LUOGHI DI VALORE PIANO TERRITORIALE DI STAZIONE "VALLI DI COMACCHIO" - ART. 26 PROGETTO DI INTERVENTO PARTICOLAREGGIATO "VALLE FURLANA E FIUME RENO

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1 LUOGHI DI VALORE PIANO TERRITORIALE DI STAZIONE "VALLI DI COMACCHIO" - ART. 26 PROGETTO DI INTERVENTO PARTICOLAREGGIATO "VALLE FURLANA E FIUME RENO BELLOCCHIO PINETA BELLOCCHIO VALLE USSAROLA VALBRU PINETA SUD BELLOCCHIO BOSCOFORTE NORD VALLE APERTA PASSO PEDONE E ANSA DEL DIAVOLO PRIMARO E CHIAVICA LEONARDA PENISOLA DI BOSCOFORTE BACINO PUNTA MUSONE LA SCORTICATA E VOLTA SCIROCCO PIEDE DI BOSCOFORTE VALLE LAVADENA FIUME RENO

2 Le proposte del progetto Il progetto di intervento particolareggiato recepisce l esito della trattativa ancora in corso per raggiungere il riaccorpamento vallivo e cerca di dare corpo alle opportunità di fruizione turistica nella parte meridionale del Comprensorio delle Valli di Comacchio, completandone la valorizzazione attraverso interventi di allestimento per l accoglienza e l ospitalità, integrando l esistente con itinerari diversificati messi a sistema con la collaudata fruizione della parte nord (Manifattura dei Marinati, Valle Fattibello, Stazione Foce, itinerario dei casoni, Saline). (Vedi tabella n.?) Caratterizzano il Progetto le proposte di: - Gestione degli habitat - Gestione faunistica - Gestione idraulica che si concretizzano in modalità di esercizio prefigurate nelle schede articolate per quadranti, che fanno parte integrante del Progetto. Un Progetto quindi per migliorare la gestione complessiva del Comprensorio vallivo: mentre le modalità di tutela e miglioramento degli habitat concorrono ad un miglioramento della gestione faunistica, la gestione idraulica necessita di interventi strutturali significativi che rendono possibili manovre idrauliche coerenti con esigenze diverse per ambiti e conseguenti obiettivi differenziati: l arginatura di separazione fra le proprietà, la compartimentazione delle adduzioni di acqua dal Reno, il miglioramento della circolazione idraulica nell Ansa del Diavolo, la realizzazione di dossi e di altre morfologie vallive atte a favorire, incrementando la biodiversità, l insediamento di specie vegetali autoctone e di fauna di interesse comunitario, costituiscono gli elementi strutturanti il nuovo paesaggio vallivo. La parte del progetto relativa alla valorizzazione trova, nell inserimento della penisola di Boscoforte nel sistema di fruizione turistica dell intero Parco, l eccellenza, il valore aggiunto straordinario e rafforza il ruolo dei centri abitati di Sant Alberto e Anita come borghi rurali che documentano gli adattamenti insediativi alle divagazioni fluviali. La reinterpretazione dell insieme delle cosiddette Case di Guardia sott argine, completeranno il sistema di fruizione, preservando la penisola dagli impatti inevitabili di un turismo in ambito fluviale in grande crescita. Rinviando alla specifica descrizione degli interventi, ci preme in questa sezione di lavoro richiamare le convinzioni derivate dal Rapporto finale sul valore economico delle zone umide (INTERREG IIIB CADSES WETLANDS II ) e dal lavoro del Master Plan della costa in merito al valore degli ecosistemi, i concetti-guida alla base delle elaborazioni progettuali. Oggi possiamo permetterci di ragionare sul "valore economico dei Parchi" quindi delle ragioni dell'economia combinandole con i valori della biodiversità, ma non molti anni fa un premio Nobel per l'economia, Milton Friedman, affermava che un Parco naturale deve essere soppresso nel momento in cui la spoliazione delle risorse che esso tutela risulta più redditizia del suo sfruttamento sostenibile a fini ricreativi (cfr. Friedman M. "Capitalism and freedom" citato in Casoni e Polidori 2002). Oggi invece ragioniamo invece sul valore economico del bene ambientale. Il benessere degli individui dipende da vari aspetti, tra cui sicuramente il "consumo" di beni e servizi tangibili ed intangibili. Esso, però, oltre che dal consumo, dipende anche dalla capacità che gli individui hanno di saper godere di tali beni e servizi. Un qualsiasi oggetto o elemento diventa bene economico (risorsa) solo se è in grado di soddisfare un bisogno, primario o creato. Per questo, il concetto di bene o risorsa è al contempo "funzionale" e "culturale" insieme. Il concetto di risorsa, perciò, non riguarda l'oggetto in sé, ma il "valore" che ad esso si assegna in riferimento alla funzione che può svolgere. La percezione di qualsiasi risorsa, quindi, non dipende dalle sue proprietà fisiche ma da un insieme di fattori che sono al contempo economici, tecnologici e psicologici. Il medesimo bene può o meno essere una risorsa a seconda della percezione che ne ha chi lo osserva (consuma). Come dice Rousseau nella Nuova Eloisia, l'emozione che prova un poeta o un pittore di fronte ad un bel paesaggio è molto diversa da quella dell'individuo comune. Per dirla con Zimmerman: "le risorse non sono; diventano" (Tratto da Risultati della seconda indagine sugli utenti dei parchi - Financial Instrument for the Environment Self-financing ProtectedAreas (SelfPAs) Bimonte e Pisani Università degli Studi di Siena). Le lagune, le valli e le zone umide in genere, oltre ad essere tra gli ambienti acquicoli più produttivi, presentano anche un indubbio valore ambientale. Questi particolari habitat sono caratterizzati da un'elevata diversità biologica e paesaggistica e sono il risultato di interazioni fisiche, chimiche e climatiche, oltrechè di natura antropica. E' da ritenersi che l'obiettivo fondamentale, nella gestione di queste zone, sia quello di tendere alla massima utilità sociale, intendendo con ciò un insieme di benefici netti che coinvolgono diversi soggetti (privati diretti fruitori, privati indiretti fruitori, collettività in senso lato). Il fatto che le zone umide possano fornire benefici sia ai privati che alla società, implica che il loro valore vada oltre a quello strettamente economico legato ai valori d'uso e comprenda anche aspetti di non uso, inclusi in quello che viene definito dall'estimo come Valore Economico Totale (VET).

3 N. PROGETTO SVILUPPATO PER QUADRANTI 1

4 1 1 GESTIONE HABITAT GESTIONE IDRAULICA 1 - BOSCOFORTE NORD Chiaro all estremità nord di Boscoforte - ripascimento dei dossi; - gestione idraulica analoga al restante bacino vallivo; - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da luglio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - ordinaria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti; - controllo dei ratti nei dossi regolarmente occupati da colonie di uccelli nidificanti; - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio; Valle aperta e dossi - ripascimento dei dossi; - gestione idraulica analoga al restante bacino vallivo; - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da luglio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - ordinaria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti; - controllo dei ratti nei dossi regolarmente occupati da colonie di uccelli nidificanti. Penisola di Boscoforte. La rottura di molte arginature della penisola di Boscoforte, per lo più in area nord, pone in libera comunicazione le acque dei chiari interni alla stessa penisola con quelle della Valle Magnavacca, a loro volta in libera comunicazione con quelle della Valle Fossa di Porto. Questa situazione rende indispensabile che le aree di cui sopra (penisola di Boscoforte, Valle Magnavacca, Valle Fossa di Porto) siano sottoposte alla gestione di un unico soggetto per gli aspetti idraulici e, soprattutto, per quelli ittici (pesca), affinché in esse non si verifichino conflitti. 1 GESTIONE FAUNISTICA a) Zona B: Alta tutela per i siti di nidificazione avifauna protetta, in particolare di Volpoca (Tadorna tadorna), Airone bianco maggiore (Ardea alba), per il quale va migliorato l habitat esistente; Significativa la presenza di Gabbiano comune (Larus ridibundus) e di Sterna comune (Sterna hirundo); preservazione dossi/cordone dunoso; limitazione del disturbo antropico. b) Aree contigue: esercizio venatorio da apprestamento, collocabile a non meno di mt. 150,00 da detto sito e praticabile nelle medesime modalità previste nell ambito dell Azienda Valliva particolare di caccia Valli di Comacchio, dalle N.T.A. Piano di Stazione Valli di Comacchio approvato con Del. G.R. n del 17/11/2003, dal P.F.V. 2008/2012 Prov. di Ferrara vigente; L.R. 8/94 e succ. mod. e integ., L.R. 6/2005, Norme in materia SIC e ZPS; Regolamento Speciale attività venatoria per tutte le aree contigue. La gestione faunistica venatoria sarà assunta direttamente dal Parco o attuata tramite convenzione con altro soggetto, d intesa con la Provincia di Ferrara. Accessi, caratteristiche dell apprestamento, giornate, orari, carniere, come da P.dIP al Cap. Programmazione e regolamentazione dell attività faunistico venatoria e nella Relazione Incidenza. Nelle nuove aree contigue riferite a questo settore (quadrante 1 Nord-Boscoforte), non potranno essere utilizzati pallini di piombo o piombo nichelato anche a prescindere da eventuali altre difformi disposizioni in materia di SIC e ZPS. Azioni di vigilanza tramite convenzioni con le Istituzioni preposte.

5 1 1 CONSERVAZIONE PAESAGGIO E FRUIZIONE TURISTICA INDIRIZZI, DIRETTIVE E PRESCRIZIONI Parte terminale di Boscoforte Oltre il percorso pedonale pubblico individuato, nella parte della Penisola che si protende sempre più lontano dalla terraferma verso l acqua, ove il territorio è sempre più incontaminato e rifugio per le numerose specie avifaunistiche, l accesso al pubblico sarà strettamente programmato e regolamentato dall Ente Parco. La percezione del paesaggio vallivo di quest area sarà garantita dal monitoraggio della situazione esistente, nella sezione Storica attuale Le strutture ivi presenti saranno recuperate e utilizzate come supporto ad attività di ricerca scientifica, da parte ad esempio di centri e laboratori di ricerca universitari, i quali potranno compiere studi specifici organizzati sempre in accordo con l Ente Parco Il progetto propone una modalità innovativa in questo territorio lungo l argine che conduce alla piattaforma Agip, che, persa la sua originaria funzione, può essere convertita a luogo straordinario per il rapporto diretto con l ambiente vallivo, in quanto strettissima lingua di terra circondata dall acqua che si allarga nella parte terminale e potrebbe ospitare per brevi periodi attività di campeggio a basso impatto con lo scopo di fare un turismo scientifico, approfittando delle varie risorse e opportunità di questo luogo. La parte terminale di Boscoforte potrebbe diventare un eccezionale location per l esperienza della summer school, maturata dal Parco in altri contesti ambientali di notevole interesse ambientale e naturalistico. La summer school si caratterizza come un breve corso di 2 settimane, finalizzato all analisi ed alla comprensione del patrimonio naturale, al suo valore storico-economico ed all uso sostenibile delle risorse naturali. Si ricorda che il Parco ha già ospitato numerosissime delegazioni presso il Centro Operativo della Salina di Comacchio, come vero e proprio laboratorio scientifico-didattico cui è stato riconosciuto un alto valore per le attività di divulgazione scientifica. ISOLA DEI CONIGLI ZONA B.SMT.a In coda ad Art 23 comma 6 NTA Valli di Comacchio Tale sottozona individua un area che il Parco deve direttamente riqualificare, mediante interventi di costruzione di dossi con morfologie naturali e idonee alla nidificzione dei Caradriformi; in tale area sono consentiti esclusivamente interventi finalizzati alla realizzazione, conservazione e gestione dei dossi, eccezion fatta per le normali pratiche gestionali del bacino vallivo delle grandi valli di Comacchio. Area PP.SMT.a Art 26 commi 2,3,4,10 NTA Valli di Comacchio 1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale del territorio, alla salvaguardia dei caratteri originari degli insediamenti umani e di quelli tradizionali della pesca, alla evidenziazione delle trasformazioni conseguenti alla attività di bonifica storica; a tal fine sono da promuovere interventi destinati al miglioramento delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento delle attività produttive a basso impatto ambientale, alla riconversione di quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione di nuove attività agricole, produttive, turistiche compatibili con la qualità delle risorse naturali esistenti nel Parco e coerenti con le aspettative delle popolazioni locali. 2 Nelle zone PP sono vietati: la caccia e il disturbo della fauna selvatica, ad eccezione dell'attività venatoria e dell'attività alieutica, dove non diversamente previsto per ambiti particolari, esercitate secondo la disciplina stabilita dal Regolamento; il danneggiamento e la raccolta della flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR; l asporto di materiali e l alterazione del profilo del terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma 4. 3 In tutte le zone PP sono consentiti: le attività direttamente finalizzate alla tutela dell ambiente (interventi di rinaturalizzazione e di miglioramento dell assetto naturalistico, di valorizzazione ambientale e paesistica); gli interventi di eradicazione di specie alloctone dannose, promossi direttamente dall Ente parco; le attività direttamente finalizzate alla salvaguardia del patrimonio testimoniale storico-culturale; le attività di ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità del parco; le attività di osservazione scientifica e per fini didattici, come disciplinata dal Regolamento del Parco; l escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come disciplinati dal Regolamento del Parco; la manutenzione delle infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni di cui all art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone; interventi sul patrimonio edilizio esistente di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ristrutturazione, di restauro, di risanamento conservativo e di ampliamento per le esigenze di adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, di ampliamento e nuova costruzione per le esigenze delle aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto delle disposizioni dell'art. 9 delle presenti Norme 5 La sottozona PP.SMT comprende la parte interna delle Valli di Comacchio e i bacini produttivi di Valle Campo. 6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi delle attività produttive estensive in essere alla data di approvazione del presente Piano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nel rispetto delle disposizioni di cui all'art. 10 delle NdA del piano di stazione. 7. Sono in ogni caso vietati gli interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, fatte salve le opere di sistemazione e difesa idraulica e quelle di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente indipendenti le Valli di Comacchio da Valle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno.

6 8. Per gli edifici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità di manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa la costruzione di nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme della tradizione valliva locale. 9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, delle fosse sub-lagunari e delle opere per la funzionalità idraulica e di mantenimento delle condizioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all adduzione e circolazione delle acque dolci provenienti dal Fiume Reno. I materiali litoidi conseguenti potranno essere depositati all'interno della zona, previa valutazione della compatibilità con l assetto morfologico dei luoghi e dell'impatto sulle componenti biologiche ivi esistenti; tale attività non dovrà interessare i dossi, sede di pregio naturalistico elevato (Suaedo maritimae- Bassietum hirsutae, Puccinellio festuciformis-sarcocornietum perennis, Lamprothamnium papulosum).

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8 2 2 GESTIONE HABITAT GESTIONE IDRAULICA 2 - PENISOLA DI BOSCOFORTE Penisola di Boscoforte - piantumazione di esemplari di Quercus ilex tra i Pinus pinea esistenti e realizzazione di macchie di Prunus spinosa (dominante), Rhamnus catharticus, Hippophae rhamnoides, Cornus sanguinea, Pyrus pyraster, Berberis vulgaris, Ligustrum vulgare; - mantenimento della funzionalità del canaletto che conduce le acque dolci del fiume Reno verso il chiaro a nord della penisola (quadrante 1); Valle aperta e dossi - \; - gestione idraulica analoga al restante bacino vallivo; - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da luglio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - ordinaria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti; - controllo dei ratti nei dossi regolarmente occupati da colonie di uccelli nidificanti. Penisola di Boscoforte. La rottura di molte arginature della penisola di Boscoforte, per lo più in area nord, pone in libera comunicazione le acque dei chiari interni alla stessa penisola con quelle della Valle Magnavacca, a loro volta in libera comunicazione con quelle della Valle Fossa di Porto. Questa situazione rende indispensabile che le aree di cui sopra (penisola di Boscoforte, Valle Magnavacca, Valle Fossa di Porto) siano sottoposte alla gestione di un unico soggetto per gli aspetti idraulici e, soprattutto, per quelli ittici (pesca), affinché in esse non si verifichino conflitti. 2 GESTIONE FAUNISTICA a) Zona B a ridosso della Punta Canaletta (Sud-Ovest del Quadrante) Area di estrema importanza avifaunistica per la presenza tra le altre specie di Cavaliere d Italia (Himantopus himantopus), Pettegola (Tringa totanus), Volpoca (Tadorna tadorna, Canapiglia (Anas strepera), Germano reale (Anas platyrhynchos), Mestolone (Anas clipeata, Avocetta (Recurvirostra avosetta), Gabbiano Comune (Larus ridibundus) e di Sterna comune (Sterna hirundo): ottimizzazione della vigilanza tramite convenzioni con le Istituzioni preposte. b) Zona B: Divieto assoluto di caccia. Aree contigue: Esercizio venatorio da apprestamento, collocabile a non meno di mt. 150,00 dalle Zone di Parco e dalle Oasi di protezione della Fauna esistenti. Di seguito vedere Quadrante 1 a partire da. e praticabile nelle medesime. [omissis]. 2 CONSERVAZIONE PAESAGGIO E FRUIZIONE TURISTICA Non vengono attivate azioni di fruizione turistica, ma potranno essere autorizzate visite guidate organizzate esclusivamente dal Parco a scopi scentifici. La percezione del paesaggio vallivo di quest area sarà garantita dal monitoraggio della situazione esistente, nella sezione Storica attuale

9 2 INDIRIZZI, DIRETTIVE E PRESCRIZIONI Zona B.SMT Art 23 comma 6 NTA Valli di Comacchio In tali aree, fatto salvo quanto previsto dal successivo comma 2, sono vietati: a) interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, compresi l alterazione della giacitura dei canali, dei dossi e delle barene; b) l innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; c) l accesso tra metà aprile e metà luglio. Nelle stesse aree sono consentiti: a. il ripristino dei sistemi barenali e dunosi erosi o soggetti a subsidenza, anche attraverso l utilizzo di fanghi e materiali provenienti dalla manutenzione e ripristino dei canali sublagunari dello stesso bacino vallivo, comunque nel rispetto dei profili e delle altimetrie ricorrenti nel bacino medesimo, purché inseriti in una programmazione generale e previa acquisizione del parere di conformità del Parco; b. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoidi conseguenti purché effettuato nel rispetto dell assetto geomorfologico dei luoghi nonché della vegetazione presente, previo nulla osta dell EdG; c. la manutenzione ordinaria e straordinaria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione del bacino d acqua e alla piscicoltura; d. l esercizio degli impianti di piscicoltura esistenti; e. la realizzazione di nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica del bacino (quali chiaviche, sifoni di derivazione, pompe idrovore), di opere di sistemazione e difesa idraulica e di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento delle condizioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione del parere di conformità del Parco; f. per le sole valli da pesca, le opere indispensabili alla prosecuzione dell esercizio delle attività di piscicoltura, purché realizzate con criteri di ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei metodi tradizionali di allevamento e di prelievo del pescato, nonché l impiego di materiali compatibili con il sistema ambientale di riferimento; g. la raccolta di macroalghe e le normali operazioni di sfalcio meccanico delle sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli indirizzi del presente Piano e di quanto previsto in proposito dal Regolamento; h. il mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini, a partire da luglio e fino a tutto settembre. Zona PP.SMT Art 26 commi 2,3,4,10 NTA Valli di Comacchio 1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale del territorio, alla salvaguardia dei caratteri originari degli insediamenti umani e di quelli tradizionali della pesca, alla evidenziazione delle trasformazioni conseguenti alla attività di bonifica storica; a tal fine sono da promuovere interventi destinati al miglioramento delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento delle attività produttive a basso impatto ambientale, alla riconversione di quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione di nuove attività agricole, produttive, turistiche compatibili con la qualità delle risorse naturali esistenti nel Parco e coerenti con le aspettative delle popolazioni locali. 2 Nelle zone PP sono vietati: la caccia e il disturbo della fauna selvatica, ad eccezione dell'attività venatoria e dell'attività alieutica, dove non diversamente previsto per ambiti particolari, esercitate secondo la disciplina stabilita dal Regolamento; il danneggiamento e la raccolta della flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR; l asporto di materiali e l alterazione del profilo del terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma 4. 3 In tutte le zone PP sono consentiti: le attività direttamente finalizzate alla tutela dell ambiente (interventi di rinaturalizzazione e di miglioramento dell assetto naturalistico, di valorizzazione ambientale e paesistica); gli interventi di eradicazione di specie alloctone dannose, promossi direttamente dall Ente parco; le attività direttamente finalizzate alla salvaguardia del patrimonio testimoniale storico-culturale; le attività di ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità del parco; le attività di osservazione scientifica e per fini didattici, come disciplinata dal Regolamento del Parco; l escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come disciplinati dal Regolamento del Parco; la manutenzione delle infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni di cui all art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone; interventi sul patrimonio edilizio esistente di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ristrutturazione, di restauro, di risanamento conservativo e di ampliamento per le esigenze di adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, di ampliamento e nuova costruzione per le esigenze delle aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto delle disposizioni dell'art. 9 delle presenti Norme

10 5 La sottozona PP.SMT comprende la parte interna delle Valli di Comacchio e i bacini produttivi di Valle Campo. 6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi delle attività produttive estensive in essere alla data di approvazione del presente Piano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nel rispetto delle disposizioni di cui all'art. 10 delle NdA del piano di stazione. 7. Sono in ogni caso vietati gli interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, fatte salve le opere di sistemazione e difesa idraulica e quelle di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente indipendenti le Valli di Comacchio da Valle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno. 8. Per gli edifici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità di manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa la costruzione di nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme della tradizione valliva locale. 9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, delle fosse sub-lagunari e delle opere per la funzionalità idraulica e di mantenimento delle condizioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all adduzione e circolazione delle acque dolci provenienti dal Fiume Reno. I materiali litoidi conseguenti potranno essere depositati all'interno della zona, previa valutazione della compatibilità con l assetto morfologico dei luoghi e dell'impatto sulle componenti biologiche ivi esistenti; PP.SMT.a Art 26 commi 2,3,4,10 e10.2 delle NTA Valli di Comacchio 1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale del territorio, alla salvaguardia dei caratteri originari degli insediamenti umani e di quelli tradizionali della pesca, alla evidenziazione delle trasformazioni conseguenti alla attività di bonifica storica; a tal fine sono da promuovere interventi destinati al miglioramento delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento delle attività produttive a basso impatto ambientale, alla riconversione di quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione di nuove attività agricole, produttive, turistiche compatibili con la qualità delle risorse naturali esistenti nel Parco e coerenti con le aspettative delle popolazioni locali. 2 Nelle zone PP sono vietati: la caccia e il disturbo della fauna selvatica, ad eccezione dell'attività venatoria e dell'attività alieutica, dove non diversamente previsto per ambiti particolari, esercitate secondo la disciplina stabilita dal Regolamento; il danneggiamento e la raccolta della flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR; l asporto di materiali e l alterazione del profilo del terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma 4. 3 In tutte le zone PP sono consentiti: le attività direttamente finalizzate alla tutela dell ambiente (interventi di rinaturalizzazione e di miglioramento dell assetto naturalistico, di valorizzazione ambientale e paesistica); gli interventi di eradicazione di specie alloctone dannose, promossi direttamente dall Ente parco; le attività direttamente finalizzate alla salvaguardia del patrimonio testimoniale storico-culturale; le attività di ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità del parco; le attività di osservazione scientifica e per fini didattici, come disciplinata dal Regolamento del Parco; l escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come disciplinati dal Regolamento del Parco; la manutenzione delle infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni di cui all art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone; interventi sul patrimonio edilizio esistente di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ristrutturazione, di restauro, di risanamento conservativo e di ampliamento per le esigenze di adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, di ampliamento e nuova costruzione per le esigenze delle aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto delle disposizioni dell'art. 9 delle presenti Norme 5 La sottozona PP.SMT comprende la parte interna delle Valli di Comacchio e i bacini produttivi di Valle Campo. 6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi delle attività produttive estensive in essere alla data di approvazione del presente Piano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nel rispetto delle disposizioni di cui all'art. 10 delle NdA del piano di stazione. 7. Sono in ogni caso vietati gli interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, fatte salve le opere di sistemazione e difesa idraulica e quelle di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente indipendenti le Valli di Comacchio da Valle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno. 8. Per gli edifici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità di manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa la costruzione di nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme della tradizione valliva locale. 9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, delle fosse sub-lagunari e delle opere per la funzionalità idraulica e di mantenimento delle condizioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all adduzione e circolazione delle acque dolci provenienti dal Fiume Reno. I materiali litoidi conseguenti potranno essere depositati all'interno della zona, previa valutazione della compatibilità con l assetto morfologico dei luoghi e

11 dell'impatto sulle componenti biologiche ivi esistenti; tale attività non dovrà interessare i dossi, sede di pregio naturalistico elevato (Suaedo maritimae- Bassietum hirsutae, Puccinellio festuciformis-sarcocornietum perennis, Lamprothamnium papulosum).

