Aldo Altamore Dipartimento di Matematica e Fisica.

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Rocco Romagnoli
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1 Aldo Altamore Dipartimento di Matematica e Fisica

2 Dal Public Understanding of Science al Public Engagement Nella odierna Società della Conoscenza è grandemente maturata tra gli scienziati la consapevolezza della inderogabile necessità di diffondere i risultati delle loro ricerche e far comprendere ai cittadini di ogni età che senso ha fare scienza. La comunicazione scientifica è entrata tra le attività istituzionali degli enti di ricerca e dei dipartimenti universitari, al punto tale che il rapporto con la società è divenuto una terza missione per i ricercatori e le istituzioni, che si affianca alla produzione di conoscenza e alla formazione di nuovi studiosi. I giovani e gli studenti sono i soggetti principali a cui le attività comunicazione si rivolgono. Di pari passo, anche attraverso delle moderne tecnologie dell informazione e della comunicazione (TIC), sono stati realizzati strumenti di comunicazione molto attraenti. Per approfondimenti si veda: M. Bucchi 2003, M.Bucchi 2008, Il Sole 24 Ore,

3 La situazione in Italia Anche in Italia le iniziative e gli approcci sono molteplici. Vanno dalle tradizionali conferenze divulgative, agli open day e laboratori presso gli istituti di ricerca, ai caffè scientifici, ai festival della scienza, ai musei scientifici e science center, alla diffusione del sapere scientifico attraverso il web e gli altri media. Tuttavia, a differenza di quanto avviene negli altri paesi, queste attività non hanno ancora completamente assunto caratteristiche strutturali forti, e sono ancora basate in molti casi sul volontariato di alcuni ricercatori, senza prevedere la creazione di figure professionali ad hoc ed il rafforzamento delle linee di ricerca in didattica e comunicazione delle scienze. Troppo spesso la Comunicazione della Scienza da parte degli atenei e degli enti di ricerca ha solo finalità promozionali per l istituzione; con poca attenzione alla formazione dei giovani. C è ancora una tendenza diffusa a trasmettere i risultati della Ricerca Scientifica, considerando gli studenti come soggetti passivi e non come protagonisti del loro apprendimento. Talvolta si tende a stupire e non a formare, reiterando il cosiddetto Modello del Deficit, già dominante nei media e qualche volta presente anche nella stessa scuola. Per approfondimenti sul Modelo del Deficit si veda: P. Greco 2001, Sapere 67, n.1, p. 38

4 Nell ambito della Fisica luci ed ombre Ombre: A fronte di una crisi profonda della scuola e di una drammatica riduzione tra i giovani delle vocazioni scientifiche, nell ambito della Fisica, da almeno venti anni, non è stata più data la dovuta attenzione alla ricerca didattica e alla formazione degli insegnanti. Le linee di ricerca didattica in Fisica, sono andate sempre più regredendo fino a scomparire da alcune sedi. In altre discipline, come la matematica, questo processo non è stato così severo e la ricerca didattica in queste aree è oggi più diffusa e vitale. Luci: Il crollo delle immatricolazioni ha fatto aprire gli occhi: il Progetto Lauree Scientifiche (PLS) ha rappresentato un inversione di tendenza. Tra il 2005 e il 2009 le sinergie tra PLS e indirizzi scientifici delle SSIS hanno prodotto un benefico effetto. È gradualmente maturata la consapevolezza che l orientamento degli studenti deve essere soprattutto formativo e non solo informativo. Negli ultimi anni, con la discussione sulle lauree magistrali indirizzate all insegnamento e l avvio dei Tirocini Formativi Attivi, è cresciuta grandemente l attenzione dei fisici ai temi educativi e alla formazione in servizio e iniziale degli insegnati.

Cosa ci dice la ricerca didattica su come si dovrebbe insegnare Fisica E meglio una testa ben fatta piuttosto che una testa ben piena Michel de Montaigne (1533-1592), Saggi XXIV, 1580 Un insegnamento

( Inquiry Based Science Education ) Si deve dare priorità alla comprensione di come funziona la scienza Non all accummulo di una gran quantità non ben definita di conoscenze. M.

