CAPITOLO I LA PATOLOGIA DELL ATTO AMMINISTRATIVO. 1 Ad esempio, ingiunzione emessa dall esattore

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CAPITOLO I LA PATOLOGIA DELL ATTO AMMINISTRATIVO. 1 Ad esempio, ingiunzione emessa dall esattore"

Transcript

1 CAPITOLO I LA PATOLOGIA DELL ATTO AMMINISTRATIVO SOMMARIO: 1. Premessa. 2. Dal regolamento di procedura del 1907 alle evoluzioni giurisprudenziali. 3. L invalidità. 4. Nullità e inesistenza. 5. Irregolarità. 1. La patologia dell atto amministrativo ha da sempre costituito una delle tematiche di maggiore interesse del diritto amministrativo, anche se fino, all entrata in vigore della riforma della legge 7 agosto 1990, n. 241 operata dalla legge 11 febbraio 2005, n. 15, è mancata una codificazione della varie tipologie di invalidità del provvedimento. Prima di addentrarci nel tema, è tuttavia opportuno accennare brevemente a cosa si intenda per atto amministrativo e quali siano gli elementi che lo compongono. Tradizionalmente l atto amministrativo può essere definito quale manifestazione di volontà, desiderio, giudizio o conoscenza proveniente da una pubblica amministrazione nell esercizio di una potestà amministrativa. Gli elementi essenziali dell atto amministrativo, necessari per la sua esistenza, sono i c.d. elementi costitutivi, i quali, anziché essere indicati esplicitamente nelle leggi vigenti, sono individuati dalla giurisprudenza e dalla dottrina: a) capacità del soggetto; b) dichiarazione; c) contenuto; d) causa; e) forma; f) motivazione. a) Il soggetto che emana l atto deve avere la capacità, la competenza ad emanarlo; in mancanza di detti requisiti, non si può parlare di atto amministrativo. Eccezionalmente l atto può essere emanato da un privato investito di pubblica funzione 1. Occorre, però, 1 Ad esempio, ingiunzione emessa dall esattore 2

2 che il funzionario abbia avuto una regolare investitura e che abbia agito nei limiti di tempo e di luogo prescritti 2. b) La dichiarazione è l atto con cui la Pubblica Amministrazione rende esplicita, esterna la sua volontà. In ipotesi ben precisate la legge attribuisce il significato di una dichiarazione (positiva o negativa) anche al silenzio della P.A. (cosiddetto silenzio accoglimento o silenzio rifiuto). La dichiarazione può pervenire da un organo individuale, collegiale o da più organi diversi. Nel caso in cui la dichiarazione sia espressione di un organo collegiale, essa deve essere il risultato della volontà del collegio; in questo caso, occorre distinguere tra quorum strutturale e quorum funzionale. Il primo indica il numero dei componenti dell assemblea che occorre siano presenti affinché l assemblea stessa risulti validamente costituita, il secondo indica il numero dei componenti indispensabile per la validità della deliberazione. Quando, invece, la dichiarazione è l espressione di più organi, vi è l ipotesi dell atto collettivo (in cui le volontà si fondono e vengono considerate un unicum); oppure vi sono le ipotesi del concerto (in cui le volontà permangono distinte e concorrono tutte al risultato finale dell atto amministrativo) o dell intesa (in cui si esprime un accordo di massima senza assumersi la responsabilità dell atto finale, che segue l intesa) 3. c) Il contenuto, essendo l oggetto della dichiarazione di volontà, deve essere preciso e determinato. Esso è di regola riconducibile in parte alle previsioni normative, in parte alle valutazioni dell amministrazione. L assenza e l indeterminabilità del contenuto sono, secondo la dottrina 4, solo ipotesi teoriche, tuttavia la nozione è rilevante sotto altri aspetti: ad esempio, per valutare la tempestività di un ricorso giurisdizionale (dato che il termine può decorrere dalla conoscenza del contenuto del 2 P. Virga, Diritto amministrativo, Atti e ricorsi, Milano, 2001, pag V. Italia, G. Bottino, Diritto Amministrativo, Milano, 2006, pag S. Cassese, Istituzioni di diritto amministrativo, Milano, 2004, pagg. 248 ss 3

3 provvedimento da parte del ricorrente) o per verificare se il provvedimento è affetto da eccesso di potere per disparità di trattamento o per contraddittorietà tra provvedimenti (figure che implicano il confronto tra il contenuto di provvedimenti diversi). d) La causa è lo scopo tipico, costante, rivolto alla realizzazione di un pubblico interesse che la legge stabilisce per quel determinato atto. Essa deve esprimere la legittimità dell atto poiché l atto amministrativo deve perseguire i fini determinati dalla legge. Per la teoria del provvedimento, è poco utile la nozione di causa. Non che la causa non sia individuabile nei vari tipi di provvedimento, tuttavia l assetto di interessi realizzato dal provvedimento non ha bisogno di alcuna giustificazione ulteriore rispetto alla valutazione implicita nell attribuzione del potere amministrativo da parte della norma 5. e) Ogni atto amministrativo si ritiene debba avere una determinata forma, tuttavia ciò non significa che sia sempre necessaria una forma scritta. Di regola, la forma richiesta è quella scritta, ma, in alcune ipotesi (ordini di polizia), può essere prescritta anche la forma orale. La forma si riferisce anche al tipo di atto (es: decreto del Consiglio dei Ministri, parere di un organo consultivo) e si traduce anche nella sua sottoscrizione che consente di individuarne la provenienza. f) La motivazione è un elemento essenziale di ogni provvedimento amministrativo. Questo, pertanto, deve essere motivato e contenere: 1) presupposti di fatto e 2) ragioni che hanno determinato la decisione della P.A. 6. Nel nostro ordinamento non era previsto un dovere generale di motivazione degli atti amministrativi, dovere che è stato introdotto dall art.3, comma 1, l. 241\90, secondo cui ogni provvedimento amministrativo, compresi quelli concernenti l organizzazione amministrativa, lo svolgimento dei pubblici concorsi ed il personale, 5 S. Cassese, Istituzioni di diritto amministrativo, Milano, 2004, pag V. Italia, G. Bottino, Diritto Amministrativo, Milano, 2006, pag

