Rassegna Stampa di venerdì 16 maggio 2014

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1 Rassegna Stampa di venerdì 16 maggio 2014 SNALS / CONFSAL ADNKRONOS Testate on line Giornale di Sicilia - Ed. Caltanissetta-Enna-Agrigento 16/05/2014 SINDACATI: NIGI (CONFSAL), BENE NUOVO SINDACATO LAVORO PUBBLICO CISL 16/05/2014 ARTICOLI PRESI DAL WEB 16/05/2014 CATALANO RICONFERMATO SEGRETARIO Scuola, Formazione, Università, Ricerca Corriere della Sera 16/05/2014 "SEMPRE PIU' CONNESSI E INFORMATI UNA SCUOLA PER USARE BENE LA RETE" Avvenire 16/05/2014 DECRETO SALVA DIRIGENTI E ADDETTI ALLE PULIZIE Avvenire 16/05/2014 IL MINISTRO GIANNINI: "GLI STIPENDI DEGLI INSEGNANTI SONO IMBARAZZANTI NEL CONFRONTO INTERNAZIONALE" Corriere della Sera - ed. Milano 16/05/2014 LA SCUOLA TORNI A SPERIMENTARE il Mattino 16/05/2014 LA SANITA' ORA ASPETTA RENZI PER LIBERARSI DEL "FUOSSO" il Mattino 16/05/2014 Int. a C.Miraglia: "DICIOTTO MILIONI A RISCHIO COLPA DI UN RICORSO AL TAR" La Notizia (Giornale.it) 16/05/2014 RIFORME PROMESSE I CONTI DI RENZI NON TORNANO Roma 16/05/2014 SCUOLA E LAVORO, LE "IDEE" DEI CANDIDATI Corriere della Sera 16/05/2014 LE UNIVERSITA' CONTRO I VALUTATORI "AFFIDANO TUTTO AGLI ALGORITMI" L'Unita' 16/05/2014 ATENEI, LA RESPONSABILITA' E' DELL'ANVUR NON DELL'EUROPA il Mattino 16/05/2014 COSI' LA CINA APRE LE PORTE ALLA NAPOLI DEL FUTURO Il Secolo XIX 16/05/2014 "ERASMUS, COME MIGLIORARE L'ACCOGLIENZA" Il Secolo XIX 16/05/2014 ALLA SCUOLA DI LINGUA ITALIANA ISCRITTI IN ARRIVO DA 53 PAESI Corriere della Sera 16/05/2014 CAMPAGNA AVVELENATA TRA COLPI BASSI ED ECONOMIA IN BILICO++ Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 16/05/2014 Int. a F.Taddei: "ORA UN SUSSIDIO UE PER I DISOCCUPATI" il Sole 24 Ore 16/05/2014 VIA LIBERA DELLA CAMERA: IL DECRETO LAVORO E' LEGGE il Sole 24 Ore 16/05/2014 CASSINTEGRATI, DUE VIE PER IL BONUS Corriere della Sera 16/05/2014 PIU' FLESSIBILITA', IL DECRETO LAVORO DIVENTA LEGGE la Repubblica 16/05/2014 IL DECRETO LAVORO E' LEGGE CAMBIANO APPRENDISTATO E CONTRATTI A TERMINE la Stampa 16/05/2014 LA SVIZZERA E I 3270 EURO PER TUTTI il Messaggero 16/05/2014 Int. a G.Poletti: POLETTI: "PENSIONE ANTICIPATA PER I DISOCCUPATI OVER 60" L'Unita' 16/05/2014 Int. a T.Boeri: "COSI' SI AGGIUNGE ANCORA UN PO' DI PRECARIETA' " il Tempo 16/05/2014 I CONTRATTI A TERMINE POTRANNO DURARE ANCHE 36 MESI Il Secolo XIX 16/05/2014 "ORGANICO FALCIDIATO DI TRECENTO UNITA' E SU 917 AGENTI GLI UNDER 30 SONO SOLO 5" il Sole 24 Ore 16/05/2014 SE NON CAMBIA IL TREND CONTI PUBBLICI A RISCHIO il Sole 24 Ore 16/05/2014 RENZI: CON LE RIFORME TORNIAMO A CRESCERE la Repubblica 16/05/2014 E A PALAZZO CHIGI SCATTA L'ALLARME ROSSO "MA NIENTE MANOVRA"

2 ADN ECO 0 DNA ECO NAZ SINDACATI: NIGI (CONFSAL), BENE NUOVO SINDACATO LAVORO PUBBLICO CISL Roma, 15 mag. (Adnkronos/Labitalia) - "Credo che sia un'iniziativa positiva e faccio gli auguri alla Cisl". Marco Paolo Nigi, segretario generale della Confsal, commenta con Labitalia la nascita del nuovo sindacato del Lavoro pubblico Cisl, che riunira' sotto lo stesso tetto le sei categorie Cisl del pubblico impiego: Funzione pubblica, Scuola, Sicurezza, Medici, Universita', Innovazione e Ricerca. "Credo che sia una scelta -spiega Nigi- dettata da motivazioni di economicità' interna e anche dalla possibilità' di un'eventuale ridisegnazione delle categorie contrattuali della pubblica amministrazione all'aran". "Sia la Cgil con la Flc che noi con lo Snals -conclude Nigi- abbiamo già', ad esempio, le categorie scuola, università' e ricerca con un unico sindacato e un unico segretario generale".

3 Il ministro tenta di ricucire lo strappo sulle graduatorie Il ministro Giannini, dopo lo "strappo" dei sindacati della scorsa settimana sul decreto per l'aggiornamento delle graduatorie d'istituto, prova a ricucire il rapporto convocando le OO.SS. al ministero per oggi. Sulla questione graduatorie lo stesso ministro ha spiegato che "Quello che stiamo facendo, attraverso i concorsi, è finalizzato anche a ridare fiducia a chi vuole diventare insegnante e dare ai trecentomila insegnanti iscritti in graduatorie di istituto un'opportunità". A dir la verità un primo tentativo per ricucire i rapporti era già stato fatto nei giorni scorsi, ma si era risolto in un nulla di fatto, tanto che i sindacati avevano confermato i contenuti contestati. I sindacati - indignati per il merito ma anche per il metodo del provvedimento ("siamo stati convocati per un'informativa soltanto 'a cose fatte' e il provvedimento è stato firmato prima di ascoltarci" hanno spiegato) - in un comunicato unitario hanno affermato che il decreto in questione "presenta vizi di illegittimità" perché, senza il previsto percorso istituzionale, modifica le tabelle per l'attribuzione del punteggio per le abilitazioni, introducendo palesi elementi di iniquità e irragionevolezza, creando inaccettabili disparità e conflittualità tra gli aspiranti alle supplenze". Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal, Gilda Unams hanno quindi dato mandato ai loro legali di impugnare congiuntamente al Tar il decreto ministeriale che modifica le tabelle e che eè parte integrante dei provvedimenti per l'aggiornamento delle graduatorie per le supplenze del prossimo triennio. Ma non solo. Hanno anche annunciato ulteriori iniziative e mobilitazioni "se continueranno gli atteggiamenti di arroganza che portano a provvedimenti sbagliati e inaccettabili e che comporteranno anche inevitabili ripercussioni sull'ordinato avvio del prossimo anno scolastico". A dieci giorni dalle elezioni lo strappo rischia anche di avere contraccolpi politici che, il ministro, saggiamente, vuole evitare. Fumata bianca in vista e ritiro del decreto?

