COMMITTENTE: AZIENDA UNITA' LOCALE SOCIO SANITARIA OVEST VICENTINO ULSS 5. Direttore Generale: Dott. Giuseppe Cenci. RUP: Ing.

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1 COMMITTENTE: AZIENDA UNITA' LOCALE SOCIO SANITARIA OVEST VICENTINO ULSS 5 Direttore Generale: Dott. Giuseppe Cenci RUP: Ing. Filippo Paccanaro REALIZZAZIONE DELLA NUOVA STRUTTURA OSPEDALIERA ARZIGNANO - MONTECCHIO MAGGIORE RTP LFA architecture&engineering S.r.l. unipersonale (capogruppo mandatario) Ramboll UK Ltd (mandante) Manens-Tifs s.p.a. (mandante) Arch. Giuliano Elia Pasin (mandante) Dr. Umberto Pivetta (mandante) Consulente incaricato della organizzazione sanitaria: Consulente incaricato della progettazione radioprotezionista: Dr. Enzo Rizzato Dr. Paolo Scalchi DISCIPLINA OGGETTO ELABORATO RELAZIONE SUI SISTEMI DI SICUREZZA PER L ESERCIZIO CODICE ELABORATO PE G00 A RE DATA RESPONSABILE DELL INTEGRAZIONE TRA LE VARIE PROGETTAZIONI SPECIALISTICHE RESPONSABILE DELLA PROGETTAZIONE EDILE ARCHITETTONICA Arch. Luisa Fontana (LuisaFONTANAtelier architecture&engineering S.r.l. unipersonale) RESPONSABILE DELLA PROGETTAZIONE STRUTTURE Ing. Alberto Ferrari (Ramboll UK Ltd) RESPONSABILE DELLA PROGETTAZIONE IMPIANTI IDROTERMOSANITARI E MECCANICI E RESPONSABILE DELLA PROGETTAZIONE ANTINCENDIO Ing. Viliam Stefanutti (Manens-Tifs s.p.a.) RESPONSABILE DELLA PROGETTAZIONE IMPIANTI ELETTRICI-ELETTRONICI E SPECIALI Ing. Giorgio Finotti (Manens-Tifs s.p.a.) RESPONSABILE DELLA RELAZIONE GEOLOGICA Dott. Umberto Pivetta RESPONSABILE DELLA PROGETTAZIONE DELLA SICUREZZA Arch. Giuliano Elia Pasin A termini di legge (art.9 cap.2 del Codice Civile) la proprietà di questo elaborato è riservata. Si fa divieto di riprodurlo oppure di renderlo noto a terzi senza nostra previa autorizzazione REVISIONE DATA MOTIVAZIONE ESEGUITO APPROVATO MODIFICATO

2 Pagina 1 di 10 INDICE 1 PREMESSA INFORMAZIONI GENERALI IMPIANTI SPECIALI DI SAFETY Impianto Descrizione Modalità di funzionamento Impianto diffusione sonora generale (EVAC) Descrizione Modalità di funzionamento Impianto antincendio Descrizione Modalità di funzionamento... 10

3 Pagina 2 di 10 1 PREMESSA La presente relazione descrive la concezione dei sistemi di sicurezza per l esercizio del complesso ospedaliero in oggetto, con particolare riferimento ai seguenti impianti di safety e relativi sistemi di controllo: - ; - diffusione sonora generale (EVAC); - antincendio. Per tali impianti, nei paragrafi che seguono viene riportata una descrizione tecnica sintetica e sono identificate le relativa modalità di funzionamento, che dovranno essere comunque condivise e dettagliate in accordo con il Responsabile della squadra di emergenza ovvero con RSPP o altra unzione analoga.

4 Pagina 3 di 10 2 INFORMAZIONI GENERALI Per le informazioni generali (elenco elaborati, denominazioni utilizzate ed abbreviazioni, normativa di riferimento) si rimanda agli elaborati grafici e descrittivi del progetto esecutivo impianti elettrici e termomeccanici, con particolare riferimento ai seguenti: - Relazione tecnica specialistica impianti elettrici Complessivo ; - Relazione tecnica specialistica impianti termomeccanici Complessivo ; - Tav. Schema funzionale impianto di rilevazione incendi ; - Tav. Schema funzionale impianto diffusione sonora generale. - Tav. Planimetria generale reti energetiche primarie ; - Tav. Impianto idrico sanitario, scarichi e antincendio ; - Tav. Schema funzionale centrale antincendio.