4 deve essere motivato. Fanno eccezione gli atti normativi e gli atti a contenuto generale (art. 3, comma 2). La motivazione deve indicare i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione amministrativa, in relazione alle risultanze dell istruttoria. Sempre ai sensi dell art. 3 della suindicata legge, è ammessa la c.d. motivazione per relationem : il dovere di motivare è soddisfatto se il provvedimento richiama un altro atto che contenga esplicita motivazione 7. Secondo la giurisprudenza 8, è sufficiente che il documento richiamato sia acquisibile utilizzando il procedimento di accesso ai documenti amministrativi, escludendo così la necessità che venga allegato. Nell ambito degli atti amministrativi riveste particolare importanza il provvedimento, atto con cui si chiude il procedimento amministrativo. Il provvedimento è emanato dall organo competente il quale può essere costituito anche da un collegio: in tale ipotesi l atto prodotto viene definito collegiale anche se ha gli stessi caratteri del provvedimento emanato da un organo monocratico e se ne differenzia solo perché consegue ad un procedimento più complesso. Molto spesso, tuttavia, i termini atto e provvedimento sono utilizzati, erroneamente, come sinonimi. Occorre, pertanto, approfondire la loro reale portata. La dottrina prevalente 9 opera una distinzione tra atto e provvedimento amministrativo sulla base delle due principali caratteristiche che contraddistinguono l operato della P.A., ovvero la procedimentalizzazione e la funzionalizzazione dell attività amministrativa. La P.A., di regola, persegue i suoi fini utilizzando una serie di atti tra loro concatenati e coordinati, diretti all emanazione di un atto finale che è il provvedimento. Questo costituisce l espressione tipica del potere amministrativo in quanto tende a manifestare 7 E. Casetta, Manuale di diritto amministrativo, Torino, 2004, pag TAR. Lombardia, sez. III, , n P. Virga, Atti e ricorsi, Milano, 2001, pag. 10 5

5 all esterno la volontà dell Amministrazione, e si caratterizza per l idoneità ad incidere unilateralmente nella sfera giuridica dei terzi e ad essere portato ad esecuzione anche contro la volontà del destinatario. Al contrario, l atto amministrativo non è espressione di una volontà diretta al raggiungimento di un obiettivo prefissato, ma è una manifestazione di scienza, conoscenza, di giudizio. Esso, infatti, si connota per essere preparatorio del provvedimento finale con cui si conclude il procedimento amministrativo. Il provvedimento è composto da: a) intestazione; b) preambolo; c) motivazione; d) dispositivo. a) L intestazione indica l autorità emanante 10. Negli altri ordinamenti (come quello statunitense) non si richiedono nell intestazione le generalità dell autore dell atto amministrativo, ma queste possono ricavarsi dalla sottoscrizione 11. b) Il preambolo enuncia le circostanze di fatto e di diritto delineando il quadro normativo e fattuale nel cui contesto il fatto è emanato (il preambolo inizia sempre con le espressioni: visto che ; dato atto che ecc ecc). Tuttavia, l erronea indicazione delle norme di legge su cui si fonda il provvedimento amministrativo non costituisce ragione di invalidità dell atto amministrativo 12. c) La motivazione costituisce requisito di validità dell atto amministrativo (art. 3 l. 241\90). Con la motivazione l amministrazione rende palese il ragionamento in base al quale è stata indotta ad adottare il provvedimento e a dare ad esso un determinato contenuto. d) Il dispositivo contiene la concreta decisione posta in essere dall amministrazione. Il provvedimento, inoltre, deve essere datato e sottoscritto Come, ad esempio, un sindaco, un ministro 11 P. Virga, Diritto amministrativo, Atti e ricorsi, Milano, 2001, pag TAR Emilia Romagna, Parma, , n E. Casetta, Manuale di diritto amministrativo, Torino, 2004, pag

6 L atto amministrativo, al pari di tutti gli atti giuridici, può presentare vizi tali da determinare una situazione di patologia. Con riguardo agli atti giuridici in generale, si sono individuati i concetti di inesistenza, invalidità ed inefficacia, i quali però non hanno trovato, almeno fino alla novella del 2005, una definizione nella legge (e, invero, neppure nell ambito del diritto amministrativo). In particolare, il codice civile, trattando del contratto, che è la figura più vicina all atto amministrativo, non fa alcun riferimento alla figura dell inesistenza. Il motivo, tuttavia, è facilmente comprensibile: se, infatti, un atto è inesistente, non può produrre alcun effetto nel campo del diritto. Lo stesso codice, mentre tratta singoli casi di inefficacia (artt e ss c.c.), neanche accenna all invalidità in generale, disciplinando invece la nullità (artt e ss c.c. ) e la annullabilità (artt e ss c.c.). Tuttavia, per comprendere meglio la patologia dell atto giuridico e, successivamente, quella dell atto amministrativo, occorre precisare brevemente i concetti di inesistenza, invalidità ed inefficacia, i quali saranno, in ogni caso, trattati in seguito più approfonditamente. L inesistenza si ha quando l'atto amministrativo è indeterminato al tal punto da non consentire all'interprete di percepire con chiarezza quali effetti giuridici sarebbero dovuti scaturire dal medesimo. Nell invalidità un apparenza del provvedimento esiste, tuttavia questo nell ipotesi di nullità non produce effetti giuridicamente rilevanti, mentre nell ipotesi di annullabilità produce i suoi effetti, a meno che non venga impugnato. Si ha, infine, l inefficacia quando un provvedimento è valido, ma non può produrre i suoi effetti per una circostanza ad esso estranea. 7

Regione Campania DISCIPLINARE DI ORGANIZZAZIONE INTERNA DEL SERVIZIO DI FIRMA ELETTRONICA

Regione Campania DISCIPLINARE DI ORGANIZZAZIONE INTERNA DEL SERVIZIO DI FIRMA ELETTRONICA Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 38 del 09 agosto 2004 Allegato A1 Regione Campania DISCIPLINARE DI ORGANIZZAZIONE INTERNA DEL SERVIZIO DI FIRMA ELETTRONICA MANUALE DI GESTIONE DEI DOCUMENTI

Dettagli

REGOLAMENTO DI RICEZIONE, GESTIONE E TRATTAMENTO SEGNALAZIONI ART C.C.

REGOLAMENTO DI RICEZIONE, GESTIONE E TRATTAMENTO SEGNALAZIONI ART C.C. REGOLAMENTO DI RICEZIONE, GESTIONE E TRATTAMENTO SEGNALAZIONI ART. 2408 C.C. Decorrenza 5 aprile 2013 1.1 20/06/2014 variazione indirizzo sede della Fondazione collegio sindacale 1.0 05/04/2013 regolamento

Dettagli

COMUNE DI MONTELONGO

COMUNE DI MONTELONGO COMUNE DI MONTELONGO Provincia di Campobasso REGOLAMENTO IN MATERIA DI TERMINE E DI RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO IN ATTUAZIONE DELLA L. N. 241/90 Approvato con delibera del Consiglio Comunale

Dettagli

SCIENZE GIURIDICHE ED ECONOMICO- SOCIALI ANNO ACCADEMICO CORSO DI LAUREA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO RAGUSA MARCO AULA II ANNO

SCIENZE GIURIDICHE ED ECONOMICO- SOCIALI ANNO ACCADEMICO CORSO DI LAUREA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO RAGUSA MARCO AULA II ANNO SCUOLA SCIENZE GIURIDICHE ED ECONOMICO- SOCIALI ANNO ACCADEMICO 2014-2015 CORSO DI LAUREA GIURISPRUDENZA - SEDE DI AGRIGENTO MAGISTRALE INSEGNAMENTO DIRITTO AMMINISTRATIVO I TIPO DI ATTIVITÀ CARATTERIZZANTE

Dettagli

ELEMENTI DELL ATTO AMMINISTRATIVO

ELEMENTI DELL ATTO AMMINISTRATIVO ELEMENTI DELL ATTO AMMINISTRATIVO SOGGETTO AGENTE FORMA OGGETTO VOLONTA CONTENUTO FINE TIPICO ELEMENTI ESSENZIALI Soggetto Oggetto Contenuto Forma Volontà Fine tipico Destinatario ELEMENTI ACCIDENTALI

Dettagli

Con l occasione Ti invio i miei più cordiali saluti,

Con l occasione Ti invio i miei più cordiali saluti, Milano, 30 maggio 2011 Egr. Dott. Claudio Siciliotti Presidente CNDCEC Piazza della Repubblica, 59 00185 Roma Norme di comportamento del Collegio Sindacale Caro Presidente, ho il piacere di inviarti in

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CONCESSIONE DI FINANZIAMENTI E BENEFICI ECONOMICI AD ENTI PUBBLICI E SOGGETTI PRIVATI.

