SUI PROBLEMI DEI PROFESSORI INCARICATI STABILIZZATI

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1 Prof. Sergio CAMIZ 2, Piazzale Aldo Moro - I Roma Italy Telephone: (+39) cell Fax: (+39) sergio.camiz@uniroma1.it Pagina web: SUI PROBLEMI DEI PROFESSORI INCARICATI STABILIZZATI LA REALTÀ DEI PROFESSORI INCARICATI STABILIZZATI È CONTRARIA A PRINCIPI COSTITUZIONALI E DI DIRITTO DEL LAVORO Mansioni attuali: Titolari di corso Come i professori ordinari ed associati (non i ricercatori) Presidenti di commissioni Come i professori ordinari ed associati Relatori di tesi Come i professori ordinari ed associati Membri degli organi accademici Come i professori associati Programmazione didattica Come i professori ordinari ed associati (250 o 350 ore) Titolari di contratti di ricerca CNR Come i professori ordinari ed associati ed i ricercatori confermati (ora non ci sono più) Titolari di ricerche d Ateneo Come i professori ordinari ed associati ed i ricercatori confermati Titolari di cofinanziamenti Murst NO: solo professori ordinari ed associati e ricercatori confermati Supplenze NO: Solo professori ordinari ed associati, ricercatori confermati ed assistenti Contratti d insegnamento NO: perché insegnano già in Università italiane Affidamento di corsi SI: purché gratuito! (Unici fra i cittadini italiani) Trasferimento NO: impossibile, possibile solo per gli altri. Tempo pieno Come gli altri docenti, ma valutato 40 euro lordi al mese. Retribuzione attuale: circa euro al mese, corrispondenti a meno del: 50% dei ricercatori confermati e degli assistenti del ruolo ad esaurimento a tempo pieno 35% dei professori associati a tempo pieno, con pari anzianità di servizio In alcuni casi essa è ridotta ad un terzo: euro annuali! L ultimo contratto collettivo nazionale risale al 1989 e non prevedeva la docenza. Da allora lo stipendio, immutato, s è svalutato d oltre il 55%! L articolo 31 del nuovo accordo di comparto prevede una retribuzione netta di circa euro al mese, senza alcuna anzianità né indennità integrative. Garanzie di stabilità dell impiego e di tutela: NESSUNA È URGENTE UN INTERVENTO LEGISLATIVO, A SANATORIA DI 20 ANNI DI MOBBING 1

2 Il caso, assolutamente incostituzionale, dei contratti d insegnamento gratuiti e non retribuibili come supplenze, è un esempio di discriminazione a priori d una categoria rispetto a tutti gli altri cittadini, italiani e stranieri. Altro esempio, assolutamente drammatico, di mobbing è quello del Prof. Sergio Gratton dell Università di Trieste: declassato illegittimamente a non-docente, è stato licenziato perché, pur quotidianamente presente, s è opposto alla richiesta illegittima della firma di presenza, con l assurda conseguenza che, nei suoi confronti, la Corte dei Conti ha avanzato una richiesta di recupero dello stipendio. È quindi urgente definire uno stato giuridico coerente ed uno stipendio adeguato. LE RICHIESTE DELLA CATEGORIA Il Coordinamento Nazionale ha elaborato una proposta di normativa tesa a sanare una volta per tutte la situazione dei professori incaricati stabilizzati sia dal punto di vista giuridico che da quello economico. Essa è stata sottoposta da tempo al Ministero dell Istruzione, Università e Ricerca ed alle parti politiche interessate e s articola nei seguenti quattro punti: 1. I professori incaricati, rimasti in servizio ai sensi degli art. 113 e 120 del decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980 n. 382 e successive modificazioni o che rientrano nel campo d applicazione della legge 17 febbraio 1992 n. 204, vengono inquadrati nel ruolo ad esaurimento dei professori incaricati fino all età pensionabile di 70 anni prevista dalla normativa in vigore. Coloro che si trovano nella condizione di professore incaricato interno, in quanto titolari di altro rapporto d impiego di natura pubblica o privata, sono tenuti ad esercitare l opzione entro il termine perentorio di 60 giorni, pena la decadenza dall incarico al termine dell anno accademico in corso. 