Non c è alcun dubbio.

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1 Anno II - Numero Giovedì 4 luglio 2013 Direttore: Francesco Storace Roma, via Filippo Corridoni n. 23 PREVISIONI RISPETTATE IN EGITTO: SCADUTO L ULTIMATUM LE FORZE ARMATE SONO INTERVENUTE L ESERCITO DESTITUISCE MORSI Assediato nella caserma della Guardia Presidenziale - Costituzione sospesa di Federico Campoli Non c è alcun dubbio. In Egitto abbiamo assistito ad un vero e proprio colpo di Stato, tanto che nella tarda serata di ieri è stata sospesa la Costituzione e i poteri sono stati presi dal Presidente della Corte Costituzionale e dal Governo dei tecnici. L ormai ex presidente Mohamed Morsi ha lasciato decorrere il tempo concessogli dall esercito per trovare una soluzione politica ai problemi del Paese. Prima della scadenza, l ex Capo di Stato aveva annunciato che non avrebbe mai lasciato il potere. Aveva anche chiesto ai militari di non prendere posizione. Un appello rimasto inascoltato. Alle 16:30 l ultimatum è scaduto ufficialmente. Nel frattempo, Piazza Tahrir si era riempita di milioni di manifestanti, mentre vicino alla moschea di Rabaa si trovavano i militanti della Fratellanza Musulmana. Negli ultimi due giorni, si sono verificati scontri tra le due opposte fazioni. Il bilancio dei morti era salito a 23, con decine di feriti. A fine giornata saranno circa 40. Ma le ore prima della scadenza dell ultimatum si sono rivelate, oltre ogni aspettativa, tranquille. Almeno per quanto riguarda i manifestanti. L esercito, infatti, durante la mattinata Sopra, da sinistra a destra, il Ministro della Difesa Abdel Fattah el-sissi e il Presidente Mohammed Morsi ha occupato l edificio della televisione di Stato, evacuando quasi tutto il personale, e lasciando solo quello essenziale per il proseguimento delle trasmissioni. Morsi, pochi minuti dopo le 16:30, ha ceduto alle pressioni. Sul modello italiano, aveva offerto un governo di larghe intese e addirittura una modifica della costituzione. Ma il suo tardivo intervento gli è servito a ben poco. Quello delle Forze Armate non era un bluff. Circa 40 minuti dopo la scadenza del termine, in piazza Tahrir era giunta la notizia dell arresto del presidente Morsi. Secondo i giornali di opposizione, il Capo di Stato era tenuto rinchiuso nella sua abitazione, sorvegliato dai soldati. Ma poche ore dopo, si vociferava che, in realtà, fosse stato rinchiuso in una caserma della Guardia Repubblicana, mentre gli era stato proibito di lasciare il Paese. Alcuni hanno, infatti, dichiarato che Morsi sarebbe stato pronto a partire per la Giordania. Poi, per diverse ore, si sono perse le tracce dell ex presidente. Solo in serata è stata confermata la sua permanenza nella caserma della Guardia Repubblicana, circondata dai blindati dell esercito. Nel frattempo, le Forze Armate hanno disposto le truppe vicino le due piazze interessate dalle manifestazioni e in alcuni punti nevralgici del Cairo. I cieli di Piazza Tahrir sono stati ripetutamente sorvolati dagli elicotteri militari, che sventolavano la bandiera nazionale. Anche Suez è stata presa d assedio, mentre il confine con Gaza è rimaneva bloccato. In serata, mentre gli Stati Uniti si dichiaravano preoccupati per la situazione, i militari stringevano accordi con i capi religiosi e con il leader dell opposizione, El Baradei, con i quali decideranno la linea da seguire. Le intenzioni sono quelle di un governo di transizione e a seguire le elezioni. Ma il percorso sembra ancora lungo. Sembra difficile pensare che i militari rinunceranno al potere, proprio ora che si sono fatti portavoce della volontà popolare. D altro canto, sanno bene che una netta presa di potere potrebbe provocare una disastrosa guerra civile. In ogni caso, questa è l ennesima prova di come la Primavera Araba ancora non si sia ancora conclusa. I DISASTRI DELL ANTIPOLITICA La Consulta boccia Monti e resuscita le province di Igor Traboni Torna d attualità il tema del taglio delle Province, con una decisione arrivata ieri sera. Una decisione che di sicuro farà discutere e riaprirà il dibattito attorno all argomento, uno dei tanti cavalli di battaglia (ma dal cavallo è poi stato disarcionato in malo modo) dell effimero governo dei tecnici. Mario Monti e i suoi professori non riuscirono a fare un minimo di chiarezza attorno alla vicenda delle Province da accorpare, come su tutto il resto dei risparmi, scatenando solo l ira di questo o quel campanile. E puntuale è arrivata adesso la bocciatura. La Consulta ha infatti dichiarato l'illegittimita' costituzionale della riforma delle Province. La riforma era contenuta nel cosiddetto decreto Salva Italia, varato ma solo a metà e di fatto mai applicato - dal governo tecnico di Mario Monti. Quel decreto conteneva anche il tanto sbandierato riordino delle Province e ne prevedeva la riduzione in base ai criteri di estensione e popolazione. Non è materia da disciplinare con decreto legge, hanno stabilito i giudici costituzionali, ma con legge ordinaria. Secondo la Consulta, ''il decreto-legge, atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessita' e urgenza, e' strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema''. La Consulta aveva già esaminato, nel corso dell'udienza pubblica dell altro ieri, i ricorsi presentati dalle Regioni contro il decreto Salva Italia del dicembre 2011 che, con l'articolo 23, di fatto 'svuotava' le competenze delle Province e ne modificava gli organi di governo: non piu' di 10 componenti eletti dai Comuni e il presidente scelto all'interno del consiglio provinciale. Sotto la lente della Corte anche il decreto successivo sul riordino delle Province in base ai criteri dei 350 mila abitanti e dei chilometri di estensione. I Giudici Costituzionali ieri si sono anche espressi sul taglio di alcuni tribunali e tutto sommato in questo caso ha invece retto la riforma della geografia giudiziaria: sono state infatti giudicate infondate le questioni sollevate dai tribunali di Pinerolo, Alba, Sala Consilina, Montepulciano e Sulmona contro la loro soppressione; inammissibile è stata poi dichiarata quella del Friuli Venezia Giulia. Solo il tribunale di Urbino si salva dalla mannaia dei tagli. Ma anche questa decisione della Consulta è destinata a scatenare reazioni e proteste. Belgio La rinuncia al trono di Re Alberto Il Re Alberto II ha abdicato. Il motivo sarebbe la sua cagionevole condizione di salute. La data ufficiale della rinuncia è il 21 luglio. Un giorno altamente simbolico, sia per la festa nazionale, sia perché ricorre l anniversario del 20esimo anno di regno. Il figlio del sovrano, Philippe, succederà al padre. L abdicazione giunge mesi dopo la decisione della Regina d Olanda, Beatrice. Staminali Nature sconfessa il metodo Vannoni Èancora bufera sul discusso Metodo Stamina. A quattro giorni dal rinvio della sperimentazione, è braccio di ferro tra Davide Vannoni ed il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Dopo l articolo di denuncia pubblicato dalla rivista scientifica Nature, la titolare del dicastero ha commentato: Su questa vicenda ci sono luci ed ombre, Vannoni ha una strada ed è quella tracciata dal Parlamento. Carola Parisi a pag. 4 di Francesco Storace Non ho fatto in tempo ad arrivare l'altro giorno in Campidoglio. Non avevo la bicicletta di Ignazio Marino, ne' 18 vigili di scorta. E avevo fatto confusione pure con l'orario. Guido la mia auto, il traffico e' lo stesso di prima e anche se avessi fatto in tempo, avrei trovato l'ingresso di via dei Fori Imperiali ostruito da manifestanti rossi impegnati a prendere a botte i poliziotti che non consentivano di "sfondare" il palazzo Senatorio nella prima seduta del consiglio comunale dopo le elezioni. Non avendo fatto in tempo ad arrivare, non sono riuscito a beccarmi una denuncia dall'equidistante questore di Roma, Fulvio Della Rocca, che è riuscito a mettere sullo stesso piano - spero che siano almeno stati denunciati i manifestanti bellicosi dell'estrema sinistra - chi minacciava le forze dell'ordine beccandosi una sola manganellata che ha commosso il Incompatibilità De Gennaro-Finmeccanica il caso fa discutere Grazia Bontà a pag. 2 NONOSTANTE GLI SCONTRI TRA ESTREMA SINISTRA E FORZE DELL'ORDINE A ROMA PROVE TECNICHE DI REGIME Incredibile: trasformata in reato la manifestazione de La Destra in Campidoglio neosindaco di Roma e chi, come Giuliano Castellino, reo di aver manifestato pacificamente con altri militanti in piazza del Campidoglio per dire a Marino che a Roma non tutti gradiscono le sue strambe idee in tema di famiglia, ad esempio. Frosinone Occhio all Ozopulmin: è un farmaco-truffa Giuseppe Sarra a pag. 7 Nelle foto, da sinistra a destra, Giuliano Castellino e Fulvio Della Rocca Rogo di Primavalle È morta la mamma di Stefano e Virgilio Micol Paglia a pag. 7 E così e' stato denunciato per manifestazione non autorizzata. E se cito il caso Castellino e' perché è la prova provata dell'assenza degli intendimenti violenti che hanno caratterizzato l'estrema sinistra: Giuliano e' reduce da un intervento chirurgico delicatissimo e tutto può Palermo Fondi per la formazione, arresti eccellenti Federico Colosimo a pag. 8 fare tranne che pazzie. Ma per il questore di Roma va denunciato. Allora prego il dottor Della Rocca di denunciare anche me, con l'aggravante di questo articolo non autorizzato e di un ritardo non previsto. Sono stato quasi cinque anni consigliere comunale, ho assistito a centinaia di assembramenti, quelli pacifici sono stati tollerati senza denunciare nessuno. Lo dico forte e chiaro: e' una vergogna mettere sullo stesso piano chi non fa nulla di male e chi mena le mani. Il questore di Roma pensi ai delinquenti veri. Da questa parte c'è gente che ha diritto di protestare senza che questo significhi essere trascinati in tribunale. Esigiamo democrazia. Io sono solidale con la manifestazione pacifica de La Destra e con i poliziotti aggrediti dai centri sociali di sinistra. Il neosindaco e' stato solidale con gli aggressori delle forze dell'ordine. Ma il solerte questore di Roma denuncia pure chi e' stato tranquillo. Si chiamano prove tecniche di regime. Cronache Calvario dei pendolari tra ritardi e pidocchi Paolo Signorelli a pag. 8

2 2 Attualità L ex Capo della Polizia brucia la concorrenza di Zampini: è lui il nuovo Presidente di Finmeccanica Leggi ad personam vietate per Berlusconi ma non per Gianni De Gennaro Il regolamento sul conflitto d interessi, che vieta ai già membri del Governo di assumere nei 12 mesi successivi alla fine dell attività ministeriale un incarico, è stato totalmente ignorato dal Premier di Grazia Bontà Non ci sono più dubbi, tutte le riserve sono state sciolte: Gianni De Gennaro, ex Capo della Polizia, può considerarsi, di fatto, il nuovo Presidente di Finmeccanica. Il già Capo di Gabinetto del Ministero dell Interno era dato per spacciato nella corsa alla guida del Colosso della difesa. E invece con un colpo di reni, e con l aiuto di Enrico Letta (e di suo zio Gianni), è rientrato in gioco. Un autentico colpo di scena per uno dei più brillanti capi della polizia mai avuti in Italia. Serio, preparato, un grande lavoratore, De Gennaro. La legge, però questa è l eccezione che conferma la regola si è dimostrata ancora una volta non uguale per tutti. Grazie ad un intervento del premier - che definire pesante è un eufemismo - sul Ministro dell Economia Fabrizio Saccomanni, De Gennaro l ha spuntata. Sì, proprio così. Saccomanni ha cercato in tutti modi di far capire all esecutivo che i regolamenti vanno rispettati. Niente da fare, si è dovuto inchinare di fronte agli ordini arrivati dall alto. C era infatti un ostacolo che avrebbe impedito all ex Capo della Polizia di sedersi su quella ambitissima poltrona. Insormontabile, all apparenza, e che invece è stato superato. La legge Frattini sul conflitto d interessi (la numero 215 del 2004), infatti, vieta agli ex membri del Governo (De Gennaro è stato sottosegretario all intelligence fino al 28 aprile 2013) di assumere nei dodici mesi successivi alla fine dell attività ministeriale un incarico. Nei confronti di enti di diritto pubblico, anche economici, nonché di società aventi fini di lucro che operino prevalentemente in settori connessi con la carica ricoperta. Le leggi ad personam per Silvio Berlusconi sono vietate. Guai a parlarne, costituirebbero scandalo enorme. Quasi reato. In questo caso, invece, Letta &co. hanno chiuso tutti e due gli occhi. E la vicenda è molto strana. Ha preso posizione anche il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. De Gennaro doveva essere e De Gennaro è stato. C è qualcosa che non torna. Le pressioni sono state troppo evidenti. E non si può non escludere che il premier ed il Quirinale siano stati messi con le spalle al muro. L ex sottosegretario all intelligence conosce tutto e tutti. Segreti, forse, particolari che molti non sanno e che devono rimanere nell ombra. Sarà stato forse premiato per la sua fedeltà? Speriamo di no. Bruciata così la concorrenza di Giuseppe Zampini, attuale amministratore delegato di Ansaldo Energia, sostenuto dal Pd e apprezzato dal Pdl. Scelta non gradita a Alessandro Pansa, che manterrà la carica di amministratore delegato. Stamattina, la nomina ufficiale. E le polemiche non mancano. I LEGALI NON SI PRESENTANO AL MEETING