in pratica Raffaele Pellino Le novità degli studi di settore 2016 FISCO DICHIARAZIONI FISCALI

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1 in pratica FISCO DICHIARAZIONI FISCALI Raffaele Pellino Le novità degli studi di settore 2016 Soggetti obbligati Analisi della territorialità Correttivi anticrisi Principali novità della modulistica Criticità per specifici studi di settore Regime premiale

2 Raffaele Pellino Le novità degli studi di settore 2016

3 Copyright Cesi Multimedia s.r.l. Via V. Colonna 7, Milano Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione dell opera, anche parziale e con qualsiasi mezzo. L elaborazione dei testi, pur se curata con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità in capo all autore e/o all editore per eventuali involontari errori o inesattezze. ISBN Pubblicazione giugno 2016

4 Indice Premessa 1. Studi di settore: aspetti generali Funzioni ed obiettivi degli studi di settore Ambito soggettivo Soggetti esclusi Soggetti multiattività Individuazione attività prevalente Utilizzo in sede di accertamento Presentazione del modello studi di settore Adeguamento agli studi di settore 7 2. Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate Premessa Cause di inapplicabilità Aggiornamento delle analisi della territorialità Territorialità del livello dei canoni di affitto dei locali commerciali Territorialità del livello del reddito medio imponibile ai fini dell addizionale IRPEF Territorialità del livello delle retribuzioni Territorialità del livello delle quotazioni immobiliari Territorialità del livello dei canoni di locazione degli immobili Aggiornamento delle analisi territoriali a seguito dell istituzione di nuovi comuni Aggiornamento delle analisi territoriali relative a specifici studi di settore Indicatori di coerenza Applicazione dei modelli misti Fattore correttivo Revisione congiunturale Correttivi anticrisi per il Esclusione dall accertamento in base agli studi di settore Utilizzo dei parametri contabili GERICO Utilizzo retroattivo degli studi di settore Principali novità della modulistica Struttura delle istruzioni Presentazione del modello studi di settore Modelli INE Quadro A Personale addetto all attività Elementi contabili Quadro F e quadro G Comunicazione dei dati da parte dei forfetari Quadro X Altre informazioni ai fini degli studi Quadro Z Dati complementari Quadro T Congiuntura economica Applicazione dei parametri Sanzioni per infedele compilazione studi di settore Chiarimenti e criticità per specifici studi di settore Studi attività professionali Studi servizi Studi commercio 38 V Cesi Multimedia III

5 3. Studi di settore: il regime premiale Premessa Regime premiale Disposizioni generali Condizioni per beneficiare delle agevolazioni Fedeltà dei dati Infedele compilazione degli studi di settore: i chiarimenti delle Entrate Differenziazione dei termini di accesso al regime premiale Beneficiari del regime premiale per il Novità della modulistica Indicatori di coerenza I controlli dell Amministrazione finanziaria 44 IV Cesi Multimedia

6 Premessa Premessa Con il provvedimento del 29 gennaio 2016 sono stati approvati i modelli degli studi di settore applicabili per il periodo d imposta Gli studi revisionati sono, quest anno, 70 su un totale di 204 studi di settore. Con la recente circolare 24/E/2016, l Agenzia ha fornito una serie di chiarimenti in merito all applicazione degli studi e dei parametri per il periodo d imposta 2015, oltre ad indicazioni relative alla compilazione dei dati relativi all attività svolta per i contribuenti forfetari (quadro RS, Unico PF 2016). Le principali novità di quest anno riguardano, tra gli altri: - l aggiornamento dell analisi della territorialità; - la semplificazione del quadro A Personale addetto all attività e del quadro F Elementi contabili ; - l introduzione di specifici righi nel quadro F / G riservati alla maggiorazione del 40% del costo di acquisizione dei beni strumentali nuovi (c.d. maxi-ammortamenti ); - l aggiornamento delle istruzioni del rigo F33 per tener conto del regime IVA denominato split payment al fine di gestire correttamente il calcolo dell aliquota media IVA; - la possibilità, in caso indicazione infedele dei dati per l accesso ai benefici del regime premiale, di poter comunque accedere alle agevolazioni previste se gli errori non modificano la situazione di congruità, coerenza e normalità economica. Si segnala, poi, che la nuova versione di GERICO prevede una significativa implementazione nella visualizzazione degli esiti dell indicatore di normalità economica Durata delle scorte, in conseguenza dell intervento dello specifico correttivo crisi. In particolare, nella scheda Normalità economica, sono ora visualizzati, oltre ai valori di soglia di riferimento e ai maggiori ricavi determinati a seguito del correttivo (già presenti nelle versioni di GERICO relative a precedenti annualità), anche i valori che sarebbero stati determinati in assenza del correttivo. Si rileva, infine, l interessante chiarimento relativo alla sanzione (da 250 a 2.000) applicabile in caso di errata indicazione dei dati nel modello studi di settore. Sul punto l Agenzia specifica che: - è venuto meno quanto in precedenza previsto dai commi 2-bis e 2-bis.1, dell art. 1 e dai commi 4-bis e 4- ter, dell art. 5 del d.lgs. 471/1997, nonché dall art. 32 del d.lgs. 446/1997, in relazione alle maggiorazioni (del 10% e del 50%) della sanzione in caso di: infedele/omessa compilazione degli studi di settore; indicazione di una causa di esclusione/inapplicabilità inesistenti; - per l omessa presentazione degli studi di settore rimane applicabile l art. 8, comma 1, d.lgs. 471/1997, che prevede la sanzione di se il contribuente non provvede a tale adempimento anche a seguito dell invito da parte dell Ufficio. Riferimenti normativi - Agenzia Entrate, circolare 30 maggio 2016, n. 24/E. - dd.mm. 22 dicembre 2015 e 17 marzo Agenzia Entrate, provvedimenti 29 gennaio 2016 e 13 aprile Istruzioni (parte generale) studi di settore. Cesi Multimedia V

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8 Capitolo 1 Studi di settore: aspetti generali 1. Studi di settore: aspetti generali Gli studi di settore costituiscono, come noto, lo strumento di controllo che l Amministrazione finanziaria utilizza al fine di verificare la congruità fiscale dei ricavi/compensi contabilizzati e dichiarati dall impresa nonché la coerenza a specifici indicatori. Questi sono realizzati tramite la raccolta sistematica di dati, sia di carattere fiscale che di tipo strutturale, caratterizzanti l attività ed il contesto economico in cui questa si svolge. 1.1 Funzioni ed obiettivi degli studi di settore Lo studio di settore costituisce uno strumento di cui l Amministrazione finanziaria dispone per una maggiore efficacia dell azione accertatrice in materia di imposte sui redditi, IVA e IRAP, secondo un metodo di tipo analiticoinduttivo, che consente di stimare in modo automatico i ricavi ed i compensi di alcune categorie di contribuenti (autonomi e imprese minori), sulla base di una serie di elementi raccolti sistematicamente ed elaborati tramite analisi economiche e tecniche statistico-matematiche, tenendo conto di eventuali correttivi (come quelli attuali in vigore, definiti anticrisi e congiunturali ). Di fatto, l Amministrazione utilizza gli studi di settore per verificare la congruità e la coerenza dei contribuenti soggetti a tale tipologia di accertamento ovvero per appurare se i ricavi/compensi dichiarati risultino uguali o superiori a quelli stimati dagli studi stessi; per effetto dell art. 10, comma 4, lett. a), della legge 146/1998, sono soggetti agli studi di settore i contribuenti che hanno dichiarato ricavi o compensi per un ammontare non superiore al limite stabilito per ciascuno studio di settore dal relativo decreto di approvazione del MEF, limite che non può, comunque, essere superiore a 7,5 milioni di euro. Le funzioni rivestite dagli studi di settore possono essere così sintetizzate: strumento di accertamento (congruità dei ricavi dichiarati) selezione dei contribuenti da verificare (coerenza degli indicatori economici) strumento di analisi gestionale L Amministrazione può operare accertamenti presuntivi a carico dei soggetti che hanno dichiarato ricavi non congrui rispetto ai risultati forniti dal software GERICO. Gli studi di settore evidenziano elementi anomali nei dati inviati dal contribuente per indirizzare le verifiche delle Entrate (ricarico, rotazione del magazzino, resa oraria). Il contribuente conosce così il rischio di accertamento legato a fattori diversi dalla congruità dei ricavi dichiarati. Gli studi di settore, che tengono conto di molte variabili aziendali anche gestionali, possono rappresentare uno strumento di verifica dell efficienza produttiva e della capacità di competere dell impresa. Possono, dunque, costituire uno strumento di analisi gestionale per le imprese che per dimensione, attività o cultura imprenditoriale non necessitano di strumenti professionali più sofisticati (contabilità direzionale e analisi di bilancio). 1.2 Ambito soggettivo In generale, gli esercenti un attività d impresa o di lavoro autonomo, a prescindere dalla forma giuridica assunta e dal regime di contabilità adottato, sono soggetti agli studi di settore se dichiarano ricavi o compensi non superiori a ,00 euro. Secondo la parte generale delle istruzioni, gli studi di settore si applicano anche: 1) in caso di cessazione e inizio dell attività, da parte dello stesso soggetto, entro 6 mesi dalla data di cessazione; 2) quando l attività costituisce mera prosecuzione di attività svolte da altri soggetti. Ad esempio, rientrano nelle ipotesi di mera prosecuzione di attività svolte da altri soggetti le situazioni di inizio attività derivanti da: - acquisto o affitto d azienda; - successione o donazione d azienda; - operazioni di trasformazione; - operazioni di scissione e fusione di società; Cesi Multimedia 1