2. I professori incaricati sono soggetti agli stessi doveri e godono degli stessi diritti dei professori universitari di ruolo di seconda fascia e, pertanto, si applicano ad essi tutte le disposizioni derivate dall applicazione della Legge 19/11/1990 n. 341 e successive modificazioni, incluso il diritto ad effettuare supplenze retribuite. Considerando la ventennale attività docente, i professori incaricati che partecipino a concorsi per posti di professore universitario sono esonerati dal sostenere una prova didattica. 3. Il trattamento economico dei professori incaricati è pari al 90 per cento di quello spettante al professore universitario di ruolo di seconda fascia con pari anzianità nell incarico, ivi compreso l assegno aggiuntivo previsto dall art. 39 del D.P.R. 382/80 e successive modificazioni, per coloro che optino per il regime a tempo pieno. L anzianità di servizio si calcola dall inizio dell anno accademico in cui è stato conferito il primo incarico. Ai fini del trattamento economico, ai professori incaricati viene riconosciuto, a partire dal 1/11/1987, periodo pregresso da cui si è verificata una carenza legislativa, l eventuale differenza tra la retribuzione corrispondente a quanto sopra indicato e quella effettivamente percepita. 4. Sono abrogati, in quanto illegittimi, norme e provvedimenti relativi ai professori incaricati, adottati a partire dall entrata in vigore del D.P.R. 382/80, che risultassero in contrasto con la presente normativa, e tutti i loro effetti normativi, economici, disciplinari, e giuridici. 2

3 QUADRO NORMATIVO Si ritiene opportuno chiarire il senso delle richieste avanzate sulla base d un quadro normativo storico. La figura del professore incaricato a tempo indeterminato venne istituita come "stabilizzato" con l'art. 4 DL 1/10/73, n. 580, convertito nella legge 30/11/73, n Il professore incaricato veniva stabilizzato sull insegnamento del quale era titolare dopo che per tre anni aveva avuto assegnato, dalla stessa o da università diverse, un incarico d'insegnamento. I Consigli di Facoltà interessati procedevano alla nomina del vincitore dopo aver valutato i risultati di un istruttoria svolta da una apposita commissione, che effettuava un giudizio comparativo e motivato dei titoli dei candidati, presentando una graduatoria finale. L incarico a tempo indeterminato veniva quindi attribuito a chi per ben tre volte era risultato vincitore di un regolare concorso pubblico. I loro obblighi erano stabiliti dal regio decreto legislativo 27 maggio 1946, n. 534, come segue: ".. hanno l obbligo di dedicare al proprio insegnamento, sotto forma sia di lezioni cattedratiche sia di esercitazioni, tante ore settimanali quante la natura e l estensione dell insegnamento stesso richiedono, e in ogni modo almeno sei ore fra lezioni ed esercitazioni; di osservare l orario scolastico prestabilito; di attendere alla direzione dei gabinetti, istituti, cliniche, laboratori e simili annessi alle loro cattedre; di partecipare alle commissioni per gli esami di profitto e di laurea, nonché alle funzioni accademiche e a quelle ad esse connesse, cui siano chiamati.". Si tratta in pratica delle mansioni ricoperte attualmente dai professori di ruolo di prima e seconda fascia. A seguito del DPR 382/80 i professori incaricati non transitati nel posto di professore associato dovevano scomparire. Per essi infatti era previsto il decadimento (art. 113) od il passaggio ad altra amministrazione (art. 120). Tale passaggio doveva avvenire nel termine (non perentorio) di nove mesi, giusta l articolo 17 della Legge 9/12/1985 n. 705 che, fra l altro, stabilisce: S fino all espletamento delle procedure di passaggio ad altra amministrazione gli interessati sono mantenuti in servizio nella qualifica e nella sede di appartenenza. S fino al momento dell effettivo inquadramento nella amministrazione pubblica interessata continuerà ad essere corrisposto il trattamento economico in godimento. Poiché i professori incaricati delle università per stranieri di Perugia e Siena non hanno potuto concorrere ai giudizi d idoneità perché entrati in servizio dopo l ultima tornata di tali giudizi, solo per essi, la legge 17/2/1992 n. 204 prevede il mantenimento in servizio sine die. I professori