche Toda fu arrestato insieme ad altri responsabili, ma fu l unico a mantenere le sue convinzioni e dunque trattenuto in carcere. Fu liberato il 3 luglio del La città di Tokyo era un cumulo di rovine a causa dei bombardamenti e i membri della Soka Kyoiku Gakkai erano tutti dispersi.

24 16 M AT E R I A L E D I S T U D I O Nel periodo precedente alla guerra il primo presidente Makiguchi aveva avuto il ruolo fondamentale di restituire al Buddismo di Nichiren Daishonin il ruolo di religione attiva nella vita quotidiana. Ora con Josei Toda cominciava una nuova fase. La ricostruzione In carcere Toda aveva sperimentato il potere della fede, maturando una profonda coscienza della missione della sua vita. Propagare gli insegnamenti di Nichiren per realizzare la pace nel mondo diventò così lo scopo principale dell associazione che Toda si impegnò a ricostruire. Nel 1946 ne cambiò il nome in Soka Gakkai (Società per la creazione di valore), che divenne una vera e propria organizzazione religiosa laica basata sull insegnamento di Nichiren Daishonin. La ripresa delle attività nel dopoguerra fu un compito arduo, quasi tutti i responsabili avevano smesso di praticare. Il 14 agosto 1947 Toda conobbe Daisaku IKEDA, allora diciannovenne, che partecipava per la prima volta a una riunione buddista: da quel momento il giovane r imase sempre al suo fianco, scegliendolo come maestro, pronto a realizzare tutti i suoi desideri. Negli anni che seguirono, l organizzazione conobbe una grande espansione. Il 3 maggio 1951 Toda divenne il secondo presidente della Soka Gakkai, e decise di convertire 750mila famiglie prima di morire. Dedicò il resto della vita al raggiungimento di questo obiettivo: nel 1957 alla Soka Gakkai avevano aderito 765mila famiglie. In quello stesso anno, in piena guerra fredda, durante una riunione con migliaia di giovani, Toda pronunciò una storica dichiarazione contro le armi nucleari. Da allora le iniziative per la pace avrebbero costituito una delle attività principali della Soka Gakkai. Morì poco tempo dopo, il 2 aprile 1958.

25 PROFILO STORICO DEL BUDDISMO DI NICHIREN DAIS H O N I N 17 Il 3 maggio 1960 Daisaku Ikeda diventò il terzo presidente della Soka Gakkai. Il secondo presidente Josei Toda ha avuto il merito di aver ricostruito la Soka Gakkai dopo la Seconda guerra mondiale, determinando la diffusione dell insegnamento di Nichiren Daishonin in tutto il Giappone, e di aver stabilito il Buddismo della rivoluzione umana, cioè il conseguimento della Buddità attraverso il profondo cambiamento della vita. Sotto la guida di Ikeda il movimento per la pace della Soka Gakkai si è diffuso oltre i confini del Giappone, portando milioni di persone in tutto il mondo a praticare questo insegnamento. La Soka Gakkai Internazionale A partire dal primo anno della sua presidenza Daisaku Ikeda iniziò a recarsi all estero: visitò l America del Nord e del Sud, il Sud-est Asiatico, l India, l Europa. Nell arco di quindici anni il Buddismo di Nichiren Daishonin si diffuse in tutti e cinque i continenti. Il 26 gennaio del 1975 sull isola di Guam nell oceano Pacifico, di fronte ai rappresentanti di cinquantuno paesi, Italia compresa, nacque la Soka Gakkai Internazionale (SGI). Da allora, in molte nazioni si è andata costituendo un organizzazione autonoma che aderisce alla SGI, con sede a Tokyo, con diversa struttura a seconda delle esigenze e delle culture. Dall inizio degli anni Ottanta la SGI è stata riconosciuta presso le Nazioni Unite come Organizzazione non governativa (ONG) e ha cominciato a impegnarsi in diverse agenzie internazionali, quali l UNESCO e l ACNUR. Ogni anno, dal 1983, il presidente Ikeda invia alle Nazioni Unite una Proposta di pace, che contiene riflessioni sulla pace, i diritti umani, l educazione, la politica e l economia ispirate all umanesimo buddista.