9 Capitolo 1 Studi di settore: aspetti generali 3) nei confronti dei soggetti con periodo d imposta diverso dai 12 mesi. Pertanto, ad esempio, una società di capitali con un periodo d imposta dal 1 settembre 2014 al 31 dicembre 2015 è soggetta agli studi di settore ed è tenuta alla compilazione del modello; 4) in caso di svolgimento di una attività stagionale o soltanto per una parte del periodo di imposta. Si evidenzia che le ipotesi di cessazione e inizio dell attività, da parte dello stesso soggetto, entro sei mesi dalla data di cessazione, nonché di mera prosecuzione dell attività, ricorrono nel caso in cui vi sia omogeneità dell attività rispetto a quella preesistente, ossia quando le attività sono contraddistinte da un medesimo codice attività, oppure i codici attività sono compresi nel medesimo studio di settore Soggetti esclusi La determinazione dei ricavi non avviene in via presuntiva, ossia sulla base delle risultanze degli studi di settore, in tutti quei casi in cui si verificano: 1) cause di esclusione ; 2) cause di inapplicabilità. 1) Cause di esclusione Le cause di esclusione sono valutazioni generali valide per qualsiasi tipo di studio di settore e comportano la non applicazione degli studi se i contribuenti: - hanno dichiarato ricavi (di cui all art. 85, comma 1, esclusi quelli di cui alle lett. c), d) ed e) del TUIR) o compensi (art. 54, comma 1, TUIR) di ammontare superiore a Le istruzioni di ciascun modello riportano le eventuali eccezioni (in particolare, per gli studi WG40U, WG50U, WG69U, WK23U, ai fini della determinazione del limite di esclusione dall applicazione degli studi di settore, i ricavi devono essere aumentati delle rimanenze finali e diminuiti delle esistenze iniziali valutate in base a quanto previsto dagli artt. 92 e 93 del TUIR); - hanno iniziato o cessato l attività nel corso del periodo d imposta; si ricorda che il periodo che precede l inizio della liquidazione è considerato periodo di cessazione dell attività; - determinano il reddito con criteri forfetari ; - sono incaricati alle vendite a domicilio; - si trovano in un periodo di non normale svolgimento dell attività; - applicano il regime fiscale di vantaggio per l imprenditoria giovanile e i lavoratori in mobilità; - risultano classificati in una categoria reddituale diversa da quella prevista dal quadro degli elementi contabili contenuto nel modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell applicazione dello studio di settore approvato per l attività esercitata. Ad esempio, un contribuente che esercita in qualità di lavoratore autonomo l attività di Portali web (codice ) non deve compilare il modello YG66U poiché questo contiene solo il quadro F destinato ad accogliere i dati contabili riguardanti l esercizio dell attività in forma di impresa. A titolo esemplificativo, si considerano di non normale svolgimento dell attività : 1) I periodi nei quali l impresa non ha ancora iniziato l attività produttiva prevista dall oggetto sociale, ad esempio perché: - la costruzione dell impianto da utilizzare per lo svolgimento dell attività si è protratta oltre il primo periodo d imposta, per cause non dipendenti dalla volontà dell imprenditore; - non sono state rilasciate le autorizzazioni amministrative necessarie per lo svolgimento dell attività, a condizione che le stesse siano state tempestivamente richieste; - viene svolta esclusivamente un attività di ricerca propedeutica allo svolgimento di altra attività produttiva di beni e servizi, sempreché l attività di ricerca non consenta di per sé la produzione di beni e servizi e quindi la realizzazione di proventi; 2) il periodo in cui si è verificata l interruzione dell attività per tutto l anno a causa della ristrutturazione dei locali. In tal caso, è necessario che la ristrutturazione riguardi tutti i locali in cui viene esercitata l attività; 3) il periodo in cui l imprenditore individuale o la società ha affittato l unica azienda; 4) il periodo in cui il contribuente ha sospeso l attività ai fini amministrativi, dandone comunicazione alla Camera di Commercio; 2 Cesi Multimedia

10 Capitolo 1 Studi di settore: aspetti generali 5) per gli esercenti arti e professioni, il periodo in cui si è verificata l interruzione dell attività per la maggior parte dell anno a causa di provvedimenti disciplinari; 6) i periodi nei quali l impresa è in liquidazione ordinaria, ovvero in liquidazione coatta amministrativa o fallimentare; 7) 8) la modifica in corso d anno dell attività esercitata. È il caso, ad esempio, di un imprenditore che fino ad aprile ha svolto l attività Commercio all ingrosso di prodotti di salumeria (codice attività compreso nello studio di settore WM21E) e da maggio in poi in quella di Trasporto con taxi (codice attività compreso nello studio di settore WG72A). Al contrario, non costituisce causa di esclusione la modifica in corso d anno dell attività esercitata qualora le due attività (quella cessata e quella iniziata) siano contraddistinte da codici attività compresi nello stesso studio di settore; per i professionisti, il periodo in cui si è verificata l interruzione dell attività per la maggior parte dell anno a causa di provvedimenti disciplinari. Tuttavia, qualora le due attività, quella cessata e quella iniziata, siano contraddistinte da codici di attività compresi nel medesimo studio di settore, la causa di esclusione non opera (circ. min. 148/1999). Soglia di ricavi o compensi Secondo quanto indicano i decreti di approvazione, gli studi di settore sono applicabili ai soggetti che dichiarano un ammontare di ricavi o compensi non superiore a euro ,00. L art. 10 comma 4 della legge 146/1998 dispone che i decreti di approvazione degli studi possono fissare una soglia superiore alla predetta, fino a euro ,00 di ricavi o compensi. Finora, tuttavia, quest ultimo limite non è stato previsto sicché deve ritenersi che nei confronti dei contribuenti che dichiarano ricavi o compensi superiori ad euro ,00 non siano applicabili gli studi di settore, fatta salva la permanenza degli obblighi di presentazione della comunicazione dei dati rilevanti. 2) Cause di inapplicabilità Come espressamente disposto dalla parte generale delle istruzioni agli studi di settore, gli studi non si applicano ai contribuenti che presentano le cause di inapplicabilità indicate nel decreto di approvazione dello specifico studio di settore; si tratta, ad esempio: - delle società cooperative, delle società consortili e consorzi che operano esclusivamente a favore delle imprese socie o associate; - delle società cooperative costituite da utenti non imprenditori che operano esclusivamente a favore degli utenti stessi. Tuttavia, detti soggetti, nei cui confronti si verificano i presupposti per l operatività della causa di inapplicabilità, sono tenuti all applicazione dei parametri contabili. Società cooperative La risoluzione 330/2007 ha precisato che, per le società cooperative, gli studi di settore: - non si applicano se la società svolge attività esclusivamente a favore di soci, associati o utenti (così anche circ. min. 110/1999); - trovano applicazione nelle cooperative a mutualità prevalente (cioè quelle società la cui l attività è svolta a favore dei soci o associati e degli utenti, ma non in via esclusiva). Società consortile A differenza delle cooperative, per i consorzi e le società consortili non vi sono chiarimenti specifici. Considerato il dato normativo e quanto indicato per le società cooperative, sembra ragionevole ritenere che non rientrino nell ambito di applicazione degli studi di settore i soli consorzi che prestano attività ad esclusivo vantaggio delle imprese consorziate. Impresa sociale L impresa sociale, di cui al d.lgs. 155/2006, è soggetta agli studi di settore e alla stessa sono applicabili i chiarimenti relativi alle cooperative a mutualità prevalente (circ. Agenzia delle Entrate 29/2009). Cesi Multimedia 3

11 Capitolo 1 Studi di settore: aspetti generali PROSPETTO DI SINTESI FATTISPECIE ESCLUSIONE STUDI SETTORE Ricavi/compensi: - superiori a 5,16 milioni ma non superiori a 7,5 milioni - superiori a 7,5 milioni SI (*) SI Cessazione e inizio dell attività entro 6 mesi da parte dello stesso soggetto NO Cessazione e inizio di altra attività entro 6 mesi da parte dello stesso soggetto SI Criteri forfetari di determinazione del reddito SI Incaricati alla vendita a domicilio SI Contribuenti ex minimi (primo anno in regime ordinario) SI Attività di affitto d azienda in modo prevalente SI Mera prosecuzione di attività - dante causa - avente causa SI (**) NO Inizio/cessazione dell attività (casi diversi dai precedenti) SI Modifica attività in corso d anno (es: da commerciante ad artigiano) SI Periodo di non normale svolgimento dell attività SI Classificazione attività in una diversa categoria reddituale SI Periodo d imposta inferiore/superiore a 12 mesi NO (***) (*) Come specificato dalle istruzioni, questi soggetti sono in ogni caso obbligati ad inviare il modello per la comunicazione dei dati relativi agli studi di settore. (**) Nel caso di mera prosecuzione dell attività, è applicabile la causa di esclusione cessazione dell attività in corso d anno in capo al dante causa, che da quest anno non compila il modello dello studio. (***) L esclusione è valida solo per i soggetti che esercitano un attività che rientra nell ambito dei parametri. 1.3 Soggetti multiattività L art. 2 del decreto 11 febbraio 2008, ha disposto che, a decorrere dal 2008, i contribuenti che esercitano due o più attività di impresa, non rientranti nel medesimo studio di settore, non sono accertabili in base agli studi di settore, se l importo dei ricavi dichiarati relativi alle attività non rientranti tra quelle prese in considerazione dallo studio di settore relativo all attività prevalente supera il 30% dell ammontare totale dei ricavi dichiarati. Al fine di verificare la diretta utilizzazione in sede di accertamento ex art. 10, legge 146/1998 assume rilevanza la percentuale dei ricavi derivanti dalle attività non prevalenti, ossia di quelle attività non rientranti nello studio di settore effettivamente applicato. Qualora i ricavi delle attività non prevalenti siano superiori al 30% dei ricavi complessivi, le risultanze dello studio di settore possono essere utilizzate esclusivamente ai fini della selezione delle posizioni da sottoporre a controllo con le ordinarie metodologie. Attenzione Le imprese multiattività devono indicare a colonna 2, dei righi RF1/ RG1 di Unico, denominata Studi di settore: cause di esclusione, il codice 12. Per questi soggetti, infatti, gli studi di settore risultano inutilizzabili in fase di accertamento. L Agenzia ha chiarito che, anche laddove il risultato dello studio di settore sia utilizzabile direttamente per l accertamento, in presenza di più attività, lo studio potrebbe non cogliere adeguatamente l effettiva situazione del contribuente (circ. min. 31/2008). Tale circostanza si può verificare qualora: - i ricavi delle attività non prevalenti siano prossimi alla percentuale del 30%; - le attività esercitate siano di tipo non omogeneo. Tali elementi vanno tenuti in considerazione da parte dell Ufficio in sede di contraddittorio con il contribuente. 4 Cesi Multimedia

12 Capitolo 1 Studi di settore: aspetti generali Individuazione attività prevalente Gli studi di settore si applicano ai contribuenti che svolgono, in maniera prevalente, una delle attività con riferimento alle quali sono stati approvati i relativi studi di settore. A sua volta, l applicazione degli studi di settore secondo il criterio dell attività prevalente comporta l utilizzo del solo studio relativo all attività dalla quale sono conseguiti i maggiori ricavi (circ. min. 31/2008). Per l impresa multiattività, si considera prevalente quell attività da cui deriva nel periodo d imposta la maggiore entità dei ricavi (art. 1 comma 2 del d.m. 11 febbraio 2008). Nella pratica, ai fini dell applicazione degli studi di settore, l impresa che esercita due o più attività è tenuta: - preliminarmente, a verificare la sussistenza dell obbligo di annotazione separata, nel caso in cui almeno una, tra le attività esercitate, sia soggetta agli studi di settore; - successivamente, a verificare quale tra le attività esercitate produca maggiori ricavi; - quindi, ad applicare lo studio di settore relativo a quest ultima attività. Rilevanza di aggi e ricavi fissi La circ. min. 31/2008 precisa che, ai fini della determinazione dei ricavi relativi alle attività prevalenti e non prevalenti, occorre computare anche gli aggi e i ricavi fissi considerati per l importo dell aggio percepito e del ricavo al netto del prezzo corrisposto al fornitore dei beni. Attività diverse rientranti in uno stesso studio di settore Nell ambito dell attività prevalente vanno computate tutte le attività facenti parte del medesimo studio di settore. Pertanto, i contribuenti che esercitano più attività d impresa devono: - preliminarmente, valutare se due o più delle attività esercitate siano comprese nello stesso studio di settore; - in caso positivo, sommare i ricavi provenienti dalle attività che, seppur contraddistinte da diversi codici attività, rientrino nel campo di applicazione del medesimo studio di settore. Esempio 1 Un impresa consegue ricavi complessivi pari a , derivanti da diverse attività nelle misure seguenti: - ricavi derivanti dall attività A (studio X): ,00 euro (20%); - ricavi derivanti dall attività B (studio X): ,00 euro (40%); - ricavi derivanti dall attività C (studio Y): ,00 euro (40%). In tal caso, risultano prevalenti le attività comprese nello studio X (60% dei ricavi totali). Il contribuente applicherà tale studio di settore e compilerà il relativo modello, con l indicazione dei dati (contabili ed extracontabili) riferiti all intera attività d impresa esercitata. Attività soggette agli studi e ai parametri I predetti criteri di determinazione dell attività prevalente si applicano anche nel caso in cui il contribuente svolga più attività di cui alcune soggette alla disciplina degli studi di settore ed altre a quella dei parametri. Esempio 2 Un impresa consegue ricavi complessivi pari a , derivanti da diverse attività nelle misure seguenti: - Ricavi derivanti dall attività X (studio WD47U) (54%) - Ricavi derivanti dall attività Z (soggetta a parametri) (46%) Il contribuente, in questa ipotesi, dovrà compilare l allegato studio di settore WD47U, con l indicazione dei dati (contabili ed extracontabili) riferiti all intera attività d impresa esercitata. Esempio 3 Un impresa consegue ricavi complessivi pari a , derivanti da diverse attività nelle misure seguenti: - Ricavi derivanti dall attività X (studio WM21E) (23%) - Ricavi derivanti dall attività Y (studio WM21E) (31%) - Ricavi derivanti dall attività Z (soggetta a parametri) (46%) Il contribuente, in questa ipotesi, dovrà compilare il modello studi di settore WM21E con l indicazione dei dati riferiti all intera attività d impresa esercitata, in quanto i ricavi derivanti dalle attività soggette allo studio di settore WM21E (54%) sono prevalenti rispetto a quelli derivanti dalle attività soggette a parametri (46%). Cesi Multimedia 5

