UNIVERSITA DI FERRARA FACOLTA DI FISICA P. A.S. - A049

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1 UNIVERSITA DI FERRARA FACOLTA DI FISICA P. A.S. - A049 EPISTEMOLOGIA E STORIA DELLA FISICA L'ELETTRICITA'. FABIA GALLEGATI A. A

2 INTRODUZIONE L'elettricità è una proprietà fondamentale della materia, molto frequente in natura. Essa si manifesta spesso in modo molto evidente, come nei fulmini, nell'elettrizzazione o in acuni animali (torpedine). Fig. 1 Tempesta di fulmini a Genova. Attraverso varie tappe l'uomo ha esplorato questa forma di energia e ha potuto sfruttarla.

3 ANTICHITA' Elettricità ==> dal termine greco electron (ἤλεκτρον) che significa ambra. VI secolo a.c. primi esperimenti e studi sulle proprietà elettriche dell'ambra (figura 2), risalenti al filosofo greco Talete e Teofrano. Fig. 2. Resina fossile (ambra). Platone (Timeo) e Plinio il Vecchio (Naturalis historia) descrivono le proprietà dell'ambra: Fig. 3. Abbozzo pila di Baghdad. L'ambra strofinata con lana o pelli d'animale acquista la proprietà di attrarre piccoli oggetti come pezzetti di sughero o capelli. Medio Oriente (vicino a Baghdad): recuperati, nel 1936, vasetti babilonesi di terracotta (III secolo a.c.) contenenti forse le prime rudimentali pile, usate per far depositare strati di metallo sugli oggetti (batterie o pile di Baghdad, figura 3). Lucio Anneo Seneca (Corduba, 54 a.c. Roma, 39 d.c.) si occupa di fenomeni elettrici e distingue 3 tipi di fulmini: «il fulmine che incendia, quello che distrugge e quello che non distrugge».

4 MEDIOEVO e GILBERT Nel VIII secolo, il monaco inglese Venerabile Beda descrive per un particolare tipo di carbone compatto (ghiaietto) proprietà analoghe a quelle dell'ambra. William Gilbert ( ): studia l'elettricità ed il magnetismo. Nel De Magnete, Magneticisque Corporibus, et de Magno Magnete Tellure Physiologia Nova, descrive numerosi esperimenti sull'elettricità statica generata dall'ambra e da altri 20 corpi (aventi proprietà analoghe). Per misurare l'intensità delle forze attrattive utilizza uno strumento costituito da un piccolissimo e leggerissimo ago, girevole sopra un sostegno a punta, reso più sensibile da Francesco Lana. L'angolo di rotazione risulta quindi legato all'intensità della forza elettrica. Interpretazioni del fenomeno Teoria animista. Plutarco (Questioni Platoniche): nell'ambra vi è un non so che di fiammeo, che ha la natura dello spirito e che quando, mediante la frizione della superficie, vengono aperte le via di uscita, esce fuori ed attira i corpi. Teorie a base meccanica, coinvolgenti effluvi materiali, o non, che escono e/o entrano nei corpi elettrizzati. Gilbert: l'attrazione è dovuta ad un fluido materiale emanato dai corpi elettrizzati; cioè il corpo elettrizzato emano un fluido composto da particelle che si aggrappano ai corpi che incontrano, li stringono e li trasportano, finché hanno energia, alla fonte da cui sono emessi.

5 CABEO E HAUKSBEE Nicola Cabeo ( ) e F. Hauksbee ( ) nel 1629 scoprono che fra corpi elettrizzati si esercitano forze di attrazione o repulsione. Le pagliuzze, attratte dal corpo elettrizzato, vengono successivamente da questo respinte, dopo averlo toccato. Se strofiniamo bacchette diverse (di plastica e di vetro) con un panno di lana e ne appendiamo una (per esempio di vetro) ad un supporto mediante un filo sottile, possiamo constatare che: a) se avviciniamo alla bacchetta sospesa un'altra di vetro (sempre dopo averla strofinata), le due bacchette si respingono; (fig. 4) analogamente se le due bacchette sono di plastica. Figura 4. Vetro-vetro (plastica-plastica) b) se avviciniamo alla bacchetta sospesa un'altra di plastica (sempre dopo averla strofinata), le due bacchette si attraggono.(fig. 5) Figura 5. Plasticavetro