4 COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 31 Foglio 1 /2 Sempre connessi IO per usare Rete» TI progetto di Telecom: dalla telemedicina ai trasporti, tutti i nuovi servizi Come si misurano oggi lo sviluppo e la «modernità» economica di un Paese? Per rispondere è forse necessario un kit di indicatori capaci di disegnare una rivoluzione statistica: se non si arriva a sostituire il Pii con il Fin (Felicità interna lorda) come in Bhutan, il paniere probabilmente deve indudere le Lim, le lavagne interattive multimediali per le lezioni in dasse, le start -up di giovani talenti, le «nuvole digitali», i sistemi che trasformano le città in smart city e così via Insomma: un indicatore di crescita è rappresentato dal grado di partecipazione alla digitallife. A maggior ragione dunque quando si parla di Telecom Italia, il gruppo presieduto da Giuseppe Recchi e con Marco Patuano amministratore delegato, e del suo contributo all'economia non bastano le cifre, pur rilevanti, dell'impatto sul PiI, stimato superiore allo 0,7% e degli investimenti previsti fino al 2016 pari a 14 miliardi, 9 dei quali destinati all'italia. Partiamo invece da un impatto più diretto, dalle iniziative più vicine alla nostra vita digitale. di Milano, di cui Telecom è partner tecnologico: ziamenti dalla community. sarà l'occasione per sperimentare comunicazioni Un puzzle di iniziative che dà l'idea del contriultraveloci, cellulari utilizzati anche per il ricono- buto del big delle telecomunicazioni alla moderscimento, app per la realtà «aumentata». nizzazione del Paese. n kit sarebbe però incom- La vita delle persone diventerà poi ancor più pleto senza qualche ulteriore elemento forse più digitale quando si potrà fare la spesa, usare l'ab- "tradizionale", ma indispensabile. Telecom Italia bonamento della metropolitana, accedere all'uffi - fattura 23 miliardi, tuttavia per misurare il peso cio o alle informazioni turistiche con il cellulare, del gruppo nell'economia del Paese bisogna consenza tessere, chiavi e carte di credito. In realtà è siderare la spesa domestica per beni e servizi già possibile con la tecnologia Nfc, che permette esterni presso imprese nazionali, che nel 2013 è di effettuare pagamenti appunto attraverso il cel- stata di 8 miliardi. In più, sempre per il mercato lulare. In questo campo Telecom punterà, in col- domestico, vanno considerati circa 2,7 miliardi di laborazione con Visa, su Tim mobile wallet, por- costi del personale e circa 750 milioni in imposte. tafoglio digitale aperto grazie al quale sarà possi - La contribuzione alla nostra economia è stata bile effettuare il pagamento delle piccole spese dunque pari a 11 miliardi (più dello 0,7% del Pii). quotidiane, dai biglietti del bus al caffè, avvici - n gruppo poi dà lavoro a 53 mila persone in Italia, nando il cellulare al terminale abilitato. Le spese però l'occupazione sale a più di 100 mila posti se superiori a 25 euro saranno garantite con la pas- si considera!'intera filiera, e 12 mila in Brasile. sword. Le prospettive di crescita dei servizi Nfc Come si è detto, il piano prevede invesono rilevanti: già oggi la maggior parte degli stimenti per 14 miliardi, di cui 9 in Italia Sul nosmartphone in vendita è abilitata e si calcola che stro mercato 3,4 miliardi saranno dedicati esduin Italia, in due anni, circa illo"a. degli utenti farà sivamente allo sviluppo di reti e servizi di nuova Sulle «nuvole» uso della tecnologia Nfc. generazione, quasi tre volte di più rispetto al pia- Si può cominciare dalla scuola Proprio perché Tema centrale per il gruppo è poi quello del ca- no precedente: 1,8 miliardi per lo sviluppo della appare ancora molto lontana dalla realtà web. Eb- pitale umano: dal progetto Working capital, che banda larga fissa, 900 milioni per le reti (sempre bene Telecom, con Olivetti, ha realizzato a fine sta facendo nascere start up digitali mettendo a "ultra") mobili e 700 milioni per le soluzioni di 2013 la Nuvola italiana scuola digitale. Propone disposizione capitali e lmow how, ai Joint open doud computing e infrastrutture internazionali. cioè agli istituti l'adozione di soluzioni web per il labs, che sperimentano modelli di relazione tra n gruppo intende tenere il passo con l'agenda diregistro elettronico, la gestione delle comunica ~ industria e università. Nel campo della formazio- gitale e garantire, a fine piano, una copertura "auzioni fra scuola e famiglia, e fra docenti e studenti: ne dal 2011 il gruppo ha attivato 330 contratti di tostradale" (parliamo sempre di banda ultralaroffre quindi per le lezioni in dasse pc e Lim, cioè apprendistato per l'alta formaziop.e destinati a ga) al 50% della popolazione italiana su rete fissa le lavagne interattive multimediali, notebook e laureandi in ingegneria ed economia, ha finanzia- (Ngn) e all'80% su quella mobile: oggi la fibra ottablet con i quali gli studenti possono condivide- to oltre 100 borse di dottorato di ricerca, ha inse- tica raggiunge e copre 59 città, mentre Tim ha re contenuti digitali. Anche attraverso le soluzioni rito 100 laureandi e neolaureati in tesi e stage in raggiunto con il servizio 4G (Lte) oltre il 50% di adottate per l'education, il gruppo ha sviluppato azienda Sono poi stati costituiti laboratori con- copertura (689 comuni), la più estesa del Paese. poi un progetto particolare nella sanità digitale. giunti con università con investimenti program Oltre a perseguire l'obiettivo generale della tele- mati fra il 2012 e il 2015 di 13 milioni. La prima Sergio Bocconi RIPRODUZIONE RISERVATA medicina, nel 2013 è stata lanciata la versione 2.0 fase ha coinvolto cinque atenei e oltre 350 giova- del piano chiamato Smart indusion. In questo ca- ni, di cui 200 inseriti nelle aree di innovazione in... so l'obiettivo è migliorare la permanenza in ospe- Telecom Italia, sono state poi avviate collaboradale dei pazienti più movani con una piattaforma zioni nella ricerca con centri quali European insti- SUL StTO Hai un'idea su come far riparo' tire l'italia? Scrivi a che prevede servizi di teledidattica, intratteni - tute of technology e l'americano Mit. Nel marzo : ìtallavo!tapagina.corriere.it mento e gestione dati. Realizzato in collaborazio è nata Tim chair, la cattedra di market Inno-... ne con Cnr e ministero per la Semplificazione e vation in collaborazione con l'università Bocconi. Pubblica amministrazione il progetto è stato inaugurato di recente nell'ottavo ospedale italia- Con i giovani no, il Santa Chiara di Pisa. Working capital è poi il programma di Telecom E passiamo alla smart city, in pratica alla mobi - che dal 2009 sostiene in modo diretto nascita e lità intelligente: essere informati in caso di inci- sviluppo di start-up. In quattro anni ha raccolto denti, sapere quale velocità tenere per trovare il oltre 6 mila progetti da una community di 15 mila semaforo verde, condividere l'auto con il carsha- giovani aspiranti imprenditori, finanziato 19 ring, avere i percorsi dei mezzi pubblici tracciabili start -up, assegnati 109 grant d'impresa e incubaonline. Telecom collabora a numerosi progetti lo - to 36 progetti. L'edizione 2014 si rivolge anche ai cali ed europei: smart city significa disponibilità team internazionali e prevede l'attribuzione di 40 di sistemi di raccolta e elaborazioni dati, dunque nuovi grant da 25 mila euro ciascuno ai migliori telecomunicazioni. In futuro saranno installati su progetti in ambito Internet, digitallife, mobile territorio e veicoli numerosi sensori che comuni- evolution e green. Due le novità: Telecom investicheranno tra loro e con i centri di gestione della rà 4,5 milioni in 3 anni in opzioni o equity di starmobilità per trasmettere informazioni su traffico tup innovative; grazie alla nuova piattaforma di e veicoli. Una smart city in laboratorio sarà l'expo crowdfunding (micro-finanziamenti collettivi) idee, progetti e imprese potranno ricevere finan- Verso il futuro La grande azienda telefonica partner dell'iniziativa lanciata dal «Corriere della Sera»: una raccolta di storie e di idee positive per disegnare il rilancio dell'italia Scuola: testate nazionali Pag. 4