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CONCESSIONE DI FINANZIAMENTI E BENEFICI ECONOMICI AD ENTI PUBBLICI E SOGGETTI PRIVATI. REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CONCESSIONE DI FINANZIAMENTI E BENEFICI ECONOMICI AD ENTI PUBBLICI E SOGGETTI PRIVATI. Art. 12 Legge 7 agosto 1990 n.241 Approvato con delibera di Consiglio comunale n.44 del

Dettagli

Città di Nichelino Provincia di Torino AREA TUTELA DEL CITTADINO, PROGR. FINANZ. E CONTROLLO DELLE ENTRATE. Polizia Locale.

Città di Nichelino Provincia di Torino AREA TUTELA DEL CITTADINO, PROGR. FINANZ. E CONTROLLO DELLE ENTRATE. Polizia Locale. Città di Nichelino Provincia di Torino AREA TUTELA DEL CITTADINO, PROGR. FINANZ. E CONTROLLO DELLE ENTRATE Polizia Locale Codice 36 Determinazione N 1064 del 31/12/2016 OGGETTO: Approvazione avviso pubblico

Dettagli

L Autorità Sanitaria competente e la procedura sanzionatoria in VENETO. SANTORSO 30 ottobre 2014

L Autorità Sanitaria competente e la procedura sanzionatoria in VENETO. SANTORSO 30 ottobre 2014 SAV Consulenza & Marketing S.r.l L Autorità Sanitaria competente e la procedura sanzionatoria in VENETO a cura del dr. Saverio Linguanti Convegno specialistico VENEZIA 17 ottobre 2014 SANTORSO 30 ottobre

Dettagli

Città di Valdagno Provincia di Vicenza REGOLAMENTO SUL DIRITTO DI INTERPELLO DEL CONTRIBUENTE

Città di Valdagno Provincia di Vicenza REGOLAMENTO SUL DIRITTO DI INTERPELLO DEL CONTRIBUENTE Città di Valdagno Provincia di Vicenza REGOLAMENTO SUL DIRITTO DI INTERPELLO DEL CONTRIBUENTE approvato con delibera di Consiglio comunale n. 43 del 31 marzo 2016 1 Città di Valdagno Provincia di Vicenza

Dettagli

INDICE. Schemi. Prefazione... p. XV

INDICE. Schemi. Prefazione... p. XV Prefazione... Schemi p. XV 1 La nozione di procedimento amministrativo... 3 2A I principi generali del procedimento amministrativo (art. 1)... 4 2B I principi sovranazionali... 5 2C I principi della C.E.D.U....

Dettagli

BREVI NOTE IN TEMA DI DOMANDA DI FISSAZIONE DI UDIENZA di Licia Grassucci, Dirigente del Consiglio di Stato

BREVI NOTE IN TEMA DI DOMANDA DI FISSAZIONE DI UDIENZA di Licia Grassucci, Dirigente del Consiglio di Stato BREVI NOTE IN TEMA DI DOMANDA DI FISSAZIONE DI UDIENZA di Licia Grassucci, Dirigente del Consiglio di Stato L udienza di discussione del ricorso, com è noto, è fissata su domanda di parte. Eccezionali

Dettagli

LE PERSONE GIURIDICHE

LE PERSONE GIURIDICHE Prefazione.... Presentazione... Presentazione alla nuova edizione... VII IX XI PARTE PRIMA LE PERSONE GIURIDICHE Capitolo I Concetti generali 1. Nozione................................ 3 2. Brevi cenni

Dettagli

SETTORE LAVORI PUBBLICI ED EDILIZIA PUBBLICA UFFICIO MANUTENZIONE FABBRICATI DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 688

SETTORE LAVORI PUBBLICI ED EDILIZIA PUBBLICA UFFICIO MANUTENZIONE FABBRICATI DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 688 (Cat.. Cl. Fasc..) CITTA DI ASTI SETTORE LAVORI PUBBLICI ED EDILIZIA PUBBLICA UFFICIO MANUTENZIONE FABBRICATI DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 688 in data 20/05/2015 Oggetto: CIG ZD2139D744 - LAVORI DI MANUTENZIONE

Dettagli

Sapienza Università di Roma

Sapienza Università di Roma Sapienza Università di Roma Il potere di indirizzo dell Amministrazione finanziaria. L interpello tributario. Accertamento e processo Prof.ssa Rossella Miceli a cura di Roberta Corriere Indice PARTE 1

Dettagli

A.A. 2012/13. L interesse legittimo: - definizione; - riparto di giurisdizione; - mezzi di tutela.

A.A. 2012/13. L interesse legittimo: - definizione; - riparto di giurisdizione; - mezzi di tutela. A.A. 2012/13 Gli istituti di garanzia del procedimento amministrativo: - la comunicazione di avvio; - il preavviso di rigetto; - il diritto di accesso. L interesse legittimo: - definizione; - riparto di

Dettagli

5 Il giudizio sul bilancio di Gianluca Alparone

5 Il giudizio sul bilancio di Gianluca Alparone di Gianluca Alparone 5.1 Premessa Redatto il progetto di bilancio a cura dell organo amministrativo, tutte le società per azioni e le società a responsabilità limitata che superano i limiti parametrici

Dettagli

Sommario. Prefazione 7 Introduzione 9

Sommario. Prefazione 7 Introduzione 9 Sommario Prefazione 7 Introduzione 9 capitolo 1 le fonti, gli agenti notificatori e i destinatari della notifica 11 1. Il deposito del ricorso e gli adempimenti introduttivi 11 2. Gli agenti notificatori

Dettagli

REGOLAMENTO REGIONALE 17 NOVEMBRE 2006 N. 3

REGOLAMENTO REGIONALE 17 NOVEMBRE 2006 N. 3 BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA Parte I 6.12.2006 - pag. 701 REGOLAMENTO REGIONALE 17 NOVEMBRE 2006 N. 3 Regolamento per l attuazione della legge regionale 11 maggio 2006 n. 11 (istituzione

Dettagli

COMUNE DI LAZISE (Provincia di Verona) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI LAZISE (Provincia di Verona) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI LAZISE (Provincia di Verona) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI INDICE CAPO I OGGETTO DEL REGOLAMENTO E PRINCIPI DI ORGANIZZAZIONE Articolo 1 - Oggetto Articolo 2 - Servizio dei controlli interni