13 Capitolo 1 Studi di settore: aspetti generali Utilizzo in sede di accertamento Per i soggetti che esercitano due o più attività d impresa non rientranti nel medesimo studio di settore i risultati derivanti dagli studi: - sono direttamente utilizzabili in sede di accertamento a condizione che i ricavi dichiarati relativi alle attività non rientranti tra quelle considerate dallo studio di settore relativo all attività prevalente siano pari o inferiori al 30% dei ricavi complessivi; - possono essere utilizzati solo ai fini della selezione delle posizioni da sottoporre a controllo se i ricavi dichiarati relativi alle attività non rientranti tra quelle considerate dallo studio di settore relativo all attività prevalente risultino superiori al 30% dell ammontare totale dei ricavi dichiarati. Nel caso in cui siano direttamente utilizzabili in sede di accertamento, i risultati degli studi di settore suggerisce la circ. min. 31/2008 dovrebbero essere impiegati con ragionevolezza, tenendo conto che l esercizio contestuale di attività prevalenti e non prevalenti potrebbe determinare una stima non corretta posto che la medesima è esclusivamente operata mediante lo studio di settore relativo alla sola attività prevalente. Tale circostanza potrebbe ricorrere nei casi in cui: - l incidenza dei ricavi delle attività non prevalenti, su quelli complessivi, sia prossima alla soglia del 30%; - le attività non prevalenti siano disomogenee rispetto a quelle considerate dallo studio applicabile. 1.4 Presentazione del modello studi di settore Il modello deve essere presentato dai soggetti ai quali si applicano gli studi di settore. Come ribadito dalla parte generale delle istruzioni, sono tenuti alla presentazione del modello, pur essendo nei loro confronti preclusa l attività di accertamento basata sugli studi di settore, anche: - i contribuenti che determinano il reddito con criteri forfetari (ad eccezione di quelli che applicano il regime forfetario di cui alla legge 190/2014), che non devono però compilare la parte relativa ai dati contabili (quadro F per le imprese oppure quadro G per gli esercenti arti e professioni). I dati comunicati potranno essere utilizzati per valutare se le caratteristiche strutturali del contribuente sono coerenti con i ricavi o compensi dichiarati; - i contribuenti che dichiarano un volume di ricavi (art. 85, comma 1, esclusi quelli di cui alle lett. c), d) ed e) del TUIR), oppure compensi (art. 54, comma 1, del TUIR), di ammontare superiore a euro e fino a euro. Le informazioni richieste saranno utilizzate per la successiva fase di analisi per l evoluzione degli studi di settore; - i contribuenti che si trovano in una situazione di non normale svolgimento dell attività (ad eccezione delle ipotesi di liquidazione ordinaria, coatta amministrativa o fallimentare, per le quali non è prevista la presentazione del modello). A questi è richiesta la compilazione del modello studi di settore con l indicazione, nell apposita scheda Note aggiuntive dell applicazione GERICO, della motivazione che ha impedito lo svolgimento dell attività economica in maniera regolare. Si fa presente, inoltre, che i contribuenti che si trovano in un periodo di non normale svolgimento dell attività e non dispongono di alcuni dati fondamentali per il calcolo in GERICO della congruità, devono limitarsi a salvare la posizione e trasmetterla in allegato ad Unico. È il caso, ad esempio, del contribuente che, pur avendo formalmente iniziato l attività in un precedente periodo di imposta, non disponendo delle necessarie autorizzazioni, non ha ancora effettuato alcuna operazione. Non avendo conseguito ricavi nel corso del periodo di imposta è impossibilitato a compilare le sezioni del modello rilevanti ai fini della stima (nel caso, ovviamente, siano previste per lo studio applicabile) che richiedono informazioni in termini di percentuali sui ricavi. Attenzione In caso di omessa presentazione del modello si applica la sanzione amministrativa pari a euro, che corrisponde al massimo importo previsto per le violazioni relative al contenuto e alla documentazione delle dichiarazioni (art. 8, comma 1, del d.lgs. 471/1997 come modificato dal d.lgs. 158/2015). Per evitare l irrogazione della citata sanzione, il contribuente può ricorrere al ravvedimento operoso, versando la sanzione minima ridotta ai sensi dell art. 13, d.lgs. 472/1997 a: - 27,78 (1/9 della sanzione minima pari ad 250), se il modello viene inviato entro 90 giorni dalla scadenza del termine di presentazione della dichiarazione; 6 Cesi Multimedia

14 Capitolo 1 Studi di settore: aspetti generali - 31,25 (1/8 della sanzione minima), se il modello viene inviato entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all anno nel corso del quale è commessa la violazione; - 35,71 (1/7 della sanzione minima), se il modello viene inviato entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all anno successivo a quello nel corso del quale è commessa la violazione; - 41,67 (1/6 della sanzione minima), se il modello viene inviato oltre il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all anno successivo a quello nel corso del quale è commessa la violazione; - 50 (1/5 della sanzione minima), se il modello viene inviato dopo la constatazione della violazione. 1.5 Adeguamento agli studi di settore Per evitare il rischio di un azione di accertamento da parte dell Amministrazione finanziaria, il contribuente che risulta non essere congruo rispetto all applicazione degli studi di settore può adeguarsi spontaneamente ai valori indicati da GERICO, calcolati sulla base dei ricavi o compensi dichiarati. Secondo quanto stabilito dall art. 2, d.p.r. 195/1999, l adeguamento in dichiarazione dei ricavi/compensi a quelli determinati da GERICO: - è sempre possibile per i periodi d imposta in cui trova applicazione lo studio di settore ; - è consentito senza l applicazione di sanzioni e interessi; - ha rilevanza anche ai fini IRAP; - comporta il versamento della maggiore IVA. Attenzione Ai fini IRAP, l adeguamento agli studi di settore ha rilevanza sia per i soggetti che utilizzano il metodo da bilancio sia per quelli che adottano il metodo fiscale per determinare il valore della produzione. Si fa presente che, sebbene in caso di adeguamento agli studi di settore non sia prevista l applicazione di sanzioni e interessi, il d.p.r. 195/1999 prevede, al fine di accedere all adeguamento in dichiarazione, l applicazione di una maggiorazione del 3% qualora: - lo studio non sia né nuovo né revisionato (quindi, sia almeno al suo secondo anno di applicazione); - lo scostamento tra i ricavi/compensi risultanti dalla contabilità e quelli risultanti da GERICO sia > 10%. Detta maggiorazione del 3% va calcolata sulla differenza tra i ricavi/compensi derivanti dall applicazione degli studi di settore e quelli annotati nelle scritture contabili. Cesi Multimedia 7

15 Capitolo 1 Studi di settore: aspetti generali 8 Cesi Multimedia

16 Capitolo 1 Studi di settore: aspetti generali Cesi Multimedia 9

17 Capitolo 1 Studi di settore: aspetti generali 10 Cesi Multimedia

18 Capitolo 1 Studi di settore: aspetti generali Cesi Multimedia 11

19 Capitolo 1 Studi di settore: aspetti generali 12 Cesi Multimedia

20 Capitolo 1 Studi di settore: aspetti generali Cesi Multimedia 13

21 Capitolo 1 Studi di settore: aspetti generali 14 Cesi Multimedia

22 Capitolo 1 Studi di settore: aspetti generali Cesi Multimedia 15

23 Capitolo 1 Studi di settore: aspetti generali 16 Cesi Multimedia

24 Capitolo 2 Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate 2. Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate 2.1 Premessa Con il provvedimento del 29 gennaio 2016 sono stati approvati i modelli degli studi di settore applicabili per il periodo d imposta Con la recente circ. min. 24/2016, l Agenzia delle Entrate ha fornito significativi chiarimenti in merito all applicazione degli studi di settore e dei parametri contabili. Per il 2015 gli studi di settore applicabili sono 204, nell ambito dei quali sono compresi: 204 STUDI PER IL PERIODO D IMPOSTA STUDI EVOLUZIONE 134 STUDI VECCHI 26 SERVIZI 20 COMMERCIO 12 MANIFATTURE 12 PROFESSIONISTI 34 SERVIZI 49 COMMERCIO 39 MANIFATTURE 12 PROFESSIONISTI La revisione di tali studi è stata effettuata sulla base del programma approvato con il provvedimento del dell Agenzia delle Entrate del 23 febbraio Con il decreto del MEF 17 marzo 2016 è stato inoltre approvato, a decorrere dal periodo d imposta 2015, l aggiornamento: a) della Territorialità dei Factory Outlet Center, che modifica lo studio di settore WM05U; b) delle Aggregazioni comunali, che modifica lo studio di settore WG44U; c) della Territorialità del livello delle tariffe applicate per l erogazione del servizio taxi, che modifica lo studio di settore WG72A; d) delle analisi territoriali a seguito della istituzione e ridenominazione di alcuni comuni nel corso del Inoltre, l Agenzia ribadisce che per i soggetti con ricavi/compensi superiori a , nei confronti dei quali gli studi di settore non risultano applicabili, è richiesta comunque la compilazione del relativo modello dati studi (a rigo RF1/RG1/RE1 del mod. Unico 2016 va riportato il codice esclusione 3 ). Sul punto si rammenta che, per verificare il limite oltre il quale non si applicano gli studi di settore: - i ricavi provenienti dall attività di vendita di beni soggetti ad aggio/ricavi fissi vanno considerati per l entità dell aggio percepito e del ricavo al netto del prezzo corrisposto al fornitore di detti beni; - per gli studi WK23U WG40U WG69U, i ricavi devono essere aumentati delle rimanenze finali e diminuiti delle esistenze iniziali valutate ai sensi degli artt. 92 e 93 del TUIR. Si segnalano, di seguito, alcune novità riferite ai modelli per il periodo d imposta 2015: WD33U WG82U WG87U Fabbricazione di bigiotteria e articoli simili n.c.a. Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari Attività di concessionarie e altri intermediari di servizi pubblicitari Consulenza per la gestione della logistica aziendale STUDIO COD. ATTIVITÀ TIPOLOGIA CONTRIBUENTE VK28U Altre creazioni artistiche e letterarie Compilano il modello al solo fine di comunicare i dati del 2015; detti soggetti sono tenuti alla compilazione del modello ma non all applicazione dello studio È applicabile anche in caso di esercizio dell attività in forma di lavoro autonomo Dal 2015 applicano lo studio di settore (nel 2014 non erano previsti né i parametri né lo studio di settore) Cesi Multimedia 17