26 18 M AT E R I A L E D I S T U D I O Il distacco dalla Nichiren Shoshu Il grande sviluppo dell organizzazione laica sia a livello locale in Giappone che a livello internazionale portò inevitabilmente ad una messa in discussione del ruolo e del significato del clero della Nichiren Shoshu. Come già accennato in precedenza, Nikko Shonin, il discepolo più vicino a Nichiren Daishonin, fondò nel 1289 la scuola Fuji chiamata poi Nichiren Shoshu, ccon il compito di trasmettere correttamente gli insegnamenti del fondatore. Ben presto tuttavia, per diversi motivi legati anche alle trasformazioni sociali e politiche del Giappone, essa perse la sua autonomia uniformandosi ai dettami del governo, e di fatto abbandonò la sua missione di kosen rufu, il desiderio originale del Budda. Questa situazione si andò cristallizzando nei secoli successivi, e l assoggettamento al controllo statale durò fino alla seconda guerra mondiale, quando la Nichiren Shoshu non oppose nessuna resistenza al governo militarista che volle imporre l esposizione del talismano shintoista nel tempio principale, e favorì l arresto di Makiguchi e Toda per la loro opposizione al governo e alla guerra. A partire dall immediato dopoguerra, la Soka Gakkai fa completamente sua la missione della propagazione, cercando nel contempo in tutti i modi di far tornare il clero alla sua originaria funzione. Negli anni della presidenza di Toda si apre una fase di proficua collaborazione che vede la realizzazione di importanti obiettivi : la ricostruzione del Taisekiji, la sede principale della Nichiren Shoshu; la costruzione di numerosi templi in tutto il Giappone; la pubblicazione, mai realizzata fino ad allora, della raccolta completa dei gosho, che dà la possibilità a tutti i praticanti di leggere e studiare direttamente gli scritti del Daishonin. Inoltre la Nichiren Shoshu accetta, su richiesta della Soka Gakkai, di consegnare il Gohonzon a ogni persona o famiglia che si converte al Buddi-

27 PROFILO STORICO DEL BUDDISMO DI NICHIREN DAIS H O N I N 19 smo di Nichiren, rompendo una secolare situazione di immobilismo. L attività e il dinamismo del movimento laico della Gakkai cominciarono a creare malumore all interno della comunità di monaci che vedevano via via diminuire il loro potere, e si andò creando una fazione che avversava la collaborazione con la Soka Gakkai. Quando Daisaku Ikeda assunse la carica di presidente delle Soka Gakkai nel 1960 iniziò il processo di mondializzazione del Buddismo di Nichiren Daishonin; nel frattempo per l'afflusso di un numero sempre crescente di praticanti, si rese necessario una nuova e più grande sede per custodire il Gohonzon iscritto il 12 ottobre del 1279 e custodito dal clero. Fu realizzato lo Sho Hondo, un grande edificio di pregevole valore architettonico con il contributo delle offerte di 8 milioni di membri della Soka Gakkai, in Giappone e nel resto del mondo. Se la Nichiren Shoshu da un lato accoglieva i successi dell organizzaizone laica traendone ampi benefici, dall altro ne temeva l espansione e l autonomia che questa acquistava con il passare del tempo, temendo che venisse messa in discussione la sua autorità di fronte ai credenti. Questa situazione portò una parte del clero a fare pressioni per ottenere le dimissioni del presidente Ikeda, cosa che alla fine avvenne il 24/4/1979. Se da una parte si vide costretto a lasciare l incarico, dall altra Ikeda prese spunto da questi eventi per intensificare la sua attività di sostegno diretto ai membri dentro e fuori il Giappone, e per allargare la cerchia di amici della Gakkai, attraverso numerosi incontri internazionali con personalità del mondo accademico e politico. L anno seguente gli viene chiesto dal nuovo Patriarca di riassumere la carica e Ikeda accetta, ma l ostilità del clero riesplode definitivamente nel dicembre del 1990 con la volontà del patriarca Nikken di estromettere la Soka Gakkai dalla guida del movimento inter-