incaricati tuttora in servizio sono oggi poco più di 50. Essi, già titolari di un corso d insegnamento, hanno visto revocato l incarico nel ed affidate mansioni diverse. Si trattava di false interpretazioni degli art. 52, 113 e 120 del D.P.R. 382/80 ed i passaggi non sono stati mai effettuati, perché in palese contrasto con l art. 52 del D.Lgs , riguardante i rapporti di lavoro dei pubblici dipendenti, Disciplina delle mansioni (Art. 56 del D.Lgs. n. 29 del 1993, come sostituito dall art.25 del D.Lgs n. 80 del 1998 e successivamente modificato dall art. 15 del D.Lgs. n. 387 del 1998) che recepisce integralmente l articolo 2103 del Codice Civile e l art. 13 della Legge n. 300 del (Statuto dei lavoratori): Il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o alle mansioni considerate equivalenti nell ambito delle classificazioni professionali previste dai contratti collettivi di lavoro ovvero a quelle corrispondenti alla qualifica superiore che abbia successivamente acquisito per effetto dello sviluppo professionale o di procedure concorsuali o selettive.. Tuttavia da quel momento, in luogo d una soluzione, la situazione dei professori incaricati è stata ed è soggetta, in assenza d uno stato giuridico chiaro, all arbitrio delle amministrazioni 3

4 universitarie locali, che sono arrivate, nel 1993, a far decadere i professori incaricati. A seguito di ricorsi al TAR e conseguenti sospensive, quasi tutti ora hanno riottenuto la titolarità dell insegnamento, ma tuttavia il Prof. Sergio Gratton è stato addirittura licenziato. Le sole norme, vessatorie ed uniformi in tutta Italia, sono l impossibilità di svolgere corsi retribuiti oltre il proprio e l impossibilità d esser titolari di cofinanziamenti per la ricerca. Infatti, le supplenze sono riservate a docenti (ordinari, associati, ricercatori confermati, ed assistenti) ed i contratti a chi non insegna già in università italiane: in pratica tutti gli altri cittadini meno i professori incaricati. Per essi un secondo corso può esser conferito solo a titolo gratuito!! Quanto ai cofinanziamenti, di essi possono esser titolari solo i professori ufficiali (ordinari, associati e ricercatori confermati). In passato, il trattamento economico dei professori di ruolo, incaricati e degli assistenti di ruolo veniva sempre determinato in un medesimo articolo di legge. Analogamente avveniva con il DPR n. 270 del 2/6/1981, mentre con il D.P.R. n. 57/1984, valido per il triennio , lo stipendio dei professori incaricati veniva equiparato a quello dei ricercatori confermati e degli assistenti del ruolo ad esaurimento. Successivamente vengono emanati provvedimenti legislativi che contengono elementi discriminatori nei confronti dei professori incaricati. Il D.L n. 57 prevede, a partire dal 1/11/1987, l aggancio del trattamento economico dei ricercatori confermati e degli assistenti del ruolo ad esaurimento, qualifiche che non hanno titolo a svolgere funzioni didattiche se non di supporto al docente titolare, al 70% di quello dei professori di seconda fascia, mentre nessuna menzione viene fatta per quanto riguarda i professori incaricati che sono titolari di insegnamento con doveri analoghi a quelli dei professori associati. Il D.P.R. 28/9/1987 n Accordo triennale Personale Università- Trattamento economico -, prevede per i professori incaricati aumenti retributivi sensibilmente inferiori a quelli previsti per ricercatori ed assistenti ancora prima del loro aggancio alla retribuzione dei professori associati. La discriminazione effettuata nei confronti dei professori incaricati si può riscontrare anche paragonando lo stipendio base con quello del personale non docente inquadrato nella nona qualifica funzionale dell area amministrativo contabile. Infine il D.P.R. 319 del 3/8/1990- Contratto collettivo del personale non docente delle Università-, con l'art. 15 disciplina il trattamento economico dei professori incaricati, equiparando gli aumenti retributivi per il triennio , ma non lo stipendio base che, per effetto di quanto stabilito dal D.P.R. 567/87, rimane consistentemente inferiore a quello del personale