5 COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 31 Foglio 2/2 11 mlliarcli. Il contributo di telecom Italia all'economia del Paese, stimato superiore allo 0,7% del Pii.. Comprende la spesa domestìca per beni e servizi esterni presso imprese nazionali, che nel20nè stata dì 8 miliardi,2.7 miliardi di costi del personale e 750 milioni in imposte. 14 miliardi Gli investimenti previstidal piano , dei quali 9 mulardlìn Italia. Sul nostro mercato 3,4 miliardi saranno dedicati a reti e servizi di nuova generazione, 1,8 perlo sviluppo della banda larga fissa, 900 milioni perle reti (sempre 'ultra') mobili e 700 milioni per le soluzioni di cloud computing e infrastrutture intemazionali. 100 mila In Italia il gruppo dà lavoro a 53 mila persone e l'occupazione sale a 100 mila posti se si considera!'intera filiera Comunicazione e tecnologia La torre di trasmissione di Telecom Italia a Rozzano Scuola: testate nazionali Pag. 5

6 Pagina 19 Foglio 1 ~ Decreto salva dirigenti e addetti alle pulizie ROMA olata finale per il decreto legge che mette al riparo presidi e addetti alle plùizie nelle scuole dall'interruzione del loro servizio per l'anno scolastico ID corso. Il testo è stato approvato ieri al Senato con 126 voti favorevoli, l contrario e75 a stenuti (tra cui SeI, Lega Nord, Forza Italia e Movimento 5 stelle) e ora passa alla Carnera. il termine ultimo per la conversione ID legge è il 7 giugno. Il decreto consente a J 12 dirigenti scolastici della Toscana, vincitoli del concorso del2011 e che ora, a seguito di una contestazione, dovrm1l10 in parte ripeterlo, di restare alla guida dei loro istituti fino al termine dell' anno scola..<;tico e comunque fino al linnovo del concorso. Con un emendmnento, «il Senato chiede moltre al Governo - ha sottolineato la relatrice del provvedimento, Francesca Puglisi - che venga bmldita entro il31 dicembre 20141a prima tornata del nuovo corso-concorso nazionale per il reclutamento dei diligenti scolastici, voluto dal decreto 104». In questa tornata, ha puntualizzato Puglisi, sarà riservata «una quota» ai soggetti «già vincitori». «Salvi» anche i lavoratori impegnati nelle pulizie delle scuole per le regioni Campania e Sicilia, dove non è stataarlcora aggiudicatala garaconsip. il loro impiego sarebbe scaduto lo scorso 31 marzo, ma con il decreto del Governo era stato ril1l1ovato fino a non oltre il31 agosto. Dal Senato è arrivata un'ulteliore proroga fino al31 dicembre Per il ministro dell'istruzione, Stefania Giamlini, il decreto approvato ieri ill Senato «è un altro dei segnali dell'attenzione che questo governo riselva alla scuola. li decreto offre risposte concrete alla scuola per superare situazioni che stavano creando difficoltà e disagi. Accelera anche il nuovo corso-concorso per diligenti scolastici che sarà nazionale». RIPRODUZIONE RISERVA.TA Scuola: testate nazionali Pag. 6

7 Pagina 19 Foglio 1 Il ministro Giannini: «Gli stipendi degli insegnanti sono imbarazzanti nel confronto internazionale» VERCELLI. "Gli stipendi degli insegnanti italiani sono imbarazzanti nel confronto internazionale. I francesi guadagnano, a parità di carico didattico, il quaranta per cento in più,). Lo ha detto il ministro dell'istruzione Stefania Giannini, durante un incontro ieri a Vercelli. «lo non credo però che si debba fate l'operazione "più soldi e parità di condizione". Si deve riqualificare tutto il funzionamento della didattica e l'impegno degli insegnanti nel mondo della scuola. Quindi si deve passare dalla cultura del "fondo uguale per tutti", alla cultura della premialità, della valutazione e del merito». Il ministro Giannini ha parlato anche dei test Invalsi. «È uno strumento perfezionabile e da mettere in un quadro di valutazione più ampio». Secondo il ministro, il test «non deve però diventare l'alibi per spazzare via la valutazione dell'apprendimento, che è l'unico strumento per capire se le scuole funzionano e se gli insegnanti fanno al meglio il loro dovere». Scuola: testate nazionali Pag. 7

8 CORRIERE DELLA SERA l~lhrmft' socjkra E RUOLO DEI J:'OR.l\1ATORI LA SCUOLA TORNI A SPERIMENTARE Pagina 1 Foglio 1 di STEFANO BLANCO e cronache di questi ultimi mesi hanno visto crescere i reati di ragazze e ragazzi in zone a rischio legalità. Un attore non è stato chiamato in causa in maniera sufficiente: la scuola. In alcuni contesti resta, probabilmente insieme alle strutture parrocchiali, l'unico baluardo e il principale luogo di formazione, proprio dove le situazioni familiari sono più degradate. Oggi non riescono più a rispondere in maniera adeguata alle sfide educative. In queste aree vanno ricercati strumenti che diano vita a scuole con obiettivi ambizioni, dirigenti e insegnanti preparati. La necessità che nuovi soggetti del privato sociale e non solo entrino in questa progettualità è ormai acclarato in quasi ogni parte del mondo. La scuola statale, come oggi intesa, non riesce a rispondere a queste sollecitazioni. Il territorio milanese e lombardo ha, per fortuna, una lunga tradizione di attenzione ed elaborazione educativa, ha il tessuto economico più sviluppato del Paese e al contempo le necessità maggiori di cittadini e lavoratori preparati e socialmente attivi. Bisogna tornare a sperimentare, le scuole devono avere la possibilità di uscire da un'imbrigliatura centralistica e burocratica che non permette alle migliori risorse di impegnarsi a fondo, proprio nei contesti più preoccupanti. Bisogna incentivare i finanziamenti privati alle scuole. L'Italia non ha una tradizione di donazioni significative per queste, come in altli sistemi, soprattutto anglosassoni, ma non solo. Per attrarre, però, benefattori è necessario che le scuole siano più libere di scegliersi gli insegnanti, i programmi da svolgere in riferimento al contesto in cui operano, usando metodi educativi innovativi e più efficaci. In un mondo dove tutto cambia solo le nostre aule sono rimaste al moqello medioevale. Ma oggi nessun privato, o quasi, finanzierebbe a fondo perduto una scuola non conoscendo chiaramente i suoi programmi educativi e sapendo che potrà realizzarli in autonomia. Non si vuole proporre un sistema simile alle Charter School americane, ove scuole si sono rese autonome e ricevono gli stessi finanziamenti come fossero statali, anche se, finalmente, qualcosa del genere darebbe nuova energia a molte persone e organizzazioni. Le istituzioni abbiano il coraggio di fare un passo avanti innovativo sul tema. Si tratta di prendere coscienza che o un territorio come il nostro si riprende la possibilità di attivare sperimentazioni metodologiche e organizzative che rendano l'azione delle scuole ben più pregnante sulla società o siamo destinati ad un magro futuro e questo soprattutto per le famiglie che non possono permettersi o non hanno gli strumenti culturali per scegliere. Chi può troverà sempre sul mercato buone soluzioni educative per i suoi figli. Una presunta omogeneità, livellata al basso, ha solo l'effetto apparente di dare in egual modo a tutti, ma in realtà attiva la massima delle diseguaglianze, non permettendo proprio a chi ha più bisogno di avere percorsi formativi di qualità. RIPROC'JUl!ONE ~lservata Scuola: testate nazionali Pag. 8

