PIANO AZIENDALE INTEGRATO DEI CONTROLLI UFFICIALI SULLA SICUREZZA ALIMENTARE ASL SASSARI

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1 PIANO AZIENDALE INTEGRATO DEI CONTROLLI UFFICIALI SULLA SICUREZZA ALIMENTARE ASL SASSARI LA PROGRAMMAZIONE NELLA ASL DI SASSARI. La ASL di Sassari ha adottato l ATTO AZIENDALE, che istituisce il Dipartimento di Prevenzione, con Delibera n 499 del DG del 9 Giugno 2008 secondo il Decreto Legislativo n 502/1992; esso si pone come strumento di pianificazione e programmazione che qualifica l azione dell azienda,descrivendo le logiche, gli obiettivi strategici e operativi, permette di tradurre i bisogni di salute e di assistenza collettiva della popolazione in azioni concrete e svolge un ruolo fondamentale di orientamento per chi opera al suo interno. Il Dipartimento di Prevenzione nella ASL di Sassari è stato istituito con l atto aziendale. L Atto Aziendale dell Azienda Sanitaria Locale n. 1 di Sassari viene adottato, secondo quanto disposto dall art. 3 comma 1 bis del Decreto Legislativo n. 502/1992, modificato ed integrato dal decreto legislativo n. 229/1999, a garanzia che l attività aziendale risponda all interesse dei cittadini, persegua gli obiettivi del S.S.N., assicuri l imparzialità, la trasparenza, l efficienza, l efficacia e l economicità dell azione amministrativa attraverso il governo delle risorse finanziarie. L Atto Aziendale viene adottato dal Direttore Generale, in conformità ai principi e criteri direttivi emanati dalla Regione Autonoma della Sardegna e rappresenta lo strumento di autogoverno che consente all Azienda di costruire il proprio assetto organizzativo in virtù dell autonomia imprenditoriale e secondo quanto stabilito dalla L.R. n. 10/2006. L Atto sancisce precise scelte strategiche, che comprendono l adozione di nuovi modelli organizzativi, al fine di soddisfare i bisogni di salute della popolazione nell ottica di un continuo miglioramento qualitativo e quantitativo delle prestazioni erogate. Il contenuto dell Atto è relativo alle materie previste dalla normativa di riferimento e rinvia la disciplina specifica a Regolamenti attuativi. MISSIONE DELLA ASL Nel territorio di competenza, in sinergia con le altre strutture del Servizio Sanitario Regionale che operano nel territorio, l Azienda garantisce la tutela della salute dei cittadini in accordo con le disposizioni e i programmi nazionali e regionali e secondo gli indirizzi della Conferenza Provinciale Sanitaria e Socio-sanitaria di cui all art.15 della L.R.10/2006, rendendo equamente omogenea ed accessibile l offerta dei servizi e delle prestazioni di assistenza. La missione dell Azienda Sanitaria Locale di Sassari è quella di: a) individuare e soddisfare i bisogni e le aspettative di salute della popolazione, direttamente o tramite l acquisto di prestazioni e servizi, assicurando i Livelli Essenziali di Assistenza, erogando le prestazioni integrative stabilite dalla Regione Autonoma della Sardegna,

2 secondo i principi di universalità ed equità nell accesso, appropriatezza e tempestività delle cure, sicurezza, rispetto della dignità umana ed economicità nell impiego delle risorse. b) assicurare la più ampia integrazione dei processi assistenziali ed organizzativi con gli altri Attori istituzionali, sociali ed economici interessati al buon funzionamento dell Azienda. L Azienda promuove: - l umanizzazione dei servizi alla salute anche sostenendo la formazione e la sensibilizzazione degli operatori; - la ricerca di nuove modalità di offerta di servizi, coerenti con l evolversi dei bisogni e della cultura della salute, con il progredire delle conoscenze scientifiche e tecniche in campo medico e favorisce lo spirito di collaborazione tra gli operatori. La visione dell Azienda consiste nell essere e voler essere parte di un sistema diffusamente orientato al miglioramento continuo della qualità dell assistenza per soddisfare i bisogni e le aspettative dei cittadini, avvalendosi dell evoluzione delle tecniche, delle conoscenze, dell integrazione dei sistemi sanitari italiani ed europei. L Azienda individua nel Dipartimento di Prevenzione il modello ordinario di gestione proprie dell assistenza collettiva, identificandolo come la macrostruttura organizzativa dotata d autonomia tecnico-professionale e gestionale, così come disciplinato dal D.Lgs 502/1992 e s.m.i., dalla L.R. n. 10/2006, dal Piano Regionale dei Servizi Sanitari e dal Piano Regionale della Prevenzione 2005/2007. Sviluppa le seguenti attività: programmazione unitaria delle strategie e degli obiettivi complessivi di sanità pubblica ai fini del razionale ed integrato uso delle risorse (personale, mezzi,strutture), efficienza ed efficacia degli interventi, garanzia dell uniformità operativa nel rispetto del necessario decentramento organizzativo e funzionale delle attività; massima collaborazione nei rapporti istituzionali con Enti ed Organismi portatori di competenze che interagiscono con quelle sanitarie (controllo ambientale, prevenzione delle zoonosi e tutela del patrimonio zootecnico) e ricerca di uno stretto raccordo funzionale con le strutture tecnico-scientifiche di riferimento (Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente, Istituto Superiore di Sanità, ecc.; attivazione di programmi e di progetti di educazione sanitaria, prevenzione e promozione della salute, in collaborazione con le aree di assistenza distrettuale ed ospedaliera in conformità alla L.R. n 10/2006, direttamente rivolti alla popolazione ed ai soggetti interessati operativamente coinvolti (pazienti, medici di medicina generale, operatori sanitari in genere, associazioni di cittadini). La prevenzione è oggi considerata una attività complessa che richiede strategie capaci di coinvolgere professionalità diverse in azioni a largo raggio quali, per esempio, le campagne di promozione della salute. Infatti, la moderna definizione di Sanità Pubblica pone l accento sulle

3 capacità di organizzare gli sforzi della società sulla base di obiettivi condivisi e diversificati quali, ad esempio, quelli della modifica degli stili di vita, del miglioramento dell ambiente, per non parlare dei fattori di malattia emergenti quali quelli sociali e quelli direttamente legati al concetto di equità. Questi nuovi confini della prevenzione accentuano il ruolo che la ricerca, sia relativa alla misura dei bisogni che alla valutazione di impatto degli interventi, assume all interno dei servizi di prevenzione. Se i DP devono rispondere ad un mandato così ambizioso devono operare secondo moderne metodologie di lavoro; fra queste, quella che viene oggi riconosciuta più efficace è il lavoro per obiettivi. Il suo significato è quello di riunire gruppi multidimensionali (multidisciplinari, multiprofessionali, multisettoriali) che siano in grado di definire gli obiettivi tenendo conto dei problemi di salute prioritari; inoltre i gruppi dovranno occuparsi della progettazione di interventi basati sulle prove di efficacia, i cui esiti di salute siano misurabili. Questo richiede che i DP siano in grado di dotarsi di una organizzazione flessibile, a geometria variabile, capace di riunire intorno ad obiettivi complessi professionalità diverse, anche esterne al SSN. Questo approccio necessita di un bagaglio metodologico che affonda le sue radici nella cultura della Sanità Pubblica, cioè nel corpus dottrinale su cui poggiano i processi e gli interventi della prevenzione. La necessità di organizzare gli sforzi della società richiede da parte dei professionisti della prevenzione, la capacità di utilizzare gli strumenti propri dell approccio sistemico (analisi organizzativa, analisi per processi e reingegnerizzazione ecc.). Tale capacità va sviluppata nei diversi ambiti di lavoro: dal servizio o unità operativa, alla comunità, senza soluzione di continuo. Nel primo ambito tali strumenti consentono ai professionisti della prevenzione di riprogettare i servizi il che, alla luce della Evidence-based public health, si tradurrà in miglioramenti dell efficacia e dell efficienza produttiva. Nell altro ambito (la comunità) l approccio sistemico dovrebbe condurre ad una integrazione del DP con gli altri livelli di assistenza e favorire il coinvolgimento degli altri soggetti della sussidiarietà orizzontale (volontariato, terzo settore, organizzazioni cittadini e utenti, mondo della formazione, settori produttivi, istituzioni locali), aumentando le probabilità di successo. È stabilita l autonomia regionale nell organizzazione dei servizi, che rappresenta un valore aggiunto alla definizione, alla promozione e al raggiungimento degli obiettivi di salute. Questo può avvenire a condizione che si sviluppino meccanismi virtuosi non tanto di controllo quanto di confronto e di valutazione, al fine di innescare processi di miglioramento dell efficacia e dell efficienza produttiva. Il Piano integrato di controllo sulla sicurezza alimentare anno del Dipartimento di Prevenzione della ASL di Sassari recepisce le indicazioni contenute nel Piano Regionale di cui alla Deliberazione G.R. n. 18/15 del finalizzando tutte le azioni in esso previste al rafforzamento del ruolo del Dipartimento nel governo del sistema sanitario nell ambito territoriale di riferimento volto alla promozione di un approccio coerente, completo e integrato ai controlli ufficiali; all individuazione delle priorità in funzione dei rischi e dei criteri per la categorizzazione del

4 rischio; all utilizzo delle procedure di controllo più efficaci, incoraggiando l adozione delle migliori pratiche da parte di tutto il sistema dei controlli a livello locale. L attività di programmazione e di controllo è infatti sempre più orientata all integrazione dei servizi sanitari nell ottica della tutela del consumatore, puntando alla qualità dei servizi ed all'appropriatezza dei percorsi nell ambito della sostenibilità economica del sistema. Il presente documento rappresenta uno strumento fondamentale per la programmazione dipartimentale in coerenza con quanto indicato dal livello regionale. Dovendosi inserire nell ambito del Piano Regionale ne ricalca in gran parte la struttura pur con alcune integrazioni ritenute opportune al fine di fornire un quadro più preciso del contesto territoriale e delle relative problematiche. Verrà brevemente riassunto l ambito territoriale di riferimento così come articolato, oltre alle risorse umane disponibili. Verrà illustrata l attività svolta nell anno 2015 ed i risultati raggiunti anche al fine di consentire un eventuale miglioramento dell efficacia e dell efficienza delle azioni di controllo da programmare grazie ad una maggiore accuratezza della valutazione del rischio. I CAPITOLO - OBIETTIVI STRATEGICI Gli obiettivi strategici ricalcano quelli individuati dal Piano Regionale: 1. Tutela del consumatore e della leale concorrenza mediante il mantenimento di un elevato livello di protezione della salute umana, della salute degli animali, della sanità delle piante e della sicurezza alimentare; 2. Difesa delle produzioni agro-alimentari; 3. Lotta alle frodi e alla contraffazione. A questi si aggiunge un percorso di miglioramento della qualità del sistema dei controlli ufficiali e informazione ai consumatori sul rischio alimentare attraverso il coordinamento dei Servizi delle ASL afferenti al Dipartimento di Prevenzione e degli altri Enti preposti alla sicurezza alimentare. II CAPITOLO AUTORITÀ COMPETENTI, ORGANISMI DI CONTROLLO E LABORATORI Le materie di interesse del PRIC (Alimenti, Mangimi, Salute e Benessere degli animali, Sanità delle piante) e quelle ad esse strettamente correlate (ad esempio, i fattori ambientali) ricadono nelle competenze di diverse Autorità ed Amministrazioni, sia a livello regionale che locale, e benché facciano parte di un documento di ampio respiro, va comunque considerato che il PRIC, in coerenza col Piano Nazionale, è finalizzato precipuamente a garantire l effettiva attuazione dei Regolamenti (CE) n. 178/2002 e n. 882/2004 relativamente all applicazione della legislazione

5 alimentare ed al controllo e verifica del rispetto delle pertinenti disposizioni della legislazione medesima da parte degli operatori del settore alimentare e dei mangimi, in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione, e delle norme sulla salute animale e delle piante e sul benessere degli animali. Pertanto, si ritiene opportuno evidenziare che,in materia di Sicurezza Alimentare, il Decreto Legislativo 6 novembre 2007, n. 193, Attuazione della Direttiva n. 2004/41/CE, individua le Autorità Competenti nel Ministero della Salute, nelle Regioni e Province autonome e nelle Aziende Unità Sanitarie Locali, nell ambito delle rispettive competenze; le stesse Autorità sono competenti in generale in materia di Igiene degli Alimenti, Sanità Pubblica Veterinaria e Polizia Veterinaria per gli interventi ordinari ; in materia di Sicurezza Alimentare, Sanità Pubblica e Polizia Veterinaria, in caso di emergenza sanitaria, è inoltre attribuita specifica autorità anche ai Sindaci. DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE L Azienda ha individuato nel Dipartimento di Prevenzione il modello ordinario di gestione proprie dell assistenza collettiva, identificandolo come la macrostruttura organizzativa dotata d autonomia tecnico-professionale e gestionale. IL Dipartimento di Prevenzione sviluppa le seguenti attività: - programmazione unitaria delle strategie e degli obiettivi complessivi di sanità pubblica ai fini del razionale ed integrato uso delle risorse (personale, mezzi, strutture), efficienza ed efficacia degli interventi, garanzia dell uniformità operativa nel rispetto del necessario decentramento organizzativo e funzionale delle attività; - massima collaborazione nei rapporti istituzionali con Enti ed Organismi portatori di competenze che interagiscono con quelle sanitarie (controllo ambientale, prevenzione delle zoonosi e tutela del patrimonio zootecnico) e ricerca di uno stretto raccordo funzionale con le strutture tecnicoscientifiche di riferimento (Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente, Istituto Superiore di Sanità, ecc.); - attivazione di programmi e di progetti di educazione sanitaria, prevenzione e promozione della salute, in collaborazione con le aree di assistenza distrettuale ed ospedaliera in conformità alla L.R. n 10/2006, direttamente rivolti alla popolazione ed ai soggetti interessati operativamente coinvolti (pazienti, medici di medicina generale, operatori sanitari in genere, associazioni di cittadini). Le strutture organizzative afferenti al Dipartimento di Prevenzione interessate al presente Piano Integrato sono quelle sotto indicate - Servizio Igiene degli alimenti di origine animale - Servizio Sanità Animale - Servizio Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche - Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN)

6 L ambito territoriale è quello della Provincia di Sassari e comprende i seguenti comuni: Distretto di Sassari: Sassari, Porto Torres, Sorso, Stintino, Sennori, Castelsardo, Tergu, Osilo, Usini, Tissi, Ossi, Muros, Cargeghe, Florinas, Codrongianus, Ploaghe, Chiaramonti, Erula, Perfugas, Laerru, Martis, Nulvi, Sedini, Bulzi, S. Maria Coghinas, Viddalba, Valledoria. Distretto di Alghero: Alghero, Olmedo, Uri, Putifigari, Ittiri, Villanova Monteleone, Monteleone Roccadoria, Romana, Thiesi, Bessude, Banari, Siligo, Bonnanaro, Borutta, Torralba, Cheremule, Giave, Cossoine, Mara, Padria, Pozzomaggiore, Semestene, Bonorva. Distretto di Ozieri: Ozieri, Pattada, Nughedu S. Nicolò, Ittireddu, Mores, Ardara, Tula, Bultei, Anela, Bono, Bottida, Burgos, Esporlatu, Illorai, Benetutti, Nule.. Al Dipartimento di Prevenzione compete il compito di assicurare a livello locale il coordinamento tra le strutture che si occupano di sicurezza alimentare. Oltre ad altri adempimenti relativi al pacchetto igiene, relativamente ai controlli integrati sulla sicurezza alimentare il Responsabile del Dipartimento provvede a: 1. definire con i Direttori dei Servizi competenti criteri omogenei per la classificazione delle imprese alimentari in base al livello di rischio e per l individuazione delle frequenze minime di controllo ufficiale; 2. programmare e coordinare progetti integrati di controllo ufficiale elaborati sulla base delle direttive congiuntamente assunte dai Direttori dei Servizi competenti; 3. uniformare le attività di controllo ufficiale sulla sicurezza alimentare, mediante elaborazione di atti di indirizzo, linee guida, check list documentate, modulistica omogenea; 4. redigere d intesa con i Direttori dei servizi interessati il Piano Aziendale Dipartimentale Integrato dei controlli ufficiali secondo le modalità definite dal piano Regionale.

7 FORMAZIONE DEL PERSONALE ADDETTO AI CONTROLLI UFFICIALI Le norme comunitarie e nazionali volte a salvaguardare la salute della collettività e il benessere degli animali hanno introdotto delle novità sia in materia di igiene degli alimenti sia per quanto riguarda i controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di sicurezza alimentare. Tra i nuovi strumenti da utilizzare ai fini del controllo ufficiale è stato introdotto l audit, da utilizzare sia nell ambito dell Autorità competente, sia nella valutazione degli Operatori del Settore Alimentare. E necessario pertanto promuovere un attività formativa su organizzazione dei controlli ufficiali, qualità, audit e sistemi di gestione per la sicurezza alimentare, rivolta agli addetti al sistema di controllo ufficiale della filiera alimentare, al fine di acquisire le conoscenze e le metodologie per operare secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia di sicurezza alimentare. Nell anno 2015 il dipartimento di prevenzione ha organizzato gli eventi formativi sotto specificati : 1. Convegno Salute e Ambiente 1 edizione 15 e 16 Aprile edizione 13 e 14 Maggio 2015 Argomenti trattati Ruolo dei bioindicatori ambientali per la valutazione del rischio sanitario e ambientale. Il Registro regionale dei tumori animali: classificazione, registrazione delle diverse patologie oncologiche di interesse medico veterinario. Il Registro tumori umani Nord Sardegna: situazione epidemiologica nella Provincia di Sassari. La Valutazione di Impatto delle grandi opere sulla Salute (V.I.S.) in Sardegna: dalla fase preliminare (screening) alla valutazione del percorso e monitoraggio (evaluation and monitoring). Esperienze e prospettive. Impatti ambientali e sanitari prodotti dalla combustione di biomasse. La radioattività lungo la catena alimentare: dalla selvaggina al prodotto trasformato. Esperienze sul campo. Monitoraggio sulla presenza di contaminanti nella matrice latte negli allevamenti ovini in aree limitrofe il SIN di Porto Torres. La prevenzione della Regione Sardegna nella catena alimentare. Il Piano Regionale di Prevenzione : programmi e obiettivi. Uomo, ambiente, animali: una medicina, "One Health".

