EMC VSPEX END-USER COMPUTING

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1 GUIDA ALLA PROGETTAZIONE EMC VSPEX END-USER COMPUTING Citrix XenDesktop EMC VSPEX Abstract La presente descrive come progettare una soluzione EMC VSPEX End-User Computing per Citrix XenDesktop che utilizza EMC ScaleIO e VMware vsphere per fornire le piattaforme di virtualizzazione e di storage. Febbraio 2015

2 Copyright 2015 EMC Corporation. Tutti i diritti riservati. Pubblicato in Italia. Pubblicato nel febbraio 2015 EMC ritiene che le informazioni contenute nel presente documento siano esatte alla data di pubblicazione. Le informazioni sono soggette a modifica senza preavviso. Le informazioni contenute nella presente documentazione vengono fornite "così come sono". EMC Corporation non riconosce alcuna garanzia di nessun genere inerente le informazioni riportate nella presente pubblicazione, tra cui garanzie implicite di commerciabilità o idoneità ad un determinato scopo. L'utilizzo, la copia e la distribuzione dei prodotti software di EMC descritti in questo documento richiedono una licenza d'uso valida per ciascun software. EMC 2, EMC e il logo EMC sono marchi o marchi registrati di EMC Corporation negli Stati Uniti e in altri paesi. Tutti gli altri marchi citati nel presente documento appartengono ai rispettivi proprietari. Per un elenco aggiornato dei nomi dei prodotti EMC, vedere la sezione EMC Corporation Trademarks sul sito web italy.emc.com. EMC VSPEX End-User Computing Citrix XenDesktop Part Number H EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

3 Sommario Sommario Capitolo 1 Introduzione 9 Scopo della guida Valore per il business Ambito Audience Terminologia Capitolo 2 Operazioni preliminari 13 Workflow di implementazione Documentazione consigliata Solution overview di VSPEX Guida all'implementazione di VSPEX Guida della VSPEX Proven Infrastructure Capitolo 3 Solution overview 15 Panoramica EMC VSPEX Proven Infrastructure Architettura della soluzione Architettura generale Architettura logica Componenti chiave Gestore della virtualizzazione dei desktop Citrix XenDesktop Machine Creation Services Citrix Provisioning Services Citrix Personal vdisk Citrix Profile Management Livello di virtualizzazione VMware vsphere VMware vcenter Server VMware vsphere High Availability (HA) Livello di elaborazione Livello di rete Livello di storage EMC ScaleIO Architettura Resilienza ed elasticità EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 3

4 Sommario Gestione e interoperabilità Funzionalità di livello enterprise ScaleIO Soluzione Citrix ShareFile StorageZones Capitolo 4 Dimensionamento della soluzione 35 Panoramica Carico di lavoro di riferimento Scale-out Blocchi predefiniti di VSPEX Approccio modulare Blocchi predefiniti convalidati Pianificazione della high availability Linee guida per il dimensionamento Introduzione al Customer Sizing Worksheet Utilizzo del Customer Sizing Worksheet Personalizzazione del blocco predefinito Calcolo dei requisiti del blocco predefinito Fine tuning delle risorse hardware Riepilogo Capitolo 5 Considerazioni sulla progettazione della soluzione e best practice 59 Panoramica Considerazioni sulla progettazione del server Best practice per il livello server Hardware del server convalidato Virtualizzazione della memoria di vsphere Linee guida per la configurazione della memoria Considerazioni sulla progettazione della rete Hardware di rete convalidato Linee guida per la configurazione di rete Considerazioni sulla progettazione dello storage Panoramica Configurazione di storage convalidata Virtualizzazione dello storage vsphere Virtual machine ScaleIO High availability e failover Livello di virtualizzazione Livello di elaborazione Livello di rete Livello di storage EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

5 Sommario Profilo del test di convalida Caratteristiche del profilo Capitolo 6 Documentazione di riferimento 75 Documentazione EMC Altri documenti Appendice A Customer Sizing Worksheet 77 Customer Sizing Worksheet per End-User Computing Stampa del foglio di lavoro EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 5

6 Sommario Figure Figura 1. EMC VSPEX Proven Infrastructure Figura 2. Architettura della soluzione convalidata Figura 3. Architettura logica Figura 4. Componenti dell'architettura di XenDesktop Figura 5. Esempio di progettazione di una topologia di rete con high availability Figura 6. Ribilanciamento automatico quando si aggiungono dei dischi Figura 7. Ribilanciamento automatico quando vengono rimossi dei dischi Figura 8. Domini di protezione Figura 9. GUI attiva di ScaleIO Figura 10. Funzionalità di livello enterprise di ScaleIO Figura 11. Due esempi su come eseguire lo scale-out delle risorse per i desktop virtuali con provisioning MCS Figura 12. Risorse richieste dal pool delle virtual machine di riferimento Figura 13. Determinazione del numero massimo di desktop virtuali con provisioning MCS per blocco predefinito baseline - Esempio Figura 14. Determinazione del numero massimo di desktop virtuali con provisioning MCS per blocco predefinito personalizzato - Esempio Figura 15. Determinazione del numero massimo di desktop virtuali con provisioning MCS per blocco predefinito personalizzato - Esempio Figura 16. Determinazione del numero massimo di desktop virtuali con provisioning MCS per blocco predefinito baseline - Esempio Figura 17. Determinazione del numero massimo di desktop virtuali con provisioning MCS per blocco predefinito personalizzato - esempio Figura 18. Determinazione del numero massimo di desktop virtuali con provisioning MCS per blocco predefinito personalizzato - Esempio Figura 19. Determinazione del numero massimo di desktop virtuali con provisioning MCS o PVS per blocco predefinito baseline - Esempio Figura 20. Determinazione del numero massimo di desktop virtuali con provisioning MCS o PVS per blocco predefinito personalizzato - Esempio Figura 21. Determinazione del numero massimo di desktop virtuali con provisioning MCS o PVS per blocco predefinito personalizzato - esempio Figura 22. Utilizzo della memoria dell'hypervisor Figura 23. Impostazioni di memoria della virtual machine Figura 24. Esempio di progettazione di una rete con HA Figura 25. Reti richieste Figura 26. Tipi di dischi virtuali VMware Figura 27. High Availability a livello di virtualizzazione Figura 28. Alimentatori ridondanti Figura 29. High Availability a livello di rete Figura 30. Versione stampabile del Customer Sizing Worksheet EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

7 Tabelle Sommario Tabella 1. Terminologia Tabella 2. Workflow di implementazione Tabella 3. Configurazione dell'architettura della soluzione Tabella 4. Componenti della soluzione Tabella 5. Livello di rete Ethernet con switch da 10 Gb consigliato Tabella 6. VSPEX End-User Computing: Processo di progettazione Tabella 7. Caratteristiche dei desktop virtuali di riferimento Tabella 8. Configurazione dei nodi dei blocchi predefiniti con i desktop non PvD con provisioning MCS Tabella 9. Configurazione dei nodi dei blocchi predefiniti con i desktop non PvD con provisioning PVS Tabella 10. Configurazione dei nodi dei blocchi predefiniti con i desktop PvD con provisioning MCS Tabella 11. Configurazione dei nodi dei blocchi predefiniti con i desktop PvD con provisioning PVS Tabella 12. Configurazione dei nodi dei blocchi predefiniti con i desktop HSD con provisioning MCS e PVS Tabella 13. Esempio di Customer Sizing Worksheet Tabella 14. Risorse dei desktop virtuali di riferimento Tabella 15. Risorse dei desktop virtuali di riferimento Tabella 16. Numero massimo di desktop virtuali per nodo Tabella 17. Numero di nodi necessari per supportare 150 desktop virtuali non PvD Tabella 18. Numero di nodi necessari per supportare 150 desktop virtuali PvD Tabella 19. Numero di nodi necessari per supportare 150 desktop virtuali HSD Tabella 20. Configurazione ridefinita del nodo di blocchi predefiniti - Esempio Tabella 21. Aggiunta di un disco alla configurazione ridefinita del nodo di blocchi predefiniti - Esempio Tabella 22. Configurazione ridefinita del nodo di blocchi predefiniti - Esempio Tabella 23. Aggiunta di un disco alla configurazione ridefinita del nodo di blocchi predefiniti - Esempio Tabella 24. Configurazione ridefinita del nodo di blocchi predefiniti - esempio Tabella 25. Aggiunta di dischi alla configurazione ridefinita del nodo di blocchi predefiniti - Esempio Tabella 26. Esempio di dimensionamento dei nodi Tabella 27. Totale componenti risorse server Tabella 28. Hardware del server Tabella 29. Capacità minima di switching per ogni nodo Tabella 30. Requisiti di sistema per ScaleIOVM Tabella 31. Profilo dell'ambiente convalidato Tabella 32. Customer Sizing Worksheet EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 7

8 Sommario 8 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

9 Capitolo 1: Introduzione Capitolo 1 Introduzione In questo capitolo sono descritti gli argomenti seguenti: Scopo della guida Valore per il business Ambito Audience Terminologia EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 9

10 Capitolo 1: Introduzione Scopo della guida Valore per il business L'architettura della soluzione EMC VSPEX End-User Computing offre ai clienti un sistema moderno, in grado di ospitare un elevato numero di desktop virtuali con Performance Level costante. Questa soluzione VSPEX End-User Computing per Citrix XenDesktop viene eseguita su un livello di virtualizzazione di VMware vsphere supportato da EMC ScaleIO, che garantisce lo storage. In questa soluzione, i componenti dell'infrastruttura di virtualizzazione dei desktop sono implementati su una Proven Infrastructure VSPEX Private Cloud per VMware vsphere, mentre i desktop sono ospitati su risorse dedicate. I componenti di elaborazione e di rete, definiti dai partner di EMC VSPEX, sono progettati in modo da essere ridondanti e sufficientemente potenti per gestire le esigenze di elaborazione e di dati di un ambiente di virtual machine di grandi dimensioni. Questa soluzione VSPEX End-User Computing è convalidata per supportare fino a 200 desktop virtuali. Le configurazioni convalidate sono basate su un carico di lavoro desktop di riferimento e rappresentano la base su cui creare soluzioni personalizzate a costi contenuti per i singoli clienti. Le infrastrutture End-User Computing o Virtual Desktop Infrastructure (VDI) virtuali rappresentano un'offerta di sistemi complessi. La presente Guida alla progettazione descrive come progettare una soluzione di End-User Computing per Citrix XenDesktop in base a best practice e illustra come dimensionare la soluzione in base alle esigenze del cliente, utilizzando lo strumento EMC VSPEX Sizing Tool o il foglio di lavoro Customer Sizing Worksheet. Le applicazioni aziendali stanno passando ad ambienti consolidati di storage, rete ed elaborazione. Questa soluzione VSPEX End-User Computing con VMware riduce le complessità associate alla configurazione di ogni componente di un modello di implementazione tradizionale. La soluzione semplifica la complessità legata alla gestione dell'integrazione senza rinunciare alle opzioni di progettazione e implementazione delle applicazioni. Consente inoltre l'unificazione delle attività di amministrazione, garantendo nel contempo il controllo e il monitoraggio appropriati della separazione dei processi. La soluzione VSPEX End-User Computing per Citrix XenDesktop offre diversi vantaggi per il business: Una soluzione di virtualizzazione end-to-end che consente di utilizzare le funzionalità dei componenti dell'infrastruttura unificata Virtualizzazione efficiente di un massimo di 200 desktop virtuali per diversi use case dei clienti Architetture di riferimento affidabili, flessibili e scalabili 10 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

11 Capitolo 1: Introduzione Ambito La presente descrive come pianificare una soluzione EMC VSPEX End-User Computing per Citrix XenDesktop semplice, efficace e flessibile. Contiene inoltre alcuni esempi di implementazione su EMC ScaleIO. I componenti dell'infrastruttura di virtualizzazione dei desktop di questa soluzione sono implementati su una Proven Infrastructure VSPEX Private Cloud per VMware vsphere, mentre i desktop sono ospitati su risorse dedicate. La guida illustra inoltre come dimensionare Citrix XenDesktop nella infrastruttura VSPEX, allocare le risorse secondo le best practice e utilizzare al meglio tutti i vantaggi offerti da VSPEX. Audience Questa guida è destinata al personale EMC interno e ai partner EMC VSPEX qualificati. Nella presente guida si presuppone che i partner VSPEX che intendono implementare questa VSPEX Proven Infrastructure per Citrix XenDesktop dispongano della formazione e dell'esperienza necessarie per installare e configurare una soluzione End-User Computing basata su Citrix XenDesktop con vsphere come hypervisor, lo storage ScaleIO e l'infrastruttura associata. Si presuppone inoltre che i lettori abbiano già familiarità con le policy di sicurezza del database e dell'infrastruttura dell'installazione personalizzata. In questa guida vengono forniti riferimenti esterni, ove applicabile. EMC consiglia ai partner che intendono implementare questa soluzione di acquisire familiarità con tali documenti. Per informazioni, consultare Documentazione consigliata e Capitolo 6: Documentazione di riferimento. EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 11

12 Capitolo 1: Introduzione Terminologia La Tabella 1 elenca la terminologia utilizzata nella presente guida. Tabella 1. Terminologia Termine Architettura di riferimento Carico di lavoro di riferimento End-User Computing Definizione Architettura convalidata che supporta questa soluzione VSPEX End-User Computing su un punto di scala specifico. Per le soluzioni VSPEX End-User Computing, il carico di lavoro di riferimento è definito come un singolo desktop virtuale (il desktop virtuale di riferimento) con le caratteristiche del carico di lavoro illustrate in Tabella 7 alla pagina 37. Se si confronta l'utilizzo effettivo da parte del cliente con questo carico di lavoro di riferimento, è possibile estrapolare il tipo di architettura di riferimento da scegliere come base per l'implementazione VSPEX del cliente. Fare riferimento a Carico di lavoro di riferimento per informazioni dettagliate. L'End-User Computing separa il desktop dalla macchina fisica. In un ambiente End-User Computing il sistema operativo del desktop e le applicazioni risiedono all'interno di una virtual machine in esecuzione su un computer host, i cui dati sono archiviati nello storage condiviso. Gli utenti accedono al proprio desktop virtuale da qualsiasi computer o dispositivo mobile tramite una rete privata o una connessione Internet. 12 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

13 Capitolo 2: Operazioni preliminari Capitolo 2 Operazioni preliminari In questo capitolo sono descritti gli argomenti seguenti: Workflow di implementazione Documentazione consigliata EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 13

14 Capitolo 2: Operazioni preliminari Workflow di implementazione La Tabella 2 fornisce la procedura generale per la progettazione e implementazione di questa soluzione End-User Computing. Tabella 2. Workflow di implementazione Fase Azione 1 Utilizzare il Customer Sizing Worksheet per raccogliere le esigenze del cliente. Fare riferimento all'appendice A di questa. 2 Utilizzare EMC VSPEX Sizing Tool per determinare l'architettura di riferimento VSPEX consigliata per la propria soluzione End-User Computing, in base ai requisiti dei clienti raccolti nella Fase 1. Per ulteriori informazioni sul Sizing Tool, fare riferimento al EMC VSPEX Sizing Tool Portal. Nota: se il Sizing Tool non è disponibile, è possibile dimensionare manualmente l'applicazione utilizzando le linee guida riportate nel Capitolo 4. 3 Utilizzare questa per determinare la progettazione finale della soluzione VSPEX. Nota: assicurarsi di aver preso in considerazione i requisiti per tutte le risorse e non solo quelli per la soluzione End-User Computing. 4 Selezionare e ordinare la Proven Infrastructure e l'architettura di riferimento VSPEX più adatte. Per istruzioni sulla selezione di una Private Cloud Proven Infrastructure, fare riferimento alla Guida della VSPEX Proven Infrastructure riportata nella sezione Documentazione consigliata. 5 Implementare e testare la soluzione VSPEX. Per istruzioni, fare riferimento alla guida all'implementazione di VSPEX in Documentazione consigliata. Documentazione consigliata EMC consiglia di leggere i documenti seguenti, disponibili nella sezione dedicata a VSPEX della EMC Community Network, su italy.emc.com o sul partner portal di VSPEX Proven Infrastructure. Solution overview di VSPEX Fare riferimento a EMC VSPEX End User Computing with ScaleIO. Guida Per ulteriori informazioni, fare riferimento al documento EMC VSPEX End-User all'implementazione Computing: Citrix XenDesktop and VMware vsphere with EMC ScaleIO di VSPEX Implementation Guide. Guida della VSPEX Proven Infrastructure Fare riferimento a EMC VSPEX Private Cloud: VMware vsphere and EMC ScaleIO Proven Infrastructure Guide. 14 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

15 Capitolo 3: Solution overview Capitolo 3 Solution overview In questo capitolo sono descritti gli argomenti seguenti: Panoramica EMC VSPEX Proven Infrastructure Architettura della soluzione Componenti chiave Gestore della virtualizzazione dei desktop Livello di virtualizzazione Livello di elaborazione Livello di rete Livello di storage EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 15