5 Pagina 4 di 10 3 IMPIANTI SPECIALI DI SAFETY 3.1 Impianto Descrizione Come indicato in progetto esecutivo,è previsto un impianto per il controllo della totalità delle aree del complesso ospedaliero in oggetto, schematizzato nell elaborato grafico di riferimento Schema funzionale impianto di. Tale impianto è interfacciato con gli altri impianti di safety ; questi ultimi sono supervisionatimediante apposito sistema informatico dedicato, connesso alla rete Lan Ethernet, costituito da n.1 PC server collocato presso il locale gestione emergenze (Polo Tecnologico). Nel suddetto locale è presente inoltre n.1 pannello di controllo remoto dell impianto che consente l immediata identificazione degli allarmi anche in caso di mancanza del sistema di supervisione. L impianto in oggetto è costituito sostanzialmente dai seguenti elementi: n.6 centrali controllate a microprocessore, collocate all interno del locale impianti speciali (piano interrato dell ampliamento) ed alimentate dalla rete di continuità assoluta informatica CI, adatte alla gestione di linee ad anello (loop) a ciascuna delle quali saranno collegati gli elementi in campo singolarmente indirizzabili quali: rivelatori, moduli di ingresso / uscita, ecc... Tali centrali sono dotate di interfaccia ethernet TCP/IP, al fine della loro supervisione dalla postazione PC del sistema di controllo centralizzato impianti speciali di sicurezza; n.1 centrale di tipologia analoga alle precedenti, a servizio del Polo tecnologico, collocata all interno del locale impianti speciali adiacente alla cabina MT/BT; n.1 centrale rivelazione gas a servizio della centrale termica ubicata presso il Polo tecnologico, completa di rivelatori di gas metano per il controllo della zona di pericolo nell intorno delle rampe gas dei generatori di calore alimentati a gas metano; rivelatori di fumo di tipo ottico analogico con circuito di identificazione ad indirizzo, installati a soffitto ed entro controsoffitto dei vari locali; rivelatori combinati di fumo e di calore, con circuito di identificazione ad indirizzo, installati all interno del locale gruppo elettrogeno e presso le centrali impianti termomeccanici del polo tecnologico; sistemi rivelazione di fumo per condotte d aria, installati in corrispondenza dei collettori di ripresa (ai piani) e di mandata aria (in uscita dalle CTA), completi di sonda di campionamento e di rivelatore di fumo di tipo ottico analogico ad indirizzo ad elevata sensibilità;

6 Pagina 5 di 10 pulsanti manuali avvisatori d incendio con circuito di identificazione ad indirizzo, collocati in corrispondenza delle vie di esodo; moduli di interfaccia (di uscita) per effettuare il comando (in caso di emergenza incendio) delle apparecchiature di sicurezza quali: serrande tagliafuoco, elettromagneti di ritenuta porte tagliafuoco, ecc.; moduli di interfaccia (di ingresso) per il riporto, alla centrale, dei segnali (stato serrande tagliafuoco, allarme di guasto centrale diffusione sonora generale, ecc.) pannelli avvisatori di tipo ottico, in numero e posizione tale da garantire una adeguata udibilità delle segnalazioni di allarme, collocati presso le aree comuni (corridoi / atrii) e nei locali tecnici; terminali remoti di controllo impianto, per la segnalazione e tacitazione degli allarmi incendio, collocati in posizioni presidiate ovvero: locale gestione emergenze (Polo tecnologico), reception (piano terra corpo di fabbrica Ampliamento ), locali caposala (corpo di fabbrica Ampliamento ); pannelli di gestione emergenze, installati nei filtri a prova di fumo di ogni compartimento; magneti di ritenuta porte tagliafuoco completi di relativo punto comando di sblocco manuale a pulsante; sirene di allarme per esterni con gruppo autonomo di alimentazione a batterie; loop di in cavo twistato e schermato di tipo a ridottissima emissione di gas tossici, non propagante l incendio e resistente al fuoco per almeno 30. L impianto in oggetto è a servizio dei seguenti corpi di fabbrica / aree: ampliamento (emicicli e corpo centrale); polo tecnologico; manufatto per nuova cabina MT ENEL; ala nord piano terra (area oggetto di ristrutturazione ad elevata intensità). È previsto il suo interfacciamento con l impianto a servizio delle aree dell Ala Ovest oggetto di ristrutturazione (piani seminterrato e terra), oggetto di altro intervento Modalità di funzionamento Nella tabella 1 che segue (diagramma causa-effetto) è descritta la logica di funzionamento dell impianto in oggetto e degli altri impianti speciali di safety ad esso direttamente interfacciati (diffusione sonora generale EVAC, antincendio). Le indicazioni riportate in tale tabella dovranno comunque essere verificate ed eventualmente integrate in fase di redazione del Piano di Emergenza dell ospedale; tale documento dovrà essere

