COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO Mercoledì, 16 luglio 2014

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1 COMUNE DI SAN GIOVANNI IN PERSICETO Mercoledì, 16 luglio 2014

2 Mercoledì, 16 luglio 2014 Cronaca 16/07/2014 Il Resto del Carlino (ed. Pagina 15 Crevalcore, suona i campanelli per gioco e aggredisce i carabinieri 1 Economia locale 16/07/2014 La Repubblica (ed. Pagina 7 La Castelli di San Giovanni non evita il /07/2014 Il Resto del Carlino (ed. Pagina 15 RADOGNA MATTEO Castelli dichiarata fallita A rischio 130 lavoratori 3 Politica locale 16/07/2014 Il Resto del Carlino (ed. Pagina 7 Consiglio, è già ora di addii Rischia anche Bernardini 4

3 Pagina 15 Il Resto del Carlino (ed. Cronaca Crevalcore, suona i campanelli per gioco e aggredisce i carabinieri CREVALCORE SI DIVERTIVA a suonare i campanelli delle abitazioni in viale San Martino, a Crevalcore, e alla vista di una pattuglia dei carabinieri, che lo stavano cercando dopo le chiamate degli inquilini, ha aggredito i militari. Il ragazzo, 22enne di San Giovanni in Persiceto, è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, minaccia e lesioni personali aggravate. I due militari sono stati medicati e dimessi con 10 giorni di prognosi. Quando gli uomini dell' Arma sono arrivati sul posto per ammonire il giovane hanno avuto una brutta sorpresa. Il 22enne, per nulla pentito di aver disturbato una ventina di persone, si è scagliato con violenza contro i due militari che. Già autore di fatti analoghi, il ragazzo, residente a Persiceto, è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, minaccia e lesioni personali aggravate. 1

4 Pagina 7 La Repubblica (ed. Economia locale La Castelli di San Giovanni non evita il fallimento 130 operai a rischio La denuncia dei sindacati polemici con la sentenza "Decisione con gravi ricadute" FALLITA. Nonostante ci fosse un accordo con un compratore che avrebbe salvato tutti i dipendenti. E' il destino della Castelli, azienda di mobili di San Giovanni in Persiceto che sembrava quasi salva e che invece ora ripiomba nell' incertezza con 130 posti di lavoro a rischio. A denunciarlo sono i sindacati, che ieri hanno preso atto «con profondo rammarico» del provvedimento, criticando con durezza il tribunale. «La decisione comporterà una ricaduta negativa sull' occupazione oltre che la perdita di un importante e storico sito produttivo scrivono Maurizio Maurizzi della Cgil e Cristina Raghitta della Cisl. Questo in un contesto di profonda crisi che richiederebbe invece sforzi comuni e condivisi per salvaguardare qualunque realtà aziendale».una sorpresa, perché la Castelli spa è stata messa in liquidazione nel dicembre scorso dai proprietari (il fondo tedesco Mutares) ma poi incontro dopo incontro si è materializzato l' imprenditore veneto Enzo Pavan, attivo nello stesso settore, che un po' a fatica due settimane fa ha assicurato che avrebbe affittato l' azienda riassumendo tutti i dipendenti di Persiceto, mentre era già stato chiuso da tempo lo stabilimento di Imola (aveva altri 70 dipendenti). «Il giudice fallimentare di Bologna non ha ritenuto sufficiente l' intesa sottolineano polemicamente i sindacalisti Nonostante ci sia stata la partecipazione delle istituzioni, nella figura dell' assessore provinciale Graziano Prantoni e del sindaco di San Giovanni Renato Mazzuca. Ora si torna da capo». ( marco bettazzi) RIPRODUZIONE RISERVATA. 2