16 Capitolo 3: Solution overview Panoramica Il presente capitolo offre una panoramica della soluzione EMC VSPEX End-User Computing per Citrix XenDesktop su VMware vsphere e delle principali tecnologie utilizzate in questa soluzione. La soluzione è stata progettata e comprovata da EMC per fornire le risorse di virtualizzazione di desktop, server, rete e storage per il supporto delle implementazioni di desktop virtuali dei clienti. I componenti dell'infrastruttura di virtualizzazione dei desktop della soluzione sono progettati per essere implementati su una Proven Infrastructure VSPEX Private Cloud per VMware vsphere. Tuttavia, le architetture di riferimento non includono i dettagli di configurazione per l'infrastruttura sottostante. Per informazioni sulla configurazione dei componenti dell'infrastruttura richiesti, fare riferimento alla Guida della VSPEX Proven Infrastructure nella sezione Documentazione consigliata. EMC VSPEX Proven Infrastructure EMC ha unito le proprie forze con i provider di infrastruttura IT leader del settore per creare una soluzione di virtualizzazione completa, in grado di accelerare l'implementazione del private cloud e dei desktop virtuali di Citrix XenDesktop. Le VSPEX Proven Infrastructure consentono ai clienti di accelerare l'it transformation grazie a implementazioni più rapide, maggiore semplicità, maggiore possibilità di scelta, livelli più elevati di efficienza e rischi ridotti rispetto alle sfide e alle complessità insite nella realizzazione autonoma di una propria infrastruttura IT. La convalida di VSPEX da parte di EMC garantisce prestazioni prevedibili e consente ai clienti di selezionare una tecnologia che sfrutti l'infrastruttura IT esistente o appena acquisita eliminando le complesse attività legate a pianificazione, dimensionamento e configurazione. VSPEX fornisce una virtual infrastructure per i clienti che desiderano la semplicità tipica delle converged infrastructure vere e proprie e, allo stesso tempo, una maggiore scelta per i singoli componenti di stack. Le VSPEX Proven Infrastructure, illustrate nella Figura 1, sono infrastrutture modulari e virtualizzate convalidate da EMC e fornite dai partner di EMC VSPEX. Queste infrastrutture includono livelli di virtualizzazione, server, rete e storage. I partner possono scegliere le tecnologie di virtualizzazione, server e rete più adatte all'ambiente del cliente, mentre i dischi locali del server con il software EMC ScaleIO flessibile forniscono lo storage. 16 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

17 Capitolo 3: Solution overview Figura 1. EMC VSPEX Proven Infrastructure EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 17

18 Capitolo 3: Solution overview Architettura della soluzione Architettura generale La soluzione EMC VSPEX End-User Computing per Citrix XenDesktop fornisce un'architettura di sistema completa, in grado di supportare fino a 200 desktop virtuali. La Figura 2 illustra l'architettura generale della soluzione convalidata. Figura 2. Architettura della soluzione convalidata Questa soluzione utilizza i dischi locali del server con il software EMC ScaleIO e VMware vsphere per fornire le piattaforme di storage e di virtualizzazione a un ambiente Citrix XenDesktop di desktop virtuali Microsoft Windows 7 con provisioning mediante Citrix Provisioning Services (PVS) o Machine Creation Services (MCS). I componenti dell'infrastruttura di virtualizzazione dei desktop della soluzione sono progettati per essere implementati su una Proven Infrastructure VSPEX Private Cloud per VMware vsphere, supportata dal software EMC ScaleIO flessibile, che fornisce lo storage. I servizi di infrastruttura per la soluzione, come illustrato nella Figura 3, possono essere forniti dall'infrastruttura esistente presso la sede del cliente, dal VSPEX Private Cloud o implementandoli come risorse dedicate nell'ambito della soluzione. 18 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

19 Capitolo 3: Solution overview La pianificazione e la progettazione dell'infrastruttura di storage per un ambiente Citrix XenDesktop è una fase cruciale, poiché lo storage condiviso deve essere in grado di assorbire le enormi quantità di dati di I/O generate durante una giornata. Questi picchi di carico di lavoro possono determinare periodi di prestazioni dei desktop virtuali irregolari e imprevedibili. Gli utenti possono adattarsi a prestazioni lente, ma prestazioni imprevedibili causano frustrazione e determinano una riduzione dell'efficienza. Per assicurare prestazioni prevedibili per le soluzioni End-User Computing, il sistema di storage deve essere in grado di gestire i picchi di carico di I/O generati dai client riducendo al minimo i tempi di risposta. In questa soluzione abbiamo utilizzato 1 il software EMC ScaleIO per sfruttare i dischi locali dei server per creare un sistema di storage con prestazioni e scalabilità elevate. Architettura logica La Figura 3 mostra l'architettura logica della soluzione. Figura 3. Architettura logica Note: Questa soluzione supporta anche Ethernet da 1 Gb (GbE) se sono soddisfatti i requisiti di larghezza di banda. I server dell'infrastruttura per la soluzione, come illustrato nel diagramma, possono essere forniti dall'infrastruttura esistente presso il sito del cliente o dalla soluzione VSPEX Private Cloud. 1 In questo documento, la prima persona plurale si riferisce al team di engineering di EMC Solutions che ha convalidato la soluzione. EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 19

20 Capitolo 3: Solution overview La Tabella 3 fornisce un riepilogo della configurazione dei diversi componenti dell'architettura della soluzione. La sezione Componenti chiave offre una panoramica dettagliata delle principali tecnologie. Tabella 3. Configurazione dell'architettura della soluzione Componente Citrix XenDesktop 7.6 Delivery Controller Server Citrix Provisioning Services (PVS) Desktop virtuali VMware vsphere 5.5 VMware vcenter Server 5.5 Microsoft SQL Server Server Active Directory Server DHCP Server DNS Reti IP Configurazione della soluzione Abbiamo utilizzato due controller Citrix XenDesktop Delivery Controller per fornire desktop virtuali ridondanti, autenticare gli utenti, gestire l'insieme di ambienti desktop virtuali degli utenti ed effettuare il brokering delle connessioni tra gli utenti e i propri desktop virtuali. Abbiamo utilizzato due server Citrix PVS per fornire servizi di streaming ridondanti per lo streaming di immagini desktop dai dischi virtuali (vdisk), in base alle esigenze, ai dispositivi di destinazione. Abbiamo utilizzato MCS e PVS per eseguire il provisioning dei desktop virtuali in esecuzione su Windows 7. Questa soluzione utilizza VMware vsphere per fornire un livello di virtualizzazione comune per ospitare l'ambiente server. Abbiamo configurato la High Availability nel livello di virtualizzazione con le funzionalità di vsphere, come i cluster VMware High Availability (HA) e VMware vmotion. Nella soluzione, tutti gli host vsphere e le relative virtual machine sono gestiti da vcenter Server. VMware vcenter Server, i controller XenDesktop e i server di provisioning richiedono un servizio di database per archiviare i dettagli di configurazione e monitoraggio. A questo scopo abbiamo utilizzato Microsoft SQL Server 2012 in esecuzione su Windows Server 2012 R2. I servizi Active Directory sono richiesti per il corretto funzionamento dei vari componenti della soluzione. A questo scopo abbiamo utilizzato il servizio Microsoft Active Directory in esecuzione su un server Windows Server 2012 R2. Il server DHCP gestisce centralmente lo schema di indirizzi IP per i desktop virtuali. Questo servizio risiede sulla stessa virtual machine che ospita il controller di dominio e il server DNS. A questo scopo viene utilizzato il servizio Microsoft DHCP in esecuzione su un server Windows Server 2012 R2. I servizi DNS sono richiesti per consentire ai vari componenti della soluzione di eseguire la risoluzione dei nomi. A questo scopo viene utilizzato il servizio Microsoft DNS in esecuzione su un server Windows Server 2012 R2. Tutto il traffico di rete viene trasportato utilizzando la rete Ethernet con cablaggio e switch ridondanti. Il traffico degli utenti e di gestione viene gestito in una rete condivisa, mentre il traffico dello storage ScaleIO è confinato a una subnet privata e non reindirizzabile. 20 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

21 Capitolo 3: Solution overview Componenti chiave Questa sezione offre una panoramica delle principali tecnologie utilizzate in questa soluzione, descritte nella Tabella 4. Tabella 4. Componenti della soluzione Componente Gestore della virtualizzazione dei desktop Livello di virtualizzazione Livello di elaborazione Livello di rete Livello di storage Soluzione Citrix ShareFile StorageZones Descrizione Gestisce provisioning, allocazione, manutenzione e rimozione finale delle immagini di desktop virtuale fornite agli utenti del sistema. Questo software svolge un ruolo cruciale in quanto consente la creazione on-demand di immagini desktop, ne garantisce la manutenzione senza influire sulla produttività utente e impedisce che l'ambiente cresca in modo smisurato. Il gestore desktop in questa soluzione è Citrix XenDesktop. Consente di separare l'implementazione fisica delle risorse dalle applicazioni che ne fanno uso. In altre parole, la visualizzazione nell'applicazione delle risorse a essa disponibili non è più direttamente associata all'hardware. Ciò consente l'utilizzo di molte funzionalità chiave per l'end-user Computing. Questa soluzione utilizza VMware vsphere per il livello di virtualizzazione. Fornisce risorse di memoria ed elaborazione per il software del livello di virtualizzazione nonché per le applicazioni in esecuzione nell'infrastruttura. Il programma VSPEX definisce la quantità minima di risorse del livello di elaborazione richieste, ma consente all'azienda cliente di implementare i requisiti utilizzando qualsiasi hardware di server che soddisfi questi requisiti. Connette gli utenti dell'ambiente alle risorse di cui hanno bisogno e il livello di storage al livello di elaborazione. Il programma VSPEX definisce il numero minimo di porte di rete richieste per la soluzione e fornisce indicazioni generali sull'architettura di rete, ma consente all'azienda cliente di implementare i requisiti utilizzando qualsiasi hardware di rete che soddisfi questi requisiti. Risorsa cruciale per l'implementazione dell'ambiente End-User Computing, il livello di storage deve essere in grado di assorbire elevati picchi di attività senza incidere eccessivamente sull'esperienza utente. La soluzione utilizza il software EMC ScaleIO con i dischi locali dei server per gestire in modo efficiente questo carico di lavoro. Supporto opzionale per le implementazioni di Citrix ShareFile StorageZones. EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 21

22 Capitolo 3: Solution overview Gestore della virtualizzazione dei desktop La virtualizzazione dei desktop incapsula e ospita servizi desktop su risorse di elaborazione centralizzate in data center remoti. Questo consente agli utenti finali di connettersi ai propri desktop virtuali da diversi tipi di dispositivi mediante una connessione di rete. I dispositivi possono includere desktop, laptop, thin client, zero client, smartphone e tablet. In questa soluzione, abbiamo utilizzato Citrix XenDesktop per il provisioning, la gestione, il brokering e il monitoraggio dell'ambiente di virtualizzazione dei desktop. Citrix XenDesktop 7.6 XenDesktop è la soluzione di virtualizzazione dei desktop fornita da Citrix che consente l'esecuzione dei desktop virtuali nell'ambiente di virtualizzazione vsphere. Citrix XenDesktop 7.6 integra le tecnologie di distribuzione delle applicazioni di Citrix XenApp e le tecnologie di virtualizzazione dei desktop di XenDesktop in una singola architettura ed esperienza di gestione. Questa nuova architettura unifica i componenti di gestione e distribuzione per abilitare una soluzione semplice, scalabile, efficiente e gestibile per distribuire i desktop e le applicazioni Windows come servizi mobili sicuri agli utenti in qualsiasi luogo e da qualsiasi dispositivo. La Figura 4 mostra i componenti dell'architettura di XenDesktop 7.6. Figura 4. Componenti dell'architettura di XenDesktop 7.6 L'architettura di XenDesktop 7.6 include i seguenti componenti: Citrix Director: uno strumento basato su web che consente ai team dell'help desk e di supporto IT di monitorare un ambiente, risolvere i problemi prima che diventino critici ed eseguire attività di supporto per gli utenti finali. Citrix Receiver: installato nei dispositivi dell'utente, Citrix Receiver fornisce agli utenti accesso self-service rapido e sicuro a documenti, applicazioni e desktop da qualsiasi dispositivo, inclusi smartphone, tablet e PC. Receiver offre accesso on-demand ad applicazioni Windows, web e SaaS (Softwareas-a-Service). 22 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

23 Capitolo 3: Solution overview Citrix StoreFront: fornisce servizi di autenticazione e distribuzione delle risorse per Citrix Receiver. Consente inoltre il controllo centralizzato delle risorse e fornisce agli utenti accesso self-service on-demand ai relativi desktop e applicazioni. Citrix Studio: console di gestione che consente di configurare e gestire l'implementazione, eliminando la necessità di utilizzare console separate per gestire la distribuzione di applicazioni e desktop. Studio fornisce diverse procedure guidate che offrono assistenza durante i processi di configurazione dell'ambiente, di creazione dei carichi di lavoro per l'hosting di applicazioni e desktop e di assegnazione di applicazioni e desktop agli utenti. Delivery Controller: installato nei server all'interno del data center, Delivery Controller fornisce servizi che comunicano con l'hypervisor per distribuire applicazioni e desktop, autenticare e gestire l'accesso da parte degli utenti ed effettuare il brokering delle connessioni tra gli utenti e i propri desktop virtuali e le proprie applicazioni. Delivery Controller gestisce lo stato dei desktop, avviandoli e arrestandoli in base alla configurazione on-demand e amministrativa. In alcune edizioni, il controller consente di installare Profile Management per gestire le impostazioni di personalizzazione degli utenti in ambienti Windows virtualizzati o fisici. Server licenze: questo server assegna licenze utente o dispositivo all'ambiente XenDesktop. Il server licenze può essere installato insieme ad altri componenti di Citrix XenDesktop oppure su una virtual machine o una macchina fisica separata. Virtual Delivery Agent (VDA): installato nei sistemi operativi di server o workstation, VDA consente connessioni per desktop e applicazioni. Per l'accesso remoto ai PC, installare VDA nel PC dell'ufficio. Database: il database memorizza tutte le informazioni sulle sessioni e sulla configurazione dei siti di XenDesktop. Microsoft SQL Server è richiesto come database server. Macchine basate su sistema operativo Windows Server: virtual machine o macchine fisiche basate sul sistema operativo Windows Server e utilizzate per la distribuzione di applicazioni o desktop condivisi ospitati (HSD) agli utenti. Macchine basate su sistema operativo Windows Desktop: virtual machine o macchine fisiche basate sul sistema operativo Windows Desktop e utilizzate per la distribuzione di desktop personalizzati agli utenti o di applicazioni da sistemi operativi desktop. Machine Creation Services Machine Creation Services (MCS) è un meccanismo di provisioning integrato nell'interfaccia di gestione di XenDesktop, Citrix Studio, per eseguire il provisioning, gestire e disattivare i desktop per la gestione del ciclo di vita dei desktop da un punto di gestione centralizzato. MCS consente la gestione di diversi tipi di macchine all'interno di un catalogo in Citrix Studio. La personalizzazione dei desktop è persistente per le macchine che utilizzano la funzionalità Personal vdisk (PvDisk o PvD), mentre le macchine che non utilizzano Personal vdisk sono appropriate nel caso in cui sia necessario eliminare le modifiche apportate ai desktop alla disconnessione dell'utente. EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 23

24 Capitolo 3: Solution overview Citrix Provisioning Services Citrix Provisioning Services (PVS) si basa su un approccio differente rispetto alle soluzioni di imaging desktop tradizionali modificando in maniera radicale la relazione tra i componenti hardware e software eseguiti. Eseguendo lo streaming di una singola immagine dei dischi condivisa (vdisk) invece di copiare le immagini sulle singole macchine, PVS consente alle organizzazioni di ridurre il numero di immagini disco da gestire. A mano a mano che il numero di macchine continua a crescere, PVS garantisce l'efficienza di una gestione centralizzata con i vantaggi dell'elaborazione distribuita. Poiché le macchine eseguono lo streaming dei dati del disco in modo dinamico e in tempo reale da un'unica immagina condivisa, la coerenza delle immagini delle macchine è garantita. Inoltre, è possibile che la configurazione, le applicazioni e persino il sistema operativo di pool di macchine di grandi dimensioni vengano modificati completamente durante un'operazione di riavvio. Citrix Personal vdisk Citrix Profile Management La funzionalità Citrix Personal vdisk (PvDisk o PvD) consente agli utenti di mantenere le impostazioni di personalizzazione e le applicazioni installate dall'utente in un desktop in pool mediante il reindirizzamento delle modifiche dalla virtual machine in pool dell'utente verso un Personal vdisk separato. Durante la fase di esecuzione, il contenuto di Personal vdisk viene combinato con il contenuto della virtual machine di base per offrire un'esperienza utente finale unificata. I dati di Personal vdisk vengono mantenuti intatti durante le operazioni di riavvio e aggiornamento. Citrix Profile Management conserva i profili utente e li sincronizza dinamicamente con un repository di profili remoto. Con Profile Management, il profilo remoto di un utente viene scaricato dinamicamente quando l'utente esegue il login al sistema XenDesktop e le impostazioni personali vengono applicate a desktop e applicazioni, indipendentemente dal dispositivo client o dalla posizione di login dell'utente. Livello di virtualizzazione La combinazione di Profile Management e dei desktop in pool fornisce l'esperienza di un desktop dedicato, riducendo al minimo la quantità di storage richiesta in un'organizzazione. VMware vsphere VMware vsphere è la piattaforma di virtualizzazione leader del settore. Offre flessibilità e risparmio sui costi consentendo il consolidamento di server farm di grandi dimensioni e inefficienti in infrastrutture agili e affidabili. I componenti core di VMware vsphere sono VMware vsphere Hypervisor e VMware vcenter Server per il system management. Questa soluzione utilizza VMware vsphere Desktop Edition, rivolto ai clienti che desiderano acquistare solo licenze vsphere per la virtualizzazione dei desktop. vsphere Desktop fornisce la gamma completa di caratteristiche e funzionalità di vsphere Enterprise Plus Edition, consentendo ai clienti di ottenere scalabilità, HA e prestazioni ottimali per tutti i carichi di lavoro dei desktop. Inoltre, vsphere Desktop include un diritto di vram senza limitazioni. 24 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