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13 3 GESTIONE HABITAT 3 - PIEDE DI BOSCOFORTE Chiari all estremità sud di Boscoforte - piantumazione di esemplari di Salix alba ai margini dei chiari e realizzazione di macchie di Salix cinerea, Rhamnus catharticus, Sambucus nigra, Cornus sanguinea, Viburnum opulus, Frangula alnus; - mantenimento della funzionalità del canaletto che conduce le acque dolci del fiume Reno verso il chiaro a nord della penisola (quadrante 1); - mantenimento degli argini perimetrali; - mantenimento di habitat dulciacquicoli mediante costante immissione di acque dolci dal fiume Reno; - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini, a partire da luglio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio; Valle aperta e dossi - \; - gestione idraulica analoga al restante bacino vallivo; - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da luglio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - ordinaria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti; - controllo dei ratti nei dossi regolarmente occupati da colonie di uccelli nidificanti; Valle Lavadena (chiaro Canalazzo) - \; - mantenimento di salinità comprese tra 15 e 25 - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - ordinaria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti; - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio; Piede di Boscoforte (area case di Guardia) - \; - tutela del prato umido salmastro nella corte della casa demaniale; - realizzazione di un solo sfalcio annuo del prato umido salmastro tra metà ottobre e febbraio; Fiume Reno

14 3 3 GESTIONE IDRAULICA GESTIONE FAUNISTICA - conversione delle golene interne da aree agricole a seminativo a prati umidi golenali, mediante abbandono delle coltivazioni e ripristino delle quote, con piccole aree di ristagno che non creino rischi idraulici; - realizzazione di piccole macchie di Salix alba e Populus alba, in aree e con dimensioni che non creino rischi idraulici; - arricchimento floristico del bosco igrofilo con Leucojum aestivum; - tutela del boschetto ripariale a Salix alba e Populus alba; - realizzazione di un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraio Piana d argine delle valli - arricchimento floristico del prato xerofilo con specie assenti di interesse conservazionistico o entomologico; - realizzazione di piccole macchie di Prunus spinosa (dominante), Rhamnus catharticus, Cornus sanguinea, Pyrus pyraster, Ligustrum vulgare; - realizzazione di un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraio Penisola di Boscoforte. La rottura di molte arginature della penisola di Boscoforte, per lo più in area nord, pone in libera comunicazione le acque dei chiari interni alla stessa penisola con quelle della Valle Magnavacca, a loro volta in libera comunicazione con quelle della Valle Fossa di Porto. Questa situazione rende indispensabile che le aree di cui sopra (penisola di Boscoforte, Valle Magnavacca, Valle Fossa di Porto) siano sottoposte alla gestione di un unico soggetto per gli aspetti idraulici e, soprattutto, per quelli ittici (pesca), affinché in esse non si verifichino conflitti. Aree a nord della Traversa CER sul fiume Reno. Le aree che comunicano con il tratto del fiume Reno a monte della Traversa di Voltascirocco possono addurre le acque del fiume (alimentazione) mediante impianti del tipo sifoni. Per il deflusso delle acque (scarico) dovranno, però, usare necessariamente impianti di sollevamento forzato (pompe), impianti che i proprietari delle rispettive aree dovranno, dunque, mantenere in efficienza. Manutenzioni alle arginature. I proprietari dei singoli fondi dovranno garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le arginature poste a confine con le altrui proprietà, per evitare i disordini idraulici e le fughe di pesce conseguenti alla eventuale commistione delle acque. a) Divieto assoluto di caccia nelle aree interne al P.dI.P. Eliminazione del punto di accesso a fini venatori, come previsto dalla specifica cartografia del Piano di Stazione Valli di Comacchio approvato con Del. G.R. n del 17/11/2003. Aree contigue: Caccia Vagante non esercitatile nelle aree interne al P.dI.P. Interventi di controllo di cui all art. 37 comma 2, L.R. 6/2005 prioritariamente con metodi ecologici. b) Sito dove concentrare interventi di controllo nei confronti della Nutria (Myocastor coypus). 3 CONSERVAZIONE PAESAGGIO E FRUIZIONE TURISTICA Accesso a Boscoforte e nuovo percorso pedonale L accesso al pubblico della Penisola di Boscoforte sarà consentito a gruppi di persone in maniera regolamentata tramite visite guidate, così da alterare il meno possibile l equilibrio e il carattere di luogo incontaminato della penisola. Il progetto prevede l attivazione di un nuovo percorso pedonale pubblico di 1,82 km, che consenta la fruizione di un ambiente unico finora precluso in quanto di proprietà privata. Il percorso ipotizzato è di tipo anulare a partire dal capanno d ingresso, che sarà adeguatamente ripristinato in quanto degradato ed attrezzato come biglietteria con servizi igienici. Lungo il tragitto saranno attrezzati anche due capanni adeguatamente schermati, utili alla pratica del birdwatching (per maggiori dettagli vedere le tavole di progetto n. 7A e 7B, relative al sistema di fruizione all interno del perimetro del P.d.I.P. e nello specifico quadrante 3). Si ipotizza il ripristino del sedime dei sentieri esistenti e delle passerelle in legno necessarie per il completamento del circuito, ove mancanti, distrutte oppure inagibili. In sintesi gli interventi previsti sono i seguenti: ripristino del capanno d ingresso per la biglietteria e i servizi igienici, ripristino dei due capanni per il birdwatching, ripristino dei sentieri e delle passerelle e installazione di segnaletica ad-hoc non invasiva.

15 Case di guardia Rotta Martinella Il Progetto d Intervento Particolareggiato prevede il recupero e la riqualificazione del complesso degli edifici abbandonati conosciuti come case di guardia demanio fluviale Rotta Martinella (vedere la cartografia per l esatta localizzazione). Presso il Casone Sant Alberto sarà consentito l accosto nautico e sarà allestito un piccolo approdo di servizio alle escursioni in barca attraverso le Valli; vista la profondità dei fondali si prevede di l utilizzo di imbarcazioni a fondo rialzato o di canoe. Il Casone Sant Alberto si presta inoltre ottimamente ad ospitare un piccolo centro informazioni on line sugli aspetti idrodinamici delle valli (non un museo, ma una postazione di ufficio tecnico, con limitato front-office che rileva dati aggiornati su profondità, salinità, influenza delle maree, condizioni del vento, per agevolare l uso di imbarcazioni nelle valli). L area complessiva di queste case (5 edifici per una superficie complessiva di circa 700 m 2 ) costituisce un nodo fondamentale per la fruizione di tutto il comparto, diviene il punto di scambio tra diversi mezzi di trasporto, lo snodo tra i percorsi nautici, quelli ciclabili e pedonali e a cavallo. Gli itinerari a cavallo possono partire da Prato Pozzo, percorrere l argine del Reno o, in alternativa, inoltrarsi fino a Valle Zavelea percorrendo l Argine Agosta, godendo di un paesaggio unico. Tra i percorsi ciclabili possibili in questa zona, il più suggestivo è sicuramente rappresentato dalla ciclabile già prevista dal Piano di Stazione Valli che, una volta terminata la realizzazione dell argine di compartimentazione dei bacini vallivi, consentirà di percorrere le Valli lungo l intero perimetro. I fabbricati adeguatamente recuperati sono idonei a diventare strutture di supporto all accoglienza turistica, quali un punto di ristoro e un piccolo ostello (ostello naturalistico) o bed&breakfast destinato ad un pubblico più giovane, ad integrare l offerta già data dall Agriturismo in località Prato Pozzo e il vicino Villaggio rurale di Anita. Potrà essere allestita una zona a parcheggio, con posti auto limitati solo per le esigenze dell ostello e del punto di ristoro, escludendo in ogni caso un aumento dell impermeabilizzazione del suolo. L accoglienza turistica è da prevedere in quest area sia per la posizione strategica sia per preservare l area ai piedi di Boscoforte, in cui si accederà soltanto in maniera programmata prima dell ingresso. Le sistemazioni esterne saranno limitate alle aree di stretta pertinenzae al fine di integrare la logistica del sistema di fruizione delle Valli Meridionali che ha nel centro visita del Parco (Palazzone) a Sant Alberto il fulcro organizzativo. Argine del Fiume Reno L argine del Reno rappresenta un lungo tratto molto suggestivo che si presta ad essere percorso in varie modalità: a piedi, in bicicletta, a cavallo oppure tramite visita controllata, ad esempio utilizzando i pulmini elettrici messi a disposizione dal Parco (vedi percorsi già attivati con il Tarabusino, servizio di trasporto ad energia elettrica per visite guidate). Il percorso del pulmino elettrico in quest area va da Sant Alberto a Volta Scirocco, passando il Reno sul traghetto e seguendo poi la gronda settentrionale del fiume in direzione est mantenendosi sull argine. Il tragitto sull argine del Reno intercetta inoltre la Casa Scorticata fino a Volta Scirocco. L argine del Reno rappresenta inoltre un tratto fondamentale del nuovo itinerario ciclabile che consente la fruizione dell intero perimetro delle Valli di Comacchio (itinerario che era già stato ipotizzato dal Piano di Stazione Valli come PC1 - Perimetro Valli di Comacchio art. 29 comma 4 N.T.A. del Piano). L itinerario circolare può essere completato, come più avanti descritto (paragrafo Non solo un argine ), grazie alla possibilità di passare sopra la nuova arginatura prevista dal progetto sulla linea di confine tra le Province di Ferrara e Ravenna nella Valle Lido di Magnavacca. Per il tracciato completo dell itinerario ciclabile Perimetro delle Valli vedere la Tavola di progetto n. 7 Quadro del sistema della fruizione nella Stazione Valli di Comacchio. Come approfondimento del tema della fruizione si riporta di seguito uno stralcio di un progetto già realizzato da Mezzatesta per il Parco del Delta negli anni passati, che approfondisce il quadro delle opportunità per la pratica del birdwatching nel territorio ricompreso nel perimetro del P.d.I.P. 3 INDIRIZZI, DIRETTIVE E PRESCRIZIONI Zona B.SMT Art 23 comma 6 NTA Valli di Comacchio In tali aree, fatto salvo quanto previsto dal successivo comma 2, sono vietati: a) interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, compresi l alterazione della giacitura dei canali, dei dossi e delle barene; b) l innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; c) l accesso tra metà aprile e metà luglio. Nelle stesse aree sono consentiti: a. il ripristino dei sistemi barenali e dunosi erosi o soggetti a subsidenza, anche attraverso l utilizzo di fanghi e materiali provenienti dalla manutenzione e ripristino dei canali sublagunari dello stesso bacino vallivo, comunque nel rispetto dei profili e delle altimetrie ricorrenti nel bacino medesimo, purché inseriti in una programmazione generale e previa acquisizione del parere di conformità del Parco; b. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoidi conseguenti purché effettuato nel rispetto dell assetto

16 geomorfologico dei luoghi nonché della vegetazione presente, previo nulla osta dell EdG; c. la manutenzione ordinaria e straordinaria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione del bacino d acqua e alla piscicoltura; d. l esercizio degli impianti di piscicoltura esistenti; e. la realizzazione di nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica del bacino (quali chiaviche, sifoni di derivazione, pompe idrovore), di opere di sistemazione e difesa idraulica e di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento delle condizioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione del parere di conformità del Parco; f. per le sole valli da pesca, le opere indispensabili alla prosecuzione dell esercizio delle attività di piscicoltura, purché realizzate con criteri di ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei metodi tradizionali di allevamento e di prelievo del pescato, nonché l impiego di materiali compatibili con il sistema ambientale di riferimento; g. la raccolta di macroalghe e le normali operazioni di sfalcio meccanico delle sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli indirizzi del presente Piano e di quanto previsto in proposito dal Regolamento; h. il mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini, a partire da luglio e fino a tutto settembre. PP.FLU Art 26 comma 12 NTA Valli di Comacchio La sottozona PP.FLU è costituita dall ambito del Fiume Reno ricompreso tra il limite esterno del piede degli argini principali. In tale zona le Autorità idrauliche competenti dovranno conformare i criteri di progettazione e di intervento alle finalità di conservazione del paesaggio fluviale e delle emergenze naturalistiche proprie del Parco, tenuto conto dell influenza diretta che tale vettore idraulico ha nei confronti dell equilibrio del comprensorio vallivo comacchiese. In tutta l area fluviale, così come delimitata dal presente Piano, sono consentiti gli interventi necessari volti ad ottenere: a. la garanzia delle condizioni di sicurezza, la manutenzione ed il ripristino delle arginature esistenti, mantenendo il deflusso delle piene di riferimento aventi un tempo di ritorno pari a 200 anni; b. il mantenimento e/o il recupero delle condizioni di equilibrio dinamico dell alveo, nel rispetto dell evoluzione naturale del fiume ed in rapporto alle esigenze di stabilità delle difese e delle fondazione delle opere d arte; c. il mantenimento del deflusso minimo vitale necessario alla salvaguardia della vita biologica del fiume. In tale ambito sono comunque vietate: o le trasformazioni dello stato dei luoghi sotto l aspetto morfologico, infrastrutturale ed edilizio; o l apertura di discariche e di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, il deposito di sostanze pericolose e di materiali a cielo aperto, compresi gli stoccaggi provvisori, con esclusione di quelli temporanei derivanti da interventi di manutenzione del corpo idrico eseguiti dall autorità idraulica competente; o le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza di ml.10 dal ciglio delle sponde, al fine di assicurare il mantenimento o il ripristino di una fascia continua di vegetazione spontanea lungo le sponde dell alveo inciso, avente funzione di stabilizzazione e riduzione della velocità della corrente. Nelle medesime aree la pianificazione locale o sovracomunale, quella di settore e la programmazione dell autorità idraulica competente opereranno per favorire e sostenere gli interventi volti alla ricostituzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili di interferenza antropica, ferma restando la possibilità di ristrutturazione e rilocalizzazione, qualora incompatibili con le caratteristiche idrauliche ed ambientali, di capanni ed altre attrezzature per la pesca. La ristrutturazione dovrà comunque rispettare le tipologie locali ed essere realizzata con materiali tradizionali.

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18 4 GESTIONE HABITAT 4 - VALLE LAVADENA Valle aperta e dossi - \; - gestione idraulica analoga al restante bacino vallivo; - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da luglio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; Valle Lavadena (chiaro Canalazzo) - \; - mantenimento di salinità comprese tra 15 e 25 - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - ordinaria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti; - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio; Valle Lavadena (chiaro Buchetta del Fico) - \; - mantenimento di salinità comprese tra 10 e 15 - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - ordinaria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti; - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio; Valle Lavadena (lavorieri e vasche di semi-intensivo) - sostituzione o rimozione delle reti orizzontali, che determinano la morte, per intrappolamento, di decine di esemplari di Phalacrocorax carbo, Phalacrocorax pygmeus, Egretta alba, Egretta garzetta, Ardea cinerea, Larus michahellis; - eliminazione del pollaio (prevenzione dell influenza aviaria); - costante manutenzione delle reti di protezione dell impianto; - sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo; - realizzazione dei lavori di manutenzione con movimento terra e/o asportazione della vegetazione tra metà luglio e metà marzo; Valle Lavadena (bacino Punta Musone)

19 4 GESTIONE IDRAULICA - \; - manutenzione degli appostamenti di caccia tra agosto e febbraio; - sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo; - realizzazione dei lavori di manutenzione con movimento terra e/o asportazione della vegetazione tra metà luglio e metà marzo; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; Fiume Reno - conversione delle golene interne da aree agricole a seminativo a prati umidi golenali, mediante abbandono delle coltivazioni e ripristino delle quote, con piccole aree di ristagno che non creino rischi idraulici; - realizzazione di piccole macchie di Salix alba e Populus alba, in aree e con dimensioni che non creino rischi idraulici; - tutela degli esemplari isolati di Salix alba e Populus alba; - realizzazione di un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraio Piana d argine delle valli - arricchimento floristico del prato xerofilo con specie assenti di interesse conservazionistico o entomologico; - realizzazione di piccole macchie di Prunus spinosa (dominante), Rhamnus catharticus, Cornus sanguinea, Pyrus pyraster, Ligustrum vulgare; - realizzazione di un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraio Aree a nord della Traversa CER sul fiume Reno. Le aree che comunicano con il tratto del fiume Reno a monte della Traversa di Voltascirocco possono addurre le acque del fiume (alimentazione) mediante impianti del tipo sifoni. Per il deflusso delle acque (scarico) dovranno, però, usare necessariamente impianti di sollevamento forzato (pompe), impianti che i proprietari delle rispettive aree dovranno, dunque, mantenere in efficienza. Manutenzioni alle arginature. I proprietari dei singoli fondi dovranno garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le arginature poste a confine con le altrui proprietà, per evitare i disordini idraulici e le fughe di pesce conseguenti alla eventuale commistione delle acque. a) Zone B e C prospicienti al tratto arginale del fiume Reno: altissima importanza per la sosta, alimentazione, nidificazione e passo per: Sterna comune 4 GESTIONE FAUNISTICA (Sterna hirundo), Sterna zampenere (Sterna nilotica), Gabbiano reale (Larus michahellis), Gabbiano Comune (Larus ridibundus), Gabbiano corallino (Larus melanocephalus), Gabbiano roseo (Larus genei), Cavaliere d Italia (Himantopus himantopus), Pettegola (Tringa totanus), Volpoca (Tadorna tadorna, Canapiglia (Anas strepera), Germano reale (Anas platyrhynchos), Mestolone (Anas clipeata), Avocetta (Recurvirostra avosetta), Marzaiola (Anas querquedula), Tuffetto (Tachybaptus ruficollis), Svasso maggiore (Podiceps cristatus), Moriglione (Aythya ferina), Porciglione (Rallus acquaticus), Folaga (Fulica atra), Moretta tabaccata (Aythya nyroca), Fenicottero rosa (Phenicopterus ruber mediterraneum): per tali siti necessita costante presidio, monitoraggio e ricerca per le specie ad alto valore conservazionistico; limitazione di disturbo antropico e costante controllo nei confronti di comportamenti volti all allontanamento dell avifauna. b) Divieto assoluto di caccia nelle aree interne al P.dI.P. Interventi di controllo di cui all art. 37 comma 2, L.R. 6/2005 prioritariamente con metodi ecologici.

20 c) Per Myocastor coypus vedi Quadrante n. 3 lettera d). 4 CONSERVAZIONE PAESAGGIO E FRUIZIONE TURISTICA Argine del Fiume Reno La fruizione turistica è prevista esclusivamente dall agine del Reno e, data la spettcolare scenografia naturale, potrebbero essere allestite aree di sosta lungo il percorsosecondo i criteri e la segnaletica/cartellonistica previsti dal Manuale del Birdwhatching (Vedi quadro conoscitivo). L argine del Reno rappresenta un lungo tratto molto suggestivo che si presta ad essere percorso in varie modalità: a piedi, in bicicletta, a cavallo oppure tramite visita controllata, ad esempio utilizzando i pulmini elettrici messi a disposizione dal Parco (vedi percorsi già attivati con il Tarabusino, servizio di trasporto ad energia elettrica per visite guidate). Il percorso del pulmino elettrico in quest area va da Sant Alberto a Volta Scirocco, passando il Reno sul traghetto e seguendo poi la gronda settentrionale del fiume in direzione est mantenendosi sull argine. Il tragitto sull argine del Reno intercetta inoltre la Casa Scorticata fino a Volta Scirocco. L argine del Reno rappresenta inoltre un tratto fondamentale del nuovo itinerario ciclabile che consente la fruizione dell intero perimetro delle Valli di Comacchio (itinerario che era già stato ipotizzato dal Piano di Stazione Valli come PC1 - Perimetro Valli di Comacchio art. 29 comma 4 N.T.A. del Piano). L itinerario circolare può essere completato, come più avanti descritto (paragrafo Non solo un argine ), grazie alla possibilità di passare sopra la nuova arginatura prevista dal progetto sulla linea di confine tra le Province di Ferrara e Ravenna nella Valle Lido di Magnavacca. Per il tracciato completo dell itinerario ciclabile Perimetro delle Valli vedere la Tavola di progetto n. 7 Quadro del sistema della fruizione nella Stazione Valli di Comacchio. Come approfondimento del tema della fruizione si riporta di seguito uno stralcio di un progetto già realizzato da Mezzatesta per il Parco del Delta negli anni passati, che approfondisce il quadro delle opportunità per la pratica del birdwatching nel territorio ricompreso nel perimetro del P.d.I.P. 4 INDIRIZZI, DIRETTIVE E PRESCRIZIONI sottozona B.SMT Art 23 comma 6 NTA Valli di Comacchio In tali aree, fatto salvo quanto previsto dal successivo comma 2, sono vietati: a) interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, compresi l alterazione della giacitura dei canali, dei dossi e delle barene; b) l innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; c) l accesso tra metà aprile e metà luglio. Nelle stesse aree sono consentiti: a. il ripristino dei sistemi barenali e dunosi erosi o soggetti a subsidenza, anche attraverso l utilizzo di fanghi e materiali provenienti dalla manutenzione e ripristino dei canali sublagunari dello stesso bacino vallivo, comunque nel rispetto dei profili e delle altimetrie ricorrenti nel bacino medesimo, purché inseriti in una programmazione generale e previa acquisizione del parere di conformità del Parco; b. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoidi conseguenti purché effettuato nel rispetto dell assetto geomorfologico dei luoghi nonché della vegetazione presente, previo nulla osta dell EdG; c. la manutenzione ordinaria e straordinaria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione del bacino d acqua e alla piscicoltura; d. l esercizio degli impianti di piscicoltura esistenti; e. la realizzazione di nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica del bacino (quali chiaviche, sifoni di derivazione, pompe idrovore), di opere di sistemazione e difesa idraulica e di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento delle condizioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione del parere di conformità del Parco; f. per le sole valli da pesca, le opere indispensabili alla prosecuzione dell esercizio delle attività di piscicoltura, purché realizzate con criteri di ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei metodi tradizionali di allevamento e di prelievo del pescato, nonché l impiego di materiali compatibili con il sistema ambientale di riferimento; g. la raccolta di macroalghe e le normali operazioni di sfalcio meccanico delle sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli indirizzi del presente Piano e di quanto previsto in proposito dal Regolamento; h. il mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini, a partire da luglio e fino a tutto settembre.