28 20 M AT E R I A L E D I S T U D I O nazionale di kosen rufu, per arrivare poi nel 1991 a scomunicare tutti quei membri di ogni paese che intendevano continuare ad appartenere all organizzazione laica. Da allora vennero sospese le consegne dei Gohonzon e venne emanato il divieto di visitare il tempio principale a chi non si fosse affiliato alla Nichiren Shoshu, un atteggiamento in palese contrasto con l universalità dell insegnamento di Nichiren Daishonin. Negli anni successivi la Soka Gakkai ha potuto tornare a consegnare i Gohonzon grazie alla decisione di un prete che, a capo di un tempio dissociatosi dal tempio principale e da Nikken, nel 1993 ha donato un Gohonzon or iginale iscritto nel XVIII secolo dal patriarca riformatore Nichikan Shonin, uno dei più illustri della storia della Nichiren Shoshu. Questo Gohonzon costituisce la matrice dei Gohonzon che vengono oggi consegnati in tutto il mondo ai nuovi membri. Nel 1998, a riprova della degenerazione e del disprezzo verso i membri laici, il patriarca Nikken insieme al gruppo dei monaci radunati intorno a lui, decise di radere al suolo il nuovo tempio inaugurato nel 1972 lo Sho Hondo simbolo della sincera dedizione e della pura fede di milioni di credenti di tutto il mondo. La missione della Soka Gakkai Per la Soka Gakkai il distacco dalla Nichiren Shoshu è stato l occasione per dare un ulteriore spinta alla diffusione del Buddismo del Daishonin. Negli anni successivi infatti la SGI ha proseguito la sua espansione a livello mondiale che la vede attualmente presente in 192 paesi e territori con più di dodici milioni di membri, uniti dalla fede negli insegnamenti di Nichiren Daishonin. Si è incrementato l impegno verso la pace, la cultura,

29 PROFILO STORICO DEL BUDDISMO DI NICHIREN DAIS H O N I N 21 l educazione, l aiuto umanitario, la difesa dell ambiente, portati avanti sia attraverso l azione dei singoli individui che attraverso le tante iniziative promosse dalla SGI nel mondo, come ad esempio le mostre sui diritti umani e sull ambiente, le raccolte di firme contro le armi nucleari e per la moratoria della pena di morte. Il presidente Ikeda sta moltiplicando i suoi sforzi per incoraggiare i membri di tutto il mondo e per creare una rete di amicizia e di dialogo con personalità di paesi diversi, superando ogni differenza culturale o ideologica: accanto a lui sua moglie Kaneko lo sostiene costantemente nei viaggi e nelle attività per la pace. L obiettivo della Soka Gakkai è fondamentalmente duplice: aiutare i membr i nel loro percorso di r ivoluzione umana, facendo in modo che pratichino il Buddismo esattamente come ha insegnato Nichiren Daishonin, e diffondere in ogni campo della società l umanesimo buddista, basato sul rispetto della dignità della vita, al fine di trasformare pacificamente la nostra epoca. Il terzo presidente Daisaku Ikeda, che ha portato il Buddismo di Nichiren in tutti i paesi del mondo e si è prodigato per far conoscere l insegnamento in moltissimi ambiti della cultura mondiale, è colui che ha favorito l affermazione di questo umanesimo buddista.

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31 L E B A S I D E L L A F E D E 23 Le basi della fede F E D E, P R AT I C A, S T U D I O I cardini del Buddismo di Nichiren Daishonin sono la fede, la pratica e lo studio. Nel Gosho Il vero aspetto di tutti i fenomeni si legge: «Impegnati nelle due vie della pratica e dello studio. Senza pratica e studio, non può esservi Buddismo. Devi non solo perseverare tu, ma anche insegnare agli altri. Sia la pratica che lo studio sorgono dalla fede. Insegna agli altri come meglio puoi, anche una sola frase o verso». (1) FEDE significa credere nel Gohonzon, cioè credere nel fatto che sia noi sia tutti gli altri esseri umani possediamo la natura di Budda e che tutti i fenomeni dell universo sono manifestazioni della Legge mistica, Myoho renge kyo. La fede 1 RSND, vol. I, pag. 342