7 Pagina 6 di 10 completato contestualmente alla presentazione della S.C.I.A (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al Comando Provinciale competente dei VV.F. Tabella 1: Diagramma causa-effetto impianti speciali di safety CAUSA Generale Vani scala Piano LGE DIAGRAMMACAUSA EFFETTO 1 segnalazionein centrale e su PC supervisione Stato di regolare funzionamento impianto Stato disponibilità rete antincendio Stato normalità valvole intercettazione antincendio Anomalia di qualsiasi componente dell impianto Anomalia alimentatori 24 V cc 2 allarme da rilevatore allarme da rilevatore in sommità 2 allarme da rivelatore Allarme da rivelazione gas metano (centrale termica) X X X X X X X X X X X X X X Allarme da puls.manuale 2 segnalazione in centrale e nei PGE X X X X X X X X X X 3 segnalazione presso LGE X X X X X X X X X X X X X X 4 attivazione del conteggio tempo di ispezione (*) X X (1) X 5 chiusura serrande tagliafuoco del compartimento allarmato X X (2) X EFFETTO 6 7 Attivazione pannelli ottici relativi all'area in allarme Comando di Blocco Ventilazione CTA di piano o di compartimento X X (2) X X 8 Comando di Blocco Ventilazione CTA (tutte) X 9 Comando di Blocco estrattori cappe (zona laboratori area al grezzo) X X 10 Attivazione pannelli allarme gas X (2)

8 Pagina 7 di 10 CAUSA Generale Vani scala Piano LGE DIAGRAMMACAUSA EFFETTO 11 Apertura evacuatori di fumo Stato di regolare funzionamento impianto Stato disponibilità rete antincendio Stato normalità valvole intercettazione antincendio Anomalia di qualsiasi componente dell impianto Anomalia alimentatori 24 V cc 2 allarme da rilevatore allarme da rilevatore in sommità X (2) 2 allarme da rivelatore Allarme da rivelazione gas metano (centrale termica) Allarme da puls.manuale 12 chiusura porte tagliafuoco del compartimento allarmato X X (2) X 13 Chiusura elettrovalvole gas intercettazione gas metano (all esterno del locale centrale termica) X (2) 14 Riporto al piano degli ascensori X X 15 Attivazione sirena esterna (solo per allarmi Polo tecnologico) X X X 16 Attivazione impianto EVAC (inibizione impianti sonorizzazione sale riunioni) X X (2) X 17 Intervento squadra antincendio Inizio operazioni di evacuazione Chiamata intervento VV.F. Invio di messaggi "dal vivo" Sblocco di porte e varchi controllati (ove presenti) le attività indicate nella colonna EFFETTO successive alla n. 17 dovranno essere definite con il Responsabile della squadra di emergenza ovvero con RSSP o funzione analoga per quanto attiene alle procedure di sicurezza antincendio

9 Pagina 8 di 10 CAUSA Generale Vani scala Piano LGE DIAGRAMMACAUSA EFFETTO Stato di regolare funzionamento impianto Stato disponibilità rete antincendio Stato normalità valvole intercettazione antincendio Anomalia di qualsiasi componente dell impianto Anomalia alimentatori 24 V cc 2 allarme da rilevatore allarme da rilevatore in sommità 2 allarme da rivelatore Allarme da rivelazione gas metano (centrale termica) Allarme da puls.manuale 22 Intervento VV.F Sgancio linee elettriche BT da pulsanti di sgancio Sgancio generale linee elettriche MT/BT Inibizione gruppo elettrogeno Sgancio soccorritore CPSS Sgancio UPS reti continuità assoluta informatica e medicale le attività indicate nella colonna EFFETTO successive alla n. 17 dovranno essere definite con il Responsabile della squadra di emergenza ovvero con RSSP o funzione analoga per quanto attiene alle procedure di sicurezza antincendio 28 Completamento operazioni di evacuazione 29 Sgancio linee SIC NOTE (*): intervallo di tempo da definire con il Responsabile della squadra di emergenza o funzione analoga per quanto attiene alle procedure di sicurezza antincendio; (1): in caso di 1 allarme; (2): in caso di 2 allarme.