5 Cosa ci dice la ricerca didattica su come si dovrebbe insegnare Fisica E meglio una testa ben fatta piuttosto che una testa ben piena Michel de Montaigne ( ), Saggi XXIV, 1580 Un insegnamento efficace delle scienze sperimentali è basato sul coinvolgimento personale dello studente nella soluzione di problemi attraverso i metodi propri dell indagine scientifica. ( Inquiry Based Science Education ) Si deve dare priorità alla comprensione di come funziona la scienza Non all accummulo di una gran quantità non ben definita di conoscenze. M.de Montaigne, 1580 Nell azione didattica è fondamentale incoraggiare la progressiva acquisizione delle abilità tipiche dell investigazione scientifica, quali: - la produzione di ipotesi; - la loro verifica sperimentale; - il controllo delle condizioni al contorno; - la definizione di un modello che permetta di trarre conclusioni e fare previsioni. Si tratta di adattare ripetutamente alla didattica, in contesti e con contenuti differenti, le modalità che sono proprie del progresso della scienza moderna. Rapporto Rocard 2007 A scuola si dovrebbe impostare il lavoro da svolgere con le classi con l obiettivo di Fare scienza piuttosto che Fare lezione M. Rocard et al. 2007, Science Education now: a renewed pedagogy for the future of Europe, European Commission Marisa Michelini Edgar Morin 2000, La testa ben fatta. Raffaello Cortina Editore Franco Pirrami 2013, ,

6 Conclusioni - Quali prospettive 1 Il futuro dell'unione Europea sarà fortemente legato alla capacità delle nuove generazioni di acquisire e sviluppare competenze nell'ambito del delle "Scienze dure": Matematica, Fisica, Scienze dei Materiali e Chimica. Nel prossimo futuro è quindi indispensabile una maggiore collaborazione educativa tra insegnanti e ricercatori finalizzata alla co-progettazione di attività sperimentali o pratiche (approccio hands-on) in cui gli studenti siano protagonisti del loro apprendimento. Queste attività educative in collaborazione tra scuola e ricerca non devono essere episodiche ma inserite ordinariamente nella didattica curriculare. Si può prevedere anche l avvio di piccoli progetti di ricerca in cui siano coinvolti direttamente gli studenti e gli insegnati insieme ai ricercatori. Questi progetti potrebbero essere basati anche sugli archivi di dati scientifici acquisti dai grandi progetti di ricerca internazionali (e.g. CERN, ESO, HST etc). In molti casi gli a archivi sono già da ora accessibili (e.g. Virtual Observatory) e prevedono librerie di software semplificati per uso didattico. Per approfondimenti si veda: Osservatorio Virtuale Europeo, Materiali educativi CERN-LHC,

By comparing and analysing national activities and programmes a common knowledge based on innovative didactic approaches to

7 Per ulteriori approfondimenti sulla collaborazione educativa Scuola-Ricerca Form-it provide a platform for supporting the reform and modernisation of science education in European member states. By comparing and analysing national activities and programmes a common knowledge based on innovative didactic approaches to teaching of science was established. Schools and research institutions are to be supported by implementing the innovative model of Research and Education Cooperation.

8 Conclusioni - Quali prospettive 2 È inoltre auspicabile e importante che gli atenei intraprendano azioni per la rivitalizzazione della ricerca didattica in Fisica con l immisione di giovani che vi si dedichino a tempo pieno (dottorati, assegni di ricerca, posizioni permanenti di docenza). In questo processo è indispensabile il contributo degli Enti di ricerca che devono fare la loro parte creando gruppi stabili (composti da personale strutturato) per la Comunicazione e la Didattica della Fisica Sarebbe una grande occasione per i Fisici per recuperare il tempo perduto e non rischiare un ulteriore regresso. Questo implica sia per gli enti di ricerca che per le università, l attivazione e il sostegno di linee di ricerca basate su modelli che integrino le modalità informali (caratteristici della comunicazione al pubblico delle scienze) con quelle formali (caratteristiche della formazione scolastica), in un più stretto rapporto tra le strutture di ricerca, il mondo della scuola e la realtà dei musei scientifici.

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