tecnico-economico di IX e I qualifica dei ruoli speciali transitori, oltre a non attribuire ai professori incaricati le indennità di posizione e di ateneo che nel trattamento economico del personale non docente hanno una incidenza che supera sempre quella dello stipendio base. Successivamente, per il personale non docente sono stati siglati altri contratti collettivi, ma, in essi i professori incaricati non sono stati inclusi, perché, secondo l ARAN (lettera al MURST prot 2192 del 31/3/1999, che cita il D.P.C.M. 593/1993 di definizione dei comparti e l accordo di comparto stipulato in data 2/6/1998 colle Confederazioni Sindacali rappresentative), l ambito d applicazione del contratto... ricomprende... tutto il personale dipendente dalle Università, ad eccezione dei professori e ricercatori. Questa esclusione è avvenuta, sempre secondo l ARAN, in virtù dell equiparazione dei docenti universitari alla dirigenza dello Stato, come affermato dalla Corte Costituzionale. Tuttavia, nessuno si è curato finora di fissare il livello di stipendio dei professori incaricati in base a tale equiparazione e da parte degli uffici ministeriali e delle amministrazioni delle varie università si è sostenuto che è corretto continuare a corrispondere il trattamento economico in vigore nel 1990, da ritenersi congelato per effetto dell art. 17 della legge 705/85. Questo punto di vista risulta in contrasto, con specifico riferimento al settore del lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione, con l art. 49 secondo comma del decreto legislativo n. 29 del 3/2/ 1993 il quale prevede che le amministrazioni garantiscono ai propri dipendenti parità di trattamento contrattuale e, comunque, trattamenti non inferiori a quelli previsti dai rispettivi contratti collettivi ma, soprattutto, contrasta insanabilmente con quei 4

5 principi di buon andamento, parità di trattamento e giusta retribuzione che sono affermati solennemente a livello costituzionale come evidenziato in particolare dagli articoli 2, 3 e 36; quest ultimo testualmente recita: Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé ed alla sua famiglia un esistenza libera e dignitosa. Attualmente due sentenze del T.A.R. Calabria Catanzaro (Proff. Domenico Gentile e Bruno Leuzzi, Sentenza n. 847/2000 e Prof.ssa Gerda Homeyer, Sentenza n. 392/2003) ed una del T.A.R. Lazio (Prof. Sergio Camiz, Sentenza n. 4710/2004), sulla base dei dispositivi legislativi summenzionati e dell inderogabile necessità di attenersi ai principi costituzionali, hanno accolto le istanze di Professori Incaricati Stabilizzati; alcune Università, ritenendo di non doversi sottrarre ad obblighi di legge, hanno aggiornato gli stipendi dei Professori Incaricati (D.R. Università della Calabria n del 15/4/2003 in favore della Prof.ssa Gerda Homeyer, D.R. Università di Pavia n del 30/07/2003, integrato da D.R del 11/8/2003 in favore del Prof. Giorgio Greco). L Università di Roma La Sapienza sta adeguandosi in questi giorni. Il Legislatore ed il Governo non possono quindi più sottrarsi ad un preciso obbligo costituzionale e normativo. Né s invochino i problemi finanziari dello Stato, dal momento che il costo annuale d un adeguamento come richiesto non costa più di euro all anno e gli arretrati non dovrebbero superare i 15 milioni di euro. Per ovviare almeno a questo problema, il Governo, nell esaminare l atto d indirizzo per il nuovo contratto collettivo del personale del comparto delle università, raccomanda all A.R.A.N. Che sia risolto il problema relativo ai professori incaricati esterni, disciplinati dall art.15 del D.P.R. n. 319/1990 e poi non regolamentati dai successivi contratti collettivi nazionali di lavoro di comparto. Si tratta d un ulteriore proposta assurda, che l A.R.A.N. recepisce criticamente, dal momento che esso stesso dichiara che i Professori Incaricati sono docenti e non possono esser quindi accolti nel contratto. Tuttavia, all art. 31 della bozza d accordo risulta: ART. 31 DOCENTI INCARICATI ESTERNI 1) A decorrere dal 1/1/2003 la retribuzione dei docenti incaricati esterni di cui all art. 15 del DPR 3 agosto 1990, n. 319 è fissata in euro ,89 annui lordi. 