6 OTTO VON GUERICKE e STEPHEN GRAY Verso la metà del 1600 i primi e vari esperimenti venivano eseguiti in Europa e negli Stati Uniti. Si cercava di capire la natura e le proprietà dell'energia elettrica. Esperimenti e macchinari elettrostatici. Otto von Guericke (Magdeburgo Amburgo 1686) " Sfera elettrostatica" a strofinio. (1672) prima macchina per produrre una carica elettrica Dispositivo costituito da una grande sfera in vetro all'interno della quale era alloggiata una sfera di zolfo montata su un'asta. Mettendo in rotazione la sfera esterna mediante una leva, lo sfregamento fra le due sfere generava elettricità statica. La sfera interna poteva essere rimossa per essere usata come sorgente di carica elettrica. Stephen Gray (1666?-1736): Figura 6. Otto von Guericke mentre sperimenta. nel 1729 osservando i corpi elettrizzati per strofinio introdusse il concetto di sostanze isolanti e conduttrici (possono elettrizzarsi se isolate dal terreno e da altri corpi); nel 1730 realizzò per la prima volta l'elettrizzazione di una persona, tenuta sospesa ed isolata dal suolo mediante fili di seta.

7 CHARLES DE CISTERNAY DU FAY Le macchine elettrostatiche e gli strumenti di misurazione venivano intanto continuamente perfezionati e si elaboravano teorie scientifiche che tentavano di spiegare il fenomeno. Charles de Cisternay du Fay ( ) 1733 Esistono solo due stati elettrici distinti che si possono manifestare per strofinio nei corpi coibenti; li chiamò elettricità vetrosa e resinosa dal nome delle sostanze nelle quali veniva più facilmente eccitata. Corpi eccitati della stessa elettricità si respingono, mentre corpi eccitati con elettricità diverse si attraggono. Esperienze principalmente basate su elettroscopi a foglie una fogliolina d'oro respinta dal vetro è attirata dalle materie resinose; una fogliolina d'oro attratta dal vetro è respinta dalle materie resinose. Figura 7. Elettroscopio a foglie d'oro

8 CRISTIAN LUDOLFF E NOLLET Cristian Ludolff ( ) 1743 la scintilla provocata dai corpi elettrizzati nello scaricarsi è in grado di infiammare sostanze fortemente volatili come l'huille de vin (etere solforico). Nollet (Pimprez 19/12/ /04/1770) 1743 circa Si ispira al dogma cartesiano tutti i fenomeni naturali si spiegano mediante materia inerte e movimento Riesce ad accendere il gas infiammabile metallico (idrogeno). elettricità causata dall'azione di una materia fluida in movimento (simile a quella del fuoco e della luce). Se strofino un corpo elettrico si mette in movimento il fluido nel suo interno, che esce per piccoli fori abbastanza distanti tra loro, divergendo subito dopo l'uscita (materia effluente). La materia effluente, uscendo dal corpo richiama altra materia simile dai corpi vicini (materia affluente). Essa entra nel corpo attraverso fori distinti più numerosi di quelli dai quali esce la materia effluente. La quantità di fluido elettrico nei corpi deve essere costante velocità materia effluente > velocità materia affluente La materia affluente è presente nello spazio circostante il corpo elettrizzato con un maggior numero di raggi, in modo che un corpuscolo ha più probabilità di essere attratto che respinto dai flussi della materia elettrica.

9 PIETER VAN MUSSCHENBROEK e LA BOTTIGLIA DI LEIDA Pieter van Musschenbroek (Leida, ) 1745 Inventa e costruisce la Bottiglia di Leida primo condensatore della storia. E' una bottiglia di vetro a collo largo: internamente è rivestita da un'armatura metallica (esclusa la strozzatura del collo), collegata con un'asticciola metallica che termina con una pallina; esternamente è coperta da una seconda armatura metallica, fino all'altezza di quella interna. Figura 8. Bottiglia di Leida classica FUNZIONAMENTO: alla base vi è il principio cariche elettriche di segno contrario si attirano e si fanno equilibrio. Lamine di stagnola: Ponendo la pallina dell'asticciola a contatto con una macchina elettrostatica e tenendo in mano la bottiglia (armatura esterna a terra ), l'armatura interna si carica di elettricità di un segno e quella esterna di segno contrario, equilibrandosi reciprocamente. Lamine metalliche: Se,usando un'arco scaricatore, metto a contatto le due armature, si ha una scarica elettrica. non rimovibili perché si romperebbero/ deformerebbero, facendo variare quindi le caratteristiche dell'apparecchio; spessore sufficiente per rimuoverle e rimetterle a posto senza alterare la forma e le caratteristiche dell'apparecchio. L'intensità della scarica dipende dalla superficie delle armature e dalla costante dielettrica dell'isolante interposto.