8 2. Corso Sanzioni amministrative in materia igienico e sanitaria settembre 2015 L esigenza di trasferire agli addetti ai C.U. una maggiore consapevolezza del quadro normativo delineato dalla Legge 689/81 risulta fondamentale per la gestione dei procedimenti sanzionatori in materia igienico sanitaria. Il percorso formativo ha visto come diretti destinatari le figure professionali impegnate nelle azioni di vigilanza ed ispezione in materia di igiene e sanità pubblica e di sicurezza nei posti di lavoro. L'attività formativa ha fornito ai partecipanti gli strumenti per: compilare adeguatamente un atto legittimo redigere atti che non abbiano vizi di forma conoscere gli aspetti normativi relativamente all'attività di gestione del procedimento sanzionatorio maggiore conoscenza pratico operativo dei principi regolatori della materia ed in particolare della casistica di maggiore complessità ( contestazione nei confronti di minore ed incapace, società, individuazione concorrenti etc ) conoscenza del ruolo e della natura giuridica dell Ufficio Sanzioni quale Autorità amministrativa investita delle funzioni relative alle verifiche di legittimità del provvedimento sanzionatorio e alla emissione dell ordinanza ingiunzione e di archiviazione- ex art. 18 L.689/81. Per l anno 2016 è già in programma il corso dal titolo : Il Sistema di qualità nel Dipartimento di Prevenzione : condivisione di strumenti operativi e modalità di lavoro. Il modello di funzionamento del Dipartimento è incentrato sulla multidisciplinarietà,sulla flessibilità e sulla capacità di fornire risposte organizzate e strutturate con riferimento ai compiti e alle attività di tutela collettiva; è necessario quindi garantire un livello elevato di integrazione tra le diverse professionalità e di conoscenza dei processi organizzativi dipartimentali da parte di tutti gli operatori. La presenza di diverse discipline e numerosi profili professionali rappresenta una grande ricchezza ma richiede un adeguata integrazione e lo sviluppo di conoscenze e competenze sulla base di una cultura comune della prevenzione finalizzata al raggiungimento degli obiettivi di salute. È indispensabile orientare e supportare gli interventi di prevenzione (dalle attività di controllo alla promozione della salute) verso la pratica della prevenzione basata su prove di efficacia (EBP), la condivisione di standard di prestazioni e di strumenti operativi, l applicazione di procedure inerenti

9 lo svolgimento delle attività del DdP, l individuazione di indicatori tesi a misurare i livelli di efficienza (utilizzo ottimale delle risorse) ed efficacia (raggiungimento dei risultati). Dagli incontri con i referenti delle diverse aree del dipartimento è emerso che, sebbene siano presenti nei singoli servizi esperienze lavorative e modelli organizzativi validi, manca una visione omogenea e uniforme del sistema e delle modalità operative. La prima fase del progetto mira prevalentemente alla formazione di tutti gli operatori del DdP al fine di condividere il linguaggio della Qualità e le motivazioni e di creare una base comune e organica su cui sviluppare un percorso di Gestione della Qualità. La strategia è quella di sviluppare il sistema di gestione con un reale approccio per processi, considerati come l unità logico operativa di base per l organizzazione e l erogazione delle prestazioni in funzione della soddisfazione del cittadino-utente e dei rapporti con gli stakeholders. SERVIZIO DI SANITA ANIMALE Direttore Dott. Francesco Sgarangella Il Servizio di Sanità Animale svolge funzioni in materia di : 1. Sorveglianza e controllo degli allevamenti per la prevenzione delle malattie degli animali e delle antropozoonosi; 2. Vigilanza sulle condizioni sanitarie degli allevamenti e delle relative produzioni animali; 3. Eradicazione e controllo dalle malattie infettive e diffusive degli animali con particolare riferimento a: bonifica sanitaria degli allevamenti bovini dalla tubercolosi, brucellosi, leucosi e degli allevamenti ovini e caprini nei confronti della brucellosi; bonifica sanitaria degli allevamenti suini dalla peste suina africana e classica, dalla malattia vescicolare e dalla malattia di aujeszky; controllo delle encefalopatie spongiformi negli allevamenti bovini ed ovicaprini; controllo dell influenza aviaria controllo delle malattie da lentivirus degli allevamenti caprini controllo della febbre catarrale degli ovini ( Blue Tongue) controllo della Paratubercolosi Bovina 4. Attività di polizia veterinaria inerente alle malattie infettive e diffusive degli animali e alle zoonosi 5. Sorveglianza epidemiologica sul territorio con predisposizione e attivazione piani di gestione delle emergenze epizootiche e gestione focolai, indagini epidemiologiche.

10 6. Gestione dell anagrafe degli allevamenti delle specie bovina, ovina, caprina, suina, avicola, equina e specie minori ; identificazione dei singoli capi e successiva gestione dinamica; 7. Controllo sulle movimentazioni degli animali; 8. Vigilanza sulle stalle di sosta, mercati di bestiame, stazioni di monta ecc. 9. Validazione delle domande di premi per la zootecnia, 10. Educazione alla salute: elaborazione e attuazione programmi di informazione e conoscenza sulle malattie infettive, sulle zoonosi e sul rapporto uomo animale ambiente; 11. Accertamenti, certificazioni e prestazioni resi per richiesta e nell'interesse dei privati; 12. Accertamenti, certificazioni e prestazioni resi per richiesta di enti e dell'autorita' giudiziaria. Ambito Territoriale Il territorio di competenza della ASL di Sassari comprende 66 comuni con una estensione territoriale di oltre Km2. Il Servizio di sanità animale è funzionalmente articolato in quattro distretti : Sassari, Alghero, Ozieri e Goceano; in ciascun distretto opera un referente che coordina e dirige gli uffici periferici. La funzione di questa ripartizione è quella di garantire all'utenza una maggiore fruibilità dei servizi; infatti in ciascuna realtà locale è presente un veterinario ufficiale e uno sportello anagrafe che consente di garantire una tempestiva risposta all'utenza. Dal punto di vista professionale il servizio prevede una articolazione in un Settore Prevenzione e Profilassi e un Settore Anagrafe Zootecnica.

11 Risorse umane disponibili 46 Veterinari dirigenti (full time) 13 Veterinari di Medicina specialistica ambulatoriale (18 ore/sett.) 1 veterinario dirigente a tempo determinato (full time) Personale non veterinario: 21 unità 3 Tecnici della prevenzione 6 Amministrativi 12 Operatori tecnici Servizio Anagrafe Zootecnica esternalizzato: 15 operatori per 25 sportelli Patrimonio Zootecnico al N codici di aziende aperte Bovini : 1981 aziende, 2031 allevamenti per un totale di capi Ovicaprini : 2552 aziende ovine, 213 caprine, 387 miste ; allevamenti ovini 3252 e caprini 613 ; n capi ovini e n caprini Suini : 3126 aziende e 3508 allevamenti per un totale di capi censiti Equidi : 2127 aziende, 2279 allevamenti cavalli, 238 asini, 1 bardotti, 1 muli 4153 cavalli, 947 asini, 2 bardotti, 6 muli Avicoli: 576 aziende, 1 commerciale Acquacoltura: 4 aziende Apistiche 120 aziende UBE MEDIA CARICO PER VETERINARIO AZIENDE CAPI BOVINI OVICAP SUINI MEDIA UBE PER VETERINARIO AHO GOC OZ SS

12 L attribuzione dei carichi di lavoro tiene conto oltre che della numerosità degli allevamenti e della loro tipologia, della distribuzione nel territorio e nei diversi comuni oltre alla orografia del territorio stesso e alla sua altimetria. Nella tabella sotto riportata le UBE nei distretti per comune valutato l indice peso per l altimetria e la frammentazione delle aziende nel territorio. DISTRETTO DI SASSARI COMUNE N. Aziende Cons. Ovini Cons. Caprini Cons. Bovini Cons. Equini Allev. Equini UBE Peso UBE/Peso N.Veterinari BULZI , ,6 0, CARGEGHE , ,6 0, CASTELSARDO , ,9 0, CHIARAMONTI , ,2 1, CODRONGIANOS , ,4 0, ERULA , ,2 0, FLORINAS , ,2 0, LAERRU , ,6 0, MARTIS , MUROS , ,1 0, NULVI ,2 1,1 3579,62 0, OSILO ,2 1,1 3328,82 0, OSSI , ,5 0, PERFUGAS , ,7 0, PLOAGHE ,9 1,1 3419,79 0, PORTO TORRES , ,3 0, SANTA MARIA COGHINAS , ,8 0, SASSARI , SEDINI , ,6 0, SENNORI , ,8 0, SORSO , ,9 0, STINTINO , ,3 0, TERGU , ,5 0, TISSI ,1 1 59,1 0, USINI , VALLEDORIA , ,2 0, VIDDALBA , ,2 0,

13 DISTRETTO DI ALGHERO COMUNE N. Aziende Cons. Ovini Cons. Caprini Cons. Bovini Cons. Equini Allev. Equini UBE Peso UBE/Peso N.Veterinari ALGHERO , ,5 0, BANARI , ,6 0, BESSUDE , ,5 0, BONNANARO , ,4 0, BONORVA ,6 1,1 7155,06 1, BORUTTA , ,3 0, CHEREMULE , COSSOINE , ,2 0, GIAVE , ,8 0, ITTIRI , ,5 0, MARA , ,2 0, MONTELEONE R.D , ,2 0, OLMEDO , ,3 0, PADRIA , ,6 0, POZZOMAGGIORE ,5 1,1 4076,05 1, PUTIFIGARI , ,4 0, ROMANA , ,6 0, SEMESTENE , ,2 0, SILIGO , ,2 0, THIESI ,4 1,1 4462,04 1, TORRALBA , ,5 0, URI , ,1 0, VILLANOVA M.L ,5 1,2 7093,8 1, ,1 DISTRETTO OZIERI COMUNE N. Aziende Cons. Ovini Cons. Caprini Cons. Bovini Cons. Equini Allev. Equini UBE Peso UBE/Peso N.Veterinari ARDARA , ,2 0, ITTIREDDU , ,1 0, MORES , ,9 1, NUGHEDU SAN NICOLO' ,2 1,2 2987,04 0, OZIERI , ,9 3, PATTADA ,7 1,2 5925,24 1, TULA , ,8 0, ,8

14 DISTRETTO GOCEANO COMUNE N. Aziende Cons. Ovini Cons. Caprini Cons. Bovini Cons. Equini Allev. Equini UBE Peso UBE/Peso N.Veterinari ANELA ,2 1400,4 0, BENETUTTI ,1 1,2 4186,92 1, BONO , ,4 0, BOTTIDDA ,2 2384,4 0, BULTEI ,9 1,2 3680,28 0, BURGOS ,1 1,2 1118,52 0, ESPORLATU ,8 1,2 1284,96 0, ILLORAI ,3 1,2 2525,16 0, NULE ,9 1,2 4503,48 1, ,5 Per i colleghi del distretto del Goceano, che ha un carico in UBE superiore a quello degli altri distretti si è posto correttivo con l invio a supporto dei colleghi della medicina specialistica per alcune tipologie di attività e con l assunzione di colleghi a tempo determinato.

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17 III CAPITOLO ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DEI CONTROLLI UFFICIALI Il Piano Aziendale integrato , è costituito da attività di esclusiva competenza del Servizio di sanità animale e da attività gestite anche da altri Servizi. Il presente capitolo elenca i Piani specifici (nazionali e comunitari con programmazione centrale e/o regionale) previsti dal PRIC che individuano competenze più o meno ampie del Servizio di sanità animale. Piani regionali di risanamento e profilassi della Tubercolosi, Brucellosi e Leucosi bovina e bufalina, e Brucellosi ovina e caprina; Piano di controllo e certificazione nei confronti della paratubercolosi bovina; Piano Regionale di lotta alle Encefalopatie Spongiformi e di selezione genetica negli ovini; Piano di profilassi vaccinale obbligatoria contro la Febbre Catarrale degli ovini; Piano regionale di risanamento dalle malattie da Lentivirus degli allevamenti caprini; Piano straordinario per l eradicazione delle Peste Suina Africana; Piano regionale di sorveglianza della Malattia Vescicolare del suino; Piano di controllo della trichinellosi nel selvatico; Piano di monitoraggio nei Siti di Interesse Nazionale (SIN) per la ricerca di determinati contaminanti su matrici alimentari; RENDICONTAZIONE ATTIVITA ANNO 2015 SANITA ANIMALE Nell anno 2015 sono proseguite tutte le attività volte alla tutela sanitaria del patrimonio zootecnico e delle produzioni animali, alla profilassi delle zoonosi e della sicurezza alimentare e al mantenimento delle qualifiche sanitarie acquisite nei confronti di malattia quali la tubercolosi, la brucellosi bovina e ovicaprina, la leucosi, le pesti suine, la malattia vescicolare del suino, oltre alle attività di controllo nei confronti delle encefalopatie spongiformi. Patrimonio presente al codici aziende aperte 1990 Aziende Bovine di cui 1921 con almeno 1 capo allevamenti con capi ( 82 senza capi) per un totale di capi Aziende Ovicaprine (2565 ov 186 cap 382 miste) con allevamenti ovini e 586 caprini capi ovini e capi caprini Aziende Suine con allevamenti per un totale di capi ( censiti) Aziende di Equidi e allevamenti cavalli 228 allevamenti asini 1 bardotti 1 muli capi cavalli 928 allevamenti asini 2 bardotti 6 muli

18 1 Aziende di Avicoli 4 Aziende di acquacoltura 120 Aziende apistiche Attività svolta Tubercolosi Brucellosi e Leucosi Bovina BASI GIURIDICHE: Comunitarie - Direttiva 64/432/CEE del Consiglio, del 26 giugno 1964, relativa a problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina; - Direttiva 97/12 del Consiglio del 17 marzo 1997 che modifica e aggiorna la direttiva 64/432/CEE relativa a problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina. Nazionali - D.M. 15/12/1995 n. 592, regolamento concernente il piano nazionale per la eradicazione della tubercolosi negli allevamenti bovini e bufalini; - Decreto Legislativo n. 196 del 22/05/1999, attuazione della direttiva 97/12/CE che modifica e aggiorna la direttiva 64/432/CEE relativa ai problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina; Regionali -Piano regionale di risanamento e profilassi della Brucellosi ovi-caprina, della Tubercolosi, della Brucellosi e Leucosi bovina e bufalina, anno Allegato alla Delib.G.R. n.18/16 del TUBERCOLOSI Descrizione dell attività svolta Nonostante le attività di risanamento svolte sulle aziende della Sardegna siano favorevoli, al fine di confermare le qualifiche acquisite e garantire i controlli finalizzati al raggiungimento della qualifica di territori ufficialmente indenni da Tubercolosi bovina e bufalina anche nei territori di Sassari, Nuoro e Carbonia, privi di qualifica comunitaria, nel 2015 si è reso necessario in Sardegna un controllo su tutto il patrimonio bovino esistente. L attivita di risanamento, nel 2015, ha comportato per la nostra Asl un controllo con intradermoreazione ( IDT) dell intero patrimonio bovino di età superiore a 42 giorni delle aziende da riproduzione, oltre al controllo di tutti i capi da movimentare a vita effettuato nei 30 giorni precedenti la movimentazione stessa, essendo il territorio della provincia di Sassari privo della qualifica di cui al D.Lvo 196/1999.

19 L attività prevista dal Piano regionale approvato dal Ministero della Salute ha comportato l esecuzione di n prove di intradermoreazione in n aziende sottoposte a controllo ( 99,47 % come da tabella sotto riportata ), con il riscontro di 5 capi positivi in 3 aziende. I capi sono stati macellati e sottoposti ai controlli previsti dalla norma. In un caso è stato isolato un M. avium mentre le colture degli altri capi hanno avuto esito negativo. N. totale di aziende N. totale di animali presenti N. totale di aziende interessate dal programma N. totale di animali interessati dal programma N. di N- di N. di aziende aziende animali focolaio controllate controllati N. di nuove aziende focolaio N. di animali positivi (IDT) N. di animali positivi (IDT) macellati % di aziende controllate ,47 In 10 aziende i proprietari non hanno consentito l esecuzione del Piano. In base all'art. 4 comma 2 dell' O.M. 28/05/2015 questo Servizio ha proceduto, pertanto, alla registrazione in BDN della sospensione della qualifica sanitaria della TBC e conseguente blocco sanitario, per il mancato rispetto della periodicità dei controlli e per la mancata cooperazione nell'esecuzione dei piani di profilassi. La comunicazione della sospensione della qualifica è stata trasmessa anche all AGEA. I controlli per compravendita hanno comportato l esecuzione di ulteriori n prove IDT in 584 aziende rendendo necessari n. 954 accessi e altrettanti rientri per la lettura della tubercolina. In quanto provincia non U.I. da TBC e stato chiesto all Assessorato regionale Igiene e Sanità parere in merito all obbligo di identificazione elettronica per gli animali allevati allo stato brado e semibrado di cui all art. 3 comma 2 della O.M. 28/05/2015, parere regolarmente pervenuto a seguito di richiesta al Ministero della Salute e comunicato ai colleghi per una omogenea applicazione nel territorio. Flussi informativi : Il referente dei flussi del Servizio di sanità Animale ha regolarmente inviato al Servizio di Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare della RAS le tabelle riepilogative dei piani di risanamento, con il dettaglio delle aziende sottoposte a controllo, i capi controllati e gli esiti. Inoltre è stato regolarmente alimentato il Sistema Nazionale Rendicontazioni ( S.I.R. ) del portale della Banca Dati Nazionale oltre al SIMAN per i casi sospetti.. BRUCELLOSI E LEUCOSI BOVINA Gli allevamenti bovini sardi, dopo anni di onerosi piani di controllo, hanno raggiunto un livello sanitario tra i più elevati in Europa. Con Decisione della Commissione N. 2003/467/CE del 23

20 giugno 2003, è stata riconosciuta dalla Comunità Europea alla Sardegna la qualifica di Regione ufficialmente indenne da Brucellosi bovina/bufalina; con Decisione della Commissione N. 2007/174/CE del 20 marzo 2007, quella di Regione ufficialmente indenne da Leucosi bovina enzootica. Ciò consente, tenuto conto del quadro epidemiologico e dell analisi del rischio dovuto alle movimentazioni extraregionali, di attuare programmi di sorveglianza e di controllo con cadenze diradate nel tempo (bi/tri/quadriennali) beneficiando di un ampia discrezionalità nella scelta dei protocolli operativi da adottare. Nel 2015, per il mantenimento delle qualifiche di territori ufficialmente indenni per la Brucellosi bovina/bufalina e per la Leucosi bovina/bufalina è stato necessario eseguire un controllo su un campione statisticamente significativo di allevamenti. Il controllo per la nostra Asl ha interessato 307 aziende e 4050 capi. In 3 aziende da latte si è provveduto all utilizzo della metodica Elisa sul latte massale. Un capo riscontrato positivo al test di Fissazione del Complemento è stato regolarmente macellato. Esito della coltura negativo per Brucella spp. BRUCELLOSI OVI-CAPRINA Anche gli allevamenti ovi-caprini hanno raggiunto un livello sanitario molto elevato. Le misure previste per il controllo della brucellosi ovi-caprina hanno pertanto la finalità di garantire il livello minimo di sorveglianza previsto dalla normativa comunitaria per il mantenimento della qualifica di Regione ufficialmente indenne da Brucellosi ovi-caprina già acquisita con Decisione 2003/237/CE del 3 aprile L attività ordinaria ha previsto il controllo random in 435 aziende e circa sono stati i capi prelevati su un patrimonio effettivo controllato di circa capi. In 14 aziende è stata riscontrata positività al test di Sieroagglutinazione rapida. Gli ulteriori controlli per escludere la presenza di focolai di malattia hanno avuto esito favorevole. Un capo positivo alla FDC è stato prontamente macellato e gli organi sottoposti a coltura con esito negativo. VERIFICA ATTIVITA PIANI RISANAMENTO Sono state effettuate periodiche verifiche dello stato di avanzamento del Piano al fine di monitorare il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Talvolta è stata necessaria una rimodulazione delle attività, alla luce delle emergenze che interessano regolarmente ormai da anni il Servizio di Sanità Animale della Asl ( Blue Tongue, Peste suina africana ecc.)

