M.B.V. Fisiologia della depurazione

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1 Ascoli Piceno San Benedetto del Tronto M.B.V. Fisiologia della depurazione Vittoria Di Trani 20 dicembre 2011 U.O. Servizio Veterinario di Igiene degli Alimenti di Origine Animale San Benedetto del Tronto

2 Depurazione e filtrazione REGOLAMENTO (CE) N. 853/2004 ALLEGATO I «Molluschi bivalvi»: i molluschi lamellibranchi filtratori. ALLEGATO III SEZIONE VII: MOLLUSCHI BIVALVI VIVI La presente sezione si applica ai molluschi bivalvi vivi. Fatta eccezione per le disposizioni relative alla depurazione si applica anche agli echinodermi vivi, ai tunicati vivi e ai gasteropodi marini vivi. Cosa vuol dire organismi FILTRATORI?

3 Branchie di mitilo Tutto parte da qui

4 Branchie scambio gassoso captazione delle particelle alimentari Normalmente ve ne sono due su ciascun lato. Sono fissate lungo il loro margine dorsale al mantello ed al piede. FILIBRANCHI Arcidae, Mytilidae, Pectinidae, Ostreidae. EULAMELLIBRANCH I Solenidae, Tellinidae, Cardidae, Veneridae.

5 Branchie Solco alimentare Questo aumento di complessità delle branchie è volto quasi esclusivamente alla specializzazione nella captazione di cibo: quanto più primitiva è la struttura della branchia, tanto più predomina la funzione respiratoria su quella alimentare.

6 Branchie di mitilo al microscopio elettronico (s.angoulvant.net)

7 Branchie Ciglia anteriori Ciglia antero-laterali Ciglia laterali + Muco

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9 Apparato digerente Sfruttando una corrente intracorporea per l assunzione di cibo, la maggior parte dei Bivalvi si nutre di materiali sospesi nella colonna d'acqua (sospensivori): batteri, fitoplancton (microalghe), piccoli protozoi ciliati, resti organici, larve e uova di un gran numero di specie. L acqua circostante viene incanalata dal sifone inalante alle branchie. Innumerevoli ciglia vibratili sospingono le particelle più grossolane verso il basso, lasciandole cadere nel mantello PSEUDOFECI. Le particelle più fini progrediscono fino all apertura della bocca dove incontrano i PALPI LABIALI che le immettono in cavità boccale. Mytilus edulis pompa 1l/h di acqua per grammo p.v. Crassostrea virginica è in grado di filtrare 37 l/h.

10 Il grado di captazione è strettamente correlato alle dimensioni del particellato... Graph showing the particle retention efficiency of a variety of bivalves as a function of particle size. Maximum efficiency of each species = 100 % (from Vahl, 1973)

11 Il grado di captazione è strettamente correlato alle dimensioni del particellato... e alla sua densità. Mytilus edulis. Concept of the interrelationships existing between filtration rate, assimilation efficiency and food concentration. (from Navarro and winter, 1982) Assimilation rate is maintained constant by the progressive decrease of the filtration rate.

12 Il grado di captazione è strettamente correlato alle dimensioni del particellato... e alla sua densità. Daily rhythm of the filtration rate of Crassostrea gigas. (from Coppelo, 1982) However the feeding and digestion rhythms are controlled by the variability of the feed at disposal.

13 Il grado di captazione è strettamente correlato alle dimensioni del particellato e alla sua densità...e non solo Aquat Toxicol Apr 15;97(2): Epub 2010 Jan 25. Feeding mechanics as the basis for differential uptake of the neurotoxin domoic acid by oysters, Crassostrea virginica, and mussels, Mytilus edulis. Mafra LL Jr, Bricelj VM, Ouellette C, Bates SS. 1) Mussels were unable to discriminate between long- and shortcelled Pseudo-nitzschia multiseries clones from a mixed suspension, whereas oysters were previously shown to preferentially reject long cells (>70μm) in pseudofeces. 2) Both bivalves selectively rejected P. multiseries cells from mixed suspensions containing a flagellate but not another diatom. 3) Clearance rate and domoic acid uptake by oysters were negligible at 4 degrees C but increased with increasing temperature up to 18 degrees C.

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15 Palpi labiali Epatopancreas Stomaco Ano

16 Le particelle incanalate nell esofago formano un cordone mucoso. La porzione posteriore dello stomaco costituisce il sacco dello stilo, contenente lo stilo cristallino. Un estremità dello stilo poggia su una piastra chitinosa, lo scudo gastrico. Le ciglia che rivestono la parete dello stomaco imprimono allo stilo un movimento rotatorio (anche 500rpm) causandone lo sfregamento sullo scudo e la liberazione di enzimi per la digestione dei glucidi (amilasi). La velocità di rotazione dello stilo è condizionata da T, ph, pressione del cibo nello stomaco. Lo stilo è continuamente riprodotto nelle specie sommerse, rigenerato nelle ore di alta marea nelle specie intertidali.

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18 Infine, la rotazione spinge di continuo materiale parzialmente digerito verso la regione di cernita dello stomaco, dove le sostanze indigerite vengono convogliate all intestino e le particelle fini sono dirette agli sbocchi delle ghiandole digerenti, a duplice funzione: 1. secernere enzimi digestivi; 2. assorbire particelle alimentari. Dunque, la digestione è sia extracellulare, soprattutto nello stomaco, che intracellulare, soprattutto nell epatopancreas. Per le specie intertidali si osserva la prevalenza della digestione extracellulare in fase di bassa marea. Si ritiene che il transito duri generalmente da 0,5 a 2 giorni.

19 Le pareti delle ghiandole digestive sono ricoperte da 2 tipi di cellule: cellule digerenti (principalmente) e cellule secretorie.

20 Intestino Dallo stomaco parte l intestino posteriore più o meno circonvoluto, che si apre con l ano nella cavità palleale, in posizione aborale. Palpi labiali Epatopancreas Stomaco Ano

21 grazie