Dettagli

4. L organizzazione della giustizia amministrativa in base alle leggi sarde del 1859

4. L organizzazione della giustizia amministrativa in base alle leggi sarde del 1859 Capitolo 1: Evoluzione storica della giustizia amministrativa 1. La tutela del privato nei confronti della pubblica amministrazione: il sistema di giustizia amministrativa 2. Sistemi monistici e sistemi

Dettagli

COMUNE DI VENEZIA. Estratto dal registro delle deliberazioni del COMMISSARIO STRAORDINARIO nella competenza della Giunta Comunale

COMUNE DI VENEZIA. Estratto dal registro delle deliberazioni del COMMISSARIO STRAORDINARIO nella competenza della Giunta Comunale COMUNE DI VENEZIA Estratto dal registro delle deliberazioni del COMMISSARIO STRAORDINARIO nella competenza della Giunta Comunale N. 487 del 31 OTTOBRE 2014 E presente il COMMISSARIO STRAORDINARIO: VITTORIO

Dettagli

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA VISTI gli articoli 76 e 87, quinto comma, della Costituzione; VISTO l articolo 5 della legge 7 agosto 2015, n. 124, recante delega al Governo per la precisa individuazione

Dettagli

REGOLAMENTO SUL DIRITTO DI INTERPELLO DEL CONTRIBUENTE

REGOLAMENTO SUL DIRITTO DI INTERPELLO DEL CONTRIBUENTE REGOLAMENTO SUL DIRITTO DI INTERPELLO DEL CONTRIBUENTE INDICE Capo I Disposizioni Generali Art. 1 Principi e criteri Art. 2 Ambito di applicazione Art. 3 Competenze del Comune Capo II Disciplina del procedimento

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 17 DELIBERAZIONE 15 aprile 2013, n. 265

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 17 DELIBERAZIONE 15 aprile 2013, n. 265 24.4.2013 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 17 DELIBERAZIONE 15 aprile 2013, n. 265 Mondiali di ciclismo 2013. Approvazione Atto Integrativo all Accordo di Programma approvato con D.P.G.R.

Dettagli

Provincia di Ravenna Piazza dei Caduti per la Libertà, 2

Provincia di Ravenna Piazza dei Caduti per la Libertà, 2 Provincia di Ravenna Piazza dei Caduti per la Libertà, 2 Provvedimento n. 11 Proponente: Segreteria Classificazione: 01-24 2013/3 del 24/02/2014 Oggetto: IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA PRESO atto che: -

Dettagli

DELIBERA DEL DIRETTORE GENERALE. 358 / 2016 del 29/12/2016

DELIBERA DEL DIRETTORE GENERALE. 358 / 2016 del 29/12/2016 DELIBERA DEL DIRETTORE GENERALE 358 / 2016 del 29/12/2016 Oggetto: NOMINA RESPONSABILE INTERNAL AUDITING - PROVVEDIMENTI OGGETTO: NOMINA RESPONSABILE INTERNAL AUDITING - PROVVEDIMENTI vista la seguente

Dettagli

Attuazione del diritto dell UE nell ordinamento italiano

Attuazione del diritto dell UE nell ordinamento italiano Attuazione del diritto dell UE nell ordinamento italiano Legge 24 dicembre 2012, n. 234 Norme generali sulla partecipazione dell'italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche

Dettagli

L Unione europea e il diritto internazionale

L Unione europea e il diritto internazionale L Unione europea e il diritto internazionale I termini del problema L Unione europea è un soggetto di diritto internazionale MA distinto e separato dagli Stati membri È vincolata dal diritto internazionale:

Dettagli

INDICE-SOMMARIO. Parte Prima LE DECISIONI DEI SOCI. Capitolo II. LE COMPETENZE DECISORIE DEI SOCI di Marco Cian

INDICE-SOMMARIO. Parte Prima LE DECISIONI DEI SOCI. Capitolo II. LE COMPETENZE DECISORIE DEI SOCI di Marco Cian INDICE-SOMMARIO Parte Prima LE DECISIONI DEI SOCI Capitolo I LE COMPETENZE DECISORIE DEI SOCI di Marco Cian 1. Il ruolo dei soci e l attenuazione dell organizzazione corporativa: considerazioni introduttive...............................

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO Allegato alla deliberazione C.C. n. 24 del 2/4/2012 Il Presidente Il Segretario F.to Frigerio Ft.to Urbano Unità Organizzativa Servizi Sociali REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO 1 INDICE Articolo

Dettagli

COMUNE DI MODENA MEDIANTE MOBILITA ESTERNA AI SENSI DELL'ART. 30 DEL D.LGS 165/2001

COMUNE DI MODENA MEDIANTE MOBILITA ESTERNA AI SENSI DELL'ART. 30 DEL D.LGS 165/2001 PROT. N. 95266 COMUNE DI MODENA AVVISO DI RICERCA DI PERSONALE PER LA COPERTURA DI N. 3 POSTI AL PROFILO PROFESSIONALE DI ISTRUTTORE DIRETTIVO SOCIALE POSIZIONE DI LAVORO DI "ASSISTENTE SOCIALE CAT. D1

Dettagli

DECRETO N Del 29/06/2016

DECRETO N Del 29/06/2016 DECRETO N. 6092 Del 29/06/2016 Identificativo Atto n. 208 DIREZIONE GENERALE SICUREZZA, PROTEZIONE CIVILE E IMMIGRAZIONE Oggetto ELENCO DEI COMANDANTI E DEI RESPONSABILI DI SERVIZIO DI POLIZIA LOCALE,

Dettagli

REGOLAMENTO SUl CONTROLLI INTERNI. Articolo 1 Oggetto e finalità

REGOLAMENTO SUl CONTROLLI INTERNI. Articolo 1 Oggetto e finalità REGOLAMENTO SUl CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione n. 4 del 27.03.2013 Articolo 1 Oggetto e finalità 1. ll presente regolamento disciplina il funzionamento del sistema dei controlli interni

Dettagli

COMUNE DI TORRIGLIA PROVINCIA DI GENOVA REGOLAMENTO SULLE SANZIONI AMMINISTRATIVE E PECUNIARIE PER LE VIOLAZIONI DEI REGOLAMENTI E DELLE ORDINANZE

COMUNE DI TORRIGLIA PROVINCIA DI GENOVA REGOLAMENTO SULLE SANZIONI AMMINISTRATIVE E PECUNIARIE PER LE VIOLAZIONI DEI REGOLAMENTI E DELLE ORDINANZE COMUNE DI TORRIGLIA PROVINCIA DI GENOVA REGOLAMENTO SULLE SANZIONI AMMINISTRATIVE E PECUNIARIE PER LE VIOLAZIONI DEI REGOLAMENTI E DELLE ORDINANZE Approvato con deliberazione di C.C. n. del 14 Maggio 2011

Dettagli

Regolamento sulle sanzioni amministrative pecuniarie per la violazione dei regolamenti e delle ordinanze

Regolamento sulle sanzioni amministrative pecuniarie per la violazione dei regolamenti e delle ordinanze Comune di Bagnolo Mella Provincia di Brescia Regolamento sulle sanzioni amministrative pecuniarie per la violazione dei regolamenti e delle ordinanze approvato con deliberazione del Consiglio Comunale

Dettagli

Articolo 1. Oggetto. Articolo 2. Presupposti giuridici

Articolo 1. Oggetto. Articolo 2. Presupposti giuridici Allegato alla delibera G.C.n.85/2008 Approvazione limiti, criteri e modalità per l affidamento di incarichi di collaborazioni di studio, di ricerca e di consulenza a soggetti estranei all amministrazione.