25 Capitolo 3: Solution overview VMware vcenter Server VMware vcenter Server è una piattaforma centralizzata per la gestione degli ambienti vsphere. Fornisce agli amministratori un'unica interfaccia per tutti gli aspetti relativi al monitoraggio, alla gestione e alla manutenzione della virtual infrastructure, a cui è possibile accedere da più dispositivi. vcenter è anche responsabile della gestione di funzionalità avanzate come vsphere High Availability (HA), vsphere Distributed Resource Scheduler (DRS), vsphere vmotion e vsphere Update Manager. VMware vsphere High Availability (HA) VMware vsphere HA offre protezione failover coerente e a costi contenuti contro l'interruzione dell'attività del sistema operativo e dell'hardware: Se si verifica un errore nel sistema operativo della virtual machine, è possibile riavviarla sullo stesso hardware. Se si verifica un errore fisico dell'hardware, è possibile riavviare automaticamente le virtual machine interessate sugli altri server del cluster. Livello di elaborazione VSPEX definisce la quantità minima di risorse del livello di elaborazione richieste, ma consente al cliente di implementare i requisiti utilizzando qualsiasi hardware di server che soddisfi queste esigenze. Per ulteriori informazioni, consultare la sezione Capitolo 5. Livello di rete La rete dell'infrastruttura richiede link di rete ridondanti per ciascun host vsphere. Questa configurazione fornisce ridondanza e larghezza di banda di rete aggiuntiva. Si tratta di una configurazione obbligatoria, indipendentemente dal fatto che l'infrastruttura di rete per la soluzione esista già o venga implementata insieme ad altri componenti della soluzione. La rete ScaleIO crea una topologia RAIN (Redundant Array of Independent Nodes) tra i nodi del server. In pratica, questo significa che il sistema distribuisce i dati in modo che la perdita di un singolo nodo non influisca sull'availability dei dati. Questo comportamento, a sua volta, richiede che i nodi ScaleIO inviino i dati ad altri nodi per mantenere la coerenza. Per il corretto funzionamento di questo meccanismo, è necessaria una rete IP a bassa latenza e ad alta velocità. Abbiamo creato l'ambiente di test con reti Ethernet da 10 Gb (GbE) ridondanti. Durante il test, in corrispondenza di piccoli punti di scala, l'utilizzo della rete non era intensivo. Per tale motivo, su piccoli punti di scala è possibile implementare la soluzione utilizzando una rete da 1 GbE. Consigliamo una rete IP da 10 GbE progettata per garantire HA, come illustrato nella Tabella 5. Tabella 5. Livello di rete Ethernet con switch da 10 Gb consigliato Nodi Ethernet da 10 Gb con switch Ethernet da 1 Gb con switch Consigliato Possibile 6 7 Non consigliato EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 25

26 Capitolo 3: Solution overview La Figura 5 mostra un esempio di questa topologia di rete con High Availability. Figura 5. Esempio di progettazione di una topologia di rete con high availability Livello di storage Questa soluzione convalidata utilizza le LAN virtuali (VLAN) per isolare le varie tipologie di traffico di rete in modo da garantire miglioramenti significativi in termini di throughput, gestibilità, separazione delle applicazioni, high availability e sicurezza. Poiché l'accesso a dati e applicazioni è fondamentale per creare un'esperienza utente positiva, lo storage diventa l'elemento core dell'end-user Computing. Le implementazioni iniziali di End-User Computing possono comportare un investimento ridotto ma che tende a crescere rapidamente, quindi il supporto dello scale-out storage per VDI è importante, in particolare per le organizzazioni in crescita. Le implementazioni di End-User Computing più riuscite richiedono la manutenzione e la gestione continua di attività di gestione complesse per garantire la produttività e la soddisfazione della community dinamica degli utenti. EMC ScaleIO ScaleIO è una soluzione interamente software che utilizza i dischi locali degli host e la LAN esistenti per realizzare una Virtual SAN che assicuri tutti i vantaggi dello storage esterno, a fronte di una frazione dei costi e della complessità. ScaleIO trasforma lo storage interno locale in un block storage condiviso analogo o migliore del più costoso block storage condiviso esterno. I componenti software leggeri di ScaleIO vengono installati negli host delle applicazioni e comunicano tramite una LAN standard per gestire le richieste di I/O delle applicazioni inviate ai block volume ScaleIO. La combinazione di un flusso di block I/O decentralizzato estremamente efficiente con un layout di volumi distribuiti e suddivisi crea un sistema I/O con elevato parallelismo scalabile fino a centinaia e migliaia di nodi. 26 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

27 Capitolo 3: Solution overview ScaleIO è stato progettato e implementato con una resilienza di livello enterprise come attributo essenziale. Inoltre, il software offre processi di auto-healing distribuito molto efficiente in grado di risolvere eventuali guasti di media e nodi, senza richiedere l'intervento dell'amministratore. Grazie alla sua dinamicità ed elasticità, ScaleIO consente agli amministratori di aggiungere o rimuovere nodi e capacità in modo immediato. Il software risponde immediatamente alle modifiche, ribilanciando la distribuzione dello storage e creando un layout che soddisfa in modo ottimale la nuova configurazione. Architettura Componenti software ScaleIO Data Client (SDC) è un driver di dispositivo leggero situato in ciascun host il cui file system o le cui applicazioni richiedono l'accesso ai block device della Virtual SAN di ScaleIO. SDC espone i block device che rappresentano i volumi ScaleIO correntemente mappati all'host specificato. ScaleIO Data Server (SDS) è un componente software leggero che si trova in ogni host che offre storage locale alla Virtual SAN centrale di ScaleIO. Convergenza di storage ed elaborazione ScaleIO offre la convergenza dei livelli di storage e APL. Gli host che eseguono le applicazioni possono essere utilizzati anche per garantire lo storage condiviso, generando un singolo livello di host nell'intera architettura. Poiché gli stessi host eseguono applicazioni e forniscono storage per la Virtual SAN, SDC e SDS sono in genere entrambi installati in ognuno degli host partecipanti. Attentamente progettati e implementati per consumare il minimo possibile delle risorse di elaborazione richieste per l'operazione, i componenti software di ScaleIO hanno un impatto trascurabile sulle applicazioni in esecuzione sugli host. Implementazione di un layout di block storage "puro" ScaleIO implementa un layout di block storage "puro". Architettura e percorso dati sono ottimizzati per le esigenze di accesso al block storage. Quando, ad esempio, un'applicazione invia una richiesta di I/O di lettura al proprio SDC, questo deduce immediatamente quale SDS è responsabile per l'indirizzo del volume specificato, quindi interagisce direttamente con il server SDS interessato. Il server SDS legge i dati (inviando una singola richiesta di I/O di lettura al proprio storage locale o recuperando semplicemente i dati dalla cache in uno scenario di cache-hit) e restituisce il risultato al client SDC. Il client SDC fornisce i dati di lettura all'applicazione. Il flusso è semplice e utilizza il minimo delle risorse necessarie. I dati vengono spostati sulla rete una sola volta e viene inoltrata una sola richiesta di I/O allo storage del server SDS. Il flusso di scrittura I/O è semplice ed efficiente. A differenza di alcuni sistemi di block storage che operano sulla base di un file system o di un object storage eseguito su un file system locale, ScaleIO offre un'efficienza di I/O ottimale. EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 27

28 Capitolo 3: Solution overview Architettura di I/O scale-out parallela ScaleIO è scalabile fino a un numero elevato di nodi, superando così i limiti di scalabilità tradizionali del block storage. Poiché i client SDC propagano le richieste di I/O direttamente ai server SDS pertinenti, non esiste un punto centralizzato attraverso il quale devono passare le richieste e vengono quindi evitati dei potenziali colli di bottiglia. Questo flusso di dati decentralizzato è fondamentale per le prestazioni di scalabilità lineare di ScaleIO. Di conseguenza, una configurazione ScaleIO di grandi dimensioni determina un sistema a elevato parallelismo. Maggiore è il numero di server o dischi del sistema, maggiore sarà il numero di canali paralleli disponibili per il traffico I/O e maggiori saranno IOPS e larghezza di banda per le operazioni di I/O aggregate. Nodi intercambiabili La maggior parte dei sistemi scale-out tradizionali si basa su un'architettura di tipo "symmetric brick". Purtroppo, i data center non possono essere standardizzati esattamente sugli stessi brick per periodi di tempo prolungati, perché configurazioni hardware e funzionalità variano nel tempo. Ne consegue che tali architetture scale-out simmetriche sono destinate a essere isolate. ScaleIO è stato progettato in tutte le sue componenti per supportare una combinazione di nodi nuovi e vecchi con configurazioni diverse. Indipendente dall'hardware ScaleIO è indipendente dalla piattaforma e funziona con le risorse hardware sottostanti esistenti. Oltre alla compatibilità con diversi tipi di dischi, reti e host, può sfruttare il buffer di scrittura dei controller RAID locali esistenti e può essere eseguito anche in server che non dispongono di un controller RAID locale. Per lo storage locale di un server SDS, è possibile utilizzare dischi interni, dischi esterni collegati direttamente, dischi virtuali esposti da un controller RAID interno, partizioni all'interno di tali dischi e altro ancora. Le partizioni possono essere utili per combinare le partizioni di avvio del sistema con la capacità di ScaleIO sugli stessi dischi raw. Se il sistema dispone già di una grande partizione, in buona parte inutilizzata, ScaleIO non richiede il ripartizionamento del disco, perché il server SDS può utilizzare come spazio di storage un file all'interno di tale partizione. Mapping e condivisione dei volumi I volumi che ScaleIO espone ai client delle applicazioni possono essere mappati a uno o più client in esecuzione su host diversi. Il mapping può essere modificato dinamicamente, se necessario. In altre parole, i volumi di ScaleIO possono essere utilizzati da applicazioni che prevedono l'accesso a block di tipo "shared-everything" e da applicazioni che prevedono l'accesso di tipo "shared-nothing" o "shared-nothing-with-failover". 28 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

29 Layout di un volume in cluster con stripe Capitolo 3: Solution overview Un volume ScaleIO è un block device esposto a uno o più host. È l'equivalente di un'unità logica in termini SCSI. ScaleIO suddivide ogni volume in un numero elevato di blocchi di dati, che vengono distribuiti su più nodi e dischi del cluster SDS in modo completamente bilanciato. Questo layout in pratica elimina le aree sensibili sul cluster e consente il dimensionamento delle prestazioni di I/O complessive del sistema attraverso l'aggiunta di nodi o dischi. Inoltre, questo layout consente a una singola applicazione che accede a un singolo volume di utilizzare completamente le IOPS di tutti i dischi del cluster. Questa allocazione flessibile e dinamica delle risorse delle prestazioni condivise è uno dei vantaggi principali dello scale-out storage convergente. Resilienza ed elasticità Schema di ridondanza e processo di ricostruzione ScaleIO utilizza uno schema di mirroring per proteggere i dati da guasti dei dischi e dei nodi. L'architettura di ScaleIO supporta uno schema di ridondanza distribuita a due copie. Quando un nodo o un disco del server SDS provoca un errore, le applicazioni possono continuare ad accedere ai volumi di ScaleIO; i dati restano disponibili nei mirror rimanenti. ScaleIO avvia immediatamente un processo di ricostruzione trasparente il cui obiettivo è creare un altro mirror per i blocchi di dati che sono andati persi a causa dell'errore. Durante il processo di ricostruzione, questi blocchi di dati vengono copiati nelle aree libere del cluster SDS; pertanto, non è necessario aggiungere ulteriore capacità al sistema. Tutti i nodi del cluster SDS rimasti eseguono insieme il processo di ricostruzione, utilizzando la larghezza di banda della rete e i dischi aggregati del cluster. Di conseguenza, il processo diventa molto più rapido, con tempi di esposizione ridotti e un minore peggioramento delle prestazioni delle applicazioni. Al completamento della ricostruzione, tutti i dati sono di nuovo disponibili e protetti dal mirroring. Se un nodo su cui si è verificato un errore torna a far parte del cluster prima del completamento del processo di ricostruzione, ScaleIO utilizza dinamicamente i dati del nodo tornato nel cluster allo scopo di ridurre al minimo tempi di esposizione e utilizzo delle risorse. Questa funzionalità è particolarmente importante per superare in modo efficiente brevi interruzioni. Flessibilità e ribilanciamento A differenza di molti altri sistemi, un cluster ScaleIO è estremamente flessibile. Gli amministratori possono aggiungere o rimuovere in modo immediato capacità e nodi durante le operazioni di I/O. Quando si espande un cluster con nuova capacità (come nel caso di nuovi SDS o dischi aggiunti a SDS esistenti), ScaleIO risponde immediatamente all'evento e ribilancia lo storage migrando in maniera trasparente i blocchi di dati dai server SDS esistenti ai nuovi SDS o ai nuovi dischi. Una migrazione di questo tipo non ha alcun impatto sulle applicazioni, che continuano ad accedere ai dati archiviati nei blocchi oggetto della migrazione. Alla fine del processo di ribilanciamento, come indicato nella Figura 6, tutti i volumi ScaleIO saranno stati distribuiti su tutti i server SDS e dischi, anche quelli appena aggiunti, con un bilanciamento ottimale. Quindi, l'aggiunta di server SDS o dischi non solo aumenta la capacità disponibile ma migliora anche le prestazioni delle applicazioni durante l'accesso ai relativi volumi. EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 29

30 Capitolo 3: Solution overview Figura 6. Ribilanciamento automatico quando si aggiungono dei dischi Quando un amministratore riduce la capacità (ad esempio, rimuovendo server SDS o dischi dai server SDS), ScaleIO esegue una migrazione trasparente che ribilancia i dati sui server SDS e dischi rimanenti nel cluster, come illustrato nella Figura 7. Figura 7. Ribilanciamento automatico quando vengono rimossi dei dischi In tutti i tipi di ribilanciamento, ScaleIO esegue la migrazione della quantità minima di dati possibile. Inoltre, ScaleIO è sufficientemente flessibile per accettare nuove richieste di aggiunta o rimozione di capacità anche durante il ribilanciamento a seguito di aggiunte e rimozioni di capacità precedenti. Solo software, ma resiliente come un array hardware I sistemi di storage tradizionali in genere combinano il software di sistema con commodity hardware, che è simile all'hardware degli application server, per garantire la resilienza di livello enterprise. Grazie alla sua architettura all'avanguardia, ScaleIO offre una resilienza senza compromessi di livello enterprise simile eseguendo lo storage software direttamente sugli application server. Progettato per un'estesa fault tolerance e HA, ScaleIO gestisce tutti i tipi di errori, inclusi quelli dei media, di connettività e dei nodi, nonché le interruzioni del software e altro ancora. Nessun single point of failure può interrompere il servizio di I/O di EMC ScaleIO. In molti casi, EMC ScaleIO può superare anche più point of failure. Gestione dei cluster di nodi Molti progetti di cluster di storage utilizzano tecniche strettamente associate che possono essere adeguate per un numero ridotto di nodi, ma che non sono efficaci quando il cluster prevede più di alcune decine di nodi. Gli schemi di gestione del clustering associati in modo meno stretto di ScaleIO garantiscono una gestione affidabile, ma leggera, di errori e failover su cluster di piccole e di grandi dimensioni. 30 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

