Concessioni di stoccaggio di gas naturale in sotterraneo. L esercizio della concessione

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1 Concessioni di stoccaggio di gas naturale in sotterraneo L esercizio della concessione Ing. Strada Marcello marcello.strada@sviluppoeconomico.gov.it

2 L iter istruttorio è complesso non solo per il rilascio della concessione di stoccaggio, ma anche per la realizzazione del programma approvato con il decreto di concessione. Le norme principali di cui tenere conto sono : Legge n. 170 del Decreto Legislativo n. 164 del Legge n. 239 del Legge n. 99 del Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del Decreto del Direttore della DGRiME del Decreto legislativo n. 624 del Tutte le Leggi e Norme tecniche in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro D.Lgs. 334/1999 come modificato dal D.Lgs. 238/2005 (dal 2009)

3 Il Committee of Competent Authorities CCA nel corso della sua XX riunione, svoltasi a Bordeaux (Francia) il 9 ottobre 2008, ha chiarito che tutti gli stoccaggi di sostanze pericolose, compresi quelli in miniere e pozzi esauriti, sono soggetti agli obblighi derivanti dalla direttiva 96/82/CE con le modifiche introdotte dalla direttiva 2003/105/CE (Direttiva Seveso) e s.m.i. Con Circolare interministeriale (Minambiente, Miniterno, MiSE) firmata dai Direttori Generali competenti per materia sono stati forniti agli operatori indirizzi per l applicazione del decreto legislativo 17 agosto 1999, n.334 agli stoccaggi sotterranei di gas naturale in giacimenti o unità geologiche profonde

4 Una volta rilasciata la concessione per lo stoccaggio di idrocarburi la Società titolare deve realizzare il programma di sviluppo che normalmente prevede: La realizzazione di un rilievo geofisico 3D che definisca meglio (volumetricamente oltre che nei suoi parametri geologici e fisici) la struttura interessata dallo stoccaggio (roccia madre) e la struttura di copertura La perforazione o workover di pozzi dedicati allo stoccaggio La perforazione o workover di pozzi dedicati al monitoraggio La costruzione degli impianti di compressione, immissione, estrazione e trattamento (normalmente solo disidratazione) del gas Per ciascuna di queste attività il titolare deve presentare progetti esecutivi di dettaglio alla Sezione UNMIG competente per territorio che, previo esame, istruttoria e rilascio del Nulla Osta di fattibilità (NOF),quando previsto, li approva ed autorizza

5 Perforazione o workover di pozzi L istruttoria che porta all autorizzazione della perforazione o workover di un pozzo prevede l esame, la valutazione ed il controllo di: Ubicazione del pozzo Relazione geologica Profili di linee sismiche rilevate nell area Individuazione degli obiettivi da raggiungere (formazioni geologiche destinate allo stoccaggio del gas) Planimetria del cantiere di perforazione con indicate anche le attrezzature delle ditte contrattiste temporaneamente presenti e le aree classificate come pericolose ai sensi delle norme CEI e Descrizione dell impianto con indicazione dettagliata di tutte le attrezzature e dispositivi di controllo e sicurezza montati Sistemi di monitoraggio Gradienti di pressione previsti (geostatico, dei pori e di fratturazione) Programma fanghi di perforazione Programma idraulico e schemi di flusso del fango di perforazione Scelta della batteria di perforazione

6 Perforazione o workover pozzi Programma di monitoraggio e controllo dei parametri di perforazione Programma di tubaggio (scelta del tipo di casing, delle quote della scarpa etc.) Programma di cementazione del casing Programma di manutenzione e controllo delle attrezzature di sicurezza Programma di accertamento minerario Programma di completamento (tubing e croce di produzione) Piano di gestione dei rifiuti di perforazione (D.Lgs. 117/2008)

7 na Impianti di compressione, immissione, estrazione e trattamento L istruttoria che porta all autorizzazione alla costruzione di impianti di compressione e trattamento prevede l esame, la valutazione ed il controllo di : 1. Caratteristiche dei pozzi: a. Pressione statica di testa b. Pressione di erogazione c. Produzione prevista 2. Descrizione di : a. sistema compressione gas b. sistema trattamento gas c. candele di sfiato 3. impianti elettrici a. cabina elettrica b. schemi unifilari e caratteristiche degli interruttori di protezione c. eventuali generatori di emergenza e bilancio elettrico d. eventuali batterie di emergenza e bilancio elettrico