25 Capitolo 2 Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate STUDIO COD. ATTIVITÀ TIPOLOGIA CONTRIBUENTE Dal 2015 applicano lo studio di settore (nel WG96U Gestione di parcheggi ed autorimesse 2014 applicavano i parametri) Inoltre, si evidenziano i seguenti nuovi studi: Commercio Servizi Professionisti - grandi magazzini, empori ed altri negozi non specializzati di vari prodotti; - non alimentari (VM87U); - commercio all ingrosso di orologi e di gioielleria (WM31U); - commercio al dettaglio di libri nuovi in esercizi specializzati (WM12U); - commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici (WM13U). - lavaggio auto, altre attività di manutenzione e di riparazione di autoveicoli, attività di traino e soccorso stradale (WG96U); - produzione di software non connesso all edizione, consulenza nel settore delle tecnologie dell informatica, elaborazione elettronica di dati contabili (esclusi i CAF), altre elaborazioni elettroniche di dati, portali web (YG66U); - fotoreporter, altre attività di riprese fotografiche, laboratori fotografici per lo sviluppo e la stampa (YG74U); - locazione immobiliare di beni propri/in leasing, affitto di aziende (WG40U). - studi medici (WK10U); - geometri (YK03U); - avvocati (YK04U); - dottori commercialisti/consulenti del lavoro (YK05U); - architetti (YK18U). 2.2 Cause di inapplicabilità Nella circolare 24/2016, l Agenzia conferma che costituisce cause di inapplicabilità degli studi di settore (con conseguente applicazione dei Parametri) l esercizio di un attività d impresa da parte di: - società cooperative, società consortili e consorzi che operano esclusivamente a favore delle imprese socie/associate; - società cooperative costituite da utenti non imprenditori che operano esclusivamente a favore degli utenti. Con riferimento alle cooperative/consorzi di imprese che operano nel settore degli appalti nel campo edile, è stato rilevato che in taluni casi, una volta aggiudicati i lavori, i predetti soggetti li assegnano alle imprese consorziate/socie, le quali sovente fatturano le proprie prestazioni direttamente alla cooperativa/consorzio, che a sua volta fattura quanto dovuto al committente. In tal caso l Agenzia, richiamando i chiarimenti della circ. min. 23/2013, precisa che non può trovare applicazione la causa di inapplicabilità in quanto l elemento determinante ai fini della sussistenza della stessa è la presenza di attività svolte esclusivamente a favore dei soci o associati e degli utenti. 2.3 Aggiornamento delle analisi della territorialità Con i dd.mm. 22 dicembre 2015 e 17 marzo 2016 il MEF ha modificato le analisi della territorialità applicabili dal 2015, integrando le stesse a seguito dell istituzione/ridenominazione di nuovi Comuni. Si tratta, in particolare, delle seguenti nuove territorialità: - Territorialità del livello dei canoni di affitto dei locali commerciali; - Territorialità del livello del reddito medio imponibile ai fini dell addizionale IRPEF; - Territorialità del livello delle retribuzioni; - Territorialità del livello delle quotazioni immobiliari; - Territorialità del livello dei canoni di locazione degli immobili. Di seguito vengono forniti chiarimenti in merito alle novità in materia. 18 Cesi Multimedia

26 Capitolo 2 Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate Territorialità del livello dei canoni di affitto dei locali commerciali L indicatore Livello dei canoni di affitto dei locali commerciali, approvato con d.m. 22 dicembre 2015, è stato elaborato al fine di tener conto dell influenza del costo degli affitti sulla determinazione del ricarico. In particolare, l indicatore è stato determinato a livello comunale, partendo dalle informazioni contenute nei quadri F/B del modello degli studi di settore 2013 (Unico 2014), relativo alle attività di impresa, secondo le seguenti modalità: - è stato calcolato, per ogni comune, il valore mediano dei canoni di affitto dei locali commerciali a mq; - è stato calcolato, per ogni provincia, il valore mediano dei canoni di affitto dei locali commerciali a mq, differenziato per le seguenti classi demografiche dei comuni: fino a abitanti; da a abitanti; da a abitanti; da a abitanti; con oltre abitanti; - per ogni comune con meno di 13 imprese in affitto, è stato preso a riferimento il valore mediano dei canoni di affitto dei locali commerciali a mq, calcolato a livello provinciale e relativo alla classe demografica a cui il comune appartiene; - la distribuzione dei valori è stata standardizzata attraverso un valore minimo e massimo Territorialità del livello del reddito medio imponibile ai fini dell addizionale IRPEF L indicatore Livello del reddito medio imponibile ai fini dell addizionale IRPEF, approvato con d.m. 22 dicembre 2015, è stato definito al fine di tener conto dell influenza, a livello territoriale, del livello di benessere e del grado di sviluppo economico sulla determinazione dei ricavi. Al fine di evitare distorsioni dovute alla presenza di valori anomali sulla singola annualità è stato considerato il valore medio dei redditi relativi ai periodi d imposta 2011 e Tale informazione è stata calcolata anche a livello provinciale, regionale e di macro area territoriale (Nord- Ovest, Nord-Est, Centro, Sud, Isole). La distribuzione comunale della variabile Reddito medio imponibile ai fini dell addizionale IRPEF è stata successivamente standardizzata rispetto ad un valore massimo. Anche le distribuzioni a livello provinciale, regionale e di macro area territoriale della variabile Reddito medio imponibile ai fini dell addizionale IRPEF sono state standardizzate rispetto al valore massimo comunale. In questo modo è stato ottenuto l indicatore Livello del reddito medio imponibile ai fini dell addizionale IRPEF differenziato per ogni provincia, regione e macro area territoriale. L indicatore individua, pertanto, un valore differenziato per ogni comune, per ogni provincia, per ogni regione e per ogni macro area territoriale, fornendo, quindi, un parametro di riferimento per cogliere le particolarità e le specificità del territorio in termini di livello di benessere e grado di sviluppo economico Territorialità del livello delle retribuzioni L indicatore Livello delle retribuzioni, approvato con d.m. 22 dicembre 2015, è stato definito al fine di tener conto dell influenza, a livello territoriale, del costo delle retribuzioni sulla determinazione dei ricavi. Ai fini del calcolo dell indicatore, determinato a livello provinciale, sono stati presi in considerazione, per le sole attività di impresa, i dati dichiarati nei modelli relativi a 176 studi di settore, con riferimento al L indicatore del Livello delle retribuzioni è stato determinato, per ogni attività d impresa, come rapporto tra le spese per lavoro dipendente, dichiarate nel quadro F del modello studi (al netto dei Compensi corrisposti ai soci per l attività di amministratore, delle Spese per collaboratori coordinati e continuativi e delle Spese per prestazioni rese da professionisti esterni) e il numero dei dipendenti, calcolato come numero di giornate retribuite, dichiarate nel quadro A del suddetto modello, diviso 312. Per ogni provincia è stato calcolato il valore mediano del Livello delle retribuzioni differenziato per gruppo di settore e per classe di ampiezza demografica del comune di appartenenza (fino a abitanti, da a abitanti, oltre abitanti). La distribuzione di tali valori è stata successivamente standardizzata attraverso un valore minimo e massimo, all interno di ciascun Gruppo di Settore. Cesi Multimedia 19

27 Capitolo 2 Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate In particolare, sono stati individuati i seguenti Gruppi di Settore: imprese manifatturiere commercio servizi - Industrie alimentari; - Industrie tessili, dell abbigliamento e del cuoio; - Altre industrie manifatturiere; - Commercio al dettaglio di prodotti alimentari; - Commercio al dettaglio di altri prodotti; - Commercio all ingrosso; - Commercio di autoveicoli, motocicli e relative parti ed accessori - Costruzioni; - Intermediari del commercio; - Manutenzione e riparazione di autoveicoli, motocicli, trattori agricoli; - Servizi di consulenza e servizi alle imprese; - Servizi alla persona; - Servizi di alloggio, bar e ristorazione; - Attività ricreative e sportive; - Trasporti, attività immobiliari, altre attività di servizi. La ripartizione territoriale e settoriale descritta ha permesso di garantire sia una rappresentatività in termini di numerosità sia una omogeneità dei risultati all interno di ciascun gruppo Territorialità del livello delle quotazioni immobiliari La Territorialità del livello delle quotazioni immobiliari, approvato con d.m. 22 dicembre 2015, ha come obiettivo la differenziazione del territorio nazionale sulla base dei valori di mercato degli immobili per comune, provincia, regione e area territoriale. Tale territorialità è utilizzata con riferimento agli studi di settore delle costruzioni e della valorizzazione immobiliare. I dati presi in considerazione per l analisi provengono dall Osservatorio sul Mercato Immobiliare (OMI) e sono riferiti all anno In assenza di tali dati sono considerati i prezzi di riferimento degli immobili dei Comuni limitrofi più simili, con riguardo a tutte le tipologie presenti Territorialità del livello dei canoni di locazione degli immobili La Territorialità del livello dei canoni di locazione degli immobili, approvato con d.m. 22 dicembre 2015, ha come obiettivo la differenziazione del territorio nazionale sulla base dei valori delle locazioni degli immobili per comune, provincia, regione e area territoriale. Anche per questo indicatore i dati presi in considerazione per l analisi provengono dall Osservatorio sul Mercato Immobiliare (OMI) e sono riferiti all anno La procedura utilizzata per l elaborazione dell indicatore è la medesima seguita per l elaborazione della Territorialità del livello delle quotazioni immobiliari. Per evitare distorsioni di tale indicatore, dovute alla possibile presenza di valori anomali, la distribuzione dell indicatore dei canoni di locazione degli immobili a livello comunale è stata successivamente standardizzata a valori compresi nell intervallo tra zero e uno Aggiornamento delle analisi territoriali a seguito dell istituzione di nuovi comuni Con il d.m. 17 marzo 2016, le analisi territoriali a livello comunale utilizzate nell ambito degli studi di settore sono state integrate, a partire dal periodo d imposta 2015, a seguito dell istituzione dei nuovi comuni di: Nuovo comune Predaia (TN) San Lorenzo Dorsino (TN) Sillano Giuncugnano (LU) Valvasone Arzene (PN) La Valletta Brianza (LC) Fusione dei Comuni Coredo, Smarano, Taio, Tres e Vervò Dorsino e San Lorenzo in Banale Giuncugnano e Sillano Arzene e Valvasone Perego e Rovagnate Inoltre è stata rilevata l aggregazione del Comune di Menarola (SO) nel Comune di Gordona e la ridenominazione del Comune di Castellinaldo (CU) in Castellinaldo d Alba. 20 Cesi Multimedia