CON LA GUARDASIGILLI CHE LI HA DEFINITI (SENZA SCUSARSI) UNA LOBBY La Cancellieri contro gli avvocati e loro disertano l incontro E intanto suo figlio, Piergiorgio Peluso, intasca una buonuscita da 3 milioni e seicentomila euro per aver contribuito ad affondare la compagnia assicurativa della famiglia Ligresti, la Fondiaria Sai di Federico Colosimo Li vado ad incontrare così me li levo dai piedi. Il labiale non lascia scampo ad Anna Maria Cancellieri. Il Ministro dell Interno del Governo Monti, promossa da Gianni Letta a Dicastero della Giustizia, è stata incastrata dalle telecamere di Sky. Teatro della categorica e poco diplomatica affermazione è stata la manifestazione il sabato delle idee (tenutasi recentemente a Napoli). Ma a chi era riferito l affondo della Guardasigilli? La risposta arriva dalla stessa Cancellieri, davanti agli uomini di Confindustria: agli avvocati! Le grandi lobby che impediscono che il nostro diventi un paese normale. La reazione delle toghe è stata, come prevedibile, quella di disertare l incontro col Ministro. Da momento in cui non sono arrivate le scuse del Guardasigilli, gli avvocati hanno ritenuto di poter dare buca a chi li reputa una vera e propria casta. A onor del vero, andrebbe spezzata una lancia in favore dei legali in questione. Perché la vera lobby che governa e gestisce le DGli F35 planano sul governo e sganciano bombe, neanche tanto metaforiche, sulla stabilità di un intesa politica già molto labile. Ma soprattutto, allargano il solco dello scontro tra il Quirinale e il Parlamento e tra il capo dello Stato e ampi settori del Partito democratico. Il fatto nuovo, e per molti versi debordante, è arrivato ieri mattina dalla riunione del Consiglio Supremo di Difesa, tenutasi proprio al Quirinale, presieduta da Giorgio Napolitano e alla quale hanno partecipato anche il premier Enrico Letta, il ministro degli Esteri Emma Bonino, aule di Tribunale è un altra, cioè quella dei magistrati. Non c è dubbio, quella degli avvocati è una categoria influente, ma non è nulla se paragonata allo strapotere di certi giudici e pubblici ministeri. In grado di determinare l andamento della vita politica (in violazione di ogni regola costituzionale sulla divisione dei poteri) ma anche consapevoli della loro totale impunibilità, qualsiasi errore commettano. La vera categoria da levarsi dai piedi, ministro Cancellieri, sono quei giudici e quei pubblici ministeri. A maggior ragione se, per caso, sono anche iscritti a magistratura democratica o hanno velleità da aspiranti politici. E, comunque, già che è in vena di spiegazioni, il ministro Cancellieri potrebbe anche fare luce sulla vicenda che riguarda suo figlio. Già perché capita infatti che Piergiorgio Peluso, la cui mamma siede appunto sulla poltrona del Dicastero della Giustizia, abbia ricevuto una buonuscita di appena tre milioni e seicentomila euro. Per cosa? Per aver letteralmente peggiorato i fondi della Fondiaria Sai. La famiglia Ligresti (proprietaria della compagnia assicurativa) era stata obbligata quello dell'interno Angelino Alfano, dell'economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni, della Difesa Mario Mauro e dello Sviluppo economico Flavio Zanonato. Al termine dell incontro, e al di fuori dell ufficiosità della nota quirinalizia, è emersa chiaramente l indicazione del Consiglio e quindi dello stesso Napolitano: sulla questione dell ammodernamento delle Forxe Armate (ovvero sull acquisto o meno degli F35) il Parlamento non ha alcun potere di veto, ma a decidere è solo il governo. «A parere del Consiglio Supremosi legge nella nota ufficiale - tale visione è conforme allo spirito ed al disposto della legge 244, anche per quanto attiene alle necessità conoscitive e di eventuale sindacato delle Commissioni Difesa sui programmi di ammodernamento delle Forze Armate, fermo restando che, nel quadro di un rapporto fiduciario che non può che essere fondato sul riconoscimento dei rispettivi distinti ruoli, tale facoltà del Parlamento non può tradursi in un diritto di veto su decisioni operative e provvedimenti tecnici che, per loro natura, rientrano tra le responsabilità costituzionali da Unicredit (che detiene il 6,6% delle azioni) ad assumere Peluso come consulente. Il quale, guarda caso, era già il responsabile del Corporate & Investiment banking proprio di Unicredit. Nel 2011 il figlio d arte firma il contratto da Dg della Fondiaria Sai. La busta paga è di quelle da capogiro: centomila euro al mese. Un milione e duecentomila euro complessivi annui. Il lavoro svolto da Peluso in questi due anni, però, invece di risollevare le sorti della Fondiaria, finisce per farla definitivamente colare a picco, o quasi. La famiglia Ligresti decide così di dargli un sacrosanto benservito. Peccato che, in caso di licenziamento per giusta causa, la liquidazione per il super-manager sarebbe pari a tre anni di stipendio (sic!). Quindi, se fa 3, Peluso si è intascato la bellezza di 3 milioni e seicentomila euro. Non c è che dire un discreto gruzzoletto in tempo di crisi. Ma il Governo Monti (di cui ha fatto parte anche mamma Anna Maria) non era l esecutivo che doveva combattere gli sprechi e tagliare gli stipendi (anche e soprattutto) ai super manager? NAPOLITANO AL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA BACCHETTA IL PARLAMENTO Intesa politica bombardata sull acquisto degli aerei F35 dell'esecutivo». La sortita di Napolitano non è piaciuta ad ampi settori della politica; scontata quella dei grillini, un po meno quella della sinistra del Pd. «Nel totale rispetto dell'autonomia e dell'indipendenza del Consiglio Superiore della Difesa faccio notare che le decisioni del Parlamento non rappresentano un diritto di veto, ma una scelta libera, consapevole ed indipendente alla quale, credo, tutti debbano attenersi». Così, ad esempio, il vicepresidente della Camera, Gero Grassi, bacchetta il capo dello Stato. La Lega ha invece chiesto al ministro Mauro di presentarsi in Parlamento per riferire sull intera vicenda, definendo carta straccia la mozione dell altro giorno sugli F35. Stranamente silente sull argomento, invece, il pdl, almeno a livello di alti esponenti. I.T. Letta bastonato dall Europa. Ma lui gongola Dall Europa arriva un altra bastonata per Enrico Letta, che invece continua a sbandierare ipotetici successi a Bruxelles. La Commissione Europea ha infatti dato il via libera ad una maggiore flessibilità, con riferimento al limite del 3% del rapporto deficit-pil e subito il premier ha alzato la cresta, affermando che i conti dell Italia sono in ordine e che dunque l Europa ha premiato la sua azione di governo. Ma l ex vicesegretario del Pd ha preso una cantonata, l ennesima, perché la stessa Commissione ha precisato che "In nessuna circostanza si permette agli stati membri di sforare il limite del 3% del rapporto deficit-pil. Da Bruxelles, anzi, il portavoce della Commissione, Simon O Connor, ha ulteriormente precisato che l eventuale deviazione rispetto ai vincoli di bilancio riguarda solo gli obiettivi di medio-termine e solamente i progetti nazionali cofinanziati dall'ue. Non è dato sapere se Letta ha accusato il colpo. Per ora continua a sbandierare fantascientifici successi. I.T.

3 3 Attualità Contante: soglia troppo bassa Il sottosegretario Vicari: Il tetto dei 1000 euro frena la ripresa e la crescita. Si torna ai 3000? di Cristina Di Giorgi Il tetto massimo del pagamento in contanti cambia ancora. Per la quinta volta in pochi anni. Nel 2007 era di euro ed in seguito era stato ridotto ad una soglia di 1000 euro. Si pensava che questo potesse essere un utile strumento per la lotta all evasione e al riciclaggio ed invece ha costituito un ostacolo non da poco in più di un settore dell economia italiana, già di per sé in grave crisi. Il turismo per esempio. Come ha denunciato Federalberghi, gli hotel stranieri pubblicizzano la possibilità di pagare in contanti senza alcun limite, con conseguente penalizzazione delle strutture turistiche nostrane. Rivedere la soglia ed adeguarla alle esigenze del mercato diventa quindi una necessità più che stringente per invogliare i turisti a spendere in Italia, dando così un sostegno alla ripresa. Lo riconosce anche il sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico Simona Vicari, che ha dichiarato l intenzione di ripensare la questione del limite all uso del contante, perché così com è rappresenta una camicia di forza ai cittadini e ostacola la ripresa e la crescita in tutti i settori dell economia. Oltre al turismo infatti, anche le assicurazioni risentono del problema: la mancata possibilità di poter pagare in contanti, soprattutto i premi delle polizze vita, costituisce un freno all utilizzo di tale strumento. Discorso simile per quanto riguarda i consumi e la gestione economica di categorie sociali come quella dei pensionati (che si sono visti costretti ad aprire un conto su cui farsi accreditare la pensione). Nel decreto sulla tracciabilità nella passata legislatura abbiamo inserito un limite a 1000 euro - ha dichiarato la senatrice del Pdl ed è stata una scelta importante in quella fase di crisi acuta per le banche. Oggi però credo che bisogna allentare la morsa. Siamo davanti ad un sistema che sta mortificando la crescita e sta facendo aumentare il riciclaggio di denaro. Nel 2001 c era una crisi di liquidità delle banche, si potevano capire i mille euro. Ora bisogna sostenere i consumi. Come dire: misure salva banche che non sono servite nemmeno a combattere il riutilizzo di denaro sporco o ad aiutare l economia italiana a fare qualche passo fuori dalla crisi. Tra l altro negli altri paesi la media per la tracciabilità del contante è di 2500 / 3000 euro. E un extracomunitario può spendere fino a 15mila euro in contanti. Discriminazione senza logica prosegue la Vicari, che aggiunge: Qualcosa bisogna pur fare per rilanciare i consumi ed equipararci all Europa. D altronde non credo che alzare la soglia favorisca l evasione, visto che questo strumento in un anno di vita non ha recuperato nulla, ma solo soffocato le piccole aziende. E poi la tracciabilità rimane, anche con un tetto più alto. In opposizione all idea annunciata dal sottosegretario (al quale sembra favorevole anche il ministro Zanonato) ci sono però le dichiarazioni del presidente della Corte dei Conti Giampaolino, secondo cui la gran parte delle transazioni che possono dar luogo all occultamento dei ricavi è al di sotto dei mille euro. Schierata su questo fronte anche l Abi (Associazione Bancaria Italiana), che spinge per l uso della moneta elettronica. Ma solo se riusciamo ad abbassare le commissioni. Un artigiano non può spendere 1000euro per avere il Pos nel suo negozio risponde la Vicari. Insomma, le posizioni sembrano piuttosto divergenti. Quel che è certo è che se non si riuscirà a mettere in campo in tempi brevi un progetto chiaro e definito, a rimetterci saranno gli italiani. Come sempre. INVESTIRE NEL MATTONE Calano i prezzi delle case. Ma l Imu? Iprezzi delle abitazioni continuano a calare. L Istat ha infatti rivelato che, su base tendenziale, si è registrata un ulteriore accelerazione della diminuzione dei prezzi delle case acquistate dalle famiglie sia per fini abitativi sia per investimento. La variazione su base tendenziale dell indice dei prezzi (Ipab) nel primo trimestre del 2013 è pari a -5,7% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente e -0,5% in confronto al dato registrato nell ultimo periodo. L ente di rilevazione ha inoltre specificato che all interno di questa percentuale sono compresi i dati relativi sia ai prezzi delle abitazioni esistenti, sia a quelli delle case nuove. E se la flessione congiunturale è stata più contenuta quanto alle prime (nonostante si tratti del sesto dato negativo consecutivo), il calo connesso alle seconde, sebbene sia il primo da due anni ad oggi, è invece uno dei più ampi mai registrati. Avendo le possibilità economiche quindi, stando a questi dati converrebbe acquistare. Anche a fronte della proroga dei benefici fiscali legati all ecobonus per le ristrutturazioni, recentemente esteso anche all arredamento. Quello che frena (e come potrebbe essere diversamente!) è l incertezza sulle sorti dell Imu. La riforma fiscale è ancora allo studio dei tecnici del Tesoro e anche il Consiglio Nazionale del Notariato, in audizione alla Commissione Finanze del Senato, ha espresso le proprie considerazioni. Che si basano sul fatto che il patrimonio immobiliare deve essere considerato non soltanto come base imponibile, ma anche come una parte consistente della ricchezza nazionale (il risparmio privato che si traduce essenzialmente in acquisto di case è pari a 6355miliardi di euro) e come possibile motore di crescita. A completare il panorama, la recente circolare di Equitalia che ha esteso la disposizione governativa relativa alla non pignorabilità delle case anche ai procedimenti in corso. Secondo quanto rivela il Messaggero, che ha esaminato il documento in anteprima, si allenta ulteriormente la presa anche sulle rateizzazioni, mediante la concessione di facilitazioni e agevolazioni a chi non è riuscito a rispettare le scadenze, estendendo i benefici del decreto del fare (fino a 8 rate non pagate) anche ai piani di rateizzazione precedenti all entrata in vigore della normativa. C.D.G.