2) La retribuzione definita ai sensi del comma 1 include ed assorbe l intero importo dell indennità integrativa speciale in godimento. Ai fini della definizione del trattamento economico spettante ai docenti incaricati interni continua a non essere considerato l importo corrispondente all indennità integrativa speciale conglobata. 3. Ai docenti di cui al comma 1 viene altresì erogata, a valere sulle disponibilità contrattuali dell anno 2002, una somma "una tantum" di euro a titolo di recupero degli incrementi non percepiti sino al Una tale proposta è una derisione per una categoria che da oltre 15 anni aspetta la sistemazione della sua posizione giuridica. Infatti, oltre a risultare più bassa di quanto ha stabilito il T.A.R. del Lazio, una disposizione del genere ignora qualunque progressione dello stipendio per anzianità, nonché tutte le indennità accessorie che contribuiscono ad aumentare significativamente lo stipendio delle categorie tecnico-amministrative, alle quali si voglion erroneamente equiparare i Professori Incaricati Stabilizzati. Si consideri poi che la differenza globale fra quanto richiesto dal coordinamento e quanto offerto dal contratto non supera i euro l anno. Per quanto riguarda una sistemazione legislativa, nel Disegno di Legge N. C 4735 Delega al Governo per il riordino dello stato giuridico dei professori universitari non c era traccia del destino dei Professori Incaricati Stabilizzati. Per questo, il relatore On. Mario Pepe, nel suo 5

6 emendamento 1.200, propone d includere i Professori Incaricati Stabilizzati nella costituenda terza fascia di docenti, ma anche lui non fa che riproporre, come in passato, un giudizio d idoneità per includere il Professori Incaricati Stabilizzati. Egli propone infatti che: Dopo la lettera p), introdurre la seguente: p-bis) ai ricercatori, agli assistenti del ruolo ad esaurimento, ai tecnici laureati che hanno svolto attività di docenza ai sensi dell'articolo 12 della legge 19 novembre 1990, n. 341, e ai professori incaricati stabilizzati è attribuito il titolo di professore aggiunto, previa positiva valutazione, da parte di una apposita commissione composta da membri esterni e interni secondo quanto deciso dalla facoltà di appartenenza, dell'attività didattica e scientifica svolta. Essi sono tenuti all'insegnamento loro affidato con appositi incarichi, sulla base della programmazione didattica definita dai competenti organi accademici, nei corsi di laurea di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a), del regolamento di cui al decreto del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509, e successive modificazioni. Le predette categorie di personale sono altresì tenute ad assolvere i compiti di tutoraggio e di didattica integrativa previsti dall'articolo 32, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n (seconda versione). Il relatore È evidente che un provvedimento del genere è in contrasto con tutto quanto già citato, provvedimento ancora più grave poiché i Professori Incaricati dovrebbero sostenere un giudizio d idoneità a svolgere funzioni di livello inferiore a quelle che stanno già svolgendo da almeno quindici anni nel migliore dei casi, da oltre venticinque per la maggior parte di loro. Inutile poi evocare il rischio d una nuova dichiarazione di non idoneità per qualcuno, che resterebbe ancora nella situazione attuale. CONCLUSIONI La posizione del Coordinamento Nazionale si può articolare secondo le linee seguenti: 1. La legge. La proposta avanzata dal Coordinamento Nazionale è stata recepita da Parlamentari, sia della maggioranza che dell opposizione, che hanno finora presentato ben sei disegni di legge ispirati ad essa. Attualmente depositati sono i seguenti progetti: S Gazzara (Camera n del 4/2/2003), S Capitelli (Camera n dell 11/3/2003), S Losurdo (Camera n del 24/3/2003), S Ercole (Camera n del 1/8/2003). Nelle relazioni tecniche relative è fatto riferimento al quadro normativo ed al vuoto legislativo che essi devono colmare, in modo preciso e dettagliato. Pertanto si tratta della via principale per la soluzione del pregresso e del futuro della categoria. Il Coordinamento sta sollecitando anche un iniziativa del Governo, che in sede giudiziaria risulta ormai soccombente, sia sotto forma legislativa che come atto d autotutela, oppure una sua pressione per l approvazione delle proposte avanzate. 