L'ARIA DI TERNI. IL PM10 E LA NOSTRA SALUTE di Franco Casadidio. (agg. nov. 2010)
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1 L'ARIA DI TERNI IL PM10 E LA NOSTRA SALUTE di Franco Casadidio (agg. nov. 2010)
2 PREMESSA Da diversi anni il mio interesse si è concentrato sui temi che riguardano la relazione causa-effetto tra inquinamento atmosferico e salute, con particolare riguardo ai danni causati all'organismo umano dall'inalazione delle polveri fini e ultrafini. La letteratura medico-scientifica a riguardo è vastissima e concorde nel sottolineare la stretta correlazione tra elevati valori di inquinamento e danni alla salute, danni che spaziano da problemi all'apparato respiratorio (BPCO, bronchiti, allergie, tumori) a quelli a carico del sistema cardio-vascolare. Diversi studi hanno anche dimostrato, senza ombra di dubbio, che la causa principale di inquinamento da particolato nei centri urbani è il traffico veicolare (Agenzia Europea per l'ambiente). A livello cittadino questa tesi è stata confermata dall'ufficio ambiente della Provincia di Terni che in uno studio condotto ha evidenziato come il 52,9% di tutto il PM10 emesso giornalmente a Terni sia causato dal traffico e di questo, ben il 98% (!) sia dovuto alle emissioni di autovetture e veicoli commerciali. Recentemente l'università di Milano Bicocca, rendendo noti i risultati degli studi condotti nel mese di gennaio 2009 a Terni, ha messo in risalto come, in mancanza di condizioni meteo favorevoli alla loro dispersione, le sostanze inquinanti prodotte dal traffico restino confinate al suolo, con gravi ed evidenti rischi per soggetti deboli quali i bambini che, per natura, si trovano alla cosidetta "altezza scappamento". Dall'autunno 2005 la Regione Umbria insieme ad altri organi istituzionali e a vari EE.LL. ha approntato un protocollo per la riduzione degli agenti inquinanti in atmosfera, evidenziando la criticità di alcune zone della regione, tra le quali rientra a pieno titolo la nostra città. I provvedimenti riguardano essenzialmente il blocco parziale del traffico, provvedimento meglio conosciuto come "targhe alterne". Con l'istituzione delle targhe alterne si vuole limitare il contributo che il traffico veicolare da all'aumento delle concentrazioni di PM10 nell'aria umbra in generale e ternana in particolare. CONOSCIAMO MEGLIO IL PROTOCOLLO La parte fondamentale del protocollo è quella relativa ai provvedimenti da adottare in materia di traffico, provvedimenti divisibili sostanzialmente in due parti: una riguardante le misure da adottare indipendentemente dalle condizioni di inquinamento e da quelle meteorologiche, l'altra le misure da prendere nei casi più gravi. In riferimento al primo punto il protocollo relativo al 2009 così recita: "Provvedimenti da attivare in modo programmato e permanente dalla data di sottoscrizione del presente Protocollo al 31/03/2009 nei Comuni di Perugia e Terni: a) interdizione della circolazione privata per non meno di due giorni lavorativi nelle aree urbane dei veicoli pre-euro ad accensione comandata (benzina) e ad accensione spontanea (diesel) e dei ciclomotori e dei motocicli a due tempi pre-euro negli orari dalle alle o 19.30; b) inoltre, quale ulteriore misura in aggiunta a quanto previsto al punto precedente e da assumersi in considerazione di particolari situazioni meteoclimatiche, le Amministrazioni Comunali possono procedere ad ulteriori limitazioni del traffico applicando il criterio delle targhe alterne, secondo le modalità indicate all art. 6, comma 2.". Nel caso, invece, di ripetuti sforamenti dei limiti di legge e di condizioni meteo favorevoli al ristagno degli inquinanti, il protocollo prevede che "qualora le concentrazioni di PM10, calcolato per almeno un punto di rilevamento, risulti superiore al valore di 50 μg /m 3 per tre giorni consecutivi, e le previsioni a 72 ore sulle concentrazioni di PM10, eseguite dal Servizio di ARPA, facciano prevedere condizioni sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti per i tre giorni succesivi il Sindaco adotta provvedimenti di emergenza sulla base delle specifiche esigenze locali". Questi, in sintesi, gli elementi più importanti del Protocollo d'intesa ma a Terni cosa succede? IL PROTOCOLLO A TERNI Il primo protocollo viene stipulato nel mese di novembre del 2005 e si propone di ridurre