8 Impianti di compressione, immissione, estrazione e trattamento e. impianti elettrici in luoghi pericolosi (individuazione delle aree classificate come da CEI e e individuazione delle tipologie di apparecchiature che vi possono essere installate) f. dispositivi contro le scariche atmosferiche (relazione di progetto) g. protezioni contro i contatti accidentali (relazione di progetto) 4. sistemi blocchi a. alte e basse pressioni b. basso o alto livello glicole c. basso o alto livello acqua nei separatori d. miscela esplosiva e. mancanza di energia f. incendio g. manuale h. da telecontrollo 5. sistemi di depressurizzazione

9 Impianti di compressione, immissione, estrazione e trattamento 6. antincendio a. sistema di rilevazione b. sistema di estinzione (progetto, schema di marcia e planimetrie) c. criteri particolari di prevenzione incendio e protezione passiva (quadri, pannelli, scatole di derivazione, cavi, etc.) 7. monitoraggio gas a. dispositivi installati e loro ubicazione b. procedure di intervento 8. Analisi di rischio minerario ed Hazop 9. piano di gestione dei rifiuti 10.planimetria generale 11.planimetria con indicate le aree pericolose come indicate dalle norme CEI 12.planimetria dell impianto antincendio 13.logigramma degli interventi di sicurezza 14.schema di marcia dettagliato per il gas 15.schema di marcia dettagliato per l acqua di strato

10 Impianti di compressione, immissione, estrazione e trattamento 15.schema di marcia dettagliato dell impianto antincendio 16.schema di marcia dettagliato dell aria servizi 17.schema di marcia dettagliato per il gas combustibile

11 In applicazione del D.Lgs. 334/1999 a) Prima dei lavori di costruzioni il gestore: I. Trasmette al MinAmbiente, alla Regione, alla Provincia, al Comune, al Comando provinciale dei VVF ed al Comitato Tecnico Regionale o Interregionale (CTR) una notifica che contenga: Ragione sociale del gestore e sede dello stabilimento Sede del gestore Persona responsabile dello stabilimento (nome e funzione) Individuazione delle sostanze pericolose, la loro quantità e la forma fisica L attività in corso o prevista dell impianto Descrizione dell ambiente circostanze lo stabilimento con l indicazione di quegli elementi che potrebbero causare un incidente o aggravarne le conseguenze Tutte le informazioni previste dalla scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini ed i lavoratori (all. V del D.Lgs. 334/1999)

12 II. Trasmette al CTR il rapporto preliminare di sicurezza ed i relativi documenti accompagnatori per ottenere il Nulla Osta di Fattibilità (NOF) Il sistema di gestione della sicurezza adottato I pericoli di incidente rilevante individuati e le misure adottate per prevenirli o per limitarne le conseguenze per l uomo e per l ambiente Progettazione, costruzione, esercizio e manutenzione degli impianti e delle attrezzature b) Prima dell inizio dell esercizio degli impianti il gestore: I. Trasmette al CTR il rapporto definitivo di sicurezza ed i relativi documenti accompagnatori che deve evidenziare: Il sistema di gestione della sicurezza adottato I pericoli di incidente rilevante individuati e le misure adottate per prevenirli o per limitarne le conseguenze per l uomo e per l ambiente Progettazione, costruzione, esercizio e manutenzione degli impianti e delle attrezzature II. Trasmette al Prefetto ed alla Provincia tutte le informazioni utili per predisporre il Piano di emergenza esterno III. Predispone un piano di emergenza interno da adottare nello stabilimento

13 3. Per tutte le modifiche degli stabilimenti, che nel corso dell esercizio si rendessero necessarie (revamping di impianti, workover ai pozzi esistenti, perforazione di nuovi pozzi, etc.) si farà riferimento alle procedure di cui al Decreto del Ministro dell Ambiente Individuazione delle modificazioni di impianti e di depositi, di processi industriali, della natura o dei quantitativi di sostanze pericolose che potrebbero costituire aggravio del preesistente livello di rischio