9 LANOTiZiA GlDRNALE.IT_ Pagina 2/3 Foglio 2/4 sche di famiglie e imprenditori, con discussione dai tecnici. una pressione fiscale arrivata oltre i limiti del sopportabile, era doveroso Renzi non molla un richiamo forte alla riforma della "Le Province sono già state cancellafiscalità. E su questo Renzi ha spin- te, la legge elettorale è stata approvato molto, tanto da arrivare nei tempi ta in prima lettura alla Camera. Poi all'approvazione delle modifiche su si è passati alla riforma del Senato. Irap e Irpef, definendo anche i cele- Berlusconi - ha affermato Reuzi - disberrimi 80 euro. Qui il problema non se che non si poteva votarla entro il è solo della tempistica (anche in que- 25 maggio per non dare un vantagsto caso si deciso solo su una parte gio elettorale per Renzi. E allora si è dei provvedimenti da fare lasciando rinviato a dopo le elezioni. Vogliamo ancora fuori, ad esempio, la riforma parlarne in Parlamento? Noi in Pardel catasto), ma le coperture finan- lamento i numeri li abbiamo, e l'azia re dell'intera operazione, messe in pertllra nei confronti di Berlllsconi è un atto di sensibilità istituzionale, non è un atto di necessità politica. Le regole si fanno insieme, ma se Berlusconi non vuole farle più le faremo con chi ci sta. Berlusconi deeida se stare al tavolo o no. Se sta al tavolo ascoltiamo lui, ascoltiamo Forza Italia che è un partito che prende milioni di voti. Se decide che non vuole starei e vuole andare in Parlamento, si vada in Parlamento. Ragazzi, c'è un accordo al 95 per cento su tutti i punti, ma di che parliamo'?". Riforma sì Abolizione no Restano dubbi sulle coperture Il 3 aprile scorso è arrivato \'ok definitivo di Montecitorio. Ma sarebbe sbagliato parlare di abolizione. Si tratta di una riforma che elimina le figure politiche (consiglieri e assessori) ma lascia inalterata la macchina burocratica degli Enti. Ormai ci siamo: i famosi 80 euro promessi per chi guadagna poco (allargata a disoccupati e cassa integrati) sono finite nelle buste paga degli italiani. Dubbi però sulle coperture: da dove verranno tolti i soldi che sono ora in busta paga? Scuola: testate nazionali Pag. 13

10 LANOTiZiA GlDRNALE.IT_ Pagina 2/3 Foglio 3/4 Il Titolo Quinto slitta a giugno Lo Stato le vende Nessuno le vuole I soldi annunciati non ci sono più Quella costituzionale era la riforma che sarebbe dovuta arrivare prima delle altre, addirittura entro febbraio. Invece siamo a maggio e nulla è stato deciso. Ora la discussione slitterà a giugno, ma è possibile che si arrivi a settembre. Costano poco ma rendono anche meno. Delle 100 auto blu che dovevano essere vendute ne sono state piazzate, stando alle fonti ufficiali, solamente 52 vetture. E a costi talmente risibili da non produrre alcun beneficio reale per lo Stato. Renzi ha parlato della situazione delle scuole nel suo primo discorso alla Camera, quello in cui ha chiesto la fiducia. Sembrava prioritario intervenire sulle scuole, tanto da inserire 3,5 miliardi per l'edilizia e la sicurezza. Ma quei soldi si sono persi. Riduzione di costi non operativa Approvato il DI ma non il Jobs act Era stato promesso un taglio dei costi di energia per le piccole e medie imprese. La data fatidica era il 1 maggio, ma nulla è accaduto, anche se entro la fine del mese il progetto dovrebbe essere concretizzato. Ma i benefici si vedranno nel Via libera definitivo della Camera al decreto legge lavoro con 279, 143 contrari e solo 3 astenuti. Soddisfatto Poletti, che si dice convinto che ora "le imprese potranno assumere senza preoccupazioni". Ma il di approvato è solo una parte del Jobs act. Scuola: testate nazionali Pag. 14

11 LANOTiZiA GlDRNALE.IT_ Pagina 2/3 Foglio 4/4 L'Economist e le previsioni azzeccate "He has promised a reform a month until June... But there was no real explanation as to how Mr RenzÌ intended to pay". "CosÌ L'Economist, autorevole quotidiano internazionale, parlava eli Renzi all'indomani della presentazione elel suo programma: "Ha promesso una riforma al mese... Ma non ha spiegato come intende finanziarle". "Il problema più grosso - affermava L'Economist - è la mancanza di particolari nel discorso eli RenzÌ. Ha promesso una rifonna al mese da qui a giugno: quella su] lavoro, sulla burocrazia e su] sistema fiscale. Ma non ha messo polpa nella scarna proposta per un nuovo contratto eli lavoro o sull'estensione a tutti del sussielio di disoccupazione. Ha parlato invece eli un taglio eli lo miliareli del cuneo fìscale (tasse StÙ reddito e contributi sociali), di un programma eli eelilizia scolastica di diversi miliardi come del pagamento elei creeliti dei privati verso lo Stato, stimato in oltre 100 miliardi. Non c'è stato però nessun reale chiarimento su come RenzÌ intenda trovare queste risorse". Oggi, a eli.stanza eli mesi, l'analisi sembra corretta: tanta buona volontà e bene idee. Poca copertura, sia finanziaria sia politica. Scuola: testate nazionali Pag. 15

12 ROMA Data Pagina Foglio AMMINISTRATIVE Si intensifica il dibattito politico per il voto del 25 maggio e la guida della città Scuola e lavoro, le "idee" dei candidati DI MARIA CELES'JE GUBITOSA POMPEI. Onnai manca poco al voto. E in vista delle imminenti amministrative, i cinque candidati a sindaco, si contendono la poltrona di Palazzo di città (pellafòto), a colpi di programmi elettorali. Tra gli obbiettivi principali dei cinque personaggi in lizza per la tàscia tricolore della città, ci sono: politiche giovanili, istmzione e lavoro. «Miglioramento degli edifici scolastici, del trasporto scolastico, gli scambi internazionali tra studenti. I bambini sono protagonisti del nostro tìlturo e 1m' amministrazione realmente innovativa deve necessariamente considerare il mondo della scuola come imprescindibile punto di pmtenza da una diversa idea della società nella quale l'obiettivo principale deve essere livendicare la centralità della scuola», queste le parole della coalizione politica "Maria per Pompei", al fianco della candidata sindaco, Maria Padulosi. Mentre il gmppo "Insieme per il Cambiamento", a sostegno di Ferdinando Uliano, in lizza per la fascia tricolore, punta su: «Assunzione di dieci vigili stagionali, l'assegnazione di dieci licenze per noleggi con conducente e l'assegnazione di 8 licenze taxi. In questi anni, abbimno incontrato giovani pompeiani che sono davvero dei grandi talenti nei vari settori, dall' imprenditoria alla cultura, giovani ai quali dobbiamo bloccare l'idea di andare fuori per poter esplicare al meglio il loro talento! Pompei non si può pennettere di vedere i propri figli partire». La coalizione "ElaboriamoPompei", alle spalle di Franco Gallo, candidato a sindaco, sottolinea: «Il nostro obiettivo è rendere migliore Pompei coinvolgendo tutte le generazioni; deve ritornare ad essere bello qui lavorare, studiare ed abitare. Attenzione per le problematiche riguardanti la scuola di ogni ordine e grado e per quelle riguardanti le politiche sociali nel loro complesso». Per il "Movimento 5 Stelle Pompei", al fianco di Fabio Liguori, in corsa per la poltrona di sindaco: «Al primo posto del nostro programma su cultura e il turismo liteniamo doveroso pmtire dalla Pompei archeologica che nel bene e nel male ci pone in una posizione di primo piano a livello mondiale. Scuola sicura, accessibile, ecologica, per tutti. Realizziamo un asilo nido comunale, un servizio di scuola-bus comlmale gratuito, una mensa scolastica biologica a K.m O, alimentiamo gli edifici con energie rinnovabili ed introduciamo libri digitali». Infine, la lista civica "Insieme per la Città" che punta sulla candidatura a sindaco di Pietro Amitrano, sottolinea: «Bisogna ripmtire dalle scuole: solo sensibilizzando i più giovani potremo recuperare quel senso civico di appmtenenza alla città, di rispetto delle regole e della cosa pubblica. Favoriremo l'istituzione di un laboratorio urbanistico ed una scuola di restauro. Sono obiettivi possibili nei 5 anni di governo». Scuola: testate nazionali Pag. 16