Dettagli

Sentenze interessanti N.27/2012 IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia. (Sezione Quarta) SENTENZA.

Sentenze interessanti N.27/2012 IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia. (Sezione Quarta) SENTENZA. N. 02623/2012 REG.PROV.COLL. N. 00111/2012 REG.RIC. R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia (Sezione Quarta) ha pronunciato

Dettagli

Patologie genetiche del contratto cause: difetti attinenti l'atto difetti attinenti la formazione e l'espressione della volontà dei contraenti

Patologie genetiche del contratto cause: difetti attinenti l'atto difetti attinenti la formazione e l'espressione della volontà dei contraenti Patologie genetiche del contratto cause: difetti attinenti l'atto difetti attinenti la formazione e l'espressione della volontà dei contraenti conseguenze: incidenza sulla validità del vincolo contrattuale

Dettagli

Comune di BELLINZAGO LOMBARDO REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEL SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA

Comune di BELLINZAGO LOMBARDO REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEL SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA Comune di BELLINZAGO LOMBARDO REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEL SISTEMA DI VIDEOSORVEGLIANZA 1 I N D I C E CAPO I : PRINCIPI GENERALI ART. 1 : Oggetto del presente Regolamento ART. 2 : Finalità del sistema

Dettagli

Proposta di Deliberazione della Giunta Regionale AREA POLITICHE PER L AMBIENTE, LE RETI E LA QUALITÀ URBANA SERVIZIO ASSETTO DEL TERRITORIO

Proposta di Deliberazione della Giunta Regionale AREA POLITICHE PER L AMBIENTE, LE RETI E LA QUALITÀ URBANA SERVIZIO ASSETTO DEL TERRITORIO R E G I O N E P U G L I A Proposta di Deliberazione della Giunta Regionale AREA POLITICHE PER L AMBIENTE, LE RETI E LA QUALITÀ URBANA SERVIZIO ASSETTO DEL TERRITORIO n. 924 del 25.03.2010 Codice CIFRA:

Dettagli

PROGRAMMA CLASSE TERZA/QUARTA TECNICO DEI SERVIZI SOCIALI

PROGRAMMA CLASSE TERZA/QUARTA TECNICO DEI SERVIZI SOCIALI PROGRAMMA CLASSE TERZA/QUARTA TECNICO DEI SERVIZI SOCIALI PROGRAMMA TERZO ANNO MODULO 1 il diritto in generale UD1 IL SISTEMA GIURIDICO-ECONOMICO Il diritto e le sue funzioni La norma giuridica: struttura

Dettagli

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte. (Sezione Prima) SENTENZA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte. (Sezione Prima) SENTENZA N. 01284/2015 REG.PROV.COLL. N. 01077/2012 REG.RIC. R E P U B B L I C A I T A L I A N A IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte (Sezione Prima) ha pronunciato

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLA TRASFORMAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO DA TEMPO PIENO A TEMPO PARZIALE

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLA TRASFORMAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO DA TEMPO PIENO A TEMPO PARZIALE Allegato 2 REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLA TRASFORMAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO DA TEMPO PIENO A TEMPO PARZIALE Approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 13 del 21/1/2015. 1 Art.1 Ambito di

Dettagli

RESPONSABILITA DEI LAVORATORI DEL SETTORE DEL CREDITO E DELLE ASSICURAZIONI. Milano 29 ottobre 2015

RESPONSABILITA DEI LAVORATORI DEL SETTORE DEL CREDITO E DELLE ASSICURAZIONI. Milano 29 ottobre 2015 RESPONSABILITA DEI LAVORATORI DEL SETTORE DEL CREDITO E DELLE ASSICURAZIONI Milano 29 ottobre 2015 DECRETO LEGISLATIVO N.23/2015, ATTUATIVO DELLA LEGGE N. 183/2014 (JOBS ACT) NUOVE NORME SUI LICENZIAMENTI:

Dettagli

A relazione dell'assessore Valmaggia: Premesso che:

A relazione dell'assessore Valmaggia: Premesso che: REGIONE PIEMONTE BU3S1 19/01/2017 Deliberazione della Giunta Regionale 22 dicembre 2016, n. 21-4458 Proroga della validita' temporale dell'accordo di Programma tra la Regione Piemonte e la Provincia di

Dettagli

AVVISO PUBBLICO DI RICERCA COMPARATIVA DI PERSONALE in esecuzione della deliberazione del Direttore Generale n. 73 del 02/03/2016.

AVVISO PUBBLICO DI RICERCA COMPARATIVA DI PERSONALE in esecuzione della deliberazione del Direttore Generale n. 73 del 02/03/2016. SOC GESTIONE RISORSE UMANE Sede legale :Via Mazzini, 117 28887 Omegna (VB) Sede Operativa Omegna Tel 0323 868370 Fax 0323 868371 e-mail :osru@aslvco.it Sede Operativa Verbania Tel 0323 541439-411 Fax 0323

Dettagli

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 9 dicembre 2014, n. 2570

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 9 dicembre 2014, n. 2570 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 9 dicembre 2014, n. 2570 Circolare n. 1/2014 Indirizzi e note esplicative sul procedimento di formazione dei Piani Urbanistici Generali (PUG). L Assessore alla Qualità

Dettagli

Roma, 26 settembre 2005

Roma, 26 settembre 2005 RISOLUZIONE n. 129/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 26 settembre 2005 OGGETTO: Sottoscrizione della dichiarazione dei redditi da parte dell organo di controllo della società ai sensi

Dettagli

INDICE. Premessa INTRODUZIONE

INDICE. Premessa INTRODUZIONE INDICE Premessa... 11 INTRODUZIONE Lezione 1 COLLOCAZIONE SISTEMATICA DELLA PARTE GENERALE DEL DIRITTO CANONICO 1. Lo studio del diritto canonico e le sue branche... 15 2. La Parte generale del diritto

Dettagli

ABUSI EDILIZI E SANZIONI. Mauro Cavicchini Consulente di urbanistica e di edilizia marzo 2015

ABUSI EDILIZI E SANZIONI. Mauro Cavicchini Consulente di urbanistica e di edilizia marzo 2015 ABUSI EDILIZI E SANZIONI Mauro Cavicchini Consulente di urbanistica e di edilizia marzo 2015 CHE COSA È UN ABUSO EDILIZIO Intervento in assenza di titolo edilizio Intervento in difformità dal titolo edilizio

Dettagli

Procedura di verifica di sussistenza dei requisiti giuridici e degli impegni formali

Procedura di verifica di sussistenza dei requisiti giuridici e degli impegni formali Allegato 1 Definizione delle procedure operative in materia di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche Procedura di verifica di sussistenza dei requisiti giuridici e degli impegni