32 24 M AT E R I A L E D I S T U D I O è la causa profonda che fa emergere la Buddità dalla nostra vita, vincendo l oscurità fondamentale. Nella Raccolta degli insegnamenti orali il Daishonin afferma: «Questa parola fede è una spada affilata che taglia l oscurità fondamentale o ignoranza, [ ] che taglia via il dubbio e l incertezza». (2) Una fede libera dal dubbio ci consente di affrontare qualsiasi difficoltà e trasformare l impossibile in possibile. Una fede di questo tipo non sorge dal nulla, occorre costruirla sperimentando il funzionamento della Legge nella vita reale. Per questo bisogna esercitarsi nella pratica e nello studio. La PRATICA consiste di due aspetti: la pratica per sé e la pratica per gli altri. La prima è costituita dalla recitazione quotidiana di Gongyo, che significa pratica assidua e comprende a sua volta sia il daimoku la pratica principale del Buddismo di Nichiren Daishonin sia la recitazione di parte dei capitoli Espedienti e Durata della vita del Tathagata del Sutra del Loto. La pratica per gli altri è shakubuku, ovvero l azione di parlare agli altri della Legge di Myoho renge kyo, insegnare a praticarla e incoraggiare ad affrontare la vita sperimentando la fede nel Gohonzon. Da un punto di vista profondo la pratica per sé e la pratica per gli altri non si possono considerare separatamente, in quanto sono entrambe indispensabili per manifestare la Buddità nella nostra vita. Nichiren Daishonin scrive a questo proposito nel Gosho Sul ricevimento delle tre grandi Leggi segrete: «Adesso però siamo entrati nell Ultimo giorno della Legge e il daimoku che io, Nichiren, recito è differente da quello delle epoche precedenti. Questo Nam myoho renge kyo comprende sia la pratica per sé sia l insegnamento agli altri». (3) Lo STUDIO consiste essenzialmente nella lettura degli 2 The Record of the Orally Transmitted Teachings, Soka Gakkai, Tokyo, 2004, pag. 54. Di seguito citato come ROTT. 3 RSND, vol. II, pag. 925

33 L E B A S I D E L L A F E D E 25 scritti di Nichiren Daishonin, il Gosho. A questo si aggiungono gli scritti di Daisaku Ikeda, come pure di Josei Toda e Tsunesaburo Makiguchi, presidenti della Soka Gakkai e guide del movimento di kosen rufu nel mondo. Nello studio l aspetto più importante è lo spirito di ricerca, il desiderio di mettere in pratica quello che si studia sperimentandolo nella propria vita. Utilizzare il Buddismo nella vita quotidiana è il punto chiave per i discepoli di Nichiren. Scrive il presidente Ikeda a questo proposito: «Membri di tutto il mondo hanno approfondito la loro comprensione della fede, della pratica e dello studio, hanno rinvigorito il proprio coraggio e hanno vinto le loro battaglie per kosen rufu aprendo le pagine del Gosho cioè degli scritti di Nichiren Daishonin con lo spirito di ricevere consigli e istruzioni direttamente dallo stesso Nichiren. Se avanziamo con il Gosho come nostro fondamento non ci troveremo mai a un punto morto». (4) I L D A I M O K U Daimoku in giapponese letteralmente significa l essenza di un testo espressa dal suo titolo. Nel Buddismo di Nichiren Daishonin si riferisce al titolo del Sutra del Loto nella sua traduzione cinese, Myoho renge kyo, e ne rappresenta il fondamento. Myoho renge kyo è infatti il nome della Legge universale alla quale Nichiren Daishonin si è illuminato. Egli fece precedere al nome della Legge universale di Myoho renge kyo la parola nam, variante fonetica di namu, traslitterazione del sanscrito namas che significa devozione. Perciò, recitando Nam myoho renge kyo con fede risvegliamo e manifestiamo la nostra innata natura illuminata (o 4 Daisaku Ikeda, L apertura degli occhi Lezioni sugli scritti di Nichiren Daishonin, Esperia Edizioni, Milano, 2007, pag. V

34 26 M AT E R I A L E D I S T U D I O natura di Budda) che esiste nella nostra vita e in quella degli altri. Il Daishonin descrive nel Gosho questo processo di trasformazione interna: «Quando veneriamo il Myoho renge kyo che è nella nostra vita come oggetto di culto, la natura di Budda che è in noi viene richiamata dalla nostra recitazione di Nam myoho renge kyo e si manifesta. Questo si intende per Budda. Per fare un esempio, quando un uccello in gabbia canta, gli uccelli che volano liberi nel cielo sono richiamati e si radunano intorno a lui. E quando gli uccelli che volano nel cielo si radunano, l uccello in gabbia cerca di uscire fuori. Così, quando con la bocca recitiamo la mistica Legge, la nostra natura di Budda viene richiamata e immancabilmente emergerà». (5) Il daimoku della fede e il daimoku della pratica Scrive il presidente Ikeda: «La recitazione del daimoku è la base di tutto l insegnamento del Daishonin. Il suo Buddismo, a differenza delle scuole buddiste del suo tempo, non si basava sul culto di una specifica divinità o Budda; ciò che il Daishonin stabilì fu il mezzo per realizzare l ideale del Sutra del Loto, il raggiungimento dell illuminazione da parte di tutte le persone. «Nel Buddismo di Nichiren possiamo distinguere tra il daimoku della fede e il daimoku della pratica. Il primo riguarda l aspetto spirituale della nostra pratica e consiste essenzialmente nella battaglia che ha luogo nel nostro cuore per contrastare la nostra condizione interiore illusa, od oscurità. È una battaglia contro le forze negative e distruttive interiori per aprire un varco nell oscurità che avvolge la natura di 5 Come coloro che inizialmente aspirano alla vita possono conseguire la Buddità attraverso il Sutra del Loto, RSND, vol. I, pag. 789