3 l'inquinamento nel corso della stagione invernale 2005/2006. I firmatari sono la Regione Umbria, l'arpa Umbria, le Provincie ed i Comuni di Terni e Perugia nonché il Comune di Spoleto. I sottoscrittori si impegnano a mettere in atto una serie di misure tra le quali la circolazione a targhe alterne che nella nostra città ha inizio il 19 gennaio 2006 nonostante nel protocollo sia indicato il 15 novembre 2005 quale data di avvio dei provvedimenti. L'anno successivo, con il protocollo firmato in data 17 novembre 2006, si chiede agli EE.LL. di prendere le misure indicate nel documento a partire dal 30 novembre; a Terni, nonostante i 21 sforamenti novembrini ed i 20 di dicembre, le targhe alterne hanno inizio solamente l'11 gennaio, suscitando i mugugni di molti operatori commerciali che rimproverano l'amministrazione per non aver tenuto conto che in quegli stessi giorni inizia la stagione dei saldi ma anche con altre motivazioni che sfiorano spesso il ridicolo, come quella riportata nell'articolo de Il Messaggero Terni del 5 gennaio 2007 nel quale si critica la scelta dei giorni prescelti per le targhe alterne (giovedì e venerdì) "perchè le pescherie si vedono diminuire i clienti in uno dei due soli giorni di vendita" (sic!). Sempre nello stesso articolo, l'assessore al traffico dell'epoca, Gianfranco Salvati, con una dichiarazione quanto mai chiara, invita i commercianti a non lamentarsi perché "...la proposta di Confcommercio è stata valutata... abbiamo scelto di non far partire il provvedimento delle targhe alterne durante le festività natalizie... non a caso il via è stato fissato per l'11 gennaio". Parole illuminanti su come venga affrontato un problema di salute pubblica; ma del resto già a metà dicembre, quando era chiaro che nulla sarebbe stato fatto in periodo di shopping pre-natalizio, il TG di Teleterni del 16 dicembre 2006 aveva messo in risalto la gioia di qualcuno per il non decisionismo del Comune, nonostante valori di PM10 da brivido registrati dalle centraline ternane: 9 sforamenti su 12 misurazioni a Le Grazie (nel periodo 1-16 dicembre) con punte di 154 microgr/mcubo, il triplo del valore massimo consentito per legge. Il ritardo del Comune nell'emanazione del provvedimento di targhe alterne causa nel periodo 1 dicembre - 11 gennaio, 24 sforamenti su 31 misurazioni con ben 10 sforamenti consecutivi di cui 5 oltre i 100 microgr/mcubo. C'è bisogno di aggiungere altro?. Nel 2007/08, forse memori delle polemiche degli anni precedenti, si decide di tagliare la testa al toro, stipulando il protocollo direttamente dopo le feste natalizie, il 16 gennaio Per attuare le targhe alterne, però, il Comune di Terni pensa bene di aspettare un altro mese, indicando la data dell'11 febbraio come quella giusta per limitare la circolazione automobilistica dei ternani, evitando qualsiasi polemica per motivi commerciali, visto che i saldi sono ormai partiti da oltre un mese. Nel 2008/09, infine, il protocollo, sottoscritto il 23 gennaio 2009 (sempre più tardi!), non viene attuato. Dopo ripetute richieste, il Comune di Terni chiarisce con una il perché; "nell inverno 2009 non sono stati adottati provvedimenti limitativi del traffico, dal momento che nel periodo non si sono verificati fenomeni acuti di inquinamento atmosferico, soprattutto se paragonati agli anni precedenti. grazie alle condizioni meteo del periodo straordinariamente piovoso e quindi decisamente favorevole alla dispersione degli inquinanti": è bene notare, però, che a Perugia, con le stesse "favorevoli" condizioni meteo, il Comune non esita a mettere in atto, quanto previsto dal protocollo e che a Terni le tanto decantate "favorevoli" condizioni meteo hanno causato comunque 20 sforamenti tra novembre e dicembre Nel 2009 il protocollo non è stato sottoscritto!. UNO SGUARDO ALLA LEGGE La Direttiva Europea 1999/30/EC del 22 aprile 1999 e 96/62/EC recepita in Italia con il D.M. 60 del 2 aprile 2002 prevede che non si possa superare per più di 35 giorni in un anno il limite di 50 microgr/mcubo di PM10. Nel nostro Paese la tutela della salute è addirittura materia costituzionale. All'art. 32 della Costituzione si sostiene infatti che "La Repubblica tutela la salute come
4 fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività...". Secondo quanto si evince dagli artt. 6 e 7 del D. Lgs. 285/92 "il Sindaco ha il potere di limitare e sospendere la circolazione per tutelare la salute pubblica", concetto ribadito anche dall'art. 3 del D.Lgs. 413/97 che recita : "Il Sindaco ha il potere di limitare la circolazione per prevenire l'inquinamento atmosferico". Dunque, come appare evidente, la responsabilità maggiore nella tutela della salute pubblica ricade sulle spalle del Sindaco che ha tutti gli strumenti di legge per far valere questa prerogativa: a patto di volerlo veramente però!. E se il Sindaco non fa nulla?. Beh c'è sempre l'art. 328 c.c. che al comma 1 così recita: "Il pubblico ufficiale o l incaricato di pubblico servizio che indebitamente rifiuta un atto del suo ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanità, deve essere compiuto senza ritardo, è punito con la reclusione da sei mesi a due anni"; in parole povere è il reato meglio conosciuto come omissione d'atti di ufficio. La VI sezione penale della cassazione nella sentenza 10497/98 ha ribadito come il rifiuto da