31 Capitolo 3: Solution overview La maggior parte degli ambienti di clustering assume la proprietà esclusiva dei nodi del cluster e può anche isolare fisicamente o arrestare i nodi che non funzionano correttamente. ScaleIO utilizza gli host delle applicazioni. Gli algoritmi di clustering di ScaleIO sono progettati per operare in modo efficiente e affidabile senza interferire con le applicazioni con cui ScaleIO coesiste. ScaleIO non si disconnetterà o invocherà mai arresti dell'ipmi per i nodi che non funzionano adeguatamente, perché potrebbero essere ancora in grado di eseguire applicazioni in modo corretto. Domini di protezione Uno storage pool ScaleIO di grandi dimensioni può essere suddiviso in più domini di protezione, come illustrato nella Figura 8, ciascuno dei quali contiene un set di server SDS. I volumi ScaleIO vengono assegnati a specifici domini di protezione. I domini di sicurezza sono utili per ridurre il rischio di point of failure doppi all'interno di uno schema a due copie o di point of failure tripli in uno schema a tre copie. Figura 8. Domini di protezione Se, ad esempio, in due SDS presenti all'interno di due diversi domini di sicurezza si verificano contemporaneamente degli errori, tutti i dati resteranno sempre disponibili. Analogamente ai sistemi di storage esistenti in grado di superare un numero elevato di guasti del disco, purché non si verifichino all'interno dello stesso alloggiamento, ScaleIO può superare un gran numero di guasti simultanei dei dischi o dei nodi purché non si verifichino all'interno dello stesso dominio di protezione. Gestione e interoperabilità Gestione e monitoraggio ScaleIO fornisce diversi strumenti per gestire e monitorare il sistema, tra cui una CLI (command line interface), una GUI attiva e comandi di gestione API REST (representational state transfer). La CLI consente l'accesso diretto alla piattaforma da parte degli amministratori per eseguire azioni di configurazione back-end e ottenere informazioni sul monitoraggio. EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 31

32 Capitolo 3: Solution overview La GUI attiva, mostrata nella Figura 9, fornisce dashboard di sistema relativi alle statistiche di capacità, throughput e larghezza di banda, garantisce l'accesso agli alert del sistema e offre la possibilità di eseguire il provisioning di dispositivi back-end. L'API di gestione REST consente agli utenti di eseguire gli stessi comandi di gestione e monitoraggio disponibili con la CLI mediante un'interfaccia di nuova generazione basata su cloud. Figura 9. GUI attiva di ScaleIO Interoperabilità Il sistema ScaleIO è integrato con VMware e OpenStack per fornire ai clienti una maggiore flessibilità nell'implementazione di ScaleIO negli ambienti esistenti. Il plug-in VMware, eseguito dall'interno dell'interfaccia web di vsphere, semplifica il provisioning di un sistema ScaleIO in ESX. Gli amministratori possono eseguire attività amministrative di base e avanzate in modo rapido e semplice in vsphere con il plug-in ScaleIO. L'integrazione con OpenStack (supporto per "Cinder") consente ai clienti di utilizzare commodity hardware con ScaleIO, fornendo una soluzione per block volume software-defined in un ambiente OpenStack. Inoltre, il software ScaleIO può essere fornito con EMC ViPR per offrire block data service per piattaforme hardware EMC ECS e di tipo commodity. Funzionalità di livello enterprise Sia nel caso di un service provider che fornisce soluzioni Infrastructure-as-a- Service ospitate che nel caso di un dipartimento IT che offre soluzioni Infrastructure-as-a-Service a unità funzionali all'interno dell'organizzazione, ScaleIO mette a disposizione un set di funzionalità che fornisce un controllo completo su prestazioni, capacità e posizione dei dati. Per i service provider e i data center di private cloud, queste funzionalità migliorano il controllo e la gestibilità dei sistemi, garantendo la qualità del servizio. Con ScaleIO, è possibile limitare le prestazioni, IOPS o larghezza di banda, utilizzabili da specifici clienti. Il limitatore consente di imporre e gestire la distribuzione delle risorse per impedire scenari di "utilizzo intensivo" delle applicazioni. Per garantire maggiore sicurezza per i dati sensibili dei clienti, è possibile applicare il masking dei dati. ScaleIO offre snapshot scrivibili immediate per i data backup. 32 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

33 Capitolo 3: Solution overview Per prestazioni in lettura migliorate, il caching su DRAM consente di migliorare l'accesso in lettura tramite l'utilizzo della RAM del server SDS. È possibile definire set di guasti, un gruppo di SDS che potrebbero smettere simultaneamente di funzionare, per assicurare che il mirroring dei dati si verifichi all'esterno del gruppo, condizione in grado di migliorare la Business Continuity. È possibile creare i volumi con il thin provisioning, che fornisce on-demand storage e consente di accelerare in modo significativo i tempi di configurazione e avvio. Infine sono disponibili strette integrazioni con altri prodotti EMC. È possibile utilizzare il software ScaleIO in combinazione con EMC XtremCache per il tiering automatico della flash cache per accelerare ulteriormente le prestazioni delle applicazioni. Nella Figura 10 sono riportate le funzionalità di livello enterprise di ScaleIO. Figura 10. Funzionalità di livello enterprise di ScaleIO ScaleIO 1.31 Con ScaleIO 1.31 sono state introdotte diverse nuove funzionalità, inclusi miglioramenti interni che hanno consentito di ottimizzare le prestazioni, l'utilizzo della capacità, la stabilità e altri aspetti relativi allo storage. Nelle sezioni riportate di seguito viene fornita una breve descrizione di queste importanti funzionalità. Prestazioni migliorate e facilità di utilizzo in ambienti VMware È possibile installare il componente SDC (ScaleIO Data Client) direttamente sull'host ESXi 5.5, mentre il plug-in vsphere consente lo switching della modalità SDC da SVM (support vector machine) a ESXi. Nuove funzionalità del plug-in VMware È possibile creare più volumi in una sola operazione ed estendere le SVM esistenti EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 33

34 Capitolo 3: Solution overview Supporto SNMP Il gateway ScaleIO comprende la funzionalità SNMP (Simple Network Management Protocol) v2, che è in grado di inviare alert come trap a un ricevitore SNMP. Sicurezza migliorata I vari miglioramenti a livello di sicurezza comprendono quanto segue: L'accesso remoto al cluster MDM (Mobile Device Management) può essere limitato solo alle operazioni di monitoraggio L'accesso al cluster MDM può essere limitato solo ai nodi SDC autorizzati Le password per LIA (lightweight installation agent) e per Installation Manager vengono ora memorizzate in formato hash L'API REST utilizza un login basato su token invece di passare le credenziali utente a ogni richiesta Soluzione Citrix ShareFile StorageZones Citrix ShareFile è un servizio di storage e condivisione dei file basato su cloud, progettato per garantire sicurezza ed enterprise storage. ShareFile consente agli utenti di condividere in maniera sicura i documenti con gli altri utenti. Gli utenti di ShareFile includono dipendenti e utenti all'esterno della directory di livello aziendale e vengono definiti client. StorageZones ShareFile consente agli ambienti di business di condividere i file all'interno dell'organizzazione e, al tempo stesso, di soddisfare i requisiti di conformità richiesti dalle normative vigenti. StorageZones offre ai clienti la possibilità di mantenere i propri dati in sistemi di storage in sede. Semplifica la condivisione di file di grandi dimensioni con la crittografia completa e consente di sincronizzare i file con più dispositivi. Grazie alla possibilità di archiviare i dati in sede e in posizioni più vicine agli utenti rispetto ai dati che risiedono nel public cloud, StorageZones è in grado di assicurare prestazioni e sicurezza di livello superiore. Di seguito sono riportate le principali funzionalità disponibili agli utenti di StorageZones ShareFile: Utilizzo di StorageZones con o in sostituzione del cloud storage gestito da ShareFile Possibilità di configurare Citrix CloudGateway Enterprise per l'integrazione dei servizi ShareFile con Citrix Receiver per l'autenticazione e il provisioning degli utenti Riconciliazione automatizzata tra il cloud ShareFile e l'implementazione di StorageZones in un'organizzazione Scansioni antivirus automatizzate dei file caricati Ripristino di file dal backup di Storage Center Storage Center è il componente server di StorageZones. StorageZones consente di eseguire la ricerca di date e ore specifiche nei record dei file e di contrassegnare file e cartelle per il restore dal backup di Storage Center. Grazie all'infrastruttura aggiuntiva, la soluzione VSPEX End-User Computing per Citrix XenDesktop fornisce il supporto per ShareFile StorageZones con Storage Center. 34 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

35 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Capitolo 4 Dimensionamento della soluzione In questo capitolo sono descritti gli argomenti seguenti: Panoramica Carico di lavoro di riferimento Scale-out Blocchi predefiniti di VSPEX Pianificazione della high availability Linee guida per il dimensionamento EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 35

36 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Panoramica Questo capitolo descrive come progettare una soluzione VSPEX End-User Computing per Citrix XenDesktop e illustra come dimensionare la soluzione in base alle esigenze del cliente. Introduce inoltre i concetti di carico di lavoro di riferimento, blocchi predefiniti e configurazioni massime convalidate di End-User Computing e descrive come utilizzare questi concetti per progettare la soluzione. La Tabella 6 illustra la procedura generale da completare durante il dimensionamento della soluzione. Tabella 6. VSPEX End-User Computing: Processo di progettazione Fase Azione 1 Utilizzare il Customer Sizing Worksheet nell'appendice A per raccogliere le esigenze dei clienti per l'ambiente End-User Computing. 2 Utilizzare EMC VSPEX Sizing Tool per determinare l'architettura di riferimento VSPEX consigliata per la propria soluzione End-User Computing, in base ai requisiti dei clienti raccolti nella Fase 1. Nota: nel caso in cui il Sizing Tool non sia disponibile, è possibile dimensionare manualmente la soluzione End-User Computing utilizzando le linee guida riportate in questo capitolo. Carico di lavoro di riferimento VSPEX definisce un carico di lavoro di riferimento che rappresenta un'unità di misura per quantificare le risorse nelle architetture di riferimento delle soluzioni. Confrontando l'utilizzo effettivo operato dal cliente con il carico di lavoro di riferimento, è possibile estrapolare il tipo di architettura di riferimento da scegliere come base per l'implementazione VSPEX del cliente. In questa soluzione è stata utilizzata la funzionalità Login VSI 3.7 per simulare il carico di un utente sui desktop. Login VSI fornisce indicazioni per valutare il numero massimo di utenti che un ambiente desktop è in grado di supportare. Il carico di lavoro di Login VSI è classificato come leggero, medio, pesante e personalizzato. Per questo valore di riferimento si utilizza il carico di lavoro medio di Login VSI. Per le soluzioni VSPEX End-User Computing, il carico di lavoro di riferimento è definito come singolo desktop virtuale, ovvero il desktop virtuale di riferimento, con le caratteristiche dei carichi di lavoro descritte nella Tabella 7. Il numero equivalente di desktop virtuali di riferimento per uno specifico requisito di risorse viene determinato convertendo il requisito di risorse nel numero di desktop virtuali di riferimento necessari per soddisfare tale requisito. 36 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

37 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Tabella 7. Caratteristiche dei desktop virtuali di riferimento Caratteristica Tipo di desktop virtuale Processori virtuali per desktop virtuale RAM per desktop virtuale Operazioni IOPS medie per desktop virtuale in Steady State utilizzando il carico di lavoro medio di Login VSI 3.7 Valore Sistema operativo desktop (tipi di desktop PvD e non PvD): Microsoft Windows 7 Enterprise Edition (32 bit) Sistema operativo server (HSD): Windows Server 2008 R2 MCS Desktop PvD e non PvD: 1 vcpu (6 desktop PvD e non PvD per core) HSD: 0,25 vcpu (4 HSD per core) PVS Desktop PvD e non PvD: 1 vcpu (4 desktop PvD e non PvD per core) HSD: 0,25 vcpu (4 HSD per core) Desktop PvD e non PvD: 2 GB HSD: 0,67 GB 8 Questa definizione di desktop è basata sui dati dell'utente che risiedono nello storage condiviso. Il profilo di I/O viene definito utilizzando un framework di test che esegue simultaneamente tutti i desktop, con un carico costante generato dall'uso continuo di applicazioni normalmente utilizzate negli uffici, come browser e software per la produttività aziendale. Scale-out Il sistema ScaleIO è progettato per garantire scalabilità da un minimo di tre nodi. Questa soluzione è stata convalidata con diverse configurazioni fino a otto nodi con un massimo di 10 spindle ciascuno. A differenza della maggior parte dei sistemi di storage tradizionali, di pari passo con l'aumento del numero di server, si registra un incremento di capacità, throughput e IOPS. La scalabilità delle prestazioni è lineare in relazione all'espansione dell'implementazione. Quando necessario, è possibile aggiungere in modo modulare di storage aggiuntivo e risorse di elaborazione, quali server e unità disco. Poiché le risorse di storage e di elaborazione crescono insieme, il sistema garantisce il corretto bilanciamento delle risorse. È inoltre possibile aggiungere risorse di storage se sono disponibili risorse di elaborazione sufficienti. Nella Figura 11 sono riportati due metodi per aggiungere risorse al fine di aumentare il numero di desktop virtuali con provisioning MCS in un ambiente. EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 37

38 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Figura 11. Due esempi su come eseguire lo scale-out delle risorse per i desktop virtuali con provisioning MCS Nota: abbiamo utilizzato la stessa configurazione server per ogni nodo per il dimensionamento in questa soluzione, ma ScaleIO supporta nodi con diverse configurazioni. Blocchi predefiniti di VSPEX Approccio modulare Il dimensionamento del sistema per soddisfare il requisito delle applicazioni dei server virtuali può diventare un processo molto complesso. Quando le applicazioni generano un'operazione di I/O, i componenti server, quali la CPU del server, la cache DRAM del server e i dischi, "servono" tale operazione di I/O. Durante la pianificazione e il dimensionamento di un sistema di storage, i clienti devono prendere in considerazione diversi fattori per bilanciare capacità, performance e costo delle applicazioni. VSPEX adotta un approccio modulare, utilizzando ScaleIO per eseguire uno scaleout lineare e ridurre la complessità. Un blocco predefinito è un server con CPU, memoria e spindle di dischi predefiniti in grado di supportare un determinato numero di desktop virtuali. Ogni blocco predefinito combina CPU, memoria e spindle di dischi in un nodo di ScaleIO per supportare le esigenze dell'ambiente di End-User Computing. SDS e SDC devono essere entrambi installati su ognuno dei nodi dei blocchi predefiniti per poter assegnare il disco locale del server allo storage pool di ScaleIO, esporre i volumi block condivisi di ScaleIO ed eseguire i desktop virtuali. 38 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

39 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione I blocchi predefiniti per la soluzione sono aggiuntivi rispetto al nodo richiesto dal VSPEX Private Cloud che supporta i servizi di infrastruttura della soluzione. Per ulteriori informazioni sul dimensionamento dei nodi del VSPEX Private Cloud, fare riferimento alla Guida della VSPEX Proven Infrastructure in Documentazione consigliata. Blocchi predefiniti convalidati La configurazione di un blocco predefinito include il numero dei core CPU fisici, le dimensioni della memoria e il numero di spindle dei dischi per un server. All'interno della Tabella 8, Tabella 10 e Tabella 12 sono riportati esempi di configurazione di un server baseline per un nodo convalidato e viene fornita una soluzione flessibile per il dimensionamento di VSPEX. Con questa configurazione, si possono supportare fino a 40 desktop virtuali con un unico blocco predefinito con i metodi di provisioning MCS e PVS. Personalizzazione del blocco predefinito fornisce informazioni sulla personalizzazione di questa configurazione baseline. Le configurazioni dei blocchi predefiniti sono illustrate per i seguenti tipi di desktop: Non PvD: I desktop non PvD vengono creati selezionando Desktop OS with Random desktop experience. Un utente viene connesso in modo casuale a uno dei desktop disponibili e tutte le modifiche apportate dall'utente vengono perse al riavvio. Tabella 8. Configurazione dei nodi dei blocchi predefiniti con i desktop non PvD con provisioning MCS Desktop virtuali di riferimento Core CPU fisici Memoria (GB) Unità SAS da rpm Tabella 9. Configurazione dei nodi dei blocchi predefiniti con i desktop non PvD con provisioning PVS Desktop virtuali di riferimento Core CPU fisici Memoria (GB) Unità SAS da rpm PvD: I desktop PvD vengono creati selezionando il sistema operativo desktop con esperienza desktop Personal vdisk. Un utente viene assegnato a uno specifico desktop e tutte le modifiche apportate dall'utente vengono archiviate in Personal vdisk e salvate tra i riavvii. Tabella 10. Configurazione dei nodi dei blocchi predefiniti con i desktop PvD con provisioning MCS Desktop virtuali di riferimento Core CPU fisici Memoria (GB) Unità SAS da rpm EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 39