Dettagli

PROVINCIA DI TORINO COMUNE DI RUBIANA

PROVINCIA DI TORINO COMUNE DI RUBIANA PROVINCIA DI TORINO COMUNE DI RUBIANA DETERMINAZIONE UFFICIO PERSONALE N. 117 DEL 19/05/2014 OGGETTO: TRATTAMENTO ACCESSORIO DEL PERSONALE - LIQUIDAZIONE ANNO 2013 DETERMINAZIONE N. 117 DEL 19/05/2014

Dettagli

COMUNE DI LEVICO TERME (Provincia di Trento) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI

COMUNE DI LEVICO TERME (Provincia di Trento) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI LEVICO TERME (Provincia di Trento) REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 23 dd. 15.06.2016 INDICE CAPO I OGGETTO DEL REGOLAMENTO E PRINCIPI DI

Dettagli

INDICE. 1 Introduzione. 7 Capitolo 1 Giudici e giurisdizione

INDICE. 1 Introduzione. 7 Capitolo 1 Giudici e giurisdizione INDICE 1 Introduzione 7 Capitolo 1 Giudici e giurisdizione 7 1. La funzione giurisdizionale 9 2. Chi esercita la funzione giurisdizionale 9 2.1 Giudici ordinari e speciali 11 2.2 Temperamenti al divieto

Dettagli

Det n. 344 /2016 Class. 304 COMUNE DI CESENA. DETERMINAZIONE n. 344/2016 SETTORE SCUOLA, SPORT E PARTECIPAZIONE SERVIZIO LAVORO, SVILUPPO E GIOVANI

Det n. 344 /2016 Class. 304 COMUNE DI CESENA. DETERMINAZIONE n. 344/2016 SETTORE SCUOLA, SPORT E PARTECIPAZIONE SERVIZIO LAVORO, SVILUPPO E GIOVANI COMUNE DI CESENA DETERMINAZIONE n. 344/2016 SETTORE SCUOLA, SPORT E PARTECIPAZIONE SERVIZIO LAVORO, SVILUPPO E GIOVANI Proponente: BRANCHETTI ROBERTO OGGETTO: APPROVAZIONE CONVENZIONE E PROGETTO PER TIROCINIO

Dettagli

Prot.2488 Forni di Sopra, 14 luglio 2016 AVVISO PUBBLICO RIMBORSO SPESA PER ACQUISTO LIBRI DI TESTO SCOLASTICI

Prot.2488 Forni di Sopra, 14 luglio 2016 AVVISO PUBBLICO RIMBORSO SPESA PER ACQUISTO LIBRI DI TESTO SCOLASTICI COMUNE DI FORNI DI SOPRA Provincia di Udine - Italia - Via Nazionale n 162 - CAP 33024 - Codice fiscale 84002010308 - P. IVA 01461900308 Tel. 0433 88056-88427 - Fax 0433 88580 - sito web: www.comune.fornidisopra.ud.it

Dettagli

COMUNE DI VIBO VALENTIA PROV. DI VIBO VALENTIA

COMUNE DI VIBO VALENTIA PROV. DI VIBO VALENTIA COMUNE DI VIBO VALENTIA PROV. DI VIBO VALENTIA REGOLAMENTO DELLE DETERMINAZIONI DIRIGENZIALI APPROVATO CON DELIBERAZIONE DELLA G.M. N. 105 DEL 26 MAGGIO 2015 REGOLAMENTO DELLE DETERMINAZIONI DIRIGENZIALI

Dettagli

LA CASSAZIONE COME GIUDICE DEL PROCESSO

LA CASSAZIONE COME GIUDICE DEL PROCESSO LA CASSAZIONE COME GIUDICE DEL PROCESSO LA CASSAZIONE COME GIUDICE DEL PROCESSO INDICE - SOMMARIO * * * CAPITOLO 1 Premesse storiche: cenni sui mezzi di impugnazione delle sentenze dal diritto romano alle

Dettagli

Deliberazione N.: 1239 del: 18/12/2015. Oggetto: INDIVIDUAZIONE AGENTI CONTABILI AI FINI DELLA RESA DEL CONTO GIUDIZIALE ANNO 2015

Deliberazione N.: 1239 del: 18/12/2015. Oggetto: INDIVIDUAZIONE AGENTI CONTABILI AI FINI DELLA RESA DEL CONTO GIUDIZIALE ANNO 2015 Deliberazione N.: 1239 del: 18/12/2015 Oggetto: INDIVIDUAZIONE AGENTI CONTABILI AI FINI DELLA RESA DEL CONTO GIUDIZIALE ANNO 2015 Pubblicazione all Albo on line per giorni quindici consecutivi dal: 18/12/2015

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca MIUR.AOODPFSR.REGISTRO DECRETI.0004535.16-12-2014 DECRETO DIRETTORIALE RECANTE L ANNULLAMENTO DEI LAVORI DELLA TORNATA 2013 DELLA COMMISSIONE PER IL SETTORE CONCORSUALE 12/A1 DIRITTO PRIVATO E IL RINNOVO

Dettagli

RICORSI GERARCHICI COS E IL RICORSO GERARCHICO?

RICORSI GERARCHICI COS E IL RICORSO GERARCHICO? RICORSI GERARCHICI 1. DEFINIZIONE DI RICORSO 2. OGGETTO DEL RICORSO 3. SOGGETTO LEGITTIMATO A PRESENTARE IL RICORSO 4. REQUISITI DEL RICORSO 5. COMPETENZA IN ORDINE ALL IMPUGNAZIONE DEL BANDO 6. TERMINE

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELL AUTOTUTELA (D.M. N. 37 DEL 11/02/97)

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELL AUTOTUTELA (D.M. N. 37 DEL 11/02/97) Approvato con deliberazione di C.C. n. 16 del 30.03.1999. REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DELL AUTOTUTELA (D.M. N. 37 DEL 11/02/97) ART. 1 AMBITO DI APPLICAZIONE ART. 2 ESERCIZIO DEL POTERE DI AUTOTUTELA

Dettagli

COMUNE DI DECIMOMANNU

COMUNE DI DECIMOMANNU COMUNE DI DECIMOMANNU SETTORE : Settore II Responsabile: Porceddu Sabrina DETERMINAZIONE N. 634 in data 30/06/2015 OGGETTO: RECUPERO SOMME INDEBITAMENTE EROGATE A FAVORE DI DIVERSI DIPENDENTI COMUNALI

Dettagli

COMUNE DI POVIGLIO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA

COMUNE DI POVIGLIO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA COMUNE DI POVIGLIO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA Settore Amministrativo Determinazione N.329 del 02/10/2014 Oggetto : APPROVAZIONE VERBALI DELLA SELEZIONE PER CURRICULUM E COLLOQUIO PER LA COPERTURA A TEMPO

Dettagli

La sorveglianza sanitaria: cosa dice la norma, cosa succede nella applicazione concreta.

La sorveglianza sanitaria: cosa dice la norma, cosa succede nella applicazione concreta. Dott.ssa T. Vai Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro - ASL Milano La sorveglianza sanitaria: cosa dice la norma, cosa succede nella applicazione concreta. Assemblea Regionale RLS FILCAMS Milano

Dettagli

COMUNE DI ALANNO (PROV. PE) DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO AREA AFFARI GENERALI N. 152 del Reg.