21 Sottozona C.UMI Art 24 comma 8 NTA Valli di Comacchio In tutte le zone C sono consentiti, previa acquisizione del parere di conformità o del nulla osta dell Ente di Gestione: le attività direttamente finalizzate alla tutela dell ambiente (interventi di rinaturalizzazione e di miglioramento dell assetto naturalistico, di valorizzazione ambientale e paesistica); Nelle aree C.UMI,, sono vietati interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, compresi l alterazione della giacitura dei canali, dei dossi e delle barene. 8. Nelle stesse aree sono consentiti: a. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoidi conseguenti, purché effettuato nel rispetto dell assetto geomorfologico dei luoghi nonché della vegetazione presente, previo nulla osta dell EdG; b. la manutenzione ordinaria e straordinaria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione del bacino d acqua e alla piscicoltura; c. l esercizio degli impianti di piscicoltura esistenti; d. la realizzazione di nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica del bacino (quali chiaviche, sifoni di derivazione, pompe idrovore) e al riequilibrio idraulico, di opere di sistemazione e difesa idraulica e di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento delle condizioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione del parere di conformità del Parco; e. per le sole valli da pesca, le opere indispensabili alla prosecuzione dell esercizio delle attività di piscicoltura, compresa la realizzazione di nuove arginature, purché realizzate con criteri di ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei metodi tradizionali di allevamento e di prelievo del pescato, nonché l impiego di materiali compatibili con il sistema ambientale di riferimento; f. la raccolta di macroalghe e le normali operazioni di sfalcio meccanico delle sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli indirizzi del presente Piano e di quanto previsto in proposito dal Regolamento; g. il ripristino del paesaggio vallivo e la mitigazione degli impatti visivi, anche mediante inserimento ambientale degli impianti tramite piantumazione di specie autoctone. Zona PP.SMT Art 26 commi 2,3,4,10 NTA Valli di Comacchio 1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale del territorio, alla salvaguardia dei caratteri originari degli insediamenti umani e di quelli tradizionali della pesca, alla evidenziazione delle trasformazioni conseguenti alla attività di bonifica storica; a tal fine sono da promuovere interventi destinati al miglioramento delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento delle attività produttive a basso impatto ambientale, alla riconversione di quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione di nuove attività agricole, produttive, turistiche compatibili con la qualità delle risorse naturali esistenti nel Parco e coerenti con le aspettative delle popolazioni locali. 2 Nelle zone PP sono vietati: la caccia e il disturbo della fauna selvatica, ad eccezione dell'attività venatoria e dell'attività alieutica, dove non diversamente previsto per ambiti particolari, esercitate secondo la disciplina stabilita dal Regolamento; il danneggiamento e la raccolta della flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR; l asporto di materiali e l alterazione del profilo del terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma 4. 3 In tutte le zone PP sono consentiti: le attività direttamente finalizzate alla tutela dell ambiente (interventi di rinaturalizzazione e di miglioramento dell assetto naturalistico, di valorizzazione ambientale e paesistica); gli interventi di eradicazione di specie alloctone dannose, promossi direttamente dall Ente parco; le attività direttamente finalizzate alla salvaguardia del patrimonio testimoniale storico-culturale; le attività di ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità del parco; le attività di osservazione scientifica e per fini didattici, come disciplinata dal Regolamento del Parco; l escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come disciplinati dal Regolamento del Parco; la manutenzione delle infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni di cui all art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone; interventi sul patrimonio edilizio esistente di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ristrutturazione, di restauro, di risanamento conservativo e di ampliamento per le esigenze di adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, di ampliamento e nuova costruzione per le esigenze delle aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto delle disposizioni dell'art. 9 delle presenti Norme 5 La sottozona PP.SMT comprende la parte interna delle Valli di Comacchio e i bacini produttivi di Valle Campo. 6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi delle attività produttive estensive in essere alla data di approvazione del presente Piano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nel

22 rispetto delle disposizioni di cui all'art. 10 delle NdA del piano di stazione. 7. Sono in ogni caso vietati gli interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, fatte salve le opere di sistemazione e difesa idraulica e quelle di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente indipendenti le Valli di Comacchio da Valle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno. 8. Per gli edifici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità di manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa la costruzione di nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme della tradizione valliva locale. 9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, delle fosse sub-lagunari e delle opere per la funzionalità idraulica e di mantenimento delle condizioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all adduzione e circolazione delle acque dolci provenienti dal Fiume Reno. I materiali litoidi conseguenti potranno essere depositati all'interno della zona, previa valutazione della compatibilità con l assetto morfologico dei luoghi e dell'impatto sulle componenti biologiche ivi esistenti; PP.FLU Art 26 comma 12 NTA Valli di Comacchio La sottozona PP.FLU è costituita dall ambito del Fiume Reno ricompreso tra il limite esterno del piede degli argini principali. In tale zona le Autorità idrauliche competenti dovranno conformare i criteri di progettazione e di intervento alle finalità di conservazione del paesaggio fluviale e delle emergenze naturalistiche proprie del Parco, tenuto conto dell influenza diretta che tale vettore idraulico ha nei confronti dell equilibrio del comprensorio vallivo comacchiese. In tutta l area fluviale, così come delimitata dal presente Piano, sono consentiti gli interventi necessari volti ad ottenere: a. la garanzia delle condizioni di sicurezza, la manutenzione ed il ripristino delle arginature esistenti, mantenendo il deflusso delle piene di riferimento aventi un tempo di ritorno pari a 200 anni; b. il mantenimento e/o il recupero delle condizioni di equilibrio dinamico dell alveo, nel rispetto dell evoluzione naturale del fiume ed in rapporto alle esigenze di stabilità delle difese e delle fondazione delle opere d arte; c. il mantenimento del deflusso minimo vitale necessario alla salvaguardia della vita biologica del fiume. In tale ambito sono comunque vietate: o le trasformazioni dello stato dei luoghi sotto l aspetto morfologico, infrastrutturale ed edilizio; o l apertura di discariche e di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, il deposito di sostanze pericolose e di materiali a cielo aperto, compresi gli stoccaggi provvisori, con esclusione di quelli temporanei derivanti da interventi di manutenzione del corpo idrico eseguiti dall autorità idraulica competente; o le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza di ml.10 dal ciglio delle sponde, al fine di assicurare il mantenimento o il ripristino di una fascia continua di vegetazione spontanea lungo le sponde dell alveo inciso, avente funzione di stabilizzazione e riduzione della velocità della corrente. Nelle medesime aree la pianificazione locale o sovracomunale, quella di settore e la programmazione dell autorità idraulica competente opereranno per favorire e sostenere gli interventi volti alla ricostituzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili di interferenza antropica, ferma restando la possibilità di ristrutturazione e rilocalizzazione, qualora incompatibili con le caratteristiche idrauliche ed ambientali, di capanni ed altre attrezzature per la pesca. La ristrutturazione dovrà comunque rispettare le tipologie locali ed essere realizzata con materiali tradizionali.

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24 5 - BACINO PUNTA MUSONE Valle aperta e dossi - \; - gestione idraulica analoga al restante bacino vallivo; - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da luglio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; Valle aperta da ripristinare (porzione di Lido di Magnavacca antistante la chiavica Scirocca) - realizzazione di almeno 15 dossi di forma e superficie varia, per complessivi mq, con morfologie naturali, appena emergenti sul livello massimo di marea, circondati da aree di barena, temporaneamente emergenti in bassa marea e nelle secche estive; 5 GESTIONE HABITAT Ideogramma possibili dossi - gestione idraulica analoga al restante bacino vallivo; - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da luglio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio; Valle Lavadena (lavorieri e vasche di semi-intensivo) - sostituzione o rimozione delle reti orizzontali, che determinano la morte, per intrappolamento, di decine di esemplari di Phalacrocorax carbo, Phalacrocorax pygmeus, Egretta alba, Egretta garzetta, Ardea cinerea, Larus michahellis; - eliminazione del pollaio (prevenzione dell influenza aviaria); - costante manutenzione delle reti di protezione dell impianto;

25 - sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo; - realizzazione dei lavori di manutenzione con movimento terra e/o asportazione della vegetazione tra metà luglio e metà marzo; Valle Lavadena (bacino Punta Musone) - \; - manutenzione degli appostamenti di caccia tra agosto e febbraio; - sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo; - realizzazione dei lavori di manutenzione con movimento terra e/o asportazione della vegetazione tra metà luglio e metà marzo; - ordinaria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti; - controllo dei ratti nei dossi regolarmente occupati da colonie di uccelli nidificanti; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; Valle Scirocca - \; - sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo; - realizzazione dei lavori di manutenzione con movimento terra e/o asportazione della vegetazione tra metà luglio e metà marzo; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; La Scorticata - realizzazione di dossi emergenti; - mantenimento di salinità comprese tra 10 e 15 - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - ordinaria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti; - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio; - - limitazione delle immissioni idriche da acque superifciali, con privilegio delle acque meteoriche e freatiche; - gestione idraulica come segue: Gennaio cm Febbraio cm Marzo 5-10 cm Aprile 1-5 cm Maggio strato laminare con 20-30% emerso Giugno strato laminare con 40-50% emerso Luglio strato laminare in prosciugamento, con 80% asciutto dal 15 luglio Agosto 80% asciutto, in riallagamento, con 50% allagato dal 15 agosto Settembre strato laminare in riallagamento con 40-50% allagato Ottobre 5-10 cm Novembre cm Dicembre cm - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio.

26 5 GESTIONE IDRAULICA Aree a nord della Traversa CER sul fiume Reno. Le aree che comunicano con il tratto del fiume Reno a monte della Traversa di Voltascirocco possono addurre le acque del fiume (alimentazione) mediante impianti del tipo sifoni. Per il deflusso delle acque (scarico) dovranno, però, usare necessariamente impianti di sollevamento forzato (pompe), impianti che i proprietari delle rispettive aree dovranno, dunque, mantenere in efficienza. Manutenzioni alle arginature. I proprietari dei singoli fondi dovranno garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le arginature poste a confine con le altrui proprietà, per evitare i disordini idraulici e le fughe di pesce conseguenti alla eventuale commistione delle acque. 5 5 GESTIONE FAUNISTICA CONSERVAZIONE PAESAGGIO E FRUIZIONE TURISTICA a) Zona B e C: Vedi Quadrante n. 4 lettera a); b) Zona B e C: divieto assoluto di caccia. Aree contigue: Esercizio venatorio da apprestamento nell ambito dell Azienda Valliva particolare di caccia Valli di Comacchio. Da appostamento fisso, posti ad una distanza tra loro non inferiore a mt. 500,00; comunque collocabili a non meno di mt. 150,00 dalle Zone di Parco e dalle Oasi di protezione della Fauna esistenti. Caccia da appostamento temporaneo e vagante non esercitabile. Armonizzazione attività venatoria tra le aree contigue: Riduzione da n. 5 giornate settimanali a n. 3 in cui è possibile cacciare, riconduzione degli orari e del carniere a quelli vigenti in Provincia di Ferrara, identiche modalità di accesso agli apprestamenti e/o appostamenti. Di seguito vedere Quadrante 1 a partire da N.T.A. Piano di Stazione Valli di Comacchio.. [omissis]. c) Nuovo punto di accesso a fini venatori al sito vallivo. d) Per Myocastor coypus vedere Quadrante n. 3 lettera b). Non è prevista fruizione turistica. L attività di allevamento può prevedere lavori di manutenzionedell esistente con tecniche di ingegneria naturalistica e bio-rchitettura. 5 INDIRIZZI, DIRETTIVE E PRESCRIZIONI B.SMT Art 23 comma 6 NTA Valli di Comacchio In tali aree, fatto salvo quanto previsto dal successivo comma 2, sono vietati: a) interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, compresi l alterazione della giacitura dei canali, dei dossi e delle barene; b) l innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; c) l accesso tra metà aprile e metà luglio. Nelle stesse aree sono consentiti: a. il ripristino dei sistemi barenali e dunosi erosi o soggetti a subsidenza, anche attraverso l utilizzo di fanghi e materiali provenienti dalla manutenzione e ripristino dei canali sublagunari dello stesso bacino vallivo, comunque nel rispetto dei profili e delle altimetrie ricorrenti nel bacino medesimo, purché inseriti in una programmazione generale e previa acquisizione del parere di conformità del Parco; b. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoidi conseguenti purché effettuato nel rispetto dell assetto geomorfologico dei luoghi nonché della vegetazione presente, previo nulla osta dell EdG; c. la manutenzione ordinaria e straordinaria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione del bacino d acqua e alla piscicoltura; d. l esercizio degli impianti di piscicoltura esistenti; e. la realizzazione di nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica del bacino (quali chiaviche, sifoni di derivazione, pompe idrovore), di opere di sistemazione e difesa idraulica e di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento delle condizioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione del parere di conformità del Parco; f. per le sole valli da pesca, le opere indispensabili alla prosecuzione dell esercizio delle attività di piscicoltura, purché realizzate con criteri di ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei metodi tradizionali di allevamento e di prelievo del pescato, nonché l impiego di materiali compatibili con il sistema ambientale di riferimento; g. la raccolta di macroalghe e le normali operazioni di sfalcio meccanico delle sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli indirizzi del presente Piano e di

27 quanto previsto in proposito dal Regolamento; h. il mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini, a partire da luglio e fino a tutto settembre. B.SMT.a In coda a Art 23 comma 6 NTA Valli di Comacchio Tale sottozona individua un area di valle aperta, antistante l ansa di Volta Scirocco, che il Parco deve direttamente riqualificare, mediante interventi di costruzione di dossi con morfologie naturali e idonee alla nidificzione dei Caradriformi; in tale area sono consentiti esclusivamente interventi finalizzati alla realizzazione, conservazione e gestione dei dossi, eccezion fatta per le normali pratiche gestionali del bacino vallivo delle grandi valli di Comacchio. B.PAL Art 23 comma 10 NTA Valli di Comacchio Nella sottozona B.PAL, in considerazione della particolare rilevanza di questo ambiente nell'ambito della Stazione, fatta eccezione per gli eventuali interventi promossi dall'edg, sono vietate le attività di bonifica, i movimenti di terra, gli scavi ed ogni altra opera che alteri anche temporaneamente lo stato dei luoghi, ivi compreso l andamento dei livelli idrici, che deve rispecchiare la naturale oscillazione delle acque. Per la Scorticata indicativamente gennaio cm; febbraio cm; marzo 5-10 cm; aprile 1-5 cm; maggio strato laminare con 20-30% emerso; giugno strato laminare con 40-50% emerso; luglio strato laminare in prosciugamento, con 80% asciutto dal 15 luglio; agosto 80% asciutto, in riallagamento, con 50% allagato dal 15 agosto; settembre strato laminare in riallagamento con 40-50% allagato; ottobre 5-10 cm; novembre cm; dicembre cm - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio. Per il Sartino indicativamente immissione di acqua dolce dopo il 15 settembre, fino al raggiungimento di un livello di circa 50 cm; mantenimento del livello idrico invernale (50 cm) fino alla metà di marzo, attraverso l innesco del sifone sul Reno; diminuzione del livello idrico, fino a cm a partire da aprile; mantenimento di livelli idrici costanti fino a luglio; parziale prosciugamento fino ad un minimo di 5 cm, tra luglio e settembre; - l innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - l accesso tra metà aprile e metà luglio. C.UMI Art 24 comma 8 NTA Valli di Comacchio In tutte le zone C sono consentiti, previa acquisizione del parere di conformità o del nulla osta dell Ente di Gestione: le attività direttamente finalizzate alla tutela dell ambiente (interventi di rinaturalizzazione e di miglioramento dell assetto naturalistico, di valorizzazione ambientale e paesistica); Nelle aree C.UMI, sono vietati interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, compresi l alterazione della giacitura dei canali, dei dossi e delle barene. 8. Nelle stesse aree sono consentiti: a. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoidi conseguenti, purché effettuato nel rispetto dell assetto geomorfologico dei luoghi nonché della vegetazione presente, previo nulla osta dell EdG; b. la manutenzione ordinaria e straordinaria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione del bacino d acqua e alla piscicoltura; c. l esercizio degli impianti di piscicoltura esistenti; d. la realizzazione di nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica del bacino (quali chiaviche, sifoni di derivazione, pompe idrovore) e al riequilibrio idraulico, di opere di sistemazione e difesa idraulica e di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento delle condizioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione del parere di conformità del Parco; e. per le sole valli da pesca, le opere indispensabili alla prosecuzione dell esercizio delle attività di piscicoltura, compresa la realizzazione di nuove arginature, purché realizzate con criteri di ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei metodi tradizionali di allevamento e di prelievo del pescato, nonché l impiego di materiali compatibili con il sistema ambientale di riferimento; f. la raccolta di macroalghe e le normali operazioni di sfalcio meccanico delle sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli indirizzi del presente Piano e di quanto previsto in proposito dal Regolamento; g. il ripristino del paesaggio vallivo e la mitigazione degli impatti visivi, anche mediante inserimento ambientale degli impianti tramite piantumazione di specie autoctone. PP.SMT

28 Art 26 commi 2,3,4,10 NTA Valli di Comacchio 1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale del territorio, alla salvaguardia dei caratteri originari degli insediamenti umani e di quelli tradizionali della pesca, alla evidenziazione delle trasformazioni conseguenti alla attività di bonifica storica; a tal fine sono da promuovere interventi destinati al miglioramento delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento delle attività produttive a basso impatto ambientale, alla riconversione di quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione di nuove attività agricole, produttive, turistiche compatibili con la qualità delle risorse naturali esistenti nel Parco e coerenti con le aspettative delle popolazioni locali. 2 Nelle zone PP sono vietati: la caccia e il disturbo della fauna selvatica, ad eccezione dell'attività venatoria e dell'attività alieutica, dove non diversamente previsto per ambiti particolari, esercitate secondo la disciplina stabilita dal Regolamento; il danneggiamento e la raccolta della flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR; l asporto di materiali e l alterazione del profilo del terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma 4. 3 In tutte le zone PP sono consentiti: le attività direttamente finalizzate alla tutela dell ambiente (interventi di rinaturalizzazione e di miglioramento dell assetto naturalistico, di valorizzazione ambientale e paesistica); gli interventi di eradicazione di specie alloctone dannose, promossi direttamente dall Ente parco; le attività direttamente finalizzate alla salvaguardia del patrimonio testimoniale storico-culturale; le attività di ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità del parco; le attività di osservazione scientifica e per fini didattici, come disciplinata dal Regolamento del Parco; l escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come disciplinati dal Regolamento del Parco; la manutenzione delle infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni di cui all art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone; interventi sul patrimonio edilizio esistente di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ristrutturazione, di restauro, di risanamento conservativo e di ampliamento per le esigenze di adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, di ampliamento e nuova costruzione per le esigenze delle aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto delle disposizioni dell'art. 9 delle presenti Norme 5 La sottozona PP.SMT comprende la parte interna delle Valli di Comacchio e i bacini produttivi di Valle Campo. 6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi delle attività produttive estensive in essere alla data di approvazione del presente Piano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nel rispetto delle disposizioni di cui all'art. 10 delle NdA del piano di stazione. 7. Sono in ogni caso vietati gli interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, fatte salve le opere di sistemazione e difesa idraulica e quelle di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente indipendenti le Valli di Comacchio da Valle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno. 8. Per gli edifici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità di manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa la costruzione di nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme della tradizione valliva locale. 9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, delle fosse sub-lagunari e delle opere per la funzionalità idraulica e di mantenimento delle condizioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all adduzione e circolazione delle acque dolci provenienti dal Fiume Reno. I materiali litoidi conseguenti potranno essere depositati all'interno della zona, previa valutazione della compatibilità con l assetto morfologico dei luoghi e dell'impatto sulle componenti biologiche ivi esistenti;

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30 6 - VALLE APERTA Valle aperta da ripristinare (porzione di Lido di Magnavacca antistante la chiavica Scirocca) - realizzazione di almeno 15 dossi di forma e superficie varia, per complessivi mq, con morfologie naturali, appena emergenti sul livello massimo di marea, circondati da aree di barena, temporaneamente emergenti in bassa marea e nelle secche estive; 6 GESTIONE HABITAT Ideogramma possibili dossi 6 GESTIONE IDRAULICA - gestione idraulica analoga al restante bacino vallivo; - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da luglio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio. Arginatura di nuova realizzazione La riconfigurazione dei sub-bacini vallivi è da intendersi finalizzata al raggiungimento di un migliore inserimento ambientale degli stessi nell insieme delle Valli di Comacchio, attraverso interventi di ripristino di arginature esistenti e/o di nuovo impianto, realizzate secondo tecniche di ingegneria naturalistica. Si prevede all interno del PdIP di realizzare un arginatura come in cartografia per conterminare la parte orientale della Valle Furlana (in Provincia di Ravenna) e la Valle Magnavacca (in Provincia di Ferrara) attualmente totalmente comunicanti, pur essendo riconducibili a diversi proprietari. L argine viene previsto di larghezza pari a circa 6 metri e sarà realizzato con materiali naturali e secondo la consolidata tecnica di realizzazione degli argini nelle Valli di Comacchio, ovvero delimitato da un presidio in pali di castagno posti ad interasse molto ravvicinato, con interposizione di pali aventi la funzione di controvento per l ancoraggio di tiranti in acciaio, posti a croce di S. Andrea, a passo unitario. Il tratto interessato dallo sviluppo dell argine è di circa ml; il fondale risulta in molti tratti di profondità pari a quasi 2 metri, più profondo rispetto al fondale della Valle Magnavacca; anche la consistenza del fondale stesso è in prevalenza limo argillosa e quindi molto duttile e comprimibile. Nelle more di eseguire un preciso rilievo del fondale nei tratti interessati dall intervento ed una accurata indagine geognostica del terreno presente, si ipotizza una profondità media del fondale pari a ml 2,00 molto vicina alla realtà, al fine di eseguire una progettazione preliminare il più possibile accurata. Per la realizzazione dell argine si stima di movimentare circa mc di terreno, prelevandolo in parte dal fondo vallivo con l uso di draghe. Considerata la complessità del cantiere, e la necessità di ricaricare più volte l arginatura in seguito agli assestamenti, vista anche la particolare collocazione del lavoro in ambito protetto, si quantifica una durata dei lavori non inferiore ai 2 anni e mezzo. I mezzi ed i materiali utilizzati per la realizzazione dell opera saranno depositati presso l area dell appostamento Paisolo di Bellocchio, da cui si originerà il nuovo argine; si prevede di utilizzare almeno 2 escavatori imbarcati su altrettanti pontoni per le operazioni di infissione pali e posa geotessuto ed 1 draga, oltre ad un piccolo pontone di servizio per il trasporto di personale e materiali.