40 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Tabella 11. Configurazione dei nodi dei blocchi predefiniti con i desktop PvD con provisioning PVS Desktop virtuali di riferimento Core CPU fisici Memoria (GB) Unità SAS da rpm HSD: I desktop HSD vengono creati selezionando il sistema operativo server. Più utenti vengono connessi allo stesso server. Tuttavia, ciascun utente dispone di un'interfaccia desktop. Le risorse presenti sul server sono condivise da tutti gli utenti connessi a tale server. Tutte le modifiche apportate dagli utenti vengono perse durante la disconnessione. Tabella 12. Configurazione dei nodi dei blocchi predefiniti con i desktop HSD con provisioning MCS e PVS Desktop virtuali di riferimento Core CPU fisici Memoria (GB) Unità SAS da rpm Nota: durante il dimensionamento dei requisiti del nodo, è opportuno riservare almeno un nodo per la HA. Pianificazione della high availability Data l'architettura a più nodi scale-out di ScaleIO, è opportuno prendere in considerazione la possibilità di perdere un nodo del sistema. ScaleIO è progettato in modo da conservare copie dei dati su più nodi, per proteggere il sistema da tale evenienza. La perdita di un nodo influisce sulle virtual machine in esecuzione sul nodo in questione, ma è necessario garantire che non abbia alcun impatto sugli altri utenti dell'ambiente ScaleIO. EMC suggerisce di includere nella pianificazione un nodo aggiuntivo rispetto a quanto previsto dal carico di lavoro, per garantire il supporto dell'ambiente durante un'interruzione del servizio o la manutenzione del sistema. Nella sezione Linee guida per il dimensionamento viene riservato un nodo aggiuntivo per garantire la HA. Linee guida per il dimensionamento Introduzione al Customer Sizing Worksheet Per scegliere l'architettura di riferimento appropriata per l'ambiente di un cliente, determinare i requisiti in termini di risorse dell'ambiente, quindi tradurre tali requisiti in un numero equivalente di desktop virtuali di riferimento che abbiano le caratteristiche definite nella Tabella 7. Questa sezione descrive come utilizzare il Customer Sizing Worksheet per semplificare i calcoli e i fattori del dimensionamento da prendere in considerazione quando si deve decidere quale architettura implementare. 40 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

41 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Utilizzo del Customer Sizing Worksheet Il Customer Sizing Worksheet consente di valutare l'ambiente del cliente e calcolare i requisiti per il dimensionamento dell'ambiente. La Tabella 13 mostra un foglio di lavoro completato per un ambiente di un cliente di esempio. L'Appendice A fornisce un Customer Sizing Worksheet vuoto che è possibile stampare e utilizzare come riferimento per dimensionare la soluzione per un cliente. Tabella 13. Esempio di Customer Sizing Worksheet Tipo di utente Utenti vcpu RAM IOPS Utilizzo intensivo Utilizzo moderato Utilizzo tipico Requisiti di risorse Desktop virtuali di riferimento equivalenti Requisiti di risorse Desktop virtuali di riferimento equivalenti Requisiti di risorse Desktop virtuali di riferimento equivalenti Desktop virtuali di riferimento equivalenti Totale desktop di riferimento GB GB GB Totale 200 Per completare il Customer Sizing Worksheet, attenersi alla seguente procedura: 1. Identificare i tipi di utenti di cui si intende eseguire la migrazione nell'ambiente VSPEX End-User Computing e il numero di utenti di ciascun tipo. 2. Per ciascun tipo, determinare i requisiti di risorse di elaborazione in termini di vcpu, memoria (GB), prestazioni di storage (IOPS) e capacità di storage. 3. Per ciascun tipo di risorsa e di utente, determinare i requisiti in termini di desktop virtuali di riferimento equivalenti, ovvero il numero di desktop virtuali di riferimento richiesti per soddisfare i requisiti di risorse specificati. 4. Determinare il numero totale di desktop di riferimento del pool di risorse necessari per l'ambiente del cliente. Determinazione dei requisiti di risorse Per determinare i requisiti di risorse, è necessario prendere in considerazione i fattori riportati di seguito. EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 41

42 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione CPU Il desktop virtuale di riferimento illustrato nella Tabella 7 presume che la maggior parte delle applicazioni desktop sia ottimizzata per una singola CPU. Se un tipo di utente richiede un desktop con più CPU virtuali, modificare il conteggio proposto del desktop virtuale per includere le risorse aggiuntive. Se, ad esempio, si esegue la virtualizzazione di 100 desktop, ma 20 utenti richiedono due CPU anziché una, il pool in uso deve fornire una funzionalità di 120 desktop virtuali. Memoria La memoria svolge un ruolo fondamentale nel garantire elevati livelli di funzionalità e prestazioni delle applicazioni. Ciascun gruppo di desktop avrà obiettivi differenti per la quantità di memoria disponibile considerata accettabile. Analogamente al calcolo della CPU, se un gruppo di utenti richiede risorse di memoria aggiuntive, è sufficiente regolare il numero di desktop pianificati per soddisfare la richiesta di risorse aggiuntive. Se, ad esempio, sono 100 i desktop da virtualizzare, ma ciascun desktop richiede 4 GB di memoria anziché i 2 GB forniti nel desktop virtuale di riferimento, pianificare l'utilizzo di 200 desktop virtuali di riferimento. IOPS I requisiti di prestazioni dello storage per i desktop rappresentano in genere l'aspetto meno conosciuto delle prestazioni. Il desktop virtuale di riferimento utilizza un carico di lavoro generato da uno strumento riconosciuto nel settore per eseguire un'ampia gamma di applicazioni per la produttività aziendale che devono essere rappresentative della maggior parte delle implementazioni dei desktop virtuali. Capacità di storage Il requisito in termini di capacità di storage per un desktop può variare in modo significativo in base al tipo di provisioning, ai tipi di applicazioni in uso e alle policy specifiche dell'azienda cliente. I desktop virtuali presentati in questa soluzione si basano su storage condiviso aggiuntivo per i documenti degli utenti e i dati dei profili utente. Questo requisito viene considerato come componente opzionale che può essere soddisfatto con l'aggiunta di hardware di storage specifico definito nella soluzione o con l'utilizzo di file share esistenti nell'ambiente. Determinazione dei desktop virtuali di riferimento equivalenti Una volta definite tutte le risorse, determinare il numero di desktop virtuali di riferimento equivalenti utilizzando le relazioni riportate nella Tabella 14. Arrotondare tutti i valori al numero intero più vicino. Tabella 14. Risorse dei desktop virtuali di riferimento Tipo desktop Tipi di desktop PvD e non PvD Risorsa Valore per il desktop virtuale di riferimento Relazione tra i requisiti e i desktop virtuali di riferimento equivalenti vcpu 1 Desktop virtuali di riferimento equivalenti = Requisiti di risorse Memoria 2 Desktop virtuali di riferimento equivalenti = (Requisiti di risorse)/2 IOPS 8 Desktop virtuali di riferimento equivalenti = (Requisiti di risorse)/8 42 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

43 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Tipo desktop Tipo di desktop HSD Risorsa Valore per il desktop virtuale di riferimento Relazione tra i requisiti e i desktop virtuali di riferimento equivalenti vcpu 0,25 Desktop virtuali di riferimento equivalenti = (Requisiti di risorse)/ 0,25 Memoria 0,67 Desktop virtuali di riferimento equivalenti = (Requisiti di risorse)/ 0,67 IOPS 8 Desktop virtuali di riferimento equivalenti = (Requisiti di risorse)/8 Ad esempio, lo scenario di utilizzo intensivo riportato nella Tabella 13 richiede due CPU virtuali, dodici IOPS e otto GB di memoria per ciascun desktop in un ambiente con sistema operativo desktop. Questo requisito si traduce in 2 desktop virtuali di riferimento di CPU, 4 desktop virtuali di riferimento di memoria e 2 desktop virtuali di riferimento di IOPS. Come indicato nella Figura 12, l'esempio richiede 4 virtual machine. Figura 12. Risorse richieste dal pool delle virtual machine di riferimento Pertanto, il numero di desktop virtuali di riferimento richiesti per ciascun tipo di utente equivale al numero massimo richiesto per una singola risorsa. Ad esempio, il numero di desktop virtuali di riferimento equivalenti per lo scenario di utilizzo intensivo nella Tabella 13 è pari a 4, in quanto questo numero soddisfa tutti i requisiti di risorse in termini di IOPS, vcpu e memoria. Per calcolare il numero totale di desktop di riferimento per un tipo di utente, moltiplicare il numero di desktop virtuali di riferimento equivalenti relativi al tipo di utente in questione per il numero di utenti. Determinazione del numero totale di desktop virtuali di riferimento Una volta compilato il foglio di lavoro per ciascun tipo di utente di cui si desidera eseguire la migrazione nella virtual infrastructure, calcolare il numero totale di desktop virtuali di riferimento del pool di risorse richiesti calcolando la somma del numero totale di desktop virtuali di riferimento per tutti i tipi di utente. Nell'esempio riportato nella Tabella 13, il numero totale di desktop virtuali è 200. EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 43

44 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Personalizzazione del blocco predefinito Le configurazioni dei nodi illustrate nelle Tabella 8, Tabella 10 e Tabella 12 hanno definito la configurazione di CPU, memoria e dischi per un server. Tuttavia, il sistema ScaleIO è indipendente dall'infrastruttura e può essere eseguito su qualsiasi server. Questa soluzione VSPEX offre inoltre un maggior numero di opzioni per la configurazione del nodo di blocchi predefiniti. L'utente può ridefinire il blocco predefinito con configurazioni diverse, ma è opportuno ricordare che questo cambierebbe anche il numero di desktop virtuali che il blocco predefinito può supportare. Per calcolare il numero di desktop virtuali che il nuovo blocco predefinito può supportare, si devono considerare diversi componenti. Capacità della CPU I requisiti della CPU dipendono dal metodo di provisioning e dai tipi di desktop. Nella Tabella 15 sono riportati i requisiti della CPU per ciascun metodo di provisioning dei desktop e per ciascun tipo di desktop. Tabella 15. Risorse dei desktop virtuali di riferimento Metodo di provisioning dei desktop Tipo desktop MCS Non PvD 6 PvD 6 HSD 4 PVS Non PvD 4 PvD 4 HSD 4 Numero di desktop supportati per core CPU Ad esempio, un nodo del server con 16 core fisici può supportare fino a 96 desktop virtuali di tipo PvD o non Pvd con provisioning MCS, ma solo 64 desktop virtuali di tipo PvD o non Pvd con provisioning PVS. Capacità della memoria Durante il dimensionamento della memoria per un nodo server, è necessario tenere conto dell'utilizzo della virtual machine di ScaleIO e dell'hypervisor. La virtual machine di ScaleIO utilizza 3 GB di RAM e riserva 2 GB di RAM per l'hypervisor. È consigliabile non utilizzare la tecnica di overcommit della memoria in questo ambiente. Nota: ScaleIO 1.3 introduce la nuova funzionalità di cache RAM, che utilizza la RAM dei server SDS. Per impostazione predefinita, le dimensioni della virtual machine di ScaleIO sono impostate su 3 GB di RAM, 128 MB dei quali sono utilizzati come cache RAM del server SDS. Se è necessaria più cache RAM sulla virtual machine di ScaleIO, aggiungerla ai 3 GB di RAM. La soluzione convalidata utilizzava 8 GB di cache RAM per ciascuna virtual machine di ScaleIO. 44 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

45 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Capacità del disco ScaleIO utilizza una topologia RAIN (Redundant Array of Independent Nodes) per garantire l'availability dei dati. In generale, la capacità disponibile varia a seconda della capacità per nodo (capacità formattata) e del numero di nodi disponibili. Presupponendo N nodi e C GB di capacità per server, lo storage disponibile, S, è: (N 1) x C S = 2 Questa formula prevede due copie dei dati e la possibilità di resistere al guasto di un singolo nodo. Ad esempio, se un cliente dispone di tre nodi (N =3) e ciascun server ha sei dischi, dove ogni disco dispone di 810 GB di capacità utilizzabile (C = sei dischi x 810 GB), lo spazio disponibile sarà: (3 1) x (6 x 810) S = 2 S = 4860 GB Quando si utilizza PvD, il cliente deve considerare i requisiti di capacità aggiuntiva necessari per supportare PvD sui dischi dei desktop virtuali. IOPS Il metodo principale per l'aggiunta di capacità IOPS a un nodo senza considerare le tecnologie cache consiste nell'aumentare il numero di unità disco o la velocità di tali unità. Nella Tabella 16 è riportato il numero dei desktop virtuali supportati con i vari tipi di desktop per nodo per i metodi di provisioning MCS e PVS. Tabella 16. Numero massimo di desktop virtuali per nodo Desktop virtuali di riferimento Unità SAS da rpm Non PvD PvD HSD Esempio 1: se un'azienda ha bisogno di 150 desktop virtuali non PvD, nella Tabella 17 sono riportate alcune opzioni per il numero di nodi necessari per supportare 150 desktop virtuali non PvD. Tabella 17. Numero di nodi necessari per supportare 150 desktop virtuali non PvD Unità SAS da rpm per nodo Numero di nodi EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 45

46 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Esempio 2: se un'azienda ha bisogno di 150 desktop virtuali PvD, nella Tabella 18 sono riportate alcune opzioni per il numero di nodi necessari per supportare 150 desktop virtuali PvD. Tabella 18. Numero di nodi necessari per supportare 150 desktop virtuali PvD Unità SAS da rpm per nodo Numero di nodi Esempio 3: se un'azienda ha bisogno di 150 desktop virtuali HSD, nella Tabella 19 sono riportate alcune opzioni per il numero di nodi necessari per supportare 150 desktop virtuali HSD. Tabella 19. Numero di nodi necessari per supportare 150 desktop virtuali HSD Unità SAS da rpm per nodo Numero di nodi Nota: i valori riportati nella Tabella 16, Tabella 17, Tabella 18 e Tabella 19 presuppongono che le risorse di memoria e CPU di ciascun nodo siano sufficienti. Determinazione del numero massimo di desktop virtuali non PvD con provisioning MCS per blocco predefinito Una volta definita l'intera configurazione per il nodo di blocchi predefiniti, calcoliamo il numero di desktop virtuali che ogni componente può supportare per capire quanti ne può supportare il nodo di blocchi predefiniti. In questi esempi, il desktop non PvD (Desktop OS with Random desktop experience) viene utilizzato per calcolare il numero massimo di desktop con provisioning MCS. Di seguito sono riportati tre esempi di determinazione del numero massimo di desktop virtuali per un blocco predefinito: Esempio 1: configurazione di blocco predefinito baseline Esempio 2: configurazione di blocco predefinito personalizzata dall'utente Esempio 3: configurazione di blocco predefinito personalizzata dall'utente con aggiunta di dischi di storage 46 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

47 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Esempio 1: configurazione di blocco predefinito baseline Come illustrato nella Tabella 8, abbiamo definito il blocco predefinito baseline con sette core CPU fisici, 96 GB di memoria e sei unità SAS da rpm e 600 GB. Con sette core CPU fisici, è possibile supportare 42 desktop virtuali (7 core x 6 desktop per core). Con 96 GB di memoria, è possibile supportare 41 desktop virtuali (2 GB per ciascun desktop virtuale, 2 GB riservati per l'hypervisor, 3 GB riservati per la virtual machine di ScaleIO e 8 GB riservati per la cache RAM di ScaleIO). Con sei unità SAS, è possibile supportare 40 desktop virtuali, come illustrato nella Tabella 16. Di conseguenza, il numero finale che il nodo di blocchi predefiniti baseline può supportare è 40, cioè il numero minimo per CPU, memoria e unità SAS, in base ai risultati dei calcoli. La Figura 13 mostra come determinare il numero massimo che la configurazione di blocco predefinito baseline può supportare. Figura 13. Determinazione del numero massimo di desktop virtuali con provisioning MCS per blocco predefinito baseline - Esempio 1 Se, ad esempio, il cliente utilizza tre blocchi predefiniti baseline per creare un sistema ScaleIO, il sistema supporterà 80 desktop virtuali (2 x 40, con un blocco predefinito riservato per la high availability). EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 47

48 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Esempio 2: configurazione di blocco predefinito personalizzata dall'utente Il cliente è in grado di personalizzare una configurazione più ampia per i blocchi predefiniti, come riportato nella Tabella 20. Con 16 core CPU fisici, è possibile supportare 96 desktop virtuali (16 core x 6 desktop per core). Con 192 GB di memoria, è possibile supportare 89 desktop virtuali (2 GB per ciascun desktop virtuale, 2 GB riservati per l'hypervisor, 3 GB riservati per la virtual machine di ScaleIO e 8 GB riservati per la cache RAM di ScaleIO). Con nove unità SAS, è possibile supportare 60 desktop virtuali, come illustrato nella Tabella 16. Di conseguenza, il numero finale che questo nodo di blocchi predefiniti può supportare è 60, ovvero il numero minimo per CPU, memoria e unità SAS, in base ai risultati dei calcoli. Tabella 20. Configurazione ridefinita del nodo di blocchi predefiniti - Esempio 1 Core CPU fisici Memoria (GB) Unità SAS da rpm Nota: durante il dimensionamento dei requisiti del nodo, è opportuno riservare almeno un nodo per la HA. La Figura 14 mostra come determinare il numero massimo che una configurazione di blocco predefinito ridefinito dal cliente può supportare. Figura 14. Determinazione del numero massimo di desktop virtuali con provisioning MCS per blocco predefinito personalizzato - Esempio 2 Se, ad esempio, il cliente utilizza tre blocchi predefiniti personalizzati dall'utente, riportati nella Tabella 20, per creare un sistema ScaleIO, il sistema supporterà 120 desktop virtuali (2 x 60, con un nodo di blocchi predefiniti riservato per la high availability). 48 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