10 Pagina 9 di Impianto diffusione sonora generale (EVAC) Descrizione E previsto un impianto di diffusione sonora conforme alla norma CEI , in grado di inviare avvisi, messaggi e chiamate da n.2 postazioni microfoniche principali ubicate rispettivamente presso il locale gestione emergenze e presso l area pronto soccorso 118 (piano seminterrato, emiciclo nord). L impianto è essenzialmente costituito da: n.1 unità centrale di tipo a microprocessore con struttura modulare, completa di n.2 amplificatori per ogni zona servita, unità di controllo e sorveglianza linee, sistema di alimentazione con batterie conforme a norma EN 54-4 ed accessori vari. Tale centrale, articolata su n.3 armadi rack u.s., sarà collocata presso il locale impianti speciali (piano interrato, emiciclo nord); postazioni microfoniche ad uso esclusivo del VV.F ubicate presso i vari blocchi scale, in corrispondenza dell ingresso dall esterno; n.2 postazioni microfoniche principali collocate presso i locali presidiati precedentemente specificati. Tali postazioni sono dotate in particolare, di apposita tastiera numerica per consentire la selezione delle zone verso le quali impartire i messaggi di allarme/evacuazione; diffusori sonori di potenza fino a 6W per installazione da incasso nel controsoffitto lungo i corridoi, nelle zone filtro e nelle aree comuni ai vari piani; diffusori sonori di potenza fino a 6W per installazione in vista a parete nei pianerottoli dei vani scala; diffusori sonori a tromba per installazione sporgente in vista a parete nei locali tecnici di elevate dimensioni; linee di alimentazione dei diffusori di suono, in partenza dai relativi amplificatori di pertinenza, in cavo resistente al fuoco di tipo FTG10OM1 a Norma CEI Le sorgenti sonore (diffusori di suono) sono equipaggiate con fusibili termici e morsettiere ceramiche per assicurare la continuità di servizio della linea di diffusione anche in condizioni di incendio. Ogni compartimento antincendio sarà servito da n.2 canali audio e dalle relative linee attestate su amplificatori distinti. Così facendo, in condizioni di malfunzionamento di un amplificatore sarà comunque assicurata la continuità di servizio del sistema. Per il relativo schema funzionale si rimanda alla tavola grafica PEG00EEG005.

11 Pagina 10 di Modalità di funzionamento Le modalità di funzionamento dell impianto diffusione sonora generale (EVAC) sono descritte nella figura 1 diagramma causa-effetto impianti speciali di safety riportata nel precedente paragrafo relativo all impianto. 3.3 Impianto antincendio Descrizione L impianto idrico antincendio sarà realizzato in conformità alle normative vigenti ed a quanto previsto nella pratica di prevenzione incendi presentata al comando dei VV.F di Vicenza. Esso è costituito essenzialmente da idranti UNI 45 a parete, collocati in modo da coprire interamente le superfici di tutti i piani dell edificio. La rete antincendio,a servizio dell intero complesso ospedaliero,sarà derivata dalla nuova centrale antincendio prevista nel nuovo Polo Tecnologico e sarà costituita da tubazioni in acciaio zincato. La rete antincendio esterna alimenterà anche gli idranti soprassuolo UNI 70 per la protezione perimetrale esterna degli edifici. Ad integrazione degli idranti interni UNI 45, sono previsti estintori portatili a polvere o a CO2 (in funzione dei locali) nella quantità di 1 ogni 100 m 2 di superficie, oltre ad alcuni nei locali a rischio specifico (depositi, locali tecnici, ecc.) Modalità di funzionamento Sia gli idranti (UNI 45 ed UNI 70) che gli estintori sono ad attivazione manuale da parte del personale della squadra antincendio; possono essere attivati anche dal personale sanitario che sarà istruito con appositi corsi di formazione.

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