13 COBBIEBE DELLA SEBA Il caso Il Pd con gli atenei, chiede!'intervento del ministro: «Riveda il sistema» Le università contro i valutatori «Affidano tutto agli algoritmi» Lettera dei rettori al capo dell' Agenzia La replica: accuse false I Data Pagina Foglio /2 È guerra aperta tra i rettori italiani, il presidente della Conferenza Stefano Paleari in testa, e l'anvur guidata da Stefano Fantoni, l'agenzia di valutazione delle università italiane. L'oggetto del contendere è l'avvio della valutazione periodica e di accreditamento dei corsi universitari che dovrebbe cominciare con il prossimo anno accademico. Ma il malessere dei rettori è ben più vasto. «Questa è la goccia che ha superato l'orlo. In quattro anni abbiamo perso il 20 per cento dei finanziamenti, ancora non sappiamo quali sono i fondi disponibili per quest'anno. Il turnover è ancora bloccato, abbiamo fatto uno sforzo gigantesco in questo periodo per sostenere il sistema della valutazione della ricerca (Vqr, conclusosi lo scorso anno), abbiamo accreditato tutti i nuovi corsi di laurea, i dottorati, i dipartimenti. Siamo sommersi La classifica La graduatoria degli atenei stilata dall'anvur nel Grandi l Padova 2 Milano Bicocca 3 Vèfona 4, Bologna 5 Pavia S.torinO I<r Modena, e Reggio Emilia 8 Parma 9 Roma Tor Vergata 10 Milano 'Stlltalé '. dalla burocrazia», spiega Paleari. E infatti, quando è arrivato il documento che presenta le linee guida della valutazione dei corsi di studio degli atenei, la protesta tra i rettori è esplosa. Inizialmente online e sul sito Roars che spesso raccoglie i malumori degli docenti. Ma nell'ultima giunta della Conferenza dei rettori, una settimana fa, si è deciso di procedere uniti. L'indomani Paleari ha preso carta e penna e ha «istituzionalizzato» lo scontro. <<1'Anvur ci ha presentato un documento di 57 pagine per la valutazione - continua il presidente dei rettori - sintomo dell'approccio tutto norme e cavilli. Diciamo no all'ennesima imposizione, siamo invece disponibili a trovare soluzioni tutti insieme. E vorremmo sapere se il Miur è al corrente dell'iniziati- '. Medi 'ttrellto 2 Bolzano :3 Ferrara 4 Milano S, Raffaele 5Pìèmo~M:;()tièr)tale Piccoli va dell'anvur. Questa è una valutazione sulla carta quando invece il ministro Giannini dice che il giudizio sui corsi va dato ex post, sul campo». In 24 ore è arrivata la risposta di Fantoni a nome dell'anvur. In sintesi: la valutazione l'anno prossimo comincia su base volontaria, tutto come previsto, al massimo saranno visitati dagli ispettori 4 o 5 atenei che ne faranno richiesta, le linee guida non contengono adempimenti per le università ma per i valutatori. Non è vero che si tratta di una valutazione ex ante ma è ex post proprio perché fatta con gli ispettori che controllano l'andamento della didattica di un percorso già iniziato. Caso chiuso? Macché: non si è trattato di un'incomprensione. Mercoledì è stata depositata un'interrogazione parlamentare firmata anche dalla vicepresidente della commissione Università e Ricerca Manuela Ghizzoni (Pd), che chiede al ministro Giannini di «sospendere immediatamente le procedure» e di promuovere «una radicale revisione dell'anvud>. Come lapensa il ministro, già rettore a Perugia' si sa. Nelle comunicazioni alla Camera un mese fa aveva detto di voler riformare <<Ì criteri per l'anvur, la cui istituzione ha portato a un delicato equilibrio fra potere di indirizzo del Miur e poteri di accreditamento e valutazione dell'agenzia». Intanto si moltiplicano le illazioni. All' Anvur sono convinti che ci siano resistenze di una parte delle università a ricevere le visite degli ispettori, vissute come visite fiscali. Tra i rettori invece cresce l'insofferenza per l'agenzia e per un sistema di va- 1utazione «basato sugli algoritmi e non sulla realtà», che vorrebbero bloccare. Gianna Fregonara (l\lénezìilca'f~stafl': l Piia s. Anlla o Aosfa 7 Bergamo 8Sresda ~) Milano Bocconi 10sannfo 2 Pisa Normale 3. Roma Luiss 4 Trieste Sissa!)Rollla Biomedico RIPRODUZIONE RISERVATA 7 Lucca - Imt' 3 Napolltleninca'$a D'ARCO 9 Beneventò-. Giustino Fortunato lo Bra-Scienze gastronomiche lfequilibrio Giannini: «C'è un equilibrio delicato tra i poteri dell'anvur e quelli del dicastero» Universita' Pag. 17

14 COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio /2 CRUI ~'r~{.. ~~~~:!. Lo scambio La lettera inviata all'anvur dalla Conferenza dei rettori e la risposta dell' Agenzia sul tema della valutazione Universita' Pag. 18

15 runità Pagina 16 Foglio 1 n dibattito Atenei, la responsabilità è dell'anvur non dell'europa Stefano Semplici Università Tm Vergata SONO PASSATE DUE SETTIMANE DA QUANDO, INSIEME ALL'AMICO GIOVANNI SALMERI, HO DECISO DI TENTARE DI DAR VOCE ALLA SOFFERENZA ormai insopportabile dei tanti colleghi che amano l'università e cercano di fare onestamente il loro lavoro. È per questo che abbiamo detto il nostro «ora basta!» al supplizio burocratico che aggiunge al danno del taglio senza fine delle risorse la beffa della tesi che togliendo soldi e aggiungendo moduli, schede e dichiarazioni si fa crescere la qualità. L'ampiezza del consenso che abbiamo ricevuto dimostra che avevamo ragione. Le parole con le quali il presidente dell'anvur ha risposto ad una lettera del presidente della Conferenza dei rettori e all'articolo pubblicato da Claudio Sardo su l'unità non possono che rafforzare il lettore nella convinzione che non ci sono argomenti per difendere il diluvio di adempimenti totalmente inutili dal quale siamo sommersi. Non è un buon argomento l'affermazione che l'obiettivo da noi perseguito è quello di dipingere il processo di valutazione «come un freno alla buona riuscita delle attività accademiche». Ho sempre sostenuto il contrario e proprio per questo mi oppongo ad una valutazione che si concentra in modo ossessivo sul rispetto di procedure che neppure gli addetti ai lavori sono più in grado di seguire e comprendere anziché sui comportamenti e sui risultati che tutti sono in grado di vedere e apprezzare. Critichiamo questi meccanismi perversi perché vogliamo più trasparenza, più efficienza e, in ultima analisi, più ragionevolezza, non perché abbiamo paura di essere giudicati. I filosofi di Tor Vergata e i Ci opponiamo a una valutazione concentrata solo sul rispetto delle procedure 100 presidenti di corso di studio dell'università di Padova che hanno dato inizio a questa protesta insieme ferma e civile rappresentano realtà che proprio l'anvur, attraverso il progetto di valutazione della qualità della ricerca , ha riconosciuto ai vertici delle graduatorie nazionali. lo credo che queste classifiche debbano essere lette con molta cautela e che anche queste procedure abbiano bisogno di importanti correzioni. Nessuno può però alimentare anche solo il sospetto che parliamo mossi da rancore e frustrazione. Ancora più grave e triste è il tentativo di scaricare sull'europa la responsabilità di quanto è accaduto. Le Linee guida evocate da Fantoni puntano a favorire «una maggiore coerenza nelle procedure di assicurazione della qualità in tutto lo Spazio europeo dell'istruzione superiore». Si tratta anche in questo caso di un obiettivo importante e che non può che essere condiviso. Per restare al tema della qualità dei docenti, questo testo invita le istituzioni ad «accertare che i docenti siano qualificati e competenti» e i docenti ad «essere disponibili a sottoporsi a valutazioni esterne e ad accettarne le conclusioni». Chiedo al presidente dell'anvur di spiegare perché corrisponda ad un inderogabile vincolo europeo il requisito per la qualificazione dei docenti e della ricerca così definito: «Per quanto riguarda la qualificazione della docenza, verranno utilizzati i risultati della V qr riferiti alle varie aree o dipartimenti generando un fattore correttivo (kr) per cui moltiplicare Did (quantità massima di didattica assistita erogabile a livello di sede) ottenendo così la quantità massima di didattica assistita erogabile corretta in funzione della qualità della ricerca: Did(r) = Didxkr». Avrei preferito qualche indicazione in più sul modo in cui le università saranno tenute a garantire che i loro professori si presentino puntualmente in aula a fare lezione e rispettino il loro orario di ricevimento. L'Europa, in ogni caso, non ha colpe. Per questo è più facile rimediare e abbiamo avanzato proposte concrete per dare un primo segnale forte di svolta. Questa dovrebbe anche essere la volontà di un governo che ribadisce ogni giorno la sua volontà di usare tutti gli strumenti a sua disposizione per disboscare la selva oscura della burocrazia inutile. Finora non abbiamo visto nulla. È al presidente del Consiglio (che dell'università, ancora, non ha mai parlato) e al ministro Giannini che tocca fare qualcosa. È a loro che lo chiediamo e non lasceremo che nascondano la loro responsabilità sotto qualche lontano tavolo europeo. Universita' Pag. 19