21 E stata effettuata una verifica di efficacia delle attività di controllo ufficiale svolte in merito ai Piani di risanamento, ai sensi dell art. 8 (3) del Regolamento CE 882/04, come previsto peraltro anche dall O.M. 28 maggio 2015, verifica che ha riguardato il rispetto delle procedure del controllo ufficiale, della gestione dei capi dubbi e delle conseguenti misure di polizia veterinaria, l alimentazione del sistema informativo SIMAN e l allineamento con la BDN dei capi presenti in stalla e sottoposti a controllo. La verifica ha avuto complessivamente esito favorevole. Questo Servizio già dal 2007 in seguito alla emergenza TBC aveva dato avvio ad un piano straordinario che prevedeva l identificazione elettronica dei capi del Goceano, la georefenziazione dei pascoli comuni, la gestione delle movimentazioni da e per le pertinenze aziendali e pertanto la procedura è ormai consolidata. I colleghi hanno utilizzato la modulistica corretta scaricata dalla BDN, sottoposto a controllo tutti i capi previsti e allineato i dati della BDN se presenti capi da cancellare prima dell attribuzione della qualifica sanitaria. Anche le attività svolte nell ambito del piano Brucellosi e Leucosi bovina e Brucellosi ovicaprina sono state effettuate in maniera complessivamente conforme, con l utilizzo della modulistica corretta, l estrapolazione corretta del campione previsto, la gestione dei casi sospetti. MALATTIE DEI SUIDI PESTE SUINA AFRICANA Il Programma Straordinario 2015/2017 approvato dalla commissione Europea in data 15 Gennaio 2015 ha come obiettivo l eradicazione della Peste Suina Africana dal territorio Regionale. Con la Determina n 87 dell 11 Febbraio 2015 è stato definito per l anno 2015 il programma di monitoraggio nelle aziende suine, che prevedeva un controllo ufficiale su tutti gli allevamenti sulla base delle mappe di rischio elaborate dall Osservatorio Epidemiologico Regionale, con valutazione dello stato clinico degli animali, verifica della regolarità degli adempimenti previsti dal D.P.R. 317/ 1996 e dal D. Lvo 200/2010, prelievi ematici da sottoporre al test per la ricerca di anticorpi nei confronti della Peste Suina Africana. Inoltre era prevista la verifica dei requisiti di biosicurezza delle aziende e il rispetto delle norme sul benessere animale - Quadro normativo di riferimento D.P.R. N. 317 del 30/04/1996 e modifiche; D.l.vo. 200/2010 D.Lvo 54/2004

22 Deliberazione della Giunta Regionale n. 47/3 del 25 novembre 2014 che istituisce un Comitato ristretto di indirizzo e una Unità di Progetto per la eradicazione della Peste Suina Africana Legge Regionale n. 34 del 22 dicembre 2014 recante Disposizioni urgenti per l eradicazione della peste suina africana Deliberazione della Giunta Regionale n. 5/6 del 6 febbraio 2015 che approva il Programma straordinario di eradicazione della peste suina africana approvato dalla Commissione Europea ai sensi del regolamento UE n. 652 /2014 ai fini del cofinanziamento Determina n. 87 dell 11 febbraio 2015 dell Unità di Progetto Secondo Provvedimento attuativo del il Programma straordinario di eradicazione della peste suina africana per l anno 2015 Questo Servizio di Sanità Animale ha regolarmente elaborato il proprio Piano straordinario finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di seguito elencati: Verifica e implementazione dei dati presenti nella banca dati suini BDN Verifica dell anagrafe aziendale Verifica requisiti biosicurezza e benessere animale Attribuzione qualifiche sanitarie Gestione dei flussi informativi Verifica rispetto confinamento animali Complessivamente nell anno 2015 è stato effettuato il controllo ufficiale ( controllo di anagrafe, biosicurezza e benessere e se dovuto sierologico ) in n allevamenti pari al 49,01%. Tutti i controlli sono stati regolarmente inseriti in BDN alla voce censimenti a seguito di controllo. Gli allevamenti controllati sono stati n. 961 in fascia 1 di rischio ( 46,02 % ), n. 486 in fascia 3 ( 55,86 % ) e n. 191 in fascia 4 ( 49,74 % ). La prima fase del piano che prevedeva i controlli nelle aziende ancora prive di qualifica alla data di emanazione della Determinazione 87 ( circa 600) al fine dell attribuzione della stessa, è stata portata a termine nei tempi previsti dal Piano come rimodulato al 30 giugno. Si è quindi dato avvio alle fasi successive. Dal 1 luglio al 31 agosto è stata aperta la finestra per la riemersione delle aziende non censite nei comuni in fascia 1 ( 47 comuni ), dal 1 settembre al 30 ottobre nei comuni in fascia 3 (11 comuni), dal 1 ottobre al 30 novembre nei comuni in fascia 4 ( 8 comuni). Complessivamente gli allevamenti riemersi sono stati n. 62 ( n. 26 in fascia di rischio 1, n. 21 in fascia 3 e n. 15 in fascia 4). La comparsa a partire da marzo 2015 di diversi focolai di peste suina africana ( complessivamente 7 ) che hanno posto in vincolo oltre aziende ha fortemente condizionato l attività

23 programmata e non ha consentito nel 2015 il raggiungimento dell obiettivo. Infatti è stato necessario effettuare ulteriori 800 controlli in allevamenti posti in vincolo sanitario e nel complesso gli accessi in azienda sono stati n tutti regolarmente inseriti in BDN. In alcuni casi, nelle zone a rischio più elevato laddove era previsto dal Piano attività di sierologia finalizzata alla ricerca di sacche residue del virus, il controllo di piano ha coinciso con quello necessario a consentire la revoca dei provvedimenti di cui al D.Lvo 54/2004. In 1197 allevamenti è stata fatta attività sierologica ( comprese zone di vincolo per focolai PSA ) per un totale di 6847 capi prelevati. RIEPILOGO ATTIVITA NEI FOCOLAI Focolaio Bonorva controlli in Z.P. n. 40 aziende, in Z.S. n. 170 aziende Focolaio Ploaghe controlli in Z.P. n. 27 aziende, in Z.S. n. 251 aziende Focolaio Sennori controlli in Z.P. n. 11 aziende, in Z.S. n. 197 aziende Focolaio Nulvi controlli in Z.P. n. 16 aziende, in Z.S. n. 297 aziende Focolaio Laerru controlli in Z.P. n. 40 aziende, in Z.S. n. 369 aziende Focolaio Pattada controlli in Z.P. n. 6 aziende, in Z.S. n. 174 aziende Focolaio Benetutti controlli effettuati nel 2016 NON CONFORMITA Complessivamente nel 2015 sono state rilevate 906 non conformità in 508 aziende così ripartite: 359 biosicurezza ( 280 recinzioni e 79 strutture) 169 identificazione animali ( compresi riemersi ) 141 corretta tenuta registro 209 parametri riproduttivi 28 benessere animale N. 569 erano le scadenze di follow up del 2015 in 356 aziende. Le prescrizioni risolte nel 2015 sono state 306. QUALIFICHE SANITARIE Durante l anno 2014 questo Servizio di sanità animali pur in assenza di specifico piano ha effettuato controlli in oltre l 80% degli allevamenti registrati e pertanto alla data dell secondo quanto previsto dall art. 8 della Determinazione n. 87 ( controllo completo ultimi 12 mesi ) ha potuto attribuire le seguenti qualifiche : 2323 allevamenti certificati ( 83,20% delle qualifiche attribuite e 70,14 % del totale) 463 allevamenti controllati ( 16,58% delle qualifiche attribuite e 13,30 % del totale )

24 695 allevamenti non controllati (19,96 % del totale ) N. 667 sono le qualifiche attribuite successivamente alla data dell ( 1 fase del Piano completamento attribuzione qualifiche ) di cui : 290 allevamenti certificati ( 55,66%) 231 allevamenti controllati (44,33%) E evidente come la percentuale di aziende certificate/totale sottoposte a controllo sia notevolmente diminuita a causa di un aumento del livello di biosicurezza richiesto alle aziende in fase di controllo ufficiale rispetto al Aziende con qualifica sanitaria alla data del 15 settembre 2015 Totale allevamenti aperti al 10 settembre 2015 N di cui : 2623 allevamenti certificati ( 78,81 % ) 705 allevamenti controllati ( 21,19% ) 131 allevamenti non controllati ( sono compresi stagionali a capi 0 e i riemersi ) Al 31 dicembre 2015 le qualifiche sono le sotto indicate 2392 allevamenti certificati ( 72,22 % ) 920 allevamenti controllati ( 27,77 % ) 119 allevamenti non controllati ( sono compresi stagionali a capi 0 e i riemersi ) VERIFICA EFFICACIA CONTROLLI UFFICIALI Anche nel 2015 è stato effettuata una verifica a posteriore sugli atti sulla attività di CU di cui al Piano straordinario PSA come previsto dal Piano di Verifica dei CU anno 2015 Sono state rilevate alcune carenze di conformità nella corretta compilazione dell allegato 7 che hanno riguardato: Mancata compilazione alcuni quadri Informazioni riportate non corrispondenti in BDN Errori nella valutazione dei parametri riproduttivi Errori interpretativi su benessere e biosicurezza Errori attribuzione qualifiche sanitarie Non conformità/ Mancanza verbale Si registra un miglioramento rispetto al 2014 ma permangono ancora alcune carenze. Opportuna revisione del protocollo elaborato dal Servizio sulla corretta compilazione della check list prevista

25 dalla normativa e utilizzata dai colleghi per la verifica dell ottemperanza dell OSA ai requisiti di norma. Le risultanze sono state regolarmente illustrate all atto della presentazione della programmazione 2016 nel corso della quale si è definito di proseguire nelle attività di controllo e portare a compimento il Piano PSA 2015 entro il primo quadrimestre del MALATTIA VESCICOLARE DEL SUINO La Regione Sardegna, con Decisione n. 2005/779/EC del 8 novembre 2005, è stata riconosciuta Regione accreditata per la Malattia Vescicolare del Suino. È possibile mantenere in maniera efficiente detta qualifica, diversificando le attività di sorveglianza in funzione della tipologia di allevamento. Pertanto, relativamente alla popolazione suina sarda, la corretta applicazione nelle aziende da riproduzione che commercializzano, di buone pratiche gestionali e di misure igienico sanitarie basate sui principi di profilassi diretta (biosicurezza), unita alla sorveglianza sierologica, offre garanzie sanitarie sufficienti per evitare l introduzione del virus della MVS in un azienda ed assicurare il mantenimento dello stato di azienda accreditata. Tali garanzie, tenuto conto del diverso livello di rischio che caratterizza le aziende da riproduzione per autoconsumo famigliare fino a 4 capi adulti, sono altresì assicurate dal controllo dei riproduttori a fine carriera in fase di macellazione presso il domicilio, consentendo il mantenimento della qualifica stessa. Il Piano regionale di sorveglianza e di controllo e della Malattia Vescicolare del Suino, anni 2015/2018 si pone l obiettivo di: a) mantenere lo stato di Regione accreditata per MVS; b) verificare la situazione epidemiologica per MVS; c) garantire la sicurezza alimentare nel circuito commerciale; d) controllare gli allevamenti da riproduzione dimensionando il livello di sorveglianza sulla base del rischio; e) controllare le aziende da ingrasso. Al fine di ottemperare a quanto previsto da Piano regionale sono stati effettuati dal nostro Servizio controlli in N aziende e N sono stati i capi prelevati. Sono circa 700 le aziende accreditate che possono quindi commercializzare mentre le altre aziende sono definite da produzione per autoconsumo i cui capi vengono sottoposti a controllo durante la macellazione uso famiglia. A tal proposito è in essere già dal 2011 un piano integrato col Servizio di Igiene degli alimenti al quale si rimanda per i dettagli avente come obiettivo l individuazione delle aziende che. pur avendo un numero di capi adulti superiore alle 4 unità non inviano animali al macello pur avendo fino a 4 capi adulti non hanno richiesto macellazioni uso famiglia.

26 PESTE SUINA CLASSICA La Peste Suina Classica è assente in Italia da oltre un decennio. Tuttavia, la malattia è sempre oggetto di sorveglianza, sia sui suini che sui cinghiali, come previsto dalla vigente normativa (O.M. 12 aprile 2008). Nello specifico, i prelievi per PSC vengono effettuati contestualmente a quelli previsti dal vigente Piano della Malattia Vescicolare del Suino. Nella nostra Asl sono stati effettuati per PSC nel 2015 n controlli in 1508 aziende. Nessuna positività. MALATTIA DI AUJESZKY La normativa vigente, Decreto del 1 aprile 1997 Piano nazionale di controllo della malattia di Aujeszky nella specie suina modificato ed integrato con i Decreti 30 dicembre 2010 e 4 agosto 2011, non ha permesso di ridurre la prevalenza dell infezione in tutta l Italia. Non sono previste azioni correttive nei confronti degli operatori a seguito di riscontro di positività poiché trattasi di un programma di controllo e monitoraggio che si basa sulla profilassi igienicosanitaria e sulla vaccinazione pianificata obbligatoria di tutti i suini allevati. Le aziende controllate nella nostra Asl ai fini del piano nazionale sono state n.1268 e in 59 aziende sono risultate positivi complessivamente 225 capi. Sono n. 17 le aziende riconosciute indenni in quanto ottemperano al piano di vaccinazione mentre sono risultate negative seppur non indenni n aziende. CONTROLLI UFFICIALI ANAGRAFE ZOOTECNICA 2015 ( Check list I&R) Normativa Comunitaria Regolamento (CE) 494/1998 Regolamento (CE) 1760/2000 Regolamento (CE) 1082/2003 Regolamento (CE) 499/2004 Regolamento (CE) 911/2004 (che integra il Reg. 1760/2000 e abroga il Reg. 2629/97); Regolamento CE 1505/2006 e s.m. e i.; Regolamento (CE) n. 21/2004 del Consiglio del 17 dicembre 2003 che istituisce un sistema di identificazione e di registrazione degli animali delle specie ovina e caprina e che modifica il regolamento (CE) n. 1782/2003 e le direttive 92/102/CEE e 64/432/CEE. Regolamento (CE) n. 504/2008 del 6 giugno 2008, recante attuazione della direttiva 90/426/CEE e 90/427/CEE per quando riguarda i metodi di identificazione degli equidi, Decreto 5 Maggio 2006 Normativa Nazionale DPR n. 317 del 30 aprile 1996 Attuazione Direttiva del Consiglio 1992/102 relativa

27 all'identificazione e alla registrazione degli animali; D.L.vo del 22 maggio 1999 n. 196 Attuazione della Direttiva 97/12/CE che modifica e aggiorna la Direttiva 64/432/CEE relativa ai problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali della specie bovina e suina ; Circolare del Ministero della Sanità n.11 del 14 agosto1996; D.M. del 31 gennaio Disposizioni in materia di funzionamento dell anagrafe bovina, modificato dal D.M , in materia di Anagrafe zootecnica e Sistema di Identificazione e Registrazione degli allevamenti; DPR del 19 ottobre 2000 n Regolamento recante modalità per l identificazione e la registrazione dei bovini; D.M. del 7 giugno Approvazione del manuale operativo per gestione dell Anagrafe bovina e successive modifiche; D.L.vo del 29 gennaio n. 58, Disposizioni sanzionatorie per le violazioni dei Regolamenti (CE) n e n del 2000, relativi all identificazione e registrazione dei bovini, nonché all etichettatura delle carni bovine; D.L.vo del 26 ottobre 2010, n. 200; Decreto del 05 maggio 2006 sull Anagrafe equina (Linee guida e principi per l organizzazione e la gestione dell anagrafe equina da parte dell UNIRE); Decreto 9 ottobre 2007, Approvazione del manuale operativo per la gestione dell anagrafe equidi; Decreto 29 dicembre 2009, Linee guida e principi per l organizzazione e la gestione dell anagrafe equina da parte dell UNIRE che abroga il Decreto del 05 maggio 2006; Decreto del 26 settembre 2011 Approvazione del manuale operativo per la gestione dell anagrafe equidi; D.L.vo del 16 febbraio n. 29, Disposizioni sanzionatorie per le violazioni dei Regolamenti (CE) n. 504/2008 recante attuazione della direttiva 90/426/CEE sui Le percentuali minime dei controlli sono stabilite dalle seguenti norme: Reg. (CE) 1082/2003 e s.m. e i., Reg (CE) 1505/2006 e s.m. e i., D.L.vo 200 del 26/10/2010 e per gli equidi la nota Min del 23/11/2007 e sono quelle sottospecificate: Bovini 5% Ovicaprini 3% Suini 1% Equini 5% Con nota prot. n del 2 marzo 2015, e successiva rettifica con nota prot. n.6013 del 05 marzo, il Servizio regionale della Prevenzione ha definito il numero minimo del controlli ufficiali che i

28 Servizi veterinari dovevano effettuare nel 2015 per verificare il rispetto da parte degli allevatori degli obblighi di identificazione e registrazione degli animali nella Regione Sardegna. In data 27 maggio 2015 la Regione Sardegna ha sottoscritto con AGEA OP la convenzione operativa, per l effettuazione dei controlli di condizionalità nel campo della salute, sanità e benessere degli animali delle aziende agricole che hanno chiesto aiuti comunitari. In tale accordo, sono contenute le indicazioni tecniche operative per l interfaccia tra i controlli minimi relativi alla registrazione e identificazione degli animali e quelli previsti dalla condizionalità. Il Servizio è dotato di una procedura documentata che precisa le modalità operative e le responsabilità per la gestione dei controlli minimi relativi all'applicazione del sistema di identificazione e registrazione degli animali Criteri utilizzati per la selezione degli allevamenti : Il Responsabile del settore anagrafe esegue l estrazione delle aziende da sottoporre a controllo scegliendo tra i seguenti criteri di rischio rispettando le indicazioni ministeriali e Regionali. a) mancata comunicazione da parte del detentore del censimento annuale b) altre indagini degli organi di polizia giudiziaria c) cambiamenti della situazione aziendale d) comunicazione dei dati dell azienda all a. c. e) implicazioni per la salute umana e animale, prec. Focolai f) del numero di animali dell azienda, nonché delle informazioni dettagliate su tutti gli animali presenti e identificati nell azienda; g) indagine relativa alle frodi comunitarie h) dell ammontare dei premi annui richiesti e/o corrisposti all azienda, rispetto all ammontare versato nell anno precedente; i) dei risultati dei controlli realizzati negli anni precedenti in particolare per quanto riguarda l adeguata tenuta del registro e dei documenti di provenienza/destinazione; l) variazioni dell entità dei premi m) casuale (random) o altri criteri ritenuti opportuni all autorità competente. Per una più equa distribuzione, gli allevamenti da sottoporre a controllo I & R, sono selezionati per specie, nel territorio dei tre distretti (alghero, ozieri-goceano, sassari), tramite il sistema GIS, secondo le seguenti modalità ; tra gli allevamenti che hanno chiesto aiuti comunitari: oltre il 3 % degli allevamenti delle specie ovina e caprina con consistenza superiore a 150 capi oltre il 3 % degli allevamenti della specie bovina con consistenza superiore a 20 capi l' 1 % degli allevamenti delle specie suina è estratto con modalità random dal Servizio di

29 Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare della R.A.S.; gli altri allevamenti vengono selezionati con percentuali variabili e con le stesse modalità tra: gli allevamenti mai sottoposti a controlli I & R; gli allevamenti con irregolarità negli anni precedenti gli allevamenti con cambiamenti significativi della situazione aziendale(nuove aziende) Per la specie suina gli allevamenti sono selezionati tra quelli con consistenza superiore a 8 capi (in modo da escludere con certezza gli allevamenti non commerciali). Individuati gli allevamenti per singola specie animale che soddisfano uno o più parametri (criteri di rischio) e in base alla normativa sulla trasparenza ed anticorruzione che prevede la rotazione degli incarichi, si procede alla assegnazione ai singoli Veterinari, degli allevamenti da sottoporre a controllo al di fuori del proprio distretto di appartenenza o sede abituale di lavoro. Sempre per la logica del piano aziendale sulla trasparenza e anticorruzione e per maggiori garanzie di imparzialità e accuratezza, i controlli vengono effettuati da coppie di Veterinari. Le coppie sono stabilite a livello distrettuale con modalità casuale. La programmazione viene presentata nella riunione programmatica annuale e comunicata ad ogni Veterinario. Consuntivo anno Controlli registrati in BDN Suini 1% controlli su 3582 allevamenti ATTESI CONTROLLATI % AHO > 100 GOC 5 6 > 100 OZ 7 14 > 100 SS > 100 TOT > con IRREGOLARITA 001 mancata identificazione capi 6 prescrizioni 002 irregolare identificazione capi 4 prescrizioni 003 assenza registro di stalla 1 prescrizioni 004 incongruenze registro d'azienda 2 prescrizioni 2 sanzione per blocco movimentazione 15 capi

30 Bovini 5% su 2141 allevamenti ATTESI CONTROLLATI % AHO > 100 GOC > 100 OZ > 100 SS > 100 TOT > con IRREGOLARITA 001 mancata identificazione capi 9 prescrizioni 002 irregolare identificazione capi 19 prescrizioni 003 assenza registro di stalla 3 prescrizioni 004 incongruenze registro d'azienda 10 prescrizioni 005 mancata notifica 11 prescrizioni 006 anomalie passaporti 4 prescrizioni 3 sanzione per blocco movimentazione 1 sanzione amministrativa/pecuniaria Ovicaprini 3 % su 3847 allevamenti ATTESI CONTROLLATI % AHO GOC > 100 OZ > 100 SS < 100 TOT > con IRREGOLARITA 001 mancata identificazione capi 25 prescrizioni 002 irregolare identificazione capi 24 prescrizioni 003 assenza registro di stalla 1 prescrizioni 004 incongruenze registro d'azienda 16 prescrizioni 005 mancata notifica 3 prescrizioni