28 Capitolo 2 Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate Aggiornamento delle analisi territoriali relative a specifici studi di settore Con il d.m. 17 marzo 2016 sono state anche aggiornate, a partire dal 2015, le analisi territoriali relative agli studi di settore WM05U, WG44U e WG72A. In particolare sono state approvate le seguenti modifiche: 1) 2) 3) Al fine di tener conto, nello studio WM05U (Commercio al dettaglio di abbigliamento, calzature e pelletterie ed accessori) della concorrenza costituita dai Factory Outlet Center, sono state individuate le aree gravitazionali, ovvero le aree di mercato influenzate dalla presenza di ciascun F.O.C., considerando la distanza in minuti di percorrenza di ogni comune dal F.O.C. più vicino. Per lo studio WG44U (Strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere), nelle funzioni di ricavo, sono stati considerati i comuni ove le strutture sono ubicate. A seguito delle variazioni amministrative occorse nel 2015, sono state aggiornate le aggregazioni territoriali risultate significative nella funzione di ricavo, tenendo conto del numero di abitanti dei comuni soppressi e del numero delle strutture alberghiere presenti in tali comuni. Per lo studio WG72A (Trasporto con taxi e noleggio di autovetture con conducente), è stato definito l indicatore Livello delle tariffe applicate per l erogazione del servizio taxi. A seguito delle variazioni amministrative occorse nel 2015 sono state effettuate nuove analisi territoriali a livello comunale, da cui è emerso che i comuni soppressi presentavano lo stesso numero indice territoriale di quelli di nuova istituzione; di conseguenza è stato confermato lo stesso numero indice territoriale. 2.4 Indicatori di coerenza Il d.m. 17 marzo 2016 non ha modificato gli indicatori di cui al d.m. 24 marzo 2014 e pertanto per il 2015 sono confermati i seguenti indicatori di anomalia, finalizzati a contrastare la non corretta compilazione del modello studi di settore: 1) incoerenza nel valore delle rimanenze finali e/o delle esistenze iniziali relative ad opere, forniture di servizi ultrannuali; 2) valore negativo del costo del venduto, comprensivo del costo per la produzione di servizi; 3) valore negativo del costo del venduto, relativo a prodotti ad aggio o a ricavo fisso; 4) mancata dichiarazione delle spese per beni mobili acquisiti in leasing in presenza del relativo valore dei beni strumentali; 5) mancata dichiarazione del valore dei beni strumentali in presenza dei relativi ammortamenti; 6) mancata dichiarazione del numero e/o della percentuale di lavoro prestato degli associati in partecipazione in presenza di utili spettanti ad associati in partecipazione con apporti di solo lavoro. Inoltre, analogamente agli studi di settore approvati per il 2013/2014, non è confermato per gli studi di settore 2015, l indicatore di coerenza Margine per addetto non dipendente ; tale indicatore non viene quindi determinato da GERICO Applicazione dei modelli misti Analogamente a quanto avvenuto in passato, ai fini dell elaborazione degli studi di settore su base regionale o comunale prevista dall art. 83, commi 19 e 20, del d.l. 112/2008, è stata utilizzata la metodologia relativa ai Modelli Lineari Misti (LMM), per determinare la funzione che meglio si adatta all andamento dei ricavi delle imprese, tenendo conto sia della suddivisione in gruppi omogenei che di quella territoriale. In tal modo si è potuto tenere conto, con un unica funzione di ricavo, delle possibili differenze di risultati economici riconducibili agli aspetti territoriali congiuntamente alle diverse caratteristiche strutturali ed organizzative definite dalla Cluster Analysis. Gli studi approvati per il periodo d imposta 2015 per i quali, tenuto conto della significatività delle elaborazioni effettuate, si è fatto ricorso ai Modelli Lineari Misti (LMM) sono i seguenti: Servizi Commercio VG98U Riparazione di beni di consumo WG69U Costruzioni WG89U Servizi di fotocopiatura, preparazione di documenti e altre attività di supporto WM48U Commercio al dettaglio di piccoli animali domestici Cesi Multimedia 21

29 Capitolo 2 Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate 2.6 Fattore correttivo Relativamente agli studi di settore: - WG40U (Locazione, valorizzazione, compravendita di beni immobili); - WG69U (Costruzioni); - WK23U (Servizi di ingegneria integrata); il meccanismo del c.d. fattore correttivo (FC) mira a cogliere l eventuale presenza della variazione di rimanenze valutate a costo e interviene, quindi, come fattore di abbattimento su tutte le variabili della funzione di ricavo con eccezione della variabile relativa alla Variazione delle rimanenze (iniziali finali) valutate a costo. Il valore del correttivo varia da 0 a 1 (più il valore è prossimo allo zero, più i costi vengono utilizzati per incrementare il magazzino dei prodotti finiti/prodotti in corso di lavorazione valutati a costo). Le novità riguardo la modalità di calcolo del correttivo, applicabili ai suddetti studi, sono le seguenti: - i costi non sono più ridotti della quota dei costi che, nei vecchi modelli, erano indicati nella sezione Spese e oneri non afferenti la produzione ; - tra i costi afferenti la produzione non sono più comprese le spese, da indicare nel quadro F, relative a: abbonamenti a riviste e giornali/acquisto di libri/cancelleria; omaggi a clienti; articoli promozionali. A seguito delle predette modifiche i modelli degli studi WG40U, WG69U e WK23U, da utilizzare per l annualità 2015, non prevedono le variabili relative a Spese e oneri non afferenti la produzione, con il conseguente venir meno delle eventuali possibili difficoltà compilative legate alla individuazione delle stesse Revisione congiunturale Al fine di adeguare i risultati degli studi di settore agli effetti della crisi, l art. 8 del d.l. 185/2008 ha stabilito che gli studi possano essere integrati, anche oltre i termini per la revisione ordinaria (stabiliti dal d.p.r. 195/1999), con apposito d.m., previo parere della Commissione degli esperti. Tale integrazione: - può non riguardare tutti gli studi, essendo circoscritta a quei settori economici o aree territoriali in relazione ai quali l attività di monitoraggio ha rilevato conseguenze negative dell attività determinate dalla crisi; - coinvolge sia gli studi di settore revisionati per l anno in corso, sia quelli già in vigore. Con il d.m. del 12 maggio 2016 sono state previste, per gli studi 2015, le seguenti 5 tipologie di correttivi: 1) interventi relativi all analisi di coerenza economica; 2) interventi relativi all analisi di normalità economica riguardanti l indicatore Durata delle scorte ; 3) correttivi congiunturali di settore; 4) correttivi congiunturali territoriali; 5) correttivi congiunturali individuali. Gli ultimi 3 correttivi sono applicati ai soggetti che presentano, nel 2015, ricavi/compensi dichiarati ai fini della congruità inferiori al ricavo/compenso puntuale di riferimento, derivante dall applicazione dell analisi di congruità e di normalità economica. Detti correttivi hanno una struttura simile a quelli operativi per il 2014, con una novità riguardante l introduzione del correttivo all analisi di normalità economica, avente la funzione di adattare le soglie di quegli indicatori influenzati dalla riduzione dei margini e della redditività, nonché dal minor grado di utilizzo degli impianti e dei macchinari collegati allo stato di crisi economica. Per effettuare le analisi relative alla revisione congiunturale è stata utilizzata una metodologia, analoga allo scorso anno, che prevede la predisposizione di un apposito studio sull analisi dell efficienza produttiva per 193 studi di settore, con l esclusione dei 12 studi di settore relativi alle attività professionali che applicano funzioni di compenso basate sul numero degli incarichi, ossia: VK29U Studi di geologia WK01U Studi notarili WK02U Attività degli studi di ingegneria WK06U Servizi forniti da revisori contabili, periti, consulenti WK25U Consulenza agraria fornita da agronomi; WK24U Consulenza agraria fornita da agrotecnici e periti agrari; YK03U Attività tecniche svolte da geometri; YK05U Servizi forniti da dottori commercialisti, ragionieri, pe- 22 Cesi Multimedia

30 Capitolo 2 Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate ed altri soggetti che svolgono attività in materia di amministrazione, contabilità e tributi (attività di lavoro autonomo) WK17U Periti industriali WK23U Servizi di ingegneria integrata riti commerciali e consulenti del lavoro; YK04U Attività degli studi legali; YK18U Attività degli studi di architettura. Analisi dell efficienza produttiva L applicazione degli interventi previsti per la normalità economica e per il correttivo congiunturale individuale si basano, per il 2015, sulle variazioni dell efficienza produttiva rispetto a quella storica di riferimento, individuata come il maggior valore di efficienza produttiva del triennio precedente L efficienza produttiva è calcolata considerando i dati relativi al personale e ai beni strumentali ed è indicativa della capacità del soggetto di combinare gli input produttivi (capitale e lavoro) in maniera efficiente (ossia, per ottenere un valore della produzione il più vicino possibile a quello potenziale). Possono beneficiare dei correttivi basati sulle variazioni dell efficienza produttiva le imprese che mostrano un calo di efficienza perché, ad esempio, hanno impiegato più personale o effettuato investimenti in beni strumentali senza averne beneficiato in termini di maggiori ricavi, oppure, a parità di dipendenti e beni strumentali, hanno visto contrarre il fatturato. Pertanto, si è accertata l attivazione dei correttivi nei casi in cui: - in costanza delle predette voci di costo, si riducono i ricavi; - all aumento delle predette voci di costo, i ricavi non variano o diminuiscono. Diversamente, i correttivi non si attivano se all aumento dei costi corrisponde un proporzionale aumento dei ricavi, così come in situazioni di contemporanea stabilità dei valori coinvolti rispetto al triennio precedente Correttivi anticrisi per il 2015 Si riassumono le caratteristiche generali dei predetti correttivi e le relative modalità di funzionamento. 1. Correttivi relativi all analisi di coerenza economica La principale novità riguardante la revisione congiunturale speciale degli studi 2015 è costituita da un apposito correttivo diretto a modificare le soglie (massima o minima) previste per il calcolo degli indicatori di coerenza, per i quali la determinazione di detti valori può essere influenzata: - dalla riduzione dei margini e della redditività; - dal minor grado di utilizzo di impianti e macchinari collegati alla situazione di crisi economica. A tal fine, come precisato dalla circ. min. 24/2016: Attività d impresa Professionisti sono stati selezionati gli indicatori di coerenza relativi ai margini, alla redditività e all utilizzo degli impianti sono stati selezionati gli indicatori di coerenza relativi ai margini e alla redditività Si rileva che il correttivo in esame è stato determinato analizzando le informazioni contenute nella banca dati degli studi di settore per periodi , con l utilizzo dei modelli lineari misti (LMM). Attenzione I suddetti correttivi, individuati per ogni indicatore di coerenza a livello di singolo studio di settore, sono riportati nei Sub Allegati 1.C (per le imprese) e 1.D (per i professionisti) al d.m. 12 maggio Tuttavia, i correttivi non risultano applicabili a tutti gli indicatori di coerenza e a tutti gli studi di settore. Esempio: il correttivo per le imprese relativo all indicatore Ricarico è applicabile solo agli studi: - WG36U (attività di ristorazione); - WM40B (commercio al dettaglio ambulante di fiori e piante); - WM44U (commercio al dettaglio di computer, periferiche, software e attrezzature per ufficio). Cesi Multimedia 23