10 LA BOTTIGLIA DI LEIDA La forma a bottiglia, per la sua praticità e trasportabilità, fu utilizzata fino alla metà del '800. Con la bottiglia di Leida i segni elettrici prodotti dalla scarica del primo conduttore venivano fortemente amplificati e tale strumento divenne di uso comune in tutti i laboratori e i salotti aristocratici. Il suo funzionamento però rimaneva in gran parte oscuro. Figura 8. Set di quattro bottiglie di Leida 1746 William Watson scoprì che l'elettricità si trasmetteva anche per lunghe distanze quasi istantaneamente.

11 BENJAMIN FRANKLIN Benjamin Franklin (Boston, 17/01/1706 Philadelfia, 17/04/1790) 1754 Spiega il fenomeno delle bottiglie di Leida, riprendendo un'idea di Watson: teoria dell'unicità del fluido elettrico. Figura 9. Franklin elettricità costituita da un unico fluido elettrico, composto da particelle che si respingono tra loro, mentre sono attratte dalle particelle di materia: fluido in eccesso energia di tipo vetroso (positiva) fluido in difetto energia di tipo resinoso (negativa) realizza il primo impianto parafulmine sulla base della scoperta del potere dispersivo delle punte e la conseguente invenzione del parafulmine. Giambatista Beccaria, è uno dei molti scienziati che accetta la teoria di Franklin e che la usa per spiegare l'ipotesi dell'esistenza di due tipi di scintille di scarica dell'energia: positiva (a forma di fiocco) o negativa (a forma di stelletta)

12 PRIESTLEY 1759 Robert Simmer e 1765 Giovanni Francesco Cigna dimostrano sperimentalmente che due corpi, una volta scaricati per contatto, riacquistano l'energia precedente se nuovamente allontanati. Tali esperimenti mettono in dubbio la teoria di Franklin. Joseph Priestley (Fieldhead, 13/03/ 1733 Contea di Northumberland, 06/02/1804) 1766 ipotizza, anticipando in modo indipendente, la legge di Coulomb: la forza di attrazione tra due corpi è inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza. e scopre che la carica elettrica si distribuiva in modo uniforme su una superficie sferica. Figura 9.Priestley

13 COULOMB E LA FORZA ELETTRICA Charles Augustin Coulomb (Angoulême 1736 Parigi 1806): 1777 Inventa la " bilancia di torsione "che porta il suo nome. Apparecchiatura fondamentale per le indagini sperimentali sulla carica elettrica delle superfici e sulle leggi dell'elettricità e del magnetismo, della cui teoria matematica Coulomb è considerato il fondatore. Figura 10 La bilancia di torsione di Coulomb

14 COULOMB E LA FORZA ELETTRICA nel 1784 l'ingegnere determina la legge che regola l'attrazione e la repulsione tra due cariche elettriche. (legge di Coulomb) k Q q F= 2 d k è una costante che dipende dal mezzo (isolante) in cui sono immerse le cariche. La forza è attrattiva se le cariche hanno segno opposto, repulsiva se le cariche hanno segno concorde (figura 4). Figura 11 Comportamento delle cariche

15 COULOMB E LA FORZA ELETTRICA Legge di Newton e legge di Coulomb a confronto. Grande differenza tra gli ordini di grandezza delle costanti la forza elettrica è enormemente più intensa di quella gravitazionale. Tabella 1. Confronto della forza gravitazionale e della forza elettrica.

16 VOLTA Alessandro Volta Figura 12. Alessandro Volta Como,18/02/ /03/1827 inventa il "condensatore di elettricità": riceve, accumula, condensa in sé e rende visibile anche le più deboli quantità di elettricità. Philosophical Transactions: contiene la relazione fondamentale tra carica elettrica, capacità e tensione Q = C V "la quantità [di fluido] è in ragione composta dell'intensità [cioè della tensione della capacità]".