parte del pubblico ufficiale o dell incaricato di pubblico servizio di compiere un atto d ufficio è integrata non solo quando vi sia stata una sollecitazione soggettiva concretatasi in una richiesta o un ordine e il comportamento del soggetto attivo si ponga come risposta negativa ad essi, esplicita od implicita, ma anche, indipendentemente da una richiesta o da un ordine, quando sussista un urgenza sostanziale, impositiva dell atto, resa evidente dai fatti oggettivi posti all attenzione del soggetto obbligato ad intervenire, dimodoché l inerzia soggettiva del medesimo assuma valenza di rifiuto PARTICOLATO E SALUTE UMANA Come ricordato all'inizio, i danni causati dal particolato sono riconosciuti ormai da tutta la comunità medico-scientifica mondiale. Di seguito vengono riportati alcuni dei principali studi effettuati. Linee guida sulla qualità dell aria OMS L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che per ogni 10 microgr/mcubo di aumento del PM10 si verifichino effetti acuti quali un incremento dello 0,7% della mortalità giornaliera e del 3% delle patologie inerenti le basse vie respiratorie. Gli effetti cronici (a lungo termine) evidenziano invece un aumento del 29% delle bronchiti e una diminuzione della capacità respiratoria dei bambini pari all'1,2%. OMS - L'OMS ha stimato che nel periodo nelle 13 maggiori città italiane i decessi causati dagli elevati valori di PM10 siano stati 8.220/anno di cui 742/anno per cancro al polmone. Nello stesso intervallo temporale i morti sul lavoro sono stati 1478 (2002), 1445 (2003) e 1328 (2004) (fonte: INAIL), mentre quelli dovuto ad incidenti stradali rispettivamente 6739 (2002) 6015 (2003) e 5625 (2004) (fonte: ACI - ISTAT) Lancet Dec 11-17; 364 (9451): & European Journal of Cancer 2006 Sep;42(13): Nel periodo aumento dell'1,2% dei tumori infantili e del 2% per quelli adolescenziali (con incremento più sensibile per neoplasie rare come i sarcomi dei tessuti molli e per i tumori cerebrali e i linfomi non Hodgkin). J Epidemiol Community Health 2005; 59:755 60/ 2006; 60; L'epidemiologo inglese Ernest Knox ha ha dimostrato come il rischio di contrarre neoplasie aumenti in modo significativo non solo per i bambini nati e cresciuti vicino a strade trafficate pompe di benzina e stazioni di autobus, ma soprattutto per i figli di donne residenti in tali aree nel periodo della gravidanza Mc Hale CM et al; Prenatal origin of chromosomal translocation in acute childhood leukaemia: implications and future directions; Am J Hematol 2004; 75: Da questo studio è emerso che i bambini avendo una maggior speranza di vita rispetto all
5 adulto, hanno più tempo per sviluppare patologie croniche/degenerative che possono impiegare anche decenni prima di manifestarsi. Da una accurata analisi retrospettiva che si è valsa della disponibilità del sangue da cordone ombelicale, è risultato che alcune traslocazioni cromosomiche tipiche delle leucemie erano già presenti alla nascita in bambini in cui la malattia si manifestava anche 10 anni dopo Enrico Lombardi, Centro di Allergologia e Broncopneumologia Pediatrica, Azienda Ospedaliera Meyer Firenze -... la maggior parte degli studi dimostra un associazione fra inquinanti atmosferici e malattie del tratto respiratorio inferiore quali bronchiti acute e polmoniti...e stata anche trovata un associazione fra l esposizione cronica agli inquinanti atmosferici e l aumento di sintomi respiratori quali tosse e produzione di muco in età pediatrica... Prof. Fiocchi del Fatebenefratelli di Milano - L aumento del PM10 determina nei bambini entro il primo anno di vita un aumento del 22% della mortalità a causa di malattie respiratorie; inoltre sempre più bambini dopo 2 o 3 mesi di tosse presentano lesioni del polmone identiche a quelle dei fumatori. Harvard School of Public Health - A causa dell inquinamento, un bambino su sei presenterebbe danni documentabili al sistema nervoso e problemi funzionali e comportamentali che vanno dal deficit intellettivo, alla sindrome da iperattività, all'autismo. Naturalmente quella proposta è solo una sintesi di tutto il materiale reperibile in rete sul tema. Una sintesi che, però, serve ad inquadrare nella giusta dimensione un problema di salute pubblica che interessa tutti noi, i nostri figli, i nostri nipoti. Per concludere, vengono riportati nella tabella seguente i dati riepilogativi realtivi al monitoraggio del PM10 a Terni negli ultimi anni. Carrara Le Grazie Sforamenti (gg) No dati (gg) Max. valore (μg/m 3 ) > 100 (gg) Sforamenti consecutivi (gg) Raggiungimento soglia /12 30/ /12 21/03 30/08 11/11 22/11 B.go Rivo Prisciano Sforamenti (gg) Sforamenti (gg) Max. valore (μg/m 3 ) > 100 (gg)
6 Sforamenti consecutivi (gg) 16/06 02/10 22/05 02/12 20/ /05 22/04 -
di Franco Casadidio (agg. febbraio 2013)
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