5 Pagina 15 Il Resto del Carlino (ed. Economia locale Castelli dichiarata fallita A rischio 130 lavoratori Persiceto Decisione a sorpresa del Tribunale. PERSICETO DAL SUCCESSO internazionale della sedia?plia? al fallimento decretato dal Tribunale di Bologna dopo che per l' azienda Castelli di Persiceto era stato trovato un acquirente che avrebbe dforse assorbito i 130 dipendenti. Un fulmine a ciel sereno per le organizzazioni sindacali Cisl e Cgil e soprattutto per i lavoratori che ormai vedevano la luce in fondo al tunnel a seguito di una lunga ed estenuante trattativa per salvare lo stabilimento. Dopo il fallimento decretato dal tribunale, adesso per i dipendenti l' unica possibilità resta quella di un anno di cassa integrazione straordinaria. «PRENDIAMO atto con profondo rammarico? dicono Cisl e Cgil che, nonostante fosse stato siglato un accordo che salvava i posti di lavoro e la realtà della Castelli spa, con l' imprenditore veneto Enzo Pavan e che ha visto la partecipazione delle istituzioni nella figura dell' assessore provinciale alle Attività produttive Graziano Prantoni e del sindaco Renato Mazzuca, il giudice fallimentare di Bologna non ha ritenuto sufficiente l' intesa dichiarando il fallimento dell' impresa. Decisione che comporterà una ricaduta negativa sull' occupazione del 130 dipendenti, oltre che la perdita di un importante e storico sito produttivo in un contesto di profonda crisi quale quella che stiamo vivendo, che richiederebbe invece sforzi comuni e condivisi per salvaguardare qualunque realtà aziendale». IL SINDACO Mazzuca non nasconde la sua amarezza: «Sono sconcertato anche se il tribunale avrà le sue motivazioni che non ho letto e quindi non posso valutare. Avevamo fatto sforzi non indifferenti per salvare l' attività e i posti di lavoro». Gli fa eco Cristina Raghitta della Filca Cisl: «Avevamo trovato un imprenditore serio e disponibile. Persa un' attività diventa impossibile recuperarla. Nell' accordo erano previsti ammortizzatori anche per i lavoratori che non sarebbero stati subito riassorbiti. La Castelli è un marchio storico dei mobili per ufficio». Maurizio Maurizzi della Fillea Cgil è perplesso: «Tutti erano d' accordo per andare avanti. Salta un' operazione che mette nei guai 130 dipendenti. E dire che l' imprenditore Pavan è una figura solidissima». Matteo Radogna. RADOGNA MATTEO 3

6 Pagina 7 Il Resto del Carlino (ed. Politica locale VERSO IL VOTO PAOLA MARANI NON SI RICANDIDA. Consiglio, è già ora di addii Rischia anche Bernardini LA LEGISLATURA regionale deve ancora concludersi ufficialmente ma, tra i corridoi di viale Aldo Moro e nelle stanze dei partiti, è già iniziata la partita che riguarda i consiglieri di viale Aldo Moro. C' è chi ha già messo in chiaro che non intende ricandidarsi, chi si è messo a disposizione per un secondo mandato (o per il primo) e chi rischia di dover abbandonare la Regione dopo un solo mandato. Alla prima categoria appartiene la consigliera democratica Paola Marani (nella foto a destra). L' ex sindaco di San Giovanni in Persiceto, dopo un solo giro in Regione, ha ufficialmente annunciato, durante la direzione provinciale del Pd di lunedì sera, la sua intenzione a non ricandidarsi. Una «decisione che rispetto ma mi dispiace ha commentato la capogruppo democratica Anna Pariani, perché ha dato un contributo molto prezioso in questa legislatura». Nella seconda categoria rientrano invece il renziano Giuseppe Paruolo, subentrato nel 2012 dopo la scomparsa di Maurizio Cevenini e l' ex presidente del consiglio provinciale, Stefano Caliandro. Paruolo, sempre durante la direzione del Pd bolognese di lunedì sera, ha chiarito di voler «mettere a disposizione del partito la sua persona» per le prossime elezioni regionali. CHI invece rischia di dire addio a viale Aldo Moro è l' intero gruppo della Lega Nord attualmente in Regione, compreso Manes Bernardini. L' intenzione della segreteria della Lega emiliana, guidata da Fabio Raineri, sarebbe infatti quella di procedere a una totale sostituzione dei candidati per viale Aldo Moro. Insieme con Bernardini, resterebbero fuori l' attuale capogruppo Mauro Manfredini (modenese), il piacentino Stefano Cavalli e il parmigiano Roberto Corradi. La partita in casa del Carroccio si annuncia però ancora lunga e aperta a qualsiasi scenario. a. z. 4