Politica Economica Avanzata Annalisa Cristini uff.216

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1 Politica Economica Avanzata Annalisa Cristini uff.216

2 Organizzazionedel corso Orari lezione Ma Me Gio Ricevimento: Giovedì 16.30

3 Politica Economica Avanzata e : 5 Cfu= 20 lezioni : 3 Cfu= 12 lezioni 6829 e parte 8 lezioni 23/09-08/ e parte 12 lezioni 28/10 20/11

4 Produttivitàed efficienza: il ruolo di fattori interni e esterni all impresa Perché la produttività è una variabile di interesse? Problema: scarsa o nulla crescita della produttività in Italia ( e in Europa) Cosa ci insegna l economia a riguardo? Definizioni e teoria economica sui concetti di produttività ed efficienza Quali fattori influenzano la produttività?

5 Produttivitàed efficienza: il ruolo di fattori interni e esterni all impresa I fattori interni all impresa - effort manageriale (teoria) - pratiche manageriali (evidenza) - effort dei lavoratori e salario I fattori esterni o di contesto - istituzioni e regolamentazioni -grado di concorrenza e mktdel prodotto - funzionamento del mkt del lavoro Evidenza empirica Impostazione teorica Il ruolo della PE: può influenzare questi fattori? Come? Quali effetti? Bibliografia: articoli

6 Prima parte: fattori interni all impresa L1. Fatti, misure (BdI) L2. Concetti di produttivitàe efficienza (contabilitàdella crescita; concetti di efficienza) L3. Il ruolo dei fattori interni all impresa E possibile studiare/verificare il ruolo della concorrenza con dati a livello di impresa bilancio? L4. Effetti sulla produttivitàe sulla crescita (Nickell, vari articoli) L5. La concorrenza incentiva i manager? L6. La qualitàdel manager come spiegazione della produttività(bloom e Van Reenen) L7. La qualità del manager L8. Considerazioni conclusive alla prima parte

7 Seconda parte: i fattori di contesto L9. Introduzione L10. Il contesto in cui opera l impresa: istituzioni e regolamentazioni nel mktdel prodotto e nel mktdel lavoro: come influenzano la produttività? L12. Regolamentazioni: indicatori OCSE L13. Effetti sulla produttività(nicoletti-scarpetta) L14. Relazioni tra mktdel prodotto e del lavoro L15. Relazioni.. L16. Un modello teorico per interpretare gli effetti delle riforme strutturali (Blanchard e Giavazzi) L17. BG: equilibrio parziale; breve periodo L18. BG: equilibrio generale; lungo periodo L19. Riforme strutturali e politiche di transizione L20. Conclusione al corso

8 Bibliografia BCE, vari Bollettini mensili Banca d Italia, vari Bollettini menasili O.Blancharde Giavazzi(2001) "Macroeconomic effects of regulations and de-regulations in product and labour markets" Quarterly Journal of Economics. N.Bloom e J.Van Reenen(2007) Measuring And Explaining Management Practices Across Firms And Countries Quarterly Journal of Economics Harvey LeibensteinAllocativeEfficiency vs. "X-Efficiency"The American Economic Review, Vol. 56, No. 3. (Jun., 1966), pp Jones C. (2002) Introduction to Economic Growth New York; London: Norton, Appendice A S.Nickell(1996) Competition and Corporate Performance, Journal of Political Economy,104. pp S.Nickellet al. (1997) "What makes firms perform well?", European Economic Review, 41. pp S.Nickell(1999) "Product markets and labour markets", Labour Economics 6. G. Nicolettie S. Scarpetta Regulation, productivity and growth Economic Policy, April 2003 K. M. Schmidt (1997) Managerial Incentives and Product Market Competition The Review of Economic Studies, Vol. 64, No. 2. pp (solo introduzione e conclusione)

9 La centralitàdella produttività In un economia sviluppata, la crescita della produttivitàdel lavoro costituisce di norma la determinante principale del miglioramento del prodotto potenziale e del tenore di vita sul piùlungo periodo. E oggi particolarmente rilevante per Invecchiamento della popolazione Obiettivi di Lisbona (marzo 2000)

10 CONSIGLIO EUROPEO (STRAORDINARIO) DI LISBONA, 23 E 24 MARZO 2000 Il Consiglio europeo ha tenuto una sessione straordinaria il 23 e 24 marzo 2000 a Lisbona per concordare un nuovo obiettivo strategicoper l'unione al fine di sostenere l'occupazione, le riforme economichee la coesione socialenel contesto di un'economia basata sulla conoscenza L'Unione si è ora prefissata un nuovo obiettivo strategico per il nuovo decennio: diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale

11 Andamento della produttività nell area euro La produttivitàdel lavoro descrive la relazione tra il prodotto in termini reali e l input di lavoro utilizzato nella produzione. Quest ultimo si misura di norma in termini di occupati o di ore lavorate. Volatile, varia con il ciclo Ciclo: min 1981, 1993, 2003 due periodi e

12 PIL/ore > PIL/N perché? Come descrivereste l andamento?

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14 La produttivitàrallenta Stati Uniti l analisi si concentra in genere sulla produttivitàoraria del settore privato non agricolo, nell area dell euro i dati ufficiali riguardano la produttività per occupato nell intera economia.

15 Gli effetti sul tenore di vita

16 Scomposizione del PIL per abitante Y POP = Y H H N N POP Tassi di crescita: tasso di crescita = X t X X t 1 t 1 crescita nell'istante di tempo : dx dt = X& Tasso di crescita nell'istante di tempo : g X = X& X Ricorda : d log z = 1/ z Trasformazione logaritmica, logx t d log X dt t = 1 X dx dt t = g X

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18 Da dove deriva la crescita del PIL Y / POP Y / H per abitante Y Y H N = POP H N POP Y Y H N log = log + log + log POP H N POP Y Y H N d log d log d log d log POP = H + N + POP dt dt dt dt g = g + g + g H / N N / POP Produt oraria Quota della pop occupata PIL pro capite Ore per occupato Utilizzo del lavoro

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20 Il calo della produttivitàdalla metàdegli anni novanta non dipende dalla misura utilizzata (orario o per addetto; totale economia o settore) Le misure standard dell input di lavoro, come le ore lavorate totali, sono sufficientemente precise? Cambiamenti nella qualitàdel lavoro (variazioni nella quota di lavoratori con livelli di istruzione superiore e maggiore esperienza nel mercato del lavoro) non sono considerati Potenziale sottostima del contributo dell input di lavoro alla crescita economica.

21 Un indicatore della qualitàdel lavoro Intuitivamente si vorrebbe tener conto del fatto che la qualitàdel lavoro aumenta con il crescere dell incidenza delle ore totali lavorate da soggetti a maggior capitale umano e produttivitàcome quelli con un livello di istruzione superiore e quelli con più esperienza lavorativa E possibile ottenere un indicatore di questo tipo? Sì, ma servono dati i dati di salari e occupazione disaggregati per livello di istruzione, classe di etàe sesso. L indice suddivide le ore totali lavorate in base al capitale umano che incorporano e calcola un indice totale ponderato 1. Si stimano i pesi di 30 gruppi diversi di lavoratori (classificati in maniera incrociata per istruzione, etàe sesso) in 12 paesi dell area euro. 2. I pesi sono combinati con i dati sulle ore totali lavorate per gruppi di lavoratori classificati in maniera incrociata per paese e per caratteristiche del lavoratore ricavati dall indagine europea sulle forze di lavoro

22 Questo indicatore risente di elementi tendenziali e di elementi ciclici. Nelle fasi cicliche espansive decresce. Perché?