COMUNE DI ALANNO (PROV. PE) DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO AREA AFFARI GENERALI N. 152 del Reg. COMUNE DI ALANNO DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO AREA AFFARI GENERALI N. 152 del Reg. DATA: 28/07/2014 OGGETTO: PROCEDURE DI MOBILITÀ, PER TITOLI E COLLOQUIO FINALIZZATE ALL ASSUNZIONE PART-TIME

Dettagli

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITÀ DELIBERAZIONE 20 aprile 2010. COMMISSIONE NAZIONALE PER LE SOCIETÀ E LA BORSA ModiÞ che al Regolamento recante l individuazione dei tipi di dati sensibili e giudiziari

Dettagli

COMUNE DI BITONTO (PROVINCIA DI BARI)

COMUNE DI BITONTO (PROVINCIA DI BARI) COMUNE DI BITONTO (PROVINCIA DI BARI) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL DIRITTO RICONOSCIUTO AI CITTADINI ALL INFORMAZIONE E ALLA PARTECIPAZIONE ALLA GESTIONE DELLA VITA DEMOCRATICA DELLA COMUNITA MEDIANTE

Dettagli

Settore Cultura, Centro Donna, Turismo, Pubblica Istruzione, Politiche Sociali. Delibera C.P. n. 54 del 21 dicembre Art. 1 OGGETTO E FINALITÀ

Settore Cultura, Centro Donna, Turismo, Pubblica Istruzione, Politiche Sociali. Delibera C.P. n. 54 del 21 dicembre Art. 1 OGGETTO E FINALITÀ LEGGE N. 266 DEL 1991 LEGGE REGIONALE N. 29 DEL 1996 REGOLAMENTO SULLE "MODALITÀ DI GESTIONE DEL REGISTRO REGIONALE DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO" ARTICOLAZIONE PROVINCIALE DI MASSA-CARRARA Settore

Dettagli

Requisiti richiesti. Profilo richiesto

Requisiti richiesti. Profilo richiesto Siena, data della firma digitale Classificazione VII/1 N. allegati: 1 - Ai Direttori generali delle Università e degli Istituti universitari - A tutte le Pubbliche Amministrazioni di cui all art. 1 del

Dettagli

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, Roma, sez. I ter SENTENZA

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, Roma, sez. I ter SENTENZA REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, Roma, sez. I ter composto dai signori magistrati: Luigi Tosti Presidente Franco Angelo Maria De Bernardi

Dettagli

La nuova disciplina della riscossione tributaria. Pacini. Bruno Cucchi Giovanni Puoti Federica Simonelli

La nuova disciplina della riscossione tributaria. Pacini. Bruno Cucchi Giovanni Puoti Federica Simonelli Bruno Cucchi Giovanni Puoti Federica Simonelli La nuova disciplina della riscossione tributaria Procedure di notificazione, esecutive ed oppositive aggiornate al D.lgs. 24 settembre 2015 n. 159 Pacini

Dettagli

REGOLAMENTO AZIENDALE DELLE PROCEDURE SELETTIVE INTERNE PARTE PRIMA. Norme generali per lo svolgimento delle selezioni. Art.

REGOLAMENTO AZIENDALE DELLE PROCEDURE SELETTIVE INTERNE PARTE PRIMA. Norme generali per lo svolgimento delle selezioni. Art. REGOLAMENTO AZIENDALE DELLE PROCEDURE SELETTIVE INTERNE Il presente regolamento disciplina: PARTE PRIMA Norme generali per lo svolgimento delle selezioni Art. 1 Oggetto a) le procedure di selezione per

Dettagli

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 133 del

Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 133 del Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 133 del 18-11-2016 54969 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 08 novembre 2016, n. 1707 Variazione al Bilancio di Previsione 2016 e Pluriennale 2016-2018

Dettagli

DETERMINAZIONE N /09/2014 OGGETTO:

DETERMINAZIONE N /09/2014 OGGETTO: COMUNE DI PIMENTEL Provincia di Cagliari AREA: 186 /R Responsabile: Amministrativo-Contabile Mascia Anna Maria DETERMINAZIONE N. 295 in data 26/09/2014 OGGETTO: Accoglimento domanda di collocamento a riposo

Dettagli

IL DIRETTORE. in base alle attribuzioni conferite dalle disposizioni normative riportate nel seguito del presente provvedimento DISPONE:

IL DIRETTORE. in base alle attribuzioni conferite dalle disposizioni normative riportate nel seguito del presente provvedimento DISPONE: PROT. 54749/2016 Integrazione del modello di adesione al regime di adempimento collaborativo approvato con Provvedimento del Direttore dell Agenzia delle entrate prot. n. 53237 del 14 aprile 2016 IL DIRETTORE

Dettagli

VADEMECUM LE MISURE DI SEMPLIFICAZIONE DI INTERESSE PER LE IMPRESE

VADEMECUM LE MISURE DI SEMPLIFICAZIONE DI INTERESSE PER LE IMPRESE VADEMECUM LE MISURE DI SEMPLIFICAZIONE DI INTERESSE PER LE IMPRESE Aggiornato al 4 dicembre 2014 MISURA RIFERIMENTI NORMATIVI DESCRIZIONE INDICAZIONI OPERATIVE Agenda per la semplificazione per il triennio

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE AFFERENZE E DELLA MOBILITA DEL PERSONALE DOCENTE. Art. 1. Principi Generali. 1.1 Il presente Regolamento, nel rispetto delle norme di cui all art. 6, comma 9, della

Dettagli

Comune Fabriano. Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata. Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000

Comune Fabriano. Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata. Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000 Comune Fabriano Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000 Formazione per auditor interni 25 maggio 2009 1 SOMMARIO Il significato

Dettagli

Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana

Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana Legge Regionale 26 luglio 2002, n. 32 e ss.mm. PROVVEDIMENTO DEL DIRETTORE N 49/13 del 24/01/2013 Oggetto: AVVISO DI MOBILITÀ INTERNA

Dettagli

INDICE INDICE SOMMARIO

INDICE INDICE SOMMARIO INDICE SOMMARIO CAPITOLO 1 IL GIUDIZIO DI OTTEMPERANZA, DALLE ORIGINI AL NUOVO CODICE DEL PROCESSO AMMINISTRATIVO 1. Lo spirito della riforma del giudizio di ottemperanza... 1 2. L evoluzione del giudizio

Dettagli

Delibera della Giunta Regionale n. 826 del 29/12/2016

Delibera della Giunta Regionale n. 826 del 29/12/2016 Delibera della Giunta Regionale n. 826 del 29/12/2016 Dipartimento 52 - Dipartimento della Salute e delle Risorse Naturali Direzione Generale 4 - Direzione Generale Tutela salute e coor.to del Sistema

Dettagli

Dal sito della Provincia di Varese - Istruzione e Formazione Professionale

Dal sito della Provincia di Varese - Istruzione e Formazione Professionale Dal sito della Provincia di Varese - Istruzione e Formazione Professionale Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia Serie Ordinaria - N. 34-18 agosto 2008 [BUR20080129] [3.3.0] D.d.u.o. 30 luglio 2008

Dettagli

Comune di Siena SERVIZIO PERSONALE

Comune di Siena SERVIZIO PERSONALE Comune di Siena SERVIZIO PERSONALE ATTO DIRIGENZIALE N 831 DEL28/05/2015 OGGETTO: INDIZIONE CONCORSO PUBBLICO, PER TITOLI ED ESAMI, PER L'ASSUNZIONE A TEMPO INDETERMINATO DI N.1 UNITA' DI PERSONALE DIPENDENTE

Dettagli

COPERTURA FINANZIARIA AI SENSI DELLA L.R. N. 28/01 E S.M.I.