17 VOLTA E LA PILA Costruisce la bilancia elettrometrica e alcuni elettrometri molto sensibili e precisi (fra cui quello a pagliuzze e l'elettrometro condensatore), coi quali stabilisce il "grado fondamentale", cioè l'unità di tensione (ovvero di potenziale) Alla fine dell'anno rientra dai viaggi in Europa con l'invenzione della PILA (figura 13). Il disaccordo con Galvani lo porta a sviluppare, nel 1800, la cosiddetta "PILA VOLTAICA" (predecessore della batteria elettrica) che produce una corrente elettrica costante. Conduce esperimenti con celle individuali collegate in serie. Ogni cella era un calice da vino riempito di salamoia, in cui erano immersi due elettrodi dissimili. Nella pila elettrica i calici sono sostituiti da cartone imbevuto di salamoia. Figura 13. Disegni della pila a corona di tazze e di pila a colonna, inclusi nella lettera inviata da Volta a sir Joseph Banks per annunciargli la sua invenzione. zinco e rame coppia più efficace di metalli dissimili che producono elettricità.

18 VOLTA E LA PILA PILA VOLTAICA Fenomeno alla base del funzionamento: Tra due conduttori metallici diversi posti a contatto, in equilibrio termico, si stabilisce una piccola differenza di potenziale. EFFETTO VOLTA Figura 14. Pila voltaica. Oss: Tale potenziale determina una corrente elettrica, ovvero un flusso di elettroni dal metallo a potenziale di estrazione minore verso quello con potenziale di estrazione maggiore.

19 EFFETTO VOLTA Dai lunghi esperimenti ricavò le 3 leggi che descrivono l'effetto Volta: 1 legge il contatto tra due metalli diversi alla stessa temperatura fa sì che si stabilisca una differenza di potenziale caratteristica della natura dei metalli che non dipende dall'estensione del contatto (effetto Volta). 2 legge in una catena di conduttori metallici diversi tra loro e posti alla stessa temperatura, la differenza di potenziale tra i due metalli estremi è la stessa che si avrebbe se essi fossero a contatto diretto. Conduttori di I classe: conduttore che soddisfa la 2 legge (metallo) Conduttori di Ii classe: conduttore che viola soddisfa la 2 legge (soluzioni di acidi, basi e sali). 3 legge tra due metalli della stessa natura si ha una differenza di potenziale se essi sono gli estremi di una catena di conduttori della quale fanno parte due metalli diversi con interposto un conduttore di II classe.

20 OERSTED E AMPERE Hans Christian Ørsted (o Oersted) (Rudkjöbing Copenaghen 1851) 1820 Enuncia relazione tra corrente elettrica e fenomeni magnetici, sviluppando la teoria elettromagnetica. Figura 15. Ørsted. André-Marie Ampère (Polémieux-au-Mont-d'Or (Lione) Marsiglia 1836) 1826 Figura 16. Ampère. Sviluppando gli studi di Ørsted enuncia le leggi dell'elettromagnetismo. Un filo conduttore percorso da corrente genera un campo magnetico ed esercita quindi una forza su un ago magnetico (bussola) posto nelle vicinanze. Specificò intensità, direzione e verso della forza di interazione tra due o più conduttori rettilinei percorsi da corrente. Studia le azioni elettrodinamiche esercitate da correnti su aghi magnetici e getta le basi del principio di funzionamento dei moderni galvanometri.

21 AMPERE Regola di Ampère Una corrente elettrica lineare devia verso la sua sinistra un polo magnetico nord. Leggi di Ampère Il fatto che una corrente circolare respinge o attira il polo magnetico nord, posto sul suo asse secondo la faccia che la spira presenta al polo, dimostra che un circuito di tal forma si comporta come se fosse un magnete. magnetismo ridotto ad elettrodinamica In suo onore è detta ampere (A) l'unità di misura dell'intensità di corrente elettrica.

22 OHM OHM Georg Simon (Erlangen Monaco 1854) Formulò la legge che porta il suo nome ed è fondamentale per l'elettrotecnica: Figura 17.Ohm. V=RI esprime la legge costitutiva di proporzionalità diretta tra la differenza di potenziale elettrico ai capi di un conduttore e l'intensità della corrente elettrica che lo attraversa. Legge di Ohm sull'acustica l'orecchio è un analizzatore di suoni poichè percepisce separatamente i diversi suoni costituenti un accordo.

23 FARADAY Michael Faraday (Newington Hampton Court 1861) Scopre l'induzione elettromagnetica e getta le basi per l'applicazione dell'elettricità alla trasformazione dell'energia meccanica in energia elettrica e viceversa. Figura 18. Faraday. Applicazioni derivate: dinamo, alternatori e motori elettrici. L'elettricità non è più un fluido ma una forza, trasmessa da una particella di matera all'altra. Il concetto di linee di forza dei campi magnetici porterà alla teoria di Maxwell. Altre scoperte e applicazioni: extracorrenti di Faraday > si manifestano nei fenomeni dell'autoinduzione. effetto di Faraday > generazione del potere rotatorio della luce polarizzata in sostanze sottoposte all'azione di fortissimi campi magnetici..