4 4 Primo piano Mentre la discussione sul Metodo Stamina si infiamma, i farmaci anti-tumorali già approvati sono solo per i ricchi Le contraddizioni non combattono il cancro Il trial italiano sulle cellule staminali basato su dati fallaci questa la tesi dell articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature che, attraverso il parere di moltissimi esperti, dimostra come il progetto sia un inganno di Carola Parisi La rivista Nature, bibbia della comunità scientifica internazionale, affonda un duro colpo contro il Metodo Stamina. Non è la prima volta che accade. A quattro giorni dal rinvio dell inizio della sperimentazione, la discussione, tutta italiana, sulle cellule staminali è nel mirino di alcuni tra i più prestigiosi ricercatori, tra cui il premio Nobel per la Medicina Yamanaka, che aveva già espresso molti dubbi sulla gestione della vicenda e sul decreto Balduzzi. Stavolta, però, alle critiche si aggiunge un accusa. Una contraddizione tutta italiana che si esplica nei grandi polveroni (come è stato anche il caso Di Bella) di cui parlano media, istituzioni e scienziati di mezzo mondo, ed il silenzio che si fa intorno a farmaci anti-tumorali, già validi, ma riservati a pochi eletti ricchi. L articolo di Nature. Un indagine di Nature evidenzia che le immagini utilizzate nella domanda di brevetto nel 2010, su cui Davide Vannoni (presidente di Stamina Foundation, ndr) dice che il suo metodo sia basato, sarebbero state duplicate da precedenti e non correlate a studi. Sul sito on line Nature il titolo dell articolo è il trial italiano sulle cellule staminali basato L articolo pubblicato sul sito della rivista scientifica Nature CHEMIOTERAPICI EFFICACI MA NON COPERTI DAL SISTEMA SANITARIO Mille euro a settimana per curarsi Per la prima volta in Italia, due farmaci oncologici, il pertuzumab (Roche, per il trattamento di pazienti affetti da carcinoma alla prostata, alle mammelle e alle ovaie) e l aflibercept (Sanofi-Aventis, carcinoma al colon), sono stati autorizzati, il 27 maggio scorso, dall Aifa (l agenzia italiana per il farmaco), e quindi ammessi in farmacia. Ma non sono per tutti. Solo chi può permetterseli, può curarsi. E si parla di cifre da capogiro (pagare il Roche euro (nessun errore, seimila) per le prime due somministrazioni e poi altri euro ogni 21 giorni; e per quello Sanofi-Aventis, euro ogni tre settimane). Chemioterapici sì, ma solo a pagamento quindi senza la copertura del servizio sanitario. E la contraddizione è chiara: da una parte di discute (da mesi e mesi) sulla sperimentazione di una nuova cura con le cellule staminali, dall altra ci sono i farmaci ma nessuno può permetterseli. Un singolare caso, tutto italiano. L Aifa ha agito secondo la norma: quella con la quale l ex Ministro della Salute, Renato Balduzzi, oggi deputato montiano, ha deciso, nel novembre del 2012, che i farmaci non ancora ammessi al rimborso del Ssn (Servizio Sanitario Nazionale) ma verificati come efficaci dalle autorità sanitarie, potessero essere venduti in farmacia a chi ha i soldi per comprarseli. E basta. Oltre al ritardo, di ben due anni, rispetto all approvazione Europea, ci si mette il fatto che nessuno ne parla. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin è forse troppo presa dalla battaglia sul metodo Stamina per. C.P. su dati fallaci. Davide Vannoni, uno psicologo diventato imprenditore medico si legge ha polarizzato l attenzione della società italiana nel corso dell anno, tentando di ottenere l autorizzazione per la sua terapia a base di cellule staminali. Ha ottenuto un fervente sostegno pubblico affermando di poter curare malattie mortali, e ha sollevato l altrettanto fervente opposizione di molti scienziati che dicono che il suo trattamento non è provato. Ora questi scienziati vogliono che il governo italiano cancelli il finanziamento accordato a maggio scorso di 3 milioni di euro per la sperimentazione clinica della terapia, dopo aver ceduto alle pressioni dei pazienti. I ricercatori sostengono che il metodo di preparazione delle cellule staminali di Vannoni si baserebbe su dati difettosi. Nature: Microfotografia di una ricerca russa. La terapia si ricorda prevede l estrazione di cellule dal midollo osseo dei pazienti, la loro manipolazione e moltiplicazione in vitro, e poi l infusione negli stessi pazienti. Vannoni ha ripetutamente evitato di rivelare i dettagli del suo metodo al di là di quelli disponibili nella sua domanda di brevetto, che ha indicato come completata. Nature ha scoperto in maniera indipendente che una microfotografia chiave presente in questa domanda di brevetto, raffigurante due cellule nervose che sembrano apparentemente differenziate dalle cellule stromali del midollo osseo, non è originale. A confermarlo un esperto di cellule staminali contattato dalla rivista scientifica afferma che l immagine mostrata nella figura 3 del brevetto di Vannoni è identica a quello della figura 2b di un documento di ricerca pubblicato nel 2003 da un team russo e ucraino. Elena Schegelskaya, biologo molecolare della Kharkov National Medical University e co-autore del documento del 2003 si legge ancora sull articolo on line ha confermato a Nature che la fotografia (sotto accusa ndr.) è stata prodotta dalla sua squadra. Lo studio della Schegelskaya puntava anch esso a dimostrare la differenziazione di cellule del midollo osseo in cellule nervose. Ma mentre il metodo Vannoni dice che la trasformazione avviene incubando la coltura di cellule di midollo osseo per due ore in una soluzione a 18 micromolari di acido retinoico dissolto in etanolo, lo studio di Schegelskaya impiega soluzione di acido retinoico con solo un decimo di quella concentrazione e mette in incubazione le cellule per diversi giorni. Quindi evidenzia l articolo immagini identiche rappresentano due LA CONTROVERSA SPERIMENTAZIONE Botta e risposta Lorenzin- Vannoni Sopra, da sinistra a destra, Beatrice Lorenzin e Davide Vannoni La sperimentazione doveva partire quattro giorni fa, ma è stata rinviata. All'indomani della pubblicazione dell'articolo di Nature sulla vicenda Stamina, dal quale emerge un caso di plagio, alcuni fra i massimi esperti italiani di cellule staminali stanno chiedendo a gran voce che il Ministero blocchi la sperimentazione del Metodo di Vannoni. Ed il botta e risposta tra il presidente di Stamina Foundation ed il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, non sembra finito. La titolare del dicastero ha commentato: Su questa vicenda ci sono luci e ombre. La denuncia di Nature sul metodo Stamina è molto grave e soprattutto desta grande preoccupazione. Però a questo punto Vannoni ha una strada, che è quella tracciata dal Parlamento: consegnare il protocollo senza fare trattative. A margine dell'assemblea di Farmindustria, la Lorenzin ha sottolineato che il presidente di Stamina Foundation, deve lasciare il suo protocollo ad una commissione che è fatta di profili professionali di altissimo valore scientifico, e che dovrà esaminarne la bontà e la natura. La valutazione poi darà ragione o torto, come avviene in questi casi. La sperimentazione verrà avviata come previsto rispettando le regole. Non credo - ha detto Lorenzin - ci siano altre strade; questa è la strada tracciata dal Parlamento. Se il ministro Lorenzin vuole dare seguito a quanto deciso dalle Camere dovrà fornire a Stamina garanzie maggiori di obiettività della sperimentazione. Lo scrive su Facebook Davide Vannoni, replicando così alle polemiche seguite dalla sostanziale bocciatura su Nature del metodo Stamina. C.P. differenti condizioni sperimentali. Schegelskaya sottolinea anche che la figura 4, una micrografia in bianco e nero, è identica a un immagine a colori da lei pubblicata nel 2006 sull Ukrainian Neurosurgical Journal. Insomma secondo la rivista il metodo, su cui si sono basate decine di famiglie che hanno manifestato anche in piazza perché i figli potessero accedere a terapie che sembrano migliorare le condizioni, sarebbe basato su un falso o quasi. La replica di Vannoni. E un articolo politico, non c è niente di trafugato. E il solito articolo politico e non scopre nessun segreto: noi abbiamo sempre lavorato e condiviso materiale con i russi e con gli ucraini, che ci hanno aiutato a perfezionare la metodica commenta Davide Vannoni: Non c è niente di trafugato dice all Adnkronos Salute e ho già detto in varie occasioni che il nucleo della metodica deriva dagli studi di due scienziati russi. Questo traspare anche dalla documentazione che ho consegnato in Parlamento e infatti io non ho mai detto di essere l unico scopritore del metodo Stamina. Questo articolo e i commenti che contiene sono di cattivo gusto e mi meraviglia che gli scienziati prima abbiamo detto che la sperimentazione clinica era l unica via da percorrere, mentre ora chiedono che venga annullata. Oggi non vogliono nemmeno quella? Mi spiace molto poi per il commento di Luca Pani, direttore generale dell Aifa, che nell articolo si dice non sorpreso di quanto messo in evidenza da Nature. Lui conclude Vannoni farà parte della commissione che giudicherà il metodo e penso che il ministro dovrebbe prendere atto di queste parole.

5 5 Esteri MENTRE NEL REGNO UNITO STA PER NASCERE L ATTESO PRINCIPE, A BRUXELLES SI PREPARA UN AVVICENDAMENTO REALE Belgio, abdica Re Alberto II Il sovrano ha dichiarato che alla base della sua decisione ci sono motivi di salute. Ora, il figlio Filippo, principe ereditario, succederà al padre 79enne Èufficiale: Re Alberto II, 79 anni, sovrano del Belgio, ha annunciato che a partire dal prossimo 21 luglio non sarà più monarca della Nazione. Alla base di tale decisione ci sarebbero le cagionevoli condizioni di salute, dovute in parte all età avanzata. O almeno, questo è quello che dice il sovrano uscente. Constato che la mia età e il mio stato di salute non mi permettono più di esercitare la mia funzione come vorrei. Il Re ha aggiunto che è stato un onore ed un occasione unica l aver consacrato grande parte della vita al servizio di questa nazione e del suo popolo. Il giorno scelto per comunicare la rinuncia non è certo casuale. E, infatti, la data in cui si celebra la festa nazionale e, tra l altro, coincide anche con l anniversario per i 20 anni di regno. A lanciare lo scoop il quotidiano fiammingo `Standaard, che avrebbe attinto da fonti interne al governo. Dopo qualche giorno di esitazione e incertezza Alberto II, Re del Belgio è arrivata la conferma del Palazzo Reale. Senza che si perdesse un solo minuto, l annuncio di Re Alberto II è dilagato anche sul web: il premier belga, Elio Di Rupo, ha scelto di comunicare via Twitter la dichiarazione del monarca. Il sovrano della Nazione fiamminga è succeduto al fratello Baldovino nel Avrebbe festeggiato tra pochi giorni i suoi 20 anni di regno. Da quando la Regina Beatrice d Olanda, lo scorso gennaio, aveva annunciato la sua abdicazione a favore del figlio Guglielmo Alessandro, si sono moltiplicate le voci su una possibile rinuncia al trono di Alberto. Nonostante le innumerevoli scommesse partite tra la popolazione su chi sarà il prossimo sovrano, sembra ormai certo che sarà suo figlio, Philippe, 53 anni, il primo in linea di successione, a sedere sul trono. Re Alberto II sarà il primo sovrano belga ad abdicare. Un evento eccezionale. Nonostante i poteri limitati, il monarca è riuscito a giocare un ruolo cruciale nel gestire la crisi politica vissuta dal paese tra il 2010 e il 2011, quando era rimasto senza governo per un anno e mezzo a causa di una forte crisi politica che minacciava diverse secessioni all interno del paese, in primis quella fiamminga. Nonostante la situazione non si sia ancora recuperata del tutto, il Re ha sottolineato che l avvenire del paese è in mani molto buone. F.Ca. William e Kate, l Inghilterra vuole il suo erede al trono Cameramen e fotografi da tutto il mondo davanti all ospedale dove nascerà il piccolo Windsor di Francesca Ceccarelli ALondra è ufficialmente partito il countdown. Popolazione, famiglia reale e bookmakers, tutti in fibrillazione in attesa del primo figlio di William e Kate. Svariate le ipotesi man mano che si avvicina il periodo finale della maternità. La prima ipotesi è il 15 luglio,subito dopo il 16 luglio il 14 dello stesso mese. Ipotesi anche sull orario di arrivo della cicogna: il lasso di tempo che va dalle alle Ogni dettaglio vale comunque una scommessa: così pollice in alto per la culla in rosa, mentre un continuo pullulare è il totonome dove spiccano Alexandra, Charlotte e Victoria. In caso di fiocco azzurro George il più quotato. Ma il fermento inglese non si ferma qui: chi tra William e Kate uscirà dall ospedale col bambino tra le braccia? Qui scatta un ex equo. Detto fatto quindi. Sono giorni ormai che fotografi e cameraman hanno messo le tende fuori dal St Mary s Hospital per immortalare il lieto evento. Immediato l appello di Buckingham Palace ai giornalisti affincè non minino la normale attività dell ospedale non sia ostacolata dalla presenza dei media. Ben quattro spazi sono stati riservati davanti all ala Lindo dell ospedale dove 31 anni fa nacque anche William: tutto questo per agevolare l arrivo della mamma in attesa del momento in cui dovesse giungere in preda alle doglie. Insomma un erede già sotto i riflettori prima della nascita. Non si tratta solo di un recupero di immagine per la Corona più famosa d Europa ma anche di una grande manovra finanziaria. Infatti alcuni analisti hanno calcolato che questa nascita potrebbe generare un impulso all economia britannica pari a 240 milioni di sterline (quasi 280 milioni di euro): gadget (alcuni già in produzione),il turismo legato all arrivo del bebe reale, oltre che le sterline spese per alcol e cibo durante i festeggiamenti. Un paese quello inglese che pare aggrapparsi quindi a questo lieto evento per ritrovare la stabilità e la serenità perduta negli ultimi anni a causa della crisi. Ma gli inglesi guardano oltre: affezionati ancora alla figura di Lady D non vedono l ora di poter dare tè e biscottini al piccolo erede. Incidente diplomatico provocato dal caso Snowden Evo Morales ostaggio dello scalo viennese Un intera notte passata a terra poiché sospettato di voler favorire la fuga dell ex analista della Cia Notte movimentata per i cieli europei: l'aereo che riportava a casa il presidente della Bolivia Evo Morales dalla Russia è stato costretto ad atterrare in Austria per il sospetto che a bordo si trovasse Edward Snowden, l'ex analista della Cia e contractor della National security agency (Nsa) che ha portato alla luce il programma di sorveglianza Usa. Un errore di calcolo visto che, dopo serrati controlli i funzionari di Austria e Bolivia hanno fatto sapere che Snowden non si trovava sul velivolo partito da Mosca. Il dubbio è scaturito sicuramente dalle parole dello stesso Morales che, nel corso di un summit, aveva lasciato intendere che il suo governo sarebbe stato disponibile a dare ospitalità all'informatore in fuga. Così dopo ore di attesa forzata, l'aereo di Morales, intorno alle 12 di ieri è riuscito ad ottenere l'autorizzazione per ripartire. Ma i problemi non sono finiti qui: prima dell'atterraggio Francia, Portogallo, Spagna e Italia hanno tardato nel rilasciare il permesso di transito, sempre per paura di restare compromessi dall ipotizzata fuga di Snowden. Dure le condanne da parte delle autorità boliviane: Morales è stato rapito dall'imperialismo e la sua vita è stata messa in pericolo,- ha detto a La Paz il ministro degli Esteri David Choquehuanca. Aggiunge l'ambasciatore boliviano a Roma, Antolin Ayaviri Gomez: Denunciamo dinnanzi alla comunita' internazionale un atteggiamento non amichevole e di palese aggressione' da parte di Francia e Portogallo nei confronti di Evo Morales: l'aver negato l'accesso all'aereo presidenziale costituisce una violazione della Convenzione di Vienna. Anche gli Stati Uniti nel mirino, accusati dal ministro della Difesa boliviano Ruben Saavedra, parlando di complotto made in Usa per distruggere l'immagine del presidente Morales. Diciamo che è semplicemente una bugia e lo confermeremo. Totale solidarietà da parte dei paesi sudamericani: il Peru', presidente pro tempore dell'unasur (Unione delle nazioni sudamericane), convocherà infatti oggi un vertice urgente dei capi di Stato dell'unione per parlare del caso Morales. F.Ce.