16 IL SECOLO XIX Pagina 14 Foglio 1 E DAGLI STUDENTI STRANIERI le DOMANDE PiÙ DISPARATE, TIPO «DEVO TIFARE GENOA O SAMPDORIA?» «Erasmus, come migliorare l'accoglienza» Dal welcome day coinvolgendo i consolati, al restyling del sito: un vero labirinto ELISABETTA PAGANI «CHE SQUADRA di calcio devo tifare, Genoa o Sampdoria?». «E il giornale, quale è meglio leggere?». Sentirsi un vero abitante della città, fosse anche solo per 6 o 9 mesi, è fondamentale per ogni Erasmus. Lo sa bene l'esn (Erasmus Student Network), associazione, con sede anche a Genova, di studenti italiani che hanno già usufruito della borsa di studio e che ora collaborano con l'università per facilitare la permanenza degli stranieri sotto la Lanterna. «Ci rivolgono le domande più disparate - racconta la presidente Xhonjela Milloshi, iscritta alla specialistica di Scienze internazionali e diplomatiche -consigli sulla squadra da tifare appunto, ma anche suggerimenti su dove comprare un microonde usato o su come raggiungere l'ikea, gettonatissima dagli studenti stranieri». Perché le domande curiose, a cui non tocca certo ad un ufficio rispondere, non mancano. «Ma poiosserva Milloshi - il grosso verte su questioni pratiche, in cui spesso fanno fatica a raccapezzarsi. L'università ha un ufficio ad hoc che funziona molto bene, ma anche mancanze oggettive. A partire dal sito internet, molto confuso e poco attraente». Gli studenti Erasmus a Genovasono un piccolo esercito: circa 500 quest'anno, in gran parte spagnoli, seguiti, a distanza, da tedeschi e francesi. Come li accolgono la città e l'ateneo? «Potremmo fare di più» commentamatteo Pugliese, studente di Giurisprudenza e membro del Senato. Che proprio durante l'ultima riunione ha proposto di migliorare il benvenuto agli studenti stranieri coinvolgendo il Comune e invitando al welcome day, che si tiene ad ottobre e a marzo (imesiincuiarriva la maggior parte degli Erasmus), un rappresentante per ogni consolato. «Quando ho fatto un periodo di studio all'estero, asantiago del Cile - ricorda Pugliese - sono stato accolto anche da un membro dell' ambasciata ed è stato utile. Hai un contatto con il tuo Paese, che può servire in caso sorga qualsiasi problema, ma anche la possibilità, ad esempio, di fare domanda per fare uno stage». Le proposte sono piaciute al rettore Giacomo Deferrari: «Credo che sia il coinvolgimento dei consolati sia l'idea di un evento di benvenuto in città, con la partecipazione del sindaco, siano progetti da perseguire. E per quanto mi riguarda lo farò. Migliorare si può sempre». Già. Perché se gli studenti confermano che l'ufficio mobilità internazionale e la Scuola di lingua e cultura italiana, istituita nel 2011 (non per gli Erasmus), funzionano bene, non è ovunque così. «Spesso i problemi sorgono a livello dei singoli dipartimenti - spiega Pugliese - dove non tutti parlano inglese e dove per gli Erasmus è difficile capire, per la dispersione di ruoli e sedi, dove fare lezione O tenere un esame». «Capitaaggiunge Milloshi - che passino intere giornate a cercare l'ufficio giusto perunafirmadamettere su undocumento o per un esame che devono farsi riconoscere in tempi brevi nella loro università». Oltre al welcome day, un evento unico da organizzare con il coinvolgimento dei consolati, e ad un tour della città, curato dall'esn, con benvenuto del sindaco - a cui gli studenti hanno chiesto la disponibilità - è «importante riuscire a migliorare l'aspetto "digitale" dell'ateneo. Il sito è il nostro biglietto da visita e ora è orribile». «Invoglia a scegliere questa università? -dice Pugliese -senza contare che manca una pagina ufficiale dell'ateneo su Facebook, il primo network che gli studenti consultano quando devono decidere dove andare o vogliono farsi un'idea della meta scelta». Quando arrivano a Genova, gli studenti Erasmus possono beneficiare di un servizio di trasporto gratuito, sia dall'aeroporto che dalla stazione, e di quattro notti pagate all'ostello del Righi, nel caso non avessero trovato casa. «In Italia non ci sono campus, per cui la questione è più complicata - concordano Pugliese e Milloshi - però sarebbe utile avere una sorta di database con le abitazioni disponibili». «Tutto si può migliorareribadisce il rettore - ma su questo aspetto lavora già il Sass (Settore accoglienza studenti stranieri) che fornisce assistenza proprio nella ricerca dell'alloggio». pagani@ilsecoloxix.it RIPRODUZIONE RISERVATA Universita' Pag. 21

17 IL SECOLO XIX Pagina 14 Foglio 1 SONO I, lentalile ALLA SCUOLA DI LINGUA ITALIANA ISCRITTI IN ARRIVO DA 53 PAESI I PIÙ BRAVI sono i camerunensi, che arrivano così preparati da poter saltare il corso, mentre i cinesi sono i più diligenti, perché studiano molto e non contraddicono l'insegnante. Ma la platea degli studenti della Scuola di lingua e cultura italiana dell'ateneo, istituita nel 20 11, è ben più varia e conta iscritti da oltre 50 Paesi. Non Erasmus, ma giovani che hanno fatto la maturità all'estero e deciso di iscriversi qui all'università o adulti che vogliono ripartire da zero e scelgono di tornare a studiare. Un boom di iscritti che si rinnova di anno in anno. E che posiziona l'ateneo genovese al secondo posto in Italia per le immatricolazioni degli stranieri sul totale degli iscritti (il 9,16%, certifica l' Anagrafe nazionale degli studenti, un gradino sotto il Politecnico di Torino, che si posiziona al primo posto con il 13%). «La nostra scuola, obbligatoria e gratuita per chiunque non superi il test d'italiano necessario ad iscriversi ad un corso di laurea, è un modello unico in Italia e l'università ne va fiera» racconta il professor Francesco De Nicola, che l'ha fondata, nel suo studio di piazza Santa Sabina, ricavato dentro l'ex appartamento di un agente marittimo dov'è rimasta una "misteriosa" cassaforte. «Quest'anno - calcola -sono 407 gli stranieri che si sono iscritti, oltre il 10% in più dell'anno scorso». Ad attirarli è anche la possibilità del permesso di soggiorno garantito per PERCORSO OBBLIGATO Passaggio per chi non conosce la nostra lingua e vuole frequentare un corso di laurea un anno e l'accesso alle borse di studio. Gli studenti vengono da tutto il mondo -53 ipaesi di provenienza -ma soprattutto da Oriente, Africa e Sudamerica. I cinesi, anche perché per loro esiste un programma ad hoc, il Marco Polo, sono i più numerosi, 91 in tutto, seguiti da tunisini (39) e iraniani (29). Futuri ingegneri e avvocati, in gran parte: il numero maggiore di iscritti lo registra infatti la Scuola politecnica (148), seguita da quella di Scienze sociali, che comprende Giurisprudenza (117), e dalle umanistiche (85), fra cui figura Lingue, il corso scelto dall'iraniana Foozieh Mirderikvand, 31 anni. «Sono un ingegnere elettronico, mi sono già laureata nel mio Paese - spiega in un ottimo italiano -ma poi ho seguito mio marito, che fa il dottorato qui, e mi sono innamorata della vostra lingua e dei vostri poeti, su tutti Caproni, Saba e Sbarbaro». E.PAG. RIPRODUZIONE RISERVATA Universita' Pag. 22