31 6 GESTIONE FAUNISTICA a) Zona B: Sito destinato al passo della avifauna di collegamento con l Oasi Volta Scirocco. Creazione di nuovi dossi con tecniche di ingegneria naturalistica per la sosta, nidificazione e alimentazione dell avifauna selvatica. Di seguito vedi Quadrante n. 5 lettera b). 6 CONSERVAZIONE PAESAGGIO E FRUIZIONE TURISTICA Non solo un argine Lo scenario oggi visibile dall argine del Reno (in quota circa 7-8 m) è straordinario, evoca la famosa osservazione di Rosseau che, fra il 1728 e il 1729, soggiornando a Torino, colpito da quando si offriva ai suoi occhi dalle colline, affermava che il paesaggio è il più bel quadro che possa colpire l occhio umano. La conflittuale situazione di promiscuità nella conduzione delle attività vallicolturali che ha portato la Regione a proporre il Protocollo d Intesa per l accorpamento è stata assorbita dal Parco nella proposta di un argine di separazione fra proprietà, nella logica derivata dal Master Plan della Costa, integrare ovunque possibile, separare quando necessario. Utilizzando i principi dell ecologia del paesaggio, si può sicuramente ottimizzare la necessità di annullare il conflitto e mitigare l impatto della separazione strutturale, proponendo interventi su alcuni elementi della struttura paesistica. Si è cercato di creare, con l inserimento della separazione fisica, unità gestionali autonome in cui ecosistemi seminaturali (la grande Valle pubblica) e artificiali (l azienda privata di acquicoltura), con apparati protettivi e apparati produttivi, possano coesistere. Anzi, non solo convivano in equilibrio, ma interagiscano scambiandosi energia, proprio attraverso la forma che dovrà assumere l argine. Sembra chiaro, visto il processo di frammentazione paesistica che l uomo sarà costretto sempre più a gestire che non a tutelare, se di fronte ai pochi sistemi indisturbati, quasi del tutto naturali, debbono essere usati criteri di tutela integrale, parimenti esistono sistemi che non si possono definire naturali ma ad essi sono assimilabili, necessitando però di energia per funzionare (ad es. infrastrutturazione idraulica). Si fa strada il concetto di gestione ecologica e gestire con principi della natura significa da un lato aiutare la natura, evitando l isolamento dei biotipi naturali, dall altro rendere energicamente sostenibile il processo di sviluppo economico del territorio. Le zone ecotonali, aree di transizione fra elementi paesaggistici diversi, sviluppano una grande attività biologica: acqua, spore, semi, animali, ecc, fluiscono da un elemento all altro del mosaico, sviluppando un elevata diversità biologica (Da Il Paesaggio nel futuro del mondo rurale a cura di A. Peano 2005; Alinea Editrice. Pagg ).

32 6 INDIRIZZI, DIRETTIVE E PRESCRIZIONI La configurazione morfologica finale quindi dell elemento strutturale, che nel nostro caso è l argine che attraversa la valle, diventa una occasione per mettere in pratica questi principi di ecologia del paesaggio, prestandosi a diventare, con deformazioni ed irregolarità appositamente progettate lungo il versante nord, una possibile piattaforma generatrice di biodiversità. La dimensione del nuovo elemento paesistico, quasi 5 km di attraversamento vallivo, in uno straordinario paesaggio costiero, ha suggerito di attribuire ad esso anche una fruizione ricreativa, aggiungendo quindi una prestazione ammissibile, anzi, auspicata nelle aree protette. L itinerario proposto aggiunge quindi un ulteriore tratto a quello già previsto dal Piano di Stazione PC1 Perimetro valli di Comacchio (art. 29 comma 4 delle Norme Tecniche di Attuazione Stazione Valli di Comacchio ) (Rif. Tavole cartografiche P4 del sistema di fruizione del Parco). Il percorso si innesta in località Bellocchio in corrispondenza dell argine esistente presso la Stazione da pesca, avvierando a nuova vita il presidio ittico raggiungibile dalla S.S. Romea. B.SMT.a In coda a Art 23 comma 6 NTA Valli di Comacchio Tale sottozona individua un area di valle aperta, antistante l ansa di Volta Scirocco, che il Parco deve direttamente riqualificare, mediante interventi di costruzione di dossi con morfologie naturali e idonee alla nidificzione dei Caradriformi; in tale area sono consentiti esclusivamente interventi finalizzati alla realizzazione, conservazione e gestione dei dossi, eccezion fatta per le normali pratiche gestionali del bacino vallivo delle grandi valli di Comacchio. PP.SMT Art 26 commi 2,3,4,10 NTA Valli di Comacchio 1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale del territorio, alla salvaguardia dei caratteri originari degli insediamenti umani e di quelli tradizionali della pesca, alla evidenziazione delle trasformazioni conseguenti alla attività di bonifica storica; a tal fine sono da promuovere interventi destinati al miglioramento delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento delle attività produttive a basso impatto ambientale, alla riconversione di quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione di nuove attività agricole, produttive, turistiche compatibili con la qualità delle risorse naturali esistenti nel Parco e coerenti con le aspettative delle popolazioni locali. 2 Nelle zone PP sono vietati: la caccia e il disturbo della fauna selvatica, ad eccezione dell'attività venatoria e dell'attività alieutica, dove non diversamente previsto per ambiti particolari, esercitate secondo la disciplina stabilita dal Regolamento; il danneggiamento e la raccolta della flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR; l asporto di materiali e l alterazione del profilo del terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma. 3 In tutte le zone PP sono consentiti: le attività direttamente finalizzate alla tutela dell ambiente (interventi di rinaturalizzazione e di miglioramento dell assetto naturalistico, di valorizzazione ambientale e paesistica); gli interventi di eradicazione di specie alloctone dannose, promossi direttamente dall Ente parco; le attività direttamente finalizzate alla salvaguardia del patrimonio testimoniale storico-culturale; le attività di ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità del parco; le attività di osservazione scientifica e per fini didattici, come disciplinata dal Regolamento del Parco; l escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come disciplinati dal Regolamento del Parco; la manutenzione delle infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni di cui all art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone; interventi sul patrimonio edilizio esistente di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ristrutturazione, di restauro, di risanamento conservativo e di ampliamento per le esigenze di adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, di ampliamento e nuova costruzione per le esigenze delle aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto delle disposizioni dell'art. 9 delle presenti Norme 5 La sottozona PP.SMT 6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi delle attività produttive estensive in essere alla data di approvazione del presente Piano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nel rispetto delle disposizioni di cui all'art. 10 delle NdA del piano di stazione. 7. Sono in ogni caso vietati gli interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, fatte salve le opere di sistemazione e difesa idraulica e quelle di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente indipendenti le Valli di Comacchio da Valle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno. 8. Per gli edifici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità di manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa la costruzione di nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme della tradizione valliva locale. 9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, delle fosse sub-lagunari e delle opere per la funzionalità idraulica e di mantenimento delle condizioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all adduzione e circolazione delle acque dolci provenienti dal Fiume Reno. I materiali

33 litoidi conseguenti potranno essere depositati all'interno della zona, previa valutazione della compatibilità con l assetto morfologico dei luoghi e dell'impatto sulle componenti biologiche ivi esistenti;

34 7

35 7 GESTIONE HABITAT 7 - FIUME RENO Fiume Reno - conversione delle golene interne da aree agricole a seminativo a prati umidi golenali, mediante abbandono delle coltivazioni e ripristino delle quote, con piccole aree di ristagno che non creino rischi idraulici; - realizzazione di piccole macchie di Salix alba e Populus alba, in aree e con dimensioni che non creino rischi idraulici; - tutela degli esemplari isolati di Salix alba e Populus alba; - realizzazione di un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraio Piana d argine delle valli - arricchimento floristico del prato xerofilo con specie assenti di interesse conservazionistico o entomologico; - realizzazione di piccole macchie di Prunus spinosa (dominante), Rhamnus catharticus, Cornus sanguinea, Pyrus pyraster, Ligustrum vulgare; - realizzazione di un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraio Valle Lavadena (lavorieri e vasche di semi-intensivo) - sostituzione o rimozione delle reti orizzontali, che determinano la morte, per intrappolamento, di decine di esemplari di Phalacrocorax carbo, Phalacrocorax pygmeus, Egretta alba, Egretta garzetta, Ardea cinerea, Larus michahellis; - eliminazione del pollaio (prevenzione dell influenza aviaria); - costante manutenzione delle reti di protezione dell impianto; - sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo; - realizzazione dei lavori di manutenzione con movimento terra e/o asportazione della vegetazione tra metà luglio e metà marzo. 7 GESTIONE IDRAULICA 7 GESTIONE FAUNISTICA a) Zona C: Divieto assoluto di caccia. b) Aree contigue: Caccia vagante non esercitatile nelle aree interne al P.dI.P. c) Per Myocastor coypus vedere Quadrante n. 3 lettera d).

36 7 7 CONSERVAZIONE PAESAGGIO E FRUIZIONE TURISTICA INDIRIZZI, DIRETTIVE E PRESCRIZIONI Argine del Fiume Reno L argine del Reno rappresenta un lungo tratto molto suggestivo che si presta ad essere percorso in varie modalità: a piedi, in bicicletta, a cavallo oppure tramite visita controllata, ad esempio utilizzando i pulmini elettrici messi a disposizione dal Parco (vedi percorsi già attivati con il Tarabusino, servizio di trasporto ad energia elettrica per visite guidate). Il percorso del pulmino elettrico in quest area va da Sant Alberto a Volta Scirocco, passando il Reno sul traghetto e seguendo poi la gronda settentrionale del fiume in direzione est mantenendosi sull argine. Il tragitto sull argine del Reno intercetta inoltre la Casa Scorticata fino a Volta Scirocco. L argine del Reno rappresenta inoltre un tratto fondamentale del nuovo itinerario ciclabile che consente la fruizione dell intero perimetro delle Valli di Comacchio (itinerario che era già stato ipotizzato dal Piano di Stazione Valli come PC1 - Perimetro Valli di Comacchio art. 29 comma 4 N.T.A. del Piano). L itinerario circolare può essere completato, come più avanti descritto (paragrafo Non solo un argine ), grazie alla possibilità di passare sopra la nuova arginatura prevista dal progetto sulla linea di confine tra le Province di Ferrara e Ravenna nella Valle Lido di Magnavacca. Per il tracciato completo dell itinerario ciclabile Perimetro delle Valli vedere la Tavola di progetto n. 7 Quadro del sistema della fruizione nella Stazione Valli di Comacchio. Come approfondimento del tema della fruizione si riporta di seguito uno stralcio di un progetto già realizzato da Mezzatesta per il Parco del Delta negli anni passati, che approfondisce il quadro delle opportunità per la pratica del birdwatching nel territorio ricompreso nel perimetro del P.d.I.P. PP.FLU Art 26 comma 12 NTA Valli di Comacchio La sottozona PP.FLU è costituita dall ambito del Fiume Reno ricompreso tra il limite esterno del piede degli argini principali. In tale zona le Autorità idrauliche competenti dovranno conformare i criteri di progettazione e di intervento alle finalità di conservazione del paesaggio fluviale e delle emergenze naturalistiche proprie del Parco, tenuto conto dell influenza diretta che tale vettore idraulico ha nei confronti dell equilibrio del comprensorio vallivo comacchiese. In tutta l area fluviale, così come delimitata dal presente Piano, sono consentiti gli interventi necessari volti ad ottenere: a. la garanzia delle condizioni di sicurezza, la manutenzione ed il ripristino delle arginature esistenti, mantenendo il deflusso delle piene di riferimento aventi un tempo di ritorno pari a 200 anni; b. il mantenimento e/o il recupero delle condizioni di equilibrio dinamico dell alveo, nel rispetto dell evoluzione naturale del fiume ed in rapporto alle esigenze di stabilità delle difese e delle fondazione delle opere d arte; c. il mantenimento del deflusso minimo vitale necessario alla salvaguardia della vita biologica del fiume. In tale ambito sono comunque vietate: o le trasformazioni dello stato dei luoghi sotto l aspetto morfologico, infrastrutturale ed edilizio; o l apertura di discariche e di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, il deposito di sostanze pericolose e di materiali a cielo aperto, compresi gli stoccaggi provvisori, con esclusione di quelli temporanei derivanti da interventi di manutenzione del corpo idrico eseguiti dall autorità idraulica competente; o le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza di ml.10 dal ciglio delle sponde, al fine di assicurare il mantenimento o il ripristino di una fascia continua di vegetazione spontanea lungo le sponde dell alveo inciso, avente funzione di stabilizzazione e riduzione della velocità della corrente. Nelle medesime aree la pianificazione locale o sovracomunale, quella di settore e la programmazione dell autorità idraulica competente opereranno per favorire e sostenere gli interventi volti alla ricostituzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili di interferenza antropica, ferma restando la possibilità di ristrutturazione e rilocalizzazione, qualora incompatibili con le caratteristiche idrauliche ed ambientali, di capanni ed altre attrezzature per la pesca. La ristrutturazione dovrà comunque rispettare le tipologie locali ed essere realizzata con materiali tradizionali. C.UMI Art 24 comma 8 NTA Valli di Comacchio In tutte le zone C sono consentiti, previa acquisizione del parere di conformità o del nulla osta dell Ente di Gestione: le attività direttamente finalizzate alla tutela dell ambiente (interventi di rinaturalizzazione e di miglioramento dell assetto naturalistico, di valorizzazione ambientale e paesistica); Nelle aree C.UMI, sono vietati interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, compresi l alterazione della giacitura dei canali, dei dossi e delle barene. 8. Nelle stesse aree sono consentiti:

37 a. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoidi conseguenti, purché effettuato nel rispetto dell assetto geomorfologico dei luoghi nonché della vegetazione presente, previo nulla osta dell EdG; b. la manutenzione ordinaria e straordinaria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione del bacino d acqua e alla piscicoltura; c. l esercizio degli impianti di piscicoltura esistenti; d. la realizzazione di nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica del bacino (quali chiaviche, sifoni di derivazione, pompe idrovore) e al riequilibrio idraulico, di opere di sistemazione e difesa idraulica e di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento delle condizioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione del parere di conformità del Parco; e. per le sole valli da pesca, le opere indispensabili alla prosecuzione dell esercizio delle attività di piscicoltura, compresa la realizzazione di nuove arginature, purché realizzate con criteri di ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei metodi tradizionali di allevamento e di prelievo del pescato, nonché l impiego di materiali compatibili con il sistema ambientale di riferimento; f. la raccolta di macroalghe e le normali operazioni di sfalcio meccanico delle sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli indirizzi del presente Piano e di quanto previsto in proposito dal Regolamento; g. il ripristino del paesaggio vallivo e la mitigazione degli impatti visivi, anche mediante inserimento ambientale degli impianti tramite piantumazione di specie autoctone.

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39 8 GESTIONE HABITAT 8 - LA SCORTICATA E VOLTA SCIROCCO Fiume Reno - conversione delle golene interne da aree agricole a seminativo a prati umidi golenali, mediante abbandono delle coltivazioni e ripristino delle quote, con piccole aree di ristagno che non creino rischi idraulici; - realizzazione di piccole macchie di Salix alba e Populus alba, in aree e con dimensioni che non creino rischi idraulici; - arricchimento floristico del boschetto igrofilo con Leucojum aestivum; - reintroduzione di Nymphaea alba, Trapa natans, Nuphar lutea, Nymphoides peltata nella lanca morta; - tutela del boschetto ripariale a Salix alba; - realizzazione di un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraio Piana d argine delle valli - arricchimento floristico del prato xerofilo con specie assenti di interesse conservazionistico o entomologico; - realizzazione di piccole macchie di Prunus spinosa (dominante), Rhamnus catharticus, Cornus sanguinea, Pyrus pyraster, Ligustrum vulgare; - realizzazione di un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraio Valle Lavadena (lavorieri e vasche di semi-intensivo) - sostituzione o rimozione delle reti orizzontali, che determinano la morte, per intrappolamento, di decine di esemplari di Phalacrocorax carbo, Phalacrocorax pygmeus, Egretta alba, Egretta garzetta, Ardea cinerea, Larus michahellis; - eliminazione del pollaio (prevenzione dell influenza aviaria); - costante manutenzione delle reti di protezione dell impianto; - sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo; - realizzazione dei lavori di manutenzione con movimento terra e/o asportazione della vegetazione tra metà luglio e metà marzo; La Scorticata - realizzazione di dossi emergenti; - mantenimento di salinità comprese tra 10 e 15 - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - ordinaria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti; - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio; - - limitazione delle immissioni idriche da acque superifciali, con privilegio delle acque meteoriche e freatiche; - gestione idraulica come segue: Gennaio cm

40 Febbraio cm Marzo 5-10 cm Aprile 1-5 cm Maggio strato laminare con 20-30% emerso Giugno strato laminare con 40-50% emerso Luglio strato laminare in prosciugamento, con 80% asciutto dal 15 luglio Agosto 80% asciutto, in riallagamento, con 50% allagato dal 15 agosto Settembre strato laminare in riallagamento con 40-50% allagato Ottobre 5-10 cm Novembre cm Dicembre cm - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio; Valle Scirocca - \; - sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo; - realizzazione dei lavori di manutenzione con movimento terra e/o asportazione della vegetazione tra metà luglio e metà marzo; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; Valle aperta da ripristinare (porzione di Lido di Magnavacca antistante la chiavica Scirocca) - realizzazione di almeno 15 dossi di forma e superficie varia, per complessivi mq, con morfologie naturali, appena emergenti sul livello massimo di marea, circondati da aree di barena, temporaneamente emergenti in bassa marea e nelle secche estive; Ideogramma possibili dossi - gestione idraulica analoga al restante bacino vallivo; - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da luglio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio;

41 Piana d argine del braccio morto - arricchimento floristico del prato mesoigrofilo con specie assenti di interesse conservazionistico o entomologico; - realizzazione di piccole macchie di Prunus spinosa (dominante), Rhamnus catharticus, Cornus sanguinea, Pyrus pyraster, Ligustrum vulgare; - piantumazione di alcuni esemplari di Salix alba e Populus alba nei pressi dell area attrezzata - realizzazione di un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraio Volta Scirocco - interventi idraulici per la completa dolcificazione del sito: realizzazione di una presa idrica sul fiume Reno; - sistemazione della pompa idrovora per la regolazione dei livelli; - ampliamento del canneto allagato, mediante chiusura dei fossi di scolo della parte Nord-Ovest e realizzazione di una concavità per mantenere le acque di pioggia; - in attesa della dolcificazione delle acque, mantenimento di salinità comprese tra 5 e 10 ; - gestire il seguente andamento dei livelli idrici: immissione di acqua dolce dopo il 15 settembre, a idrovora spenta, fino al raggiungimento di un livello di 5 cm nel chiaro orientale; naturale aumento dei livelli fino al raggiungimento di un livello di 20 cm nel chiaro orientale, mantenuto dall idrovora; mantenimento del livello idrico invernale fino alla metà di marzo, attraverso l innesco della pompa sul Reno; diminuzione del livello idrico, fino a 5 cm nel chiaro orientale a partire da aprile; mantenimento di livelli idrici costanti fino a metà giugno; graduale prosciugamento del chiaro orientale, completo da metà luglio e fino al 15 settembre, con mantenimento di strato laminare nel bacino occidentale; - gestione a rotazione degli sfalci nei prati umidi, tagliando ogni anno solamente metà dei prati umidi della parte Nord del sito e metà dei prati della porzione Sud; - sfalcio del canneto dell angolo Nord-Ovest a macchia di leopardo, cioè con mantenimento di macchie di canneto non sfalciato, a rotazione triennale; - regolamentazione degli accessi ai soli percorsi esistenti e capanni per birdwatching con massima frequenza di un gruppo guidato alla settimana inferiore a 20 persone; Braccio morto del Reno \ - periodico sfangamento del braccio morto, con mantenimento delle spiaggette ripariali; - tutela dei canneti ripariali; Diga di Volta Scirocco - costruzione di scala di rimonta per Alosa fallax e Acipenser sp.pl. \ Sartino

42 8 GESTIONE IDRAULICA - sfangamento del canale sublagunare; - eliminazione del capannone abusivo per mezzi agricoli e asportazione dei materiale accumlato e dei mezzi depositati; - dolcificazione del sito, con mantenimento di acque dolci o, in alternativa, con salinità comprese tra 1 e 5 ; - tutela dei canneti, che non necessitano di sfalci; - gestire il seguente andamento dei livelli idrici: immissione di acqua dolce dopo il 15 settembre, fino al raggiungimento di un livello di circa 50 cm; mantenimento del livello idrico invernale (50 cm) fino alla metà di marzo, attraverso l innesco del sifone sul Reno; diminuzione del livello idrico, fino a cm a partire da aprile; mantenimento di livelli idrici costanti fino a luglio; parziale prosciugamento fino ad un minimo di 5 cm, tra luglio e settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio; Piccoli bacini sotto Reno - \; - mantenimento di salinità comprese tra 15 e 25 - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio; - tutela delle siepi di Prunus spinosa e Tamarix gallica; - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio; Fiume Reno a valle della diga di Volta Scirocco - ripristino delle quote, con piccole aree di ristagno che non creino rischi idraulici; - realizzazione di un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraio; - tutela dei canneti ripariali; - divieto di pesca di Alosa fallax; Aree a nord della Traversa CER sul fiume Reno. Le aree che comunicano con il tratto del fiume Reno a monte della Traversa di Voltascirocco possono addurre le acque del fiume (alimentazione) mediante impianti del tipo sifoni. Per il deflusso delle acque (scarico) dovranno, però, usare necessariamente impianti di sollevamento forzato (pompe), impianti che i proprietari delle rispettive aree dovranno, dunque, mantenere in efficienza. Manutenzioni alle arginature. I proprietari dei singoli fondi dovranno garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le arginature poste a confine con le altrui proprietà, per evitare i disordini idraulici e le fughe di pesce conseguenti alla eventuale commistione delle acque. Chiavica Voltascirocca. La concretizzazione degli accordi patrimoniali tra il Comune di Comacchio e la SBVC S.p.A. di cui al Protocollo di Intesa renderà possibile immettere tramite la Chiavica Vontascirocca le acque del fiume Reno anche nella Valle Magnavacca di proprietà pubblica, mentre attualmente il manufatto è utilizzato dalla sola