31 Equini 5 % su 2297 allevamenti ATTESI CONTROLLATI % AHO GOC OZ SS TOT con IRREGOLARITA 001 mancata identificazione capi 6 prescrizioni 002 irregolare identificazione capi 7 prescrizioni 003 assenza registro di stalla 6 prescrizioni 004 incongruenze registro d'azienda 6 prescrizioni 006 anomalie passaporti 2 prescrizioni SORVEGLIANZA EST OVICAPRINE L attività di sorveglianza è un programma annuale di monitoraggio della malattia, che si distingue in attiva e passiva e prevede il ricorso a test diagnostici da effettuarsi in pecore e capre al di sopra dei 18 mesi di età o su soggetti con due incisivi permanenti già spuntati. La sorveglianza passiva si realizza a partire dalla segnalazione di un caso clinico sospetto, il quale dovrà essere ufficialmente confermato o no da parte del veterinario ufficiale, attraverso tutta una serie di indagini cliniche e diagnostiche. La sorveglianza attiva è effettuata attualmente sulla base del Reg.727/2007 CE (modifica del Reg. 999/2001 CE), che stabilisce l esecuzione di test rapidi per ciascuna delle specie (ovini e caprini) e delle categorie (regolarmente macellati e morti). Oltre alla sorveglianza effettuata sugli ovi-caprini regolarmente macellati e morti il Regolamento 999/2001 prevede anche una sorveglianza su una quota di ovi-caprini abbattuti in sede di focolaio. Inoltre associata alla attività di sorveglianza attiva vi è anche l esecuzione dell 1% di prove di genotipizzazione sul totale degli animali testati al macello. Piano di sorveglianza Nell ambito del piano di sorveglianza 2015 sono stati controllati complessivamente n. 647 capi e 515 sono stati gli accessi in allevamento. Controlli in focolaio Controllo genotipo di N. 905 capi con 8 accessi

32 SORVEGLIANZA BSE Nell anno 2015 la nostra ASL ha effettuato 62 controlli in bovini morti in 58 allevamenti ai fini del controllo della BSE, percentuale bassa che ha portato l azienda ad una programmazione di controlli ufficiali da effettuarsi prioritariamente nelle aziende da latte in associazione al servizio di igiene degli allevamenti competente per una verifica dello smaltimento delle carcasse secondo norma di legge. BLUE TONGUE Anche nel 2015 il Servizio di Sanità animale della ASL di Sassari ha svolto la campagna di vaccinazione nei confronti della Blue Tongue come disposto dalla normativa. Il gruppo di lavoro già istituito dal 2014, ha valutato il rischio della ricomparsa di nuovi casi di BT nel territorio, rischio differente nei diversi ambiti territoriali di competenza anche alla luce delle risultanze della campagna del 2014 e della conseguente differente percentuale di copertura immunitaria nella popolazione recettiva presente. E stato predisposto un crono programma operativo e definite le risorse materiali ed umane necessarie. Al fine di consentire il monitoraggio delle attività il gruppo di lavoro è stato supportato anche in queste fasi dall utilizzo del GIS implementato da un DB appositamente realizzato per la raccolta del dato in tempo reale. Il GIS, con lo sviluppo delle mappe tematiche, è stato uno strumento appropriato che ha permesso la programmazione degli interventi sulla base del rischio, ha consentito il costante monitoraggio dell attività, il rilevamento delle eventuali criticità e la possibilità della rimodulazione degli interventi consentendo peraltro una ottimizzazione delle risorse umane utilizzate. In ottemperanza a quanto disposto dal Decreto Regionale sulla profilassi obbligatoria nei confronti della Febbre catarrale degli ovini complessivamente sono stati sottoposti a profilassi indiretta n capi ovini con interventi vaccinali effettuati.

33 MOVIMENTAZIONI ANIMALI Nelle sotto indicate tabelle sono riportate le movimentazioni a vita e a macello per specie, a loro volta suddivise in intraregionali ed extraregionali. VITA BOVINI MACELLO intra reg. extra reg. intra reg. extra reg. N. CAPI N. CAPI N. CAPI N. CAPI Tot Bovini vita n modelli e n capi Tot Bovini macello n modelli e n capi

34 VITA OVINI MACELLO intra reg. extra reg. intra reg. extra reg. N. CAPI N. CAPI N. CAPI N. CAPI Tot Ovini vita n modelli e n capi Tot Ovini macello n modelli e n capi SUINI VITA MACELLO intra reg. extra reg. intra reg. extra reg. N. CAPI N. CAPI N. CAPI N. CAPI Tot Suini vita n. 166 modelli e n. 507 capi Tot Suini macello n modelli e n capi COLLABORAZIONI DI RICERCA E SVILUPPO Nel 2015 il Servizio Sanità Animale ha continuato il suo impegno in importanti collaborazioni scientifiche : Con l Università degli Studi di Sassari, facoltà di Medicina Veterinaria, dipartimento di Patologia e Clinica Veterinaria Con l Istituto Zooprofilattico di Sassari PRODUZIONE SCIENTIFICA 1) IV International Conference on bluetongue and related orbiviruses-roma Bluetongue serotype 1 epidemic in the district of asl 1 Sassari (Sardinia): use of gis for planning control measures and vaccination strategies -terzo classificato. 2) 32 World Veterinary Congress- Istanbul Effects of bluetongue vaccination on milk yield in sardinian sheep in the district a.s.l. 1 of Sassari (Sardinia). 3) 32 World Veterinary Congress- Istanbul Bluetongue serotype 1 epidemic in the district of asl 1 Sassari. (Sardinia): use of gis for planning control measures and vaccination strategies, ) XXV Congresso Nazionale AIVI - Sorrento Livelli di contaminazione da diossine e policlorobifenili nel latte ovino proveniente dal Sin di Porto Torres.

35 5) XXV Congresso Nazionale AIVI - Sorrento Ruolo del cinghiale quale indicatore della presenza della tubercolosi bovina e valutazione del rischio sanitario legato al consumo e alla manipolazione delle carni. 6) Convegno Food Safety e Food Security: scenari futuri e ineludibile evoluzione della prevenzione primaria- Roma "Monitoraggio nella catena alimentare dei contaminanti ambientali presenti nell'area Sin di Porto Torres e Calancoi". 7) F. Sgarangella, G.Bitti, M.C.Suelzu, P.Desini, P.Piras, G.Fiori, M.Cossu, G.Chessa. "Monitoraggio nella catena alimentare dei contaminanti ambientali. Area Sin di Porto Torres e Calancoi". Buone pratiche di Sanità pubblica veterinaria per la One Health e la sicurezza alimentare, 2015; ) Monitoring plan of environmental contaminants in sheep milk from areas next to an Italian Contaminated Site named "Aree industriali di Porto Torres e discarica di Calancoi Iindustrial areas of Porto Torres and landfill of Calancoi) in Sardinia. CRITICITÀ RISCONTRATE : Questo Servizio nell ottica della ottimizzazione delle risorse umane e del raggiungimento degli obiettivi assegnati dalle norme Europee, Nazionali e Regionali, svolge una attenta azione di programmazione e controllo delle attività, sia annuale che trimestrale o quadrimestrale, con assegnazione degli obiettivi entro i primi due mesi dell anno e monitoraggio e quindi eventuale riprogrammazione. Questa scelta intende rispondere alle continue emergenze sanitarie che impattano fortemente sull azione del Servizio, consentendo una puntuale verifica dello stato di avanzamento delle attività con un continuo reporting grazie un software dedicato, E-Vet, in quanto Sisar al momento non consente questa opportunità. Nonostante il modello di programmazione la drammatica situazione legata alla presenza della peste suina africana e al ripresentarsi della Blue Tongue ha richiesto un attività straordinaria del personale di questo servizio che oltre alle gestione dei focolai e alle attività di visita clinica e prelievo ematico per la revoca delle zone di vincolo, ha dovuto ottemperare al Piano Straordinario deciso dalla Regione su imput della Commissione Europea e del Ministero della Salute con controlli a tappeto su tutte le aziende suine per la verifica del rispetto dei requisiti di anagrafe, biosicurezza e benessere animale. Un altra criticità per questo Servizio è data dall età media del personale Dirigente Veterinario 56 anni, con diversi che hanno superato i 60 anni, che condiziona l attività sul campo di molti in quanto le particolari condizioni disagiate di lavoro nelle aziende zootecniche con animali che spesso chiamare domestici è un eufemismo, richiede destrezza, velocita d azione, ottima vista e prontezza di riflessi, tutte situazioni che dopo i 55 anni iniziano a venire meno. Si tenga conto inoltre che spesso si opera in un contesto meteo-climatico sfavorevole con temperature vicine ai 40 C oppure sotto zero d inverno.

36 Diversi Dirigenti Veterinari altresì hanno una forte limitazione nelle attività di campo assegnate dal medico competente per importanti patologie. Altra criticità è rappresentata dal contesto socio-economico nel quale ci troviamo ad operare, nelle campagne infatti, a seguito sia della crisi economica che delle continue emergenze sanitarie, esiste un clima di forte tensione tra gli allevatori che spesso vedono i Servizi Veterinari a torto bersaglio di aspre critiche e comunque il Veterinario rappresenta quasi l unica figura delle istituzioni che giornalmente visita le aziende zootecniche,operando quasi sempre da soli in condizioni davvero difficili. Appare quindi indispensabile assicurare la presenza di personale ausiliario di supporto ai Veterinari nel contenimento degli animali e in tutte le operazioni sul campo, in particolare nelle azioni legate alle emergenze sanitarie Peste Suina Africana e Blue Tongue. PROGRAMMAZIONE ANNO 2016 Nell anno 2015 gli obiettivi assegnati ai colleghi del servizio hanno avuto una programmazione su base annua e trimestrale. Gli obiettivi indicati dovevano essere raggiunti nei tempi previsti dalle norme di riferimento specifiche oppure nel corso dell anno solare per le attività aggiuntive non normate. Nell anno 2016, si è ritenuto opportuno rivedere la fase di programmazione delle attività e provvedere ad una attribuzione degli obiettivi oltre che su base annua su base quadrimestrale, al fine di consentire l allineamento delle verifiche dello stato di avanzamento del programma di attività a quanto richiesto dall O.M. 28 maggio 2015 che prevede verifiche di efficacia quadrimestrali da trasmettere al Ministero. Anche il raggiungimento degli obiettivi attribuiti andrà monitorato quadrimestralmente. ANAGRAFICA AZIENDE ( DATI BDN ) PATRIMONIO PRESENTE AL N codici aziende aperte N Aziende Bovine di cui 1899 con almeno 1 capo N allevamenti con capi ( 95 senza capi) per un totale di capi N Aziende Ovicaprine (2552 ov 213 cap 387 miste) con allevamenti ovini e 613 caprini N capi ovini e capi caprini N Aziende Suine con allevamenti per un totale di capi ( censiti) N Aziende di Equidi e allevamenti cavalli 238 allevamenti asini 1 bardotti 1 muli capi cavalli 947 capi asini 2 bardotti 6 muli

37 N. 1 Aziende di Avicoli N. 4 Aziende di acquacoltura N. 120 Aziende apistiche UBE circa CATEGORIZZAZIONE DEGLI OSA Ai sensi del Regolamento CE/882/2004, relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali e del Regolamento CE/854/2004, che stabilisce norme specifiche per l organizzazione di controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano, l autorità competente deve garantire che i controlli ufficiali siano eseguiti periodicamente, in base ad una valutazione dei rischi e con frequenza appropriata, per raggiungere gli obiettivi prefissati dai Regolamenti medesimi, tenendo conto: a) dei rischi identificati associati con gli alimenti, con le aziende del settore, con l uso degli alimenti o con qualsiasi trasformazione, materiale, sostanza, attività o operazione che possa influire sulla loro sicurezza; b) dei dati precedenti relativi agli operatori del settore degli alimenti per quanto riguarda la conformità alla normativa in materia di alimenti; c) dell affidabilità dei propri controlli già eseguiti; d) di qualsiasi informazione che possa indicare un eventuale non conformità La pianificazione del lavoro deve essere basata su una categorizzazione del rischio degli OSA che consenta di definire dove necessario, oltre che frequenze appropriate dell attività di controllo, spesso stabilite dalla normativa stessa di riferimento, differenti tempistiche di intervento laddove il livello di rischio sia differente. Nel 2016 questo Servizio ha provveduto alla categorizzazione del rischio delle aziende zootecniche ovicaprine, bovine, suine individuando alcuni criteri di rischio per ciascuna specie e attribuendo un differente peso ai diversi criteri individuati come riportato in apposita procedura. Tubercolosi, Brucellosi e Leucosi Bovina e Brucellosi ovicaprina :

38 Le attività di sorveglianza e di risanamento della tubercolosi, brucellosi e leucosi bovina e brucellosi ovi-caprina proseguono nell anno 2016 secondo quanto disposto dal Decreto regionale N. 17 del Tubercolosi: Non è previsto il controllo di routine degli allevamenti bovini e bufalini della nostra provincia per il diradamento dei controlli concesso dal Ministero della salute ai sensi del Decreto L.vo n 196/99. Poiché il territorio della provincia di Sassari non è riconosciuto ufficialmente indenne dalla normativa comunitaria su citata i bovini di età superiore a 42 giorni destinati alla movimentazione devono invece essere sottoposti con esito favorevole ad intradermoreazione praticata nei trenta giorni precedenti l uscita dall allevamento. Mediamente nel corso di ogni anno vengono effettuati circa controlli per compravendita. Questo pertanto è il numero delle prove stimato per il Brucellosi e Leucosi bovina In tutto il territorio regionale, è praticato un controllo sierologico che dimostri, con un livello di confidenza del 99%, che almeno il 99,8% degli allevamenti non siano infetti. Ai fini dell individuazione degli allevamenti da sottoporre al controllo sierologico, l elenco di tali aziende è estratto con modalità random tra gli allevamenti, dichiarati ufficialmente indenni, presenti sul territorio regionale. L individuazione e il sorteggio delle aziende random sono eseguiti dall Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale (OEVR) sulla base degli allevamenti attivi al 31 dicembre 2015, presenti nella Banca Dati Nazionale. In detti allevamenti sono sottoposti a controllo sierologico tutti i capi presenti di età superiore a 24 mesi, entro e non oltre la data del 31 ottobre N. 494 sono le aziende estrapolate dall OEVR da sottoporre a controllo nell anno Brucellosi ovicaprina In tutto il territorio regionale, conformemente all articolo 16 del decreto ministeriale 2 luglio 1992, n. 453, è praticato un controllo sierologico che dimostri, con un livello di confidenza del 99%, che almeno il 99,8% degli allevamenti non siano infetti. Ai fini dell individuazione degli allevamenti da sottoporre al controllo sierologico, l elenco di tali aziende è estratto con modalità random tra gli allevamenti, dichiarati ufficialmente indenni, presenti sul territorio regionale. Negli allevamenti estratti con le modalità di cui al punto precedente, sono sottoposti al controllo sierologico ufficiale un numero di animali di età superiore ai sei mesi, individuati mediante estrazione casuale, in modo tale da rivelare una prevalenza pari o superiore al

39 5%, con un livello di confidenza del 99%. L individuazione e il sorteggio delle aziende random sono eseguiti dall Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale (OEVR) sulla base degli allevamenti presenti nella Banca Dati Nazionale. Tali allevamenti devono essere sottoposti a controllo non oltre il 31 luglio del N. 441 sono le aziende estrapolate dall OEVR da sottoporre a controllo nell anno Malattie dei suini : Continua l attività di contrasto alla peste suina africana secondo gli obiettivi di cui al Piano di eradicazione Verrà conclusa l attività prevista dal piano 2015 e si attuerà il piano in corso di emanazione. Prosegue l attività prevista dal Piano regionale triennale di sorveglianza e di controllo della Malattia Vescicolare del Suino, insieme alla sorveglianza nei confronti della Peste suina classica e della malattia di Aujeszky. Controlli identificazione e registrazione animali ( check list I&R ) Numero minimo di allevamenti da sottoporre a controllo per la verifica dell anagrafe Ovicaprini 3% 116 Bovini 5% 107 Suini 3% 105 Equini 5% 126 Bovini 5% su 2126 allevamenti DISTRETTO N ALLEVAMENTI N CHECK AHO GOC OZ SS TOT Su quelli che hanno chiesto aiuti comunitari 3% = 50 allevamenti

40 Ovicaprini 3 % su 3860 allevamenti DISTRETTO N ALLEVAMENTI N CHECK AHO GOC OZ SS TOT Su quelli che hanno chiesto aiuti comunitari 3% = 94 allevamenti Di cui random 10% rifiuto vaccinazione Blue tongue Suini 3 % su 3503 allevamenti DISTRETTO N ALLEVAMENTI N CHECK AHO GOC OZ SS TOT Su quelli che hanno chiesto aiuti comunitari 1% = 19 allevamenti Di cui random ¼ = 5 allevamenti Equini 5 % su 2524 allevamenti DISTRETTO N ALLEVAMENTI N CHECK AHO GOC OZ SS TOT Controlli ad hoc 2016 ( stima) Mod. 4 Bovini circa Mod. 4 Ovicaprini circa Mod. 4 Suini circa ( visita clinica)

41 Tubercoline per compravendita circa e 2000 mod. 4 ( 2 accessi) Controllo capi morti TSE da a 4000 (anagrafe individuale) Certificazione smaltimento capi morti non valutabile alla luce della prevista gestione dell anagrafe individuale in BDN Altre certificazioni nell interesse del privato n. 500 Temporizzazione stimata controlli ad hoc dal 20 al 30% del monte/ore 25% 1 quadrimestre, 50% 2 quadrimestre 25 % 3 quadrimestre VALORI MEDI ELABORATI SU DATI STORICI ATTRIBUZIONE DEGLI OBIETTIVI Obiettivi su base annua : 1. Br. Bovina e Leb random entro ottobre 2. Br. Ovi-Caprina random entro luglio 3. Piano PSA 2016 entro dicembre o comunque secondo nuovo provvedimento 4. MVS secondo piano entro dicembre 5. Aujeszky secondo piano entro dicembre 6. Paratubercolosi qualifica aziende in BDN 7. Blue Tongue vaccinazione ovini e bovini secondo Decreto 8. Controlli I&R entro dicembre 9. Controlli ad hoc come da stima ( mod. 4, controlli compravendita, capi morti ecc.) Obiettivi su base quadrimestrale : Gennaio Aprile 2016 Conclusione attività piano suini PSA anno 2015 Gestione follow up non conformità Controllo annuale scadenze MVS Gestione zone vincolo focolai PSA Blue Tongue vaccinazione ovini secondo priorità definite Blue Tongue vaccinazione bovini ( az. latte e compravendita) Controlli ad hoc ( mod. 4, controlli compravendita, capi morti ecc.) stima peso 10% monte ore Verifica ed eventuale revisione

42 Maggio Agosto 2016 Brucellosi bovina e Leucosi quota random 100% Random ovi-caprino 100% ( entro luglio ) Attività piano PSA suini % Gestione follow up non conformità Check List ovi-caprine 50 % Check List suini BDN 50% Check List Bovini 50 % Check List Equini 50 % Vaccinazione BT ovini e Bovini 100% Controlli ad hoc ( mod. 4, controlli compravendita, capi morti ecc.) stima peso 20% monte ore Verifica ed eventuale revisione Settembre Dicembre 2016 Attività piano PSA suini 2016 attività circa 66% Gestione follow up non conformità Check List ovi-caprine 50 % Check List suini BDN 50% Check List Bovini 50 % Check List Equini 50 % Controlli ad hoc ( mod. 4, controlli compravendita, capi morti ecc.) stima peso 10% monte ore Verifica finale Per il 2017 e 2018 la pianificazione terrà in considerazione eventuali nuove problematiche in Sicurezza Alimentare, Piani e Progetti Regionali. LABORATORIO DI RIFERIMENTO L Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna, oltre alla collaborazione fornita al Ministero della Salute ed ai suoi uffici periferici provvede in via primaria ai seguenti compiti:

43 b) servizio diagnostico di laboratorio inerente gli alimenti di origine animale e di origine vegetale non trasformati, le malattie degli animali e le zoonosi; c) accertamenti analitici e supporto tecnico-scientifico ed operativo necessari alle azioni di polizia veterinaria e all'attuazione dei piani di profilassi, risanamento ed eradicazione delle malattie infettive e diffusive degli animali; e) supporto tecnico-scientifico ed operativo all'azione di farmaco-vigilanza veterinaria; f) sorveglianza epidemiologica veterinaria attraverso l'oevr nell'ambito della sanità animale, igiene delle produzioni zootecniche, igiene degli alimenti di origine animale, anche mediante l'attivazione di centri epidemiologici; FORMAZIONE DEL PERSONALE ADDETTO AI CONTROLLI UFFICIALI Le norme comunitarie e nazionali volte a salvaguardare la salute della collettività e il benessere degli animali hanno introdotto delle novità sia in materia di igiene degli alimenti sia per quanto riguarda i controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di sicurezza alimentare. Tra i nuovi strumenti da utilizzare ai fini del controllo ufficiale è stato introdotto l audit, da utilizzare sia nell ambito dell Autorità competente, sia nella valutazione degli Operatori del Settore Alimentare. E necessario pertanto promuovere un attività formativa su organizzazione dei controlli ufficiali, qualità, audit e sistemi di gestione per la sicurezza alimentare, rivolta agli addetti al sistema di controllo ufficiale della filiera alimentare, al fine di acquisire le conoscenze e le metodologie per operare secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia di sicurezza alimentare. IV CAPITOLO AUDIT SULLE AUTORITA COMPETENTI Il presente capitolo descrive le modalità di realizzazione di quanto previsto dall art. 4, paragrafo 6 del Regolamento (CE) N. 882/2004, in merito agli audit interni per verificare che si stiano raggiungendo gli obiettivi del Regolamento di cui sopra. La formazione realizzata da parte dell Assessorato Regionale Igiene e Sanità ha consentito la costituzione di un pool regionale di veterinari ufficiali, tre facenti parte del Servizio di Sanità Animale, e di funzionari della Regione, con l obiettivo di svolgere attività di audit. Anche questo servizio ha voluto avviare un percorso che ottemperi a quanto previsto dal Regolamento citato. Saranno pertanto effettuate verifiche interne al servizio effettuate da team composti da almeno due veterinari, non facenti parte del distretto di riferimento, uno dei quali auditor di cui all elenco regionale, che avranno come obiettivo la verifica di efficacia e efficienza dei

44 controlli ufficiali svolti dai colleghi nel territorio e della applicazione corretta delle procedure interne al servizio. V CAPITOLO CRITERI OPERATIVI E PROCEDURE I criteri operativi sono quelli già previsti per il P.R.I.C. e riportati all articolo 4 del Regolamento (CE) N. 882/2004, conformemente a quanto indicato nella Decisione 363/2007, di seguito specificati: a) le Autorità competenti assicurano l efficacia e l appropriatezza dei controlli ufficiali su animali vivi, mangimi e alimenti, compresi i vegetali, in tutte le fasi della produzione, trasformazione e distribuzione; b) il personale che effettua i controlli ufficiali è libero da qualsiasi conflitto di interesse, che potrebbe nuocere alla obiettività e alla indipendenza o compromettere il giudizio professionale; c) le Autorità competenti dispongono di un adeguata capacità di laboratorio o vi hanno accesso ai fini di eseguire test e dispongono di un numero sufficiente di personale adeguatamente qualificato ed esperto per far sì che i controlli ufficiali e gli obblighi in materia di controlli possano essere espletati in modo efficace ed efficiente; d) le Autorità competenti dispongono di strutture e attrezzature appropriate e in adeguato grado di manutenzione per assicurare che il personale possa eseguire i controlli ufficiali in modo efficace ed efficiente; e) le Autorità competenti hanno facoltà di effettuare i controlli ufficiali e di adottare le misure previste nel regolamento (CE) n. 882/2004; f) le Autorità competenti dispongono di piani di emergenza e sono pronte a gestire questi piani in casi di emergenza; g) gli operatori del settore dei mangimi e degli alimenti sono tenuti a sottoporsi ad ogni ispezione effettuata a norma del regolamento (CE) n. 882/2004 e a coadiuvare il personale dell autorità competente nell assolvimento dei suoi compiti.

45 Procedure Diverse le procedure documentate elaborate dal Servizio di Sanità Animale : Procedura controlli ufficiali Notifica delle malattie infettive Gestione delle emergenze epidemiche Gestione dei focolai di scrapie Controllo sull applicazione del sistema di Identificazione e registrazione degli animali Identificazione elettronica degli arieti Indennizzi animali abbattuti Accreditamento delle aziende suinicole Procedura verifiche di efficacia Procedura categorizzazione Osa ( in itinere) Sono inoltre stati elaborati : il Manuale delle procedure operative per l alimentazione del software del Servizio su anagrafe e dato sanitario Procedura per il controllo del dato Il Manuale delle procedure di controllo della scrapie Linee guida per la gestione dell anagrafe degli Equidi ATTIVITA INTEGRATE TRA SERVIZI DEL DIPARTIMENTO Al fine di garantire un approccio coerente, completo e integrato ai controlli ufficiali, comprendere tutti i settori ricadenti nella filiera della produzione alimentare e di conseguenza tutte le unità operative che ne abbiano competenza, sono stati eleborati piani integrati con altri Servizi Dipartimentali: SSA e SIAOA MACELLAZIONI USO FAMIGLIA La macellazione uso famiglia è una consuetudine che negli ultimi anni ha visto diversi territori della nostra provincia ridurre drasticamente le richieste al competente servizio veterinario di igiene degli alimenti. Già dal 2011 il Servizio di Sanità animale e quello di Igiene degli alimenti dopo una puntuale disanima dei dati di macellazione familiare hanno posto in essere un piano integrato volto a invertire questa tendenza.

46 A fronte di circa 1800 aziende suinicole di tipo familiare solo 515 aziende avevano provveduto a contattare il servizio veterinario competente per effettuare il controllo dei capi macellati a domicilio. Si è dato avvio pertanto a una campagna di sensibilizzazione presso tutti i comuni della ASL, con priorità per quelli in cui i fattori di rischio da PSA sono maggiori, coinvolgendo soprattutto i proprietari di allevamenti suini, le istituzioni locali e gli organismi di controllo. L'obiettivo che ci si poneva era quello di incrementare in maniera significativa in tre anni i controlli veterinari sulle MUF, coinvolgendo soprattutto quei comuni per i quali risultano essere pervenute nel 2011 un numero di chiamate decisamente inferiore rispetto al numero degli allevamenti registrati come produzione per autoconsumo, ovvero allevamenti con un carico massimo di 4 suini, allevati e macellati per l'esclusivo uso nell'ambito del nucleo familiare e che, presumibilmente, dovrebbero macellare in media almeno una o due volte l'anno al fine di contenere il carico massimo autorizzato per tale tipologia di allevamento. Le attività integrate del Servizio di Sanità Animale e del Servizio di Igiene degli Alimenti di O.A. si sono sviluppate attraverso uno scambio reciproco di dati e informazioni relativi alle realtà produttive regolarmente registrate e presenti nel territorio dell'azienda. Tale scambio di informazioni ha consentito un monitoraggio costante delle realtà produttive suinicole e, conseguentemente, un'efficace sistema di controllo sulle eventuali attività illecite (macellazioni clandestine, movimentazioni di animali non autorizzate). Le risultanze del piano integrato sono riportate in dettaglio nelle sotto indicate tabelle. Complessivamente nel primo triennio si è passati dal 17,25 % degli allevamenti che si rivolgevano al Servizio veterinario per le macellazioni uso famiglia a circa il 60% con un incremento di circa il 350%. Con l attività del 2015 si è arrivati al 70,38% degli allevamenti totali e oltre l 80% di quelli da autoconsumo familiare.

47 DISTRETTO ALGHERO PATRIMONIO 2014 Comuni Aziende tot Allev- totali Capi PUTIFIGARI BONNANARO SILIGO COSSOINE POZZOMAGGIORE VILLANOVA M MARA GIAVE PADRIA URI BESSUDE OLMEDO BONORVA THIESI TORRALBA ITTIRI CHEREMULE BANARI ALGHERO ROMANA BORUTTA SEMESTENE M. ROCCA DORIA MUF 2011 MUF 2014 N. Allev. N. Capi % Anno 2011 N. Allev. N. Capi % Anno , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,91 DISTRETTO GOCEANO MUF 2011 PATRIMONIO 2014 MUF 2014 Comuni Aziende tot Allev- totali Capi N. Allev. N. Capi % Anno 2011 N. Allev. N. Capi % Anno 2014 BOTTIDDA , ,50 BONO , ,14 ANELA , ,63 BENETUTTI , ,10 BULTEI , ,29 NULE , ,88 BURGOS , ,67 ILLORAI , ,86 ESPORLATU , , , ,76

48 Comuni DISTRETTO OZIERI TULA 48 OZIERI 219 ARDARA 35 ITTIREDDU 35 PATTADA 111 MORES 98 NUGHEDU SAN NICOLò 45 PATRIMONIO 2014 Aziende tot Allev- totali Capi MUF 2011 MUF 2014 N. Allev. N. Capi % Anno 2011 N. Allev. N. Capi % Anno , , , , , , , , , , , , , , , ,56 DISTRETTO SASSARI MUF 2011 PATRIMONIO 2014 MUF 2014 Comuni Aziende tot Allev- totali Capi N. Allev. N. Capi % Anno 2011 N. Allev. N. Capi % Anno 2014 TISSI , ,00 CODRONGIANOS , ,46 BULZI , ,31 SEDINI , ,13 MUROS , ,78 LAERRU , ,50 NULVI , ,50 FLORINAS , ,47 OSSI , ,91 CARGEGHE , ,43 CASTELSARDO , ,43 SENNORI , ,43 PLOAGHE , ,06 OSILO , ,91 TERGU , ,86 S.M. COGHINAS , ,71 PORTO TORRES , ,87 VALLEDORIA , ,47 PERFUGAS , ,32 CHIARAMONTI , ,66 STINTINO , ,25 SORSO , ,17 SASSARI , ,26 MARTIS , ,19 VIDDALBA , ,53 ERULA , ,48 USINI , , , ,52

49 TOTALE ASL PATRIMONIO 2014 Aziende Allev- totali tot Capi MUF 2011 N. Allev. N. Capi MUF 2014 % Anno 2011 N. Allev. N. Capi % Anno , ,93 TOTALE ASL PATRIMONIO 2015 Aziende Allev- totali tot Capi MUF 2014 N. Allev. N. Capi MUF 2015 % Anno 2014 N. Allev. N. Capi % Anno , ,38 RAFFRONTO ATTIVITA MACELLAZIONI IN ZONE DI VINCOLO Al fine di ottimizzare le risorse umane e limitare le movimentazioni di persone e mezzi, si è concordato con il Servizio di Igiene degli Alimenti di operare in collaborazione nelle aree di vincolo istituite a seguito di focolai di Peste suina africana. In particolare nelle zone di protezione istituite a seguito di focolai di malattia i controlli a domicilio per le macellazioni uso famiglia vengono prioritariamente effettuate da dirigenti del Servizio di Sanità Animale, mentre nelle zone di sorveglianza operano principalmente i veterinari del Servizio di Igiene degli alimenti. Tutta la documentazione relativa al protocollo da attuare viene tenuta agli atti dal Servizio di Igiene degli alimenti che provvede anche alla registrazione dell attività in BDN. MACELLAZIONI IN DEROGA E stato elaborato apposito protocollo operativo condiviso che dispone le rispettive competenze laddove possa essere autorizzato dal Ministero l invio di capi suini al macello da zone di vincolo in deroga al divieto. SANITA ANIMALE SIAPZ - PIANO STRAORDINARIO PSA Da accordi intercorsi tra Servizio di Sanità Animale e Servizio di Igiene degli allevamenti, entrambi competenti per l attività di controllo ufficiale in aziende suinicole e l attribuzione della qualifica sanitaria alle aziende è emersa l impossibilità di effettuare sopralluoghi congiunti in tutti gli allevamenti da sottoporre a controllo. Il Servizio di Igiene degli allevamenti ha dichiarato di non essere nelle condizioni di svolgere, con il personale a disposizione, un sopralluogo in ogni allevamento da sottoporre a controllo al fine della

50 valutazione delle misure di biosicurezza e del rispetto delle norme sul benessere animale come prevede la normativa. D altra parte è emerso come le aziende con un carico di 20 riproduttori e oltre, quelle agrituristiche o in generale quelle che effettuano movimentazioni a vita e a macello rilevanti abbiano di fatto un rischio intrinseco maggiore. Con l emanazione del nuovo provvedimento attuativo relativo al Piano di eradicazione della Peste suina africana sarà definito un piano integrato che stabilirà quale attività di C.U. sarà competenza di questo Servizio e quale del SIAPZ. Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale - SIAOA Direttore: Dr. Marino Solinas Normativa di riferimento Regolamento (CE) n. 178/2002 che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare.omissis e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare; Regolamento (CE) n. 852/2004 sull igiene dei prodotti alimentari; Regolamento (CE) n. 853/2004 norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale; Regolamento (CE) n. 854/2004 in materia di organizzazione dei controlli ufficiali sui prodotti di origine animale destinati al consumo umano; Regolamento (CE) n. 882/2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e alimenti; Regolamento (CE) n. 2073/2005 sui criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari; Regolamento (CE) n. 2074/2005 relativo alle modalità attuative dei controlli; Regolamento (CE) n. 2076/2005 relativo ad alcune disposizioni transitorie; Linee guida ai fini della rintracciabilità degli alimenti e dei mangimi per fini di sanità pubblica; D.Lvo 5 aprile 2006 n. 190 (GU del 23/05/2006) Disciplina sanzionatoria per violazioni al reg.178/2002 che stabilisce principi e requisiti generali della legislazione alimentare ; D.L.vo 6 novembre 2007 n. 193 attuazione della Direttiva 2004/41/CE relativa ai controlli in materia di sicurezza alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari nel medesimo settore ; Linee guida relative all applicazione del regolamento CE della Commissione Europea n del 15 Novembre 2005 che stabilisce i criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari; Linee guida per la gestione operativa del sistema di allerta; Nota Min. Sal, n. DGSAN/3/6238/P del 31 maggio 2007 Linee Guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Regolamenti CE 854/2004 ed 882/2004 Piano Nazionale Residui (PNR) 2016; Piano Regionale Integrato dei Controlli ufficiali sulla sicurezza alimentare ,Deliberazione n. 18/15 del , della Regione Sardegna

51 Indicazioni regionali ARTICOLAZIONE ORGANIZZATIVA - SEDI OPERATIVE E RISORSE -OPERATORI ADDETTI AL CONTROLLO UFFICIALE - RUOLO FUNZIONI Il Servizio di Igiene degli Alimenti di Origine Animale è articolato in struttura complessa suddivisa in tre distretti: Sede del Servizio e distretto Sassari Via Rizzeddu 21/b palazzina F Telefono Fax igiene.alimenti.animale@aslsassari.it pec: serv.iaoa@pec.aslsassari.it OPERATORI ADDETTI AL CONTROLLO UFFICIALE - RUOLO FUNZIONI n 1 Dirigente Veterinario Direttore Struttura Complessa. Distretto di Sassari n 6 Dirigenti Veterinari n 4 Tecnici della Prevenzione n 1 Amministrativo n 1 Amministrativo aggiunto n 1 Operatore BDN anagrafe OSA Distretto di Alghero Sede di Alghero Via Manzoni Telefono Fax Sede di Thiesi Viale Madonna di Seunis c/c Ospedale di Thesi Telefono e fax OPERATORI ADDETTI AL CONTROLLO UFFICIALE - RUOLO FUNZIONI n 5 Dirigenti Veterinari n 1 Tecnici della Prevenzione n 1 Amministrativo Distretto di Ozieri

52 Sede di Ozieri loc. San Nicola c/c Telefono Fax Sede Bono via Angioi Telefono Fax OPERATORI ADDETTI AL CONTROLLO UFFICIALE - RUOLO FUNZIONI n 2 Dirigenti Veterinari n 1 Tecnici della Prevenzione L attività di controllo ufficiale sugli OSA riconosciuti e registrati ai sensi del Regolamento (CE) n. 853/2004 e 852/2004 viene effettuata dai dirigenti veterinari con frequenza correlata alla classificazione effettuata in base al rischio e sulla base dei contenuti del Regolamento (CE) n. 854/2004. I Tecnici della Prevenzione operano sulla base Decreto del Ministero della Sanità 17/01/1997 n. 58 quali operatori sanitari che vigilano sulla qualità degli alimenti destinati al consumo; ad essi sono di norma affidati i controlli ufficiali sulle OSA registrati ai sensi dell art. 6 del Regolamento (CE) n. 852/2004 che trattano prodotti di origine animale. LABORATORI UFFICIALI La struttura, per le determinazioni analitiche inserite nel piano di controllo ufficiale, si avvale della collaborazione di: Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna (IZS) Via Vienna, Sassari Telefono Direttore : Dott. Alberto Laddomada ANAGRAFE DEGLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (OSA) L anagrafe degli stabilimenti riconosciuti e di quelli registrati viene dinamicamente e costantemente aggiornata mediante supporti informatici. In particolare per gli stabilimenti riconosciuti ai sensi del Reg. (CE) n. 853/2004 uno specifico elenco viene costantemente aggiornato sul sistema applicativo (SiSar) con le variazioni intervenute: sospensioni, revoche, nuovi impianti, introduzioni di nuove tipologie di attività soggette a riconoscimento.

53 Per quanto riguarda invece le attività non soggette agli obblighi di riconoscimento, oltre alla registrazione prevista dall art. 6 del Reg. (CE) n. 852/2004, mediante specifico software gestionale in uso alla S.S. Dipartimentale, queste vengono inserite in anagrafe con ulteriori dettagli mediante specifico applicativo e-vet e SiSar. STABILIMENTI RICONOSCIUTI AI SENSI REG. 853/2004 Distretto di Sassari: Macelli n 5 Stabilimenti di prodotti carni (deposito, sezionamento, preparazioni e salumifici) n 8 Stabilimenti di prodotti ittici (depositi, CSM) n 13 Centri di imballaggio uova n 0 Deposito e confezionamento gasteropodi terrestri n 1 Distretto di Alghero: Macelli n 11 Stabilimenti di prodotti carni (deposito, sezionamento, preparazioni e salumifici) n 9 Stabilimenti di prodotti ittici (depositi, CSM) n 5 Distretto di Ozieri: Macelli n 4 Stabilimenti di prodotti carni (deposito, sezionamento, preparazioni e salumifici) n 5 Stabilimenti di prodotti ittici (depositi, CSM) n 1 Centri di imballaggio uova n 1 CLASSIFICAZIONE DEGLI STABILIMENTI RICONOSCIUTI IN BASE AL RISCHIO Il Regolamento (CE) 882/2004 prevede che i controlli negli stabilimenti di produzione alimenti siano effettuati sulla base della categorizzazione del rischio. Il Regolamento (CE) 854/2004 prevede che la natura e l intensità dei controlli ufficiali deve essere basata su una valutazione dei rischi e gli audit per i singoli stabilimenti dipendono dal rischio valutato. La categorizzazione delle imprese in funzione del rischio relativo di sicurezza alimentare connessa all attività produttiva risulta atto preliminare di estrema importanza per orientare i controlli ufficiali in modo da: - definire la frequenza dei controlli sulla base di elementi predefiniti ed oggettivi;

54 - sottoporre a controllo ufficiale gli stabilimenti con valutazione del rischio similare utilizzando criteri omogenei. Criteri di valutazione Lo strumento in uso per la classificazione degli stabilimenti in base al rischio consiste in un foglio di calcolo inserito nella specifica procedura per l organizzazione dei controlli ufficiali negli stabilimenti riconosciuti, sul quale sono riportati i criteri da prendere in considerazione, raggruppati nelle seguenti categorie: Caratteristiche dello stabilimento; Entità produttiva; Caratteristiche dei prodotti; Igiene delle produzioni; Sistema di autocontrollo; Dati storici. Assegnazione dei punteggi. Per ogni criterio sono previste 4 classi di valutazione, ognuna con uno specifico punteggio. Per ognuna delle categorie sopraccitate, le 4 classi di punteggio hanno un valore fisso a cui, dalla situazione più favorevole a quella meno favorevole, corrispondono valori crescenti. In base alla valutazione effettuata ed ai corrispondenti punteggi il foglio di calcolo elabora automaticamente per ogni stabilimento il punteggio complessivo e l attribuzione ad una delle classi di rischio definite. Categorie di rischio Al termine del processo di valutazione, ogni stabilimento ottiene un punteggio finale che ne determina l assegnazione in una delle 4 categorie di rischio individuate, utilizzate per la programmazione dell attività di controllo: Rischio basso Rischio medio Rischio medio - alto Rischio alto Definizione delle frequenze dei controlli ufficiali In funzione della tipologia produttiva e del rischio associato, sono definite le frequenze dei controlli ufficiali. Per gli stabilimenti abilitati per più tipologie produttive la frequenza dei controlli e calcolata sulla base della valutazione del rischio per singola tipologia produttiva.