31 Capitolo 2 Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate Calcolo del correttivo L applicazione del correttivo determina: Aumento Riduzione della soglia massima di coerenza per gli indicatori: - Incidenza dei costi e spese sui ricavi - Incidenza del costo del venduto e del costo per la produzione di servizi sui ricavi - Incidenza delle spese sui compensi della soglia minima di coerenza, per gli altri indicatori di coerenza Variazione soglie di coerenza: soglia di coerenza x correttivo coerenza Effetti correttivo: l indicatore di coerenza Ricarico è così calcolato: Ricavi dichiarati/ Costo del venduto e per la produzione di servizi Esempio Nell ambito dell attività di ristorazione (WG36U) l applicazione del correttivo congiunturale riduce la soglia minima di coerenza del Ricarico per 0,0181 (Sub Allegato 1.C). A seguito di tale riduzione, il soggetto risulta coerente. Calcolato Minimo Massimo Risultato Calcolo senza correttivo 2,42 2,44 5 Non coerente Calcolo con correttivo 2,42 2,40 (*) 5 Coerente (*) [(2,44 x 0,0181) + 2,44] Se i valori di soglia sono stati modificati a seguito dell intervento dell apposito correttivo, nella sezione del software GERICO relativa all analisi della coerenza, verranno visualizzati esclusivamente i valori di soglia degli indicatori modificati per effetto della crisi (circ. min. 24/2016). 2. Indicatore di normalità economica Durata scorte Il correttivo relativo l indicatore Durata delle scorte trova applicazione alla contemporanea presenza delle seguenti condizioni: a) coerenza delle esistenze iniziali normalità economica rispetto agli indicatori di controllo del valore dei beni strumentali, quali: - incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzati b) - incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti di locazione finanziaria rispetto al valore degli stessi - assenza del valore dei beni strumentali riduzione dell efficienza produttiva rispetto a quella storica di riferimento, individuata come il maggior valore di c) efficienza produttiva del triennio precedente ( ) dichiarazione, per il biennio , dello stesso codice attività prevalente o applicazione dello stesso studio di settore anche se evoluto nel d) In presenza di tali condizioni, la soglia massima di normalità economica dell indicatore Durata delle scorte viene incrementata per tener conto dell aumento delle rimanenze finali (merci e prodotti invenduti a seguito della contrazione delle vendite) riconducibile alla crisi economica. Tale correttivo risulta applicabile ai soggetti per i quali è possibile valutare l andamento dell efficienza produttiva in modo omogeneo, rispetto all attività esercitata nel Pertanto, i dati relativi al triennio , utilizzati 24 Cesi Multimedia

32 Capitolo 2 Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate per l applicazione dei correttivi, sono quelli afferenti ai soli anni in cui è stato dichiarato lo stesso codice attività prevalente o applicato lo stesso studio di settore rispetto al 2015 (anche se evoluto). Nel caso in cui la soglia massima di normalità economica dell indicatore Durata delle scorte, viene aumentata in modo da tener conto dell incremento di rimanenze finali, nella sezione di GERICO relativa all analisi della normalità economica, verranno visualizzati sia i valori di soglia originari che quelli modificati per effetto della crisi, oltre che i corrispondenti maggiori ricavi (circ. min. 24/2016). 3. Correttivi congiunturali di settore Per i 204 studi di settore applicabili al 2015, il correttivo congiunturale di settore tiene conto: - della riduzione dei margini conseguiti e della redditività; - del minor utilizzo di impianti e macchinari; collegati alla situazione di crisi economica. Per quantificare tale riduzione sono applicati modelli lineari misti (LMM) che utilizzano come dati di riferimento quelli relativi al Totale costi e al Valore dei beni strumentali nel quinquennio , ferma restando la rilevanza della riduzione dell efficienza produttiva. Per i 12 studi di settore professionali che applicano funzioni di compenso basate sul numero degli incarichi, il correttivo tiene conto della riduzione delle tariffe per le prestazioni professionali, correlata alla situazione di crisi economica. Generalità studi Studi professionali funzioni di compenso basate su n. incarichi Per ciascun studio e cluster viene individuato un coefficiente correttivo congiunturale settoriale (Sub Allegati 1.E e 1.F al d.m. 12 maggio 2016), applicando il quale si determina un valore assoluto di riduzione dei ricavi / compensi stimati. Il correttivo è analogo, per costruzione e funzionamento, a quello previsto per gli anni precedenti e il valore del relativo coefficiente, individuato per ciascun studio di settore, è riportato nel Sub Allegato 1.G al d.m. 12 maggio Correttivi congiunturali territoriali I correttivi congiunturali territoriali sono stati approvati per 193 studi di settore al fine di collegare la riduzione dei margini e delle redditività, nonché il minor grado di utilizzo di impianti e macchinari, alla situazione di crisi economica specifica del territorio. In particolare, per le seguenti attività economiche: Settore Commercio - Manifatturiero - attività di servizi - professionisti Correttivo Sono stati utilizzati i risultati dello studio relativo alla territorialità del commercio, che ha suddiviso il territorio nazionale in 7 aree omogenee in funzione: - del grado di modernizzazione del commercio; - del grado di copertura dei servizi di prossimità; - delle caratteristiche socio-economiche del territorio. Sono stati utilizzati i risultati dello studio relativo alla territorialità generale, che ha suddiviso il territorio nazionale in 5 aree omogenee in termini di grado di benessere, livello di qualificazione professionale, struttura economica. Attenzione Per i 193 studi di settore i coefficienti correttivi congiunturali territoriali, individuati per singola area territoriale omogenea, sono riportati: - attività di impresa: nel Sub Allegato 1.H della Nota tecnica allegata al d.m. 12 maggio 2016; - attività professionali: nel sub Allegato 1.I della medesima Nota tecnica e metodologica. 5. Correttivo congiunturale individuale Il correttivo individuale applicabile agli studi di settore (diversi da quelli dei professionisti) è stato elaborato al fine di tener conto della contrazione dell efficienza produttiva (calcolata rapportando i dati relativi al personale e ai beni strumentali ai costi e ai ricavi del triennio precedente) nel 2015 rispetto ad uno degli anni compresi nel triennio , sulla base dei dati indicati nel quadro T. Cesi Multimedia 25

33 Capitolo 2 Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate L analisi interessa 193 studi di settore, mentre non trova applicazione per gli studi (12) relativi ad attività professionali che applicano funzioni di compenso basate sul numero degli incarichi. Per permettere al correttivo di entrare in funzione, oltre alla non congruità è necessario: una contrazione dell Efficienza produttiva rispetto al triennio precedente ( ). Attenzione Il calcolo dell efficienza produttiva è basato sull analisi di una funzione di produzione che prende in considerazione i fattori produttivi capitale e lavoro; in particolare, nel quadro T sono richieste le informazioni dei 3 anni precedenti il 2015 relative al personale (lavoro) ed al valore dei beni strumentali (capitale). la coerenza degli INE relativi al valore dei beni strumentali ( Incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore degli stessi beni strumentali mobili ammortizzabili ). In pratica, il correttivo si attiva laddove, a fronte di un aumento del personale o degli investimenti in beni strumentali, non si registra uno speculare aumento del fatturato, ovvero nelle fattispecie dove a parità di fattori produttivi (beni strumentali e personale) si è verificata una contrazione dei ricavi. Generalità studi (193) Studi professionali (12) I coefficienti correttivi congiunturali individuali, individuati per classe di riduzione dell efficienza produttiva, sono riportati: - attività impresa: nel Sub Allegato 1.J della Nota tecnica allegata al d.m. 12 maggio 2016; - attività professionali: nel sub Allegato 1.K della medesima Nota tecnica. Al riguardo, si evidenzia che rispetto allo scorso anno, è stata aggiunta un ulteriore classe di riduzione dell efficienza produttiva al fine di conferire maggiore precisione nella stima del correttivo congiunturale individuale. Il correttivo tiene conto della ritardata percezione dei compensi a fronte delle prestazioni rese, riconducibile alla situazione di crisi economica. Rispetto allo scorso anno, ora l analisi della ritardata percezione dei compensi a fronte delle prestazioni rese è stata effettuata analizzando la relazione esistente tra: - i compensi dichiarati; - il compenso stimato da congruità; - la quota di compensi per i quali nel 2015 sono stati percepiti solo acconti e/o saldo. L applicazione di tale correttivo determina una riduzione dei compensi stimati direttamente proporzionale alla percentuale dei compensi relativa ad incarichi per cui nel 2015 sono stati sono stati percepiti solo acconti e/o saldi Esclusione dall accertamento in base agli studi di settore Si rammenta che, ai sensi dell art. 1, comma 3, del d.m. 12 maggio 2016, i contribuenti che, per il periodo d imposta 2015, dichiarano, anche a seguito di adeguamento, ricavi o compensi di ammontare non inferiore a quello risultante dall applicazione degli studi di settore integrati con i suddetti correttivi, non sono assoggettabili all accertamento basato sugli studi di settore per tale annualità Utilizzo dei parametri contabili Si rammenta che, anche per il 2015, i risultati dei parametri contabili saranno utilizzati prevalentemente per la selezione dei soggetti da sottoporre ad accertamento e sarà verificata la sussistenza di ulteriori elementi ad ausilio della pretesa tributaria. 2.8 GERICO 2016 La nuova versione di GERICO prevede una significativa implementazione nella visualizzazione degli esiti dell indicatore di normalità economica Durata delle scorte, in conseguenza dell intervento dello specifico correttivo crisi. In particolare, in corrispondenza della scheda Normalità economica, sono ora visualizzati: - oltre ai valori di soglia di riferimento e ai maggiori ricavi determinati a seguito del correttivo (già presenti nelle versioni di GERICO relative a precedenti annualità di imposta); - anche i valori che sarebbero stati determinati in assenza del correttivo. 26 Cesi Multimedia

34 Capitolo 2 Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate La nuova modalità di visualizzazione consente pertanto di determinare (per differenza) lo specifico effetto sulla determinazione dei maggiori ricavi stimati riconducibile all intervento del correttivo. 2.9 Utilizzo retroattivo degli studi di settore Confermando quanto già precisato in passato (circolari 23/2013, 20/2014 e 28/2015), l Agenzia delle Entrate rammenta innanzitutto che: i risultati degli studi di settore evoluti per il 2015, senza tener conto delle modifiche apportate agli stessi (correttivi crisi ) dal decreto ministeriale 12 maggio 2016 applicabili al solo periodo d imposta 2015 (né di qualsiasi altro correttivo per la crisi approvato per altri periodi di imposta) potrebbero trovare applicazione solo per l eventuale rideterminazione, in contraddittorio con il contribuente, della pretesa tributaria relativa all annualità 2013, atteso che la base dati utilizzata per elaborare gli studi evoluti per il periodo di imposta 2015 si riferisce proprio a tale annualità. La stessa Agenzia ribadisce poi che: - per poter accertare che il nuovo studio evoluto sia in grado di poter meglio valutare la posizione del contribuente, l Ufficio dovrà verificare che le attività esercitate nel periodo d imposta da accertare siano le medesime di quelle previste nello studio evoluto e che lo stesso le colga compiutamente; - l utilizzo delle risultanze degli studi di settore evoluti in relazione all accertamento di annualità precedenti è possibile qualora non emergano delle incoerenze negli indicatori economici previsti dagli studi di settore evoluti; - ove risultino anomalie nei predetti indicatori economici, le risultanze degli studi di settore evoluti possono essere utilizzate dall Ufficio per la definizione del contraddittorio solo se la non coerenza non deriva dall infedeltà delle informazioni utilizzate per la stima, ovvero da insufficienze produttive dell azienda Principali novità della modulistica Struttura delle istruzioni Per il 2015, le istruzioni alla compilazione degli studi di settore presentano la seguente struttura. Parte generale Quadro A Personale addetto all attività Quadro F Elementi contabili Quadro G Elementi contabili Quadro X Altre informazioni rilevanti Quadro V Ulteriori dati specifici Quadro T Congiuntura economica Applicabile a tutti gli studi di settore (nuovi/vecchi) Tipologia 1 applicabile agli studi di settore nuovi Tipologia 2 applicabile agli studi di settore vecchi Tipologia 1 applicabile agli studi di settore nuovi Tipologia 2 applicabile agli studi di settore vecchi Applicabile a tutti gli studi di settore (nuovi/vecchi) Applicabile agli studi diversi da quelli dei professionisti Applicabile a tutti gli studi di settore (nuovi/vecchi) Da quest anno sono state predisposte istruzioni comuni richiamabili per la maggior parte degli studi di settore. Infatti, all interno delle istruzioni dei singoli studi di settore, per quanto attiene a tali specifici quadri, viene operato un rinvio alle istruzioni comuni Presentazione del modello studi di settore Sono tenuti a compilare il modello studi di settore: - non solo i soggetti nei cui confronti gli studi trovano piena applicazione; Cesi Multimedia 27