43 8 GESTIONE FAUNISTICA Lavadena Italiana s.r.l. E quindi indispensabile che il Comune di Comacchio e la Lavadena Italiana formalizzino le modalità di uso comune del manufatto. Ansa Del Diavolo Il progetto prevede il riescavo parziale di questa via d acqua, rimasta come ramo morto del fiume Reno a seguito del drizzagno realizzato per la costruzione della Traversa gestita dal C.E.R., che mette in comunicazione il Reno con le chiaviche Voltascirocca e Passo Pedone. Tale opera ha come fine quindi il miglioramento dell officiosità idraulica del tratto di fiume Reno a valle della traversa realizzata dal C.E.R. Il tratto interessato ha una lunghezza di circa ml ed i lavori interesseranno una movimentazione di terreno non inferiore a mc. Lo stesso, sarà eseguito con mezzi draganti ed il terreno scavato, previ accordi con l Autorità di Bacino preposta, potrà essere depositato in luogo idoneo. a) Zona B e C: Vedi Quadrante n. 4 lettera a); b) Zona B e C: Divieto assoluto di caccia. Aree contigue: Caccia vagante non esercitatile nelle aree interne al P.dI.P. Interventi di controllo di cui all art. 37 comma 2, L.R. 6/2005 prioritariamente con metodi ecologici. c) Per Myocastor coypus vedere Quadrante n. 3 lettera d). 8 8 CONSERVAZIONE PAESAGGIO E FRUIZIONE TURISTICA INDIRIZZI, DIRETTIVE E PRESCRIZIONI Argine del Fiume Reno L argine del Reno rappresenta un lungo tratto molto suggestivo che si presta ad essere percorso in varie modalità: a piedi, in bicicletta, a cavallo oppure tramite visita controllata, ad esempio utilizzando i pulmini elettrici messi a disposizione dal Parco (vedi percorsi già attivati con il Tarabusino, servizio di trasporto ad energia elettrica per visite guidate). Il percorso del pulmino elettrico in quest area va da Sant Alberto a Volta Scirocco, passando il Reno sul traghetto e seguendo poi la gronda settentrionale del fiume in direzione est mantenendosi sull argine. Il tragitto sull argine del Reno intercetta inoltre la Casa Scorticata fino a Volta Scirocco. L argine del Reno rappresenta inoltre un tratto fondamentale del nuovo itinerario ciclabile che consente la fruizione dell intero perimetro delle Valli di Comacchio (itinerario che era già stato ipotizzato dal Piano di Stazione Valli come PC1 - Perimetro Valli di Comacchio art. 29 comma 4 N.T.A. del Piano). L itinerario circolare può essere completato, come più avanti descritto (paragrafo Non solo un argine ), grazie alla possibilità di passare sopra la nuova arginatura prevista dal progetto sulla linea di confine tra le Province di Ferrara e Ravenna nella Valle Lido di Magnavacca. Per il tracciato completo dell itinerario ciclabile Perimetro delle Valli vedere la Tavola di progetto n. 7 Quadro del sistema della fruizione nella Stazione Valli di Comacchio. Come approfondimento del tema della fruizione si riporta di seguito uno stralcio di un progetto già realizzato da Mezzatesta per il Parco del Delta negli anni passati, che approfondisce il quadro delle opportunità per la pratica del birdwatching nel territorio ricompreso nel perimetro del P.d.I.P. B.PAL Art 23 comma 10 NTA Valli di Comacchio Nella sottozona B.PAL, in considerazione della particolare rilevanza di questo ambiente nell'ambito della Stazione, fatta eccezione per gli eventuali interventi promossi dall'edg, sono vietate le attività di bonifica, i movimenti di terra, gli scavi ed ogni altra opera che alteri anche temporaneamente lo stato dei luoghi, ivi compreso l andamento dei livelli idrici, che deve rispecchiare la naturale oscillazione delle acque. Per la Scorticata indicativamente gennaio cm; febbraio cm; marzo 5-10 cm; aprile 1-5 cm; maggio strato laminare con 20-30% emerso; giugno strato laminare con 40-50% emerso; luglio strato laminare in prosciugamento, con 80% asciutto dal 15 luglio; agosto 80% asciutto, in riallagamento, con 50% allagato dal 15 agosto; settembre strato laminare in riallagamento con 40-50% allagato; ottobre 5-10 cm; novembre cm; dicembre cm - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio. Per il Sartino indicativamente immissione di acqua dolce dopo il 15 settembre, fino al raggiungimento di un livello di circa 50 cm; mantenimento del livello idrico invernale (50 cm) fino alla metà di marzo, attraverso l innesco del sifone sul Reno; diminuzione del livello idrico, fino a cm a partire da aprile; mantenimento di livelli idrici costanti fino a luglio; parziale prosciugamento fino ad un minimo di 5 cm, tra luglio e settembre; - l innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - l accesso tra metà aprile e metà luglio. La sottozona B.FLU comprende la golena di Volta Scirocco e il Canneto della Scorticata in sinistra idraulica del Fiume Reno. In tale area sono vietate: a. le trasformazioni dello stato dei luoghi, sotto l aspetto morfologico, idraulico, infrastrutturale e edilizio, fatto salvo quanto detto successivamente; b. le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza di ml 10 dal ciglio della sponda, al fine di assicurare il mantenimento o il ripristino di una fascia continua di vegetazione spontanea lungo le sponde dell alveo inciso, avente funzione di stabilizzazione delle sponde e riduzione della velocità di

44 corrente. Nelle stesse aree sono consentiti: a. gli interventi volti alla ricostruzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili di interferenza antropica; in particolare vanno favoriti gli interventi di sostituzione delle coltivazioni erbacee e il ripristino delle condizioni per lo sviluppo di canneti, tifeti e cariceti; b. le infrastrutture tecniche di difesa idraulica e simili e le relative attività di esercizio e manutenzione; c. le infrastrutture e le attrezzature finalizzate alla vigilanza ed alla fruizione collettiva, quali percorsi e spazi di sosta, rifugi e posti di ristoro. d. l ordinaria attività di manutenzione dei corsi d acqua e delle opere di regimazione e conduzione degli stessi, nel rispetto delle caratteristiche dei territori che essi attraversano. B.SMT Art 23 comma 6 NTA Valli di Comacchio In tali aree, fatto salvo quanto previsto dal successivo comma 2, sono vietati: a) interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, compresi l alterazione della giacitura dei canali, dei dossi e delle barene; b) l innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; c) l accesso tra metà aprile e metà luglio. Nelle stesse aree sono consentiti: a. il ripristino dei sistemi barenali e dunosi erosi o soggetti a subsidenza, anche attraverso l utilizzo di fanghi e materiali provenienti dalla manutenzione e ripristino dei canali sublagunari dello stesso bacino vallivo, comunque nel rispetto dei profili e delle altimetrie ricorrenti nel bacino medesimo, purché inseriti in una programmazione generale e previa acquisizione del parere di conformità del Parco; b. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoidi conseguenti purché effettuato nel rispetto dell assetto geomorfologico dei luoghi nonché della vegetazione presente, previo nulla osta dell EdG; c. la manutenzione ordinaria e straordinaria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione del bacino d acqua e alla piscicoltura; d. l esercizio degli impianti di piscicoltura esistenti; e. la realizzazione di nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica del bacino (quali chiaviche, sifoni di derivazione, pompe idrovore), di opere di sistemazione e difesa idraulica e di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento delle condizioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione del parere di conformità del Parco; f. per le sole valli da pesca, le opere indispensabili alla prosecuzione dell esercizio delle attività di piscicoltura, purché realizzate con criteri di ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei metodi tradizionali di allevamento e di prelievo del pescato, nonché l impiego di materiali compatibili con il sistema ambientale di riferimento; g. la raccolta di macroalghe e le normali operazioni di sfalcio meccanico delle sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli indirizzi del presente Piano e di quanto previsto in proposito dal Regolamento; h. il mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini, a partire da luglio e fino a tutto settembre. B.SMT.a Tale sottozona individua un area di valle aperta, antistante l ansa di Volta Scirocco, che il Parco deve direttamente riqualificare, mediante interventi di costruzione di dossi con morfologie naturali e idonee alla nidificzione dei Caradriformi; in tale area sono consentiti esclusivamente interventi finalizzati alla realizzazione, conservazione e gestione dei dossi, eccezion fatta per le normali pratiche gestionali del bacino vallivo delle grandi valli di Comacchio. C.UMI Art 24 comma 8 NTA Valli di Comacchio In tutte le zone C sono consentiti, previa acquisizione del parere di conformità o del nulla osta dell Ente di Gestione: le attività direttamente finalizzate alla tutela dell ambiente (interventi di rinaturalizzazione e di miglioramento dell assetto naturalistico, di valorizzazione ambientale e paesistica); Nelle aree C.UMI, sono vietati interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, compresi l alterazione della giacitura dei canali, dei dossi e delle barene. 8. Nelle stesse aree sono consentiti: a. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoidi conseguenti, purché effettuato nel rispetto dell assetto geomorfologico dei luoghi nonché della vegetazione presente, previo nulla osta dell EdG; b. la manutenzione ordinaria e straordinaria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione del

45 bacino d acqua e alla piscicoltura; c. l esercizio degli impianti di piscicoltura esistenti; d. la realizzazione di nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica del bacino (quali chiaviche, sifoni di derivazione, pompe idrovore) e al riequilibrio idraulico, di opere di sistemazione e difesa idraulica e di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento delle condizioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione del parere di conformità del Parco; e. per le sole valli da pesca, le opere indispensabili alla prosecuzione dell esercizio delle attività di piscicoltura, compresa la realizzazione di nuove arginature, purché realizzate con criteri di ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei metodi tradizionali di allevamento e di prelievo del pescato, nonché l impiego di materiali compatibili con il sistema ambientale di riferimento; f. la raccolta di macroalghe e le normali operazioni di sfalcio meccanico delle sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli indirizzi del presente Piano e di quanto previsto in proposito dal Regolamento; g. il ripristino del paesaggio vallivo e la mitigazione degli impatti visivi, anche mediante inserimento ambientale degli impianti tramite piantumazione di specie autoctone. PP.FLU Art 26 comma 12 NTA Valli di Comacchio La sottozona PP.FLU è costituita dall ambito del Fiume Reno ricompreso tra il limite esterno del piede degli argini principali. In tale zona le Autorità idrauliche competenti dovranno conformare i criteri di progettazione e di intervento alle finalità di conservazione del paesaggio fluviale e delle emergenze naturalistiche proprie del Parco, tenuto conto dell influenza diretta che tale vettore idraulico ha nei confronti dell equilibrio del comprensorio vallivo comacchiese. In tutta l area fluviale, così come delimitata dal presente Piano, sono consentiti gli interventi necessari volti ad ottenere: a. la garanzia delle condizioni di sicurezza, la manutenzione ed il ripristino delle arginature esistenti, mantenendo il deflusso delle piene di riferimento aventi un tempo di ritorno pari a 200 anni; b. il mantenimento e/o il recupero delle condizioni di equilibrio dinamico dell alveo, nel rispetto dell evoluzione naturale del fiume ed in rapporto alle esigenze di stabilità delle difese e delle fondazione delle opere d arte; c. il mantenimento del deflusso minimo vitale necessario alla salvaguardia della vita biologica del fiume. In tale ambito sono comunque vietate: o le trasformazioni dello stato dei luoghi sotto l aspetto morfologico, infrastrutturale ed edilizio; o l apertura di discariche e di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, il deposito di sostanze pericolose e di materiali a cielo aperto, compresi gli stoccaggi provvisori, con esclusione di quelli temporanei derivanti da interventi di manutenzione del corpo idrico eseguiti dall autorità idraulica competente; o le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza di ml.10 dal ciglio delle sponde, al fine di assicurare il mantenimento o il ripristino di una fascia continua di vegetazione spontanea lungo le sponde dell alveo inciso, avente funzione di stabilizzazione e riduzione della velocità della corrente. Nelle medesime aree la pianificazione locale o sovracomunale, quella di settore e la programmazione dell autorità idraulica competente opereranno per favorire e sostenere gli interventi volti alla ricostituzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili di interferenza antropica, ferma restando la possibilità di ristrutturazione e rilocalizzazione, qualora incompatibili con le caratteristiche idrauliche ed ambientali, di capanni ed altre attrezzature per la pesca. La ristrutturazione dovrà comunque rispettare le tipologie locali ed essere realizzata con materiali tradizionali.

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47 9 GESTIONE HABITAT 9 - PASSO PEDONE E ANSA DEL DIAVOLO Fiume Reno a valle della diga di Volta Scirocco - ripristino delle quote, con piccole aree di ristagno che non creino rischi idraulici; - realizzazione di un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraio; - tutela dei canneti ripariali; Braccio morto del Reno \ - periodico sfangamento del braccio morto, con mantenimento delle spiaggette ripariali; - tutela dei canneti ripariali; Piccoli bacini sotto Reno - \; - mantenimento di salinità comprese tra 15 e 25 - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio; - tutela delle siepi di Prunus spinosa e Tamarix gallica; - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio; Valle aperta da ripristinare (porzione di Lido di Magnavacca antistante la chiavica Scirocca) - realizzazione di almeno 15 dossi di forma e superficie varia, per complessivi mq, con morfologie naturali, appena emergenti sul livello massimo di marea, circondati da aree di barena, temporaneamente emergenti in bassa marea e nelle secche estive;

48 Ideogramma possibili dossi - gestione idraulica analoga al restante bacino vallivo; - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da luglio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio; Valle Ussarola/Valbrù arginata - realizzazione dell argine di delimitazione esterna con contestuale costruzione di almeno 5 dossi di forma e superficie varia, per complessivi mq, con morfologie naturali, appena emergenti sul livello massimo di marea, circondati da aree di barena, temporaneamente emergenti in bassa marea e nelle secche estive; - mantenimento di salinità comprese tra 15 e 25 - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - ordinaria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti; - autorizzazione della sola vallicoltura in forma completamente estensiva; Valle Smarlacca (lavorieri e vasche di semi-intensivo) - sostituzione o rimozione delle reti orizzontali, che determinano la morte, per intrappolamento, di decine di esemplari di Phalacrocorax carbo, Phalacrocorax pygmeus, Egretta alba, Egretta garzetta, Ardea cinerea, Larus michahellis; - eliminazione del pollaio (prevenzione dell influenza aviaria); - costante manutenzione delle reti di protezione dell impianto; - sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo; - realizzazione dei lavori di manutenzione con movimento terra e/o asportazione della vegetazione tra metà luglio e metà marzo.

49 Manutenzioni alle arginature. I proprietari dei singoli fondi dovranno garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le arginature poste a confine con le altrui proprietà, per evitare i disordini idraulici e le fughe di pesce conseguenti alla eventuale commistione delle acque. Chiavica Passo Pedone Il manufatto, a due luci, va segmentato in modo che una luce sia di uso esclusivo per le aree della VALBRU e l altra per la Valle Magnavacca del Comune di Comacchio. Il raccordo tra la chiavica e la Valle Magnavacca potrà avvenire convogliando l acqua di una luce lungo un canale. E necessario quindi realizzare un setto in c.a., che divida le due luci, lungo sino alla canaletta di nuova realizzazione, dotata di presidi di sponda, da realizzare parallela all argine sinistro Reno. Tale canaletta, da realizzare nell area di circa 3 ha tra la canaletta Passo Pedone e l argine carrabile gestito dalla S.B.V.M. potrà essere realizzata, previo naturalmente accordi con le proprietà,, utilizzando la stringa d acqua nel bacino esistente,, oppure con la realizzazione di un argine ex novo a nord dell argine esistente, di lunghezza in questo caso, pari a circa 400 metri. Per portare l acqua nel corridoio del Comune di Comacchio, ovvero nella parte meridionale della Valle Magnavacca, è necessario infine attraversare l argine gestito dalla Società Bonifica Valli Meridionali, prevedendo la realizzazione di un ponticello in legno di luce almeno pari a 5 metri, carrabile. La canaletta prima di sfociare nella valle Magnavacca, sarà dotata di opportune griglie metalliche inserite su piastrini in cemento armato a tutela del patrimonio ittico. 9 GESTIONE IDRAULICA Ansa Del Diavolo Il progetto prevede il riescavo parziale di questa via d acqua, rimasta come ramo morto del fiume Reno a seguito del drizzagno realizzato per la costruzione della Traversa gestita dal C.E.R., che mette in comunicazione il Reno con le chiaviche Voltascirocca e Passo Pedone. Tale opera ha come fine quindi il miglioramento dell officiosità idraulica del tratto di fiume Reno a valle della traversa realizzata dal C.E.R. Il tratto interessato ha una lunghezza di circa ml ed i lavori interesseranno una movimentazione di terreno non inferiore a mc. Lo stesso, sarà eseguito con mezzi draganti ed il terreno scavato, previ accordi con l Autorità di Bacino preposta, potrà essere depositato in luogo idoneo. Arginatura di nuova realizzazione La riconfigurazione dei sub-bacini vallivi è da intendersi finalizzata al raggiungimento di un migliore inserimento ambientale degli stessi nell insieme delle Valli di Comacchio, attraverso interventi di ripristino di arginature esistenti e/o di nuovo impianto, realizzate secondo tecniche di ingegneria naturalistica. Si prevede all interno del PdIP di realizzare un arginatura come in cartografia per conterminare la parte orientale della Valle Furlana (in Provincia di Ravenna) e la Valle Magnavacca (in Provincia di Ferrara) attualmente totalmente comunicanti, pur essendo riconducibili a diversi proprietari. L argine viene previsto di larghezza pari a circa 6 metri e sarà realizzato con materiali naturali e secondo la consolidata tecnica di realizzazione degli argini nelle Valli di Comacchio, ovvero delimitato da un presidio in pali di castagno posti ad interasse molto ravvicinato, con interposizione di pali aventi la funzione di controvento per l ancoraggio di tiranti in acciaio, posti a croce di S. Andrea, a passo unitario. Il tratto interessato dallo sviluppo dell argine è di circa ml; il fondale risulta in molti tratti di profondità pari a quasi 2 metri, più profondo rispetto al

50 fondale della Valle Magnavacca; anche la consistenza del fondale stesso è in prevalenza limo argillosa e quindi molto duttile e comprimibile. Nelle more di eseguire un preciso rilievo del fondale nei tratti interessati dall intervento ed una accurata indagine geognostica del terreno presente, si ipotizza una profondità media del fondale pari a ml 2,00 molto vicina alla realtà, al fine di eseguire una progettazione preliminare il più possibile accurata. Per la realizzazione dell argine si stima di movimentare circa mc di terreno, prelevandolo in parte dal fondo vallivo con l uso di draghe. Considerata la complessità del cantiere, e la necessità di ricaricare più volte l arginatura in seguito agli assestamenti, vista anche la particolare collocazione del lavoro in ambito protetto, si quantifica una durata dei lavori non inferiore ai 2 anni e mezzo. I mezzi ed i materiali utilizzati per la realizzazione dell opera saranno depositati presso l area dell appostamento Paisolo di Bellocchio, da cui si originerà il nuovo argine; si prevede di utilizzare almeno 2 escavatori imbarcati su altrettanti pontoni per le operazioni di infissione pali e posa geotessuto ed 1 draga, oltre ad un piccolo pontone di servizio per il trasporto di personale e materiali. Allevamenti semi intensivi. In queste aree sono attivi impianti di così detta acquacoltura semi intensiva, un attività che però non ha definizioni ufficiali. Si stabiliscono, dunque, i seguenti principi ai quali tale tipologia di allevamento deve attenersi per non produrre impatti negativi sull ambiente dell area di progetto: non deve essere fatto uso di medicinali veterinari; i pesci possono essere alimentati in modo anche completamente artificiale sino ad una lunghezza massima non superiore al 30 % della dimensione minima di pesca (secondo quanto stabilito dalle vigenti normative in materia), mentre successivamente il mangime artificiale somministrato può integrare il complessivo fabbisogno alimentare per non più del 50%; i pesci nella prima parte del loro ciclo di crescita possono essere mantenuti in aree ristrette ed a densità relativamente elevata, mentre nelle fasi successive vanno diradati e trasferiti in bacini di ampia superficie; devono essere operanti sistemi di fitodepurazione e/o lagunaggio tali per cui l impatto ambientale sia nullo e quindi la qualità delle acque in uscita dai bacini di acquacolura semi estensiva non sia peggiore di quella in entrata. Questi stessi principi vanno rispettati anche in tutte le restanti aree di cui al presente PdIP ove, in futuro, si intendano realizzare attività acquacolturali simili.