6 6 Italia DA ROMA E DAL LAZIO Il nuovo corso in Regione Lazio: chi vede nascere una seconda edizione della parentopoli viene minacciato Zingaretti: di trasparente solo le querele Inquietante il segnale della giunta di centro-sinistra: nessuna risposta, ma solo denunce per i dubbi avanzati dalla minoranza sui conti dell ente Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che della parola trasparenza aveva farcito la propria campagna elettorale, sta scegliendo la strada meno credibile per difendersi dalle accuse che gli stanno piovendo in queste settimane: quella di minacciare querele. Che Zingaretti non sia mai stato un cuor di leone, nell assumersi le proprie responsabilità e nel render conto ai suoi elettori circa le vicende poco chiare che lo riguardano, già lo si sapeva e già ne ha dato più volte dimostrazione. Basti pensare alla presunta assunzione tra le fila del suo partito, prima di esser eletto a Palazzo Valentini, che gli garantì una ricca liquidazione o all acquisto della maxi sede della Provincia (ente di fatto scomparso), costata poco meno di 300 milioni di soldi pubblici, per le quali a lungo e senza esito, si attesero chiarimenti. Anche in questo caso la sostanza non è cambiata. Dopo un avvio incerto, complici anomalie di alcuni suoi assessori, a causa delle quali una è finita sotto inchiesta (Ricci) e un altra si è dimessa (Varvazzo), il governatore è stato messo letteralmente con le spalle al muro dai consiglieri grillini, che hanno presentato un esposto alla procura regionale della Corte dei Conti, per una presunta delibera segreta, partorita dalla giunta. Tale delibera, la n. 120/2013, permetterebbe al Segretario generale di istituire posizioni dirigenziali individuali e non sarebbe stata pubblicata sul bollettino ufficiale. Cosa significherebbe tutto ciò? Semplicemente che l ex presidente della Provincia si sarebbe dotato di mezzi per attuare nomine e assegnare incarichi a suo gradimento, in barba appunto alla trasparenza e alle norme di evidenza pubblica. Dalle opposizioni come è ovvio che sia, si è levato il grido: Zingaretti venga a riferire in aula, o se non è in aula, riferisca dove vuole, basta che esca dalla sua gabbia di vetro. Neanche per idea. Il governatore questa volta è andato oltre il suo silenzio, minacciando appunto azioni legali contro i 5 Stelle, i quali, per quanto criticabili, altro non fanno che esercitare il proprio ruolo di opposizione. Prerogativa che sempre più compete a La Destra e grillini appunto, e sempre meno al Pdl. Vista la strumentalità, l infondatezza e la chiara volontà diffamatoria recita la nota della Regione - la Giunta regionale sta valutando la possibilità di procedere con una querela. Ora, a prescindere dalla linea difensiva di dubbio gusto di Zingaretti, sottolineata anche dal leader dell opposizione Francesco Storace ( Il governatore farebbe bene a leggere il dossier e a smentirlo pubblicamente se ci sono scritte fandonie. Una maggioranza che chiede soldi o galera all opposizione è difficile da digerire ), il fatto persiste. Così come la volontà di Barillari e co. di andare a fondo: La minaccia di querele da parte della Giunta si legge sul sito dei 5Stelle - evidenzia il grave stato di difficoltà della sua azione politica, priva di argomenti, e incapace di fornire risposte ai fatti dettagliati. E i fatti in questione sono da far rabbrividire qualora venissero accertati. La lista delle anomalie è decisamente lunga per riportarla in questa sede, ci si limiterà quindi a fornire un paio di esempi indicativi. Sono tante le posizioni dirigenziali praticamente interscambiabili, ma una salta all occhio più delle altre. C è infatti, un dirigente esterno responsabile dei rapporti con gli organi di informazione, e un altro responsabile rapporti con i mass media. Costo delle due cariche: 60 mila euro annui cada uno. A supporto dei due dirigenti che svolgono la stessa funzione, come se non bastasse abbiamo anche l Agenzia digitale ed open government, con tanto di responsabile a cui spettano ben 115mila annui. Sarebbero in tutto quindi 14 le recenti nomine, tutte avvenute senza rispettare quelle procedure di trasparenza che il governatore immaginava in campagna elettorale. Nessuna competenza specifica nel settore interessato, nessuna esperienza come dirigente in aziende pubbliche o private e, ovviamente, nessuna procedura di evidenza pubblica nell assegnazione degli incarichi. Ma come non parlare infine degli zingarettiani che non hanno trovato posto nella squadra, appena formatasi, di Ignazio Marino, tutti amabilmente ricollocati dal fratello di Montalbano. L ex assessore d Elia, per citarne una, per 40mila euro l'anno, coadiuverà il presidente per le esigenze in materia di contrasto alle discriminazioni e di tutela dei diritti fondamentali di genere. I tagli della spending review regionale quindi, escono dalla porta e rientrano dalla finestra, in quella che a tutti gli effetti sta assumendo i contorni di una parentopoli tutta di sinistra, messa in atto da chi, sulla condanna di questo deprecabile metodo, ha costruito le proprie fortune. Ugo Cataluddi Eurosky Tower. Entrare in casa e uscire dal solito. Viterbo Tempi di crisi: a 62 anni costretta a spacciare coca Dura sbarcare il lunario. Così, in tempi di crisi, ci si deve attrezzare. Una donna di 62 anni., a Viterbo, si è però spinta un po troppo in là. Sfruttando il suo status di insospettabile, prestava infatti i suoi servizi ad una banda dedita allo spaccio di stupefacenti, finché non è incappata nell operazione messa in piedi dai finanzieri del comando provinciale finalizzata a contrastare il consumo e lo spaccio sostanze stupefacenti nel capoluogo. Tutto ciò ha consentito l arresto di una nonnina di 62 anni, C.P., residente nel centro storico del capoluogo. Questa è stata trovata in possesso di oltre 110 grammi di cocaina, suddivisa in dosi da cinque grammi, due bilancini elettronici di precisione e sostanza da taglio, nonché del materiale occorrente per il confezionamento delle dosi. Non è da escludere che la donna abbia voluto ricorrere a tale stratagemma illecito per far fronte al particolare periodo di crisi e ricercare facili guadagni proprio da tali attività delittuose. Gli uomini delle Fiamme Gialle sono giunti alla 62enne dopo averla tenuta sotto stretta sorveglianza, avendo constato che alcuni giovani e meno giovani della Viterbo bene la incontravano sia nei pressi della sua abitazione sita nei pressi del quartiere Trinità. Il fermo e la segnalazione alla Prefettura di alcuni suoi clienti hanno convinto i finanzieri che le informazioni in loro possesso erano giuste per cui gli uomini della speciale squadra antidroga hanno effettuato il blitz che ha portato alla scoperta della cocaina. La donna è finita nel Carcere circondariale di Civitavecchia a disposizione della Magistratura. Il sequestro è stato un duro colpo per gli utilizzatori della droga in città. V. B. Il relax ha una nuova casa. Eurosky Tower è il grattacielo residenziale di 28 piani che sta sorgendo a Roma, nel prestigioso quartiere dell EUR. Un progetto modernissimo e rivoluzionario che coniuga esclusività e tecnologia, ecosostenibilità ed eleganza. Eurosky Tower è destinato a diventare un simbolo di Roma e soprattutto un grande investimento che si rivaluterà nel tempo. Le residenze sono state progettate per offrire spazi comodi, ma al tempo stesso funzionali, perfettamente rifiniti in ogni dettaglio e con tagli che vanno dai 50 mq fino agli oltre 300 mq. La combinazione dell'esclusività del progetto, del prestigio della vista e della qualità progettuale offre un'opportunità unica per chi ricerca una residenza abitativa di primissimo livello nella Capitale. Al 19 piano, ad oltre 70 metri di altezza, sono state realizzate le prime tre residenze campione, altamente rifinite in ogni singolo dettaglio. Per prenotare la tua visita contatta i nostri consulenti al numero RE AWARDS Premio Speciale Smart Green Building UFFICIO VENDITE Roma EUR Viale Oceano Pacifico (ang. viale Avignone) Numero Verde Guidonia Ortofrutta: identificati 24 egiziani senza permesso di soggiorno Se gli anni 80 sono ricordati (anche) per il fiorire di ristoranti cinesi, quelli che stiamo vivendo saranno ricordati per le frutterie nordafricane. Ora, non si sa se i cinesi di allora fossero o meno in regola con tutti i permessi, ma la sensazione di oggi è che gli immigrati che hanno fatto del settore ortofrutticolo la loro leva di forza, con effetti quasi monopolistici in alcuni quartieri di Roma e città del Lazio, non lo siano. Un possibile indizio lo offre l operazione di controllo del territorio ad "Alto Impatto" portata avanti nel Comune di Tivoli. Gli agenti del Commissariato, con l'ausilio del personale del Reparto Mobile, hanno effettuato un particolare controllo presso il centro romano agroalimentare di Guidonia Montecelio. Durante il servizio sono stati fermati 24 cittadini egiziani trovati privi di permesso di soggiorno. Per questa ragione sono stati accompagnati presso l'ufficio immigrazione della Questura che provvederà in merito.