18 n Sole9]{l mmrn Pagina 10 Foglio 1 INTERVISTA Filippo Taddei Responsabile economico Pd «Ora un sussidio U e per i disoccupati» Davide Colombo ROMA L'Italiahacapito le cause della sua malattia cronica di bassa crescita e le sta affrontando: un mercato del lavoro segmentato, un fisco troppo sbilanciato suifattori di produzione, un sistema burocratico inefficiente. Ma l'europanonhasaputo affrontare la malattia acuta, quella che ha portato in pochi anni di crisi a oltre 25 milionidi disoccupati. Per questo bisogna cambiare passo e ripartire da un maggiore coordinamento CAMBIO DI PASSO «Incentivi mirati alle debolezze dei Paesi Politiche coordinate nel contrasto aua povertà» delle politiche del welfare e dellavoro. Lo spiega Filippo Taddei,responsabile economico del Pd che, dopo una tappa a Londra, è stato martedì a Bruxelles dove ha incontrato prima i dirigenti della Commissione e del Parlamento e poi diversi investitori statunitensi. «L'Unione europea, sulla base dei trattati, ha sviluppato una serie di politiche legate a standard minimi condivisi - spiega Taddei in questo colloquio con TI Sole 240re-enoioggicrediamosidebba fare un passo più avanti, con un coordinamento rafforzato per le politiche e le prestazioni in materia di assistenza e occupazione, cui segua una piena implementazione a livello nazionale». Q!Iali. obiettivi indica il Pd? TI primo è quello di un sussidio universale di disoccupazione armonizzato a livello europeo, basato su standard uniformi e che garantisca una tutela temporanea differenziata a seconda dei differenti poteri di acquisto dei singoli paesi Un assegno con pari durata per tutti i paesi, con un decalage simile a quello della nostra Aspi e collegato a un programma di presain carico dei beneficiari pertentarne il reinserimento sul mercato dellavoro. Pensate anche a incentivi per chi assume questi disoccupati? Bisogna uscire dall'attuale sistema di incentivi indifferenziati per passare a un modello europeo più mirato alla singole debolezze dei paesi: se in un caso come l'italia la vulnerabilità maggiore sul mercato del lavoro riguarda le donne, i giovani e gli over 55enni, gli incentivi devono essere orientati solo su queste platee. n ministro Padoan ha detto che il salario minimopuò essere uno strumento utile che potrà essere preso in considerazione infuturo. È anche quella una priorità, ma viene dopo il sussidio universale di disoccupazione europeo. La Gennania lo ha adottato e in Usa il dibattito è aperto: persino l'ex candidato repubblicano Mitt Romney sostiene il presidente Obamanell'obiettivo di elevare il salario orario minimo. Filippo Taddei Studi su lavoro e pensioni ~~ Docente di economia alla Johns Hopkins University SAIS e ricercatore del Collegio Carlo Alberto, Filippo Taddei ha studiato il mercato del credito, i! debito pubblico e la relazione tra mercato del lavoro e sistema pensionistico Nella segreteria di Renzi Il) Nato a Bologna nel '76, vicino a Pippo Civati, è stato nominato da Matteo Renzi responsabile Economia nella nuova segreteria del Pd, il9 dicembre scorso TI sistema americano prevede una base salariale minimafederaleeunastatale.èunmodellomolto concreto cui potrebbe ispirarsi anchel'ue. Q!Jalialtrefonnedi coordinamento rafforzato sul welfareindicheràil Pd nel semestre? Serve una nuova politica di contrasto alla povertà e di inclusione sociale. È una delle malattie acutechel'uenonèriuscitaadaffrontare in tempo mentre le percentuali di cittadini in condizioni di disagio estremo crescevano e cresceva la diseguaglianza direddito all'interno dei diversi paesi. Si tratta di una priorità sociale da affrontare anche tenendo conto dell'impatto negativo sulla crescita potenziale che deriva da un allargamento delle diseguaglianze di reddito. Servirà una maggiore spesa per sostenere questi programmi,pensatedi chiedereun'esclusionediquestaspesadagliobiettivi di deficit? Bisogna partire dagli standard minimi armonizzati di programmieprestazioni che, come ho detto' devono essere sostehutialivello nazionale. Solo dopo si aprirà un confronto sulla sostenibilità della spesa Consideriamo però che non possiamo continuare a perseguire solo precisi targetdifinanza pubblicao diinflazione senza porc~ altrettanto esplicitamente, un obiettivo di riduzione dei tassi di disoccupazione e di esclusione sociale. RIPRODUZIONE RISERVATA Lavoro e previdenza Pag. 24