24 OHM (1836) gabbia di Faraday in un conduttore cavo, elettricamente neutro, le cariche si concentrano sulla superficie esterna e non hanno alcuna influenza su ciò che si trova all'interno. Figura 19 e 20 Figura 19. Gabbia di Faraday. Figura 20. Distribuzione delle cariche in una gabbia di Faraday.

25 APPLICAZIONI 1830 e seguenti Joseph Henry perfeziona un elettromagnete di particolare potenza permettendo così la trasmissione dell'energia elettrica a grande distanza; 1835: costruisce il primo relè. Negli stessi anni Samuel Finley Breese Morse sfrutta il passaggio di elettricità in un filo conduttore per comunicare (inventa il telegrafo). Charles Wheatstone, William Fothergill Cook e (1847) Ernst Werner von Siemens perfezionano altri modelli di telegrafi Heinrich Daniel Ruhmkorff costruisce il primo rocchetto ad induzione (rocchetto di Ruhmkorff) Antonio Pacinotti inventa l'anello di Pacinotti, in grado di trasformare l'energia meccanica in energia elettrica continua Zénobe Theophilé Gramme dimostra che la dinamo può lavorare al contrario come motore elettrico e sfrutta commercialmente la sua invenzione, basata sull'anello di Pacinotti Wilhelm Eduard Weber pubblica un sistema per la misurazione assoluta della corrente elettrica.

26 EDISON Figura 21. Rocchetto di Ruhmkorff Figura 22. Modello dell'anello di Pacinotti. Figura 23. Telegrafo.

27 INVENZIONI E SCOPERTE scopre le onde elettromagnetiche e le loro possibilità di trasmissione attraverso il vuoto, applicate da Marconi per l'invenzione della radio Heinrich Rudolf Hertz Negli anni 1870 videro la luce alcune delle invenzioni più importanti del XIX secolo: TELEFONO Ideato da Antonio Meucci ma brevettato da Alexander Graham Bell (fondatore della Bell Telephone Co.) FONOGRAFO (1877) : Ideato da Thomas Alva Edison LAMPADINA A INCANDESCENZA Molti brevetti: quello di Joseph Wilson Swan viene perfezionato da Thomas Alva Edison. Si inizia la loro commercializzazione nel Figura 24. Thomas Alva Edison (Ohio New Jersey 1931). Figura 25. Antonio Meucci (Firenze New York 1889). Figura 26. H. R. Hertz Figura 27. Graham Bell (Amburgo Bonn 1894). (Edimburgo Bddek 1922).

28 INVENZIONI E SCOPERTE TELEFONO di Meucci Edison con il suo primo FONOGRAFO (1877) : MARCONI e la RADIO (Bologna25/04/1874 Roma 20/07/1937) LAMPADINA A INCANDESCENZA

29 INVENZIONI E SCOPERTE 1904 John Ambrose Fleming Figura 28. Diodo di Fleming. inventa il diodo (la prima valvola termoionica a due elettrodi) e si iniziano a vedere le prime avvisaglie di elettronica. Studia l'elettromagnetismo ed enuncia "le regole delle tre dita o regole di Fleming " Figura 29. J.A. Flaming (Lancaster Sidmounth [Devonshire]1945). Nikola Tesla Figura 30 Nikola Tesla (Smiljan [Croazia] New York 1943) Studia le correnti alternate ad altissima frequenza ("Correnti di Tesla "). Realizza il primo motore elettrico a induzione a corrente alternata e ciò contribuisce a usare l'energia elettrica sempre di più nell'industria.

30 INVENZIONI E SCOPERTE 1904 John Ambrose Fleming Figura 28. Diodo di Fleming. inventa il diodo (la prima valvola termoionica a due elettrodi) e si iniziano a vedere le prime avvisaglie di elettronica. Studia l'elettromagnetismo ed enuncia "le regole delle tre dita o regole di Fleming " Figura 29. J.A. Flaming (Lancaster Sidmounth [Devonshire]1945). Nikola Tesla Figura 30 Nikola Tesla (Smiljan [Croazia] New York 1943) Studia le correnti alternate ad altissima frequenza ("Correnti di Tesla "). Realizza il primo motore elettrico a induzione a corrente alternata e ciò contribuisce a usare l'energia elettrica sempre di più nell'industria.