7 Giovedì 4 giugno Roma Si è spenta, all età di 82 anni Anna Maria, la madre di Stefano e Virgilio uccisi nel rogo di Primavalle Fazzoletti neri per mamma Mattei di Micol Paglia Brevi Fori Imperiali, s indaga sugli scontri La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine relativo agli scontri avvenuti lunedì pomeriggio nella zona dei Fori Imperiali a Roma nel corso di una manifestazione indetta dai movimenti di lotta per la casa. Durante i tafferugli una manifestante e un funzionario della Digos sono rimasti feriti. Il procedimento è stato avviato dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo: resistenza e lesioni i reati al vaglio degli inquirenti. Inchiesta bus, libero Mancini Ètornato libero dopo 90 giorni di reclusione, di cui 45 ai domiciliari, Riccardo Mancini, l'ex ad dell'ente Eur coinvolto nell'inchiesta della procura di Roma su una tangente legata alla fornitura di bus alla Roma Metropolitane, società del Campidoglio. Lo ha deciso il gip Stefano Aprile sulla base di un'istanza degli avvocati Luciano Moneta Caglio e Pierpaolo Dell'Anno. Il manager si trovava agli arresti domiciliari nella sua villa di Sabaudia. Vestito nero, velo di pizzo in testa, un volto distrutto dal dolore, ma a testa alta. Sotto braccio a Giorgio Almirante. Chi ha vissuto gli anni di piombo la ricorda così Anna Maria Mattei. La mamma di Stefano e Virgilio. Una donna ha visto morire due dei suoi sei figli sotto i suoi occhi, arsi vivi nel rogo della loro casa, a Primavalle. Non c è più Anna Maria. È morta ieri a Roma, ad 82 anni. Più della metà dei quali passati a combattere per avere giustizia. Per vedere in galera i colpevoli della morte dei suoi ragazzi. I responsabili di quella che poteva essere una strage ancora più grande, si conoscono perfettamente. A versare 5 litri di benzina sotto la porta dell appartamento di via Bernardo da Bibbiena e ad appiccare il fuoco, sono stati Achille Lollo, Marino Clavo e Manlio Grillo. All epoca tutti militanti di Potere Operaio. Tutti e tre condannati in via definitiva. Tutti latitanti. Tutti protetti dalla sinistra extraparlamentare. Protetti e difesi, in maniera ignobile, anche da Franca Rame e da suo figlio Jacopo, che si divertì a disegnare vignette satiriche sulla tragedia di Primavalle. Nessuno di loro è stato estradato né ha mai fatto un giorno di carcere (tranne Lollo che se l è cavata con due anni prima di scappare). La pagina più buia degli anni di piombo, senza ombra di dubbio. Ha sofferto Anna Maria, ha sofferto insieme alla sua famiglia colpita nel cuore della notte da un attacco infame e criminale. Io non perdono. Io non posso perdonare, aveva detto la signora Mattei quel maledetto giorno. Una frase ripetuta per tutta la sua vita. Sì, perché non può esserci perdono, quando non è stata fatta giustizia. La camera ardente di Anna Maria è aperta nella clinica Villa Claudia, in via Flaminia. Mentre i funerali saranno celebrati domani alle 10 alla parrocchia di Santa Croce in via Guido Reni. È volata in paradiso mamma Mattei, dove potrà finalmente riabbracciare i suoi figli Stefano e Virgilio. Nessuno glieli potrà portare via. Almeno questa volta. Il Brasile si conferma crocevia di brutte storie italiane degli anni di piombo. E se sono giorni decisivi per la sorte di Cesare Battisti, potrebbero esserlo anche per un ex militante di estrema destra. Secondo la Procura di Roma, infatti, il nome di un italiano emigrato oltreoceano negli anni 80 sarebbe legato alla morte di Valerio Verbano, militante di sinistra ucciso a Montesacro nel febbraio del Una vittima della violenza politica che viene ricordata con particolare dolore nell area della sinistra romana. Tre ignoti si fecero aprire la porta di casa con una scusa dai genitori del ragazzo, li chiusero in bagno ed attesero, armi in pugno, il suo ritorno. Dopo un interrogatorio, lo giustiziarono (Verbano aveva appena 18 anni) per poi far perdere le tracce. Il movente Il personaggio Battista: ogni truffa, un biglietto da visita finito il tempo delle truffe per Giancarlo Battista. ÈGiornalista pubblicista e ex militante del Msi, che ha fregato 51 persone dal 2007 al Intascandosi, in totale, due milioni e mezzo di euro. Denaro in cambio di promesse di impiego alla Camera dei Deputati, all Asl o alla Bnl. La Procura di Roma, dopo anni di indagini, ha scoperto tutti i suoi tranelli, dal primo all ultimo. Adesso, insieme ai suoi complici, Massimiliano Polselli, Giorgio Limardi, Gianfranco Trionfetti e Raffaelo Zavaldi, dovrà rispondere dell accusa dei reati che vanno dall associazione per delinquere (ovviamente, finalizzata alla truffa) alla sostituzione di persona, dalla calunnia al favoreggiamento. Truffe in piena regola quelle messe in piedi dai cinque. Biglietti da visita con su scritto Camera dei deputati, dirigente che venivano esibiti con disinvoltura alle loro prede. Promesse di lavoro a Montecitorio, come assistenti o magari come consiglieri parlamentari. Le prede, alla fine, convinte di aver davanti seri referenti, ci cascavano con tutte le scarpe. Sborsando cifre generose. Ventimila o trentamila ero. Addirittura c è chi ne ha pagati 120. Ovviamente di quei lavori, nemmeno l ombra. Le indagini sono cominciate l 11 maggio del 2011 giorno in cui Giancarlo Battista si era presentato davanti ai carabinieri di Via In Selci per denunciare l onorevole Italo Bocchino. Il truffatore aveva dichiarato ai militari di essersi fatto ripetutamente pagare dal politico, in cambio di promesse a giovani laureati di false assunzioni alla Camera. Tutto, ovviamente, in cambio di soldi. Un autodenuncia insomma, secondo la quale, Battista era il braccio operativo, Bocchino la mente. Il tutto era stato confermato dai complici, Trionfetti e Zavaldi, che vennero accusati di favoreggiamento Anna Mattei, al centro, sostenuta da Giorgio Almirante ai funerali dei figli LE INDAGINI SULL OMICIDIO DEL MILITANTE DI SINISTRA HANNO AVUTO UNA SVOLTA Verbano, caso caldo: il pm vola in Brasile dell atroce delitto sarebbe stato in un dossier sui militanti dell estrema destra romana dell epoca che Verbano aveva preparato. Da quel dossieri, riapparso nelle carte giudiziarie alcuni anni fa, sarebbero stati individuati dei nomi considerati caldi : ulteriori riscontri si sono avuti dall esame del dna isolato su alcuni oggetti riconducibili agli assassini. La rogatoria internazionale è già stata avviata, il pubblico ministero Erminio Amelio sta preparando le carte per volare in Brasile e vagliare di persona la posizione dell indagato. Chissà che almeno la madre di Valerio, scomparsa un anno fa, non possa almeno dall alto vedere giustizia. Magari insieme ad Anna Mattei. Loro, madri inconsolabili, ad abbracciarsi non avranno remore. R.V. e falsa testimonianza. Accuse che, ben presto, si rivelarono false. Così come i reati di cui il giornalista accusava l allora onorevole del Fli, e le registrazioni audio che aveva portato agli inquirenti. In quell occasione venne condannato e arrestato con per calunnia. Adesso però per Battista & Co. i guai potrebbero essere decisamente più seri. Ma chi è realmente quest uomo? Sicuramente un personaggio non proprio nuovo alle cronache. Prima agente assicurativo, poi giornalista (pubblicista, nota bene). Un passato in An come consigliere del IX Municipio negli anni 90. Le sue truffe sono iniziate nel 1998 quando viene arrestato per una strana vicenda di polizze vita. Quattro anni prima l agente assicurativo-giornalista-truffatore era stato licenziato dalla Lloyd Adriatico per fatti e comportamenti definiti gravissimi. Pochi mesi dopo, il piccolo Madoff delle assicurazioni torna all opera con un biglietto da visita con il marchio RAS (Riunione Adriatica di Sicurtà). Con questa referenza si garantisce la fiducia di una donna, Lorella Lattavo, che nel 95 diventa sua collaboratrice presso la sua segreteria politica. Gli affidai prima 100 milioni di lire per un investimento sicuro raccontò la signora - e poi firmai un rogito di compravendita temporanea della durata di 5 anni su due immobili ereditati da mia madre. Ma alla donna Battista fa solo polizze RAS finte, dopo aver intestato a sé stesso, e ad una terza persona, i due immobili. L inganno viene scoperto soltanto due anni dopo. Insomma, come si dice a Roma, il classico sola che, presumibilmente, adesso smetterà di fregare la povera gente. Paolo Signorelli La madre di Valerio Verbano INDAGINI IN CORSO Avevano un arsenale: bloccati due romani Una guida turistica esplosiva. C è anche questo tra il materiale sequestrato a due uomini romani, intercettati su uno scooter per le strade di Roma mentre erano in possesso di un vero e proprio arsenale. I due, scooter, quando hanno visto i poliziotti fermi per un posto di controllo in via Casilina all'angolo con via delle due Torri, hanno iniziato a scappare. Una rocambolesca fuga interrotta dagli agenti del reparto prevenzione crimine in via di Grotte Celoni vicino alla fermata del trenino. Identificati, i due, romani di 36 e 31 anni, sono risultati entrambi con precedenti. Gli agenti si sono inoltre insospettiti quando hanno notato sulla pedaliera dello scooter, un borsone semirigido, che uno di loro ha cercato di nascondere dicendo che all'interno non c'era nulla di importante. Perquisita la borsa, i poliziotti hanno trovato, non solo numerose armi da taglio tra cui coltelli e taglierini ma anche due simulacri di bomba a mano con relativi inneschi e parti di arma da guerra. E' stata sequestrata anche una pistola giocattolo provvista di tappo rosso e riproducente una colt. Ma la sorpresa è arrivata poco dopo: nel borsone è stato ritrovato anche un libro, una guida turistica, che, intagliato all'interno, nascondeva un panetto gelatinoso con una batteria per alimentare un circuito elettrico. Inevitabile chiamare la squadra artificieri per mettere in sicurezza il rudimentale ordigno. Gli esperti hanno accertato che l'ordigno era inefficace, perché privo della sostanza detonante. I due uomini sono stati arrestati e proseguono le indagini per accertare eventuali altri complici e i motivi per i quali i due arrestati fossero in possesso delle armi e dell'ordigno. Valter Brogino