55 Prima valutazione per la classificazione in base al rischio Gli stabilimenti di nuova attivazione saranno valutati e classificati in base al rischio entro i primi 6 mesi successivi all attribuzione del numero di riconoscimento ed all inizio dell attività Rivalutazione periodica della classificazione in base al rischio. La categorizzazione in base al rischio degli stabilimenti deve consistere in un processo di valutazione dinamica e continuativa, che tiene conto dei risultati di tutte le attività di controllo ufficiale. La priorità temporale per la rivalutazione va assegnata agli stabilimenti in precedenza risultati con un livello di rischio più elevato e/o appartenenti a tipologie produttive complesse o multiple. OPERATORI SETTORE ALIMENTARE REGISTRATI AI SENSI REG. 852/2004 Distretto di Sassari: Vendita carni e ittici preconfezionati n 9 Macellerie n 110 Pescherie n 55 Agriturismo n 51 Vendita carni e prodotti ittici supermercati n 96 Depositi alimenti di origine animale n 6 Automezzi trasporto alimenti di origine animale n 121 Distretto di Alghero: Vendita carni e ittici preconfezionati n 7 Macellerie n 60 Pescherie n 48 Agriturismo n 29 Vendita carni e prodotti ittici supermercati n 36 Automezzi trasporto alimenti di origine animale n 93 Distretto di Ozieri: Vendita carni e ittici preconfezionati n 2 Macellerie n 34 Pescherie n 11 Agriturismo n 15

56 Vendita carni e prodotti ittici supermercati n 12 Automezzi trasporto alimenti di origine animale n 26 CLASSIFICAZIONE DEGLI STABILIMENTI REGISTRATI IN BASE AL RISCHIO Attualmente la classificazione del rischio nelle attività registrate è stata stabilita dal Piano Regionale sui Controlli Ufficiali degli Alimenti, attribuendo ad ogni tipologia di attività una valutazione del rischio. RELAZIONE ATTIVITA ANNO 2015 Attività di macellazione: Presso i 18 macelli in attività con riconoscimento comunitario si sono svolte n 1021 giornate di macellazione e sono stati visitati 3014 bovini, ovini (pecore e agnelli), 5316 caprini, suini (suini adulti e suinetti), 4 equini 331 tra cinghiali e cinghialetti. Nei 2 macelli cunicoli si sono svolte n 158 giornate di macellazione per un totale di conigli ispezionati. Presso il domicilio dei privati che ne hanno fatto richiesta sono stati eseguiti accessi in aziende visitando n capi (suini adulti e suinetti). Attività ispettiva: Nell ambito dei tre distretti, in ottemperanza a quanto richiesto dalla Regione col Piano Alimenti, sono stati eseguiti : N 238 controlli ufficiali n 10 audit presso gli stabilimenti riconosciuti, n 472 ispezioni presso le attività registrate (depositi, spacci, macellerie, pescherie), n 83 verifiche presso porto ed aeroporto n 234 ispezioni in agriturismo e ristoranti previste dal Piano Straordinario di eradicazione della PSA

57 n 19 verifiche presso sagre n 29 controlli ufficiale a seguito di sistemi di allerta. Attività di campionamento: Piano Regionale Residui n 73 Piano Regionale Alimenti n 130 Piano Regionale Molluschi Bivalvi Vivi n 92 Richiesta Ministero UVAC n 25 Extra Piano e IPA (pesci) n 4 per un totale di 324 campioni su alimenti di origine animale, per ricerche chimiche e microbiologiche. Programmazione e pianificazione degli interventi in materia di controllo ufficiale dei prodotti alimentari di origine animale Piano di controllo aziendale Procedura per la gestione dei controlli ufficiali mediante ispezione negli stabilimenti riconosciuti; Procedura operativa controllo ufficiale attività registrate verifiche ispettive; Procedura per l identificazione e gestione delle non conformità; Procedura per la gestione del sistema d allerta; Procedura operativa audit; Procedura ispettiva negli stabilimenti di macellazione delle carni rosse; Procedura macellazioni consumo familiare; Piano Integrato Macellazioni per consumo familiare in zona di vincolo PSA; Procedura controllo ufficiale pesci; Procedura verifica mezzi di trasporto; Procedura del controllo ufficiale presso i CSM; Procedura inserimento nuovo OSA in Anagrafica Procedura integrata SIAOA SIAN Sagre e Manifestazioni Temporanee Obiettivo tematico

58 Premessa. La programmazione aziendale dei controlli ufficiali conformemente a quanto previsto dai regolamenti comunitari e dal Piano Regionale dei controlli, prevede, anche per l'anno 2016 il consolidamento e il rafforzamento, nonché il miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza, degli stessi. I regolamenti comunitari prevedono che i controlli ufficiali siano eseguiti in base alla valutazione del rischio e con frequenza appropriata tenendo conto: dei rischi identificati associati con gli alimenti, con le aziende e con l'uso degli alimenti; dei dati precedenti relativi agli operatori del settore per quanto riguarda la conformità alle normative; dell'affidabilità dei controlli già eseguiti e di qualsiasi informazione che possa indicare un eventuale non conformità; le risorse disponibili. E' necessario evidenziare come, il continuo depauperamento della dotazione organica del Servizio, a causa di pensionamenti ed altro, rende di fatto impossibile garantire in termini quantitativi i controlli ufficiali svolti negli anni precedenti. Si fa presente che nel corso dall anno 2015 è andato in quiescenza il Direttore del Servizio e nel corso dell anno 2016 andranno in pensione due Veterinari Dirigenti, ed un altro Veterinario Dirigente dal giugno 2016 è in mandato amministrativo. Inoltre un Tecnico della Prevenzione lavorerà in collaborazione con l ispettorato micologico, ed un altro Tecnico della Prevenzione è stato nominato per il Coordinamento del personale sanitario presso il Servizio SIAN. In particolare il Piano Peste ha introdotto nuovi ed ulteriori obblighi tra i controlli ufficiali sulla ristorazione, agriturismo, porti e aeroporti, sagre, stabilimenti riconosciuti e macellazione uso famiglia, attività quest'ultima in forte incremento nel corso degli ultimi anni e per la quale si auspica una maggiore cooperazione con gli altri Servizi Veterinari afferenti al Dipartimento di Prevenzione. L'attuale dotazione organica risulta abbondantemente inferiore a quella necessaria per i corretto e completo svolgimento di tutte le attività. Pertanto la classificazione del rischio diventa un prerequisito per la programmazione. Ai fini della programmazione dell'attività sono stati identificati quali principali strumenti del controllo ufficiale gli audit, le ispezioni e i campionamenti, attività che richiedono l integrazione con altri Servizi Dipartimentali. Al fine di garantire un approccio integrato e completo ed evitare dispendio di risorse e sovrapposizione dei controlli, il Servizio ha elaborato i seguenti piani integrati con altri Servizi Dipartimentali:

59 Piano integrato attività 2016 Piano Regionale di Controllo Ufficiale sulle matrici alimentari sul Commercio e sull impiego dei prodotti fitosanitari.( in allegato ) Programmazione integrata (SIAN/SIAOA) dei controlli ufficiali in occasione di manifestazioni temporanee ( in allegato) Per il C.U in Agriturismo si è concordato tra Direttori di Servizio SIAN e SIAOA che, vista la problematica PSA, verranno sottoposti al C.U dal SIAOA e solo a seguito di specifiche richieste del SIAN o SIAOA o nell ambito di ispezioni ad hoc, si espleteranno in maniera congiunta. Per il C.U nei ristoranti si è concordato tra Direttori del SIAN e SIAOA che il SIAOA, vista la problematica PSA, espleterà i C. U sulle attività che organizzano banchetti di nozze (quindi la valutazione sarà fatta in base a volumi produttivi). Solo a seguito di specifiche richieste del SIAN o SIAOA o nell ambito di ispezioni ad hoc, si espleteranno in maniera congiunta Ristorazione Collettiva- Verrà prevista un attività congiunta che sarà oggetto di pianificazione. Per le acque potabili verrà codificato uno scambio di informazioni tra i Servizi attraverso cartelle condivise. Nel frattempo si utilizzerà la posta elettronica. Obiettivi primari Garantire lo svolgimento omogeneo e coordinato dell'attività di controllo ufficiale; Valutazione della classificazione del rischio negli stabilimenti riconosciuti di nuova apertura (o che hanno subito modifiche nell'attività); Verifica del grado di formazione dell'osa in merito alla sicurezza alimentare e sulla gestione delle emergenze sanitarie; Privilegiare l'attività di audit negli stabilimenti della filiera del suino ( P.S.A. ) compresi gli agriturismo; Revisione e integrazione delle procedure e istruzioni operative del controllo ufficiale; Garantire l evasione delle richieste dei privati relative ai controlli ad hoc (sagre, macellazioni uso famiglia, certificazioni per l esportazione etc.) Obiettivi specifici Formazione ed informazione sanitaria presso le aziende dove si effettuano le macellazioni per autoconsumo.

60 Incrementare i controlli sulle procedure di rintracciabilità e di corretta gestione delle emergenze sanitarie; Aggiornamento e implementazione dei sistemi informativi veterinari (inserimento in SISAR dei dati di macellazione, inserimento dei controlli ufficiali presso le attività sia registrate che riconosciute, inserimento dei campionamenti); Integrazione e coordinamento delle attività di controllo con i servizi dipartimentali. Programmazione e modalità di attuazione della attività anno Dall'analisi dei dati relativi ai controlli ufficiali eseguiti nell'anno precedente, si possono evidenziare i seguenti aspetti: Il numero delle attività sottoposte a controllo ufficiale è incrementato. Il numero di capi macellati, negli stabilimenti di macellazione, rimane essenzialmente lo stesso dell'anno precedente. Il numero dei suini macellati per autoconsumo ha subito un incremento sostanziale negli ultimi quattro anni. E necessario introdurre nella programmazione nel 2016 anche i controlli ad hoc (allerte RASFF, richieste UVAC ed altri servizi di controllo, non conformità, certificazione richiesta da parte di privati, certificazione per l'esportazione, macellazioni per autoconsumo, sagre, etc.) il cui valore atteso, sulla base dei dati disponibili relativi agli anni precedenti, si presume possa incrementare del 20%. Per quanto riguarda i controlli presso le sagre e le manifestazioni temporanee, è stata predisposta a livello Dipartimentale (SIAOA, SIAN) una procedura che norma tale attività. Le imprese alimentari registrate che operano a livello aziendale, saranno inserite nel sistema informatico SISAR, sia per l anagrafe che per i controlli ufficiali. Per ciascuna attività svolta vengono registrati i risultati dei controlli eseguiti, la costante e precisa comunicazione delle attività svolte dai Veterinari e dai TDP consente il continuo aggiornamento del database. Le attività di controllo sugli stabilimenti riconosciuti ai sensi del Reg. 853/04 rappresentano l ambito operativo principale. Attività di ispezione negli stabilimenti riconosciuti assoggettati a specifica classificazione del rischio. La tabella seguente evidenzia il numero di attività riconosciute suddivise per distretto, relativa classificazione del rischio, nonché la frequenza minima, il numero di ispezioni previste e il nominativo veterinario ufficiale designato ( vedi tabella ). Tali frequenze potranno subire delle variazioni sulla base di una eventuale rivalutazione del rischio.

61 SASSARI Tipologia Stabilimento N CE Profilo rischio Ispezioni Macello Comunale Sedini Ploaghe Ossi T2H5F C5T1U B762F Basso Basso Medio 2 (2 sopralluoghi) 2 (2 sopralluoghi) 2 (4 sopralluoghi) Macello Cunicolo Canaglia Ogana Laerru 0493M 0725M Basso Basso 2 (2 sopralluoghi) 2 (2 sopralluoghi) Lab. Sezionamento Prep.carne e carni macinate Prodotti a base di carne Centro Spedizione mitili Da Ottobre a Marzo ricci Prodotti ittici Riconfezionament o lumache Pasini Carni G. A. Sardo Metro La Genuina I.S.A. s.r.l 1828/S X8P7K 2997 H6B8P Condiz Basso Basso Medio Basso Condiz 2 (6 sopralluoghi) 2 (6 sopralluoghi) 4 (12 sopralluoghi) 2 (6 sopralluoghi) La Genuina H6B8P Basso 2 (12 sopralluoghi) Pasini Carni La Genuina Fres.Co Le Delizie 1828/S H6B8P P567V H508H Basso Basso Basso Basso 2 (6 sopralluoghi) 2 (6 sopralluoghi) 2 (6 sopralluoghi) 2 (6 sopralluoghi) Rivieccio 118 Medio 4 (12 sopralluoghi) Rivieccio P.Torres Cimino P.Torres Rum P. Torres Parimar P. Torres Cau G. C.sardo Fresco Fish F.lli Pintus Csardo I.s.a s.p.a C&C C.Palma D'oro Pescherie Lidia Metro Sassari Nord Frigo Muros 118 C6T8E 230 T1U7B 273 C6T8E 1079 Cond. T2J2E Q3Q Medio Medio Medio Basso Basso Medio Basso Medio Medio Medio Basso 4 (12 sopralluoghi) 4 (12 sopralluoghi) 4 (12 sopralluoghi) 2 (6 sopralluoghi) 2 (6 sopralluoghi) 4 (12 sopralluoghi) 2 (6 sopralluoghi) 4 (12 sopralluoghi) 4 (12 sopralluoghi) 4 (12 sopralluoghi) 2 (6 sopralluoghi) Helix D7D1V Basso 2 (6 sopralluoghi) ALGHERO Tipologia Stabilimento N CE Profilo rischio Ispezioni Macello Comunale Macello privato Pozzomaggiore Villanova Mannoni Cossu Carni Imos 2545M P274X 2868M 3009M 2578M Medio Medio Medio Medio Medio 2 (4 sopralluoghi) 2 (4 sopralluoghi) 2(4 sopralluoghi) 2(4 sopralluoghi) 2(4 sopralluoghi)

62 Lab. Sezionamento Prep.carne e carni macinate Prodotti a base di carne Sa Mandra Le Pinnette Sa.Ri.De Barbagia Porticciolo Correddu-Piras Alicom Delta Gs V1G67 E1N4J U9P8U H6J6JM U4V0W K M P228T Medio Basso Basso Basso Basso Basso Medio Basso 2 (4 sopralluoghi) 2 (2 sopralluoghi) 2 (2 sopralluoghi) 2 (2 sopralluoghi) 2 (2 sopralluoghi) 2 (2 sopralluoghi) 4 (12 sopralluoghi) 2 (6 sopralluoghi) Alicom 2578M Medio 4 (24 sopralluoghi) Sandalia Agroalimentare srl Pierco lav. piedini Salumificio Ittirese CIS di Sotgiu & C. B1R67 T0Q8M L L Basso Basso Basso Medio 2 (6 sopralluoghi) 2 (6 sopralluoghi) 2 (6 sopralluoghi) 4 (12 sopralluoghi) Centro Spedizione mitili da Ottobre a Marzo ricci LOA Superfresco Luca Fadda Salvatore Caglificio Manca D7P6B Medio 4 (12 sopralluoghi) Basso Basso 2 (6 sopralluoghi) 2 (6 sopralluoghi) Prodotti ittici Botarfish Oro De Sardinia Le Prelibatezze di Sardegna Medio Basso Medio 4 (12 sopralluoghi) 2 (6 sopralluoghi) 4 (12 sopralluoghi) OZIERI Tipologia Stabilimento N CE Profilo rischio Ispezioni Macello Comunale Macello privato Nule Maalaoui (stag.) M.T.I. Tula Beef Serv. Pattada (Stag.) 2747M L071V 2383M 1999M Medio Medio Medio Basso 2 (4 sopralluoghi) 2(4 sopralluoghi) 2(4 sopralluoghi) 2 (2 sopralluoghi) Lab. M.T.I. Tula 2383M Basso 2 (6 sopralluoghi) Sezionamento Deposito frigo Pola Renato F7V4B Basso 2 (6 sopralluoghi) Prodotti a base di carne Prodotti ittici Centro Imballaggio Uova Bardana Sapori Antichi Pilu Adriano Bottidda S8Z55 J9D3U M Medio Basso Basso 4 (12 sopralluoghi) 2 (6 sopralluoghi) 2 (6 sopralluoghi) Antica Pasta Medio 4 (12 sopralluoghi) Sarda Monte Acuto U8S32 Basso 2 (6 sopralluoghi)

63 Attività controllo ufficiale L'attività di controllo ufficiale viene svolta dai Veterinari e dai TdP, utilizzando prevalentemente gli strumenti di ispezione, audit e campionamento avvalendosi delle procedure e istruzioni operative allegate al presente piano. Il Veterinario Dirigente prioritariamente garantisce la sua presenza nello stabilimento di macellazione e, in base alla valutazione del rischio, presso gli stabilimenti riconosciuti assegnati, con la frequenza indicata nella tabella allegata. Nell ambito dei controlli ufficiali, nelle attività registrate, viene data una maggiore attenzione alla grande distribuzione e ad una bene individuata fascia di ristorazione stagionale e, in particolare, sulla somministrazione di prodotti ittici e prodotti di origine suina. Al gruppo dei T.d.P. vengono assegnati tutti i campionamenti programmati (vedi attività di campionamento), tutti i controlli dei mezzi di trasporto, degli spacci di prodotti lattiero caseari, situati al di fuori degli stabilimenti di produzione e una parte delle attività registrate (punti vendita al dettaglio quali macellerie e pescherie). Tutte le attività di controllo devono essere uniformemente distribuite nel corso dell'anno. Tutti i dati riferiti alle strutture ispezionate saranno utilizzati per la verifica di attuazione del presente piano, per analizzare le criticità emerse e per riprogrammare l'attività stessa. Lo stato di avanzamento e l'effettuazione dell'attività di controllo sarà verificata due volte all anno dal Direttore del Servizio e dal gruppo di lavoro costituito. I Veterinari ed i TDP del SIAOA dovranno compilare il modulo riportante l attività svolta, mese per mese, entro il 5 del mese successivo a quello di riferimento. E stata creata una cartella condivisa, che viene utilizzata dal personale del SIAOA, al fine di condividere tutte le informazioni relative all attività svolta, in particolare vengono riportati, aggiornati quotidianamente, i registri di macellazione delle strutture attive e i campionamenti eseguiti. Attività di controllo presso le strutture di macellazione Verifica con check-list della corretta gestione dei materiali specifici a rischio e dei sottoprodotti di origine animale, in ottemperanza al Reg CE 1069/2009. Verifica con check-list in ottemperanza al Reg. CE 1099/09 e piani regionali sul controllo del benessere animale nelle fasi di macellazione e durante il trasporto al macello. Verifica con check list per requisiti strutturali, come richiesto da Reg. CE 853/2004. La compilazione di suddette check-list avviene annualmente, a cura del Veterinario Ufficiale della struttura. Queste dovranno essere consegnate presso la sede di Sassari debitamente compilate. Inoltre è stata redatta la procedura ispettiva nel macello, disponibile in allegato.