19 n Sole9]{l mmrn Pagina 10 Foglio 1 /3 Via libera della Camera: il decreto lavoro è legge Poletti: ora le imprese non avranno più paura di assumere Giorgio Pogliotti Claudio Tucci ROMA Contratti a termine senza causale per 36 mesi. Tetto del 20% di utilizzo del lavoro a tempo (derogabile dalla contrattazione collettiva). Piano formativo dell'apprendista in forma semplificata. Qp.ota di stabilizzazione del 20% di contratti di apprendistato (per utilizzarne di nuovi) solo nelle aziende con 01- PROSSDIO SllP Dopo le Europee riparte in Senato l'esame della delega su riordino dei contratti e ammortizzatori, il secondo pilastro del Jobs Act tre 50 dipendenti. L'Aula della Camera, in seconda lettura, dopo le modifiche del Senato, ha convertito ieri in legge il decreto Lavoro con 279 sì, 143 voti contrari (tre gli astenuti). Il provvedimento ora dovrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Soddisfatto il ministro Giuliano Poletti: «Ora le aziende potranno assumere senza preoccupazioni legate agli adempimenti burocratici o al rischio di incorrere in contenziosi». Positivi anche i commenti dei presidenti delle commissioni Lavoro di Senato e Camera, rispettivamente, Maurizio Sacconi (Ncd) e Cesare Damiano (Pd). Che ora guardano al secondo pilastro del «J obs act». Cioè il ddl delega su riforma dei contratti, ammortizzatori sociali e politiche attive «che dopo le europee riprenderà il suo cammino in Senato», ha detto il sottosegretario Luigi Bobba. Il ddl delega conterrà il preannucio di una riforma organica, «con il varo del codice semplificato del lavoro, che affiancherà al contratto a termine il contratto a tempo indeterminato a protezione crescente», ha spiegato il senatore di Sc, e giuslavorista, Pietro Ichino. Tra le novità approvate in via definitiva ieri, per le imprese, spicca l'allungamento a 36 mesi della durata del contratto a tempo determinato per il quale il datore di lavoro non deve indicare la causale, con la possibilità di prorogarlo fino ad un massimo di cinque volte nell'arco dei 36 mesi (indipendentemente dal numero di rinnovi). Viene così superata la precedente disciplina della legge F ornero che limitava questa possibilità solo al primo rapporto di lavoro a tempo determinato, per un massimo di u mesi. Per il ricorso ai' contratti a termine è stato introdotto un limite delzo%, calcolato sul numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al IO gennaio dell'anno di assunzione. I datori di lavoro che occupano fmo a cinque dipendenti possono sempre stipulare un contratto a tempo determinato. Il superamento del limite farà scattare una sanzione amministrativa pari al 20% della retribuzione (se la violazione riguarda un solo lavoratore), o del 50% (per più di un lavoratore),le risorse verranno assegnate al Fondo sociale per l'occupazione. Sono esentati dal tetto del 20% gli enti di ricerca (pubblici e privati). Novità anche per le lavoratrici in congedo di maternità. L'astensione dal lavoro, intervenuta nell'esecuzione di un precedente contratto a termi- Diritto il Il decreto Poletti interviene sul diritto di precedenza previsto in favore del dipendente a termine che abbia lavorato per un periodo superiore a sei mesi, per le assunzioni a tempo indeterminato netta stessa azienda. Viene riconosciuto che per le lavoratrici il congedo obbligatorio di maternità, intervenuto nett'esecuzione di un precedente contratto a termine, concorra a determinare il periodo complessivo di prestazione lavorativa utile a l di ritto di precedenza. Atte lavoratrici è poi riconosciuto il diritto di precedenza anche nelle assunzioni a tempo effettuate entro i successivi 12 mesi ne, concorre a determinare il periodo complessivo di prestazione lavorativa utile al diritto di precedenza (nella riassunzione). Alle lavoratrici è inoltre riconosciuto il diritto di precedenza anche nelle assunzioni a termine effettuate dal datore di lavoro entro i successivi u mesi. Per l'apprendistato, invece, il piano formativo individuale è stato confermato in forma semplificata, con moduli e formulari stabiliti dalla contrattazione collettiva o dagli enti bilaterali. Oltre alle quote di stabilizzazione (20% per le aziende con oltre 50 addetti) viene ripristinato l'apprendistato "stagionale" (anche a tempo determinato). E ancora: la regione deve comunicare al datore di lavoro entro 45 giorni le modalità dell'offerta formativa di base, anche con riferimento alle sedi e al calendario delle attività, ma si potrà avvalere pure di datori di lavoro e associazioni datoriali (se disponibili). È previsto che il ministero del Lavoro, dopo u mesi presenti una relazione al Parlamento sugli effetti delle nuove norme su contratti a termine e apprendistato che servirà per una valutazione complessiva. Infme, è stato semplificato il Documento unico di regolarità contributiva (Durc) ed incrementata dal 25% al 35% la decontribuzione per i contratti di solidarietà per i quali sono destinati 15 milioni annui aggiuntivi. RIP-RODUllONE RISERVATA Lavoro e previdenza Pag. 25

20 'I n Sole9]{l mmrn Pagina 10 Foglio 2/3 Emergenza occupazione IL DECRETO LAVORO Le misure sotto la lente di Rating24 Ok alla convcrsione Acausalità a 36 mcsi A Montecitorio 279 voti a favore Tetto del 20% sull'uso dei contratti a tetillìne 143 i contrari e tre gli astenuti I Fonnazione apprendisti: spazio alle aziende Il decreto Poletti convertito ieri in legge modifica la disciplina dei contratti a termine e dell'apprendistato, dopo gli irrigidimenti operati dalla legge Fornero (e i primi, timidi, correttivi varati da Enrico Giovannini). Si estende l'acausalità dei contratti a termine fino a 36 mesi. Ma si introduce un tetto de120% di utilizzo del lavoro atempo: sevienesuperatoscatta una multa pecuniaria. Si riducono (ma rimangono) le quote di stabilizzazione obbligatoria di apprendisti (20%), anche se si applicano solo alle aziende con oltre 50 addetti (prima H vincolosi riferiva alle imprese con oltre 30 addetti). Si rifinanziano i contratti di solidarietà, e si "smaterializza"h Durc. Ecco le principali misure del di 34, con un giudizio sulla loro efficacia SI passa da 12 a 36 mesi I contratti a termine non richiedono più una "giustificazione" per36 mesi (prima il limite era 12 mesi e solo per H primo rapporto). Così l'acausalità coincide.. con la durata massima dei rapporti a tempo, con l'obiettivo di ridurre H contenzioso EFFICACIA ALTA Le proroghe scendono a 5 Scendono da 8 a 51e proroghe dei contratti a termine. Il di Poletti precisa che le 5 proroghe sono nell'arco dei complessivi 36 mesi, indipendentemente dal numero dei rinnovi (che quindi non hanno vincoli e restano normati dalle regole attuali) Introdotto un nuovo limite Viene fissato un nuovo tetto legale de120% di utilizzo dei contratti a termine. Tale limiteva calcolato sul numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza all' gennaio. L'azienda fino a 5 dipendenti può comunque assumere un lavoratore a tempo Oltre soglia scatta la multa Chi supera H nuovo tetto de120% dovrà pagare una sanzione economica. La multa è de120% della retribuzione perii primo "sforamento", che aumenta a150% peri casi successivi. I maggiori introiti della sanzione pecuniaria vannoal fondo per l'occupazione MEDIA Vale la deroga dei contratti Leimprese oltre H tetto de120% debbono mettersi in regola entro l'anno. A meno che un contratto collettivo applicabhe nell'azienda disponga un limite percentuale o un termine più.. favorevole. In caso contra~,o, dal 2015, non si potranno fare nulflle assunzioni a tempo EFFICACIA ALTA Eccezioni per i ricercatori Dal nuovo tetto legale de120% sono esonerati i contratti di lavoro stipulati dagli enti di ricerca (pubblici e privati) con ricercatori e personale tecnico. I contratti di ricerca scientifica «in via esclusiva» possono avere durata pari a quella del progetto di ricerca Obbligo sopra i 50 addetti Si abbassano le quote di stabilizzazione di apprendisti (per poterne assumere di nuovi) introdotte dalla legge Fornero. Ora H limite è de120% e vale sole per le imprese con oltre 50 dipendenti (prima tale obbligo riguardava le imprese con oltre 30 addetti) In forma scritta semplificata Resta l'obbligo del piano formativo scritto nel contratto di apprendistato, anche se ora in forma semplificata. Può essere cioè definito anche sulla base di moduli eformulari stabili dalla contrattazione collettiva o dagli enti bilaterali MEDIA Spazio alle imprese Le regioni, entro 45 giorni, dovranno comunicare all'azienda le modalità di svolgimento della formazione di base, anche indicando sedi e calendario delle attività previste. Ci si può awalere, in via sussidiaria, delle imprese. Ma solo se disponibili, Ok se c'è l'alternanza Si prevede che nelle regioni o province autonome con un sistema di alternanza scuola-lavoro i contratti collettivi possano prevedere l'utilizzo del contratto di apprendistato, anche a tempo determinato, per lo svolgimento di attività stagionali Contributi giù del 35% Si uniforma a135% la riduzione contributiva per le imprese. Confermato il ri finanziamento del fondo sociale per l'occupazione con 15 milioni per alimentare la decontribuzione. Da definire con un decreto interministerialei criteri per la concessione del beneficio Verifiche in tempo reale Si semplifica il Documento unico di regolarità contributiva (Durc). Verifiche in tempo reale della posizione dei contribuenti presso Inps, InaH e, per i datori di lavoro interessati, Casse edili. La risultanza dell'interrogazione avrà validità di 120 giorni EFFICACIA Ok definitivo. Il tabellone elettronico della Camera con il risultato del voto finale MEDIA sul decreto legge sul lavoro, I voti a favore sono stati 279, 143 i contrari, 3 gli astenuti ALTA ALTA ALTA Lavoro e previdenza Pag. 26

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