8 Roma-Brennero Il tragitto della speranza Il calvario ferroviario dei viaggiatori: oltre ai ritardi spuntano anche i pidocchi Mentre l azienda di Moretti pensa solo alla concorrenza tra i supertreni sui convogli a basso prezzo la situazione degenera di giorno in giorno Pidocchi sul treno Roma-Brennero. A farne le spese un quarantenne russo, residente in Vallagarina, letteralmente attaccato dai fastidiosi insetti durante il suo viaggio. Alle 5 del mattino, l'uomo ha notato le punture sul suo braccio ed ha avvisato il capotreno, che ha fatto sgomberare la carrozza. Sottoposto a una serie di esami all'ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto, al malcapitato è stata diagnosticata la pediculosi. Trenitalia ha provato a gettare acqua sul fuoco, giustificandosi dicendo che tutti i convogli dei treni erano stati oggetto dei servizi di disinfestazione necessari. Dopo l'episodio che l'estate scorsa aveva visto il sindacalista Pasquale De Matthaeis, risarcito con 2mila euro dall'azienda per lo stesso motivo, ci risiamo. Un indagine, realizzata nel 2008 dalla Codacons, rivelava che circa il 38% degli Intercity aveva i sedili sporchi, e il 18% delle toilette impraticabili. Mentre, un recentissimo sondaggio effettuato dai Nas (i carabinieri per la tutela della salute) su alcuni convogli in transito, dopo la segnalazione di una puntura di zecca a bordo di un Intercity, ha fatto emergere condizioni irregolari di pulizia e igiene, con sporcizia e eccessiva usura degli arredi. Tutto ciò mentre tutti i giornali e cartelloni pubblicitari, vengono infestati (per restare in tema di pidocchi) da inserzioni e annunci sulle prestazioni ed i comfort del treno Frecciarossa, ed i vantaggi e i risparmi del suo antagonista, ovvero Italo. Treni senza dubbio all avanguardia, con una velocità tale da raggiugere (per esempio) Milano in tre ore partendo da Roma. In entrambi i casi, però, i costi per forza di cose, sono elevati. E non tutti possono permetterseli. Il passeggero comune (cioè l 80%) non viaggia né con Italo, né con Frecciarossa. Ne prende uno normale, dove rischia però di imbattersi in spiacevoli compagni di viaggio : i pidocchi. Non bastavano i soliti problemi dei viaggiatori, alle prese con i consueti ritardi 8 che li obbligano a spostare appuntamenti, a perdere ore di lezione, ad arrivare tardi al lavoro. Non bastava nemmeno il caldo afoso e insopportabile che spesso si respira perché l aria condizionata, nei treni normali, non c è. O non funziona. In compenso, però, c è sporcizia. Tanta sporcizia. Per non parlare dei treni che vanno verso il Sud Italia. Lì, bene che ti va, incontri il venditore ambulante (con tutto il rispetto per questo mestiere) che ti urla mentre dormi Coca Cola, birra, panini. Adesso ci mancavano giusto i pidocchi. Sembra incredibile, ma chi non può pagarsi il biglietto dei treni all avanguardia rischia di svegliarsi, alle 5 del mattino, con il braccio pieno di punture di insetti molto fastidiosi. Paolo Signorelli Italia DAL CENTRO E DAL NORD Pisa Lo scandalo Scuolabus e pranzi agli zingari Rom a scuola gratis, e gli italiani pagano Il comune approva il finanziamento, ma ad usufruirne sono in pochi Trecentomila euro per istruire i rom. Sono questi i soldo pubblici impegnati dai compagni della giunta pisana per garantire trasporto e pranzo gratis ai figli degli zingari che non pagano la retta. Gli scuolabus andranno a prendere gli scolari direttamente presso i campi rom abusivi e usufruiranno degli stessi servizi di chi invece paga regolarmente la retta, ovvero i figli degli italiani. Peccato che poi i rom che effettivamente vanno a scuola sono pochi. È quanto emerge da una riunione avvenuta al Comune in occasione della formazione delle classi di ogni ordine e grado e della corrispondente assegnazione dei servizi a domanda individuale provvisti dall Amministrazione. In particolare, sono stati confermati i posti di tre scuolabus completamente dedicati per i campi di Oratoio e Coltano, ai quali si vanno ad aggiungere i posti per le bimbe e bimbi rom residenti presso l ex-ittiogenico e che frequentano le scuole del litorale. Si tratta complessivamente di quasi il 30% della disponibilità complessiva di servizio di scuolabus. Analizzando però le frequenze scolastiche in presenza del servizio di scuolabus nei campi di Oratoio e Coltano risulta che complessivamente 39 bambine/i su 135, dall infanzia alle medie, hanno avuto una frequenza media o nulla, comunque inferiore al 50% - emerge dalla riunione - Per quanto riguarda poi le bimbe e i bimbi al campo non autorizzato della Bigattiera, solo tre dei circa 50 appartengono a famiglie che sono residenti a Pisa e che contemporaneamente sono nel comprensorio della scuola scelta: a questi è stato regolarmente assegnato il servizio come in tutti gli altri casi cittadini. Anche in questo caso frequenze in larga prevalenza basse o nulle. E mentre l amministrazione comunale continua ad impegnare soldi per istruire i rom, le famiglie italiane sono costrette a sborsare sempre più soldi per mantenere gli studi dei figli. Carlotta Bravo Fano - In manette una dottoressa pigra Certificava la morte senza accertarla: un arresto Era l impresario dell agenzia funebre a fornire la documentazione al medico che poi la certificava Erano realmente morte le persone che sono state sepolte? Uno scenario da film horror quello che proviene da Fano, che far riflettere, ancora una volta, sul valore di una vita che troppo spesso può essere spezzata a causa di una firma medica. Già perché una dottoressa di Fano si limitava a firmare un documento di morte precompilato e dava l autorizzazione per la sepoltura senza accertare e certificare, con una visita necroscopica, la morte del soggetto. La donna in questione è stata arrestata dalla Guardia di Finanza di Pesaro che, nell ambito dei controlli sulla spesa sanitaria pubblica, ha allargato le indagini nei confronti di alcuni medici che si occupano di ispezione cadaverica. Le investigazioni svolte hanno dimostrato infatti che, in almeno due casi, la dottoressa non ha effettuato nessun riscontro sui cadaveri. Ma non è finita: è emerso infatti che era l impresario dell agenzia funebre a fornire la documentazione all interessata che semplicemente firmava il certificato in questione. A quel punto, il cadavere era pronto per essere tumulato senza essere stato prima ispezionato, come previsto dalla norma. La legge, infatti, per evitare il pericolo di una sepoltura o della cremazione di persone in stato di morte apparente, prescrive un periodo di osservazione del cadavere; dopo la quindicesima ora ed entro la trentesima dal decesso, il medico incaricato dall Asur deve verificare la comparsa dei fenomeni cadaverici consecutivi per la conferma della diagnosi di morte e compilare il certificato, riscontrando la morte reale e naturale. I militari del Nucleo di Polizia Tributaria stanno comunque indagando su un vero e proprio giro di certificati di morte della specie, che interessa tutta la provincia di Pesaro e Urbino. Mentre dottoressa arrestata, per il reato di falso ideologico in atto pubblico, rischia una pena detentiva fino a sei anni, è squallido pensare che qualcuno si possa prendersi gioco così della cosa più preziosa che un persona ha: la vita. Barbara Fruch Padova Scoperti romeni, ladri tecnologici Il book fotografico della case da svaligiare Arrestati due dei quattro che hanno colpito il palasport di Cittadella, era il settimo furto alla struttura Un vero e proprio book elettronico con le case da svaligiare. Tutti gli obiettivi da colpire erano rigorosamente registrati sul cellulare. È quanto scoperto dai carabinieri della compagnia di Cittadella che hanno arrestato nella notte tra lunedì e martedì Marius Dabija, 24 anni, romeno, e il connazionale Ionut Eugen Straoanu, 18 anni, di professione operai e residenti proprio nel comune padovano. Sono stati bloccati all'una e mezza mentre scappavano dall'interno del palazzetto dello sport di San Martino di Lupari, mentre altri due complici sono riusciti a fuggire. Era il settimo furto subito dalla struttura sportiva in due anni, per un ammontare di 15mila euro. A togliere ogni dubbio è stata la successiva perquisizione nell abitazione di uno degli arrestati, dove sono stati rinvenuti diversi oggetti provento di furti. Tra questi anche una affettatrice di proprietà della società Tennis Alta Padovana, diretta da Aldo Viero e gestrice del palasport colpito. Nel cellulare di uno degli arrestati, inoltre sono state trovate le foto di obiettivi, alcuni dei quali già oggetto di furti, ed altre interessanti informazioni. Insomma, una specie di book elettronico sui luoghi dove rubare a rischio zero. E probabilmente il loro piano sarebbe andato avanti ancora per mesi se non fosse stato per l allarme del palasport, che ha allertato il gestore del palasport che a sua volta ha chiamato i carabinieri. Le forse dell ordine, intervenute immediatamente, sono riuscite a bloccare due dei quattro. Per la dinamica del furto potrebbero essere gli autori dei precedenti. L'accusa è di furto aggravato dal concorso. I danni procurati alla struttura dall'effrazione sono di circa 2 mila euro. Processati per direttissima nel Tribunale di Padova, c'è stata la convalida dell'arresto con ritorno in libertà con obbligo di firma tre giorni alla settimana. Miriana Markovic Roma, via Filippo Corridoni n.23 Tel Fax redazione@ilgiornaleditalia.org Direttore responsabile Francesco Storace Direttore editoriale Guido Paglia Società editrice Amici del Giornale d Italia Amministratore Roberto Buonasorte Direttore Generale Niccolò Accame Progetto grafico e impaginazione Raffaele Di Cintio Nicola Stefani Sito web Per la pubblicità su Il Giornale d Italia rivolgersi al Responsabile Marketing Daniele Belli, tel mail: daniele.belli@hotmail.it

9 9 Italia DAL SUD Emergenza sbarchi a Lampedusa, in attesa della visita del Papa Trecento gli immigrati sbarcati negli ultimi due giorni, l isola è stracolma in attesa dell evento di lunedì prossimo Èdi nuovo emergenza sbarchi a Lampedusa, dove lunedì arriverà Papa Francesco per la sua prima visita pastorale in Italia. Sono infatti quasi 300 gli immigrati sbarcati negli ultimi due giorni. Nella nottata tra martedì e mercoledì un imbarcazione con a bordo 227 persone, tra i quali 41 donne e quattro bambini oltre a numerosi minori: i profughi sono stati soccorsi in nottata su un barcone a circa 70 miglia a Sud dell isola da una nave della Marina Militare. Gli immigrati sono stati poi trasbordati sulle motovedette della Guardia Costiera che hanno fatto la spola tra la nave e il porto di Lampedusa. Le operazioni si sono concluse intorno alle 3 di notte. Tra gli extracomunitari anche due giornalisti francesi che sono stati accompagnati nella caserma dei carabinieri per accertamenti. Gli immigrati, tutti in buone condizioni di salute, sono stati poi accompagnati nel centro di prima accoglienza, struttura che aveva già fatto registrare cifre record nei scorsi giorni. Ma l ondata di immigrazione non sembra destinata a placarsi: poche ore dopo la nave Cigala Fulgosi si è mossa nuovamente nel Canale di Sicilia in soccorso di un barcone avvistato a 80 miglia a sudest di Lampedusa. Il natante è stato segnalato da un peschereccio tunisino. Non c erano morti a bordo, come si temeva inizialmente: a comunicarlo sono state fonti della Marina Militare. Sono state circa 80 le persone soccorse, tra cui 10 donne, 4 incinte. E mentre l isola continua a ospitare frotte di immigrati, i 6034 abitanti delle Pelagie non stanno nella pelle in attesa delle visita di Sua Santità, che avverrà proprio lunedì prossimo, 8 luglio. Nonostante non vi sia ancora un programma ufficiale, si sa che il Papa dovrebbe partire intorno alle ore 8 nel mattino per far rientro in Vaticano dopo le 13. Il portavoce vaticano ha poi chiarito alcuni momenti della visita: un giro in imbarcazione al largo di Lampedusa dove Papa Francesco getterà in mare anche un corona di fiori per fare memoria dei immigrati morti nelle acque del Mediterraneo, l incontro nel porto con una rappresentanza degli immigrati che sono riusciti a raggiungere le coste italiane e, infine, una messa al campo sportivo di Lampedusa. Intanto, a meno di una settimana dall arrivo del Pontefice sull isola si registra ormai il tutto esaurito. Tra la massiccia presenza di turisti e l arrivo di quanti dovranno seguire per lavoro lo storico evento è ormai impossibile trovare un posto in aereo per raggiungere l isola. Gli alberghi e le camere del piccolo lembo di terra europea di fronte alla costa africana sono da tempo pieni. Ma gli abitanti si stanno attrezzando per poter mettere a disposizione tutte le case disponibili per gli ospiti che vorranno seguire il Papa nel suo passaggio isolano. Barbara Fruch Rissa al Cara di Bari: resta ucciso un curdo Alle 3 del mattino è scoppiata la lite tra gruppi di varie nazionalità. Silenzio dal Governo Gli immigrati scatenano un altro finimondo. Dopo i casi di Milano, Padova e Crotone, la scorsa notte nel Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Bari è scoppiata l ennesima rissa tra gruppi di varie nazionalità Kurdistan da una parte, immigrati del Pakistan e dell'afghanistan dall'altra - cui è rimasto vittima un giovane curdo di 26 anni. Il ragazzo aveva numerose ferite di arma da taglio sul corpo ma anche ecchimosi a causa delle percosse. Sarà l autopsia (prevista per oggi) disposta dalla Procura di