49 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Esempio 3: configurazione di blocco predefinito personalizzata dall'utente con aggiunta di dischi di storage La configurazione di blocco predefinito personalizzata descritta nell'esempio 2 dispone di risorse di CPU (16 core CPU supportano 96 desktop virtuali) e di memoria (192 GB supportano 89 desktop virtuali) sufficienti per supportare ulteriori desktop virtuali. In questo caso però, i dischi di storage raggiungono il requisito di IOPS massimo. Con ScaleIO, l'utente può semplicemente aggiungere dischi di storage all'ambiente esistente e il carico di lavoro viene ribilanciato automaticamente su tutti i dischi. Se si aggiungono altri tre dischi al blocco predefinito personalizzato dall'utente, con dodici unità SAS è possibile supportare 80 desktop virtuali, come illustrato nella Tabella 21. Questo consente di aumentare il numero di desktop virtuali supportati a 80 senza aggiungere risorse di CPU o memoria. Tabella 21. Aggiunta di un disco alla configurazione ridefinita del nodo di blocchi predefiniti - Esempio 3 Core CPU fisici Memoria (GB) Unità SAS da rpm Nota: durante il dimensionamento dei requisiti del nodo, è opportuno riservare almeno un nodo per la HA. La Figura 15 mostra come determinare il numero massimo di desktop virtuali per una configurazione di un blocco predefinito ridefinita dal cliente con dischi aggiuntivi. Figura 15. Determinazione del numero massimo di desktop virtuali con provisioning MCS per blocco predefinito personalizzato - Esempio 3 Se, ad esempio, il cliente utilizza tre blocchi predefiniti personalizzati dall'utente, riportati nella Tabella 21, per creare un sistema ScaleIO, il sistema supporterà 160 desktop virtuali (2 x 80, con un nodo di blocchi predefiniti riservato per la high availability). EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 49

50 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Determinazione del numero massimo di blocchi predefiniti per desktop virtuali PvD con provisioning MCS Una volta definita l'intera configurazione per il nodo di blocchi predefiniti, calcoliamo il numero di desktop virtuali che ogni componente può supportare per capire quanti ne può supportare il nodo di blocchi predefiniti. In questi esempi, PvD (sistema operativo desktop con esperienza desktop PvDisk) viene utilizzato per calcolare il numero massimo di desktop con provisioning MCS. Di seguito sono riportati tre esempi di determinazione del numero massimo di desktop virtuali per un blocco predefinito: Esempio 4: configurazione di blocco predefinito baseline Esempio 5: configurazione di blocco predefinito personalizzata dall'utente Esempio 6: configurazione di blocco predefinito personalizzata dall'utente con aggiunta di dischi di storage Esempio 4: configurazione di blocco predefinito baseline Come illustrato nella Tabella 10, abbiamo definito il blocco predefinito baseline con sette core CPU fisici, 96 GB di memoria e otto unità SAS da rpm e 600 GB. Con sette core CPU fisici, è possibile supportare 42 desktop virtuali (7 core x 6 desktop per core). Con 96 GB di memoria, è possibile supportare 41 desktop virtuali (2 GB per ciascun desktop virtuale, 2 GB riservati per l'hypervisor, 3 GB riservati per la virtual machine di ScaleIO e 8 GB riservati per la cache RAM di ScaleIO). Con otto unità SAS, è possibile supportare 40 desktop virtuali, come illustrato nella Tabella 16. Di conseguenza, il numero finale che il nodo di blocchi predefiniti baseline può supportare è 40, cioè il numero minimo per CPU, memoria e unità SAS, in base ai risultati dei calcoli. La Figura 16 mostra come determinare il numero massimo che la configurazione di blocco predefinito baseline può supportare. Figura 16. Determinazione del numero massimo di desktop virtuali con provisioning MCS per blocco predefinito baseline - Esempio 4 Se, ad esempio, il cliente utilizza tre blocchi predefiniti baseline per creare un sistema ScaleIO, il sistema supporterà 80 desktop virtuali (2 x 40, con un blocco predefinito riservato per la high availability). 50 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

51 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Esempio 5: configurazione di blocco predefinito personalizzata dall'utente Il cliente è in grado di personalizzare una configurazione più ampia per i blocchi predefiniti, come riportato nella Tabella 22. Con 16 core CPU fisici, è possibile supportare 96 desktop virtuali (16 core x 6 desktop per core). Con 192 GB di memoria, è possibile supportare 89 desktop virtuali (2 GB per ciascun desktop virtuale, 2 GB riservati per l'hypervisor, 3 GB riservati per la virtual machine di ScaleIO e 8 GB riservati per la cache RAM di ScaleIO). Con dodici unità SAS, è possibile supportare 60 desktop virtuali, come illustrato nella Tabella 16. Di conseguenza, il numero finale che questo nodo di blocchi predefiniti può supportare è 60, ovvero il numero minimo per CPU, memoria e unità SAS, in base ai risultati dei calcoli. Tabella 22. Configurazione ridefinita del nodo di blocchi predefiniti - Esempio 5 Core CPU fisici Memoria (GB) Unità SAS da rpm Nota: durante il dimensionamento dei requisiti del nodo, è opportuno riservare almeno un nodo per la HA. La Figura 17 mostra come determinare il numero massimo che una configurazione di blocco predefinito ridefinito dal cliente può supportare. Figura 17. Determinazione del numero massimo di desktop virtuali con provisioning MCS per blocco predefinito personalizzato - esempio 5 Se, ad esempio, il cliente utilizza tre blocchi predefiniti personalizzati dall'utente, riportati nella Tabella 22, per creare un sistema ScaleIO, il sistema supporterà 120 desktop virtuali (2 x 60, con un nodo di blocchi predefiniti riservato per la high availability). EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 51

52 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Esempio 6: configurazione di blocco predefinito personalizzata dall'utente con aggiunta di dischi di storage La configurazione di blocco predefinito personalizzata descritta nell'esempio 5 dispone di risorse di CPU (16 core CPU supportano 96 desktop virtuali) e di memoria (192 core supportano 89 desktop virtuali) sufficienti per supportare un numero superiore di desktop virtuali. Tuttavia, i dischi di storage raggiungono il requisito di IOPS massimo. Con ScaleIO, l'utente può semplicemente aggiungere dischi di storage all'ambiente esistente e il carico di lavoro viene ribilanciato automaticamente su tutti i dischi. Se si aggiungono altri quattro dischi al blocco predefinito personalizzato dall'utente, con dodici unità SAS è possibile supportare 80 desktop virtuali, come illustrato nella Tabella 16. Questo consente di aumentare il numero di desktop virtuali supportati a 80 senza aggiungere risorse di CPU o memoria. Tabella 23. Aggiunta di un disco alla configurazione ridefinita del nodo di blocchi predefiniti - Esempio 6 Core CPU fisici Memoria (GB) Unità SAS da rpm Nota: durante il dimensionamento dei requisiti del nodo, è opportuno riservare almeno un nodo per la HA. La Figura 18 mostra come determinare il numero massimo per una configurazione di blocco predefinito ridefinita dal cliente con dischi aggiuntivi. Figura 18. Determinazione del numero massimo di desktop virtuali con provisioning MCS per blocco predefinito personalizzato - Esempio 6 Se, ad esempio, il cliente utilizza tre blocchi predefiniti personalizzati dall'utente, riportati nella Tabella 23, per creare un sistema ScaleIO, il sistema supporterà 160 desktop virtuali (2 x 80, con un nodo di blocchi predefiniti riservato per la high availability). 52 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

53 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Determinazione del numero massimo di blocchi predefiniti per desktop virtuali HSD con provisioning MCS o PVS Una volta definita l'intera configurazione per il nodo di blocchi predefiniti, calcoliamo il numero di desktop virtuali che ogni componente può supportare per capire quanti ne può supportare il nodo di blocchi predefiniti. In questi esempi HSD (sistema operativo server) viene utilizzato per calcolare il numero massimo di desktop con provisioning MCS o PVS. Di seguito sono riportati tre esempi di determinazione del numero massimo di desktop virtuali per un blocco predefinito: Esempio 7: configurazione di blocco predefinito baseline Esempio 8: configurazione di blocco predefinito personalizzata dall'utente Esempio 9: configurazione di blocco predefinito personalizzata dall'utente con aggiunta di dischi di storage Esempio 7: configurazione di blocco predefinito baseline Come illustrato nella Tabella 12, abbiamo definito il blocco predefinito baseline con 10 core CPU fisici, 48 GB di memoria e quattro unità SAS da rpm e 600 GB. Con 10 core CPU fisici, è possibile supportare 40 desktop virtuali (10 core x 4 desktop per core). Con 48 GB di memoria, è possibile supportare 40 desktop virtuali (0,67 GB per ciascun desktop virtuale, 2 GB riservati per l'hypervisor, 3 GB riservati per la virtual machine di ScaleIO e 8 GB riservati per la cache RAM di ScaleIO). Con quattro unità SAS, è possibile supportare 40 desktop virtuali, come illustrato nella Tabella 16. Di conseguenza, il numero finale che il nodo di blocchi predefiniti baseline può supportare è 40, ovvero il numero minimo per CPU, memoria e unità SAS, in base ai risultati dei calcoli. La Figura 19 mostra come determinare il numero massimo che la configurazione di blocco predefinito baseline può supportare. Figura 19. Determinazione del numero massimo di desktop virtuali con provisioning MCS o PVS per blocco predefinito baseline - Esempio 7 Se, ad esempio, il cliente utilizza tre blocchi predefiniti baseline per creare un sistema ScaleIO, il sistema supporterà 80 desktop virtuali (2 x 40, con un blocco predefinito riservato per la high availability). EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 53

54 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Esempio 8: configurazione di blocco predefinito personalizzata dall'utente Il cliente può personalizzare una configurazione di blocco predefinito di dimensioni maggiori, come illustrato nella Tabella 24. Con 24 core CPU fisici, è possibile supportare 96 desktop virtuali (24 core x 4 desktop per core). Con 96 GB di memoria, è possibile supportare 123 desktop virtuali (0,67 GB per ciascun desktop virtuale, 2 GB riservati per l'hypervisor, 3 GB riservati per la virtual machine di ScaleIO e 8 GB riservati per la cache RAM di ScaleIO). Con sei unità SAS, è possibile supportare 60 desktop virtuali, come illustrato nella Tabella 16. Di conseguenza, il numero finale che questo nodo di blocchi predefiniti può supportare è 60, ovvero il numero minimo per CPU, memoria e unità SAS, in base ai risultati dei calcoli. Tabella 24. Configurazione ridefinita del nodo di blocchi predefiniti - esempio 8 Core CPU fisici Memoria (GB) Unità SAS da rpm Nota: durante il dimensionamento dei requisiti del nodo, è opportuno riservare almeno un nodo per la HA. La Figura 20 mostra come determinare il numero massimo che una configurazione di blocco predefinito ridefinito dal cliente può supportare. Figura 20. Determinazione del numero massimo di desktop virtuali con provisioning MCS o PVS per blocco predefinito personalizzato - Esempio 8 Se, ad esempio, il cliente utilizza tre blocchi predefiniti personalizzati dall'utente, riportati nella Figura 21, per creare un sistema ScaleIO, il sistema supporterà 120 desktop virtuali (2 x 60, con un nodo di blocchi predefiniti riservato per la high availability). 54 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

55 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Esempio 9: configurazione di blocco predefinito personalizzata dall'utente con aggiunta di dischi di storage La configurazione personalizzata per i blocchi predefiniti nell'esempio 8 contiene risorse per CPU (24 core CPU supportano 96 desktop virtuali) e memoria (96 core supportano 123 desktop virtuali) sufficienti per supportare un numero maggiore di desktop virtuali. Tuttavia, i dischi di storage raggiungono il requisito di IOPS massimo. Con ScaleIO, l'utente può semplicemente aggiungere dischi di storage all'ambiente esistente e il carico di lavoro viene ribilanciato automaticamente su tutti i dischi. Se si aggiungono altri due dischi al blocco predefinito personalizzato dall'utente, con dodici unità SAS è possibile supportare 80 desktop virtuali, come illustrato nella Tabella 16. Questo consente di aumentare il numero di desktop virtuali supportati a 80 senza aggiungere risorse di CPU o memoria. Tabella 25. Aggiunta di dischi alla configurazione ridefinita del nodo di blocchi predefiniti - Esempio 9 Core CPU fisici Memoria (GB) Unità SAS da rpm Nota: durante il dimensionamento dei requisiti del nodo, è opportuno riservare almeno un nodo per la HA. La Figura 21 mostra come determinare il numero massimo che una configurazione di blocco predefinito ridefinita dal cliente con dischi aggiuntivi può supportare. Figura 21. Determinazione del numero massimo di desktop virtuali con provisioning MCS o PVS per blocco predefinito personalizzato - esempio 9 Se, ad esempio, il cliente utilizza tre blocchi predefiniti personalizzati dall'utente, riportati nella Tabella 25, per creare un sistema ScaleIO, il sistema supporterà 160 desktop virtuali (2 x 80, con un nodo di blocchi predefiniti riservato per la high availability). Calcolo dei requisiti del blocco predefinito Il blocco predefinito VSPEX ScaleIO End-User Computing definisce le dimensioni del nodo server discrete: ad esempio, un nodo definito nelle Tabella 8, Tabella 10 e Tabella 12 supporta 40 desktop virtuali di riferimento con provisioning MCS. Il numero totale di desktop virtuali di riferimento in base al foglio di lavoro compilato indica quale architettura di riferimento sarebbe adeguata per l'esigenza del cliente. Nell'esempio riportato nella Tabella 13, il cliente richiede una funzionalità di 200 desktop virtuali del pool. Di conseguenza, sei blocchi predefiniti (5+1, per riservare un blocco predefinito alla high availability) definiti nella Tabella 12 offrono risorse sufficienti per le esigenze attuali e spazio per la crescita futura. EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 55

56 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Nella Tabella 26 viene illustrato l'esempio di dimensionamento per i nodi della configurazione baseline. Tabella 26. Esempio di dimensionamento dei nodi Numero di nodi Numero massimo di desktop virtuali I clienti hanno varie opzioni per il numero di nodi che utilizzano configurazioni del nodo diverse. Ad esempio, con il requisito di 160 desktop virtuali: 4+1 blocchi predefiniti sono necessari quando si utilizza la configurazione baseline descritta nella sezione Esempio 1: configurazione di blocco predefinito baseline. 3+1 blocchi predefiniti sono necessari quando si utilizza la configurazione mostrata nella sezione Esempio 2: configurazione di blocco predefinito personalizzata dall'utente. 2+1 blocchi predefiniti sono necessari quando si utilizza la configurazione mostrata in Esempio 2: configurazione di blocco predefinito personalizzata dall'utente. Nota: il blocco predefinito aggiuntivo (+1) illustrato in questi esempi consente la tolleranza al guasto di un nodo. Oltre ai numeri di desktop convalidati, prendere in considerazione i seguenti fattori quando si deve decidere quale architettura di riferimento implementare: Simultaneità: il carico di lavoro di riferimento utilizzato per convalidare questa soluzione presuppone che tutti gli utenti dei desktop siano sempre attivi. L'architettura di riferimento è stata testata con 200 desktop, che generano tutti carichi di lavoro in parallelo, vengono avviati nello stesso momento e così via. Se il cliente prevede di avere 400 utenti, ma che solo il 50% di essi sarà connesso contemporaneamente a causa delle differenze di fuso orario o dei turni, i 200 utenti attivi su un totale di 400 utenti possono essere supportati dall'architettura con 200 desktop. Carichi di lavoro dei desktop più pesanti: il carico di lavoro di riferimento viene considerato il carico tipico di un impiegato. Tuttavia, si potrebbe avere un profilo più attivo. Se un'azienda ha 90 utenti e, a causa di applicazioni aziendali personalizzate, ciascun utente genera 16 IOPS invece delle 8 IOPS utilizzate nel carico di lavoro di riferimento, il cliente necessiterà di circa 180 desktop di riferimento. In questo esempio, la configurazione con quattro blocchi predefiniti (3+1, con un blocco predefinito riservato alla high availability) risulta sottodimensionata perché ha una capacità nominale di 120 desktop di riferimento. È consigliabile utilizzare la soluzione da sei blocchi predefiniti (5+1, riservando un blocco predefinito per la high availability). 56 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