35 Capitolo 2 Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate - ma anche quelli esclusi dall accertamento in base agli studi come di seguito indicato: CASI DI ESCLUSIONE CON OBBLIGO DI COMPILAZIONE DEL MODELLO - soggetti che hanno dichiarato ricavi o compensi di ammontare > e inferiore a (causa di esclusione codice 3 a rigo RF1/RG1/RE1 del modello Unico 2016); - soggetti che si trovano in un periodo di non normale svolgimento dell attività, ad eccezione delle ipotesi di liquidazione ordinaria, coatta amministrativa o fallimentare per le quali non è prevista la presentazione del modello (causa di esclusione codice 7 a rigo RF1/RG1/RE1 di Unico 2016); - soggetti che determinano il reddito con criteri forfetari (causa di esclusione codice 8 a rigo RF1 /RG1/RE1 del modello Unico 2016 tale situazione non interessa i contribuenti forfetari di cui all art. 1, commi da 54 a 89, Legge stabilità 2015); - società cooperative a mutualità prevalente; - soggetti che redigono il bilancio in base agli IAS; - soggetti che esercitano in via prevalente l attività di consorzi di garanzia collettiva fidi e Bancoposta; - soggetti esercenti attività d impresa che, nel precedente periodo, si sono avvalsi del regime di vantaggio; - soggetti che esercitano in maniera prevalente l attività di affitto d aziende; - modifica nel corso del periodo d imposta dell attività esercitata, nel caso in cui quella cessata e quella iniziata siano soggette a 2 differenti studi di settore (causa di esclusione codice 11 a rigo RF1/RG1/RE1 del modello Unico 2016). Esonero per cessazione attività e liquidazione ordinaria Rispetto alle annualità precedenti, per il 2015 (Unico 2016), sono esonerati dall l obbligo di trasmissione del modello studi di settore i soggetti che rientrano nei casi di: - cessazione dell attività nel corso del periodo d imposta; - periodo di non normale svolgimento dell attività, in quanto l impresa è in liquidazione ordinaria. Al riguardo, l Agenzia osserva che gli specifici indicatori di normalità economica saranno elaborati utilizzando le diverse banche dati nella disponibilità dell Agenzia Modelli INE Come noto, fino al 2014 erano tenuti alla compilazione del modello INE i soggetti per i quali non erano applicabili gli studi di settore o che, comunque, non erano tenuti alla compilazione del relativo modello (ad esempio, coloro che hanno iniziato l attività nel corso del periodo d imposta, si trovano in liquidazione coatta amministrativa o fallimentare, esercitano un attività soggetta a studi di settore e hanno conseguito ricavi/compensi superiori a ). A partire dal 2015, è prevista l abolizione dell obbligo di compilazione e presentazione dei modelli INE. A tal proposito l Agenzia nella circ. min. 24/2016 evidenzia che: gli specifici indicatori di normalità economica, idonei a rilevare la presenza di ricavi o compensi non dichiarati ovvero di rapporti di lavoro irregolare, per i soggetti cui non si applicano gli studi di settore, saranno elaborati utilizzando le diverse banche dati nella disponibilità dell Agenzia Quadro A Personale addetto all attività Nel quadro A, come di consueto, sono fornite le informazioni relative al personale (lavoratori dipendenti, apprendisti, ecc.) che presta la propria opera nell attività. Al fine di semplificare la struttura dello stesso è continuato il processo di omogeneizzazione iniziato lo scorso anno. Nello specifico, il processo di semplificazione ha riguardato: - non solo la struttura del nuovo quadro A; - ma anche il suo contenuto, mediante l accorpamento delle diverse figure professionali. 28 Cesi Multimedia

36 Capitolo 2 Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate Imprese Professionisti Negli studi relativi alle manifatture è confermato che: - le informazioni in precedenza richieste nei righi A02 Quadri, A03 Impiegati, A04 Operai generici, A05 Operai specializzati, sono confluite nel rigo A01 Dipendenti a tempo pieno ; - le informazioni in precedenza richieste nei righi A06 e A08 sono confluite nel nuovo rigo A02 Dipendenti a tempo parziale. Inoltre, per alcuni studi di settore, è stato inserito il nuovo rigo A12 Giornate di sospensione, C.I.G. e simili del personale dipendente. Istruzioni alla compilazione del quadro A Anche per il 2015 le istruzioni al quadro A sono sdoppiate per cui, con riferimento alla maggior parte degli studi di settore riguardanti attività esercitate in forma d impresa, sono previste: - le istruzioni Tipologia 1 per i modelli approvati per il 2014 e 2015; - le istruzioni Tipologia 2 per i modelli approvati per il Con riguardo alle istruzioni del quadro A Tipologia 1, l Agenzia precisa che le stesse, sebbene indichino genericamente, in prima battuta, di compilare il rigo A02 con riferimento ai lavoratori dipendenti a tempo parziale, in seguito specificano che, relativamente alle modalità di determinazione del numero complessivo delle giornate retribuite, per i dipendenti a tempo pieno assunti con contratto di inserimento o con contratto a termine, il numero delle giornate retribuite è determinato desumendolo dai modelli di denuncia relativi al periodo di imposta cui si riferisce il presente modello. Ciò detto nel quadro A Tipologia 1, coerentemente con quanto specificato nel quadro A Tipologia 2, i dati relativi ai lavoratori dipendenti: - a tempo pieno; - assunti con contratto di inserimento/a termine; vanno indicati a rigo A02. Cesi Multimedia 29

37 Capitolo 2 Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate Elementi contabili Quadro F e quadro G Per i quadri F e G relativi agli Elementi contabili sono state effettuate le seguenti modifiche e precisazioni rispetto a quanto previsto per l annualità 2014: - inserimento (righi F18/G12 e F20/G11) del riferimento alla maggiorazione del 40% dei canoni di leasing e delle quote di ammortamento determinate per effetto della stabilità 2016; - aggiornamento delle istruzioni del rigo F33 per tener conto del regime IVA denominato split payment al fine di gestire correttamente il calcolo dell aliquota media IVA. Super ammortamenti Come noto, la Stabilità 2016 riconosce a imprenditori e professionisti che, dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016, investono in beni strumentali nuovi, una maggiorazione del 40% del costo di acquisizione ai fini della determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria. Tuttavia, la norma non produce effetti diretti sugli studi posto che viene esplicitamente statuita l irrilevanza della disposizione per l elaborazione e il calcolo degli studi di settore; per rendere neutrale tale maggiorazione, sono stati inseriti i relativi campi all interno dei righi F18/G12 e F20/G11 che consentono di isolare i predetti importi ai fini del calcolo di GERICO. Per effetto dell introduzione dei nuovi campi sono stati adeguati i controlli telematici che in fase di trasmissione dello studio verificano la corrispondenza tra il reddito indicato nel modello studi di settore e quello indicato nel quadro di Unico afferente la tipologia reddituale corrispondente (RE, RF o RG) ed è stato istituito un controllo di corrispondenza tra gli importi delle maggiorazioni del 40% indicate nel modello degli studi di settore e nel quadro di Unico. Imprese Pertanto, a seguito delle predette novità: a) a rigo F18 dedicato all indicazione dei costi per il godimento di beni di terzi, è stato inserito il nuovo campo 6, prevedendo l indicazione delle seguenti informazioni: RIGO CAMPO INDICAZIONE F18 4 Maggiorazione del 40% dei canoni di locazione finanziaria. Tale importo, che non va indicato nei campi precedenti del rigo F18 (compreso il campo 1), è riferito esclusivamente ai canoni di leasing dei beni il cui costo di acquisizione è maggiorato del 40% per effetto dell agevolazione b) a rigo F20, dedicato all indicazione delle quote di ammortamento del costo dei beni materiali ed immateriali, è stato inserito il nuovo campo 3, prevedendo l indicazione dei seguenti dati: 30 Cesi Multimedia

38 Capitolo 2 Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate RIGO CAMPO INDICAZIONE F20 3 Maggiorazione del 40% delle quote di ammortamento. Tale importo, che non va indicato a campo 1 di rigo F20, è riferito esclusivamente alle quote di ammortamento dei beni il cui il costo è maggiorato del 40% per effetto dell agevolazione. Professionisti Per gli studi di settore dei professionisti: a) a rigo G11, dedicato all indicazione delle quote di ammortamento dei beni strumentali è stato inserito il nuovo campo 3, prevedendo l indicazione dei seguenti dati: RIGO CAMPO INDICAZIONE G11 3 Maggiorazione del 40% delle quote di ammortamento. Tale importo, che non va indicato a campo 1 di rigo G11, è riferito esclusivamente alle quote di ammortamento dei beni il cui il costo di acquisizione è maggiorato del 40% per effetto dell agevolazione b) a rigo G12, dedicato all indicazione di tutte le componenti negative che concorrono alla formazione del reddito, che non sono state incluse nei righi precedenti, è stato inserito il nuovo campo 2, prevedendo l indicazione delle seguenti informazioni: RIGO CAMPO INDICAZIONE G12 2 Maggiorazione del 40% dei canoni di leasing. Tale importo, che non va indicato nel precedente campo 1 del rigo G12, è riferito esclusivamente ai canoni di locazione finanziaria dei beni il cui costo di acquisizione è maggiorato del 40% per effetto dell agevolazione. Si fa presente che i nuovi campi presenti nei righi F18/F20 e G11/G12 non sono un di cui e pertanto i valori indicati negli stessi (maggiorazione del 40% del canone di locazione finanziaria/quote di ammortamento) non devono confluire nell ammontare complessivo di cui ai righi: - F18, campo 1 Costo per il godimento di beni di terzi /F20, campo 1 Ammortamenti ; - G11, campo 1 Ammortamenti /G12, campo 1 Altre componenti negative. Inoltre, come sottolineato dall Agenzia, la normativa in base alla quale i maxi-ammortamenti non producono effetti sui valori stabiliti per l elaborazione e il calcolo degli studi di settore, non fa alcun riferimento ai Parametri. Pertanto, nei modelli per la comunicazione dei dati ai fini dei parametri, le eventuali quote relative alla maggiorazione del 40% vanno indicate nei corrispondenti righi degli importi ordinari. Split payment Altra modifica ha riguardato il regime IVA denominato split payment da utilizzarsi a partire dal 1 gennaio 2015 in caso di cessioni di beni o prestazioni di servizi nei confronti di enti pubblici non debitori d imposta ai fini IVA. Al riguardo, le istruzioni alla compilazione del quadro F chiariscono che nel rigo F33, campo 1, va indicato l ammontare complessivo dell IVA sulle operazioni imponibili comprensivo dell IVA addebitata in fattura ai sensi dell art. 17-ter del d.p.r. n. 633/1972. Patent box Nella compilazione dei righi del quadro F occorre tenere presente anche quanto previsto per il regime opzionale c.d. Patent Box ; ai fini della predetta compilazione, il provvedimento delle Entrate del 13 aprile 2016 e la stessa circ. min. 24/2016 hanno chiarito che la quota dei redditi derivanti dall utilizzo di software coperto da copyright, brevetti, ecc. ovvero, l ammontare delle plusvalenze derivanti dalla cessione degli stessi, che non concorrono a formare il reddito, vanno indicate in maniera indistinta all interno del quadro F. Cesi Multimedia 31