Bari a stabilire le cause della morte. Altri tre feriti, anche loro curdi, hanno riportato lievi ferite, guaribili in dieci giorni. Dalle ricostruzioni degli inquirenti, la rissa sarebbe scattata nel cuore della notte, intorno alle 3. Ancora non si conosco i motivi che hanno scatenato la discussione. La Polizia infatti sta ascoltando alcuni testimoni per cercare di appurare cosa sia accaduto. Da molto tempo, il Cara - che al momento ospita un migliaio di migranti di 40 nazionalità è finito nell occhio del ciclone della Magistratura barese. Diverse le inchieste: dall immigrazione clandestina allo spaccio. Sembrerebbe che nel Centro di accoglienza per richiedenti asilo, si alternino con maggiore frequenza ormai fatti criminali. Poche settimana fa, sempre nel Meridione - nel Centro di identificazione ed espulsione Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto, già noto a forme di violenza era scoppiata una rivolta degli immigrati contro le forze dell ordine. Negli scontri, cinque uomini della Guardia di Finanza e quattro militari dell Esercito colpiti con spranghe di ferro e fatti oggetto di una fitta sassaiola riportarono ferite e contusioni. I fiumi migratori e le pessime condizioni in cui versano i centri di accoglienza, però, sembrerebbero non interessare al Governo Letta-Alfano. D altro canto per il ministro Kyenge gli sbarchi non sono un'emergenza e peggio ancora - bisogna abrogare il reato di clandestinità. Marco Compagnoni Costi della politica: indagati 57 consiglieri regionali. Escluso il Governatore Caldoro L inchiesta sui fondi ai gruppi va avanti Nel calderone anche la moglie di Clemente Mastella, Sandra Lonardo Prosegue l inchiesta sui fondi ai gruppi consiliari in Campania dove sono indagati 57 consiglieri su 61. Così ieri mattina, nella sede dell assemblea regionale - i finanzieri del Nucleo di polizia Tributaria, guidati dal colonnello Nicola Altiero, hanno provveduto alla consegna degli inviti a comparire ai singoli consiglieri o presso le rispettive segreterie dei gruppi. L ipotesi di reato è sempre la stessa: peculato. Sotto la lente del procuratore aggiunto Francesco Greco e il pubblico ministero Giancarlo Novelli, l'impiego dei cosiddetti fondi per il Funzionamento dei gruppi regionali e il Rapporto eletto/elettore. Tra gli indagati esclusi il Governatore Caldoro, Luca Colasanto (Pdl) e Giovanni Buccione (Nuovo Psi) - anche i parlamentari pidiellini Domenico De Siano e Eva Longo, Umberto del Basso De Caro del Pd, la moglie di Clemente Mastella, Sandra Lonardo, e l ex assessore al lavoro della giunta Bassolino, Corrado Gabriele. Nel calderone sono finiti tutti i gruppi consiliari: Pd, Nuovo Psi, Pdl, Idv, Udc, Udeur, Noi Sud. Secondo la Procura - attraverso la consulenza del professore Paolo Barba - Idv e Udeur (95%), Nuovo Psi di Salvatore (91%), Pdl (89%) e Pd (82%) sono i gruppi che avrebbero più di ogni altro utilizzato in maniera ingiustificata i fondi. A dare l avvio alle indagini sono state alcune intercettazioni telefoniche sul consigliere dell'udeur, Ugo De Flavis, al quale, tra l'altro, furono sequestrati diversi computer. Lo scorso 21 settembre, le fiamme gialle entrarono per la prima volta - nella sede del Consiglio regionale della Campania, per un presunto spreco di fondi pubblici. Alla fine della giornata, furono quattro le auto riempite di faldoni. La Finanza, inoltre, si fece consegnare le carte relative al bilancio regionale. Tre le voci (6-7milioni di euro): indennità per le attività politiche, comunicazione e funzionamento dei gruppi. Il 20 dicembre del 2012, invece, la prima ordinanza di custodia cautelare contro l esponente del Pdl, Massimo Ianniciello; accusato di aver indebitamente percepito 63mila euro. Poi, furono iscritti nel registro degli indagati anche Nicola Caputo (Pd) e Angelo Polverino (Pdl). Il 22 aprile scorso, l ultima ordinanza. Agli arresti domiciliari finì Sergio Nappi e all'obbligo di dimora Raffaele Sentiero, entrambi consiglieri di Noi Sud, accusati di truffa aggravata. Giuseppe Sarra Gioia Tauro - L imprenditore De Masi si arrende Lottò contro la mafia ora getta la spugna Gli avevano promesso l accesso alle risorse anti-usura E stato costretto a chiudere per i gravissimi ritardi Lottare contro la mafia non conviene. Potrebbe essere l amara conclusione di chi lo ha fatto e al suo fianco non si è trovato nessuno, nemmeno quello Stato che aveva promesso di aiutarlo. Antonino De Masi, imprenditore calabrese di Gioia Tauro che ha denunciato boss mafiosi e lottato contro le banche, ora è stato costretto alla resa. Da sette anni in attesa (vana) di un mutuo antiusura, De Masi ha annunciato che dal 10 luglio chiuderà per crimini di Stato, lasciando a casa cento lavoratori. Masi, nonostante diverse figure di spicco della zona lo avessero scoraggiato, denunciò gli altissimi tassi di usura attuati dalle banche al Sud, ricevendo minacce e pressioni da parte della ndrangheta. Nel 2006 ecco la possibile svolta, con l imprenditore che nonostante tutto presenta domanda per avere accesso all antiusura. Richiesta accolta, una cifra di diversi milioni di euro che sarebbe dovuta servire per ripianare difficoltà economiche protratte negli anni, rilanciare l attività, dare lavoro a centinaia di persone. A distanza di sette anni però tutto è ancora fermo. Tanto che De Masi ha deciso di arrendersi, dopo che il Tar di Reggio Calabria si è pronunciato per l ennesima volta sul caso. Il 20 giugno scorso - scrive De Masi nella lettera inviata a sindacati e istituzioni - il Tar di Reggio Calabria si è pronunciato, per la quattordicesima volta, in merito alla concessione del mutuo antiusura che doveva esserci erogato entro pochi mesi dalla domanda, presentata nel 2006, così come previsto dalla legge la cui finalità è quella di tutelare le vittime di usura dando compiuta attuazione, come affermato dalla sentenza, a quei valori di solidarietà e di tutela che discendono dai principi generali dell art. 2 e 3 della Costituzione di cui la legge 108/1996 va considerata direttamente esecutiva. La sentenza come tutte le altre in precedenza, ci riconosce il diritto ad avere il mutuo. La presente lettera, indirizzata in primis alle Organizzazioni sindacali e per conoscenza a tutte le Istituzioni, è l amaro annuncio che il 10 luglio avvieremo le procedure di chiusura dello stabilimento di Gioia Tauro con i relativi licenziamenti di tutto il personale. De Masi a Rizziconi è proprietario di cinque aziende di famiglia operanti nell edilizia e nei macchinari agricoli, ha quindi deciso di comunicare ai sindacati la cessata attività di due capannoni, nei quali trovano lavoro un centinaio di persone. L imprenditore diventa così l ennesima vittima sacrificale dell inefficienza dello Stato e dell ignavia della classe politica. Carlotta Bravo

10 10 Cinema Crew2Crew - A un passo dal sogno di Mark Bacci USA/I Con Andres Londono, Jordan Bridges, Jeannine Kaspar, Kate Nauta di Nicola Palumbo Provincia barese. Con un nonno e un padre carabinieri, impossibile non essere altrettanto. E infatti Luca Santoro (Londono) già da qualche anno veste la divisa per l orgoglio di papà e per la tranquillità di Paola (Kaspar), la sua bella fidanzata di sempre. A Luca gli alamari piacciono, ma sente anche la voglia d altro, di qualcosa che è diametralmente opposto alla vita di carabiniere. Del tutto casualmente Luca si trova a fare qualche passo di break dance per le strade della sua cittadina, e puntuale arriva l illuminazione: sarà mica la danza afroamericana a rappresentare il proprio radioso futuro? Timoroso di parlarne con il severo padre e forse ancora di più con la petulante, ansiosa e gelosa Paola, Luca inizialmente tiene la cosa per sé, pensando che comunque non potrà mai dare seguito al sogno di diventare un ballerino professionista. Ma è grazie all inaspettato incontro con Mino (Bridges), suo vecchio amico d infanzia col quale Luca condivise una drammatica esperienza, che arriva l occasione della vita: durante una delle tante feste organizzate da Mino, Luca si cimenta nel ballo acrobatico quando qualcuno fa suonare un disco rap. Fra una piroetta e l altra, Luca viene notato dalla bella e conturbante Fiona (Nauta), che manco a farlo apposta è una ricca, celebre e anche un po annoiata impresaria di un gruppo di ballerini di break-dance. Affascinata dal bel Luca, Fiona lo fa entrare nel suo gruppo incoraggiandolo a darsi da fare, visto che di lì a poco a Roma stanno per iniziare le selezioni, grazie alle quali la severissima coreografa di Fiona sceglierà i migliori cinque danzatori da portare a Los Angeles. Apriti cielo. Non fa in tempo a raccontare la cosa alla fidanzata e al padre, che Luca si trova immediatamente nel bel mezzo di un melodramma da cui non sa come uscirne, con Paola disperata per il timore di perderlo per sempre, e il padre che già vede le stellette del figlio gettate nella pattumiera. A poco valgono le assicurazioni che Luca dà ai suoi cari: lui è innamorato di Paola e della divisa e a entrambe giura fedeltà, dando alla danza solo la patente di piacevole esperienza, comunque da fare. Intanto il passato drammatico che unisce Luca a Mino inizia a riaffacciarsi a causa dell attività di quest ultimo, diventato nel frattempo un boss di una gang dedita allo spaccio. In verità Mino non intende coinvolgere Luca nei suoi traffici, ma la frequentazione fra i due inevitabilmente diventa pericolosa per entrambi visto che comunque uno è un malvivente, l altro è un appartenente alle forze dell ordine. Nel frattempo le prove Nella foto, una scena del film di ballo continuano a tamburo battente, per molti sono dei massacranti banchi di prova dai quali spesso ne escono sconfitti. Pur con qualche difficoltà Luca resiste. Già, ma fino a quando? Saranno famosi. Più che menzionare l ovvio film di riferimento a questo, il nostro vuole essere l augurio alla New Pandora Film, giovane produzione italo/americana, che si affaccia sul mercato italiano con la vicenda di questo carabiniere, realmente accaduta. Il film esce nelle nostre sale con non più di una quindicina di copie, la maggior parte delle quali destinate a quelle pugliesi. Del lavoro di Bacci, regista italo canadese, non possiamo non rilevare la scontatezza della trama, e poco importa se si tratta di fatti reali. Nel bicchiere mezzo pieno indichiamo la discreta prova degli attori, tutti giovani e con uno scarso curriculum alle spalle, quasi tutto dedicato a produzioni televisive. Bridges ha un cognome pesante essendo il figlio del bravo Beau ( Norma Rae ), quindi nipote di zio Jeff ( Il grande Lebowski ) e di nonno Lloyd ( Mezzogiorno di fuoco ); la Nauta, di inquietante bellezza, l abbiamo vista in Transporter 2. Fra i non citati (il cast è numerosissimo) c è Brooklyn Sudano, figlia di Donna Summer, che qui è Julia, l affascinante coreografa. Obbligatorie infine due parole per Francesco Cippone che nel film è Joe, il braccio destro di Mino. Nella realtà Cippone è il carabiniere barese protagonista di questa storia, sorprendentemente a suo agio nelle vesti del guardia spalla del boss. Visibilmente emozionato nel presentare l anteprima del suo film, Cippone ha orgogliosamente rivendicato il suo amore e la sua devozione verso l Arma dove tutt ora presta servizio, ricordando alla numerosa platea presente che essere carabiniere in Aspromonte non è la stessa cosa che esserlo a Bologna o a Milano. Per avvalorare la sua dichiarazione, ha ricordato le ferite riportare in un conflitto a fuoco dove è stato coinvolto soltanto per aver dato aiuto a un anziano; successivamente ha di nuovo rischiato la vita, questa volta per accoltellamento, anche qui dopo aver dato una mano a un anziana donna. Grazie a Cippone, ora sappiamo cosa non fare se dovessimo trovarci in Aspromonte, di fronte a qualcuno in difficoltà.