57 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Fine tuning delle risorse hardware Nella maggior parte dei casi, il Customer Sizing Worksheet suggerisce un'architettura di riferimento adeguata per le esigenze del cliente. In altri casi, potrebbe essere necessario personalizzare ulteriormente le risorse hardware. Una descrizione completa dell'architettura del sistema esula dall'ambito del presente documento. Risorse di storage In determinate applicazioni esiste la necessità di separare alcuni carichi di lavoro di storage da altri carichi di lavoro. La configurazione dei nodi per le architetture di riferimento ha assegnato tutti i desktop virtuali a un singolo pool di risorse. Per ottenere la separazione dei carichi di lavoro, implementare ulteriori unità disco per ciascun gruppo che richiede l'isolamento dei carichi di lavoro e aggiungerle a un pool dedicato. Per supportare l'isolamento o ridurre la funzionalità del pool, non è appropriato ridurre il numero di dischi per nodo senza ulteriori istruzioni che comunque non rientrano nell'ambito della presente guida. La configurazione del nodo per la soluzione è stata progettata per bilanciare diversi fattori in termini di HA, prestazioni e protezione dei dati. La modifica dei componenti del nodo può avere impatti significativi e difficili da prevedere su altre aree del sistema. Risorse di elaborazione Per le risorse server nella soluzione, è possibile personalizzare le risorse hardware in modo più efficace. A tal fine, calcolare innanzitutto il totale dei requisiti in termini di risorse per i componenti server, come illustrato nella Tabella 27. Tabella 27. Totale componenti risorse server Tipi di utente Utilizzo intensivo Utilizzo moderato Utilizzo tipico Requisiti di risorse Requisiti di risorse Requisiti di risorse vcpu Memoria (GB) Numero di utenti Totale risorse CPU Totale risorse memoria Totale L'esempio riportato nella Tabella 27 richiede 190 CPU virtuali e 440 GB di memoria. Nelle architetture di riferimento si presuppone che siano presenti sei desktop per ciascun core di processore fisico per i desktop PvD o non PvD con provisioning MCS e che non venga eseguito l'overprovisioning della memoria. Questo si traduce in 32 core di processori fisici e 440 GB di memoria. I sei nodi di blocchi predefiniti (5+1, con 1 blocco predefinito riservato alla high availability) descritti nella Tabella 12 forniscono 35 core fisici e 480 GB di memoria per un sistema operativo desktop con configurazione non PvD. Questo significa che la soluzione a sei nodi di blocchi predefiniti può essere implementata in modo efficace con una quantità minore di risorse del server. Nota: quando si personalizza l'hardware del pool di risorse, prendere in considerazione i requisiti di High Availability. EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 57

58 Capitolo 4: Dimensionamento della soluzione Riepilogo I requisiti definiti nella soluzione rappresentano per EMC il set minimo di risorse necessarie per la gestione dei carichi di lavoro in base alla definizione di un desktop virtuale di riferimento. In qualsiasi implementazione presso l'azienda cliente, il carico di un sistema varia nel tempo man mano che gli utenti interagiscono con il sistema. Se i desktop virtuali del cliente differiscono in modo significativo dalla definizione di riferimento e variano nello stesso gruppo di risorse, potrebbe essere necessario aggiungere al sistema una maggiore quantità di risorse. 58 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

59 Capitolo 5: Considerazioni sulla progettazione della soluzione e best practice Capitolo 5 Considerazioni sulla progettazione della soluzione e best practice In questo capitolo sono descritti gli argomenti seguenti: Panoramica Considerazioni sulla progettazione del server Considerazioni sulla progettazione della rete Considerazioni sulla progettazione dello storage High availability e failover Profilo del test di convalida EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 59

60 Capitolo 5: Considerazioni sulla progettazione della soluzione e best practice Panoramica Questo capitolo fornisce best practice e considerazioni per la progettazione della soluzione VSPEX End-User Computing. Per ulteriori informazioni sulle best practice per l'implementazione dei diversi componenti della soluzione, fare riferimento alla documentazione specifica del vendor. Considerazioni sulla progettazione del server Le soluzioni EMC VSPEX sono progettate per essere eseguite su un'ampia gamma di piattaforme server. EMC ScaleIO è indipendente dall'infrastruttura e può essere quindi eseguito su qualunque server. Di conseguenza, VSPEX definisce la quantità minima di risorse necessarie in termini di CPU, memoria e dischi, ma non un tipo di server specifico. Il cliente può utilizzare qualsiasi piattaforma server che soddisfi o superi i requisiti minimi. L'ambiente ScaleIO è progettato per l'utilizzo con almeno 3 nodi server fisici. Il nodo server fisico fornisce tutte le risorse hardware per il sistema. Con il software EMC ScaleIO, tutte le risorse di elaborazione e di storage sui server fisici convergono nell'architettura a singolo livello, aggregando la capacità e le prestazioni e semplificando la gestione. La scelta di una piattaforma server si basa non solo sui requisiti tecnici dell'ambiente, ma anche sulla supportabilità della piattaforma, sulle relazioni esistenti con il provider dei server, sulle funzionalità avanzate in termini di prestazioni e gestione e su molti altri fattori. Ad esempio: Dal punto di vista della virtualizzazione, se il carico di lavoro di un sistema è ben conosciuto, funzionalità come il "ballooning" della memoria e la condivisione trasparente delle pagine sono in grado di ridurre i requisiti di memoria aggregata. Se il pool delle virtual machine non è caratterizzato da un elevato livello di utilizzo di picco o simultaneo, è possibile ridurre il numero di vcpu. Se, invece, le applicazioni implementate richiedono un'elevata potenza di calcolo, potrebbe essere necessario aumentare il numero di CPU e la quantità di memoria. L'infrastruttura server deve soddisfare, come minimo, i seguenti requisiti: Memoria, core di CPU e dischi sufficienti per supportare il numero e i tipi richiesti di virtual machine Connessioni di rete sufficienti per garantire connettività ridondante agli switch del sistema Capacità in eccesso sufficiente per tollerare un eventuale guasto o failover del server nell'ambiente 60 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

61 Capitolo 5: Considerazioni sulla progettazione della soluzione e best practice Best practice per il livello server Per questa soluzione, prendere in considerazione le seguenti best practice per il livello server: Utilizzare unità server identiche Utilizzare server identici o almeno compatibili. VSPEX implementa tecnologie di High Availability a livello di hypervisor che possono richiedere set di istruzioni simili sull'hardware fisico sottostante. Implementando VSPEX su unità server identiche, è possibile ridurre al minimo i problemi di incompatibilità in quest'area. Utilizzare tecnologie di processori recenti Per le nuove implementazioni, utilizzare revisioni recenti delle tecnologie dei processori più comuni. Si presume che tali tecnologie garantiranno prestazioni identiche o migliori rispetto ai sistemi utilizzati per convalidare la soluzione. Implementare la HA per gestire gli errori di un singolo server È consigliabile implementare le funzionalità di High Availability disponibili nel livello di virtualizzazione e assicurarsi che il livello di elaborazione disponga di risorse sufficienti per gestire almeno gli errori di un singolo server. Questo consentirà di implementare aggiornamenti con tempo di inattività ridotto. La sezione High availability e failover fornisce ulteriori dettagli. Nota: quando si implementa una soluzione di HA a livello di hypervisor, le dimensioni massime consentite per una virtual machine dipendono dal server fisico più piccolo presente nell'ambiente. Monitorare l'utilizzo delle risorse e adattare le risorse in base alle esigenze In qualsiasi sistema in esecuzione, monitorare l'utilizzo delle risorse e adattare le risorse in base alle esigenze. Ad esempio, il desktop virtuale di riferimento PvD o non PvD con provisioning MCS e le risorse hardware richieste in questa soluzione presuppongono la presenza di un numero massimo di sei CPU virtuali per ciascun core di processore fisico (rapporto 6:1) e di massimo quattro CPU virtuali per ciascun core di processore fisico (rapporto 4:1) per i desktop HSD e per tutti i tipi di desktop con provisioning PVS. In molti casi, questa configurazione fornisce un livello appropriato di risorse per i desktop virtuali ospitati. Tuttavia, questo rapporto potrebbe non essere appropriato in tutti i casi. EMC consiglia di monitorare l'utilizzo della CPU a livello di hypervisor per determinare se sono richieste ulteriori risorse e, se necessario, di aggiungerne altre. EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 61

62 Capitolo 5: Considerazioni sulla progettazione della soluzione e best practice Hardware del server convalidato La Tabella 28 identifica l'hardware del server e le configurazioni convalidate in questa soluzione. Tabella 28. Hardware del server Server per desktop virtuali vcpu Memoria Rete Configurazione MCS Desktop PvD e non PvD: 1 vcpu (6 desktop PvD e non PvD per core) HSD: 0,25 vcpu (4 HSD per core) PVS Desktop PvD e non PvD: 1 vcpu (4 desktop PvD e non PvD per core) HSD: 0,25 vcpu (4 HSD per core) Non PvD e PvD: 2 GB di RAM per desktop: 2 GB di RAM riservata per host vsphere 11 GB di RAM per ScaleIO (3 GB per SVM + 8 GB per cache RAM) HSD: 0,67 GB di RAM per desktop: 2 GB di RAM riservata per host vsphere 11 GB di RAM per ScaleIO (3 GB per SVM + 8 GB per cache RAM) 2 schede NIC 1 GbE per server per la rete di gestione 2 schede NIC 10 GbE per server per la rete dei dati Note: La vcpu con rapporto di 6:1 (4:1 per HSD) con il core fisico si applica al carico di lavoro di riferimento con provisioning MCS, mentre la vcpu con rapporto 4:1 con il core fisico si applica a tutti i carichi di lavoro di riferimento con provisioning PVS definiti in questa. L'infrastruttura richiede un server aggiuntivo per il supporto di VMware vsphere HA oltre ai requisiti minimi specificati nella Tabella 28. Virtualizzazione della memoria di vsphere VMware vsphere include una serie di funzionalità avanzate che contribuiscono a ottimizzare le prestazioni e l'utilizzo complessivo delle risorse. Questa sezione descrive le principali funzionalità per la gestione della memoria e illustra gli accorgimenti per il loro utilizzo con la soluzione VSPEX. La Figura 22 illustra la modalità di utilizzo della memoria di un pool di risorse da parte di un singolo hypervisor. Le funzionalità di gestione della memoria vsphere, come l'overcommit della memoria, la condivisione trasparente delle pagine e il "ballooning" della memoria, sono in grado di ridurre l'utilizzo totale della memoria e aumentare i rapporti di consolidamento nell'hypervisor. 62 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

63 Capitolo 5: Considerazioni sulla progettazione della soluzione e best practice Figura 22. Utilizzo della memoria dell'hypervisor Le tecniche di virtualizzazione della memoria consentono all'hypervisor vsphere di astrarre risorse host fisiche, come la memoria, per fornire l'isolamento delle risorse su più virtual machine evitando l'esaurimento delle risorse. Se vengono implementati processori avanzati, come i processori Intel con supporto EPT, l'astrazione della memoria avrà luogo all'interno della CPU. In caso contrario, questo processo avviene all'interno dell'hypervisor grazie a una funzionalità nota come tabelle pagine shadow. vsphere fornisce le seguenti tecniche di gestione della memoria: Overcommit della memoria L'overcommit della memoria si verifica quando alle macchine virtuali viene allocata una quantità di memoria superiore rispetto a quella fisicamente presente in un host VMware vsphere. Mediante tecniche sofisticate quali il ballooning della memoria e la condivisione trasparente delle pagine, vsphere è in grado di gestire l'overcommit della memoria senza alcun peggioramento delle prestazioni. Tuttavia, se viene utilizzata attivamente una quantità di memoria superiore a quella disponibile sul server, vsphere potrebbe ricorrere allo swapping di parti della memoria di una virtual machine. EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 63

64 Capitolo 5: Considerazioni sulla progettazione della soluzione e best practice NUMA (Non-Uniform Memory Access, accesso non uniforme alla memoria) vsphere utilizza un load balancer NUMA per assegnare un nodo "home" a una virtual machine. Poiché la memoria per la virtual machine viene allocata dal nodo home, l'accesso alla memoria è locale e fornisce le migliori prestazioni possibili. Anche le applicazioni che non forniscono il supporto diretto per NUMA traggono vantaggio da questa funzionalità. Condivisione trasparente delle pagine Le virtual machine che eseguono sistemi operativi e applicazioni simili, in genere presentano set identici di contenuto di memoria. La condivisione delle pagine consente all'hypervisor di recuperare le copie ridondanti e restituirle al pool di memoria libera dell'host per essere riutilizzate. Compressione della memoria vsphere utilizza la compressione della memoria per eseguire lo storage delle pagine, delle quali in caso contrario verrebbe eseguito lo swapping sul disco dell'host, in una cache di compressione posizionata nella memoria principale. Ballooning della memoria Il ballooning della memoria consente di evitare l'esaurimento delle risorse dell'host mediante l'allocazione di pagine libere dalla virtual machine all'host per il riutilizzo, con un impatto minimo o nullo sulle prestazioni dell'applicazione. Swapping dell'hypervisor Lo swapping dell'hypervisor comporta l'allocazione sul disco delle pagine arbitrarie della macchina virtuale da parte dell'host. Per ulteriori informazioni, fare riferimento al white paper di VMware Understanding Memory Resource Management in VMware vsphere 5.0. Linee guida per la configurazione della memoria Per il dimensionamento e la configurazione corretti della soluzione è necessario dedicare particolare attenzione alla configurazione della memoria dei server. In questa sezione vengono fornite linee guida per l'allocazione della memoria alle virtual machine e vengono presi in considerazione l'overhead di vsphere e le impostazioni della memoria delle virtual machine. Overhead della memoria di vsphere Alla virtualizzazione delle risorse di memoria è associato un overhead dello spazio di memoria. Questo overhead ha due componenti: Overhead del sistema per VMkernel Overhead aggiuntivo per ciascuna virtual machine L'overhead per VMkernel è fisso, mentre la quantità di memoria aggiuntiva per ciascuna virtual machine dipende dal numero di CPU virtuali e dalla quantità di memoria configurata per il sistema operativo guest. 64 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

65 Capitolo 5: Considerazioni sulla progettazione della soluzione e best practice Impostazioni di memoria della virtual machine La Figura 23 mostra i parametri relativi alle impostazioni della memoria in una virtual machine, che comprendono: Memoria configurata: memoria fisica allocata alla virtual machine al momento della creazione Memoria riservata: memoria garantita per la virtual machine Memoria "interessata": memoria attiva o utilizzata dalla virtual machine Memoria di swap: memoria che può essere deallocata dalla virtual machine se la memoria dell'host è messa sotto pressione da altre virtual machine mediante ballooning, compressione o swapping. Figura 23. Impostazioni di memoria della virtual machine EMC consiglia di rispettare le seguenti best practice per le impostazioni della memoria delle virtual machine: Non disabilitare le tecniche predefinite di recupero della memoria. Si tratta di processi "leggeri", semplificati, che abilitano una maggiore flessibilità con un impatto minimo sui carichi di lavoro. Dimensionare in modo intelligente l'allocazione della memoria per le macchine virtuali. La sovrallocazione comporta uno spreco delle risorse, mentre la sottoallocazione ha impatto sulle prestazioni il che può influire su altre macchine virtuali che condividono le risorse. L'overcommit può determinare l'esaurimento delle risorse nel caso in cui l'hypervisor non sia in grado di procurarsi le risorse di memoria. Nei casi in cui si verifica lo swapping dell'hypervisor, le prestazioni della virtual machine possono peggiorare. Poter disporre di baseline delle prestazioni dei carichi di lavoro della virtual machine può essere d'aiuto in questo processo. Allocazione della memoria alle virtual machine La capacità dei server è necessaria per soddisfare due scopi specifici della soluzione: Per supportare i servizi infrastrutturali richiesti, quali l'autenticazione e l'autorizzazione, il DNS e il database. EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 65

