CENNI STORICI. La prima foto aerea fu scattata da una mongolfiera nel 1858 da Gaspar Felix Tournachon
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- Armando Basso
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1 LA FOTOGRAMMETRIA
2 CENNI STORICI La prima foto aerea fu scattata da una mongolfiera nel 1858 da Gaspar Felix Tournachon Le possibilità d impiego non tardarono a definirsi: la limitatezza del campo abbracciato dall occhio non riusciva a distinguere i cambiamenti nelle zone urbane. Il rilevamento aereo aveva un campo visivo più vasto e rende un immagine obiettivizzata delle modificazioni.
3 LE PRINCIPALI COLLEZIONI A CUI ATTINGERE PER STUDI E RICERCHE SONO: Foto RAF planimetriche Data acquisizione: 1943/45, Copertura del territorio Italiano: discontiua Scale medie: 1: opp. 1: Volo GAI Planimetrico Data acquisizione: 1954/55, Copertura del territorio Italiano: totale in stereocoppie Scala media: 1: Voli integrativi planimetrici (EIRA, ESACTA, LISANDRELLI) Data acquisizione: 1800/1900, Copertura del territorio Italiano: discontinua Scale medie: differenti
4 LE PRINCIPALI COLLEZIONI A CUI ATTINGERE PER STUDI E RICERCHE SONO: Voli Prospettici (AEROTOP, FOTOCIELO e I. BUGA) Data acquisizione: varie Copertura del territorio Italiano: discontiua Scale medie: differenti Voli planimetrici recenti CGR ACEA RTA.
5 TIPOLOGIA DI RIPRESA Planimetriche Prospettiche Piano parallele o Trimetrogon
6 RIPRESE PLANIMETRICHE L orientamento dell asse ottico della camera è perpendicolare alla superficie terrestre. E tollerata una deviazione della verticalità (Tilt) inferiore ai quattro gradi
7 RIPRESE PROSPETTICHE Ripropongono la visione a volo d uccello, anticipata da visori e pittori. La quota di volo è inferiore e la veduta, più connaturata alle abitudini visive, evidenzia caratteristiche strutturali ed allineamenti. Le variazioni di scala dal primo piano al campo lungo non consente di valutare le proporzioni reali. Vanno pianificate con attenzione per: 1. Evitare il controluce o il sole all orizzonte 2. Tener conto dei rilievi che costringono a variazioni di quota 3. Calcolare il momento dello scatto con i tempi ridotti dovuti alla bassa quota
8 RIPRESE TRIMETROGON Viene effettuato con tre camere, una centrale con asse ottico verticale e due laterali inclinate verso l esterno di 60 collegate tra loro in modo da assicurare la copertura tra le tre foto. Si utilizza soprattutto in geologia per riconoscere i litotipi e le maggiori Strutture.
9 IMMAGINE PLANIMETRICA L immagine planimetrica viene ripresa da una quota più alta rispetto a quella prospettica ed è assimilabile, a parte le deformazioni ai bordi, ad una pianta, ma la terza dimensione è recuperabile attraverso la stereoscopia.
10 LE STRISCIATE
11 IMMAGINE PLANIMETRICA L aereo segue una linea di volo che è poi la rotta lungo la quale sono scattati in sequenza i fotogrammi. La rotta si può determinare congiungendo i centri di due fotogrammi.
12 LE STRISCIATE
13 LE STRISCIATE La strisciata (strip-run) si definisce come una serie d aereofotografie verticali, riprese lungo una rotta predeterminata, che di sovrappongono del 60% circa in senso longitudinale (overlap), e del 20% circa in senso trasversale (sideside) La giusta progressione delle foto è quella in cui ricomponendo la strisciata lo stesso particolare è collocato alla distanza più breve, ma se: sono invertite: si ha pseudostereoscopia ruotate di 90 : si ha falsa stereoscopia (piatto sul terreno) due foto uguali: non si ha stereoscopia
14 Nella zona di sovrapposizione c è visione stereoscopica. Solo l immagine planimetrica consente di ricavare dati relativi a: fenomeni geologici e geomorfologici copertura boschiva centri storici parchi e giardini singoli monumenti zone archeologiche
15 LE STRISCIATE
16 Le Strisciate
17 Le Strisciate
18 Le Strisciate
19 I Restitutori
20
21 L esame dell immagine passa attraverso l osservazione di: Forma Dimensioni Ombra Tono Elementi associati L Ombra dà la sagoma laterale dell oggetto (ad es. ponti, archi, campanili) gli oggetti puntiformi infatti si perdono se non si percepisce l ombra Il Tono di grigio è dato dalla quantità di luce riflessa dall oggetto e percepita dalla macchina.
22 Nelle foto aeree il tono di grigio dipende da: superficie dell oggetto tipo di materiale umidità del terreno stagione ora della ripresa L asfalto grigio scuro appare grigio chiaro perché la sua superficie riflette la luce. L argilla dopo l aratura per l ombra delle zolle appare grigio scuro. Il terreno umido come la vegetazione ha toni scuri. I lavori e le frane recenti hanno toni chiari
23 LE PELLICOLE UTILIZZATE Nelle foto aeree le pellicole più usate per il Bianco e Nero (B/N) sono le pancromatiche che rispetto alle ortocromatiche restituiscono una gamme di grigi più ampia. Il limite di queste pellicole è la scarsa sensibilità al verde per cui è difficile riconoscere i vari tipi di vegetazione.
24 LE PELLICOLE UTILIZZATE Il B/N all infrarosso, con filtri rosso o rosso scuri, viene usato per studi sulla vegetazione o per l idrografia: infatti le tonalità di grigio rese non dipendono dal colore, ma dalla capacità che l oggetto ha di riflettere l infrarosso: le latifoglie con la capacità riflettiva della clorofilla hanno toni chiari; le foglie strette delle conifere assorbono e hanno toni scuri; le piante malate o attaccate da insetti non riflettono l IR e possono dare segnali settimane prima che i danni si manifestino l acqua assorbe l IR ed appare nerastra i sempreverdi hanno in genere tonalità più scure
25 LE PELLICOLE UTILIZZATE L IRC o l infrarosso colore è il tipo di pellicola indicato per individuare preventivamente lo stato di salute delle piante: le piante sane a foglie caduche in primavera/estate sono rosse o rosso carminio; le conifere sane sono viola, rossastro o bluastro; il fogliame morto appare verde brillante; in autunno le foglie che diventano rossastre appaiono gialle, quelle che diventano gialle appaiono quasi bianche
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