11 11 Ambiente Evitare gli sprechi e vivere meglio: un po di attenzione nei gesti quotidiani per tutelare la Terra e i suoi beni Piccole accortezze per aiutare il Pianeta L Italia al primo posto in Europa per numero di aziende agricole biologiche: prodotti da valorizzare, ma che costano troppo di Emma Moriconi Gesti quotidiani possono essere importanti accorgimenti per risparmiare energia e denaro. Non solo: facendo un po di attenzione è possibile trovare valide alternative ai prodotti tradizionali nel rispetto della natura e a tutto vantaggio del corpo. Ci sono beni che sono essenziali per la vita: prima di tutto l acqua: questa ricchezza preziosissima viene utilizzata per bere, cucinare, pulire, per igiene personale, per lo scarico del wc, per fare solo qualche esempio. Il fulcro del settore dell energia alternativa si sposta oltreoceano: il nuovo punto di riferimento per il fotovoltaico è la California. Non solo patria del cinema e delle grandi star, lo Stato americano più popoloso e ricco della Confederazione oggi produce con il sole ben 1 GigaWatt di energia elettrica, grazie a un efficace programma di incentivi messo a punto dalle istituzioni. Facendo i conti un risultato che equivale su per giù quanto una centrale nucleare o due centrali elettriche convenzionali. Un record. Finora nessun altro paese grande o piccolo ha raggiunto tale traguardo. A prendersi il merito del successo è la California Solar Initiative, un progetto da 2,4 miliardi di dollari che garantisce sconti sulla bolletta e crediti d imposta fino a euro (2000 dollari a famiglia) per ogni utenza sia civile che commerciale che installa pannelli fotovoltaici. Un iniziativa che ha raggiunto la sua fase intermedia e che è stata avviata nel 2006 sotto il Governatore Schwarzenegger: entro il 2016 punta a raggiungere un quantitativo di energia prodotta pari a 2 GigaWatt. Qualcosa di straordinario se si pensa che fino alla metà dello scorso decennio, nello Stato dell oro, l industria del solare non riusciva a decollare. Nel 2006, all inizio del programma, la California aveva l 11,6 % di tutta la sua elettricità proveniente dalle rinnovabili: oggi l obiettivo è di arrivare al 33% entro il Con il lancio del programma, la situazione già oggi si è ribaltata, Ebbene, per tutelare questo patrimonio si potrebbe cominciare, per esempio, ad installare nello sciacquone del bagno il doppio pulsante, per avere un diverso flusso di acqua a seconda delle esigenze. Ancora meglio sarebbe se si riuscisse a sostituire il sistema automatico con un metodo cosiddetto a manovella, per cui l utilizzo della quantità di acqua sarebbe quello necessario, senza sprechi. Anche l uso della lavatrice implica un notevole impiego di acqua: fare il pieno carico prima di metterla in funzione può contribuire al risparmio STATI UNITI La California regina del fotovoltaico Grazie a un grande progetto su scala nazionale lo stato Usa riuscirà a incrementare le proprie risorse energetiche grazie anche al fatto che i costi per gli impianti residenziali sono scesi del 37%, e alla possibilità di concedere il tetto della propria casa per ospitare impianti, senza però possederli grazie al New Solar Homes Partnership. Ma i finanziamenti concessi dalla California Solar Initiative hanno lo scopo di contribuire anche ad altri progetti capaci di garantire una produzione energetica per altri 400 MegaWatt, l equivalente della metà dell energia solare installata in California. Un esempio che tutti i paesi dovrebbero prendere in considerazione, ancor più in Europa e in Italia in particolare. Il Pianeta dà chiari segnali di cedimento sul fronte ambientale ed energetico: è opportuno e indispensabile che i Paesi ne prendano piena coscienza e con la collaborazione di tutti, dai cittadini alle aziende, trovino soluzioni immediate e green al gap di risorse. Francesca Ceccarelli anche dell energia elettrica. Stesso discorso vale per la lavastoviglie. Lavarsi i denti è un gesto quotidiano che fa ciascuno di noi: basta avere l accortezza di chiudere il rubinetto durante questa indispensabile operazione per risparmiare, a conti fatti, circa 30 litri d acqua. Un'altra abitudine, che provoca la dispersione di una grande quantità di questo patrimonio essenziale, è il bagno: sostituirlo con una doccia, più rapida e anche maggiormente igienica, è certamente un buon mezzo per tutelare questa ricchezza. Poi, naturalmente, è necessario porre attenzione alla manutenzione di tubi, rubinetti e termosifoni: evitare perdite è fondamentale. Anche le amministrazioni pubbliche possono fare molto. Lasciar scorrere l acqua dalle fontanelle pubbliche, per esempio, è uno spreco di proporzioni inaudite. Per ovviare a questo problema, alcune amministrazioni hanno adottato il criterio del riciclo: per le fontane ornamentali si usa l acqua piovana, e quella che fuoriesce viene riutilizzata. Alcune di quelle, invece, che distribuiscono acqua potabile, sono state dotate di rubinetti. Purtroppo, però, in molti casi queste modifiche non sono state apportate, e sono ancora tante le fontane pubbliche che rimangono aperte notte e giorno. Lo spreco, in questi casi, è di proporzioni immense. Per risparmiare acqua, ma anche energia, si può poi dirottare la scelta su alimenti e cosmetici biologici, che hanno un solo, ma grave, problema: costano almeno il 50% in più dei prodotti tradizionali. In un periodo di crisi come La Cina si conferma in testa alla classifica dei paesi con le leggi più assurde. Da qualche mese, Pechino è sotto choc per l altissimo tasso d inquinamento registrato nel paese. Poco tempo fa, gli abitanti della capitale sono stati costretti a girare con indosso delle mascherine antigas, per via di una massiccia nebulosa di smog. La nube è stata la causa di un vertiginoso aumento tra la popolazione di malattie polmonari e complicazioni respiratorie. Addirittura, quando il vento ha cominciato a soffiare verso est, Tokyo ha chiesto preoccupata un rapido intervento del governo cinese, per evitare che il gas tossico arrivasse fino all isola nipponica. Pechino ha anche acquistato nuovi gadget da una ditta italiana, che permetterebbero alle persone di respirare normalmente e in sicurezza. Una scena da impero del Male, in cui l aria che si respira diventa un esalazione velenosa. La autorità hanno dato il via ad una massiccia politica antiinquinamento, per contenere i danni ambientali compiuti dal regime. Lo scandalo della distruzione dell ambiente riguarda anche il settore alimentare. Il caso della carne di topo spacciata per agnello non hanno potuto lasciare indifferenti le autorità cinesi. E si è arrivati ad un clima di esasperazione, Pechino ha così deciso di fare quello attuale, non è certo facile scegliere in questo senso. A favore dei prodotti biologici si può dire che sono naturali, quindi più salutari. Inoltre, nel caso dei cosmetici, essi non vengono testati su animali. E non è cosa da poco. Per quanto riguarda i detergenti, dallo shampoo ai detersivi, i prodotti tradizionali formano molta schiuma, concorrendo in misura importante all aggravarsi dell inquinamento. In Italia la superficie agraria destinata al biologico è quasi il 19%: siamo al primo posto in Europa quanto a numero di aziende agricole biologiche, che sono oltre Esse producono risparmiando sia in termini di utilizzo di acqua che di energia. Il rendimento della terra, però, è inferiore di circa il 15%. Pechino reagisce al triste primato in campo ambientale Cina, pena di morte per chi inquina? L ex Impero celeste risente di decenni del dannoso lassismo nei confronti di Madre Natura, tanto da arrivare a rendere l aria un esalazione velenosa. Adesso, per i casi più gravi sarà prevista addiritttura la punizione capitale l unica cosa che sa fare bene: reprimere nel più brutale dei modi. Addirittura, per le violazioni più gravi ai danni dell ambiente, si è arrivati ad ipotizzare la pena di morte. Da un eccesso ad un altro, insomma. Decenni di politiche sregolate sull inquinamento hanno prodotto veri e propri mostri. Una situazione fuori controllo e tante protese da parte del mondo occidentale. Nonostante ciò, l Europa e gli Stati Uniti continuano a fare affari con Pechino e a seguirne i dettami. Così, mentre le nostre industrie subiscono, giustamente, gravi perdite per seguire le politiche del rispetto dell ambiente, la Cina si gira dall altra parte e, anziché cercare un rimedio sano e spendere qualche soldo in più, preferisce tenersi tutto e agire per la via più semplice. Corradino Pratoli

12 12 Cucina Pane fatto in casa, marmellate, erbe aromatiche ed ortaggi coltivati sul terrazzo: la parola d ordine è risparmiare Combattere la crisi: ora si può Riscoprire le abitudini di una volta fa bene alla salute e al portafoglio. Ci vuole solo un po di fantasia e un pizzico di dedizione di Emma Moriconi La crisi attanaglia le famiglie italiane. Carrelli sempre più vuoti, negozi deserti e saracinesche abbassate danno la misura di una recessione che sembra senza fine. La soluzione non è alle porte, e anche piccoli miglioramenti tardano ad arrivare. Qualche accorgimento per tentare di risparmiare sulla spesa può essere utile, e si potrebbe cominciare con un bene primario: il pane. Secondo un indagine di Altroconsumo, questo alimento essenziale costa da un minimo di 2 euro e 70 al kilo e raggiunge cifre superiori ai 6 euro in alcune città. L Istat ha rilevato che la spesa media, per una famiglia di 4 persone, è di circa euro l anno. Per la sola voce pane. Cifre pazzesche. Panificare in casa non è poi così complicato, e consentirebbe di guadagnarci anche in salute: il pane fatto in casa dura di più, e non prevede l utilizzo di additivi, abituale per i produttori industriali. Bastano un chilo di farina, lievito di birra, sale e un po di pazienza per produrre circa un chilo e mezzo di pane. Costo complessivo: meno di un euro. Se poi non si hanno particolari doti culinarie, o non si ha tempo o pazienza, la macchina del pane può essere una soluzione interessante: costa circa 50 euro, ammortizzabili com è evidente in breve tempo. E sufficiente inserire gli ingredienti nel cestello secondo l ordine stabilito e premere un tasto: la macchina fa tutto da sola. Si possono anche fare impasti per brioches, pizza e altro. Si può risparmiare e mangiare meglio anche nell ambito delle erbe aromatiche: bastano pochi vasi sul balcone o sul terrazzo, oppure un piccolo pezzo di giardino, per cominciare a pensare di seminare e raccogliere una REGNO UNITO Siamo quello che mangiamo allora tutti attenti al kebab Interiora e ossa sembrano essere gli ingredienti principali di questo gustoso piatto dai risvolti tutt altro che salutari vasta quantità di erbe ma non solo. Origano, rosmarino, basilico, prezzemolo, menta, alloro, se comprate al supermercato, hanno un costo non indifferente. Una scatolina contenente un ramoscello di menta, per esempio, può costare anche più di un euro. Qualche foglia di basilico supera l euro e cinquanta. Se di queste erbe, tra l altro preziose sia per il gusto che per la salute, si fa un uso abituale, è bene organizzare uno spazio dedicato a loro. Basta seminarle ed essere costanti nell annaffiarle: cresceranno rigogliose e molto più gustose di quelle del supermercato. Non solo: se si ha l occasione di fare due passi in campagna, non è difficile trovare erbe commestibili e dal sapore dimenticato: basti pensare alla mentuccia selvatica, o alla cicoria. Possono essere piantati in casa anche altri frutti: una pianta di limoni o di arance è un complemento d arredo gradevole per un terrazzo o per un giardino, e consente di mettere a tavola agrumi freschi, succosi, non trattati, dei quali si possono utilizzare tranquillamente anche le bucce. Chi ha un po più di spazio (e di tempo) può pensare anche di realizzare nel proprio giardino un piccolo orto: i pomodori (ce ne sono di moltissime varietà) crescono con facilità, come pure le zucchine (ma hanno bisogno di molto spazio), le fave, l insalata e così via. La cura delle piante e il contatto stretto con la natura, poi, sono anche un toccasana per l umore: un mezzo per fermarsi qualche istante e per staccare la spina dalla frenesia dei giorni d oggi. La splendida cornice delle Dolomiti farà da sfondo a un importante iniziativa culinaria e artistica La cucina si fa arte Fino al 6 settembre un progetto fotografico di Alfonso Catalano Il nemico numero uno dello slow food ha un nome e si chiama Kebab. Cibo per antonomasia nel mondo arabo, è stato esportato in Europa attraverso quel grande canale che è la Germania, bacino di riferimento per numerosi immigrati provenienti dall Oriente e la sfera musulmana. In Italia, paese di buongustai, questo alimento non ha tardato a trovare proseliti: dai giovani agli adulti, tutti sono impazziti per questo involucro di carne non ben identificato. E proprio questa indeterminatezza di ingredienti che ha incuriosito un gruppo di ricercatori inglesi, un pool di scienziati e nutrizionisti provenienti da 76 istituti di ricerca sparsi per il Regno Unito, che hanno redatto l usuale Local Authority Coordinators of Regulatory Services, ottenendo un risultato scioccante. Non si tratta di leggende metropolitane, ma di veri dati messi nero su bianco. Secondo lo studio inglese, infatti, il kebab conterebbe i seguente ingredienti: intestino, polmoni, cuore, lingua, occhi, scarti di macelleria, ossa, denti, sale e grasso animale. Non propriamente quello che si definirebbe un pasto salubre. Ma, nonostante i componenti non siano di prima scelta, l 85% delle persone che ha mangiato, almeno una volta, il kebab, dice che il gusto è tutt altro che schifoso, anzi è una vera e propria dipendenza per il palato. Dove risiede allora il segreto? Nei condimenti e nelle spezie che vengono utilizzate per coprire il vero sapore degli ingredienti principali. Pollo, tacchino, maiale, pecora, vitello queste le carni contenute nel panino del kebab che può contenere tra le 1200 e le 1500 calorie con una quantità di sale utilizzata che è di solito superiore al 99% al consueto fabbisogno quotidiano. Un vero demone della tavola se si pensa alla dieta mediterranea così semplice e ricca sia di gusto che di alte proprietà nutrizionali. Ma la moda, si sa, prende spesso il sopravvento facendo sembrare l erba del vicino sempre più verde. Così l allarme kebab non si limita alla sfera medica ma invade anche quella economica e sociale perché, in tempi di crisi, intacca anche i ricavati di pizzerie e ristoranti che restano coi tavoli vuoti. Una situazione che in tempi di crisi diviene insostenibile e che necessita di una risposta puntuale e decisa da parte dell intero comparto che, pur garantendo la libertà di scelta, mantenga vivo l interesse e la predilezione per il made in Italy. F.Ce. Un calendario ricco di eventi che renderà le Dolomiti punto di ritrovo per appassionati e degustatori dell alta cucina. Ben quindici eventi che dal 5 luglio fino al 6 settembre vedranno protagonisti chef stellati e fotografia d autore. Per due mesi e fino al 6 settembre sarà in corso infatti il progetto fotografico di Alfonso Catalano Colortaste, La cucina si fa Arte ospitata in 14 selezionati ristoranti, hotel e rifugi della conca ampezzana. Accanto alle opere fotografiche, un calendario di 15 eventi che vedranno lavorare insieme i resident chef e 8 dei cuochi stellati immortalati dall obiettivo di Alfonso Catalano: Stefano Baiocco, Iglès Corelli, Antonio Guida, Valentino Marcattilii, Aurora Mazzucchelli, Norbert Niederkofler, Giancarlo Perbellini e Claudio Sadler. Il progetto di Alfonso Catalano è il risultato di un lungo viaggio fotografico compiuto in Italia: da Roma alla Costiera Amalfitana, da Pistoia a Bolzano, da Senigallia a Milano, passando dalle cucine di oltre una dozzina di chef tra i più noti a livello internazionale. Molto semplice e chiara l idea di base: i cuochi vengono sollecitati a creare i loro piatti lavorando e disponendo il cibo su un piano traslucido, come fosse la tela di un quadro. Il risultato? Un vero e proprio catalogo che mostra la capacità pittorica insita negli artisti della cucina: la materia prima sarà il cibo con ingredienti lasciati all inventiva, per creare vere e proprie opere d autore. Motivo di ispirazione per queste composizioni è la pittura astratta del 900: è qui il genio dello chef che reinventa i piatti, servendosi di ingredienti quotidiani che normalmente si utilizzano per realizzare le proprie ricette. Il cuoco diventa un artista a tutto tondo poichè oltre la sfera gastronomica entra in ballo lo spirito creativo. Anche in questo contesto, essenziale è la scelta della tecnica fotografica: il piatto si trasforma in un installazione artistica, dove la linea che separa l arte dalla dimensione propriamente culinaria è davvero sottile. Parte integrante è la costruzione del set : la tela viene sostituita da una lastra bianca traslucida retro-illuminata capace di creare suggestivi effetti di trasparenza, in contrasto con i colori accesi degli ingredienti e delle salse. La riprova che la cucina è un arte. F.Ce.