66 Capitolo 5: Considerazioni sulla progettazione della soluzione e best practice Per ulteriori informazioni sui requisiti di hosting per questi servizi infrastrutturali, fare riferimento alla Guida della VSPEX Private Cloud Proven Infrastructure riportata nella sezione Documentazione consigliata. Per supportare l'infrastruttura desktop virtualizzata. In questa soluzione, a ciascun desktop virtuale sono assegnati 2 GB di memoria, come definito nella Tabella 7 a pagina 37. La soluzione è stata convalidata con memoria assegnata staticamente e senza overcommit delle risorse di memoria. Se la tecnica di overcommit della memoria viene utilizzata in un ambiente reale, è consigliabile monitorare regolarmente l'utilizzo della memoria di sistema e l'attività I/O del page file associata per assicurare che un'eventuale carenza di memoria non causi risultati imprevisti. Considerazioni sulla progettazione della rete Le soluzioni VSPEX definiscono i requisiti di rete minimi e forniscono indicazioni generali sull'architettura di rete, ma consentono al cliente di scegliere qualsiasi hardware di rete che soddisfi i requisiti definiti. Se è necessaria larghezza di banda aggiuntiva, per soddisfare i requisiti è importante aggiungere capacità a livello di host dell'hypervisor. Le opzioni per la connettività di rete sul server dipendono dal tipo di server. ScaleIO consiglia di separare la rete di gestione e la rete dei dati su diverse schede di rete e di separare la rete di gestione e due reti di dati in tre subnet. Per riferimento nell'ambiente convalidato, EMC presuppone che ciascun desktop virtuale generi otto I/O al secondo con una dimensione media di 4 KB. Ne consegue che ciascun desktop virtuale genera almeno 32 KB/s di traffico nella rete di storage. Per un ambiente classificato per 200 desktop virtuali, questa situazione prevede un traffico minimo di circa 6,4 MB/sec, un valore che rientra nei limiti delle reti moderne. Tuttavia, questo valore non prende in considerazione altri tipi di operazioni. Ad esempio, è necessaria larghezza di banda aggiuntiva per: Traffico della rete dell'utente Migrazione dei desktop virtuali Operazioni di gestione e amministrazione Ricostruzione o ribilanciamento di ScaleIO I requisiti per ciascuno di queste operazioni variano in base alla modalità di utilizzo dell'ambiente. In questo contesto non è utile fornire numeri concreti. Tuttavia, le reti descritte per le architetture di riferimento in questa soluzione dovrebbero essere sufficienti per gestire i carichi di lavoro medi per queste operazioni. Indipendentemente dai requisiti del traffico di rete, è opportuno disporre sempre di almeno due connessioni di rete fisiche condivise con una rete logica in modo che un singolo errore di link non influisca sull'availability del sistema. È opportuno progettare la rete in modo che, in caso di errore, la larghezza di banda aggregata sia sufficiente per gestire l'intero carico di lavoro. 66 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

67 Capitolo 5: Considerazioni sulla progettazione della soluzione e best practice L'infrastruttura di rete deve soddisfare, come minimo, i seguenti requisiti: Link di rete ridondanti per host, switch e storage Supporto per link aggregation Isolamento del traffico basato sulle best practice del settore Hardware di rete convalidato La Tabella 29 identifica le risorse hardware per l'infrastruttura di rete convalidata in questa soluzione. Tabella 29. Capacità minima di switching per ogni nodo Tipo di storage Nodo ScaleIO Configurazione 2 switch fisici 2 porte da 1 GbE per server VMware vsphere per la rete di gestione 2 porte da 10 GbE per server VMware vsphere per la rete dei dati Note: La soluzione può utilizzare un'infrastruttura di rete da 1 Gb, purché questa soddisfi i requisiti sottostanti in termini di larghezza di banda e ridondanza. Per questa configurazione si presuppone che l'implementazione di VSPEX utilizzi server montati su rack. Linee guida per la configurazione di rete Questa sezione fornisce le linee guida per la configurazione di una topologia di rete caratterizzata da ridondanza e high availability. Le linee guida illustrate prendono in esame la ridondanza di rete, la link aggregation e l'isolamento del traffico. Ridondanza di rete La rete dell'infrastruttura richiede link di rete ridondanti per ciascun host vsphere, lo storage array, le porte di interconnessione degli switch e le porte uplink degli switch. Questa configurazione fornisce ridondanza e larghezza di banda di rete aggiuntiva. La configurazione è inoltre necessaria, indipendentemente dal fatto che l'infrastruttura di rete per la soluzione sia già esistente o venga implementata insieme ad altri componenti della soluzione. La Figura 24 fornisce un esempio di topologia di rete con High Availability. EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 67

68 Capitolo 5: Considerazioni sulla progettazione della soluzione e best practice Figura 24. Esempio di progettazione di una rete con HA Link aggregation La link aggregation consente di visualizzare come unico link con un unico MAC Address più connessioni Ethernet attive ed, eventualmente, più indirizzi IP 2. In questa soluzione, sugli host vsphere abbiamo configurato il protocollo LACP (Link Aggregation Control Protocol) per combinare più porte Ethernet in un singolo dispositivo virtuale. Se il link viene perso sulla porta Ethernet, ne viene eseguito il failover su un'altra porta. Tutto il traffico di rete è stato distribuito tra i link attivi. Isolamento del traffico Questa soluzione utilizza le LAN virtuali (VLAN) per isolare le varie tipologie di traffico di rete in modo da garantire miglioramenti significativi in termini di throughput, gestibilità, separazione delle applicazioni, HA e sicurezza. Le VLAN separano il traffico di rete in modo da consentire lo spostamento di diverse tipologie di traffico su reti isolate. In alcuni casi, per garantire la conformità alle normative vigenti o alle policy, potrebbe essere richiesto l'isolamento fisico. Tuttavia, in molti casi, è sufficiente utilizzare l'isolamento logico mediante le VLAN. Questa soluzione richiede un minimo di tre VLAN: Accesso client Storage Gestione La Figura 25 mostra la progettazione di queste VLAN. 2 La link aggregation è simile a un Ethernet Channel ma utilizza lo standard LACP IEEE 802.3ad. Questo standard supporta le link aggregation con due o più porte. Tutte le porte della link aggregation devono essere full duplex e avere la stessa velocità. 68 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

69 Capitolo 5: Considerazioni sulla progettazione della soluzione e best practice Figura 25. Reti richieste La rete con accesso client ha lo scopo di consentire agli utenti del sistema o ai client di comunicare con l'infrastruttura. La rete di storage viene utilizzata per la comunicazione tra il livello di elaborazione e il livello di storage. La rete di gestione offre agli amministratori accesso dedicato alle connessioni di gestione su ScaleIO, switch di rete e host. ScaleIO consiglia di utilizzare almeno 3 reti, con 1 rete di gestione e 2 reti dei dati indipendenti. In questa soluzione sono state utilizzate due reti da 1 GbE per la rete di gestione (in considerazione della ridondanza) e due reti indipendenti da 10 GbE per la rete dei dati di ScaleIO. Considerazioni sulla progettazione dello storage Panoramica La soluzione include i layout per i dischi locali del server utilizzati nel test di convalida. Ciascun layout bilancia la capacità di storage disponibile con la capacità di prestazioni delle unità. Quando si progettano i layout dello storage, occorre prendere in considerazione diversi livelli. In particolare, il sistema ScaleIO include una raccolta di dischi assegnati a uno storage pool. Da tale storage pool è possibile creare volumi di cui eseguire il provisioning come datastore nel cluster VMware vsphere. Ciascun livello prevede una configurazione specifica definita per la soluzione e documentata nella guida all'implementazione. In generale, è possibile sostituire i tipi di unità con tipi che offrono maggiore capacità e stesse caratteristiche di prestazioni o caratteristiche di prestazioni più elevate e stessa capacità. Nei casi in cui è necessario deviare dal numero proposto e dal tipo di unità specificato, assicurarsi che il layout di destinazione fornisca al sistema una quantità identica o maggiore di risorse. Configurazione di storage convalidata ScaleIO espone i suoi volumi come destinazioni iscsi da connettere a vsphere come storage per i desktop virtuali. Nel Capitolo 4 si spiega come dimensionare le soluzioni per determinare il numero di server e unità SAS necessari per supportare il numero di desktop virtuali che il cliente richiede. EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 69

70 Capitolo 5: Considerazioni sulla progettazione della soluzione e best practice Lo storage opzionale per l'infrastruttura non è incluso nelle configurazioni di storage, ma questi componenti possono essere implementati su una soluzione VSPEX Private Cloud per VMware vsphere. Fare riferimento a EMC VSPEX Private Cloud: VMware vsphere ed EMC ScaleIO - Guida alla Proven Infrastructure per il dimensionamento dello storage. Per creare storage opzionale per i dati e i profili dell'utente, utilizzare le share CIFS esistenti o creare nuove share dagli storage array supportati. È consigliabile utilizzare lo unified storage di EMC VNX o VNXe per creare share CIFS per i dati e i profili dell'utente. Virtualizzazione dello storage vsphere Questa sezione fornisce le linee guida per la configurazione del livello di storage della soluzione in modo da assicurare High Availability e i performance level previsti. VMware vsphere fornisce virtualizzazione dello storage a livello di host. Virtualizza lo storage fisico e presenta lo storage virtualizzato alla virtual machine. Una virtual machine contiene il sistema operativo e tutti gli altri file correlati alle attività della virtual machine in un disco virtuale. Il disco virtuale può includere uno o più file. VMware utilizza un controller SCSI virtuale per presentare il disco virtuale al sistema operativo guest in esecuzione all'interno della virtual machine. Il disco virtuale risiede in un datastore VMFS (VMware Virtual Machine File System) o un datastore NFS. Un'opzione aggiuntiva, Raw Device Mapping (RDM), consente alla virtual infrastructure di connettere un dispositivo fisico direttamente a una virtual machine. Poiché ScaleIO viene utilizzato per creare una Virtual SAN, questa soluzione non utilizza un datastore NFS. Nella Figura 26 sono illustrati i diversi tipi di dischi virtuali VMware della soluzione ScaleIO, tra cui: VMFS: un file system cluster che offre virtualizzazione dello storage ottimizzata per le virtual machine. Può essere implementato su qualsiasi storage in rete o locale basato su SCSI. Raw Device Mapping (RDM): questo meccanismo utilizza un protocollo iscsi e consente a una virtual machine di accedere direttamente a un volume sullo storage fisico. Figura 26. Tipi di dischi virtuali VMware 70 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

71 Capitolo 5: Considerazioni sulla progettazione della soluzione e best practice Virtual machine ScaleIO La virtual machine ScaleIO (ScaleIOVM) deve essere implementata in un ambiente VMware per l'installazione dei componenti software di ScaleIO, inclusi MDM, SDS e SDC. Utilizzare ScaleIOVM OVA per implementare ScaleIOVM su ciascun host VMware vsphere. La Tabella 30 mostra i requisiti di sistema per ScaleIOVM. Tabella 30. Requisiti di sistema per ScaleIOVM Componente Processore Memoria Spazio su disco Connettività Requisito 2 vcpu 12 GB 8 GB 10 GbE High availability e failover Questa soluzione VSPEX offre un'infrastruttura di storage, server e rete virtualizzata con high availability. Se implementata secondo le istruzioni fornite in questa guida, fornisce la capacità di sopravvivere alla maggior parte dei guasti delle unità singole con un impatto minimo sulle operazioni del business. Questa sezione descrive le funzionalità di HA della soluzione. Livello di virtualizzazione EMC consiglia di configurare la High Availability nel livello di virtualizzazione e consentire automaticamente all'hypervisor il riavvio delle virtual machine in errore. La Figura 27 descrive la risposta del livello dell'hypervisor a un errore nel livello di elaborazione. Figura 27. High Availability a livello di virtualizzazione Implementando la High Availability a livello di virtualizzazione, l'infrastruttura tenterà di mantenere in esecuzione quanti più servizi possibile anche in caso di guasto o errore hardware. Livello di elaborazione Sebbene la scelta dei server da implementare nel livello di elaborazione sia flessibile, è preferibile utilizzare i server di classe enterprise progettati per i data center. Questo tipo di server dispone di alimentatori ridondanti, come illustrato nella Figura 28, che devono essere connessi a unità PDU (Power Distribution Unit) separate, in conformità con le best practice del vendor di server. EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 71

72 Capitolo 5: Considerazioni sulla progettazione della soluzione e best practice Figura 28. Alimentatori ridondanti Si consiglia inoltre di configurare la High Availability nel livello di virtualizzazione. Il livello di elaborazione dovrà quindi essere configurato con risorse sufficienti a garantire che il numero totale di risorse disponibili soddisfi le esigenze dell'ambiente, anche in presenza di un guasto del server. La Figura 27 illustra questo suggerimento. Livello di rete Ogni host vsphere dispone di più connessioni per garantire la protezione contro gli errori dei link, come illustrato nella Figura 29. Distribuire tali connessioni su più switch Ethernet per garantire la protezione contro gli errori di qualsiasi componente della rete. Figura 29. High Availability a livello di rete L'assenza di single point of failure a livello di rete garantisce che il livello di elaborazione sia in grado di accedere allo storage e comunicare con gli utenti anche in caso di guasto di un componente. Livello di storage Il sistema ScaleIO è progettato per la HA mediante l'utilizzo di un mesh mirroring a due copie. Per ogni blocco di dati esiste una copia ridondante creata da ScaleIO e la copia dello stesso blocco non viene mai archiviata sullo stesso server fisico, per evitare i problemi dovuti a guasti dei server fisici. L'intero sistema ScaleIO è in grado di assicurare la continuità operativa in caso di guasto hardware del server fisico. Dopo il guasto di un disco o di un nodo, ScaleIO avvia automaticamente il processo di ricostruzione. Il blocco di dati sul disco o sul nodo guasto viene copiato sui dischi o nodi rimanenti. Quando la ricostruzione è completa, tutti i dati vengono ripristinati con il mirroring a due copie. 72 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

73 Capitolo 5: Considerazioni sulla progettazione della soluzione e best practice Profilo del test di convalida Caratteristiche del profilo La Tabella 31 mostra i parametri di configurazione dello storage e definizione dei desktop che abbiamo convalidato con il profilo dell'ambiente. Tabella 31. Profilo dell'ambiente convalidato Caratteristica del profilo Sistema operativo dei desktop virtuali vcpu per desktop virtuale Numero di desktop virtuali per core CPU RAM per desktop virtuale Metodo di provisioning dei desktop Operazioni IOPS medie per desktop virtuale quando in stato di normale operatività (Steady State) Numero di datastore per memorizzare i desktop virtuali Valore Sistema operativo desktop: Windows 7 Enterprise (32 bit) SP1 Sistema operativo server: Windows Server 2008 R2 Non PvD e PvD: 1 vcpu HSD: 0,25 vcpu Non PvD e PvD: 6 HSD: 4 Non PvD e PvD: 2 GB HSD: 0,67 GB PVS MCS 8 IOPS Due per cluster a tre nodi Tre per cluster a sei nodi Quattro per cluster a otto nodi EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 73

74 Capitolo 5: Considerazioni sulla progettazione della soluzione e best practice 74 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

75 Capitolo 6: Documentazione di riferimento Capitolo 6 Documentazione di riferimento In questo capitolo sono descritti gli argomenti seguenti: Documentazione EMC Altri documenti EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 75

76 Capitolo 6: Documentazione di riferimento Documentazione EMC Altri documenti Nei documenti riportati di seguito, disponibili sul sito web del Supporto Online EMC o sul sito web vengono fornite ulteriori informazioni utili. Se non si riesce ad accedere a un documento, contattare la sede locale o un responsabile EMC. Guida dell'utente di EMC ScaleIO VMware Citrix Microsoft I documenti riportati di seguito, disponibili sul sito web VMware, forniscono informazioni aggiuntive pertinenti: Preparing vcenter Server Databases Understanding Memory Resource Management in VMware vsphere 5.0 vcenter Server and Host Management vsphere Installation and Setup Guide vsphere Networking vsphere Resource Management vsphere Storage Guide vsphere Virtual Machine Administration Per la seguente documentazione relativa a Citrix XenDesktop, visitare il sito web Citrix: Citrix Windows 7 Optimization Guide for Desktop Virtualization Consultare gli argomenti seguenti sui siti web di Microsoft TechNet e Microsoft MSDN: Installare Windows Server 2008 R2 Installazione di SQL Server (SQL Server 2012) 76 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

77 Appendice A: Customer Sizing Worksheet Appendice A Customer Sizing Worksheet Questa appendice descrive il seguente argomento: Customer Sizing Worksheet per End-User Computing EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 77

78 Appendice A: Customer Sizing Worksheet Customer Sizing Worksheet per End-User Computing Prima di selezionare un'architettura di riferimento su cui basare una soluzione per il cliente, utilizzare il Customer Sizing Worksheet per raccogliere informazioni sui requisiti del business del cliente e per calcolare le risorse richieste. La Tabella 32 mostra un foglio di lavoro vuoto. Una copia standalone del foglio di lavoro è allegata a questa in formato Microsoft Office Word per semplificarne la stampa. Tabella 32. Customer Sizing Worksheet Tipo di utente vcpu Memoria (GB) IOPS Desktop virtuali di riferimento equivalenti N. di utenti Totale desktop di riferimento Requisiti di risorse Desktop virtuali di riferimento equivalenti Requisiti di risorse Desktop virtuali di riferimento equivalenti Requisiti di risorse Desktop virtuali di riferimento equivalenti Requisiti di risorse Desktop virtuali di riferimento equivalenti Totale 78 EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop

79 Appendice A: Customer Sizing Worksheet Stampa del foglio di lavoro Per visualizzare e stampare il foglio di lavoro: 1. In Adobe Reader, aprire il pannello Attachments come indicato di seguito: Selezionare View > Show/Hide > Navigation Panes > Attachments oppure Fare clic sull'icona Attachments, come mostrato nella Figura 30. Figura 30. Versione stampabile del Customer Sizing Worksheet 2. Nel riquadro Attachments fare doppio clic sul file allegato per aprire e stampare il foglio di lavoro. EMC VSPEX End-User Computing: Citrix XenDesktop 79

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