51 9 GESTIONE FAUNISTICA a) Vedi Quadrante n. 4 lettera a), e Quadrante 5 lettera b). b) Per Myocastor coypus vedere Quadrante n. 3 lettera d). 9 9 CONSERVAZIONE PAESAGGIO E FRUIZIONE TURISTICA INDIRIZZI, DIRETTIVE E PRESCRIZIONI Non solo un argine Lo scenario oggi visibile dall argine del Reno (in quota circa 7-8 m) è straordinario, evoca la famosa osservazione di Rosseau che, fra il 1728 e il 1729, soggiornando a Torino, colpito da quando si offriva ai suoi occhi dalle colline, affermava che il paesaggio è il più bel quadro che possa colpire l occhio umano. La conflittuale situazione di promiscuità nella conduzione delle attività vallicolturali che ha portato la Regione a proporre il Protocollo d Intesa per l accorpamento è stata assorbita dal Parco nella proposta di un argine di separazione fra proprietà, nella logica derivata dal Master Plan della Costa, integrare ovunque possibile, separare quando necessario. Utilizzando i principi dell ecologia del paesaggio, si può sicuramente ottimizzare la necessità di annullare il conflitto e mitigare l impatto della separazione strutturale, proponendo interventi su alcuni elementi della struttura paesistica. Si è cercato di creare, con l inserimento della separazione fisica, unità gestionali autonome in cui ecosistemi seminaturali (la grande Valle pubblica) e artificiali (l azienda privata di acquicoltura), con apparati protettivi e apparati produttivi, possano coesistere. Anzi, non solo convivano in equilibrio, ma interagiscano scambiandosi energia, proprio attraverso la forma che dovrà assumere l argine. Sembra chiaro, visto il processo di frammentazione paesistica che l uomo sarà costretto sempre più a gestire che non a tutelare, se di fronte ai pochi sistemi indisturbati, quasi del tutto naturali, debbono essere usati criteri di tutela integrale, parimenti esistono sistemi che non si possono definire naturali ma ad essi sono assimilabili, necessitando però di energia per funzionare (ad es. infrastrutturazione idraulica). Si fa strada il concetto di gestione ecologica e gestire con principi della natura significa da un lato aiutare la natura, evitando l isolamento dei biotipi naturali, dall altro rendere energicamente sostenibile il processo di sviluppo economico del territorio. Le zone ecotonali, aree di transizione fra elementi paesaggistici diversi, sviluppano una grande attività biologica: acqua, spore, semi, animali, ecc, fluiscono da un elemento all altro del mosaico, sviluppando un elevata diversità biologica (Da Il Paesaggio nel futuro del mondo rurale a cura di A. Peano 2005; Alinea Editrice. Pagg ). La configurazione morfologica finale quindi dell elemento strutturale, che nel nostro caso è l argine che attraversa la valle, diventa una occasione per mettere in pratica questi principi di ecologia del paesaggio, prestandosi a diventare, con deformazioni ed irregolarità appositamente progettate lungo il versante nord, una possibile piattaforma generatrice di biodiversità. La dimensione del nuovo elemento paesistico, quasi 5 km di attraversamento vallivo, in uno straordinario paesaggio costiero, ha suggerito di attribuire ad esso anche una fruizione ricreativa, aggiungendo quindi una prestazione ammissibile, anzi, auspicata nelle aree protette. L itinerario proposto aggiunge quindi un ulteriore tratto a quello già previsto dal Piano di Stazione PC1 Perimetro valli di Comacchio (art. 29 comma 4 delle Norme Tecniche di Attuazione Stazione Valli di Comacchio ) (Rif. Tavole cartografiche P4 del sistema di fruizione del Parco). Il percorso si innesta in località Bellocchio in corrispondenza dell argine esistente presso la Stazione da pesca, avvierando a nuova vita il presidio ittico raggiungibile dalla S.S. Romea. La sottozona B.FLU Art 23 comma 9 comprende la golena di Volta Scirocco e il Canneto della Scorticata in sinistra idraulica del Fiume Reno. In tale area sono vietate: a. le trasformazioni dello stato dei luoghi, sotto l aspetto morfologico, idraulico, infrastrutturale e edilizio, fatto salvo quanto detto successivamente; b. le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza di ml 10 dal ciglio della sponda, al fine di assicurare il mantenimento o il ripristino di una fascia continua di vegetazione spontanea lungo le sponde dell alveo inciso, avente funzione di stabilizzazione delle sponde e riduzione della velocità di corrente. Nelle stesse aree sono consentiti: a. gli interventi volti alla ricostruzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili di interferenza antropica; in particolare vanno favoriti gli interventi di sostituzione delle coltivazioni erbacee e il ripristino delle condizioni per lo sviluppo di canneti, tifeti e cariceti; b. le infrastrutture tecniche di difesa idraulica e simili e le relative attività di esercizio e manutenzione; c. le infrastrutture e le attrezzature finalizzate alla vigilanza ed alla fruizione collettiva, quali percorsi e spazi di sosta, rifugi e posti di ristoro. d. l ordinaria attività di manutenzione dei corsi d acqua e delle opere di regimazione e conduzione degli stessi, nel rispetto delle caratteristiche dei territori che essi attraversano.

52 B.SMT Art 23 comma 6 NTA Valli di Comacchio In tali aree, fatto salvo quanto previsto dal successivo comma 2, sono vietati: a) interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, compresi l alterazione della giacitura dei canali, dei dossi e delle barene; b) l innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; c) l accesso tra metà aprile e metà luglio. Nelle stesse aree sono consentiti: a. il ripristino dei sistemi barenali e dunosi erosi o soggetti a subsidenza, anche attraverso l utilizzo di fanghi e materiali provenienti dalla manutenzione e ripristino dei canali sublagunari dello stesso bacino vallivo, comunque nel rispetto dei profili e delle altimetrie ricorrenti nel bacino medesimo, purché inseriti in una programmazione generale e previa acquisizione del parere di conformità del Parco; b. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoidi conseguenti purché effettuato nel rispetto dell assetto geomorfologico dei luoghi nonché della vegetazione presente, previo nulla osta dell EdG; c. la manutenzione ordinaria e straordinaria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione del bacino d acqua e alla piscicoltura; d. l esercizio degli impianti di piscicoltura esistenti; e. la realizzazione di nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica del bacino (quali chiaviche, sifoni di derivazione, pompe idrovore), di opere di sistemazione e difesa idraulica e di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento delle condizioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione del parere di conformità del Parco; f. per le sole valli da pesca, le opere indispensabili alla prosecuzione dell esercizio delle attività di piscicoltura, purché realizzate con criteri di ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei metodi tradizionali di allevamento e di prelievo del pescato, nonché l impiego di materiali compatibili con il sistema ambientale di riferimento; g. la raccolta di macroalghe e le normali operazioni di sfalcio meccanico delle sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli indirizzi del presente Piano e di quanto previsto in proposito dal Regolamento; h. il mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini, a partire da luglio e fino a tutto settembre. C.UMI Art 24 comma 8 NTA Valli di Comacchio In tutte le zone C sono consentiti, previa acquisizione del parere di conformità o del nulla osta dell Ente di Gestione: le attività direttamente finalizzate alla tutela dell ambiente (interventi di rinaturalizzazione e di miglioramento dell assetto naturalistico, di valorizzazione ambientale e paesistica); Nelle aree C.UMI, sono vietati interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, compresi l alterazione della giacitura dei canali, dei dossi e delle barene. 8. Nelle stesse aree sono consentiti: a. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoidi conseguenti, purché effettuato nel rispetto dell assetto geomorfologico dei luoghi nonché della vegetazione presente, previo nulla osta dell EdG; b. la manutenzione ordinaria e straordinaria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione del bacino d acqua e alla piscicoltura; c. l esercizio degli impianti di piscicoltura esistenti; d. la realizzazione di nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica del bacino (quali chiaviche, sifoni di derivazione, pompe idrovore) e al riequilibrio idraulico, di opere di sistemazione e difesa idraulica e di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento delle condizioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione del parere di conformità del Parco; e. per le sole valli da pesca, le opere indispensabili alla prosecuzione dell esercizio delle attività di piscicoltura, compresa la realizzazione di nuove arginature, purché realizzate con criteri di ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei metodi tradizionali di allevamento e di prelievo del pescato, nonché l impiego di materiali compatibili con il sistema ambientale di riferimento; f. la raccolta di macroalghe e le normali operazioni di sfalcio meccanico delle sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli indirizzi del presente Piano e di quanto previsto in proposito dal Regolamento; g. il ripristino del paesaggio vallivo e la mitigazione degli impatti visivi, anche mediante inserimento ambientale degli impianti tramite piantumazione di specie autoctone. PP.FLU

53 Art 26 comma 12 NTA Valli di Comacchio La sottozona PP.FLU è costituita dall ambito del Fiume Reno ricompreso tra il limite esterno del piede degli argini principali. In tale zona le Autorità idrauliche competenti dovranno conformare i criteri di progettazione e di intervento alle finalità di conservazione del paesaggio fluviale e delle emergenze naturalistiche proprie del Parco, tenuto conto dell influenza diretta che tale vettore idraulico ha nei confronti dell equilibrio del comprensorio vallivo comacchiese. In tutta l area fluviale, così come delimitata dal presente Piano, sono consentiti gli interventi necessari volti ad ottenere: a. la garanzia delle condizioni di sicurezza, la manutenzione ed il ripristino delle arginature esistenti, mantenendo il deflusso delle piene di riferimento aventi un tempo di ritorno pari a 200 anni; b. il mantenimento e/o il recupero delle condizioni di equilibrio dinamico dell alveo, nel rispetto dell evoluzione naturale del fiume ed in rapporto alle esigenze di stabilità delle difese e delle fondazione delle opere d arte; c. il mantenimento del deflusso minimo vitale necessario alla salvaguardia della vita biologica del fiume. In tale ambito sono comunque vietate: o le trasformazioni dello stato dei luoghi sotto l aspetto morfologico, infrastrutturale ed edilizio; o l apertura di discariche e di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, il deposito di sostanze pericolose e di materiali a cielo aperto, compresi gli stoccaggi provvisori, con esclusione di quelli temporanei derivanti da interventi di manutenzione del corpo idrico eseguiti dall autorità idraulica competente; o le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza di ml.10 dal ciglio delle sponde, al fine di assicurare il mantenimento o il ripristino di una fascia continua di vegetazione spontanea lungo le sponde dell alveo inciso, avente funzione di stabilizzazione e riduzione della velocità della corrente. Nelle medesime aree la pianificazione locale o sovracomunale, quella di settore e la programmazione dell autorità idraulica competente opereranno per favorire e sostenere gli interventi volti alla ricostituzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili di interferenza antropica, ferma restando la possibilità di ristrutturazione e rilocalizzazione, qualora incompatibili con le caratteristiche idrauliche ed ambientali, di capanni ed altre attrezzature per la pesca. La ristrutturazione dovrà comunque rispettare le tipologie locali ed essere realizzata con materiali tradizionali. B.SMT.a Tale sottozona individua un area di valle aperta, antistante l ansa di Volta Scirocco, che il Parco deve direttamente riqualificare, mediante interventi di costruzione di dossi con morfologie naturali e idonee alla nidificzione dei Caradriformi; in tale area sono consentiti esclusivamente interventi finalizzati alla realizzazione, conservazione e gestione dei dossi, eccezion fatta per le normali pratiche gestionali del bacino vallivo delle grandi valli di Comacchio. PP.SMT Art 26 commi 2,3,4,10 NTA Valli di Comacchio 1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale del territorio, alla salvaguardia dei caratteri originari degli insediamenti umani e di quelli tradizionali della pesca, alla evidenziazione delle trasformazioni conseguenti alla attività di bonifica storica; a tal fine sono da promuovere interventi destinati al miglioramento delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento delle attività produttive a basso impatto ambientale, alla riconversione di quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione di nuove attività agricole, produttive, turistiche compatibili con la qualità delle risorse naturali esistenti nel Parco e coerenti con le aspettative delle popolazioni locali. 2 Nelle zone PP sono vietati: la caccia e il disturbo della fauna selvatica, ad eccezione dell'attività venatoria e dell'attività alieutica, dove non diversamente previsto per ambiti particolari, esercitate secondo la disciplina stabilita dal Regolamento; il danneggiamento e la raccolta della flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR; l asporto di materiali e l alterazione del profilo del terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma. 3 In tutte le zone PP sono consentiti: le attività direttamente finalizzate alla tutela dell ambiente (interventi di rinaturalizzazione e di miglioramento dell assetto naturalistico, di valorizzazione ambientale e paesistica); gli interventi di eradicazione di specie alloctone dannose, promossi direttamente dall Ente parco; le attività direttamente finalizzate alla salvaguardia del patrimonio testimoniale storico-culturale; le attività di ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità del parco; le attività di osservazione scientifica e per fini didattici, come disciplinata dal Regolamento del Parco; l escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come disciplinati dal Regolamento del Parco; la manutenzione delle infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni di cui all art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone; interventi sul patrimonio edilizio esistente di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ristrutturazione, di restauro, di risanamento conservativo e di

54 ampliamento per le esigenze di adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, di ampliamento e nuova costruzione per le esigenze delle aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto delle disposizioni dell'art. 9 delle presenti Norme 5 La sottozona PP.SMT 6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi delle attività produttive estensive in essere alla data di approvazione del presente Piano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nel rispetto delle disposizioni di cui all'art. 10 delle NdA del piano di stazione. 7. Sono in ogni caso vietati gli interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, fatte salve le opere di sistemazione e difesa idraulica e quelle di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente indipendenti le Valli di Comacchio da Valle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno. 8. Per gli edifici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità di manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa la costruzione di nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme della tradizione valliva locale. 9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, delle fosse sub-lagunari e delle opere per la funzionalità idraulica e di mantenimento delle condizioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all adduzione e circolazione delle acque dolci provenienti dal Fiume Reno. I materiali litoidi conseguenti potranno essere depositati all'interno della zona, previa valutazione della compatibilità con l assetto morfologico dei luoghi e dell'impatto sulle componenti biologiche ivi esistenti; C.UMI.a La sottozona C.UMI.a è costituita dalla porzione meridionale di Valle Lido di Magnavacca e di Valle Ussarola che si prevede di arginare. In tali aree, oltre a quanto previsto dai precedenti commi relativi alla sottozona C.UMI è vietato l esercizio dell itticoltura intensiva, semi-intensiva, semiestensiva e la realizzazione delle strutture connesse a tali attività. In tali aree, oltre a quanto previsto dai precedenti commi relativi alla sottozona C.UMI, è consentita la realizzazione dell argine che separa il bacino dalle grandi valli di Comacchio, secondo quanto indicato dal PdIP.

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56 10 10 GESTIONE HABITAT GESTIONE IDRAULICA 10 - VALLE USSAROLA, VALBRU Valle Ussarola/Valbrù arginata - realizzazione dell argine di delimitazione esterna con contestuale costruzione di almeno 5 dossi di forma e superficie varia, per complessivi mq, con morfologie naturali, appena emergenti sul livello massimo di marea, circondati da aree di barena, temporaneamente emergenti in bassa marea e nelle secche estive; - mantenimento di salinità comprese tra 15 e 25 - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - ordinaria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti; - autorizzazione della sola vallicoltura in forma completamente estensiva; - mantenimento della continuità ecologica tra la valle e la pineta; Valle Smarlacca (lavorieri e vasche di semi-intensivo) - sostituzione o rimozione delle reti orizzontali, che determinano la morte, per intrappolamento, di decine di esemplari di Phalacrocorax carbo, Phalacrocorax pygmeus, Egretta alba, Egretta garzetta, Ardea cinerea, Larus michahellis; - eliminazione del pollaio (prevenzione dell influenza aviaria); - costante manutenzione delle reti di protezione dell impianto; - sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo; - realizzazione dei lavori di manutenzione con movimento terra e/o asportazione della vegetazione tra metà luglio e metà marzo; - mantenimento delle spiaggette ripariali della valle, con salicornieti e giuncheti; - mantenimento della continuità ecologica tra la valle e la pineta; Pineta Bellocchio \ - tutela della garzaia di Egretta garzetta e Egretta alba; - tutela del bosco; - realizzazione di eventuali interventi selicolturali tra il 15 luglio e il 20 febbraio. Manutenzioni alle arginature. I proprietari dei singoli fondi dovranno garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le arginature poste a confine con le altrui proprietà, per evitare i disordini idraulici e le fughe di pesce conseguenti alla eventuale commistione delle acque. Arginatura di nuova realizzazione La riconfigurazione dei sub-bacini vallivi è da intendersi finalizzata al raggiungimento di un migliore inserimento ambientale degli stessi nell insieme delle Valli di Comacchio, attraverso interventi di ripristino di arginature esistenti e/o di nuovo impianto, realizzate secondo tecniche di ingegneria naturalistica. Si prevede all interno del PdIP di realizzare un arginatura come in cartografia per conterminare la parte orientale della Valle Furlana (in Provincia di Ravenna) e la Valle Magnavacca (in Provincia di Ferrara) attualmente totalmente comunicanti, pur essendo riconducibili a diversi proprietari.

57 L argine viene previsto di larghezza pari a circa 6 metri e sarà realizzato con materiali naturali e secondo la consolidata tecnica di realizzazione degli argini nelle Valli di Comacchio, ovvero delimitato da un presidio in pali di castagno posti ad interasse molto ravvicinato, con interposizione di pali aventi la funzione di controvento per l ancoraggio di tiranti in acciaio, posti a croce di S. Andrea, a passo unitario. Il tratto interessato dallo sviluppo dell argine è di circa ml; il fondale risulta in molti tratti di profondità pari a quasi 2 metri, più profondo rispetto al fondale della Valle Magnavacca; anche la consistenza del fondale stesso è in prevalenza limo argillosa e quindi molto duttile e comprimibile. Nelle more di eseguire un preciso rilievo del fondale nei tratti interessati dall intervento ed una accurata indagine geognostica del terreno presente, si ipotizza una profondità media del fondale pari a ml 2,00 molto vicina alla realtà, al fine di eseguire una progettazione preliminare il più possibile accurata. Per la realizzazione dell argine si stima di movimentare circa mc di terreno, prelevandolo in parte dal fondo vallivo con l uso di draghe. Considerata la complessità del cantiere, e la necessità di ricaricare più volte l arginatura in seguito agli assestamenti, vista anche la particolare collocazione del lavoro in ambito protetto, si quantifica una durata dei lavori non inferiore ai 2 anni e mezzo. I mezzi ed i materiali utilizzati per la realizzazione dell opera saranno depositati presso l area dell appostamento Paisolo di Bellocchio, da cui si originerà il nuovo argine; si prevede di utilizzare almeno 2 escavatori imbarcati su altrettanti pontoni per le operazioni di infissione pali e posa geotessuto ed 1 draga, oltre ad un piccolo pontone di servizio per il trasporto di personale e materiali. Allevamenti semi intensivi. In queste aree sono attivi impianti di così detta acquacoltura semi intensiva, un attività che però non ha definizioni ufficiali. Si stabiliscono, dunque, i seguenti principi ai quali tale tipologia di allevamento deve attenersi per non produrre impatti negativi sull ambiente dell area di progetto: non deve essere fatto uso di medicinali veterinari; i pesci possono essere alimentati in modo anche completamente artificiale sino ad una lunghezza massima non superiore al 30 % della dimensione minima di pesca (secondo quanto stabilito dalle vigenti normative in materia), mentre successivamente il mangime artificiale somministrato può integrare il complessivo fabbisogno alimentare per non più del 50%; i pesci nella prima parte del loro ciclo di crescita possono essere mantenuti in aree ristrette ed a densità relativamente elevata, mentre nelle fasi successive vanno diradati e trasferiti in bacini di ampia superficie; devono essere operanti sistemi di fitodepurazione e/o lagunaggio tali per cui l impatto ambientale sia nullo e quindi la qualità delle acque in uscita dai bacini di acquacolura semi estensiva non sia peggiore di quella in entrata. Questi stessi principi vanno rispettati anche in tutte le restanti aree di cui al presente PdIP ove, in futuro, si intendano realizzare attività acquacolturali simili.

58 10 GESTIONE FAUNISTICA a) Zone C: divieto assoluto di caccia; b) Vedi Quadrante n. 5 lettera b); c) Per Myocastor corpus Vedere Quadrante n. 3 lettera b) CONSERVAZIONE PAESAGGIO E FRUIZIONE TURISTICA INDIRIZZI, DIRETTIVE E PRESCRIZIONI Non solo un argine Lo scenario oggi visibile dall argine del Reno (in quota circa 7-8 m) è straordinario, evoca la famosa osservazione di Rosseau che, fra il 1728 e il 1729, soggiornando a Torino, colpito da quando si offriva ai suoi occhi dalle colline, affermava che il paesaggio è il più bel quadro che possa colpire l occhio umano. La conflittuale situazione di promiscuità nella conduzione delle attività vallicolturali che ha portato la Regione a proporre il Protocollo d Intesa per l accorpamento è stata assorbita dal Parco nella proposta di un argine di separazione fra proprietà, nella logica derivata dal Master Plan della Costa, integrare ovunque possibile, separare quando necessario. Utilizzando i principi dell ecologia del paesaggio, si può sicuramente ottimizzare la necessità di annullare il conflitto e mitigare l impatto della separazione strutturale, proponendo interventi su alcuni elementi della struttura paesistica. Si è cercato di creare, con l inserimento della separazione fisica, unità gestionali autonome in cui ecosistemi seminaturali (la grande Valle pubblica) e artificiali (l azienda privata di acquicoltura), con apparati protettivi e apparati produttivi, possano coesistere. Anzi, non solo convivano in equilibrio, ma interagiscano scambiandosi energia, proprio attraverso la forma che dovrà assumere l argine. Sembra chiaro, visto il processo di frammentazione paesistica che l uomo sarà costretto sempre più a gestire che non a tutelare, se di fronte ai pochi sistemi indisturbati, quasi del tutto naturali, debbono essere usati criteri di tutela integrale, parimenti esistono sistemi che non si possono definire naturali ma ad essi sono assimilabili, necessitando però di energia per funzionare (ad es. infrastrutturazione idraulica). Si fa strada il concetto di gestione ecologica e gestire con principi della natura significa da un lato aiutare la natura, evitando l isolamento dei biotipi naturali, dall altro rendere energicamente sostenibile il processo di sviluppo economico del territorio. Le zone ecotonali, aree di transizione fra elementi paesaggistici diversi, sviluppano una grande attività biologica: acqua, spore, semi, animali, ecc, fluiscono da un elemento all altro del mosaico, sviluppando un elevata diversità biologica (Da Il Paesaggio nel futuro del mondo rurale a cura di A. Peano 2005; Alinea Editrice. Pagg ). La configurazione morfologica finale quindi dell elemento strutturale, che nel nostro caso è l argine che attraversa la valle, diventa una occasione per mettere in pratica questi principi di ecologia del paesaggio, prestandosi a diventare, con deformazioni ed irregolarità appositamente progettate lungo il versante nord, una possibile piattaforma generatrice di biodiversità. La dimensione del nuovo elemento paesistico, quasi 5 km di attraversamento vallivo, in uno straordinario paesaggio costiero, ha suggerito di attribuire ad esso anche una fruizione ricreativa, aggiungendo quindi una prestazione ammissibile, anzi, auspicata nelle aree protette. L itinerario proposto aggiunge quindi un ulteriore tratto a quello già previsto dal Piano di Stazione PC1 Perimetro valli di Comacchio (art. 29 comma 4 delle Norme Tecniche di Attuazione Stazione Valli di Comacchio ) (Rif. Tavole cartografiche P4 del sistema di fruizione del Parco). Il percorso si innesta in località Bellocchio in corrispondenza dell argine esistente presso la Stazione da pesca, avvierando a nuova vita il presidio ittico raggiungibile dalla S.S. Romea. PP.SMT Art 26 commi 2,3,4,10 NTA Valli di Comacchio 1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale del territorio, alla salvaguardia dei caratteri originari degli insediamenti umani e di quelli tradizionali della pesca, alla evidenziazione delle trasformazioni conseguenti alla attività di bonifica storica; a tal fine sono da promuovere interventi destinati al miglioramento delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento delle attività produttive a basso impatto ambientale, alla riconversione di quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione di nuove attività agricole, produttive, turistiche compatibili con la qualità delle risorse naturali esistenti nel Parco e coerenti con le aspettative delle popolazioni locali. 2 Nelle zone PP sono vietati: la caccia e il disturbo della fauna selvatica, ad eccezione dell'attività venatoria e dell'attività alieutica, dove non diversamente previsto per ambiti particolari, esercitate secondo la disciplina stabilita dal Regolamento; il danneggiamento e la raccolta della flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR; l asporto di materiali e l alterazione del profilo del terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma. 3 In tutte le zone PP sono consentiti: le attività direttamente finalizzate alla tutela dell ambiente (interventi di rinaturalizzazione e di miglioramento dell assetto naturalistico, di