COPERTURA FINANZIARIA AI SENSI DELLA L.R. N. 28/01 E S.M.I. 1 Il Presidente della Giunta Regionale Michele Emiiano, sulla base dell istruttoria predisposta dal Direttore del Dipartimento Promozione della Salute, del Benessere Sociale e dello Sport per Tutti riferisce

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. Roma, 9 febbraio 2009 IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE LA CORTE DEI CONTI TRA

PROTOCOLLO D INTESA. Roma, 9 febbraio 2009 IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE LA CORTE DEI CONTI TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE E LA CORTE DEI CONTI Roma, 9 febbraio 2009 IL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L INNOVAZIONE E LA CORTE DEI

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE DEL DIPARTIMENTO codice 21 0 edizione 1 del

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE DEL DIPARTIMENTO codice 21 0 edizione 1 del codice 21 0 edizione 1 del 5-05-2005 Pag. 1 di.. Data:29-09-2016 DATI GENERALI ORDINE SCOLASTICO Istituto Tecnico Commerciale e per il Turismo REVISIONE N 0 Compilato da: Dipartimento MATERIA: LEGISLAZIONE

Dettagli

AZIENDA OSPEDALIERA DELLA PROVINCIA DI LODI

AZIENDA OSPEDALIERA DELLA PROVINCIA DI LODI AZIENDA OSPEDALIERA DELLA PROVINCIA DI LODI Sede: 26900 Lodi - P.zza Ospitale, 10 C.F. - P.I. n. 03426440966 PROPOSTA DI DELIBERAZIONE Servizio/U.O. proponente Responsabile del procedimento A.O. Direzione

Dettagli

Diritto Commerciale I. Lezione del 04/11/2016

Diritto Commerciale I. Lezione del 04/11/2016 Diritto Commerciale I Lezione del 04/11/2016 Artt. 2555-2562 c.c. -La definizione codicistica sottolinea il carattere di strumentalità dell azienda, intesa come complesso organizzato di beni, per l esercizio

Dettagli

REGOLAMENTO APLLICAZIONE SANZIONI AMMINISTRATIVE. Art. 2 - PRINCIPI E MISURE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE PECUNIARIE

REGOLAMENTO APLLICAZIONE SANZIONI AMMINISTRATIVE. Art. 2 - PRINCIPI E MISURE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE PECUNIARIE REGOLAMENTO APLLICAZIONE SANZIONI AMMINISTRATIVE Art. 1 - AMBITO DI APPLICAZIONE Art. 2 - PRINCIPI E MISURE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE PECUNIARIE Art. 3 - AUTORITA COMPETENTE Art. 4 - SOGGETTI ACCERTATORI

Dettagli

La trasparenza nel processo davanti alla Corte di Giustizia dell UE Maria Cristina Reale Università dell Insubria Como

La trasparenza nel processo davanti alla Corte di Giustizia dell UE Maria Cristina Reale Università dell Insubria Como La trasparenza nel processo davanti alla Corte di Giustizia dell UE Maria Cristina Reale Università dell Insubria Como XXIX Conferenza dell Osservatorio Giordano Dell Amore sui rapporti tra diritto ed

Dettagli

DECRETO N. 412 Del 26/01/2016

DECRETO N. 412 Del 26/01/2016 DECRETO N. 412 Del 26/01/2016 Identificativo Atto n. 61 DIREZIONE GENERALE SVILUPPO ECONOMICO Oggetto APPROVAZIONE DEL BANDO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI AD ASPIRANTI FRANCHISEE PER L'APERTURA DI ATTIVITA'

Dettagli

Tit del 29/04/2016

Tit del 29/04/2016 Determinazione n. 6/2016 DEFC.2016.6 Tit. 2014.1.10.21.120 del 29/04/2016 OGGETTO: Definizione controversia XXX / Fastweb X, società a socio unico e soggetta all attività di direzione e coordinamento di

Dettagli

C O M U N E D I M I L E T O Provincia di Vibo Valentia

C O M U N E D I M I L E T O Provincia di Vibo Valentia COPIA C O M U N E D I M I L E T O Provincia di Vibo Valentia DELIBERAZIONE DELLA COMMISSIONE STRAORDINARIA nell esercizio delle competenze e dei poteri del Consiglio comunale N. 22 Data 17.9.2013 Oggetto:

Dettagli

SOMMARIO CAPITOLO 1 IL RICORSO DAVANTI AL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE

SOMMARIO CAPITOLO 1 IL RICORSO DAVANTI AL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE SOMMARIO CAPITOLO 1 IL RICORSO DAVANTI AL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE pag. 15 1. IL GIUDIZIO AMMINISTRATIVO pag. 15 F1. Ricorso per l annullamento di un provvedimento amministrativo pag. 19 2. FORMULE

Dettagli

Parte I N. 2 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BASILICATA

Parte I N. 2 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BASILICATA Parte I N. 2 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE BASILICATA - 16-1-2016 225 nelle more della ridefinizione dell intero assetto del sistema sanitario regionale, di cui alla L.R. 26.11.2015 n. 53. Gli allegati

Dettagli

Comune di ORINO Provincia di Varese. REGOLAMENTO PER L ACCESSO AI DOCUMENTI AMMINISTRATIVI ex art. 22 e seguenti Legge n.

Comune di ORINO Provincia di Varese. REGOLAMENTO PER L ACCESSO AI DOCUMENTI AMMINISTRATIVI ex art. 22 e seguenti Legge n. Comune di ORINO Provincia di Varese REGOLAMENTO PER L ACCESSO AI DOCUMENTI AMMINISTRATIVI ex art. 22 e seguenti Legge 07-08-1990 n. 241 Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 47 del 03-12-1993

Dettagli

COMUNE DI DESENZANO DEL GARDA

COMUNE DI DESENZANO DEL GARDA COMUNE DI DESENZANO DEL GARDA Settore Tributi REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DEL DIRITTO DI INTERPELLO IN MATERIA DI TRIBUTI COMUNALI Approvato con deliberazione Consiglio Comunale n. 6 del 07/03/2016 Regolamento

Dettagli

Irregolarità relative all applicazione della sanzione della perdita dei punti

Irregolarità relative all applicazione della sanzione della perdita dei punti Irregolarità relative all applicazione della sanzione della perdita dei punti Applicazione della sanzione della perdita dei punti per violazione commessa in momento precedente all entrata in vigore dell

Dettagli