64 Obiettivo tematico Programma pluriennale di valutazione dell'efficacia dei controlli ufficiali posti in essere dal Veterinario Dirigente presso gli stabilimenti riconosciuti. Anno Indicatori e parametri di controllo Conformità della redazione delle schede di C.U. Campione casuale 10%. Gestione non conformità, prescrizioni, risoluzione e eventuale verifica c/o la struttura, campione 50%. N controlli ufficiali programmati e eseguiti, campione 90%. Esecuzione di tutti gli audit (presenza in archivio di tutti gli elementi previsti). Verifica Verrà fatta una verifica annuale di efficacia, sulla base degli indicatori, da parte del gruppo di verifica. Attività di ispezione negli esercizi di commercio al dettaglio Il criterio che definisce il numero minimo di ispezioni da effettuare tiene conto della classificazione del rischio indicata nel piano regionale alimenti e, relativamente ad Agriturismo e ristorazione, a quanto previsto dalla Determina n 2 del 15/6/2015 della RAS, relativa all'eradicazione della Peste Suina Africana. Nella tabella annessa sono evidenziati per singolo distretto il numero totale degli esercizi registrati di competenza e il n di ispezioni programmate. Distretti Sassari Alghero Ozieri Totale Vendita carni e ittici preconfezion ati N ese rc. N. Isp N. eser c. Macelleria Pescherie Agriturismo + Ristoranti N. Isp N. eser c. N. Isp N. eserc amb amb N. Isp Vendita carni e prodotti ittici nei supermerc ati N ese r N. Isp Depositi N. eserc. N. Isp Trasporti N eser c. N Isp

65 Nell'attività di C.U. degli esercizi al dettaglio rientrano anche le attività registrate del Civico Mercato di Sassari e quelle dei Civici Mercati di Alghero. Il C.U. in questi esercizi viene eseguito almeno due volte al mese dai Veterinari Dirigenti del SIAOA. Attività di audit presso gli stabilimenti riconosciuti Come previsto dal Reg. 882/04 e 854/04 i compiti di audit sono svolti da un gruppo di audit, di cui faccia parte almeno un veterinario ufficiale, con l' attuazione delle seguenti tipologie di audit: audit buona prassi igienica audit delle procedure basate sull HACCP audit dei sottoprodotti audit sulla rintracciabilità In armonia con le indicazioni regionali e suddetti regolamenti verranno condotti audit sugli OSA come da tabella seguente: Audit programmati Macelli Deposito prodotti ittici Centro imballaggi uova Salumifici Sezionamento Sassari Alghero Ozieri Per la pianificazione e conduzione dell audit si segue la procedura operativa predisposta dal Servizio e allegata al presente piano. Obiettivi degli audit 2016 Gli obiettivi per gli audit per l anno 2016 saranno i seguenti: Valutazione dell attuazione dei programmi di controllo per la lotta alla P.S.A. Benessere Animale nei macelli. Mantenimento dei requisiti strutturali, delle attrezzature e degli impianti. Corretta applicazione e redazione delle procedure di tracciabilità e rintracciabilità. Attività di campionamento

66 Le attività di campionamento sono frutto di una programmazione che vede protagonisti il Responsabile del Servizio, i Veterinari responsabili dei Piani ed i Tecnici della Prevenzione, i quali autonomamente o eventualmente in collaborazione con i Veterinari Dirigenti, eseguiranno il prelievo dei campioni. Tali attività di campionamento sono state suddivise per tipologia di matrice e per ricerca in ottemperanza ai Piani di controllo previsti dalla normativa vigente. Per l'anno 2016 si prevede, per il Piano Regionale di Programmazione e Coordinamento in materia di Controllo Ufficiale degli Alimenti, il prelievo di 95 (100% dell'atteso) campioni di matrici alimentari, finalizzati alla ricerca chimica e di 123 (100% dell'atteso) campioni finalizzati alla ricerca microbiologica, selezionati e programmati utilizzando come criterio la valutazione del rischio, prediligendo le attività che hanno un rischio medio-alto, n 59 (100% del richiesto) campioni per il Piano Regionale Residui, n 4 campioni (100% dell'atteso) per la ricerca radiazioni ionizzanti (come da Piano Radionizzanti , in attesa del nuovo Piano ); n 12 campioni (100% dell atteso) per la ricerca di allergeni; n 19 campioni per il piano ricerca dei fitosanitari in misura del 100% di quelli previsti dal Piano Regionale; n 72 campioni rispondenti al 50% di quelli previsti dal Piano Regionale per la vigilanza e il controllo sanitario della produzione e commercializzazione dei Molluschi Bivalvi Vivi e per la sorveglianza periodica delle zone di produzione e stabulazione e del 100% per quelli richiesti dall'uvac. Si prevede di dover eseguire tutti i campioni non contemplati nei vari piani, per segnalazione dei cittadini e/o sistemi di allerta. Come già detto i campionamenti verteranno sulla ricerca chimica, microbiologica, e sui residui da farmaci nelle carni, sui contaminanti ambientali e sulle sostanze proibite. Le modalità di campionamento saranno quelle previste dai Regolamenti CE e da quelle previste dalla normativa nazionale. I monitoraggi e i campionamenti extra-piano saranno programmati di volta in volta a seguito di eventuali emergenze secondo procedure preventivamente concordate con altri Enti prima dell'esecuzione degli interventi. ATTIVITA' DI CONTROLLO PRESSO PORTI E AEROPORTI Tali controlli sono effettuati settimanalmente dai Dirigenti Veterinari presso il Porto di Porto Torres e lo scalo Aeroportuale di Alghero, conformemente a quanto previsto dal Decreto Attuativo di lotta alla PSA. I controlli sono mirati a identificare eventuali partite di carni o prodotti a base di carne di suino non idonee all'esportazione o non conformi alla normativa in vigore, eventualmente trasportate dai passeggeri.

67 Inoltre, durante tali controlli, verrà verificata la corretta apposizione della cartellonistica informativa sulla Peste Suina Africana, sia nei punti di imbarco che nei punti check in, per i passeggeri che intendono trasportare tali tipologie di prodotti. A partire da quest anno si è provveduto a richiedere l apposizione della cartellonistica e delle brochure informative presso la grande distribuzione organizzata e le agenzie di viaggio, al fine di garantire una capillare informazione dei passeggeri. ATTIVITA' DI CONTROLLO NEGLI AGRITURISMO E NEI RISTORANTI Verranno sottoposti a CU dal SIAOA nell'anno 2016, come previsto dall ultimo Decreto Attuativo di Lotta alla PSA, le attività che negli anni precedenti sono state identificate come potenziali attività di somministrazione di carni suine sarde. Durante l'attività di CU presso queste strutture sarà compilato il modello di cui al Decreto sopra citato (Allegato 23). ATTIVITA' DI CONTROLLO NELLE SAGRE. E stata predisposta una procedura specifica, in allegato, di concerto con il SIAN e con l Ufficio Sanzioni del Dipartimento. Pianificazioni attività e Gruppi di Lavoro. 1. Piano Regionale di Sorveglianza delle EST, Piani di risanamento TBC, BRC, Leucosi per il periodo Piano Regionale di Programmazione e Coordinamento degli Interventi in materia di Controllo Ufficiale degli Alimenti; 3. Piano regionale per la vigilanza ed il controllo sanitario della produzione e commercializzazione dei molluschi bivalvi vivi. 4. Attività di Verifica dei C.U. Presso gli stabilimenti di macellazione : Benessere degli animali destinati alla macellazione, Sottoprodotti di Origine Animale. 5. Piano Regionale Residui Piano di monitoraggio mediante test istologico. 6. Agriturismo, Sagre e Mercati Rionali 7. TRACES 8. SUAP SISAR 9. Audit, valutazione del rischio Stabilimenti Riconosciuti.

68 10. RASFF Allerta 11. Posta Elettronica del Servizio Protocollo - PEC 12. Verifica controlli ufficiali e non conformità. 13. Ristorazione integrata SIAOA SIAN. 14. Formazione Aziendale per il SIAOA. 15. Macellazione Uso famiglia, verifica Inserimento dati BDN Profilassi Trichinellosi: 16. Flussi Informativi Comunicazioni Istituzionali 17. Gestione sistema S.INTE.S.I Stabilimenti 18. Gestione sistema S.INTE.S.I UVAC 19. Attività di Verifica delle condizioni igienico strutturali degli stabilimenti di macellazione e verifica della compilazione delle relative check-list. Consultazione dei documenti del Piano Regionale Integrato dei controlli ufficiali sulla sicurezza alimentare : Allegati: Riepilogo mensile dati di macellazione Note al riepilogo Segnalazione capi bovini positivi ecchinococco Comunicazione malattie trasmissibili all'uomo rilevate al macello Irregolare identificazione bovino provvisto di un solo marchio auricolare ( macello ) Invio campioni per Trichina Invio campioni per PSA, PSC, MVS, AUJ Invio campioni per BSE Invio campioni per Scrapie Invio campioni per Tubercolosi Invio campioni per Brucellosi Bovine Bufaline Invio campioni per Brucellosi Ovine Caprine Mod. 9/33 Attestato abbattimento animali infetti Mod. 10/33 Bonifica sanitaria allevamenti dalla Tubercolosi Dati di macellazione dei conigli Gestione SRM e sottoprodotti di origine animale Check-list strutturale carni di ungulati domestici Scheda Check-list per il controllo della protezione animale durante il trasporto Verbale ispettivo Verbale Ispettivo Agriturismi Specifiche alla valutazione del rischio ( riconosciuti )

69 Valutazione del rischio ( riconosciuti ) Rilevazione delle non conformità Relata di notifica delle non conformità Certificato esportazione prodotti a base di carne Riepilogo dati esportazione prodotti a base di carne ( semestrale ) Certificato di idoneità al consumo Riepilogo mensile attività del Veterinario Modulo giustificativo non timbrature recupero ore Estremi per versamento a favore ASL 1 SS Riepilogo delle prestazioni extra orario Specifiche alla valutazione del rischio ( Registrati ) Valutazione del rischio in formato cartaceo ( Registrati ) Valutazione del rischio formato elettronico ( Registrati ) Riepilogo mensile attività del Tecnico della Prevenzione SERVIZIO DI IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI E DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE Direttore Dott. Antonio Fadda In riferimento alla Sicurezza Alimentare sono state attribuite al Servizio una molteplicità di competenze, tutte importanti che implicano una risposta "istituzionale" con riferimento ai diversi piani nazionali e regionali e a normative nazionali ed europee, che contengono precise indicazioni sulla qualità/quantità delle prestazioni rese e che di seguito si elencano: CONTROLLO SUL LATTE E SULLE PRODUZIONI LATTIERO CASEARIE; Le norme di riferimento sono i Regolamenti comunitari 178/02-882/04-852/04-853/04 854/04, D M. 185/91, intesa Stato-Regioni del 25/01/2007 e relative Linee guida ministeriali e regionali. Una delle responsabilità più onerose e significative per questo servizio circa il tema della sicurezza alimentare, riguarda il controllo della filiera del latte, a partire dalla produzione, trasporto, vendita diretta del latte crudo o trasformazione in prodotti lattiero-caseari. I controlli ufficiali, che avvengono in tutti i punti della filiera, devono garantire un elevato livello di sanità pubblica e di protezione del cittadino consumatore. Il territorio afferente la ASL n 1 è il più significativo della Sardegna per l'attività agrozootecnica e per la produzione di latte ovi/caprino e bovino e contiene alcune tra le più importanti realtà di trasformazione in prodotti a base latte che vengono in gran parte commercializzati verso i paesi comunitari e paesi terzi (Stati Uniti, Canada, Giappone, Australia, Russia, Croazia, Russia, Indonesia, ecc.). Ogni singola spedizione deve essere scortata da un certificato internazionale. Il Servizio interviene inoltre, a protezione del consumatore, in tutti i casi di restrizioni sanitarie su allevamenti di animali destinati alla produzione di alimenti per l'uomo, con il controllo del ritiro e distruzione del latte proveniente da allevamenti sottoposti a sequestro per Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili (Scrapie), Brucellosi e Tubercolosi.

70 Il Piano regionale di programmazione e coordinamento degli interventi in materia di controllo ufficiale degli alimenti", si pone l'obiettivo di verificare, attraverso un programma di controlli microbiologici e chimici, l'idoneità dei prodotti di origine animale riferita ai prodotti lattierocaseari. ALIMENTAZIONE ANIMALE I riferimenti legislativi sono contenuti nel Piano Regionale di controllo ufficiale sulla alimentazione degli animali (PRAA), che nel suo complesso è finalizzato alla tutela della salute pubblica, fornendo ai consumatori garanzie di salubrità, sicurezza e qualità dei prodotti di origine animale, tramite il controllo ufficiale dei mangimi. Nell'ambito di detta finalità il Piano si propone, tra l'altro, di: contribuire, attraverso il monitoraggio e la sorveglianza sui mangimi zootecnici e per animali da compagnia, ad assicurare la tutela della salute umana, degli animali e della salubrità dell'ambiente; conformarsi a quanto previsto dal D.Lvo 17 giugno 2003, n. 223, "Attuazione delle direttive 2000/77/CE e 2001/46/CE relative all'organizzazione dei controlli ufficiali nel settore della alimentazione animale", e dal Regolamento (CE) 882/2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali; rappresentare uno strumento che favorisca l'aggiornamento e la qualificazione professionale degli operatori del SSN in materia di "igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche". Sono obiettivi del Piano: a) assicurare l'effettuazione, omogenea e coordinata, dei controlli dei mangimi in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione, tenendo conto che la responsabilità primaria della sicurezza dei mangimi ricade sugli operatori del settore dei mangimi. Infatti gli OSM devono garantire, nelle proprie imprese, che i mangimi soddisfino le disposizioni della legislazione alimentare inerenti le loro attività in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione e verificare che tali disposizioni siano soddisfatte; b) realizzare un sistema di raccolta dei dati relativi al monitoraggio ed alla sorveglianza,razionale e di facile utilizzo, che assicuri le comunicazioni in tempi rapidi tra i vari organismi di controllo; c) verificare il possesso ed il mantenimento dei requisiti strutturali e funzionali dell'impresa del settore dei mangimi oggetto di controllo ufficiale, con particolare riguardo a: operazioni di produzione, lavorazione, trasformazione, stoccaggio, magazzinaggio, trasporto, distribuzione e somministrazione agli animali di mangimi;

71 procedure e accorgimenti finalizzati ad evitare le contaminazioni (fisiche, chimiche e biologiche) ivi comprese le contaminazioni crociate; la "rintracciabilità", ovvero sistemi e procedure che consentano di individuare i fornitori che conferiscono agli OSM una materia prima o un additivo destinati ad entrare a far parte di un mangime e le imprese alle quali gli OSM hanno fornito i propri prodotti; sistemi di autocontrollo previsti per gli OSM che effettuano operazioni diverse dalla produzione primaria e dalle operazioni ad essa correlate, nonché l'esistenza presso i laboratori di analisi dei requisiti minimi atti a garantire (e mantenere) l'operatività secondo le buone pratiche di laboratorio; d) verificare, per gli aspetti di carattere sanitario, la rispondenza degli alimenti per animali e di ogni altra sostanza impiegata per la produzione di alimenti per animali, o nell'alimentazione degli animali, ai requisiti previsti dalla vigente normativa. BENESSERE ANIMALE I riferimenti legislativi sono nel Piano Regionale per il benessere e la protezione degli animali da reddito (PRBA ) che interessa il controllo su tutte le specie animali presenti negli allevamenti, durante il trasporto e nelle operazioni connesse agli abbattimenti presso i macelli. Gli obiettivi generali afferenti al presente Piano regionale sono di seguito elencati: monitoraggio dei livelli di benessere degli animali negli allevamenti con il fine ultimo di incrementare, attraverso l'applicazione della normativa e della formazione continua rivolta agli allevatori, il rispetto nei confronti delle loro esigenze biologiche e comportamentali e quindi, in generale, del loro benessere; controllo del benessere animale nei trasporti su automezzi al fine di verificare il rispetto delle norme vigenti; controllo delle operazioni connesse agli abbattimenti per verificarne la conformità alle norme vigenti; formazione continua dei medici veterinari, dei proprietari e di tutto il personale addetto alla custodia degli animali allevati, dei conducenti e dei guardiani e del personale addetto agli abbattimenti ed alle operazioni correlate (macellazioni, focolai di malattia infettive, "spopolamento", ecc) sulle tematiche relative alla protezione ed al benessere degli animali da reddito; programmazione annuale dei controlli sulla base della valutazione del rischio (regolamento (CE) n. 882/2004 e decisione n. 778/2006/CE) e del Piano Nazionale del Benessere Animale (Nota Ministero della Salute del 13/7/2010); standardizzazione ed informatizzazione dei flussi informativi.

72 FARMACOSORVEGLIANZA VETERINARIA I riferimenti legislativi sono contenuti nel Piano Regionale di Farmacosorveglianza Si basa sui controlli eseguiti per prevenire l'uso improprio o l'abuso dei medicinali nei confronti degli animali da reddito, con la finalità prioritaria di tutela della salute pubblica mediante il controllo e il monitoraggio della corretta gestione del farmaco su tutta la filiera che comprende gli allevamenti di animali destinati alla produzione di alimenti per l'uomo, le farmacie, i centri di distribuzione all'ingrosso e al dettaglio. PIANO REGIONALE RESIDUI (PRR) Ha l'obiettivo di evidenziare i casi di somministrazione illecita di sostanze vietate e di somministrazione abusiva di sostanze autorizzate nonché di verificare la conformità dei residui di medicinali veterinari con i limiti massimi di residui (LMR) fissati dalle norme comunitarie. L'attività si svolge in allevamento, con il campionamento delle matrici indicate (urina, siero/plasma, latte, miele, acqua di abbeverata, pesci di allevamento).

73 RISORSE UMANE Le risorse umane impegnate nello svolgimento dell'attività di cui sopra sono rappresentate da n 7 Veterinari e n 2 TdP, che provvedono all'effettuazione degli altri compiti istituzionali del Servizio (igiene urbana e randagismo, tutela ambientale da inquinamenti di attività zootecnica e tutela degli allevamenti dagli inquinanti ambientali, riproduzione animale, sperimentazione animale, educazione sanitaria agli allevatori, procedimenti SUAP sia per le attività soggette a registrazione sia relativi al rilascio del riconoscimento comunitario ai sensi dei Regolamenti (CE) n.853/2004, n. 183/2005, n. 1069/2009 e a tutti i controlli previsti dalla normativa negli allevamenti, rivendite e concentramenti di animali non destinati alla produzione di alimenti per l'uomo (canili, manifestazioni equestri, zoo, ecc.). SICUREZZA ALIMENTARE - ATTIVITÀ L'attività viene espletata su tutto il territorio della ASL di Sassari, che comprende n 66 comuni, presso le strutture sotto elencate: n 9823 produttori primari (apiari, allevamenti ittici, avicoli, cunicoli, suini, bovini, ovini, caprini) compresi n 2257 allevamenti di ovini da latte, n 69 allevamenti di bovine da latte, di cui n 27 di Alta Qualità e 2 registrate per la vendita diretta di latte crudo; n 69 Stabilimenti di trasformazione latte e prodotti a base latte, di cui 63 riconosciuti, n. 5 registrati ed n.1 centro di raccolta di latte crudo; n 10 spacci annessi ai caseifici; n 3 distributori automatici di latte crudo; n 82 cisterne per il trasporto del latte; n 110 farmacie e n 58 parafarmacie; n 10 depositi ingrosso/dettaglio di medicinali veterinari; n 106 veterinari LL.PP. autorizzati a detenere scorte; n 44 ambulatori e cliniche veterinarie; n 6 mangimifici; n 47 rivendite all'ingrosso/dettaglio mangimi. Le strutture di cui sopra vengono Registrate o Riconosciute secondo Procedure documentate. Gli Stabilimenti di produzione e di trasformazione provvisti di Approvai number vengono classificati con procedura di categorizzazione, in base al livello di rischio (basso, medio, medio-alto, alto), in conformità alle indicazioni contenute nel Piano Regionale di Programmazione e coordinamento in materia di controllo ufficiale degli alimenti I Controlli Ufficiali vengono fatti mediante monitoraggio, sorveglianza, verifica, audit, ispezione, campionamento e analisi, seguendo le rispettive procedure operative. Gli incaricati

74 dell'esecuzione dei CC.UU. effettuano l'attività nelle strutture loro assegnate solitamente ricadenti nell'ambito territoriale di competenza. L'autorità competente che esegue i CC.UU. gestisce le risultanze degli stessi secondo procedura documentata che prevede, in caso di riscontro di N.C., le azioni previste dal REG.882/2004 (art. 54 e 55) e dal REG.854/2004 (art. 9), la notifica per iscritto all'osa delle decisioni prese, a firma del Direttore del Servizio, con informazioni sui diritti di ricorso avverso tale decisione, la verifica dell'esito dell'azione intrapresa, relazionando in merito al Direttore del Servizio e l'archiviazione degli atti relativi a quanto sopra nel fascicolo dell'osa. La numerosità dei CC.UU. viene determinata dai piani nazionali e regionali, dal livello di rischio riscontrato, dagli esiti dei controlli precedenti e dalle risorse disponibili. ATTIVITÀ' ANNO 2015 ALIMENTAZIONE ANIMALE: n. 24 controlli ufficiali in Ditte registrate ex REG (CE) 183/2005 ART.5, c.2. BENESSERE ANIMALE: n 340 controlli in allevamenti di animali produttori di alimenti per l'uomo. FARMACOSORVEGLIANZA: n 62 CU. in farmacie, grossisti, ambulatori veterinari e LLPP, N 287 CU. in allevamenti di animali produttori di alimenti per l'uomo. FILIERA LATTE: n 217 ispezioni, in stabilimenti trasformazione latte /prodotti a base latte e spacci annessi; n 287 ispezioni presso i produttori primari, in allevamento, per il rispetto delle norme igieniche ex REG. ( CE ) 853/2004; n 10 interventi per il controllo del ritiro e distruzione del latte proveniente da n 2 allevamenti sottoposti a sequestro per Scrapie; n 48 incontri di formazione per gli allevatori ( corsi LAORE ); CAMPIONAMENTI: in esecuzione di specifici Piani regionali (alimenti di origine animale, alimentazione animale, residui) sono stati effettuati n 185 campionamenti ufficiali su alimenti, mangimi, latte, sangue e urine, che rappresentano il 100% del valore atteso. Per le attività di campionamento di cui sopra il Laboratorio di riferimento è l'istituto Zooprofilattico della Sardegna. MONITORAGGIO E FLUSSI INFORMATIVI L'attività viene monitorata con l'esame del prospetto delle attività svolte, che il singolo operatore trasmette mensilmente al Direttore del Servizio, e con verifiche trimestrali sulla corretta esecuzione dei CC.UU. Dell'attività di cui sopra viene trasmesso un report trimestrale al Servizio Controllo Gestione della DG, nonché una rendicontazione finale alla RAS.