31 INVENZIONI E SCOPERTE 1892 Hendrik Antoon Lorentz formula la teoria elettronica della materia Figura 31. Hendrik Antoon Lorentz ((Arnhem, 18/07/1853 Haarlem, 4/02/ 1928) Joseph John Thomson Figura 32. Joseph John Thomson (Manchester, 18/12/1856 Cambridge, 30/08/1940) 1909 ed il 1911 Ernest Rutherford dimostra l'esistenza dell'elettrone e propone un modello atomico neutro. Figura 33. Modello atomico di Thomson Figura 35. Modello atomici di Thomson e Rutherford a confronto propone un modello atomico diverso, mettendo in crisi quello precedente. Figura 34. Ernest Rutherford ((Brightwater, 30/08/1871 Cambridge, 19/10/1937)

32 INVENZIONI E SCOPERTE Elabora la teoria dei quanti di energia che, insieme con la teoria della relatività di Albert Einstein, è uno dei pilastri della fisica moderna Max Planck Figura 36. Karl Ernst Ludwig Marx Planck (Kiel, 23/04/1858 Göttingen, 4/10/1947) Albert Einstein Propone una teoria composta da fotoni. Figura 37. Albert Einstein (Ulma 14/03/ Princeton, New Jersey 18/04/1955) 1919 Carl Ramsauer Elabora la teoria della natura ondulatoria degli elettroni

33 INVENZIONI E SCOPERTE Elabora la teoria dei quanti di energia che, insieme con la teoria della relatività di Albert Einstein, è uno dei pilastri della fisica moderna Max Planck Figura 36. Karl Ernst Ludwig Marx Planck (Kiel, 23/04/1858 Göttingen, 4/10/1947) Albert Einstein Propone una teoria composta da fotoni. Figura 37. Albert Einstein (Ulma 14/03/ Princeton, New Jersey 18/04/1955) 1919 Carl Ramsauer Elabora la teoria della natura ondulatoria degli elettroni Figura 38. Carl Ramsauer (Osternburg 6/02/1879 Berlin 24/12/1955)

34 INVENZIONI E SCOPERTE Corrente e carica elettrica La carica è una proprietà dei corpi, come la massa. Oggi: la massa e la carica dipendono dalla costituzione atomica della materia. I costituenti dell'atomo sono infatti particelle dotate di massa e di carica elettrica. Unità di misura di carica (Coulomb, C) 1C=1As derivata da quella fondamentale di corrente (Ampere, A). La corrente è costituita da cariche elettriche in movimento all'interno di conduttori solidi, di soluzioni o di un gas. Una corrente di intensità costante i trasporta in un tempo t una carica Q secondo la relazione: La carica elettrica q è una grandezza quantizzata, cioè è sempre un multiplo intero n di una carica elementare positiva o negativa. e carica elettrica elementare o quanto di carica : (in valore assoluto) Q=it q=ne e = 1, C

35 XX SECOLO: IL SECOLO DELL'ELETTRICITA' Note conclusive Il XX secolo può essere definito come il secolo dell'elettricità e, a partire dagli anni 1960 anche dell'elettronica (nascerà il personal computer e gli elaboratori di ultima generazione anche portatili e quindi internet). All'inizio del Novecento l'illuminazione stradale e domestica, i mezzi di trasporto basati su motori elettrici (tram, treni, metropolitane, filobus) cambiarono radicalmente la vita quotidiana. In particolar modo, l'illuminazione elettrica fece delle città luoghi vivibili anche di notte. Il titolo di "città della luce" (in francese: Ville Lumière) fu assegnato a Parigi, ma per estensione potrebbe essere attribuito a tutte le grandi città che si erano dotate in quegli anni di una rete di illuminazione stradale, prime fra tutte Londra e New York. L'energia elettrica è entrata in modo così preponderante anche in ambito domestico, modificando molto la vita delle persone, che al giorno d'oggi risulta quasi impossibile pensare di vivere senza elettricità.

36 XX SECOLO: IL SECOLO DELL'ELETTRICITA' Sitografia Sono stati utilizzati siti web per il reperimento di notizie riguardo alle invenzioni e alla scoperta di nuove teorie, per reperire immagini e informazioni sui personaggi citati. it.wikipedia.org/wiki/storia_dell'elettricità it.wikipedia.org/wiki Grazie per l'attenzione

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