59 valorizzazione ambientale e paesistica); gli interventi di eradicazione di specie alloctone dannose, promossi direttamente dall Ente parco; le attività direttamente finalizzate alla salvaguardia del patrimonio testimoniale storico-culturale; le attività di ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità del parco; le attività di osservazione scientifica e per fini didattici, come disciplinata dal Regolamento del Parco; l escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come disciplinati dal Regolamento del Parco; la manutenzione delle infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni di cui all art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone; interventi sul patrimonio edilizio esistente di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ristrutturazione, di restauro, di risanamento conservativo e di ampliamento per le esigenze di adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, di ampliamento e nuova costruzione per le esigenze delle aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto delle disposizioni dell'art. 9 delle presenti Norme 5 La sottozona PP.SMT 6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi delle attività produttive estensive in essere alla data di approvazione del presente Piano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nel rispetto delle disposizioni di cui all'art. 10 delle NdA del piano di stazione. 7. Sono in ogni caso vietati gli interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, fatte salve le opere di sistemazione e difesa idraulica e quelle di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente indipendenti le Valli di Comacchio da Valle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno. 8. Per gli edifici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità di manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa la costruzione di nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme della tradizione valliva locale. 9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, delle fosse sub-lagunari e delle opere per la funzionalità idraulica e di mantenimento delle condizioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all adduzione e circolazione delle acque dolci provenienti dal Fiume Reno. I materiali litoidi conseguenti potranno essere depositati all'interno della zona, previa valutazione della compatibilità con l assetto morfologico dei luoghi e dell'impatto sulle componenti biologiche ivi esistenti; C.UMI Art 24 comma 8 NTA Valli di Comacchio In tutte le zone C sono consentiti, previa acquisizione del parere di conformità o del nulla osta dell Ente di Gestione: le attività direttamente finalizzate alla tutela dell ambiente (interventi di rinaturalizzazione e di miglioramento dell assetto naturalistico, di valorizzazione ambientale e paesistica); Nelle aree C.UMI, sono vietati interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, compresi l alterazione della giacitura dei canali, dei dossi e delle barene. 8. Nelle stesse aree sono consentiti: a. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoidi conseguenti, purché effettuato nel rispetto dell assetto geomorfologico dei luoghi nonché della vegetazione presente, previo nulla osta dell EdG; b. la manutenzione ordinaria e straordinaria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione del bacino d acqua e alla piscicoltura; c. l esercizio degli impianti di piscicoltura esistenti; d. la realizzazione di nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica del bacino (quali chiaviche, sifoni di derivazione, pompe idrovore) e al riequilibrio idraulico, di opere di sistemazione e difesa idraulica e di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento delle condizioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione del parere di conformità del Parco; e. per le sole valli da pesca, le opere indispensabili alla prosecuzione dell esercizio delle attività di piscicoltura, compresa la realizzazione di nuove arginature, purché realizzate con criteri di ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei metodi tradizionali di allevamento e di prelievo del pescato, nonché l impiego di materiali compatibili con il sistema ambientale di riferimento; f. la raccolta di macroalghe e le normali operazioni di sfalcio meccanico delle sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli indirizzi del presente Piano e di quanto previsto in proposito dal Regolamento; g. il ripristino del paesaggio vallivo e la mitigazione degli impatti visivi, anche mediante inserimento ambientale degli impianti tramite piantumazione di specie autoctone. C.UMI.a

60 La sottozona C.UMI.a è costituita dalla porzione meridionale di Valle Lido di Magnavacca e di Valle Ussarola che si prevede di arginare. In tali aree, oltre a quanto previsto dai precedenti commi relativi alla sottozona C.UMI è vietato l esercizio dell itticoltura intensiva, semi-intensiva, semiestensiva e la realizzazione delle strutture connesse a tali attività. In tali aree, oltre a quanto previsto dai precedenti commi relativi alla sottozona C.UMI, è consentita la realizzazione dell argine che separa il bacino dalle grandi valli di Comacchio, secondo quanto indicato dal PdIP. C.PIN In coda ad art 24 NTA Valli di Comacchio In tutte le zone C sono vietati: la caccia e il disturbo della fauna selvatica, ad eccezione di quanto previsto al successivo comma 3 Nelle aree C.PIN sono vietati: a. la realizzazione di manufatti di qualsiasi tipo, comprese serre permanenti o semifisse o provvisorie e l apertura di nuove strade; b. l alterazione dell ecosistema forestale; c. la circolazione veicolare al di fuori dei percorsi carrabili. Nelle stesse aree sono consentite: a. l ordinaria e straordinaria manutenzione e la ristrutturazione edilizia dei fabbricati esistenti; b. la manutenzione della viabilità carrabile esistente, delle piste di servizio e dei camminamenti pedonali, fermo restando comunque il divieto all asfaltatura delle strade bianche; c. gli interventi di miglioramento dell assetto naturalistico della compagine boschiva e del sottobosco sulla base degli indirizzi dettati all articolo 14. delle NTA del Piano di Stazione PP.PIN Art 26 comma 9 Nelle aree PP.PIN sono vietati: a. la realizzazione di manufatti di qualsiasi tipo, comprese serre permanenti o semifisse o provvisorie e l apertura di nuove strade; b. l alterazione dell ecosistema forestale; c. la circolazione veicolare al di fuori dei percorsi carrabili. Nelle stesse aree sono consentite: a. l ordinaria e straordinaria manutenzione e la ristrutturazione edilizia dei fabbricati esistenti; b. la manutenzione della viabilità carrabile esistente, delle piste di servizio e dei camminamenti pedonali, fermo restando comunque il divieto all asfaltatura delle strade bianche; c. gli interventi di miglioramento dell assetto naturalistico della compagine boschiva e del sottobosco sulla base degli indirizzi dettati all articolo 14. delle NTA del Piano di Stazione

61 11

62 11 11 GESTIONE HABITAT GESTIONE IDRAULICA 11 - BELLOCCHIO Valle Ussarola/Valbrù arginata - realizzazione dell argine di delimitazione esterna con contestuale costruzione di almeno 5 dossi di forma e superficie varia, per complessivi mq, con morfologie naturali, appena emergenti sul livello massimo di marea, circondati da aree di barena, temporaneamente emergenti in bassa marea e nelle secche estive; - mantenimento di salinità comprese tra 15 e 25 - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - ordinaria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti; - autorizzazione della sola vallicoltura in forma completamente estensiva; - mantenimento della continuità ecologica tra la valle e la pineta; Pineta Bellocchio \ - tutela della garzaia di Egretta garzetta e Egretta alba; - tutela del bosco; - realizzazione di eventuali interventi selicolturali tra il 15 luglio e il 20 febbraio. Manutenzioni alle arginature. I proprietari dei singoli fondi dovranno garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le arginature poste a confine con le altrui proprietà, per evitare i disordini idraulici e le fughe di pesce conseguenti alla eventuale commistione delle acque. Arginatura di nuova realizzazione La riconfigurazione dei sub-bacini vallivi è da intendersi finalizzata al raggiungimento di un migliore inserimento ambientale degli stessi nell insieme delle Valli di Comacchio, attraverso interventi di ripristino di arginature esistenti e/o di nuovo impianto, realizzate secondo tecniche di ingegneria naturalistica. Si prevede all interno del PdIP di realizzare un arginatura come in cartografia per conterminare la parte orientale della Valle Furlana (in Provincia di Ravenna) e la Valle Magnavacca (in Provincia di Ferrara) attualmente totalmente comunicanti, pur essendo riconducibili a diversi proprietari. L argine viene previsto di larghezza pari a circa 6 metri e sarà realizzato con materiali naturali e secondo la consolidata tecnica di realizzazione degli argini nelle Valli di Comacchio, ovvero delimitato da un presidio in pali di castagno posti ad interasse molto ravvicinato, con interposizione di pali aventi la funzione di controvento per l ancoraggio di tiranti in acciaio, posti a croce di S. Andrea, a passo unitario. Il tratto interessato dallo sviluppo dell argine è di circa ml; il fondale risulta in molti tratti di profondità pari a quasi 2 metri, più profondo rispetto al fondale della Valle Magnavacca; anche la consistenza del fondale stesso è in prevalenza limo argillosa e quindi molto duttile e comprimibile. Nelle more di eseguire un preciso rilievo del fondale nei tratti interessati dall intervento ed una accurata indagine geognostica del terreno presente, si ipotizza una profondità media del fondale pari a ml 2,00 molto vicina alla realtà, al fine di eseguire una progettazione preliminare il più possibile accurata. Per la realizzazione dell argine si stima di movimentare circa mc di terreno, prelevandolo in parte dal fondo vallivo con l uso di draghe. Considerata la complessità del cantiere, e la necessità di ricaricare più volte l arginatura in seguito agli assestamenti, vista anche la particolare collocazione del lavoro in ambito protetto, si quantifica una durata dei lavori non inferiore ai 2 anni e mezzo. I mezzi ed i materiali utilizzati per la realizzazione dell opera saranno depositati presso l area dell appostamento Paisolo di Bellocchio, da cui si originerà il nuovo argine; si prevede di utilizzare almeno 2 escavatori imbarcati su altrettanti pontoni per le operazioni di infissione pali e posa geotessuto ed 1 draga, oltre ad un piccolo pontone di servizio per il trasporto di personale e materiali.

63 11 GESTIONE FAUNISTICA a) Zone C: divieto assoluto di caccia; Punto di accesso al sito vallivo per fini venatori. b) Per le AA.FF.VV. si rimanda ad apposita e specifica regolamentazione. c) Per Myocastor coypus vedere Quadrante n. 3 lettera d). 11 CONSERVAZIONE PAESAGGIO E FRUIZIONE TURISTICA Non solo un argine Lo scenario oggi visibile dall argine del Reno (in quota circa 7-8 m) è straordinario, evoca la famosa osservazione di Rosseau che, fra il 1728 e il 1729, soggiornando a Torino, colpito da quando si offriva ai suoi occhi dalle colline, affermava che il paesaggio è il più bel quadro che possa colpire l occhio umano. La conflittuale situazione di promiscuità nella conduzione delle attività vallicolturali che ha portato la Regione a proporre il Protocollo d Intesa per l accorpamento è stata assorbita dal Parco nella proposta di un argine di separazione fra proprietà, nella logica derivata dal Master Plan della Costa, integrare ovunque possibile, separare quando necessario. Utilizzando i principi dell ecologia del paesaggio, si può sicuramente ottimizzare la necessità di annullare il conflitto e mitigare l impatto della separazione strutturale, proponendo interventi su alcuni elementi della struttura paesistica. Si è cercato di creare, con l inserimento della separazione fisica, unità gestionali autonome in cui ecosistemi seminaturali (la grande Valle pubblica) e artificiali (l azienda privata di acquicoltura), con apparati protettivi e apparati produttivi, possano coesistere. Anzi, non solo convivano in equilibrio, ma interagiscano scambiandosi energia, proprio attraverso la forma che dovrà assumere l argine. Sembra chiaro, visto il processo di frammentazione paesistica che l uomo sarà costretto sempre più a gestire che non a tutelare, se di fronte ai pochi sistemi indisturbati, quasi del tutto naturali, debbono essere usati criteri di tutela integrale, parimenti esistono sistemi che non si possono definire naturali ma ad essi sono assimilabili, necessitando però di energia per funzionare (ad es. infrastrutturazione idraulica). Si fa strada il concetto di gestione ecologica e gestire con principi della natura significa da un lato aiutare la natura, evitando l isolamento dei biotipi naturali, dall altro rendere energicamente sostenibile il processo di sviluppo economico del territorio. Le zone ecotonali, aree di transizione fra elementi paesaggistici diversi, sviluppano una grande attività biologica: acqua, spore, semi, animali, ecc, fluiscono da un elemento all altro del mosaico, sviluppando un elevata diversità biologica (Da Il Paesaggio nel futuro del mondo rurale a cura di A. Peano 2005; Alinea Editrice. Pagg ).

64 11 INDIRIZZI, DIRETTIVE E PRESCRIZIONI La configurazione morfologica finale quindi dell elemento strutturale, che nel nostro caso è l argine che attraversa la valle, diventa una occasione per mettere in pratica questi principi di ecologia del paesaggio, prestandosi a diventare, con deformazioni ed irregolarità appositamente progettate lungo il versante nord, una possibile piattaforma generatrice di biodiversità. La dimensione del nuovo elemento paesistico, quasi 5 km di attraversamento vallivo, in uno straordinario paesaggio costiero, ha suggerito di attribuire ad esso anche una fruizione ricreativa, aggiungendo quindi una prestazione ammissibile, anzi, auspicata nelle aree protette. L itinerario proposto aggiunge quindi un ulteriore tratto a quello già previsto dal Piano di Stazione PC1 Perimetro valli di Comacchio (art. 29 comma 4 delle Norme Tecniche di Attuazione Stazione Valli di Comacchio ) (Rif. Tavole cartografiche P4 del sistema di fruizione del Parco). Il percorso si innesta in località Bellocchio in corrispondenza dell argine esistente presso la Stazione da pesca, avvierando a nuova vita il presidio ittico raggiungibile dalla S.S. Romea. PP.SMT Art 26 commi 2,3,4,10 NTA Valli di Comacchio 1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale del territorio, alla salvaguardia dei caratteri originari degli insediamenti umani e di quelli tradizionali della pesca, alla evidenziazione delle trasformazioni conseguenti alla attività di bonifica storica; a tal fine sono da promuovere interventi destinati al miglioramento delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento delle attività produttive a basso impatto ambientale, alla riconversione di quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione di nuove attività agricole, produttive, turistiche compatibili con la qualità delle risorse naturali esistenti nel Parco e coerenti con le aspettative delle popolazioni locali. 2 Nelle zone PP sono vietati: la caccia e il disturbo della fauna selvatica, ad eccezione dell'attività venatoria e dell'attività alieutica, dove non diversamente previsto per ambiti particolari, esercitate secondo la disciplina stabilita dal Regolamento; il danneggiamento e la raccolta della flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR; l asporto di materiali e l alterazione del profilo del terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma. 3 In tutte le zone PP sono consentiti: le attività direttamente finalizzate alla tutela dell ambiente (interventi di rinaturalizzazione e di miglioramento dell assetto naturalistico, di valorizzazione ambientale e paesistica); gli interventi di eradicazione di specie alloctone dannose, promossi direttamente dall Ente parco; le attività direttamente finalizzate alla salvaguardia del patrimonio testimoniale storico-culturale; le attività di ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità del parco; le attività di osservazione scientifica e per fini didattici, come disciplinata dal Regolamento del Parco; l escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come disciplinati dal Regolamento del Parco; la manutenzione delle infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni di cui all art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone; interventi sul patrimonio edilizio esistente di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ristrutturazione, di restauro, di risanamento conservativo e di ampliamento per le esigenze di adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, di ampliamento e nuova costruzione per le esigenze delle aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto delle disposizioni dell'art. 9 delle presenti Norme 5 La sottozona PP.SMT 6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi delle attività produttive estensive in essere alla data di approvazione del presente Piano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nel rispetto delle disposizioni di cui all'art. 10 delle NdA del piano di stazione. 7. Sono in ogni caso vietati gli interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, fatte salve le opere di sistemazione e difesa idraulica e quelle di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente indipendenti le Valli di Comacchio da Valle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno. 8. Per gli edifici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità di manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa la costruzione di nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme della tradizione valliva locale. 9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, delle fosse sub-lagunari e delle opere per la funzionalità idraulica e di mantenimento delle condizioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all adduzione e circolazione delle acque dolci provenienti dal Fiume Reno. I materiali litoidi conseguenti potranno essere depositati all'interno della zona, previa valutazione della compatibilità con l assetto morfologico dei luoghi e dell'impatto sulle componenti biologiche ivi esistenti; C.UMI Art 24 comma 8 NTA Valli di Comacchio

65 In tutte le zone C sono consentiti, previa acquisizione del parere di conformità o del nulla osta dell Ente di Gestione: le attività direttamente finalizzate alla tutela dell ambiente (interventi di rinaturalizzazione e di miglioramento dell assetto naturalistico, di valorizzazione ambientale e paesistica); Nelle aree C.UMI, sono vietati interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, compresi l alterazione della giacitura dei canali, dei dossi e delle barene. 8. Nelle stesse aree sono consentiti: a. la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoidi conseguenti, purché effettuato nel rispetto dell assetto geomorfologico dei luoghi nonché della vegetazione presente, previo nulla osta dell EdG; b. la manutenzione ordinaria e straordinaria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione del bacino d acqua e alla piscicoltura; c. l esercizio degli impianti di piscicoltura esistenti; d. la realizzazione di nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica del bacino (quali chiaviche, sifoni di derivazione, pompe idrovore) e al riequilibrio idraulico, di opere di sistemazione e difesa idraulica e di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento delle condizioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione del parere di conformità del Parco; e. per le sole valli da pesca, le opere indispensabili alla prosecuzione dell esercizio delle attività di piscicoltura, compresa la realizzazione di nuove arginature, purché realizzate con criteri di ingegneria naturalistica e con soluzioni tecniche che prevedano la prosecuzione dei metodi tradizionali di allevamento e di prelievo del pescato, nonché l impiego di materiali compatibili con il sistema ambientale di riferimento; f. la raccolta di macroalghe e le normali operazioni di sfalcio meccanico delle sponde arginali perimetrali, nel rispetto degli indirizzi del presente Piano e di quanto previsto in proposito dal Regolamento; g. il ripristino del paesaggio vallivo e la mitigazione degli impatti visivi, anche mediante inserimento ambientale degli impianti tramite piantumazione di specie autoctone. PP.PIN Art 26 comma 9 Nelle aree PP.PIN sono vietati: a. la realizzazione di manufatti di qualsiasi tipo, comprese serre permanenti o semifisse o provvisorie e l apertura di nuove strade; b. l alterazione dell ecosistema forestale; c. la circolazione veicolare al di fuori dei percorsi carrabili. Nelle stesse aree sono consentite: a. l ordinaria e straordinaria manutenzione e la ristrutturazione edilizia dei fabbricati esistenti; b. la manutenzione della viabilità carrabile esistente, delle piste di servizio e dei camminamenti pedonali, fermo restando comunque il divieto all asfaltatura delle strade bianche; c. gli interventi di miglioramento dell assetto naturalistico della compagine boschiva e del sottobosco sulla base degli indirizzi dettati all articolo 14. delle NTA del Piano di Stazione

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67 12 GESTIONE HABITAT 12 - PRIMARO E CHIAVICA LEONARDA Fiume Reno a valle della diga di Volta Scirocco - ripristino delle quote, con piccole aree di ristagno che non creino rischi idraulici; - realizzazione di un solo sfalcio annuo dei prati golenali tra ottobre e febbraio; - tutela dei canneti ripariali; Piccoli bacini sotto Reno - \; - mantenimento di salinità comprese tra 15 e 25 - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio; - tutela delle siepi di Prunus spinosa e Tamarix gallica; - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio; Pastorina (angolo Sud-Est della Valle Ussarola/Valbrù arginata) - \; - mantenimento di salinità comprese tra 15 e 25 - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio; - tutela delle siepi di Prunus spinosa e Tamarix gallica; - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio; Primaro \; - dolcificazione del sito, con mantenimento di acque dolci o, in alternativa, con salinità comprese tra 1 e 5 ; - tutela dei canneti, che non necessitano di sfalci; - sfalcio annuale del prato umido tra il 1 agosto e il 20 febbraio; - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini, a partire da luglio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio (ad eccezione del percorso esistente);

68 12 GESTIONE IDRAULICA Valle Smarlacca (lavorieri e vasche di semi-intensivo) - sostituzione o rimozione delle reti orizzontali, che determinano la morte, per intrappolamento, di decine di esemplari di Phalacrocorax carbo, Phalacrocorax pygmeus, Egretta alba, Egretta garzetta, Ardea cinerea, Larus michahellis; - eliminazione del pollaio (prevenzione dell influenza aviaria); - costante manutenzione delle reti di protezione dell impianto; - sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo; - realizzazione dei lavori di manutenzione con movimento terra e/o asportazione della vegetazione tra metà luglio e metà marzo; Valle Smarlacca (bacini meridionali con appostamenti di caccia) - \; - mantenimento di salinità comprese tra 15 e 25 - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - ordinaria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti; - divieto di accesso tra metà aprile e metà luglio; Pineta Bellocchio \ - tutela della garzaia di Egretta garzetta e Egretta alba; - tutela del bosco; - realizzazione di eventuali interventi selicolturali tra il 15 luglio e il 20 febbraio; Manutenzioni alle arginature. I proprietari dei singoli fondi dovranno garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le arginature poste a confine con le altrui proprietà, per evitare i disordini idraulici e le fughe di pesce conseguenti alla eventuale commistione delle acque. Chiavica Leonarda. Il manufatto é già stato segmentato nel 1998 quando fu sottoscritto un accordo che consentiva l alimentazione idrica della Valle Magnavacca pubblica, della Smarlacca s.r.l. e delle VALBRU ed USSAROLA s.r.l., con queste ultime riconducibili allo stesso proprietario. Poiché dopo la concretizzazione degli accordi patrimoniali e la costruzione del nuovo argine di cui al Protocollo di Intesa verrà meno la possibilità di alimentazione della Valle Magnavacca pubblica, si renderà opportuna la stipula di un nuovo accordo tra le società Smarlacca, VALBRU ed USSAROLA, più semplice del precedente e quindi maggiormente efficace, per l uso comune del manufatto. Allevamenti semi intensivi. In queste aree sono attivi impianti di così detta acquacoltura semi intensiva, un attività che però non ha definizioni ufficiali. Si stabiliscono, dunque, i seguenti principi ai quali tale tipologia di allevamento deve attenersi per non produrre impatti negativi sull ambiente dell area di progetto: non deve essere fatto uso di medicinali veterinari; i pesci possono essere alimentati in modo anche completamente artificiale sino ad una lunghezza massima non superiore al 30 % della dimensione minima di pesca (secondo quanto stabilito dalle vigenti normative in materia), mentre successivamente il mangime artificiale somministrato può integrare il complessivo fabbisogno alimentare per non più del 50%;