2. Un emendamento alla Legge Finanziaria. Considerando improcrastinabile una disposizione legislativa, l emergenza di risolvere il problema ed i tempi lunghi del processo legislativo, il Coordinamento ha elaborato una norma che risolva, almeno provvisoriamente, la situazione finanziaria dei Professori Incaricati. Il principio cui s ispira è di riprendere la situazione esistente 6

7 fino al 1987, prima cioè della comparsa del falso problema se i Professori Incaricati siano da considerare docenti oppure no. La norma dovrebbe stabilire semplicemente che Ai Professori Incaricati Stabilizzati in servizio si attribuisce, a far data dal 1/11/1987, il trattamento economico dei ricercatori confermati. L indennità di tempo pieno dev esser corrisposta con ugual decorrenza a coloro che hanno percepito l assegno speciale. Espressa in termini giuridici, tale norma, è stata depositata dall On. Rodeghiero il 21 ottobre 2004 alla Commissione Bilancio della Camera, come emendamento n alla Legge Finanziaria, C. 5310bis, capo III, art. 14 dopo il comma 5, e recita: In attesa della definizione del suo stato giuridico, al personale, rimasto in servizio ai sensi degli artt. 113 e 120 del DPR n. 382/80 e successive modificazioni o della Legge 204/1992, si applica il disposto dell'art. 2 commi 1 (aumentato del 20%), 2 e 4 del D.L. n. 57/1987 convertito in Legge n. 158/1987. In particolare, a tale personale s'applica il disposto del comma 2 con ugual decorrenza, qualora ad essi sia stato attribuito il disposto dall'art. 12, comma 4, del D.L. 1/10/1973, n.580, convertito con modificazioni in legge 30 novembre 1973, n.766. Purtroppo, l emendamento è stato considerato estraneo alla materia. Tuttavia, il Coordinamento Nazionale auspica che esso venga al più presto riproposto in altra sede idonea, per una rapida approvazione, che porrebbe un punto fermo alla situazione economica. I Professori Incaricati sarebbero finalmente riagganciati all intero corpo docente, con notevole sollievo e semplificazione della problematica connessa. 3. Il contratto di comparto. Qualora, al contrario, non permanga l orientamento di considerare i Professori Incaricati Stabilizzati nella contrattazione personale tecnico amministrativo, peraltro fortemente criticato dall A.R.A.N., si ritiene indispensabile che nella definizione della retribuzione si tengano conto di tutte le componenti della retribuzione delle altre categorie EP. In particolare, si tratta d applicare la categoria EP massima, e d includere le indennità accessorie previste per le altre categorie, e cioè quelle di posizione, di ateneo e di risultato. Va comunque osservato che, qualora queste indennità siano riconosciute, la differenza fra il trattamento da noi richiesto e questo sarebbe davvero esigua. 4. La Legge Delega. Si ribadisce qui che la posizione dei Professori Incaricati Stabilizzati dovrebb esser distinta da quella dei ricercatori ed equiparati: anche se si decidesse che i Professori Incaricati dovrebbero esser inclusi nella terza fascia di docenti, si ritiene che l inclusione dovrebbe avvenire senza giudizio, trattandosi comunque di mansioni inferiori a quelle attualmente ricoperte dai Professori Incaricati Stabilizzati, che attualmente hanno mansioni identiche a quelle dei professori di seconda fascia. Per essi, già idoneati a docenti almeno tre volte per poter esser stabilizzati, un eventuale giudizio d idoneità, limitatamente alla produzione scientifica, potrebb esser contemplato per il passaggio direttamente nella seconda fascia, all interno della riserva di posti prevista. Ancora una volta si sottolinea l urgenza di mettere la parola fine a questa drammatica anomalia. Roma, 21 ottobre 2004 IL COORDINAMENTO NAZIONALE DEI PROFESSORI INCARICATI STABILIZZATI 7

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