75 A fine anno viene effettuata la valutazione della adeguatezza e della efficacia della attività di CU. programmata, secondo procedura documentata di verifica ed efficacia (adeguatezza) dei controlli ufficiali ed azioni conseguenti). PROGRAMMAZIONE LATTE E PRODUZIONI LATTIERO-CASEARIE Controlli sulla produzione igienica del latte Verranno programmati, ex Reg. CE 853/04 e D.M. 185/1991, nelle aziende di produzione di latte alimentare e di alta qualità: I controlli ufficiali nelle 69 strutture di produzione primaria, comprese le aziende di "alta qualità" che attualmente risultano n 27, terranno conto dei diversi aspetti strutturali e gestionali che concorrono a determinare il profilo di rischio di ogni singola unità produttiva e dovranno rispettare la percentuale del 33% delle realtà per la produzione di latte alimentare. (Determinazione Serv. Prev. RAS prot del 13/12/2013).Va detto che per la specificità produttiva di queste aziende questo servizio ha pianificato per i successivi anni il controllo della quasi totalità delle realtà zootecniche. Il controllo ufficiale dovrà interessare n. 2 aziende registrate per la vendita diretta di latte crudo, nelle quali si prevedono 2 controlli annuali ciascuna. Controlli negli stabilimenti di trasformazione latte e prodotti lattiero caseari Complessivamente risultano in attività n 68 stabilimenti, di cui n 63 riconosciuti e n 5 Registrati, n 1 centro di raccolta latte crudo. Il profilo di rischio negli stabilimenti riconosciuti risulta attualmente BASSO in 27 di essi, MEDIO in 38 e MEDIO-ALTO in 3. Il controllo dei 68 stabilimenti viene assegnato a n 6 veterinari. Nel prospetto in allegato 1 sono riportati i profili di rischio, la frequenza dei controlli come valore atteso e la frequenza riconsiderata rispetto alle risorse umane disponibili. È inoltre riportato l'elenco delle autorità competenti, il n degli stabilimenti e il n dei controlli che ciascuno dovrà effettuare in percentuale delle attività programmate per unità aziendale. Per quanto concerne gli stabilimenti di cui al sistema ICARUS, la nota MINSAN del , avente per oggetto l'estensione dell'applicazione ICARUS, prevede che venga effettuata la "ricertificazione annuale" dello stabilimento dove si dovrà attestare il mantenimento dei requisiti per l'esportazione, con specifico riferimento alle procedure di sanificazione ed alle procedure HACCP, e riportare l'indicazione delle frequenze di controllo definite dalla ASL. Poiché il tema della carenza di risorse umane risulta sempre attuale, si ritiene opportuno che il rispetto della frequenza dei controlli sia rivolto prioritariamente agli stabilimenti la cui capacità produttiva risulta significativa. È necessario inoltre che le realtà con profilo medio-alto, al pari di

76 alcune realtà con profilo medio, vengano sottoposte a severi controlli e conseguenti prescrizioni al fine di riportare il profilo di rischio ad un livello più basso. Controlli nei distributori automatici di latte crudo Attualmente sono presenti sul territorio n 3 distributori automatici per i quali dovranno essere effettuati controlli semestrali per la verifica dei requisiti previsti dall'intesa Stato-Regione del 25/01/2007, nonché n 8 campionamenti di prodotto al momento dell'erogazione per la verifica del rispetto dei parametri microbiologici. Controlli negli spacci di vendita annessi ai caseifici È previsto un controllo annuale in ciascuno degli 10 spacci presenti. Piano Regionale di programmazione e coordinamento in materia di controllo ufficiale degli alimenti anno Piano Campionamenti ASL. Sulla base delle indicazione del PRCUA , considerato che il Servizio di Igiene Allevamenti effettua i controlli ufficiali presso gli stabilimenti di trasformazione latte e nei distributori automatici di latte crudo, si propone di effettuare alla produzione, e secondo lo schema sotto riportato, il 60% dei campionamenti previsti dal Piano (il restante 40% dei campionamenti verrà effettuato nella fase di distribuzione): Microbiologici (tot. 29) Chimici (tot. 5 ) Latte alimentare distributori automatici Formaggi Altri prodotti a base di latte Formaggi Altri prodotti a base di latte ALIMENTAZIONE ANIMALE Gli obiettivi rilevanti e prioritari previsti dal PRAA per il triennio consistono in: 1) aggiornamento dell'anagrafe delle imprese del settore dei mangimi ai sensi del Regolamento (CE) 183/2005; 2) controllo ufficiale sull'applicazione delle restrizioni relative al divieto di utilizzo delle proteine animali trasformate (PAT) nell'alimentazione degli animali; 3) controllo ufficiale delle Micotossine nell'alimentazione degli animali (aflatossina B1, ocratossina A, zearalenone, deossinivalenolo, fumonisine, tossine T-2 e HT-2), 4) controllo ufficiale dei Contaminanti Inorganici e Composti Azotati, Composti Organoclorurati, e Radionuclidi nell'alimentazione degli animali;

77 5) controllo ufficiale dell'eventuale presenza di additivi vietati e delle sostanze farmacologicamente attive nell'alimentazione animale; 6) controllo ufficiale delle Diossine e PCB nell'alimentazione degli animali; 7) controllo ufficiale della contaminazione da Salmonella spp nell'alimentazione degli animali 8) controllo ufficiale sulla presenza di OGM nei mangimi (comparto biologico e convenzionale); 9) orientamenti per la programmazione e relativa rendicontazione dei controlli sui mangimi di origine vegetale negli scambi intracomunitari. Il PRAA prevede per il 2016 l'esecuzione di 65 campioni secondo il prospetto allegato 3.

78 BENESSERE ANIMALE In riferimento al PRBA i controlli che si dovranno effettuare nelle rispettive aziende zootecniche, su base annuale e nel rispetto delle percentuali previste, sono riportate nel prospetto allegato 2. " Per l'anno 2016 sono stati programmati i seguenti controlli che le SS.LL dovranno effettuare nelle aziende zootecniche individuate con il sistema random. Come si evince dal prospetto, risulta che i controlli sul benessere nelle aziende ovi/caprine verranno effettuati su una percentuale di poco superiore al 50% del valore atteso, a causa di numeri troppo significativi rispetto alle risorse umane disponibili. Si è ritenuto invece importante effettuare il controllo in tutte le aziende bovine da latte, da effettuare contestualmente alla farmacosorveglianza. In queste è importante che ad ogni CU. corrisponda la categorizzazione del rischio. Al titolare o detentore dell'allevamento è obbligatorio sottolineare che l'esito del presente controllo sarà considerato ai fini della verifica del rispetto degli impegni di Condizionalità, come riportato nelle check list a vs. disposizione. Tutte le evidenze (verbali-check list) dovranno riportare il timbro personale di forma rettangolare e il timbro della ASL. " FARMACOSORVEGLIANZA In riferimento al Piano Regionale Farmacosorveglianza veterinaria sono previsti una serie di controlli che interessano gli allevamenti relativi a tutte le tipologie di animali, le farmacie, le parafarmacie, i depositi all'ingrosso/dettaglio, gli ambulatori e le cliniche, i canili e tutti i medici veterinari autorizzati a detenere scorte. L'attività di Farmacosorveglianza deve essere svolta, in larga misura, in occasione del controllo sul benessere animale, o altre attività previste dai piani di controllo. E' previsto un numero minimo di 234 controlli secondo il prospetto allegato 3. Dal prospetto risulta che tutti gli allevamenti bovini in cui si produce latte alimentare devono essere controllati, contestualmente al benessere e al C. U. alimenti. Per quanto riguarda i controlli degli allevamenti ovini (> 500 capi o allevamenti segnalati per presenza di inibenti) si è provveduto all'estrazione degli allevamenti con il sistema RANDOM. Per quanto concerne le farmacie e i depositi ingrosso/dettaglio di farmaci veterinari devono essere sottoposte a controllo, al fine di accertare la corretta procedura nella erogazione dei farmaci, nella gestione delle prescrizioni e nella gestione delle giacenze e relative scadenze.

79 Va detto che il depositi ingrosso /dettaglio, data la rilevanza del loro volume di vendita (profilo di rischio), debbano essere sottoposti ad "almeno" 2 controlli annui. RICERCA RESIDUI (PRR) Nel 2016 è prevista la ricerca di diverse sostanze su n 16 campioni di urina, n 1 campioni di plasma/siero, n 4 campioni di miele da favo di melario, n 2 campioni di mangime, n 29 campioni di latte, n 1 campione di acqua di abbeverata, n 1 campione di uova e n 5 campione di pesci specie eurialine (allegato 4). ATTIVITÀ' AGGIUNTIVE TRIENNIO Verificare il mantenimento del profilo di rischio nelle strutture riconosciute e registrate. Categorizzazione del rischio nelle aziende ovine con caseificio aziendale annesso (circa 42). N 24 AUDIT caseifici industriali e nei mangimifici (6). Controllo delle cisterne trasporto latte (n 82) con la verifica della regolarità della registrazione e del mantenimento dei requisiti. PROCEDURE 1. Procedura di Estrazione campione Random Farmacosorveglianza 2. Procedura di estrazione campione ed effettuazione controlli Condizionalità 3. Procedura Controlli Ufficiali Stabilimenti riconosciuti e/o registrati 4. Procedura Verifica efficacia Controlli Ufficiali 5. Procedura CC.UU. mangimi 6. Procedura campionamento 7. Procedura di registrazione controlli VETINFO: Condizionalità, Benessere, Sicurezza Alimentare 8. Procedura operativa farmacosorveglianza in allevamento, farmacie, grossisti, ambulatori e cliniche.

80 Allegato 1 Programmazione minima dei Controlli Ufficiali/Audit negli Stabilimenti di trasformazione latte Attività 2016 N 69 Stabilimenti Riconosciuti N 5 Stabilimenti Registrati N CU Programmati N AUDIT Programmati 24 Profili di rischio Stabilimenti Riconosciuti e registrati BASSO MEDIO MEDIO-ALTO Stab. Ric. CE Stab. Registrati 4 1

81 Allegato 2 Programmazione minima dei controlli Benessere Animale negli allevamenti su base annuale PIANO REGIONALE PER IL BENESSERE E LA PROTEZIONE DEGLI ANIMALI DA REDDITO 2016 SPECIE N ALLEVAMENTI % MINIMA/ANNO N CONTROLLI ATTESI N CONTROLLI PROGRAMMATI Impianti di allevamento di animali destinati alla produzione di alimenti per l'uomo Suini > 40 capi 76 10% 8 8 Ovaiole 2 100% 2 2 Bovini > 50 capi (Vaccherie) % Conigli > 250 capi 2 100% 2 2 Ovini > 50 capi % Caprini > 50 capi % Cavalli > 10 capi 4 100% 4 4 Pesci 4 100% 4 4

82 Allegato 3 Programmazione minima dei controlli di Farmacosorveglianza in allevamenti, farmacie e grossisti PIANO REGIONALE DI FARMACOSORVEGLIANZA VETERINARIA 2016 SPECIE N ALLEVAMENTI % MINIMA/ANNO N CONTROLLI ATTESI N CONTROLLI PROGRAMMATI Impianti di allevamento di animali destinati alla produzione di alimenti per l'uomo Allevamenti bovini > 20 CAPI % Allevamenti suini > 10 SCROFE % Allevamenti ovini > 500 CAPI % Allevamenti ittici 3 100% 2 2 Allevamenti avicoli 1 100% 1 1 Allevamenti cunicoli 2 100% 2 2 Apiari % Impianti di cura, Ambulatori / cliniche veterinarie 42 30% allevamento e custodia di Canili / gattili % animali non DPA Ipp.maneggi,scuderie *

83 Totali Allegato 4 Programmazione PRR Piano Regionale Residui A L L E V A M E N T I D I Anno 2015 B O V I N I OVINI/CAPRINI S U I N I RICERCA CAMPIONE CATEGORIA CAMPIONE CATEGORIA CAMPIONE CATEGORIA Aflatossina B1 Aflatossina M1 Antibiotici Mangime Vacche 1 Mangime Ovi-caprini 1 Latte Ovi-caprino 8 Latte Vaccino 1 Latte Vaccino 1 Latte Ovi-caprino 3 Benzimidazolici Latte Vaccino 1 Carbammati e piretroidi Latte Ovi-caprino 2 Composti organo clorurati e PCB Latte Ovi-caprino 3 Avermectine Latte Ovi-caprino 3 CAF Latte Ovi-caprino 2 H2O abbeverata Ingrasso 1 Nitroimidazoli Siero vacca 1 Sulfamidici Latte Vaccino 1 Latte Ovi-caprino 4 Totale Piano Regionale Residui Anno 2015 A L L E V A M E N T I B O V I N I D I A P I RICERCA CAMPIONE CATEGORIA CAMPIONE Agenti antitiroidei Urine Vitellone 1 Clenbuterolo simili Cortisonici Urine Urine Vacca Vitellone 2 1 Urine Urine Vitellone Vacca 1 4 Metiltestosterone Urine Vacca 1 Salbutamolo simili Urine Vacca 1 Urine Vitellone 1 Nortestosterone Urine Vitellone 1 Piano Regionale Residui A L L E V A M E N T I D I Anno 2015 ACQUACULTURA UOVA RICERCA SOECIE CAMPIONE CAMPIONE Coloranti - Verde malachite EURIALINE MUSCOLO Cloranfenicolo EURIALINE MUSCOLO Tetracicline EURIALINE MUSCOLO CHINOLONICI EURIALINE MUSCOLO MERCURIO EURIALINE MUSCOLO Zenarolo e metaboliti Urine Vacca 1 Pesticidi organofosfati Miele 1 Piombo Miele 1 Tetracicline Miele 1 Amitraz Miele 1 COCCIDIOSTATICI UOVA In conclusione la presente programmazione, che deve essere intesa in forma dinamica rispetto a eventuali aggiornamenti della normativa cogente, verrà riproposta negli anni

84 SERVIZIO IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE (SIAN) Direttore- Dott.ssa Pina Arras La struttura di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) tutela la sicurezza degli alimenti di origi-ne vegetale nell intera filiera alimentare e la sicurezza nutrizionale, ivi compresa la promozione delle corrette abitudini alimentari, con il presidio di tutti gli aspetti correlati alla nutrizione. Il controllo e la sorveglianza della qualità igienico-sanitaria degli alimenti nelle diverse fasi di produzione, preparazione, confezionamento, deposito, trasporto, somministrazione e vendita, rappresentano l'area di intervento che vanta una lunga tradizione nei servizi di sanità pubblica fin dai tempi della sua istituzione normativa, risalente ormai a più di un secolo fa. L'evoluzione della tecnologia, degli scambi commerciali, delle abitudini alimentari e di vita, la conseguente cospicua produzione normativa europea e nazionale, le nuove procedure in campo amministrativo e penale, hanno determinato negli ultimi anni l'esigenza di superare schemi collaudati ma in parte datati nel campo del controllo e della prevenzione alimentare, introducendo nuove aree di intervento, diverse modalità di procedere negli accertamenti, nuovi obiettivi da raggiungere, rinnovate esigenze di rigore metodologico, nonché precise necessità di raggiungere livelli sufficienti di qualità, efficienza ed efficacia delle azioni svolte. La "vivacità" del mondo economico ed imprenditoriale e l'enorme espansione dei mercati e dei consumi hanno indotto il legislatore europeo a responsabilizzare gli operatori dei diversi settori delle imprese alimentari che divengono non più semplice oggetto di un controllo esterno, peraltro difficilmente assicurabile con capillarità e continuità, ma protagonisti di una presa di coscienza delle proprie capacità, dei rischi connessi con la produzione alimentare, della qualità del proprio lavoro. Da qui il proliferare di indicazioni tecniche e normative, sulla buona prassi igienica delle produzioni, sull'autocontrollo, sulla ricerca della qualità e della sicurezza in ogni settore dell'impresa alimentare. Tutto ciò comporta la necessità di una crescita in qualità, incisività, coerenza, del Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione che deve essere in grado di rispondere con professionalità alle richieste provenienti sia dal mondo imprenditoriale sia dai cittadini, ma deve altresì essere in grado di operare con autonoma determinazione, sia mediante indagini scientifiche, sia tramite il controllo e gli eventuali provvedimenti di carattere amministrativo e giudiziario. Competono all Area Funzionale Igiene degli Alimenti e delle Bevande le seguenti funzioni: 1) La registrazione degli stabilimenti del settore alimentare, a partire dalla produzione primaria ai sensi del Reg. CE 852/04, il censimento delle attività e la tenuta dei registri. 2) Il controllo ufficiale integrato, ai sensi dei nuovi regolamenti comunitari

85 3) La gestione stati di allerta alimenti destinati al consumo umano 4) La gestione epidemiologica dei casi di tossinfezioni, infezioni, intossicazioni su base alimentare 5) La sorveglianza delle acque potabili destinate al consumo umano 6) Il controllo e sorveglianza su deposito, commercio, vendita ed utilizzo dei fitosanitari 7) Le competenze dell ispettorato micologico 8) Il controllo sulla ristorazione collettiva 9) Educazione, informazione e comunicazione del rischio e promozione della salute in ottica di Sicurezza Alimentare Il Servizio opera su tre Distretti SEDE CENTRALE DEL SERVIZIO SASSARI- via Rizzeddu 21b pal.b serv.ian@pec.aslsassari.it sian.responsabile.ss@aslsassari.it Segreteria fax S.Ganadu D.Sircana Orario al pubblico Distretto di Sassari- Sassari via Rizzeddu 21b pal.b Lunedì Mercoledì e Venerdì dalle ore alle in altri orari solo previo appuntamento Dirigenti Medici Tecnici della Prevenzione. Infermieri/dietista M.Cappai : A.Cau P.Carboni P.Delogu L.Vargiu (inferm.) F Molicotti G.Dettori M.G.Milia (dietista) G.M Pais Chimico Dirigente A.Idini micologo M.Murineddu (part time) P.Murgia-micologo S.Sassu- G.Secchi Orari al Pubblico Distretto di Alghero: Alghero via Sanzio 1 Alghero-Lunedì- e Venerdì dalle ore alle 10,30-fax in altri orari solo previo appuntamento Dirigenti medici Tecnici della Prevenzione Ass. Sanitarie L.Demontis P.P.Sanna-micologo Sechi Pietro M.Milia micologo Lai Lucia Distrettod Ozieri Orari al Pubblico Ozieri Reg.San Nicola Martedì e Giovedì dalle ore alle ore 13,30 fax Bono viale San Francesco

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