69 GESTIONE FAUNISTICA CONSERVAZIONE PAESAGGIO E FRUIZIONE TURISTICA INDIRIZZI, DIRETTIVE E PRESCRIZIONI i pesci nella prima parte del loro ciclo di crescita possono essere mantenuti in aree ristrette ed a densità relativamente elevata, mentre nelle fasi successive vanno diradati e trasferiti in bacini di ampia superficie; devono essere operanti sistemi di fitodepurazione e/o lagunaggio tali per cui l impatto ambientale sia nullo e quindi la qualità delle acque in uscita dai bacini di acquacolura semi estensiva non sia peggiore di quella in entrata. Questi stessi principi vanno rispettati anche in tutte le restanti aree di cui al presente PdIP ove, in futuro, si intendano realizzare attività acquacolturali simili. a) Valle Faluppa e la Zona C posta immediatamente a sud: significativa presenza di Sterna comune (Sterna hirundo), Gabbiano roseo (Larus genei), Cavaliere d Italia (Himantopus himantopus), Pettegola (Tringa totanus), Volpoca (Tadorna tadorna, Canapiglia (Anas strepera), Germano reale (Anas platyrhynchos), Mestolone (Anas clipeata), Tuffetto (Tachybaptus ruficollis), Folaga (Fulica atra); Zone B e C: Divieto assoluto di caccia. b) Aree contigue: Caccia vagante non esercitatile nelle aree interne al P.dI.P. c) Per le AA.FF.VV. si rimanda ad apposita e specifica regolamentazione d) Per Myocastor coypus vedere Quadrante n. 3 lettera d). Argine del Fiume Reno L argine del Reno rappresenta un lungo tratto molto suggestivo che si presta ad essere percorso in varie modalità: a piedi, in bicicletta, a cavallo oppure tramite visita controllata, ad esempio utilizzando i pulmini elettrici messi a disposizione dal Parco (vedi percorsi già attivati con il Tarabusino, servizio di trasporto ad energia elettrica per visite guidate). Il percorso del pulmino elettrico in quest area va da Sant Alberto a Volta Scirocco, passando il Reno sul traghetto e seguendo poi la gronda settentrionale del fiume in direzione est mantenendosi sull argine. Il tragitto sull argine del Reno intercetta inoltre la Casa Scorticata fino a Volta Scirocco. L argine del Reno rappresenta inoltre un tratto fondamentale del nuovo itinerario ciclabile che consente la fruizione dell intero perimetro delle Valli di Comacchio (itinerario che era già stato ipotizzato dal Piano di Stazione Valli come PC1 - Perimetro Valli di Comacchio art. 29 comma 4 N.T.A. del Piano). L itinerario circolare può essere completato, come più avanti descritto (paragrafo Non solo un argine ), grazie alla possibilità di passare sopra la nuova arginatura prevista dal progetto sulla linea di confine tra le Province di Ferrara e Ravenna nella Valle Lido di Magnavacca. Per il tracciato completo dell itinerario ciclabile Perimetro delle Valli vedere la Tavola di progetto n. 7 Quadro del sistema della fruizione nella Stazione Valli di Comacchio. Come approfondimento del tema della fruizione si riporta di seguito uno stralcio di un progetto già realizzato da Mezzatesta per il Parco del Delta negli anni passati, che approfondisce il quadro delle opportunità per la pratica del birdwatching nel territorio ricompreso nel perimetro del P.d.I.P. La sottozona B.FLU comprende la golena di Volta Scirocco e il Canneto della Scorticata in sinistra idraulica del Fiume Reno. In tale area sono vietate: a. le trasformazioni dello stato dei luoghi, sotto l aspetto morfologico, idraulico, infrastrutturale e edilizio, fatto salvo quanto detto successivamente; b. le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza di ml 10 dal ciglio della sponda, al fine di assicurare il mantenimento o il ripristino di una fascia continua di vegetazione spontanea lungo le sponde dell alveo inciso, avente funzione di stabilizzazione delle sponde e riduzione della velocità di corrente. Nelle stesse aree sono consentiti: a. gli interventi volti alla ricostruzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili di interferenza antropica; in particolare vanno favoriti gli interventi di sostituzione delle coltivazioni erbacee e il ripristino delle condizioni per lo sviluppo di canneti, tifeti e cariceti; b. le infrastrutture tecniche di difesa idraulica e simili e le relative attività di esercizio e manutenzione; c. le infrastrutture e le attrezzature finalizzate alla vigilanza ed alla fruizione collettiva, quali percorsi e spazi di sosta, rifugi e posti di ristoro. d. l ordinaria attività di manutenzione dei corsi d acqua e delle opere di regimazione e conduzione degli stessi, nel rispetto delle caratteristiche dei territori che essi attraversano. PP.SMT Art 26 commi 2,3,4,10 NTA Valli di Comacchio 1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale del territorio, alla salvaguardia dei caratteri originari degli insediamenti umani e di quelli tradizionali della pesca, alla evidenziazione delle trasformazioni conseguenti alla attività di bonifica storica; a tal fine sono da promuovere interventi destinati al miglioramento delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento delle attività produttive a basso impatto ambientale, alla riconversione di quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione di nuove attività agricole, produttive, turistiche compatibili con la qualità delle risorse naturali esistenti nel Parco e coerenti con le aspettative delle popolazioni locali. 2 Nelle zone PP sono vietati: la caccia e il disturbo della fauna selvatica, ad eccezione dell'attività venatoria e dell'attività alieutica, dove non diversamente previsto per ambiti particolari, esercitate secondo la disciplina stabilita dal Regolamento;

70 il danneggiamento e la raccolta della flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR; l asporto di materiali e l alterazione del profilo del terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma. 3 In tutte le zone PP sono consentiti: le attività direttamente finalizzate alla tutela dell ambiente (interventi di rinaturalizzazione e di miglioramento dell assetto naturalistico, di valorizzazione ambientale e paesistica); gli interventi di eradicazione di specie alloctone dannose, promossi direttamente dall Ente parco; le attività direttamente finalizzate alla salvaguardia del patrimonio testimoniale storico-culturale; le attività di ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità del parco; le attività di osservazione scientifica e per fini didattici, come disciplinata dal Regolamento del Parco; l escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come disciplinati dal Regolamento del Parco; la manutenzione delle infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni di cui all art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone; interventi sul patrimonio edilizio esistente di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ristrutturazione, di restauro, di risanamento conservativo e di ampliamento per le esigenze di adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, di ampliamento e nuova costruzione per le esigenze delle aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto delle disposizioni dell'art. 9 delle presenti Norme 5 La sottozona PP.SMT 6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi delle attività produttive estensive in essere alla data di approvazione del presente Piano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nel rispetto delle disposizioni di cui all'art. 10 delle NdA del piano di stazione. 7. Sono in ogni caso vietati gli interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, fatte salve le opere di sistemazione e difesa idraulica e quelle di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente indipendenti le Valli di Comacchio da Valle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno. 8. Per gli edifici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità di manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa la costruzione di nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme della tradizione valliva locale. 9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, delle fosse sub-lagunari e delle opere per la funzionalità idraulica e di mantenimento delle condizioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all adduzione e circolazione delle acque dolci provenienti dal Fiume Reno. I materiali litoidi conseguenti potranno essere depositati all'interno della zona, previa valutazione della compatibilità con l assetto morfologico dei luoghi e dell'impatto sulle componenti biologiche ivi esistenti; PP.FLU Art 26 comma 12 NTA Valli di Comacchio La sottozona PP.FLU è costituita dall ambito del Fiume Reno ricompreso tra il limite esterno del piede degli argini principali. In tale zona le Autorità idrauliche competenti dovranno conformare i criteri di progettazione e di intervento alle finalità di conservazione del paesaggio fluviale e delle emergenze naturalistiche proprie del Parco, tenuto conto dell influenza diretta che tale vettore idraulico ha nei confronti dell equilibrio del comprensorio vallivo comacchiese. In tutta l area fluviale, così come delimitata dal presente Piano, sono consentiti gli interventi necessari volti ad ottenere: a. la garanzia delle condizioni di sicurezza, la manutenzione ed il ripristino delle arginature esistenti, mantenendo il deflusso delle piene di riferimento aventi un tempo di ritorno pari a 200 anni; b. il mantenimento e/o il recupero delle condizioni di equilibrio dinamico dell alveo, nel rispetto dell evoluzione naturale del fiume ed in rapporto alle esigenze di stabilità delle difese e delle fondazione delle opere d arte; c. il mantenimento del deflusso minimo vitale necessario alla salvaguardia della vita biologica del fiume. In tale ambito sono comunque vietate: o le trasformazioni dello stato dei luoghi sotto l aspetto morfologico, infrastrutturale ed edilizio; o l apertura di discariche e di impianti per lo smaltimento dei rifiuti, il deposito di sostanze pericolose e di materiali a cielo aperto, compresi gli stoccaggi provvisori, con esclusione di quelli temporanei derivanti da interventi di manutenzione del corpo idrico eseguiti dall autorità idraulica competente; o le coltivazioni erbacee non permanenti ed arboree per una ampiezza di ml.10 dal ciglio delle sponde, al fine di assicurare il mantenimento o il ripristino di una fascia continua di vegetazione spontanea lungo le sponde dell alveo inciso, avente funzione di stabilizzazione e riduzione della velocità della corrente. Nelle medesime aree la pianificazione locale o sovracomunale, quella di settore e la programmazione dell autorità idraulica competente opereranno per favorire e sostenere gli interventi volti alla ricostituzione degli equilibri naturali alterati ed alla eliminazione dei fattori incompatibili di interferenza antropica, ferma restando la possibilità di ristrutturazione e rilocalizzazione, qualora incompatibili con le caratteristiche idrauliche ed ambientali, di capanni ed altre attrezzature per la pesca. La ristrutturazione dovrà comunque rispettare le tipologie locali ed essere realizzata con materiali tradizionali.

71 C.PAL La sottozona C.PAL comprende il chiaro della porzione sud-orientale delle valli di Comacchio, nei pressi del passo di Primaro; l area è caratterizzata prevalentemente da canneto e prato umido debolmente salmastro di cui è obiettivo del presente Piano di Stazione la completa dolcificiazione. In tali aree, fatto salvo quanto previsto dal successivo comma, sono vietati: a) interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, compresi l alterazione della giacitura dei canali, dei dossi e delle barene; b) lo sfalcio dei canneti, qualora non previsto da apposito piano di gestione approvato dall Ente di gestione; c) la salificazione volontaria oltre il 5 ; d) l innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; e) l accesso tra metà aprile e metà luglio (ad eccezione del percorso esistente). Nelle stesse aree sono consentiti: a) la manutenzione dei canali principali e sublagunari, nonché lo scarico dei materiali litoidi conseguenti purché effettuato nel rispetto dell assetto geomorfologico dei luoghi nonché della vegetazione presente, previo nulla osta dell EdG; b) la manutenzione ordinaria e straordinaria e il restauro e risanamento conservativo degli immobili e degli impianti esistenti e destinati alla conduzione del bacino d acqua; c) la realizzazione di nuovi impianti tecnici finalizzati alla conduzione idraulica del bacino (quali chiaviche, sifoni di derivazione, pompe idrovore) e al riequilibrio idraulico, di opere di sistemazione e difesa idraulica e di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, purché finalizzati alla vivificazione e al mantenimento delle condizioni trofiche, inseriti in programmi generali e previa acquisizione del parere di conformità del Parco; d) il ripristino del paesaggio vallivo e la mitigazione degli impatti visivi, anche mediante inserimento ambientale degli impianti tramite piantumazione di specie autoctone; e) lo sfalcio annuale del prato umido tra il 1 agosto e il 20 febbraio; f) il mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini, a partire da luglio e fino a tutto settembre. PP.PIN Art 26 comma 9 Nelle aree PP.PIN sono vietati: a. la realizzazione di manufatti di qualsiasi tipo, comprese serre permanenti o semifisse o provvisorie e l apertura di nuove strade; b. l alterazione dell ecosistema forestale; c. la circolazione veicolare al di fuori dei percorsi carrabili. Nelle stesse aree sono consentite: a. l ordinaria e straordinaria manutenzione e la ristrutturazione edilizia dei fabbricati esistenti; b. la manutenzione della viabilità carrabile esistente, delle piste di servizio e dei camminamenti pedonali, fermo restando comunque il divieto all asfaltatura delle strade bianche; c. gli interventi di miglioramento dell assetto naturalistico della compagine boschiva e del sottobosco sulla base degli indirizzi dettati all articolo 14 delle NTA del Piano di Stazione C.UMI.a La sottozona C.UMI.a è costituita dalla porzione meridionale di Valle Lido di Magnavacca e di Valle Ussarola che si prevede di arginare. In tali aree, oltre a quanto previsto dai precedenti commi relativi alla sottozona C.UMI è vietato l esercizio dell itticoltura intensiva, semi-intensiva, semiestensiva e la realizzazione delle strutture connesse a tali attività. In tali aree, oltre a quanto previsto dai precedenti commi relativi alla sottozona C.UMI, è consentita la realizzazione dell argine che separa il bacino dalle grandi valli di Comacchio, secondo quanto indicato dal PdIP.

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73 13 13 GESTIONE HABITAT GESTIONE IDRAULICA 13 - PINETA SUD BELLOCCHIO Valle Ussarola/Valbrù arginata - realizzazione dell argine di delimitazione esterna con contestuale costruzione di almeno 5 dossi di forma e superficie varia, per complessivi mq, con morfologie naturali, appena emergenti sul livello massimo di marea, circondati da aree di barena, temporaneamente emergenti in bassa marea e nelle secche estive; - mantenimento di salinità comprese tra 15 e 25 - mantenimento di livelli idrici inferiori con essiccazione dei margini dei bacini e delle areole circostanti i dossi, a partire da maggio e fino a tutto settembre; - prevenzione da innalzamenti dei livelli idrici da metà aprile maggio a fine luglio; - ordinaria manutenzione per il mantenimento dei dossi emergenti; - autorizzazione della sola vallicoltura in forma completamente estensiva; - mantenimento della continuità ecologica tra la valle e la pineta; Valle Smarlacca (lavorieri e vasche di semi-intensivo) - sostituzione o rimozione delle reti orizzontali, che determinano la morte, per intrappolamento, di decine di esemplari di Phalacrocorax carbo, Phalacrocorax pygmeus, Egretta alba, Egretta garzetta, Ardea cinerea, Larus michahellis; - eliminazione del pollaio (prevenzione dell influenza aviaria); - costante manutenzione delle reti di protezione dell impianto; - sfalcio degli argini vallivi non destinati al transito tra metà luglio e metà marzo; - realizzazione dei lavori di manutenzione con movimento terra e/o asportazione della vegetazione tra metà luglio e metà marzo; - mantenimento delle spiaggette ripariali della valle, con salicornieti e giuncheti; - mantenimento della continuità ecologica tra la valle e la pineta; Pineta Bellocchio \ - tutela della garzaia di Egretta garzetta e Egretta alba; - tutela del bosco; - realizzazione di eventuali interventi selicolturali tra il 15 luglio e il 20 febbraio. Manutenzioni alle arginature. I proprietari dei singoli fondi dovranno garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutte le arginature poste a confine con le altrui proprietà, per evitare i disordini idraulici e le fughe di pesce conseguenti alla eventuale commistione delle acque. Allevamenti semi intensivi. In queste aree sono attivi impianti di così detta acquacoltura semi intensiva, un attività che però non ha definizioni ufficiali. Si stabiliscono, dunque, i seguenti principi ai quali tale tipologia di allevamento deve attenersi per non produrre impatti negativi sull ambiente dell area di progetto: non deve essere fatto uso di medicinali veterinari; i pesci possono essere alimentati in modo anche completamente artificiale sino ad una lunghezza massima non superiore al 30 % della dimensione minima di

74 13 GESTIONE FAUNISTICA pesca (secondo quanto stabilito dalle vigenti normative in materia), mentre successivamente il mangime artificiale somministrato può integrare il complessivo fabbisogno alimentare per non più del 50%; i pesci nella prima parte del loro ciclo di crescita possono essere mantenuti in aree ristrette ed a densità relativamente elevata, mentre nelle fasi successive vanno diradati e trasferiti in bacini di ampia superficie; devono essere operanti sistemi di fitodepurazione e/o lagunaggio tali per cui l impatto ambientale sia nullo e quindi la qualità delle acque in uscita dai bacini di acquacolura semi estensiva non sia peggiore di quella in entrata. Questi stessi principi vanno rispettati anche in tutte le restanti aree di cui al presente PdIP ove, in futuro, si intendano realizzare attività acquacolturali simili. a) Zona C: Divieto assoluto di caccia. b) Aree contigue: Caccia vagante non esercitatile nelle aree interne al P.dI.P. c) Per le AA.FF.VV. si rimanda ad apposita e specifica regolamentazione. 13 CONSERVAZIONE PAESAGGIO E FRUIZIONE TURISTICA 13 INDIRIZZI, DIRETTIVE E PRESCRIZIONI PP.SMT Art 26 commi 2,3,4,10 NTA Valli di Comacchio 1 Sono da favorire e sostenere tutti gli interventi volti alla progressiva valorizzazione ambientale del territorio, alla salvaguardia dei caratteri originari degli insediamenti umani e di quelli tradizionali della pesca, alla evidenziazione delle trasformazioni conseguenti alla attività di bonifica storica; a tal fine sono da promuovere interventi destinati al miglioramento delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche ed al mantenimento delle attività produttive a basso impatto ambientale, alla riconversione di quelle esistenti non con tali caratteristiche, alla sperimentazione di nuove attività agricole, produttive, turistiche compatibili con la qualità delle risorse naturali esistenti nel Parco e coerenti con le aspettative delle popolazioni locali. 2 Nelle zone PP sono vietati: la caccia e il disturbo della fauna selvatica, ad eccezione dell'attività venatoria e dell'attività alieutica, dove non diversamente previsto per ambiti particolari, esercitate secondo la disciplina stabilita dal Regolamento; il danneggiamento e la raccolta della flora spontanea, salvo quanto previsto per le sottozone PP.AGR; l asporto di materiali e l alterazione del profilo del terreno, salvo che per le attività previste al successivo comma. 3 In tutte le zone PP sono consentiti: le attività direttamente finalizzate alla tutela dell ambiente (interventi di rinaturalizzazione e di miglioramento dell assetto naturalistico, di valorizzazione ambientale e paesistica); gli interventi di eradicazione di specie alloctone dannose, promossi direttamente dall Ente parco; le attività direttamente finalizzate alla salvaguardia del patrimonio testimoniale storico-culturale; le attività di ricerca scientifica e monitoraggio, compatibili con le finalità del parco; le attività di osservazione scientifica e per fini didattici, come disciplinata dal Regolamento del Parco; l escursionismo e il turismo naturalistico, sui percorsi previsti dal presente Piano, come disciplinati dal Regolamento del Parco; la manutenzione delle infrastrutture tecnologiche secondo le prescrizioni di cui all art. 18 e secondo quanto previsto per le singole sottozone; interventi sul patrimonio edilizio esistente di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ristrutturazione, di restauro, di risanamento conservativo e di ampliamento per le esigenze di adeguamento igienico-sanitario e, limitatamente alle sottozone PP.AGR, di ampliamento e nuova costruzione per le esigenze delle aziende agricole, fatto salvo quanto specificato ai commi successivi, nel rispetto delle disposizioni dell'art. 9 delle presenti Norme 5 La sottozona PP.SMT 6. In tali aree sono consentiti gli interventi che permettano lo svolgersi delle attività produttive estensive in essere alla data di approvazione del presente Piano; tali interventi devono comunque essere realizzati in modo tale da garantirne la compatibilità con i valori paesaggistico ambientali dei luoghi e nel rispetto delle disposizioni di cui all'art. 10 delle NdA del piano di stazione. 7. Sono in ogni caso vietati gli interventi di bonifica, nonché movimenti di terra e scavi, fatte salve le opere di sistemazione e difesa idraulica e quelle di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, quali, in specifico, le opere finalizzate a rendere idraulicamente indipendenti le Valli di Comacchio

75 da Valle Furlana, per gli scambi idraulici con il fiume Reno. 8. Per gli edifici esistenti in Valle, inclusi quelli a carattere produttivo, sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia, nonché gli interventi necessari alla corretta officiosità di manufatti tecnici quali chiaviche, sifoni, idrovore e similari, ivi compresa la costruzione di nuovi impianti tecnologici; tali interventi dovranno in ogni caso rispettare le forme della tradizione valliva locale. 9. Nella stesso ambito è consentita la manutenzione dei canali principali, secondari, delle fosse sub-lagunari e delle opere per la funzionalità idraulica e di mantenimento delle condizioni trofiche ottimali, con particolare riguardo all adduzione e circolazione delle acque dolci provenienti dal Fiume Reno. I materiali litoidi conseguenti potranno essere depositati all'interno della zona, previa valutazione della compatibilità con l assetto morfologico dei luoghi e dell'impatto sulle componenti biologiche ivi esistenti; C.PIN La sottozona C.PIN comprende una parte della pineta compresa tra la strada statale Romea e le valli di Comacchio, nei pressi della valle Ussarola; l area è caratterizzata prevalentemente da pineta a Pinus pinea. Gli interventi di gestione forestale e regimazione idrica sono previsti dal programma di gestione forestale elaborato dall Ente di Gestione, nel rispetto degli obiettivi di mantenere le spazzate, aree aperte caratterizzate da vegetazione bassa erbacea; di mantenere gli alberi senescenti con cavità, idonei all insediamento di specie ornitiche hole depending e di Chirotteri forestali. In tali sottozone sono vietati: - interventi di prosciugamento, nonché movimenti di terra o scavi, fatto salvo quanto previsto al successivo comma 6.2; - l asporto di materiali e l alterazione del profilo del terreno; - la raccolta e l asportazione di flora, fatto salvo quanto previsto al successivo comma; - l alterazione dell apparato boschivo; - l alterazione degli equilibri idrologici che determinano la composizione specifica del bosco, con particolare riferimento ai lembi di giuncheto ai margini delle valli di Comacchio; - l alterazione della fascia ecotonale di passaggio tra l ecosistema boschivo e quello palustre; - la circolazione veicolare al di fuori dei percorsi carrabili regolamentati e per esclusivo uso di servizio; - l accesso al di fuori dei sentieri esistenti e regolamentati; - l asportazione degli esemplari arborei morti, morenti o senescenti, con carie e cavità che non creino pericoli per l incolumità di persone o cose e l asportazione dei tronchi abbattuti al suolo che non creino pericolo di incendio. In tali sottozone sono consentiti: - la manutenzione ordinaria e straordinaria, il restauro scientifico, il restauro e risanamento conservativo, la ristrutturazione edilizia e/o ripristino edilizio, nonché la variazione della destinazione d uso degli immobili esistenti, purché non pregiudizievoli per la conservazione dell area boscata e del suo equilibrio ecologico; - le opere di mantenimento o miglioramento del deflusso delle acque, nel rispetto di quanto specificato al precedente comma 6.1 relativamente alla conservazioni dei particolari assetti vegetazionali delle compagini forestali legate al ristagno idrico; - gli interventi di rimboschimento con esemplari appartenenti a specie autoctone e derivate da ceppi di origine locale e alla specie Pinus pinea; - le attività ricreative e del tempo libero non in contrasto con le finalità del presente Piano di Stazione e nel rispetto di quanto stabilito dal Regolamento del Parco; - la raccolta degli strobili (pigne) in aree e secondo modalità stabilite dal Regolamento del Parco; - l accesso regolamentato. PP.PIN Art 26 comma 9 Nelle aree PP.PIN sono vietati: a. la realizzazione di manufatti di qualsiasi tipo, comprese serre permanenti o semifisse o provvisorie e l apertura di nuove strade; b. l alterazione dell ecosistema forestale; c. la circolazione veicolare al di fuori dei percorsi carrabili. Nelle stesse aree sono consentite: a. l ordinaria e straordinaria manutenzione e la ristrutturazione edilizia dei fabbricati esistenti; b. la manutenzione della viabilità carrabile esistente, delle piste di servizio e dei camminamenti pedonali, fermo restando comunque il divieto all asfaltatura delle strade bianche; c. gli interventi di miglioramento dell assetto naturalistico della compagine boschiva e del sottobosco sulla base degli indirizzi dettati all articolo 14.

76 delle NTA del Piano di Stazione

77 14

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