14 Da Norme minerarie Presentazione progetto esecutivo a UNMIG UNMIG valuta il progetto sia ai fini della sicurezza che ai fini della corretta gestione del giacimento UNMIG chiede parere antincendio al Comando provinciale dei VVF Comando provinciale rilascia parere antincendio sul progetto ad UNMIG UNMIG autorizza la costruzione degli impianti Alla fine dei lavori di costruzioni Riscontro degli impianti da parte di UNMIG e VVF Autorizzazione all esercizio Da Direttiva Seveso Notifica come da art.6 Trasmissione a CTR del RdS preliminare Entro 4+2 mesi rilascio del NOF con eventuali prescrizioni Inizio costruzione dell opera Alla fine dei lavori di costruzione invio a CTR RdS definitivo Rilascio del Parere tecnico conclusivo (PTC) con eventuali ulteriori prescrizioni Divieto di inizio attività

15 Dopo che l impianto è entrato in esercizio entra nei programmi di controllo periodico dell UNMIG. In particolare vengono effettuate le verifiche: 1. Degli impianti elettrici a. Protezione contro i contatti accidentali b. Protezione contro le scariche atmosferiche c. Taratura degli interruttori di protezione e di ogni altro dispositivo di sicurezza d. Apparecchi elettrici in luoghi pericolosi 2. Degli apparecchi a pressione a. Integrità b. Funzionale c. Valvole di sicurezza 3. Degli apparecchi di sollevamento 4. Dei dispositivi e procedure di messa in sicurezza degli impianti e dei lavoratori (logigramma di sicurezza)

16 5. Sull applicazione delle Norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro Vengono inoltre effettuate: 1. Inchieste ed eventuali relazioni al magistrato sugli incidenti legati all attività ed alla gestione degli impianti 2. Inchieste ed eventuali relazioni al magistrato sugli infortuni ai lavoratori

17 Anche il CTR effettua controlli che consistono in particolare in verifiche ispettive al fine di accertare l adeguatezza della politica di prevenzione degli incidenti rilevanti posta in atto dal gestore e dei relativi sistemi di gestione della sicurezza

18 Cornrgliano Stoccaggio La concessione è stata rilasciata, previo giudizio favorevole di compatibilità ambientale rilasciato dal Ministro dell Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare di concerto con il Ministro dei Beni e delle Attività Cultirali, ad Ital Gas Storage con DM La concessione è definita volumetricamente su un area di 24,23 km 2 nei Comuni di Pieve Fissiraga, Cornegliano Laudense, Lodi Vecchio, Borgo S.Giovanni, Massalengo e Lodi nella provincia di Lodi; La concessione di stoccaggio comprende il giacimento Cornegliano in produzione dal 1951 nella Zona di esclusiva ENI Lo stoccaggio di gas sarà realizzato nel livello C del giacimento Cornegliano

19 Cornegliano Stoccaggio Il programma di sviluppo approvato con il DM prevede: un rilievo geofisico 3Dcon lo scopo di : Ricostruire nel dettaglio l assetto strutturale e tettonico del campo definire dettagliatamente le unconformities L utilizzo dell area occupata dalla centrale di produzione ENI di Cornegliano e la sua trasformazione in centrale di compressione e trattamento per le operazioni di stoccaggio di gas naturale nel giacimento con una capacità produttiva massima di 27 Mln Smc/giorno La perforazione di 14 pozzi in due cluster (sette pozzi per ogni cluster A-B) di cui uno nell area adiacente alla centrale e l altro nei pressi della Cascina Bossa e le flowlines di collegamento

20 Cornegliano Stoccaggio Il 25 aprile 2011 la Soc. Ital gas Storage ha presentato istanza di approvazione di un progetto di ottimizzazione del progetto di stoccaggio al fine di Adottare migliori tecnologie resisi nel frattempo disponibili Adattare il progetto alle nuove Norme di sicurezza intervenute Collegamento alla rete elettrica nazionale Il progetto prevede: Utilizzo di compressori elettrici alternativi alimentati da due turboalternatori dotati di sistema di abbattimanto degli inquinanti Riduzione dei punti di emissione in atmosfera eliminando il riscaldamento del gas nei Clusters Connessione alla Rete Elettrica Nazionale Secondo accesso al sito Installazione pannelli fotovoltaici

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