35 L E B A S I D E L L A F E D E 27 Budda e far emergere la condizione vitale di Buddità grazie al potere della fede. «Il daimoku della pratica riguarda invece l azione specifica di recitare Nam myoho renge kyo e di insegnarlo agli altri, gli sforzi che compiamo, con le parole e con le azioni, per la nostra felicità e per quella degli altri, che sono la dimostrazione tangibile della nostra battaglia interiore contro l illusione e i nostri aspetti negativi interiori. «Quando la fede vince sul dubbio e sulle illusioni, il potere della natura di Budda viene risvegliato dal suono del daimoku e si manifesta spontaneamente nella nostra vita. «Il punto essenziale che differenzia il Buddismo del Daishonin dalle altre scuole buddiste del suo tempo è l aver stabilito questo mezzo concreto per raggiungere la Buddità. Dalla prima volta che proclamò Nam myoho renge kyo fino al momento della morte Nichiren si impegnò ardentemente per insegnare questo supremo sentiero per l illuminazione a tutte le persone della sua terra.» (6) Di seguito si analizzeranno uno a uno i differenti ideogrammi e i loro molteplici significati. Nam Nel Gosho Cavalli bianchi e cigni bianchi Nichiren scrive: «La parola namu esprime un sentimento di riverenza e di adesione», (7) e nel Gosho L offerta del riso bianco precisa: «Qual è il significato di namu? [ ] Significa dedicare la propria vita al Budda». (8) 6 Daisaku Ikeda, Il conseguimento della Buddità in questa esistenza Lezioni sugli scritti di Nichiren Daishonin, Esperia, pag. 8. Di seguito citato come Il conseguimento della Buddità in questa esistenza. 7 RSND, vol. I, pag Ibid., pag. 997

36 28 M AT E R I A L E D I S T U D I O La recitazione del daimoku rappresenta la determinazione e il voto di dedicare la nostra vita alla verità universale di Myoho renge kyo con pensier i, parole e azioni. La recitazione del daimoku non è un semplice invocare il nome di una verità esterna, ma costituisce una pratica per far emergere e manifestare concretamente la verità interna che pervade l universo e il nostro stesso io, e vivere in accordo con essa. Myoho Il termine myoho significa, letteralmente, Legge mistica. In particolare myo significa mistico, cioè infinitamente profondo e impossibile da concepire o esprimere per la mente umana, e si riferisce alla natura insondabile della realtà ultima di tutte le cose. Ho è il nome dato alle manifestazioni di questa natura mistica della vita, o mondo fenomenico. L unione di questi due concetti, rappresentati dal singolo termine myoho, riflette l essenziale unicità della realtà ultima di tutte le cose e del mondo fenomenico. Infatti, secondo il Buddismo non esiste nessuna distinzione essenziale tra la realtà fondamentale e le cose della vita quotidiana. Chi comprende questo è illuminato, chi non lo comprende è illuso. Inoltre Daisaku Ikeda, nelle lezioni sul gosho Il conseguimento della Buddità in questa esistenza, scrive: «Il carattere myo di myoho, o Legge mistica, ha tre significati, tutti impliciti nella recitazione del daimoku: essere pienamente dotato, aprire e rivitalizzare. In altre parole nell azione di recitare daimoku sono contenuti: 1) il myo della perfetta dotazione, cioè il fatto che l unica Legge di Myoho renge kyo abbraccia tutti i fenomeni; 2) il myo della trasformazione, che apre il mondo di Buddità nella vita degli esseri dei nove mondi (da Inferno a Bodhisattva); 3) il myo del grande beneficio, in virtù del quale un esi-

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