39 Capitolo 2 Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate Così, ad esempio, l ammontare delle plusvalenze derivanti dalla cessione dei beni di un bene agevolato (che non concorre alla formazione del reddito), dovranno essere incluse tra quelle assoggettate a tassazione e indicate nel rigo F05. Pertanto, il reddito di impresa (o la perdita) del periodo d imposta risultante dalla differenza di tutte le componenti di reddito, positive e negative, indicato nel rigo F28 del quadro degli elementi contabili, dovrà essere comprensivo delle suddette quote di reddito o plusvalenze. La precisazione riportata dalla stessa Agenzia per la compilazione del quadro F assume particolare importanza se confrontata con le modalità di compilazione dei quadri RF/RG di Unico, in cui l ammontare delle plusvalenze ovvero del reddito non tassato va indicato tra i componenti negativi ai fini della determinazione del reddito. La differenza tra l importo di rigo F28 ed i corrispondenti righi dei quadri RF/RG è stata tenuta in considerazione attraverso la modifica del controllo telematico che verifica la corrispondenza tra il reddito indicato nel e quello indicato nel quadro di Unico. Parametri Analogo intervento è stato effettuato per i parametri; in questo caso, la modifica del controllo telematico ha tenuto in considerazione il differente importo del reddito indicato nel rigo P47 del modello Parametri Impresa e nei corrispondenti righi dei quadri RF o RG di Unico Costo per la produzione di servizi Per gli studi evoluti del 2015, analogamente a quanto già operato lo scorso anno, è stato accorpato il contenuto dei righi F14 e F15. Pertanto. il dato che andava evidenziato a rigo F15 Costo per la produzione di servizi va ora ricompreso a rigo F14 Costi per l acquisto di materie prime, sussidiarie, semilavorati e merci (esclusi quelli relativi a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso) e per la produzione di servizi. Non è stata modificata, invece, la numerazione dei righi successivi. Negli studi di settore evoluti 2015 non è più presente il rigo F15. Anche le istruzioni relative al quadro F sono sdoppiate per cui, con riferimento alla maggior parte degli studi di settore riguardanti attività esercitate in forma d impresa, sono previste: o istruzioni Tipologia 1 per i modelli approvati per il ; o istruzioni Tipologia 2 per i modelli approvati per il A rigo F14 vanno indicate anche le spese per le prestazioni di terzi ai quali è stata appaltata, in tutto o n parte, la produzione del servizio. Secondo le istruzioni in tale rigo vanno indicati: - i costi sostenuti per l acquisto di materie prime, semilavorati e di merci (beni finiti per l edilizia) riferiti alla realizzazione dei lavori di propria promozione affidati a terzi esterni all impresa (tramite appalto o altre prestazioni di servizi); - i costi relativi a lavori non di propria promozione acquisiti su commessa (ovvero appalto) e realizzati tramite la concessione di subappalti. COSTI DA INDICARE A RIGO F14 - costi sostenuti per l acquisto di materie prime e sussidiarie e di semilavorati e merci; - spese per carburanti e lubrificanti sostenute dagli autotrasportatori di cose per conto di terzi, dagli agenti e rappresentanti di commercio e dai tassisti; - spese per l appalto di trasporti commissionati a terzi dalle imprese di autotrasporto; - spese per l acquisto dei prodotti utilizzati da barbieri e parrucchieri per lo svolgimento dell attività (shampoo, balsamo, ecc.); - spese per prestazioni di terzi ai quali è appaltata, in tutto o in parte, la produzione del servizio; - spese per il consumo di energia direttamente utilizzata nel processo produttivo se rilevata separatamente da quella sostenuta per l energia non direttamente utilizzata nell attività produttiva (esempio: spese per energia elettrica a uso industriale contabilizzata separatamente da quella per energia elettrica a uso civile ); - spese per l acquisto di materiale elettrico da parte di installatori di impianti elettrici; 32 Cesi Multimedia

40 Capitolo 2 Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate COSTI DA INDICARE A RIGO F14 - spese per l acquisto dei diritti d autore; - spese per il pagamento delle scommesse e per il prelievo UNIRE dalle agenzie ippiche; - spese diritti pagati alla SIAE dai gestori delle sale da ballo. Non vanno considerati i costi di tipo gestionale relativi lo svolgimento dell attività; ad esempio: tasse di concessione governativa, altre imposte/tasse non direttamente correlate alla produzione di ricavi. Elementi contabili professionisti (altre spese) A rigo G09 va indicato, tra l altro, l ammontare fiscalmente deducibile delle spese di albergo e ristorante (75% delle spese sostenute e documentate nel limite del 2% dei compensi). Dal 2015, a seguito delle modifiche apportate dal d.lgs. 175/2014, le spese per alberghi/ristoranti sostenute dal committente non costituiscono compensi in natura per il professionista che ne usufruisce. Pertanto, lo stesso: - non riaddebita in fattura tali spese al committente; - non le deduce dal proprio reddito. Pertanto, le istruzioni di rigo G09 non prevedono più la possibilità di indicare il 100% delle spese sostenute dal committente per conto del professionista e da questo addebitate in fattura Comunicazione dei dati da parte dei forfetari Come noto, i contribuenti minimi/forfetari, esclusi dall applicazione degli studi di settore /parametri, determinino il reddito d impresa/lavoro autonomo compilando la specifica sezione I/II contenuta nel quadro LM di Unico PF 2016, nell ambito del quale non è prevista l indicazione di alcuna causa di esclusione (non è quindi previsto uno specifico codice di esclusione). La circ. min. 24/2016 interviene sugli obblighi informativi in dichiarazione posti in capo ai contribuenti che hanno aderito al nuovo regime forfetario introdotto dalla legge 190/2014. Il quadro RS di Unico PF 2016, infatti, prevede un nuovo prospetto denominato Regime forfetario per gli esercenti attività d impresa, arti e professioni Obblighi informativi. Sul punto, l Agenzia richiama i chiarimenti già forniti nella circ. min. 10/2016, ossia: a) b) c) i forfetari devono dichiarare, cumulativamente, le informazioni relative al tipo di attività svolta (ad esempio, informazioni riguardanti i lavoratori dipendenti, i mezzi di trasporto, i costi e le spese sostenute, i compensi corrisposti, i consumi e così via) indicate nei righi: - da RS374 a RS378, per l attività di impresa; - da RS379 a RS381, per quella di lavoro autonomo. Nel caso vengano esercitate sia attività di impresa che di lavoro autonomo, dovranno essere compilate entrambe le sezioni del prospetto. i dati richiesti nel prospetto dichiarativo vanno indicati con riguardo alla documentazione ricevuta o emessa da tali soggetti. Ad esempio, le informazioni relative ai costi richieste agli esercenti attività di impresa dovranno essere dichiarate solo laddove i contribuenti abbiano ricevuto la relativa documentazione fiscale nel periodo di imposta e nella misura in essa indicata. i beni strumentali utilizzati promiscuamente per l esercizio dell impresa, dell arte o professione e per l uso personale/familiare, dovranno essere dichiarati nella misura del 50%. In merito a quest ultimo punto, l Agenzia ora precisa che, ai fini della compilazione del quadro RS, dovranno essere dichiarati, nella misura del 50%: - non solo i beni strumentali utilizzati promiscuamente per l esercizio dell impresa, dell arte o professione e per l uso personale o familiare del contribuente; - ma anche i costi e le spese afferenti a beni/servizi utilizzati promiscuamente per l esercizio dell impresa, dell arte/professione e per l uso personale/familiare del contribuente. Forfettari Compilazione del quadro F I soggetti che nel 2016 adottano il regime forfetario e che nel 2015 erano ordinari, indicano: - a rigo F05 Altri proventi e componenti positivi, la somma algebrica dei componenti positivi e negativi di reddito, se di segno positivo, relativi ad esercizi precedenti il 2016, la cui tassazione/deduzione è stata rin- Cesi Multimedia 33

41 Capitolo 2 Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate viata in conformità alle disposizioni del TUIR (ad esempio, plusvalenze rateizzate, manutenzioni eccedenti la quota deducibile); - a rigo F23, campo 1 Altri componenti negativi, la somma algebrica dei componenti positivi e negativi di reddito, se di segno negativo, originati in esercizi precedenti il 2016, la cui tassazione/deduzione sia stata rinviata in conformità alle disposizioni del TUIR Quadro X Altre informazioni ai fini degli studi È stato eliminato il quadro X, dedicato prevalentemente, nei vecchi studi, all indicazione dei dati relativi alle Spese per le prestazioni di lavoro degli apprendisti Quadro Z Dati complementari Nel corpo di taluni studi di settore approvati a partire dal 2014, è stato inserito l apposito quadro Z Dati complementari, riservato all indicazione di ulteriori informazioni utili ai fini dell aggiornamento degli studi previsto per il periodo d imposta 2017 (Unico 2018). Sul punto l Agenzia evidenzia che, come previsto dal MEF nell Atto di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per il triennio in tema di studi di settore: sono state mantenute le informazioni aggiuntive introdotte nei modelli dell anno scorso contenute nei quadri Z/D, per procedere, nei prossimi anni, ad una revisione degli studi di settore finalizzata a renderli maggiormente efficaci e a massimizzare l attendibilità delle stime, assicurandone al contempo la semplificazione anche attraverso la riduzione del loro numero Quadro T Congiuntura economica Al fine di adeguare le risultanze dello studio di settore alla situazione di crisi economica è confermata la presenza del quadro T Congiuntura economica per gli studi di settore di: - imprese; - autonomi che applicano funzioni di compenso basate su tempo e spese (come per le imprese). Imprese 34 Cesi Multimedia

42 Capitolo 2 Studi di settore: principali novità e chiarimenti delle Entrate Professionisti con funzioni di compenso basate sul tempo e sulle spese Professionisti con funzioni di compenso basate sulle prestazioni Per taluni studi che applicano funzioni di compenso basate sul numero degli incarichi viene rilevato il ritardo nell incasso dei compensi da parte del professionista, dovuto alla situazione di crisi economica, tramite la richiesta delle seguenti informazioni: RIGO T01 T02 INDICAZIONE Percentuale dei compensi percepiti nel 2015 in rapporto ai compensi complessivamente percepiti, relativamente agli incarichi iniziati e completati in tale annualità. Percentuale dei compensi percepiti nel 2015 in rapporto ai compensi complessivamente percepiti, relativamente agli incarichi diversi da quelli del rigo precedente. Come precisato dalla circ. min. 24/2016, relativamente ai 12 studi di settore delle attività professionali che applicano funzioni di compenso basate sul numero degli incarichi, per il periodo d imposta 2015, il quadro T è presente solo nei modelli degli studi: - WK01U attività studi notarili; - WK06U servizi in materia di contabilità e consulenza fiscale; - YK05U servizi forniti da dottori commercialisti, ragionieri, ecc. e consulenti del lavoro. Per gli altri 9 studi le informazioni necessarie all applicazione dei correttivi crisi risultano già presenti nel quadro D dei rispettivi modelli. Istruzioni alla compilazione del quadro T Per la maggior parte degli studi applicabili alle attività esercitate in forma di impresa è previsto un unico documento che contiene le istruzioni relative alla compilazione di tale quadro. Negli studi relativi ad attività che possono essere esercitate sia in forma di impresa che di lavoro autonomo, invece, il relativo quadro T è stato predisposto prevedendo le 2 specifiche strutture relative alle differenti categorie reddituali. Cesi Multimedia 35

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